la rinascita del tram: alstom è già a quota

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la rinascita del tram: alstom è già a quota
LA RINASCITA DEL TRAM: ALSTOM È GIÀ A QUOTA «MILLECINQUE»
Scritto da Alessandro Ferri
In occasione dell’apertura di una nuova linea nella periferia parigina, Alstom ha
consegnato il 1.500esimo tram Citadis. Un successo con pochi precedenti
•• Il palcoscenico era di quelli irripetibili, e il colpo da maestri nella comunicazione a
portata di mano. Con l’apertura della linea T7, avvenuta a Vitry-sur-Seine, Alstom ha
così celebrato la consegna del millecinquecentesimo esemplare del Citadis, il fortunato modello
di tram prodotto dall’industria francese. Per questa nuova linea, che si sviluppa per 11,2
chilometri di tracciato nella regione «Ile de France», alla periferia di Parigi, Alstom ha fornito 19
esemplari, nel «taglio» da 32 metri, ciascuno in grado di trasportare 200 passeggeri. La
fornitura totale, al completamento delle estensioni previste entro il 2018, sarà di 39 tram. Ma
con Alstom c’è un’opzione per altri trenta esemplari di Citadis, che verranno costruiti qualora le
esigenze future della rete richiederanno, sul lungo termine, un’intensificazione del servizio.
Il raggiungimento della ragguardevole quota «1.500» testimonia coi fatti il particolare successo
di questo tipo di tram: il Citadis, disponibile in varie versioni, a piano ribassato o semiabbassato,
a tre, cinque o sette casse, con una lunghezza variabile da 22 a 44 metri, circola oggi in 33
centri urbani, e in diverse parti del mondo: da Bordeaux a Parigi, da Tunisi e Rotterdam, fino
addirittura a Melbourne.
Flessibilità totale
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Scritto da Alessandro Ferri
Lanciato sul mercato nel 2000, Citadis è un progetto modulare sotto tutti gli aspetti: le unità,
configurabili in un centinaio di opzioni, possono portare da 125 a 319 passeggeri - a seconda
del «taglio» di lunghezza e delle esigenze della collettività - ma, qualora necessario, possono
formare un unico convoglio di due elementi, fino a raddoppiare la capienza massima.
Il progetto Citadis tiene nella debita considerazione le esigenze delle collettività cui si rivolge:
proprio in virtù delle nuove modalità con cui le amministrazioni cercano di rendere il più
possibile «attrattivo» il mezzo tranviario, anche riconducendolo a una logica identitaria per i
residenti (che possono percepirlo non più come un obbligo o una costrizione, ma come un
valore aggiunto per la città e per loro stessi), che ne sono in sostanza i proprietari. Un design
appropriato, e un’illuminazione adeguata, possono per esempio rendere «accettabile» il
disagio di non dover prendere l’auto, e di viaggiare in promiscuità con estranei, proprio perché
il cittadino si sente compensato dal viaggiare sul «suo» tram.
Citadis: il «world tram» per eccellenza
Si stima che i tram di questo tipo abbiano sinora trasportato sei miliardi di passeggeri, e
percorso oltre 500 milioni di chilometri. Molte altre città si preparano ad accoglierlo nelle proprie
reti tranviarie: tanto su quelle attive da secoli, quanto su quelle di nuova generazione: da
Avignone a Dubai, nei prossimi due anni entreranno in servizio altri 226 tram. . La cittadina di
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Aubagne (meno di 50mila abitanti), per fare un esempio, ha adottato Citadis nella
configurazione standard, da 22 metri, mentre Casablanca, in Marocco, ha scelto di abbinare
due tram da 32 metri, così da avere un «mega tram» da 65 metri. Se volessimo fare un
paragone con il mondo dell’auto, potremmo serenamente sostenere che, così come esistono le
«world car», ovvero quei modelli diffusi in tutti i continenti, vuoi per precise scelte di
progettazione (Toyota Corolla, Chevrolet Cruze, Fiat Palio, ecc.) o circostanze irripetibili
(Volkswagen Maggiolino), il Citadis è riuscito a diventare il «world tram» per eccellenza.
Sostenibilità in miglioramento continuo
Fin dalla sua immissione sul mercato, Citadis è stato continuamente aggiornato: sia nella
meccanica che nelle strumentazioni di bordo e negli apparati (batterie, supercapacitatori, ecc.)
e, ovviamente, sull’estetica. I progettisti sono sempre impegnati per rendere Citalis il mezzo
urbano sempre più compatibile con l’ambiente circostante, a partire dalla riciclabilità dei
componenti (fino al 98%), all’ottimizzazione dei motori così da ottenere maggiore economia di
gestione, la massima efficienza energetica e un incremento di prestazioni. Nelle versioni più
«spinte», e nella configurazione Tram-Treno per la rete di Kassel (denominata «Regio-Citadis»)
il mezzo può ora raggiungere gli 80 km/h (la velocità massima originaria era di 70 km/h).
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L’immissione in servizio dei Citadis è stata quantificata, in termini di beneficio per l’ambiente,
nel risparmio di 5 milioni di tonnellate di CO2, e nella riduzione di emissioni sonore: il tram,
costruito negli impianti di La Rochelle (Francia), ha una rumorosità - nelle fasi di massimo
sforzo dei motori - di 5 dBA inferiore a quella prodotta dal traffico automobilistico.
Alessandro Ferri
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