universita` degli studi di torino - Scienze naturali
Transcript
universita` degli studi di torino - Scienze naturali
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL PIEMONTE ORIENTALE "AMEDEO AVOGADRO FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE e NATURALI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ANALISI E GESTIONE DELL'AMBIENTE CLASSE: LM-75 Scienze e tecnologie per l'ambiente e il territorio REGOLAMENTO DIDATTICO ARTICOLO 1 Funzioni e struttura del Corso di studio È istituito presso l’Università degli Studi di Torino e l’Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", il Corso di Laurea Magistrale in “Analisi e gestione dell’ambiente” nella classe LM-75. Il Corso di Laurea Magistrale, di seguito indicato AGAM, è organizzato secondo le disposizioni previste dalla classe delle Lauree Magistrali in Scienze e tecnologie per l'ambiente e il territorio di cui al DM 16 marzo 2007 (G.U. n. 155 del 6-7-2007 Suppl. Ordinario n. 153/ G.U. n. 157 del 9-7-2007 Suppl. Ordinario n. 155). Il Corso di Laurea Magistrale AGAM si svolge nelle Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dei due Atenei. La struttura didattica competente è il Consiglio di corso di Laurea Magistrale in Analisi e gestione dell’ambiente, di seguito indicato con CCLM. Il presente Regolamento, in armonia con i Regolamenti Didattici dei due Atenei (RDA) ed i Regolamenti delle due Facoltà (RDF), disciplina l’organizzazione didattica del Corso di Laurea Magistrale per quanto non definito dai predetti Regolamenti. L’ordinamento didattico di AGAM, con gli obiettivi formativi specifici ed il quadro generale delle attività formative, redatto secondo lo schema della Banca Dati ministeriale, è riportato nell’ALLEGATO 1, che forma parte integrante del presente Regolamento. I Consigli delle Facoltà, di seguito indicati con CCDF, si riservano di disciplinare particolari aspetti dell’organizzazione didattica attraverso specifici Regolamenti. La sede e le strutture logistiche di supporto alle attività didattiche e di laboratorio sono di norma quelle del Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo dell’Università di Torino e della Facoltà di Scienze MFN dell’Università del Piemonte Orientale, fatta salva la possibilità che alcuni insegnamenti possano essere mutuati o tenuti presso altri corsi di studio dei due Atenei. Attività didattiche e di tirocinio potranno essere svolte presso altre strutture didattiche e scientifiche dell’Università degli studi di Torino e dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale, nonché presso Enti esterni, pubblici e privati, nell’ambito di accordi e convenzioni specifiche. La Convenzione intercorsa tra i due Atenei (9-1-2009) prevede che: • la sede amministrativa del corso sia presso l’Università degli Studi di Torino, la quale in particolare cura le iscrizioni e provvede alla gestione delle carriere; • il titolo di Laurea Magistrale sia rilasciato dall’Università degli Studi di Torino in forma congiunta con l’Università del Piemonte Orientale; • le attività formative del corso di studi siano organizzate da un unico Consiglio di Corso di Laurea Magistrale composto da tutti i docenti del corso e da un’unica Commissione didattica composta da un ugual numero di docenti delle due sedi universitarie; • le attività scientifiche vengano organizzate su tematiche affini, entro le quali gli studenti potranno elaborare le tesi finali. La data di inizio delle lezioni è fissata annualmente dai CCDF, salvo diverse indicazioni dei rispettivi Senati accademici. 1 ARTICOLO 2 Obiettivi formativi specifici, sbocchi occupazionali e professionali Scopo della Laurea Magistrale AGAM è fornire una solida preparazione culturale ad indirizzo sistemico e la padronanza delle metodologie di indagine necessarie per l'analisi delle strutture e dei processi ambientali, nonché degli effetti su di essi prodotti dall'attività umana. I laureati magistrali dovranno essere in grado di raccogliere ed elaborare dati territoriali a differente scala, per produrre strumenti di valutazione utili ad affrontare problemi di squilibrio ambientale con i rischi connessi, ai fini della prevenzione, della pianificazione, del disinquinamento, per la protezione dell'uomo e dell'ambiente. Dovranno: a) sapere organizzare programmi di monitoraggio e controllo della qualità degli ecosistemi, b) valutare le risorse e gli impatti ambientali, c) formulare modelli di gestione delle risorse che si basino sulla sostenibilità e l'etica ecologica, in relazione ai sistemi normativi e alle esigenze della logica economica. La LM AGAM ha una base comune di attività formative di 33 crediti e si articola in due curricula caratterizzati dalle seguenti tematiche specifiche : - Curriculum “Valutazione ambientale per la gestione del territorio” (svolto interamente presso l’Università di Torino): valutazione della qualità ambientale, pianificazione e gestione delle risorse naturali a più livelli, a partire dalle componenti abiotiche (in particolare suolo e sottosuolo) e da quelle biotiche (organismi vegetali, animali, popolazioni, comunità) degli ecosistemi, fino alla scala dell'ecomosaico, quest'ultima indispensabile per una corretta pianificazione ambientale; - Curriculum “Monitoraggio dell’inquinamento, criteri di bonifica e riqualificazione territoriale” (svolto prevalentemente presso l’Università del Piemonte orientale, sede di Alessandria, e per gli insegnamenti comuni presso l’Università di Torino): studio dell'inquinamento nei diversi comparti ambientali (aria, acqua, suolo), con lo scopo di fornire a) le competenze per la valutazione degli impatti ambientali, attraverso la formulazione di modelli e con l'impiego di strumenti concettuali, utilizzando approcci integrati; b) la conoscenza dei diversi sistemi di bonifica applicabili e le basi per individuare il sistema migliore per raggiungere la riqualificazione di aree caratterizzate da problemi ambientali. A tali fini il percorso formativo prevede: - lezioni, esercitazioni di laboratorio e nell’ambiente; per ciascun insegnamento una quota di almeno 1 credito sarà destinato ad attività finalizzate alla conoscenza e all’applicazione di metodologie per il rilevamento e l’elaborazione di dati ambientali e territoriali. Gruppi di insegnamenti potranno destinare tutti o parte di questi crediti allo studio interdisciplinare di un problema ambientale complesso (pianificazione ambientale, prevenzione del rischio, valutazione di impatto ambientale o valutazione ambientale strategica); - in relazione ad obiettivi specifici, anche in funzione dello svolgimento della ricerca relativa alla prova finale, attività esterne di stage formativo presso aziende e laboratori e/o strutture della pubblica amministrazione oppure ancora soggiorni di studio presso altre università italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali; - espletamento di una ricerca scientifica originale finalizzata alla prova finale. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati AGAM devono: - possedere una solida preparazione scientifica sulle conoscenze di base e specifiche dei principali comparti del sapere relativi alla struttura e al funzionamento degli ecosistemi terrestri, acquatici interni e costieri, naturali e modificati dall'uomo a fini produttivi ed insediativi, inseriti in sistemi complessi di ordine più elevato quali sono gli ecomosaici; nonché acquisire le conoscenze necessarie per diagnosticare casi di alterazioni dei diversi comparti ambientali (suolo, aria, acqua) ed identificare i criteri più idonei per la loro bonifica, applicabili nelle diverse situazioni; - avere una buona capacità di comprensione delle dinamiche coinvolte nei processi produttivi al fine di prevedere tipologie ed entità degli impatti su ecosistemi ed ecomosaici; 2 - comprendere il significato degli indicatori e degli indici ecologici per la valutazione ed il monitoraggio della qualità degli ecosistemi e la stima dell'impatto antropico su di essi; conoscere le modalità di misurarli ed analizzarli, in funzione di allestire modelli ecologici di previsione; - conoscere le metodologie informatiche idonee per la lettura e la rappresentazione delle componenti del territorio. Modalità di conseguimento: la crescita delle conoscenze e le capacità di comprensione si conseguono mediante lezioni frontali, applicazioni di laboratorio e di campo; studio ed analisi seminariale della letteratura scientifica sui temi di interesse ambientale. Strumenti didattici di verifica sono: esami orali e prove pratiche eventualmente in itinere. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) I laureati AGAM devono possedere: - capacità di applicare la propria conoscenza scientifica di base per la comprensione e la soluzione dei problemi riguardanti il monitoraggio delle diverse componenti dei sistemi ambientali complessi e delle loro variazioni per effetto delle attività umane; - capacità di proporre modalità atte ad affrontare problematiche ambientali considerandone anche le caratteristiche economiche e la legislazione vigente; - capacità di allestire modelli previsionali degli effetti che le modificazioni ambientali d'origine naturale o indotte dall'uomo possono provocare sulle singole popolazioni naturali, sulla vegetazione, sulla fauna, sui suoli, sulle interazioni dinamiche interne agli ecosistemi e agli ecomosaici; - capacità di lettura ed interpretazione del paesaggio naturale e modificato dalle attività antropiche e industriali e delle sue dinamiche; - capacità di preparare e valutare programmi di conservazione e progetti di recupero ambientale; - capacità di comprensione interculturale per integrazioni progettuali ed esecutive con altre professionalità (quali quelle del mondo giuridico ed amministrativo, ingegneristico ed architettonico, agronomico e forestale). Modalità di conseguimento: le capacità di applicare conoscenza e comprensione si conseguono mediante: esercitazioni in aula, in laboratorio e in campo anche con approccio interdisciplinare; analisi di progetti di pianificazione ambientale e studio di casi reali di rischio e impatto ambientale, attraverso la documentazione tecnica ottenuta da enti pubblici deputati al controllo ambientale. Strumenti didattici di verifica: valutazione, anche in sede di esame, di relazioni scritte sulle attività di laboratorio e di campo compiute e sui casi di analisi e recupero ambientale studiati. Autonomia di giudizio (making judgements) I laureati AGAM devono essere in grado di: - esprimere pareri su programmi che prevedano il monitoraggio delle abbondanze di popolazioni naturali, nonché la valutazione periodica della qualità di habitat naturali o modificati dall'uomo; su programmi di pianificazione ambientale che prevedano l'analisi del paesaggio ecologico; su progetti di conservazione e tutela delle risorse ambientali e di recupero ambientale, per quanto concerne la componente naturalistica; su progetti di gestione ecosostenibile delle attività produttive. Tali pareri dovranno tener conto dei principi di etica ambientale pur considerando le esigenze di sviluppo economico; - avere capacità diagnostiche sui principali processi biotici ed abiotici influenzati dalla attività produttive; - scegliere, nei casi di alterazioni ambientali, le metodologie idonee alla loro diagnosi e l'iter necessario per la loro risoluzione, identificandone anche i limiti di applicabilità rispetto alla situazione reale. L'autonomia di giudizio sarà sviluppata chiedendo agli allievi l'interpretazione critica di articoli tecnico-scientifici e di dati sperimentali. I docenti sono invitati a presentare, quando possibile, diverse tesi interpretative di un tema, sollecitando gli studenti alla loro discussione. Strumenti didattici di verifica: l'autonomia di giudizio è verificata tramite le relazioni chieste agli allievi sulle interpretazioni di cui si è detto. Abilità comunicative (communication skills) 3 Ai fini di una positiva integrazione professionale e culturale, i laureati AGAM devono essere capaci di: - lavorare per progetti; - lavorare in gruppo (utilizzando anche un'altra lingua dell'UE, soprattutto l'inglese); - assumere responsabilità gestionali; - sostenere con opportuna convinzione e chiarezza esplicativa le soluzioni adottate; - produrre elaborati scritti o via WEB con taglio scientifico o divulgativo, a seconda delle esigenze (utilizzando anche un'altra lingua veicolare dell'UE, soprattutto l'inglese); - organizzare relazioni e comunicazioni secondo standard e formati consueti nel mondo tecnico-scientifico. Modalità di conseguimento: le abilità comunicative sono coltivate guidando gli allievi nella presentazione orale, per iscritto e con l'uso di strumenti elettronici, di propri elaborati individuali. Strumenti didattici di verifica: nelle valutazioni degli elaborati individuali e infine della prova finale, la qualità e l'efficacia della comunicazione concorre autonomamente alla formazione del giudizio complessivo. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati AGAM devono: - possedere gli strumenti di base per attivare programmi di formazione ed aggiornamento continuo delle proprie conoscenze; - acquisire strumenti per un apprendimento sempre più autonomo. Modalità di conseguimento: nel corso del ciclo di studi si svolgeranno seminari e brevi corsi integrativi allo scopo di ulteriormente aggiornare ed ampliare i contenuti degli insegnamenti già svolti. La partecipazione obbligatoria a tali iniziative permette anche di valutare la capacità individuale di apprendimento al di fuori del progetto formativo formalizzato. Strumenti didattici di verifica: la verifica della capacità di apprendimento si svolge valutando i sintetici rapporti scritti chiesti al termine delle iniziative di aggiornamento di cui si è detto. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati I laureati magistrali AGAM saranno in grado di ricoprire funzioni direttive presso enti pubblici e privati che si dedicano a problemi ambientali oppure di svolgere attività autonoma presso enti pubblici o privati nei seguenti ambiti: - analisi e gestione delle risorse ambientali, degli ecosistemi e del territorio, anche con riferimento alle ricadute ambientali delle scelte energetiche; - valutazione della qualità delle acque, del suolo e dell'aria in ecosistemi naturali ed antropizzati; - realizzazione e valutazione di studi di impatto ambientale e di piani ambientali strategici orientati allo sviluppo sostenibile; - progettazione e gestione di programmi di monitoraggio e di controllo ambientale e di interventi di risanamento; - partecipazione a programmi di bonifica ambientale di siti alterati a diversa matrice (acquatica e terrestre); - collaborazione nelle decisioni aziendali e delle comunità locali in campo ambientale; - diffusione della cultura ambientale attraverso attività di educazione e divulgazione. Gli enti pubblici interessati a questa figura professionale sono: regioni, province, comuni, comunità montane, parchi naturali; enti strumentali quali agenzie per la protezione ambientale (ARPA), comprensori alpini, ecomusei, aziende di servizi pubblici, parchi tecnologici. Nel settore privato i laureati possono trovare impiego in studi professionali, cooperative e aziende del settore ambientale. In queste realtà lavorative i laureati potranno far valere proficuamente la loro preparazione multidisciplinare che permetterà loro di interloquire con esperti provenienti da altri ambiti culturali (ingegneri, architetti, agronomi, sociologi, economisti). Potranno inoltre accedere alle scuole di dottorato per dedicarsi alla ricerca nel settore ambientale in Italia o all'estero. 4 ARTICOLO 3 Requisiti di ammissione e modalità di verifica 1. Gli studenti che intendono iscriversi al Corso di Laurea Magistrale AGAM devono essere in possesso di una Laurea triennale della classe L-32 (Scienze e Tecnologie per l’ambiente e la natura) o della classe L-13 (Scienze Biologiche) o di altra laurea triennale conseguita in Italia o all'estero, riconosciuta idonea in base alla normativa vigente. Gli studenti devono inoltre essere in possesso dei requisiti curriculari di cui al successivo comma 2 e di adeguata personale preparazione, non essendo prevista l’iscrizione con carenze formative. Vengono date per acquisite un’adeguata capacità di utilizzo dei principali strumenti informatici (elaborazione di testi, utilizzo di fogli elettronici di calcolo, progettazione e gestione di database, utilizzo di strumenti di presentazione) ed un’adeguata conoscenza di una lingua straniera (capacità di comunicare in modo soddisfacente, abilità di lettura e ascolto anche collegate alla comunicazione accademica). 2. Il Corso di Laurea Magistrale AGAM è ad accesso non programmato. L’iscrizione potrà avvenire solo previo superamento di un colloquio o di un test finalizzati a verificare l’adeguatezza della personale preparazione dei candidati. Per poter accedere alla verifica è richiesto il possesso dei seguenti requisiti curriculari minimi, da documentare presso la competente Segreteria Studenti: - almeno 18 CFU nelle attività formative dei seguenti SSD: CHIM/01; CHIM/03, CHIM/06; CHIM/12, FIS/01-08; MAT/01-09; GEO/01-10; - almeno 15 CFU nelle attività formative dei seguenti SSD: BIO/01-10. E’ ammessa una tolleranza fino ad un massimo del 10%. Tale margine di tolleranza può applicarsi ad uno solo dei gruppi di SSD sopraelencati o ad entrambi, per un massimo di 4 CFU complessivi. Su richiesta specifica del candidato e su presentazione dei programmi di insegnamento, certificati dalla Commissione didattica di origine, potranno essere presi in considerazione eventuali CFU acquisiti in settori affini a quelli elencati ed eventualmente dichiararne l’equipollenza, ai fini dell’ammissione al colloquio/test di accertamento della preparazione personale. 3. Le materie oggetto del colloquio/test finalizzato alla verifica dell’adeguatezza della personale preparazione sono le seguenti: o Botanica generale e sistematica o Zoologia generale e sistematica o Ecologia ed Ecologia vegetale o Geografia fisica o Mineralogia o Geologia o Lingua Inglese I colloqui/test si svolgeranno periodicamente, in aule aperte al pubblico, previa comunicazione sul sito di Facoltà, alla presenza di almeno tre docenti del corso di Laurea magistrale; non sarà consentito sostenere il colloquio di ammissione più di due volte per ciascun anno accademico. 5 4. Per i soli studenti non comunitari soggetti al superamento della prova di conoscenza della lingua italiana, purché in possesso dei requisiti di cui al comma 2, la verifica dell’adeguatezza della personale preparazione avverrà nel corso dello stesso colloquio volto ad accertare la conoscenza della lingua italiana. 5. Qualora il candidato non sia in possesso degli specifici requisiti curriculari di cui al comma 2, su indicazione del CCLM potrà eventualmente frequentare singoli insegnamenti offerti dalla Facoltà e sostenere con esito positivo il relativo accertamento prima dell’iscrizione alla Laurea Magistrale. L’iscrizione ad AGAM è comunque subordinata al superamento con esito positivo del colloquio/test finalizzato alla verifica dell’adeguatezza della personale preparazione. 6. E’ possibile l’iscrizione in corso d’anno, entro i termini fissati dal Senato Accademico dell’Università degli Studi di Torino, per gli studenti che abbiano conseguito la Laurea nello stesso anno accademico. ARTICOLO 4 Durata del corso di studio 1. La durata normale del corso è di due anni. Per il conseguimento del titolo lo studente dovrà acquisire 120 CFU, secondo le indicazioni contenute nella scheda delle attività formative e dei crediti relativi al curriculum del biennio compresa nell'Ordinamento Didattico del Corso, come disciplinato nel RDA. 2. La quantità media di impegno complessivo di apprendimento, svolto in un anno da uno studente impegnato a tempo pieno negli studi universitari, è convenzionalmente fissata in 60 crediti. 3. I crediti corrispondenti a ciascuna attività formativa sono acquisiti dallo studente con il superamento dell’esame o di altra forma di verifica del profitto, effettuata con le modalità stabilite nel RDF e all’art. 8 del presente Regolamento. ARTICOLO 5 Attività Formative, insegnamenti, curricula e docenti Il Corso di Laurea Magistrale AGAM si articola in due curricula: - Valutazione ambientale per la gestione del territorio (svolto interamente presso l’Università di Torino) - Monitoraggio dell’inquinamento, criteri di bonifica e riqualificazione territoriale (svolto prevalentemente presso l’Università del Piemonte orientale, sede di Alessandria, e per gli insegnamenti comuni presso l’Università di Torino). Il piano di studio, comprensivo dell’articolazione in curricula è descritti nell'Allegato 2, che viene annualmente aggiornato. ARTICOLO 6 Tipologia delle attività formative 1. Le attività didattiche dei settori disciplinari si articolano in insegnamenti, suddivisi in due periodi didattici, secondo un programma approvato dal CCLM e pubblicato nel Manifesto degli studi (Guida dello studente). L’articolazione dei moduli e la durata dei corsi sono stabilite secondo le indicazioni delle Facoltà. Le attività didattiche (lezioni ed esami) si tengono secondo il calendario stabilito annualmente dai due CCDF. 2. Il CFU misura il lavoro di apprendimento richiesto ad uno studente nell’attività formativa prevista dagli ordinamenti didattici (decreto 87/327/CEE del Consiglio del 15/06/87) e corrisponde a 25 ore di attività formativa. Ogni CFU equivale normalmente a: • 8 ore di lezione frontale + 17 ore di studio personale, oppure • 16 ore di esercitazione a posto singolo + 9 ore di studio personale, oppure • 16 ore di attività di laboratorio con elaborazione dei dati + 9 ore di studio personale, oppure • 25 ore di esercitazioni collettive o di attività di laboratorio senza elaborazione dei dati. 6 3. Il Corso di Laurea Magistrale AGAM, oltre alle attività formative, può organizzare laboratori e stage esterni in collaborazione con istituzioni pubbliche e private italiane o straniere, a seconda delle necessità, essendovene concreta praticabilità e riscontrandosene l’opportunità formativa; tali attività devono essere approvate singolarmente dal CCLM e svolgersi sotto la responsabilità didattica di un docente del Corso di Laurea. I crediti didattici assegnati a tali attività saranno fissati dal CCLM di volta in volta. 4. In accordo con il RDF, gli studenti del Corso di Laurea Magistrale AGAM possono ottenere il riconoscimento di tirocini, stage ecc., che siano coerenti con gli obiettivi didattici del Corso, fino ad un massimo di 8 CFU. 5. Nel quadro di una crescente integrazione con istituzioni universitarie italiane e straniere, è prevista la possibilità di sostituire attività formative svolte nel Corso di Laurea con altre discipline insegnate in Università italiane o straniere. Ciò avverrà nel quadro di accordi e programmi internazionali, di convenzioni interateneo, o di specifiche convenzioni proposte dal CCLM, e approvate dalle Facoltà, con altre istituzioni universitarie o di analoga rilevanza culturale. ARTICOLO 7 Esami ed altre verifiche del profitto degli studenti Per ciascuna attività formativa indicata è previsto un accertamento conclusivo alla fine del periodo in cui si è svolta l’attività. Per le attività formative articolate in moduli, ovvero nel caso delle prove d’esame integrate per più insegnamenti, la valutazione finale del profitto è comunque unitaria e collegiale. Con il superamento dell’esame o della verifica lo studente consegue i CFU attribuiti all’attività formativa in oggetto. Gli accertamenti finali possono consistere in: esame orale o relazione scritta o orale sull'attività svolta oppure test o prova di laboratorio o esercitazione al computer. Le modalità dell'accertamento finale, che possono comprendere anche più di una tra le forme su indicate, e la possibilità di effettuare accertamenti parziali in itinere, sono indicate prima dell’inizio di ogni anno accademico dal docente responsabile dell'attività formativa. Le modalità con cui si svolge l’accertamento devono essere le stesse per tutti gli studenti e rispettare quanto stabilito all’inizio dell’anno accademico. Il periodo di svolgimento degli appelli d’esame viene fissato all’inizio di ogni anno accademico. Gli appelli degli esami di profitto iniziano al termine dell’attività didattica dei singoli corsi di insegnamento. Il calendario degli esami di profitto prevede due appelli per sessione. Gli appelli sono ridotti ad 1 per sessione per corsi non attivati nell’anno. L’orario delle lezioni ed il calendario degli esami sono stabiliti dai Presidi delle due Facoltà o dai loro delegati, sentiti la commissione didattica competente e i docenti interessati. Il calendario degli esami viene comunicato con congruo anticipo. La pubblicità degli orari delle lezioni e degli appelli viene assicurata nei modi e nei mezzi più ampi possibili. Lo stesso vale per ogni altra attività didattica, compresi gli orari di disponibilità dei professori e dei ricercatori. Qualora, per un giustificato motivo, un appello di esame debba essere spostato o l’attività didattica prevista non possa essere svolta, il docente ne dà comunicazione tempestiva agli studenti ed al responsabile della struttura didattica per i provvedimenti di competenza e secondo la normativa esistente. Le date degli esami, una volta pubblicate, non possono essere in alcun caso anticipate; gli esami si svolgono secondo un calendario di massima predisposto dal docente il giorno dell’appello. L’intervallo tra due appelli successivi è di almeno dieci giorni. Le commissioni esaminatrici per gli esami di profitto sono nominate dai Presidi delle due Facoltà o, per loro delega, dai responsabili delle altre strutture didattiche. Sono composte da almeno due membri e sono presiedute dal professore ufficiale del corso o dal professore indicato nel provvedimento di nomina. E' possibile operare per sottocommissioni. Tutti gli studenti, su richiesta, hanno il diritto di essere esaminati anche dal Presidente della commissione d'esame. I membri diversi dal Presidente possono essere altri professori, ricercatori, cultori della materia. Il riconoscimento di cultore della materia è deliberato dai consigli delle due Facoltà o dai consigli competenti, per le strutture esterne alle Facoltà. Lo studente può presentarsi ad un medesimo esame tre volte in un anno accademico. 7 Il Presidente della Commissione informa lo studente dell'esito della prova e della sua valutazione prima della proclamazione ufficiale del risultato; sino a tale proclamazione lo studente può ritirarsi dall'esame senza conseguenze per il suo curriculum personale valutabile al fine del conseguimento del titolo finale e da comunicare in caso di trasferimento ad altri corsi di studio. La presentazione all'appello deve essere comunque registrata. Il ritiro dello studente è verbalizzato unicamente sul registro degli esami. Nella determinazione dell'ordine con cui gli studenti devono essere esaminati, vengono tenute in particolare conto le specifiche esigenze degli studenti lavoratori. Il voto d’esame è espresso in trentesimi e l’esame si considera superato se il punteggio è maggiore o uguale a 18. All'unanimità può essere concessa la lode, qualora il voto finale sia 30. Le prove sono pubbliche ed è pubblica la comunicazione del voto finale. ARTICOLO 8 Prova finale 1. Dopo aver superato tutte le verifiche delle attività formative incluse nel piano di studio e aver acquisito 120 crediti, ivi compresi quelli relativi alla preparazione della prova finale, lo studente, indipendentemente dal numero di anni di iscrizione all’università, è ammesso a sostenere la prova finale, la quale consiste nella discussione di una tesi scritta, elaborata a seguito di una ricerca scientifica e tecnologica originale condotta dal laureando in prima persona, possibilmente con contenuti interdisciplinari, su un tema concordato con uno o più relatori. Il lavoro di tesi comprenderà eventualmente attività di stage svolte presso aziende ed enti esterni o università italiane ed europee. 2. La valutazione conclusiva della carriera dello studente dovrà tenere conto delle valutazioni riguardanti le attività formative precedenti e la prova finale. ARTICOLO 9 Iscrizione e frequenza di singoli insegnamenti 1. Chi possegga i requisiti necessari per iscriversi al Corso di Laurea Magistrale AGAM oppure ne abbia già conseguito il titolo, può iscriversi anche ad uno solo o a più insegnamenti impartiti in esso. 2. Nel caso in cui lo studente si iscriva successivamente al Corso di Laurea Magistrale AGAM, la frequenza e/o il superamento degli esami effettuati tramite iscrizione a corsi singoli possono essere riconosciuti e convalidati. ARTICOLO 10 Propedeuticità, Obblighi di frequenza Non sono previste propedeuticità obbligatorie. La frequenza alle varie attività formative non è obbligatoria. ARTICOLO 11 Piano carriera 1. Il CCLM determina annualmente nel presente Regolamento e nel Manifesto degli studi i percori formativi consigliati, precisando anche gli spazi per le scelte autonome degli studenti. 2. Lo studente presenta il proprio piano carriera nel rispetto dei vincoli previsti dal Decreto Ministeriale relativo alla classe di appartenenza, con le modalità previste nel Manifesto degli studi. 3. Il piano carriera può essere articolato su una durata più lunga rispetto a quella normale per gli studenti a tempo parziale, ovvero, in presenza di un rendimento didattico eccezionalmente elevato per quantità di crediti ottenuti negli anni accademici precedenti, su una durata più breve. 4. Il piano carriera non aderente ai percorsi formativi consigliati, ma conforme all’ordinamento didattico è sottoposto all’approvazione del CCLM. Il piano carriera articolato su una durata inferiore rispetto a quella normale è sottoposto all’approvazione sia del CCLM sia dei CCDF di afferenza. 8 5. Le delibere di cui al comma 4 sono assunte entro 40 giorni dalla scadenza del termine fissato per la presentazione dei piani carriera. ARTICOLO 12 Riconoscimento di crediti in caso di passaggi, trasferimenti e seconde lauree 1. Per il riconoscimento di prove di esame sostenute in corsi di studio diversi dal Corso di Laurea Magistrale AGAM delle Facoltà di Scienze M.F.N. dell'Università di Torino e del Piemonte orientale, relativamente al trasferimento degli studenti da un altro corso di studio ovvero da un’altra Università, il CCLM convaliderà gli esami sostenuti indicando espressamente la tipologia di attività formativa, l’ambito disciplinare, il settore scientifico disciplinare ed il numero di CFU coperti nel proprio ordinamento didattico; nel caso di esami didatticamente equipollenti, essi devono essere dichiarati tali con specifica delibera, anche ricorrendo eventualmente a colloqui per la verifica delle conoscenze effettivamente possedute. Il mancato riconoscimento di crediti sarà motivato; agli studenti che provengano da corsi di Laurea Magistrale della classe LM-75 o delle previgenti 68/S e 82/S, viene assicurato il riconoscimento di almeno il 50% dei crediti maturati nella sede di provenienza. 2. Il numero massimo dei crediti riconoscibili risulta determinato dalla ripartizione dei crediti stabilita nell'Ordinamento didattico del Corso di Laurea Magistrale. 3. Per gli esami non compresi nei settori scientifico-disciplinari indicati dall'Ordinamento didattico del Corso di Laurea Magistrale o eccedenti i limiti di cui al precedente comma 2, a richiesta dello studente potrà essere riconosciuto un massimo di 8 crediti a titolo di «Attività formative a scelta dello studente». 4. Sarà possibile il riconoscimento di crediti assolti in “Ulteriori attività formative” (D. M. 270/04, art. 10, c. 5, d), per un massimo di 6 crediti (Tirocini formativi e di orientamento). 5. Salvo il caso della provenienza da altri Corsi di Laurea della classe LM-75 o delle previgenti 68/S e 82/S, il numero dei crediti riconosciuti non potrà superare il limite massimo di 60. 6. Gli studenti già in possesso di titolo universitario dello stesso livello possono iscriversi alla Laurea Magistrale AGAM se il loro curriculum precedente risponde ai requisiti minimi da documentare presso la competente Segreteria Studenti di cui al punto 2 dell’art. 3 del presente Regolamento. La Commissione Didattica del CCLM valuterà se sottoporre o meno il candidato ad un colloquio/test di accertamento della preparazione personale. ARTICOLO 13 DOCENTI Elenco dei docenti di ruolo impegnati nei due anni del corso di studio e necessari alla verifica di requisiti minimi come da Decreto Ministeriale 544/2007 stilato sulla base della attuali risorse di docenza. Esso viene annualmente aggiornato. Docenti incardinati: AJASSA Roberto (Università di Torino) BARNI Elena (Università di Torino) BELLUSO Elena (Università di Torino) FAVA Luciano (Università del Piemonte orientale) FRATIANNI Simona (Università di Torino) ISAIA Marco (Università di Torino) SINISCALCO Maria Consolata (Università di Torino) VIARENGO Aldo (Università del Piemonte orientale) Altri docenti: BARBATO Roberto (Università del Piemonte orientale) BERTA Graziella (Università del Piemonte orientale) BIGATTI Paola (Università di Torino) BONA Francesca (Università di Torino) 9 DIGILIO Giuseppe (Università del Piemonte orientale) LIGABUE Stricker Franca (Università di Torino) MARTINO Elena (Università di Torino) MOTTA Michele (Università di Torino) PESSANI Daniela (Università di Torino) RINAUDO Caterina (Università del Piemonte orientale) ROSSI Michele (Università di Torino) SAMPÒ Simonetta (Università del Piemonte orientale) TRIVERO Paolo (Università del Piemonte orientale) Elenco dei docenti di riferimento (come da Decreto Direttoriale 10/06/2008, n. 61), stilato sulla base della attuali risorse di docenza. Esso viene annualmente aggiornato. BARBATO Roberto (Università del Piemonte orientale) BONA Francesca (Università di Torino) FRATIANNI Simona (Università di Torino) RINAUDO Caterina (Università del Piemonte orientale) SINISCALCO Maria Consolata (Università di Torino) TRIVERO Paolo (Università del Piemonte orientale) ARTICOLO 14 Orientamento, tutorato L'attività di tutorato si manifesta sotto le seguenti tipologie: - tutorato personale - tutorato di sostegno Elenco dei docenti: BONA Francesca (Università di Torino) FRATIANNI Simona (Università di Torino) SINISCALCO Maria Consolata (Università di Torino) Manager didattici per la LM AGAM: CALABRO’ Edoardo (Personale Tecnico amministrativo, Università di Torino) MAIORANA Giuseppe (Personale Tecnico amministrativo, Università di Torino) MAZZI Elena (Personale Tecnico amministrativo, Università di Torino) ARTICOLO 15 Modifiche al Regolamento 1. Il Regolamento didattico del corso di studio è approvato dai Consigli di Facoltà, su proposta del Consiglio del corso di studio, il quale lo sottopone a revisione dopo 4 anni. 2. La parte relativa agli artt. 5 e 6 viene aggiornata annualmente. ARTICOLO 16 Norme transitorie Gli studenti che al momento dell'attivazione del Corso di Laurea Magistrale AGAM siano già iscritti nell’ordinamento previgente delle Lauree specialistiche delle classi 68/S e 82/S hanno facoltà di optare per l’iscrizione al nuovo corso. Il Consiglio di corso di Laurea Magistrale determina i crediti da assegnare agli insegnamenti previsti dagli ordinamenti didattici previgenti e, ove necessario, valuta in termini di crediti le carriere degli studenti già iscritti; stabilisce il percorso di studio individuale da assegnare per il completamento del piano carriera. 10 ALLEGATO 1 RAD 11 Allegato 2 - Attività Formative, insegnamenti, curricula e docenti I anno - curriculum “Valutazione ambientale per la gestione del territorio” (Torino) - attivato nell’ a.a. 2009/2010 Chimica degli inquinanti caratterizzante Discipline chimiche CHIM/12 Italiano normale lezione 1 primo semestre voto finale convenzionale 6 48 102 - Vione Davide CHIM/01 BIO/08 Modulo 1 3CFU “Ecologia umana” Ligabue Stricker Franca, Bigatti Paola Influenza dei fattori ambientali sui viventi caratterizzante Discipline biologiche BIO/01; BIO/08 Italiano moduli lezione 1 primo semestre convenzionale voto finale 6 24; 24 51; 51 - Ligabue Stricker Franca Mineralogia applicata caratterizzante Discipline di scienze della terra GEO/09 Italiano moduli lezione, laboratorio 1 primo semestre convenzionale voto finale 6 24; 16 51; 34+9 0; 16 laboratorio Belluso Elena GEO/09 caratterizzante Discipline agrarie, tecniche e gestionali normale lezione, esercitazione in laboratorio ed in campo 68+12+6 20 labor. +12 eserc. in campo Ajassa Roberto GEO/04 Conservazione del suolo e laboratorio di Pedologia * Modelli ecomatematici, GIS ed ecomosaico Affini e integrative - AGR/14 BIO/07; INGINF/05; MAT/06 Italiano Italiano moduli lezione, esercitazione in laboratorio 1 1 primo semestre secondo semestre voto finale convenzionale voto finale convenzionale 6 9 32 16; 24; 24 34+9; 51; 51 16; 0; 0 Isaia Marco BIO/07 Discipline ecologiche BIO/03 Italiano moduli lezione, esercitazione 1 secondo semestre convenzionale voto finale 8 32; 24 68; 51+9 0; 16 Siniscalco Consolata BIO/03 * Geomorfologia e rilevamento geologico per il territorio caratterizzante Discipline di scienze della terra GEO/02; GEO/04 Italiano moduli lezione, esercitazione in laboratorio ed in campo 1 secondo semestre convenzionale voto finale 8 48 102 lezione + 9 laboratorio 16 laboratorio + 25 escursione Fratianni Simona GEO/04 * Rischio idrogeologico e pianificazione ambientale Affini e integrative - GEO/05; BIO/07 Italiano lezione, esercitazione in campo 1 secondo semestre convenzionale voto finale 8 0; 8 esercitaz. in campo Motta Michele GEO/04 12 68; 60+4 Modulo 2 3CFU contratto SN Modulo 2 3CFU “GIS" contratto SN Modulo 3 3CFU “Ecomosaico" Isaia Marco Modulo 1 4CFU “Fitogeografia" Barni Elena caratterizzante 32; 28 Modulo 2 3CFU "Influenza dei fattori ambientali sui vegetali" Martino Elena Modulo 1 3CFU Belluso Elena Modulo 1 3CFU “Modelli eco-matematici” Rossi Michele – solo quest’anno mutuato da Agam509 "Modelli matematici applicati all'ecologia” S8770 (solo 3CFU di 4CFU) * Ecologia vegetale applicata moduli NOTE SSD docente Docente responsabile (nome e qualifica) n. ore altro (es. tirocinio…ecc.) n. ore di studio individuale n. ore di lezione frontale CFU modalità di verifica (voto/idoneità) Modalità di svolgimento (convenzionale/teledidattico) Semestre Anno di corso N. ore totali Tipologia insegnamento (lezione, seminario, tirocinio, stage, ..) Tipo insegnamento (normale, articolazione in moduli e loro caratteristiche, di sola frequenza) Lingua base SSD Ambito disciplinare Attivita' formativa Denominazione insegnamento * Insegnamenti in comune tra i due curricula Modulo 2 4CFU “Analisi vegetazione ecosistemi terrestri” Siniscalco Consolata Modulo 1 4CFU “Geomorfologia” Fratianni Simona Modulo 2 4CFU “Rilevamento Geologico" contratto SN Modulo 1 4CFU “Rischio idrogeologico ” Motta Michele Modulo 2 4CFU “Pianificazione ambientale" contratto SN Denominazione insegnamento Chimica degli inquinanti Influenza dei fattori ambientali sui viventi Obiettivi formativi specifici (risultati di apprendimento previsti e competenze da acquisire) Conoscenza dei tipi e sorgenti di inquinanti nell’ambiente. Trasformazioni degli inquinanti nell’ambiente. Conoscenze di base di chimica analitica strumentale. Conoscenza delle varie strategie adattative dell'Uomo all'ambiente e delle conseguenze delle rotture di equilibri ecologici sulla specie umana. Conoscenze a livello molecolare, cellulare, organismico di risposte/adattamenti degli organismi vegetali a fattori/ stress ambientali. Programma TESTI di riferimento Chimica dell'atmosfera: emissioni da combustione. Formazione di inquinanti dalle reazioni di combustione e tecniche di abbattimento. Fonti del particolato atmosferico. Effetti delle condizioni meteorologiche sulla distribuzione degli inquinanti in atmosfera. Chimica e fotochimica dell'aria: formazione dell'ozono e dei radicali liberi reattivi. Chimica dell'acqua: inquinamento delle acque naturali. Trattamenti per la potabilizzazione. Tossicità dei metalli pesanti nell'acqua e nel suolo. Chimica del suolo: pesticidi, PCB, diossine e furani. Trattamento dei rifiuti tossici. Tecniche analitiche: spettrometria spettroscopia atomica, analisi del TOC, HPLC, cromatografia ionica e gas cromatografia. - C. Baird. Chimica dell’Ambiente. Zanichelli; Skoog & Leary. Chimica Analitica Strumentale. EdiSes. - Materiale didattico su http://naturali.campusnet.unito.it/cgibin/home.pl/View?doc=lm_agam.html - Cresta. Ecologia Umana. Cesi ed.; - Chiarelli. Dalla natura alla cultura vol II: Origine della socialità e della cultura umana. Piccin ed.; - L. Johanson. Le origini dell'umanità. Mondatori ed.; - L. Migliore (a cura di). Mutagenesi Ambientale. Zanichelli, Bologna, 2004. - Materiale didattico su http://naturali.campusnet.unito.it/cgibin/home.pl/View?doc=lm_agam.html - C. Klein. Mineralogia. Zanichelli, 2004; - G.D. Guthrie, B.T. Mossman (eds.). Health effects of mineral dusts. Mineralogical Society of America, Washington, 1993; - O. Selinus et al. (eds.). Essentials of Medical Geology. Elsevier Academic Press, Oxford, 2005; - Materiale didattico su http://naturali.campusnet.unito.it/cgibin/home.pl/View?doc=lm_agam.html 1) Aspetti limitanti o selettivi dell'ambiente. Adattamento fisiologico, genetico e bio-culturale delle popolazioni umane ai diversi ambienti naturali ed artificiali. Indicatori tecnologici, culturali e biodemografici. Rapporto uomo-ambiente-malattia. Biomonitoraggio delle popolazioni umane. Mutazioni geniche e cromosomiche, test citogenetici. 2) Risposta delle piante agli stress ambientali e meccanismi di resistenza. Principali stress abiotici e biotici. Il fitorisanamento dei suoli contaminati. L’influenza dei fattori ambientali sulla fotosintesi. Cenni sul biomonitoraggio degli inquinanti. 1) Caratteristiche dei minerali classificati amianti e asbestiformi. Fibre sostitutive. Amianti: estrazione, utilizzi, manufatti in opera, degrado, recupero, bonifiche e conferimento in discarica. Impatto dell’amianto sulla salute umana ed animale. Legislazione italiana e internazionale sui materiali contenenti amianto. Mineralogia applicata Conservazione del suolo e laboratorio di Pedologia Conoscenze teoriche e pratiche dei minerali naturali e sintetici e delle metodologie utili per affrontare e risolvere problemi ambientali. Conoscenze di base e dei metodi di analisi per lo studio e per la valutazione della qualità dei suoli. Capacità di osservazione di un profilo di suolo e di esecuzione di analisi chimiche e fisiche in laboratorio. Capacità di lettura e interpretazione della carta pedologica. Conoscenze di base per l’individuazione e la valutazione dei fenomeni di degrado dei suoli e delle cause che generano tali processi. Conoscenza delle più elementari tecniche finalizzate alla conservazione del suolo e alla corretta gestione del territorio. 2) Caratteristiche chimiche, fisiche e strutturali di minerali argillosi; settori e modalità di applicazione; loro identificazione e caratterizzazione. Caratteristiche chimiche, fisiche e strutturali di zeoliti naturali e sintetiche; settori e modalità di applicazione; loro identificazione e caratterizzazione. Caratteristiche mineralogiche e genetiche di minerali fisiologici e patologici del corpo umano e di altri organismi. Polveri minerali: caratteristiche, formazione, trasporto e impatto sulla salute. Nozioni elementari di pedologia e di chimica pedologica. Processi pedogenetici. Cenni sulle classificazioni. Valutazione qualitativa dei suoli. Cenni di cartografia pedologica. Caratteri fisici (micromorfologia) e proprietà fisiche e chimiche dei suoli. Sicurezza e uso del laboratorio. Strumentazione e reagenti. Svolgimento di analisi fisiche e chimiche su campioni di suolo (granulometria, pH, basi scambiabili, acidità di scambio e complesso di scambio, sostanza organica, calcimetria). Elaborazione dei risultati. Lettura di carte podologiche. Concetti fondamentali di Conservazione del suolo: funzione del suolo nel sistema ambientale, relazioni dinamiche con il sistema ambiente. Il degrado dei suoli: degradazione fisica e degradazione chimica. Il rapporto con i mutamenti climatici e con le modalità di utilizzo. La desertificazione. Indicatori pedologoci di stato e di processo Degradazione fisica: Erosione idrica: analisi delle cause ed degli effetti prodotti, fattori predisponenti. I dati e le misure dell’erosione. Modelli: Corine, PSIAC, USLE, ecc. L’erosione nel mondo (cenni) e nelle regioni temperate. Misure di prevenzione e possibili interventi. Erosione eolica: analisi delle cause ed degli effetti prodotti, fattori predisponenti. I dati e le misure dell’erosione. L’erosione nel mondo (cenni). Misure di prevenzione e possibili interventi. Degradazione chimica: perdita di fertilità, analisi delle cause / effetti prodotti, fattori predisponenti; perdita di fertilità dei terreni agricoli nei diversi ambienti; indicatori specifici; miglioramento dei suoli. I dati del pianeta (cenni) e delle regioni industriali; misure di contenimento e possibili interventi di miglioramento; salinizzazione dei suoli, cause e conseguenze, fattori predisponenti e relazione con l’irrigazione; inquinamento chimico e degradazione antropica. Misure e politiche di conservazione del suolo: contenimento dell’erosione e della perdita di fertilità, lotta alla desertificazione, opere di bonifica, metodi dell’ingegneria naturalistica, land capability e land suitability, sostenibilità, aspetti legati alla pianificazione territoriale e all’uso del suolo, pianificazione ecologica. Esercitazioni in campo: lettura di profili e campionamento. 1) Cenni di algebra lineare e numeri complessi, applicazioni alla dinamica di popolazione; modelli matematici discreti e continui: crescita esponenziale e crescita logistica; calibrazione dei modelli; dinamica di popolazioni interagenti: predazione e modello di Lotka-Volterra. Modelli eco-matematici, GIS ed ecomosaico Capacità di interpretare e costruire modelli matematici per l’ecologia, analizzare la cartografia di base e tematica con sistemi GIS, interpretare le dinamiche ecologiche dei paesaggio con l'impiego sistemi GIS avanzati. 2) Cartografia numerica, impostazione dei G.I.S., scala della carte e generalizzazione; le relazioni topologiche; analisi della cartografia esistente: merge, clip, intersect, union di temi; introduzione all’utilizzo di software per la gestione della cartografia numerica: Arcgis, Arcview, Idrisi; esercitazioni su Arcview; applicazione dei GIS alla redazione di relazioni VIA, nell’analisi faunistica, e nell’analisi degli impatti derivanti dalla realizzazione di progetti o redazione di piani/programmi. 3) Basi di ecologia del paesaggio (obiettivi e storia della disciplina, definizioni, fattori che condizionano l’ecomosaico, scala, livelli geografici territoriali); dinamica del paesaggio, il modello di Forman & Godron (Patch, corridoi e matrici); frammentazione ed effetti sulle comunità biologiche; unità di paesaggio. Ecologia vegetale applicata Geomorfologia e rilevamento geologico per il territorio Rischio idrogeologico e pianificazione ambientale Il corso si propone di fornire un quadro delle relazioni tra cambiamenti ambientali a determinismo antropico e biodiversità vegetale alle diverse scale: specie, comunità, paesaggio. Nel modulo di Fitogeografia vengono affrontati in particolare gli impatti a livello di specie e vengono illustrati per ogni tipologia di impatto i metodi di analisi, di gestione e le normative nazionali e internazionali legate alla conservazione. Nel modulo di Analisi vegetazione degli ecosistemi terrestri si vengono forniti agli studenti i concetti di base dell’individuazione degli ecosistemi terrestri sulla base della conoscenza delle comunità vegetali presenti. Inoltre si vogliono fornire conoscenze sui principali habitat prioritari e di interesse comunitario secondo la Direttiva Habitat 92/43/CEE anche in relazione ai loro rapporti con il dinamismo della vegetazione e con la gestione. Vengono messe in evidenza le ricadute dei diversi tipi di gestione ambientale sugli habitat, con particolare attenzione alla conservazione della biodiversità. Conoscenze a livello globale, regionale e locale delle interazioni fra lito-struttura e clima nella genesi delle forme del paesaggio. Capacità di valutare la pericolosità geomorfologia e la vulnerabilità idrogeologica. Conoscenza dei metodi per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), Valutazione di Incidenza (VI), Valutazione del rischio idrogeologico. Conoscenza delle basi per la predisposizione di strumenti di programmazione e di pianificazione ambientale. 1) Introduzione al corso: cambiamenti delle condizioni ambientali indotti dall’uomo e loro impatti sulla biodiversità vegetale ai diversi livelli di scala: specie, comunità, paesaggio. Impatti sulla biodiversità a livello di specie. Erosione genetica, rarefazione ed estinzione di taxa. Invasività delle specie e invasibilità degli habitat. Metodi di analisi della distribuzione delle specie esotiche e dei fattori che la influenzano, monitoraggio e cartografia. Metodi di controllo e di eradicazione: meccanici, chimici e biologici. Normativa internazionale. - Cambiamenti climatici. Risposta delle specie all’incremento di temperatura: fenologia, migrazioni. Risposta delle specie all’incremento di CO2. 2) Richiami ai metodi di analisi della vegetazione. Fitosociologia, Tipificazione. Corine. La dinamica della vegetazione: serie. successioni primarie e secondarie. Direttiva uccelli, ZPS, Direttiva Habitat, Allegati della Direttiva, Recepimento della direttiva. Conservazione e gestione degli habitat: dinamismo della vegetazione e gestione. Gli habitat di interesse comunitario in Piemonte. Casi studio. Uscite in campo ed elaborazione dati. Introduzione alla geomorfologia: processi endogeni ed esogeni e principali sistemi geomorfologici; degradazione meteorica delle rocce; frequenza e magnitudo degli eventi geomorfologici; equilibrio ed evoluzione ambientale; scale spaziali e temporali nell’analisi geomorfologica; fattori, agenti, forme e processi. Principali ambienti morfoclimatici: il clima e le sue variazioni: geomorfologia climatica: fattori interni, esterni e di interfaccia; zone esoreiche, endoreiche, areiche; paesaggi zonali e azonali dei sistemi morfoclimatici: distribuzione globale di piogge e temperature e climi principali; fattori cosmici e geografici che giocano un ruolo determinante nella caratterizzazione climatica; clima e uomo nell’Olocene: i cicli climatici; dati climatici e nivologici: principali elaborazioni e rappresentazioni cartografiche; esempi di trattamento dati; la valorizzazione del territorio: il clima e i geotopi. Ambienti e processi di modellamento: criteri di classificazione e riconoscimento delle forme e dei depositi superficiali; descrizione delle forme e delle facies sedimentarie legate ai principali processi di modellamento regionale (erosione areale, processi gravitativi, dinamica fluvio-torrentizia, dinamica glaciale, processi periglaciali, ambienti lacustri, ambiente desertico e mediterraneo (carsismo), neve e valanghe. Geomorfologia e assetto lito-strutturale: risposta delle rocce alla morfogenesi superficiale; controllo dell'assetto strutturale (stratificazione, pieghe, faglie e fratture) nel modellamento dei rilievi; analisi dei principali stili morfostrutturali e morfotettonici. Elementi di geomorfologia regionale: catena alpina occidentale; aree collinari (Monferrato e Langhe); Pianura Padana. Geomorfologia e cartografia: criteri di rappresentazione delle forme di modellamento; cartografie di base (carte geologiche, geomorfologiche e dei suoli); cartografie tematiche (carte climatiche, carte delle valanghe, degli eventi alluvionali, idrogeologiche e delle frane); cartografie derivate (carte della pericolosità e del rischio); tecniche e strumenti cartografici (tipologie dei supporti topografici digitali, criteri d'uso delle piattaforme GIS, WebGIS, portali cartografici). Escursioni: osservazione delle principali forme del paesaggio legate ai diversi ambienti e processi descritti in aula. 1) Rischio idrogeologico, vulnerabilità e valore esposto delle risorse idriche. Tipi di falde e fasce di rispetto. Propagazione degli inquinanti e tempo di sicurezza. Caratteristiche e dinamica dei movimenti franosi. Elementi di Ingegneria Naturalistica e progettazione di interventi. Metodi di determinazione e mitigazione del rischio idrogeologico. 2) Politiche di tutela delle risorse naturali e pianificazione. Dall’economia agricola alla globalizzazione; rapporto economia-energia-ecologia. Strumenti della pianificazione territoriale; cartografie tematiche. VIA, VAS, Valutazione di Incidenza e Danno Economico Conseguente. Aree naturali protette e pianificazione; rete ecologica. Legislazione italiana ed internazionale in materia di tutela del paesaggio e Sistemi di Gestione Ambientale (SGA). Esercitazioni in campo 13 - Materiale didattico su http://naturali.campusnet.unito.it/cgibin/home.pl/View?doc=lm_agam.html - R.T.T. Forman. Land Mosaic, The Ecology of Landscapes and Regions. Cambridge University Press, 1995; - F. Burel & , J. Baudry. Ecologie du paysage: concepts, méthodes et applications Tec & Doc. Lavoisier, Paris, 1999; - A. Farina. Ecologia del paesaggio, Principi metodi e applicazioni. UTET, Torino, 2001. - Materiale didattico su http://naturali.campusnet.unito.it/cgibin/home.pl/View?doc=lm_agam.html - S. Pignatti S. (ed.). Ecologia vegetale. UTET, Torino,1995; - G. Bacchetta, G. Fenu, E. Mattana, B. Piotto, M. Virevaire (eds.). Manuale per la raccolta, studio, conservazione e gestione ex situ del germoplasma. Manuali e Linee Guida APAT 37/2006. Roma, 2006; - C. Ferrari. Biodiversità: dall’analisi alla gestione. Zanichelli, Bologna, 2001. - Materiale didattico su http://naturali.campusnet.unito.it/cgibin/home.pl/View?doc=lm_agam.html - Materiale didattico su http://naturali.campusnet.unito.it/cgibin/home.pl/View?doc=lm_agam.html - AA.VV. Interventi di sistemazione del territorio con tecniche di Ingegneria Naturalistica. Regione Piemonte, 2003. - Materiale didattico su http://naturali.campusnet.unito.it/cgibin/home.pl/View?doc=lm_agam.html I anno - curriculum “Monitoraggio dell’inquinamento, criteri di bonifica e riqualificazione territoriale” (Piemonte orientale) - attivato nell’ a.a. 2009/2010 CHIM/01 Italiano normale lezione 1 primo semestre convenzionale 40 85 - Gianotti Valentina NOTE SSD docente Docente responsabile (nome e qualifica) n. ore altro (es. tirocinio…ecc.) 5 n. ore di studio individuale voto finale n. ore di lezione frontale Modalità di svolgimento (convenzionale/teledidattico) Semestre Anno di corso Tipologia insegnamento (lezione, seminario, tirocinio, stage, ..) Tipo insegnamento (normale, articolazione in moduli e loro caratteristiche, di sola frequenza) Lingua base SSD Ambito disciplinare Discipline chimiche CFU caratterizzante N. ore totali modalità di verifica (voto/idoneità) Chimica analitica ambientale Attivita' formativa Denominazione insegnamento * Insegnamenti in comune tra i due curricula CHIM/01 Modulo 1 3CFU Botanica sistematica delle piante superiori” contratto Piem. Orientale Biologia vegetale caratterizzante Discipline biologiche Discipline ecologiche BIO/02 BIO/04 BIO/03 Italiano moduli lezione 1 primo semestre convenzionale voto finale 9 24 24 24 51 51 51 Mineralogia ambientale caratterizzante Discipline di scienze della terra GEO/06 Italiano normale lezione 1 primo semestre convenzionale voto finale 5 40 85 - Barbato Roberto BIO/04 Rinaudo Caterina GEO/06 Modulo 2 3 CFU : “Fisiologia ambientale delle piante” Barbato Roberto Modulo 3 3 CFU “Micologia” Sampò Simonetta Modulo 1 3CFU “Telerilevamento” Trivero Paolo Fisica ambientale * Modelli ecomatematici, GIS ed ecomosaico * Ecologia vegetale applicata Caratterizzante / affini ed integrative Affini e integrative caratterizzante Discipline agrarie, tecniche e gestionali Affini ed integrative - Discipline ecologiche FIS/06 FIS/01 Italiano BIO/07; INGINF/05; MAT/06 Italiano BIO/03 Italiano moduli moduli moduli lezione lezione, esercitazione in laboratorio lezione, esercitazione 1 1 1 primo semestre secondo semestre secondo semestre convenzionale convenzionale convenzionale voto finale voto finale voto finale 9 9 8 72 Trivero Paolo 153 16; 24; 24 34+9; 51; 51 16; 0; 0 Isaia Marco 32; 24 68; 51+9 0; 16 Siniscalco Consolata FIS/06 BIO/07 Modulo2 3 CFU “Modellistica dell’atmosfera” Ferrero Enrico Modulo 3 3 CFU: “Acustica” Fava Luciano Modulo 1 3 CFU “Modelli ecomatematici” Rossi Michele – solo quest’anno mutuato da Agam509 "Modelli matematici applicati all'ecologia” S8770 (solo 3CFU di 4CFU) Modulo 2 3CFU “GIS" contratto SN BIO/03 Modulo 3 3CFU “Ecomosaico" Isaia Marco Modulo 1 4CFU “Fitogeografia" Barni Elena Modulo 2 4CFU “Analisi vegetazione ecosistemi terrestri” 14 * Geomorfologia e rilevamento geologico per il territorio caratterizzante Discipline di scienze della terra GEO/02; GEO/04 Italiano * Rischio idrogeologico e pianificazione ambientale Affini e integrative - GEO/05; BIO/07 Italiano Denominazione insegnamento Chimica Analitica ambientale Biologia vegetale Mineralogia ambientale Fisica ambientale moduli lezione, esercitazione in laboratorio ed in campo 1 secondo semestre convenzionale voto finale 8 48 moduli lezione, esercitazione in campo 1 secondo semestre convenzionale voto finale 8 32; 28 Obiettivi formativi specifici (risultati di apprendimento previsti e competenze da acquisire) Conoscenze teoriche e pratiche per affrontare un problema di analisi di un campione ambientale: acqua, suolo o aria Il modulo di botanica sistematica si propone di fornire competenze teoriche e pratiche relative alla capacità di riconoscimento dei principali taxa di piante superiori e di fornire le basi per affrontare studi di tipo sinecologico della componente vegetale negli ambiente naturali ed antropizzati. Il modulo ecofisiologia vegetale si propone di fornire conoscenze generali sulla fisiologia dello stress per affrontare studi di tipo autoecologico della componente vegetale negli ambienti naturali ed antropizzati. Apprendimento ed elaborazione dei concetti di base della Micologia applicata a problemi ambientali Conoscenze teoriche e pratiche dei minerali naturali e delle metodologie utili per affrontare e risolvere problemi ambientali. Conoscenza delle caratteristiche dei suoli e delle metodologie applicabili per determinarne le contaminazioni. Il corso si propone di fornire: i principi del telerilevamento da satellite per l’osservazione della terra e applicazioni nel campo ambientale; le principali conoscenze di meteorologia e teoria della dispersione per comprendere il funzionamento dei modelli meteorologici e per lo studio dell’inquinamento atmosferico; le conoscenze sui principali aspetti fisici e percettivi del fenomeno sonoro, con particolare attenzione alle forme di inquinamento acustico, alla loro misurazione, alla relativa normativa vigente ed alle modalità di progettazione e di correzione per ovviare alle medesime. 102 lezione + 9 laboratorio Fratianni Simona GEO/04 68; 60+4 0; 8 esercitaz. in campo Motta Michele GEO/04 Programma Programmazione dell’analisi. Strategie e metodologie di campionamento. Campionamento statistico. Metodi di pretrattamento del campione. Preconcentrazione. Inquinanti in acque, atmosfera, suoli, sedimenti. Loro origine, tossicità e impatto ambientale. Meccanismi di diffusione, trasformazione, degradazione e accumulo. Inquinanti a lunga persistenza nell’ambiente. Identificazione e determinazione di inquinanti in acque, atmosfera, suolo, sedimenti. Scelta della tecnica strumentale. Confronti tra tecniche. Trattamento dei dati. Metodi chemiometrici di analisi multivariata nell’analisi ambientale. Esempi di applicazione. 1) Sistematica e tassonomia, generalità delle spermatofite, gimnosperme, angiosperme con particolare riguardo alle famiglie di interesse scientifico, forestale e agro-ambientale. 2) Risposte agli stress biotici ed abiotici. Adattamenti a vari livelli organizzativi, dalle comunità alle molecole. 3) Cenni di biologia ed ecologia dei funghi. Cosmopolitismo dei funghi. I saprotrofi ed il loro ruolo negli ambienti naturali. Caratteristiche dei minerali classificati amianti e asbestiformi. Amianti: estrazione, utilizzi, manufatti in opera, degrado, recupero, bonifiche e conferimento in discarica. Impatto dell’amianto sulla salute umana ed animale. Legislazione italiana e internazionale sui materiali contenenti amianto. Caratteristiche chimiche, fisiche e strutturali di minerali argillosi; identificazione e caratterizzazione. Struttura e composizione dei suoli; L’ origine della contaminazione di un suolo, individuazione dei meccanismi di degradazione, trattamento e trasporto degli inquinanti. Identificazione delle fasi granulometriche e permeabilità di un suolo, pericolo di contaminazione delle falde acquifere. Criteri di analisi chimiche per determinare se un suolo è inquinato; tipologie di intervento e classificazione di rifiuto 1) Telerilevamento dallo spazio: applicazioni e vantaggi. Onde elettromagnetiche; il campo del visibile; costruzione di immagini; bande utilizzate; immagini a colori veri e falsi colori; il campo dell’ infrarosso; il campo delle microonde. Emissione del corpo nero: legge della radiazione di Planck; legge di Wien; equazione di Stefan-Boltzmann; emissione solare; energia totale del Sole; costante solare. L’assorbimento, la diffusione e la riflessione atmosferica; posizione del Sole rispetto alla Terra. Sensori attivi e passivi. Interazione tra radiazione e bersaglio; firme spettrali. Immagini digitali. Satelliti e sensori; orbite satellitari; periodo orbitale; i vari tipi di risoluzione. Telerilevamento a microonde; caratteristiche delle antenne; diffrazione; apertura angolare; guadagno d’ antenna. Il Radar; il SAR; l’ Altimetro; applicazioni. 2) Modellistica dell’atmosfera: Meteorologia: descrizione del moto dei fluidi atmosferici; riferimenti Lagrangiani ed Euleriani; stabilità atmosferica. equazioni di conservazione, equazioni di Navier-Stokes; moto geostrofico e vento termico; teorema di Taylor-Proudman; conservazione della vorticità potenziale. Teoria della dispersione: lo strato limite atmosferico; i fattori meteorologici che influenzano la dispersione; la turbolenza e la sua descrizione statistica; la teoria della dispersione di Taylor; i processi stocastici; i processi Markoviani e l’equazione di Fokker-Planck; i modelli Lagrangiani stocastici; i modelli Euleriani; modelli fisici; teoria della similitudine fisica e teorema P; analisi dimensionale; le apparecchiature sperimentali, esempi di modelli in vasche idrodinamiche. 3) Fondamenti di acustica: sorgenti sonore e propagazione del suono nel mezzo. Grandezze acustiche e loro unità di misura. Percezione uditiva ed effetti del rumore. Risposta soggettiva con cenni di audiometria .Aspetti medico-legali . Disturbo da rumore e salute nella popolazione. Strumenti e tecniche di misura. Rumore nell’ambiente esterno. Suono e rumore negli spazi chiusi. Rumore e vibrazioni negli ambienti lavorativi. Acustica architettonica e proprieta’ fonoassorbenti dei materiali utilizzati in edilizia. 1) Cenni di algebra lineare e numeri complessi, applicazioni alla dinamica di popolazione; modelli matematici discreti e continui: crescita esponenziale e crescita logistica; calibrazione dei modelli; dinamica di popolazioni interagenti: predazione e modello di Lotka-Volterra. Modelli eco-matematici, GIS ed ecomosaico Capacità di interpretare e costruire modelli matematici per l’ecologia, analizzare la cartografia di base e tematica con sistemi GIS, interpretare le dinamiche ecologiche dei paesaggio con l'impiego sistemi GIS avanzati. 2) Cartografia numerica, impostazione dei G.I.S., scala della carte e generalizzazione; le relazioni topologiche; analisi della cartografia esistente: merge, clip, intersect, union di temi; introduzione all’utilizzo di software per la gestione della cartografia numerica: Arcgis, Arcview, Idrisi; esercitazioni su Arcview; applicazione dei GIS alla redazione di relazioni VIA, nell’analisi faunistica, e nell’analisi degli impatti derivanti dalla realizzazione di progetti o redazione di piani/programmi. 3) Basi di ecologia del paesaggio (obiettivi e storia della disciplina, definizioni, fattori che condizionano l’ecomosaico, scala, livelli geografici territoriali); dinamica del paesaggio, il modello di Forman & Godron (Patch, corridoi e matrici); frammentazione ed effetti sulle comunità biologiche; unità di paesaggio. Ecologia vegetale applicata Il corso si propone di fornire un quadro delle relazioni tra cambiamenti ambientali a determinismo antropico e biodiversità vegetale alle diverse scale: specie, comunità, paesaggio. Nel modulo di Fitogeografia vengono affrontati in particolare gli impatti a livello di specie e 1) Introduzione al corso: cambiamenti delle condizioni ambientali indotti dall’uomo e loro impatti sulla biodiversità vegetale ai diversi livelli di scala: specie, comunità, paesaggio. Impatti sulla biodiversità a livello di specie. Erosione genetica, rarefazione ed estinzione di taxa. Invasività delle specie e invasibilità degli habitat. Metodi di analisi della distribuzione delle specie esotiche e dei fattori che la influenzano, monitoraggio e cartografia. Metodi di controllo e di 15 Siniscalco Consolata Modulo 1 4CFU “Geomorfologia” Fratianni Simona 16 laboratorio + 25 escursione Modulo 2 4CFU “Rilevamento Geologico" contratto SN Modulo 1 4CFU “Rischio idrogeologico ” Motta Michele Modulo 2 4CFU “Pianificazione ambientale" contratto SN TESTI di riferimento -C. Baird, M. Cann “Chimica Ambientale” seconda ed. italiana, Zanichelli, 2006. -S.E. Manahan “Chimica dell’Ambiente” (edizione italiana), Piccin, 2000. Modulo 1 e 2 - Gerola F.M. Biologia e diversità dei vegetali. Utet, 1997. - Pignatti S. Flora d'Italia. 3 voll. Edagricole, Bologna, 1986. - Schultze et al Plant Ecology, Springer 2005 Modulo 3 - Carlile M.J. & Watkinson S.C., 1997 – The Fungi. Academic Press - C. Klein. Mineralogia. Zanichelli, 2004; AIPEA (1999): Metodi di analisi dei minerali argillosi- a cura di Saverio Fiore. - Violante P (2002)- Chimica del suolo e nutrizione delle piante. Ed Agricole, Bologna. - Materiale didattico su piattaforma moodle Modulo1: P.: - Dispense di Telerilevamento Testi consigliati per consultazione ed approfondimenti: - Thomas M. Lillesand, et al “Remote Sensing and Image Interpretation” John Wiley & Sons Inc.(2008) - Tecniche e Strumenti per il Telerilevamento Ambientale, voll. I e II,", Monografie Scientifiche del C.N.R., Roma, (2000-2001) - Ulaby, R. Moore, A. Fung, "Microwave Remote Sensing, voll. 1-3,", Artech House, (1981-1986) Modulo2: - E. Ferrero: Dispense di Meteorologia e Dispersione - Z. Sorbian: “Structure of the Atmospheric Boundary Layer”, ed. Prentice Hall (1989) Testi consigliati per consultazione ed approfondimenti: - C. W. Gardiner: “Handbook of Stochastic Methods”, ed. Springer-Verlag (1990) - J. R. Holton: “An introduction to Dynamic Meteorology”, ed. Academic Press (1992) - Kundu K. P.: “Fluid mechanics”, ed. Academic Press Modulo3: -R. Resnick, D. Halliday: Fisica (vol I); - L. L. Beranek: Acoustics; - R. Spagnolo (a cura di): Manuale di Acustica applicata; - Enciclopedia della Musica Einaudi: Il suono e la mente (vol. IX); - F. Fausti, N. Prodi: Metodi di misura e strumentazione per i rilievi acustici; - Regione Piemonte 1: valutazione dell’Impatto Ambientale. Raccolta della normativa di riferimento. - R.T.T. Forman. Land Mosaic, The Ecology of Landscapes and Regions. Cambridge University Press, 1995; - F. Burel & , J. Baudry. Ecologie du paysage: concepts, méthodes et applications Tec & Doc. Lavoisier, Paris, 1999; - A. Farina. Ecologia del paesaggio, Principi metodi e applicazioni. UTET, Torino, 2001. - Materiale didattico su http://naturali.campusnet.unito.it/cgibin/home.pl/View?doc=lm_agam.html - S. Pignatti S. (ed.). Ecologia vegetale. UTET, Torino,1995; - G. Bacchetta, G. Fenu, E. Mattana, B. Piotto, vengono illustrati per ogni tipologia di impatto i metodi di analisi, di gestione e le normative nazionali e internazionali legate alla conservazione. Nel modulo di Analisi vegetazione degli ecosistemi terrestri si vengono forniti agli studenti i concetti di base dell’individuazione degli ecosistemi terrestri sulla base della conoscenza delle comunità vegetali presenti. Inoltre si vogliono fornire conoscenze sui principali habitat prioritari e di interesse comunitario secondo la Direttiva Habitat 92/43/CEE anche in relazione ai loro rapporti con il dinamismo della vegetazione e con la gestione. Vengono messe in evidenza le ricadute dei diversi tipi di gestione ambientale sugli habitat, con particolare attenzione alla conservazione della biodiversità. Geomorfologia e rilevamento geologico per il territorio Rischio idrogeologico e pianificazione ambientale Conoscenze a livello globale, regionale e locale delle interazioni fra lito-struttura e clima nella genesi delle forme del paesaggio. Capacità di valutare la pericolosità geomorfologia e la vulnerabilità idrogeologica. Conoscenza dei metodi per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), Valutazione di Incidenza (VI), Valutazione del rischio idrogeologico. Conoscenza delle basi per la predisposizione di strumenti di programmazione e di pianificazione ambientale. eradicazione: meccanici, chimici e biologici. Normativa internazionale. - Cambiamenti climatici. Risposta delle specie all’incremento di temperatura: fenologia, migrazioni. Risposta delle specie all’incremento di CO2. 2) Richiami ai metodi di analisi della vegetazione. Fitosociologia, Tipificazione. Corine. La dinamica della vegetazione: serie. successioni primarie e secondarie. Direttiva uccelli, ZPS, Direttiva Habitat, Allegati della Direttiva, Recepimento della direttiva. Conservazione e gestione degli habitat: dinamismo della vegetazione e gestione. Gli habitat di interesse comunitario in Piemonte. Casi studio. Uscite in campo ed elaborazione dati. Introduzione alla geomorfologia: processi endogeni ed esogeni e principali sistemi geomorfologici; degradazione meteorica delle rocce; frequenza e magnitudo degli eventi geomorfologici; equilibrio ed evoluzione ambientale; scale spaziali e temporali nell’analisi geomorfologica; fattori, agenti, forme e processi. Principali ambienti morfoclimatici: il clima e le sue variazioni: geomorfologia climatica: fattori interni, esterni e di interfaccia; zone esoreiche, endoreiche, areiche; paesaggi zonali e azonali dei sistemi morfoclimatici: distribuzione globale di piogge e temperature e climi principali; fattori cosmici e geografici che giocano un ruolo determinante nella caratterizzazione climatica; clima e uomo nell’Olocene: i cicli climatici; dati climatici e nivologici: principali elaborazioni e rappresentazioni cartografiche; esempi di trattamento dati; la valorizzazione del territorio: il clima e i geotopi. Ambienti e processi di modellamento: criteri di classificazione e riconoscimento delle forme e dei depositi superficiali; descrizione delle forme e delle facies sedimentarie legate ai principali processi di modellamento regionale (erosione areale, processi gravitativi, dinamica fluvio-torrentizia, dinamica glaciale, processi periglaciali, ambienti lacustri, ambiente desertico e mediterraneo (carsismo), neve e valanghe. Geomorfologia e assetto lito-strutturale: risposta delle rocce alla morfogenesi superficiale; controllo dell'assetto strutturale (stratificazione, pieghe, faglie e fratture) nel modellamento dei rilievi; analisi dei principali stili morfostrutturali e morfotettonici. Elementi di geomorfologia regionale: catena alpina occidentale; aree collinari (Monferrato e Langhe); Pianura Padana. Geomorfologia e cartografia: criteri di rappresentazione delle forme di modellamento; cartografie di base (carte geologiche, geomorfologiche e dei suoli); cartografie tematiche (carte climatiche, carte delle valanghe, degli eventi alluvionali, idrogeologiche e delle frane); cartografie derivate (carte della pericolosità e del rischio); tecniche e strumenti cartografici (tipologie dei supporti topografici digitali, criteri d'uso delle piattaforme GIS, WebGIS, portali cartografici). Escursioni: osservazione delle principali forme del paesaggio legate ai diversi ambienti e processi descritti in aula. 1) Rischio idrogeologico, vulnerabilità e valore esposto delle risorse idriche. Tipi di falde e fasce di rispetto. Propagazione degli inquinanti e tempo di sicurezza. Caratteristiche e dinamica dei movimenti franosi. Elementi di Ingegneria Naturalistica e progettazione di interventi. Metodi di determinazione e mitigazione del rischio idrogeologico. 2) Politiche di tutela delle risorse naturali e pianificazione. Dall’economia agricola alla globalizzazione; rapporto economia-energia-ecologia. Strumenti della pianificazione territoriale; cartografie tematiche. VIA, VAS, Valutazione di Incidenza e Danno Economico Conseguente. Aree naturali protette e pianificazione; rete ecologica. Legislazione italiana ed internazionale in materia di tutela del paesaggio e Sistemi di Gestione Ambientale (SGA). Esercitazioni in campo 16 M. Virevaire (eds.). Manuale per la raccolta, studio, conservazione e gestione ex situ del germoplasma. Manuali e Linee Guida APAT 37/2006. Roma, 2006; - C. Ferrari. Biodiversità: dall’analisi alla gestione. Zanichelli, Bologna, 2001. - Materiale didattico su http://naturali.campusnet.unito.it/cgibin/home.pl/View?doc=lm_agam.html - Materiale didattico su http://naturali.campusnet.unito.it/cgibin/home.pl/View?doc=lm_agam.html - AA.VV. Interventi di sistemazione del territorio con tecniche di Ingegneria Naturalistica. Regione Piemonte, 2003. - Materiale didattico su http://naturali.campusnet.unito.it/cgibin/home.pl/View?doc=lm_agam.html Economia ambientale e V.I.A. caratterizzante Ecologia animale e gestione della fauna caratterizzante A SCELTA STAGE PROVA FINALE altre attività altre attività altre attività Denominazione insegnamento Biomonitoraggio ambientale Economia ambientale e V.I.A. BIO/07 Italiano Discipline giuridiche, economiche e valutative ICAR/06; SECS-P/06 Italiano Discipline biologiche BIO/05 Italiano A sceltaStage Prova finale - - Tipo insegnamento (normale, articolazione in moduli e loro caratteristiche, di sola frequenza) moduli lezione 2 primo semestre lezione, esercitazione in campo 2 moduli lezione 2 primo semestre frequenza - stage esterno - 2 2 2 primo semestre secondo semestre secondo semestre normale primo semestre Obiettivi formativi specifici (risultati di apprendimento previsti e competenze da acquisire) Conoscenze delle tecniche di acquisizione e analisi dei dati biologici di qualità ambientale. Conoscenze per l’analisi della funzionalità e qualità ambientale dei corsi d’acqua e dei piccoli laghi. Conoscenze sull’analisi dello stato di salute del comparto costiero, che lega gli ambienti terrestre, dulcacquicolo e marino. Conoscenza delle tecniche di analisi costo-beneficio e di bilancio ambientale (in un'ottica di sostenibilità) negli ambienti di vita e di lavoro . Conoscenza dei principali metodi e procedure d’uso nella VIA e delle componenti ambientali. convenzionale convenzionale convenzionale 8 32; 32 8 voto finale 64 8 voto finale giudizio finale giudizio finale 8 6 25 8 6 25 voto finale 68; 68 - 68; 68 - 136 - Bona Francesca BIO/07 Bona Francesca BIO/07 Rolando Antonio BIO/07 NOTE Modulo 1 4CFU "Biomonitoraggio" Bona Francesca, Isaia Marco - mutuato da "Biomonitoraggio" (modulo "Biondicatori ecologici" 4CFU) di LMBA (SB). Modulo 2 4CFU "Ecosistemi acquatici" Pessani Daniela. Modulo 1 4CFU "Economia ambientale" - mutuato da "Economia e comunicazione" (modulo "Economia ambientale" 4CFU contratto SB - ex "Economia applicata al territorio" Frascinelli) di LMBA (SB) curriculum "Igiene dell’Ambiente e del Lavoro". Modulo 2 4 CFU "Valutazione di impatto Ambientale" - mutuato da "Valutazione d'impatto ambientale" (solo 4CFU di 6CFU) Bona Francesca, Ajassa Roberto, contratto SB) di LMBA (SB) curriculum Conservazione e Biodiversità Animale 8CFU Rolando Antonio - mutuato da "Ecologia e gestione della fauna" di LMBA (SB) curriculum Conservazione e Biodiversità Animale. 150 625 Programma 1) Gli indicatori ecologici. Indici biotici e indici di diversità. Disegno sperimentale nel biomonitoraggio. I criteri di qualità ambientale e la stima del rischio. Vie di esposizione degli inquinanti, alterazioni ambientali di tipo antropico. Legislazione sulla tutela delle acque. Indicatori ecologici nei corsi d’acqua. Siti di riferimento e comunità: casi studio. Produttività e plancton nei laghi. L’ Ecotossicologia nella valutazione ambientale dei corpi idrici: problematiche relative alle diverse matrici. Biomonitoraggio del suolo. Pedofauna e indice QBS. Coleotteri Carabidi, Coleotteri Stafilinidi Isopodi e Ragni in studi di ecologia applicata. Ungulati e micro mammiferi, effetti sulle comunità del disturbo antropico, esempi di applicazione e casi studio. 2) L’acqua, risorsa e ambiente di vita. L’ecosistema lago: morfometria del bacino, bilancio idrico. Trasparenza come indicatore di produttività. Idrodinamica e bilancio termico dei bacini lacustri. Distribuzione dell’ossigeno disciolto. Il caso dei laghi di Avigliana. Azoto nelle acque: origine dei nitrati e loro controllo. Il fosforo e l’eutrofizzazione. Fito, zoo plancton e macrofite della zona riparia. I corsi d’acqua: idrologia, morfologia, erosione e deposizione. Perifiton, macroinvertebrati e ciclo della materia. Pesci e zonazione ittica, specie alloctone. Opere in alveo e conseguenze ecologiche. DMV. Definizione di sistema ecologico costiero. Zonazione verticale. Piano ad litorale e piano sopralitorale. Zone di transizione: flora e fauna associate, parametri condizionanti. Mesolitorale: flora e fauna associate, principali biocenosi, parametri condizionanti. Infralitorale: flora e fauna associate, principali biocenosi, parametri chimicofisici influenzanti il sistema. L’ecosistema a Posidonia, flora e fauna associate. Alterazioni della fascia costiera: cause naturali ed antropiche, forme di protezione e tutela. 1) La problematica ambientale ed il mondo del lavoro. La responsabilità condivisa per uno sviluppo economico sostenibile. Strategie di business ambientale ed i sistemi di gestione. Il sistema aziendale e ambiente. I costi ambientali. Il bilancio sociale ed il bilancio ambientale 17 SSD docente Docente responsabile (nome e qualifica) 32; 32 N. ore altro (es. tirocinio…ecc.) voto finale N. ore di studio individuale N. ore di lezione frontale Modalità di svolgimento (convenzionale/teledidattico) Semestre Anno di corso Tipologia insegnamento (lezione, seminario, tirocinio, stage, ..) Lingua base SSD Discipline ecologiche CFU caratterizzante N. ore totali Modalità di verifica (voto/idoneità) Biomonitoraggio ambientale Ambito disciplinare Attivita' formativa Denominazione insegnamento II anno - curriculum “Valutazione ambientale per la gestione del territorio” (Torino) - non attivato nell’a.a. 2009/2010 TESTI di riferimento - R. Bettinetti et al. Ecologia delle acque interne. Città studi, Milano, 2007; - R. Bertoni. Laghi e scienza, Introduzione alla limnologia. Aracne, 2006; - Cognetti et al. Biologia marina. Il Sole 24 Ore Edagricole, 2008. - Materiale didattico su http://naturali.campusnet.unito.it/cgibin/home.pl/View?doc=lm_agam.html - Materiale didattico su http://naturali.campusnet.unito.it/cgibin/home.pl/View?doc=lm_agam.html Ecologia animale e gestione della fauna Impostazione del procedimento di analisi e di valutazione degli impatti sull’ambiente connessi alla realizzazione del progetto stesso (con particolare attenzione alle componenti naturali fisicobiologiche e paesaggistiche). Valutazione e interpretazione di dati sperimentali di laboratorio. Trasmissione e divulgazione dell’ informazione sugli effetti delle alterazioni ambientali. Conoscenze aggiornate delle interazioni tra animali e loro ambiente; nonché delle metodologie di studio dell’ecologia animale. Informazioni pratiche per operare in campo e strumenti conoscitivi necessari alla realizzazioni di piani di gestione faunistica. Lo studente dovrà maturare la capacità di impostare ricerche in questi ambiti ricorrendo alle più recenti metodologie di analisi. 2) Generalità sulle procedure di valutazione ambientale. Il modello DPSIR; la struttura di un SIA; le matrici d’impatto. Metodi per le valutazioni ambientali: uso degli indicatori e costruzione degli indici. Le componenti ambientali: gli ecosistemi e il paesaggio come ecomosaico (con cenni ai corridoi faunistici). Fauna, vegetazione e flora. Ambiente idrico: fonti di pressione, impatti, indicatori. Rumore e vibrazioni, campi elettromagnetici. Radiazioni e salute pubblica. Suolo e sottosuolo. Normativa VIA, VAS, VIEC; ruolo dei diversi “attori” (Proponente, ARPA, Ministero). Analisi di un caso studio. Predazione, nicchia e competizione interspecifica. Territorialità. Competizione interspecifica. Ecologia comportamentale e ottimizzazione territoriale. Uso dello spazio, home range e movimenti locali, radiotracking. Ecologia di metapopolazione. Osservazione diretta e rilevamento indiretto. Metodi di censimento, catture e marcature. Conservazione della biodiversità animale. Aree protette. Prelievi animali. Principi di gestione faunistica. Unità di gestione e Linee guida di gestione della fauna italiana. 18 - Testi e materiale didattico su http://lmbiologia.campusnet.unito.it/cgibin/docenti.pl/Show? _id=arolando;sort=DEFAULT;search=;hits=123 Tipo insegnamento (normale, articolazione in moduli e loro caratteristiche, di sola frequenza) Tipologia insegnamento (lezione, seminario, tirocinio, stage, ..) Anno di corso caratterizzante Lingua base Entomologia Applicata Italiano normale lezione 2 Discipline biologiche BIO/05 primo semestre convenzionale Voto finale 5 40 85 NOTE SSD docente Docente responsabile (nome e qualifica) n. ore altro (es. tirocinio…ecc.) n. ore di studio individuale n. ore di lezione frontale CFU modalità di verifica (voto/idoneità) Modalità di svolgimento (convenzionale/teledidattico) N. ore totali Semestre SSD Ambito disciplinare Attività formativa Denominazione insegnamento II anno - curriculum “Monitoraggio dell’inquinamento, criteri di bonifica e riqualificazione territoriale” (Piemonte orientale) non attivato nell’a.a. 2009/2010) contratto Modulo 1 3CFU "Effetti dell'inquinamento sui vegetali e loro uso per monitoraggio e bonifica di ambienti contaminati" Berta Graziella Sistemi di bonifica e valutazione del rischio caratterizzante Discipline biologiche BIO/01 Discipline ecologiche BIO/07 Discipline chimiche CHIM/12 Italiano moduli lezione 2 primo semestre convenzionale Voto finale 3+3+5 24 24 40 76 76 85 Graziella Berta BIO/01 BIO/07 Modulo 2 3CFU “Valutazione del rischio ambientale nei siti contaminati “ Viarengo Aldo Modulo 3 5CFU “Chimica degli inquinanti “ Digilio Giuseppe Legislazione antiinquinamento caratterizzante A scelta stage Prova finale altre attività altre attività altre attività Denominazione insegnamento Entomologia Applicata Sistemi di bonifica e Discipline giuridiche, economiche e valutative IUS/10 italiano normale A scelta- - - - Stage - - frequenza Prova finale - - - lezione 2 2 stage 2 primo semestre convenzionale primosecondo semestre primosecondo semestre Secondo semestre Obiettivi formativi specifici (risultati di apprendimento previsti e competenze da acquisire) Fornire agli studenti le nozioni di base relative alla morfologia, fisiologia, sistematica ed evoluzione del più grande gruppo di organismi animali del pianeta. In particolare, fornire una panoramica delle interazioni InsettiUomo, dall’entomologia applicata al monitoraggio della qualità ambientale a cenni di entomologia medica, veterinaria, agraria, forestale. Fornire agli studenti le nozioni di base sulle interazioni sostanze Voto finale 4 32 68 Voto finale 8 Giudizio finale 6 150 Giudizio finale 25 625 contratto Programma Gli Insetti: origine e relazioni filogenetiche del più grande gruppo di organismi animali del pianeta. Organizzazione generale del corpo. Il tegumento. Morfologia delle appendici. Elementi di fisiologia e morfologia: principali sistemi. Sviluppo e metamorfosi. Mute. Emimetabolia ed olometabolia. Riproduzione: anfigonia, partenogenesi. Dimorfismo sessuale e sistemi riproduttivi. Principi di sistematica degli Insetti: classificazione e biologia dei principali ordini Life-styles e biologia di popolazione. Modelli di crescita, competizione. Struttura trofica delle comunità e catene alimentari. Gli insetti e l’uomo: elementi di entomologia agraria, medica e forestale. Gli insetti nel monitoraggio della qualità ambientale: modelli teorici, esperienze ed esercitazioni pratiche in campo ed in laboratorio. 1) Il corso è focalizzato sugli effetti di stress biotici ed abiotici sulle piante, dai livelli cellulare e molecolare a quello organismico, con particolare riferimento ai metalli pesanti. Si affronteranno 19 TESTI di riferimento Davies R.G. “Lineamenti di Entomologia” Zanichelli, 1990M 1) Modulo 1: verranno forniti gli appunti delle lezioni e consigliate letture specifiche durante il corso argomenti riguardanti il biomonitoraggio ed il fitorisanamento. valutazione del rischio Legislazione antiinquinamento xenobiotiche-organismi vegetali, e sulle tecniche di fitorisanamento, anche ricorrendo a "casi studio". Capacità di gestione dei siti contaminati in base al livello di rischio ambientale oggettivamente valutato. Fornire agli studenti una panoramica delle interazioni tra sostanze inquinanti ed i comparti ambientali e della relazione tra stato chimicofisico dell’inquinante e potenziale di rischio ambientale. Il corso si propone di formare lo studente non solamente verso la conoscenza del diritto ambientale, ma di fornire anche strumenti di lettura e di scrittura dei provvedimenti attuativi. 2) Introduzione all’analisi del rischio ecologico. Studio preliminare: costruzione del modello concettuale, individuazione delle sorgenti di stress ambientale, definizione delle vie di dispersione degli inquinanti e di esposizione, individuazione degli obiettivi sensibili. Determinazione del rischio: l’approccio TRIAD, il monitoraggio biologico-chimico, stima dei parametri ecotossicologici (EC50, EC10, ecc), impatti a diversi livelli di organizzazione biologica: evoluzione della sindrome di stress in differenti organismi animali e vegetali; analisi di rischio sito-specifica: parametri chimici (dalla concentrazione dell’inquinante nelle matrici ambientali alla biodisponibilità), parametri ecotossicologici su organismi vegetali e animali, parametri ecologici, integrazione dei dati. L’analisi di rischio ecologico in Europa: differenti approcci e loro integrazione. I software di analisi: struttura e applicazione 3) Proprietà generali degli inquinanti ambientali: solubilità, biodegradabilità, bioconcentrazione, bioingrandimento, speciazione, persistenza, caratteristiche tossicologiche. Richiami di chimica inorganica descrittiva. I metalli di transizione: proprietà generali, complessazione, stato redox, equilibri di solubilità, diagrammi pE/pH. Fonti, ciclo biogeochimico, distribuzione dei metalli e dei principali inquinati inorganici ed organometallici nell’ambiente. Tossicità dei metalli pesanti e patologie correlate, alterazione antropogenica della distribuzione dei metalli nella biosfera. Inertizzazione, mobililizzazione, e speciazione degli inquinanti in ambiente acquoso. Proprietà chimico fisiche del suolo e chimica dei microinquinanti inorganici nel suolo. Valutazione della biodisponibilità degli inquinanti inorganici. Metodologie di estrazione ed analisi. Metodi chimici per il risanamento. Il tema dello sviluppo sostenibile, la sua nascita e la sua successiva evoluzione, costituisce l’avvio del corso. In questa sede verranno esaminate le evoluzioni in sede di diritto internazionale, europeo e italiano. Il diritto ambientale, infatti, si articola per scala dimensionale. Per una corretta lettura della legislazione e della disciplina adottata nel nostro Paese occorre comprendere i principi fondanti il diritto ambientale internazionale e gli obiettivi ai quali tende. Verranno esaminati i testi delle principali conferenze e convenzioni, saranno studiati i principi assunti dal diritto ambientale europeo e dal diritto ambientale italiano. Sarà, inoltre, definito il concetto di bene giuridico ambiente assunto nel nostro ordinamento. La programmazione e la pianificazione nei diversi settori ambientali rappresentano uno strumento strategico per la tutela ambientale. Tuttavia, ognuna di esse hanno specificità che debbono essere rilevate e portate in evidenza. In questo modulo verrà tratta la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), il diritto all’informazione e all’accesso dei documenti. Verranno, inoltre, fornite nozioni rudimentali del procedimento amministrativo e delle forme di tutela giurisdizionale. L’ultima sezione del programma riguarderà gli atti di assenso – autorizzazioni, registrazioni, concessioni, nulla osta, etcc… - che sono previste per ogni diversa settorialità: acque, bonifica dei siti contaminati, aria, Valutazione d’impatto ambientale (VIA), Valutazione d’Incidenza (VI), Autorizzazione Ambientale Integrata (AIA), Emas, Ecolabel, rifiuti, conservazione della natura, etcc… 20 Modulo 2: J. Jensen, M. Mesman “Ecological Risk Assessment of Contaminated Land – Decision support for site specific investigations Modulo 3: -C. Baird, M. Cann “Chimica Ambientale” seconda ed. italiana, Zanichelli, 2006. -S.E. Manahan “Chimica dell’Ambiente” (edizione italiana), Piccin, 2000. -G.W. van Loon, S.J. Duffy “Environmental Chemistry” 2nd Ed Oxford University, 2005 Dispense 21