TrasportiLa rivoluzione europea arriva al Sud

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TrasportiLa rivoluzione europea arriva al Sud
VI
M EZZO GI O RN OECO N O MI A
LUNEDÌ 22 SETTEMBRE 2014
L’Europa
Primo piano
e il Mezzogiorno
Infrastrutture Meridione coinvolto nel corridoio Scandinavia-Mediterraneo con la ferrovia Bari-Napoli-Reggio Calabria-Messina-Catania-Palermo
Trasporti La rivoluzione europea arriva al Sud
Piano da 11,9 miliardi per strade, sistemi ferroviari, porti e aeroporti che va dal grande Nord fino a Malta
Realizzazione prevista per il 2030 ma i progetti vanno presentati dagli Stati membri entro febbraio 2015
DI BEPI CASTELLANETA
L’
1
Europa allarga i suoi confini.
E nello stesso tempo si estende la rete dei trasporti, destinata a diventare sempre più
fitta. Per avviare quella che si preannuncia come un’autentica rivoluzione
che si allunga dal grande Nord al Mediterraneo, Bruxelles ha deciso di puntare
forte e la Commissione ha messo sul tavolo finanziamenti per 11,9 miliardi destinati ai progetti individuati per garantire efficacia e velocità. Una parte di un
impegno complessivo molto più massiccio visto che i fondi destinati al trasporto per il periodo 2014-2020 ammontano a 26 miliardi.
L’obiettivo è approdare a una mappa
infrastrutturale sempre più snella e in
grado di assicurare velocità di movimento alle imprese e ai singoli cittadini,
eliminando strozzature e ostacoli anche
tra regioni transfrontaliere. Perché l’Europa unita passa inevitabilmente per
strade, ferrovie, porti e aeroporti. Un’occasione irripetibile per il Sud, che con
interventi efficaci punta a uscire dai
margini dell’Ue a cui è relegato da decenni di immobilismo.
Questa nuova grande opera, che rivela il sogno ambizioso di riunire un territorio immenso con il collante di una
grande rete di infrastrutture, dovrà essere realizzato entro il 2030. Ma il tempo stringe perché i progetti vanno presentati dagli Stati membri entro il 26
febbraio 2015 e i risultati saranno annunciati nell’estate dello stesso anno. I
finanziamenti saranno assegnati ai progetti più competitivi: riceveranno fondi
dall’Ue ma dovranno essere cofinanziati dagli Stati membri.
Il vicepresidente della Commissione
e responsabile per i Trasporti, Siim Kallas, spiega che «investire in questo settore è più importante che mai per alimentare la ripresa» e sottolinea che «le
zone d’Europa sprovviste di buoni collegamenti non sono destinate a crescere
e prosperare: gli Stati membri — aggiunge — devono cogliere questa opportunità di finanziamento per avere
migliori collegamenti, essere più competitivi e garantire spostamenti più rapidi e confortevoli a cittadini e imprese».
La rivoluzione europea dei trasporti
ruota attorno alla costituzione di una
cosiddetta «rete centrale» articolata in
nove corridoi: quello Baltico-Adriatico,
Mare del Nord-Baltico, Mediterraneo,
Orientale-Mediterraneo orientale,
Scandinavo-Mediterraneo, Reno-Alpi,
Atlantico, Mare del Nord-Mar Mediterraneo, Reno-Danubio. Alla fine questo
gigante delle infrastrutture metterà in
I numeri continentali
Chi va a Roma prende la poltrona
collegamento 94 porti, 38 aeroporti, 15
mila chilometri di linee ferroviaria convertite ad Alta velocità, 35 progetti transfrontalieri destinati a ridurre le strozzature. In questo scenario il Mezzogiorno assume un ruolo importante e particolarmente delicato. Il Sud Italia, infatti,
è pienamente coinvolto nella «rete centrale» e in particolare nel corridoio
Scandinavo-Mediterraneo. Si tratta di
un asse Nord-Sud considerato cruciale
per l’economia europea perché parte
dalla Finlandia e raggiunge Malta passando per l’Italia meridionale. Nel dettaglio i progetti dovranno riguardare
Napoli-Bari (ferrovia, studi e progetti),
Napoli-Reggio Calabria (ferrovia, adeguamento), interventi sui porti di Napoli e Bari (interconnessioni anche con
gli scali marittimi di Ancona, La Spezia
e Livorno; sviluppo delle piattaforme
multimodali), Messina-Catania-Augusta/Palermo (ferrovia, adeguamento),
Palermo/Taranto-Valletta (porti, autostrade del mare, interconnessioni con i
porti, Marsaxlokk). Ma non è tutto. Perché il piano della Commissione prevede
anche che la «rete centrale» sia alimentata e supportata da una «rete globale»
che sarà parte integrante del progetto
complessivo e sarà gestita in gran parte
dagli Stati membri che avranno la possibilità di usufruire di finanziamenti, sia
pure in misura inferiore. La Commissione su questo punto è chiara quando sottolinea che la nuova rete centrale «poggerà su una rete organica di collegamenti che alimenteranno la rete centrale a livello regionale e nazionale».
I fondi comunitari fanno parte del
nuovo Meccanismo per collegare l’Europa (Connecting Europe Facility), che
ha in pratica triplicato i finanziamenti
per i trasporti: nel periodo 2007-2013
l’importo complessivo era di 8 miliardi
di euro mentre per quello 2014-2020 è
passato a 26 miliardi. La priorità è costituita dai nove corridoi che andranno a
costituire le fondamenta delle infrastrutture europee, ma saranno disponibili risorse anche per un numero limitato di progetti che riguardano altri tratti.
A patto che rappresentino un valore aggiunto per la rete centrale e che possano
essere un supporto valido per l’obiettivo
primario. Un obiettivo ambizioso: entro
il 2050 la maggior parte dei cittadini,
La «rete centrale»
continentale
sarà articolata
in nove corridoi
ma anche delle imprese in Europa, non
dovranno impiegare più di trenta minuti per raggiungere la «rete globale».
In questo scenario che mira alla riunificazione di un Continente sul delicato fronte dei trasporti, il Sud Italia —
ancora penalizzato a livello nazionale
— può giocare un ruolo di estrema importanza perché si pone come tassello
di collegamento decisivo, in particolare
per quanto riguarda il corridoio che
conduce fino a Malta. A questo punto
tocca al governo battere un colpo. I progetti dovranno infatti essere presentati
dagli Stati membri (che saranno anche
responsabili dell’attuazione) e saranno
Il governatore: troppi candidati meridionali per 2 posti da infermieri a Padova e Vicenza
T
occuparsi di Welfare. Non
hanno bisogno di molte
presentazioni Enzo Amendola, che si occuperà di
esteri e che i campani conoscono molto bene, e il
cosentino Ernesto Carbone (ha l’incarico delle politiche per l’innovazione e il
Made in Italy), il quale da
un anno è sempre sui giornali per la sua vicinanza al
leader. Si affacciano sul
palcoscenico della notorietà Sabrina Capozzolo, di
Agropoli, che si occuperà
di agricoltura, mentre la
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a cura di Rosanna Lampugnani
Zaia: lavoro ai veneti, regionalizzare i concorsi
utte le statistiche dicono che il Mezzogiorno disoccupato
soffre soprattutto per la situazione dei giovani e delle
donne. Ebbene, il problema non riguarda il Pd, almeno nella forma della
nuova segreteria. Dei 18
membri, compreso il segretario Matteo Renzi, 9
sono donne, quasi tutti giovani. Inoltre 6 sono meridionali o comunque nati al
Sud, come Micaela Campana, brindisina trapiantata a Roma, la quale dovrà
selezionati nell’ambito di un procedimento concorrenziale. La valutazione
sarà articolata in due fasi: una con
esperti esterni indipendenti, sulla base
di criteri standard per garantire trasparenza e parità di trattamento, e una interna affidata alla Direzione generale
della mobilità e dei trasporti. Di certo
l’Unione europea punta sulla nuova rete
anche per rilanciare l’economia e agganciare la ripresa al momento giusto:
secondo le previsioni di Bruxelles entro
il 2050 il trasporto merci crescerà dell’80 per cento e quello passeggeri di oltre l’80 per cento.
calabrese Stefania Covello
avrà il compito di guidare
le politiche per il Mezzogiorno; infine la campana
Valentina Paris è stata
scelta come responsabile
enti locali.
***
Certamente a Capozzolo
sarà interessato apprendere dalla bocca del ministro
per le Politiche agricole i
dati sulla lotta alla contraffazione alimentare. Nei primi nove mesi, grazie alle
operazione di tutti i corpi
preposti, sono stati effet-
A sinistra, dall’alto, Sabrina
Capozzolo e Valentina Paris
Sopra Micaela Campana
tuati 60 mila controlli, con
prodotti sequestrati del valore di oltre 32 milioni di
euro. Il ministro Maurizio
Martina ha anche annunciato la creazione di un registro unico dei controlli
che servirà a semplificare
la vita alle aziende: per renderlo operativo sarà presentato un decreto entro il
mese di settembre.
***
Ecco che si risente il radicato antimeridionalismo.
Per un bel po’ è rimasto sopito, ma alla fine è riesploso e Luca Zaia, il governatore del Veneto, ha lanciato
un tweet per dire basta con
i meridionali, il lavoro ai
veneti. La storia è semplice:
le Asl di Padova e Vicenza
cercano due infermieri e
pubblicano un bando per
due posto a tempo indeterminato, merce rara di questi tempi, tanto più nel settore pubblico. E così ecco
che da tutta Italia si scatenano i partecipanti: le domande arrivano a migliaia,
con candidati soprattutto
meridionali, più o meno divisi a metà tra le due città,
con il «D day» in calendario il 30 settembre a Padova e il 7 ottobre a Vicenza.
Zaia comincia a preoccuparsi e quando scopre che
ci sono persino agenzie che
organizzano «pullman per
concorsi» twitta: «Oltre
7.500 per 2 posti, quasi tutti
dal Sud: regionalizzare i
concorsi, 200 mila disoccupati, priorità ai veneti».
L’argomento è serio, per essere lasciato alla «pancia».
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