variante generale prg `99 - Comune di Neviano degli Arduini

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variante generale prg `99 - Comune di Neviano degli Arduini
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
COMUNE DI NEVIANO DEGLI ARDUINI
PROVINCIA DI PARMA
VARIANTE GENERALE P.R.G. ‘99
ADOZIONE:
Del. C.C. n°______ del _________
CONTRODEDUZIONE ALLE
OSSERVAZIONI E ALLE RISERVE:
Del. C.C. n°______ del _________
APPROVAZIONE:
Del. C.P. n° ______ del _________
ELABORATO
C
Settembre 1999
RELAZIONE DI ANALISI
IL SINDACO
IL SEGRETARIO
PROGETTO:
- Studio di Architettura e Urbanistica Dott. Arch. Guido Leoni
Via Affò, 4 - Parma - telefono/fax (0521) 235610
DIRECTORY: 9810NEVIANO.PRG\
FILE: RELAZIONE_ANALISI.DOC
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Progettista:
Arch. Guido Leoni
Collaboratori:
Ing. Paolo Bertolotti
Arch. Michela Comani
Arch. Pierfrancesco Lino
Laura Leoni
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
INDICE
Cap. 1° -
ANALISI SOCIO-DEMOGRAFICHE
PREMESSA
1.1 CONDIZIONE DEMOGRAFICA
1.1.1 Andamento demografico e mobilità territoriale
1.1.2 Struttura di età (tab. 6-7-8)
1.1.3 Struttura familiare (tab. 10-11-12-13-14)
Tabelle 1-15
1.2 CONDIZIONE ABITATIVA
Tabelle 16-25
1.3 CONDIZIONE OCCUPAZIONALE, ECONOMICA E PRODUTTIVA.
FABBISOGNO OCCUPAZIONALE
1.3.1 Dinamica dell'occupazione
1.3.2 La struttura delle imprese
Tabelle 26-31
1.3.3 La condizione produttiva del Settore Agricolo
Tabelle 4.1-4.10
Cap. 2° -
CENSIMENTO DELLE CASE SPARSE
2.1 ANALISI DEGLI INSEDIAMENTI SPARSI: CENSIMENTO DEGLI EDIFICI IN
ZONA AGRICOLA CONNESSI E NON CONNESSI CON L’ATTIVITÀ AGRICOLA
(Tav. A1 - Allegato A 2)
2.2 CENSIMENTO E SCHEDATURA DEGLI EDIFICI CON CARATTERISTICHE DI
BENE CULTURALE O DI VALORE STORICO-TESTIMONIALE IN ZONA
AGRICOLA (E)
1
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Cap. 3° -
ANALISI DEI VINCOLI
3.1. STATO DI FATTO E CARTA DEI VINCOLI (aggiornato al settembre 1999)
3.1.1
STATO DI FATTO
3.1.1.1 Analisi degli insediamenti sparsi
3.1.1.2 Condizioni Urbanistiche
3.1.2 ANALISI DEI VINCOLI
Cap. 4° -
SCHEDATURA DELLE ZONE “A” E ANALISI STORICO-ICONOGRAFICHE
Cap. 5° -
BOZZA DI IPOTESI PROGETTUALI PER GLI EDIFICI DI VALORE STORICOTESTIMONIALE IN ZONA AGRICOLA E PER LE ZONE A
5.1 EDIFICI DI VALORE STORICO-TESTIMONIALE IN AREE AGRICOLE – “ZONE E”
5.2 ZONE OMOGENE A
2
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
ELENCO DELLE TAVOLE E DEGLI ELABORATI ALLEGATI
A = Tavole ed elaborati grafici
A1 = Stato di fatto – Condizioni urbanistiche e analisi
degli insediamenti sparsi
7 tavole - scala 1: 5000
A2 = Analisi degli insediamenti sparsi: censimento degli edifici in Zona
Agricola “E” con carattere di interesse storico-testimoniale
95 schede
A3 = Insediamenti storici
1 tavola - scala 1:25000
A4 = Planimetrie catastali storiche al 1938
2 tavole - scala 1: 2000
B = Tavole
B1 = Carta dei vincoli
2 tavole - scala 1:10000
B2 = Carta dei vincoli
7 tavole - scala 1: 5000
B3 = Carta di Sintesi dello stato di fatto e dei vincoli
1 tavola - scala 1:25000
C = Elaborati non grafici
C
= Relazione di Analisi
D = Tavole
Dn° = Analisi delle Zone Omogenee “A” e bozza di progetto
36 tavole – scale varie
3
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Cap. 1° - ANALISI SOCIO-ECONOMICHE
PREMESSA
Le
successive
analisi
–
condizioni
demografiche,
abitative,
occupazionaliproduttive – sono state condotte operando un
confronto fra il Comune di Neviano degli
Arduini e le realtà di altri Comuni: in
particolare si è ritenuto necessario, nel
redigere una variante generale di PRG,
inquadrare le problematiche di uno specifico
contesto territoriale – il Comune di Neviano
degli Arduini – nell’ambito delle relazioni che
si sono stabilite fra questo e i territori di alcuni
Comuni vicini; questo ambito intercomunale
evidenzierà gli elementi di omogeneità e/o
differenziazione fra il Comune di Neviano
degli Arduini e realtà territoriali ad esso
vicine, fornendo quelle conoscenze che
consentiranno di individuare gli obiettivi
specifici di programmazione sui quali basare
le ipotesi pianificatorie di P.R.G.
Sono state pertanto confrontate alcune
delle principali condizioni demografiche,
abitative, economiche, negli anni 81-91 e
1997 (in alcuni casi) relative al Comune di
Neviano degli Arduini e dei Comuni della
Comunità Montana Appennino Parma Est
raggruppati, nelle tabelle successive, per
realtà
territoriali
omogenee:
Neviano,
Langhirano, Lesignano Bagni (Comuni
confinanti); Calestano, Felino, Sala Baganza
(Comuni della Val Baganza); Corniglio,
Tizzano, Monchio, Palanzano (Appennino
Est).
Le analisi specifiche di Neviano, fanno
riferimento ai dati ISTAT del 13° censimento
dell’ottobre 1991; per i principali dati
demografici e abitativi, è stato svolto un
aggiornamento al 31 dicembre 1997.
Le analisi di seguito esposte, costituiscono un
primo livello di analisi che si integrerà con
altri studi di tipo storico e ambientale.
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P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
1.1
CONDIZIONE DEMOGRAFICA
1.1.1
Andamento demografico e mobilità
territoriale
Il comune di Neviano al settembre 1998,
conta 3.596 abitanti e 1.694 famiglie, con
una superficie di 47,53 kmq e pertanto con
una densità di 34 abitanti/kmq, questi dati
pongono il Comune in una condizione media,
con Tizzano e Calestano, rispetto agli altri
Comuni della Comunità Montana; i più alti,
con densità che variano di 120 ai 160
ab./kmq, sono i comuni di Langhirano, Felino,
Sala Baganza; i soli altri Comuni con densità
più basse sono quelli montani di Corniglio,
Monchio, Palanzano (dai 19 ai 24
abitanti/Kmq).
Negli anni 1981 - 91 – 97 nei Comuni della
Comunità Montana si sono manifestate 3
diverse tendenze (tab.2):
− una prima fascia di Comuni, quelli
appenninici con un costante e forte calo
demografico, anche se percentualmente
inferiore dopo il 1991;
− una seconda fascia, caratterizzata da un
costante incremento demografico: per i
Comuni di Langhirano, Felino, Sala
Baganza e Lesignano; quest’ultimo è il
Comune che ha avuto l’incremento
percentuale più alto;
− una terza fascia, con una tendenza alla
stabilità demografica per i Comuni di
Neviano e Calestano, pur con una
flessione fra 1981 – 91;
In particolare Neviano fra il 1981-91 ha
avuto un calo di – 356 abitanti (-9%), per
poi passare ad un leggero incremento fra
il 1991-97 di +21 abitanti (+1%).
MOBILITÀ INTERNA (tab. 3 – 4)
Centri Abitati 1
−
−
A Neviano la popolazione complessiva
dei Centri Abitati al 1991 era di 1.197
abitanti (33%), con una calo dal 1981 di –
160 abitanti (pari al –11,8%). A titolo
esemplificativo la popolazione dei centri
abitati per altri Comuni della Comunità
Montana è pari al 45% per Lesignano, al
66% per Corniglio.
Il dato fondamentale è comunque
l’assenza di centri polarizzanti con alti
valori assoluti di popolazione; i tre
maggiori centri – Neviano con 138
abitanti, Scurano con 235 abitanti, La
Costa con 150 abitanti – hanno una
1
L’elenco dei Centri Abitati e Nuclei, coincide con il
Censimento ISTAT 1991.
5
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
−
−
popolazione pari al solo 14 % della
popolazione comunale (si pensi al
confronto con la maggior parte delle altre
realtà comunali – ad eccezione di alcuni
Comuni
appenninici
–
dove
la
popolazione del capoluogo varia fra il 5060% della popolazione comunale).
Gli altri centri abitati con popolazione al
1991, compresa fra i 50-100 abitanti
sono:
Ariolla (79 abitanti), Campora (84
abitanti),
Cedogno
(89
abitanti),
Provazzano (68 abitanti), Sella di
Lodrignano (78 abitanti), Urzano (70
abitanti).
I rimanenti 6 centri abitati al 1991
avevano una popolazione inferiore ai 50
abitanti:
Lupazzano (33 abitanti), Misano (30
abitanti), Mozzano (50 abitanti), Ozzale
(41 abitanti), Sasso (43 abitanti), Vezzano
(79 abitanti).
Case Sparse
La popolazione al 1991 delle case sparse era
di 1.268 abitanti (35%), con un calo dal 1981
di –143 abitanti (pari a –5,4%); pur se il calo
è inferiore ai decenni precedenti, emerge la
differenza con il Comune confinante di
Lesignano dove c’è stata una forte inversione
di tendenza con un incremento del +50%
degli abitanti nelle case sparse.
La popolazione, quindi del forese (case
sparse più nuclei) (tab. 4) rappresenta il
67%
della
popolazione
comunale;
percentuale
notevolmente
alta,
considerando che mediamente per i Comuni
della Provincia la percentuale è attorno al
30%.
Occorre evidenziare che fra 1981-1991, il
calo maggiore in percentuale e di valore
assoluto si è avuto tuttavia nei centri abitati.
NATALITÀ – MIGRAZIONE (tab. 5)
Nuclei
2
La popolazione al 1991 dei Nuclei Abitati era
di 1.149 abitanti (31,7%); la cui popolazione
complessiva dal 1981 è calata di -53 unità
(pari a – 4,4%).
2
Altri importanti indicatori sono i saldi
demografici in relazione ai saldi di natalità e
migratori.
Nel Comune di Neviano degli Arduini, il saldo
di natalità dal 1981 al 1997 è costantemente
negativo (fenomeno peraltro generalizzato);
Come nota 1.
6
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
viceversa il tasso migratorio, dal 1981 al
1997 è quasi sempre positivo, con le punte
più elevate nel 1992 e 1993; il numero delle
famiglie presenta valori oscillanti pur con
tendenza all’incremento.
Considerando che dal 1991 la popolazione è
stabile, e che il saldo naturale (nati – morti) è
costantemente negativo (-315 abitanti), risulta
che la stabilità di popolazione è in
relazione
alla
sola
mobilità
della
popolazione; infatti dal 1991 al 1997 il saldo
migratorio presenta complessivamente un
valore positivo di +285 abitanti (-473 abitanti
per
emigrazione,
+758
abitanti
per
immigrazione).
presentino un ordine di grandezza
maggiore, pari o minore di quello delle
classi oltre i 55 anni, si qualifica la
popolazione
come
progressiva,
stazionaria o regressiva (che equivale ad
un processo di invecchiamento).
Il processo di invecchiamento, come
fenomeno generale della Provincia, inizia
negli anni ’60, e aumenta nei decenni
successivi.
Nel 1981 il processo di invecchiamento è
ormai generalizzato con valori omogenei
su tutta la Provincia, con valori medi della
differenza fra le classi estreme attorno ai
15/16 punti percentuali.
−
1.1.2
Struttura di età
(tab. 6 - 7- 8)
La struttura della popolazione per classi di
età, è uno dei principali indicatori per valutare
la condizione demografica da un punto di
vista anche qualitativo.
Una prima visione d’insieme di alcune
caratteristiche strutturali della popolazione la
si può ottenere dall’applicazione degli indici
di Sundbarg: la somma degli individui fra i
15 e i 55 anni costituisce un’invarianza
demografica, costituendo tale somma circa il
50% della popolazione; ne segue che, a
seconda che le classi inferiori ai 14
Nel 1981 (tab.6) nella Comunità Montana
(A. P. Est), sulla media totale dei Comuni
la differenza fra i due estremi risulta di 22
punti percentuali, quindi più alta rispetto
alla media Provinciale; questo valore ha
valori ancora più alti per i Comuni della
Montagna (attorno a 30 / 33 punti
percentuali); valori decisamente più bassi
presentano i Comuni della fascia
pedecollinare quali Sala (8 punti), Felino
(10 punti), Langhirano (13 punti).
Neviano presenta un valore di 33 punti
percentuali, quindi fra i più alti.
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P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
-
Nel 1991 (tab.6) il processo di
invecchiamento aumenta sulla media
totale dei Comuni della Comunità
Montana (la differenza fra le 2 classi
estreme di età è di 25 punti percentuali),
ma con valori molto diversificati fra i
Comuni:
•
si accentua la differenza fra le 2 classi
per i comuni della Montagna dove
l’invecchiamento aumenta sensibilmente,
con valori che oscillano fra i 38 / 42
punti di differenza fra le due classi
(con casi estremi, come il Comune di
Corniglio, dove la popolazione di oltre
55 anni supera il 50%); il processo di
invecchiamento aumenta percentualmente
in modo molto forte anche per gli altri
Comuni: Sala passa da 8 punti
percentuali di differenza a 16; Felino
da 10 a 16; Langhirano da 13 a 21;
unico comune in controtendenza
rispetto a tutti i comuni della Comunità
Montana è Lesignano, la cui
differenza percentuale fra le due classi
diminuisce di 1 punto percentuale, con
valori di differenza del 15%.
•
Neviano, presenta ancora valori molto
alti – differenza percentuale di 36,6% pur non verificandosi il forte
incremento
del
processo
di
invecchiamento avuto negli altri
Comuni.
La popolazione superiore ai 55 anni è attorno
al 46% (1.682 unità, con un calo di –45
unità), con valori simili a Tizzano e Monchio;
la popolazione più giovane inferiore ai 14
anni è di 359 unità (pari al 9,9%), con un calo
di 100 unità circa dal 1991.
La popolazione complessiva fra i 14 – 55
anni risulta quindi di 2.041 abitanti, pari al
56% della popolazione totale.
Analizzando per Neviano i dati per classi
quinquiennali di età nel decennio 1981 – 91
(tab.7), risulta:
− La popolazione sotto i 14 anni di età
risulta diminuita di 97 unità, pari a –
21%.
Importante al fine del dimensionamento
delle strutture scolastiche la popolazione
fra 0 – 14 anni, risulta essere al 1991:
•
0 – 4 anni, di 109 unità, con un calo di
– 18 unità;
•
5 – 9 anni, di 116 unità, con un calo di
– 44 unità;
•
10 – 14 anni, di 134 unità, con un calo
di – 35 unità.
−
La popolazione fra i 15 – 54 anni,
risulta avere un calo complessivo di 45
unità, pur se differenziati fra le sottoclassi
di età:
8
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
•
•
fra i 55 e 74 anni vi è un calo di 129
unità,
nella
media
del
calo
complessivo demografico fra l’81-91
(pari al 9%); in questo quadro si
evidenzia
l’incremento
della
popolazione oltre i 75 anni (+84 unità
pari a + 18%).
Significativo, come dato positivo,
l’incremento di +104 unità (pari a
+31%) della classe fra i 25-34 anni.
−
Che il processo di invecchiamento a
Neviano sia meno forte che nella
media
Provinciale,
risulta
anche
dall’analisi della classe di età della
popolazione oltre i 55 anni: infatti
complessivamente
rappresentano
il
29,8% (contro il 36,7% della media della
Comunità
Montana);
soprattutto
è
significativo il dato che la classe di età fra
65 – 75 anni diminuisce, anziché
aumentare.
−
Di notevole importanza risulta essere la
classe di età in rapporto al sesso:
complessivamente
la
popolazione
maschile e femminile si distribuisce
attorno al 50%, con differenze nell’ambito
di alcune classi di età:
•
con prevalenza maschile nelle classi
fra 15-24, 35-44, 45-54, 55-64;
•
1.1.3
con prevalenza femminile nelle classi
fra 65-74, e soprattutto oltre 75.
Struttura familiare
(tab. 10 - 11- 12 – 13 - 14)
Il dato generale più rilevante di tutta la
Provincia è il progressivo calo del numero
medio dei componenti per famiglia; la
media provinciale è passata da 3,8
componenti/famiglia del 1951 a 2,5 del 1991.
Negli ultimi 6 anni, dal 1991 al 1996, per i
Comuni della Comunità Montana, si è passati
da
un
valore
di
2,65
a
2,33
componenti/famiglia, con valori tuttavia
differenziati fra i Comuni.
Le differenze più alte (fra 4 – 5 punti
percentuali) si sono verificate nei Comuni
dell’Appennino (dove al 1991 i valori sono
molto bassi variando fra 2,0 e 2,1
componenti/famiglia); attorno alla differenza
di 1 / 2 punti percentuali gli altri Comuni, con
l’eccezione del solo Comune di Neviano,
dove il numero componenti/famiglia di 2,70
rimane invariato dal 1981 al 1991.
Neviano è passato da 2,50 comp./famiglia
al 1981 a 2,16 componenti/famiglia del
1991, valore che si è ulteriormente abbassato
a 2,12 comp./famiglia del 1998.
9
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Rapportando le percentuali di variazione fra
abitanti e famiglie i valori sono molto
differenziati fra i comuni: Corniglio, Tizzano,
Monchio, Palanzano, al calo demografico si
accompagna anche il calo del numero delle
famiglie, pur se in percentuali più basse di
quello della popolazione; per gli altri Comuni
l’incremento più alto è stato a Felino (+ 713
famiglie, pari a + 40%).
Neviano:
− fra 1981 e 1991 è stato pressoché stabile
(1.557 famiglie al 1981, 1.540 famiglie al
1991), al quale aveva corrisposto un più
forte calo demografico (-356 abitanti, pari
al –9%).
− fra il 1991 e 1996, questo processo si è
invertito con un incremento di +142
famiglie (pari a +9%), per un totale di
1.682 famiglie, al quale ha corrisposto un
più modesto incremento demografico
(+21 abitanti, pari a +1%).
•
le famiglie in coppia con figli sono 393,
pari al 26% del totale.
La definizione quantitativa di queste tipologie
di famiglia, avrà importanti ricadute sul tipo e
sulla qualità dei servizi e delle strutture
pubbliche.
−
Altro importante parametro per valutare la
condizione qualitativa della struttura
demografica, è il grado di istruzione
della popolazione (tab.15): emerge
come dato complessivo, fra 1981 – 91, un
forte incremento della popolazione con
titolo di studio dalla licenza media alla
laurea (+ 337 persone pari a + 35%);
questo dato diventa ancora più rilevante
se si considera l’incremento della
popolazione con diploma (+ 185 persone,
pari a + 77%).
Per valutare le famiglie e componenti per
ampiezza di famiglia, si rinvia alle Tabelle 1112 (al 1991); di questi valori particolarmente
significativi sono:
•
le famiglie con una sola persona sono
492, pari al 32%;
•
le famiglie in coppia senza figli sono 355,
pari al 23%;
•
le famiglie in coppia con solo padre o sola
madre con figli sono 27, pari al 5%;
10
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
NEVIANO DEGLI ARDUINI
VARIAZIONI DEMOGRAFICHE DAL 1861 – 1991
1861
1951
1961
1971
1981
1991
1997
5.247
7.720
5.995
4.351
3.970
3.614
3.635
Alloggi Occupati
-
2.054
1.818
1.453
1.489
1.535
-
Alloggi non occupati
-
250
462
776
1.346
1.445*
-
Totale Alloggi
-
2.304
2.280
2.229
2.835
2.980
-
Popolazione
Nota:
∗
Per Neviano i valori massimi di popolazione sono stati raggiunti nel 1921 con 8.312 abitanti e nel 1931
con 8.901 abitanti.
di cui 1.139 utilizzate per vacanza, 1.016 per lavoro e 123 per altri motivi.
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P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
1.2
CONDIZIONE ABITATIVA
differenziato, per alcune aree con valori
molto superiori alla stessa media regionale
che al 1971 è circa del 10%.
Ad
una
lettura
differenziata
per
comprensori,
si
rileva
infatti
una
percentuale elevatissima di alloggi vuoti
nei due comprensori Appennini PR Ovest
e PR Est, le più alte della Regione,
rispettivamente il 25,5% ed il 28,5%,
mentre il comprensorio Bassa Est al 1971
è su valori del 6%.
Il Comune di Neviano al 1981 presenta
una percentuale di alloggi vuoti del 47,5%
(n° 1.346), quindi nell’ambito dei valori del
44-54% relativi ai Comuni di Calestano,
Corniglio e Tizzano; mentre i valori per i
comuni di Felino e Sala Baganza sono del
20-21%; ciò evidenzia soprattutto la
vocazione turistica dei territori collinari
e quindi la presenza di seconde case.
• Il primo dato emergente, considerando le
variazioni globali degli ultimi decenni, è
che l'aumento delle abitazioni e delle
stanze occupate è stato un fenomeno
generalizzato in molte aree del territorio
provinciale; in particolare il confronto del
numero di abitazioni fra il 1981 ed il 1991
evidenzia un aumento differenziato fra i
comuni pedecollinari, con valori del 3-6%
per Neviano, Lesignano, Langhirano,
Calestano, e valori più elevati, 11-12%
per Sala Baganza e Tizzano, fino al
+23,9% di Felino (tab. 16).
Per assegnare un significato a questo
fenomeno occorre tuttavia relazionarlo ad
altri importanti indicatori quali: gli indici di
affollamento, il numero medio di stanze
per abitazione, gli alloggi non occupati.
Analizzando le variazioni fra il 1981 ed il
1991 degli indici di affollamento si verifica
che a Neviano il rapporto fra abitanti e
stanze di abitazioni occupate e non, si
abbassa dallo 0,32 ab./stanza del 1981
al valore di 0,28 ab./stanza al 1991,
inferiore alla media provinciale di 0,46
ab./stanza.
Aggiornando la situazione degli alloggi vuoti
di Neviano al 1991 emerge una percentuale
di alloggi vuoti si attesta sul 48,5%,
nell’ambito dei valori del 46-61% dei Comuni
di Calestano, Corniglio e Tizzano; i valori per
i comuni di Felino e Sala Baganza sono del
13-18%; per Lesignano del 37%.
• All'interno della provincia di Parma
l'aumento delle abitazioni vuote fra il
1951 e il 1971 è avvenuto in modo
Neviano: complessivamente al 1991 le
abitazioni occupate sono 1.535 (tab. 16b),
le abitazioni non occupate da residenti
12
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
sono 1.445 per complessivi 2.980 alloggi;
considerando che il numero delle famiglie è
1.540 sono ipotizzabili al 1991 solo n° 5
casi di coabitazione.
Dal 1981 al 1991, l'incremento degli alloggi
occupati è stato di 46 alloggi (+3%), mentre
per gli alloggi non occupati da residenti
l’incremento è stato di 99 alloggi (+7%)
(tab. 16a).
Importante per conoscere la disponibilità di
alloggi da inserire nel calcolo del fabbisogno,
è il motivo della non occupazione e la
localizzazione degli alloggi vuoti (tab.19).
Relativamente
al
motivo
della
non
occupazione, al 1991 su un totale di 1.445
alloggi, vi sono 1.016 (70,3%) alloggi utilizzati
per vacanza, e 123 (8,5%) alloggi utilizzati
per lavoro od altro, per cui restano solo 306
alloggi non utilizzati (21,2%).
Analizzando il numero di alloggi al 1991 per
distribuzione fra centri abitati, nuclei e case
sparse, risultano cosi suddivisi (tab. 17):
Centri abitati: 506 abitazioni occupate con
506 famiglie e 439 alloggi non
occupati (18%), per un totale di
945 alloggi. Le famiglie sono
quindi il 33% del totale,
equivalente al 33% della
popolazione residente
nei
centri abitati (1.197abitanti).
Nuclei:
Case sparse:
510 abitazioni occupate con
508 famiglie, gli alloggi non
occupati sono 519 (33%), per
un totale di 1.027 alloggi. Le
famiglie sono quindi il 33% del
totale, di poco inferiore al 31%
della popolazione residente.
521 abitazioni occupate con
523 famiglie, gli alloggi non
occupati sono 497 (35%). Le
famiglie sono quindi il 34% del
totale, di poco inferiore al 35%
della popolazione residente.
Emerge come dato fondamentale una
distribuzione sostanzialmente omogenea
della popolazione, delle famiglie, degli
alloggi occupati e non fra i centri abitati,
nuclei e case sparse, ciascuno con un
valore equivalente di 1/3 circa.
Il numero medio di stanze per abitazione è
di 4,60 al 1981 (tab. 16a) nelle abitazioni
occupate
da
residenti,
e
di
4,3
stanze/abitazione per il totale delle abitazioni;
lo stesso dato al 1991 risulta aumentato a
5,0 nelle abitazioni occupate da residenti,
ed aumentato a 4,8 stanze/abitazione per il
totale delle abitazioni (1991).
13
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Questo
parametro
è
particolarmente
significativo per ipotizzare l'uso medio degli
alloggi e per Neviano è su un valore di
poco superiore alla media degli altri
Comuni del Comprensorio, infatti sul totale
delle abitazioni, i valori al 1991 risultano
essere del 4,5 st./ab. per Langhirano e
Calestano, di 4,8 st./ab. per Felino e
Corniglio, comunque paragonabile alla
media provinciale di 5,05 st./ab.
L'indice di affollamento complessivo per
alloggi occupati al 1991 risulta essere:
residenti/stanze occupate = 3.614/7.676 =
0,47; anche considerando il numero di stanze
solo per uso esclusivo di abitazione e
comprendendo
le
cucine
l'indice
di
affollamento resterà invariato, ciò fa
ipotizzare per Neviano un elevato
standard abitativo per le abitazioni
esistenti.
14
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
1.3
CONDIZIONE OCCUPAZIONALE,
ECONOMICA E PRODUTTIVA.
FABBISOGNO OCCUPAZIONALE
1.3.1
Dinamica dell’occupazione
La distribuzione della popolazione attiva fra i
vari settori della produzione (Primario,
Secondario e Terziario) ha subito in generale
molti cambiamenti negli ultimi decenni:
• al 1951 la composizione per settori di
attività della popolazione era ancora quella
del sistema economico d’anteguerra, a
carattere prevalentemente agricolo;
• al 1961 in generale il quadro dei settori di
attività appare profondamente mutato,
rispecchiando il fenomeno dell’esodo
agricolo e della crescita dell’industria a
carattere estensivo che punta sulla
moltiplicazione delle attività produttive più
che sull’aumento della composizione
organica del capitale;
• al 1971 il dato rilevante è la diminuzione
della popolazione attiva generalizzato a
tutta la Provincia, corrispondente ad una
popolazione regressiva con scarso potere
di rinnovamento, a causa del processo di
invecchiamento in atto già da questi anni e
l’aumento della scolarità, oltre che a
motivazioni economiche più generali;
• nel 1981 si ha una ripresa del tasso di
attività, con forte aumento del settore
terziario e diminuzione costante nel
settore primario ed un differente
andamento nel settore secondario, con
Parma che in contro tendenza aumenta di
poco la popolazione attiva, che presenta
un calo demografico e che perde il ruolo
storico di polo territoriale accentratore,
infatti Parma fra il 1981 ed il 1991
presenta un incremento di solo il +1,2% di
attivi ed addirittura Fidenza perde 43 unità.
A Neviano nel 1981 vi erano 556 attivi nel
settore primario (36%), 545 attivi nel settore
secondario (36%) e 426 attivi nel settore
terziario (28%), per un totale del 38,7% di
persone in attività; questa situazione
confrontata con gli altri Comuni del
Comprensorio, evidenzia un Comune che si
colloca nelle aree collinari con una scarsa
percentuale di attivi, di poco superiore del
34-37% di Corniglio, Tizzano, Calestano.
Il confronto con i dati del 1993, evidenzia che
il comune di Neviano continua in sintonia con
gli altri comuni collinari a risentire del calo
occupazionale, al calo di popolazione di
389 unità, pari al 9,6%, corrisponde un
calo di attivi del 5,1%, questo dato se
suddiviso per settore di attività, evidenzia
un calo del 10.6% nel settore primario, ma
una crescita del settore secondario del
1.3% e del settore terziario del 4,2% , in
15
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
controtendenza con la generale flessione
registrata nei Comuni di Corniglio e
Tizzano ed in linea con quanto registrato
nel Comune di Calestano.
I dati riferiti alla popolazione attiva (in
particolare i dati storici e comparati con gli
altri Comuni del Comprensorio) sono uno
degli indicatori più importanti per la
valutazione del ruolo economico del Comune
e del suo fabbisogno occupazionale:
Settore Primario: ha seguito l’andamento
generalizzato di forte calo di attivi dal 1951 ad
oggi, tuttavia al 1993 questo settore
presenta ancora una buona percentuale di
attivi, il 27,6% del totale attivi, 11% della
popolazione residente. Il dato se rapportato
con il 18,6 % di Corniglio, il (15%) di Tizzano
è senz’altro soddisfacente e dimostra quanto
sia trainante questo settore nell’economia
complessiva del Comune, ed al contempo ne
condiziona lo sviluppo in dipendenza
all’andamento generale dello specifico
settore.
Settore Secondario: rappresenta il valore più
basso del Comprensorio con il 38.8% del
totale attivi nel 1993, il 15,4% della
popolazione residente, che paragonato al
16,8% della media Provinciale, al 17,0% di
Parma,
si
evidenzia
essere
una
percentuale comunque bassa.
La popolazione attiva del settore
secondario si occupa principalmente di
attività manifatturiere (75%) e la restante
parte delle costruzioni (25%).
Settore Terziario: dal 1971 al 1991 in linea
con l’andamento generale si registra un
costante incremento fino ad arrivare nel 1993
al 33,5 % del totale attivi, il 13,3 % della
popolazione residente, che risulta essere la
percentuale più bassa del Comprensorio e
dei Comuni collinari.
La popolazione attiva del settore terziario
si occupa principalmente di servizi
pubblici (50%), buona parte di commercio
(30%) e la restante parte di ristorazione ed
alberghi.
Relativamente alle classi di età si evidenzia
che mentre la popolazione attiva dell’industria
o del terziario è preponderante nella fascia
da 30-54 anni, il settore agricolo presenta il
44% degli attivi con oltre 55 anni.
Altro elemento qualitativo è la valutazione
della differenza fra attivi ed addetti (attivi
delle Ditte poste in Comune di Neviano).
Nel Comune di Neviano, al 1991, la
percentuale di addetti è del 23,3 % dei
16
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
residenti, quindi almeno il 16,7% dei
residenti svolge la propria attività in altri
Comuni, pari ad oltre 600 persone.
Il fenomeno è comune nel Comprensorio
anche se con percentuali minori ai Comuni di
Lesignano, Calestano, Felino, Corniglio,
Tizzano, perciò si può supporre che buona
parte dei residenti attivi svolga la propria
attività nei Comuni vicini maggiormente
industrializzati, pur restando Parma il polo
accentratore delle attività terziarie.
1.3.2
La struttura delle imprese
Esaminando in dettaglio la situazione delle
imprese presenti a Neviano emerge la forte
struttura artigianale:
• per le imprese si ha la presenza di 138
strutture artigianali su 280 imprese
totali, (pari al 50%), in media con i
Comuni del Comprensorio fatto salvo
Langhirano (36%);
• per le unità locali (laboratorio, negozio,
studio, ecc.) su un totale di 335 unità
con 735 addetti (media di 2,2 add./unità,
valore basso rispetto la media
comprensoriale) si hanno 151 strutture
artigiane con 302 addetti (media di 2,0
add./unità); il numero di addetti per unità
produttiva locale di Nevaio (2,2 add./unità
è paragonabile al 2,5 add./unità di
Calestano, Corniglio e Tizzano, ma
inferiore agli altri
Comuni del
comprensorio ( 3,5 a Lesignano, 3,9 a
Langhirano).
Esaminando le ditte per ramo di attività
economica emerge che l’industria più
importante è quella manifatturiera che
occupa il 50% degli addetti, fra queste
particolare importanza la rivestono le
industrie alimentari, sempre con una
bassa media di 2,3 addetti cadauna, quindi
di piccole dimensioni, a questa seguono le
costruzioni (15% addetti), ed il commercio
(19% addetti) che occupano mediamente 1,52 persone per unità produttiva.
Il commercio presenta una struttura di
interesse locale, il commercio in sede fissa
dispone di 50 esercizi di cui 32 alimentari per
beni di prima necessità e 9 di articoli vari, gli
ambulanti sono 19 e gli esercizi pubblici sono
51 per un totale di 134 unità commerciali.
Gli esercizi alberghieri sono 6 con un totale di
468 posti letto complessivamente, quindi un
settore importante anche se con pochi
addetti, solo il 4%.
Importante
è
inoltre
la
condizione
imprenditoriale degli addetti del Comune, in
quanto 489 addetti (58%) sono autonomi ed il
42% dipendenti, per la gran parte dalle unità
locali delle imprese (29%).
17
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
1.3.3 La condizione produttiva del Settore
Agricolo
Il settore agricolo svolge un ruolo molto
importante nel contesto economico ed
occupazionale del Comune di Neviano, pur
nell’evoluzione negativa che in generale ha
interessato questo settore.
Si tratta di aziende che nella conduzione
familiare
integrata
da
manodopera
stagionale, ha ritrovato la flessibilità
necessaria per affrontare la generale crisi del
settore, infatti il 82% del numero di aziende
è
condotta
esclusivamente
con
manodopera familiare, dato paragonabile
ad altre realtà agricole come Lesignano e
Corniglio.
La superficie delle 559 aziende a conduzione
diretta del coltivatore, con solo manodopera
familiare, è di 6.488 ettari, pari ad una media
di 11,6 ettari per azienda.
Le aziende a conduzione familiare
occupano l’83% del territorio coltivato,
quindi indipendentemente dalle dimensioni
della singola azienda è preponderante la
conduzione familiare.
Il numero delle aziende (109) condotte con
salariati rappresenta il 18% del totale, la
relativa superficie interessata dalle aziende
condotta con salariati è il 12,6% a
dimostrazione delle difficoltà che questo tipo
di conduzione comporta, infatti sono aziende
con una media di 9 ettari per azienda, cioè
non sono grosse realtà produttive.
Per analizzare meglio la struttura delle
aziende in funzione della capacità produttiva,
occorre suddividere le aziende agricole per
superficie di territorio coltivato in diverse
fasce:
1. nella fascia di terreno coltivato da 0-5
ettari, sono presenti il 36% delle aziende
che però dispongono solo il 9% del
territorio agricolo coltivato;
2. nella fascia di terreno coltivato da 5-20
ettari, sono presenti il 49% delle aziende
che dispongono del 44% del territorio
agricolo coltivato;
3. nella fascia di terreno coltivato da 20-50
ettari, sono presenti il 11% delle aziende
che però dispongono complessivamente
del 29% del territorio agricolo coltivato;
4. nella fascia di terreno coltivato da 50-100
ettari, sono presenti il 3% delle aziende
che però dispongono complessivamente
del 18% del territorio agricolo coltivato.
La terza e quarta fascia sono certamente
molto importanti per valutare l’economia
agricola del Comune di Neviano (coltivano
quasi metà dell’intero territorio) perché è
questa la dimensione generalmente più
redditizia nel settore agricolo, dove si ritrova
18
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
preponderante la forma di conduzione di tipo
familiare.
La gestione esclusivamente familiare delle
aziende agricole da 20 a 100 ettari è
possibile anche perché la superficie
agricola effettivamente utilizzata, detratta
la superficie boscata, rappresenta il 67%
del totale.
Per fissare meglio i termini del tipo di
manodopera impiegata si osserva che le
giornate di lavoro degli operai a tempo
indeterminato (stagionali) rappresentano il
2,1%, mentre i dipendenti rappresentano solo
lo 0,7%, tutto il resto delle giornate lavoro
(97,2%) è rappresentato dal titolare, dal
coniuge e da altri familiari.
Ciò rappresenta un dato ricorrente se si
considera
l’evoluzione
generalmente
negativa del settore agricolo nel corso degli
anni, infatti nel 1981 il 36% della popolazione
residente attiva era occupata nel settore
primario (complessivamente n° 556 persone),
nel 1993 solo il 27,6% della popolazione
residente attiva era occupata nel settore
primario (complessivamente n° 402 persone),
con un calo di quasi il 10% sul totale attivi.
Nonostante il calo la popolazione attiva
nel settore primario del Comune di
Neviano, (27%) al 1993, resta molto
numerosa se paragonata ai Comuni di
Lesignano
(13%),
Langhirano
(8%),
Calestano ( 8%), Corniglio (18%), Tizzano
(15%).
Resta da rilevare infatti che gli attivi del
settore agricolo (402 nel 1993) presentano
un’età media piuttosto elevata, infatti solo il
55% presenta un’età compresa fra 14-54
anni e questo pur rappresentando un fattore
generalizzato del settore a livello provinciale,
resta un elemento di trasformazione
importante
in
atto
nel
panorama
dell’economia Comunale.
Oltre al profondo mutamento socioeconomico
avvenuto nel settore agricolo, è interessante
confrontare i dati quantitativi dell’utilizzo del
territorio per avere la misura di come i
processi e le condizioni lavorative abbiano
profondamente modificato il rapporto fra
insediamento antropico ed utilizzo del
territorio:
Dati censimento
Superficie Comune
Superficie agricola
Superficie boscata
Terr. antropizzato
ha
ha
ha
ha
7.736
5.189
1.798
749
Esaminando i dati del censimento si
osserva che la parte di territorio agricolo
coltivato (S.A.U.) rispetto il totale territorio
agricolo, sconta una grande superficie
19
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
non coltivabile, circa il 23% dovuta alla
presenza dei boschi e circa il 10% di
territorio antropizzato.
Ne consegue una forte penalizzazione del
territorio agricolo in termini di superficie
coltivabile che ridimensiona i termini di
capacità produttiva dei fondi agricoli con
prevalenza di sola manodopera familiare,
perché in realtà sono fondi con superficie
effettivamente coltivabile molto minore
della disponibile.
Verificando il tipo di produzione praticata nei
terreni coltivati, si osserva che in gran parte
(88%) sono coltivati a foraggio, con il restante
(12%) a cereali e frumento.
La presenza di bovini è di n° 3.538 capi su un
territorio coltivato a foraggi di 4.475 ha, cioè
0.8 capi per ettaro, dato che confrontato con
la media di 2,0 capi/ettaro dimostra un
sottoutilizzo del 60% della capacità di
allevamento bovino del territorio.
20
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Cap. 2° - CENSIMENTO DELLE CASE SPARSE
2.1
ANALISI DEGLI INSEDIAMENTI
SPARSI:
CENSIMENTO
DEGLI
EDIFICI IN ZONA AGRICOLA
CONNESSI E NON CONNESSI CON
L’ATTIVITÀ AGRICOLA
(Tav. A1 - Elaborato A2)
Il censimento delle case sparse è stato
effettuato sugli insediamenti in territorio
agricolo,
localizzati
esternamente
al
perimetro del territorio urbanizzato e ha avuto
come oggetto:
•
Edifici con caratteristiche di bene
culturale o di interesse storicotestimoniale (art.40, comma 12, L.R. 47/78),
connessi e non connessi con l’esercizio
dell’attività agricola (art.40, comma 13, L.R.
47/78) con originaria funzione abitativa e
non (stalle, fienili, rustici, …)
Nella cartografia allegata al censimento Tav. A1 – detti edifici sono evidenziati, con
simbologie diverse, e suddivisi in quattro
categorie:
• Edifici non connessi con l’attività agricola
con prevalente funzione residenziale da
PRG vigente;
• Edifici non connessi con l’attività agricola
con prevalente funzione residenziale
secondo censimento precedente e/o
Variante Parziale PRG settembre ’99
(arch. Tassi);
• Edifici non connessi con l’attività agricola
con prevalente funzione residenziale di
nuovo inserimento Variante Generale
PRG ’99;
• Edifici non connessi con l’attività agricola
con funzione prevalentemente produttiva.
(Aggiornamento rispetto al PRG pre-vigente e
alla Variante PRG adottata nel settembre 1999)
•
•
Edifici privi di caratteristiche di bene
culturale o di interesse storicotestimoniale, connessi con l’esercizio
dell’attività agricola
Edifici privi di caratteristiche di bene
culturale o di interesse storicocon
testimoniale,
non
connessi
l’esercizio dell’attività agricola (art.40,
comma 13, L.R. 47/78) con originaria funzione
abitativa e non (stalle, fienili, rustici, …)
(Aggiornamento rispetto al PRG pre-vigente e
alla Variante PRG adottata nel settembre 1999)
21
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Per ciascun edificio di nuova schedatura
sono state cartografate, sulle Tav. A1 in scala
1:5000, le seguenti destinazioni d’uso, sia per
gli edifici privi di valore storico - testimoniale
sia per gli edifici di valore storico testimoniale:
ATTIVITÀ AGRICOLE
R = Residenza
Sb = Bassi servizi
B = Baracca
S = Stalla
Dp = Deposito
Dr = Depuratore
BA = Barchessa - Fienile
G = Autorimessa
ALLEVAMENTI AZIENDALI
Ab = Bovini
Aa = Avicoli
As = Suini
Ae = Equini – Maneggi
Av = Visoni - Vari
ATTIVITÀ PRODUTTIVE
I = Artigianale
Ca = Caseifici
Al = Albergo
Co = Commerciale – Deposito
Sa = Salumifici – Prosciuttifici
Al = Altro
22
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
2.2
•
•
•
CENSIMENTO E SCHEDATURA
DEGLI EDIFICI CON CARATTERISTICHE
DI BENE CULTURALE O DI
VALORE STORICO-TESTIMONIALE
IN ZONA AGRICOLA (E)
(Elaborato A2)
Il censimento, con sopralluogo diretto e
compilazione di specifica scheda, ha
riguardato 95 complessi edilizi giudicati di
valore storico – testimoniale e localizzati
esternamente ai perimetri dei territori
urbanizzati, delle Zone Omogenee “A” e
dei nuclei rurali.
Per ogni edificio, sono stati evidenziati
nella schedatura:
- funzionale o non funzionale all’attività
agricola;
- tipologia;
- stato di conservazione dell’edificio;
- condizione dell’area di pertinenza;
- eventuali alterazioni incongrue con la
tipologia, relative all’edificio o all’area
di pertinenza;
- elementi architettonici caratterizzanti;
- elementi ambientali caratterizzanti o di
distinzione.
Inoltre nella stessa scheda sono riportati:
- l’estratto di CTR 1:5000, con
identificate le destinazioni d’uso;
- sul retro della stessa scheda, le
fotografie e un estratto del CTR, con
una prima proposta normativa.
Le categorie d’intervento proposte sono
definite
in
relazione
all’interesse
architettonico e/o tipologico e allo stato di
conservazione, in particolare:
• Gli edifici in buono o medio stato di
conservazione
sono
classificati
prevalentemente
a
Restauro
e
Risanamento conservativo di Tipo B; solo
per gli edifici a vincolo monumentale e per
alcuni casi di particolare interesse
tipologico, pur se degradati, è stata
proposta la categoria del Restauro
scientifico o del Restauro conservativo di
Tipo A.
• Gli
altri edifici colonici a tipologia
tradizionale,
che
hanno
subito
trasformazioni o sono in cattivo stato di
conservazione, sono normati a Ristrutturazione Edilizia: tale classificazione
obbligherà comunque la conservazione
dei profili e dei caratteri architettonici
esterni, garantendo quindi la salvaguardia
del loro inserimento ambientale.
• Per
ogni
edificio
classificato,
è
cartografata
la
rispettiva
area
di
pertinenza, equivalente ad un’area di
rispetto inedificabile.
23
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Complessivamente per gli edifici identificati
nella cartografia di valore storico-testimoniale
(classificati a Risanamento Conservativo e a
Ristrutturazione Edilizia) e per gli edifici
esistenti che risultano dal censimento non più
funzionalmente collegati con la struttura e
con la produzione agricola (identificati con
asterisco nella stessa cartografia), sono
previste destinazioni d’uso residenziale non
necessariamente legate all’attività agricola,
come previsto dalla L.R. 6/95 art.17.
-
nella Tabella B, è evidenziato il rapporto
fra tipologia edilizia e occupazione d’uso,
da cui risultano 48 edifici non occupati,
di cui 26 in cattivo stato o ruderi; degli altri
22 edifici restaurati o in buone condizioni,
10 risultano essere seconde case e 12
funzionali all’attività agricola; pertanto il
numero di alloggi non occupati da
considerare
potenzialmente
nel
dimensionamento di alloggi, risulta essere
di (26+12) = 38 alloggi.
Nelle due tabelle allegate sono riportate
alcune sintesi del censimento, per gli edifici di
valore storico-testimoniale in Zona “E” (totale:
95):
- nella Tabella A, è evidenziato il rapporto
fra tipologia edilizia e stato di
conservazione,
dove
emerge
una
prevalenza degli edifici isolati;
24
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
COMUNE DI NEVIANO DEGLI ARDUINI
VARIANTE GENERALE P.R.G. 1999
TABELLA A:
SINTESI DEL CENSIMENTO DEGLI EDIFICI DI VALORE STORICO – TESTIMONIALE:
RAPPORTO FRA TIPOLOGIA E STATO DI CONSERVAZIONE
STATO DI CONSERVAZIONE
TIPOLOGIA
CATTIVO
RUDERE
RESTAURATO
BUONO
MEDIOCRE
TOTALE
6
1
2
1
13
23
6
5
2
4
11
28
6
2
5
7
3
23
CORTE
1
-
-
-
-
1
NUCLEO A PIÙ CORPI
4
-
-
3
3
10
TORRE ISOLATA
-
-
2
-
1
3
ALTRO
2
1
2
-
2
7
TOTALE
25
9
13
15
33
95
TORRE
-
-
1
-
-
1
ISOLATO
con funzioni giustapposte
ISOLATO
con corpi di servizio
ISOLATO
senza corpi di servizio
di cui con presenza
PORTICI
8
1
1
-
9
19
BALCHIO
1
-
-
-
-
1
LOGGIA
-
-
-
-
-
-
25
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
COMUNE DI NEVIANO DEGLI ARDUINI
VARIANTE GENERALE P.R.G. 1999
TABELLA B:
SINTESI DEL CENSIMENTO DEGLI EDIFICI DI VALORE STORICO – TESTIMONIALE:
RAPPORTO FRA STATO DI CONSERVAZIONE E OCCUPAZIONE D’USO
STATO DI CONSERVAZIONE
OCCUPAZIONE D’USO
CATTIVO
RUDERE
RESTAURATO
BUONO
MEDIOCRE
TOTALE
F= 8
-
F= 3
F= 3
F = 16
F = 30
N= 8
N= 5
N= 4
N = 17
11
8
20
47
OCCUPATO
NON OCCUPATO
F = 14
F= 8
F= 1
F= 1
F = 10
F = 34
N= 3
N= 1
N= 1
N= 6
N= 3
N = 14
17
9
2
7
13
48
25
9
13
15
33
95
TOTALE
F = Funzionali all’attività agricola
N = Non funzionale all’attività agricola
26
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Classificazione tipologica degli
rurali in Zona Omogenea “E”
edifici
I risultati della schedatura e delle analisi
storiche hanno individuato nel territorio
agricolo tre fondamentali tipi di edilizia rurale:
- edifici isolati con funzioni giustapposte;
- edifici isolati o isolati con corpi di servizio;
- nuclei a più corpi.
•
•
Edifici isolati a funzioni giustapposte
costituiti da un edificio residenziale, e
adiacente o sovrastante a questo, il
fabbricato rustico - stalla e fienile.
È un tipo edilizio assimilabile agli edifici
rurali della pianura – presenti anche nelle
prime fasce collinari, ad es. a Lesignano
– tuttavia differenziati dall’assenza della
“porta morta” (androne passante al piano
terra) che si collega direttamente al fondo
agricolo.
Di questi tipi ne sono stati censiti 23.
Edifici isolati con corpi di servizio: è da
considerarsi una variante del tipo
precedente, integrato generalmente da un
corpo di edificio staccato, con funzione di
barchessa, e/o da un piccolo fabbricato
adibito a deposito o servizio (es. forno).
Risulta essere la tipologia più frequente,
essendone stati censiti 28.
•
I sopracitati tipi edilizi sono provvisti di
porticati in circa 20 casi (su un totale di 51
edifici)
•
Edifici isolati senza corpi di servizio, con
prevalente funzione residenziale, sono
caratterizzati
da
una
planimetria
quadrangolare.
Ne sono stati censiti 23.
•
Nuclei a più corpi, con funzioni agricole e
residenziali, sono costituiti da più edifici
adiacenti, secondo un andamento linare
oppure da edifici separati.
Ne sono stati censiti 10.
•
Nel territorio agricolo vi sono solo pochi
casi della tipologia a “Torre isolata”
(schede n° 22-23-31), un solo caso della
tipologia a “Balchio” (scheda n° 49), un
solo caso della tipologia a “Corte”
(scheda n° 2).
Tali tipologie sono tuttavia più frequenti
nei centri abitati o nei nuclei rurali.
Pur avendo proceduto ad una classificazione
tipologica degli edifici rurali, occorre tuttavia
precisare che il territorio di Neviano degli
Arduini è caratterizzato – sia per gli edifici
agricoli sia per gli edifici presenti nei centri
27
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
abitati e nei nuclei rurali – da sistemi
costruttivi che fanno parte dell’architettura
rurale dell’Appennino, piuttosto che di tipi
edilizi agricoli di pianura e della media collina;
tipi edilizi appenninici che non si
caratterizzano per condizioni modulari e/o
ripetitive di impianto (caratteristiche della
pianura o della media collina), in quanto sono
la morfologia del sito e l’esposizione a
influenzare le stesse tipologie edilizie.
Di fondamentale importanza per questa
architettura è l’uso materiale: nel territorio di
Neviano in particolare, l’architettura si fonda
prevalentemente sull’uso della pietra e meno
frequentemente sull’uso del laterizio: motivi di
ordine geologico (minore disponibilità di
argille adatte), culturale (la tradizione lapicida
appenninica) ed economico sono alla base di
questa differenziazione.
Nella struttura portante, nella costruzione di
determinati elementi, quali ad es. stipiti di
portali e finestre, decorazioni, è ampiamente
utilizzata l’arenaria; caratteristica della zona
di Scurano – Sasso – Rusino è un’arenaria a
tessitura fine con cemento calcareo.
28
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Cap. 3° - ANALISI DEI VINCOLI
3.1
STATO DI FATTO E CARTA DEI
VINCOLI (aggiornato al settembre 1999)
-
3.1.1
STATO DI FATTO
Sono inoltre stati riportati i Perimetri dei
Centri Abitati, in conformità al Codice della
strada e secondo quanto definito dalla del.
G.M. n°203 del 01/12/1998; occorre precisare
che nella stesura finale del PRG, sarà
opportuno cercare di far coincidere – dove è
possibile – i due perimetri di “Territorio
Urbanizzato” e di “Centro abitato”.
Lo stato di fatto è riportato:
- TAVOLA A1 – scala 1:5000, in 7 carte
- ELABORATO A2 – schede di analisi
insediamenti sparsi
3.1.1.1
Analisi degli insediamenti sparsi
Sulla Tav. A1 e nell’Elaborato A2, sono
riportati i risultati del Censimento specifico i
cui contenuti sono stati illustrati nel
precedente capitolo 2.
3.1.1.2
Condizioni urbanistiche
In questa carta sono evidenziati per ciascun
centro e nucleo abitato, il perimetro del
territorio urbanizzato secondo l’art.3 della
L.R. 47/78 differenziando i centri frazionali dai
nuclei rurali (in cui coesistono attività agricole
e residenziali) già identificati dal PRG
previgente e con alcune ipotesi di nuovi
nuclei rurali.
Le Zone Omogenee A sono state suddivise
secondo tre diverse classificazioni:
- Zone A solo da PRG Vigente.
- Strutture insediative storiche non urbane
da PTPR (art.22)
Strutture insediative storiche non urbane
da PTPR (art.22) e zone A da PRG vigente
3.1.2
ANALISI DEI VINCOLI
La Carta dei vincoli (che tiene come base di
informazione la “Carta dello stato di fatto –
A1), viene riportata in due diverse scale:
- Tav. B1, scala 1:10000, in 2 tavole;
- Tav. B2, scala 1:5000, in 7 tavole + tavola
sinottica
Le tavole B1 e B2 sono da intendersi come
Carte di Sintesi, e possono essere definite
come “Carta Unica”, dove sono evidenziate
tutte le condizioni vincolistiche sovracomunali
e
procedurali;
pertanto
diventano
il
riferimento di partenza – associate alle Carte
dei Geologi – per le scelte progettuali di PRG.
In questa fase non sono riportate le Fasce di
Tutela dei corsi d’acqua e le aree di dissesto;
tali vincoli saranno riportati a conclusione
delle Analisi dei Geologi.
29
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Vincoli di Piano Territoriale Paesistico
Regionale (P.T.P.R.) - 1992
I vincoli di PTPR presenti nel Comune di
Neviano degli Arduini sono:
art.17
Tutela dei caratteri ambientali
di bacini e corsi d’acqua;
riguarda:
Torrente Enza, Torrente Termina
di Castione, Torrente Termina di
Torre, Torrente Parmossa, Rio
Cedogno, Rio della Chiastra, Rio
Gallinello, Rio Varano.
art.18
Invasi ed alvei di piena
ordinaria;
riguardano:
Torrente Enza, Torrente Termina
di Castione, Torrente Termina di
Torre, Torrente Parmossa, Rio
Varano.
art.19
Zone di particolare interesse
paesaggistico-ambientale;
è estesa nella parte Sud del
terriotorio comunale.
art.25
Zone di Tutela Naturalistica;
è estesa nella parte Sud del
Comune.
art.10
art.32
Sistema forestale e boschivo;
diffuso su tutto il territorio
comunale, in particolare nella
zona Sud.
Progetti
di
Tutela
–
Valorizzazione, Aree Studio;
corrispondono alla zona Nord-Est
del Comune, tra Bazzano e il
Torrente Enza, e alla zona Nord
del Comune, Monte Rosso.
Elaborato h Strada panoramica (n° 35)
(art.3)
da Scurano a Ponte Bardea
Elaborato m Corsi d’acqua meritevoli di
(art.3)
tutela non interessati dal Piano
- art.34:
Torrente Enza, Torrente Termina
di Castione, Torrente Termina di
Torre, Torrente Parmossa, Rio
Cedogno, Rio della Chiastra, Rio
Gallinello, Rio Varano.
Elaborato l
(art.3)
Abitati da consolidare
Cedogno , Lupazzano
30
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Elaborato i
(art.22)
Insediamenti urbani storici e
strutture insediative storiche
non urbane; (totale 36 centri
abitati o nuclei)
7) Cereto - 8) Neviano - 13)
Begozzo - 6) Case Mazza - 5)
Provazzano - 23) Mizone - 17)
Orzale - 20) Paderna di Sopra, di
Sotto - 30) Lodrignano - 26)
Lupazzano - 25) Mozzano - 24)
Signano - 19) Urzano - 18) La
Bricola - 7) Corticone - 10)
Bazzano, La Costa - 9) Rivareto 16) La Villa - 15) Scorcoro - 35)
Mussatico - 41) Vezzano - 45)
Prada - 42) Campora - 36) Sasso
- 37) Magrignano - 43) Monchio 38) Mediano - 20) Cedogno - 44)
Ceretolo - 46) Neda - 50) Scurano,
Mercato, Tizzore - 49) Sarignana.
•
Vincolo di rispetto monumentale
(art.21 L 1089/39), corrisponde agli edifici
religiosi e ad alcuni edifici civili (edificio
quattrocentesco presso il ponte sul Rio
Scurano, insigne e antica Bastia di Casa
Fattori, complesso “Case Fattori” –
Pozzolo di Scurano)
•
Centro faunistico del Monte Fuso di
proprietà della Provincia di Parma,
istituito con atto della Giunta Provinciale
n°64 del 12/06/1979, a seguito della
costituzione dell’Oasi di protezione della
fauna,
denominata
“Monte
Fuso”,
avvenuta con Decreto del Presidente
della Giunta Regionale n°136 del
24/08/1972.
Zone Speciali e Fasce di Tutela
•
Vincoli sovraordinati
Vincoli di tipo procedurale
•
Vincolo idrogeologico (R.D. 30/12/23 n°
3267 e R.D. 16/05/26 n° 1126)
•
Vincolo paesaggistico (L. 1497/39 –
D.M. 01/08/1985), corrisponde all’area del
Monte Fuso
Zone di rispetto cimiteriale (DPR
285/90), riguardano i cimiteri di:
Castel Mozzano di Sotto, Mizone,
Mozzano,
Lupazzano,
Lodrignano,
Neviano, Provazzano, Bazzano, Vezzano,
Campora, Vico, Ceretolo, Scurano; per
tali cimiteri è stata considerata la fascia di
rispetto di 200 ml, non essendo ad oggi
risultanti deliberazioni specifiche di C.C.,
come richieste dal D.P.R.
31
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
•
•
•
Corsi d’acqua pubblici (R.D. 25/03/1920
e successivi elenchi supplettivi):
2) Torrente Enza, 2/5) Rio Gulghino, 34)
Rio Gallinello, 35) Rio cedogno,36) Rio
Varano, 38) Torrente Termina di
Castione, 58)Torrente Parmossa, 59) Rio
Toccana; (32 Rio Pignone o Rio Faino è
fuori dal territorio Comunale di Neviano)
Fasce di rispetto
Sono state localizzate – con le rispettive
fasce di rispetto – le seguenti strutture e
infrastrutture:
- Pozzi d’acqua potabile o sorgenti di
captazione per acqua potabile (art.6
DPR 236/88), individuati nella zona di
Quinzano (4), Neviano (2), Mozzano
(3), Mizone (4), Magrignano (1),
Campora (7), Prada (2), Vico (1), La
Chiastra (2), Scurano (15).
- Depuratori (Del. C.C. 04/02/77 all. 4).
- Elettrodotti (DPCM 23/04/92), uno di
132 Kw, uno di 220 Kw.
- Rispetti stradali (DPR 16/12/92 n°
495), variabili secondo le categorie
delle strade.
•
Viabilità
In conformità alla classificazione delle
strade In conformità alla classificazione
delle strade, secondo D.L. 10/09/93 n°
360, sono presenti nel territorio comunale
e individuate cartograficamente:
Classe C: Strada extraurbana secondaria
provinciale (Provazzano –
Quinzano – Neviano);
Classe F2: Strada locale provinciale;
Classe F2: Strada locale comunale;
Classe F1: Strada locale vicinale.
32
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Cap. 4° - SCHEDATURA DELLE ZONA “A” E ANALISI STORICO-ICONOGRAFICHE
Alla tradizionale bibliografia storica (nota 1),
in questi ultimi anni si sono aggiunte
pubblicazioni di carattere provinciale e più
specifiche del territorio comunale di Neviano
(nota 2), che hanno arricchito le notizie
storiche, in particolare di alcuni centri abitati.
Fra la bibliografia più recente, occorre
ricordare:
• “La Valle e il Territorio di Scurano” di
Mariarita Furlotti e Rosina Trombi – 1996;
• “Quaderno n°1 delle Valli del Termina”
– dicembre 1998; di quest’ultimo di
particolare interesse sono i capitoli:
- “La rifformatione tax salis del 1462 nei
territori
di
Neviano
Arduini
e
Traversetolo” – R. Lasagni, dove viene
analizzato un estimo del sale del 1462
che comprende tutte le frazioni che
attualmente costituiscono il Comune di
Neviano e consente di avere un quadro
demografico,
occupazionale
e
migratorio dell’epoca.
- “Consistenza e reperibilità dei Registri
Parrocchiali delle parrocchie dei
Vicariati di Neviano degli Arduini e
Traversetolo”, con qualche nota su
confini e toponimi – R. Lasagni, dove si
ha un quadro storico delle Parrocchie
nel Comune e Vicariato di Neviano
degli Arduini, che già nel 1230 erano
suddivise nei 5 Pievati di Sasso,
Scurano,
Bazzano,
Lesignano,
Traversetolo.
Di grande interesse è l’analisi dei
toponimi presenti nel territorio.
• “Bibliografia delle Valli del Termina” di
R. Lasagni, che consente di reperire una
approfondita bibliografia dei principali
centri abitati.
Nella Tav. A3 (scala 1:25000) sono
cartografati gli insediamenti storici in rapporto
alla viabilità e nella Tav. A4 (scala 1:2000)
sono cartografati i principali centri abitati al
Catasto di impianto al 1938.
33
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Bibliografia PRG 1999
Nota 1
• “Manuale
Topografico
degli
Stati
Parmensi” – L. Molossi – Parma 1866;
• “La diocesi di Parma – Apunti di storia
civile e religiosa sulle 311 parrocchie della
Diocesi” – E. Dall’Olio, Parma 1962 (2
Volumi);
• “Itinerari turistici della Provincia di Parma”
vol. 1 – E. Dall’Olio, Parma 1975;
• “Architettura spontanea dell’Appennino
Parmense” – E. Dall’Olio, M. Pellegri, G.
Capacchi, Parma 1978;
• “Castelli Parmigiani” – G. Capacchi,
Parma 1979
Nota 2
• “Guida all’Appennino Parmense” – G.
Cervi, Parma 1987;
• “Guida Artistica del Parmense” vol.2 – G.
Cirillo, G. Godi, Parma 1984;
• “La Valle e il Territorio di Scurano” – M.
Furlotti, R. Trombi, Reggio Emilia 1996;
• Quaderno n°1 delle Valli del Termina” –
AA.VV., Lupazzano dicembre 1998.
Le analisi delle “Zone Omogenee A” (i
centri di valore storico-testimoniale) sono
state condotte preventivamente sulla base
delle bibliografie citate e delle analisi catastali
e iconografiche; nella fase successiva è stato
condotto un censimento specifico per ogni
Zona A e relativa schedatura di ciascun
edificio.
I risultati di queste analisi e schedature sono
stati riportati – per ciascun centro – in
un’unica tavola (Allegati D) dove sono
riportati:
ANALISI STORICHE
- Planimetria Catastale di impianto al 1938
– scala 1:2000;
- Sovrapposizione del Catasto Attuale con il
Catasto al 1938 – scala 1:2000;
- C.T.R., con riferimento delle foto – scala
1:2000;
- Planimetria Catastale (aggiornata con
CTR) – scala 1:2000;
34
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
ANALISI DELLO STATO DI FATTO
- Fotografie degli edifici
- Schedatura degli edifici, cartografate su
tavola in scala 1:1000, in cui sono riportate
le seguenti informazioni:
CONDIZIONI STORICHE E TIPOLOGICHE DEGLI EDIFICI
EDILIZIA STORICA (prima 1939)
1
Chiese - Canoniche
2
Isolato di civile abitazione
3
Corte chiusa
4
Nucleo a più corpi edilizi
5
Edificio a torre
6
Altro
7
Complesso rurale e residenziale
8
Servizi agricoli isolati
*
Molto degradato o crollato
EDILIZIA RECENTE (dopo 1939)
Nuovo o con Ristrutturazione pesante
a
Residenziale
(a1= servizi isolati per la residenza)
b
Complesso rurale
c
Servizi agricoli (S=stalla)
d
Superfetazione precaria
e
Edificio specialistico
f
Artigianale - Laboratori
35
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Le sopracitate analisi sono state estese a n°
36 Centri Abitati; in questa fase sono stati
presi in esame solo i Centri previsti dal
PTPR (art.22 elaborato i).
Essendo la classificazione delle Zone
Omogenee A uno dei principali temi
progettuali del nuovo PRG, si renderà
necessario, in sede di progetto, verificare
questa prima ipotesi secondo le seguenti
opzioni:
- declassare eventualmente alcuni centri
da Zona “A” a “Zone di Completamento
B” oppure a “Zone di Completamento B di
valore storico-testimoniale”, in rapporto ai
risultati delle analisi;
- confermare alcune “Zone A” previste dal
solo PRG, per le quali si procederà a una
nuova schedatura (ad es. Pozzolo);
- declassare alcune “Zone A” previste dal
solo PRG, in zona “B” o “Zona B di valore
storico-testimoniale” o in “Nuclei Rurali”;
- eliminare la perimetrazione di “Zona A” e
classificare singoli edifici, in particolare
per le Zone agricole; in alcuni casi, tale
nuova classificazione è già stata
preventivamente riportata nelle tavole A1.
Di seguito si elencano le tavole di Analisi per
centri abitati in Zona A:
D.1
Cereto
D.2
Neviano
D.3
Begozzo
D.4
Case Mazza
D.5
D.6
D.7
D.8
D.9
D.10
D.11
D.12
D.13
D.14
D.15
D.16
D.17
D.18
D.19
D.20
D.21
D.22
D.23
D.24
D.25
D.26
D.27
D.28
D.29
D.30
D.31
D.32
D.33
D.34
D.35
D.36
Provazzano
Mizone
Orzale
Paderna di Sopra
Lodrigano
Lupazzano
Mozzano
Signano
Urzano (Chiesa)
Urzano (Il borgo)
La Bricola
Corticone
Bazzano – La Costa
Pieve di Bazzano
Rivareto
La Villa
Scorcoro
Mussatico
Vezzano
Prada
Campora
Sasso
Magrignano
Monchio
Mediano
Cedogno
Ceretolo
Neda
Scurano, Mercato
Tizzore
Sarignana
Quinzo
36
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Cap. 5° - BOZZA DI IPOTESI PROGETTUALI PER GLI EDIFICI DI VALORE STORICOTESTIMONIALE IN ZONA AGRICOLA E PER LE ZONE A
I capitoli precedenti e le relative cartografie di
riferimento, corrispondono all’espletamento
della prima fase dell’incarico (sottoscritto il 22
aprile 1999).
Tuttavia in questa stessa fase sono state
proposte alcune ipotesi progettuali relative a:
- Edifici di valore storico-testimoniale in
aree agricole – “Zone E”;
- Zone Omogenee A.
5.1
EDIFICI DI VALORE STORICOTESTIMONIALE IN AREE AGRICOLE
– “ZONE E”
l’attività
agricola
residenziali).
5.2
(ad
es.
funzioni
ZONE OMOGENE “A”
Per i 36 centri schedati e analizzati, nella
stessa tavola di analisi (Tav. D), è stata
proposta una tavola di progetto, da intendersi
anch’essa come BOZZA, con le seguenti
destinazioni d’uso e categorie d’intervento:
DESTINAZIONI D’USO
Residenziale e attività compatibili
Tali proposte sono riportate nelle stesse
SCHEDE DI ANALISI e si identificano nelle
“Categorie di intervento” e nell’area di rispetto
di pertinenza.
Le categorie proposte sono:
- Restauro scientifico (RS)
- Restauro e Risanamento Conservativo di
Tipo A (RA)
- Restauro e Risanamento Conservativo di
Tipo B e Ripristino Tipologico(RB)
- Ristrutturazione Edilizia (R)
In prima approssimazione le modalità di
intervento corrispondono rispettivamente a
quanto prescritto dalla L.R. 47/78 art.36.
Occorre ricordare che – secondo l’art.40 della
L.R. 47/78, modificato dalla L.R. 6/95 – per
tali edifici in Zona E, sono consentite anche
destinazioni d’uso non connesse con
Attrezzature Pubbliche
Attrezzature compatibili per attività agricole
CATEGORIE DI INTERVENTO
Restauro Scientifico
Restauro e Risanamento Conservativo di Tipo “A”
Restauro e Risanamento Conservativo di Tipo “B”
e Ripristino Tipologico
Ristrutturazione Edilizia
Demolizione senza ricostruzione
Aree Libere
37
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99
Anche
in
questo
caso,
in
prima
approssimazione, le categorie di riferimento
sono da intendersi quelle definite dalla L.R.
47/78 art.36.
Per quanto riguarda le “Unità Minime
d’intervento”, non sono state individuate
graficamente, in quanto si proporrà la
seguente norma:
“Nel caso di intervento edilizio diretto l’unità
minima di intervento corrisponde alla singola
unità edilizio-immobiliare, risultante da una o
più unità catastali e costituente storicamente
o attualmente un’unità tipologica e funzionale
per presenza di parti e servizi d’uso comuni,
quali ingresso, atrio, scale, giardino, area
cortilizia e altri elementi.
Se l’intervento edilizio diretto non interessa
l’intera unità minima, sia perché le opere per
le quali si richiede concessione o
autorizzazione non sono necessarie su tutto
l’organismo, sia perché l’unità risulta
catastalmente frazionata, l’intervento potrà
essere comunque autorizzato a condizione
che sia congruente con il recupero
ipotizzabile dell’intera unità”.
Tale ipotesi normativa, dovrebbe consentire
un’incentivo al recupero, in quanto non più
condizionata
dal
frequente
caso
di
coinvolgimento di più proprietà.
38