Comunicato stampa

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13 dicembre 2016
Si rafforza la reputazione del brand Italia
Italia sesta nella classifica Nation Brands IndexSM 2016
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Chiara Gallina
Marketing & Communication
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Norimberga, 13 dicembre 2016 - Il nostro Paese sorpassa il Giappone e
si colloca al sesto posto nella classifica della reputazione delle nazioni,
realizzata da GfK e Simon Anholt. Trend negativo per tutti i Paesi della
top ten: Regno Unito e Stati Uniti registrano le flessioni maggiori
dell’indice di reputazione, seguiti da Germania, Giappone e Francia.
GfK ha reso noti i risultati per il 2016 dell’Anholt-GfK Nation Brands IndexSM,
indagine internazionale che misura la reputazione di 50 nazioni. Per ciascun
Paese, viene assegnato un voto rispetto a sei parametri: Esportazioni (reputazione dei prodotti realizzati in quel Paese), Governo (affidabilità e trasparenza delle istituzioni), Cultura (patrimonio storico-artistico e capacità di innovazione), Persone (livello di simpatia e attrattività), Turismo, capacità di attrarre Investimenti e Immigrazione.
Rispetto al 2015, l’Italia ha registrato un trend leggermente negativo (-0.54
punti). Nonostante questo, è riuscita a guadagnare una posizione in classifica, sorpassando il Giappone e assestandosi al sesto posto. Questo perché - in un anno negativo per la reputazione di tutti i Paesi più importanti l’Italia ha perso meno terreno rispetto ad altri.
GfK SE
Nordwestring 101
90419 Norimberga
Classifica
2016
Paese
Classifica
2015
Variazione*
2015 – 2016
1
Stati Uniti
1
-1.04
2
Germania
2
-0.96
3
Regno Unito
3
-1.31
4
Canada
5
-0.33
5
Francia
4
-0.81
6
Italia
7
-0.54
7
Giappone
6
-0.88
8
Svizzera
8
-0.64
9
Australia
9
-0.25
10
Svezia
10
-0.64
Tel.: +49 911 395 0
Consiglio di amministrazione:
Dr. Gerhard Hausruckinger
(Speaker del Management
Board)
Christian Diedrich (CFO)
Matthias Hartmann
David Krajicek
Alessandra Cama
Presidente del
Consiglio di vigilanza:
Ralf Klein-Bölting
Registro delle imprese
Nürnberg HRB 25014
NBISM:
*Variazione punteggio
variazione minore: +/-0,26-0,50 punti; variazione media: +/-0,51-1,00 punti; variazione significativa: > +/-1,00 punti
1
Ma cosa contribuisce maggiormente alla buona reputazione del Bel
Paese? Tra i parametri considerati nello studio, il più apprezzato in assoluto è il Turismo, per il quale l’Italia risulta al primo posto a livello internazionale. Particolarmente positiva anche la reputazione di cui godono Cultura e
Persone: per entrambi i parametri ci classifichiamo al terzo posto.
Il Made in Italy continua a piacere, infatti il nostro Paese si colloca al 9° posto nella classifica delle Esportazioni, ma anche (meno scontato) in quella
relativa alla capacità di attrarre Investimenti e Immigrazione. Il parametro
più negativo è quello legato al Governo, per il quale l’Italia è solo 16esima.
I risultati dell’indagine a livello internazionale
In generale, i risultati dell’indagine mostrano un peggioramento della reputazione per tutti i paesi che occupano i primi posti nella classifica del Nation
Brands IndexSM. Un dato piuttosto insolito, considerato che fino al 2015 tale
indice era rimasto sostanzialmente stabile.
Nel corso del 2016, i Paesi che hanno registrato il trend più negativo sono
stati Regno Unito e Stati Uniti (con un calo dell’indice di reputazione di oltre
un punto), seguiti da Germania, Giappone e Francia.
Per il momento, le variazioni del Nation Brands IndexSM non hanno portato
a cambiamenti nelle prime tre posizioni della classifica, anche se il primato
degli Stati Uniti è ora seriamente minacciato dalla Germania. Rispetto al
2015, la Francia perde una posizione a favore del Canada - principalmente a
causa di un peggioramento della reputazione del Governo e della minore capacità di attirare Investimenti e Immigrazione - mentre l’Italia sorpassa il
Giappone guadagnando il sesto posto della classifica.
Il professor Simon Anholt, consulente politico indipendente e ideatore dello
studio Nation Brands IndexSM, ha commentato così i risultati: "Di solito, la
percezione globale dei singoli paesi è incredibilmente stabile, ma i risultati di
quest’anno ci mostrano come i cambiamenti siano sempre possibili. In termini di reputazione, la percezione di un paese è molto più importante dei risultati economici - e questo emerge chiaramente dalla classifica 2016. A soffrire maggiormente gli effetti di un anno caratterizzato da conflitti internazionali ed emergenze umanitarie sono stati soprattutto i paesi che vengono percepiti come leader mondiali”.
Vadim Volos, Senior Vice President Public Affairs & Consulting di GfK, aggiunge: "Il modo in cui un Paese viene percepito è la somma di opinioni consolidate (come, ad esempio, gli stereotipi relativi a un popolo) e fattori a
breve termine (come la copertura mediatica di eventi drammatici). È sicuramente possibile migliorare la reputazione di un Paese, promuovendone gli
asset, ma i cambiamenti radicali richiedono tempo. Il nostro studio consente
di individuare i punti di forza e di debolezza di ciascuna nazione - in termini di
reputazione attuale e potenziale - aiutando a costruire un brand-paese forte".
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Anholt-GfK Nation Brands IndexSM 2016
Realizzato con cadenza annuale, lo studio misura l'immagine di 50 paesi,
andando ad analizzare sei parametri: Esportazioni, Governo, Cultura, Persone, Turismo e Immigrazione/Investimenti. Per l’edizione 2016 dell’AnholtGfK Nation Brands IndexSM sono state realizzate oltre 20.000 interviste online a persone con più di 18 anni. I dati sono stati ponderati in modo da riflettere la composizione demografica della popolazione online di ciascun
Paese. La rilevazione è stata effettuata nell’estate 2016. I 50 Paesi coinvolti nell’indagine 2016 sono:
Nord America: Stati Uniti, Canada, Cuba *
Europa Occidentale: Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Spagna, Irlanda, Scozia, Svezia, Danimarca, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, Finlandia,
Austria, Grecia, Irlanda del Nord *
Europa Centrale/Orientale: Russia, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria,
Turchia, Kazakistan *
Asia-Pacifico: Giappone, Corea del Sud, Cina, India, Tailandia, Indonesia,
Singapore, Taiwan, Australia, Nuova Zelanda
America Latina: Argentina, Brasile, Messico, Cile, Perù, Colombia, Ecuador
Medio Oriente/Africa: Emirati Arabi Uniti, Iran, Egitto, Arabia Saudita, Sud
Africa, Kenya, Nigeria, Qatar.
A proposito di Simon Anholt
Simon Anholt è considerato uno dei massimi esperti al mondo in tema di
“brand identity” di nazioni, città e regioni. Ha lavorato come consulente politico indipendente per oltre 50 Paesi. È stato vice-presidente del Government’s Public Diplomacy Board per il governo britannico. Nel 2005, Anholt
ha sviluppato il concetto di Nation Brands Index e City Brands. È fondatore
e redattore emerito della rivista trimestrale Place Branding and Public Diplomacy e autore delle pubblicazioni: Brand New Justice, Brand America e
Competitive Identity – the New Brand Management for Nations, Cities and
Regions. Il suo ultimo libro, Places, è stato pubblicato da Macmillan nel 2010.
Nel 2009 Anholt ha ricevuto il premio Nobels Colloquia per l'Economia e nel
2013 la laurea honoris causa in Scienze Politiche dall’Università East Anglia.
A proposito di GfK
GfK rappresenta una fonte attendibile di informazioni sui mercati e sui consumatori, a supporto del processo decisionale dei clienti. Oltre 13.000
esperti di mercato combinano passione personale con la pluriennale esperienza metodologica di GfK nel trattamento delle informazioni. In questo
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modo, GfK è in grado di fornire informazioni strategiche globali, integrate
dalla conoscenza del mercato locale di oltre 100 Paesi del mondo. Attraverso l’uso di tecnologie innovative e metodologie statistiche avanzate, GfK
trasforma i “Big Data” in esperienza, permettendo ai Clienti di migliorare il
proprio vantaggio competitivo e di arricchire la conoscenza sul processo di
acquisto dei consumatori.
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