Il Codice Da Vinci: guidaadun“consumocritico”

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Il Codice Da Vinci: guidaadun“consumocritico”
Il Codice Da Vinci:
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Il successo de Il Codice Da Vinci,l
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il film che esce in questi giorni nelle sale italiane, è certamente uno degli avvenimenti letterari più
significativi degli ultimi decenni. Le cause di un tale successo risiedono anche negli argomenti
trattati dal romanzo: Il Codice infatti ripropone, sebbene a suo modo, quelle tematiche del mistero,
del sacro, della ricerca della verità che toccano infondo tutti gli uomini e che anche nel nostro
mondo, apparentemente così banale e materialista, non smettono di affascinare e attrarre.
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processo attraverso cui questo fortunato romanzo sembra aver assunto nella mente di molti una
credibilità degna del miglior libro di storia. Allo sviluppo di questo atteggiamento, per altro, non è
alieno lo stesso autore, che in maniera decisamente capziosa lascia intendere, fin dalla
presentazione, che il Codice sarebbe basato su realtà storiche, su fatti accaduti, su una lettura
veritiera e attendibile di avvenimenti antichi e recenti.
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rivelazione come la stessa pubblicità del libro e del film lasciano intendere, si basa invece su vecchi
pregiudizi e dichiarati falsi storici.
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Il romanzo di Dan Brown contiene delle evidenti imprecisioni storiche, quando non dei falsi
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affrontare argomenti che invece, per la loro importanza, meriterebbero ben altro rispetto e
attenzione.
In specifico, le principali questioni su cui il Codice Da Vinci offre una visione storicamente
(e artatamente?) falsata della realtà sono soprattutto le seguenti:

La presunta love-story tra Gesù Cristo e la Maddalena
Una delle ragioni che hanno determinato il successo del libro di Dan Brown è la presunta
rivelazione, quasi un gossip storico-religioso, sulla presunta relazione tra Gesù Cristo e
Maria Maddalena: rapporto che sarebbe stato volontariamente nascosto dalla Chiesa
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letteratura precedente che già di per se non brilla di particolare serietà. In specifico, il
precedente più immediato risale al saggio scritto dai giornalisti inglesi Baigent, Leigh e
Lincoln, dal titolo Il Santo Graal (trad. it. Fabbri Editori, Milano 2004): un curioso
zibaldone di notizie parzialmente storiche, di illazioni, fantasie ed elucubrazioni in cui si
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dato origine ad una discendenza da cui si sarebbe originata la dinastia franca dei Merovingi.
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avrebbe anche manipolato i Vangeli cancellando il ricordo di questa unione.
In realtà, se i Quattro Vangeli non citano il matrimonio tra Gesù e la Maddalena è
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ricordare in sede scritta; la continua incomprensione che gli Apostoli avevano
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Dan Brown affermano che i Quattro Vangeli ufficiali (naturalmente interpolati e manipolati
dalla Chiesa) avrebbero screditato la figura della Maddalena a favore di Pietro, quando nella
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Maddalena è indicata addirittura come la prima creatura ad aver incontrato Cristo dopo la
Resurrezione! Inf
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nessuna parte ad un matrimonio di Gesù con la Maddalena o con qualsiasi altra donna (solo
il Vangelo di Filippo, in un frammento ritrovato mutilo, afferma che la Maddalena era
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I ritrovamenti di Qumram, gli Esseni e Gesù
Nel guazzabuglio di Dan Brown non potevano mancare i ritrovamenti di Qumram, eletti
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testi risalenti ad un periodo che va dal I sec. A.C. al I sec. D.C., ritrovati alla fine degli anni
40 in alcune grotte del Deserto di Giudea, in Palestina. Solo nella grotta n° 5, dove sono stati
trovati solo testi in greco e forse non appartenenti agli Esseni, qualche studioso pensa di aver
rintracciato un frammento di Vangelo). Nonostante le illazioni fantasiose di tanti autori che
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stirpe ebraica (i samaritani, il Centurione, la Cananea).
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Vangeli canonici e Vangeli apocrifi
Dan Brown, sulla scia di una lunga scuola di critica anticristiana e anticattolica, cita a spron
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contenuto di quegli apocrifi che sbandierano come un vessillo: questi testi, infatti, non
contengono affatto pruriginose rivelazioni nascoste dalla Chiesa ma, per lo più, solo tarde
rielaborazioni di concetti e immagini già presenti nei Canonici.
In realtà, se la Chiesa primitiva, (non Costantino, come afferma falsamente Dan Brown), ha
voluto scegliere fra i molti testi esistenti solo i 4 di Marco, Matteo, Luca e Giovanni, lo ha
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che potevano apparire imbarazzanti alla Chiesa primitiva. Lo stesso capo degli Apostoli,
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loro innegabili difetti e le loro paure; la Maddalena e le donne vengono indicate come le
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Viceversa, gli apocrifi sono pieni di immagini e vicende dove la fantasia galoppa: lo stile é
quello della letteratura devozionale, molto colorito ma poco attendibile. In alcuni di questi
testi, Gesù bambino appare con un piccolo superman che fulmina i suoi compagnetti con la
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Infine, noi possediamo copie molto antiche dei Vangeli Canonici, che ci confermano la loro
attendibilità in quanto vicini temporalmente agli eventi narrati: il Papiro Rylands,
contenente parti del Vangelo di Giovanni, è datato verso il 120 d.C. (cioè, pochi anni dopo
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lPapiro Bodmer II, non oltre il 150 d.C., contiene quasi tutto il
Vangelo di Giovanni; addirittura, se fossero confermate le interpretazioni di molti studiosi
che attribuiscono il frammento 7Q5 trovato in una grotta vicino Qumram al Vangelo di
Marco, avremmo la prova che almeno uno dei Canonici era già stato scritto solo pochi
decenni dopo la vicenda terrena di Gesù! Viceversa, i codici contenenti gli apocrifi sono tutti
molto più tardi: il Vangelo di Tommaso, uno dei più noti, ha un solo codice del IV sec.
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Chiunque abbia un minimo di conoscenze di storia del Cristianesimo, sa benissimo che il
canone dei Quattro Vangeli è già conosciuto molto prima di Costantino. La stragrande
maggioranza dei Padri della Chiesa (i primi scrittori cristiani) citano continuamente i
Canonici e si ricordano di qualche apocrifo solo per confutarne la credibilità o biasimarne
gli eccessi di fantasia (deliramenta li chiama Tertulliano). Origine, un secolo prima di
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Costantino, afferma chiaramente che i Quattro Canonici sono gli unici vangeli utilizzabili
dalla Chiesa. Il Canone Muratoriano, 190 circa d.C. (un secolo e mezzo prima di
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persona di discreta cultura come Dan Brown ignori tutto ciò è alquanto improbabile e getta
un ragionevole dubbio sulla sua buonafede.
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Il Santo Graal ha a che vedere con la discendenza carnale di Cristo e della Maddalena?
Anche su questo punto, Dan Brown non fa che riprendere in maniera acritica i temi
sviluppati ne Il Santo Graal di Baigent, Leigh e Lincoln. Questi tre giornalisti sono i
pubblicizzatori di quella bizzarra ed inedita esegesi che leggerebbe il termine Saint Graal
come la corruzione di Sangre Real,Sa
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pergamene note come Les Dossiers Secrets scoperte nel 1975 presso la Bibliothèque
National di Parigi, avrebbe annoverato fra i suoi membri una straordinaria carrellata di
personaggi illustri, quali Isacc Newton, Botticelli, Victor Hugo e, per l'appunto, Leonardo
Da Vinci. Questo oscuro cenacolo avrebbe custodito per secol
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Israele (Gesù era infatti discendente della stirpe regale di Davide).
Dan Brown, con questa affermazione iniziale, vuole donare allas
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Queste sono solo alcune delle questioni che il Codice Da Vinci affronta in maniera scorretta
e falsa. Molte altre potrebbero trovare posto in queste pagine: basti pensare alle vere e
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le sembianze della Maddalena (ma allora non si spiegherebbe perché i personaggi raffigurati
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intorno a Gesù siano 12, come gli apostoli, e non 13, come sarebbe stato logico se fosse stata
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questi falsi, quella che è una visione ideologica della realtà. Ed è molto chiaro che la posizione
ideologica che qui si vuole caldeggiare è quella di una critica distruttiva e faziosa del Cristianesimo
e in particolare della Chiesa Cattolica. Giocando sulla diffusa disinformazione riguardo alle
questioni storiche e religiose,Da
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Spingendoci oltre, possiamo tranquillamente affermare che è proprio il palese
anticristianesimo espresso nel Codice Da Vinci ad aver assicurato a questo romanzo la copertura
editoriale e mediatica che ne ha favorito il successo a livello mondiale. Rimasto per anni un autore
sconosciuto, Dan Brown é riuscito a conquistare la notorietà solo dopo aver scritto un libro
anticattolico. Un opera del genere, in effetti, non poteva non conquistarsi la simpatia di quei poteri
forti che, oggi più che mai, operano nella direzione di un sempre maggiore sradicamento della
cultura dei popoli, di un appiattimento della coscienza di massa che si vuole disorientata, privata
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aChiesa Cattolica con la sua visione
radicalmente altra rispetto al relativismo dominante, con la sua millenaria tradizione, con la sua
cultura irriducibile alle mode sottilmente imposte dai padroni della cultura, non può non essere vista
che come un ostacolo e un nemico: un nemico da colpire con qualunque mezzo.
Gianluca Marletta
Per saperne di più: bibliografia breve
La critica al Codice Da Vinci può suscitare interessi e legittime curiosità che non si può pretendere
di soddisfare in poche pagine. Per i più esigenti, alleghiamo dunque una piccola bibliografia per
argomenti.
-
Sugli errori contenuti nel Codice Da Vinci:
Marco Fasol, Il Codice svelato. Le fantasie del Codice Da Vinci e la realtà storica, Ed.
Fede&Cultura, Verona 2006
-
Sulla storicità dei Vangeli e le questioni inerenti alla figura del Gesù storico, consigliamo:
Giuseppe Ricciotti, Vita di Gesù Cristo, Oscar Mondatori, Milano 2003
Vittorio Messori, Dicono che è risorto, Società Editrice Internazionale, Torino 2000
-
Sulla storia delle correnti occultiste nella cultura moderna:
Gianluca Marletta, I
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à,Il Cerchio, Rimini
2006
-
Sul simbolismo del Santo Graal:
Mario Polia, Il mistero imperiale del Graal, Il Cerchio, Rimini 1996
5
-
Sul rapporto fra Ordine Templare e parodie templaristiche contemporanee di marca
massonica:
Franco Cardini, Templari e Templarismo, Il Cerchio, Rimini 2005.
-
Sul
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di Rennes le Chateau:
Mariano Bizzarri, Rennes Le Chateau. Dal vangelo perduto dei cainiti alle sette segrete,
Ed Mediterranee, Roma 2005.
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