la preghiera del viaggiatore

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la preghiera del viaggiatore
Aprile 2016
Mese degli incontri
IL VIAGGIO: ESPERIENZA INTERIORE E METAFORA formazione personale e come prova di conoscenza
DELLA VITA
e di astuzia nell'affrontare situazioni difficili. Un
esempio significativo è “l'epopea di Gilgamesh”.
Nel suo saggio: ”Tra i cinesi che sognano Ulisse”; Questo poema epico narra l' intricata storia di
Magris afferma che:” Oggi più che mai vivere Gilgamesh, un eroe che deve compiere un lungo
significa viaggiare (…). La condizione spirituale viaggio fatto di prove, di speranze e delusioni .
dell'uomo come viaggiatore (…) è anche la Dopo essere giunto al traguardo, comprende però
situazione concreta per masse sempre più vaste di che non ha trovato ciò che cercava ma ha
persone. Sempre più incerto, nelle vertiginose compiuto una maturazione personale faticosa e
trasformazioni del vivere, appare il ritorno - alla fine giunge a comprendere il senso
materiale e sentimentale- a se stessi. (...) . L' Ulisse dell'esistenza. Nell'Odissea di Omero, è possibile
odierno non assomiglia a quello omerico, che alla notare che il viaggio di Odisseo comporta sia il
fine ritorna a casa, ma piuttosto a quello dantesco raggiungimento della meta, sia il superamento di
che si perde nell'illimitato. ”
numerosi ostacoli, sia la verifica di molte
Il viaggio come metafora della vita è un tema che esperienze. La vita di un essere umano è
ricorre molto nella letteratura di ogni epoca. Nella paragonabile ad un viaggio dal momento che
letteratura antica, vi sono alcune celebri opere che consiste nell'affrontare difficoltà, nell'imparare
illustrano il viaggio come un percorso di dalle esperienze vissute e nel relazionarsi con il
prossimo. Il raggiungimento della meta o il ritorno
sono paragonabili al traguardo che, anche nella
vita reale, dopo una serie di vicissitudini, viene
raggiunto. Il viaggio è quindi un'occasione per
riflettere sulla propria esistenza. Tuttavia, è
necessario precisare che non tutti i viaggi
implicano il raggiungimento di una meta o il
ritorno a casa. La storia del passato offre numerosi
esempi di viaggi senza ritorno e tra questi, è
possibile menzionare il tragico avvenimento della
Shoah dove milioni di ebrei, durante la seconda
guerra mondiale, sono stati deportati nei campi di
sterminio. Uno dei fenomeni più sconcertanti del
nostro tempo, è l'immigrazione da parte di
individui che, costretti dalle loro condizioni di
miseria, si imbarcano per raggiungere terre
lontane allo scopo di realizzare il sogno di una
nuova vita. Nella maggior parte dei casi, questi
viaggi di massa implicano incertezza nel
raggiungimento della meta dal momento che i
Periodico di informazione per educatori ACR
mezzi di imbarcazione sono obsoleti e le
condizioni
degli
stessi
immigrati
sono
estremamente precarie. Un altro aspetto molto
rilevante è descritto da Todorov, che nel suo
saggio “Noi e gli altri”, asserisce: ”Il viaggiatore
aveva un pregiudizio favorevole nei confronti di
popoli e di contrade lontane e cercava di
descriverli....Ora l'uomo moderno è incalzato. Il
turista farà quindi un'altra scelta : le cose e non
più gli esseri umani saranno oggetto della sua
predilezione....” In questo pensiero è spiegata la
profonda differenza tra l'atteggiamento di chi vive
la sua esistenza come un viaggiatore e
l'atteggiamento di chi la vive come un turista. Il
viaggiatore infatti è disposto ad incontrare altre
culture e a dialogare con altri popoli, che
manifestano attitudini diverse dalle sue. Gli altri
popoli sono tutte quelle persone che noi
incontriamo nel cammino della vita talvolta con un
atteggiamento di calorosa accoglienza e di
apertura mentale, talvolta con diffidenza e con
sospetto. Se un individuo è consapevole del fatto
che un viaggio comporta non solo piacere e
divertimento, ma anche impegno e fatica,
comprende allora che questo tipo di esperienza è
utile per arricchire se stesso e gli altri. Il turista, al
contrario, quando viaggia si sofferma unicamente
su oggetti e paesaggi senza preoccuparsi di
dialogare con persone diverse da sé. A questo
proposito, Todorov aggiunge:” l'assenza di incontri
con soggetti differenti è molto riposante perché
non mette in discussione la nostra identità ….” E'
molto difficile entrare in contatto con gli altri,
offrire loro aiuto e comprensione. Il turista gusta
la vita come se fosse una vacanza, non si accorge
di avere conoscenze superficiali e non è
interessato a guardare in profondità. Quindi, vive
il suo viaggio senza lasciare una traccia
significativa di sé.
MORALE:
Noi
cosa
Viaggiatori o turisti?
vogliamo
essere?
Idea di fondo - SI SCENDE DAL TRENO!
“Allora Maria disse: L’anima mia magnifica il Signore, ed il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore.”
(Lc 6,46-47)
La stazione di arrivo non rappresenta la fine del viaggio, ma una nuova partenza.
Scesi dal treno i ragazzi si accorgono che ciò che avevano atteso e cercato non era poi così distante: il
Signore che fa nuove tutte le cose (Ap 21,5), ha rinnovato il loro sguardo, rendendoli capaci di riconoscere
in tutto ciò che hanno ricevuto, il dono della sua grazia.
Nel mese degli incontri i ragazzi, arrivati ormai a destinazione, fanno esperienza della difficoltà nel trovare
un punto di riferimento certo, una bussola che li indirizzi verso la direzione giusta per ognuno di loro.
Questo punto di riferimento è Gesù, che come la stella polare, permette ai viaggiatori di non perdersi nella
notte. I ragazzi si accorgono quindi della bellezza di ciò che gli sta intorno, e delle grandi cose che Dio fa per
ognuno noi, rendendoci testimoni delle sue magnifiche opere.
Nel Terzo Tempo di Catechesi i bambini e i ragazzi, muniti di guida e mappa, iniziano a scoprire i posti
segnati nel loro percorso alla ricerca dei luoghi, degli scorci più belli, dei punti panoramici mozzafiato. Nella
ricerca scoprono che la vera meta del loro viaggio compare ai loro occhi all’improvviso, nel luogo meno
aspettato, magari non segnalato da nessuna guida.
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Mese degli incontri – Aprile 2016
DOVE SIAMO?
Mese degli incontri – Aprile 2013
La parola chiave è DUBBIO.
Terminato il viaggio, i ragazzi si ritrovano nella stazione di
arrivo. Un luogo nuovo e sconosciuto che certamente può
disorientarci e metterci in difficoltà: davanti a loro ci sono
tante indicazioni, anche in contrasto con loro, ma quale sarà
quella da seguire? Quella giusta per me?
Per poter rispondere a questi dubbi i ragazzi dovranno dar
fondo a tutte le risorse che hanno a disposizione.
Nel caso si trattasse di un vero viaggio, se non sapessi dove
andare mi potrei orientare con una bussola ed una cartina o
con un più moderno navigatore. Potrei anche chiedere delle
informazioni ad un passante o ad una guida turistica.
Nella mia vita invece potrei cercare “informazioni”
confrontandomi con persone che magari si sono già trovate
nella mia stessa situazione, che hanno vissuto le mie difficoltà e che magari possono darmi dei consigli
importanti: genitori, fratelli, amici, educatori, catechisti, sacerdoti, insegnanti ecc…
Non dobbiamo vergognarci dei dubbi: fanno parte della vita di ognuno di noi ed è un nostro dovere cercare
una risposta agli interrogativi della vita.
Tanti sono i dubbi e le insicurezze dei ragazzi,
anche nella loro vita di fede. Anche chi ha
vissuto a stretto contatto con Gesù ha
faticato a credere in Lui. Negli apostoli la fede
è scaturita dopo un ennesimo momento di
incredulità e mancanza di fiducia: basti
pensare all’apostolo San Tommaso che non
ha creduto a Cristo Risorto fino a quando non
l’ha visto con i propri occhi e messo la propria
mano nel costato.
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Periodico di informazione per educatori ACR
Qui è riportata la preghiera del Credo che recitiamo ogni
domenica nel corso della celebrazione eucaristica: con essa
rinnoviamo la nostra fede in Gesù.
Credo in un solo Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della
terra, di tutte le cose visibili ed invisibili.
Credo in un solo Signore Gesù Cristo, unigenito figlio di Dio, nato
dal Padre prima di tutti i secoli.
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato non
creato, della stessa sostanza del Padre.
Per mezzo di Lui tutte le cose cono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e per
Per ricaricarci e rimanere connessi !!!
opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato secondo le scritture, è salito al cielo,
siede alla destra del Padre e di nuovo verrà nella Gloria per giudicare i vivi e i morti e il suo regno non avrà
fine.
Credo nello Spirito Santo che è il Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio adorato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa una santa cattolica e apostolica, professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.
Amen.
SOSTA RISTORATRICE
La parola chiave è RIFLESSIONE
Abbiamo ricevuto un sacco di
informazioni ed indicazioni ed ora
dobbiamo decidere quali seguire e
quali abbandonare.
Per far ciò, è prima necessario
fermarci e riflettere: lo devo fare con
calma e anche con la pancia piena. I
miei dubbi posso affidarli a Gesù e
attraverso la preghiera posso trovare
le risposte vere che danno senso alla
mia vita.
Mi soffermo sulla processione
eucaristica, momento in cui insieme
alla comunità esprimo il mio desiderio
di essere in comunione con Cristo e
con i fratelli.
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Mese degli incontri – Aprile 2016
Mese degli incontri – Aprile 2013
Traendo forza dall’Eucarestia i ragazzi si impegnano a
diventare “tabernacoli in cammino” che sanno portare con
gioia Cristo a coloro che ancora non lo conoscono.
In
allegato
trovate
le
tracce
di
possibili
celebrazioni/adorazioni per ragazzi delle medie e delle
elementari. Sarebbe bello vivere questo momento anche
insieme ad altri gruppi della comunità (altre classi
ACR/catechismo/scout) in modo tale da sperimentare la
bellezza di essere Chiesa: un corpo con tante membra che si
riuniscono nella preghiera comunitaria.
Link traccia per adorazione e celebrazione eucaristica:
http://acr.azionecattolica.it/iniziativa-annuale/viaggiando-verso-te
SIAMO ARRIVATI A DESTINAZIONE
La parola chiave è LA BELLEZZA
Dopo un viaggio lungo e ricco di esperienze, finalmente arrivo a destinazione! Ora posso godermi la
bellezza di ciò che mi circonda, dalla maestria dell’architetto nel progettare quell’edificio al paziente lavoro
dell’acqua che ha creato quel paesaggio. Già ma...cosa intendiamo quando parliamo di “bellezza”? Prima di
rispondere, concediamoci del tempo per fare un semplice esercizio… Percorriamo una strada, un itinerario
conosciuto, di quelli lungo i quali abbiamo camminato già infinite volte (casa-scuola; il tragitto per andare
al lavoro…).
Facciamolo, questa volta, cercando di porre la nostra
attenzione a tutto ciò che di bello troviamo in questo
percorso: dettagli architettonici, naturali, luci, colori,
profumi, suoni, volti… La prima cosa che impareremo
da questo semplice “esperimento” è che, per diventare
“esperti” di bellezza è necessario darsi del tempo e
imparare a osservare le cose e le persone intorno a noi
con occhi nuovi.
Mi rendo conto quindi della bellezza che mi circonda:
mi accorgo della mano del Signore nel mio viaggio, nella
mia vita, quali grandi cose ha fatto e continua a fare per
me come ha fatto per Maria? Riconosco la presenza di
Gesù nel mio percorso?
Il brano dei discepoli di Emmaus calza a pennello! Sono
due uomini in cammino che con gli occhi del cuore
riescono a riconoscere la presenza del Signore nel loro
viaggio. Gesù si fa vicino a loro, alleggerisce la fatica del
loro cammino e, aperti gli occhi, i discepoli non possono
fare altro che correre a dirlo a tutti.
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Periodico di informazione per educatori ACR
“Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da
Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e
discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. (…) Quando furon vicini al villaggio
dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi
perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con
loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo
riconobbero.” (Luca 24:13-35)
Un altro spunto? il piccolo principe!
«"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto.
E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa."
Ripeté il piccolo principe per ricordarselo».
RITORNO A CASA
La parola chiave è TESTIMONIANZA
Il viaggio è finito, e ora di tornare a casa più ricchi che mai!
Avendo compreso quanto è stato prezioso il percorso fatto, i
ragazzi si impegnano a coinvolgere tutti quelli che incontrano,
a far riscoprire la bellezza presente in ogni cosa, anche a chi la
dà ormai per scontata o l’ha dimenticata.
E’ il momento per il ragazzo di fare il bilancio delle esperienze
che ha vissuto durante tutto l’anno.
Come ho vissuto il viaggio? La compagnia era buona? Ho
trovato qualcosa di speciale in questo viaggio?
Riesco ora a meravigliarmi di fronte alla bellezza che mi
circonda? C’è qualcosa che voglio condividere con gli altri?
Dopo aver visitato località sconosciute, incontrato persone
nuove, provato esperienze diverse ed essere rimasti affascinati
dalle bellezze incontrate, non si può far altro che condividere
tutto quello che abbiamo scoperto nel nostro viaggio con le
Oggi molte persone si fanno un "selfie". persone che sono rimaste a casa. E’ il momento di annunciare
E’ una cosa simpatica. Possiamo scoprire la “magnifica(t)” avventura che abbiamo vissuto, diventando
la presenza di Gesù accanto a noi farcene quindi testimoni di Cristo.
uno senza macchina fotografica, in
qualsiasi momento, perché Gesù è con noi
in ogni momento. Egli ci chiama amici,
Prossimi appuntamenti:
amici per i quali ha dato la vita.
Il convegno il 14 Maggio
Non è qualcosa che va al di là del "selfie"?
Incontro sull’immigrazione il 20 Aprile
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