Parte_III_Analisi degli Impatti_BTT
Transcript
Parte_III_Analisi degli Impatti_BTT
Comune di COLLESALVETTI Provincia di LIVORNO IMPIANTO DI SMALTIMENTO E RECUPERO DI RIFIUTI PROGETTO DI MODIFICA SOSTANZIALE DI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N. 158 DEL 30/10/2013- (D.LGS. 152/06, PARTE II, TITOLO III-BIS) PROCEDURA DI V.I.A. Elaborato di S.I.A – PARTE III ANALISI DEGLI IMPATTI COMMITTENTE: Biscottino Trattamento Terreni S.r.l. Sede: Via SS 67 bis - km 17,300 Loc. Biscottino – Collesalvetti (LI) Gruppo di lavoro S.I.A. Coordinamento gruppo di lavoro: Geol. Sergio Crocetti, Dott.ssa Stefania Fulceri Aspetti impiantistici, di processo e sicurezza: Dott.ssa Stefania Fulceri Aspetti urbanistici, strutturali: Ing. Andrea Cecconi Aspetti ambientali, idraulici e geologici: Geol. Sergio Crocetti Aspetti naturalistici: Dott.ssa Francesca Ruggeri Aspetti acustici Dott. Luigi Tana 00 01400 09/04/2015 1^ Redazione S. Crocetti, S. Fulceri S. Crocetti Revisione Commessa Data Descrizione Redatto Approvato Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III INDICE PARTE III: Analisi degli Impatti III.1 - IDENTIFICAZIONE QUALITATIVA DEGLI IMPATTI 3 III.2 - IMPATTI SUI FATTORI CLIMATICI 9 III.3 - IMPATTI SULLA QUALITA’ DELL’ARIA 9 III.3.1 – EMISSIONI IN ATMOSFERA; III.3.2 – ODORI; III.4 - EMISSIONI ACUSTICHE 19 III.5 - IMPATTI SUL SISTEMA IDRICO 21 III.5.1 – IDROGRAFIA ED IDRAULICA DI SUPERFICIE; III.5.2 – ACQUE SUPERFICIALI; III.5.3 – ACQUE SOTTERRANEE; III.6 - IMPATTI SUL SUOLO E SOTTOSUOLO 27 III.7 - IMPATTI SULLA VEGETAZIONE , SULLA FLORA, SULLA FAUNA E SUGLI ECOSISTEMI 28 III.8 - IMPATTI SULPAESAGGIO 29 III.9 - ALTRI ASPETTI 29 III.9.1 – TRAFFICO INDOTTO; III.9.2 – FABBISOGNI; III.9.3 – DIAGNOSI ENERGETICA; III.9.4 – PRODUZIONE DI RIFIUTI; III.9.5 – EMISSIONI TERMICHE, VIBRAZIONI ED INQUINAMENTO LUMINOSO; III.9.6 – RISCHIO D’INCIDENTI RILEVANTI E TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO; III.10 - VALUTAZIONE DEI RISULTATI DELL’ANALISI 38 III.11 - CONCLUSIONI 46 2/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III III. ANALISI DEGLI IMPATTI III.1 IDENTIFICAZIONE QUALITATIVA DEGLI IMPATTI Partendo dai dati relativi al flusso di rifiuti consolidato”in entrata”, “in uscita” e “trattati”, negli anni 2012-2014 presso la piattaforma Lonzi S.r.l. di Via del Limone, e considerando l’incremento previsto per il nuovo impianto di trattamento dei rifiuti (80.000 t), la piattaforma sarà strutturata e dimensionata per i gestire i seguenti flussi di materiali riportati nel prospetto seguente: Flussi in ingresso Potenzialità Rifiuti pericolosi 180.000 t/anno Rifiuti non pericolosi 120.000 t/anno Rifiuti trattati (72%) 216.000 t/anno 60% a recupero e 40% a smaltimento Flussi in uscita Produttività Rifiuti prodotti (a smaltimento) 120.000 t/anno Materie a recupero 171.000 t/anno Materie prime seconde 9.000 t/anno Percolati prodotti 200 t/anno Acque depurate al corpo recettore 7.830 t/anno La sintesi delle attività di trattamento dei rifiuti in ingresso è riportato nello schema di flusso sottostante. In questa sezione verranno individuate le interazioni certe o probabili tra le componenti ambientali caratteristiche dell’ambito territoriale in esame e le azioni previste dal progetto in fase di cantiere e, successivamente, in fase di esercizio e dismissione. La metodologia proposta, riportata nelle Linee Guida V.I.A. redatte dall’ANPA per conto del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio, per la determinazione qualitativa degli impatti prevede la predisposizione di una matrice (riportata nell’allegato III.1), cioè una tabella a doppia entrata nella quale sulle righe si trovano le componenti sociali ed i fattori ambientali implicati (aria, suolo, acqua, paesaggio, rumore…) mentre nelle colonne sono riportate le azioni elementari in cui è stata scomposta l’attività di progetto ed esercizio dell’opera. Ogni incrocio di riga e colonna identifica un potenziale impatto (positivo o negativo) di una determinata azione su una matrice ambientale. Tale matrice è esclusivamente di tipo qualitativo, volta ad evidenziare una possibile relazione e non a determinarne l’entità, e risulta quindi propedeutica allo sviluppo delle stime e dei calcoli 3/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III proposti nel seguito dello studio. Il grado di ritorno alle condizioni ante-operam è invece evidenziato dal tipo di reversibilità dell’impatto “a lungo” o “a breve termine”. Verranno analizzate in dettaglio le principali azioni di progetto e di esercizio. Dalla tabella si evince che gli impatti potenzialmente più significativi sono dovuti ai consumi di energia, alla produzione ed al conferimento di rifiuti, al traffico indotto e marginalmente alle emissioni in atmosfera ed in acqua. 4/47 Schema a blocchi Qualità dell’aria. E’ condizionata principalmente dall’operatività dell’impianto in fase di esercizio (conferimento, stoccaggio e trattamento) in relazione alle significative quantità di rifiuti in ingresso ed in uscita. Di minore rilevanza saranno le emissioni derivanti dall’utilizzo del gruppo elettrogeno, della centrale termica e dei mezzi all’interno della struttura sia in fase di montaggio degli impianti che ad attività avviata in fase di movimentazione dei rifiuti e dei materiali (fasi di scarico/carico ed alimentazione impianto). Odori. Tutti gli effluenti intercettati sanno inviati al modulo di filtrazione e deodorizzazione. Lo scarico dei rifiuti in baie scoperte o solo protette da tettoie, per la tipologia dei materiali stoccati (legno, ferro, carta e plastica) potrebbero dar luogo ad emissioni odorigene non significative. Clima acustico. Le attività potenzialmente rumorose saranno dovute all’impianto di selezione e vaglio automatico poste all’interno dei capannoni ed alle macchine mobili (trutiratore legno, motopale, carrelli, autocarri) che transiteranno sui piazzali o all’interno dei capannoni. I valori previsonali di rumorosità, ottenuti tramite simulazione, entro 200 m dal perimetro dell’impianto sono comunque tutti inferiori al limite assoluto di emissione della IV classe, pari a 60 dBA. Ambiente idrico. E’ previsto un interessamento delle acque superficiali (Canale Emissario del Bientina) per lo scarico delle acque reflue (AMPP+AMC+reflui industriali+reflui domestici) depurate e non recuperate nel ciclo produttivo. Suolo e sottosuolo. Trattandosi del recupero funzionale di un sito dismesso non si produrranno alterazioni degli aspetti morfologici, idrogeologici e geologici. È previsto l’emungimento di acque sotterranee dal pozzo esistente, regolarmente denunciato. Le strutture previste da installare non andranno a trasmettere carichi non compatibili con l’assetto litostratigrafico e le capacità portanti del sottosuolo. Rifiuti. Dal montaggio degli impianti potranno derivare rifiuti da imballaggio, inerti, ferrosi e non. Rifiuti urbani e assimilabili proverranno dalle attività di ufficio. Dall’impianto di trattamento si genereranno rifiuti nelle sezioni di trituratura, vagliatura, separazione (balistico, ad aria, ad acqua, magnetico, ad induzione) che verranno inviati allo smaltimento o ad altri centri di trattamento. Aspetti naturalistici. Non si prevedono interferenze tra l’opera e gli aspetti più propriamente naturalistici come la vegetazione, la flora, la fauna ed unità ecosistemiche, sia perché la struttura che ospita l’impianto è esistente, sia perché gli effetti dell’attività, almeno per quanto riguarda i trattamenti e quindi a prescindere dai trasporti, sono limitati all’interno del perimetro del lotto e più precisamente all’interno dei capannoni. Paesaggio. L’aspetto paesaggistico viene solo limitatamente interessato in quanto la struttura civile è esistente e non viene ampliata/modificata ma solamente adeguata. Gli impianti verranno posizionati all’interno dei capannoni esistenti e la palazzina presente sarà utilizzata come uffici e laboratorio. Sul lato nord l’impianto risulta ben mascherato dalle alberature esistenti. Assetto demografico. Non si prevedono incidenze e quindi modifiche. Assetto igienico sanitario. In relazione all’incremento di traffico stradale di mezzi pesanti, è prevedibile, in fase di esercizio, un aggravio delle condizioni esistenti che però, nella stragrande maggioranza dei casi, interesserà marginalmente la frazione di Ponte Biscottino, dove risiede la maggior parte della popolazione della zona. Il percorso utilizzato si svilupperà infatti tra la SS1 Aurelia e il sito, escludendo quindi la suddetta frazione. Si tratta di impatti, stimati nel seguito, che Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III riguardano la qualità dell’aria ed il rumore connesso al transito; è stata altresì valutata l’area interessata dalla rumorosità dell’impianto, nel suo ordinario esercizio. Viabilità. Sarà possibile un maggior grado di interferenza fra l’immissione al sito e la ex S.S. 67 durante le fasi di accesso ed uscita al sito degli automezzi. Assetto territoriale. Non subirà particolari ricadute in termini di modifiche del sistema insediativo o infrastrutturale; per contro, importante potrà risultare la ricaduta in termini positivi per l’offerta di servizi ambientali connessi al conferimento e trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi da parte di Enti pubblici e privati. Ciò con particolare riferimento ai fabbisogni evidenziatisi sia in relazione al consolidato bacino di utenza che ai principali obiettivi indicati dal "Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati (PRB)" (portare i conferimenti in discarica dall'attuale 42% a un massimo del 10% dei rifiuti urbani al netto della quota degli scarti da RD), corrispondente a circa 237.000 t/anno complessive. Risulta evidente che centrando l'obiettivo del 70% di raccolta differenziata e realizzando gli interventi di adeguamento della capacità di recupero energetico come prima descritto si riduce radicalmente la "dipendenza del sistema regionale dalla discariche"). Assetto socio-economico. Si prevedono ricadute positive sull’occupazione, sul mercato del lavoro e in maniera indiretta sulle attività produttive del comprensorio. Occasioni di lavoro sono connesse alla fase di costruzione e montaggio dell’impianto, in relazione ad un investimento previsto di circa 4,0 M€, così articolata: Interventi da effettuare IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI TOTALE EURO CATEGORIA Aree esterne comprensive di: sistemazione aree verdi, sistemazioni NOTE Da adeguare esterne, viabilità, piazzali, recinzioni, parcheggi Opere civili varie comprensive di: fase di conferimento e di scarico, linea acque di prima pioggia e fognatura, pareti e solai in ca fuori terra, impianto antincendio (vasche, rete, pompe…), linee smaltimento percolato, pesa corpo, opere civili varie (cabine enel, finiture, ecc) Fabbricati: capannone prefabbricato sezione di CONFERIMENTO e Da adeguare 500.000 Da adeguare TRATTAMENTO, ricezione, portoni di scarico, portoni di accesso, carpenterie varie Fabbricati: Baie munite di tettoie industriali sezione di DEPOSITO, carpenterie varie Da realizzare Da adeguare Da adeguare Fabbricati: Uffici e laboratorio Impianto elettrico di potenza e ausiliario per edifici civili Impianto di Selezione e Cernita: Vagli, Separatori, Separatori balistici, Nastri trasportatori, Montaggi meccanici, Montaggi elettrici, Sollevamenti, Trasporti, Carpenteria di servizio..etc. 3.000.000 Da realizzare Da realizzare Opere Elettromeccaniche Impianti TOTALE 3.500.000 7/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI INGEGNERIA - PROVE LAB. - INDAGINI - SPESE TECNICHE DIREZIONE LAVORI, ASSISTENZA, COLLAUDO, AVVIAMENTO CANTIERE, SICUREZZA IMPREVISTI TOTALE GENERALE 210.000 70.000 70.000 105.000 6% 2% 2% 3% 3.955.000 L’occupazione stabile diretta è stata stimata partendo dal numero di dipendenti che attualmente lavorano presso la piattaforma di Via del Limone. Attualmente l’organico consolidato da più di 10 anni è di 42-43 addetti. Considerando un incremento dei traffici, nonché la necessità di un analista di laboratorio, un tecnico responsabile ed almeno n.5 operatori turnisti è previsto un ampliamento dell’organico fino a 50 dipendenti. Importante sarà anche l’occupazione indiretta ed il flusso economico indotto dalle seguenti categorie: trasporti, stimata in 1,0 M€/anno; officine meccaniche ed elettriche, attività stimata in 1,0 M€ in fase di installazione e 0,5 M€/anno per la manutenzione; edilizia, stimata in 0,5 M€ in fase di installazione. Sono inoltre da considerare costi per servizi e forniture varie (sicurezza, forniture per laboratorio, chemicals di processo, consulenze per certificazioni, ispezioni, analisi, collaudi, ecc.) che possono essere approssimativamente stimate in circa 0,35 M€/anno. Le attività produttive del territorio, interessate da processi di smaltimento dei rifiuti, potranno avvalersi di un sistema che consenta costi più contenuti di altre soluzioni, e soprattutto la possibilità di poterne usufruire a breve distanza; questo è un aspetto che può contribuire alla competitività del territorio e delle imprese. Dell’attività dell’impianto potranno beneficiare anche servizi connessi, quali laboratori d’analisi, consulenti, progettisti, fornitori vari di materiali di consumo, ecc. Fabbisogni. Ovviamente le fasi di costruzione ed esercizio comportano consumi energetici appositamente valutati. Una compensazione del consumo di energia elettrica derivante dall’attività dell’impianto verrà attuata con l’installazione di un impianto fotovoltaico di scambio sul posto installato sulle coperture del fabbricato, della potenza di 660 kWp in grado di coprire circa l’80% del fabbisogno energetico. Ugualmente dicasi dell’uso di materiali di consumo e materie necessarie al funzionamento dell’impianto e dell’attività; anche tali fabbisogni, nel presente studio, sono stati valutati attraverso bilanci. Il fabbisogno idrico dell’impianto, escluso gli usi civili (acqua da acquedotto 8/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III potabile), è compatibile con un reintegro attraverso l’approvvigionamento da pozzo e da recupero delle acque industriali. III.2 IMPATTI SUI FATTORI CLIMATICI Si ritiene che non ci siano impatti sui fattori climatici (temperatura, umidità, nebbie…) in quanto le attività dell’impianto non prevedono significative emissioni in atmosfera (gas, vapori, scarichi termici,etc. ) comunque tali da interferire o modificare il microclima locale. III.3 IMPATTI SULLA QUALITÀ DELL’ARIA III.3.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA A. Impatto derivante dal traffico veicolare indotto L’influenza sulla qualità dell’aria dovuta al traffico veicolare pesante indotto dall’impianto è riferibile essenzialmente allo scarico dei gas esausti da parte dei motori a gasolio. Considerando che la fase di messa in funzione dell’impianto prevede l’utilizzo di pochi veicoli, in un arco di tempo limitato, l’impatto sulla qualità dell’aria si ritiene non significativo. Al fine di quantificare, invece, l’apporto di prodotti di combustione dovuti al traffico indotto dall’impianto nella fase di conferimento e asporto dei rifiuti a regime, sono stati primariamente caratterizzati gli scarichi tipici degli automezzi di trasporto alimentati a gasolio. I fattori di emissione presentati nei grafici seguenti, espressi come grammi di inquinante immesso nell’aria per chilometro di percorrenza, nelle condizioni di marcia di riferimento, sono stati tratti dalla banca dati comunitaria CORINAIR nel suo aggiornamento del 2005. Tali dati sono stati utilizzati per i calcoli presentati successivamente. Gli inquinanti presi in considerazione sono le polveri fini (PM10), gli ossidi di azoto, l’ossido di carbonio e i solventi organici totali. Caratterizzazione dei fumi di scarico degli automezzi pesanti in funzione delle condizioni di marcia (velocità media 20, 30, 40 km/h, automezzo a pieno carico - fonte Corinair 2005) 9/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Caratterizzazione dei fumi di scarico degli automezzi pesanti in funzione delle condizioni di marcia (velocità media 40 km/h - fonte Corinair 2005) Per la stima degli inquinanti e del traffico indotto dalla nuova piattaforma sono stati presi come riferimento i dati relativi ai passaggi in ingresso ed in uscita dall’impianto di Via del Limone. Le stime sono state eseguite considerando sia i conferimenti di terzi verso l’impianto (“in entrata”) che quelli che la Lonzi Metalli effettua (“in uscita”) verso terzi ovvero verso la discarica e/o gli impianti di recupero. I tragitti dei veicoli sono stati suddivisi per passaggi inferiori e superiori a 20 km di percorrenza con una velocità media pari 40 km/h. I contributi dovuti ai viaggi sono stati differenziati per tipologia di veicolo e configurazione di carico (carico/scarico) e vengono riportati qui di seguito: IN ENTRATA Tipo di veicolo N° di Viaggi annui N° di Viaggi al giorno Lunghezza percorso 792 3 carico 792 3 scarico 7.557 30 carico 7.557 30 scarico 10.038 40 carico 10.038 40 scarico Automezzo da 20 t Automezzo 15 t inferiori a 20 Km per tratta Automezzo da 7 t 10/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Tipo di veicolo N° di Viaggi annui N° di Viaggi al giorno Lunghezza percorso 4.442 18 carico 4.442 18 scarico 697 3 carico 697 3 scarico 704 3 carico 704 3 scarico Automezzo da 20 t Automezzo 15 t superiori a 20 Km per tratta Automezzo da 7 t Tipo di veicolo N° di Viaggi annui N° di Viaggi al giorno 5.234 21 carico 5.234 21 scarico 8.254 33 carico 8.254 33 scarico 10.742 43 carico 10.742 43 scarico Automezzo da 20 t Automezzo 15 t Automezzo da 7 t IN USCITA 11/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Tipo di veicolo N° di Viaggi annui N° di Viaggi al giorno 5.192 21 carico 5.192 21 scarico 488 2 carico Lunghezza percorso Automezzo da 20 t Automezzo 15 t inferiori a 20 Km per tratta 488 2 scarico 84 0 carico 84 0 scarico N° di Viaggi annui N° di Viaggi al giorno 756 3 carico 756 3 scarico 23 0 carico Automezzo da 7 t Tipo di veicolo Lunghezza percorso Automezzo da 20 t Automezzo 15 t superiori a 20 Km per tratta 23 0 scarico 12 0 carico 12 0 scarico Automezzo da 7 t 12/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Tipo di veicolo N° di Viaggi annui N° di Viaggi al giorno 5.948 24 carico 5.948 24 scarico 511 2 carico 511 2 scarico 96 0 carico 96 0 scarico Automezzo da 20 t Automezzo 15 t Automezzo da 7 t TOTALI Tipo di veicolo Automezzo da 20 t Automezzo 15 t Automezzo da 7 t Totale Inquinanti emessi con automezzo a g/Km N° di Viaggi annui N° di Viaggi al giorno 11.182 45 carico 11.182 45 scarico 8.765 35 carico 8.765 35 scarico 10.838 43 carico 10.838 43 scarico 61.570 246 carico+scarico Inquinanti emessi con automezzo g/Km Inquinanti emessi con automezzo a Kg/d Pm10 0,86 Pm10 0,73 Pm10 0,47 NOx 13,67 NOx 9,5 NOx 6,9 CO 3,48 CO 2,27 CO 1,7 SOV 1,58 SOV 1,58 SOV 0,9 Pm10 0,86 Pm10 0,73 Pm10 0,1 NOx 13,67 NOx 9,5 NOx 2,3 CO 3,48 CO 2,27 CO 0,5 SOV 1,58 SOV 1,58 SOV 0,3 Pm10 0,86 Pm10 0,73 Pm10 0,1 NOx 13,67 NOx 9,5 NOx 2,3 CO 3,48 CO 2,27 CO 0,5 SOV 1,58 SOV 1,58 SOV 0,3 25 % di incremento Totale stimato 83.959 335 carico+scarico Caratterizzazione dei fumi di scarico degli automezzi pesanti in funzione delle condizioni di marcia (velocità media 40 km/h, automezzo a pieno carico e scarico- fonte Corinair 2005) Considerando lo scenario di autorizzazione richiesta per 300.000 t di rifiuti da trattare, la stima dell’incremento di traffico totale (n. passaggi di carico+scarico), rispetto a quello che attualmente conferisce in Via del Limone è dell’ordine del 25%. 13/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Dai dati riportati nelle tabelle soprastanti si evince che in entrata l’impatto maggiore sul traffico è dovuto agli automezzi fino a 7 t; si contano in un anno 10.742 viaggi totali dovuti al conferimento da parte di privati e micro-produttori. I conferimenti eseguiti con mezzi rispettivamente fino a 20 t e fino a 15 t sono decisamente inferiori. In uscita invece l’impatto sul traffico è dovuto quasi interamente agli automezzi fino a 20 t in quanto i conferimenti in uscita presso gli impianti di smaltimento e/o recupero vengono ottimizzati ed effettuati a pieno carico, utilizzando autoarticolati. Sulla base dei dati analizzati è previsto sulla S.S. Tosco Romagnola 67 bis un incremento di traffico pari al 90%. Facendo un raffronto tra le emissioni indotte dal nuovo traffico di automezzi e quelle calcolate sull’intero territorio comunale, risulta un contributo estremamente ridotto, che non raggiunge l’1% per i parametri analizzati, quali CO, NOx e PM10. Tipologia inquinanti emessi totale totale g/Km g t Pm10 1.334.950 19.453.321 4.827.648 1,335 19,453 4,828 NOx t totali annui Comune Collesalvetti percentuale di incremento 1.000,000 2.779,000 2.440,000 0,13 0,70 0,20 CO Confronto emissioni indotte dal traffico della piattaforma e quelle totali comunali Dalle considerazioni svolte si può quindi ritenere che l’impatto indotto sulla qualità complessiva dell’aria sia scarsamente significativo, in quanto l’incremento di traffico, quindi di inquinanti immessi nell’atmosfera è percepibile solo a livello locale. In particolare l’incremento sulle emissioni in atmosfera interesserà il tratto di Tosco Romagnola (ex S.S. 67 Bis) compreso tra la S.S. 1 Aurelia o la S.G.C Fi-Pi-Li ed il nuovo impianto. Tale impatto è da ritenersi reversibile a breve termine, poiché facilmente controllabile con i volumi di traffico. B. Impatti derivanti dalle emissioni del nuovo impianto Le emissioni in atmosfera prodotte dalle attività che saranno svolte sul sito, con riferimento all’Elaborato Tecnico 3.1.in allegato, sono i seguenti: emissioni diffuse; 14/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III emissioni convogliate significative (E1) derivanti dall’attività relativa all’impianto di selezione nei capannoni B e C; emissioni convogliate significative (E4) derivanti dall’attività relativa alla miscelazione e trattamento chimico-fisico effettuate nei capannoni A e B (area TCF); emissioni poco significative (E3) derivanti dall’esercizio del gruppo elettrogeno; emissioni derivanti da impianti termici (E2); emissioni poco significative derivanti da sfiati di serbatoi (gasolio, raccolta colaticci, etc); Scheda di rif. nel PM&C E1 E2 E3 E4 Origine Impianto di selezione automatico Impianto di abbattimento Impianto di aspirazione e abbattimento con filtro a maniche. Impianti termici Gruppo Elettrogeno Motori motopompa antincendio Trattament o rifiuti non pericolosi e pericolosi Frequenza manutenzione ordinaria impianto abbattimento Inquinanti Valori limite emissione Semestrale (ingresso e in uscita) almeno annuale e comunque in funzione dell'andament o delle pressioni Arsenico Cromo VI Cadmio Cobalto Cromo III Mercurio Tallio Nichel Rame Piombo Vanadio Manganese Polveri Vedi AIA Lonzi Metalli n. 107 del 25 06 2014 biennale annuale CO-CO2 n.d. Periodicità analisi emissioni Emissione poco significativa non sottoposta ad autorizzazione ai sensi dell’ar. 269 D.Lgs 152/06 smi Impianto di aspirazione e abbattimento con filtro a maniche e filtro a carboni attivi Semestrale (ingresso e in uscita) almeno annuale e comunque in funzione dell'andament o delle pressioni Polveri: 10 mg/Nm3 Polveri COT SOV C.O.T.: 100 mg/Nm3 S.O.V tot mg/Nm3 100 Emissioni diffuse È previsto di sottoporre l’intera superficie della piattaforma a continua pulizia meccanica e manuale per la rimozione di eventuali polveri e residui presenti sulle aree di movimentazione, e comunque con frequenza annuale si procederà al monitoraggio degli ambienti di lavoro in modo da verificare l’efficienza e l’adeguatezza dei sistemi previsti (valutazione del rischio chimico e biologico secondo le metodiche previste dal D.lgs 81/08 e smi). 15/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Emissioni convogliate significative - E1 L’impianto di selezione da installare sarà dotato di sistema di aspirazione e abbattimento polveri, tale impianto genererà l’emissione denominata E1. L’impianto di aspirazione sarà dimensionato in modo tale da captare in maniera localizzata i punti più critici del processo, legati prevalentemente alla movimentazione del materiale su nastri e apparecchiature. In particolare sarà considerata una velocità di cattura dell’aria all’interfaccia tra la superficie aspirante di ciascuna cappa e l’ambiente esterno non inferiore a 0,5 m/sec. Complessivamente il sistema di aspirazione e trattamento da installare presso l’impianto avrà le seguenti caratteristiche: - Portata totale massima di aria da avviare al trattamento: 40.000 m3/h - Numero di linee presenti: 2 (FM1+FM2) - Tipo di inquinanti presenti e concentrazioni massime presunte: 200 mg/Nm3 Polveri totali L’aria aspirata dai vari punti di captazione verrà inviata con apposita tubazione al trattamento di filtrazione a secco. Le cappe installate sulle varie apparecchiature, raggiungibili da camminamenti e piattaforme di servizio, saranno dotate di una rete con luce di passaggio inferiore a 10 mm a per evitare il trasporto di materiali leggeri grossolani (es. film di polietilene); inoltre a monte del filtro a maniche sarà installato un sistema filtrante grossolano dotato di schermo filtrante con rete, con le stesse dimensioni, a protezione del filtro a maniche. Il sistema sarà dotato di misuratore differenziale di pressione che, mediante segnalatore ottico – acustico in campo, rileverà l’eventuale occlusione o necessità di pulizia del filtro grossolano (manualmente dall’operatore). Il filtro di abbattimento polveri da installare sarà del tipo a maniche con lavaggio in controcorrente ad aria compressa; tale apparato è particolarmente indicato per ottenere elevati rendimenti di captazione su polveri anche a granulometria molto fine. Per garantire l’aspirazione di eventuali polveri generate durante la fase di carico dell’impianto ed il ricambio d’aria delle aree interessate dall’impianto di selezione stesso, si prevedrà all’installazione di un secondo sistema di abbattimento delle emissioni (denominato FM2), che sarà installato in parallelo a quello dedicato all’impianto (denominato FM1) e posizionato in adiacenza al capannone, come meglio evidenziato negli elaborati grafici allegati. In particolare verranno realizzate due distinte linee di canalizzazioni di aspirazione in acciaio inox, dotate di bocchette di aspirazione distribuite uniformemente su tutta la lunghezza e poste ad una altezza di circa 8 m all’interno dei capannoni B e C con le relative derivazioni in corrispondenza delle sezioni di impianto da aspirare. In fase realizzativa saranno valutate ed eventualmente previste valvole motorizzate di regolazione e sezionamento per ciascuna linea, al fine di poter bilanciare l’aspirazione ed eventualmente potenziare in modo selettivo l’azione nelle sezioni più sollecitate. 16/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Complessivamente i due sistemi permetteranno un ricambio d’aria sufficiente a mantenere condizioni operative adeguate all’interno dei capannoni. Le due correnti trattate nei due impianti saranno poi riunite e convogliate in un'unica emissione in atmosfera, denominata E1. Emissioni convogliate significative - E4 Per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi all’interno dei capannoni A e B (area TCF), sarà installato un impianto di aspirazione ed abbattimento delle emissioni derivanti dalle attività previste in tali aree (operazione di smaltimento D14, D13 e D9) con l’obiettivo di contenere eventuali emissioni diffuse caratterizzate da polveri e sostanze organiche volatili. In particolare sulla base dell’esperienza acquista sul sito della Lonzi Metalli ed in base alle tipologie di rifiuti che si prevedono di trattare si è valutato che un sistema di trattamento composto da filtrazione a secco su maniche e filtrazione su letto di carboni attivi possa rappresentare, in relazione con le basse concentrazioni di SOV previste e con le elevate portate di aspirazione necessarie, la migliore tecnologia per conseguire significativi risultati di abbattimento e contenimento delle emissioni stesse. In particolare si prevede l’installazione di un sistema di filtrazione a secco (a maniche) per il particolato, a monte dei carboni attivi, per trattenere materiale pulverulento che può talvolta generarsi dalla movimentazione dei materiali e così proteggere anche il filtro a carboni attivi. Complessivamente il sistema di aspirazione e trattamento da installare presso l’impianto avrà le seguenti caratteristiche: - Portata totale massima di aria da avviare al trattamento: 24.000 m3/h - Numero di linee presenti: 2 (capannone A + capannone B) Verranno realizzate due distinte linee di canalizzazioni di aspirazione in acciaio inox, dotate di bocchette di aspirazione distribuite uniformemente su tutta la lunghezza e poste ad una altezza di circa 8 m all’interno dei capannoni A e B (area TCF) con le relative derivazioni in modo da poter aspirare in maniera selettiva dalle due aree. In fase realizzativa saranno previste valvole manuali o motorizzate di regolazione e sezionamento per ciascuna linea, al fine di poter bilanciare l’aspirazione ed eventualmente potenziare in modo selettivo l’azione in una delle sezioni più sollecitate. Complessivamente le due linee confluiranno ad un unico sistema di abbattimento tramite ventilatore dotato di inverter di regolazione, ed il sistema permetterà un ricambio d’aria sufficiente a mantenere condizioni operative adeguate all’interno dei capannoni. I due locali, capannone A e B (area TCF), sono destinati al deposito ed alla movimentazione di rifiuti solidi prevalentemente sfusi. In particolare nel fabbricato A sono depositati rifiuti solidi in cumuli 17/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III disposti in baie distinte, mentre il locale B adiacente (area TCF) sono previste attività di solidificazione e stabilizzazione dei rifiuti sempre attraverso l’uso di mezzi meccanici. Dall’impianto di abbattimento si genererà un’unica corrente di emissione in atmosfera, denominata E4. Il sistema di abbattimento sarà posizionato all’esterno del fabbricato B (in adiacenza all’area TCF), come meglio indicato negli elaborati grafici, al fine di consentire una maggior facilità sia degli interventi di manutenzione sia dei campionamenti e delle verifiche, senza possibilità di intralcio e interferenza con le lavorazioni. Il ventilatore sarà posizionato anch’esso all’esterno del fabbricato e sarà dotato di idoneo sistema di insonorizzazione, costituito da cabina in pannelli isolanti autoportanti. Le apparecchiature costituenti l’impianto di abbattimento sono ubicate all’esterno del locale, su una piattaforma in calcestruzzo appositamente predisposta. Il camino di emissione in atmosfera avrà lo sbocco ad altezza di circa 13 m. Impatti non significative derivanti dalle emissioni della caldaia e del gruppo elettrogeno (E2 - E3) Sul sito è presente un gruppo elettrogeno per la produzione di energia elettrica per uso interno, il cui utilizzo sarà limitato alle situazioni di emergenza o di prolungata mancanza di fornitura da parte del gestore della rete ENEL, al fine di permettere il regolare funzionamento delle attività operative più importanti. Nell’insediamento non è prevista la produzione di calore per utilizzo nel processo produttivo. L’approvvigionamento di calore attraverso la centrale termica esistente, costituita da una caldaia alimentata a gasolio è necessaria quindi solo per il riscaldamento degli uffici. L’impatto indotto sulla qualità dell’aria si considera non significativo. III.3.2 ODORI L’impianto di selezione e le attività di trattamento chimico-fisico connesse alla gestione di rifiuti pericolosi e non pericolosi saranno effettuate all’interno dei capannoni esistenti al fine di contenere eventuali fenomeni di polverosità e/o di odori e di limitare l’esposizione agli eventi atmosferici. Le uniche baie scoperte o solo protette da tettoie interesseranno le aree per lo stoccaggio di legno, di materiali ferrosi, di carta/plastica e di colli pericolosi, che comunque non danno luogo ad emissioni odorigene significative. Gli accorgimenti impiantistici utilizzati portano ad ipotizzare un impatto odorigeno estremamente limitato e localizzato in prossimità delle lavorazioni. 18/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III III.4 EMISSIONI ACUSTICHE Le possibili sorgenti di rumore della nuova piattaforma di trattamento rifiuti saranno localizzate principalmente all’interno dei capannoni ed in minima parte all’esterno. Nelle tabelle sottostanti qui di seguito vengono riportate le macchine che produrranno maggiore rumorosità: La simulazione riportata nello studio di Impatto Acustico, redatto dal Dott. L. Tana (Allegato 1) è stata eseguita utilizzando il software “Prelude2”; i dati sulla frequenza sonora delle sorgenti da inserire nel programma di calcolo sono stati ricavati dai valori delle fonometrie eseguite in prossimità delle stesse nell’impianto di Via del Limone. Le sorgenti mobili riportate nella tabella sopra sono state considerate come fisse ed ubicate nelle posizioni più critiche nei confronti della rumorosità; infatti, pur potendosi muovere permangono durante le loro attività alcune decine di minuti in un unico sito. Lo scenario preso come riferimento nella simulazione è stato quello peggiore dal punto di vista dell’inquinamento acustico, in quanto è stata considerata l’attività contemporanea di tutte le macchine. Nella figura riportata di seguito è indicata la mappa delle intensità dei livelli acustici ottenuti nella simulazione, col cerchio rosso sono riportate le sorgenti di rumore esterne (caricatore a ragno e trituratore mobile legno) ed interne (impianto di selezione identificato da tre sorgenti puntiformi, trituratore e caricatore a ragno). Come si può vedere dalla simulazione, il maggior inquinamento acustico si avrà sul lato ovest della piattaforma durante il carico dei mezzi con il caricatore a ragno (A), in quanto non vi sono edifici o costruzioni in grado di schermare le propagazioni di rumore. 19/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III I risultati numerici del calcolo dei livelli sonori misurati in corrispondenza dei recettori e dei punti rappresentativi sono riassunti nella seguente tabella: I valori previsionali di rumorosità ottenuti entro 200 metri dal perimetro sono praticamente tutti inferiori al limite assoluto di emissione della IV classe, pari a 60 dBA. Di conseguenza è rispettato il limite di 65 dBA per i recettori vicini in classe V. Solo in alcuni punti, verso ovest, e comunque alla distanza massima di 20 m dal confine dell’impianto sono stati stimati livelli maggiori, pari a 70 dBA. Visti i risultati ottenuti non si ritengono necessari interventi di mitigazione del rumore collegati alla realizzazione del nuovo impianto. 20/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III III.5 IMPATTI SUL SISTEMA IDRICO III.5.1 IDROGRAFIA ED IDRAULICA DI SUPERFICIE Essendo la zona inserita in classe di Pericolosità idraulica molto elevata l’intervento prevede di mantenere invariato il rapporto esistente tra le superfici permeabili ed impermeabili. Tale scelta consente di non aumentare sia la pericolosità che il rischio nelle aree contermini nel rispetto delle norme previste dal Bacino del Fiume Arno. Con riferimento agli studi allegati al R.U. del Comune di Collesalvetti, ed agli approfondimenti di carattere idraulico redatti nel 2013 dall’Ing. P. Chiavaccini per la medesima committenza, nel lotto confinante, si evince che trovandosi il piazzale dell’area “BTT” a quote morfologiche pari a 1,0/1,2 metri più alte rispetto alle zone limitrofe, l’area non risulta essere interessata da battenti idraulici per Tr=200 anni (vedi Tavola I.6). A fronte di quanto detto sopra, l’allestimento di attrezzature all’interno del capannone esistente non costituisce, in caso di eventi alluvionali e/o esondativi, ostacolo al deflusso delle acque. Tutte le aree operative di transito dove avverrà la movimentazione di rifiuto sono impermeabilizzate con copertura in asfalto; prima dell’uscita dalla piattaforma è stato previsto un impianto di lavaggio ruote, per consentire ai mezzi in uscita di non veicolare nelle aree esterne eventuali gocciolamenti di rifiuto. Per quanto concerne il deposito dei rifiuti conferiti in colli saranno realizzate apposite scaffalature metalliche allestite su platea in cls, protette da tettoia in carpenteria metallica. Le scaffalature saranno costituite da n.3 ripiani e quello inferiore sarà impostato a 40 cm dal piano di calpestio per garantirne un ulteriore franco di sicurezza idraulica. III.5.2 ACQUE SUPERFICIALI Il progetto prevede la predisposizione di quattro circuiti fognari in modo da effettuare una separazione delle acque, che si differenzieranno per la loro tipologia di inquinamento. Tenuto conto che il comprensorio non è servito da pubblica fognatura, le varie tipologie di acque reflue contaminate saranno sottoposte ad adeguato trattamento prima dello scarico (S1-S2) nel corpo recettore, identificato nel Canale Emissario del Bientina, il quale scorre con direzione estovest a sud del lotto ed è inserito nell’ “Area Sensibile del Bacino del Fiume Arno”, senza comunque recapitare direttamente nel Fiume Arno. Infatti il Canale Emissario risulta affluente del Canale Scolmatore dell’Arno in prossimità della foce a mare, non insistendo nel bacino drenante della stessa area sensibile. 21/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Il Canale del Bientina nei pressi del sito Secondo quanto definito nel Piano di Tutela delle Acque dei corpi idrici superficiali (DPGR n.6/2005), il Canale Scolmatore dell’Arno, e di conseguenza i suoi immissari come il Canale Emissario del Bientina, presenta una qualità delle acque “sufficiente” con idoneità alla vita di pesci ciprinicoli (Tab.1/B All.2 ex D. Lgs 152/99). Tali acque dulcicole fino alla confluenza con lo Scolmatore dell’Arno, non presentano pertanto una rilevanza di interresse scientifico, naturalistico ed ambientale in quanto non costituenti habitat di specie animali o vegetali rare o in via di estinzione o sede di complessi ecosistemi acquatici meritevoli di conservazione. Per il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale è necessario assicurare il mantenimento della vegetazione spontanea e garantire uno scarico idoneo alla vita dei ciprinidi. Nella descrizione del progetto, relativamente alle reti di fognatura, è stato evidenziato che gli scarichi nell’unico ricettore finale, sono riconducibili a: Acque meteoriche non contaminate (AMNC) provenienti dalle coperture degli edifici chiusi, dalle tettoie e dal piazzale di parcheggio esterno; Acque meteoriche di dilavamento potenzialmente contaminate (AMC) provenienti dai piazzali e dalla viabilità interna alle aree di lavorazione; Acque reflue industriali generate dal lavaggio mezzi (carrelli, camion, cassoni etc.), dal lavaggio ruote e dall’area officina; Acque reflue domestiche provenienti dai servizi e dagli spogliatoi presenti all’interno della piattaforma. Gli scarichi delle AMNC e quelli trattati delle AMC e dei reflui Industriali saranno indirizzati all’impianto di sollevamento per poterle riutilizzare sia come riserva antincendio che per gli usi industriali interni. In caso di eccedenza saranno scaricate direttamente nel Canale Emissario di Bientina (S2) tramite l’opera di scarico esistente. 22/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Le acque reflue domestiche depurate saranno invece indirizzate separatamente direttamente nel Canale Emissario di Bientina tramite l’opera di scarico esistente (S1). Vista della vasca per il riutilizzo delle acque e le tubazioni di scarico verso il Canale Emissario Tutti i percolati ed i colaticci derivanti dalle lavorazioni presenti all’interno del capannone e sotto le tettoie, compresa l’area stoccaggio legno, saranno raccolti attraverso una rete dedicata; raccolti tramite pozzetti in n.4 serbatoi esterni per la raccolta dei percolati, e successivamente gestiti come rifiuti liquidi e conferiti ad impianti esterni. Qui di seguito si riportano le caratteristiche principali dei tracciati di scarico. Le aree di incidenza delle acque meteoriche non contaminate (AMNC) da allontanare dal sito saranno: Punto di Emissione Descrizione Sintetica Superficie (mq) Tipologia S2 Tetti: coperture edifici e tettoie. Vista l’assenza di contaminazione delle coperture dei tetti stessi, le acque vengono convogliate direttamente nella fognatura interna di raccolta delle acque pluviali 12.379 Non contaminate (AMDNC) Il volume annuo di acque meteoriche non contaminate raccolte sulle superfici impermeabili risulta paia a 12.379 x 0,764 (piovosità media annuale) = 9.457 mc Nel calcolo sono state escluse le superfici permeabili a verde che verranno allontanate collegandole alle fosse campestri esistenti. Le aree da cui si producono invece acque meteoriche dilavanti potenzialmente contaminate (AMC) sono: Punto di Emissione Descrizione Sintetica Superficie (mq) Tipologia S2 Piazzali, viabilità interna e aree di movimentazione: aree in cui le AMD potrebbero essere contaminate e per tale motivo è stato predisposto un progetto di individuazione e separazione al fine di raccogliere e trattarle (AMPP e II pioggia) prima dell’immissione ai punti di scarico. 10.379 Possibilità di contaminazione (AMC) 23/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Dette aree occupano una superficie complessiva di 10.380 mq pertanto, per ogni evento meteorico, il volume di acque di prima pioggia (AMC) per ogni singolo evento, da trattare all’interno del processo è di 10.380 x 0,005 = 51,9 mc. Considerando che nell’arco dell’anno il numero di giorni piovosi è mediamente di n.80 e che il volume di accumulo AMPP che si prevede di installare è di 60 mc; il volume annuale massimo presunto di AMPP risulta di 60*820=4.800 mc. La quantità totale di di pioggia raccolta dalla superficie scolante risulta pari a 10.380 mq*764 mm= 7.930 mc. La quantità di acque di II Pioggia è pari a 7.930 mc – 4.800 mc = 3.130 mc/anno. Le aree da cui si producono acque reflue industriali contaminate sono: Punto di Emissione Descrizione Sintetica Area lavaggio mezzi, lavaggio ruote ed officina: aree in cui le acque potrebbero essere contaminate e per tale motivo è stato predisposto un progetto di individuazione e separazione al fine di raccogliere e trattarle prima dell’immissione ai punti di scarico. S2 Superficie (mq) Tipologia 94 +30 +216 Acque reflue industriali Le acque raccolte nella piazzola di lavaggio mezzi (carrelli, camion, cassoni etc.) e lavaggio ruote, congiuntamente al pozzetto di raccolta presente sulla pavimentazione dell’officina, saranno raccolte in una apposita linea per il trattamento dei reflui industriali. Prima del loro riutilizzo le acque saranno opportunamente trattate e depurate tramite un impianto di sedimentazione, disoleazione, bio-ossidazione e filtrazione su carboni attivi idoneo per portate fino a 2 mc/h. Ipotizzando per le attività sopra descritte un consumo medio giornaliero di 3,5 mc, il volume di acqua scaricata risulta stimata in 1.200 mc/anno. All’interno della piattaforma è prevista la presenza di locali bagno e spogliatoi. Tutti gli scarichi saranno assimilabili al domestico e trattati tramite un impianto di depurazione a fanghi attivi – Neutra SBR, dimensionato fino a 20 A.E.. Il volume di acqua scaricata risulta stimata in 1.000 mc/anno Lo scarico recapiterà direttamente in acque superficiali - Canale Emissario Bientina (S1). Punto di Emissione S1 Descrizione Sintetica Servizi igienici, uffici e spogliatoi: reflui derivanti dalla attività umana A.E. Tipologia 20 Acque reflue domestiche La tabella sottostante riassume i volumi di scarico dei reflui trattati che verranno convogliati in acque superficiali: 24/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Portata Tipo Punto di immissione giornaliera Percentuale Volume annuale mc Reflui domestici S1 3,6 AMNC AMC S2 Reflui industriali - mc/anno 1.000 - 9.457 - 7.930 3,5 1.200 Totale % recupero acque per usi industriali/antincendio Totale scaricato 19.587 60 7.830 Per avere l’esatta misurazione dei quantitativi scaricati e trattati, si installeranno due misuratori di portata di tipo elettromagnetico, il primo da inserire sulla tubazione di spinta che rilancerà le acque di prima pioggia all’impianto di sollevamento ed il secondo sulla tubazione esistente che scaricherà le acque all’Emissario del Bientina. La scelta di trasferire le acque nell’emissario del Canale Bientina, sottraendole al bacino dell’idrovora del Biscottino (che attualmente recapita le acque nel Fossa Chiara) è in linea con le proposte di intervento a supporto del R.U ed apporterà una miglioria, riducendo le portate di afflusso all’Idrovora stessa fortemente sottodimensionata. Si sottolinea inoltre che le acque provenienti dall’impianto confluiranno nell’emissario Bientina con una portata massima, in caso di contemporaneità fra le acque meteoriche non contaminate (AMNC) e le acque di produzione (AMPP- reflui industriali), di circa 30-40 l/s, trascurabile (<1/1.000) rispetto alla portata di piena duecentennale del Canale (85.000 l/sec). I sistemi di trattamento dei reflui permetteranno di scaricare nel rispetto dei limiti tabellari di cui all’allegato 5, Parte Terza del D. Lgs. 152/2006 per scarichi in acque superficiali. 25/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Il sistema di accumulo esistente (550 mc) delle acque recuperate da riutilizzare per fini antincendio e nel processo industriale, potranno essere reintegrate o attraverso l’emungimento di acque sotterranee (pozzo artesiano n.16591 Prov. di Livorno – fino a 150 mc/anno) o attraverso la derivazione di acqua superficiale dal Canale Emissario (max 4800 mc/anno). Si precisa che per il sistema di attingimento e scarico nel Canale Emissario del Bientina, esistente, in data 17 luglio 2008 è stata fatta dalla Piattaforma Biscottino S.p.a., la richiesta di autorizzazione sia per la derivazione di acqua pubblica superficiale (art. 7 - T.U. 1775 del 11/12/1933) che per la posa del sistema di attingimento e scarico ricadente nelle pertinenze idrauliche (R.D.L. 523 del 1994). Le modalità di adduzione, le reti, gli impianti di trattamento e le modalità di gestione vengono mostrate in nelle tavole di progetto 3.2 e 3.5b. III.5.3 ACQUE SOTTERRANEE Si rilevano impatti limitati sulle acque sotterranee in quanto l’area dell’impianto, a meno della porzione marginale destinata a verde, è interamente pavimentata e tutte le acque, comprese quelle meteoriche contaminate verranno convogliate, dopo il trattamento, e comunque scaricate nel ricettore superficiale. La presenza di terreni superficiali argillosi pressoché impermeabili fornisce una valida barriera naturale contro l’eventuale infiltrazione di inquinanti verso le falde sotterranee. Le aree di stoccaggio, di vagliatura e di selezione posseggono pavimentazione impermeabile pertanto gli eventuali percolamenti verranno intercettati in apposite canalette, stoccati in n.4 serbatoi da 60 mc cadauno e smaltiti come rifiuto. 26/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III L’impianto è collegato alla rete acquedottistica per gli usi domestici (palazzina uffici e servizi igienici), per i restanti usi industriali l’approvvigionamento avverrà attraverso le acque di recupero eventualmente integrate, se necessario, dalle acque del pozzo fino a 150 mc/anno e dall’attingimento dal Canale Emissario (fino a 4800 mc/anno). Il consumo di acqua potabile è stimato in 1.200 m3/anno. Vista del pozzo artesiano esistente censito al n. della Provincia di Livorno III.6 IMPATTI SU SUOLO E SOTTOSUOLO Il progetto prevede il riutilizzo integrale dei volumi esistenti, con l’ammodernamento ed il potenziamento delle strutture esistenti. In particolare le opere edilizie per il posizionamento dell’impianto di selezione nel capannone C, per la realizzazione delle baie di stoccaggio e lavorazione all’interno dei capannoni A e B, sono di seguito elencate: Realizzazione di idonee platee d’appoggio per il posizionamento delle apparecchiature; Realizzazione di aperture sulle pareti dei vari capannoni per consentire l’accesso dei mezzi per la movimentazione dei materiali e per la manutenzione degli impianti e delle pertinenze; Realizzazione di nuove tettoie e platee di deposito di materiali all’esterno dei capannoni; Realizzazione di baie con pareti in cls per il deposito e contenimento dei materiali; Adeguamento ed implementazione della rete di raccolta delle acque meteoriche; Realizzazione di un impianto per il trattamento delle AMPP e AMC; Adeguamento funzionale di area uffici, spogliatoi e laboratorio; Realizzazione di un sistema di lavaggio automezzi e lavaggio ruote; Installazione di deposito rimovibile per la distribuzione di gasolio della capacità massima di 5.000 litri; Realizzazione di n.4 cisterne accumulo percolato da 60 mc cadauno. 27/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Considerando che: la destinazione d’uso della piattaforma è rimasta inalterata; tutta la superficie al coperto è dotata di pavimentazione in calcestruzzo al di sotto della quale è stata posata in opera una guaina impermeabile adatta a sostanze chimiche particolarmente aggressive, con il fine di poter trattenere accidentali sversamenti; lo stoccaggio delle terre inquinate da trattare avverrà all’interno dei capannoni proprio per avvalersi delle protezioni costituite dalla particolare realizzazione dei pavimenti; le nuove edificazioni previste saranno esclusivamente accessorie rispetto alle strutture esistenti e le operazioni di scavo limitate alla posa del nuovo impianto di AMPP e AMC; i carichi trasmessi compatibili con le capacità portanti dei terreni; non sono state riscontrate contaminazioni derivanti dalla precedente attività (Atto dirigenziale n.140 del 31 luglio 2003); tutte le sezioni dell’impianto sono state progettate per evitare contaminazioni ambientali delle matrici ambientali suolo, sottosuolo e acqua da sversamenti accidentali in fase di processo che da eventi non ponderabili (rottura serbatoi, sversamento rifiuti pericolosi…etc). si può affermare che il progetto non produce impatti sulle matrici suolo e sottosuolo. III.7 IMPATTI SULLA VEGETAZIONE, SULLA FLORA, SULLA FAUNA E SUGLI ECOSISTEMI Considerato che: non viene abbattuta vegetazione né alterato lo stato dei luoghi; la struttura esistente subisce minimi interventi di ammodernamento senza incrementi delle superfici impermeabili; non sono presenti nel Canale Emissario di Bientina habitat acquatici di specie animali o vegetali rare o in via d’estinzione; la qualità del corpo idrico è idonea alla vita di pesci ciprinicoli; le analisi dell’impatto acustico hanno rilevato che esso non solo è rispettoso della normativa specifica, ma rimane praticamente circoscritto all’interno del perimetro della piattaforma; le zone di pregio ambientale sono ad una distanza tale da non venire influenzate dall’attività; è esistente sul lato fronte stradale una mitigazione dell’impatto visivo con essenze arboree autoctone; e viste le conclusioni riportate Studio di Incidenza redatto dalla Dott.ssa F.Ruggeri (Allegato 2), il nuovo impianto non determinerà perturbazioni permanenti alle specie d’interesse conservazionistico e agli habitat (nell’area non sono presenti “habitat prioritari” Dir. 92/43/CEE) della 28/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III limitrofa zona umida del Biscottino (SIR 47), tali da mettere in crisi la capacità di carico dell’ecosistema umido. III.8 IMPATTI SUL PAESAGGIO L’area oggetto di intervento è collocata sul lato destro della strada statale denominata ex SS 67 – BIS Via Arnaccio, nel Comune di Collesalvetti ed è inserito nella fascia marginale della pianura alluvionale di Pisa, in un contesto quindi pianeggiante con quote comprese tra -0,5 - +1,5 m s.l.m.m.. L’area circostante l’intervento è sostanzialmente destinata ad insediamenti con funzione prevalentemente produttiva di tipo artigianale-industriale; infatti sul lato est della stessa, sono presenti due attività industriali, un deposito di rivendita di materiali edili e da costruzione (Odorizzi Porfidi) ed un’area di parcheggio camion e mezzi pesanti; sul lato ovest vi è il centro di betonaggio Barbetti (ex-Tecnocal). I veicoli transitanti sulla dell’Via Arnaccio, avranno quindi una visuale ostacolata da: alberature di Pino domestico presenti lungo al strada stessa; siepe di oleandri; recinzione che delimita il sito costituita da pannelli prefabbricati in cls di altezza 2,5 metri; palazzina uffici in muratura con altezza sotto gronda di 5,0 m. Rispetto all’attuale assetto, gli elementi percettibili dall’esterno permangono gli stessi, pertanto l’impatto risulta di trascurabile entità, considerando la destinazione d’uso (industriale) dell’area. III.9 ALTRI ASPETTI III.9.1 TRAFFICO INDOTTO Il traffico che attualmente interessa la ex- SS 67bis è stato monitorato il 22 e 23 marzo 2006; a partire da quella data si sono insediate attività (Barbetti, Sales,Odorizzi e Friultrasporti) che hanno incrementato il transito veicolare locale in maniera molto modesta. Allo scopo di caratterizzare il traffico preesistente sull’arteria stradale, sono stati utilizzati i rilievi ad hoc effettuati nel 2006, nei pressi di Ponte Biscottino. Tali rilevazioni hanno consentito di determinare il flusso e la tipologia di veicoli che attualmente percorre la ex SS nel tratto oggetto dell’indagine. L’impianto è ubicato in fregio alla ex Strada Statale dell’Arnaccio che incrocia rispettivamente dopo circa 2 e 7 chilometri: - a ovest la Strada Statale Aurelia n.1; - a est la ex Strada Statale Emilia n.206. 29/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Da tali strade gli automezzi possono immettersi, nelle arterie di grande comunicazione ovvero nella rete la S.G.C. Fi-PI-LI e l’autostrada A12 senza interessare minimamente la viabilità locale di Collesavetti/Stagno e dei comuni limitrofi. Tipo di veicolo Automezzo da 20 t Automezzo 15 t Automezzo da 7 t Totale N° di Viaggi annui N° di Viaggi al giorno 11.182 45 Inquinanti emessi con automezzo a g/Km carico 11.182 45 scarico 8.765 35 carico 8.765 10.838 35 scarico 43 carico 10.838 43 scarico 61.570 246 carico+scarico Inquinanti emessi con automezzo g/Km Inquinanti emessi con automezzo a Kg/d Pm10 0,86 Pm10 0,73 Pm10 0,47 NOx 13,67 NOx 9,5 NOx 6,9 CO 3,48 CO 2,27 CO 1,7 SOV 1,58 SOV 1,58 SOV 0,9 Pm10 0,86 Pm10 0,73 Pm10 0,1 NOx 13,67 NOx 9,5 NOx 2,3 CO 3,48 CO 2,27 CO 0,5 SOV 1,58 SOV 1,58 SOV 0,3 Pm10 0,86 Pm10 0,73 Pm10 0,1 NOx 13,67 NOx 9,5 NOx 2,3 CO 3,48 CO 2,27 CO 0,5 SOV 1,58 SOV 1,58 SOV 0,3 25 % di incremento Totale stimato 83.959 335 carico+scarico Con l’impianto in marcia su di un unico turno di lavoro, alla massima potenzialità, il traffico indotto sulla ex SS. 67 bis di accesso all’impianto è stimabile mediamente pari a circa 30 mezzi all’ora e limitato alla fascia oraria 6.30-19.30 (periodo diurno). Al fine di proporre una previsione di traffico indotto dall’attività del nuovo impianto sono state effettuate le seguenti ipotesi cautelative basandosi su flussi in ingresso ed uscita all’impianto di Via del Limone a Livorno. Le ipotesi alla base delle considerazioni successive sul traffico indotto sono le seguenti: Il flusso max totale di automezzi in ingresso è pari a 167/giorno; Complessivamente il flusso sulla viabilità (ingresso+uscita) non supererà i 335 passaggi di automezzi/giorno; Il trasporto dei rifiuti in ingresso ed in uscita avverrà attraverso automezzi con portata massima di 20 t; Il trasporto di personale ed addetti che lavorano all’interno dell’impianto è stimabile in 40-50 autoveicoli/giorno in ingresso. Le ore di transito giornaliere dei mezzi sono valutate pari a 8/10, concentrate nel periodo diurno, Sono stati presi a riferimento, in base ai rilevamenti di traffico effettuati, riportati nella relazione di “Descrizione del contesto ambientale” i seguenti valori: 30/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Traffico giornaliero (su 8 ore): n. 359 mezzi pesanti, n. 514 mezzi commerciali, n. 3.145 autoveicoli, n. 46 motocicli, n. 4.063 totale mezzi transitati; Traffico medio orario: n. 45 mezzi pesanti, n. 64 mezzi commerciali, n. 393 autoveicoli, n. 6 motocicli, n. 508 totale mezzi transitati; Traffico dell’ora di punta: n. 8 mezzi pesanti, n. 16 mezzi commerciali, n. 76 autoveicoli, n. 1,5 motocicli, n. 102 totale mezzi transitati. Sulla scorta di tali ipotesi, comunque cautelative, i risultati della proiezione portano ad affermate che: a) Giorno medio: l’aggravio di traffico giornaliero imputabile all’attività della nuova piattaforma è pari al 90% rispetto a quello attuale; b) Media oraria: l’aggravio di traffico orario imputabile all’attività del nuovo impianto è valutato in 30 transiti aggiuntivi, a fronte degli attuali 46 di mezzi pesanti (+ 66 %) I flussi veicolari ipotizzati aggraveranno l’attuale traffico presente sulla ex SS n.67 ma non creeranno condizioni di insostenibilità nei centri abitati limitrofi (Biscottino, Stagno, Collesalvetti, Vicarello). III.9.2 FABBISOGNI I dati relativi ai fabbisogni di materie prime sono quelli riportati nella tabella seguente: MATERIA PRIMA FABBISOGNO GIORNALIERO ENERGIA ELETTRICA POTENZA IMPEGNATA 2600 kWh RETE ENEL 500 kw POTENZA DA FONTI FABBISOGNO TOTALE ANNUO Da rete 150.000 kWh Autoproduzione RINNOVABILI 660 kwp 900.000 kWh 750.000 kWh RISORSE IDRICHE DA RECUPERO 39,0 mc 11760 mc RISORSE IDRICHE DA ACQUEDOTTO 4,0 mc 1200 mc RISORSE IDRICHE DA POZZO 0,5 mc 150 mc - 4800 mc RISORSE IDRICHE DA ACQUE SUPERIFICIALI (EMISSARIO BIENTINA, solo se necessarie) Il fabbisogno di energia elettrica viene assicurato dalla potenza impegnata con la rete elettrica integrato in media per l’ 80% dei consumi complessivi dall’installazione di un campo fotovoltaico integrato nelle coperture del fabbricato principale. 31/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Per quanto riguarda la risorsa idrica ad uso industriale (antincendio e processi) avverrà tramite prelievo diretto dalla sistema di accumulo delle acque di recupero. Eventuali reintegri potranno avvenire o con il prelievo di acqua di pozzo o attraverso attingi menti dal Canale Emissario. Viceversa l’acqua utilizzata all’interno della palazzina uso uffici verrà prelevata direttamente dall’acquedotto pubblico potabile. L’approvvigionamento di additivi o chemicals avverrà attraverso forniture dall’esterno e sono del tutto trascurabili nel bilancio di massa. Nel complesso quindi l’impatto maggiore e più significativo è sicuramente rappresentato dai consumi energetici necessari al funzionamento dell’impianto a pieno regime. III.9.3 DIAGNOSI ENERGETICA Sono stati presi in considerazione diversi aspetti che caratterizzano le prestazioni energetiche dell’impianto e i costi ad esse connessi. L’analisi energetica si è articolata attraverso: il censimento delle apparecchiature elettriche e la valutazione delle loro modalità di utilizzazione; la determinazione dei fabbisogni energetici dell’impianto quali energia elettrica e gasolio. Sono stati individuati e calcolati indicatori energetico-ambientali specifici che mostrano il peso delle varie fonti energetiche in relazione alla quantità di materiale trattato dall’impianto, con riferimento alle emissioni di CO2 che derivano dall’utilizzo o dalla produzione delle stesse. A) Approvvigionamento e fabbisogni di energia elettrica. Il nuovo impianto necessiterà di una potenza pari a circa 500 kW e la stima del consumo annuo previsto è di circa 900.000 kWh. Tale valutazione si è basata sui dati di consumo annuo della piattaforma di Via del Limone. Come si può vedere dal grafico riportato sottostante negli ultimi 5 anni (dal 2009 al 2014) si è avuto un incremento notevole di consumo energetico, essenzialmente dovuto ad un aumento dei rifiuti in entrata, usciti e trattati dall’impianto. Tale trend sarà sicuramente leggermente incrementato dalla nuova potenzialità della Piattaforma. L’energia elettrica verrà approvvigionata dalla rete elettrica locale. Nell’impianto è già presente una cabina di trasformazione MT/BT. Inoltre è presente un gruppo elettrogeno da utilizzare come sorgente di energia in caso di situazioni di emergenza o di prolungata mancanza fornitura da parte del gestore Enel. 32/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Enel da rete 1.000,00 900,00 800,00 700,00 600,00 500,00 400,00 300,00 200,00 100,00 - Enel da rete B) Approvvigionamento termico per riscaldamento uffici La palazzina uffici sarà riscaldata mediante la centrale termica esistente, costituita da una caldaia alimentata a gasolio con l’aggiunta di pompe di calore per il condizionamento e la ventilazione. La potenza termica richiesta per dispersione e ventilazione dell’involucro al netto dei recuperi e degli apporti gratuiti è stimata in 16,1 kW corrispondente ad un consumo energetico annuale nel periodo di riscaldamento 1 nov-15 apr per 6 gg/week e 12h/die di 27820 kWh/anno. Includendo anche il consumo energetico per la produzione di acqua sanitaria si raggiunge il valore di 32000 kWh/anno. C) Consumi annui delle fonti energetiche ed indicatori energetico- ambientali Per la parte elettrica sono riportati, relativamente alle varie parti dell’impianto, uffici e laboratorio gli indicatori energetico-ambientali: Intensità energetica media in kWh di energia elettrica ogni tonnellata di rifiuto trattato = 8,0 (dati forniti dall’impianto di Via del Limone); Emissione specifica in kg CO2 per tonnellata di rifiuto trattato (* considerata la mitigazione dell’autoproduzione da rinnovabili )= 0,80 (0,5*1,6); Emissione specifica in kg CO2 per tonnellata di rifiuto trattato (* in assenza di mitigazione dell’autoproduzione da rinnovabili )= 4,00 (0,5*8,0); 33/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III consumo medio MWh/1000t rifiuto IN 2013 2011 2009 consumo medio MWh/1000t rifiuto IN 2007 2005 2003 - 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 Per la parte termica sono riportati, relativamente ad uffici e laboratorio, gli indicatori energetico-ambientali: Consumo specifico in kWh termici per mq di superficie = 139 (32000/230); Emissione specifica in kg CO2 per kWh termico consumato = 0,2; Consumo annuo di gasolio = 3330 m3 (32000/9,6); Quantità annua in Kg di CO2 emessa in atmosfera per la combustione del gasolio in caldaia = 8.825 (2,65*3330) ; D) Consumi annui di gasolio per le attività della piattaforma Presso la piattaforma verrà installato un deposito rimovibile di gasolio per la distribuzione nei mezzi interni della capacità massima di 5.000 litri. Il consumo annuo stimato è di circa 165.000 litri. Nel dettaglio la previsione dei consumi sarà così distribuita: 34/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III 30.000 28.000 26.000 24.000 22.000 20.000 18.000 litri 16.000 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 0 Tipologia di mezzo Tabella riepilogativa consumi di gasolio III.9.4 PRODUZIONE DI RIFIUTI L’azienda si avvale di procedure che regolano ogni fase di processo, dall’emissione dell’offerta all’accettazione del rifiuto in ingresso, dal trattamento dei rifiuti alla loro destinazione successiva. L’azienda provvederà anche sul nuovo sito a certificare le proprie attività secondo le norme ISO 9001 e 14001. Le procedure attualmente applicate, allegate al progetto, sono le seguenti: P08.01 Gestione dei clienti dall’offerta al controllo dell’ordine (processo relativo ai Clienti) P10.01 Progettazione, pianificazione ed erogazione servizi (processo produttivo) P10.02 Accettazione rifiuti (processo produttivo) P 10.03 Produzione (processo produttivo) L’impianto è stato progettato al fine di minimizzare la quantità di residui non recuperabili da destinare allo smaltimento. Dal ciclo di selezione dei rifiuti urbani e speciali e dalle attività svolte presso gi uffici derivano le seguenti tipologie di rifiuti da convogliare in discarica o ad altro trattamento: 35/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Imballaggi in plastica; Miscugli di rifiuti composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi; Metalli ferrosi; Matalli non ferrosi; Plastica e gomma; Vetro; Legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06; Altri rifiuti (compresi materiali misti), prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli alla voce 19 12 11 (solido-inerte); Cumulo di rifiuti composti da rifiuti speciali assimilabili in lavorazione d9 (precernita) da avviare all’impianto di selezione Nella tabella sottostante vengono riportati i dati riguardanti i rifiuti in entrata, in uscita e trattati dalla piattaforma di Via del Limone: ANNO 2012 IN ENTRATA Recupero totale Smaltimento totale Totale complessivo USCITI Quantità - t Quantità - Kg 44.231,40 67.798.431,30 44.231,40 44.231.402,00 112.029,83 112.029.833,30 Recupero totale Smaltimento totale Materie prime seconde Totale complessivo TRATTATO Quantità - t Quantità - Kg 32.043,87 32.043.870,00 10.497,19 10.497.190,00 67.263,97 67.263.970,00 109.805,03 109.805.030,00 Recupero totale Smaltimento totale Tot. Trattamento D9 Imp. Sel Totale complessivo Quantità - t Quantità - Kg 36.066,72 36.066.720,00 50.516,85 50.516.849,48 41.147,22 41.147.216,48 127.730,79 127.730.785,96 ANNO 2013 IN ENTRATA Recupero totale Smaltimento totale Totale complessivo USCITI Quantità - t Quantità - Kg 36.252,45 68.334.893,08 36.252,45 36.252.449,92 104.587,34 104.587.343,00 Recupero totale Smaltimento totale Materie prime seconde Totale complessivo TRATTATO Quantità - t Quantità - Kg 29.815,94 29.815.943,00 67.338,46 67.338.458,00 9.569,50 9.569.500,86 106.723,90 106.723.901,86 Recupero totale Smaltimento totale Tot. Trattamento D9 Imp. Sel Totale complessivo Quantità - t Quantità - Kg 36.203,79 36.203.788,48 44.836,75 44.836.746,00 12.256,82 12.256.823,00 93.297,36 93.297.357,48 ANNO 2014 IN ENTRATA Recupero totale Smaltimento totale Totale complessivo USCITI Quantità - t Quantità - Kg 57.291,28 85.410.934,00 57.291,28 57.291.281,50 142.702,22 142.702.215,50 Recupero totale Smaltimento totale Materie prime seconde Totale complessivo TRATTATO Quantità - t Quantità - Kg 36.265,41 36.265.405,00 106.086,06 106.086.064,00 7.847,70 7.847.697,00 150.199,17 150.199.166,00 Recupero totale Smaltimento totale Tot. Trattamento D9 Imp. Sel Totale complessivo Quantità - t Quantità - Kg 36.024,85 36.024.852,00 45.654,18 45.654.184,50 20.488,52 20.488.515,00 102.167,55 102.167.551,50 Le lavorazioni e lo stoccaggio dei rifiuti da trattare avverrà all’interno dei capannoni su superfici impermeabilizzate. Le aree di stoccaggio dei rifiuti interne ai capannoni saranno realizzate in condizioni di sicurezza idraulica, su superfici impermeabilizzate dotate di una opportuna rete di raccolta delle acque costituita da pozzetti e griglie che intercettano eventuali lievi sversamenti o gocciolamenti. 36/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III In particolare per quanto concerne il deposito dei rifiuti conferiti in colli saranno realizzate scaffalature metalliche costituite da n.4 ripiani e quello inferiore sarà impostato a 40 cm dal piano di calpestio per garantire un ulteriore franco di sicurezza idraulica. Tutte le aree operative di transito dove avverrà la movimentazione di rifiuto saranno impermeabilizzate con finitura superficiale in asfalto o cemento industriale; prima dell’uscita dalla piattaforma è stato previsto un lavaggio ruote, per consentire ai mezzi in uscita di non veicolare nelle aree esterne eventuali gocciolamenti di rifiuto. Pur rappresentando un impatto significativo il conferimento ed il trattamento di rifiuti pericolosi e non rappresenta comunque un servizio per il comprensorio artigianale-industriale locale, provinciale, interprovinciale e regionale inoltre potrà ridurre i costi di gestione e le emissioni collegate al trasporto dei medesimi verso centri di raccolta più distanti. III.9.5 EMISSIONI TERMICHE, VIBRAZIONI ED INQUINAMENTO LUMINOSO Le uniche emissioni termiche sono riconducibili esclusivamente al calore dei fumi dell’impianto termico di riscaldamento della palazzina uffici/laboratorio. Non si segnalano impianti che possano avere impatto di vibrazioni sull’ambiente circostante, le pricipali vibrazioni possibili sono quelle prodotte dal transito degli automezzi. L’unico aspetto, ma di esigua rilevanza per quanto riguarda l’inquinamento luminoso è costituito dall’illuminazione del piazzale di accesso e manovra nelle ore notturne. III.9.6 RISCHIO D’INCIDENTI RILEVANTI E TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO Le sostanze gestite nell’impianto BTT non compaiono fra quelle elencate nell’allegato I del D. Lgs. 334/99 (modificato dal D. Lgs. 21 settembre 2005, n. 238 - G.U. n. 271 del 21 novembre 2005), "Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose", per cui l’intervento non è soggetto a disposizioni particolari finalizzate a prevenire incidenti rilevanti connessi a determinate sostanze pericolose e a limitarne le conseguenze per l'uomo e per l'ambiente. Come previsto dalla normativa in materia di Sicurezza sui luoghi di lavoro, sarà predisposto il documento della valutazione dei rischi per la tutela della Salute e per la Sicurezza sui luoghi di lavoro, (D.Lgs. 81/08 e successive modifiche ed integrazioni) che svilupperà i seguenti contenuti: descrizione dell’impianto; analisi dell’area di lavoro; valutazione dei rischi generici e da vibrazioni; programma delle misure di sicurezza di monitoraggio e miglioramento ai fini della salute e sicurezza dei luoghi di lavoro; piano di emergenza interno e piano di sorveglianza sanitaria. 37/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III A garanzia e sicurezza dei luoghi di lavoro il progetto prevede: l’ammodernamento della rete antincendio esistente; vedi Tavola di progetto P11; di dotare la palazzina di impianto di climatizzazione; di dotare il laboratorio di impianti di ventilazione, aspirazione e filtrazione di emissioni gassose e rete di distribuzione dei gas tecnici; il non utilizzo di sostanze esplosive, infiammabili o comunque quantitativi di additivi tali da generare areosol tossici. III.10 VALUTAZIONE DEI RISULTATI DELL’ANALISI Come è stato possibile dimostrare nella costruzione del quadro conoscitivo, l’area di studio risulta ben caratterizzata nelle sue matrici fondamentali ambientali. Nel complesso la qualità ambientale dell’area in esame, che emerge dal quadro conoscitivo può ritenersi soddisfacente nonostante la presenza nelle vicinanze di altri lotti a destinazione artigianale-industriale, nonché la raffineria ENI, l’Interporto di Guasticce e le importanti arterie di comunicazione (Autostrada, S.G.C. ed SS1 Aurelia) che si dipartono dal Porto e dalla zona industriale di Livorno. L’analisi dei vincoli ha messo in evidenza che l’area di intervento si inserisce in: aree di “trasformabilità produttiva” R.U. del Comune di Collesalvetti; aree urbanizzate P.T.C. della Provincia di Livorno; classe di pericolosità idraulica molto elevata (I.4); classe di pericolosità geomorfologica medio-bassa (G.2a); classe di pericolosità sismica elevata (S.3); P.S. Comune di Collesalvetti al di fuori delle aree di protezione del patrimonio naturalistico ed all’interno dell’area di in incidenza S.I.R.. La scelta del sito per ospitare l’impianto è ricaduta sull’area “Piattaforma Biscottino” per una serie di motivi favorevoli, quali: Vocazione del sito; Adeguata viabilità; Coerenza con gli Strumenti Urbanistici; Coerenza con gli Strumenti Pianificatori; Lontananza dai centri abitati; Possibilità di riattivare una struttura già precedentemente adibita ad attività di trattamento rifiuti; L’analisi degli impatti si è basata sui risultati prodotti dagli studi di dettaglio effettuati sull’area di intervento, ovvero: Valutazioni delle emissioni in atmosfera; 38/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Analisi del ciclo di trattamento rifiuti, bilanci di materia e di energia; Valutazione del rischio idraulico; Valutazioni dell’impatto acustico; Studio naturalistico per la valutazione di incidenza; Analisi del traffico; Analisi energetica e dei fabbisogni; Analisi del paesaggio e delle ricadute socio-economiche sul territorio. Il risultato dell’analisi sulle matrici ambientali hanno portato alle seguenti sintetiche considerazioni: Qualità dell’aria. La qualità dell’aria è influenzata sia dal traffico veicolare indotto che dalle emissioni prodotte dalle attività svolte all’interno dell’impianto. Il traffico indotto dipenderà dall’operatività dei mezzi di trasporto pesanti in fase di esercizio in relazione alle quantità di rifiuti in ingresso ed in uscita dall’impianto. Dalle stime proposte, che consentono un raffronto con le emissioni calcolate sull’intero territorio comunale, risulta un contributo estremamente ridotto che non raggiunge l’1% per i parametri analizzati, quali CO, NOx e PM10. Si evidenzia peraltro che il tratto viario interessato dal traffico vede la presenza di poche case isolate. L’impatto del traffico in termini di incremento delle emissioni in atmosfera da veicoli pesanti è da ritenersi scarsamente significativo e reversibile a breve termine. Le emissioni dall’impianto di stoccaggio e trattamento, grazie a precauzioni progettuali (gli impianti di selezione si trovano all’interno dei capannoni) ed all’utilizzo di tecnologie di aspirazione e deodorizzazione sul flusso gassoso in uscita (cappe di aspirazione, filtrazione su carboni attivi, lavaggio ruote) permetteranno l’assorbimento di tutte le sostanze volatili, per cui saranno pertanto da ritenersi scarsamente significative e reversibili a breve termine. Emissioni odorigene. Gli unici punti che potrebbero generare emissioni maleodoranti sono le baie scoperte o solo protette da tettoie per lo stoccaggio di legno, di materiali ferrosi, di carta/plastica e di colli pericolosi. Tali materiali comunque non danno luogo ad emissioni odorigene significative. L’impatto dell’impianto sulla matrice aria è da considerarsi scarsamente significativo per le emissioni E1-E4 e non significativo per le emissioni E2-E3. 39/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Impatto acustico. Le analisi condotte utilizzando modelli matematici di simulazione, hanno consentito di caratterizzare l’impatto acustico in relazione alle emissioni caratteristiche delle sorgenti dell’insediamento ed al traffico indotto dall’attività. Come evidenziato nella caratterizzazione del clima acustico (situazione preesistente), la zona risulta interessata e principalmente caratterizzata dalla presenza di sorgenti sonore significative quali: autostrada Genova-Rosignano, SGC FI-PI-LI e ex SS67 bis. I risultati delle simulazioni, riferite sia al periodo diurno, hanno dato i seguenti risultati: il clima acustico attuale risulta rispettare quanto consentito da normativa per ricettori analizzati; si hanno infatti valori inferiori ai limiti prescritti dal PCCA (70 diurno, 60 notturno); i valori previsionali dei livelli di rumorosità ottenuti entro 200 metri dal perimetro sono in pratica tutti inferiori al limite assoluto di emissione della IV classe pari a 60 dBA. A maggior ragione è rispettato il limite di 65 dBA per recettori più vicini in V classe posti a 330 e 600 metri di distanza dall’impianto. Per quanto riguarda il criterio differenziale l’attuale clima acustico presso le abitazioni dei ricettori, posti a pochi metri dal limite della strada, dipende fortemente dal traffico sulla statale Arnaccio che come sopra riportato normalmente è superiore a 65 dBA e, anche nei momenti di minore traffico, difficilmente scende sotto il valore di 50 dBA sufficiente per soddisfare anche il criterio differenziale anche verso il recettore posto ad Ovest verso la zona con maggior inquinamento acustico, visto che il valore di emissione a 200m è di 56 dBA e che a 600 sarà inferiore a 50 dBA. Complessivamente l’analisi ha portato a considerare l’intervento proposto compatibile con le condizioni acustiche di zona, in quanto l’impatto acustico è da considerare scarsamente significativo e reversibile a breve termine. Suolo e sottosuolo L’area si colloca a livello di pericolosità geomorfologica in “Classe 2a” (Pericolosità mediobassa) con terreni che hanno caratteristiche geotecniche modeste ed elevata compressibilità. L’intervento proposto prevede il riutilizzo integrale dei volumi esistenti, con l’ammodernamento ed il potenziamento delle strutture esistenti (realizzazione di nuove tettoie, platee di deposito di materiali all’esterno dei capannoni, realizzazione di baie con pareti in cls per il deposito e contenimento dei materiali …etc), tuttavia ogni aumento di carico previsto sul terreno, sarà valutato con una idonea relazione geotecnica che caratterizzi la portanza ammissibile ed i cedimenti in condizioni sismiche. Considerando che la destinazione d’uso dell’impianto è rimasta inalterata, che non si prevedono ulteriori superfici da impermeabilizzare, che le nuove edificazioni previste saranno 40/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III esclusivamente accessorie rispetto alle strutture esistenti e che le operazioni di scavo saranno limitate alla posa del nuovo impianto di AMPP e AMC, si può affermare che il progetto non produce impatti di alcuna rilevanza sulle matrici suolo e sottosuolo. L’impatto del progetto sulla matrice suolo-sottosuolo è da considerare scarsamente significativo. Idraulica ed Idrogeologia Per la natura degli affioramenti geolitologici, l’area si inquadra ad “alta vulnerabilità”; non sono comunque presenti pozzi ad uso idropotabili per un vasto raggio di azione. L’intervento proposto non ha alcuna interferenza attiva o passiva sulla vulnerabilità del sistema acquifero a causa della presenza in superficie di terreni argillosi con potenze superiori ai 30,0 metri, che se da un lato rappresentano una protezione per gli acquiferi profondi, dall’altro possono favorire la diffusione di possibili inquinanti nel reticolo superficiale. L’utilizzo di acque sotterranee (da pozzo) sarà estremamente limitato e previsto in 150 mc/anno. Per limitare al minimo il rischio di fenomeni di inquinamento della falda superficiale e del reticolo idraulico saranno presi i seguenti accorgimenti: realizzazione di un impianto per il trattamento delle AMPP e AMC; realizzazione di n.4 cisterne accumulo percolato da 60 mc cadauno; non saranno previste attività nelle aree a verde; verrà impedito qualsiasi contatto diretto dei rifiuti con le acque meteoriche ricadenti sull’area; installazione di due misuratori di portata di tipo elettromagnetico, il primo da inserire sulla tubazione di spinta che rilancerà le acque di prima pioggia all’impianto di sollevamento ed il secondo sulla tubazione esistente che scaricherà le acque all’Emissario del Bientina; presenza, prima dello scarico in ambiente, di n.3 pozzetti di campionamento al termine degli impianti di trattamento AMPP, AMC e reflui domestici; sarà previsto un lavaggio ruote/scocca dei mezzi in uscita dall’area per non veicolare nelle aree esterne eventuali gocciolamenti di rifiuto; i processi di depurazione garantiranno rispetto dei limiti tabellari di cui all’allegato 5, Parte Terza del D. Lgs. 152/2006 per scarichi in acque superficiali. Al fine di garantire la sicurezza idraulica verranno presi i seguenti accorgimenti: i quantitativi di acque depurate e di acque non contaminate di origine meteorica di scaricati nell’emissario del Bientina, stimati in 7.830 mc/anno, sono trascurabili rispetto alle portate massime del fiume; 41/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III le acque provenienti dall’impianto confluiranno nell’emissario Bientina con una portata massima, in caso di contemporaneità fra le acque meteoriche non contaminate (AMNC) e le acque di produzione, di circa 40 l/s, trascurabile (<1/1.000) rispetto alla portata di piena duecentennale del Canale (85.000 l/sec); non vengono aumentate le superfici impermeabili; vengono ridotte le portate che affluiscono all’attuale idrovora del Biscottino che attualmente recapita nel fossa Chiara; i rifiuti conferiti in colli saranno stoccati su scaffalature metalliche il cui ripiano inferiore sarà impostato a 40 cm dal piano di calpestio; L’impianto è collegato alla rete acquedottistica per gli usi domestici, per i restanti usi industriali l’approvvigionamento avverrà attraverso le acque di recupero. Viste le considerazioni effettuate l’impatto del progetto sulla matrice idraulica è da considerarsi scarsamente significativo, mentre sulla matrice idrogeologica (acque sotterranee) è da considerarsi da scarsamente significativo a non significativo. Scarichi Il progetto prevede la predisposizione di n.4 circuiti fognari, che separano le varie tipologie di acque, differenti per il loro grado di inquinamento: AMNC - Acque meteoriche non contaminate provenienti dalle coperture degli edifici chiusi, dalle tettoie e dal piazzale di parcheggio esterno; AMC - Acque meteoriche di dilavamento potenzialmente contaminate () provenienti dai piazzali e dalla viabilità interna alle aree di lavorazione; Acque reflue industriali generate dal lavaggio mezzi (carrelli, camion, cassoni etc.), dal lavaggio ruote e dall’area officina; Acque reflue domestiche provenienti dai servizi e dagli spogliatoi presenti all’interno della piattaforma. Lo scarico nell’Emissario del Canale Bientina delle acque trattate e depurate, provenienti dalle varie tipologie di attività, apporterà una miglioria; infatti tutte le AMNC verranno sottratte al bacino dell’idrovora del Biscottino (che attualmente recapita le acque nel Fossa Chiara), riducendo le portate di afflusso all’Idrovora stessa fortemente sottodimensionata. Il riutilizzo delle acque depurate e AMDNC nel processo industriale consentirà una riduzione dei volumi scarico fino al 60%. Il flusso di scarico è previsto in continuo, con una portata media (sulle 24h) di 1,1 mc/h con punte non superiori a 14 mc/h (solo in caso di eventi meteorici intensi). 42/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III L’impatto del progetto sui ricettori superficiali degli scarichi liquidi è da considerarsi comunque significativo, anche se reversibile a breve termine. Vegetazione, sulla flora, fauna ed ecosistemi Il progetto non prevede alterazione dello stato dei luoghi e quindi sono da escludere impatti sulla vegetazione e sulla flora. Le analisi dell’impatto acustico hanno rilevato che il rumore rimane praticamente circoscritto all’interno del perimetro della piattaforma ed inoltre le zone di pregio ambientale sono ad una distanza tale da non venire influenzate dall’attività. In base alle conclusioni riportate nello Studio naturalistico effettuato dalla Dott.ssa F.Ruggeri, l’impianto non determinerà perturbazioni permanenti alle specie d’interesse conservazionistico e agli habitat (nell’area non sono presenti “habitat prioritari” Dir. 92/43/CEE) della limitrofa zona umida del Biscottino (SIR 47), tali da mettere in crisi la capacità di carico dell’ecosistema umido. Inoltre in corrispondenza del Canale Emissario del Bientina non sono presenti specie animali o vegetali di particolare valenza ambientale. La qualità delle acque interne dovrà essere mantenuta idonea alla vita dei pesci ciprinicoli. L’impatto del progetto sul sistema vegetazionale flora e fauna è da considerare quindi scarsamente significativo. Paesaggio Il progetto non introduce elementi significativi di alterazione del paesaggio, non prevedendo nuove costruzioni; ma l’ammodernamento ed il potenziamento delle strutture esistenti. La disposizione degli edifici esistenti, la presenza di alberature di Pino domestico lungo la via dell’Arnaccio, la recinzione che delimita il sito in cls (h=2,5 metri) precluderanno in parte la vista dell’impianto dalla via principale. Il solo camino di emissione in atmosfera, la cui altezza massima risulta di 13,0 m e la parte sommitale dei capannoni potrà essere visibile dalla strada. Rispetto all’attuale assetto, gli elementi percettibili dall’esterno permangono gli stessi, pertanto l’impatto risulta non significativo, considerando la destinazione d’uso (industriale) dell’area. Traffico indotto L’impianto è ubicato in fregio alla ex Strada Statale dell’Arnaccio che si collega rispettivamente attraverso la Strada Statale Aurelia n.1 e la ex Strada Statale Emilia n.206 a due importanti arterie di grande comunicazione come la S.G.C. Fi-PI-LI e l’autostrada A12 senza interessare minimamente la viabilità locale di Collesavetti/Stagno e dei comuni limitrofi. 43/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Il traffico veicolare pesante indotto duranti le fasi di preparazione e costruzione del sito avrà una durata limitata nel tempo, mentre permarrà quello legato al trasporto dei rifiuti in ingresso ed in uscita dall’impianto. L’attività del nuovo impianto di trattamento rifiuti aggraverà il traffico dei mezzi pesanti giornaliero (n.167 transiti in entrata e uscita al giorno valutati alla massima potenzialità di trattamento) sulla ex SS. 67 bis di accesso all’impianto, ovvero si avrà un incremento del traffico indotto pari al 90% rispetto alle condizioni attuali. I flussi veicolari ipotizzati aggraveranno l’attuale traffico presente sulla ex SS n.67 ma non creeranno condizioni di insostenibilità nei centri abitati limitrofi, l’impatto deve essere comunque considerato molto significativo. Fabbisogni di materie prime I bilanci di materie effettuati, con riferimento ad uno scenario alla massima potenzialità di trattamento di 300.000 t di solidi speciali pericolosi e non (elenco codici CER riportati nella relazione tecnica allegata al progetto), porta ad evidenziare un fabbisogno annuo di: energia elettrica 900.000 kWh/anno; risorse idriche da pozzo 150 mc/anno; risorse idriche da acquedotto 1200 mc/anno; risorse idriche da acque superficiali 4800 mc/anno (solo se necessarie) additivi, materiali assorbenti, carboni etc. <10 t/anno; gasolio per mezzi e riscaldamento165.000 l/anno L’approvvigionamento di energia elettrica avverrà attraverso la fornitura dalla rete elettrica e integrata in autoproduzione tramite l’installazione di un campo fotovoltaico sulle coperture del fabbricato principale. L’approvvigionamento di risorsa idrica ad uso industriale avverrà principalmente dal recupero delle acque depurate e ad integrazione tramite il prelievo diretto dal pozzo artesiano o se necessario da emungimenti attraverso l’opera di presa esistente dal Canale Emissario. Per quanto riguarda l’acqua necessaria alla palazzina uso uffici questa sarà prelevata direttamente dall’acquedotto pubblico. Trattandosi di utilizzi sporadici, l’approvvigionamento di eventuali materiali necessari (additivi, carboni, materiale assorbente etc.) avverrà attraverso forniture dall’esterno, così come il gasolio per il riscaldamento che per i mezzi operativi. Quest’ultimo verrà stoccato in apposto serbatoio fuori terra da 5 mc. L’impatto del progetto soprattutto sul fabbisogno energetico è da considerarsi significativo e reversibile a breve termine. 44/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Gestione dei rifiuti trattati e prodotti Le attività di gestione e controllo saranno effettuate in modo analogo a quanto ad oggi previsto nello stabilimento della società Lonzi Metalli, in via del Limone a Livorno, e pertanto con modalità e procedure già discusse, validate ed autorizzate dagli Enti preposti. La società Lonzi Metalli ha conformato nel tempo il proprio sistema gestionale all’evoluzione della normativa vigente, in modo particolare a quella ambientale, visto il settore in cui opera, e alle prescrizioni dettate dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, avvalendosi in modo integrato delle certificazioni ISO 9001 e 14001. L’azienda si avvale quindi di procedure che regolano ogni fase di processo, dall’emissione dell’offerta, all’accettazione del rifiuto in ingresso, dal trattamento dei rifiuti alla loro destinazione successiva. Tali procedure saranno la base ed il riferimento anche per l’attività trasferita sul nuovo sito. L’azienda provvederà anche sul nuovo sito a certificare le proprie attività secondo le norme ISO 9001 e 14001. Non saranno accettati e trattati, in quanto l’impiantistica non né consente il trattamento, rifiuti radioattivi. I quantitativi di rifiuti prodotti, al massimo dell’operatività dell’impianto sono stati stimati in 120.000 t/anno. Quest’ultimi verranno convogliati in discarica o ad altri impianti di trattamento. L’impatto del progetto sulla produzione di rifiuti è da considerarsi significativo e reversibile a breve termine. Ricadute economico-occupazionali Con la realizzazione dell’impianto si debbono considerare in primo luogo i benefici che si ottengono derivanti dalla stabilizzazione dell’attività e delle sue prospettive di lavoro, che investono il personale dipendente e le prospettive lavorative. L’investimento previsto si aggira intorno ai 3,0 M€, con interessanti ricadute occupazionali dirette, valutate da 10-12 occupati (+24%), in relazione del regime di funzionamento dell’attività. Trattasi di operai specializzati, ma anche di tecnici a professionalità medio-alta. Significative sono anche le ricadute economiche e occupazionali indirette, valutate in 2,0- 3,5 M€ per i trasporti, circa 0,5 M€ per le attività di manutenzione ed un ulteriore 1,0 M€ per i servizi vari (sicurezza, forniture, chemical di processo, consulenze, certificazioni, analisi, collaudi, ecc.). L’impatto del progetto sulla ricaduta economica-occupazionale significativo. 45/47 è da considerarsi Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Fasi di costruzione, avviamento e dismissione dell’impianto Per l’avviamento dell’impianto la tempistica è stata stimata in circa 4-6 mesi e non si ravvisano lavorazioni particolari che possano interferire sull’analisi complessiva dei singoli impatti analizzati. L’aspetto positivo è relativa al mondo del lavoro con la creazione di occupazione indiretta e temporanea. Al termine del procedimento di decommissionig scompariranno gli impatti legati alla presenza dell’impianto mentre permarranno gli effetti positivi. La durata prevista dello smantellamento con messa in sicurezza dell’area è prevista in 2-3 mesi e consisterà: rimozione, vendita o invio smaltimento/recupero degli impianti e dei macchinari rimossi; pulizia dei piazzali della rete fognaria e delle relative grondaie e caditoie; rimozione delle reti di processo; smaltimento/recupero di tutti i rifiuti attraverso ditte autorizzate; ripristino delle pavimentazioni interne ed esterne nelle zone di eventuale deterioramento meccanico; verifica ambientale delle matrici suolo,sottosuolo ed acque. L’area potrà essere riutilizzata per lo sviluppo di nuove attività in quanto già dotata di reti fognarie interne, energia elettrica e palazzina uffici allestita. L’impatto del progetto sulle azioni di avviamento e dismissione dell’impianto è da considerarsi scarsamente significativo. III.11 CONCLUSIONI Dall’analisi effettuata si confermano le previsioni di una certa significatività degli impatti relativi al traffico indotto (+90%), alla gestione dei rifiuti prodotti ed in misura minore agli scarichi idrici in ambiente,mentre le approfondite analisi sul rumore, sulle emissioni in atmosfera, naturalistiche e sui consumi di energia (con le mitigazioni introdotte per l’autoproduzione da fonti rinnovabili) hanno portato a risultati rassicuranti. Impatti positivi sono relativi al sistema di gestione dei rifiuti in ingresso, con particolare riferimento alla possibilità di conferimento di rifiuti speciali soprattutto per il bacino regionale, ed all’occupazione diretta (+24%) ed indotta, sia in fase di cantiere che a regime. Aspetti positivi sono inoltre la scelta impiantistica che consente di trattare tipologie molto differenziate di rifiuti combinando un processo di trattamento ad elevata flessibilità e potenzialità (circa 1.200 t/g) che adotta tecnologie ampiamente consolidate. 46/47 Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti Procedura di V.I.A. – Parte III Non sono prevedibili incidenti che abbiano come conseguenza emissione in atmosfera di sostanze nocive o nubi tossiche. Non si sono ravvisati particolari impatti dovuti alla fase di preparazione del sito ed all’installazione del nuovo impianto; le problematiche sono quelle tipiche di un qualsiasi cantiere edile e non avranno alcun impatto temporaneo sul contesto limitrofo. Il progetto prevede inoltre un accurato piano per l’eventuale dismissione dell’impianto con restituzione dell’area per nuove attività. Il giudizio in termini di significativi sulle matrici ed il relativo grado di reversibilità è riassunto nella griglia in Tavola III.1. In generale si rileva la migliore sostenibilità del progetto rispetto all’impianto attualmente autorizzato con AIA n.158 del 2013; nello specifico saranno nettamente inferiori gli impatti relativi alla qualità dell’aria, alle possibili emissioni odorigene, ai consumi energetici nonché al consumo di materie prime nelle fasi di processo produttivo. 47/47