“Cheri Cheri”: con lo strascico si canta in nome dell

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“Cheri Cheri”: con lo strascico si canta in nome dell
“Cheri Cheri”: con lo strascico si canta in
nome dell’amore e della libertà
Può il teatro d’intrattenimento, quello spesso considerato solo ed esclusivamente d’evasione, far
ridere e riflettere al tempo stesso? E, soprattutto, può una produzione italiana, giovane e con mezzi
limitati creare le temperature e i picchi artistici del teatro musicale internazionale? Ogni perplessità
è fugata dopo aver assistito a “Cheri Cheri”, commedia musicale scritta ed interpretata da Caterina
De Santis e Fabio Brescia, da anni protagonisti della scena artistica napoletana.
La pièce, divertente e colorata e spiritosa sin dal titolo, è un’originale interpretazione made in Italy
degli show di drag queens che hanno raggiunto la notorietà presso il grande pubblico anche in Italia,
sia grazie alle iniziative versiliane del Mammamia, sia in seguito al successo di film come
“Priscilla” e “Hedwig”.
Così, lo spettatore che assiste ad una replica di “Cheri Cheri” è catapultato immediatamente
all’interno di un locale in cui si esibiscono strepitose drag, tra cui una Marylin divinamente
smorfiosa (Stefano Ariota) e una Shakira sexy e aggressiva (Antonio Furia) che riescono con
ironia e leggerezza a fondere cifra umana e cifra performativa, verificabile autenticità e parodia del
divismo. Contributo certamente prezioso al coté di drag, è offerto dalla presenza di Mariano Gallo
(celebre per il personaggio di Priscilla) che con la classe e l’eleganza di sempre, è il prototipo ideale
di Regina dello Strascico, vera e propria star di ogni show drag che si rispetti.
Ma la storia di questa commedia è soprattutto quella del protagonista, il cui nome d’arte è appunto
Cheri Cheri, padrone e star del night club, interpretato da un superlativo Fabio Brescia e della sua
sarta Florinda, una bravissima Caterina De Santis, costretta dal caso a rivelare una terribile verità
alla figlia (Manila Aiello) che vive in Spagna e che arriva inaspettatamente nel locale di drag con
un fidanzato bellissimo ma non proprio raccomandabile (Fabio Massa).
Cheri Cheri, dunque, non è solo una commedia musicale brillante, ben diretta da Gaetano Liguori,
ma è pure l’occasione per parlare di diritti, di discriminazioni e di affetti profondi, affetti che non
conoscono divisioni di genere o di orientamento, affetti autentici in grado di trasformare il mondo
arcobaleno e policromo del locale notturno, in una nuova, inedita e meravigliosa cellula solidale,
una famiglia “asistematica” che fa dell’amore l’unica leva in grado di rendere speciale la vita, il
lavoro e la quotidianità.