“L`evoluzione del mercato del lavoro nel contesto sociale calabrese
Transcript
“L`evoluzione del mercato del lavoro nel contesto sociale calabrese
LAVORO di Rosalba Paletta “L’evoluzione del mercato del lavoro nel contesto sociale calabrese. Quali prospettive?” È questo il titolo che l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro Settore Lavoro, Formazione Professionale e Politiche Sociali - Commissione Provinciale Tripartita, ha scelto per il convegno che ha sviscerato il delicato tema dell’occupazione ed in generale del mondo del lavoro in Calabria. Alla Casa delle Culture di Catanzaro l’assessore al ramo e presidente Confindustria Catanzaro Informa 22 della stessa Commissione Tripartita, Sergio Polisicchio, ha accolto i numerosi ospiti che hanno dato vita al dibattito e nella sua introduzione ha evidenziato: «È necessario affrontare il tema in un’ottica nazionale per poter meglio interpretare la problematica a livello locale. Come pure è necessario continuare a tenere aperto il dialogo fra le diverse associazioni di categoria, i sindacati e quanti vivono da protagonisti le differenti realtà lavorative». «In questo - ha affermato Polisicchio a margine del convegno, soddisfatto per il dibattito sviluppatosi - la Commissione Tripartita che nasce e vive come organo di facilitazione dei rapporti e della concertazione fra sindacati e categorie, continuerà a offrire il suo contributo, promuovendo altre iniziative che possano favorire la crescita del confronto e anche gli spunti necessari per ottimizzare le risorse e gettare le basi per un piano per il Sud, in cui ogni attore ricopra il proprio ruolo». Al tavolo dei lavori, introdotti da Filippo Pietropaolo, dirigente del settore lavoro, formazione professionale e politiche sociali prestigiosi relatori: Gianluca Persico, in rappresentanza dell’UGL; Stefano Di Niola, Responsabile Dipartimento relazioni sindacali Cna Nazionale; Mirella Guicciardi, Consigliere di Parità della Provincia di Modena; Mimma Iannello, Segretario Regionale Cgil Calabria; Francesca Mazzolari del Centro studi di Confindustria Nazionale; Piercarlo Rizzi Direttore U.o. medi- cina legale - A.s.p. di Catanzaro; Giorgio Santini, segretario Confederale Cisl. In sintesi ad emergere è un quadro non rassicurante per ciò che riguarda la definitiva uscita dalla crisi economica in tempi brevi, soprattutto perché necessarie sono, ora più che mai, politiche governative in grado di superare limiti antichi e programmare salti quantitativi e qualitativi in campo economico. E il tutto al momento non si intravede. Filippo Pietropaolo, nel corso del suo intervento, ha affermato: «Il mercato del lavoro ha attraversato negli ultimi anni una vera e propria rivoluzione; in primis flessibilità del lavoro e la stessa dignità del lavoro sono stati interessati da radicali cambiamenti. Conseguentemente si sono evoluti i servizi per l’impiego. I nuovi Centri per l’Impiego erogano servizi che spaziano dalle attività di orientamento, all’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Nei Centri per l’Impiego della provincia di Catanzaro è stata effettuata un’analisi dei fabbisogni formativi sul territorio, sono stati attivati sportelli di consulenza legale e psicologica e di mediazione culturale per cittadini stranieri, sono stati attivati corsi di alfabetizzazione linguistica ed educazione civica per cittadini stranieri per facilitare il loro inserimento lavorativo, è stato avviato lo sportello anti mobbing, lo sportello donna e altri ancora. L’Amministrazione Provinciale - ha proseguito Pietropaolo -, si è posta, inoltre, come soggetto attivo nell’ambito del piano anti crisi, promosso dalla Regione Calabria, attraverso la gestione di una serie di attività che spaziano dai bonus sociali ai voucher formativi. Nell’ambito dell’Amministrazione è stata creata una Casa del Welfare - ha concluso Pietropaolo - che accorpa il settore lavoro, la formazione professionale e le politiche sociali perché costituiscono tre elementi che riteniamo debbano operare in sinergia nel mercato del lavoro per dare il meglio dei risultati». Stefano Di Niola, responsabile dipartimento relazioni sindacali Cna Nazionale, ha sottolineato «l’importanza dell’evoluzione delle relazioni sindacali e la necessità della concertazione come possibile soluzione per uno sviluppo del mercato del lavoro». Giorgio Santini, Segretario Confederale Cisl, si è soffermato su ciò che ci aspetta nell’anno appena iniziato: «Il nostro paese è inserito in un quadro di estrema crisi e il 2010 sarà un anno più difficile rispetto al precedente sul piano del lavoro. Questo aumenta la necessità di focalizzare ancor meglio l’attenzione sull’attività di concertazione sindacale. Nei prossimi mesi - ha aggiunto Santini - si avvertirà l’appesantimento dei riflessi della crisi e sarà necessario dunque, pensare anche a politiche di reimpiego. In Calabria, e al Sud in generale, la crisi era preesistente alla crisi che oggi avvertiamo a livello nazionale, perché Confindustria Catanzaro Informa 23 LAVORO Francesca Mazzolari, centro studi Confindustria è mancato un piano di recupero attraverso la concentrazione dell’utilizzo dei fondi a disposizione per le politiche di sviluppo. Sarà necessario per il 2010 - ha proseguito Santini - mettere in atto tutte le politiche attive del lavoro per aggredire le aree di disoccupazione che rischiano di crescere, creando opportunità di lavoro soprattutto per i giovani e per le donne. Questi due segmenti necessitano di essere attenzionati e supportati da strumenti specifici. A ciò si affianca l’importanza di dare una prospettiva di regolarizzazione a chi vive una situazione di lavoro sommerso. Tutti questi elementi - ha concluso Santini - dovranno avvalersi di quel valore aggiunto costituito dalle relazioni contrattuali positive che, mantenendo la tradizionale tutela del lavoratore, diano la possibilità all’azione contrattuale di aprire una finestra sul territorio». Interessante e ricca di spunti l’analisi di chi, come Mazzolari del Centro studi di Confindustria Nazionale, invita a guardare, dati alla mano, le economie delle regioni meridionali non come zavorre, ma come potenziali motori dell’economia itaConfindustria Catanzaro Informa 24 liana. «L’Italia - ha spiegato Mazzolari nel corso del suo intervento - è entrata nella crisi venendo da tre lustri di lenta crescita (1,4% medio annuo dal 1992 al 2007, 1,1% dal 2000) nettamente inferiore a quella, pur non esaltante, dei partner dell’euro. Il Mezzogiorno ha registrato nello stesso periodo una velocità non molto più bassa di quella del Centro Nord e perciò non è stato di freno alla crescita complessiva del Paese. Segno - ha proseguito - che le ragioni della lenta crescita sono le stesse: infrastrutture scadenti; l’incompiuto processo di privatizzazioni e di liberalizzazioni; il mercato del credito; la scarsa formazione di capitale umano; una pressione fiscale elevata soprattutto in rapporto ai servizi pubblici erogati. Al Sud tutti questi problemi sono amplificati e perciò il Mezzogiorno è l’emblema degli ostacoli alla crescita del Paese». In tal senso sarebbe dunque necessaria «una decisa politica di sviluppo (a livello nazionale) che crei un miglior ambiente competitivo e sciolga i nodi strutturali alla radice del male più grave che attanaglia l’Italia, il “mal di bassa crescita”, di cui beneficerebbe dunque particolarmente il Mezzogiorno. In questo senso il Sud può trasformarsi nella leva per rialzare l’economia italiana su un più alto sentiero di crescita». «Per avere un’idea delle potenzialità nascoste nel Mezzogiorno - ha inoltre affermato Mazzolari - basta ricordare che oggi il Pil per abitante al Sud è di quasi 42 punti percentuali inferiore a quello del Centro Nord: vale a dire 17.300 euro verso 30.000 euro. E la Calabria è purtroppo proprio all’ultimo posto, con 16,800 euro (dati Istat riferiti al 2007). Queste differenze si spiegano con livelli molto più bassi al Sud di produttività e partecipazione al lavoro». Uno studio dei diversi profili sotto cui si manifesta il divario territoriale indica se- condo il Centro Studi Nazionale di Confindustria con chiarezza quali sono i principali ingredienti per rilanciare l’economia (e quindi l’occupazione) della Calabria e delle altre regioni meridionali. In estrema sintesi: creare le basi per un maggior ruolo del manifatturiero; mettere le imprese in condizioni di crescere; aprire il Mezzogiorno all’economia internazionale; rompere la gabbia del lavoro sommerso al Sud; alzare il capitale umano con una qualità dell’istruzione radicalmente migliore; rendere il Sud attrattivo per gli investimenti ma anche per i talenti, mentre oggi prosegue la fuga dei cervelli. Un discorso a parte, purtroppo, o meglio, un discorso di sottofondo, è quello dell’illegalità diffusa, con la quale chi opera in Calabria, e nel Mezzogiorno in maniera particolare, ma non esclusiva, si deve confrontare. «Il ripristino della sicurezza - ha affermato al termine del suo stimolante intervento - è una pre-condizione per lo sviluppo economico. Come sosteneva Paolo Sylos-Labini, la priorità del Mezzogiorno è lo sviluppo civile, ancor prima dello sviluppo economico, attraverso il rifiuto da parte della popolazione degli strumenti di arricchimento offerti dall’economia illegale. Lo sviluppo - ha concluso - è innanzitutto una mentalità, che fa a pugni con l’assistenzialismo e i sussidi e soprattutto con la rassegnazione». Il Segretario Regionale Cgil Calabria, Mimma Iannello, ha ricordato i fatti di Rosarno, per sottolineare l’importanza di un’opera di programmazione e di monitoraggio sulle diversi e mai trascurabili componenti che agiscono sul lavoro. «È necessario tener presente l’idea globale del lavoro - ha chiosato Iannello - in tutte queste dinamiche occorre che ognuno giochi un ruolo ed un protagonismo diverso». Mirella Guicciardi, Consigliere di Parità della Provincia di Modena, ha effettuato un’analisi della situazione del mercato del lavoro in Emilia che, secondo i dati forniti, non risulta molto più rassicurante di quella calabrese, evidenziando come il problema della crisi occupazionale sia presente in tutte le regioni d’Italia. Guicciardini Ha inoltre illustrato le iniziative di politica attiva attuate dalla Provincia di Modena per far fronte all’elevata percentuale di fallimenti di aziende e alla notevole flessione occupazionale registrata negli ultimi tempi. In rappresentanza dell’Ugl è intervenuto Gianluca Persico che ha definito la Calabria “avamposto nel processo di crisi”». Molteplici le situazioni di precariato lavorativo elencate come testimonianze delle difficoltà vissute da numerosi lavoratori, che hanno portato lo stesso Persico, in conclusione, ad affermare che «la parte sindacale deve valorizzare i tavoli di concertazione per sviluppare le opportunità di lavoro». Piercarlo Rizzi, Direttore U.o. medicina legale - A.s.p. di Catanzaro, ha affrontato, infine, il delicato tema delle capacità lavorative residue in quei soggetti che presentano un’invalidità, evidenziando le difficoltà che questi soggetti incontrano per via delle esigue opportunità che si presentano nel mercato del lavoro locale. Confindustria Catanzaro Informa 25