scarica pdf - verobuddismo

Transcript

scarica pdf - verobuddismo
SCRITTI DI NICHIREN DAISHONIN
VOLUME 1
ASSICURARE LA PACE NEL PAESE ATTRAVERSO L’ADOZIONE DEL
VERO BUDDISMO
(RISSHO ANKOKU RON)
Una volta un viaggiatore si lamentava così [con colui che lo ospitava]:
«Negli ultimi anni si sono manifestate insolite perturbazioni nel cielo e strani
fenomeni sulla terra. Carestie e pestilenze affliggono ogni angolo dell'impero e si diffondono
in tutto il paese. Buoi e cavalli cadono morti per la strada e le loro ossa ricoprono le vie
maestre. Più della metà della popolazione è stata falciata dalla morte e non c'è una persona
che non pianga almeno un lutto in famiglia.«In questo frangente alcuni, credendo
ciecamente nella "spada affilata"1 di Amida, invocano il nome del Budda della Terra
d'occidente; altri, sperando che il Budda Yakushi "curerà tutte le malattie"2, recitano il sutra
del Tathagata della Regione orientale; altri ancora, credendo nelle parole "la sua malattia
svanirà immediatamente e non ci sarà né vecchiaia
===
1. Spada affilata: riferimento al Hanju-san di Shan-tao, in cui si dice che recitare il nome del Budda Amida
è come usare una spada che taglia i desideri terreni, il karma e le sofferenze.
2. Curerà tutte le malattie: uno dei dodici voti fatti dal Budda Yakushi nel sutra Hongan-yakushi. Questo
sutra dice anche che chi ascolta il nome del Budda Yakushi sarà libero dai desideri.
3
né morte"3, rendono omaggio alle meravigliose parole del Sutra del Loto. Alcuni, credendo
nel sutra Ninno che dice: "Le sette disgrazie scompaiono immediatamente e appaiono le
sette fortune"4, eseguono la cerimonia delle cento prediche in cento luoghi"5. Altri, seguendo
gli insegnamenti esoterici della setta Shingon, versano acqua in cinque brocche6, altri ancora
si immergono completamente nella meditazione Zen finché percepiscono la vacuità di tutte
le cose contemplando la limpida Luna7. Alcuni scrivono i nomi dei sette spiriti guardiani8 e li
incollano su mille porte, mentre altri dipingono le immagini dei cinque potenti bodhisattva9
e le appendono su diecimila porte; c'è chi tiene cerimonie10 ai
===
3. Brano del ventitreesimo capitolo del sutra del Loto ( Yakuo). È un riferimento a una pratica della setta
Tendai.
4. Riferimento a un'altra pratica della setta Tendai.
5. Secondo il sutra Ninno, si tratta di una cerimonia celebrata originariamente dal dio Taishaku per
sconfiggere il malvagio re Chosho. La cerimonia era talvolta eseguita per proteggere o garantire la pace in un
paese.
6. Rituale in cui i preti della setta Shingon ponevano su di un altare cinque brocche di colore bianco, blu,
rosso, giallo e nero, vi versavano oro, argento, lapislazzuli, perle e cristalli, cinque tipi di cereali, di erbe e di
incenso. Le riempivano infine di acqua e vi inserivano dei fiori. Si credeva che questo rito allontanasse i disastri.
7. Lo Zen scoraggia lo studio delle scritture che sarebbero "il dito che indica la Luna", mentre la "Luna" 0
la mente. Solo con la meditazione, secondo lo Zen, si può giungere all'illuminazione.
8. Sette spiriti guardiani: spiriti nominati nel sutra Kyakuon-shinju.
9. Cinque potenti bodhisattva: secondo il sutra Ninno, se un regnante abbraccia i corretti insegnamenti
buddisti questi cinque potenti bodhisattva proteggeranno lui e il suo popolo.
10. Cerimonie: rituali per proteggere la nazione. Ai quattro angoli della capitale, nord est, sud est, sud
ovest e nord ovest, venivano erette le immagini della divinità che elimina le epidemie e della divinità della medicina, per proteggere la città stessa dalle invasioni di demoni e spiriti malvagi. Queste divinità erano poste anche
ai quattro confini della nazione. Questo rituale era spesso celebrato quando un imperatore si ammalava. Nel
periodo Kamakura (1185-1333), le divinità erano poste ai quattro angoli delle sedi del governo e ai quattro confini
di Kamakura.
4
quattro angoli della capitale e ai quattro confini dell'impero, pregando le divinità del cielo e
della terra. Infine alcuni, impietositi dalla miseria della popolazione, sono certi che sia la
nazione che le singole province vengano governate con benevolenza.
«Ma per quanto tutti si affannino, la carestia e le malattie imperversano sempre più
violente. Ovunque si volga lo sguardo non si vedono che mendicanti e morti. I cadaveri sono
gettati l'uno sull'altro, a formare cataste alte come torri, oppure allineati fianco a fianco, in
file lunghe come ponti.
«Eppure i movimenti del Sole e della Luna sono regolari, i cinque pianeti seguono le
loro orbite usuali11, i tre tesori12 continuano a esistere e il periodo dei cento regni [durante il
quale il bodhisattva Hachiman ha fatto voto di proteggere la nazione]13 non è ancora finito.
Perché allora questo mondo è sull'orlo della rovina e le sue leggi stanno decadendo? Che
cosa è sbagliato? Quale errore è stato commesso?»
Il padrone di casa, allora, rispose:
«Fino a oggi mi sono preoccupato da solo, angustiato nel profondo del cuore, ma ora
che voi siete qui, possiamo lamentarci insieme e discutere a fondo questi problemi.
«Un uomo lascia la vita familiare ed entra nella Via sperando di conseguire la Buddità
per mezzo della Legge. Ma oggi qualunque tentativo di propiziarsi gli dèi finisce per non
avere effetto e appellarsi al potere del Budda non produce alcun risultato.
===
11. Cinque pianeti: Giove, Marte, Venere, Mercurio, Saturno. Nel Giappone del XIII secolo non erano
conosciuti i pianeti più distanti.
12. I tre tesori: il Budda, la Legge, il Prete. La frase indica che prosperavano varie sette buddiste.
13. Durante il regno del cinquantunesimo sovrano, l'imperatore Heizei (774-824), il bodhisattva
Hachiman promise in un oracolo di proteggere cento regni. Il Rissho ankoku ron fu scritto durante il regno del
novantesimo sovrano, l'imperatore Kameyama (1249-1305).
5
«Osservando attentamente la situazione attuale, vedo che gli uomini di oggi, a causa
della stupidità (dei precedenti maestri), sono preda dei dubbi; perciò guardano il cielo
reprimendo a stento il risentimento e guardano la terra con grande sconforto.
«Ho meditato profondamente sulla questione basandomi sulle mie povere risorse e
ho consultato umilmente le scritture. Gli uomini di oggi voltano le spalle a ciò che è bene e
seguono ciò che è male. Questa è la ragione per cui le divinità benevole hanno abbandonato
la nazione e gli uomini saggi se ne sono andati per non ritornare. Al loro posto arrivano demoni e diavoli; disastri e calamità si susseguono uno dietro l'altro. Io non posso tacere, non
posso nascondere i miei timori».
Il viaggiatore disse:
«Per i disastri che si abbattono sull'impero e le calamità che colpiscono il paese, non
sono io il solo a soffrire: l'intera popolazione è oppressa dal dolore. Adesso ho avuto il
privilegio di entrare in casa vostra e di ascoltare le vostre nobili parole. Voi parlate di dèi e di
saggi che si allontanano e di disastri e calamità che sorgono una dopo l'altra. Potreste
citarmi i sutra su cui basate le vostre affermazioni e provarmi ciò che dite?».
Il padrone di casa rispose:
«Ci sono numerosi brani nei sutra e un gran numero di prove. Per esempio, nel sutra
Konkomyo leggiamo: "[I quattro Re Celesti dissero al Budda:] Sebbene questo sutra esista
nel paese, i governanti non hanno mai permesso che fosse propagato. Essi vi si oppongono e
non hanno piacere di ascoltarlo. Non fanno offerte, non lo rispettano, non ne tessono le lodi,
né vogliono rispettare o fare offerte alle quattro categorie di persone14 che abbracciano il
sutra. In definitiva, essi hanno
===
14. Quattro categorie di persone: monaci, monache, laici e laiche.
6
reso impossibile a noi e agli altri innumerevoli esseri celesti, nostri seguaci, ascoltare questo
Dharma profondo e meraviglioso. Ci hanno così impedito di gustare l'ambrosia e ci hanno
escluso dalla corrente della vera Legge, così che la nostra autorità e il nostro potere si sono
gradualmente esauriti. Perciò gli esseri dei quattro cattivi sentieri aumentano, mentre quelli
dei mondi di Tranquillità e di Estasi diminuiscono. La gente cade nel fiume della nascita e
della morte e volta le spalle alla strada del nirvana.
«"Oh, Onorato dal mondo, noi quattro Re Celesti, così come i nostri vari seguaci, gli
yaksha15 e altri esseri, osservando questo stato di cose abbiamo lasciato il paese, perché non
ci sentiamo di proteggerlo. E non siamo i soli ad abbandonare i loro governanti: anche le
grandi divinità benevole che proteggono le innumerevoli regioni del paese li
abbandoneranno. E quando tutti noi ce ne saremo andati, nel paese accadranno molti
disastri e i governanti perderanno il potere. Neppure una singola persona dell'intera
popolazione avrà un cuore virtuoso; non vi sarà altro che costrizione e schiavitù, uccisioni e
ferimenti, ira e conflitti. Gli uomini si calunnieranno a vicenda, così che anche gli innocenti
verranno ingiustamente accusati. Scoppieranno pestilenze, appariranno molte comete, due
soli sorgeranno l'uno accanto all'altro e le eclissi si susseguiranno con insolita frequenza.
Arcobaleni bianchi e neri attraverseranno il cielo come messaggeri di sventura, le stelle cadranno, la terra si scuoterà e dalle voragini risuoneranno tremendi boati. Piogge torrenziali e
venti di inaudita violenza arriveranno fuori stagione, vi sarà una costante carestia e il grano
e la frutta non matureranno. Predoni provenienti da altre regioni invaderanno e
saccheggeranno la nazione, la gente
===
15. Yaksha: uno degli otto tipi di esseri non umani che proteggono il Buddismo. Originariamente demoni
indù, furono poi incorporati nel Buddismo come protettori della vera Legge, sotto il comando di Bishamonten,
uno dei quattro Re Celesti.
7
soffrirà ogni sorta di tribolazione e non vi sarà luogo dove vivere al sicuro".
«Nel sutra Daijuku si legge: "Quando i principi buddisti verranno veramente offuscati
e perduti, allora la gente si lascerà crescere la barba, i capelli e le unghie, e le leggi del
mondo saranno dimenticate e ignorate. In quell'epoca, nell'aria risuoneranno forti boati e la
terra si scuoterà. Ogni cosa nel mondo inizierà a muoversi vorticosamente. Le mura della
città si spaccheranno e crolleranno; tutte le case rovineranno al suolo. Rami, radici, foglie,
petali e frutti perderanno le loro proprietà medicinali. A eccezione dei cinque cieli più alti
del mondo della forma, tutte le regioni dei mondi della forma e del desiderio16 verranno
private dei sette sapori17 e delle tre essenze18 (che nutrono la vita e la società umana) finché
non rimarrà più niente in vita. Allora, tutti i bei discorsi che conducono all'emancipazione
scompariranno. I fiori e i frutti che crescono sulla terra scarseggeranno e perderanno il gusto
e la bellezza. I pozzi, i ruscelli e gli stagni si prosciugheranno tutti, e dovunque la terra
inaridirà, si spaccherà e si corrugherà. Tutte le montagne prenderanno fuoco e i draghi
celesti non manderanno più pioggia. I raccolti si seccheranno e moriranno, tutte le creature
viventi periranno e l'erba cesserà di crescere. Pioverà polvere finché tutto sarà oscurità e il
Sole e la Luna non diffonderanno più la loro luce.
«"Le quattro direzioni saranno colpite dalla siccità e appariranno continuamente
presagi di sventura. Le dieci cattive azioni19 aumenteranno, in particolare la Collera, l'Avidità
e la
===
16. I mondi della forma e del desiderio: prime due divisioni del triplice mondo, mondo degli esseri non
illuminati dei sei sentieri.
17. Sette sapori: dolce, acre, acido, amaro, salato, astringente e insipido.
18. Tre essenze: il potere della Terra, il potere delle leggi del mondo e del Budda, il potere della vita umana
e della società.
19. Dieci cattive azioni: uccidere, rubare, commettere adulterio, mentire, adulare, calunniare, ingiuriare e
agire in modo avido, collerico e stupido.
8
Stupidità, e gli uomini non riconosceranno i loro padri e le loro madri alla stregua dei
caprioli. Gli esseri viventi diminuiranno, diminuirà anche la durata della vita, la forza fisica e
la gioia. Essi non godranno più degli stati di Tranquillità e di Estasi e cadranno nei cattivi
sentieri. I regnanti e i monaci perversi che commettono le dieci cattive azioni
distruggeranno la vera Legge del Budda e renderanno impossibile agli esseri senzienti di
nascere negli stati di Tranquillità e di Estasi. Allora le varie divinità benevolenti e i
governanti celesti che solitamente hanno pietà degli esseri umani, abbandoneranno questa
nazione di confusione e di peccato e si dirigeranno verso altre regioni".
«Il sutra Ninno dichiara: "Quando in una nazione regna il caos, i primi a essere in
disordine sono gli spiriti; quando gli spiriti sono in disordine, tutta la nazione è in disordine.
Gli invasori vengono a saccheggiare il paese e fanno strage della popolazione. Il sovrano, i
ministri, l'erede al trono e gli altri principi, i funzionari governativi, tutti litigano su cosa sia
giusto e cosa sbagliato. In cielo e in terra si manifestano strani prodigi; le ventotto
costellazioni20, le stelle, il Sole e la Luna appaiono in momenti e posizioni irregolari;
aumenta il numero dei criminali".
«Lo stesso sutra dice anche: "Guardando alle tre età del presente, del passato e del
futuro con le mie cinque visioni, vedo chiaramente che tutti i sovrani sono potuti diventare
imperatori perché nelle passate esistenze avevano servito cinquecento Budda. Per la stessa
ragione molti saggi e arhat nascono nei loro paesi e li aiutano apportando grandi benefici.
Ma se giunge il momento in cui la fortuna di costoro si esaurisce, tutti i saggi li
abbandoneranno e se ne andranno. E
===
20. Ventotto costellazioni: case celesti divise in quattro case di sette corpi celesti maggiori.
Corrispondono rispettivamente alle quattro direzioni e alle quattro stagioni di est, primavera, sud, estate, ovest,
autunno e nord, inverno.
9
quando i saggi se ne vanno, appaiono sicuramente i sette disastri".
«Il Sutra Yakushi afferma: "Quando disastri e calamità si abbattono sui membri della
casta dirigente kshatriya21 e sui re consacrati22, si presentano come malattie e pestilenze in
tutta la popolazione, invasione da parte di popoli stranieri, rivolta interna, irregolarità e
strani fenomeni tra le stelle e le costellazioni, eclissi di sole e di luna, vento e pioggia fuori
stagione, assenza di precipitazioni anche nella stagione delle piogge".
«Nel Sutra Ninno il Budda si rivolge (al re Prasenajit23) con queste parole: "Grande re,
la regione in cui io insegno la Legge consiste di cento miliardi di mondi Sumeru24 con cento
miliardi di soli e di lune. Ognuno di questi mondi Sumeru comprende quattro grandi
continenti. Nel continente meridionale, Jambudvipa, ci sono sedici nazioni grandi,
cinquecento nazioni medie e diecimila nazioni piccole. In tali nazioni ci sono sette calamità
che bisogna temere. Infatti tutti i sovrani le considerano grandi calamità. Quali sono?
[1] «"Quando il sole e la luna abbandonano il loro corso regolare, quando le stagioni si
susseguono nell'ordine sbagliato, quando appare un sole rosso o un sole nero, quando due,
tre, quattro, cinque soli appaiono contemporaneamente25, quando
===
21. Kshatriya: seconda delle quattro caste dell'antica India, la casta dei sacerdoti, la casta dei militari e
dirigenti, quella dei contadini e commercianti e quella dei servi.
22. Re consacrati: sovrani di regni maggiori. Nell'antica India quando il re di un potente regno saliva al
trono, i regnanti dei regni minori e i loro ministri versavano acqua sulla sua testa.
23. Prasenajit: re di Koshala. Si convertì al Buddismo su esortazione della moglie e attraverso le istruzioni
di Shakyamuni; si adoperò per proteggere e sostenere l'ordine buddista.
24. Mondi Sumeru: i pianeti. Secondo l'antica cosmologia indiana ogni mondo aveva un sole, una luna e
un grande monte Sumeru al centro, attorniato da quattro continenti. Il continente meridionale, Jambudvipa, era
considerato come la terra dove si diffondeva il Buddismo.
25. Due, tre, quattro, cinque soli: è un fenomeno insolito in cui l'immagine del sole viene vista
moltiplicata. Queste illusioni ottiche appaiono come dischi luminosi che si inarcano dal sole. Si tratterebbe di
fenomeni causati dalla riflessione e dalla rifrazione della luce su cristalli di ghiaccio sospesi nella stratosfera.
10
il sole si eclissa e perde la sua luce, o quando una, due, tre, quattro o cinque corone
appaiono intorno al Sole, questa è la prima calamità.
[2] «"Quando le ventotto costellazioni non seguono il loro corso regolare, quando la
Stella di Metallo26, la Stella Scopa, la Stella Ruota, la Stella Demone, la Stella Fuoco, la Stella
Acqua, la Stella Vento, la Stella Mestolo, l'Orsa del Sud e l'Orsa del Nord, le grandi stelle
delle Cinque Guarnigioni e tutte le stelle che governano il regnante, i tre ministri e gli altri
cento dignitari, quando ognuna di queste stelle manifesta qualche comportamento anomalo,
questa è la seconda calamità.
[3] «"Quando enormi incendi consumano la nazione e la gente è bruciata viva, o
quando ci sono eruzioni di fuoco del demone, di fuoco del drago, di fuoco del cielo, di fuoco
del dio delle montagne, di fuoco umano, di fuoco degli alberi o di fuoco dei banditi27,
quando appaiono simili prodigi, questa è la terza calamità.
[4] «"Quando enormi inondazioni travolgono la popolazione, quando le stagioni
arrivano in ordine irregolare e c'è pioggia in inverno, neve in estate, tuoni e lampi nella
stagione invernale e ghiaccio, gelo e grandine nel sesto mese, quando cade
===
26. Stella di Metallo: Venere. Stella Scopa, Stella Fuoco e Stella Acqua sono rispettivamente le comete,
Marte e Mercurio.
27. Vari tipi di disastri causati dal fuoco del fuoco del demone si riferisce ai fuochi di origine sconosciuta
attribuiti alla collera dei demoni. Il fuoco del drago è causato dall'ira dei draghi, che si pensava potessero trasformare l'acqua in fuoco; forse denotava gli incendi causati dalla caduta dei fulmini. Si diceva che il fuoco del
cielo fosse causato dalla collera del cielo e il fuoco del dio della montagna dall'ira degli dèi della montagna (forse
si riferisce alle eruzioni vulcaniche). Il fuoco umano è quello provocato dagli errori o dalla negligenza umani. II
fuoco dell'albero indica probabilmente gli incendi dei boschi dovuti a combustione spontanea; il fuoco del bandito
a quello appiccato dagli invasori.
11
pioggia rossa, nera o verde, quando piovono montagne di terriccio e di pietre, quando piove
polvere, sabbia e ghiaia, quando i fiumi e i torrenti scorrono all'indietro, quando le
montagne sono sommerse dal mare e i massi vengono strappati via dall'acqua, quando
accadono questi eventi straordinari, questa è la quarta calamità.
[5] «"Quando soffiano tifoni che uccidono la gente e spazzano via terre, montagne,
fiumi, alberi e foreste in un sol colpo, quando grandi venti arrivano fuori stagione o quando
soffiano venti neri, rossi, verdi, venti terreni, venti celesti, venti di fuoco e venti d'acqua,
quando accadono prodigi di tale natura, questa è la quinta calamità.
[6] «"Quando il cielo, la terra e l'intero paese sono colpiti da un terribile caldo che
arroventa l'aria, quando le cento erbe appassiscono per la siccità, i cinque cereali28 cessano
di crescere, quando la terra è rossa e riarsa e tutti i suoi abitanti periscono, quando
avvengono prodigi di questo tipo, questa è la sesta calamità.
[7] «"Quando dai quattro lati sorgono nemici che invadono la nazione, quando
appaiono ribelli dentro o fuori la famiglia reale, quando vi sono banditi di fuoco, di acqua, di
vento, e banditi demoni29 e la popolazione è esposta alla devastazione e al disordine e
dappertutto esplodono scontri, quando appaiono fatti di questo tipo questa è la settima
calamità".
«Il sutra Daijuku afferma: "Anche se un sovrano per innumerevoli esistenze passate
ha praticato l'elemosina, osservato i precetti e coltivato la saggezza, se vede che la mia
Legge, il Dharma del Budda, rischia di estinguersi, ma non fa niente per proteggerla, allora
tutti gli innumerevoli meriti
===
28. Cinque cereali: frumento, riso, fagioli e due tipi di miglio. Qui stanno a indicare genericamente tutte
le sementi.
29. Banditi di fuoco, di acqua, ecc.: banditi che commettono i loro crimini approfittando della confusione
causata dai disastri naturali. I banditi demoni rappresentano i rapitori.
12
accumulati attraverso le pratiche suddette saranno annullati e la sua terra diventerà teatro
di tre eventi funesti. Il primo è l'alto prezzo del grano, il secondo la guerra, il terzo la
pestilenza. Tutti gli dèi benevolenti abbandoneranno il paese e anche se il re emanerà delle
leggi, i sudditi non gli obbediranno. Il paese sarà costantemente aggredito e invaso dalle
nazioni vicine. Violenti incendi divamperanno senza controllo, soffieranno venti e piogge
disastrosi, le acque si solleveranno e traboccheranno, gli abitanti saranno soffiati via dai
venti o travolti dalle inondazioni. I parenti del re, sia da parte di madre che di padre,
ordiranno complotti. Poco dopo il re cadrà gravemente malato e dopo la morte rinascerà in
uno degli inferni maggiori. La stessa sorte colpirà la moglie, l'erede, i ministri dello stato, i
signori delle città, i capi dei villaggi, i generali, i magistrati dei distretti e gli ufficiali del
governo".
«I brani che ho citato da questi quattro sutra sono perfettamente chiari. Chi, tra
diecimila persone, potrebbe dubitare del loro significato? Eppure i ciechi e gli illusi credono
nelle dottrine errate e non riconoscono l'insegnamento corretto. In tutto l'impero, la gente
volge le spalle ai Budda e ai sutra, e non si sforza più di proteggerli. Perciò gli dèi benevoli e i
saggi lasciano il loro posto e abbandonano la nazione. Di conseguenza, i demoni e le
dottrine eretiche creano disastri e calamità».
Il viaggiatore, a questo punto, arrossì di rabbia e disse:
«L'imperatore Ming della tarda dinastia Han, avendo compreso il significato del
sogno di un uomo dorato, introdusse in Cina le "dottrine del Cavallo Bianco"30.
===
30. Secondo la tradizione, l'imperatore Ming (27-75 d.C.) sognò un uomo dorato che levitava sul suo
giardino. Al risveglio, chiese ai suoi ministri spiegazioni del sogno. Uno di essi disse aver sentito parlare, una
volta, della nascita di un saggio nella regione occidentale durante il regno del re Chao della dinastia Chou, e del
fatto che questo saggio era stato chiamalo il Budda. L'imperatore inviò in India una missione composta da
diciotto uomini, alla ricerca degli insegnamenti del Budda. Questi tornarono in Cina nel 67 d.C. portando
immagini del Budda e varie scritture buddiste caricate su un cavallo bianco. Da ciò il nome di "dottrine del Cavallo Bianco".
13
«Il principe Shotoku31, dopo aver punito Mononobe no Moriya perché si opponeva al
Buddismo, procedette alla costruzione di templi e pagode in Giappone. Da allora, a partire
dal re fino all'ultimo cittadino comune, tutti hanno venerato le statue buddiste e si sono
dedicati alla lettura delle scritture. Di conseguenza, nei monasteri del Monte Hiei32 e della
capitale meridionale di Nara, nei grandi templi Onjo-ji e To-ji33, in tutto il paese cinto dai
quattro mari, nelle cinque aree adiacenti alla capitale34 e nelle sette regioni periferiche, le
scritture buddiste si sono sparse come stelle nel cielo e i luoghi di culto si sono diffusi come
nuvole. I seguaci di Shariputra meditano sulla Luna in cima al Picco dell'Aquila35 mentre i
seguaci di Haklenayasha trasmettono gli insegnamenti del monte Kukkutapada36. Come
potete dunque affermare che le dottrine di
===
31. Shotoku (574-622): secondo figlio del trentunesimo imperatore Yomei, famoso per aver applicato nel
suo governo lo spirito del Buddismo. Come reggente dell'imperatrice Suiko, egli realizzò varie riforme. Riverì il
sutra del Loto, il sutra Surimala e il sutra Vimalakirti, scrivendo su di essi vari commentari.
32. Monte Hiei: sede del tempio Enryaku-ji, tempio principale della scuola Sammon della setta Tendai.
Questa scuola deriva da Jikaku, terzo patriarca della setta Tendai, che incorporò gli insegnamenti esoterici della
setta Shingon alle dottrine Tendai, creando confusione.
33. Onjo-ji e To-ji: l'Onjo-ji è anche detto Mii-dera, tempio principale della scuola Jimon della setta
Tendai. Questa scuola deriva da Chisho, quinto patriarca della setta Tendai. To-ji, chiamato anche Kyo'o-gokokuji, è uno dei templi principali della setta Shingon.
34. Cinque aree adiacenti alla capitale: aree sotto il diretto controllo dell'imperatore.
35. Indica coloro che davano importanza alle pratiche di meditazione.
36. Indica coloro che davano più importanza all'obbedienza agli insegnamenti che alle pratiche di
meditazione. Haklenayasha fu il ventitreesimo dei ventiquattro successori di Shakyamuni. Kukkutapada è vicino
a Rajagriha, capitale di Magadha. Mahakashyapa morì su questa montagna dopo aver trasferito gli insegnamenti
ad Ananda.
14
Shakyamuni sono disprezzate, o che i tre Tesori del Buddismo vengono trascurati? Se esiste
qualche prova a sostegno di tali affermazioni, mi piacerebbe ascoltarla!»
Il padrone di casa, desideroso di persuaderlo, replicò:
«Senza dubbio i templi del Budda e le biblioteche dei sutra si ergono in file
ininterrotte. I monaci sono numerosi come fusti di giunco e di bambù e i seguaci comuni
come piantine di riso e di canapa. I templi e i monaci vengono onorati fin dai secoli passati,
e ogni giorno tale rispetto viene rinnovato. Ma i monaci e i preti di oggi sono adulatori e
falsi, e ingannano la gente conducendola sulla strada sbagliata. Il governatore e i suoi
ministri mancano di comprensione e non sanno distinguere la verità dall'eresia. Il sutra
Ninno, per esempio, dice: "Monaci corrotti, mirando alla fama e al guadagno, si presenteranno al cospetto del sovrano, dell'erede e dei principi ed esporranno dottrine che
condurranno alla distruzione della Legge buddista e della nazione. Il sovrano, incapace di
distinguere la vera natura delle parole dei monaci, li ascolterà con fiducia ed emanerà leggi
perverse che non si accordano con i precetti della disciplina buddista. Così essi causeranno
la distruzione del Buddismo e della nazione".
«Il Sutra del Nirvana dice: "Bodhisattva, non abbiate paura di cose come gli elefanti
impazziti. Ma i cattivi compagni, ecco cosa dovete temere! Se venite uccisi da un elefante
impazzito, non cadrete nei tre cattivi sentieri. Ma vi cadrete certamente se i cattivi
compagni vi conducono alla morte".
«Il Sutra del Loto afferma: "In quell'epoca corrotta vi saranno monaci scaltri e
disonesti che diranno di aver raggiunto quello che non hanno raggiunto, covando nel loro
cuore orgoglio e vanagloria. Oppure monaci che dimorano nelle foreste vestiti di stracci, che
pretenderanno di praticare la vera Via, guardando il resto dell'umanità dall'alto in basso.
Avidi di offerte, essi esporranno il Dharma ai laici e saranno rispettati e riveriti dal mondo
come se fossero arhat che possiedono i
15
sei poteri soprannaturali37. Essi si aggireranno continuamente tra la popolazione, si
rivolgeranno al re, ai ministri, ai Brahmani, ai grandi patroni del Buddismo e agli altri
monaci, calunniandoci e dicendo di noi: 'Costoro sono uomini dalle idee malvagie, che
espongono le dottrine di sette eretiche [...]'. In un kalpa impuro, in un'epoca corrotta, vi
saranno molte cose da temere. I demoni prenderanno possesso di altre persone e attraverso
queste ci tormenteranno, ci insulteranno e ci copriranno di infamia [...). I cattivi monaci di
questa età impura, non avendo compreso gli espedienti del Budda nel predicare il Dharma
nel modo più appropriato agli ascoltatori, ci affronteranno con linguaggio osceno e volti
irati; saremo esiliati più volte".
«Nel Sutra del Nirvana il Budda dice: "Quando saranno passati innumerevoli secoli
dopo la mia morte, anche tutti i saggi dei quattro stadi38 saranno scomparsi. Terminato il
Primo giorno della legge, durante il Medio giorno della Legge vi saranno dei monaci che
daranno a intendere di attenersi alle regole della disciplina monastica. Ma essi a malapena
leggeranno o reciteranno i sutra, bramando invece cibo e bevande con cui nutrire il proprio
corpo. Sebbene vestiranno abiti monastici, andranno [cercando l'elemosina] come cacciatori
che spiano furtivamente la preda, come gatti che tendono l'agguato a un topo. E
costantemente ripeteranno queste parole: “Ho raggiunto lo stato di arhat!” Esteriormente
appariranno saggi e buoni, ma dentro il loro cuore nutriranno avidità e gelosia. [E quando
verrà chiesto loro di esporre il Dharma], non risponderanno,
===
37. Sei poteri soprannaturali: 1) potere di essere ovunque a proprio piacere; 2) potere di vedere qualsiasi
cosa, dovunque essa si trovi; 3) potere di udire qualsiasi suono, ovunque esso venga prodotto; 4) potere di
conoscere i pensieri di tutte le altre menti; 5) potere di conoscere le vite passate; 6) potere di sradicare le illusioni.
38. Quattro stadi: i quattro stadi a cui le persone di Shomon possono accedere. Il più alto è la condizione
di arhat.
16
come i Brahmani che hanno fatto voto di silenzio. Essi non sono veri monaci, ne hanno solo
l'aspetto. Pervasi di idee false, offendono la vera Legge".
«Osservando il mondo alla luce di questi brani delle scritture, ci accorgiamo che la
situazione attuale è proprio come essi la descrivono. Se non ammoniamo i cattivi monaci,
come possiamo fare del bene?»
Il viaggiatore, indignato più che mai, disse:
«Un monarca illuminato governa in accordo con il cielo e la terra; un saggio,
distinguendo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, porta ordine nel mondo. I monaci del
mondo d'oggi godono della fiducia di tutti. Se fossero veramente corrotti, il monarca
illuminato non riporrebbe fiducia in loro. Se essi non fossero saggi, gli uomini di valore e
d'intelletto non li rispetterebbero. Poiché nella realtà persone degne e sagge rendono loro
onore e li rispettano, allora debbono essere modelli di perfezione. Perché quindi li ricoprite
di insulti e calunnie con tanta veemenza? A chi vi riferite quando parlate di monaci malvagi?
Voglio una spiegazione!»
Il padrone di casa rispose:
«Nel regno dell'imperatore Gotoba c'era un prete di nome Honen che scrisse un
trattato intitolato Senchaku shu39. Costui contraddisse i sacri insegnamenti di Shakyamuni e
portò dovunque confusione fra la gente. Il Senchaku shu afferma: "Il prete cinese Tao-ch'o40
distinse gli insegnamenti in Shodo, o sacra via e Jodo , o insegnamenti della Pura Terra41 ed
esortò ad abbandonare i primi e ad abbracciare subito i secondi".
===
39. Senchaku shu: (L'unica scelta del Nembutsu), opera in due fascicoli scritta nel 1198 su richiesta di
Kujo Kanezane; rappresenta la giustificazione fondamentale della setta Jodo. In quest'opera Honen esorta a
scartare tutti gli insegnamenti diversi da quelli Nembutsu.
40. Tao-ch'o: (562-645) secondo patriarca della scuola Jodo in Cina.
41. Insegnamenti della sacra via e insegnamenti della Pura Terra: i primi asseriscono che si deve praticare
in questo reale mondo di saha e ottenere l'illuminazione con i propri sforzi. Al contrario le dottrine della Pura
Terra definiscono il mondo di saha come il mondo impuro e affermano che si deve aspirare a rinascere nella Pura
Terra d'occidente, affidandosi al Budda Amida.
17
«Prima di tutto, ci sono due tipi di insegnamenti della sacra Via: Mahayana e
Hinayana. Di conseguenza, possiamo dire che le dottrine del Mahayana esoterico (Shingon)
e i veri insegnamenti Mahayana (Sutra del Loto) sono entrambi inclusi nella sacra Via. Se le
cose stanno così, allora le odierne sette Shingon, Zen, Tendai, Kegon, Sanron, Hosso, Jiron e
Shoron42, tutte queste otto scuole sono incluse nella sacra Via [che dovrebbe essere
abbandonata].
«Il prete T'an-luan43 nel suo Ojo ron chu afferma: "Osservo che il Jujubibasha ron di
Nagarjuna dice: 'Ci sono due modi con cui il bodhisattva può raggiungere lo stato in cui non
esiste più regressione: una è la via della pratica difficile, l'altra è quella della pratica facile'.
La via della pratica difficile è la sacra Via e la via della pratica facile è quella della Pura Terra.
Gli studiosi della setta della Pura Terra dovrebbero capire prima di tutto questo punto.
Anche se precedentemente hanno studiato le dottrine della sacra Via, se essi desiderano
entrare
===
42. Sanron, Hosso, Jiron e Shoron: Sanron significa letteralmente "Tre trattati", quelli su cui si basa la
setta. Essi sono: il Chu ron e il Junimon ron di Nagarjuna e lo Hyaku ron di Aryadeva. Questa setta fu fondata da
Chia-hsiang e introdotta in Giappone nel 625. La setta Hosso mira alla scoperta della realtà fondamentale
esaminando gli aspetti e le caratteristiche di tutte le cose. Le opere di base della setta sono il sutra Gejimmitsu, lo
Yuishiki ron e lo Yuga ron. All'epoca della dinastia T'ang, Hsuan-tsang portò quest'insegnamento dall'India in
Cina e il suo discepolo Tz'u-en fondò la setta. Nel 653 Dosho, che aveva studiato sotto Hsuan-tsang, lo diffuse in
Giappone. La setta Jiron fu fondata in Cina da Hui-kuang, e si basava sul Jujikyo ron (Trattato sul sutra dei dieci
stadi) di Vasubandhu. Prosperò durante la dinastia Liang ma fu poi assorbita dalla setta Kegon. La setta Shoron
era basata sul Shodaijo ron (Raccolta dei trattati Mahayana) di Asanga. Prosperò durante le dinastie Ch'en e Sui,
ma venne poi assorbita dalla setta Hosso.
43. T'an-luan (476-542): fondatore della scuola Jodo in Cina.
18
nella scuola della Pura Terra, devono abbandonare la sacra Via e aderire alle dottrine della
Pura Terra".
«Honen dice anche: "Il prete cinese Shan Tao44 distinse fra pratiche corrette e non
corrette, ed esortò gli uomini ad abbracciare le prime e ad abbandonare le seconde.
Riguardo alla prima delle pratiche non corrette, ovvero alla recitazione e alla lettura dei
sutra, egli afferma che, a eccezione della recitazione del sutra Kammuryoju e degli altri sutra
della Pura Terra, abbracciare e recitare tutti i sutra Mahayana o Hinayana, essoterici o
esoterici, deve essere considerata una pratica non corretta. A proposito poi della terza
pratica non corretta, quella della venerazione, afferma che, a eccezione della venerazione del
Budda Amida, venerare o onorare qualsiasi altro Budda, bodhisattva o divinità dei mondi
celesti e umani, deve essere considerata una pratica non corretta. Alla luce di questo brano,
è chiaro che si dovrebbero tralasciare tali pratiche concentrandosi sulla pratica della Pura
Terra. Che ragione avremmo di abbandonare le pratiche corrette della Pura Terra, le quali ci
assicurano che, su cento persone, tutte e cento rinasceranno nel paradiso occidentale, e
aderire invece alle varie pratiche non corrette che non possono salvare nemmeno una
persona su mille? I seguaci della Via dovrebbero meditare su ciò attentamente!"
«Honen dichiara inoltre: "Nel Jogen Nyuzo roku troviamo
===
44. Shan Tao (613-681): monaco della setta Jodo che insegnò in Cina durante la dinastia T'ang. Nell'Ojo
Raisan (Lode della rinascita della l'uni Terra) classificò le pratiche buddiste in due categorie: corrette e non corrette. Le pratiche corrette, rivolte al Budda Amida, sono: 1) leggere e recitare; 2) meditare; 3) venerare; 4) inviarne
il nome 5) lodare e fare offerte. Queste cinque pratiche sono dirette ad Amida, ai sutra della Pura Terra e alla Pura
Terra. Le pratiche non corrette sono anch'esse cinque. La parte del testo che segue tratta di queste ultime.
45. Jogen Nyuzo roku: una lista dei sutra che il monaco Yuan-Chao compilò per ordine dell'imperatore
Te-Tsung durante l'era Cheng-yuan (era giapponese Jogen, 785-804).
19
che a cominciare dai seicento volumi del sutra Daihannya46 fino al sutra Hojoku47, i sutra
essoterici ed esoterici del Buddismo mahayana ammontano a 637 opere in 2.883 volumi.
Tutti questi dovranno adesso essere rimpiazzati dalla recitazione della singola frase
Mahayana (Nembutsu). Sappiate che, quando il Budda predicava secondo le capacità degli
ascoltatori, egli per un certo tempo insegnò i due metodi di meditazione concentrata e non
concentrata48. Ma dopo, quando rivelò la propria illuminazione, egli smise di insegnare
questi due metodi. L’unico insegnamento che una volta rivelato sarà valido per l’eternità è
l'insegnamento del Nembutsu".
«Ancora Honen afferma: "Il brano in cui si dice che i praticanti del Nembutsu devono
possedere tre tipi di mente49 si trova nel Kammuryoju. Nel commento a quel sutra50 si legge:
“ Se ci sono persone la cui comprensione e la cui pratica differiscono da quelle dei seguaci
nembutsu, persone di
===
46. Sutra Daihannya: Sutra della Grande Saggezza (sanscrito: Maha-prajnaparamita) un sutra
estremamente lungo riguardante la dottrina di ku.
47. Sutra Hojoju: sutra Mahayana in un solo volume che espone l'eternità della Legge.
48. Meditazione concentrata e non concentrata: nel sutra Kammuryoju sono descritte sedici forme di
meditazione e tre pratiche per rinascere nella Pura Terra. Nelle prime tredici si concentra la mente e si medita sul
lo splendore della Pura Terra e sulle caratteristiche dei Budda e dei bodhisattva; queste sono le meditazioni
concentrate. Le altre tre forme di meditazione e le tre pratiche possono essere attuate anche senza concentrare la
mente su un soggetto particolare. Honen considerò questi tre tipi di pratica come pratiche che il Budda espose
secondo la capacità della gente. Egli asserì che solo la pratica del Nembutsu era il vero insegnamento del Budda e
l’unica dottrina dell'Ultimo giorno della Legge. Il Nembutsu è interpretato in vari modi, sebbene letteralmente
significhi meditare sul Budda Amida. Shan Tao e Honen l'interpretarono come invocazione del nome di Amida e
misero in rilievo questa pratica.
49 Tre tipi di mente: tre requisiti per raggiungere la Pura Terra: 1) spirito sincero, 2) fede profonda, 3)
determinazione.
50. Nel commento a quel sutra: il commento di Shan-tao, il Kammuryoju - kyo Sho
20
credo eretico o erroneo, come si può evitare che le loro vedute perverse e differenti causino
problemi?' Anche noi vediamo persone dalle opinioni perverse con differente comprensione
e differenti pratiche; esse sono paragonabili a una banda di ladroni che fa tornare indietro i
viaggiatori che hanno appena iniziato il viaggio. Secondo me, quando i brani in questione
parlano di diversa comprensione, di pratiche, dottrine e credi differenti, essi si riferiscono
agli insegnamenti della sacra Via".
«Infine, in un passo conclusivo, Honen dice: "Se si vuole sfuggire rapidamente alle
sofferenze di nascita e morte, si devono confrontare questi due insegnamenti superiori e
quindi mettere da parte le dottrine della sacra Via e scegliere quelle della Pura Terra. E se si
vuole seguire la dottrina della Pura Terra, si devono confrontare le pratiche corrette e non
corrette e quindi abbandonare quelle non corrette e dedicarsi solo a quelle corrette".
«Esaminando questi brani vediamo che Honen cita le spiegazioni erronee di T'anluan, Tao-ch'o e Shan Tao e stabilisce delle categorie: sacra Via e pura Terra, via della pratica
difficile e via della pratica facile. Egli prende quindi tutte le 637 opere in 2.883 volumi, che
includono tutti i sutra Mahayana predicati dal Budda, compresi il Sutra del Loto e quelli
dello Shingon, e, insieme ai Budda, ai bodhisattva, agli dèi del cielo e della terra, ascrive tutti
alla sacra Via, alla via della pratica difficile e alla categoria delle pratiche non corrette, esortando a "scartarle, chiuderle, ignorarle e abbandonarle". Con queste quattro ingiunzioni egli
conduce la gente fuori strada. E, per di più, mette in un unico fascio tutti i saggi monaci dei
tre paesi51 e gli studiosi del Buddismo delle dieci direzioni, e
===
51. Tutti i saggi monaci dei tre paesi: coloro che propagarono il Buddismo correttamente. Indica
Nagarjuna e Vasubandhu in India, T'ien-t'ai, Chang an e Miao-lo in Cina, Dengyo e Gishin in Giappone.
21
li chiama "banda di ladroni", esponendoli al disprezzo! Agendo così, egli si pone in
contraddizione con i tre sutra della Pura Terra52, i sutra della sua stessa setta, che
contengono il voto di Amida di salvare tutti "eccetto coloro che commettono i cinque
peccati cardinali o offendono la vera Legge"53. Contemporaneamente, dimostra di non
comprendere l'ammonimento contenuto nel secondo volume del Sutra del Loto, il più
importante di tutti i sutra esposti dal Budda nei cinque periodi di predicazione54, che dice:
"Chi rifiuta di prendere fede in questo sutra e invece lo offende [...] dopo la morte cadrà
nell'inferno della sofferenza incessante"55.
«Adesso siamo giunti in quest'ultima era, in cui gli uomini non sono più saggi. Tutti
imboccano la strada dell'oscurità e dimenticano la vera Via. Che peccato che nessuno curi la
loro cecità! Che dolore vederli incoraggiare vanamente queste false fedi! E di conseguenza
tutti, dal re fino al più umile contadino, credono che non ci siano veri sutra al di fuori dei tre
sutra
===
52. Tre sutra della Pura Terra: scritture di base della setta giapponese Jodo (Pura Terra). Sono il sutra
Muryoju, il sutra Kammuryoju e il sutra Amida.
53. Si riferisce al diciottesimo dei quarantotto voti fatti dal bodhisattva Hozo (sanscrito: Dharmakara),
nome di Amida prima dell'illuminazione, per portare tutte le persone alla Pura Terra. Sono descritti nel sutra
Muryoju.
54. Cinque periodi di predicazione: classificazione fatta da T'ien-t'ai degli insegnamenti di Shakyamuni
secondo l'ordine di predicazione: 1) periodo Kegon, nel quale Shakyamuni espose i suoi primi insegnamenti dopo
l'illuminazione; 2) periodo Agon, nel quale vennero esposti gli insegnamenti Hinayana; 3) periodo Hodo, nel quale
Shakyamuni distolse i suoi discepoli dal loro attaccamento agli insegnamenti Hinayana e li indirizzò verso il
Mahayana provvisorio, quello insegnato nei sutra Amida, Dainichi, e Vimalakirti; 4) periodo Hannya, nel quale
insegna un livello superiore del Mahayana provvisorio e rivela la dottrina di ku; 5) periodo Hokke-Nehan, otto
anni in cui Shakyamuni espone il sutra del Loto, rivelando completamente la propria illuminazione e la verità
della vita. T'ien- t'ai asserì che il periodo Hokke-Nehan rappresenta il più alto insegnamento del Budda.
55. Sutra del Loto, cap. 3.
22
della Pura Terra e che non ci siano altri Budda se non il Budda Amida con i suoi due
attendenti56.
«Una volta c'erano uomini come Dengyo, Gishin57, Jikaku e Chisho che viaggiarono
diecimila miglia oltremare per cercare i sacri insegnamenti, o che visitarono tutte le
contrade del Giappone in cerca di statue buddiste da venerare. Alcuni di loro eressero templi
sacri sui picchi di alte montagne, in cui conservare le scritture e le statue; altri costruirono
santuari sul fondo di profonde vallate, dove tali oggetti potevano essere venerati. Perciò, i
Budda Shakyamuni e Yakushi58 splendevano fianco a fianco, esercitando la loro influenza
sulle ere presenti e future, mentre i bodhisattva Kokuzo e Jizo59 portavano beneficio ai vivi e
ai morti. I governanti della nazione offrivano contee o villaggi in modo che le lampade
potessero continuare a bruciare luminose davanti alle immagini, mentre i grandi feudatari
offrivano campi e risaie [per provvedere al sostentamento dei templi].
«Ma a causa di questo libro di Honen, il Senchaku shu, il Budda Shakyamuni è stato
dimenticato e tutti gli onori sono devoluti ad Amida, il Budda della terra occidentale. Si
ignora
===
56. Due attendenti: I bodhisattva Kannon e Seishi.
57. Gishin (781-833): successore di Dengyo e primo patriarca dell'Enryaku-ji, il tempio principale della
setta Tendai.
58. Shakyamuni e Yakushi: Budda le cui immagini erano venerate nel tempio principale della setta Tendai
sul monte Hiei. Si dice che la statua di Yakushi fosse venerata accanto a quella di Shakyamuni perché il Budda
Yakushi, avendo giurato di "guarire tutti i mali" (vedi nota 2), rappresentava la parabola del medico eccellente del
capitolo Juryo (sedicesimo) del sutra del Loto.
59. Kokuzo e Jizo: Kokuzo è un bodhisattva che si diceva possedesse infinita saggezza e virtù.
Un'immagine del bodhisattva Kokuzo era custodita sul monte Hiei. Jizo è un bodhisattva a cui Shakyamuni affidò
la missione di salvare la gente. Si diceva che sarebbe apparso durante il periodo che va dalla morte del Budda
Shakyamuni fino all'apparizione del Budda Miroku, in modo da istruire la gente dei sei mondi. Anche l'immagine
di questo bodhisattva era venerata sul monte Hiei, insieme a quella del bodhisattva Kokuzo.
23
la trasmissione della Legge del Budda, e Yakushi, il Budda della regione orientale, viene
trascurato60. Tutta l'attenzione è rivolta alle tre opere in quattro volumi delle scritture della
Pura Terra61, mentre tutti gli altri stupendi insegnamenti che Shakyamuni rivelò nei cinque
periodi di predicazione sono stati accantonati. Se i templi non sono dedicati ad Amida, la
gente non desidera più sostenerli né rendere onore ai Budda che vi sono conservati. Se i
monaci non praticano il Nembutsu, la gente dimentica subito di dare le elemosine. Di
conseguenza, i santuari del Budda cadono in rovina e sulle loro tegole muschiose si innalza a
stento un filo di fumo; gli appartamenti dei monaci restano vuoti e diroccati, con la rugiada
addensata sull'erba dei loro cortili. E a dispetto di tale condizione, nessuno si dà pensiero di
proteggere la Legge e di restaurare i templi. Per questo i monaci saggi, che una volta
presiedevano ai templi, se ne vanno via e non ritornano, e gli dèi benevolenti che
proteggevano gli insegnamenti buddisti partono per non tornare più. Tutto ciò è accaduto a
causa di questo Senchaku shu di Honen.
«Che pena pensare che, nello spazio di pochi decenni, centinaia, migliaia, decine di
migliaia di persone sono state ingannate da questi insegnamenti diabolici e molti hanno perduto la strada del Buddismo! Se la gente preferisce le dottrine
===
60. Nella cerimonia del sutra del Loto, Shakyamuni trasmise i propri insegnamenti ai bodhisattva
dell'insegnamento teorico di shakumon, come Yakuo, e affidò loro la missione di propagarli nel Medio giorno
della legge. Si dice che il bodhisattva Yakuo rinacque poi come il Grande Maestro T'ien-t'ai in Cina e come il
grande maestro Dengyo in Giappone. Issandosi sulla parabola del bravo medico del capitolo Juryo, T'ien-t'ai e
Dengyo usarono il Budda Yakushi, signore del mondo di smeraldo della regione orientale dell'universo, come
oggetto di culto della loro setta. In questo senso, trascurare il Budda Yakushi e riverire il Budda Amida significa
ignorare la trasmissione del Budda.
61. Tre opere in quattro volumi delle scritture della Pura Terra: due volumi del sutra Muryoju, un volume
del sutra Kammuryoju e un volume dei sutra Amida.
24
eretiche e dimentica quelle corrette, come possono le divinità benevolenti non essere
adirate? Se la gente accantona le dottrine perfette e sceglie quelle parziali, come può il
mondo sfuggire agli attacchi dei demoni? Piuttosto che offrire diecimila preghiere, sarebbe
meglio semplicemente bandire questo unico male, che è la fonte di tutti i guai».
Questa volta il viaggiatore si adirò veramente e disse:
«Da quando il nostro fondatore, il Budda Shakyamuni, predicò i tre sutra della Pura
Terra fino a oggi, il maestro T'an-luan, dopo aver studiato i quattro trattati62 li abbandonò
per dedicarsi unicamente agli insegnamenti della Pura Terra. Allo stesso modo, il prete Taoch'o mise da parte le molteplici pratiche del Sutra del Nirvana63 e si dedicò completamente a
propagare la pratica della regione occidentale. Il prete Shan- tao scartò le pratiche non
corrette e si concentrò sulla singola pratica della Pura Terra, e il prete Eshin64 raccolse i
brani di vari sutra per compilare la sua opera65, mettendo in risalto l'importanza di un'unica
pratica, il Nembutsu. Tale è stata la maniera in cui questi uomini hanno onorato e rispettato
il Budda Amida e, di conseguenza, un numero incalcolabile di persone è potuto rinascere
nella Pura Terra.
«Superiore a tutti è il santo Honen, che entrò nel monastero del monte Hiei da
bambino e a diciassette anni aveva già studiato tutti i sessanta volumi66 e imparato gli
elementi
===
62. Quadro trattati: il Chu ron, il Junimon ron il Daichido ron di Nagarjuna e lo Hyaku ron di Aryadeva.
63. Sutra del Nirvana: sutra che espone le cinque pratiche del bodhisattva in contrasto con la singola
pratica della setta Jodo.
64. Eshin (942-1017): diciottesimo patriarca del tempio Enryaku-ji. Egli prese fede negli insegnamenti
della Pura Terra ma più tardi abbracciò il sutra del Loto.
65. La sua opera: lo Ojo Yoshu scritto nel 985 che ebbe molta influenza non solo in Giappone ma anche in
Cina.
66. Sessanta volumi: i trenta volumi delle tre maggiori opere di T'ien- i ai (Maka shikan, Hokke mongu e
Hokke gengi) e i trenta volumi dei relativi commentari di Miao-lo.
25
essenziali delle otto sette67. Inoltre aveva letto sette volte l'intero corpo dei sutra e dei
trattati e consultato tutte le opere di esegesi e biografia. La sua saggezza splendeva come la
luna e come il sole e la sua virtù superava quella dei maestri a lui antecedenti. Nonostante
ciò, egli era ancora in dubbio su quale fosse la via della salvezza e non riusciva ad afferrare il
vero significato del nirvana. Perciò lesse ed esaminò tutti i testi che potè, meditò
profondamente, considerando ogni possibilità, e alla fine mise da parte tutti i sutra e si
concentrò sull'unica pratica del Nembutsu. Per di più, ricevette la conferma della sua
decisione in un sogno68 e procedette alla propagazione delle sue dottrine fra amici ed
estranei ai quattro angoli della terra. Fu perciò salutato come il corpo di manifestazione del
bodhisattva Seishi e riverito come la reincarnazione di Shan-tao. Ovunque la gente, sia di
nobile che di umile origine, inchinava il capo di fronte a lui in segno di rispetto, e uomini e
donne accorrevano da tutte le parti del Giappone per incontrarlo.
«Da quel tempo, le primavere e gli autunni si sono succeduti e gli anni si sono
accumulati. E, tuttavia, voi insistete nel voler mettere da parte gli insegnamenti del Budda
Shakyamuni e vi ostinate a parlar male degli scritti che riguardano il Budda Amida. Perché, a
causa dei disastri degli ultimi anni, biasimate l'età sacra di Honen, criticate i primi maestri69
e coprite di insulti un santo come Honen? Voi, come dice il proverbio, state soffiando contro
pelo deliberatamente per cercare
===
67. Otto sette: le otto maggiori sette fondale in Giappone prima del periodo Kamakura: le sette Kusha,
Jojitsu, Ritsu, Hosso, Sanron e Kegon che prosperarono nel periodo Nara (710-784) e le sette Tendai e Shingon che
apparvero nel periodo Heian (794-1085).
68. Nella biografia di Honen si racconta che Shan-tao apparve in sogno a Honen, invitandolo a propagare
la pratica di recitare il nome di Amida e gli affidò la dottrina della Pura Terra.
69. I primi maestri (della dottrina della Pura Terra): T'an-luan, Tao- ch'o e Shan-tao.
26
le imperfezioni della pelliccia, state bucando la pelle deliberatamente per farla sanguinare.
Dai tempi antichi fino a oggi il mondo non ha mai conosciuto un calunniatore come voi!
Sarebbe meglio che imparaste a controllarvi e a essere un po' più cauto. Se accumulate tutte
queste gravi colpe, come potete sperare di sfuggire alla punizione? Io ho persino paura di
stare seduto qui con voi. Dovrei prendere il mio bastone e andarmene!»
Il padrone di casa, sorridendo, trattenne il viandante e disse:
«Gli insetti che mangiano le foglie di persicaria si abituano al loro sapore amaro; coloro che
restano a lungo nelle latrine non si rendono conto di quanto siano maleodoranti. Voi siete
qui ad ascoltare le mie buone parole e pensate che siano maligne, mi parlate di un impostore
come Honen e lo chiamate santo, diffidate di un vero maestro e lo definite un monaco
malvagio. La vostra confusione è davvero grande e la vostra colpa tutt'altro che leggera.
Ascoltate la mia spiegazione di come è sorta tale confusione e discutiamone insieme a
fondo.
«Le dottrine che il Budda Shakyamuni insegnò nel corso della sua vita possono essere
suddivise in cinque periodi; si può stabilire anche l'ordine in cui furono predicate e
suddividerle in insegnamenti provvisori e insegnamenti veri. Ma T'an-luan, Tao-ch'o e Shantao abbracciarono gli insegnamenti provvisori e dimenticarono quelli veri, tennero in
considerazione ciò che era stato insegnato nella prima parte della vita del Budda e
scartarono ciò che era stato insegnato in seguito. Essi non erano certo quel tipo di persone
che scavano a fondo nella dottrina buddista.
«In particolare Honen, sebbene seguisse le pratiche di costoro, ne ignorava persino la
fonte. Come lo sappiamo? Perché egli riunì tutte le 637 scritture Mahayana con i 2.883
volumi di testo, e insieme a questi tutti i vari Budda e bodhisattva, tutti gli dèi del cielo e
della terra, ed esortò a "scartarli, chiuderli,
27
ignorarli e abbandonarli", corrompendo il cuore della gente. Perciò pronunciò parole
corrotte di sua invenzione e non prese assolutamente in considerazione le scritture
buddiste. Dire che le sue affermazioni siano infondate e ingiuriose è poco; non esistono
parole adeguate per biasimarle. Tuttavia, tutti ripongono fede nelle sue affermazioni
infondate e, senza eccezione, onorano il suo Senchaku shu. Di conseguenza riveriscono i tre
sutra della Pura Terra e mettono da parte tutti gli altri sutra; si rivolgono a un solo Budda,
Amida della Terra della Beatitudine, dimenticando gli altri Budda. Un uomo come Honen, in
verità, è il nemico mortale dei Budda e delle scritture, l'avversario dei monaci saggi e di
uomini e donne comuni. Adesso i suoi insegnamenti si sono diffusi nelle otto regioni del
paese, sono penetrati in ognuna delle dieci direzioni.
«Quando ho incolpato un periodo antico70 per i disastri occorsi negli ultimi anni, vi
siete veramente scandalizzato. Dovrei citare qualche esempio del passato per farvi capire
dove sbagliate. Il secondo volume del Maka shikan cita un brano del Shih chi71 che dice:
"Verso la fine della dinastia Chou c'erano persone che si lasciavano crescere i capelli,
andavano a dorso nudo e non osservavano le regole dell'etichetta". Nel secondo volume del
Guketsu, il commento al Maka shikan, viene spiegato questo brano citando il Tso Chuan72
come segue: "Quando il re P'ing della dinastia Chou spostò la sua capitale da est a Lo-yang,
egli vide degli uomini sul fiume Yi,
===
70. Un periodo antico: l'epoca in cui Honen propagò la dottrina della Pura Terra
71. Shih chi: opera scritta da Ssu-ma Ch'in della prima dinastia Han, comprendente la
storia dal tempo del leggendario imperatore Giallo a quello dell'Imperatore Wu (140-87 a.C.)
della prima dinastia Han.
72. Tso Chuan: opera attribuita a Tso Ch'iu-ming del Periodo Annali di Primavera e
d'Autunno (circa 770-403 a.C.). È un commentario sul Ch'un Ch'iu (Annali di Primavera e
d'Autunno), che riporta le cronache dei dodici imperatori della dinastia Lu (722-481 a.c.).
28
che con le capigliature in disordine celebravano riti nei campi. Qualcuno che aveva grande
comprensione disse: 'In meno di cent'anni la dinastia cadrà perché i costumi sono già
rilassati'. Da ciò è evidente che prima appare il presagio, quindi segue il disastro.
«Il brano del Maka shikan prosegue dicendo: "Juan Chi73, della dinastia occidentale
Chin, era un uomo di straordinario talento, ma portava i capelli incolti come cespugli di rovi
e le vesti discinte. Poco dopo i figli dell'aristocrazia lo imitarono, finché coloro che si
comportavano in modo sconveniente e offensivo vennero considerati normali, mentre
coloro che si controllavano e si attenevano alle regole dell'etichetta erano messi alla berlina
come rozzi contadini. Questo fu un segno che la famiglia Su-ma, i governanti della dinastia
Chin, stava andando incontro alla rovina".
«Similmente il Nitto junrei ki (Resoconto del pellegrinaggio in Cina alla ricerca della
Legge), del grande maestro Jikaku, testimonia che nel primo anno dell'era Hui-ch'ang (841),
l'imperatore Wu-tsung della dinastia T'ang ordinò al prete Ching- shuang, del tempio
Chang-ching, di trasmettere l'insegnamento del Nembutsu di Amida nei vari templi. Chingshuang trascorse tre giorni in ogni tempio, passando dall'uno all'altro senza posa.
«Nel secondo anno della stessa era, orde della terra degli Uighur74 fecero incursioni
nell'impero T'ang. Nel terzo anno della stessa era, il governatore della regione a nord del
Fiume Giallo si sollevò improvvisamente in rivolta. Più tardi il regno ilei Tibet rifiutò ancora
una volta di ubbidire agli ordini della Cina, e gli Uighur invasero ripetutamente il territorio
cinese. Nel complesso, i conflitti e le rivolte furono come quelli che si
===
73. Juan Chi (210-263): poeta cinese.
74. Uighur: popolo turco dell'Asia Centrale che prosperò dall'VIII alla metà del IX sec.
29
verificarono nell'epoca in cui la dinastia Ch'in e il capo militare Hsiang Yu furono spodestati
e le città e i villaggi vennero devastati da incendi e altri disastri. Quel che è peggio,
l'imperatore Wu-tsung promosse una vasta campagna per estirpare gli insegnamenti
buddisti e fece distruggere un gran numero di templi e monasteri. Egli non potè mai domare
le rivolte [e morì pazzo]".
«Questa è l'essenza del brano originale di Jikaku. Alla luce di tali eventi, dobbiamo
considerare il fatto che Honen fu attivo nell'era Kennin (1201-1203), durante il regno
dell'imperatore Gotoba75. Voi conoscete bene la storia di questo imperatore. Perciò la Cina ci
fornisce il primo esempio [di come gli insegnamenti della Pura Terra provochino la caduta
di un imperatore] e la nostra epoca offre una prova simile. Non dovreste avere dubbi su
questo argomento, né tanto meno meravigliarvene. L'unica cosa da fare, adesso, è
abbandonare le vie cattive e incamminarsi su quelle buone, tagliare il male alla fonte,
estirparlo alla radice!»
Il viaggiatore, un po' raddolcito, disse:
«Sebbene io non abbia compreso a fondo l'argomento, credo di aver capito fino a un certo
punto quello che state dicendo. Nonostante ciò, sia a Kyoto, la capitale, che a Kamakura, la
sede dello Shogun, ci sono numerose ed eminenti autorità buddiste e figure chiave del clero.
Tuttavia nessuna di esse ha fatto appello allo Shogun a questo proposito, né ha sottoposto
memoriali al trono. D'altra parte voi, persona di umile posizione, vomitate accuse offensive
come se niente fosse. Le vostre argomentazioni sono discutibili e senza fondamento».
Il padrone di casa replicò:
«Anche se sono una persona di scarsa abilità, mi sono
===
75. Gotoba: nel 1021 l'ex imperatore Gotoba fu battuto nel suo tentativo di rivendicare il trono e fu
costretto all'esilio con altri due ex imperatori. Questo incidente è noto come la rivolta di Jokyu.
30
riverentemente dedicato allo studio del Mahayana. Una mosca blu, se si posa sulla coda di
un buon cavallo, può viaggiare diecimila miglia, e la verde edera che si abbarbica intorno al
possente pino può crescere fino a mille piedi. Io sono nato come figlio dell'unico Budda,
Shakyamuni, e servo il re delle scritture, il Sutra del Loto. Come potrei osservare il declino
della Legge buddista e non essere colmo di pietà e rammarico!
«Inoltre il Sutra del Nirvana afferma: "Se un buon prete vede qualcuno che distrugge
la Legge e non se ne cura, mancando di ammonirlo, di allontanarlo o di punirlo, sappiate che
quel prete è nemico della Legge buddista. Ma se egli lo ammonisce, lo allontana o lo
punisce, allora egli è mio discepolo, è un vero shomon ".
«Quantunque io possa non essere un "buon prete", per evitare l'accusa di essere un
"nemico della Legge buddista" ho citato qualche principio generale e fornito una spiegazione
approssimativa. Nella scorsa era Gennin (1224), vennero sottoposte al trono numerose
petizioni dai templi Enryaku-ji del monte Hiei e Kofuku-ji di Nara, e di conseguenza furono
emessi un editto imperiale e una lettera di istruzioni dello Shogun che ordinava che le
matrici di legno usate per stampare il Senchaku shu di Honen fossero confiscate, portate alla
grande sala di lettura del tempio Enryaku-ji e quindi bruciate, in modo da ripagare il debito
contratto con i Budda del passato, del presente e del futuro. Per di più fu dato ordine agli
inservienti del Santuario del Gion di distruggere la tomba di Honen. Poi, i discepoli di
Honen, Ryukan, Shoko, Jokaku, Sassho76 e altri, furono condannati all'esilio in regioni
lontane
===
76. Ryukan (1148-1227), Shoko (1162-1238), Jokaku (1133-1247), Sassho (s.d.): preti della setta Jodo. Ryukan,
fondatore della scuola Choraku-ji. Studiò la dottrina Tendai sotto Koen al tempio Enryaku-ji e visse al tempio
Choraku-ji a Kyoto. Shoko fondò la scuola Chinzei e fu secondo Patriarca della setta Jodo. Studiò le dottrine
Tendai sul monte Hiei, ma divenne poi discepolo di Honen. Jokaku studiò le teorie Tendai sul monte Hiei ma si
convertì agli insegnamenti di Honen e appoggiò la dottrina di 'recitare una volta', che insegna che basta invocare
una sola volta il nome del Budda Amida per rinascere nella Pura Terra. A causa di questo venne scomunicato da
Honen. Anche Sassho studiò la dottrina Tendai ma poi seguì gli insegnamenti di Jokaku e in seguito fondò una
propria setta.
31
e non furono mai perdonati. Quindi, come potete dire che nessuno ha presentato istanze
alle autorità riguardo alla cosa?»
Il viandante, continuando a parlare gentilmente, replicò:
«Non si può dire che Honen sia l'unico a disprezzare i sutra e a parlare male di altri
monaci [dal momento che voi fate la stessa cosa]. Però è vero che egli ha preso le 637
scritture Mahayana e i loro 2.883 volumi di testo, insieme a tutti i Budda, bodhisattva, dèi
del cielo e della terra, e ha esortato a "scartarli, chiuderli, ignorarli e abbandonarli". Non c'è
dubbio che queste quattro ingiunzioni siano proprio parole sue; il significato del brano è
perfettamente chiaro. Ma voi insistete su questa piccola e unica "impurità della gemma" e lo
insultate ferocemente. Io non so se parlò per illusione o per reale illuminazione; fra voi e
Honen non potrei dire chi è il saggio e chi è lo sciocco, né giudicare quali affermazioni siano
giuste e quali sbagliate.
«Voi però affermate che tutti i recenti disastri devono essere attribuiti al Senchaku
shu di Honen e insistete a discutere su questo punto con una quantità di argomentazioni.
Certamente il re, i sudditi e tutti gli abitanti del Paese desiderano la pace del mondo e la
stabilità della nazione. La nazione può raggiungere la prosperità attraverso la Legge e la
validità della Legge viene provata dalle persone che la abbracciano. Se la nazione viene
distrutta e la popolazione sterminata, chi riverirà i Budda? Chi avrà fede nella Legge? Perciò
si dovrà prima di tutto pregare per la salvezza della nazione e quindi ristabilire la Legge
buddista. Se conoscete un mezzo per prevenire i disastri e porre fine alle calamità, mi
piacerebbe conoscerlo.
32
Il padrone di casa disse:
«Non c'è dubbio che, dei due, sia io lo sciocco. Non oserei mai affermare di essere
saggio. Vorrei solamente citare qualche brano delle scritture. Ora, per quanto riguarda il
mezzo per assicurare l'ordine alla nazione, ci sono numerosi brani nei testi buddisti e non
buddisti, e sarebbe difficile citarli tutti. Da quando, però, ho intrapreso lo studio del
Buddismo, ho frequentemente meditato sul problema e ho concluso che, se si bandiscono
coloro che offendono la Legge e si rispettano i monaci che seguono la via corretta, sarà
assicurata la stabilità all'interno della nazione e la pace in tutto il mondo.
«Nel Sutra del Nirvana si legge: "Il Budda disse: 'Eccettuato un tipo di persone, puoi
offrire elemosine a tutti gli altri e tutti ti loderanno'. Chunda77 disse: 'Cosa intendi per
"eccettuato un tipo di persone?"'. Il Budda rispose: 'Come insegno in questo sutra, intendo le
persone che violano i comandamenti'. Chunda parlò di nuovo dicendo: 'Ho paura di non
aver ancora capito. Puoi spiegarti più chiaramente?'. Il Budda rispose dicendo: Quelli che
violano i comandamenti sono gli icchantika. A tutte le altre persone potrai offrire elemosine,
tutti ti loderanno e tu riceverai grandi ricompense'.
«"Chunda parlò ancora una volta chiedendo: 'Qual è il significato della parola
icchantika.?' . Il Budda disse: 'Chunda, supponi che ci siano monaci e monache, donne e
uomini laici che pronunciano parole malvagie e offendono la vera Legge e che continuano a
commettere questi gravi atti senza mostrare alcuna inclinazione a correggersi né alcun
segno di pentimento. Le persone di questo tipo, ti dico, seguono la strada degli icchantika.
Inoltre ci sono coloro che commettono
===
77. Chunda: un fabbro del villaggio Pava, che fu profondamente commosso dalla predicazione di
Shakyamuni e con reverenza preparò un pranzo per lui. Poco dopo aver lasciato la casa di Chunda, Shakyamuni si
ammalò e morì.
33
le quattro gravi offese78, o che sono colpevoli dei cinque peccati cardinali. Essi, pur essendo
coscienti di macchiarsi di gravi colpe, fin dall'inizio non dimostrano in cuor loro il minimo
segno di timore né di pentimento o, seppure lo provano, non lo danno a vedere. Per quanto
riguarda la vera Legge, invece di affermarla e di proteggerla, la distruggono e la disprezzano
con parole piene di errori. Anche persone di questa fatta stanno seguendo la strada degli
icchantika. A eccezione di questo unico gruppo di persone chiamate icchantika, puoi offrire
elemosine a tutti gli altri e tutti ti loderanno!'"
«In un altro punto dello stesso sutra il Budda dice: "Riandando al passato, ricordo di
essere stato re di un grande stato in questo continente di Jambudvipa. Il mio nome era
Sen'yo. Amavo e veneravo le scritture Mahayana. Il mio cuore era puro, buono e privo di
cattiveria, gelosia o grettezza. Uomini di devota fede, a quel tempo avevo un grande rispetto
per gli insegnamenti Mahayana e, udendo dei brahmani offendere questi insegnamenti, li
feci immediatamente mettere a morte. Uomini di devota fede, il risultato di questa mia
azione è stato che da allora io non sono mai caduto nell'inferno".
«In un altro brano si legge: "Nel passato, quando il Tathagata era re di una nazione e
praticava la via dei bodhisattva, egli condannò a morte un certo numero di brahmani".
Ancora si legge: "Vi sono tre gradi di delitti: inferiore, medio e superiore. Quello inferiore
consiste nell'uccidere un animale qualunque, anche una formica, con l'unica eccezione di un
bodhisattva che ha volutamente scelto di rinascere in forma animale. Come retribuzione di
un delitto di grado inferiore si cadrò nei mondi di Inferno, Avidità o Animalità, e si
soffriranno tutte le pene di grado inferiore. Perché è così? Perché tutti gli animali
possiedono le radici del bene, per quanto piccole
===
78. Quattro gravi offese: le più gravi delle dieci. Esse sono uccidere rubare, commettere adulterio e
mentire.
34
esse siano. Questa è la ragione per cui una persona che uccide tali creature deve soffrire la
piena retribuzione che deriva dalla sua colpa.
«"Uccidere una persona, da un comune mortale fino a un anagamin79, è un delitto di
grado medio. Di conseguenza si cadrà nei mondi di Inferno, Avidità o Animalità, soffrendo
tutte le pene di grado medio. Il delitto di grado superiore si riferisce all'assassinio di un
genitore, di un arhat, di una persona che ha raggiunto lo stato di Pratyekabuddha o engaku,
o di un bodhisattva che ha completato la sua pratica e che non regredirà più. Per un simile
crimine si cadrà nell'inferno della sofferenza incessante.
«"Uomini di devota fede, se qualcuno uccide un icchantika, il suo delitto non rientra
in nessuna delle tre categorie sopra descritte. Uomini di devota fede, i vari Brahmani (che
furono condannati a morte], erano in effetti degli icchantika".
«Nel sutra Ninno leggiamo: "Il Budda dichiarò al re Prasenajit: 'Perciò io affido i miei
insegnamenti al re della nazione piuttosto che ai monaci e alle monache. Perché faccio così?
Perché i monaci e le monache non hanno il potere né l'autorità di un re'".
«Il Sutra del Nirvana afferma: "Adesso affido questa insuperabile vera Legge ai re, ai
ministri, agli alti dignitari e ai quattro tipi di credenti. Se qualcuno insulterà la vera Legge,
allora gli alti dignitari e i quattro tipi di credenti dovranno riportarlo severamente
all'ordine".
«Afferma inoltre: "Il Budda disse: 'Kasho80, è perché ho difeso la vera Legge che io
adesso ho potuto ottenere questo
===
79. Anagamin: (giapponese Anagon), il terzo dei quattro stadi che le persone di Shomon possono
ottenere. Il quarto e più alto stato è quello di arhat
80. Kasho: figura del Sutra del Nirvana che pone trentasei domande al Budda e ascolta i suoi
insegnamenti. Da non confondere con Mahakashyapa (giapponese Kasho), uno dei dieci maggiori discepoli del
Budda.
35
corpo di diamante81 [...]. Uomini di devota fede, i difensori della vera Legge non hanno
bisogno di osservare i cinque precetti82 o di seguire le regole di disciplina. Essi invece
porteranno pugnali e spade, archi e frecce, aste e lance".
«Ancora il Budda disse: "C'è chi osserva i cinque precetti, ma non merita di essere
chiamato praticante del Mahayana, mentre chi difende la vera Legge, anche se non osserva i
cinque precetti, può essere chiamato praticante del Mahayana. I difensori della vera Legge
dovranno armarsi di spade e bastoni. Anche se portano spade e bastoni, io li chiamerò
uomini che osservano i precetti".
«Il Budda disse inoltre: "Uomini di devota fede, in un'era passata, proprio in questa
città di Kushinagara, apparve un Budda il cui nome era Kangi Zoyaku Nyorai (Budda che accresce la gioia). Dopo la morte di questo Budda, la vera Legge da lui insegnata rimase in
questo mondo per innumerevoli milioni di anni. Alla fine non restavano che quarant’anni
prima che la Legge declinasse. A quel tempo viveva un monaco chiamato Kakutoku che
osservava i precetti. Molti monaci a quell'epoca violavano i precetti, e quando udirono quel
monaco predicare, mossi da cattivi sentimenti, si armarono di spade e bastoni e attaccarono
questo maestro della Legge. Il re di allora si chiamava Utoku. Quando ebbe notizia di ciò che
stava accadendo, si precipitò presso il monaco che predicava la Legge per difenderla, e
combatté con tutte le sue forze contro i monaci malvagi che non osservavano i precetti.
Come risultato, il monaco che predicava la Legge rimase illeso, ma il re ricevette tante ferite
di spade, coltelli, aste e lance, che sul suo corpo non vi era neanche un punto della
grandezza
===
81. Corpo di diamante: riferimento allo stato di Buddità che non può tramontare né essere distrutto.
82. Cinque precetti: codice di base del Buddismo che proibisce l'assassinio, il furto, l'adulterio, la
menzogna e l'inserimento di sostanze inebrianti.
36
di un seme di mostarda privo di ferite.
«"Allora il monaco Kakutoku lodò il re dicendo: 'Splendido, splendido! Tu, oh re,
adesso sei veramente un difensore della Legge. In una prossima esistenza, questo tuo corpo
diventerà sicuramente un illimitato recipiente della Legge!'
«"In quel momento il re udì l'insegnamento della Legge e il suo cuore si riempì di
gioia. Di lì a poco la sua vita giunse alla fine e rinacque nella terra del Budda Ashuku, dove
divenne il principale discepolo del Budda. I capi militari, i cittadini e gli alleati del re che
avevano combattuto e gioito con lui, non abbandonarono la strada dell'illuminazione fino
alla morte e poi rinacquero tutti nella terra del Budda Ashuku.
«"Poi anche il monaco Kakutoku morì e rinacque nella terra del Budda Ashuku, dove
divenne il secondo fra i discepoli shomon del Budda. Perciò, se la vera Legge sta per
giungere alla fine, questo è il modo in cui si deve sostenerla e difenderla. Kasho, il re che
viveva a quel tempo, ero io, e il monaco che predicava la Legge era il Budda Kasho83. Kasho,
coloro che difendono la vera Legge godono di questa infinita ricompensa. Come
conseguenza, io ho potuto ottenere le caratteristiche peculiari che oggi mi rendono
venerabile e ho ottenuto l'indistruttibile corpo del Dharma84”.
«Poi il Budda disse al bodhisattva Kasho: "Per questa ragione, i credenti laici che
vogliono difendere la Legge dovranno armarsi con spade e bastoni e proteggerla in questo
modo. Uomini di devota fede, nell'era di confusione e malvagità dopo la mia morte, la
nazione cadrà nel disordine, gli uomini si deruberanno l'un l'altro e la popolazione sarà
ridotta alla fame. A causa della fame molti uomini si faranno monaci. Tali uomini si
chiamano 'teste rasate'. Quando questa folla di
===
83. Budda Kasho: uno dei selle antichi Budda. Kasho era il sesto e Shakyamuni il settimo.
84.Corpo del Dharma: il Budda che è l'incarnazione della Legge.
37
'teste rasate' vedrà qualcuno che cerca di proteggere la vera Legge, lo inseguirà e lo caccerà,
o addirittura lo ferirà o lo ucciderà. Questa è la ragione per cui io, adesso, do il permesso ai
monaci che osservano i precetti di associarsi ai laici che portano spade e bastoni. E anche se
essi recano spade e bastoni, io li chiamerò uomini che osservano i precetti. Ma, sebbene
portino spade e bastoni, non devono mai usarli per togliere la vita".
«Il Sutra del Loto dice: "Chi rifiuta di prendere fede in questo sutra e invece lo
offende, distruggerà immediatamente il seme per diventare un Budda in questa vita ... E
dopo la morte cadrà nell'inferno della sofferenza incessante". Queste parole del sutra sono
esplicite. C'è bisogno di ulteriori spiegazioni? Se accettiamo le parole del Sutra del Loto,
offendere le scritture Mahayana è un'azione più grave che commettere innumerevoli volte i
cinque peccati cardinali. Chi agisce così è condannato all'inferno della sofferenza incessante
e non può sperare di uscirne per infiniti eoni. Secondo il Sutra del Nirvana, puoi fare
l'elemosina a chi commette uno dei cinque peccati cardinali, ma non a chi offende la Legge.
Chi uccide anche solo una formica cadrà in uno dei tre cattivi sentieri, mentre chi fa cessare
le offese alla Legge ascenderà allo stato da cui non può esservi regressione. Per questo
motivo il monaco Kakutoku rinacque come Budda Kasho e il re Utoku come Budda
Shakyamuni.
Il Sutra del Loto e il Sutra del Nirvana contengono l'essenza dei cinque periodi di
predicazione di Shakyamuni. I loro ammonimenti devono essere osservati con la massima
rigorosità. Chi oserebbe trasgredirli? Eppure coloro che dimenticano la via corretta e
offendono la Legge, si affidano al Senchaku shu di Honen, diventando sempre più stupidi e
ciechi. Così alcuni di loro, per ricordare le sembianze del loro maestro, riproducono la sua
immagine in statue lignee e altri, credendo nel suo falso insegnamento, incidono le matrici
di
38
legno per stampare le sue parole offensive. Poi diffondono queste immagini e questi scritti
nell'area entro i mari85, portandoli dalle città alle campagne fino al punto che, ovunque si
renda onore, lo si rende a questa scuola e, ovunque si offra l'elemosina, la si offre ai preti di
questa setta.
«Di conseguenza, vediamo persone che tagliano le dita delle immagini di Shakyamuni
e le ricompongono nel gesto di Amida, oppure riadattano i templi di Yakushi, il Budda della
regione orientale, erigendovi statue di Amida, il signore della terra occidentale. O ancora
sospendono la cerimonia di copiatura del Sutra del Loto, tramandata da più di quattrocento
anni sul monte Hiei, e al suo posto copiano i tre sutra della Pura Terra, oppure sostituiscono
le lezioni annuali sulle dottrine del Gran Maestro T'ien-t'ai86 con lezioni sugli insegnamenti
di Shan-tao. Questi calunniatori sono davvero troppo numerosi da contare! Non sono loro i
distruttori del Budda? Non sono loro i distruttori della Legge? Non sono loro i distruttori
della comunità dei monaci? Tutte le loro eresie derivano dal Senchaku shu!
«Ahimè! È un peccato che la gente volga le spalle agli illuminati comandamenti del
Budda! Come è triste che presti attenzione alle parole grossolane e menzognere di questo
monaco ignorante! Se vogliamo ristabilire ordine e tranquillità nel mondo senza ulteriore
ritardo, dobbiamo a qualunque costo porre fine alle offese alla Legge in tutto il paese».
Il viaggiatore disse:
«Se vogliamo eliminare le persone che offendono la Legge e sbarazzarci di coloro che
infrangono i comandamenti del Budda, dobbiamo condannarli a morte come è descritto nei
sutra? Ma in tal caso diventiamo colpevoli di omicidio, e come potremmo allora evitare la
retribuzione karmica che ne deriverebbe?
===
85. Area entro i mari: il Giappone.
86. Lezioni annuali sulle dottrine di T'ien-t'ai: lezioni tenute nell'anniversario della morte di T'ien-t'ai, il
24 novembre di ogni anno.
39
Nel sutra Daijuku il Budda dice: "Se una persona si rade la testa e indossa la tonaca, sia che
osservi i precetti sia che li violi, gli dèi e gli uomini dovranno fargli l'elemosina. Facendo così
essi fanno l'elemosina a me, perché quella persona è mio figlio. Se lo picchiano e lo
maltrattano, essi picchiano mio figlio, se lo insultano, insultano me". Di conseguenza, senza
riguardo al fatto che una persona sia buona o cattiva, nel giusto o nel torto, se è un monaco
merita l'elemosina.
«Come si può picchiare e insultare il figlio senza causare dolore al padre? I Brahmani
che coi loro bastoni picchiarono a morte Maudgalyayana, il discepolo del Budda,
sprofondarono per lungo tempo nell'inferno della sofferenza incessante. Devadatta, che
assassinò la monaca Utpalavarna, rimase a lungo a soffocare nelle fiamme dell'inferno
Avichi87. Tali esempi del passato sono chiari e perciò l'omicidio è la colpa che gli uomini
delle epoche successive temono più di tutte. Punire con la morte coloro che offendono la
Legge è già di per sé una violazione dei comandamenti del Budda. Non posso credere che sia
giusto. Come possiamo interpretare le parole dei sutra?»
Il padrone di casa disse:
«Come potete porre ancora queste domande dopo aver ascoltato i brani dei sutra che
ho citato? Vanno al di là del potere di comprensione della vostra mente? Non ne
comprendete la logica? Io non intendo affatto condannare i figli del Budda. Il mio odio è
rivolto solamente all'atto di offendere la Legge. Secondo gli insegnamenti dei Budda vissuti
prima di Shakyamuni, i monaci colpevoli incorrevano nella pena di morte, ma nei sutra
predicati dal tempo di Shakyamuni in poi, erano solamente esclusi dalle elemosine. Ora, se
tutte le quattro categorie di fedeli entro i quattro mari e le diecimila terre,
===
87. Inferno Avichi; l'inferno della sofferenza incessante.
40
invece di dare l'elemosina ai preti corrotti la dessero ai preti buoni, come potremmo essere
ancora afflitti da tante calamità e disastri?»
A questo punto l'ospite indietreggiò dal suo posto [in segno di rispetto], si ricompose
gli abiti e disse:
«Gli insegnamenti buddisti variano molto ed è difficilissimo analizzare a fondo ogni
dottrina. Io ho avuto molti dubbi e perplessità e non sono stato capace di distinguere il
giusto dall'errato. Tuttavia il Senchaku shu di Honen esiste realmente. Esso fa un unico
fascio di tutti i sutra, i Budda, i bodhisattva e le divinità e dice di "scartarli, chiuderli,
ignorarli e abbandonarli". Il significato del testo è perfettamente chiaro. Come risultato di
ciò, i saggi hanno lasciato il paese, le divinità benevolenti hanno abbandonato le loro
dimore, la fame e la sete affliggono il mondo e ovunque dilagano malattie e pestilenze. Ora,
citando brani di una grande quantità di scritture, avete chiaramente dimostrato ciò che è
giusto e ciò che è errato. Perciò io ho abbandonato le mie vedute errate e le mie orecchie e i
miei occhi si sono aperti.
«Non c'è dubbio che tutti, dal governante all'uomo del popolo, si rallegrino della
stabilità del paese e della pace nel mondo e le desiderino ardentemente. Se cessiamo
immediatamente di dare elemosine a questi icchantika e facciamo costanti offerte alla
schiera dei veri monaci e monache, se riusciremo a calmare le "bianche onde"88 dell'Oceano
del Budda e a tagliare i "verdi boschi" della Montagna della Legge, allora il mondo potrà
diventare pacifico come nell'età dorata di Fu Hsi e Shen Nung89, e la nazione potrà fiorire
come fece sotto
===
88. Bianche onde: termine cinese che indica pirati, fuorilegge; in quello caso indica Honen e i suoi
discepoli e i seguaci di altre sette eretiche. Oceano del Budda indica gli insegnamenti di Shakyamuni, così come
montagna della Legge. Verdi boschi indica uomini malvagi o fuorilegge.
:
89. Fu Hsi e Shen Nung leggendari e immaginari regnanti dell'antica Cina. Le loro epoche erano
considerate pacifiche e ideali.
41
i saggi regnanti Yao e Shun90. Dopo di ciò, ci sarà tempo per immergersi nelle acque della
Legge e per decidere quali sono le dottrine superficiali e quali sono quelle profonde, e
rendere onore ai pilastri della Casa del Budda».
Il padrone di casa esclamò compiaciuto:
«Come dice un proverbio, la colomba si è trasformata in falco il passero in mollusco91!
Come è gratificante! Vi siete trasformato stando a contatto con me e, come il rovo che
cresce, nel campo di canapa, avete imparato a stare diritto! Se vorrete riflettere seriamente
su questi problemi e porrete fede unicamente in queste mie parole, allora i venti soffieranno
gentilmente le onde saranno calme e ben presto godremo di raccolti generosi.
«Ma il cuore di una persona con il tempo può mutare, e la natura di una cosa può
alterarsi con ciò che la circonda. Proprio come l'immagine della luna nell'acqua viene scossa
dalle onde, o come i soldati all'avanguardia sono impauriti dalle spade del nemico, così,
sebbene in questo momento diciate di credere nelle mie parole, ho paura che poi finirete per
dimenticarle.
«Ora, se prima di tutto vogliamo garantire la sicurezza della nazione e pregare per le
nostre esistenze, presenti e future, dobbiamo affrettarci a esaminare la situazione e porvi
rimedio il più presto possibile. Perché dico ciò? Perché dei sette disastri descritti nel sutra
Yakushi, cinque si sono già verificati. Solo due devono ancora apparire: "l'invasione da parte
di nazioni straniere" e "la rivolta all'interno del paese". È delle tre calamità menzionate dal
sutra Daijuku, due hanno giù fatto la loro comparsa e ne rimane solo una "la guerra”.
===
90. Yao e Shun: altri re leggendari che avrebbero regnato dopo Fu Hsi e Shen Nung.
91. Espressione che appare nell'antica letteratura cinese; indica un cambiamento radicale.
42
« I differenti tipi di disastri e calamità elencati dal sutra Konkomyo sono sorti uno
dopo l'altro. Solo quello descritto come "banditi e malfattori di altre regioni che invadono e
saccheggiano la nazione" deve ancora verificarsi. Questo è l'unico disastro che non è ancora
capitato. E dei sette disastri elencati nel sutra Ninno, sei sono già presenti in tutta la loro
violenza. Solo uno non è ancora apparso e cioè "nemici che invadono la nazione dai quattro
lati".
«Per di più, come dice il sutra Ninno: "Quando in una nazione regna il caos, i primi a
essere in disordine sono gli spiriti; quando gli spiriti sono in disordine, tutta la nazione è in
disordine"! Ora, se esaminiamo attentamente la situazione attuale alla luce di questo brano,
vediamo che vari spiriti infuriano da tempo e molta gente è perita. Se i primi disastri predetti dai sutra sono già evidenti, come possiamo dubitare che accadranno i successivi? Se
per punire l'adesione alle cattive dottrine ci cadranno addosso, uno dopo l'altro, i disastri
che non sono ancora apparsi, non sarà allora troppo tardi per intervenire? |
«Gli imperatori hanno il loro fondamento nello stato e portano pace e ordine; i
ministri e i sudditi sono in possesso dei campi e delle risaie e provvedono ai bisogni del
mondo. Ma se arrivano dei banditi da un altro paese e invadono la nazione, o se scoppia una
ribellione interna e le terre del popolo 'vengono saccheggiate, cosa potrà esserci se non
terrore e confusione? Se la nazione viene distrutta e le famiglie sterminate, dove ci si potrà
rifugiare? Se vi preoccupate anche solo un po’ della vostra sicurezza personale, dovreste
prima di tutto pregare per l'ordine e la tranquillità in tutti e quattro i quartieri del paese.
«Quando le persone sono in questo mondo, si preoccupano del loro destino nella vita
a venire. Così avviene che qualcuno "ponga fede in insegnamenti eretici, o renda onore a
coloro che offendono la Legge. Benché io deplori che siano
43
tutti così confusi su ciò che è corretto e ciò che è sbagliato, la cosa che mi addolora più di
ogni altra è che si abbracci un tipo di Buddismo sbagliato. Con il potere della fede che è nei
loro cuori, perché credono vanamente in dottrine eretiche. Se non si liberano dalle illusioni
cui sono attaccati e continuano a nutrire idee errate, allora lasceranno presto il mondo dei
viventi e cadranno nell'inferno della sofferenza incessante.
«Per questo il sutra Daijuku dice: "Anche se un sovrano per innumerevoli esistenze
passate ha praticato l'elemosina, osservato i precetti e coltivato la saggezza, se vede che la
mia Legge, il Dharma del Budda, rischia di estinguersi, ma non fa niente per proteggerla,
allora tutti gli innumerevoli meriti accumulati attraverso le pratiche suddette saranno
annullati (...]. Poco dopo il re cadrà gravemente malato e dopo la morte rinascerà in uno
degli inferni maggiori. La stessa sorte colpirà la moglie, l'erede, i ministri dello stato, i
signori delle città, i capi dei villaggi, i generali, i magistrati dei distretti e gli ufficiali del
governo".
Il sutra Ninno afferma: "Se un uomo distrugge gli insegnamenti del Budda, non godrà
né del rispetto dei figli, né dell'armonia con i parenti stretti, né dell'assistenza delle divinità
celesti. Malattie e spiriti malvagi arriveranno giorno dopo giorno a tormentarlo, le disgrazie
si abbatteranno incessantemente su di lui e la sfortuna lo seguirà ovunque egli vada.
Quando morirà, cadrà in uno dei tre mondi di Inferno, Animalità o Avidità. Anche se
rinascerà come essere umano, sarà destinato a divenire schiavo nell'esercito. Le retribuzioni
seguiranno come l'eco segue il suono o come l'ombra segue il corpo. Una persona che scrive
di notte può spegnere la lampada, ma le parole che ha scritto rimarranno. Accade la stessa
cosa per il destino che creiamo nel triplice mondo".
«Il secondo volume del Sutra del Loto afferma: "Colui che rifiuta di prendere fede in
questo sutra e invece lo offende dopo la morte cadrà nell'inferno della sofferenza
incessante”.
44
E nel capitolo Fukyo del settimo volume si legge: "Per mille eoni essi dimorarono
nell'inferno della sofferenza incessante subendo grande dolore e tormento".
«Nel Sutra del Nirvana leggiamo: "Se un uomo si separa dai buoni amici, rifiuta di
ascoltare la vera Legge e abbraccia cattivi insegnamenti, allora, come risultato, affonderà
nell'inferno della sofferenza incessante, dove proverà indescrivibili tormenti".
«Esaminando questa grande varietà di sutra, troviamo che tutti sottolineano la
gravità dell'offesa alla Legge. Come è triste che tutti gli uomini escano dal cancello della vera
Legge per sprofondare nella prigione di questi dogmi errati! Come è sciocco che essi cadano
uno dopo l'altro nelle spire delle dottrine malvagie e rimangano a lungo impigliati nella rete
degli insegnamenti menzogneri! Essi si smarriscono in queste nebbie e precipitano in basso
fra le fiamme dell'inferno. Quanto devono affliggersi! Quanto devono soffrire!
«Perciò affrettatevi a cambiare le vostre convinzioni e abbracciate il vero Veicolo,
l'unica buona dottrina [del Sutra del Loto]. Se lo farete, il triplice mondo diverrà la terra del
Budda, e come potrà mai declinare la terra del Budda? Tutte le regioni nelle dieci direzioni
diventeranno terre preziose, e come potrà mai essere distrutta una terra preziosa? In un
paese che non conosce declino, in una terra che non conosce distruzione, il vostro corpo
troverà pace e sicurezza e la vostra mente sarà calma e indisturbata. Dovete credere alle mie
parole e rispettarle».
L'ospite disse:
«Chi non si preoccuperebbe di essere cauto in una questione che riguarda questa vita
e le esistenze future? Leggendo questi brani dei sutra adesso capisco perfettamente le parole
del Budda, e cioè che offendere la Legge è un peccato molto grave, distruggere la Legge è
una colpa veramente terribile. Io ho creduto in un solo Budda, Amida, e ho rifiutato tutti gli
altri;
45
ho onorato i tre sutra della Pura Terra e messo da parte gli altri. Non l'ho fatto per una mia
personale idea distorta, ma per obbedire alle parole di eminenti uomini del passato92. E lo
stesso è vero per tutte le altre persone delle dieci direzioni.
«Ma così facendo si esaurisce la forza vitale in questa esistenza e si cade nell'inferno
della sofferenza incessante nella prossima. I testi citati chiariscono perfettamente questo
punto con argomentazioni esaurienti che non lasciano adito a dubbi. Grazie al vostro
compassionevole insegnamento, ho potuto a poco a poco dissipare l'ignoranza della mia
mente.
«Adesso bisogna prendere immediatamente delle misure contro i calunniatori e
portare subito la pace, cosicché si possa vivere in tranquillità in questa esistenza e
assicurarci la fortuna della prossima. Ma non basta che soltanto io abbia fede nelle vostre
parole, anche gli altri devono essere avvertiti dei loro errori!»
===
92. Eminenti uomini del passato: T'an-luan, Tao-ch'o, Shan-tao, Eshin e Honen.
46
Rissho ankoku ron
Gosho Zenshu, pag. 17
Presentato il 16 luglio 1260, a 39 anni, da Kamakura
Destinato a Hojo Tokiyori
CENNI STORICI - Il 28 aprile 1253, Nichiren Daishonin proclamò la fondazione del suo
nuovo Buddismo recitando per la prima volta Nam-myoho-renge-kyo. Nell'agosto si recò a
Kamakura, sede del governo militare, per iniziare la propagazione. Esaminando i documenti
storici, si rileva che in quel periodo i nomi delle ere vennero cambiati di frequente. Il 1253
apparteneva all'era Kencho. Tre anni dopo, nel 1256, il nome fu cambiato in Kogen e l'anno
successivo in Shoka. Due anni dopo, nel 1259, fu nuovamente cambiato in Shogen, l'anno
dopo in Bunno e il successivo in Kocho. In soli cinque anni, dal 1256 al 1261, i nomi delle ere
cambiarono non meno di cinque volte. Le ragioni per cui veniva cambiato il nome di un'era
potevano essere due: l'ascesa al trono di un nuovo imperatore e il susseguirsi di disastri o
altri eventi funesti. In questo caso si trattò di questa seconda causa.
Per quanto gli ultimi anni del periodo Heian (794-1185) fossero stati caratterizzati da
frequenti disastri naturali, nel 1256 e negli anni successivi si verificarono terremoti,
tempeste, epidemie, siccità, incendi e ondate di gelo di insolita violenza. Il 6 agosto 1256, per
esempio, a Kamakura una tempesta torrenziale provocò allagamenti e smottamenti che
causarono molte vittime e distrussero i raccolti. In settembre si diffuse un'epidemia che
costò la vita allo shogun, al reggente e ad altri alti funzionari. Nella notte del 18 maggio
dell'anno seguente, si verificò un forte terremoto che fu seguito da un altro ancora più forte
il primo agosto. In giugno e luglio imperversò la siccità.
Ma l'evento più spaventoso fu il terremoto di una violenza senza precedenti che si verificò
intorno il 23 agosto. Vi furono
47
smottamenti e crolli, si aprirono crepe nel suolo e scoppiarono incendi, causando un gran
numero di vittime. Numerose scosse continuarono a colpire la città per il resto dell'anno. In
quanto a calamità naturali, il 1259 non fu da meno. In gennaio un incendio ridusse in cenere
il tempio Jufuku-ji e il santuario di Hachiman a Tsurugaoka. In agosto, un temporale spazzò
via i raccolti causando penuria di cibo. Epidemie e carestia colpirono la città e le strade
erano lastricate di cadaveri. Il governo si dimostrò impotente e la gente, persa ogni speranza,
nel tentativo di metter fine alle proprie miserie si rivolse ai preti delle principali sette, ma
anche questo fu inutile.
Nichiren Daishonin, nel vedere la popolazione colpita da tali sofferenze, decise di far
luce sulle cause di queste disgrazie e sul modo di uscirne secondo la Legge buddista. Si recò
quindi presso il tempio Jisso-ji a Iwamoto, nella provincia di Suruga, e vi si trattenne
dall'inizio del 1258 alla metà del 1260. Al Jisso-ji, principale tempio della setta Tendai nel
Giappone orientale, erano custoditi molti importanti sutra.
Il Daishonin li studiò tutti e fu in grado di evidenziare i brani che chiarivano le cause
delle calamità e dell'inefficacia delle preghiere. Decise quindi di presentare il suo punto di
vista alle autorità e, a questo scopo, scrisse il Rissho ankoku ron (Assicurare la pace al paese
attraverso l'adozione del vero Buddismo).
Il 16 luglio 1260, tramite il maggiordomo Yadoya Mitsunori, il Daishonin sottopose il
trattato all'ex reggente Hojo Tokiyori che, nonostante si fosse ritirato a vita privata, rimaneva la personalità più influente del clan Hojo. Citando i sutra Ninno, Yakushi, Daijuku e
Konkomyo, il documento afferma che la causa fondamentale delle tre calamità e dei sette
disastri era l'offesa alla vera Legge e la fede in dottrine che contraddicevano lo spirito
originale del Budda. In altre parole, le filosofie errate portavano le persone ad agire in
disarmonia con la Legge fondamentale dell'universo, dando cosi origine
48
alla sofferenza. In particolare, il Daishonin considerava responsabile di tale sofferenza e
dell'instabilità della nazione l'insegnamento Nembutsu di Honen, che si preoccupava solo
della vita ultraterrena. Affermò anche che la fede nella vera Legge era la base per stabilire la
pace. Nichiren, dunque, presentò il suo trattato a Hojo Tokiyori perché questi era ancora la
personalità politica più influente e anche per il fatto che Nagatoki era il figlio di Shigetoki,
un potente protettore della setta Nembutsu. Basandosi sulla sua interpretazione dei sutra,
dichiarò inequivocabilmente che, se i capi del governo non avessero preso coscienza di
questo principio, si sarebbero verificati ancora due grandi disastri: la guerra civile e
l'invasione straniera, che avrebbero accresciuto ulteriormente la sofferenza della
popolazione. Questa è l'essenza del Rissho ankoku ron.
Sia il conflitto civile che l'invasione straniera implicano la guerra. Lo scopo
fondamentale del Daishonin non era soltanto quello di proteggere il suo paese da
un'invasione, ma anche quello di eliminare la miseria e la crudeltà di ogni tipo di guerra. In
altre parole considerava la pace della nazione come un requisito indispensabile per la felicità
individuale. Questo appare chiaro nella parte finale dei Rissho ankoku ron.
Il trattato è scritto in cinese classico, la lingua degli eruditi, e a tutt'oggi è uno degli
scritti sulla base dei quali il Daishonin viene giudicato. Chi intende criticarlo, cita il Rissho
ankoku ron per mettere in luce il suo presunto fanatismo, mentre altri vi ravvisano un non
comune coraggio delle proprie convinzioni al solo scopo di salvare l'umanità sofferente.
Hojo Tokiyori non replicò direttamente e questo fatto fu motivato probabilmente da diversi
elementi. Una ragione era forse che Tokiyori desiderava rimanere estraneo alle dispute
religiose. Fra gli ufficiali dell'esercito governativo, inoltre, molti erano i seguaci delle sette
Zen e Nembutsu e questo rendeva difficile a Tokiyori accettare gli ammonimenti del
Daishonin.
49
Anche a Kyoto, specie sul monte Hiei, vi erano numerosi monaci guerrieri che in passato
avevano già fatto uso della forza per esercitare pressioni sulla corte imperiale. Il Rissho
ankoku ron, com'era prevedibile, suscitò l'irritazione del governo e delle autorità religiose
tra le quali era stato diffuso. La sera del 27 agosto un gruppo di credenti Nembutsu, istigato
dai loro capi religiosi, si recò all'abitazione del Daishonin a Matsubagayatsu, con
l'intenzione di farlo tacere per sempre. Il Daishonin riuscì a fuggire, ma da allora dovette
affrontare un periodo di pericoli e persecuzioni.
Il trattato è scritto in forma di dialogo fra un viaggiatore e colui che l'aveva ospitato
presso di sé. Il padrone di casa rappresenta lo stesso Daishonin, l'ospite Hojo Tokiyori. Nella
prima parte, il padrone di casa fa risalire la sofferenza delle persone alla loro fede in religioni
errate, attribuendo la colpa maggiore alla setta Nembutsu che crede nel Budda Amida, e cita
numerose fonti dottrinali a sostegno delle sue affermazioni. Quindi predice ulteriori e ancor
più terrificanti conseguenze se la nazione persevera nel seguire false dottrine, adducendone
i motivi: «Perché dico ciò? Perché, dei sette disastri descritti nel sutra Yakushi, cinque si
sono già verificati. Solo due devono ancora apparire: "l'invasione da parte di nazioni
straniere" e "la rivolta all'interno del paese"». Quindi esorta il suo ospite: «Perciò affrettatevi
a cambiare le vostre convinzioni e abbracciate il vero Veicolo, l'unica buona dottrina Idei Sutra del Loto]». Alla fine, il viaggiatore abbandona la sua fede errata, abbraccia il Buddismo
del Daishonin e fa voto di diffonderlo.
Come mai nel Rissho ankoku ron il Daishonin indica la setta Jodo, o della Pura Terra,
come principale causa di infelicità? La setta, fondata da Honen (1133-1212), predicava la
recitazione del nome del Budda Amida come unica pratica che avrebbe permesso di
rinascere, dopo la morte, nella Pura Terra. Come supporto teorico alla propagazione, nel
1198, all’età
50
di sessantasei anni, Honen scrisse il Senchaku shu (L'unica scelta del Nembutsu). Al tempo
del Daishonin, l'insegnamento della Pura Terra era già diffuso in tutto il paese.
Erano forse due le ragioni principali della sua popolarità. La prima era l'evidente
decadenza delle tradizionali sette buddiste: la setta Tendai, per esempio, pur occupando una
posizione centrale nel panorama religioso, aveva deviato dall'insegnamento del Sutra del
Loto sul quale era stata fondata in origine e aveva incorporato le dottrine esoteriche della
setta Shingon. Inoltre si erano inasprite le contese per il ruolo di patriarca, che comportava
una notevole influenza politica. Peggio ancora, i principali templi come l'Enryaku-ji, il
Kofuku-ji e il Todai-ji avevano formato gruppi di monaci armati per proteggere il proprio
territorio, ma sovente li usavano per dirimere con la forza le controversie. La gente,
mortificata dal degrado delle sette tradizionali, era ormai spiritualmente matura per
l'avvento di una nuova religione.
L'altra ragione era un diffuso pessimismo derivante dal concetto tradizionale che
nell'Ultimo giorno della Legge il Buddismo avrebbe perso il potere di salvare le persone e
che il male avrebbe prevalso. Questa cupa preoccupazione si diffuse tra le persone. Secondo
gli studiosi dell'epoca l'anno 1052 segnava l'inizio dell'Ultimo giorno della Legge, e una serie
di disastri e di conflitti sembrava confermare l'assenza di speranza che caratterizzava questo
periodo. A causa della sequenza di sfortune, la gente riteneva vani i propri sforzi e disperava
di raggiungere la felicità in questa vita, anelando a ottenerla nella prossima. Alcuni seguaci
degli insegnamenti della Pura Terra, rifiutando questa vita, giunsero perfino a uccidersi nella
speranza di rinascere nella Pura Terra. Nichiren Daishonin attaccò duramente questi
insegnamenti in quanto indebolivano la volontà del singolo e lo allontanavano dalla realtà
con vaghe promesse di beatitudine dopo la morte.
Secondo la sua concezione della relazione fra la fede religiosa
51
di un popolo e la realizzazione di una società pacifica, il Rissho ankoku ron assume una
posizione importante fra gli scritti di Nichiren Daishonin. È importante notare che è
indirizzato proprio a Hojo Tokiyori, una delle personalità più potenti del Paese. Ai tempi del
Daishonin il potere era nelle mani di un singolo uomo e, nonostante che nel 1260 Tokiyori si
fosse ritirato formalmente dalla posizione di reggente, era ancora uno degli uomini più
potenti del Giappone. Probabilmente Nichiren Daishonin riteneva, e a ragione, che aprire gli
occhi anche di questa sola persona avrebbe potuto portare una riforma dell'intera società.
Tuttavia oggi, in una società in cui è il popolo a essere sovrano, diffondere il vero Buddismo
fra la gente rappresenta il modo più corretto per realizzare il principio del Rissho ankoku
ron.
Un altro elemento rilevante è l'affermazione contenuta in questo documento secondo
cui le tre calamità e i sette disastri sorgono dalla natura malvagia della vita umana. Secondo
la dottrina buddista di unicità di vita e ambiente una riforma della vita umana, quindi può
portare alla risoluzione dei problemi sociali e ambientali. Fondandosi su questa dottrina, il
Rissho ankoku ron spiega che una riforma dell'individuo porterà a una trasformazione
dell'ambiente, e che questa riforma individuale è possibile attraverso la pratica del vero
Buddismo.
52
PRESUPPOSTI PER LA STESURA DEL RISSHO ANKOKU RON
Nel corso del primo anno dell'era Shoka (1257), quando il segno opposto a Giove si
trovava nel settore del cielo contraddistinto dal segno ciclico hinoto-mi, il ventitreesimo
giorno dell'ottavo mese, esattamente fra l'ora del Cane e l'ora del Cinghiale (21.00), si
registrò un terremoto senza precedenti. Nel secondo anno della stessa era (1258), segno
ciclico tsuchinoe-uma, il primo giorno dell'ottavo mese, si sollevò un vento impetuoso. Il
terzo anno (1259), segno ciclico tsuchinoto-hitsuji, scoppiò una violenta epidemia. Durante
il primo anno dell'era Shogen (1259), segno ciclico tsuchinoto-hitsuji, l'epidemia divampò
incessantemente e nel corso di tutto il secondo anno (1260), segno ciclico kanoe-saru,
seguitò a infierire senza placarsi. A quel tempo oltre la metà della popolazione fu colpita
dalle malattie e morì. I governanti allarmati si rivolsero allora alle scritture buddiste e non
buddiste e diedero ordine di pregare per porre rimedio a questa situazione. Ma non si
ottenne il benché minimo risultato; al contrario, carestie ed epidemie continuavano a
imperversare più ferocemente che mai.
Io, Nichiren, preoccupato per ciò che stava accadendo, decisi di consultare i numerosi
scritti buddisti. Trovai cosi, nei brani dei sutra, la prova dell'inefficacia di queste preghiere e
il
53
motivo per cui la situazione fosse addirittura peggiorata. A questo punto scrissi il Rissho
ankoku ron esponendo tutte le conclusioni alle quali ero giunto. Nel primo anno dell'era
Bunno (1260), segno ciclico kanoe-saru, il sedicesimo giorno del settimo mese, nell'ora del
Drago (fra le 7 e le 9) affidai la mia opera al prete laico Yadoya affinché la facesse pervenire
al suo signore, l'ultimo prete laico di Saimyoji1. Feci tutto questo unicamente per poter
ripagare il debito di gratitudine verso il mio paese d'origine.
Ecco l'essenza di questa lettera di ammonimento. Sotto il regno dell'imperatore
Kimmei, il trentesimo dei cento sovrani che devono governare il Giappone dopo le sette
divinità del cielo e le sette divinità della terra, per la prima volta il Buddismo fece il suo
ingresso in Giappone, dal regno di Paekche2. Da quell'epoca fino al regno dell'imperatore
Kammu, circa duecentosessanta anni durante i quali si susseguirono i regni di venti e più
sovrani, furono introdotte tutte le varie scritture buddiste e le sei sette del Buddismo3 tranne
la setta Tendai e la setta Shingon.
Durante il regno dell'imperatore Kammu, visse un prete chiamato Saicho, discepolo
del prete Gyoho del tempio Yamashima che in seguito fu conosciuto come il Gran Maestro
Dengyo. Egli studiò approfonditamente le sei sette che per prime erano comparse in
Giappone e anche la setta Zen, ma nessuna di queste riuscì a soddisfarlo. Circa quaranta
anni addietro era giunto in Giappone un prete cinese di nome Ganjin, recando con sé i
commentari del Gran Maestro T'ien- t'ai. Quando Saicho ebbe modo di leggerli, comprese
per la prima volta nella sua essenza il profondo significato del Buddismo. Nel quarto anno
dell'era Enryaku (785) Saicho eresse
===
1. Il prete laico di Saimyoji: l'ex reggente Hojo Tokiyori.
2. Il regno di Paekche: antico stato della penisola coreana.
3. Sei sette: Sanron, Jojitsu, Hosso, Kusha, Ritsu e Kegon, le sei maggiori sette del Buddismo che fiorirono
nell'antica capitale Nara.
54
un tempio sul monte Hiei4, al fine di garantire il mantenimento della pace in cielo e in terra.
L'imperatore Kammu rese onore al nuovo tempio e lo considerò un luogo di culto dove
offrire preghiere alle divinità delle stelle che proteggono il sovrano. Abbandonò
completamente gli insegnamenti delle sei sette e abbracciò le perfette dottrine della setta
Tendai. Nel tredicesimo anno dell'epoca di Enryaku (794), l'imperatore trasferì la capitale da
Nagaoka alla città di Heian5. Nel ventunesimo anno della stessa era (802), il diciannovesimo
giorno del primo mese, l'imperatore invitò al tempio Takao-dera quattro studiosi dei sette
grandi templi di Nara, compresi i preti Gonso e Choyo6, esortandoli a confrontarsi con
Saicho in un pubblico dibattito. Davanti a Saicho questi illuminati maestri non furono
capaci di difendere le loro opinioni e in breve ammutolirono del tutto come se fossero stati
delle spie. I Cinque insegnamenti della setta Kegon, i Tre periodi della setta Hosso, le Due
ceste e i Tre periodi propugnati dalla setta Sanron7, tutte queste dottrine
= ==
4. Un tempio sul monte Hiei: Enryaku-ji, tempio principale della setta Tendai e centro per l'ordinazione
del Buddismo Mahayana. Dengyo chiese al sovrano la possibilità di erigere un centro per l'ordinazione che fu poi
ultimato dal suo successore Gishin.
5. Heian: antico nome di Kyoto.
6. Gonso e Choyo: Gonso (758-827) fu un prete e uno studioso della setta Sanron al tempio Deian-ji, a
Nara; fu suo discepolo Kobo Daishi, fondatore della setta Shingon in Giappone. Di Choyo non abbiamo notizie.
7. Sistemi con i quali queste sette cercarono di classificare il corpo delle scritture buddiste. I Cinque
insegnamenti del Kegon dividono i sutra in: Hinayana, primo Mahayana, insegnamenti imperfetti e insegnamenti
perfetti. I Tre triodi della setta Hosso dividono i sutra in: 1) insegnamento secondo il quale ogni cosa è esistenza;
2) insegnamento secondo il quale ogni cosa è vuoto; 3) insegnamento della Via di mezzo. Le Due ceste della setta
Sanron contengono: insegnamenti per i discepoli shomon ed engaku (quattro nobili verità e dodecupla catena di
causalità) e insegnamenti per i bodhisattva (sei paramita). I Tre periodi comprendono: 1) insegnamento secondo il
quale esistono sia la mente soggettiva che oggettività; 2) insegnamento secondo il quale esiste solo la mente; 3)
insegnamento secondo il quale sia la mente che l'oggetto sono vuoto.
55
furono demolite da Saicho. Egli non solo le refutò, ma provò anche che i loro sostenitori
erano tutti colpevoli di aver calunniato la Legge. Il ventinovesimo giorno dello stesso mese
l'imperatore emanò un editto nel quale criticava i quattordici monaci che si erano opposti a
Saicho e questi a loro volta scrissero una lettera all'imperatore scusandosi per la loro
condotta.
Da quel momento in poi anche i successivi sovrani prestarono fedeltà al monte Hiei,
nei cui confronti avevano un rispetto ancor più grande di quello che un figlio ha verso il
proprio padre e la propria madre e un timore reverenziale maggiore di quello che la gente
comune ha per il suo sovrano. Infatti emanarono alcuni editti a favore del monte Hiei,
mentre altre volte si videro costretti a soddisfare le loro ingiuste richieste. Per esempio,
l'imperatore Seiwa8 riuscì a salire al trono grazie alle potenti preghiere del prete Eryo del
monte Hiei. Il nonno materno dell'imperatore, il ministro della giustizia Kujo, con un
documento scritto dichiarò la sua fedeltà al monte Hiei. Minamoto no Yoritomo, ricordato
come il fondatore dello Shogunato di Kamakura, era un discendente dell'imperatore Seiwa.
Invece ora le autorità del governo di Kamakura, al di là del fatto che siano più o meno oneste
nella loro amministrazione, ignorano il monte Hiei e gli voltano le spalle. Non temono per
questo le punizioni del cielo?
In seguito, all'epoca dell'imperatore in ritiro Gotoba, durante l'era Kennin (1201-1204),
apparvero due uomini, Honen e Dainichi9, che nella loro arroganza credevano di possedere
===
8. Imperatore Seiwa (850-880): il principe Kore Hito, quarto figlio dell'imperatore Montoku. Secondo la
tradizione, Montoku non fu in grado di decidere se nominare come suo successore Kore Hito o un altro dei suoi
figli. I due principi si affrontarono in un incontro di sumo per sistemare la questione. Si dice che vinse Kore Hito
grazie alle preghiere offerte in suo favore dal prete Eryo.
9. Dainichi: prete giapponese del XII secolo che diffuse gli insegnamenti Zen prima di Eisai, fondatore
della scuola Rinzai. Fu anche chiamato Nonnin. Poiché fu criticato per non aver ricevuto i suoi insegnamenti da
un maestro, nel 1189 inviò due dei suoi discepoli in Cina per far convalidare i suoi insegnamenti da un maestro Zen
chiamato Cho-an del monte Yu-wang. Così chiamò la sua setta Nihon Dharma ( setta giapponese Bodhidharma).
56
una comprensione maggiore di quella di tutti gli altri. Posseduti da spiriti malvagi,
arrivarono a ingannare la gente di ogni condizione sociale dell'intero paese a tal punto che
riuscirono a convertire tutti al Nembutsu e alla setta Zen. Coloro che ancora rendevano
onore al monte Hiei erano diminuiti sorprendentemente e avevano perso il loro entusiasmo.
Dappertutto i monaci con una profonda conoscenza del Sutra del Loto e degli insegnamenti
Shingon finirono per essere ignorati e rifiutati. Perciò Tensho Daijin, gli Dei dei sette
santuari del Sanno che custodiscono e proteggono il monte Hiei e anche le altre divinità
benevolenti che vigilano sull'intera nazione, non poterono più gustare il sapore del Dharma.
Il loro potere e il loro splendore svanirono e infine dovettero abbandonare il paese. Al loro
posto i demoni malvagi invasero la nazione portando disastri e calamità. Come già avevo
annunciato nel Rissho ankoku ron, questi disastri presagivano la prossima distruzione del
nostro paese a opera di una nazione straniera.
Inoltre, nel primo anno dell'era Bun'ei (1264), segno ciclico kinoe-ne, il quinto giorno
del settimo mese, apparve a est una cometa e la sua luce illuminò tutto il Giappone. Un
presagio così funesto non si era mai visto sin dagli inizi della storia. Nessuna autorità in
materia di scritture buddiste o secolari riuscì a capire cosa avesse potuto produrre questo
infausto presagio. Tutto ciò mi causava una sempre maggiore sofferenza e angoscia. Ora, nel
primo mese intercalare di quest'anno (1268), è giunta questa missiva dal Grande Impero
Mongolo, nove anni dopo aver presentato alle autorità il Rissho ankoku ron. Questi eventi si
accordano con le mie predizioni
57
esattamente come due metà che combaciano.
Il Budda lasciò questa profezia: «Più di cento anni dopo la mia morte apparirà un
sovrano, il grande re Ashoka, che spargerà le mie ceneri ovunque». Durante il regno del re
Chao, quarto sovrano della dinastia Chou, il celebre storico Su Yu fece questa predizione:
«Fra mille anni gli insegnamenti [del Budda] si diffonderanno in tutto il paese». Il principe
Shotoku così predisse: «Duecento o più anni dopo la mia morte verrà fondata la città di
Heian nella provincia di Yamashiro», E anche il Gran Maestro T'ien-t'ai affermò: «Duecento
o più anni dopo la mia morte nascerà un uomo in un paese orientale che diffonderà la Legge
corretta». Queste predizioni si realizzarono perfettamente.
Io, Nichiren, di fronte al grande terremoto dell'era Shoka, al terribile vento e alla
carestia avvenuti nella stessa epoca e al dilagare della violenta epidemia, che scoppiò nel
primo anno dell'era Shogen, feci questa profezia: «Questi presagi stanno a significare che il
nostro paese sarà annientato da una nazione straniera». Sembrerebbero che io mi
compiaccia di una simile predizione, ma non è così, poiché se il nostro paese venisse
distrutto, questo significherebbe sicuramente anche la rovina degli insegnamenti buddisti.
Gli eminenti monaci buddisti della nostra epoca sembrano d'accordo con i calunniatori della
Legge, ma in realtà non sono in grado di capire neppure gli insegnamenti della propria setta.
Se dovessero ricevere un comando imperiale o degli ordini dalle autorità del governo di
pregare al fine di scacciare i mali che si sono insediati nella nazione, sicuramente
aumenterebbero ancora la collera del Budda e delle divinità e il nostro paese non potrebbe
evitare di andare incontro alla rovina.
Io, Nichiren, saprei cosa fare per porre rimedio a questa situazione. Oltre il saggio del
monte Hiei10, sono l'unico in
===
10. Saggio del monte Hiei: il Gran Maestro Dengyo.
58
tutto il Giappone che a ragione può definirsi tale. Come non esistono due soli e due lune,
così non si trovano due saggi l'uno accanto all'altro. Se le mie parole sono false, possa io
essere punito dalle Dieci Divinità, dalle dieci figlie del demone madre che proteggono
questo Sutra del Loto che io abbraccio. Dico tutto questo unicamente per il bene della
nazione, della Legge e di tutte le persone, non per mio vantaggio. Comunque verrò a trovarti
di persona, perciò ti sto informando di tutto questo. Se non seguirai il mio consiglio,
sicuramente te ne pentirai in seguito.
Rispettosamente
Nichiren
Il 5 aprile del quinto anno dell'era Bun'ei (1268), segno ciclico tsuchinoe-tatsu.
59
Ankoku ron gokan yurai
Gosho Zenshu, pag. 33
Scritto il 5 aprile 1268, a 47anni
Destinato a Hokan-bo
CENNI STORICI - Nel gennaio del 1268 un inviato di Khubilai Khan giunse a Kamakura con
un messaggio nel quale, velatamente, si chiedeva la sottomissione del Giappone all'Impero
Mongolo. Il messaggero fu rimandato indietro senza alcuna risposta e il governo diede il via
ai preparativi per la guerra. In quell'epoca Nichiren Daishonin scrisse i Presupposti per la
stesura del Rissho ankoku ron e lo fece pervenire a una persona di nome Hokan-bo, del
quale abbiamo scarse notizie. Il nome fa pensare che si tratti di un prete, ma probabilmente
era un funzionario del governo. In questa lettera il Daishonin illustra le circostanze che lo
portarono alla stesura del trattato e spiega che l'arrivo dell'emissario mongolo in realtà
realizzava la profezia di un'invasione straniera, già annunciata nel Rissho ankoku ron.
Nel mese di ottobre inviò delle lettere a undici personaggi influenti della sfera politica
e religiosa, tra cui figuravano Hojo Tokimune e i preti Doryu del tempio Kencho-ji e Ryokan
del tempio Gokuraku-ji. In queste lettere Nichiren Daishonin mise in luce come le profezie
da lui fatte nel Rissho ankoku ron si stessero avverando e chiese di avere l'opportunità di
provare la validità del suo insegnamento in un pubblico dibattito. Tuttavia la sua richiesta
cadde nel vuoto.
60
POSCRITTO AL RISSHO ANKOKU RON
Scrissi il Rissho ankoku ron il primo anno dell'era Bunno (1260), quando il segno
opposto a Giove si trovava nel settore del cielo con il segno ciclico kanoe-saru. Più
precisamente, cominciai l'opera durante l'era Shoka (1257-1258) e la conclusi nel primo anno
dell'era Bunno.
Nel primo anno dell'era Shoka (1257), segno ciclico hinoto-mi, il ventitreesimo giorno
dell'ottavo mese, fra l'ora del Cane e l'ora del Cinghiale (21.00), ci fu un violento terremoto.
Questo fatto mi spinse a scrivere il mio trattato. In seguito, nel primo anno dell'era Bunno, il
sedicesimo giorno del settimo mese, per mezzo di Yadoya Zemmon1, lo sottoposi a Sua
Eccellenza, l'ultimo prete laico di Saimyoji2. Nel primo anno dell'era Bun'ei (1264), nel segno
ciclico kinoe-ne, il quinto giorno del settimo mese, apparve una grande cometa: ormai non
avevo più dubbi sull'origine di questi disastri. Il diciottesimo giorno del primo mese
intercalare del quinto anno dell'era Bun'ei (1268), nove anni dopo il primo anno dell'era
Bunno, quando presentai il Rissho ankoku ron, giunse dal
===
1 Yadoya Zemmon: Yadoya Mitsunori, prete laico e maggiordomo di Hojo Tokiyori
2 II prete laico di Saimyoji: l'ex reggente Hojo Tokiyori.
61
grande regno dei mongoli, situato a ovest, una missiva nella quale si minacciava di attaccare
il nostro paese. Giunse poi una seconda lettera, il sesto anno della stessa era (1269). La
predizione fatta nel Rissho ankoku ron si è già avverata. Alla luce di ciò si può supporre che
le mie profezie continueranno a realizzarsi anche nel futuro. I fatti, dunque, hanno
dimostrato la veridicità della mia opera; questo però non è il risultato delle mie capacità, ma
piuttosto una conferma che le parole contenute nel Sutra del Loto sono vere.
Trascritto l'8 dicembre del sesto anno di Bun'ei (1269), segno ciclico tsuchinoto-mi.
Rissho ankoku ron okugaki
Gosho Zenshu, pag.33
Scritto l'8 dicembre 1269, a 48 anni, da Kamakura
Allegato al trattato
CENNI STORICI - Nel 1269 gli emissari mongoli ricomparvero a Dazaifu, avamposto del
governo nell'isola meridionale di Kyushu. Probabilmente Nichiren Daishonin inviò un'altra
serie di lettere ai massimi funzionari del governo, ma, ancora una volta, non ebbe risposta. Il
Poscritto al Rissho ankoku ron, datato 8 dicembre 1269, fu allegato al trattato. Il Daishonin
vi afferma che le profezie fatte nove anni prima si stavano avverando proprio in quel
momento.