La regolazione della qualità
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La regolazione della qualità
La regolazione della qualità UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FERRARA Economia applicata ai servizi pubblici locali Laurea in Economia Applicata e Politiche Economiche Anno accademico 2008-2009 1 •Argomenti •Regolazione della qualità • Strumenti della qualità 2 1 Regolazione della qualità Forme di regolazione: regolazione dei prezzi (fino agli anni ‘80) regolazione della qualità (attenzione negli anni ‘90) per: - aumento del reddito e miglioramento del tenore di vita - aumento della concorrenza internazionale - transizione verso modelli di regolazione price cap 3 Differenziazione e qualità del prodotto Il problema della qualità del prodotto trova le sue origini nella teoria della differenziazione del prodotto (un bene/servizio apparentemente identico ad un altro può differire per alcune caratteristiche che contribuiscono alla sua identificazione: qualità, collocazione spaziale e temporale, disponibilità). L’inserimento delle caratteristiche dei beni nella funzione di utilità del consumatore modifica il tradizionale problema di massimizzazione dell’utilità. Differenziazione del prodotto orizzontale e verticale: orizzontale: beni che hanno caratteristiche diverse (contratto di fornitura di energia elettrica con chilowattora diversi) verticale: beni qualitativamente diversi (interrompibilità dei contratti es. del gas). L’inserimento delle caratteristiche del prodotto all’interno della funzione di utilità del consumatore ha importanti implicazioni sulla definizione dell’equilibrio socialmente ottimale e sulla valutazione delle perdite di benessere che derivano da situazioni di mercato. 4 2 Differenziazione e qualità del prodotto Quindi in un mercato di concorrenza la soluzione del first best è conseguibile quando consumatori perfettamente informati scelgono un determinato servizio non solo in base al prezzo ma anche valutando altre caratteristiche. Problema dei servizi pubblici locali: le caratteristiche qualitative dei prodotti sono osservabili ex post (experience services). Tuttavia si possono definire a monte le caratteristiche tecniche o qualitative minime. Difficoltà quindi di definire qualunque soluzione di first best: non solo i consumatori devono spesso accontentarsi di un servizio che non possiede le caratteristiche qualitative desiderate e pagarlo ad un costo superiore al costo marginale, ma le asimmetrie informative possono comportare maggiori inefficienze. 5 Qualità del prodotto I consumatori, non essendo in grado di valutare correttamente la qualità del servizio, sono disposti a pagare un prezzo pari al valore atteso del servizio stesso. Ciò potrebbe indurre il monopolista che produce il servizio ad abbassarne la qualità fino al suo valore atteso: nel caso vi siano più produttori, quelli di servizi di bassa qualità vedrebbero valorizzato il loro output da un prezzo molto più elevato del suo costo marginale, e al contrario, i produttori di servizi di alta qualità verrebbero penalizzati. Per questi motivi diventa importante la regolazione della qualità, ossia l’intervento di un Regolatore che si differenzia: in caso di monopolio in caso di oligopolio 6 3 Regolazione della qualità di un monopolista Il monopolista, se non sottoposto a regolazione, può massimizzare i profitti offrendo un prodotto qualitativamente inferiore o superiore rispetto al livello qualitativo socialmente ottimale a seconda delle caratteristiche della funzione di domanda con conseguenti perdite per la comunità (benessere sociale). La scelta ottimale è quindi quella effettuata dal pianificatore sociale benevolente che si riferisce al consumatore medio. Quali sono gli strumenti utilizzabili dal regolatore per garantire la qualità? 7 Regolazione della qualità di un monopolista Il monopolista sarà incentivato a ridurre i costi a fine di massimizzare i profitti: in questo caso il regolatore dovrà far sì che la riduzione della qualità generi costi per il monopolista introducendo ad esempio un meccanismo di rimborso alla clientela in cambio di disservizi. Questo è importante soprattutto nei casi di tariffe sul modello del price cap che, incentivando la riduzione dei costi, rende più costosa l’offerta di un prodotto di qualità superiore. Strumento del price cap e regolazione della qualità: Nella formula del price cap si può inserire un termine aggiuntivo (Q) che consente di incrementare i prezzi di vendita in corrispondenza dell’aumento della qualità (incentivo dato dal regolatore che favorisce l’impresa). Difficoltà per il regolatore: costruzione di un indicatore della qualità (sintesi) che sia rilevante per i consumatori (problema delle asimmetrie informative); problemi di moral hazard; problemi di adverse selection (premiare le imprese con livelli qualitativi minori). 8 4 Regolazione della qualità di un monopolista Inoltre, il Regolatore dovrà fissare un livello massimo per l’indicatore di qualità in corrispondenza di un livello Q* che esso percepisce come socialmente desiderabile. Infatti se il Regolatore non determina un livello di qualità ottimale, le imprese, potendo innalzare i prezzi in misura proporzionale all’incremento qualitativo, sarebbero incentivate ad accrescere eccessivamente la qualità del servizio. (ciò è inefficiente in quanto esiste un livello ottimale dei consumatori). Problemi di asimmetria informativa e di eccessivo aumento del livello qualitativo dei servizi. 9 Standard minimi Beneficio marginale (MB) e costo marginale (CM) Per ridurre le asimmetrie informative si possono applicare livelli minimi di qualità per il servizio reso al cliente e dall’introduzione di schemi di indennizzo automatico qualora questi livelli non vengano rispettati. Problemi per la fissazione di standard minimi: L’ottimalità qualitativa Q* è quasi impossibile (per ovvi problemi di informativa) (dipende dall’ottimalità di tutte le caratteristiche che lo contraddistinguono). MB MC Obiettivo Q* Q2 > Q* determina perdite di benessere per la collettività Q1< Q* il costo marginale della qualità è inferiore al beneficio marginale. Risultato: Q1<Q* : si può decidere di fissare come obiettivo il raggiungimento di un standard minimo inferiore all’ottimo sociale. Introduzione di meccanismi di indennizzo nel caso in cui il gestore non riesca a garantire il livello minimo qualitativo Q1 Q* Q2 Livello della qualità 10 5 Regolazione della qualità in un mercato oligopolistico L’ingresso di più competitori se da un lato favorisce un meccanismo competitivo dall’altra complica molto il compito del regolatore. Ad esempio modelli teorici dimostrano che l’introduzione di uno standard minimo consente all’impresa che produce un bene di bassa qualità di accrescere i profitti. Dall’altra consente all’impresa più efficiente a migliorare ulteriormente la qualità del prodotto offerto al fine di differenziarsi dall’impresa di minore qualità. Però poiché la qualità è costosa, questa strategia riduce la domanda e conseguentemente i profitti del gestore più efficiente: l’adozione di standard quantitativi minimi può quindi determinare una riduzione della differenziazione del prodotto e una variazione asimmetrica nei profitti delle due imprese. L’intervento regolatorio quindi tende a diminuire il grado di differenziazione del prodotto. 11 Regolazione della qualità in un mercato oligopolistico Il regolatore ha quindi due compiti: •deve garantire l’offerta dei servizi che presentano caratteristiche qualitative minime •il regolatore deve intervenire per assicurare che i consumatori abbiano sufficienti informazioni sui livelli di qualità 12 6 Regolazione della qualità La teoria economica quindi è più favorevole ad individuare standard qualitativi minimi più che un livello ottimale della qualità. Questa situazione regolatoria prevede la comunicazione di tali standard alla clientela e il successivo monitoraggio da parte del regolatore per verificarene il rispetto da parte dell’impresa regolata. In questo quadro l’uso di strumenti come due sono gli strumenti per la regolazione e controllo della qualità: 1. Il contratto di servizio 2. La carta della qualità dei servizi 13 Il Contratto di Servizio Il contratto di servizio costituisce lo strumento traduttivo, sul piano operativo, dei presupposti delineati per la gestione del servizio pubblico locale. Con tale strumento giuridico l’Ente Locale definisce: 1. Le condizioni di gestione dei servizi 2. I possibili spazi di sviluppo dei servizi da parte del gestore 3. Il proprio ruolo di soggetto regolatore 4. I profili temporali, economici, tariffari e qualitativi riferibili ai servizi affidati al soggetto gestore. 14 7 Il Contratto di Servizio Tra gli elementi standard costitutivi di un contratto di servizio troviamo: 1. La individuazione puntuale delle attività oggetto del contratto e la durata del rapporto 2. Il livello e la qualità delle prestazioni 3. Le modalità di vigilanza e controllo sull’esecuzione del contratto 4. Le modalità di rilevazione del grado di soddisfazione dell’utenza 5. L’applicazione di clausole che introducono misure correttive conseguenti e proporzionali allo scostamento rispetto a standard minimi garantiti e al livello di soddisfazione degli utenti 6. La definizione dei rapporti economici 15 Il Contratto di Servizio 8. Le condizioni di adattabilità delle prestazioni fornite dall’erogatore rispetto all’evoluzione dei bisogni collettivi e alle mutate esigenze connesse all’interesse generale 9. Le garanzie fideussorie a carico dell’erogatore 10. L’obbligo di assicurare la continuità del servizio e di ripristinare l’erogazione nei casi di interruzione o irregolarità della prestazione 11. La regolamentazione dell’erogazione del servizio, della disponibilità delle strutture e degli impianti funzionali all’erogazione della stessa 16 8 CARTA DEI SERVIZI La carta dei servizi pubblici nasce in Gran Bretagna nel 1991 (Citizen’s Charter) che prevede la definizione di un insieme di standard qualitativi minimi e indennizzi automatici nel caso in cui questi non siano rispettati. Dati i vincoli informativi il contratto collettivo rappresenta per il regolatore meno complesso. 17 CARTA DEI SERVIZI: PRINCIPI GENERALI La carta dei servizi pubblici nasce in ragione della nuova visione del rapporto tra cittadini-utenti ed ente gestore del servizio pubblico. La posizione del destinatario del servizio si colloca sullo stesso piano dell’attività del gestore del servizio pubblico. Le obbligazioni assunte dal gestore del servizio devono rispondere a predeterminate esigenze dell’utenza (qualità attesa e percepita). La soddisfazione dei clienti diventa un fattore essenziale nella stessa concezione di servizio pubblico. Sul piano operativo, la qualità viene perseguita attraverso l’istituto della “carta dei servizi” che costituisce quel meccanismo tecnico giuridico di integrazione e di rafforzamento del rapporto tra utente e gestore del servizio. 18 9 ELEMENTI PER VALUTARE LA QUALITA’ DEL SERVIZIO 1) AFFIDABILITA’ ossia capacità di fornire il servizio i modo affidabile; 2) ASPETTI TANGIBILI che riguardano le strutture fisiche, le attrezzature, le persone di contatto, gli strumenti di comunicazione; 3) CAPACITA’ DI RISPOSTA ossia la capacità di fornire prontamente il servizio; 4) EMPATIA ossia la capacità di fornire al cliente attenzioni individualizzate. La carta del servizio è uno strumento volto a determinare un miglioramento nelle relazioni d’utenza, finalizzato a garantire la corrispondenza delle prestazioni agli standard di qualità ed efficienza. 19 FONDAMENTO GIURIDICO: ART. 11 D.LGS 286/1999 In base all’art.11 del D.Lgs. 286/1999 l’adozione della Carta del Servizio da parte dei soggetti erogatori (pubblici e privati) costituisce un obbligo di legge, stabilito in via generale ed avente anche la finalità di rendere concreto il diritto degli utenti all’erogazione di servizi secondo precisi standards di qualità ed efficienza. Tuttavia, il legislatore non definisce direttamente la portata dell’obbligo stabilito, né richiama la fonte secondaria del regolamento governativo, ma rinvia, per la determinazione delle ipotesi di adozione delle carte dei servizi e dei loro contenuti, alla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994. La direttiva ministeriale è uno strumento politico amministrativo che fornisce un indirizzo ma non risulta vincolante sul piano giuridico. 20 10 QUADRO NORMATIVO: LA DIRETTIVA DPCM 27 GENNAIO 1994 Nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994 viene identificato il contenuto delle prestazioni da erogare, nonché sono stabiliti una serie di principi e di strumenti di tutela, volti ad assicurare una più incisiva attuazione delle politiche di difesa dei diritti e degli interessi degli utenti. L’utilizzo dello strumento della direttiva governativa risponde all’idea ispiratrice della carta dei servizi, la quale intendeva, almeno in origine, costituire una sorta di moral suasion, in grado di stimolare le amministrazioni erogatrici ad adottare iniziative per migliorare il livello qualitativo del servizio. L’obiettivo della direttiva è quello di ricondurre la definizione di parametri, di contenuti di obblighi e di diritti, concernenti l’attività di erogazione del servizio ad un rapporto di confronto tra soggetto gestore e destinatari del servizio, in grado di modulare le rispettive posizioni 21 STRUTTURA DELLA DIRETTIVA DPCM 27 GENNAIO 1994 L’impostazione di base della Direttiva si articola in tre parti: I) I principi fondamentali; II) Gli strumenti; III) I meccanismi per la corretta attuazione. 22 11 PRINCIPI FONDAMENTALI I principi fondamentali che devono informare l’erogazione dei servizi pubblici sono: 1) Eguaglianza dei diritti degli utenti, senza alcuna forma di discriminazione. Le regole che disciplinano l’accesso al servizio ed i rapporti con gli utenti devono essere uguali per tutti, pertanto deve essere assicurata la parità di trattamento a parità di condizioni. Naturalmente possono essere riconosciute delle deroghe a favore delle c.d. “fasce deboli” (es. portatori di handicap). 2) Imparzialità dei soggetti erogatori. I soggetti erogatori devono assumere comportamenti nei confronti degli utenti ispirati a criteri di obiettività, giustizia ed imparzialità. 3) Continuità dell’erogazione del servizio. 4) Partecipazione degli utenti alla prestazione del servizio, anche tramite il diritto di accesso. L’utente può presentare memorie, documenti o osservazioni varie. 5) Efficienza ed efficacia del servizio. 23 STRUMENTI DELLA QUALITA’ Gli strumenti della qualità possono essere raggruppati in due distinte categorie: - la prima afferisce alla procedura di definizione degli standard di qualità; - la seconda configura regole specifiche per il miglioramento delle relazioni tra enti gestori ed utenti attraverso la semplificazione delle procedure, l’informazione degli utenti, la definizione dei rapporti tra utenti ed uffici per le relazioni con il pubblico, l’introduzione di valutazioni della qualità dei servizi erogati e di forme di rimborso forfettario in caso di servizi inferiori, per qualità e tempestività, agli standards adottati. 24 12 STRUMENTI DELLA QUALITA’ - definizione degli standards La definizione degli standards avviene in più stadi. In primo luogo vengono identificati i fattori della qualità, ossia gli obiettivi da perseguire e successivamente sono elaborati gli indicatori, ovvero i parametri, quantitativi, qualitativi e temporali che permettono la misurazione dei fattori dai quali dipende la qualità del servizio (indicatori di qualità del prodotto, di qualità relazionale). Quindi, per ciascun indicatore sono determinati i valori standards di riferimento garantiti da parte delle aziende. Questi ultimi si distinguono in: - generali: stabiliscono gli obiettivi di qualità da raggiungere nel medio periodo e pertanto non sono immediatamente verificabili dall’utente; - specifici: definiscono le singole prestazioni direttamente esigibili dall’utente in termini qualitativi, quantitativi e temporali e, quindi, consentono un immediato controllo sulla loro effettiva osservanza e possono essere oggetto di diretta pretesa nei confronti del soggetto erogatore (rimborso automatico forfettario). 25 MECCANISMI PER LA CORRETTA ATTUAZIONE Nella terza parte è esaminata la disciplina delle tipologie di tutela delle posizioni giuridiche soggettive riconosciute agli utenti dalla carta. Il sistema si fonda su una duplice forma di controllo sulle disposizioni stabilite: il primo di natura interna ed il secondo di natura esterna. Il controllo interno è assicurato dallo stesso ente gestore, tramite un apposito ufficio deputato a ricevere i reclami degli utenti e ad avere la finalità di rappresentare un primo livello di ascolto dei disservizi procurati, nonché di consentire alla stessa amministrazione un rapido autocontrollo, utile per l’attuazione di tempestivi processi di autocorrezione. Il controllo esterno è svolto, invece, da un “Comitato permanente per l’attuazione della Carta dei Servizi” che ha sia funzioni di suprema vigilanza sull’attuazione della Carta che il compito di risolvere i conflitti tra utenti ed enti gestori in merito ai contenuti della stessa Carta. 26 13 ADOZIONE DELLA CARTA DEI SERVIZI NEI SERVIZI PUBBLICI A RILEVANZA ECONOMICA Nell’analisi svolta da Nomisma e Confservizi su un campione di 207 aziende di SPL a rilevanza economica si rileva che nel 2003, l’80% della imprese ha adottato la carta del servizio (la maggior parte nei tempi più recenti). Lo strumento risulta essere più diffuso nel nord del Paese rispetto alle aree centro-meridionali. In merito ai settori di attività, l’analisi evidenzia che il 94% delle aziende mutiservizio ha adottato la carta che, parallelamente risulta molto diffusa nei settori energetici ed idrico, mentre il recepimento è più modesto nel settore dell’igiene ambientale (55%). 27 Analisi di customer satisfaction Il controllo della qualità (es. carta dei servizi) non è però sufficiente a garantire l’utente, in quanto anche se il servizio erogato è effettivamente quello progettato e dichiarato, non è detto poi che questo sia il servizio corrispondente alle attese del cliente e sia quindi in grado di soddisfarne i bisogni e le aspettative. Qualità attesa Qualità erogata Qualità percepita Indagine di customer satisfaction 28 14 Schema Quadro normativo CONTRATTO DI SERVIZIO UTENTI Contesto locale CARTA DEI SERVIZI Comunicazione dei contenuti CONTROLLO DI QUALITA’ INDAGINE CUSTOMER SATISFACTION Eventuale gap tra qualità attesa e percepita Interventi migliorativi Comunicazione dei risultati Riduzione delle attese in eccesso Comunicazione degli interventi 29 In sintesi Rapporto proprietario Ente Locale Soggetto erogatore Utente finale Carta dei servizi Contratto di servizio Responsabilità di funzione pubblica 30 15