Rassegna stampa 31/08/2013

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Rassegna stampa 31/08/2013
 INDICE RASSEGNA STAMPA
Festival Cinematografici
Tirreno Estate
31/08/2013
p. 6
Da Fellini a Nonno Libero sempre sul filo dell'ironia
Maria Teresa
Giannoni
1
Fiora Bonelli
2
Segnalazioni
Tirreno Grosseto
31/08/2013
Indice Rassegna Stampa
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La tv nipponica in Armata
Pagina I
Da Fellini a Nonno Libero
sempre sul filo dell'ironia
Oggi Milena Vukotic (figlia d'arte con nonna pisana), una carriera irripetibile
fra teatro cinema e tv, riceverà a Chianciano il Premio Terre di Siena
di Maria Teresa Giannoni
! CHIANCIANO
una stakanovista sul lavoro e
il suo lavoro di attrice continua a piacerle.
Sarà chiamata sul palcoscenico oggi alle 17.30 - nella Sala
dedicata a Federico Fellini al
Parco Acquasanta del Villaggio Termale - per ricevere il
Premio Terre di Siena Film
Commission. E sul quel palcoscenico (dove domani Attorstudio, sempre alle 17.30, dedicherà un omaggio ad Alberto Sordi nel decennale della
morte e sarà proiettato il documentario "Alberto il grande" di Carlo e Luca Verdone)
racconterà il percorso di una
carriera irripetibile che dura
ancora oggi.
Non c'è niente di più giusto
e meritato che un premio alla
carriera per Milena Vukotic,
attrice meravigliosa e donna
di grande sensibilità e profondità di pensiero. Anche - anzi,
forse soprattutto - quando interpreta i ruoli che le hanno
dato più popolarità come la
moglie del ragionier Ugo Fantozzi al cinema e di Nonno Libero-Lino Banfi in televisione.
Ma lei è così: è sempre stata
«Ho appena finito di girare
tre film - spiega - Con CArlo
Mazzacurati "La regina delle
nevi"; con il livornese Francesco Bruni "Noi quattro" altro
film in cui lui affronta in modo originale il tema della famiglia; e il primo film di un regista napoletano Antonio Centomani dal titolo "L'aquilone
di Claudio". Mi piacerebbe lavorare con Nanni Moretti,
con Giuseppe Tornatore e
con Gianni Ainelio, regista
che amo moltissimo. La vo-
glia di spaziare non mi abbandonerà mai».
Un premio alla carriera la
inorgoglisce.
«Abbraccia tutto quello che
mi è stato possibile fare, a cominciare da quando facevo la
ballerina».
E infatti è così che ha iniziaro: nelle file del Grand Ballet du Marquis De Cuevas,
importantissima compagnia
di danza parigina, lei figlia di
una pianista e compositrice
e di un commediografo. Figliae nipote d'arte.
«Era pianista anche mia
nonna, Gemma Luziani, ed
era pisana». Proprio recentemente a questa figura di musicista che è stata di primo piano sulla scena europea è stata
dedicata nella città della Torre una piazzetta davanti al
centro espositivo di San Michele degli Scalzi.
«Ë stata la danza - dice la
Vukotic - a insegnarmi la disciplina. La danza è forse l'arte più severa e più difficile in
assoluto perché un ballerino
non può barare, un attore invece sì».
Poi accadde qualcosa..
«Vidi il film di Federico Fellini "La strada" e fui completamente sedotta dal suo cinema. Decisi di venire a Roma
per vedere se potevo incontrarlo. Avevo con me una lettera di presentazione, ma non
gliel'ho mai data. Lui mi ha subito fatto fare delle foto e ha
cominciato a farmi lavorare,
facevo delle apparizioni non
avevo ruoli da protagonista.
Ma diventai amica di Federico e di Giuletta, lei mi proteggeva, mi dava consigli».
Fellini morì tra l'indifferenza, solo oggi qualcuno comicia a ricordarlo. Non è così?
«È stato terribile, una cosa
scandalosa come sia stato abbandonato. Io ero lì quando
morì perché abito vicino al
Policlinico, c'erano il suo aiu-
to e il suo parrucchiere. Ora
Ettore Scola ha realizzato un
omaggio a Fellini che presenterà in questi giorni alla Mostra del Cinema di Venezia. È
una cosa bellissima».
Com'è stato fare cinema
all'epoca in cui c'erano tante
bellone in giro?
«Una volta mi presentai al
regista Renato Castellani e lui
dopo avermi squadrato mi
disse: "Per fare cinema bisogna essere belle o avere una
grande personalità come Anna Magnani. E siccome lei
non ha né una cosa né l'altra
le consiglio di lasciar perdere". Anni dopo mi chiamò per
fare la Contessa Maffei nella
Vita di Verdi. Non gli ho mai
ricordato quell'episodio».
Dopo tanto teatro e tanto
cinema non le dispiace essere famosa per Fantozzi e
Nonno Libero?
«Nemmeno per sogno. Noi
attori viviamo per sedurre e
per essere amati. Per questo
abbiamo bisogno di essere riconosciuti, ci aiuta, ci incoraggia, ci fa sentire che il nostro
lavoro, che è una perenne fuga nel fantastico, ha poi un riconoscimento. Mi piace lavorare sui personaggi, far sì che
non abbiano un solo colore.
Un personaggio non è uno
stampo, è una maschera che
può essere interpretata in vario modo».
Senza mai lasciare la chiave dell'ironia.
«Ci tengo molto, ironia significa vedere le cose con distacco e ridere non solo degli
altri ma soprattutto di se stessi».
ilena Vukotic che oggi viene premiata a Chianciano
Festival Cinematografici
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La tv nipp onica in Amiata
Montelaterone al centro di un documentario del Sol levante
® ARCIDOSSO
L'Oriente continua ad amare
l'Amiata. Così la frazione di
Montelaterone parlerà giapponese e andrà in proiezione nel
canale satellitare di Tokio Bs
Nippon.
Una troupe televisiva giapponese, infatti, guidata dalla
regista Yuki Koikeda, con cameraman e interprete al seguito (l'interprete si chiama Hiromi Saga), infatti, dal 19 al 25
agosto ha soggiornato a Montelaterone, per girare un documentario che racconti la vita
familiare ed economica di uno
dei più appartati paesi della
Toscana.
Così, dopo contatti con
l'amministrazione comunale
e la Pro Loco, ottenuto l'ok,
hanno trascorso sei giorni
all'ombra della Roccaccia, alla
scoperta di un tempo che si è
quasi fermato rispetto ai frenetici tempi cittadini e nipponici.
Sono entrati nelle aziende
locali (tra le altre quelle di Bindi e Feri), ma soprattutto hanno voluto conoscere il paese
con i suoi scorci mozzafiato, la
vita di una famiglia tipo, le tradizioni, la musica, le consuetudini giornaliere.
L 'stata la famiglia di Andrea
Pallari che con la moglie Italia
e i due figli Sofia di 8 anni e Samuele di 14 anni, si sono volentieri prestati a fare da protagonisti e ciceroni alla troupe.
«Abitiamo proprio accanto
alla Roccaccia - spiega Andrea
Pallari - e ci sono certi scorci
che pochi conoscono e che invece noi abbiamo indicato agli
amici giapponesi. E poi li abbiamo portati al vecchio fran-
La troupe del canale satellitare Tokio Bs Nippon
toio, nei vicoli dove c'erano
pure le donne a veglia davanti
alle porte, ci hanno seguito
ovunque sera e pomeriggio e
mattina. Hanno assistito alle
prove del coro dei Pennati pè
carità, il gruppo folkloristico di
Montelaterone di cui faccio
parte. Poi in questi giorni di
soggiorno, era anche il compleanno di mia figlia Sofia e così hanno assistito alla preparazione e alla festa all'aperto.
Non è mancata la pizza, perché domenica scorsa c'era in
programmala "spizzata" montelateronese».
La frazione di Montelaterone a quel che racconta Pallari,
è stata scelta dal caporedattore di Bs Nippon alla ricerca di
un "sogno toscano", e l'Amiata deve proprio essere il simbolo di questa Toscana sospesa
fravecchio e nuovo.
Infatti piace all'Oriente, come dimostra il fatto che solo
pochissimi anni fa i canti raffinati e popolari dei Cardellini
del Fontanino di Castel del Piano fecero da colonna sonora a
un film documentario cinese
che si proponeva di promuovere il "sistema Toscana" attraverso un'operazione culturale
di alto profilo per la regia di un
autore come Wang Xiaoshuai,
premio speciale al Festival di
Cannes col suo "Shangai dreams". E proprio Xiaoshuai girò
Tuscany dreams, un viaggio attraverso la Toscana per raccontarla ai cinesi, così come il
documentario di Yuki Koikeda, racconterà Montelaterone
solo ai giapponesi.
Fiora Bonel li
CORI PRODI IZIODE RISERVATA.
Nalio nel giorno di scuola
Segnalazioni
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