Profilo, storia attività e composizione societaria della Smaltimenti

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Profilo, storia attività e composizione societaria della Smaltimenti
Composizione societaria
La società SMC S.p.A. ha per oggetto la gestione delle discariche atte al trattamento e smaltimento
dei rifiuti speciali non pericolosi ed alla produzione di energia da biogas.
La compagine sociale è la seguente:
Soci
Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
Waste Italia S.r.l.
Totale Capitale Sociale
Importo €
127.400
236.600
364.000
Quota in %
35%
65%
100%
Inquadramento della discarica
La discarica della società SMC S.p.A. è localizzata nel Comune di Chivasso (To) in corrispondenza
di una cava oggetto in passato di attività estrattive per laterizi, a servizio della vicina Fornace Slet,
posta a circa 3 KM a nord-ovest del centro abitato di Chivasso e circa 2 Km a sud-ovest del centro
abitato di Montanaro. Nella discarica di svolgono l’attività di smaltimento rifiuti speciali non
pericolosi e attività accessorie, quali la cernita dei rifiuti prima del conferimento definitivo in
discarica ed il trattamento meccanico di alcune tipologie di rifiuti (triturazione di pneumatici e
gomme tecniche). Il sito comprende l’impianto di selezione che confina a nord con la discarica
esaurita di 1° categoria denominata Chivasso 1, a sud con la discarica esaurita denominata Chivasso
2 e ad ovest con la discarica attiva denominata Chivasso 3. In particolare l’area ha una superficie
complessiva pari a 291.086 m2 circa ed è individuabile al foglio catastale n.31.
Fig. 1.1 - Localizzazione della discarica di Chivasso della SMC S.p.A. (fonte: elaborazione da Google Earth)
Il contesto territoriale circostante è caratterizzato dalla presenza di aree agricole con nuclei abitati
(frazioni del Comune di Chivasso) e cascine sparse. I terreni agricoli, costituiti da appezzamenti di
media grandezza sono destinati a colture seminative e sono attraversati da rogge e canali con
vegetazione ripariale ed arbustiva.
Nelle vicinanze si trovano i seguenti nuclei abitativi: abitato di Pogliani a nord, Cascina Bellavista a
est, Cascina Coccarello a sud e Cascina Crova a ovest. Nell’area circostante la discarica sono
presenti diversi pozzi adibiti a vario uso (irriguo, industriale), tra cui il pozzo Baragino 2, profondo
circa 150 m, adibito ad uso idropotabile ubicato a circa 750 m a sud del complesso delle discariche.
Nelle vicinanze del sito scorre il corso d’acqua Gora di Chivasso, un canale artificiale derivato dal
torrente Orco.
Il sito oggetto della presente analisi presenta il seguente stato autorizzativo.
Tab. 1.1 - Stato autorizzativo della discarica di Chivasso della SMC s.p.A.
Tab. 1.2 - Tipologie di rifiuti ammessi nella discarica di Chivasso della SMC s.p.A. ai sensi delle autorizzazioni rilasciate
Le discariche denominate Chiavasso 0, Chivasso 1 e Chivasso 2 sono chiuse ed in fase di post
gestione. Attualmente la discarica denominata Chivasso 3, costituita da quattro lotti idraulicamente
separati ed iniziata nel 2001, è in esercizio ed è stata autorizzata con D.D. n. 113-147650/2006 del
10/5/2006 alla sopraelevazione che porterà la quota massima di abbancamento rifiuti a 227 m s.l.m.
ed una volumetria complessivamente autorizzata pari a 751.810 m3 al netto della copertura
definitiva.
È previsto l’ampliamento della discarica Chivasso 3. I procedimenti autorizzativi avviati relativi al
progetto di tale ampliamento sono riportati nel seguito.
Tab. 1.3 - Procedimenti autorizzativi in fase di conclusione relativi alla discarica di Chivasso della SMC S.p.A.
La SMC è dotata di un impianto di selezione, cernita rifiuti e di triturazione pneumatici, ubicato nel
piazzale situato tra le discariche Chivasso 3 e Chivasso 1. L’attività di selezione, cernita rifiuti e
triturazione gomme si svolge all’interno di due capannoni contigui, di superficie complessiva pari a
2.800 m2 circa e dotati di tettoia in carpenteria metallica.
I rifiuti in ingresso all’impianto possono essere avviati alla linea di selezione manuale e pesatura
oppure alla linea di triturazione pneumatici e gomme tecniche.
Nel piazzale in cui è ubicato l’impianto di selezione, cernita rifiuti e triturazione pneumatici, si
trova anche l’impianto di smaltimento del biogas e di recupero energetico costituito da una centrale
di estrazione combustione fornita di due torce e da un motore a cogenerazione per la produzione di
energia da fonti rinnovabili.
La centrale di estrazione è dotata di una coppia di combustori adiabatici ad elevata temperatura. Il
primo combustore, denominato torcia 1, che ha la funzione di bruciare il biogas prodotto dalla
discarica Chivasso 3, ha un potenza termica di oltre 7 MW corrispondente alla capacità di trattare
1.500 m3/ora di un biogas con poter energetico di circa 4,79 kWh (metano al 50%). La torcia è in
grado di bruciare il biogas a temperature di circa 1000°C con un tempo di residenza di 0,3 secondi.
Il secondo combustore, denominato torcia 2, che ha la funzione di bruciare il biogas della discarica
Chivasso 1 e della discarica Chivasso 2, ha caratteristiche funzionali uguali a quelle della torcia 1
ma potenza termica inferiore di circa 4,5 MW (ca 1.000 m3/ora).
Infine il biogas restante proveniente dalle celle 2 e 3 della discarica Chivasso 2, aventi
caratteristiche adeguate, viene inviato a recupero energetico. Il recupero energetico è garantito da
un gruppo elettrogeno della potenza nominale di 470 kWh, che è in grado di consumare circa 280
m3/ora di biogas ed è stato installato nel 1999 con contratto CIP6/92, attualmente in fase di
scadenza.
È in corso la ristrutturazione impiantistica con relativa qualificazione IAFR, per l’accesso alle
forme di incentivazione connesse con certificati verdi.
La discarica Chivasso 0 è stata realizzata alla fine degli anni ’80 senza presidi ambientali e l’attività
è cessata nel 1995, con la necessità di programmare un intervento di bonifica.
In tale ambito, nel mese di ottobre 2008 la Golder Associates è stata incaricata dalla SMC S.p.A. di
effettuare un relazione sull’impianto in esame (Rel. R60022/R657 Rev. 0) nella quale è stata svolta
un’analisi in relazione alla situazione attuale e all’intervento di bonifica dell’area ex art. 12
(Chivasso 0). Nel seguito si riporta una sintesi di detta relazione, necessaria ai fini del presente
inquadramento introduttivo.
Ricostruzione idrogeologica locale
L’area è interessata da due acquiferi:
• un acquifero superficiale che ha sede nel complesso fluvio-glaciale, caratterizzato da sedimenti
ghiaiosi, eterometrici e poligenici, immersi in una matrice sabbiosa e limosa più o meno
abbondante; la sua superficie piezometrica assume generalmente una direzione di flusso orientata
verso sud sud-est ed un gradiente idraulico medio pari a circa 3‰, elaborata sulla base dei dati
disponibili sulle soggiacenze rilevate in passato dalla rete di controllo piezometrica;
• un acquifero profondo, che ha sede nel complesso Villafranchiano, costituito da una frequente
alternanza di banchi di argille limose grigie, verdi e rossastre di spessore metrico con banchi di
ghiaie e sabbie quarzose anch’esse dallo spessore metrico; sulla base dei rilievi piezometrici
effettuati nei 3 pozzi di monitoraggio che interessano tale acquifero (Sp1, Sp14 e Sp15) è stata
identificata la direzione di flusso idrico, orientata verso sud sud-ovest con un gradiente idraulico
medio pari a circa 3‰, concorde con le informazioni di letteratura su scala regionale. Tale
acquifero è sfruttato localmente ai fini dell’attingimento di acqua ad uso idropotabile. Il pozzo più
vicino al sito ad uso idropotabile è il Baragino 2 ubicato a sud della discarica a circa 750 m.
Qualità delle acque sotterranee
Nell’ambito delle attività di monitoraggio svolte sulle acque sotterranee è stata riscontrata una
situazione di superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) nelle acque
sotterranee, limitata al solo acquifero superficiale, e localizzata, in particolare, a valle delle
discariche Chivasso 0, Chivasso 1 e Chivasso 2.
Per quanto riguarda invece l’acquifero profondo confinato (che è quello utilizzato ad uso
idropotabile), si riscontra un unico superamento delle CSC indicate dal D. Lgs. 152/06, per il
parametro manganese (0,0535 mg/l, giugno 2006) nel pozzo di monitoraggio S1p posto a monte
idraulico della discarica, mentre a valle idraulica non si rilevano superamenti dei parametri di
interesse (manganese, nichel e ammoniaca) nei pozzi Sp14 ed Sp15. Tale situazione è confermata
anche dalle analisi chimiche effettuate nell’ambito del Piano di Sorveglianza e Controllo (“PSC”)
della discarica di Chivasso 3 fino a luglio 2008 (ultima campagna disponibile).
I dati disponibili sui due pozzi profondi Sp14 e Sp15, ubicati a monte idraulico del pozzo ad uso
idropotabile Baragino 2, rispettivamente a circa 400 m e 280 m da quest’ultimo, evidenziano infatti
assenza di contaminazione per i parametri di interesse citati.
Tale situazione si rileva anche nei piezometri superficiali S14 e S15, ubicati rispettivamente nelle
vicinanze di Sp14 ed Sp15 e realizzati in ottemperanza alla deliberazione della Giunta Provinciale n
° 1235-232023 del 17/11/2000 per la predisposizione di un sistema di monitoraggio a protezione del
pozzo Baragino 2 a servizio dell’acquedotto di Chivasso.
Sintesi dell’analisi di rischio sviluppata per il sito e potenziali bersagli presenti nell’area
Nell’ambito del progetto di ampliamento presentato a dicembre 2007 è stata eseguita un analisi di
rischio. In particolare, sono stati definiti le sorgenti, i percorsi ed i potenziali bersagli della
contaminazione rilevata nell’area della discarica di Chivasso, con particolare riferimento a quelli
direttamente o indirettamente correlabili con la falda profonda ad uso idropotabile. Come sorgente
di contaminazione primaria è stata individuata l’intera area occupata dalle discariche Chivasso 0,
Chivasso 1 e dalle Celle 1 e 2 della discarica Chivasso 2, mentre il percolato prodotto dalle
discariche, ed accidentalmente rilasciato nel sottosuolo, è invece stato considerato come sorgente
secondaria di contaminazione. La discarica Chivasso 3 e la Cella 3 della Chivasso 2 sono state
escluse dal fenomeno di contaminazione riscontrato dal momento che risultano di recente
realizzazione (anno 2001) e quindi dotate di tutti i moderni accorgimenti definiti dal più recente
stato dell’arte, che forniscono elevate garanzie nei confronti di potenziali rilasci. Tra i percorsi di
migrazione della contaminazione potenzialmente attivi è stato individuato il trasporto in fase
disciolta nelle acque sotterranee lungo la naturale direzione di deflusso della falda idrica
superficiale. La principale via di esposizione collegata al trasporto degli inquinanti in soluzione
nelle acque sotterranee è stata individuata nella possibile ingestione di acqua contaminata da parte
di eventuali utilizzatori della falda idrica superficiale. Per quanto riguarda i potenziali bersagli della
contaminazione, essi sono stati identificati nei possibili utilizzatori della sola falda idrica
superficiale, escludendo quindi il pozzo idropotabile Baragino 2. A tale conclusione si è giunti sulla
base delle seguenti considerazioni:
• il pozzo Baragino 2 emunge le acque sotterranee dalla falda idrica profonda che, in base ai risultati
delle prove in sito, è risultata idraulicamente separata dalla falda idrica superficiale;
• il pozzo Baragino 2 è comunque situato ad una distanza minima di 750 m dall’impianto, distanza
che rende poco probabile un potenziale coinvolgimento in un fenomeno di contaminazione
originato dalle discariche;
• i pozzi di monitoraggio, sia superficiali sia profondi, situati idraulicamente a valle del complesso
della discarica di Chivasso ed a monte del pozzo Baragino 2 (S14, S15, Sp14 e Sp15), non risultano
essere interessati dal fenomeno di contaminazione come si evince dai risultati delle analisi chimiche
effettuate sulle acque sotterranee.
In definitiva quindi, tra i potenziali bersagli della contaminazione rilevata a valle idraulica del sito
non si individuano né punti di approvvigionamento dell’acquifero profondo ad uso idropotabile, né
pozzi privati dell’acquifero superficiale, essendo i primi rilevati a circa 2 km dal sito stesso.
Considerazioni ai fini dell’istanza di deroga di cui al punto 43 del d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4
Relativamente ai superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) riscontrati nelle
acque sotterranee per i parametri manganese e nichel e al superamento del valore di riferimento
(“VR”) per l’ammoniaca, è stata sviluppata un’analisi di rischio sito-specifica sulla base di
metodologie riconosciute a livello nazionale ed internazionale allo scopo di determinare le CSR.
I risultati dell’analisi di rischio sono stati utilizzati per delimitare graficamente le aree di non
conformità (caratterizzate dal superamento delle CSC).
In particolare, le elaborazioni effettuate nel Progetto prevedono il superamento, a lungo termine,
delle CSC in aree esterne al sito ed in particolare:
• per l’ammoniaca e il manganese a valle di Chivasso 0 per una superficie di circa 10.000 m2,
interessante le particelle catastali n. 18, 24, 28, 78, 79, 23 del Foglio 30 (si ricorda che, come
riportato nel Progetto, per tali parametri le aree di non conformità coincidono);
• per il nichel a valle di Chivasso 1 per una superficie di circa 4.300 m2, interessante le particelle
catastali n. 149, 185, 184, 248, 229 del Foglio 32.
Le strutture, le infrastrutture, i macchinari e gli impianti a servizio della discarica sono i seguenti.
Tab. 1.4- Strutture, infrastrutture, macchinari e impianti a servizio della discarica di Chivasso della SMC S.p.A.
Gestione della discarica
I rifiuti in ingresso all’impianto possono seguire, dopo le fasi accettazione e pesatura, i seguenti
diversi processi:
- selezione,
- avvio a recupero delle frazioni recuperabili,
- conferimento in discarica delle frazioni non recuperabili,
- triturazione pneumatici e gomme tecniche.
Le attività di selezione e cernita, la pesatura, la triturazione ed il conferimento in discarica
avvengono mediante l’impiego dei macchinari e degli impianti descritti in precedenza (tab. 1.4).
Si riporta la sintesi dell’andamento della gestione dell’impianto relativamente all’anno di esercizio
2007 durante il quale sono state svolte le seguenti attività:
- gestione dell’impianto di produzione di energia elettrica da biogas;
- gestione dell’impianto di selezione e recupero di rifiuti speciali non pericolosi (selezione e
lavorazione/triturazione della gomma-pneumatici e sfridi di gomma);
- gestione delle discarica Chivasso 3 per gli scarti dell’impianto di cernita e per i rifiuti provenienti
da impianti analoghi.
Tab. 2.1 - Dati di sintesi dell’esercizio 2007 della piattaforma di Chivasso della SMC S.p.A. (fonte Bilancio 2007 della
SMC S.p.A.)