The Beauty of the Extreme Diversità come risorsa

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The Beauty of the Extreme Diversità come risorsa
The Beauty of the Extreme
Diversità come risorsa
Festival della Scienza
Genova 2008
The Beauty of the Extreme, Festival della Scienza, Genova 2008
ARCHITECTURE AND VISION
The Beauty of the Extreme
Diversità come risorsa
Abstract
Progettare e vivere la diversità come risorsa. Due architetti/designer – Arturo Vittori e
Andreas Vogler (Archiecture and Vision) – e un astronauta, Roberto Vittori, a confronto
per offrire una lettura stimolante della “diversità”, aprendo lo sguardo sulla Terra e
sull’Universo, sulle risorse disponibili e sulle potenzialità della tecnologia, ampliando il
significato di ecosostenibilità.
Architecture and Vision (AV) è un team di ricerca e progettazione internazionale impegnato
nello sviluppo di soluzioni innovative e per il trasferimento tecnologico fra ambiti
differenti, per applicazioni aerospaziali e terrestri. Roberto Vittori è l’astronauta italiano
ESA che ha partecipato alle missioni per l’ISS e ha collaborato con AV per alcuni progetti.
“Diversi”, lontani, sono l’esperienza della vita nello spazio, le condizioni dell’ambiente
lunare e marziano per le future missioni dell’uomo, ma anche l’ambiente terrestre, sia
naturale sia antropizzato (il deserto, l’alta montagna, una città inquinata ecc.). Per
AV l’estremo – ciò che è massimamente “diverso” – si dà non come ostacolo ma come
stimolo per studiare e ricercare soluzioni in grado di avvicinare l’uomo all’uomo e l’uomo
all’ambiente, senza compromettere i reciproci equilibri. La natura (con la sua inesauribile
ricchezza), lo sguardo del progettista (abituato a studiare e comprendere), la Terra vista
dallo spazio e lo spazio visto dalla Terra offrono la stessa immagine: The Beauty of the
Extreme.
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Contenuti
Architecture and Vision (AV) è un team di ricerca e progettazione internazionale
particolarmente impegnato nello sviluppo di progetti innovativi e per il trasferimento
tecnologico fra ambiti differenti, per applicazioni aerospaziali e terrestri. Adottando
un approccio multidisciplinare, i due fondatori – gli architetti Arturo Vittori e Andreas
Vogler – collaborano abitualmente con professionisti specializzati, mettendo a confronto,
coordinando e facendo incontrare competenze apparentemente distanti fra loro. Molte
delle esperienze maturate, inoltre, hanno portato Architecture and Vision ad affrontare
ambienti e situazioni estremi, lontani sia nello spazio sia nel tempo. Fra i progetti più
recenti, che hanno ricevuto già notevoli riconoscimenti a livello internazionale, sono inclusi
per esempio la stazione lunare gonfiabile MoonBaseTwo (2007) – un cui modello è dal
2007 parte della collezione del Museum of Science and Industry di Chicago – e il veicololaboratorio pressurizzato MarsCruiserOne (2007), concepito per le future missioni su Marte,
previste per il 2032. Ma “estremo” – o apparentemente tale – può essere anche l’ambiente
terrestre, sia naturale sia antropizzato, sia per l’uomo sia per altri esseri viventi: il deserto,
l’alta montagna, un centro cittadino particolarmente esposto all’inquinamento ecc. Così,
fra gli altri progetti sviluppati dal team si trovano una tenda specificamente concepita per
il deserto, DesertSeal (2004; dal 2006 inclusa nella collezione permanente del MoMA, New
York); SnowCrystals (2004), un rifugio di montagna modulare capace di sfruttare l’energia
prodotta dal trattamento dei rifiuti (biogas); EcoUnit (2003), una unità sanitaria mobile
pensata per portare sostegno alle popolazioni dei paesi in via di sviluppo; BirdHouse (2006),
un nido per uccelli da collocare nel deserto del Marocco, per il quale AV ha collaborato
anche con Roberto Vittori, astronauta ESA e fratello di Arturo.
Nella filosofia progettuale di AV, quindi, l’estremo – ciò che è massimamente “diverso” – si
dà non come ostacolo bensì come stimolo per studiare e ricercare soluzioni innovative in
grado di avvicinare l’uomo all’uomo e l’uomo all’ambiente, senza compromettere i reciproci
equilibri. In questo senso la bellezza dell’estremo (The Beauty of the Extreme) accoglie
ed esprime il significato più profondo del progettare e del costruire, in quanto capacità
di affrontare e avvicinare ciò che è apparentemente distante attraverso la conoscenza e
la progettazione; ovvero, ancora, capacità di assumere punti di vista inediti, di guardare
situazioni e problemi secondo prospettive non precostituite. La natura stessa, fonte di
ispirazione e conoscenza nella sua ricchezza e inesauribile diversità, si offre al nostro
sguardo come il migliore insegnamento. Un incontro/conferenza aperto al pubblico è
l’occasione per Arturo Vittori e Andreas Vogler per ripercorrere e illustrare alcuni dei
progetti sviluppati, riportando l’attenzione sulla progettazione come strumento per
affrontare la diversità, sia questa sulla Terra o nell’Universo. In questo senso AV intende
sottolineare insieme le potenzialità dell’uomo e la qualità unica di ogni ambiente,
estendendo il significato del concetto chiave di questo millennio: ecosostenibilità.
Comprendere la diversità di ciascun ambiente diventa il fondamento per una progettazione
responsabile in ogni settore – dall’automotive all’aeronautica, dall’architettura aerospaziale
al design urbano –, in grado di applicare le tecnologie più innovative e di sfruttare le
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risorse disponibili per una equilibrata e corretta integrazione uomo-macchina-ambiente. In
questa ottica la progettazione finalizzata all’esplorazione spaziale costituisce un caso limite
per tale approccio, in quanto richiede la massima integrazione di discipline e competenze
generalmente tenute separate, imponendo inoltre un’attenta considerazione dei fattori
umani (psicologici, cognitivi, ergonomici, sociali), per realizzare habitat “a misura d’uomo”
e non invasivi. Nella sua attività AV può vantare fra le altre collaborazioni quella con
l’astronauta ESA (Agenzia spaziale europea) Roberto Vittori. L’intervento di quest’ultimo
durante l’incontro/conferenza è pensato per offrire l’interessante punto di vista di chi ha
vissuto l’esperienza dell’estremo (la vita nello spazio), le esigenze e le necessità di situazioni
“altre”, difficili. Una incomparabile possibilità di mettere a confronto l’uomo-esploratore
e l’uomo-progettista, di guardare la diversità attraverso i loro occhi e le loro parole. Una
occasione unica per interrogarsi sul mondo a venire, di immaginare il nostro futuro, ancora
apparentemente lontano, diverso, eppure vicinissimo.
Si prevede di organizzare l’incontro come segue:
- presentazione/introduzione dei relatori;
- intervento di Roberto Vittori sull’esplorazione dello spazio e sull’esperienza della vita
nello spazio come ambiente estremo; la Terra vista dallo spazio (cfr. “Circling the Earth
in the orbital spaceship I marvelled at the beauty of our planet. People of the world, let
us safeguard and enhance this beauty – not destroy it.” Y. Gagarin); la diversità di ogni
ambiente/habitat; la Terra come nido, l’habitat da costruire e proteggere; l’ambiente
estremo dello spazio, l’importanza del progetto; il progetto BirdHouse di Architecture and
Vision;
- intervento di Arturo Vittori e Andreas Vogler: la natura come esempio di diversità;
l’unicità di ogni ambiente; diversità come stimolo e come capacità di sviluppare
innovazione; dalla Terra all’Universo: la progettazione per il settore spaziale, il progetto a
confronto con l’estremo (MoonBaseOne, MoonBaseTwo, MarsCruiserOne); dall’Universo alla
Terra: le condizioni e gli ambienti estremi terrestri, dal deserto alla città inquinata, fino ai
paesi in via di sviluppo (progetti: DesertSeal, EcoUnit, SnowCrystals); ampliare il concetto di
“ecosostenibilità”; la filosofia progettuale di Architecture and Vision;
- domande/dibattito con il pubblico.
Durante la conferenza è prevista la proiezione di alcuni video e di immagini per illustrare
i progetti. Si prevede inoltre la possibilità di esporre nella sala della conferenza pannelli
illustrativi dei principali progetti che saranno presentati, per permettere al pubblico di
avere ulteriori informazioni.
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Architecture and Vision
Architecture and Vision (AV) è un team di progettazione e ricerca costituito dagli architetti
Arturo Vittori, italiano, e Andreas Vogler, svizzero. Con sedi a Roma e Monaco di Baviera,
e uffici a Tolosa e Chicago, si occupa di architettura e design, con particolare interesse
per il trasferimento tecnologico fra i settori aerospaziale e terrestre. Il team punta a
migliorare la qualità della vita attraverso l’uso consapevole delle tecnologie e delle risorse
disponibili per una equilibrata e corretta integrazione uomo-macchina-ambiente. Mobilità,
ecosostenibilità, ergonomia fisica e cognitiva, fattori umani costituiscono i riferimenti
principali della filosofia progettuale di AV, che svolge costante attività di ricerca e sviluppo
e utilizza un approccio multidisciplinare e human-centered per affrontare ambienti
estremi e diversi, dal deserto terrestre al suolo marziano e lunare. AV lavora per compagnie
aeree, agenzie spaziali, istituzioni governative, istituti di ricerca e universitari, fondazioni
e aziende private. Molti progetti sono stati recensiti, segnalati ed esposti a livello
internazionale.
Nel 2006 AV ha collaborato con l’astronauta dell’ESA (Agenzia spaziale europea) Roberto
Vittori – fratello di Arturo – per il BirdHouseProject. Nello stesso anno il prototipo di tenda
DesertSeal (2004) è stato inserito nella collezione permanente del Museum of Modern Art,
New York, dopo essere stato esposto nella mostra SAFE: Design Takes on Risk (2005), curata
da Paola Antonelli. Nello stesso anno Vittori e Vogler sono stati selezionati come Modernday Leonardos (Moderni Leonardo) dal Museum of Science and Industry di Chicago per
l‘esposizione ‘Leonardo da Vinci: Man, Inventor, Genius. Nel 2007 un modello della stazione
gonfiabile MoonBaseTwo (2007) – ideata per condurre ricerche sulla Luna – è stato incluso
nella collezione del Museum of Science and Industry di Chicago, mentre MarsCruiserOne
(2007), il progetto di veicolo-laboratorio pressurizzato per l’esplorazione di Marte, è stato
esposto al Centre Georges Pompidou, Parigi, durante la mostra Airs de Paris.
Per ulteriori informazioni: www.architectureandvision.com
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Relatori
Arturo Vittori
(n. Viterbo, Italia, 1971), architetto, è fondatore del team di progettazione e ricerca
Architecture and Vision (AV). Dopo la laurea conseguita nel 1998 presso la Facoltà
di Architettura dell’Università degli studi di Firenze, ha maturato varie esperienze,
collaborando fra l’altro con Santiago Calatrava e Jean Nouvel. Dal 2002 al 2004 è
stato Manager Cabin Design presso Airbus, a Tolosa (Francia), partecipando anche alla
progettazione degli interni della cabina per il primo A380; dal 2004 al 2006 ha lavorato
con Future Systems, collaborando con Anish Kapoor al progetto per una stazione della
metropolitana di Napoli, mentre nel 2006 si è occupato di yacht design presso lo studio
londinese Francis Design.
Dal 2002 ha avviato una collaborazione con l’architetto svizzero Andreas Vogler, con cui
ha costituito nel 2003 Architecture and Vision, un team specializzato nello sviluppo di
progetti innovativi e nel trasferimento tecnologico fra ambiti diversi, per applicazioni
aerospaziali e terrestri. Vari progetti di AV hanno già ottenuto importanti riconoscimenti a
livello internazionale: nel 2006 il prototipo di tenda per ambienti estremi DesertSeal (2004)
è stato inserito nella collezione permanente del MoMA, New York; nel 2007 un modello
della stazione gonfiabile MoonBaseTwo (2007) – ideata per condurre ricerche sulla Luna – è
stato incluso nella collezione del Museum of Science and Industry di Chicago. Relatore in
numerosi convegni e conferenze internazionali, ha tenuto workshop e lezioni in vari atenei.
Dall’anno accademico 2007/08 è professore a contratto di Industrial Design presso il Corso
di laurea in Disegno industriale della Prima Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni”
dell’Università “La Sapienza” di Roma. Iscritto all’Ordine degli Architetti della Provincia di
Viterbo, è inoltre membro dell’American Institute of Aeronautics and Astronautics (AIAA).
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Andreas Vogler
(n. Basilea, Svizzera, 1964), architetto, è fondatore del team di progettazione e ricerca
Architecture and Vision. Dopo aver lavorato come progettista d’interni, nel 1994 ha
conseguito la laurea presso l’ETH di Zurigo. Nel 1995 ha collaborato con Christoph
Ingenhoven e dal 1995 al 1996 con Richard Horden, del quale in seguito è stato assistente
per la ricerca e la didattica presso la Technische Universität di Monaco di Baviera, fino al
2002. Nel 1998 ha avviato a Monaco il proprio studio; a partire dallo stesso anno, e fino al
2000, ha tenuto corsi semestrali di progettazione aerospaziale. Guest professor dal 2003
al 2005 alla Kongelige Danske Kunstakademi di Copenaghen, nel biennio 2005-2006 ha
partecipato al programma di ricerca Concept House della Technische Universiteit di Delft.
Dal 2002 ha avviato una collaborazione con l’architetto italiano Arturo Vittori, con cui ha
costituito nel 2003 Architecture and Vision, un team specializzato nello sviluppo di progetti
innovativi e nel trasferimento tecnologico fra ambiti diversi, per applicazioni aerospaziali
e terrestri. Vari progetti di AV hanno già ottenuto importanti riconoscimenti a livello
internazionale: nel 2006 il prototipo di tenda per ambienti estremi DesertSeal (2004) è
stato inserito nella collezione permanente del MoMA, New York; nel 2007 un modello della
stazione gonfiabile MoonBaseTwo (2007) – ideata per condurre ricerche sulla Luna – è
stato incluso nella collezione del Museum of Science and Industry di Chicago. Relatore in
convegni internazionali, ha organizzato conferenze di interesse scientifico.
Dall’anno accademico 2007/08 è professore a contratto di Industrial Design presso il Corso
di laurea in Disegno industriale della Prima Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni”
dell’Università “La Sapienza” di Roma. Iscritto alla Bayerische Architektenkammer e
al Deutscher Werkbund, è inoltre membro dell’American Institute of Aeronautics and
Astronautics (AIAA).
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Roberto Vittori
(n. Viterbo, 1964) è un astronauta italiano dell’ESA. Ha frequentato l‘Accademia
Aeronautica italiana nel 1989 e ha conseguito il brevetto di pilota militare negli Stati Uniti.
Ha volato con i Tornado nell‘Aeronautica Italiana prima del brevetto del 1995 alla scuola
nazionale dei piloti della marina statunitense di Patuxent River, nel Maryland. Ha prestato
servizio presso il Reparto Sperimentale di Volo di Pratica di Mare come pilota collaudatore
per lo sviluppo della nuova piattaforma aerea europea, l‘Eurofighter Typhoon. Ha al suo
attivo oltre 1700 ore di volo in più di 40 diversi aeromobili, tra cui l‘F-104 Starfighter, il
Tornado GR.1, l‘F/A-18, l‘AMX, M-2000, G.222 e P180. Nell‘agosto 1998 ha iniziato presso
il Johnson Space Center a Houston, Texas un periodo di addestramento e di valutazione
che lo ha visto impegnato in diversi ruoli. Dal 25 aprile (TM-34) al 5 maggio 2002 (TM33), Roberto Vittori ha partecipato ad un volo taxi alla Stazione Spaziale Internazionale
(ISS), nell‘ambito di un accordo di programma tra l‘agenzia russa Rosaviakosmos, l‘Agenzia
Spaziale Italiana, e l‘ESA. Durante la sua permanenza a bordo dell‘ISS ha lavorato a fianco
al resto dell‘equipaggio e seguito quattro esperimenti scientifici per il programma europeo.
La missione ha anche consegnato con successo sulla Stazione un nuovo „battello di
salvataggio“, che ora è a disposizione degli occupanti nel caso di un‘emergenza a bordo.
Il 15 aprile 2005 partecipa ad un secondo volo-taxi pilotando la navetta Sojuz (TMA-6)
all‘approccio con la ISS, dove effettua degli esperimenti per conto dell‘ASI, tra cui LAZIO,
patrocinato dalla regione omonima; esperimenti di affaticamento fisico e germinazione
di semi di piante erbacee per una possibile fonte di cibo spaziale. Vittori diviene il primo
astronauta europeo a visitare due volte la ISS e ritorna a Terra il 24 aprile dello stesso anno
a bordo della capsula Sojuz TMA-5.
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Intervista
Arturo Vittori: The Birdhouse Project slogan
is “The earth is our nest”. Roberto, you
have been to space twice. How has this
personal experience in space influenced
your thoughts about our planet and the
environment?
Roberto Vittori: Let me answer your
question with a quote made by Yuri Gagarin
after his first space flight, „Circling the
Earth in the orbital spaceship I marvelled
at the beauty of our planet. People of the
world, let us safeguard and enhance this
beauty – not destroy it.“ I completely agree
with the message Yuri Gagarin is conveying.
Our perception of our planet changes once
we see it from outer space. With this new
perspective we are able to appreciate just
how beautiful and fragile it is. It makes you
question the ways we are living and the
choices we making in our everyday life. If
everyone had the opportunity to see our
planet from outer space I am sure there
would be much more respect for ‘our nest’.
AV: How do you think technology can
help safeguard or even enhance our world
instead of destroying it?
RV: The ISS is an excellent example how
a habitat can contain itself and be selfsufficient even in the most extreme of
environments. Technology can help, but
our design approach and life style need to
change as well. We could greatly benefit
from looking at older civilizations before
us who have demonstrated a much better
integrated relationship with the ecosystem
and the environment. Although technology
is advancing at a rapid pace, providing us
with such inventions as solar panels, wind
turbines and water recycling systems, it is
still not enough. This is the most complex
and problematic issue humanity will face
over the next hundred years. We must find
a way to harmoniously co-exist here on
earth. We need to be in balance with the
environment, yet not lose the standards or
quality of life we are accustomed to.
AV: The International Space Station is like
a ‘house’ for people flying to space. Do you
see a relation between the bird house and
the ISS?
RV: The birdhouse is not just a nest, it
is also a shelter for birds. It was first
conceived as protection for birds against
the pesticides used in agriculture and
sprayed by airplanes over the fields. The
ISS is a laboratory in space, the house for
the astronauts working there, but also a
shelter because space is a very extreme
environment. Both of them provides
temporary shelter in a similar way, both
structures reinforce and nourish the ideas
of progression, migration, and change. As
birds will not be able to survive in nature
without the protection provided by the
Birdhouse, astronauts in space completely
depend on the machineries for survival.
AV: The Birdhouse project also wants
to inspire children to creatively interact
with the environment and to improve it.
What was your inspiration for becoming
an astronaut? Do you have any advice for
children today?
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RV: I still remember the historical day in
1969; I was 5 years old and man made his
first trip to the Moon. I believe this event
had a big impact on me and I think on
our entire generation. In a way this day I
opened my mind to space. Space inspires
all of us, especially children. Space is
exploration, it is the unknown, space pushes
us beyond the boundaries we think we are
limited to. I spend a lot of time talking
with children of different age groups and
I have 3 myself: one is eleven, one six
and the youngest is two. Children ask the
most incredible questions. They are curious
about everything, they want to understand
everything and they need answers.
Concerning the environment, I think we
owe it to the planet to tell the children
they should understand the real situation.
They need to know how problematic our
current situation is. I remember learning
of an important tradition in the ancient
Greece culture… that every new born was
assigned an important task for his or her
life. This task was to leave the Earth in
better condition than it was when they
were born. It would be great if we could
introduce this spirit again to our children
and to all future generations.
Intervista realizzata in occasione del
progetto BirdHouse, 2006.
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Progetti
BioTower
“BioTower” è un grattacielo a consumo
energetico zero, concepito come un microquartiere destinato a ospitare attività diverse,
sia residenziali sia lavorative e commerciali.
Alto 360 m, l’edificio sfrutta l’energia solare e la
ventilazione naturale per un migliore controllo
termico. Sollevato dal suolo, genera nello spazio
sottostante una piazza pubblica a gradoni, un
luogo di incontro protetto che si connette con
l’ambiente cittadino.
EcoUnit
La questione igienico-sanitaria è ancora oggi
uno dei problemi prioritari per i Paesi in via di
sviluppo. Pensata per fornire assistenza diffusa
e come strumento per l’educazione all’igiene,
“EcoUnit” è una struttura mobile facilmente
trasportabile con un camion, da collocare vicino a
centri di servizio medico e ovunque sia necessario.
Utilizzando soluzioni sviluppate per la Stazione
Spaziale Internazionale, è dotata di sistemi
di purificazione e di riciclo dell’acqua, inoltre
sfrutta l’energia del sole e quella derivata dalla
valorizzazione dei rifiuti (biogas).
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MercuryHouse
Proponendosi come una critica dello spreco
di spazio e risorse dell’edilizia moderna,
“MercuryHouseTwo” è un’abitazione
monofamiliare sviluppata in verticale e
trasportabile, progettata per una produzione
seriale e personalizzabile. Il rivestimento in
vetro trattato con nanotecnologie permette
di controllare l’irraggiamento solare e lo
sfruttamento dell’energia termica, mentre una
serra gonfiabile automatizzata, collegata alla
casa, consente di soddisfare parte delle necessità
alimentari quotidiane degli abitanti.
SnowCrystals
“SnowCrystals” è un moderno rifugio di
montagna per chi pratica sport estremi, ispirato
alla conformazione e alla bellezza dell’ambiente
naturale in cui si inserisce. Le unità componibili
sono costituite da moduli con forma esagonale –
derivata dalla geometria dei cristalli di neve – e
offrono all’interno un ambiente funzionale e
confortevole come una cabina d’aereo. Il rifugio
sfrutta l’energia rinnovabile e le risorse disponibili
in loco (sole, acqua) e adotta un sistema per la
valorizzazione dei rifiuti (biogas).
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DesertSeal
“DesertSeal” è una tenda ideata per l’ambiente
estremo del deserto. Sfruttando il gradiente
termico diurno delle regioni aride, l’aria fresca è
convogliata all’interno con un ventilatore elettrico
collocato nella parte superiore della tenda e
ricaricato grazie a un pannello solare flessibile
esterno. La forma generale è derivata da analisi
aerodinamiche e consente l’ingresso in piedi. La
pressione dell’aria assicura stabilità in caso di
vento e lo speciale tessuto argentato protegge
dall’irraggiamento solare.
BirdHouse
Nel 2006 Architecture and Vision è stato
selezionato per l’edizione Space Designer
Designed BirdHouse promossa dalla giapponese
BirdHouse Foundation. per realizzare un nido da
installare nel deserto del Marocco. Progettata
nel rispetto dell’ecosistema locale, la struttura è
studiata nei minimi dettagli per offrire riparo e
sostentamento agli uccelli, sfruttando le risorse
disponibili – energia solare, vento, acqua piovana
– e lo specifico gradiente termico diurno.
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MoonBase
“MoonBaseTwo” è un laboratorio gonfiabile
ideato per affrontare le condizioni estreme
della Luna. Concepito come base stabile per
condurre ricerche in situ e per l’esplorazione
dell’ambiente circostante, consente inoltre di
studiare la permanenza dell’essere umano fuori
dall’atmosfera terrestre. Progettata per essere
trasportata con il vettore Ares V, la stazione si
configura automaticamente dopo l’atterraggio per
essere pronta ad accogliere i primi astronauti –
fino a 4 persone per 6 mesi.
MarsCruiser
“MarsCruiserOne” è una Rover pressurizzata,
abitabile, ideata per consentire l’esplorazione
della Luna e di Marte durante le future missioni
spaziali. Il veicolo è un laboratorio progettato
per ospitare 3 astronauti, con autonomia fino a 2
settimane prima di ritornare alla base principale.
Caratterizzato dalle ruote omnidirezionali, adatte
per affrontare terreni rocciosi, si sposta con
velocità di 5-10 km/h. Gli interni sono studiati per
garantire la massima funzionalità e il comfort per
l’equipaggio.
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Contatti
Architecture and Vision
Arturo Vittori
Via del Piano 20
I-01020 Bomarzo VT
+39 349 4284161
[email protected]
Andreas Vogler
Hohenstaufenstr. 10
D-80801 Munich
+49 (0)1733570833
[email protected]
Referente organizzativo
Maddalena Dalla Mura
Via Giovanni da Udine 17
I-33100 Udine
+39 349 7889661
[email protected]
www.architectureandvision.com
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