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6 Akkanto
Bimestrale n.15
www.akkanto.it
01.12.2012
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GIORGIO direttore)
Palazzo Chigi di Giorgio Molari e Massimo
Taglieri
PIERINO (vice direttore)
EROS (giornalista)
PAOLO (fotoreporter)
GRAZIA (giornalista)
LAURA (giornalista)
MAURIZIA (giornalista)
MARINA (giornalista)
STEFANO (giornalista musicale)
MASSIMO (giornalista - impaginatore)
BARBARA (giornalista del gusto)
ROSALBA (caporedattore)
ELENA (giornalista in prova :)
RAFFAELLA (inviato)
Il museo del bottone di Paolo Morri
S
O
M
M
A
R
I
O
violenza di Grazia Boscolo
Economia di Maurizia Ghinelli
I MESTIERI di Pierino Foschini
computer di Massimo Taglieri
Piante autunnali di Marina Mandrelli
NUOVI ARTISTI di Atelier Akkanto
Leccornie di Barbara Giovagnoli
Natale fai da te di Laura Magi
Musica di Stefano Pellarin
Cuori nel Mondo di Eros Zoffoli
La redazione è a disposizione dei lettori all’indirizzo:
6akkanto
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Da metà novembre è stato allestito uno
spazio nel laboratorio verde con tanti
oggetti per questo Natale, a prezzi popolari e
solidali! Ci sono tante novità: lavagne per
cucina, cofanetti, sfere morbidose, monili,
bracciali, orecchini, chiudipacco e le più
svariate fantasie arrivate direttamente dagli
U.S.A
La mattina troverete sempre qualcuno, oppure
al venerdì pomeriggio, vi aspettiamo numerosi!
Le educatrici e gli ospiti
dei laboratori manuali
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Di
Natale fai da te
Laura Magi
A Santarcangelo un Natale tutto ecologico, guardando all’ambiente, al riciclo dei materiali di
recupero Eco-Natale!
Il Comune di Santarcangelo
propone di festeggiare le festività all’insegna dell’ambiente,
del riuso e dello stare insieme.
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bottoni
(di Paolo Morri)
MUSEO DEL BOTTONE (CON LE “O” A FORMA DI BOTTONE)
A Santarcangelo di Romagna, esiste un museo molto bello e particolare: il museo del Bottone.
La raccolta è articolata in funzione dell’epoca e in maniera cronologica.
E’ divisa in tre settori all’interno dei quali vengono rappresentati i bottoni, i materiali per costruirli e le motivazioni per le quali venivano scelti.
Vi sono informazioni originali sul comportamento delle persone che li indossavano, detti e
aneddoti sull’argomenti; inoltre c’è una sezione particolare dedicata alla storia dei Bottoni,
con la quale si vuole ripercorrere cento anni di storia.
In maniera evidente si nota la differenza fra l’inizio e la fine del secolo.
All’inizio i modelli stravaganti della bell’ epoque, poi i bottoni di legno fine anni 30 e 40, di cui
alcuni pitturati graziosamente a mano, i grandi bottoni degli anni 50, gioielli degli anni 60 ed
ostentazioni del lusso. I materiali per fare i bottoni sono molteplici: madreperla, corno
di animali, legno avorio, noce di cocco, vetro.
Ora parla il proprietario del museo: vivo a Santarcangelo di Romagna, uno splendido
paese fatto di borgate dove sono nato, ero titolare di una vecchia merceria fino al 2001
aperta da mio padre nel 1929. Ho rilevato un negozio chiuso da venti anni, nel vecchio
magazzino c’erano due intere pareti di scatole di bottoni; le ho cronologicamente ordinate
con riferimento ai prezzi ai modelli ed ai materiali. Ho iniziato a cucirli sui pannelli per poi
incorniciarli, in modo che su ognuno vi fossero dei bottoni omogenei fra loro. Li ho suddivisi per decenni e mi sono trovato il museo dei bottone dalla fine del 1800 ai tempi
nostri; nel frattempo, con altri collezionisti di bottoni è stato creato il circolo collezionisti
italiano i bottoni.
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ATELIER
Nuovi artisti
DEBORAH
STEFANO L.
ANTONELLA
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La crisi economica (in parole semplici…)
(DI MAURIZIA GHINELLI )
Dovete sapere che numerosi stati di questo pianeta (fra cui brilla ahimé il nostro), sono pieni di
debiti fino al collo, perché negli anni hanno speso montagne di denaro in vari modi.
Come accade a molti di noi adulti, ogni anno questi Stati guadagnano assai meno di quanto
spendiamo: quando ciò accade, noi mortali o ci lanciamo dalla finestra (ma questo gli stati non
possono farlo), o accendiamo un mutuo, cioè imploriamo un prestito ad una banca.
Gli stati si comportano nella medesima maniera: trovatosi in difficoltà chiedono aiuto alle banche, e ad una misteriosa entità costituita da strozzini e giocatori d’azzardo chiamata “il Mercato”. Accade quindi che gli stati, su quei soldi prestati, debbono pagare un prezzo: se a loro
vengono prestati 100 euro , gli Stati dovranno nei tempi restituirne 110… i 100 iniziali più
altri 10. Quel 10 viene chiamato dagli economisti il rendimento, e corrisponde a quanto il prestito concesso rende al creditore.
Gli stati perciò cominciano a domandare soldi un può a tutti, e ne domandano talmente tanti da
aver inventato dei foglietti validi come richiesta di prestito. In Italia contesti foglietti si chiamano BTP, e sono in vendita un po’ ovunque, fra un po’ forse anche dal tabaccaio come i biglietti della lotteria.
E tuttavia le banche e il Sig. Mercato si fanno furbi e capiscono che i loro clienti Stati non
sono tutti uguali…Ci sono stati con fama di essere persone serie e laboriose (ad esempio la Germania), e altri (ad esempio l’ Italia) invece consulti come cialtroni facili da infinocchiare e dediti ad attività ricreative quali buttar banconote giù dal terrazzo.
Perciò le banche e il mercato dicono: aspetto un attimo, forse è il caso che allo stato tedesco
buono e virtuoso io chieda un prezzo più basso, e da quello italiano ne pretenda uno più alto.
Così lo stato si trova a pagar sempre maggiori cifre ai suoi usurai, e quindi ad impoverirsi ancora di più.
E a mano a mano che lo stato si impoverisce e si mostra in giro malridotto, le banche e il loro
amichetto mercato pensano: mamma mia come è conciato male questo stato a cui stiamo prestando quattrini, chissà se mai ce li restituirà, e siccome corriamo questo rischio sarà meglio
chiedergli un prezzo ancora superiore per i nostri prestiti.
Quindi: lo stato virtuoso ottiene prestiti a condizioni favorevoli, lo stato fesso e spendaccione
no. E per risarcire i suoi aguzzini (le banche e il mercato) il disgraziato si vede costretto a
domandare proprio a costoro ulteriori prestiti. Senza andar troppo per il sottile, la differenza
fra quanto paga in prestiti lo stato virtuoso e quanto lo stato sciocco, prende appunto il nome
di spread ( parola in inglese traducibile anche come
divario differenza).
Dai e dai, si avvicina il default, il momento in cui lo stato mendicante dichiara di non detenere il becco di un quattrino manco per bersi un latte caldo al bar sotto casa, figuriamoci per
risarcire parecchi miliardi di euro agli usurai, vale a dire le banche e il malvagio mercato. Ma
questi due signori cattivi ribattono di non volerne sapere, altrimenti portano lo stato in un vicolo buio e lo menano di brutto.
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Il muratore è specializzato nella costruzione di murature per opere edili.
Le sue attività possono comprendere la costruzione di muri sovrapponendo un mattone o una pietra
dopo l’altra, legandoli con malta di cemento e curandone allineamento e verticalità; tagliare su misura
mattoni e pezzi preformati per costruire pareti, tramezzi e archi; eseguire lavori di stuccatura; collocare fra le pareti materiale isolante contro umidità e calore. La sua attività si svolge presso cantieri edili dove si può essere esposti a rumori, polvere e alle intemperie, e lavorare in spazi difficilmente
accessibili o ad altezze elevate da terra. Sono necessari un periodo di apprendistato e/o un corso di
formazione specifico, oltre che buona forma fisica, buona manualità e capacità di collaborazione. E’
infatti molto impegnativo dal punto di vista fisico.
I principali attrezzi e strumenti utilizzati dal muratore sono:
Mazza e mazzuola: la mazza può essere considerata come un martello di grandi dimensioni, molto
pesante, utilizzata principalmente per i lavori di demolizione.
Picconi: servono soprattutto per eseguire scavi o per demolire pavimenti e sottofondi.
Martello: serve per eseguire piccole operazioni come scalpellare, rompere, piantare cunei, spianare
metalli.
Punta e scalpello: attrezzi generalmente in acciaio a sezione tonda oppure esagonale. Terminano a
punta oppure a taglio e servono, con l’aiuto di mazza o martello, per aprire fori nelle murature o altri
lavori simili.
Cazzuola: è un attrezzo indispensabile per chi esegue lavori in muratura. Si tratta di una speciale
paletta in acciaio con il manico angolato e serve per prelevare la malta e applicarla dove occorre, oppure per preparare piccole quantità di impasto.
Badile: serve per scavare terreni di poca resistenza e per trasferire a breve distanza o caricare sui
mezzi di trasporto terreno o materiale di demolizione.
Carriola: può essere in ferro o in plastica con ruota pneumatica o semipneumatica. Con questa si trasporta agevolmente qualunque materiale sciolto o di limitate dime-nsioni, come mattoni o piastrelle.
Filo a piombo: è uno strumento molto semplice, indispensabile per verificare ed individuare in ogni
punto la verticale. Tenendo la fune per l’estremità liberta questa si dispone in perfetta verticale sotto l’effetto del peso.
Betoniera: è utile quando si devono eseguire lavori che richiedono la preparazione di una notevole
quantità di malta o calcestruzzo, per l’esecuzione di intonaci, sottofondi di pavimenti, gettate di calcestruzzo. E’ formata da un contenitore ribaltabile con un piccolo motore elettrico che fa ruotare il
contenitore e contemporaneamente le pale mescolatrici all’interno. Il contenitore ribaltabile agevola
le operazione di carico e scarico.
Livella a bolla d’aria: è uno strumento che si usa per verificare l’orizzontalità di rette o piani.
Regolo o stagge: aste di varia lunghezza in legno duro o alluminio. Servono per spianare la malta sulle
pareti prima che vengono intonacate, come guida per la formazione di spigoli, per livellare sottofondi
e pavimenti e come appoggio nelle operazioni di tracciamento.
Matita da muratore: grazie alla sua particolare forma è molto resistente; la mina piatta permette
inoltre di tracciare segni sottili anche dopo essere stata usata su materiali ruvidi .
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Consigli per PC
Di
Massimo Taglieri
Vi darò dalle informazione sul computer e il suo utilizzo!
Uso del mouse
Il mouse consente di interagire con gli oggetti sullo schermo allo stesso modo in cui si interagisce con gli oggetti materiali usando le mani. È possibile spostare gli oggetti, aprirli, modificarli, eliminarli ed eseguire altre operazioni con un semplice clic del mouse.
Componenti principali
Il mouse presenta generalmente due pulsanti: un pulsante primario, in genere il sinistro,
e un pulsante secondario, in genere il destro. Il pulsante primario è quello che si utilizza più spesso. La maggior parte dei mouse include inoltre una rotellina di scorrimento
posta tra i due pulsanti per agevolare lo scorrimento dei documenti e delle pagine Web.
In alcuni mouse è possibile premere la rotellina per ottenere la funzione di un terzo
pulsante. I mouse avanzati possono disporre di pulsanti aggiuntivi in grado di eseguire
altre azioni.
Spostare il mouse
Il mouse deve essere posizionato accanto alla tastiera su una superficie liscia e pulita, ad
esempio un tappetino per il mouse. Impugnare il mouse delicatamente, appoggiando il dito indice sul pulsante primario e il pollice sul fianco. Per spostare il mouse, farlo scivolare lentamente in qualsiasi direzione. Non capovolgere il mouse, ma mantenerlo con la parte frontale
rivolta verso lo schermo. A ogni spostamento del mouse, il puntatore sullo schermo (vedere
immagine) si sposta nella stessa direzione. Se si esaurisce lo spazio in cui spostare il mouse
sulla scrivania o sul tappetino, è sufficiente sollevare il mouse e avvicinarlo.
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Leccornie natalizie
di
Barbara Giovanioli
BISCOTTI DI NATALE
Ingredienti: 200 gr. di farina di mais fine (tipo fioretto), 120 gr. di burro di soia, 3 tuorli, 100 gr. di zucchero
di canna, la scorza di mezzo limone grattugiata, 80 gr. di nocciole.
mettere nel mixer la farina, lo zucchero, i tuorli, il burro a temperatura ambiente, la scorza di limone e far andare
per un minuto, fino ad ottenere un composto sbriciolato, Lavorarlo con le mani in una ciotola in modo da far amalgamare tutti gli ingredienti tra loro, poi stendere l’impasto con il mattarello tra 2 fogli di carta-forno. Tritare grossolanamente le noci, spargerle sulla superficie dell’impasto e poi ripassare con il mattarello per farle entrare nel
composto. Tenere in frigo per 30 min. a rassodare, poi con lo stampino della stella e della stella cometa (se ne
avete altri vanno bene lo stesso) dare la forma ai biscotti. Via in forno caldo a 180° per 15 minuti e i biscotti di Natale sono pronti!
Gli struffoli
Le materie prime per preparare gli struffoli sono 'povere' e di estrema reperibilità:
•farina, gr.600;
•uova 4+1 tuorlo;
•zucchero 2 cucchiai;
•burro gr.80 o preferibilmente strutto gr. 25;
•scorza di mezza arancia o di mezzo limone grattugiata;
•sale q.b.;
•olio o strutto per friggere.
Per decorarli
•miele in abbondanza, almeno gr.400;
•confettini colorati detti diavoletti
Una variante può identificarsi negli 'struffoli al forno', nella quale le palline di pasta siano state cotte al forno anziché fritte.
per una miglior fragranza e friabilità dei singoli struffoli, è molto importante l’uso dello strutto sia per friggere sia
come ingrediente, presente proprio nelle ricette più antiche.
In fase di elaborazione del dolce, occorre innanzi tutto creare con la farina una fontana,
disponendo nel mezzo lo zucchero, le uova, il burro, il grattugiato della scorza d’arancia o di limone ed un pizzico
di sale.
La parte più impegnativa del procedimento è l’impasto del composto, che va lavorato scrupolosamente e per almeno una mezz’ora per poi essere lasciato a riposare per una buona oretta.
In un secondo momento dall’impasto si formano dei bastoncini lunghi e sottili da tagliare a pezzetti non più lunghi
di un centimetro;
dopo aver scosso con un setaccio la farina in eccesso, li si frigge in olio bollente a temperatura costante fin quando gli struffoli
acquisiscano un aspetto dorato ma non particolarmente colorito, per poi toglierli dalla padella con una normale
schiumarola e disporli
su comune carta da cucina in modo da far assorbire il più possibile l’olio in eccesso.
Fritti tutti gli struffoli, si comincerà a sciogliere il miele in una capiente pentola, preferibilmente a bagnomaria,
altrimenti su fuoco a bassa temperatura, facendo bene attenzione a non far bruciare il contenuto, fin quando lo
stesso non sarà completamente liquefatto.
Quello è il momento di versarvi dentro tutti gli struffoli e mescolare delicatamente con una spatola di legno finché
non si saranno
ben impregnati di miele, per poi versare una parte di confettini e frutta candita continuando a rimescolare.
In un piatto di portata, infine, versare il tutto, dando la classica forma 'a montagnola' oppure 'a ciambella',
A miele ancora caldo, spargere sul dolce la parte restante dei confettini.
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musica
Di
Stefano Pellarin
VINICIO CAPOSSELA
Il miglior cantautore italiano nella sua generazione racconta di saltimbanchi e vicoli chiassosi, pagliacci e maraja, notti insonni e corvi. Ama pseudonimi bizzarri, come Vic Damone. E con le sue
“Canzoni a manovella” ha conquistato la critica.
Nel 2006, dopo sei anni di silenzio, è tornato con
“Ovunque proteggi”, nel segno di una debordante
e onnivora follia creativa. Ironico sentimentale,
Vinicio Capossela è il più dotato tra i cantautori
italiani della sua generazione. Artista vagante ha
fatto del randagismo quasi una filosofia di vita.
Nato il 14 dicembre 1965 ad Hannover
(Germania), approda poco più che ventenne in Italia, dove si divide tra il lavoro di parcheggiatore e
gli studi al conservatorio. Ben presto lascia gli
studi e si trasferisce a New York dove suona nel
pub e nei night club. E’ grazie all’incontro con
Francesco Guccini e Renzo Fantini (poi suo produttore) che riesce a pubblicare il suo primo lavoro.
L’anno delle sua prima consacrazione è il 1994,
quando Capossela pubblica “Camera a sud”. La sua
musica vive d’euforiche contaminazioni, tra swing
e mambo, tango, e twist, marce e ballate. La fama
del cantautore di Hannover comincia a superare i
confini italiani. Capossela si conferma cantore
delle storie di vita comune, di giovani di periferia,
di racconti drammatici e ironici. Nel 2003 esce la
prima
raccolta
di
Vinicio,
intitolata
“L’indispensabile”.
A mio parere Vinicio ha imitato Tom Wait, cantante americano bravo e graffiante. E’ un cantante molto bravo, ma ha sempre bisogno di essere
accompagnato dal suo gruppo durante i concerti.
La sua è una musica delirante e graffiante. Mi
piace molto questo cantante, e la canzone che
preferisco è intitolata “non mi voglio più innamorar di te”, scritta da Celentano.
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Marina Mandrelli
GARE DI BOWLING
GIOVEDì 15.11.12
TERZO POSTO
TORNIAMO VINCITORI
GRAZIE A: PAOLO, CATIA
MARINA,RICCARDO, ,SERGIO,
IVANO, RITA, NAZARENO E
SIMONA
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Roma Palazzo Chigi
(07.10.12)
È domenica siamo già tutti svegli oggi si parte per Roma, andiamo a visitare palazzo Chigi, alcuni di noi sono ancora indecisi se partire o rimanere a casa, altri sono frenetici non vedono
l’ora, hanno voglia di partire.
Ci vestiamo di tutto punto e siamo pronti per la partenza.
Arriviamo a Roma e nella parte, quella della ricerca del palazzo, abbiamo sbagliato strada,
giravamo in tondo e bastava andare dritti, Palazzo Chigi era li che ci guardava.
Eccoci all’interno, siamo tutti presi dalla bellezza del luogo. La cosa emozionante è che ti ritrovi a toccare con mano quello che hai sempre visto in tv.
È stata una bellissima esperienza e vogliamo mostrarvi con il nostro reportage quanto ci è
piaciuto essere li.
Di Massimo Taglieri e Giorgio Molari
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Le donne la violenza su di loro e il loro benessere
La violenza contro le donne è la violenza perpetrata contro donne
basata sul genere, ed è ritenuta una violazione dei diritti umani.
Termine analogo a quello di violenza contro le donne è il termine
violenza di genere che in una accezione più ampia abbraccia oltre
che la violenza contro le donne anche quella contro i minori. Questa terminologia è largamente usata sia a livello istituzionale che
da persone e associazioni di donne che operano nel settore.
«Parlare di violenza di genere in relazione alla diffusa violenza su
donne e minori significa mettere in luce la dimensione “sessuata”
del fenomeno in quanto manifestazione di un rapporto tra uomini
e donne storicamente diseguali che ha condotto gli uomini a prevaricare e discriminare le donne» e quindi come «[…] uno dei
meccanismi sociali decisivi che costringono le donne a una posizione subordinata agli uomini», così come viene rilevato nell'introduzione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sull'eliminazione della violenza contro le donne del 1993 che, nell'art.1, descrive la violenza contro le donne come «Qualsiasi atto di violenza
per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di
violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata». La violenza alle donne
solo da pochi anni è diventato tema e dibattito pubblico, mancano
politiche in contrasto alla violenza alle donne, ricerche, progetti di
sensibilizzazione e di formazione. Le ricerche compiute negli ultimi dieci anni dimostrano che la violenza contro le donne è endemica, nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo.
Le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali
o culturali, e a tutti i ceti economici. Secondo l'Organizzazione
mondiale della sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita. E il
rischio maggiore sono i familiari, mariti e padri, seguiti dagli amici: vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio .
A partire dagli anni Settanta del XX secolo il movimento delle
donne e il femminismo in Occidente hanno iniziato a mobilitarsi
contro la violenza di genere, sia per quanto riguarda lo stupro sia
per quanto riguarda il maltrattamento e la violenza domestica. Il
movimento ha messo in discussione la famiglia patriarcale e il
ruolo dell'uomo nella sua funzione di "marito/padre-padrone",
non volendo più accettare alcuna forma di violenza esercitata sulla donna fuori o dentro la famiglia. La violenza alle donne - in
qualunque forma si presenti, e in particolare quando si tratta di
violenza intrafamiliare - è uno dei fenomeni sociali più nascosti; è
considerato come punta dell'iceberg dell'esercizio di potere e controllo dell'uomo sulla donna e si estrinseca in diverse forme come
violenza fisica, psicologica e sessuale, fuori e dentro la famiglia.
Già negli anni Settanta le donne hanno istituito i primi Centri
antiviolenza e le Case delle donne per ospitare donne che hanno
subito violenza e che potevano trovare ospitalità nelle case rifugio
gestite dalle associazioni di donne.
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Cuori nel mondo
(di Eros Zoffoli)
Natale con il cuore
Vorrei che il mondo avesse tanti cuori
per aiutare tutte
le persone in difficoltà.
Io personalmente mi impegnerò
ad essere uno dei cuori del mondo.
Eros
Vorrei che il mio cuore , potesse viaggiare e raggiungere
I cuori dei miei fratelli
Stefano
Per questo natale vorrei fare un pensiero per il mondo intero.
il regalo più bello sarebbe quello di avere pace in tutto il mondo, senza più guerra e
sofferenza ,
mi piacerebbe che questo augurio arrivasse ai soldati che
combattono in iraq e che anche loro potessero leggere
nostro giornalino,
Pietro
Noi viviamo in un mondo egoista ma sappiamo che il mondo è anche pieno d’amore.
L’egoismo si sconfigge aiutando coloro che hanno bisogno, dando amore e affetto.
Giorgio
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I rimedi naturali
Il raffreddore, l’influenza e la tosse
L’aglio e l’echinacea fortificano le difese immunitarie e impediscono che l’influenza e il raffreddore durino per
parecchi giorni. Inoltre al primo segno di raffreddore e febbre, fare un pediluvio, versando un cucchiaino di
senape secca in una bacinella di acqua molto calda, infatti la senape ha un effetto riscaldante, se inalata, serve
ad eliminare il catarro e allontanare dal petto l’infezione la congestione.
Rimedi naturali contro il raffreddore e l’influenza
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Il limone e il miele sono ottimi rimedi contro il raffreddore e l’influenza, il limone per il suo alto contenuto
di vitamina C e perché potenzia la capacità dell’organismo di espellere le tossine, mentre il miele perché
aiuta ad ammorbidire la gola infiammata. Prepararsi quindi una bevanda calda con il succo di due-quattro
limoni e aggiungere un cucchiaino di miele.
Fare un bagno o un pediluvio con un po’ di zenzero o di menta fresca, oppure con qualche goccia dei loro oli
essenziali. Entrambi questi prodotti aiutano la sudorazione e pertanto la eliminazione delle tossine.
L’aglio, che è un antibiotico naturale, è efficace contro disturbi bronchiali e polmonari. Se l’aglio viene mangiato puro, sarà opportuno farlo seguire da un rametto di prezzemolo o di dente di leone.
Le cipolle sono indicatissime per la cura del raffreddore: mettere in acqua bollente una fetta di cipolla e
mezzo cucchiaino di pepe di cayenna, filtrare il liquido e berlo caldo quando si va a letto.
Versare 600 ml di acqua calda su una manciata di aghi di pino, mettersi un asciugamani in testa e inalare i
vapori a fondo per contrastare la congestione, si può anche aggiungere un po’ di limone e di miele.
Rimedi naturali contro la tosse
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Se si ha tosse, applicare sul torace, ogni due ore, un impacco di cipolle arrostite.
Efficace e anche la zuppa di cipolle che aiutano a ripulire le vie aeree è ridurre la congestione
Per allentare la tosse di petto è utile l’infusione di radice grattugiata di zenzero fresco con spezie quali la
cannella e chiodi di garofano.
Anche l’ortica serve a liberare i polmoni e lo stomaco da un eccesso di catarro. Per curare l’asma e la bronchite aggiungere una manciata di ortiche giovani a 300 ml di acqua bollente, filtrare bene e bere il succo.
Un impacco con le foglie di cavolo dà buoni risultati quando il petto il contratto dalla tosse, infatti il cavolo
è molto efficace nell’eliminazione delle tossine: battere le foglie del cavolo con un mattarello finché non
comincia a emergere il succo, mettere sul torace tre o quattro foglie e coprirle con della garza, appoggiare
sopra una coperta per tenerle ferme. Si può anche bere il succo del cavolo addolcito con un cucchiaino di
miele
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VIA DEL TIGLIO 24, 47822 SANTARCANGELO DI ROMAGNA (RN)
TEL.0541.328611
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