Parte_III_Analisi degli Impatti_BTT

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Parte_III_Analisi degli Impatti_BTT
Comune di
COLLESALVETTI
Provincia di
LIVORNO
IMPIANTO DI SMALTIMENTO E RECUPERO DI RIFIUTI
PROGETTO DI MODIFICA SOSTANZIALE DI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA
AMBIENTALE N. 158 DEL 30/10/2013- (D.LGS. 152/06, PARTE II, TITOLO III-BIS)
PROCEDURA DI V.I.A.
Elaborato di S.I.A – PARTE III
ANALISI DEGLI IMPATTI
COMMITTENTE:
Biscottino Trattamento Terreni S.r.l.
Sede: Via SS 67 bis - km 17,300
Loc. Biscottino – Collesalvetti (LI)
Gruppo di lavoro S.I.A.
Coordinamento gruppo di lavoro:
Geol. Sergio Crocetti, Dott.ssa Stefania Fulceri
Aspetti impiantistici, di processo e sicurezza: Dott.ssa Stefania Fulceri
Aspetti urbanistici, strutturali:
Ing. Andrea Cecconi
Aspetti ambientali, idraulici e geologici:
Geol. Sergio Crocetti
Aspetti naturalistici:
Dott.ssa Francesca Ruggeri
Aspetti acustici
Dott. Luigi Tana
00
01400
09/04/2015
1^ Redazione
S. Crocetti, S. Fulceri
S. Crocetti
Revisione
Commessa
Data
Descrizione
Redatto
Approvato
Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
INDICE PARTE III: Analisi degli Impatti
III.1 - IDENTIFICAZIONE QUALITATIVA DEGLI IMPATTI
3
III.2 - IMPATTI SUI FATTORI CLIMATICI
9
III.3 - IMPATTI SULLA QUALITA’ DELL’ARIA
9
III.3.1 – EMISSIONI IN ATMOSFERA;
III.3.2 – ODORI;
III.4 - EMISSIONI ACUSTICHE
19
III.5 - IMPATTI SUL SISTEMA IDRICO
21
III.5.1 – IDROGRAFIA ED IDRAULICA DI SUPERFICIE;
III.5.2 – ACQUE SUPERFICIALI;
III.5.3 – ACQUE SOTTERRANEE;
III.6 - IMPATTI SUL SUOLO E SOTTOSUOLO
27
III.7 - IMPATTI SULLA VEGETAZIONE , SULLA FLORA, SULLA FAUNA
E SUGLI ECOSISTEMI
28
III.8 - IMPATTI SULPAESAGGIO
29
III.9 - ALTRI ASPETTI
29
III.9.1 – TRAFFICO INDOTTO;
III.9.2 – FABBISOGNI;
III.9.3 – DIAGNOSI ENERGETICA;
III.9.4 – PRODUZIONE DI RIFIUTI;
III.9.5 – EMISSIONI TERMICHE, VIBRAZIONI ED INQUINAMENTO LUMINOSO;
III.9.6 – RISCHIO D’INCIDENTI RILEVANTI E TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA SUI LUOGHI DI
LAVORO;
III.10 - VALUTAZIONE DEI RISULTATI DELL’ANALISI
38
III.11 - CONCLUSIONI
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
III. ANALISI DEGLI IMPATTI
III.1 IDENTIFICAZIONE QUALITATIVA DEGLI IMPATTI
Partendo dai dati relativi al flusso di rifiuti consolidato”in entrata”, “in uscita” e “trattati”, negli
anni 2012-2014 presso la piattaforma Lonzi S.r.l. di Via del Limone, e considerando l’incremento
previsto per il nuovo impianto di trattamento dei rifiuti (80.000 t), la piattaforma sarà strutturata e
dimensionata per i gestire i seguenti flussi di materiali riportati nel prospetto seguente:
Flussi in ingresso
Potenzialità
Rifiuti pericolosi
180.000 t/anno
Rifiuti non pericolosi
120.000 t/anno
Rifiuti trattati (72%)
216.000 t/anno
60% a recupero e 40% a smaltimento
Flussi in uscita
Produttività
Rifiuti prodotti (a smaltimento)
120.000 t/anno
Materie a recupero
171.000 t/anno
Materie prime seconde
9.000 t/anno
Percolati prodotti
200 t/anno
Acque depurate al corpo recettore
7.830 t/anno
La sintesi delle attività di trattamento dei rifiuti in ingresso è riportato nello schema di flusso
sottostante.
In questa sezione verranno individuate le interazioni certe o probabili tra le
componenti ambientali caratteristiche dell’ambito territoriale in esame e le azioni
previste dal progetto in fase di cantiere e, successivamente, in fase di esercizio e
dismissione. La metodologia proposta, riportata nelle Linee Guida V.I.A. redatte dall’ANPA per conto
del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio, per la determinazione qualitativa degli impatti
prevede la predisposizione di una matrice (riportata nell’allegato III.1), cioè una tabella a doppia
entrata nella quale sulle righe si trovano le componenti sociali ed i fattori ambientali implicati (aria,
suolo, acqua, paesaggio, rumore…) mentre nelle colonne sono riportate le azioni elementari in cui è
stata scomposta l’attività di progetto ed esercizio dell’opera. Ogni incrocio di riga e colonna identifica
un potenziale impatto (positivo o negativo) di una determinata azione su una matrice ambientale.
Tale matrice è esclusivamente di tipo qualitativo, volta ad evidenziare una possibile relazione e
non a determinarne l’entità, e risulta quindi propedeutica allo sviluppo delle stime e dei calcoli
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
proposti nel seguito dello studio. Il grado di ritorno alle condizioni ante-operam è invece evidenziato
dal tipo di reversibilità dell’impatto “a lungo” o “a breve termine”.
Verranno analizzate in dettaglio le principali azioni di progetto e di esercizio. Dalla tabella si
evince che gli impatti potenzialmente più significativi sono dovuti ai consumi di energia, alla
produzione ed al conferimento di rifiuti, al traffico indotto e marginalmente alle emissioni in atmosfera
ed in acqua.
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Schema a blocchi
Qualità dell’aria. E’ condizionata principalmente dall’operatività dell’impianto in fase di
esercizio (conferimento, stoccaggio e trattamento) in relazione alle significative quantità di rifiuti in
ingresso ed in uscita.
Di minore rilevanza saranno le emissioni derivanti dall’utilizzo del gruppo elettrogeno, della
centrale termica e dei mezzi all’interno della struttura sia in fase di montaggio degli impianti che ad
attività avviata in fase di movimentazione dei rifiuti e dei materiali (fasi di scarico/carico ed
alimentazione impianto).
Odori. Tutti gli effluenti intercettati sanno inviati al modulo di filtrazione e deodorizzazione. Lo
scarico dei rifiuti in baie scoperte o solo protette da tettoie, per la tipologia dei materiali stoccati
(legno, ferro, carta e plastica) potrebbero dar luogo ad emissioni odorigene non significative.
Clima acustico. Le attività potenzialmente rumorose saranno dovute all’impianto di selezione
e vaglio automatico poste all’interno dei capannoni ed alle macchine mobili (trutiratore legno,
motopale, carrelli, autocarri) che transiteranno sui piazzali o all’interno dei capannoni. I valori
previsonali di rumorosità, ottenuti tramite simulazione, entro 200 m dal perimetro dell’impianto sono
comunque tutti inferiori al limite assoluto di emissione della IV classe, pari a 60 dBA.
Ambiente idrico. E’ previsto un interessamento delle acque superficiali (Canale Emissario del
Bientina) per lo scarico delle acque reflue (AMPP+AMC+reflui industriali+reflui domestici) depurate e
non recuperate nel ciclo produttivo.
Suolo e sottosuolo. Trattandosi del recupero funzionale di un sito dismesso non si
produrranno alterazioni degli aspetti morfologici, idrogeologici e geologici.
È previsto l’emungimento di acque sotterranee dal pozzo esistente, regolarmente denunciato.
Le strutture previste da installare non andranno a trasmettere carichi non compatibili con l’assetto
litostratigrafico e le capacità portanti del sottosuolo.
Rifiuti. Dal montaggio degli impianti potranno derivare rifiuti da imballaggio, inerti, ferrosi e
non. Rifiuti urbani e assimilabili proverranno dalle attività di ufficio. Dall’impianto di trattamento si
genereranno rifiuti nelle sezioni di trituratura, vagliatura, separazione (balistico, ad aria, ad acqua,
magnetico, ad induzione) che verranno inviati allo smaltimento o ad altri centri di trattamento.
Aspetti naturalistici. Non si prevedono interferenze tra l’opera e gli aspetti più propriamente
naturalistici come la vegetazione, la flora, la fauna ed unità ecosistemiche, sia perché la struttura che
ospita l’impianto è esistente, sia perché gli effetti dell’attività, almeno per quanto riguarda i
trattamenti e quindi a prescindere dai trasporti, sono limitati all’interno del perimetro del lotto e più
precisamente all’interno dei capannoni.
Paesaggio. L’aspetto paesaggistico viene solo limitatamente interessato in quanto la struttura
civile è esistente e non viene ampliata/modificata ma solamente adeguata. Gli impianti verranno
posizionati all’interno dei capannoni esistenti e la palazzina presente sarà utilizzata come uffici e
laboratorio. Sul lato nord l’impianto risulta ben mascherato dalle alberature esistenti.
Assetto demografico. Non si prevedono incidenze e quindi modifiche.
Assetto igienico sanitario. In relazione all’incremento di traffico stradale di mezzi pesanti, è
prevedibile, in fase di esercizio, un aggravio delle condizioni esistenti che però, nella stragrande
maggioranza dei casi, interesserà marginalmente la frazione di Ponte Biscottino, dove risiede la
maggior parte della popolazione della zona. Il percorso utilizzato si svilupperà infatti tra la SS1 Aurelia
e il sito, escludendo quindi la suddetta frazione. Si tratta di impatti, stimati nel seguito, che
Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
riguardano la qualità dell’aria ed il rumore connesso al transito; è stata altresì valutata l’area
interessata dalla rumorosità dell’impianto, nel suo ordinario esercizio.
Viabilità. Sarà possibile un maggior grado di interferenza fra l’immissione al sito e la ex S.S.
67 durante le fasi di accesso ed uscita al sito degli automezzi.
Assetto territoriale. Non subirà particolari ricadute in termini di modifiche del sistema
insediativo o infrastrutturale; per contro, importante potrà risultare la ricaduta in termini positivi per
l’offerta di servizi ambientali connessi al conferimento e trattamento di rifiuti pericolosi e non
pericolosi da parte di Enti pubblici e privati. Ciò con particolare riferimento ai fabbisogni evidenziatisi
sia in relazione al consolidato bacino di utenza che ai principali obiettivi indicati dal "Piano regionale di
gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati (PRB)" (portare i conferimenti in discarica dall'attuale
42% a un massimo del 10% dei rifiuti urbani al netto della quota degli scarti da RD), corrispondente
a circa 237.000 t/anno complessive. Risulta evidente che centrando l'obiettivo del 70% di raccolta
differenziata e realizzando gli interventi di adeguamento della capacità di recupero energetico come
prima descritto si riduce radicalmente la "dipendenza del sistema regionale dalla discariche").
Assetto socio-economico. Si prevedono ricadute positive sull’occupazione, sul mercato del
lavoro e in maniera indiretta sulle attività produttive del comprensorio. Occasioni di lavoro sono
connesse alla fase di costruzione e montaggio dell’impianto, in relazione ad un investimento previsto
di circa 4,0 M€, così articolata:
Interventi da effettuare
IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI
TOTALE
EURO
CATEGORIA
Aree esterne comprensive di: sistemazione aree verdi, sistemazioni
NOTE
Da adeguare
esterne, viabilità, piazzali, recinzioni, parcheggi
Opere civili varie comprensive di: fase di conferimento e di
scarico, linea acque di prima pioggia e fognatura, pareti e solai in ca
fuori terra, impianto antincendio (vasche, rete, pompe…), linee
smaltimento percolato, pesa corpo, opere civili varie (cabine enel,
finiture, ecc)
Fabbricati: capannone prefabbricato sezione di CONFERIMENTO e
Da adeguare
500.000
Da adeguare
TRATTAMENTO, ricezione, portoni di scarico, portoni di accesso,
carpenterie varie
Fabbricati: Baie munite di tettoie industriali sezione di DEPOSITO,
carpenterie varie
Da realizzare
Da adeguare
Da adeguare
Fabbricati: Uffici e laboratorio
Impianto elettrico di potenza e ausiliario per edifici civili
Impianto di Selezione e Cernita: Vagli, Separatori, Separatori
balistici, Nastri trasportatori, Montaggi meccanici, Montaggi elettrici,
Sollevamenti, Trasporti, Carpenteria di servizio..etc.
3.000.000
Da realizzare
Da realizzare
Opere Elettromeccaniche Impianti
TOTALE
3.500.000
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI
INGEGNERIA - PROVE LAB. - INDAGINI - SPESE TECNICHE
DIREZIONE LAVORI, ASSISTENZA, COLLAUDO, AVVIAMENTO
CANTIERE, SICUREZZA
IMPREVISTI
TOTALE GENERALE
210.000
70.000
70.000
105.000
6%
2%
2%
3%
3.955.000
L’occupazione stabile diretta è stata stimata partendo dal numero di dipendenti che
attualmente lavorano presso la piattaforma di Via del Limone.
Attualmente l’organico consolidato da più di 10 anni è di 42-43 addetti. Considerando un
incremento dei traffici, nonché la necessità di un analista di laboratorio, un tecnico responsabile ed
almeno n.5 operatori turnisti è previsto un ampliamento dell’organico fino a 50 dipendenti.
Importante sarà anche l’occupazione indiretta ed il flusso economico indotto dalle seguenti
categorie:
trasporti, stimata in 1,0 M€/anno;
officine meccaniche ed elettriche, attività stimata in 1,0 M€ in fase di installazione e 0,5
M€/anno per la manutenzione;
edilizia, stimata in 0,5 M€ in fase di installazione.
Sono inoltre da considerare costi per servizi e forniture varie (sicurezza, forniture per
laboratorio, chemicals di processo, consulenze per certificazioni, ispezioni, analisi, collaudi, ecc.) che
possono essere approssimativamente stimate in circa 0,35 M€/anno.
Le attività produttive del territorio, interessate da processi di smaltimento dei rifiuti, potranno
avvalersi di un sistema che consenta costi più contenuti di altre soluzioni, e soprattutto la possibilità
di poterne usufruire a breve distanza; questo è un aspetto che può contribuire alla competitività del
territorio e delle imprese. Dell’attività dell’impianto potranno beneficiare anche servizi connessi, quali
laboratori d’analisi, consulenti, progettisti, fornitori vari di materiali di consumo, ecc.
Fabbisogni. Ovviamente le fasi di costruzione ed esercizio comportano consumi energetici
appositamente valutati. Una compensazione del consumo di energia elettrica derivante dall’attività
dell’impianto verrà attuata con l’installazione di un impianto fotovoltaico di scambio sul posto
installato sulle coperture del fabbricato, della potenza di 660 kWp in grado di coprire circa l’80% del
fabbisogno energetico. Ugualmente dicasi dell’uso di materiali di consumo e materie necessarie al
funzionamento dell’impianto e dell’attività; anche tali fabbisogni, nel presente studio, sono stati
valutati attraverso bilanci. Il fabbisogno idrico dell’impianto, escluso gli usi civili (acqua da acquedotto
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
potabile), è compatibile con un reintegro attraverso l’approvvigionamento da pozzo e da recupero
delle acque industriali.
III.2 IMPATTI SUI FATTORI CLIMATICI
Si ritiene che non ci siano impatti sui fattori climatici (temperatura, umidità, nebbie…) in
quanto le attività dell’impianto non prevedono significative emissioni in atmosfera (gas, vapori,
scarichi termici,etc. ) comunque tali da interferire o modificare il microclima locale.
III.3 IMPATTI SULLA QUALITÀ DELL’ARIA
III.3.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA
A. Impatto derivante dal traffico veicolare indotto
L’influenza sulla qualità dell’aria dovuta al traffico veicolare pesante indotto dall’impianto è
riferibile essenzialmente allo scarico dei gas esausti da parte dei motori a gasolio. Considerando che
la fase di messa in funzione dell’impianto prevede l’utilizzo di pochi veicoli, in un arco di tempo
limitato, l’impatto sulla qualità dell’aria si ritiene non significativo. Al fine di quantificare, invece,
l’apporto di prodotti di combustione dovuti al traffico indotto dall’impianto nella fase di conferimento e
asporto dei rifiuti a regime, sono stati primariamente caratterizzati gli scarichi tipici degli automezzi di
trasporto alimentati a gasolio. I fattori di emissione presentati nei grafici seguenti, espressi come
grammi di inquinante immesso nell’aria per chilometro di percorrenza, nelle condizioni di marcia di
riferimento, sono stati tratti dalla banca dati comunitaria CORINAIR nel suo aggiornamento del 2005.
Tali dati sono stati utilizzati per i calcoli presentati successivamente.
Gli inquinanti presi in considerazione sono le polveri fini (PM10), gli ossidi di azoto, l’ossido
di carbonio e i solventi organici totali.
Caratterizzazione dei fumi di scarico degli automezzi pesanti in funzione delle condizioni di marcia
(velocità media 20, 30, 40 km/h, automezzo a pieno carico - fonte Corinair 2005)
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Caratterizzazione dei fumi di scarico degli automezzi pesanti in funzione delle condizioni di marcia
(velocità media 40 km/h - fonte Corinair 2005)
Per la stima degli inquinanti e del traffico indotto dalla nuova piattaforma sono stati presi
come riferimento i dati relativi ai passaggi in ingresso ed in uscita dall’impianto di Via del Limone.
Le stime sono state eseguite considerando sia i conferimenti di terzi verso l’impianto (“in
entrata”) che quelli che la Lonzi Metalli effettua (“in uscita”) verso terzi ovvero verso la discarica e/o
gli impianti di recupero.
I tragitti dei veicoli sono stati suddivisi per passaggi inferiori e superiori a 20 km di
percorrenza con una velocità media pari 40 km/h.
I contributi dovuti ai viaggi sono stati differenziati per tipologia di veicolo e configurazione di
carico (carico/scarico) e vengono riportati qui di seguito:
IN ENTRATA
Tipo di veicolo
N° di Viaggi annui
N° di Viaggi al giorno
Lunghezza percorso
792
3
carico
792
3
scarico
7.557
30
carico
7.557
30
scarico
10.038
40
carico
10.038
40
scarico
Automezzo da 20 t
Automezzo 15 t
inferiori a 20 Km per tratta
Automezzo da 7 t
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Tipo di veicolo
N° di Viaggi annui
N° di Viaggi al giorno
Lunghezza percorso
4.442
18
carico
4.442
18
scarico
697
3
carico
697
3
scarico
704
3
carico
704
3
scarico
Automezzo da 20 t
Automezzo 15 t
superiori a 20 Km per tratta
Automezzo da 7 t
Tipo di veicolo
N° di Viaggi annui
N° di Viaggi al giorno
5.234
21
carico
5.234
21
scarico
8.254
33
carico
8.254
33
scarico
10.742
43
carico
10.742
43
scarico
Automezzo da 20 t
Automezzo 15 t
Automezzo da 7 t
IN USCITA
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Tipo di veicolo
N° di Viaggi
annui
N° di Viaggi al
giorno
5.192
21
carico
5.192
21
scarico
488
2
carico
Lunghezza percorso
Automezzo da 20 t
Automezzo 15 t
inferiori a 20 Km per tratta
488
2
scarico
84
0
carico
84
0
scarico
N° di Viaggi
annui
N° di Viaggi al
giorno
756
3
carico
756
3
scarico
23
0
carico
Automezzo da 7 t
Tipo di veicolo
Lunghezza percorso
Automezzo da 20 t
Automezzo 15 t
superiori a 20 Km per tratta
23
0
scarico
12
0
carico
12
0
scarico
Automezzo da 7 t
12/47
Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Tipo di veicolo
N° di Viaggi
annui
N° di Viaggi al
giorno
5.948
24
carico
5.948
24
scarico
511
2
carico
511
2
scarico
96
0
carico
96
0
scarico
Automezzo da 20 t
Automezzo 15 t
Automezzo da 7 t
TOTALI
Tipo di
veicolo
Automezzo
da 20 t
Automezzo
15 t
Automezzo
da 7 t
Totale
Inquinanti emessi
con automezzo
a
g/Km
N° di Viaggi annui
N° di Viaggi al
giorno
11.182
45
carico
11.182
45
scarico
8.765
35
carico
8.765
35
scarico
10.838
43
carico
10.838
43
scarico
61.570
246
carico+scarico
Inquinanti emessi
con automezzo
g/Km
Inquinanti emessi
con automezzo
a
Kg/d
Pm10
0,86
Pm10
0,73
Pm10
0,47
NOx
13,67
NOx
9,5
NOx
6,9
CO
3,48
CO
2,27
CO
1,7
SOV
1,58
SOV
1,58
SOV
0,9
Pm10
0,86
Pm10
0,73
Pm10
0,1
NOx
13,67
NOx
9,5
NOx
2,3
CO
3,48
CO
2,27
CO
0,5
SOV
1,58
SOV
1,58
SOV
0,3
Pm10
0,86
Pm10
0,73
Pm10
0,1
NOx
13,67
NOx
9,5
NOx
2,3
CO
3,48
CO
2,27
CO
0,5
SOV
1,58
SOV
1,58
SOV
0,3
25 % di incremento
Totale
stimato
83.959
335
carico+scarico
Caratterizzazione dei fumi di scarico degli automezzi pesanti in funzione delle condizioni di marcia (velocità
media 40 km/h, automezzo a pieno carico e scarico- fonte Corinair 2005)
Considerando lo scenario di autorizzazione richiesta per 300.000 t di rifiuti da trattare, la stima
dell’incremento di traffico totale (n. passaggi di carico+scarico), rispetto a quello che attualmente
conferisce in Via del Limone è dell’ordine del 25%.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Dai dati riportati nelle tabelle soprastanti si evince che in entrata l’impatto maggiore sul
traffico è dovuto agli automezzi fino a 7 t; si contano in un anno 10.742 viaggi totali dovuti al
conferimento da parte di privati e micro-produttori. I conferimenti eseguiti con mezzi rispettivamente
fino a 20 t e fino a 15 t sono decisamente inferiori.
In uscita invece l’impatto sul traffico è dovuto quasi interamente agli automezzi fino a 20 t in
quanto i conferimenti in uscita presso gli impianti di smaltimento e/o recupero vengono ottimizzati ed
effettuati a pieno carico, utilizzando autoarticolati.
Sulla base dei dati analizzati è previsto sulla S.S. Tosco Romagnola 67 bis un incremento di
traffico pari al 90%.
Facendo un raffronto tra le emissioni indotte dal nuovo traffico di automezzi e quelle calcolate
sull’intero territorio comunale, risulta un contributo estremamente ridotto, che non raggiunge l’1%
per i parametri analizzati, quali CO, NOx e PM10.
Tipologia
inquinanti emessi
totale
totale
g/Km
g
t
Pm10
1.334.950
19.453.321
4.827.648
1,335
19,453
4,828
NOx
t totali annui
Comune
Collesalvetti
percentuale di
incremento
1.000,000
2.779,000
2.440,000
0,13
0,70
0,20
CO
Confronto emissioni indotte dal traffico della piattaforma e quelle totali comunali
Dalle considerazioni svolte si può quindi ritenere che l’impatto indotto sulla qualità complessiva
dell’aria sia scarsamente significativo, in quanto l’incremento di traffico, quindi di inquinanti immessi
nell’atmosfera è percepibile solo a livello locale.
In particolare l’incremento sulle emissioni in atmosfera interesserà il tratto di Tosco
Romagnola (ex S.S. 67 Bis) compreso tra la S.S. 1 Aurelia o la S.G.C Fi-Pi-Li ed il nuovo impianto.
Tale impatto è da ritenersi reversibile a breve termine, poiché facilmente controllabile con i volumi di
traffico.
B. Impatti derivanti dalle emissioni del nuovo impianto
Le emissioni in atmosfera prodotte dalle attività che saranno svolte sul sito, con riferimento
all’Elaborato Tecnico 3.1.in allegato, sono i seguenti:
emissioni diffuse;
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
emissioni convogliate significative (E1) derivanti dall’attività relativa all’impianto di
selezione nei capannoni B e C;
emissioni convogliate significative (E4) derivanti dall’attività relativa alla miscelazione e
trattamento chimico-fisico effettuate nei capannoni A e B (area TCF);
emissioni poco significative (E3) derivanti dall’esercizio del gruppo elettrogeno;
emissioni derivanti da impianti termici (E2);
emissioni poco significative derivanti da sfiati di serbatoi (gasolio, raccolta colaticci,
etc);
Scheda
di
rif. nel
PM&C
E1
E2
E3
E4
Origine
Impianto di
selezione
automatico
Impianto di
abbattimento
Impianto di
aspirazione e
abbattimento
con filtro a
maniche.
Impianti
termici
Gruppo
Elettrogeno
Motori
motopompa
antincendio
Trattament
o rifiuti non
pericolosi e
pericolosi

Frequenza
manutenzione
ordinaria
impianto
abbattimento
Inquinanti
Valori limite
emissione
Semestrale
(ingresso e
in uscita)
almeno
annuale e
comunque in
funzione
dell'andament
o delle
pressioni
Arsenico
Cromo VI
Cadmio
Cobalto
Cromo III
Mercurio
Tallio
Nichel
Rame
Piombo
Vanadio
Manganese
Polveri
Vedi AIA Lonzi
Metalli n. 107
del 25 06 2014
biennale
annuale
CO-CO2
n.d.
Periodicità
analisi
emissioni
Emissione poco significativa
non sottoposta ad
autorizzazione ai sensi
dell’ar. 269 D.Lgs 152/06 smi
Impianto di
aspirazione e
abbattimento
con filtro a
maniche e
filtro a
carboni attivi
Semestrale
(ingresso e
in uscita)
almeno
annuale e
comunque in
funzione
dell'andament
o delle
pressioni
Polveri:
10 mg/Nm3
Polveri
COT
SOV
C.O.T.:
100 mg/Nm3
S.O.V tot
mg/Nm3
100
Emissioni diffuse
È previsto di sottoporre l’intera superficie della piattaforma a continua pulizia meccanica e
manuale per la rimozione di eventuali polveri e residui presenti sulle aree di movimentazione, e
comunque con frequenza annuale si procederà al monitoraggio degli ambienti di lavoro in modo da
verificare l’efficienza e l’adeguatezza dei sistemi previsti (valutazione del rischio chimico e biologico
secondo le metodiche previste dal D.lgs 81/08 e smi).
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III

Emissioni convogliate significative - E1
L’impianto di selezione da installare sarà dotato di sistema di aspirazione e abbattimento
polveri, tale impianto genererà l’emissione denominata E1.
L’impianto di aspirazione sarà dimensionato in modo tale da captare in maniera localizzata i
punti più critici del processo, legati prevalentemente alla movimentazione del materiale su nastri e
apparecchiature. In particolare sarà considerata una velocità di cattura dell’aria all’interfaccia tra la
superficie aspirante di ciascuna cappa e l’ambiente esterno non inferiore a 0,5 m/sec.
Complessivamente il sistema di aspirazione e trattamento da installare presso l’impianto avrà
le seguenti caratteristiche:
- Portata totale massima di aria da avviare al trattamento: 40.000 m3/h
- Numero di linee presenti: 2 (FM1+FM2)
- Tipo di inquinanti presenti e concentrazioni massime presunte: 200 mg/Nm3 Polveri totali
L’aria aspirata dai vari punti di captazione verrà inviata con apposita tubazione al trattamento
di filtrazione a secco.
Le cappe installate sulle varie apparecchiature, raggiungibili da camminamenti e piattaforme di
servizio, saranno dotate di una rete con luce di passaggio inferiore a 10 mm a per evitare il trasporto
di materiali leggeri grossolani (es. film di polietilene); inoltre a monte del filtro a maniche sarà
installato un sistema filtrante grossolano dotato di schermo filtrante con rete, con le stesse
dimensioni, a protezione del filtro a maniche. Il sistema sarà dotato di misuratore differenziale di
pressione che, mediante segnalatore ottico – acustico in campo, rileverà l’eventuale occlusione o
necessità di pulizia del filtro grossolano (manualmente dall’operatore).
Il filtro di abbattimento polveri da installare sarà del tipo a maniche con lavaggio in
controcorrente ad aria compressa; tale apparato è particolarmente indicato per ottenere elevati
rendimenti di captazione su polveri anche a granulometria molto fine.
Per garantire l’aspirazione di eventuali polveri generate durante la fase di carico dell’impianto
ed il ricambio d’aria delle aree interessate dall’impianto di selezione stesso, si prevedrà
all’installazione di un secondo sistema di abbattimento delle emissioni (denominato FM2), che sarà
installato in parallelo a quello dedicato all’impianto (denominato FM1) e posizionato in adiacenza al
capannone, come meglio evidenziato negli elaborati grafici allegati.
In particolare verranno realizzate due distinte linee di canalizzazioni di aspirazione in acciaio
inox, dotate di bocchette di aspirazione distribuite uniformemente su tutta la lunghezza e poste ad
una altezza di circa 8 m all’interno dei capannoni B e C con le relative derivazioni in corrispondenza
delle sezioni di impianto da aspirare. In fase realizzativa saranno valutate ed eventualmente previste
valvole motorizzate di regolazione e sezionamento per ciascuna linea, al fine di poter bilanciare
l’aspirazione ed eventualmente potenziare in modo selettivo l’azione nelle sezioni più sollecitate.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Complessivamente i due sistemi permetteranno un ricambio d’aria sufficiente a mantenere condizioni
operative adeguate all’interno dei capannoni.
Le due correnti trattate nei due impianti saranno poi riunite e convogliate in un'unica
emissione in atmosfera, denominata E1.

Emissioni convogliate significative - E4
Per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi all’interno dei
capannoni A e B (area TCF), sarà installato un impianto di aspirazione ed abbattimento delle
emissioni derivanti dalle attività previste in tali aree (operazione di smaltimento D14, D13 e D9) con
l’obiettivo di contenere eventuali emissioni diffuse caratterizzate da polveri e sostanze organiche
volatili. In particolare sulla base dell’esperienza acquista sul sito della Lonzi Metalli ed in base alle
tipologie di rifiuti che si prevedono di trattare si è valutato che un sistema di trattamento composto
da filtrazione a secco su maniche e filtrazione su letto di carboni attivi possa rappresentare, in
relazione con le basse concentrazioni di SOV previste e con le elevate portate di aspirazione
necessarie, la migliore tecnologia per conseguire significativi risultati di abbattimento e contenimento
delle emissioni stesse.
In particolare si prevede l’installazione di un sistema di filtrazione a secco (a maniche) per il
particolato, a monte dei carboni attivi, per trattenere materiale pulverulento che può talvolta
generarsi dalla movimentazione dei materiali e così proteggere anche il filtro a carboni attivi.
Complessivamente il sistema di aspirazione e trattamento da installare presso l’impianto avrà
le seguenti caratteristiche:
- Portata totale massima di aria da avviare al trattamento: 24.000 m3/h
- Numero di linee presenti: 2 (capannone A + capannone B)
Verranno realizzate due distinte linee di canalizzazioni di aspirazione in acciaio inox, dotate di
bocchette di aspirazione distribuite uniformemente su tutta la lunghezza e poste ad una altezza di
circa 8 m all’interno dei capannoni A e B (area TCF) con le relative derivazioni in modo da poter
aspirare in maniera selettiva dalle due aree. In fase realizzativa saranno previste valvole manuali o
motorizzate di regolazione e sezionamento per ciascuna linea, al fine di poter bilanciare l’aspirazione
ed eventualmente potenziare in modo selettivo l’azione in una delle sezioni più sollecitate.
Complessivamente le due linee confluiranno ad un unico sistema di abbattimento tramite ventilatore
dotato di inverter di regolazione, ed il sistema permetterà un ricambio d’aria sufficiente a mantenere
condizioni operative adeguate all’interno dei capannoni.
I due locali, capannone A e B (area TCF), sono destinati al deposito ed alla movimentazione di
rifiuti solidi prevalentemente sfusi. In particolare nel fabbricato A sono depositati rifiuti solidi in cumuli
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
disposti in baie distinte, mentre il locale B adiacente (area TCF) sono previste attività di solidificazione
e stabilizzazione dei rifiuti sempre attraverso l’uso di mezzi meccanici.
Dall’impianto di abbattimento si genererà un’unica corrente di emissione in atmosfera,
denominata E4.
Il sistema di abbattimento sarà posizionato all’esterno del fabbricato B (in adiacenza all’area
TCF), come meglio indicato negli elaborati grafici, al fine di consentire una maggior facilità sia degli
interventi di manutenzione sia dei campionamenti e delle verifiche, senza possibilità di intralcio e
interferenza con le lavorazioni.
Il ventilatore sarà posizionato anch’esso all’esterno del fabbricato e sarà dotato di idoneo
sistema di insonorizzazione, costituito da cabina in pannelli isolanti autoportanti.
Le apparecchiature costituenti l’impianto di abbattimento sono ubicate all’esterno del locale, su
una piattaforma in calcestruzzo appositamente predisposta.
Il camino di emissione in atmosfera avrà lo sbocco ad altezza di circa 13 m.

Impatti non significative derivanti dalle emissioni della caldaia e del gruppo
elettrogeno (E2 - E3)
Sul sito è presente un gruppo elettrogeno per la produzione di energia elettrica per uso
interno, il cui utilizzo sarà limitato alle situazioni di emergenza o di prolungata mancanza di fornitura
da parte del gestore della rete ENEL, al fine di permettere il regolare funzionamento delle attività
operative più importanti.
Nell’insediamento non è prevista la produzione di calore per utilizzo nel processo produttivo.
L’approvvigionamento di calore attraverso la centrale termica esistente, costituita da una
caldaia alimentata a gasolio è necessaria quindi solo per il riscaldamento degli uffici.
L’impatto indotto sulla qualità dell’aria si considera non significativo.
III.3.2 ODORI
L’impianto di selezione e le attività di trattamento chimico-fisico connesse alla gestione di
rifiuti pericolosi e non pericolosi saranno effettuate all’interno dei capannoni esistenti al fine di
contenere eventuali fenomeni di polverosità e/o di odori e di limitare l’esposizione agli eventi
atmosferici.
Le uniche baie scoperte o solo protette da tettoie interesseranno le aree per lo stoccaggio di
legno, di materiali ferrosi, di carta/plastica e di colli pericolosi, che comunque non danno luogo ad
emissioni odorigene significative.
Gli accorgimenti impiantistici utilizzati portano ad ipotizzare un impatto odorigeno
estremamente limitato e localizzato in prossimità delle lavorazioni.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
III.4 EMISSIONI ACUSTICHE
Le possibili sorgenti di rumore della nuova piattaforma di trattamento rifiuti saranno localizzate
principalmente all’interno dei capannoni ed in minima parte all’esterno. Nelle tabelle sottostanti qui di
seguito vengono riportate le macchine che produrranno maggiore rumorosità:
La simulazione riportata nello studio di Impatto Acustico, redatto dal Dott. L. Tana (Allegato 1)
è stata eseguita utilizzando il software “Prelude2”; i dati sulla frequenza sonora delle sorgenti da
inserire nel programma di calcolo sono stati ricavati dai valori delle fonometrie eseguite in prossimità
delle stesse nell’impianto di Via del Limone.
Le sorgenti mobili riportate nella tabella sopra sono state considerate come fisse ed ubicate
nelle posizioni più critiche nei confronti della rumorosità; infatti, pur potendosi muovere permangono
durante le loro attività alcune decine di minuti in un unico sito.
Lo scenario preso come riferimento nella simulazione è stato quello peggiore dal punto di vista
dell’inquinamento acustico, in quanto è stata considerata l’attività contemporanea di tutte le
macchine.
Nella figura riportata di seguito è indicata la mappa delle intensità dei livelli acustici ottenuti
nella simulazione, col cerchio rosso sono riportate le sorgenti di rumore esterne (caricatore a ragno e
trituratore mobile legno) ed interne (impianto di selezione identificato da tre sorgenti puntiformi,
trituratore e caricatore a ragno).
Come si può vedere dalla simulazione, il maggior inquinamento acustico si avrà sul lato ovest
della piattaforma durante il carico dei mezzi con il caricatore a ragno (A), in quanto non vi sono edifici
o costruzioni in grado di schermare le propagazioni di rumore.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
I risultati numerici del calcolo dei livelli sonori misurati in corrispondenza dei recettori e dei
punti rappresentativi sono riassunti nella seguente tabella:
I valori previsionali di rumorosità ottenuti entro 200 metri dal perimetro sono praticamente
tutti inferiori al limite assoluto di emissione della IV classe, pari a 60 dBA. Di conseguenza è rispettato
il limite di 65 dBA per i recettori vicini in classe V.
Solo in alcuni punti, verso ovest, e comunque alla distanza massima di 20 m dal confine
dell’impianto sono stati stimati livelli maggiori, pari a 70 dBA.
Visti i risultati ottenuti non si ritengono necessari interventi di mitigazione del rumore collegati
alla realizzazione del nuovo impianto.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
III.5 IMPATTI SUL SISTEMA IDRICO
III.5.1 IDROGRAFIA ED IDRAULICA DI SUPERFICIE
Essendo la zona inserita in classe di Pericolosità idraulica molto elevata l’intervento prevede di
mantenere invariato il rapporto esistente tra le superfici permeabili ed impermeabili. Tale scelta
consente di non aumentare sia la pericolosità che il rischio nelle aree contermini nel rispetto delle
norme previste dal Bacino del Fiume Arno.
Con riferimento agli studi allegati al R.U. del Comune di Collesalvetti, ed agli approfondimenti
di carattere idraulico redatti nel 2013 dall’Ing. P. Chiavaccini per la medesima committenza, nel lotto
confinante, si evince che trovandosi il piazzale dell’area “BTT” a quote morfologiche pari a 1,0/1,2
metri più alte rispetto alle zone limitrofe, l’area non risulta essere interessata da battenti idraulici per
Tr=200 anni (vedi Tavola I.6).
A fronte di quanto detto sopra, l’allestimento di attrezzature all’interno del capannone
esistente non costituisce, in caso di eventi alluvionali e/o esondativi, ostacolo al deflusso delle acque.
Tutte le aree operative di transito dove avverrà la movimentazione di rifiuto sono
impermeabilizzate con copertura in asfalto; prima dell’uscita dalla piattaforma è stato previsto un
impianto di lavaggio ruote, per consentire ai mezzi in uscita di non veicolare nelle aree esterne
eventuali gocciolamenti di rifiuto.
Per quanto concerne il deposito dei rifiuti conferiti in colli saranno realizzate apposite
scaffalature metalliche allestite su platea in cls, protette da tettoia in carpenteria metallica. Le
scaffalature saranno costituite da n.3 ripiani e quello inferiore sarà impostato a 40 cm dal piano di
calpestio per garantirne un ulteriore franco di sicurezza idraulica.
III.5.2 ACQUE SUPERFICIALI
Il progetto prevede la predisposizione di quattro circuiti fognari in modo da effettuare una
separazione delle acque, che si differenzieranno per la loro tipologia di inquinamento.
Tenuto conto che il comprensorio non è servito da pubblica fognatura, le varie tipologie di
acque reflue contaminate saranno sottoposte ad adeguato trattamento prima dello scarico (S1-S2)
nel corpo recettore, identificato nel Canale Emissario del Bientina, il quale scorre con direzione estovest a sud del lotto ed è inserito nell’ “Area Sensibile del Bacino del Fiume Arno”, senza comunque
recapitare direttamente nel Fiume Arno. Infatti il Canale Emissario risulta affluente del Canale
Scolmatore dell’Arno in prossimità della foce a mare, non insistendo nel bacino drenante della stessa
area sensibile.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Il Canale del Bientina nei pressi del sito
Secondo quanto definito nel Piano di Tutela delle Acque dei corpi idrici superficiali (DPGR
n.6/2005), il Canale Scolmatore dell’Arno, e di conseguenza i suoi immissari come il Canale Emissario
del Bientina, presenta una qualità delle acque “sufficiente” con idoneità alla vita di pesci ciprinicoli
(Tab.1/B All.2 ex D. Lgs 152/99). Tali acque dulcicole fino alla confluenza con lo Scolmatore dell’Arno,
non presentano pertanto una rilevanza di interresse scientifico, naturalistico ed ambientale in quanto
non costituenti habitat di specie animali o vegetali rare o in via di estinzione o sede di complessi
ecosistemi acquatici meritevoli di conservazione. Per il raggiungimento degli obiettivi di qualità
ambientale è necessario assicurare il mantenimento della vegetazione spontanea e garantire uno
scarico idoneo alla vita dei ciprinidi.
Nella descrizione del progetto, relativamente alle reti di fognatura, è stato evidenziato che gli
scarichi nell’unico ricettore finale, sono riconducibili a:
Acque meteoriche non contaminate (AMNC) provenienti dalle coperture degli edifici
chiusi, dalle tettoie e dal piazzale di parcheggio esterno;
Acque meteoriche di dilavamento potenzialmente contaminate (AMC) provenienti dai
piazzali e dalla viabilità interna alle aree di lavorazione;
Acque reflue industriali generate dal lavaggio mezzi (carrelli, camion, cassoni etc.), dal
lavaggio ruote e dall’area officina;
Acque reflue domestiche provenienti dai servizi e dagli spogliatoi presenti all’interno
della piattaforma.
Gli scarichi delle AMNC e quelli trattati delle AMC e dei reflui Industriali saranno indirizzati
all’impianto di sollevamento per poterle riutilizzare sia come riserva antincendio che per gli usi
industriali interni. In caso di eccedenza saranno scaricate direttamente nel Canale Emissario di
Bientina (S2) tramite l’opera di scarico esistente.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Le acque reflue domestiche depurate saranno invece indirizzate separatamente direttamente
nel Canale Emissario di Bientina tramite l’opera di scarico esistente (S1).
Vista della vasca per il riutilizzo delle acque e le tubazioni di scarico verso il Canale Emissario
Tutti i percolati ed i colaticci derivanti dalle lavorazioni presenti all’interno del capannone e sotto
le tettoie, compresa l’area stoccaggio legno, saranno raccolti attraverso una rete dedicata; raccolti
tramite pozzetti in n.4 serbatoi esterni per la raccolta dei percolati, e successivamente gestiti come
rifiuti liquidi e conferiti ad impianti esterni.
Qui di seguito si riportano le caratteristiche principali dei tracciati di scarico.
Le aree di incidenza delle acque meteoriche non contaminate (AMNC) da allontanare dal sito
saranno:
Punto di
Emissione
Descrizione Sintetica
Superficie (mq)
Tipologia
S2
Tetti: coperture edifici e tettoie. Vista l’assenza di contaminazione
delle coperture dei tetti stessi, le acque vengono convogliate
direttamente nella fognatura interna di raccolta delle acque
pluviali
12.379
Non contaminate
(AMDNC)
Il volume annuo di acque meteoriche non contaminate raccolte sulle superfici impermeabili
risulta paia a 12.379 x 0,764 (piovosità media annuale) = 9.457 mc
Nel calcolo sono state escluse le superfici permeabili a verde che verranno allontanate
collegandole alle fosse campestri esistenti.
Le aree da cui si producono invece acque meteoriche dilavanti potenzialmente contaminate
(AMC) sono:
Punto di
Emissione
Descrizione Sintetica
Superficie (mq)
Tipologia
S2
Piazzali, viabilità interna e aree di movimentazione: aree in cui
le AMD potrebbero essere contaminate e per tale motivo è stato
predisposto un progetto di individuazione e separazione al fine di
raccogliere e trattarle (AMPP e II pioggia) prima dell’immissione ai
punti di scarico.
10.379
Possibilità di
contaminazione
(AMC)
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Dette aree occupano una superficie complessiva di 10.380 mq pertanto, per ogni evento
meteorico, il volume di acque di prima pioggia (AMC) per ogni singolo evento, da trattare all’interno
del processo è di 10.380 x 0,005 = 51,9 mc. Considerando che nell’arco dell’anno il numero di giorni
piovosi è mediamente di n.80 e che il volume di accumulo AMPP che si prevede di installare è di 60
mc; il volume annuale massimo presunto di AMPP risulta di 60*820=4.800 mc. La quantità totale di
di pioggia raccolta dalla superficie scolante risulta pari a 10.380 mq*764 mm= 7.930 mc. La quantità
di acque di II Pioggia è pari a 7.930 mc – 4.800 mc = 3.130 mc/anno.
Le aree da cui si producono acque reflue industriali contaminate sono:
Punto di
Emissione
Descrizione Sintetica
Area lavaggio mezzi, lavaggio ruote ed officina: aree in cui le
acque potrebbero essere contaminate e per tale motivo è stato
predisposto un progetto di individuazione e separazione al fine di
raccogliere e trattarle prima dell’immissione ai punti di scarico.
S2
Superficie (mq)
Tipologia
94 +30 +216
Acque reflue
industriali
Le acque raccolte nella piazzola di lavaggio mezzi (carrelli, camion, cassoni etc.) e lavaggio
ruote, congiuntamente al pozzetto di raccolta presente sulla pavimentazione dell’officina, saranno
raccolte in una apposita linea per il trattamento dei reflui industriali.
Prima del loro riutilizzo le acque saranno opportunamente trattate e depurate tramite un
impianto di sedimentazione, disoleazione, bio-ossidazione e filtrazione su carboni attivi idoneo per
portate fino a 2 mc/h. Ipotizzando per le attività sopra descritte un consumo medio giornaliero di 3,5
mc, il volume di acqua scaricata risulta stimata in 1.200 mc/anno.
All’interno della piattaforma è prevista la presenza di locali bagno e spogliatoi. Tutti gli scarichi
saranno assimilabili al domestico e trattati tramite un impianto di depurazione a fanghi attivi – Neutra
SBR, dimensionato fino a 20 A.E.. Il volume di acqua scaricata risulta stimata in 1.000 mc/anno
Lo scarico recapiterà direttamente in acque superficiali - Canale Emissario Bientina (S1).
Punto di
Emissione
S1
Descrizione Sintetica
Servizi igienici, uffici e spogliatoi: reflui derivanti dalla attività
umana
A.E.
Tipologia
20
Acque reflue
domestiche
La tabella sottostante riassume i volumi di scarico dei reflui trattati che verranno convogliati in
acque superficiali:
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Portata
Tipo
Punto di immissione
giornaliera
Percentuale
Volume annuale
mc
Reflui domestici
S1
3,6
AMNC
AMC
S2
Reflui industriali
-
mc/anno
1.000
-
9.457
-
7.930
3,5
1.200
Totale
% recupero acque per usi industriali/antincendio
Totale scaricato
19.587
60
7.830
Per avere l’esatta misurazione dei quantitativi scaricati e trattati, si installeranno due misuratori
di portata di tipo elettromagnetico, il primo da inserire sulla tubazione di spinta che rilancerà le acque
di prima pioggia all’impianto di sollevamento ed il secondo sulla tubazione esistente che scaricherà le
acque all’Emissario del Bientina.
La scelta di trasferire le acque nell’emissario del Canale Bientina, sottraendole al bacino
dell’idrovora del Biscottino (che attualmente recapita le acque nel Fossa Chiara) è in linea con le
proposte di intervento a supporto del R.U ed apporterà una miglioria, riducendo le portate di afflusso
all’Idrovora stessa fortemente sottodimensionata.
Si sottolinea inoltre che le acque provenienti dall’impianto confluiranno nell’emissario Bientina
con una portata massima, in caso di contemporaneità fra le acque meteoriche non contaminate
(AMNC) e le acque di produzione (AMPP- reflui industriali), di circa 30-40 l/s, trascurabile (<1/1.000)
rispetto alla portata di piena duecentennale del Canale (85.000 l/sec).
I sistemi di trattamento dei reflui permetteranno di scaricare nel rispetto dei limiti tabellari di
cui all’allegato 5, Parte Terza del D. Lgs. 152/2006 per scarichi in acque superficiali.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Il sistema di accumulo esistente (550 mc) delle acque recuperate da riutilizzare per fini
antincendio e nel processo industriale, potranno essere reintegrate o attraverso l’emungimento di
acque sotterranee (pozzo artesiano n.16591 Prov. di Livorno – fino a 150 mc/anno) o attraverso la
derivazione di acqua superficiale dal Canale Emissario (max 4800 mc/anno). Si precisa che per il
sistema di attingimento e scarico nel Canale Emissario del Bientina, esistente, in data 17 luglio 2008 è
stata fatta dalla Piattaforma Biscottino S.p.a., la richiesta di autorizzazione sia per la derivazione di
acqua pubblica superficiale (art. 7 - T.U. 1775 del 11/12/1933) che per la posa del sistema di
attingimento e scarico ricadente nelle pertinenze idrauliche (R.D.L. 523 del 1994).
Le modalità di adduzione, le reti, gli impianti di trattamento e le modalità di gestione vengono
mostrate in nelle tavole di progetto 3.2 e 3.5b.
III.5.3 ACQUE SOTTERRANEE
Si rilevano impatti limitati sulle acque sotterranee in quanto l’area dell’impianto, a meno della
porzione marginale destinata a verde, è interamente pavimentata e tutte le acque, comprese quelle
meteoriche contaminate verranno convogliate, dopo il trattamento, e comunque scaricate nel
ricettore superficiale. La presenza di terreni superficiali argillosi pressoché impermeabili fornisce una
valida barriera naturale contro l’eventuale infiltrazione di inquinanti verso le falde sotterranee.
Le aree di stoccaggio, di vagliatura e di selezione posseggono pavimentazione impermeabile
pertanto gli eventuali percolamenti verranno intercettati in apposite canalette, stoccati in n.4 serbatoi
da 60 mc cadauno e smaltiti come rifiuto.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
L’impianto è collegato alla rete acquedottistica per gli usi domestici (palazzina uffici e servizi
igienici), per i restanti usi industriali l’approvvigionamento avverrà attraverso le acque di recupero
eventualmente integrate, se necessario, dalle acque del pozzo fino a 150 mc/anno e dall’attingimento
dal Canale Emissario (fino a 4800 mc/anno).
Il consumo di acqua potabile è stimato in 1.200 m3/anno.
Vista del pozzo artesiano esistente censito al n. della Provincia di Livorno
III.6 IMPATTI SU SUOLO E SOTTOSUOLO
Il progetto prevede il riutilizzo integrale dei volumi esistenti, con l’ammodernamento ed il
potenziamento delle strutture esistenti.
In particolare le opere edilizie per il posizionamento dell’impianto di selezione nel capannone
C, per la realizzazione delle baie di stoccaggio e lavorazione all’interno dei capannoni A e B, sono di
seguito elencate:
Realizzazione di idonee platee d’appoggio per il posizionamento delle apparecchiature;
Realizzazione di aperture sulle pareti dei vari capannoni per consentire l’accesso dei
mezzi per la movimentazione dei materiali e per la manutenzione degli impianti e delle
pertinenze;
Realizzazione di nuove tettoie e platee di deposito di materiali all’esterno dei
capannoni;
Realizzazione di baie con pareti in cls per il deposito e contenimento dei materiali;
Adeguamento ed implementazione della rete di raccolta delle acque meteoriche;
Realizzazione di un impianto per il trattamento delle AMPP e AMC;
Adeguamento funzionale di area uffici, spogliatoi e laboratorio;
Realizzazione di un sistema di lavaggio automezzi e lavaggio ruote;
Installazione di deposito rimovibile per la distribuzione di gasolio della capacità
massima di 5.000 litri;
Realizzazione di n.4 cisterne accumulo percolato da 60 mc cadauno.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Considerando che:
 la destinazione d’uso della piattaforma è rimasta inalterata;
 tutta la superficie al coperto è dotata di pavimentazione in calcestruzzo al di sotto della
quale è stata posata in opera una guaina impermeabile adatta a sostanze chimiche
particolarmente aggressive, con il fine di poter trattenere accidentali sversamenti;
 lo stoccaggio delle terre inquinate da trattare avverrà all’interno dei capannoni proprio
per avvalersi delle protezioni costituite dalla particolare realizzazione dei pavimenti;
 le nuove edificazioni previste saranno esclusivamente accessorie rispetto alle strutture
esistenti e le operazioni di scavo limitate alla posa del nuovo impianto di AMPP e AMC;
 i carichi trasmessi compatibili con le capacità portanti dei terreni;
 non sono state riscontrate contaminazioni derivanti dalla precedente attività (Atto
dirigenziale n.140 del 31 luglio 2003);
 tutte le sezioni dell’impianto sono state progettate per evitare contaminazioni
ambientali delle matrici ambientali suolo, sottosuolo e acqua da sversamenti accidentali
in fase di processo che da eventi non ponderabili (rottura serbatoi, sversamento rifiuti
pericolosi…etc).
si può affermare che il progetto non produce impatti sulle matrici suolo e sottosuolo.
III.7 IMPATTI SULLA VEGETAZIONE, SULLA FLORA, SULLA FAUNA E SUGLI ECOSISTEMI
Considerato che:
 non viene abbattuta vegetazione né alterato lo stato dei luoghi;
 la struttura esistente subisce minimi interventi di ammodernamento senza incrementi
delle superfici impermeabili;
 non sono presenti nel Canale Emissario di Bientina habitat acquatici di specie animali o
vegetali rare o in via d’estinzione;
 la qualità del corpo idrico è idonea alla vita di pesci ciprinicoli;
 le analisi dell’impatto acustico hanno rilevato che esso non solo è rispettoso della
normativa specifica, ma rimane praticamente circoscritto all’interno del perimetro della
piattaforma;
 le zone di pregio ambientale sono ad una distanza tale da non venire influenzate
dall’attività;
 è esistente sul lato fronte stradale una mitigazione dell’impatto visivo con essenze
arboree autoctone;
e viste le conclusioni riportate Studio di Incidenza redatto dalla Dott.ssa F.Ruggeri (Allegato
2),
il
nuovo
impianto
non
determinerà
perturbazioni
permanenti
alle
specie
d’interesse
conservazionistico e agli habitat (nell’area non sono presenti “habitat prioritari” Dir. 92/43/CEE) della
28/47
Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
limitrofa zona umida del Biscottino (SIR 47), tali da mettere in crisi la capacità di carico
dell’ecosistema umido.
III.8 IMPATTI SUL PAESAGGIO
L’area oggetto di intervento è collocata sul lato destro della strada statale denominata ex SS
67 – BIS Via Arnaccio, nel Comune di Collesalvetti ed è inserito nella fascia marginale della pianura
alluvionale di Pisa, in un contesto quindi pianeggiante con quote comprese tra -0,5 - +1,5 m s.l.m.m..
L’area circostante l’intervento è sostanzialmente destinata ad insediamenti con funzione
prevalentemente produttiva di tipo artigianale-industriale; infatti sul lato est della stessa, sono
presenti due attività industriali, un deposito di rivendita di materiali edili e da costruzione (Odorizzi
Porfidi) ed un’area di parcheggio camion e mezzi pesanti; sul lato ovest vi è il centro di betonaggio
Barbetti (ex-Tecnocal).
I veicoli transitanti sulla dell’Via Arnaccio, avranno quindi una visuale ostacolata da:

alberature di Pino domestico presenti lungo al strada stessa;

siepe di oleandri;

recinzione che delimita il sito costituita da pannelli prefabbricati in cls di altezza 2,5
metri;

palazzina uffici in muratura con altezza sotto gronda di 5,0 m.
Rispetto all’attuale assetto, gli elementi percettibili dall’esterno permangono gli stessi, pertanto
l’impatto risulta di trascurabile entità, considerando la destinazione d’uso (industriale) dell’area.
III.9 ALTRI ASPETTI
III.9.1 TRAFFICO INDOTTO
Il traffico che attualmente interessa la ex- SS 67bis è stato monitorato il 22 e 23 marzo 2006;
a partire da quella data si sono insediate attività (Barbetti, Sales,Odorizzi e Friultrasporti) che hanno
incrementato il transito veicolare locale in maniera molto modesta. Allo scopo di caratterizzare il
traffico preesistente sull’arteria stradale, sono stati utilizzati i rilievi ad hoc effettuati nel 2006, nei
pressi di Ponte Biscottino. Tali rilevazioni hanno consentito di determinare il flusso e la tipologia di
veicoli che attualmente percorre la ex SS nel tratto oggetto dell’indagine.
L’impianto è ubicato in fregio alla ex Strada Statale dell’Arnaccio che incrocia rispettivamente
dopo circa 2 e 7 chilometri:
- a ovest la Strada Statale Aurelia n.1;
- a est la ex Strada Statale Emilia n.206.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Da tali strade gli automezzi possono immettersi, nelle arterie di grande comunicazione ovvero
nella rete la S.G.C. Fi-PI-LI e l’autostrada A12 senza interessare minimamente la viabilità locale di
Collesavetti/Stagno e dei comuni limitrofi.
Tipo di
veicolo
Automezzo
da 20 t
Automezzo
15 t
Automezzo
da 7 t
Totale
N° di Viaggi annui
N° di Viaggi al
giorno
11.182
45
Inquinanti emessi
con automezzo
a
g/Km
carico
11.182
45
scarico
8.765
35
carico
8.765
10.838
35
scarico
43
carico
10.838
43
scarico
61.570
246
carico+scarico
Inquinanti emessi
con automezzo
g/Km
Inquinanti emessi
con automezzo
a
Kg/d
Pm10
0,86
Pm10
0,73
Pm10
0,47
NOx
13,67
NOx
9,5
NOx
6,9
CO
3,48
CO
2,27
CO
1,7
SOV
1,58
SOV
1,58
SOV
0,9
Pm10
0,86
Pm10
0,73
Pm10
0,1
NOx
13,67
NOx
9,5
NOx
2,3
CO
3,48
CO
2,27
CO
0,5
SOV
1,58
SOV
1,58
SOV
0,3
Pm10
0,86
Pm10
0,73
Pm10
0,1
NOx
13,67
NOx
9,5
NOx
2,3
CO
3,48
CO
2,27
CO
0,5
SOV
1,58
SOV
1,58
SOV
0,3
25 % di incremento
Totale
stimato
83.959
335
carico+scarico
Con l’impianto in marcia su di un unico turno di lavoro, alla massima potenzialità, il traffico
indotto sulla ex SS. 67 bis di accesso all’impianto è stimabile mediamente pari a circa 30 mezzi all’ora
e limitato alla fascia oraria 6.30-19.30 (periodo diurno). Al fine di proporre una previsione di traffico
indotto dall’attività del nuovo impianto sono state effettuate le seguenti ipotesi cautelative basandosi
su flussi in ingresso ed uscita all’impianto di Via del Limone a Livorno.
Le ipotesi alla base delle considerazioni successive sul traffico indotto sono le seguenti:

Il flusso max totale di automezzi in ingresso è pari a 167/giorno;

Complessivamente il flusso sulla viabilità (ingresso+uscita) non supererà i 335 passaggi
di automezzi/giorno;

Il trasporto dei rifiuti in ingresso ed in uscita avverrà attraverso automezzi con portata
massima di 20 t;

Il trasporto di personale ed addetti che lavorano all’interno dell’impianto è stimabile in
40-50 autoveicoli/giorno in ingresso.

Le ore di transito giornaliere dei mezzi sono valutate pari a 8/10, concentrate nel
periodo diurno,

Sono stati presi a riferimento, in base ai rilevamenti di traffico effettuati, riportati nella
relazione di “Descrizione del contesto ambientale” i seguenti valori:
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
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
Traffico giornaliero (su 8 ore): n. 359 mezzi pesanti, n. 514 mezzi
commerciali, n. 3.145 autoveicoli, n. 46 motocicli, n. 4.063 totale mezzi
transitati;

Traffico medio orario: n. 45 mezzi pesanti, n. 64 mezzi commerciali, n. 393
autoveicoli, n. 6 motocicli, n. 508 totale mezzi transitati;

Traffico dell’ora di punta: n. 8 mezzi pesanti, n. 16 mezzi commerciali, n. 76
autoveicoli, n. 1,5 motocicli, n. 102 totale mezzi transitati.
Sulla scorta di tali ipotesi, comunque cautelative, i risultati della proiezione portano ad
affermate che:
a) Giorno medio: l’aggravio di traffico giornaliero imputabile all’attività della nuova
piattaforma è pari al 90% rispetto a quello attuale;
b) Media oraria: l’aggravio di traffico orario imputabile all’attività del nuovo impianto è
valutato in 30 transiti aggiuntivi, a fronte degli attuali 46 di mezzi pesanti (+ 66 %)
I flussi veicolari ipotizzati aggraveranno l’attuale traffico presente sulla ex SS n.67 ma non
creeranno condizioni di insostenibilità nei centri abitati limitrofi (Biscottino, Stagno, Collesalvetti,
Vicarello).
III.9.2 FABBISOGNI
I dati relativi ai fabbisogni di materie prime sono quelli riportati nella tabella seguente:
MATERIA PRIMA
FABBISOGNO GIORNALIERO
ENERGIA
ELETTRICA
POTENZA IMPEGNATA
2600 kWh
RETE ENEL 500 kw
POTENZA
DA
FONTI
FABBISOGNO TOTALE ANNUO
Da rete
150.000 kWh
Autoproduzione
RINNOVABILI 660 kwp
900.000 kWh
750.000 kWh
RISORSE IDRICHE DA RECUPERO
39,0 mc
11760 mc
RISORSE IDRICHE DA ACQUEDOTTO
4,0 mc
1200 mc
RISORSE IDRICHE DA POZZO
0,5 mc
150 mc
-
4800 mc
RISORSE
IDRICHE
DA
ACQUE
SUPERIFICIALI (EMISSARIO BIENTINA,
solo se necessarie)
Il fabbisogno di energia elettrica viene assicurato dalla potenza impegnata con la rete elettrica
integrato in media per l’ 80% dei consumi complessivi dall’installazione di un campo fotovoltaico
integrato nelle coperture del fabbricato principale.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
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Per quanto riguarda la risorsa idrica ad uso industriale (antincendio e processi) avverrà tramite
prelievo diretto dalla sistema di accumulo delle acque di recupero. Eventuali reintegri potranno
avvenire o con il prelievo di acqua di pozzo o attraverso attingi menti dal Canale Emissario.
Viceversa l’acqua utilizzata all’interno della palazzina uso uffici verrà prelevata direttamente
dall’acquedotto pubblico potabile.
L’approvvigionamento di additivi o chemicals avverrà attraverso forniture dall’esterno e sono
del tutto trascurabili nel bilancio di massa.
Nel complesso quindi l’impatto maggiore e più significativo è sicuramente rappresentato dai
consumi energetici necessari al funzionamento dell’impianto a pieno regime.
III.9.3 DIAGNOSI ENERGETICA
Sono stati presi in considerazione diversi aspetti che caratterizzano le prestazioni energetiche
dell’impianto e i costi ad esse connessi. L’analisi energetica si è articolata attraverso:

il censimento delle apparecchiature elettriche e la valutazione delle loro modalità di
utilizzazione;

la determinazione dei fabbisogni energetici dell’impianto quali energia elettrica e
gasolio.
Sono stati individuati e calcolati indicatori energetico-ambientali specifici che mostrano il peso
delle varie fonti energetiche in relazione alla quantità di materiale trattato dall’impianto, con
riferimento alle emissioni di CO2 che derivano dall’utilizzo o dalla produzione delle stesse.
A) Approvvigionamento e fabbisogni di energia elettrica.
Il nuovo impianto necessiterà di una potenza pari a circa 500 kW e la stima del consumo
annuo previsto è di circa 900.000 kWh. Tale valutazione si è basata sui dati di consumo annuo della
piattaforma di Via del Limone. Come si può vedere dal grafico riportato sottostante negli ultimi 5 anni
(dal 2009 al 2014) si è avuto un incremento notevole di consumo energetico, essenzialmente dovuto
ad un aumento dei rifiuti in entrata, usciti e trattati dall’impianto. Tale trend sarà sicuramente
leggermente incrementato dalla nuova potenzialità della Piattaforma.
L’energia elettrica verrà approvvigionata dalla rete elettrica locale. Nell’impianto è già presente
una cabina di trasformazione MT/BT. Inoltre è presente un gruppo elettrogeno da utilizzare come
sorgente di energia in caso di situazioni di emergenza o di prolungata mancanza fornitura da parte
del gestore Enel.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Enel da rete
1.000,00
900,00
800,00
700,00
600,00
500,00
400,00
300,00
200,00
100,00
-
Enel da rete
B) Approvvigionamento termico per riscaldamento uffici
La palazzina uffici sarà riscaldata mediante la centrale termica esistente, costituita da una
caldaia alimentata a gasolio con l’aggiunta di pompe di calore per il condizionamento e la
ventilazione.
La potenza termica richiesta per dispersione e ventilazione dell’involucro al netto dei recuperi e
degli apporti gratuiti è stimata in 16,1 kW corrispondente ad un consumo energetico annuale nel
periodo di riscaldamento 1 nov-15 apr per 6 gg/week e 12h/die di 27820 kWh/anno. Includendo
anche il consumo energetico per la produzione di acqua sanitaria si raggiunge il valore di 32000
kWh/anno.
C) Consumi annui delle fonti energetiche ed indicatori energetico- ambientali
Per la parte elettrica sono riportati, relativamente alle varie parti dell’impianto, uffici e
laboratorio gli indicatori energetico-ambientali:
 Intensità energetica media in kWh di energia elettrica ogni tonnellata di rifiuto trattato = 8,0
(dati forniti dall’impianto di Via del Limone);
 Emissione specifica in kg CO2 per tonnellata di rifiuto trattato (* considerata la mitigazione
dell’autoproduzione da rinnovabili )= 0,80 (0,5*1,6);
 Emissione specifica in kg CO2 per tonnellata di rifiuto trattato (* in assenza di mitigazione
dell’autoproduzione da rinnovabili )= 4,00 (0,5*8,0);
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
consumo medio MWh/1000t rifiuto
IN
2013
2011
2009
consumo medio
MWh/1000t rifiuto IN
2007
2005
2003
-
2,00
4,00
6,00
8,00
10,00
Per la parte termica sono riportati, relativamente ad uffici e laboratorio, gli indicatori
energetico-ambientali:
 Consumo specifico in kWh termici per mq di superficie = 139 (32000/230);
 Emissione specifica in kg CO2 per kWh termico consumato = 0,2;
 Consumo annuo di gasolio = 3330 m3 (32000/9,6);
 Quantità annua in Kg di CO2 emessa in atmosfera per la combustione del gasolio in caldaia =
8.825 (2,65*3330) ;
D) Consumi annui di gasolio per le attività della piattaforma
Presso la piattaforma verrà installato un deposito rimovibile di gasolio per la distribuzione nei
mezzi interni della capacità massima di 5.000 litri.
Il consumo annuo stimato è di circa 165.000 litri. Nel dettaglio la previsione dei consumi sarà
così distribuita:
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
30.000
28.000
26.000
24.000
22.000
20.000
18.000
litri
16.000
14.000
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
0
Tipologia di mezzo
Tabella riepilogativa consumi di gasolio
III.9.4 PRODUZIONE DI RIFIUTI
L’azienda si avvale di procedure che regolano ogni fase di processo, dall’emissione dell’offerta
all’accettazione del rifiuto in ingresso, dal trattamento dei rifiuti alla loro destinazione successiva.
L’azienda provvederà anche sul nuovo sito a certificare le proprie attività secondo le norme
ISO 9001 e 14001.
Le procedure attualmente applicate, allegate al progetto, sono le seguenti:
P08.01 Gestione dei clienti dall’offerta al controllo dell’ordine (processo relativo ai
Clienti)
P10.01 Progettazione, pianificazione ed erogazione servizi (processo produttivo)
P10.02 Accettazione rifiuti (processo produttivo)
P 10.03 Produzione (processo produttivo)
L’impianto è stato progettato al fine di minimizzare la quantità di residui non recuperabili da
destinare allo smaltimento.
Dal ciclo di selezione dei rifiuti urbani e speciali e dalle attività svolte presso gi uffici derivano
le seguenti tipologie di rifiuti da convogliare in discarica o ad altro trattamento:
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
 Imballaggi in plastica;
 Miscugli di rifiuti composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi;
 Metalli ferrosi;
 Matalli non ferrosi;
 Plastica e gomma;
 Vetro;
 Legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06;
 Altri rifiuti (compresi materiali misti), prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti,
diversi da quelli alla voce 19 12 11 (solido-inerte);
 Cumulo di rifiuti composti da rifiuti speciali assimilabili in lavorazione d9 (precernita) da
avviare all’impianto di selezione
Nella tabella sottostante vengono riportati i dati riguardanti i rifiuti in entrata, in uscita e
trattati dalla piattaforma di Via del Limone:
ANNO 2012
IN ENTRATA
Recupero totale
Smaltimento totale
Totale complessivo
USCITI
Quantità - t Quantità - Kg
44.231,40 67.798.431,30
44.231,40 44.231.402,00
112.029,83 112.029.833,30
Recupero totale
Smaltimento totale
Materie prime seconde
Totale complessivo
TRATTATO
Quantità - t Quantità - Kg
32.043,87 32.043.870,00
10.497,19 10.497.190,00
67.263,97 67.263.970,00
109.805,03 109.805.030,00
Recupero totale
Smaltimento totale
Tot. Trattamento D9 Imp. Sel
Totale complessivo
Quantità - t Quantità - Kg
36.066,72 36.066.720,00
50.516,85 50.516.849,48
41.147,22 41.147.216,48
127.730,79 127.730.785,96
ANNO 2013
IN ENTRATA
Recupero totale
Smaltimento totale
Totale complessivo
USCITI
Quantità - t Quantità - Kg
36.252,45 68.334.893,08
36.252,45 36.252.449,92
104.587,34 104.587.343,00
Recupero totale
Smaltimento totale
Materie prime seconde
Totale complessivo
TRATTATO
Quantità - t Quantità - Kg
29.815,94 29.815.943,00
67.338,46 67.338.458,00
9.569,50 9.569.500,86
106.723,90 106.723.901,86
Recupero totale
Smaltimento totale
Tot. Trattamento D9 Imp. Sel
Totale complessivo
Quantità - t Quantità - Kg
36.203,79 36.203.788,48
44.836,75 44.836.746,00
12.256,82 12.256.823,00
93.297,36 93.297.357,48
ANNO 2014
IN ENTRATA
Recupero totale
Smaltimento totale
Totale complessivo
USCITI
Quantità - t Quantità - Kg
57.291,28 85.410.934,00
57.291,28 57.291.281,50
142.702,22 142.702.215,50
Recupero totale
Smaltimento totale
Materie prime seconde
Totale complessivo
TRATTATO
Quantità - t Quantità - Kg
36.265,41 36.265.405,00
106.086,06 106.086.064,00
7.847,70 7.847.697,00
150.199,17 150.199.166,00
Recupero totale
Smaltimento totale
Tot. Trattamento D9 Imp. Sel
Totale complessivo
Quantità - t Quantità - Kg
36.024,85 36.024.852,00
45.654,18 45.654.184,50
20.488,52 20.488.515,00
102.167,55 102.167.551,50
Le lavorazioni e lo stoccaggio dei rifiuti da trattare avverrà all’interno dei capannoni su
superfici impermeabilizzate.
Le aree di stoccaggio dei rifiuti interne ai capannoni saranno realizzate in condizioni di
sicurezza idraulica, su superfici impermeabilizzate dotate di una opportuna rete di raccolta delle acque
costituita da pozzetti e griglie che intercettano eventuali lievi sversamenti o gocciolamenti.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
In particolare per quanto concerne il deposito dei rifiuti conferiti in colli saranno realizzate
scaffalature metalliche costituite da n.4 ripiani e quello inferiore sarà impostato a 40 cm dal piano di
calpestio per garantire un ulteriore franco di sicurezza idraulica.
Tutte le aree operative di transito dove avverrà la movimentazione di rifiuto saranno
impermeabilizzate con finitura superficiale in asfalto o cemento industriale; prima dell’uscita dalla
piattaforma è stato previsto un lavaggio ruote, per consentire ai mezzi in uscita di non veicolare nelle
aree esterne eventuali gocciolamenti di rifiuto.
Pur rappresentando un impatto significativo il conferimento ed il trattamento di rifiuti
pericolosi e non rappresenta comunque un servizio per il comprensorio artigianale-industriale locale,
provinciale, interprovinciale e regionale inoltre potrà ridurre i costi di gestione e le emissioni collegate
al trasporto dei medesimi verso centri di raccolta più distanti.
III.9.5 EMISSIONI TERMICHE, VIBRAZIONI ED INQUINAMENTO LUMINOSO
Le uniche emissioni termiche sono riconducibili esclusivamente al calore dei fumi dell’impianto
termico di riscaldamento della palazzina uffici/laboratorio.
Non si segnalano impianti che possano avere impatto di vibrazioni sull’ambiente circostante, le
pricipali vibrazioni possibili sono quelle prodotte dal transito degli automezzi.
L’unico aspetto, ma di esigua rilevanza per quanto riguarda l’inquinamento luminoso è
costituito dall’illuminazione del piazzale di accesso e manovra nelle ore notturne.
III.9.6 RISCHIO D’INCIDENTI RILEVANTI E TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA SUI
LUOGHI DI LAVORO
Le sostanze gestite nell’impianto BTT non compaiono fra quelle elencate nell’allegato I del D.
Lgs. 334/99 (modificato dal D. Lgs. 21 settembre 2005, n. 238 - G.U. n. 271 del 21 novembre 2005),
"Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con
determinate sostanze pericolose", per cui l’intervento non è soggetto a disposizioni particolari
finalizzate a prevenire incidenti rilevanti connessi a determinate sostanze pericolose e a limitarne le
conseguenze per l'uomo e per l'ambiente.
Come previsto dalla normativa in materia di Sicurezza sui luoghi di lavoro, sarà predisposto il
documento della valutazione dei rischi per la tutela della Salute e per la Sicurezza sui luoghi di lavoro,
(D.Lgs. 81/08 e successive modifiche ed integrazioni) che svilupperà i seguenti contenuti:

descrizione dell’impianto;

analisi dell’area di lavoro;

valutazione dei rischi generici e da vibrazioni;

programma delle misure di sicurezza di monitoraggio e miglioramento ai fini della
salute e sicurezza dei luoghi di lavoro;

piano di emergenza interno e piano di sorveglianza sanitaria.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
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A garanzia e sicurezza dei luoghi di lavoro il progetto prevede:
 l’ammodernamento della rete antincendio esistente; vedi Tavola di progetto P11;
 di dotare la palazzina di impianto di climatizzazione;
 di dotare il laboratorio di impianti di ventilazione, aspirazione e filtrazione di emissioni
gassose e rete di distribuzione dei gas tecnici;
 il non utilizzo di sostanze esplosive, infiammabili o comunque quantitativi di additivi tali
da generare areosol tossici.
III.10 VALUTAZIONE DEI RISULTATI DELL’ANALISI
Come è stato possibile dimostrare nella costruzione del quadro conoscitivo, l’area di studio
risulta ben caratterizzata nelle sue matrici fondamentali ambientali.
Nel complesso la qualità ambientale dell’area in esame, che emerge dal quadro conoscitivo
può ritenersi soddisfacente nonostante la presenza nelle vicinanze di altri lotti a destinazione
artigianale-industriale, nonché la raffineria ENI, l’Interporto di Guasticce e le importanti arterie di
comunicazione (Autostrada, S.G.C. ed SS1 Aurelia) che si dipartono dal Porto e dalla zona industriale
di Livorno.
L’analisi dei vincoli ha messo in evidenza che l’area di intervento si inserisce in:
 aree di “trasformabilità produttiva”  R.U. del Comune di Collesalvetti;
 aree urbanizzate  P.T.C. della Provincia di Livorno;
 classe di pericolosità idraulica molto elevata (I.4);
 classe di pericolosità geomorfologica medio-bassa (G.2a);
 classe di pericolosità sismica elevata (S.3);
P.S. Comune
di Collesalvetti
 al di fuori delle aree di protezione del patrimonio naturalistico ed all’interno dell’area di
in incidenza S.I.R..
La scelta del sito per ospitare l’impianto è ricaduta sull’area “Piattaforma Biscottino” per una
serie di motivi favorevoli, quali:
 Vocazione del sito;
 Adeguata viabilità;
 Coerenza con gli Strumenti Urbanistici;
 Coerenza con gli Strumenti Pianificatori;
 Lontananza dai centri abitati;
 Possibilità di riattivare una struttura già precedentemente adibita ad attività di
trattamento rifiuti;
L’analisi degli impatti si è basata sui risultati prodotti dagli studi di dettaglio effettuati
sull’area di intervento, ovvero:
 Valutazioni delle emissioni in atmosfera;
38/47
Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
 Analisi del ciclo di trattamento rifiuti, bilanci di materia e di energia;
 Valutazione del rischio idraulico;
 Valutazioni dell’impatto acustico;
 Studio naturalistico per la valutazione di incidenza;
 Analisi del traffico;
 Analisi energetica e dei fabbisogni;
 Analisi del paesaggio e delle ricadute socio-economiche sul territorio.
Il risultato dell’analisi sulle matrici ambientali hanno portato alle seguenti
sintetiche considerazioni:
Qualità dell’aria.
La qualità dell’aria è influenzata sia dal traffico veicolare indotto che dalle emissioni prodotte
dalle attività svolte all’interno dell’impianto.
Il traffico indotto dipenderà dall’operatività dei mezzi di trasporto pesanti in fase di esercizio in
relazione alle quantità di rifiuti in ingresso ed in uscita dall’impianto. Dalle stime proposte, che
consentono un raffronto con le emissioni calcolate sull’intero territorio comunale, risulta un contributo
estremamente ridotto che non raggiunge l’1% per i parametri analizzati, quali CO, NOx e PM10. Si
evidenzia peraltro che il tratto viario interessato dal traffico vede la presenza di poche case isolate.
L’impatto del traffico in termini di incremento delle emissioni in atmosfera da veicoli pesanti è
da ritenersi scarsamente significativo e reversibile a breve termine.
Le emissioni dall’impianto di stoccaggio e trattamento, grazie a precauzioni progettuali (gli
impianti di selezione si trovano all’interno dei capannoni) ed all’utilizzo di tecnologie di aspirazione e
deodorizzazione sul flusso gassoso in uscita (cappe di aspirazione, filtrazione su carboni attivi,
lavaggio ruote) permetteranno l’assorbimento di tutte le sostanze volatili, per cui saranno pertanto da
ritenersi scarsamente significative e reversibili a breve termine.
Emissioni odorigene.
Gli unici punti che potrebbero generare emissioni maleodoranti sono le baie scoperte o solo
protette da tettoie per lo stoccaggio di legno, di materiali ferrosi, di carta/plastica e di colli pericolosi.
Tali materiali comunque non danno luogo ad emissioni odorigene significative.
L’impatto dell’impianto sulla matrice aria è da considerarsi scarsamente significativo per le
emissioni E1-E4 e non significativo per le emissioni E2-E3.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Impatto acustico.
Le analisi condotte utilizzando modelli matematici di simulazione, hanno consentito di
caratterizzare
l’impatto
acustico
in
relazione
alle
emissioni
caratteristiche
delle
sorgenti
dell’insediamento ed al traffico indotto dall’attività.
Come evidenziato nella caratterizzazione del clima acustico (situazione preesistente), la zona
risulta interessata e principalmente caratterizzata dalla presenza di sorgenti sonore significative quali:
autostrada Genova-Rosignano, SGC FI-PI-LI e ex SS67 bis. I risultati delle simulazioni, riferite sia al
periodo diurno, hanno dato i seguenti risultati:
 il clima acustico attuale risulta rispettare quanto consentito da normativa per ricettori
analizzati; si hanno infatti valori inferiori ai limiti prescritti dal PCCA (70 diurno, 60
notturno); i valori previsionali dei livelli di rumorosità ottenuti entro 200 metri dal
perimetro sono in pratica tutti inferiori al limite assoluto di emissione della IV classe
pari a 60 dBA. A maggior ragione è rispettato il limite di 65 dBA per recettori più vicini
in V classe posti a 330 e 600 metri di distanza dall’impianto.
 Per quanto riguarda il criterio differenziale l’attuale clima acustico presso le abitazioni
dei ricettori, posti a pochi metri dal limite della strada, dipende fortemente dal traffico
sulla statale Arnaccio che come sopra riportato normalmente è superiore a 65 dBA e,
anche nei momenti di minore traffico, difficilmente scende sotto il valore di 50 dBA
sufficiente per soddisfare anche il criterio differenziale anche verso il recettore posto ad
Ovest verso la zona con maggior inquinamento acustico, visto che il valore di
emissione a 200m è di 56 dBA e che a 600 sarà inferiore a 50 dBA.
Complessivamente l’analisi ha portato a considerare l’intervento proposto compatibile con le
condizioni acustiche di zona, in quanto l’impatto acustico è da considerare scarsamente
significativo e reversibile a breve termine.
Suolo e sottosuolo
L’area si colloca a livello di pericolosità geomorfologica in “Classe 2a” (Pericolosità mediobassa) con terreni che hanno caratteristiche geotecniche modeste ed elevata compressibilità.
L’intervento proposto prevede il riutilizzo integrale dei volumi esistenti, con l’ammodernamento
ed il potenziamento delle strutture esistenti (realizzazione di nuove tettoie, platee di deposito di
materiali all’esterno dei capannoni, realizzazione di baie con pareti in cls per il deposito e
contenimento dei materiali …etc), tuttavia ogni aumento di carico previsto sul terreno, sarà valutato
con una idonea relazione geotecnica che caratterizzi la portanza ammissibile ed i cedimenti in
condizioni sismiche.
Considerando che la destinazione d’uso dell’impianto è rimasta inalterata, che non si
prevedono ulteriori superfici da impermeabilizzare, che le nuove edificazioni previste saranno
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
esclusivamente accessorie rispetto alle strutture esistenti e che le operazioni di scavo saranno limitate
alla posa del nuovo impianto di AMPP e AMC, si può affermare che il progetto non produce impatti di
alcuna rilevanza sulle matrici suolo e sottosuolo.
L’impatto del progetto sulla matrice suolo-sottosuolo è da considerare scarsamente
significativo.
Idraulica ed Idrogeologia
Per la natura degli affioramenti geolitologici, l’area si inquadra ad “alta vulnerabilità”; non sono
comunque presenti pozzi ad uso idropotabili per un vasto raggio di azione.
L’intervento proposto non ha alcuna interferenza attiva o passiva sulla vulnerabilità del sistema
acquifero a causa della presenza in superficie di terreni argillosi con potenze superiori ai 30,0 metri,
che se da un lato rappresentano una protezione per gli acquiferi profondi, dall’altro possono favorire
la diffusione di possibili inquinanti nel reticolo superficiale. L’utilizzo di acque sotterranee (da pozzo)
sarà estremamente limitato e previsto in 150 mc/anno.
Per limitare al minimo il rischio di fenomeni di inquinamento della falda superficiale e del
reticolo idraulico saranno presi i seguenti accorgimenti:
 realizzazione di un impianto per il trattamento delle AMPP e AMC;
 realizzazione di n.4 cisterne accumulo percolato da 60 mc cadauno;
 non saranno previste attività nelle aree a verde;
 verrà impedito qualsiasi contatto diretto dei rifiuti con le acque meteoriche ricadenti
sull’area;
 installazione di due misuratori di portata di tipo elettromagnetico, il primo da inserire
sulla tubazione di spinta che rilancerà le acque di prima pioggia all’impianto di
sollevamento ed il secondo sulla tubazione esistente che scaricherà le acque
all’Emissario del Bientina;
 presenza, prima dello scarico in ambiente, di n.3 pozzetti di campionamento al termine
degli impianti di trattamento AMPP, AMC e reflui domestici;
 sarà previsto un lavaggio ruote/scocca dei mezzi in uscita dall’area per non veicolare
nelle aree esterne eventuali gocciolamenti di rifiuto;
 i processi di depurazione garantiranno rispetto dei limiti tabellari di cui all’allegato 5,
Parte Terza del D. Lgs. 152/2006 per scarichi in acque superficiali.
Al fine di garantire la sicurezza idraulica verranno presi i seguenti accorgimenti:
 i quantitativi di acque depurate e di acque non contaminate di origine meteorica di
scaricati nell’emissario del Bientina, stimati in 7.830 mc/anno, sono trascurabili rispetto
alle portate massime del fiume;
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
 le acque provenienti dall’impianto confluiranno nell’emissario Bientina con una portata
massima, in caso di contemporaneità fra le acque meteoriche non contaminate (AMNC)
e le acque di produzione, di circa 40 l/s, trascurabile (<1/1.000) rispetto alla portata di
piena duecentennale del Canale (85.000 l/sec);
 non vengono aumentate le superfici impermeabili;
 vengono ridotte le portate che affluiscono all’attuale idrovora del Biscottino che
attualmente recapita nel fossa Chiara;
 i rifiuti conferiti in colli saranno stoccati su scaffalature metalliche il cui ripiano inferiore
sarà impostato a 40 cm dal piano di calpestio;
L’impianto è collegato alla rete acquedottistica per gli usi domestici, per i restanti usi industriali
l’approvvigionamento avverrà attraverso le acque di recupero.
Viste le considerazioni effettuate l’impatto del progetto sulla matrice idraulica è da considerarsi
scarsamente significativo, mentre sulla matrice idrogeologica (acque sotterranee) è da
considerarsi da scarsamente significativo a non significativo.
Scarichi
Il progetto prevede la predisposizione di n.4 circuiti fognari, che separano le varie tipologie di
acque, differenti per il loro grado di inquinamento:
AMNC - Acque meteoriche non contaminate provenienti dalle coperture degli edifici
chiusi, dalle tettoie e dal piazzale di parcheggio esterno;
AMC - Acque meteoriche di dilavamento potenzialmente contaminate () provenienti
dai piazzali e dalla viabilità interna alle aree di lavorazione;
Acque reflue industriali generate dal lavaggio mezzi (carrelli, camion, cassoni etc.),
dal lavaggio ruote e dall’area officina;
Acque reflue domestiche provenienti dai servizi e dagli spogliatoi presenti all’interno
della piattaforma.
Lo scarico nell’Emissario del Canale Bientina delle acque trattate e depurate, provenienti dalle
varie tipologie di attività, apporterà una miglioria; infatti tutte le AMNC verranno sottratte al bacino
dell’idrovora del Biscottino (che attualmente recapita le acque nel Fossa Chiara), riducendo le portate
di afflusso all’Idrovora stessa fortemente sottodimensionata.
Il riutilizzo delle acque depurate e AMDNC nel processo industriale consentirà una riduzione
dei volumi scarico fino al 60%.
Il flusso di scarico è previsto in continuo, con una portata media (sulle 24h) di 1,1 mc/h con
punte non superiori a 14 mc/h (solo in caso di eventi meteorici intensi).
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
L’impatto del progetto sui ricettori superficiali degli scarichi liquidi è da considerarsi comunque
significativo, anche se reversibile a breve termine.
Vegetazione, sulla flora, fauna ed ecosistemi
Il progetto non prevede alterazione dello stato dei luoghi e quindi sono da escludere impatti
sulla vegetazione e sulla flora. Le analisi dell’impatto acustico hanno rilevato che il rumore rimane
praticamente circoscritto all’interno del perimetro della piattaforma ed inoltre le zone di pregio
ambientale sono ad una distanza tale da non venire influenzate dall’attività.
In base alle conclusioni riportate nello Studio naturalistico effettuato dalla Dott.ssa F.Ruggeri,
l’impianto non determinerà perturbazioni permanenti alle specie d’interesse conservazionistico e agli
habitat (nell’area non sono presenti “habitat prioritari” Dir. 92/43/CEE) della limitrofa zona umida del
Biscottino (SIR 47), tali da mettere in crisi la capacità di carico dell’ecosistema umido.
Inoltre in corrispondenza del Canale Emissario del Bientina non sono presenti specie animali o
vegetali di particolare valenza ambientale. La qualità delle acque interne dovrà essere mantenuta
idonea alla vita dei pesci ciprinicoli.
L’impatto del progetto sul sistema vegetazionale flora e fauna è da considerare quindi
scarsamente significativo.
Paesaggio
Il progetto non introduce elementi significativi di alterazione del paesaggio, non prevedendo
nuove costruzioni; ma l’ammodernamento ed il potenziamento delle strutture esistenti.
La disposizione degli edifici esistenti, la presenza di alberature di Pino domestico lungo la via
dell’Arnaccio, la recinzione che delimita il sito in cls (h=2,5 metri) precluderanno in parte la vista
dell’impianto dalla via principale.
Il solo camino di emissione in atmosfera, la cui altezza massima risulta di 13,0 m e la parte
sommitale dei capannoni potrà essere visibile dalla strada.
Rispetto all’attuale assetto, gli elementi percettibili dall’esterno permangono gli stessi, pertanto
l’impatto risulta non significativo, considerando la destinazione d’uso (industriale) dell’area.
Traffico indotto
L’impianto è ubicato in fregio alla ex Strada Statale dell’Arnaccio che si collega rispettivamente
attraverso la Strada Statale Aurelia n.1 e la ex Strada Statale Emilia n.206 a due importanti arterie di
grande comunicazione come la S.G.C. Fi-PI-LI e l’autostrada A12 senza interessare minimamente la
viabilità locale di Collesavetti/Stagno e dei comuni limitrofi.
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Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
Procedura di V.I.A. – Parte III
Il traffico veicolare pesante indotto duranti le fasi di preparazione e costruzione del sito avrà
una durata limitata nel tempo, mentre permarrà quello legato al trasporto dei rifiuti in ingresso ed in
uscita dall’impianto.
L’attività del nuovo impianto di trattamento rifiuti aggraverà il traffico dei mezzi pesanti
giornaliero (n.167 transiti in entrata e uscita al giorno valutati alla massima potenzialità di
trattamento) sulla ex SS. 67 bis di accesso all’impianto, ovvero si avrà un incremento del traffico
indotto pari al 90% rispetto alle condizioni attuali.
I flussi veicolari ipotizzati aggraveranno l’attuale traffico presente sulla ex SS n.67 ma non
creeranno condizioni di insostenibilità nei centri abitati limitrofi, l’impatto deve essere comunque
considerato molto significativo.
Fabbisogni di materie prime
I bilanci di materie effettuati, con riferimento ad uno scenario alla massima potenzialità di
trattamento di 300.000 t di solidi speciali pericolosi e non (elenco codici CER riportati nella relazione
tecnica allegata al progetto), porta ad evidenziare un fabbisogno annuo di:
 energia elettrica 900.000 kWh/anno;
 risorse idriche da pozzo  150 mc/anno;
 risorse idriche da acquedotto  1200 mc/anno;
 risorse idriche da acque superficiali  4800 mc/anno (solo se necessarie)
 additivi, materiali assorbenti, carboni etc. <10 t/anno;
 gasolio per mezzi e riscaldamento165.000 l/anno
L’approvvigionamento di energia elettrica avverrà attraverso la fornitura dalla rete elettrica e
integrata in autoproduzione tramite l’installazione di un campo fotovoltaico sulle coperture del
fabbricato principale.
L’approvvigionamento di risorsa idrica ad uso industriale avverrà principalmente dal recupero
delle acque depurate e ad integrazione tramite il prelievo diretto dal pozzo artesiano o se necessario
da emungimenti attraverso l’opera di presa esistente dal Canale Emissario. Per quanto riguarda
l’acqua necessaria alla palazzina uso uffici questa sarà prelevata direttamente dall’acquedotto
pubblico.
Trattandosi di utilizzi sporadici, l’approvvigionamento di eventuali materiali necessari (additivi,
carboni, materiale assorbente etc.) avverrà attraverso forniture dall’esterno, così come il gasolio per il
riscaldamento che per i mezzi operativi. Quest’ultimo verrà stoccato in apposto serbatoio fuori terra
da 5 mc.
L’impatto del progetto soprattutto sul fabbisogno energetico è da considerarsi significativo e
reversibile a breve termine.
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Gestione dei rifiuti trattati e prodotti
Le attività di gestione e controllo saranno effettuate in modo analogo a quanto ad oggi
previsto nello stabilimento della società Lonzi Metalli, in via del Limone a Livorno, e pertanto con
modalità e procedure già discusse, validate ed autorizzate dagli Enti preposti.
La società Lonzi Metalli ha conformato nel tempo il proprio sistema gestionale all’evoluzione
della normativa vigente, in modo particolare a quella ambientale, visto il settore in cui opera, e alle
prescrizioni dettate dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, avvalendosi in modo integrato delle
certificazioni ISO 9001 e 14001.
L’azienda si avvale quindi di procedure che regolano ogni fase di processo, dall’emissione
dell’offerta, all’accettazione del rifiuto in ingresso, dal trattamento dei rifiuti alla loro destinazione
successiva. Tali procedure saranno la base ed il riferimento anche per l’attività trasferita sul nuovo
sito. L’azienda provvederà anche sul nuovo sito a certificare le proprie attività secondo le norme ISO
9001 e 14001.
Non saranno accettati e trattati, in quanto l’impiantistica non né consente il trattamento, rifiuti
radioattivi.
I quantitativi di rifiuti prodotti, al massimo dell’operatività dell’impianto sono stati stimati in
120.000 t/anno. Quest’ultimi verranno convogliati in discarica o ad altri impianti di trattamento.
L’impatto del progetto sulla produzione di rifiuti è da considerarsi significativo e reversibile a
breve termine.
Ricadute economico-occupazionali
Con la realizzazione dell’impianto si debbono considerare in primo luogo i benefici che si
ottengono derivanti dalla stabilizzazione dell’attività e delle sue prospettive di lavoro, che investono il
personale dipendente e le prospettive lavorative.
L’investimento previsto si aggira intorno ai 3,0 M€, con interessanti ricadute occupazionali
dirette, valutate da 10-12 occupati (+24%), in relazione del regime di funzionamento dell’attività.
Trattasi di operai specializzati, ma anche di tecnici a professionalità medio-alta. Significative
sono anche le ricadute economiche e occupazionali indirette, valutate in 2,0- 3,5 M€ per i trasporti,
circa 0,5 M€ per le attività di manutenzione ed un ulteriore 1,0 M€ per i servizi vari (sicurezza,
forniture, chemical di processo, consulenze, certificazioni, analisi, collaudi, ecc.).
L’impatto
del
progetto
sulla
ricaduta
economica-occupazionale
significativo.
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è
da
considerarsi
Impianto di smaltimento e recupero di rifiuti
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Fasi di costruzione, avviamento e dismissione dell’impianto
Per l’avviamento dell’impianto la tempistica è stata stimata in circa 4-6 mesi e non si ravvisano
lavorazioni particolari che possano interferire sull’analisi complessiva dei singoli impatti analizzati.
L’aspetto positivo è relativa al mondo del lavoro con la creazione di occupazione indiretta e
temporanea.
Al termine del procedimento di decommissionig scompariranno gli impatti legati alla presenza
dell’impianto mentre permarranno gli effetti positivi.
La durata prevista dello smantellamento con messa in sicurezza dell’area è prevista in 2-3
mesi e consisterà:
 rimozione, vendita o invio smaltimento/recupero degli impianti e dei macchinari rimossi;
 pulizia dei piazzali della rete fognaria e delle relative grondaie e caditoie;
 rimozione delle reti di processo;
 smaltimento/recupero di tutti i rifiuti attraverso ditte autorizzate;
 ripristino delle pavimentazioni interne ed esterne nelle zone di eventuale deterioramento
meccanico;
 verifica ambientale delle matrici suolo,sottosuolo ed acque.
L’area potrà essere riutilizzata per lo sviluppo di nuove attività in quanto già dotata di reti
fognarie interne, energia elettrica e palazzina uffici allestita.
L’impatto del progetto sulle azioni di avviamento e dismissione dell’impianto è da considerarsi
scarsamente significativo.
III.11 CONCLUSIONI
Dall’analisi effettuata si confermano le previsioni di una certa significatività degli
impatti relativi al traffico indotto (+90%), alla gestione dei rifiuti prodotti ed in misura
minore agli scarichi idrici in ambiente,mentre le approfondite analisi sul rumore, sulle
emissioni in atmosfera, naturalistiche e sui consumi di energia (con le mitigazioni
introdotte
per
l’autoproduzione
da
fonti
rinnovabili)
hanno
portato
a risultati
rassicuranti.
Impatti positivi sono relativi al sistema di gestione dei rifiuti in ingresso, con
particolare riferimento alla possibilità di conferimento di rifiuti speciali soprattutto per il
bacino regionale, ed all’occupazione diretta (+24%) ed indotta, sia in fase di cantiere che
a regime.
Aspetti positivi sono inoltre la scelta impiantistica che consente di trattare
tipologie molto differenziate di rifiuti combinando un processo di trattamento ad elevata
flessibilità e potenzialità (circa 1.200 t/g) che adotta tecnologie ampiamente consolidate.
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Non sono prevedibili incidenti che abbiano come conseguenza emissione in
atmosfera di sostanze nocive o nubi tossiche.
Non si sono ravvisati particolari impatti dovuti alla fase di preparazione del sito ed
all’installazione del nuovo impianto; le problematiche sono quelle tipiche di un qualsiasi
cantiere edile e non avranno alcun impatto temporaneo sul contesto limitrofo.
Il progetto prevede inoltre un accurato piano per l’eventuale dismissione
dell’impianto con restituzione dell’area per nuove attività.
Il giudizio in termini di significativi sulle matrici ed il relativo grado di reversibilità
è riassunto nella griglia in Tavola III.1.
In generale si rileva la migliore sostenibilità del progetto rispetto all’impianto
attualmente autorizzato con AIA n.158 del 2013; nello specifico saranno nettamente
inferiori gli impatti relativi alla qualità dell’aria, alle possibili emissioni odorigene, ai
consumi energetici nonché al consumo di materie prime nelle fasi di processo produttivo.
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