variante generale prg `99 - Comune di Neviano degli Arduini
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variante generale prg `99 - Comune di Neviano degli Arduini
P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 COMUNE DI NEVIANO DEGLI ARDUINI PROVINCIA DI PARMA VARIANTE GENERALE P.R.G. ‘99 ADOZIONE: Del. C.C. n°______ del _________ CONTRODEDUZIONE ALLE OSSERVAZIONI E ALLE RISERVE: Del. C.C. n°______ del _________ APPROVAZIONE: Del. C.P. n° ______ del _________ ELABORATO C Settembre 1999 RELAZIONE DI ANALISI IL SINDACO IL SEGRETARIO PROGETTO: - Studio di Architettura e Urbanistica Dott. Arch. Guido Leoni Via Affò, 4 - Parma - telefono/fax (0521) 235610 DIRECTORY: 9810NEVIANO.PRG\ FILE: RELAZIONE_ANALISI.DOC P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Progettista: Arch. Guido Leoni Collaboratori: Ing. Paolo Bertolotti Arch. Michela Comani Arch. Pierfrancesco Lino Laura Leoni P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 INDICE Cap. 1° - ANALISI SOCIO-DEMOGRAFICHE PREMESSA 1.1 CONDIZIONE DEMOGRAFICA 1.1.1 Andamento demografico e mobilità territoriale 1.1.2 Struttura di età (tab. 6-7-8) 1.1.3 Struttura familiare (tab. 10-11-12-13-14) Tabelle 1-15 1.2 CONDIZIONE ABITATIVA Tabelle 16-25 1.3 CONDIZIONE OCCUPAZIONALE, ECONOMICA E PRODUTTIVA. FABBISOGNO OCCUPAZIONALE 1.3.1 Dinamica dell'occupazione 1.3.2 La struttura delle imprese Tabelle 26-31 1.3.3 La condizione produttiva del Settore Agricolo Tabelle 4.1-4.10 Cap. 2° - CENSIMENTO DELLE CASE SPARSE 2.1 ANALISI DEGLI INSEDIAMENTI SPARSI: CENSIMENTO DEGLI EDIFICI IN ZONA AGRICOLA CONNESSI E NON CONNESSI CON L’ATTIVITÀ AGRICOLA (Tav. A1 - Allegato A 2) 2.2 CENSIMENTO E SCHEDATURA DEGLI EDIFICI CON CARATTERISTICHE DI BENE CULTURALE O DI VALORE STORICO-TESTIMONIALE IN ZONA AGRICOLA (E) 1 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Cap. 3° - ANALISI DEI VINCOLI 3.1. STATO DI FATTO E CARTA DEI VINCOLI (aggiornato al settembre 1999) 3.1.1 STATO DI FATTO 3.1.1.1 Analisi degli insediamenti sparsi 3.1.1.2 Condizioni Urbanistiche 3.1.2 ANALISI DEI VINCOLI Cap. 4° - SCHEDATURA DELLE ZONE “A” E ANALISI STORICO-ICONOGRAFICHE Cap. 5° - BOZZA DI IPOTESI PROGETTUALI PER GLI EDIFICI DI VALORE STORICOTESTIMONIALE IN ZONA AGRICOLA E PER LE ZONE A 5.1 EDIFICI DI VALORE STORICO-TESTIMONIALE IN AREE AGRICOLE – “ZONE E” 5.2 ZONE OMOGENE A 2 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 ELENCO DELLE TAVOLE E DEGLI ELABORATI ALLEGATI A = Tavole ed elaborati grafici A1 = Stato di fatto – Condizioni urbanistiche e analisi degli insediamenti sparsi 7 tavole - scala 1: 5000 A2 = Analisi degli insediamenti sparsi: censimento degli edifici in Zona Agricola “E” con carattere di interesse storico-testimoniale 95 schede A3 = Insediamenti storici 1 tavola - scala 1:25000 A4 = Planimetrie catastali storiche al 1938 2 tavole - scala 1: 2000 B = Tavole B1 = Carta dei vincoli 2 tavole - scala 1:10000 B2 = Carta dei vincoli 7 tavole - scala 1: 5000 B3 = Carta di Sintesi dello stato di fatto e dei vincoli 1 tavola - scala 1:25000 C = Elaborati non grafici C = Relazione di Analisi D = Tavole Dn° = Analisi delle Zone Omogenee “A” e bozza di progetto 36 tavole – scale varie 3 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Cap. 1° - ANALISI SOCIO-ECONOMICHE PREMESSA Le successive analisi – condizioni demografiche, abitative, occupazionaliproduttive – sono state condotte operando un confronto fra il Comune di Neviano degli Arduini e le realtà di altri Comuni: in particolare si è ritenuto necessario, nel redigere una variante generale di PRG, inquadrare le problematiche di uno specifico contesto territoriale – il Comune di Neviano degli Arduini – nell’ambito delle relazioni che si sono stabilite fra questo e i territori di alcuni Comuni vicini; questo ambito intercomunale evidenzierà gli elementi di omogeneità e/o differenziazione fra il Comune di Neviano degli Arduini e realtà territoriali ad esso vicine, fornendo quelle conoscenze che consentiranno di individuare gli obiettivi specifici di programmazione sui quali basare le ipotesi pianificatorie di P.R.G. Sono state pertanto confrontate alcune delle principali condizioni demografiche, abitative, economiche, negli anni 81-91 e 1997 (in alcuni casi) relative al Comune di Neviano degli Arduini e dei Comuni della Comunità Montana Appennino Parma Est raggruppati, nelle tabelle successive, per realtà territoriali omogenee: Neviano, Langhirano, Lesignano Bagni (Comuni confinanti); Calestano, Felino, Sala Baganza (Comuni della Val Baganza); Corniglio, Tizzano, Monchio, Palanzano (Appennino Est). Le analisi specifiche di Neviano, fanno riferimento ai dati ISTAT del 13° censimento dell’ottobre 1991; per i principali dati demografici e abitativi, è stato svolto un aggiornamento al 31 dicembre 1997. Le analisi di seguito esposte, costituiscono un primo livello di analisi che si integrerà con altri studi di tipo storico e ambientale. 4 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 1.1 CONDIZIONE DEMOGRAFICA 1.1.1 Andamento demografico e mobilità territoriale Il comune di Neviano al settembre 1998, conta 3.596 abitanti e 1.694 famiglie, con una superficie di 47,53 kmq e pertanto con una densità di 34 abitanti/kmq, questi dati pongono il Comune in una condizione media, con Tizzano e Calestano, rispetto agli altri Comuni della Comunità Montana; i più alti, con densità che variano di 120 ai 160 ab./kmq, sono i comuni di Langhirano, Felino, Sala Baganza; i soli altri Comuni con densità più basse sono quelli montani di Corniglio, Monchio, Palanzano (dai 19 ai 24 abitanti/Kmq). Negli anni 1981 - 91 – 97 nei Comuni della Comunità Montana si sono manifestate 3 diverse tendenze (tab.2): − una prima fascia di Comuni, quelli appenninici con un costante e forte calo demografico, anche se percentualmente inferiore dopo il 1991; − una seconda fascia, caratterizzata da un costante incremento demografico: per i Comuni di Langhirano, Felino, Sala Baganza e Lesignano; quest’ultimo è il Comune che ha avuto l’incremento percentuale più alto; − una terza fascia, con una tendenza alla stabilità demografica per i Comuni di Neviano e Calestano, pur con una flessione fra 1981 – 91; In particolare Neviano fra il 1981-91 ha avuto un calo di – 356 abitanti (-9%), per poi passare ad un leggero incremento fra il 1991-97 di +21 abitanti (+1%). MOBILITÀ INTERNA (tab. 3 – 4) Centri Abitati 1 − − A Neviano la popolazione complessiva dei Centri Abitati al 1991 era di 1.197 abitanti (33%), con una calo dal 1981 di – 160 abitanti (pari al –11,8%). A titolo esemplificativo la popolazione dei centri abitati per altri Comuni della Comunità Montana è pari al 45% per Lesignano, al 66% per Corniglio. Il dato fondamentale è comunque l’assenza di centri polarizzanti con alti valori assoluti di popolazione; i tre maggiori centri – Neviano con 138 abitanti, Scurano con 235 abitanti, La Costa con 150 abitanti – hanno una 1 L’elenco dei Centri Abitati e Nuclei, coincide con il Censimento ISTAT 1991. 5 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 − − popolazione pari al solo 14 % della popolazione comunale (si pensi al confronto con la maggior parte delle altre realtà comunali – ad eccezione di alcuni Comuni appenninici – dove la popolazione del capoluogo varia fra il 5060% della popolazione comunale). Gli altri centri abitati con popolazione al 1991, compresa fra i 50-100 abitanti sono: Ariolla (79 abitanti), Campora (84 abitanti), Cedogno (89 abitanti), Provazzano (68 abitanti), Sella di Lodrignano (78 abitanti), Urzano (70 abitanti). I rimanenti 6 centri abitati al 1991 avevano una popolazione inferiore ai 50 abitanti: Lupazzano (33 abitanti), Misano (30 abitanti), Mozzano (50 abitanti), Ozzale (41 abitanti), Sasso (43 abitanti), Vezzano (79 abitanti). Case Sparse La popolazione al 1991 delle case sparse era di 1.268 abitanti (35%), con un calo dal 1981 di –143 abitanti (pari a –5,4%); pur se il calo è inferiore ai decenni precedenti, emerge la differenza con il Comune confinante di Lesignano dove c’è stata una forte inversione di tendenza con un incremento del +50% degli abitanti nelle case sparse. La popolazione, quindi del forese (case sparse più nuclei) (tab. 4) rappresenta il 67% della popolazione comunale; percentuale notevolmente alta, considerando che mediamente per i Comuni della Provincia la percentuale è attorno al 30%. Occorre evidenziare che fra 1981-1991, il calo maggiore in percentuale e di valore assoluto si è avuto tuttavia nei centri abitati. NATALITÀ – MIGRAZIONE (tab. 5) Nuclei 2 La popolazione al 1991 dei Nuclei Abitati era di 1.149 abitanti (31,7%); la cui popolazione complessiva dal 1981 è calata di -53 unità (pari a – 4,4%). 2 Altri importanti indicatori sono i saldi demografici in relazione ai saldi di natalità e migratori. Nel Comune di Neviano degli Arduini, il saldo di natalità dal 1981 al 1997 è costantemente negativo (fenomeno peraltro generalizzato); Come nota 1. 6 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 viceversa il tasso migratorio, dal 1981 al 1997 è quasi sempre positivo, con le punte più elevate nel 1992 e 1993; il numero delle famiglie presenta valori oscillanti pur con tendenza all’incremento. Considerando che dal 1991 la popolazione è stabile, e che il saldo naturale (nati – morti) è costantemente negativo (-315 abitanti), risulta che la stabilità di popolazione è in relazione alla sola mobilità della popolazione; infatti dal 1991 al 1997 il saldo migratorio presenta complessivamente un valore positivo di +285 abitanti (-473 abitanti per emigrazione, +758 abitanti per immigrazione). presentino un ordine di grandezza maggiore, pari o minore di quello delle classi oltre i 55 anni, si qualifica la popolazione come progressiva, stazionaria o regressiva (che equivale ad un processo di invecchiamento). Il processo di invecchiamento, come fenomeno generale della Provincia, inizia negli anni ’60, e aumenta nei decenni successivi. Nel 1981 il processo di invecchiamento è ormai generalizzato con valori omogenei su tutta la Provincia, con valori medi della differenza fra le classi estreme attorno ai 15/16 punti percentuali. − 1.1.2 Struttura di età (tab. 6 - 7- 8) La struttura della popolazione per classi di età, è uno dei principali indicatori per valutare la condizione demografica da un punto di vista anche qualitativo. Una prima visione d’insieme di alcune caratteristiche strutturali della popolazione la si può ottenere dall’applicazione degli indici di Sundbarg: la somma degli individui fra i 15 e i 55 anni costituisce un’invarianza demografica, costituendo tale somma circa il 50% della popolazione; ne segue che, a seconda che le classi inferiori ai 14 Nel 1981 (tab.6) nella Comunità Montana (A. P. Est), sulla media totale dei Comuni la differenza fra i due estremi risulta di 22 punti percentuali, quindi più alta rispetto alla media Provinciale; questo valore ha valori ancora più alti per i Comuni della Montagna (attorno a 30 / 33 punti percentuali); valori decisamente più bassi presentano i Comuni della fascia pedecollinare quali Sala (8 punti), Felino (10 punti), Langhirano (13 punti). Neviano presenta un valore di 33 punti percentuali, quindi fra i più alti. 7 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 - Nel 1991 (tab.6) il processo di invecchiamento aumenta sulla media totale dei Comuni della Comunità Montana (la differenza fra le 2 classi estreme di età è di 25 punti percentuali), ma con valori molto diversificati fra i Comuni: • si accentua la differenza fra le 2 classi per i comuni della Montagna dove l’invecchiamento aumenta sensibilmente, con valori che oscillano fra i 38 / 42 punti di differenza fra le due classi (con casi estremi, come il Comune di Corniglio, dove la popolazione di oltre 55 anni supera il 50%); il processo di invecchiamento aumenta percentualmente in modo molto forte anche per gli altri Comuni: Sala passa da 8 punti percentuali di differenza a 16; Felino da 10 a 16; Langhirano da 13 a 21; unico comune in controtendenza rispetto a tutti i comuni della Comunità Montana è Lesignano, la cui differenza percentuale fra le due classi diminuisce di 1 punto percentuale, con valori di differenza del 15%. • Neviano, presenta ancora valori molto alti – differenza percentuale di 36,6% pur non verificandosi il forte incremento del processo di invecchiamento avuto negli altri Comuni. La popolazione superiore ai 55 anni è attorno al 46% (1.682 unità, con un calo di –45 unità), con valori simili a Tizzano e Monchio; la popolazione più giovane inferiore ai 14 anni è di 359 unità (pari al 9,9%), con un calo di 100 unità circa dal 1991. La popolazione complessiva fra i 14 – 55 anni risulta quindi di 2.041 abitanti, pari al 56% della popolazione totale. Analizzando per Neviano i dati per classi quinquiennali di età nel decennio 1981 – 91 (tab.7), risulta: − La popolazione sotto i 14 anni di età risulta diminuita di 97 unità, pari a – 21%. Importante al fine del dimensionamento delle strutture scolastiche la popolazione fra 0 – 14 anni, risulta essere al 1991: • 0 – 4 anni, di 109 unità, con un calo di – 18 unità; • 5 – 9 anni, di 116 unità, con un calo di – 44 unità; • 10 – 14 anni, di 134 unità, con un calo di – 35 unità. − La popolazione fra i 15 – 54 anni, risulta avere un calo complessivo di 45 unità, pur se differenziati fra le sottoclassi di età: 8 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 • • fra i 55 e 74 anni vi è un calo di 129 unità, nella media del calo complessivo demografico fra l’81-91 (pari al 9%); in questo quadro si evidenzia l’incremento della popolazione oltre i 75 anni (+84 unità pari a + 18%). Significativo, come dato positivo, l’incremento di +104 unità (pari a +31%) della classe fra i 25-34 anni. − Che il processo di invecchiamento a Neviano sia meno forte che nella media Provinciale, risulta anche dall’analisi della classe di età della popolazione oltre i 55 anni: infatti complessivamente rappresentano il 29,8% (contro il 36,7% della media della Comunità Montana); soprattutto è significativo il dato che la classe di età fra 65 – 75 anni diminuisce, anziché aumentare. − Di notevole importanza risulta essere la classe di età in rapporto al sesso: complessivamente la popolazione maschile e femminile si distribuisce attorno al 50%, con differenze nell’ambito di alcune classi di età: • con prevalenza maschile nelle classi fra 15-24, 35-44, 45-54, 55-64; • 1.1.3 con prevalenza femminile nelle classi fra 65-74, e soprattutto oltre 75. Struttura familiare (tab. 10 - 11- 12 – 13 - 14) Il dato generale più rilevante di tutta la Provincia è il progressivo calo del numero medio dei componenti per famiglia; la media provinciale è passata da 3,8 componenti/famiglia del 1951 a 2,5 del 1991. Negli ultimi 6 anni, dal 1991 al 1996, per i Comuni della Comunità Montana, si è passati da un valore di 2,65 a 2,33 componenti/famiglia, con valori tuttavia differenziati fra i Comuni. Le differenze più alte (fra 4 – 5 punti percentuali) si sono verificate nei Comuni dell’Appennino (dove al 1991 i valori sono molto bassi variando fra 2,0 e 2,1 componenti/famiglia); attorno alla differenza di 1 / 2 punti percentuali gli altri Comuni, con l’eccezione del solo Comune di Neviano, dove il numero componenti/famiglia di 2,70 rimane invariato dal 1981 al 1991. Neviano è passato da 2,50 comp./famiglia al 1981 a 2,16 componenti/famiglia del 1991, valore che si è ulteriormente abbassato a 2,12 comp./famiglia del 1998. 9 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Rapportando le percentuali di variazione fra abitanti e famiglie i valori sono molto differenziati fra i comuni: Corniglio, Tizzano, Monchio, Palanzano, al calo demografico si accompagna anche il calo del numero delle famiglie, pur se in percentuali più basse di quello della popolazione; per gli altri Comuni l’incremento più alto è stato a Felino (+ 713 famiglie, pari a + 40%). Neviano: − fra 1981 e 1991 è stato pressoché stabile (1.557 famiglie al 1981, 1.540 famiglie al 1991), al quale aveva corrisposto un più forte calo demografico (-356 abitanti, pari al –9%). − fra il 1991 e 1996, questo processo si è invertito con un incremento di +142 famiglie (pari a +9%), per un totale di 1.682 famiglie, al quale ha corrisposto un più modesto incremento demografico (+21 abitanti, pari a +1%). • le famiglie in coppia con figli sono 393, pari al 26% del totale. La definizione quantitativa di queste tipologie di famiglia, avrà importanti ricadute sul tipo e sulla qualità dei servizi e delle strutture pubbliche. − Altro importante parametro per valutare la condizione qualitativa della struttura demografica, è il grado di istruzione della popolazione (tab.15): emerge come dato complessivo, fra 1981 – 91, un forte incremento della popolazione con titolo di studio dalla licenza media alla laurea (+ 337 persone pari a + 35%); questo dato diventa ancora più rilevante se si considera l’incremento della popolazione con diploma (+ 185 persone, pari a + 77%). Per valutare le famiglie e componenti per ampiezza di famiglia, si rinvia alle Tabelle 1112 (al 1991); di questi valori particolarmente significativi sono: • le famiglie con una sola persona sono 492, pari al 32%; • le famiglie in coppia senza figli sono 355, pari al 23%; • le famiglie in coppia con solo padre o sola madre con figli sono 27, pari al 5%; 10 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 NEVIANO DEGLI ARDUINI VARIAZIONI DEMOGRAFICHE DAL 1861 – 1991 1861 1951 1961 1971 1981 1991 1997 5.247 7.720 5.995 4.351 3.970 3.614 3.635 Alloggi Occupati - 2.054 1.818 1.453 1.489 1.535 - Alloggi non occupati - 250 462 776 1.346 1.445* - Totale Alloggi - 2.304 2.280 2.229 2.835 2.980 - Popolazione Nota: ∗ Per Neviano i valori massimi di popolazione sono stati raggiunti nel 1921 con 8.312 abitanti e nel 1931 con 8.901 abitanti. di cui 1.139 utilizzate per vacanza, 1.016 per lavoro e 123 per altri motivi. 11 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 1.2 CONDIZIONE ABITATIVA differenziato, per alcune aree con valori molto superiori alla stessa media regionale che al 1971 è circa del 10%. Ad una lettura differenziata per comprensori, si rileva infatti una percentuale elevatissima di alloggi vuoti nei due comprensori Appennini PR Ovest e PR Est, le più alte della Regione, rispettivamente il 25,5% ed il 28,5%, mentre il comprensorio Bassa Est al 1971 è su valori del 6%. Il Comune di Neviano al 1981 presenta una percentuale di alloggi vuoti del 47,5% (n° 1.346), quindi nell’ambito dei valori del 44-54% relativi ai Comuni di Calestano, Corniglio e Tizzano; mentre i valori per i comuni di Felino e Sala Baganza sono del 20-21%; ciò evidenzia soprattutto la vocazione turistica dei territori collinari e quindi la presenza di seconde case. • Il primo dato emergente, considerando le variazioni globali degli ultimi decenni, è che l'aumento delle abitazioni e delle stanze occupate è stato un fenomeno generalizzato in molte aree del territorio provinciale; in particolare il confronto del numero di abitazioni fra il 1981 ed il 1991 evidenzia un aumento differenziato fra i comuni pedecollinari, con valori del 3-6% per Neviano, Lesignano, Langhirano, Calestano, e valori più elevati, 11-12% per Sala Baganza e Tizzano, fino al +23,9% di Felino (tab. 16). Per assegnare un significato a questo fenomeno occorre tuttavia relazionarlo ad altri importanti indicatori quali: gli indici di affollamento, il numero medio di stanze per abitazione, gli alloggi non occupati. Analizzando le variazioni fra il 1981 ed il 1991 degli indici di affollamento si verifica che a Neviano il rapporto fra abitanti e stanze di abitazioni occupate e non, si abbassa dallo 0,32 ab./stanza del 1981 al valore di 0,28 ab./stanza al 1991, inferiore alla media provinciale di 0,46 ab./stanza. Aggiornando la situazione degli alloggi vuoti di Neviano al 1991 emerge una percentuale di alloggi vuoti si attesta sul 48,5%, nell’ambito dei valori del 46-61% dei Comuni di Calestano, Corniglio e Tizzano; i valori per i comuni di Felino e Sala Baganza sono del 13-18%; per Lesignano del 37%. • All'interno della provincia di Parma l'aumento delle abitazioni vuote fra il 1951 e il 1971 è avvenuto in modo Neviano: complessivamente al 1991 le abitazioni occupate sono 1.535 (tab. 16b), le abitazioni non occupate da residenti 12 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 sono 1.445 per complessivi 2.980 alloggi; considerando che il numero delle famiglie è 1.540 sono ipotizzabili al 1991 solo n° 5 casi di coabitazione. Dal 1981 al 1991, l'incremento degli alloggi occupati è stato di 46 alloggi (+3%), mentre per gli alloggi non occupati da residenti l’incremento è stato di 99 alloggi (+7%) (tab. 16a). Importante per conoscere la disponibilità di alloggi da inserire nel calcolo del fabbisogno, è il motivo della non occupazione e la localizzazione degli alloggi vuoti (tab.19). Relativamente al motivo della non occupazione, al 1991 su un totale di 1.445 alloggi, vi sono 1.016 (70,3%) alloggi utilizzati per vacanza, e 123 (8,5%) alloggi utilizzati per lavoro od altro, per cui restano solo 306 alloggi non utilizzati (21,2%). Analizzando il numero di alloggi al 1991 per distribuzione fra centri abitati, nuclei e case sparse, risultano cosi suddivisi (tab. 17): Centri abitati: 506 abitazioni occupate con 506 famiglie e 439 alloggi non occupati (18%), per un totale di 945 alloggi. Le famiglie sono quindi il 33% del totale, equivalente al 33% della popolazione residente nei centri abitati (1.197abitanti). Nuclei: Case sparse: 510 abitazioni occupate con 508 famiglie, gli alloggi non occupati sono 519 (33%), per un totale di 1.027 alloggi. Le famiglie sono quindi il 33% del totale, di poco inferiore al 31% della popolazione residente. 521 abitazioni occupate con 523 famiglie, gli alloggi non occupati sono 497 (35%). Le famiglie sono quindi il 34% del totale, di poco inferiore al 35% della popolazione residente. Emerge come dato fondamentale una distribuzione sostanzialmente omogenea della popolazione, delle famiglie, degli alloggi occupati e non fra i centri abitati, nuclei e case sparse, ciascuno con un valore equivalente di 1/3 circa. Il numero medio di stanze per abitazione è di 4,60 al 1981 (tab. 16a) nelle abitazioni occupate da residenti, e di 4,3 stanze/abitazione per il totale delle abitazioni; lo stesso dato al 1991 risulta aumentato a 5,0 nelle abitazioni occupate da residenti, ed aumentato a 4,8 stanze/abitazione per il totale delle abitazioni (1991). 13 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Questo parametro è particolarmente significativo per ipotizzare l'uso medio degli alloggi e per Neviano è su un valore di poco superiore alla media degli altri Comuni del Comprensorio, infatti sul totale delle abitazioni, i valori al 1991 risultano essere del 4,5 st./ab. per Langhirano e Calestano, di 4,8 st./ab. per Felino e Corniglio, comunque paragonabile alla media provinciale di 5,05 st./ab. L'indice di affollamento complessivo per alloggi occupati al 1991 risulta essere: residenti/stanze occupate = 3.614/7.676 = 0,47; anche considerando il numero di stanze solo per uso esclusivo di abitazione e comprendendo le cucine l'indice di affollamento resterà invariato, ciò fa ipotizzare per Neviano un elevato standard abitativo per le abitazioni esistenti. 14 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 1.3 CONDIZIONE OCCUPAZIONALE, ECONOMICA E PRODUTTIVA. FABBISOGNO OCCUPAZIONALE 1.3.1 Dinamica dell’occupazione La distribuzione della popolazione attiva fra i vari settori della produzione (Primario, Secondario e Terziario) ha subito in generale molti cambiamenti negli ultimi decenni: • al 1951 la composizione per settori di attività della popolazione era ancora quella del sistema economico d’anteguerra, a carattere prevalentemente agricolo; • al 1961 in generale il quadro dei settori di attività appare profondamente mutato, rispecchiando il fenomeno dell’esodo agricolo e della crescita dell’industria a carattere estensivo che punta sulla moltiplicazione delle attività produttive più che sull’aumento della composizione organica del capitale; • al 1971 il dato rilevante è la diminuzione della popolazione attiva generalizzato a tutta la Provincia, corrispondente ad una popolazione regressiva con scarso potere di rinnovamento, a causa del processo di invecchiamento in atto già da questi anni e l’aumento della scolarità, oltre che a motivazioni economiche più generali; • nel 1981 si ha una ripresa del tasso di attività, con forte aumento del settore terziario e diminuzione costante nel settore primario ed un differente andamento nel settore secondario, con Parma che in contro tendenza aumenta di poco la popolazione attiva, che presenta un calo demografico e che perde il ruolo storico di polo territoriale accentratore, infatti Parma fra il 1981 ed il 1991 presenta un incremento di solo il +1,2% di attivi ed addirittura Fidenza perde 43 unità. A Neviano nel 1981 vi erano 556 attivi nel settore primario (36%), 545 attivi nel settore secondario (36%) e 426 attivi nel settore terziario (28%), per un totale del 38,7% di persone in attività; questa situazione confrontata con gli altri Comuni del Comprensorio, evidenzia un Comune che si colloca nelle aree collinari con una scarsa percentuale di attivi, di poco superiore del 34-37% di Corniglio, Tizzano, Calestano. Il confronto con i dati del 1993, evidenzia che il comune di Neviano continua in sintonia con gli altri comuni collinari a risentire del calo occupazionale, al calo di popolazione di 389 unità, pari al 9,6%, corrisponde un calo di attivi del 5,1%, questo dato se suddiviso per settore di attività, evidenzia un calo del 10.6% nel settore primario, ma una crescita del settore secondario del 1.3% e del settore terziario del 4,2% , in 15 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 controtendenza con la generale flessione registrata nei Comuni di Corniglio e Tizzano ed in linea con quanto registrato nel Comune di Calestano. I dati riferiti alla popolazione attiva (in particolare i dati storici e comparati con gli altri Comuni del Comprensorio) sono uno degli indicatori più importanti per la valutazione del ruolo economico del Comune e del suo fabbisogno occupazionale: Settore Primario: ha seguito l’andamento generalizzato di forte calo di attivi dal 1951 ad oggi, tuttavia al 1993 questo settore presenta ancora una buona percentuale di attivi, il 27,6% del totale attivi, 11% della popolazione residente. Il dato se rapportato con il 18,6 % di Corniglio, il (15%) di Tizzano è senz’altro soddisfacente e dimostra quanto sia trainante questo settore nell’economia complessiva del Comune, ed al contempo ne condiziona lo sviluppo in dipendenza all’andamento generale dello specifico settore. Settore Secondario: rappresenta il valore più basso del Comprensorio con il 38.8% del totale attivi nel 1993, il 15,4% della popolazione residente, che paragonato al 16,8% della media Provinciale, al 17,0% di Parma, si evidenzia essere una percentuale comunque bassa. La popolazione attiva del settore secondario si occupa principalmente di attività manifatturiere (75%) e la restante parte delle costruzioni (25%). Settore Terziario: dal 1971 al 1991 in linea con l’andamento generale si registra un costante incremento fino ad arrivare nel 1993 al 33,5 % del totale attivi, il 13,3 % della popolazione residente, che risulta essere la percentuale più bassa del Comprensorio e dei Comuni collinari. La popolazione attiva del settore terziario si occupa principalmente di servizi pubblici (50%), buona parte di commercio (30%) e la restante parte di ristorazione ed alberghi. Relativamente alle classi di età si evidenzia che mentre la popolazione attiva dell’industria o del terziario è preponderante nella fascia da 30-54 anni, il settore agricolo presenta il 44% degli attivi con oltre 55 anni. Altro elemento qualitativo è la valutazione della differenza fra attivi ed addetti (attivi delle Ditte poste in Comune di Neviano). Nel Comune di Neviano, al 1991, la percentuale di addetti è del 23,3 % dei 16 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 residenti, quindi almeno il 16,7% dei residenti svolge la propria attività in altri Comuni, pari ad oltre 600 persone. Il fenomeno è comune nel Comprensorio anche se con percentuali minori ai Comuni di Lesignano, Calestano, Felino, Corniglio, Tizzano, perciò si può supporre che buona parte dei residenti attivi svolga la propria attività nei Comuni vicini maggiormente industrializzati, pur restando Parma il polo accentratore delle attività terziarie. 1.3.2 La struttura delle imprese Esaminando in dettaglio la situazione delle imprese presenti a Neviano emerge la forte struttura artigianale: • per le imprese si ha la presenza di 138 strutture artigianali su 280 imprese totali, (pari al 50%), in media con i Comuni del Comprensorio fatto salvo Langhirano (36%); • per le unità locali (laboratorio, negozio, studio, ecc.) su un totale di 335 unità con 735 addetti (media di 2,2 add./unità, valore basso rispetto la media comprensoriale) si hanno 151 strutture artigiane con 302 addetti (media di 2,0 add./unità); il numero di addetti per unità produttiva locale di Nevaio (2,2 add./unità è paragonabile al 2,5 add./unità di Calestano, Corniglio e Tizzano, ma inferiore agli altri Comuni del comprensorio ( 3,5 a Lesignano, 3,9 a Langhirano). Esaminando le ditte per ramo di attività economica emerge che l’industria più importante è quella manifatturiera che occupa il 50% degli addetti, fra queste particolare importanza la rivestono le industrie alimentari, sempre con una bassa media di 2,3 addetti cadauna, quindi di piccole dimensioni, a questa seguono le costruzioni (15% addetti), ed il commercio (19% addetti) che occupano mediamente 1,52 persone per unità produttiva. Il commercio presenta una struttura di interesse locale, il commercio in sede fissa dispone di 50 esercizi di cui 32 alimentari per beni di prima necessità e 9 di articoli vari, gli ambulanti sono 19 e gli esercizi pubblici sono 51 per un totale di 134 unità commerciali. Gli esercizi alberghieri sono 6 con un totale di 468 posti letto complessivamente, quindi un settore importante anche se con pochi addetti, solo il 4%. Importante è inoltre la condizione imprenditoriale degli addetti del Comune, in quanto 489 addetti (58%) sono autonomi ed il 42% dipendenti, per la gran parte dalle unità locali delle imprese (29%). 17 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 1.3.3 La condizione produttiva del Settore Agricolo Il settore agricolo svolge un ruolo molto importante nel contesto economico ed occupazionale del Comune di Neviano, pur nell’evoluzione negativa che in generale ha interessato questo settore. Si tratta di aziende che nella conduzione familiare integrata da manodopera stagionale, ha ritrovato la flessibilità necessaria per affrontare la generale crisi del settore, infatti il 82% del numero di aziende è condotta esclusivamente con manodopera familiare, dato paragonabile ad altre realtà agricole come Lesignano e Corniglio. La superficie delle 559 aziende a conduzione diretta del coltivatore, con solo manodopera familiare, è di 6.488 ettari, pari ad una media di 11,6 ettari per azienda. Le aziende a conduzione familiare occupano l’83% del territorio coltivato, quindi indipendentemente dalle dimensioni della singola azienda è preponderante la conduzione familiare. Il numero delle aziende (109) condotte con salariati rappresenta il 18% del totale, la relativa superficie interessata dalle aziende condotta con salariati è il 12,6% a dimostrazione delle difficoltà che questo tipo di conduzione comporta, infatti sono aziende con una media di 9 ettari per azienda, cioè non sono grosse realtà produttive. Per analizzare meglio la struttura delle aziende in funzione della capacità produttiva, occorre suddividere le aziende agricole per superficie di territorio coltivato in diverse fasce: 1. nella fascia di terreno coltivato da 0-5 ettari, sono presenti il 36% delle aziende che però dispongono solo il 9% del territorio agricolo coltivato; 2. nella fascia di terreno coltivato da 5-20 ettari, sono presenti il 49% delle aziende che dispongono del 44% del territorio agricolo coltivato; 3. nella fascia di terreno coltivato da 20-50 ettari, sono presenti il 11% delle aziende che però dispongono complessivamente del 29% del territorio agricolo coltivato; 4. nella fascia di terreno coltivato da 50-100 ettari, sono presenti il 3% delle aziende che però dispongono complessivamente del 18% del territorio agricolo coltivato. La terza e quarta fascia sono certamente molto importanti per valutare l’economia agricola del Comune di Neviano (coltivano quasi metà dell’intero territorio) perché è questa la dimensione generalmente più redditizia nel settore agricolo, dove si ritrova 18 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 preponderante la forma di conduzione di tipo familiare. La gestione esclusivamente familiare delle aziende agricole da 20 a 100 ettari è possibile anche perché la superficie agricola effettivamente utilizzata, detratta la superficie boscata, rappresenta il 67% del totale. Per fissare meglio i termini del tipo di manodopera impiegata si osserva che le giornate di lavoro degli operai a tempo indeterminato (stagionali) rappresentano il 2,1%, mentre i dipendenti rappresentano solo lo 0,7%, tutto il resto delle giornate lavoro (97,2%) è rappresentato dal titolare, dal coniuge e da altri familiari. Ciò rappresenta un dato ricorrente se si considera l’evoluzione generalmente negativa del settore agricolo nel corso degli anni, infatti nel 1981 il 36% della popolazione residente attiva era occupata nel settore primario (complessivamente n° 556 persone), nel 1993 solo il 27,6% della popolazione residente attiva era occupata nel settore primario (complessivamente n° 402 persone), con un calo di quasi il 10% sul totale attivi. Nonostante il calo la popolazione attiva nel settore primario del Comune di Neviano, (27%) al 1993, resta molto numerosa se paragonata ai Comuni di Lesignano (13%), Langhirano (8%), Calestano ( 8%), Corniglio (18%), Tizzano (15%). Resta da rilevare infatti che gli attivi del settore agricolo (402 nel 1993) presentano un’età media piuttosto elevata, infatti solo il 55% presenta un’età compresa fra 14-54 anni e questo pur rappresentando un fattore generalizzato del settore a livello provinciale, resta un elemento di trasformazione importante in atto nel panorama dell’economia Comunale. Oltre al profondo mutamento socioeconomico avvenuto nel settore agricolo, è interessante confrontare i dati quantitativi dell’utilizzo del territorio per avere la misura di come i processi e le condizioni lavorative abbiano profondamente modificato il rapporto fra insediamento antropico ed utilizzo del territorio: Dati censimento Superficie Comune Superficie agricola Superficie boscata Terr. antropizzato ha ha ha ha 7.736 5.189 1.798 749 Esaminando i dati del censimento si osserva che la parte di territorio agricolo coltivato (S.A.U.) rispetto il totale territorio agricolo, sconta una grande superficie 19 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 non coltivabile, circa il 23% dovuta alla presenza dei boschi e circa il 10% di territorio antropizzato. Ne consegue una forte penalizzazione del territorio agricolo in termini di superficie coltivabile che ridimensiona i termini di capacità produttiva dei fondi agricoli con prevalenza di sola manodopera familiare, perché in realtà sono fondi con superficie effettivamente coltivabile molto minore della disponibile. Verificando il tipo di produzione praticata nei terreni coltivati, si osserva che in gran parte (88%) sono coltivati a foraggio, con il restante (12%) a cereali e frumento. La presenza di bovini è di n° 3.538 capi su un territorio coltivato a foraggi di 4.475 ha, cioè 0.8 capi per ettaro, dato che confrontato con la media di 2,0 capi/ettaro dimostra un sottoutilizzo del 60% della capacità di allevamento bovino del territorio. 20 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Cap. 2° - CENSIMENTO DELLE CASE SPARSE 2.1 ANALISI DEGLI INSEDIAMENTI SPARSI: CENSIMENTO DEGLI EDIFICI IN ZONA AGRICOLA CONNESSI E NON CONNESSI CON L’ATTIVITÀ AGRICOLA (Tav. A1 - Elaborato A2) Il censimento delle case sparse è stato effettuato sugli insediamenti in territorio agricolo, localizzati esternamente al perimetro del territorio urbanizzato e ha avuto come oggetto: • Edifici con caratteristiche di bene culturale o di interesse storicotestimoniale (art.40, comma 12, L.R. 47/78), connessi e non connessi con l’esercizio dell’attività agricola (art.40, comma 13, L.R. 47/78) con originaria funzione abitativa e non (stalle, fienili, rustici, …) Nella cartografia allegata al censimento Tav. A1 – detti edifici sono evidenziati, con simbologie diverse, e suddivisi in quattro categorie: • Edifici non connessi con l’attività agricola con prevalente funzione residenziale da PRG vigente; • Edifici non connessi con l’attività agricola con prevalente funzione residenziale secondo censimento precedente e/o Variante Parziale PRG settembre ’99 (arch. Tassi); • Edifici non connessi con l’attività agricola con prevalente funzione residenziale di nuovo inserimento Variante Generale PRG ’99; • Edifici non connessi con l’attività agricola con funzione prevalentemente produttiva. (Aggiornamento rispetto al PRG pre-vigente e alla Variante PRG adottata nel settembre 1999) • • Edifici privi di caratteristiche di bene culturale o di interesse storicotestimoniale, connessi con l’esercizio dell’attività agricola Edifici privi di caratteristiche di bene culturale o di interesse storicocon testimoniale, non connessi l’esercizio dell’attività agricola (art.40, comma 13, L.R. 47/78) con originaria funzione abitativa e non (stalle, fienili, rustici, …) (Aggiornamento rispetto al PRG pre-vigente e alla Variante PRG adottata nel settembre 1999) 21 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Per ciascun edificio di nuova schedatura sono state cartografate, sulle Tav. A1 in scala 1:5000, le seguenti destinazioni d’uso, sia per gli edifici privi di valore storico - testimoniale sia per gli edifici di valore storico testimoniale: ATTIVITÀ AGRICOLE R = Residenza Sb = Bassi servizi B = Baracca S = Stalla Dp = Deposito Dr = Depuratore BA = Barchessa - Fienile G = Autorimessa ALLEVAMENTI AZIENDALI Ab = Bovini Aa = Avicoli As = Suini Ae = Equini – Maneggi Av = Visoni - Vari ATTIVITÀ PRODUTTIVE I = Artigianale Ca = Caseifici Al = Albergo Co = Commerciale – Deposito Sa = Salumifici – Prosciuttifici Al = Altro 22 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 2.2 • • • CENSIMENTO E SCHEDATURA DEGLI EDIFICI CON CARATTERISTICHE DI BENE CULTURALE O DI VALORE STORICO-TESTIMONIALE IN ZONA AGRICOLA (E) (Elaborato A2) Il censimento, con sopralluogo diretto e compilazione di specifica scheda, ha riguardato 95 complessi edilizi giudicati di valore storico – testimoniale e localizzati esternamente ai perimetri dei territori urbanizzati, delle Zone Omogenee “A” e dei nuclei rurali. Per ogni edificio, sono stati evidenziati nella schedatura: - funzionale o non funzionale all’attività agricola; - tipologia; - stato di conservazione dell’edificio; - condizione dell’area di pertinenza; - eventuali alterazioni incongrue con la tipologia, relative all’edificio o all’area di pertinenza; - elementi architettonici caratterizzanti; - elementi ambientali caratterizzanti o di distinzione. Inoltre nella stessa scheda sono riportati: - l’estratto di CTR 1:5000, con identificate le destinazioni d’uso; - sul retro della stessa scheda, le fotografie e un estratto del CTR, con una prima proposta normativa. Le categorie d’intervento proposte sono definite in relazione all’interesse architettonico e/o tipologico e allo stato di conservazione, in particolare: • Gli edifici in buono o medio stato di conservazione sono classificati prevalentemente a Restauro e Risanamento conservativo di Tipo B; solo per gli edifici a vincolo monumentale e per alcuni casi di particolare interesse tipologico, pur se degradati, è stata proposta la categoria del Restauro scientifico o del Restauro conservativo di Tipo A. • Gli altri edifici colonici a tipologia tradizionale, che hanno subito trasformazioni o sono in cattivo stato di conservazione, sono normati a Ristrutturazione Edilizia: tale classificazione obbligherà comunque la conservazione dei profili e dei caratteri architettonici esterni, garantendo quindi la salvaguardia del loro inserimento ambientale. • Per ogni edificio classificato, è cartografata la rispettiva area di pertinenza, equivalente ad un’area di rispetto inedificabile. 23 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Complessivamente per gli edifici identificati nella cartografia di valore storico-testimoniale (classificati a Risanamento Conservativo e a Ristrutturazione Edilizia) e per gli edifici esistenti che risultano dal censimento non più funzionalmente collegati con la struttura e con la produzione agricola (identificati con asterisco nella stessa cartografia), sono previste destinazioni d’uso residenziale non necessariamente legate all’attività agricola, come previsto dalla L.R. 6/95 art.17. - nella Tabella B, è evidenziato il rapporto fra tipologia edilizia e occupazione d’uso, da cui risultano 48 edifici non occupati, di cui 26 in cattivo stato o ruderi; degli altri 22 edifici restaurati o in buone condizioni, 10 risultano essere seconde case e 12 funzionali all’attività agricola; pertanto il numero di alloggi non occupati da considerare potenzialmente nel dimensionamento di alloggi, risulta essere di (26+12) = 38 alloggi. Nelle due tabelle allegate sono riportate alcune sintesi del censimento, per gli edifici di valore storico-testimoniale in Zona “E” (totale: 95): - nella Tabella A, è evidenziato il rapporto fra tipologia edilizia e stato di conservazione, dove emerge una prevalenza degli edifici isolati; 24 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 COMUNE DI NEVIANO DEGLI ARDUINI VARIANTE GENERALE P.R.G. 1999 TABELLA A: SINTESI DEL CENSIMENTO DEGLI EDIFICI DI VALORE STORICO – TESTIMONIALE: RAPPORTO FRA TIPOLOGIA E STATO DI CONSERVAZIONE STATO DI CONSERVAZIONE TIPOLOGIA CATTIVO RUDERE RESTAURATO BUONO MEDIOCRE TOTALE 6 1 2 1 13 23 6 5 2 4 11 28 6 2 5 7 3 23 CORTE 1 - - - - 1 NUCLEO A PIÙ CORPI 4 - - 3 3 10 TORRE ISOLATA - - 2 - 1 3 ALTRO 2 1 2 - 2 7 TOTALE 25 9 13 15 33 95 TORRE - - 1 - - 1 ISOLATO con funzioni giustapposte ISOLATO con corpi di servizio ISOLATO senza corpi di servizio di cui con presenza PORTICI 8 1 1 - 9 19 BALCHIO 1 - - - - 1 LOGGIA - - - - - - 25 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 COMUNE DI NEVIANO DEGLI ARDUINI VARIANTE GENERALE P.R.G. 1999 TABELLA B: SINTESI DEL CENSIMENTO DEGLI EDIFICI DI VALORE STORICO – TESTIMONIALE: RAPPORTO FRA STATO DI CONSERVAZIONE E OCCUPAZIONE D’USO STATO DI CONSERVAZIONE OCCUPAZIONE D’USO CATTIVO RUDERE RESTAURATO BUONO MEDIOCRE TOTALE F= 8 - F= 3 F= 3 F = 16 F = 30 N= 8 N= 5 N= 4 N = 17 11 8 20 47 OCCUPATO NON OCCUPATO F = 14 F= 8 F= 1 F= 1 F = 10 F = 34 N= 3 N= 1 N= 1 N= 6 N= 3 N = 14 17 9 2 7 13 48 25 9 13 15 33 95 TOTALE F = Funzionali all’attività agricola N = Non funzionale all’attività agricola 26 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Classificazione tipologica degli rurali in Zona Omogenea “E” edifici I risultati della schedatura e delle analisi storiche hanno individuato nel territorio agricolo tre fondamentali tipi di edilizia rurale: - edifici isolati con funzioni giustapposte; - edifici isolati o isolati con corpi di servizio; - nuclei a più corpi. • • Edifici isolati a funzioni giustapposte costituiti da un edificio residenziale, e adiacente o sovrastante a questo, il fabbricato rustico - stalla e fienile. È un tipo edilizio assimilabile agli edifici rurali della pianura – presenti anche nelle prime fasce collinari, ad es. a Lesignano – tuttavia differenziati dall’assenza della “porta morta” (androne passante al piano terra) che si collega direttamente al fondo agricolo. Di questi tipi ne sono stati censiti 23. Edifici isolati con corpi di servizio: è da considerarsi una variante del tipo precedente, integrato generalmente da un corpo di edificio staccato, con funzione di barchessa, e/o da un piccolo fabbricato adibito a deposito o servizio (es. forno). Risulta essere la tipologia più frequente, essendone stati censiti 28. • I sopracitati tipi edilizi sono provvisti di porticati in circa 20 casi (su un totale di 51 edifici) • Edifici isolati senza corpi di servizio, con prevalente funzione residenziale, sono caratterizzati da una planimetria quadrangolare. Ne sono stati censiti 23. • Nuclei a più corpi, con funzioni agricole e residenziali, sono costituiti da più edifici adiacenti, secondo un andamento linare oppure da edifici separati. Ne sono stati censiti 10. • Nel territorio agricolo vi sono solo pochi casi della tipologia a “Torre isolata” (schede n° 22-23-31), un solo caso della tipologia a “Balchio” (scheda n° 49), un solo caso della tipologia a “Corte” (scheda n° 2). Tali tipologie sono tuttavia più frequenti nei centri abitati o nei nuclei rurali. Pur avendo proceduto ad una classificazione tipologica degli edifici rurali, occorre tuttavia precisare che il territorio di Neviano degli Arduini è caratterizzato – sia per gli edifici agricoli sia per gli edifici presenti nei centri 27 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 abitati e nei nuclei rurali – da sistemi costruttivi che fanno parte dell’architettura rurale dell’Appennino, piuttosto che di tipi edilizi agricoli di pianura e della media collina; tipi edilizi appenninici che non si caratterizzano per condizioni modulari e/o ripetitive di impianto (caratteristiche della pianura o della media collina), in quanto sono la morfologia del sito e l’esposizione a influenzare le stesse tipologie edilizie. Di fondamentale importanza per questa architettura è l’uso materiale: nel territorio di Neviano in particolare, l’architettura si fonda prevalentemente sull’uso della pietra e meno frequentemente sull’uso del laterizio: motivi di ordine geologico (minore disponibilità di argille adatte), culturale (la tradizione lapicida appenninica) ed economico sono alla base di questa differenziazione. Nella struttura portante, nella costruzione di determinati elementi, quali ad es. stipiti di portali e finestre, decorazioni, è ampiamente utilizzata l’arenaria; caratteristica della zona di Scurano – Sasso – Rusino è un’arenaria a tessitura fine con cemento calcareo. 28 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Cap. 3° - ANALISI DEI VINCOLI 3.1 STATO DI FATTO E CARTA DEI VINCOLI (aggiornato al settembre 1999) - 3.1.1 STATO DI FATTO Sono inoltre stati riportati i Perimetri dei Centri Abitati, in conformità al Codice della strada e secondo quanto definito dalla del. G.M. n°203 del 01/12/1998; occorre precisare che nella stesura finale del PRG, sarà opportuno cercare di far coincidere – dove è possibile – i due perimetri di “Territorio Urbanizzato” e di “Centro abitato”. Lo stato di fatto è riportato: - TAVOLA A1 – scala 1:5000, in 7 carte - ELABORATO A2 – schede di analisi insediamenti sparsi 3.1.1.1 Analisi degli insediamenti sparsi Sulla Tav. A1 e nell’Elaborato A2, sono riportati i risultati del Censimento specifico i cui contenuti sono stati illustrati nel precedente capitolo 2. 3.1.1.2 Condizioni urbanistiche In questa carta sono evidenziati per ciascun centro e nucleo abitato, il perimetro del territorio urbanizzato secondo l’art.3 della L.R. 47/78 differenziando i centri frazionali dai nuclei rurali (in cui coesistono attività agricole e residenziali) già identificati dal PRG previgente e con alcune ipotesi di nuovi nuclei rurali. Le Zone Omogenee A sono state suddivise secondo tre diverse classificazioni: - Zone A solo da PRG Vigente. - Strutture insediative storiche non urbane da PTPR (art.22) Strutture insediative storiche non urbane da PTPR (art.22) e zone A da PRG vigente 3.1.2 ANALISI DEI VINCOLI La Carta dei vincoli (che tiene come base di informazione la “Carta dello stato di fatto – A1), viene riportata in due diverse scale: - Tav. B1, scala 1:10000, in 2 tavole; - Tav. B2, scala 1:5000, in 7 tavole + tavola sinottica Le tavole B1 e B2 sono da intendersi come Carte di Sintesi, e possono essere definite come “Carta Unica”, dove sono evidenziate tutte le condizioni vincolistiche sovracomunali e procedurali; pertanto diventano il riferimento di partenza – associate alle Carte dei Geologi – per le scelte progettuali di PRG. In questa fase non sono riportate le Fasce di Tutela dei corsi d’acqua e le aree di dissesto; tali vincoli saranno riportati a conclusione delle Analisi dei Geologi. 29 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Vincoli di Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) - 1992 I vincoli di PTPR presenti nel Comune di Neviano degli Arduini sono: art.17 Tutela dei caratteri ambientali di bacini e corsi d’acqua; riguarda: Torrente Enza, Torrente Termina di Castione, Torrente Termina di Torre, Torrente Parmossa, Rio Cedogno, Rio della Chiastra, Rio Gallinello, Rio Varano. art.18 Invasi ed alvei di piena ordinaria; riguardano: Torrente Enza, Torrente Termina di Castione, Torrente Termina di Torre, Torrente Parmossa, Rio Varano. art.19 Zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale; è estesa nella parte Sud del terriotorio comunale. art.25 Zone di Tutela Naturalistica; è estesa nella parte Sud del Comune. art.10 art.32 Sistema forestale e boschivo; diffuso su tutto il territorio comunale, in particolare nella zona Sud. Progetti di Tutela – Valorizzazione, Aree Studio; corrispondono alla zona Nord-Est del Comune, tra Bazzano e il Torrente Enza, e alla zona Nord del Comune, Monte Rosso. Elaborato h Strada panoramica (n° 35) (art.3) da Scurano a Ponte Bardea Elaborato m Corsi d’acqua meritevoli di (art.3) tutela non interessati dal Piano - art.34: Torrente Enza, Torrente Termina di Castione, Torrente Termina di Torre, Torrente Parmossa, Rio Cedogno, Rio della Chiastra, Rio Gallinello, Rio Varano. Elaborato l (art.3) Abitati da consolidare Cedogno , Lupazzano 30 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Elaborato i (art.22) Insediamenti urbani storici e strutture insediative storiche non urbane; (totale 36 centri abitati o nuclei) 7) Cereto - 8) Neviano - 13) Begozzo - 6) Case Mazza - 5) Provazzano - 23) Mizone - 17) Orzale - 20) Paderna di Sopra, di Sotto - 30) Lodrignano - 26) Lupazzano - 25) Mozzano - 24) Signano - 19) Urzano - 18) La Bricola - 7) Corticone - 10) Bazzano, La Costa - 9) Rivareto 16) La Villa - 15) Scorcoro - 35) Mussatico - 41) Vezzano - 45) Prada - 42) Campora - 36) Sasso - 37) Magrignano - 43) Monchio 38) Mediano - 20) Cedogno - 44) Ceretolo - 46) Neda - 50) Scurano, Mercato, Tizzore - 49) Sarignana. • Vincolo di rispetto monumentale (art.21 L 1089/39), corrisponde agli edifici religiosi e ad alcuni edifici civili (edificio quattrocentesco presso il ponte sul Rio Scurano, insigne e antica Bastia di Casa Fattori, complesso “Case Fattori” – Pozzolo di Scurano) • Centro faunistico del Monte Fuso di proprietà della Provincia di Parma, istituito con atto della Giunta Provinciale n°64 del 12/06/1979, a seguito della costituzione dell’Oasi di protezione della fauna, denominata “Monte Fuso”, avvenuta con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n°136 del 24/08/1972. Zone Speciali e Fasce di Tutela • Vincoli sovraordinati Vincoli di tipo procedurale • Vincolo idrogeologico (R.D. 30/12/23 n° 3267 e R.D. 16/05/26 n° 1126) • Vincolo paesaggistico (L. 1497/39 – D.M. 01/08/1985), corrisponde all’area del Monte Fuso Zone di rispetto cimiteriale (DPR 285/90), riguardano i cimiteri di: Castel Mozzano di Sotto, Mizone, Mozzano, Lupazzano, Lodrignano, Neviano, Provazzano, Bazzano, Vezzano, Campora, Vico, Ceretolo, Scurano; per tali cimiteri è stata considerata la fascia di rispetto di 200 ml, non essendo ad oggi risultanti deliberazioni specifiche di C.C., come richieste dal D.P.R. 31 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 • • • Corsi d’acqua pubblici (R.D. 25/03/1920 e successivi elenchi supplettivi): 2) Torrente Enza, 2/5) Rio Gulghino, 34) Rio Gallinello, 35) Rio cedogno,36) Rio Varano, 38) Torrente Termina di Castione, 58)Torrente Parmossa, 59) Rio Toccana; (32 Rio Pignone o Rio Faino è fuori dal territorio Comunale di Neviano) Fasce di rispetto Sono state localizzate – con le rispettive fasce di rispetto – le seguenti strutture e infrastrutture: - Pozzi d’acqua potabile o sorgenti di captazione per acqua potabile (art.6 DPR 236/88), individuati nella zona di Quinzano (4), Neviano (2), Mozzano (3), Mizone (4), Magrignano (1), Campora (7), Prada (2), Vico (1), La Chiastra (2), Scurano (15). - Depuratori (Del. C.C. 04/02/77 all. 4). - Elettrodotti (DPCM 23/04/92), uno di 132 Kw, uno di 220 Kw. - Rispetti stradali (DPR 16/12/92 n° 495), variabili secondo le categorie delle strade. • Viabilità In conformità alla classificazione delle strade In conformità alla classificazione delle strade, secondo D.L. 10/09/93 n° 360, sono presenti nel territorio comunale e individuate cartograficamente: Classe C: Strada extraurbana secondaria provinciale (Provazzano – Quinzano – Neviano); Classe F2: Strada locale provinciale; Classe F2: Strada locale comunale; Classe F1: Strada locale vicinale. 32 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Cap. 4° - SCHEDATURA DELLE ZONA “A” E ANALISI STORICO-ICONOGRAFICHE Alla tradizionale bibliografia storica (nota 1), in questi ultimi anni si sono aggiunte pubblicazioni di carattere provinciale e più specifiche del territorio comunale di Neviano (nota 2), che hanno arricchito le notizie storiche, in particolare di alcuni centri abitati. Fra la bibliografia più recente, occorre ricordare: • “La Valle e il Territorio di Scurano” di Mariarita Furlotti e Rosina Trombi – 1996; • “Quaderno n°1 delle Valli del Termina” – dicembre 1998; di quest’ultimo di particolare interesse sono i capitoli: - “La rifformatione tax salis del 1462 nei territori di Neviano Arduini e Traversetolo” – R. Lasagni, dove viene analizzato un estimo del sale del 1462 che comprende tutte le frazioni che attualmente costituiscono il Comune di Neviano e consente di avere un quadro demografico, occupazionale e migratorio dell’epoca. - “Consistenza e reperibilità dei Registri Parrocchiali delle parrocchie dei Vicariati di Neviano degli Arduini e Traversetolo”, con qualche nota su confini e toponimi – R. Lasagni, dove si ha un quadro storico delle Parrocchie nel Comune e Vicariato di Neviano degli Arduini, che già nel 1230 erano suddivise nei 5 Pievati di Sasso, Scurano, Bazzano, Lesignano, Traversetolo. Di grande interesse è l’analisi dei toponimi presenti nel territorio. • “Bibliografia delle Valli del Termina” di R. Lasagni, che consente di reperire una approfondita bibliografia dei principali centri abitati. Nella Tav. A3 (scala 1:25000) sono cartografati gli insediamenti storici in rapporto alla viabilità e nella Tav. A4 (scala 1:2000) sono cartografati i principali centri abitati al Catasto di impianto al 1938. 33 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Bibliografia PRG 1999 Nota 1 • “Manuale Topografico degli Stati Parmensi” – L. Molossi – Parma 1866; • “La diocesi di Parma – Apunti di storia civile e religiosa sulle 311 parrocchie della Diocesi” – E. Dall’Olio, Parma 1962 (2 Volumi); • “Itinerari turistici della Provincia di Parma” vol. 1 – E. Dall’Olio, Parma 1975; • “Architettura spontanea dell’Appennino Parmense” – E. Dall’Olio, M. Pellegri, G. Capacchi, Parma 1978; • “Castelli Parmigiani” – G. Capacchi, Parma 1979 Nota 2 • “Guida all’Appennino Parmense” – G. Cervi, Parma 1987; • “Guida Artistica del Parmense” vol.2 – G. Cirillo, G. Godi, Parma 1984; • “La Valle e il Territorio di Scurano” – M. Furlotti, R. Trombi, Reggio Emilia 1996; • Quaderno n°1 delle Valli del Termina” – AA.VV., Lupazzano dicembre 1998. Le analisi delle “Zone Omogenee A” (i centri di valore storico-testimoniale) sono state condotte preventivamente sulla base delle bibliografie citate e delle analisi catastali e iconografiche; nella fase successiva è stato condotto un censimento specifico per ogni Zona A e relativa schedatura di ciascun edificio. I risultati di queste analisi e schedature sono stati riportati – per ciascun centro – in un’unica tavola (Allegati D) dove sono riportati: ANALISI STORICHE - Planimetria Catastale di impianto al 1938 – scala 1:2000; - Sovrapposizione del Catasto Attuale con il Catasto al 1938 – scala 1:2000; - C.T.R., con riferimento delle foto – scala 1:2000; - Planimetria Catastale (aggiornata con CTR) – scala 1:2000; 34 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 ANALISI DELLO STATO DI FATTO - Fotografie degli edifici - Schedatura degli edifici, cartografate su tavola in scala 1:1000, in cui sono riportate le seguenti informazioni: CONDIZIONI STORICHE E TIPOLOGICHE DEGLI EDIFICI EDILIZIA STORICA (prima 1939) 1 Chiese - Canoniche 2 Isolato di civile abitazione 3 Corte chiusa 4 Nucleo a più corpi edilizi 5 Edificio a torre 6 Altro 7 Complesso rurale e residenziale 8 Servizi agricoli isolati * Molto degradato o crollato EDILIZIA RECENTE (dopo 1939) Nuovo o con Ristrutturazione pesante a Residenziale (a1= servizi isolati per la residenza) b Complesso rurale c Servizi agricoli (S=stalla) d Superfetazione precaria e Edificio specialistico f Artigianale - Laboratori 35 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Le sopracitate analisi sono state estese a n° 36 Centri Abitati; in questa fase sono stati presi in esame solo i Centri previsti dal PTPR (art.22 elaborato i). Essendo la classificazione delle Zone Omogenee A uno dei principali temi progettuali del nuovo PRG, si renderà necessario, in sede di progetto, verificare questa prima ipotesi secondo le seguenti opzioni: - declassare eventualmente alcuni centri da Zona “A” a “Zone di Completamento B” oppure a “Zone di Completamento B di valore storico-testimoniale”, in rapporto ai risultati delle analisi; - confermare alcune “Zone A” previste dal solo PRG, per le quali si procederà a una nuova schedatura (ad es. Pozzolo); - declassare alcune “Zone A” previste dal solo PRG, in zona “B” o “Zona B di valore storico-testimoniale” o in “Nuclei Rurali”; - eliminare la perimetrazione di “Zona A” e classificare singoli edifici, in particolare per le Zone agricole; in alcuni casi, tale nuova classificazione è già stata preventivamente riportata nelle tavole A1. Di seguito si elencano le tavole di Analisi per centri abitati in Zona A: D.1 Cereto D.2 Neviano D.3 Begozzo D.4 Case Mazza D.5 D.6 D.7 D.8 D.9 D.10 D.11 D.12 D.13 D.14 D.15 D.16 D.17 D.18 D.19 D.20 D.21 D.22 D.23 D.24 D.25 D.26 D.27 D.28 D.29 D.30 D.31 D.32 D.33 D.34 D.35 D.36 Provazzano Mizone Orzale Paderna di Sopra Lodrigano Lupazzano Mozzano Signano Urzano (Chiesa) Urzano (Il borgo) La Bricola Corticone Bazzano – La Costa Pieve di Bazzano Rivareto La Villa Scorcoro Mussatico Vezzano Prada Campora Sasso Magrignano Monchio Mediano Cedogno Ceretolo Neda Scurano, Mercato Tizzore Sarignana Quinzo 36 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Cap. 5° - BOZZA DI IPOTESI PROGETTUALI PER GLI EDIFICI DI VALORE STORICOTESTIMONIALE IN ZONA AGRICOLA E PER LE ZONE A I capitoli precedenti e le relative cartografie di riferimento, corrispondono all’espletamento della prima fase dell’incarico (sottoscritto il 22 aprile 1999). Tuttavia in questa stessa fase sono state proposte alcune ipotesi progettuali relative a: - Edifici di valore storico-testimoniale in aree agricole – “Zone E”; - Zone Omogenee A. 5.1 EDIFICI DI VALORE STORICOTESTIMONIALE IN AREE AGRICOLE – “ZONE E” l’attività agricola residenziali). 5.2 (ad es. funzioni ZONE OMOGENE “A” Per i 36 centri schedati e analizzati, nella stessa tavola di analisi (Tav. D), è stata proposta una tavola di progetto, da intendersi anch’essa come BOZZA, con le seguenti destinazioni d’uso e categorie d’intervento: DESTINAZIONI D’USO Residenziale e attività compatibili Tali proposte sono riportate nelle stesse SCHEDE DI ANALISI e si identificano nelle “Categorie di intervento” e nell’area di rispetto di pertinenza. Le categorie proposte sono: - Restauro scientifico (RS) - Restauro e Risanamento Conservativo di Tipo A (RA) - Restauro e Risanamento Conservativo di Tipo B e Ripristino Tipologico(RB) - Ristrutturazione Edilizia (R) In prima approssimazione le modalità di intervento corrispondono rispettivamente a quanto prescritto dalla L.R. 47/78 art.36. Occorre ricordare che – secondo l’art.40 della L.R. 47/78, modificato dalla L.R. 6/95 – per tali edifici in Zona E, sono consentite anche destinazioni d’uso non connesse con Attrezzature Pubbliche Attrezzature compatibili per attività agricole CATEGORIE DI INTERVENTO Restauro Scientifico Restauro e Risanamento Conservativo di Tipo “A” Restauro e Risanamento Conservativo di Tipo “B” e Ripristino Tipologico Ristrutturazione Edilizia Demolizione senza ricostruzione Aree Libere 37 P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99 Anche in questo caso, in prima approssimazione, le categorie di riferimento sono da intendersi quelle definite dalla L.R. 47/78 art.36. Per quanto riguarda le “Unità Minime d’intervento”, non sono state individuate graficamente, in quanto si proporrà la seguente norma: “Nel caso di intervento edilizio diretto l’unità minima di intervento corrisponde alla singola unità edilizio-immobiliare, risultante da una o più unità catastali e costituente storicamente o attualmente un’unità tipologica e funzionale per presenza di parti e servizi d’uso comuni, quali ingresso, atrio, scale, giardino, area cortilizia e altri elementi. Se l’intervento edilizio diretto non interessa l’intera unità minima, sia perché le opere per le quali si richiede concessione o autorizzazione non sono necessarie su tutto l’organismo, sia perché l’unità risulta catastalmente frazionata, l’intervento potrà essere comunque autorizzato a condizione che sia congruente con il recupero ipotizzabile dell’intera unità”. Tale ipotesi normativa, dovrebbe consentire un’incentivo al recupero, in quanto non più condizionata dal frequente caso di coinvolgimento di più proprietà. 38