5O - Marconi

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5O - Marconi
ANNO SCOLASTICO 2012/2013
IIS MARCONI-GALLETTI – DOMODOSSOLA
ESAME DI STATO
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE
INDIRIZZO:
ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI
CLASSE: 5ªO
INDICE
1)PROFILO DELL’INDIRIZZO ..............................................................................
Pg.2
2) STORIA DELLA CLASSE .................................................................................. Pg.6
3) PROFILO DELLA CLASSE ............................................................................... Pg.7
4) OBIETTIVI COGNITIVI COMUNI ...................................................................... Pg.8
5) CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO ................................................... Pg.8
6) ULTERIORI CRITERI DI VALUTAZIONE .......................................................... Pg.9
7) ATTIVITÀ DIDATTICHE PARTICOLARI: …………………………………………. Pg.12
(Progetti, attività o iniziative culturali, tirocini o stages)
8) ATTIVITÀ DIDATTICA DELLE DISCIPLINE:
1.
ITALIANO................................................................................................. Pg. 14
2.
STORIA.................................................................................................... Pg.18
3.
INGLESE.................................................................................................. Pg.22
4.
DIRITTO ED ECONOMIA......................................................................... Pg.26
5.
MATEMATICA.......................................................................................... Pg.28
6.
ELETTRONICA........................................................................................ Pg.30
7.
SISTEMI ELETTRONICI AUTOMATICI................................................... Pg.36
8.
TELECOMUNICAZIONI........................................................................... Pg.41
9.
TDP.......................................................................................................... Pg.46
10.
EDUCAZIONE FISICA……….................................................................. Pg.52
11.
RELIGIONE………................................................................................... Pg.54
9) ARGOMENTI DI APPROFONDIMENTO PERSONALE DEGLI STUDENTI..... Pg.57
10) ALLEGATI: SIMULAZIONI PROVE ESAME.................................................... Pg.58
11) ELENCO INSEGNANTI CLASSE ................................................................... Pg.98
1) PROFILO DELL’INDIRIZZO
1.1) Obiettivi curricolari e profilo professionale
La figura professionale per il “Perito Industriale per l’Elettronica e le Telecomunicazioni” ha
come caratteri qualificanti:
-
la flessibilità nelle attività da svolgere, intesa come capacità di inserirsi in realtà lavorative
molto differenziate, caratterizzate da rapida evoluzione; in tale contesto è fondamentale una
propensione al continuo aggiornamento;
le competenze tecnico-professionali nel campo delle discipline elettroniche e di
telecomunicazioni;
le competenze di base (lingua straniera, informatica, economia), che sono di supporto e di
completamento alle competenze tecnico-professionali e hanno l’obiettivo di meglio
comprendere e interpretare problematiche più vaste rispetto a quelle strettamente tecniche;
la capacità di orientamento di fronte a problemi nuovi, la capacità di affrontare problemi in
termini sistemici, la capacità di avere una visione pluridisciplinare dei progetti.
A livello operativo, nelle realtà lavorative, il “Perito Industriale per l’Elettronica e le
Telecomunicazioni” deve essere preparato a:
-
partecipare, con personale e responsabile contributo, al lavoro organizzato e di gruppo;
svolgere, organizzandosi autonomamente, mansioni indipendenti;
documentare e comunicare, con un’adeguata capacità espositiva, gli aspetti tecnici,
organizzativi ed economici del proprio lavoro;
aggiornare le sue conoscenze, anche al fine dell’eventuale conversione dell’attività.
Il Perito Industriale per l'Elettronica e le Telecomunicazioni, relativamente all’area tecnica, deve
essere in grado di:
•
analizzare e dimensionare reti elettriche lineari e non lineari;
•
analizzare le caratteristiche funzionali dei sistemi, anche complessi, di generazione,
elaborazione e trasmissione di suoni, immagini e dati;
•
partecipare al collaudo e alla gestione di sistemi di vario tipo (di controllo, di comunicazione, di
elaborazione delle informazioni), sovrintendendo alla manutenzione degli stessi;
•
progettare, realizzare e collaudare sistemi semplici, ma completi, di automazione e di
telecomunicazioni, valutando, anche sotto il profilo economico, la componentistica presente sul
mercato;
•
descrivere il lavoro svolto, redigere documenti per la produzione dei sistemi progettati e
scriverne il manuale d'uso;
•
comprendere manuali d'uso, documenti tecnici vari e redigere brevi relazioni in lingua straniera.
2
1.2) Capacità e competenze
Il Consiglio di Classe aderisce agli obiettivi generali in termini di conoscenze, competenze e
capacità, definiti a livello di Istituto e approvati dal Collegio Docenti.
Capacità
comprensione/analisi:
• Riformulare–spiegare comunicazioni, dati, teorie, enunciati
simbolici, lessici speciali, compiti operativi richiesti, struttura
e funzionamento di attrezzature
• Impiegare correttamente attrezzature
• Determinare conseguenze, corollari, cause sulla base di dati,
criteri generali e procedure indicate
• Distinguere dati, opinioni, ipotesi, applicazione di teorie,
cause-conseguenze in una comunicazione e in una situazione
problematica e/o operativa
Capacità applicazione:
• Selezionare e impiegare autonomamente regole, leggi,
procedimenti per risolvere quesiti particolari
• selezionare e impiegare autonomamente regole, procedimenti
e strumenti per eseguire compiti particolari
Capacità progettuale:
• saper risolvere una situazione problematica complessa che
richiede di:
- formulare ipotesi,
- reperire strumenti e dati,
- selezionare, relazionare e utilizzare informazioni, concetti,
teorie, strumenti, abilità operative
• esposizione:
e
- corretta dal punto di vista ortografico, grammaticale e
sintattico,
- precisa dal punto di vista lessicale,
- coerente dal punto di vista testuale
• corretto uso di lessici speciali
• realizzare testi efficaci di differenti tipologie
Competenza
linguistico/espositiva
testuale:
1.3) Conoscenze
Per quanto concerne le 'Conoscenze', si rimanda a ciascun ambito o area disciplinare.
1.4) Obiettivi specifici dell' indirizzo
Il Consiglio di Classe, nelle tabelle seguenti, esemplifica e contestualizza, relativamente
all’indirizzo di Elettronica e Telecomunicazioni, gli obiettivi di conoscenze, competenze e capacità:
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Disciplinari
Si rimanda a ciascun ambito o area disciplinare
Conoscenze, acquisite durante l’area di progetto e i progetti
interdisciplinari, relative a:
CONOSCENZE
“Sapere”
Pluridisciplinari e
(nel senso di
Trasversali
possedere
conoscenze formaliastratte)
-
FrontPage e gli ipertesti;
-
Internet;
-
Controllo di processi per via hardware e software;
Formati e tecniche per l’acquisizione e la memorizzazione di
immagini;
Metodi e strumenti software - hardware per l’elaborazione
audio (Progetti extracurriculari)
Acquisizione tramite PC.
linguistiche – logiche - espositive:
- Sa esporre in maniera:
- corretta (ortografia, grammatica, sintassi, punteggiatura);
- appropriata (lessico);
- autonoma;
- organica;
- efficace (chiara e coerente dal punto di vista testuale);
- Sa usare correttamente lessici speciali;
- Sa costruire autonomamente e organicamente una
produzione orale o scritta;
- Sa selezionare e impiegare autonomamente strutture
sequenziali, regole, leggi, concetti ordinatori, teorie,
modelli, procedimenti per interpretare e risolvere quesiti
particolari;
- Sa determinare corollari, cause e conseguenze sulla base
di dati e criteri generali e procedure indicate;
- Sa distinguere dati, opinioni, ipotesi, teorie, (causeconseguenze in una comunicazione);
COMPETENZE
“Saper fare”
(nel senso di saper
utilizzare in
concreto le
conoscenze)
DI BASE…
di lingua straniera (inglese):
- Sa decodificare un testo a carattere generale o tecnico
(specifico del settore elettronico) in lingua inglese con
l’aiuto del dizionario;
- Sa produrre uno scritto breve utilizzando frasi semplici;
- Sa comprendere le linee generali di una presentazione orale
su una tematica nota;
- Sa sostenere una conversazione su un tema noto;
- Sa formulare una richiesta di lavoro e compilare il proprio
c.v.
informatiche:
• Sa utilizzare un PC (S.O. Windows) e i principali
software applicativi:
- per scrivere e documentare (Word);
- per eseguire calcoli e tracciare grafici (Excel);
- per ricercare informazioni su Internet (Explorer);
- per disegnare schemi o PCB (Orcad );
- per scrivere software (Turbo Pascal e Visual Basic);
- per simulare e progettare (WorkBench, LabView, BHEN);
- per realizzare ipertesti (FrontPage);
- Sa utilizzare la stampante, il modem;
- Sa utilizzare uno scanner e una macchina fotografica
digitale;
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di economia, sicurezza, organizzazione, diritto e legislazione:
- Rispetta le norme fondamentali di sicurezza del settore
elettrico-elettronico;
- Sa associare ad un progetto tecnico gli aspetti economici,
organizzativi e legislativi fondamentali;
- Sa individuare le diverse forme di società e riconoscere i
vari modelli di organizzazione aziendale.
(…segue)
COMPETENZE
“Saper fare”
(nel senso di saper
utilizzare in
concreto le
conoscenze)
TECNICO-PROFESSIONALI
CAPACITA’
“Saper essere”
(nel senso di saper organizzare le
competenze in situazioni nuove)
• Sa individuare i componenti elettronici integrati adatti a un
determinato scopo;
• Sa effettuare misure elettroniche fondamentali su un circuito o
un sistema noto;
• Sa utilizzare correttamente le attrezzature della scuola e in
particolare la strumentazione di laboratorio: multimetro,
oscilloscopio, generatore di funzioni, analizzatore di spettro,
schede per PC dedicate all’acquisizione dati e controllo con
LabView, porta parallela del PC, schede didattiche di
telecomunicazioni;
• Sa produrre semplice software in Turbo Pascal, Visual Basic e
LabView;
• Sa individuare i blocchi più semplici di un sistema elettronico
complesso;
• Sa attuare procedure fondamentali di collaudo e ricerca guasti su
semplici circuiti;
• Sa decodificare schemi elettronici e associare funzionalità a
schemi noti;
• Sa disegnare uno schema elettronico con il PC, sa produrre lo
sbrogliato e il master per la fotoincisione;
• Sa dimensionare un semplice circuito elettronico e costruirne il
circuito stampato utilizzando il laboratorio di fotoincisione
dell’Istituto;
• Sa compiere ricerche su cataloghi e data sheets e sa decodificare
le informazioni tecniche contenute;
• Sa produrre documentazione tecnica o semplici manuali d’uso
(anche in forma multimediale - ipertestuale);
• Sa lavorare in gruppo, apportando il proprio contributo
all’organizzazione e allo svolgimento del lavoro;
• Sa lavorare in autonomia;
• Sa risolvere una situazione operativa problematica complessa
che richiede di:
- formulare ipotesi;
- reperire strumenti e dati;
- selezionare e utilizzare informazioni, concetti, teorie,
strumenti, abilità operative;
5
2) STORIA DELLA CLASSE
2.1)
Insegnanti
A
A
A
MATERIE
DISCIPLINE PIANO DI STUDI
INSEGNANTI 3
INSEGNANTI
3° ANNO
INSEGNANTI 4
INSEGNANTI
4° ANNO
INSEGNANTI 5
INSEGNANTI
5° ANNO
ITALIANO
STORIA
INGLESE
ECONOMIA IND.LE ED
ELEMENTI DI DIRITTO
MATEMATICA
MECCANICA E MACCHINE
A.SCATENI
A.SCATENI
R.ORLANDO
A.SCATENI
A.SCATENI
R.ORLANDO
A.SCATENI
A.SCATENI
R.ORLANDO
====
G.RAGO
G.RAGO
V.DE LUCA
====
V.DE LUCA
===
LANCIA
===
SISTEMI ELETTRONICI
AUTOMATICI
V.DE LUCA
LICATA
M.LANCIA
DE RIGGI
F.ORSI
P.LA TORRE
C.BORNIQUEZ
P. LA TORRE
R. SGRÒ
P.LA TORRE
DI STEFANO
P.LA TORRE
TELECOMUNICAZIONI
====
F.ORSI
P.LA TORRE
C.BORNIQUEZ
P.LA TORRE
S.MAGRO
P.LA TORRE
R.SGRO’
A. MORA
M.TRIVELLI
M.SAGLIMBENI
ELETTROTECNICA
ELETTRONICA
R.SGRO’
R.SGRO’
G.MORETTI
A. MORA
M.TRIVELLI
M.TRIVELLI
M.SAGLIMBENI M.SAGLIMBENI
TDP
EDUCAZIONE FISICA
RELIGIONE
2.2)
S. MAGRO
Studenti
INIZIO ANNO
FINE ANNO
DA
CLASSE
PRECEDE
NTE
Ripetenti
Totale
PROMOSSI
NON
PROMOSSI
RITIRATI
3^
13+2
da altro
istituto
1
16
10
5
1
4^
10
3
13
7
5
1
5^
7
2
9
CLASSE
6
3) PROFILO DELLA CLASSE
La classe 5ª sez. O ad indirizzo Elettronica e Telecomunicazioni è composta da nove allievi, dei
quali sette provenienti dalla classe 4ªO e due studente che hanno ripetuto la classe. Gli studenti, nel
corso del triennio, hanno frequentato le lezioni regolarmente ed hanno avuto sempre un
atteggiamento corretto nei rapporti con gli insegnanti. Non si sono verificati episodi disciplinari.
All’inizio dell’attuale anno scolastico la maggior parte degli alunni possedeva le conoscenze e le
competenze necessarie per affrontare i percorsi formativi di ogni singola disciplina, tuttavia,
l’impegno non sempre adeguato e una fase di revisione e studio personale a volte non appropriata,
ha fatto sì che al termine del primo periodo diversi studenti non registrassero risultati soddisfacenti.
Durante la seconda parte dell’anno scolastico l’impegno degli allievi e il loro profitto è lievemente
migliorato sia in termini di capacità di organizzazione ed esposizione dei contenuti. Per quanto
riguarda le capacità di progettare e operare, il miglioramento non è stato diffuso. L’interesse e la
partecipazione verso le diverse discipline, non sempre adeguati, sono disomogenei, e non sempre
riconducibili alla dicotomia tra area tecnica ed area comune.
La classe non è omogenea e si possono individuare tre gruppi:
•
Pochissimi studenti ben motivati hanno raggiunto un buon livello di preparazione
culturale, di competenze comunicative, progettuali e operative, dimostrando di saper
produrre elaborazioni personali dei problemi proposti, conseguendo complessivamente
risultati buoni o ottimi;
•
Altri, che hanno comunque ottenuto risultati sufficienti, hanno dimostrato una certa
lentezza nei ritmi di apprendimento teorico e nell'esecuzione del lavoro di laboratorio, da
addebitarsi in alcuni casi ad una rielaborazione personale discontinua e non sempre
approfondita, al metodo di studio spesso mnemonico ed all’interesse ed alla
partecipazione non adeguata;
•
Pochi alunni, pur manifestando lacune e incertezze in alcuni aspetti delle discipline, a
causa anche di un impegno incostante e non sempre adeguato, hanno conseguito un
profitto non pienamente sufficiente.
E’ da segnalare l’adesione della classe, durante il quarto ed il quinto anno, al progetto “Uso didattico
della robotica”, tale progetto è stato declinato secondo varie iniziative. In particolare, a gennaio
due alunni della classe hanno preso parte alle finali della Zero Robotics (bandita del MIT) tenutasi
presso la sede ESA in Olanda. A marzo, hanno preso parte alla Romecup, guadagnandosi la
qualificazione ai mondiali Robocup Junior nella categoria Soccer Open, ad Aprile hanno
partecipato alle gare della Rete Italiana per la Robocup Junior, ottenendo una menzione per la
documentazione presentata.
Va sottolineato, che alcuni studenti stanno conseguendo la certificazione informatica EIPASS
presso la nostra scuola, uno dei quali ha già conseguito la certificazione “sette moduli”.
Uno studente della classe, nell'anno scolastico 2011/2012 ha sostenuto e superato l'esame orale in
lingua inglese, livello B1(ente certificatore Trinity College London).
7
4) OBIETTIVI COGNITIVI COMUNI
CONOSCENZE
COMPETENZE
ABILITÀ
RISULTATO DELL'ASSIMILAZIONE DI INFORMAZIONI ATTRAVERSO L'APPRENDIMENTO. LE
CONOSCENZE SONO UN INSIEME DI FATTI, PRINCIPI, TEORIE E PRATICHE RELATIVE AD UN
SETTORE DI LAVORO O DI STUDIO.
COMPROVATA CAPACITÀ DI UTILIZZARE CONOSCENZE, ABILITÀ E CAPACITÀ
PERSONALI, SOCIALI E/O METODOLOGICHE, IN SITUAZIONI DI LAVORO O DI STUDIO
E NELLO SVILUPPO PROFESSIONALE E PERSONALE.
CAPACITÀ DI PORTARE A TERMINE COMPITI E DI RISOLVERE PROBLEMI APPLICANDO IN
MODO EFFICACE LE CONOSCENZE APPRESE
5) CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
VOTO
CONOSCENZE
COMPETENZE
10–9
ABILITA’
CONOSCENZE
8
COMPETENZE
ABILITA’
CONOSCENZE
COMPETENZE
7
-
ABILITA’
-
CONOSCENZE
-
COMPETENZE
6
ABILITA’
CONOSCENZE
COMPETENZE
5
ABILITA’
CONOSCENZE
4
-
COMPETENZE
ABILITA’
CRITERI
Conosce gli argomenti affrontati in maniera completa, articolata ed approfondita.
Applica le conoscenze in modo efficace, creativo e personale
Esegue del tutto autonomamente anche compiti molto complessi
Utilizza con particolare accuratezza le terminologie specifiche delle varie discipline
Collega con facilità conoscenze attinte da ambiti disciplinari diversi
Impiega un metodo di lavoro propositivo con apporti personali e di analisi critica
Si pone positivamente di fronte ai problemi cercando soluzioni adeguate per quelli
nuovi
Conosce con sicurezza quasi tutti gli argomenti affrontati rielaborandoli
autonomamente
Applica principi, regole e procedure autonomamente
Affronta in modo valido compiti anche complessi
Utilizza correttamente conoscenze e linguaggi per comunicare e risolvere quesiti
Manifesta una comprensione organica degli argomenti
Analizza i problemi in modo corretto
Sa affrontare situazioni nuove in maniera abbastanza autonoma
Conosce la maggior parte degli argomenti affrontati rielaborandoli autonomamente
Esegue correttamente compiti semplici
Affronta compiti più articolati commettendo qualche errore
Utilizza in modo adeguato, anche se semplice, il linguaggio specifico delle varie
discipline
Coglie gli aspetti fondamentali, ma incontra alcune difficoltà, nei collegamenti
interdisciplinari
Impiega consapevolmente i mezzi e le tecniche realizzative
E’ un esecutore diligente ed affidabile di semplice problematiche che affronta in modo
autonomo
Conosce nelle linee essenziali gli aspetti fondamentali degli argomenti
Se guidato utilizza le conoscenze acquisite senza commettere gravi errori
Esegue compiti semplici senza sostanziali errori
Impiega la terminologia specifica minima di ogni disciplina
Se guidato evidenzia sufficienti capacità di analisi, confronto e sintesi
Utilizza ed applica le tecniche operative, in modo adeguato, se pur poco personalizzato
Affronta con autonomia semplici problematiche di difficoltà non elevata
Conosce in maniera incerta e incompleta gli argomenti affrontati.
Ha difficoltà ad esprimere autonomamente i concetti appresi
Usa in maniera imprecisa i linguaggi specifici
Evidenzia una modesta componente operativa
Anche se guidato, utilizza con difficoltà concetti ed informazioni in situazioni pratiche
Ha un metodo di lavoro poco personale e, pertanto, poco efficace
Manifesta scarsa autonomia nell’individuazione dei problemi
Conosce in maniera frammentaria e gravemente lacunosa gli argomenti affrontati
Anche se guidato applica le conoscenze minime commettendo gravi errori
Comunica in modo stentato ed improprio
Evidenzia difficoltà nell’assimilazione e nell’esecuzione dei metodi operativi impartiti
Manifesta difficoltà nell’applicare le informazioni e nel classificarle ed ordinarle.
Analizza in maniera parziale ed occasionale problemi e situazioni
8
CONOSCENZE
COMPETENZE
3 -2-1
ABILITA’
Impiega in maniera inadeguata metodi, strumenti e tecniche
Non ha acquisito conoscenze nella pressoché totalità degli argomenti trattati
Non riesce ad applicare le conoscenze elementari eventualmente possedute
Commette gravi errori, anche se guidato, nell’esecuzione dei compiti più semplici
Comunica senza proprietà commettendo gravi errori
Ha prodotto lavori e/o verifiche parziali e assolutamente non sufficienti
Non riesce a cogliere le relazioni essenziali che legano tra loro fatti poco più che
elementari
- Non è in grado di impiegare metodi, strumenti e tecniche
-
Se necessario, le singole discipline preciseranno i criteri in coerenza con la presente formulazione
6) ULTERIORI CRITERI DI VALUTAZIONE
livello
Ottimo
5
Buono
4
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Suff.
3
•
•
•
•
•
Ins.
2
•
•
•
•
Grav. Ins. •
1
•
•
voto
10
1
a)
b)
c)
d)
e)
f)
IMPEGNO/PARTECIPAZIONE 1
Studia e svolge le esercitazioni domestiche con regolarità e precisione
Rispetta sempre le scadenze
Ordina e aggiorna sistematicamente il proprio materiale di lavoro (appunti etc.)
Interviene criticamente o si mostra comunque in grado di intervenire in modo
puntuale se richiesto
Studia svolge le esercitazioni domestiche con regolarità
Solo eccezionalmente risulta impreparato
Tiene ordinato il proprio materiale di lavoro con efficienza
Partecipa con richieste di chiarimenti e spiegazioni e interviene in modo pertinente
se richiesto
Studia svolge le esercitazioni domestiche pur con qualche limite di regolarità e/o
completezza
Per lo più rispetta le scadenze
Tiene ordinato il proprio materiale di lavoro, pur con qualche discontinuità e/o
imprecisione
Solo eccezionalmente non porta a scuola il materiale di lavoro
Segue di norma con attenzione le attività didattiche pur intervenendo raramente in
modo attivo
Studia e svolge le esercitazioni domestiche in modo incompleto e/o discontinuo o
non adeguato alle competenze / capacità
In più casi non rispetta le scadenze
Non mantiene ordinato il materiale di lavoro e/o in più casi non lo porta a scuola
Mostra la tendenza a distrarsi o interviene in modo non pertinente
Studia e svolge le esercitazioni domestiche in modo lacunoso ed approssimativo
Non rispetta le scadenze
Sovente non porta a scuola il materiale di lavoro
Si distrae frequentemente e/o assume atteggiamenti non cooperativi
CONDOTTA
scrupoloso rispetto del Regolamento scolastico;
comportamento maturo per responsabilità e collaborazione;
frequenza alle lezioni assidua;
vivo interesse e partecipazione attiva alle lezioni;
regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche;
ruolo propositivo all’interno della classe.
Non sono presenti richiami scritti, note o sanzioni.
Non tutti i descrittori debbono operare contemporaneamente alla definizione del giudizio (livello)
9
9
8
a)
b)
c)
d)
e)
f)
scrupoloso rispetto del Regolamento scolastico;
comportamento irreprensibile per responsabilità e collaborazione;
frequenza alle lezioni assidua;
costante interesse e partecipazione attiva alle lezioni;
regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche;
ruolo propositivo all’interno della classe.
Non sono presenti richiami scritti, note o sanzioni.
a)
b)
c)
d)
e)
rispetto del Regolamento scolastico;
comportamento buono per responsabilità e collaborazione;
frequenza alle lezioni normale;
buon interesse e partecipazione attiva alle lezioni;
proficuo svolgimento, nel complesso, delle consegne scolastiche.
Non sono presenti richiami scritti, note o sanzioni.
a)
b)
c)
d)
e)
rispetto del Regolamento scolastico;
comportamento accettabile per responsabilità e collaborazione;
frequenza alle lezioni normale;
discreto interesse e partecipazione alle lezioni;
sufficiente svolgimento delle consegne scolastiche;
Sono presenti annotazioni sul registro di classe per assenze ingiustificate, utilizzo scorretto di
attrezzature, macchinari, sussidi didattici, ma che comportano danni risarcibili e/o riparabili e/o per
lievi e circoscritte infrazioni al Regolamento scolastico.
E’ stato preso un provvedimento disciplinare, anche di sospensione, al quale è seguito un
ravvedimento da parte dello studente.
a)
b)
c)
d)
e)
comportamento incostante per responsabilità e collaborazione
disturbo del regolare svolgimento delle lezioni;
frequenza alle lezioni irregolare;
mediocre interesse e partecipazione passiva alle lezioni;
discontinuo svolgimento delle consegne scolastiche.
Sono presenti, e annotati sul registro di classe, reiterate infrazioni disciplinari e gravi
comportamenti per mancato rispetto della programmazione didattico – educativa della classe e
delle disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal Regolamento scolastico e/o per danni al
patrimonio della scuola.
E’ stato preso un provvedimento disciplinare di sospensione, al quale ha fatto seguito un
ravvedimento parziale da parte dello studente.
7
6
10
5
La condizione di incontenibile comportamento accentuatamente grave di uno studente è testimoniata
dal concorrere, nella stessa persona, di situazioni negative qui individuate:
a) grave inosservanza del Regolamento scolastico;
b) disturbo del regolare svolgimento delle lezioni;
c) frequenza alle lezioni altamente irregolare;
d) limitata attenzione e partecipazione alle attività scolastiche;
e) svolgimento spesso disatteso dei compiti assegnati;
f) comportamento scorretto nel rapporto con personale scolastico e/o compagni;
g) comportamento irresponsabile durante viaggi e visite di istruzione.
Sono presenti, e annotati sul registro di classe, reiterate infrazioni disciplinari e gravi
comportamenti che violino la dignità e il rispetto della persona umana o che determinino una
concreta situazione di pericolo per l’incolumità delle persone e /o per atti di vandalismo.
E’ stato preso un provvedimento disciplinare (sospensione), al quale non ha fatto seguito
alcun ravvedimento da parte dello studente.
È stato deliberato l’allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica per un periodo
superiore ai 15 gg., in conseguenza di comportamenti particolarmente gravi, anche con
valenza di reato, essendo o lesivi della dignità personale (violenza, minacce etc,) o della
sicurezza delle persone (incendio, allagamento etc.), senza che lo studente abbia
successivamente dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti di comportamento
È stato oggetto di allontanamento/i dalla comunità scolastica anche per periodi inferiori ai
15 gg. per reiterati infrazioni del Regolamento di Istituto relative al corretto utilizzo di
strutture e attrezzature, alla correttezza di comportamento nei confronti del Personale e/o
dei compagni, all’osservanza delle disposizioni di sicurezza, senza che lo studente abbia
successivamente dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti di comportamento
11
7) ATTIVITÀ DIDATTICHE PARTICOLARI
(Progetti, attività o iniziative culturali, tirocini o stages)
7.1) PROGETTO: USO DIDATTICO DELLA ROBOTICA
7.1.1 ) Introduzione
L’IIS Marconi Galletti è membro fondatore ed attuale capofila della Rete italiana per la Robo Cup
Junior. In questo contesto vengono proposte alcune attività correlate a tale rete. Il progetto si
propone la finalità di avvicinare lo studente a temi tecnologici correlati alla robotica, attraverso un
approccio stimolante e non accademico.
L’uso didattico della robotica è quindi uno strumento che opera più in direzione dei metodi e dei
comportamenti professionali, che dei contenuti e si pone come lo strumento privilegiato per
perseguire gli obiettivi generali relativi alle “capacità” e al “saper essere”, oltre che fornire stimoli
motivazionali che sono propri della robotica. In particolare si vogliono perseguire i seguenti
obiettivi:
Specifici:
• Conoscere i principi dell’automazione.
• Conoscere il funzionamento di sensori ed attuatori impiegati.
• Sapere redigere un programma di automazione completo mediante un linguaggio di
programmazione.
Trasversali:
• Motivare gli studenti.
• Orientare gli studenti verso le discipline tecnico scientifiche.
• Sviluppare l’attitudine al lavoro in equipe.
• Acquisire capacità operative legate a situazioni complesse.
• Sviluppare capacità di sintesi legata alla presentazione del progetto.
7.1.2) Natura del progetto
Attività orientata alla partecipazione alla RoboCupJunior, basata sia sull’impiego di kit robotica
esistenti, sia sulla prototipazione e lo sviluppo autonomo del robot. La Robo Cup Junior (RCJ) si
fonda su una competizione di livello internazionale e si propone come organizzatrice della fase
nazionale che per il 2012 si è svolta a Roma dal 20 al 22 Marzo per la categoria soccer ed a
Pescara dal 17 al 20 Aprile per le categorie dance e rescue.
Il progetto è articolato sia sul piano curriculare che extracurriculare. Per questa classe, la fase
curriculare ha interessato la disciplina T.D.P. mentre alla fase extracurriculare hanno aderito dei
studenti, suddivisi in tre specialità: soccer open e rescue. Nella categoria soccer open, la squadra
dell’istituto, che include due studenti della classe, si è classificata al terzo posto, guadagnandosi la
qualificazione ai campionati mondiali Robocup Junior che si svolgeranno a Giugno ad
Eindhoven.
Per la categoria soccer il regolamento prevede l’impiego di due calciatori per ogni squadra,
l’obiettivo è di catturare una palla munita di Led IR e mandarla in goal. I due calciatori “open”
sono stati sviluppati in totale autocostruzione basandosi su una scheda madre programmata in
assembly. La specialità rescue prevede un percorso da seguire con ostacoli da superare, il robot è
auto costruito, anche in questo caso la scheda madre è programmata in assembly. Quest’anno inoltre
l’istituto ha partecipato alla Zero Robotics (bandita dal MIT) e la squadra che includeva due
studenti della classe, si è classificata al quarto posto alla finale europea svoltasi a Gennaio presso
la sede ESA in Olanda.
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Per il tipo di articolazione prevista, il progetto prevede una continuazione nella quale vi è un
ricambio di studenti che segue il naturale percorso scolastico. Lavorando su gruppi misti, gli
studenti più esperti, che hanno già preso parte alle attività, operano da tutor sui nuovi, rendendo
ancora più efficace il percorso di lavoro di gruppo.
Alla base dell’attività vi è la metodologia del problem solving applicato al lavoro di progettazione.
La partecipazione al progetto è articolata mediante gruppi di livello, in dipendenza della
preparazione iniziale. A tale scopo sono individuate le tecnologie ed i linguaggi di programmazione
idonei, nonché la specialità robotica da affrontare, in dipendenza dalla complessità
dell’automazione richiesta. Ogni gruppo è orientato ad una particolare specialità robotica: rescue,
dance e soccer.
Il progetto si articola in fasi, alle quali prenderanno parte gruppi diversi, in base al livello ed alla
specialità.
Partendo dal problema pratico, si sviluppa il progetto, scegliendo attuatori adeguati, ed
individuando il diagramma di flusso per il programma di controllo. Si conclude con la realizzazione
del prototipo e la produzione e pubblicazione di un ipertesto.
7.3) PARTECIPAZIONE AD ATTIVITA’ CULTURALI O ALTRE INIZIATIVE
7.3.1) TIROCINI/STAGES
Alcuni alunni di questa classe, al 4° anno scolastico hanno svolto due settimane di stage didattico
presso aziende della provincia del V.C.O.
All’inizio di quest’anno gli allievi hanno discusso le proprie esperienza in classe e redatto una
relazione finale di fine stage.
I relativi attestati sono conservati nel fascicolo personale di ciascun allievo.
Questa iniziativa nasce nell’ottica di favorire i primi contatti con la realtà produttiva del territorio.
Tali attività sono volte a favorire la contestualizzazione dei saperi che si sono appresi o che si
stanno apprendendo.
13
8) ATTIVITÀ DIDATTICA DELLE DISCIPLINE
DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:
Italiano
Alessandra Scateni
1 PROFILO DELLA CLASSE
La classe, di otto elementi, nel corso degli anni ha subito parecchi avvicendamenti di insegnanti e
ridimensionamenti del corpo studentesco; ciò ha fortemente condizionato l’entusiasmo e la
partecipazione. A parte qualche caso sporadico, quasi la totalità del corpo studentesco risulta spesso
scollata dal contesto classe, incapace di interagire e dimostrare interessamento al di la degli
indispensabili doveri legati necessari compiti relativi ad interrogazioni. .Il lavoro svolto a casa,
nella maggior parte dei casi, si è rivelato spesso insufficiente, o limitato a nozioni essenziali. Da
ciò ne risulta che, solo un esiguo gruppo, formato da studenti diligenti, il cui lavoro casalingo è di
mero consolidamento delle competenze acquisite con l’apporto e la guida dell’insegnante e che può
contare su un adeguato supporto di conoscenze pregresse, ottiene risultati pienamente soddisfacenti;
gli altri si rivelano più propensi alla conoscenza libresca, che alla reale acquisizione delle tematiche
trattate. L’apprendimento di tipo mnemonico caratterizza coloro che concentrano la rielaborazione
individuale solo in prossimità delle verifiche. I tempi di apprendimento sono dilatati, rispetto alla
programmazione iniziale, per aver dovuto, all’inizino d’anno, recuperare contenuti non svolti
precedentemente, è stato, quindi, difficile effettuare tutto il percorso preventivato. È evidente che
questa situazione interferisca, a volte in modo pesante, sul rendimento del profitto. Si può affermare
che in questa disciplina solo un paio di alunni presentano una discreta, e in alcuni casi anche buona
conoscenza della materia. Quest’ultimi sono in grado di esporre- spiegare in modo corretto,
appropriato, chiaro, impiegando conoscenze e strumenti di analisi dei testi, sanno formulare idee e
giudizi argomentati, abbozzano una certa capacità interpretativa, sforzandosi di mettere in
relazione: testi e autori.
Un secondo gruppo più consistente detiene una conoscenza più approssimativa degli argomenti di
studio, in alcuni casi tali risultati sono da addebitarsi esclusivamente a una rielaborazione
personale discontinua e non sempre approfondita, in altri, invece, ad oggettive difficoltà, errato
metodo di studio e lacune pregresse; questi incontrano difficoltà: nell’esporre, formulare idee,
interpretare, contestualizzare, mettere in relazione, ottengono, ciononostante, una quasi sufficienza.
Diversa è la situazione, per un paio di alunni, che sembrano aver abbandonato interesse e
partecipazione avviati verso un rendimento gravemente insufficiente.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
CONOSCENZE Saper esporre con pertinenza, correttezza e ricchezza dei contenuti e dei riferimenti
COMPETENZE Essere in grado di impiegare: correttezza linguistica, proprietà lessicale,chiarezza ed
efficacia espositiva e testuale
Saper: comprendere testi,formulare sviluppo e coerenza
ABILITA’
dell’argomentazione,formulare collegamenti
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Dal punto di vista metodologico la lezione interattiva è quella più utilizzata, corredata talvolta da
presentazioni multimediali realizzate dall’insegnante; quando possibile, si tengono dibattiti sui
contenuti didattici e su temi di interesse e di attualità.
14
Nell’approccio ad ogni argomento si precisano sempre i contenuti e le conoscenze pregresse
indispensabili alle nuove acquisizioni, richiamandole quando necessario.
Per quanto concerne i sussidi didattici, il testo in adozione è supportato da appunti e fotocopie
fornite dall’insegnante, per approfondire alcuni argomenti. Si fa, inoltre, ricorso a strumenti di tipo
iconografico e sussidi audiovisivi per la visione di documenti storici.
4) FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Per verificare il processo di apprendimento, oltre a testare i ragazzi facendoli partecipare attivamente
al lavoro didattico tramite colloqui e discussioni in classe, si effettuano verifiche orali in itinere,
verifiche sommative semistrutturate, (domande aperte, quesiti a risposta singola, a scelta multipla,
completamento, costruzione di mappe concettuali), svolgimento di temi, redazione di saggi, nonché
verifiche orali.
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
Si adottano i CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO (definiti in relazione agli OBIETTIVI COGNITIVI)
approvati dal Collegio dei Docenti e indicati nel POF.
Le valutazioni tengono conto:
della pertinenza alla richiesta
della ricchezza e completezza dei contenuti
della correttezza e organicità dell’esposizione
della conoscenza del lessico specifico
Oltre ai processi di apprendimento ed ai livelli di maturazione raggiunti e messi in atto
nell’esecuzione delle prove, si considerano i mezzi di valutazione la partecipazione all’attività
scolastica, la disponibilità verso la disciplina, la progressione nell’apprendimento, la costanza e
l’impegno profuso nella rielaborazione personale.
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
TITOLO U.A.
OBIETTIVI
TEMPI
Realizzazione di: Analisi di testi letterari ed
1. PRODUZIONE
25
SCRITTA E TIPOLOGIE espositivo/argomentativi Testi argomentativi (Saggio breve TESTUALI
tipol. esame - e tema) •
Approfondimento strumenti per
l'analisi, schedatura e contestualizzazione dei testi poetici e
narrativi letterari
2. LEOPARDI
(COMPLETAMENTO
DELL’ULTIMA UNITÀ
DELLO SCORSO ANNO
SCOLASTICO)
CULTURA E
LETTERATURA NEL
SECONDO
800
LEOPARDI
La visione del vivere: il pessimismo cosmico La
concezione della lirica e la poetica dell'indefinito
Operette Morali / Canti
•
La cultura del positivismo: scientismo,
evoluzionismo, determinismo
•
Poetica del Naturalismo - romanzo
sperimentale tra documento e denuncia
-•
VERGA - il Verismo:
temi: determinismo e pessimismo conservatore
poetica e tecniche narrative:
impersonalità e artificio della regressione
•
CARDUCCI: tra nostalgia dell'eroico,
nazionalismo, autobiografismo
15
25
3. DECADENTISMO (i): Crisi del Positivismo nella cultura europea: irrazionalismo,
scoperta dell'inconscio, paura
CRISI DELLA
del futuro Tendenze della cultura italiana del primo 900:
vitalismo e culto della violenza, antiparlamentarismo,
CULTURA E
nazionalismo imperialista
TENDENZE
La letteratura in Europa: Estetismo e Simbolismo
LETTERARIE
l'estetismo - l'arte come valore assoluto la narrativa: tipi
esemplari - l'esteta, l'inetto, il superuomo la lirica - il
simbolismo francese: poesia come creazione di simboli /
rinnovamento del linguaggio: simbolo, analogia, musica
•
D'ANNUNZIO: l'opera come antologia del
4. DECADENTISMO
decadentismo: vitalismo/estetismo, superomismo
(II): LA
antidemocratico, simbolismo Alcyone: metamorfosi e
sentimento panico
LETTERATURA
. PASCOLI:
visione del vivere: paura del mondo e
ITALIANA DEL PRIMO ripiegamento intimistico poetica: lo sguardo del
fanciullo - impressionismo e simbolismo temi: la natura
900
come repertorio simbolico, il nido, i morti linguaggio:
analogie e simboli, essenzialità sintattica .
PARTE ATTUALMENTE TRATTATA:
_ Svevo:
Vita, pensiero e opere
. Zeno
La poetica della malattia,
analisi di parti dell'opera,
. • PIRANDELLO: La poetica: l'umorismo La
condizione umana: caso, soggettivismo, maschera e vita
/ incomunicabilità e solitudine, senso dell'assurdo e pietà
La rivoluzione del teatro (cenni)
5. PARTE
PRESUMIBIL
MENTE DA
TRATTARE
PRIMA DELLA FINE
DELL'ANNO
Tra le due guerre
11 concetto di Avanguardia e cenni su Futuristi,
Crepuscolari, Vociani
•
UNGARETTI L 'Allegria: la poesia pura
MONTALE:
la poetica "negativa" e
•
antieloquente, il male di vivere e la ricerca di un senso, il
simbolismo: il paesaggio, l'occasione, gli oggetti, la donna
•
SABA il linguaggio: l'estraneità alle
sperimentazioni e la chiarezza i temi: umana simpatia
per il quotidiano e doloroso amore della vita
Allegato: Scheda valutazione I° prova
16
15
20
Esame di Stato anno scolastico 2012/13
PRIMA PROVA
CANDIDATO …………………………………………………………………………..
TIPOLOGIA DELLA PROVA SCELTA DAL CANDIDATO
Tipologia
Tipologia
Tipologia
Tipologia
A
B:
C
D
ambito B1
ambito B2
ambito B3
ambito B4
(pertinenza, correttezza e ricchezza dei contenuti e dei riferimenti)
Conoscenze ampie e approfondite
Conoscenze esaurienti
Conoscenze corrette degli aspetti principali
Conoscenze incomplete o superficiali o errate
Gravemente errato o lacunoso o scarsamente pertinente
punteggio (da 1 a 5): …….
(correttezza linguistica / proprietà lessicale / chiarezza ed efficacia espositiva e testuale)
Ortografia, punteggiatura, morfosintassi accurate
Ortografia, punteggiatura, morfosintassi corrette (solo imperfezioni)
Ortografia, sintassi, punteggiatura nel complesso corrette, pur con qualche errore
Errori significativi e ripetuti di ortografia e/o sintassi e/o punteggiatura
Gravi errori linguistici rendono difficoltosa la comprensione
punteggio (da 1 a 5): …….
Espone con precisione lessicale ed efficacia testuale
Espone in modo chiaro e appropriato
Espone in modo complessivamente chiaro anche se non sempre appropriato e/o efficace
Espone con passaggi confusi e/o scarsamente strutturati e/o improprietà lessicali
Espone in modo frammentario, globalmente confuso e improprio
punteggio (da 1 a 5): …….
(comprensione testi / sviluppo e coerenza dell'argomentazione / collegamenti )
Formula e sviluppa idee – interpretazioni – giudizi – raffronti in modo esauriente ed efficacemente argomentato
Formula e sviluppa idee – interpretazioni – giudizi – raffronti e li motiva in modo coerente
Formula idee – interpretazioni – giudizi – raffronti motivandoli parzialmente
Formula e sviluppa idee – interpretazioni – giudizi – raffronti in modo approssimativo o parzialmente non
coerente o non pertinente
Formula e sviluppa idee – interpretazioni – giudizi – raffronti in modo lacunoso o non coerente o non
pertinente
LA COMMISSIONE assegna il voto ……………su 15
I commissari (firme):
17
DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:
STORIA
ALESSANDRA SCATENI
1. PROFILO DELLA CLASSE
Questa classe, formata da otto studenti, si è rivelata,nella maggior parte dei casi,sufficientemente
interessata e partecipe alle varie attività proposte nello studio della storia.
Un gruppo, formato da allievi abbastanza diligenti, si è impegnato in modo costante nella
rielaborazione individuale, anche se si è rivelato, poi, attento ad una acquisizione legata alla
conoscenza fine a se stessa, piuttosto che alle tematiche che la materia suscita; un altro era piuttosto
legato ad un apprendimento di tipo mnemonico e incontrava difficoltà nell’utilizzo della
terminologia specifica.
Diversi alunni dimostravano tempi di apprendimento piuttosto lunghi, non sorretti da una costante
elaborazione casalinga, cosa che ha pregiudicato lo svolgimento del programma, facendo segnare il
passo rispetto alla programmazione predisposta all’inizio.
Al termine dell’anno scolastico si può affermare che due o tre alunni presentano una discreta
conoscenza della materia, hanno compreso i fondamenti e le istituzioni della vita sociale, civile e
politica dei periodi studiati, sono in grado di relazionare con più o meno sufficiente chiarezza e
competenza linguistica, sanno individuare autonomamente rapporti di causalità, interazione,
continuità e frattura.
Tre alunni hanno registrato risultati mediamente sufficienti, anche se hanno conoscenze, piuttosto
approssimative degli eventi storici analizzati, per lacune pregresse, ma anche a causa di una
rielaborazione personale discontinua e non sempre approfondita; qualcuno incontra ancora
difficoltà nella problematizzazione e non sa esporre con chiarezza gli argomenti studiati.
Un impegno troppo saltuario e, in alcuni casi, anche la sporadica partecipazione alle lezioni, ha
pesantemente condizionato il rendimento di un allievo, il quale non ha appreso neanche gli aspetti
salienti degli argomenti trattati.
2. OBIETTIVO DELLA DISCIPLINA
L’obiettivo è quello di aiutare lo studente a ricostruire i diversi modi e ambiti nei quali la storia
dall’Ottocento ai giorni nostri si è svolta.
Questo per stimolare verso il senso di concretezza e rendere capaci di individuare nel passato ciò
che può aiutare a comprendere le luci e le ombre del presente.
Le attività didattiche sono volte a far sì che il discente prenda consapevolezza del proprio
“apprendere” e insieme del proprio “metodo per apprendere”, verificandone l’efficacia.
Presumibilmente egli formerà progressivamente una serie di competenze, tra cui la fondamentale:
quella critica.
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Dal punto di vista metodologico è stata privilegiata la lezione interattiva; sono stati svolti dibattiti sui
contenuti didattici e su temi di interesse e di attualità, quando possibile.
Nell’approccio ad ogni argomento sono stati sempre specificati i contenuti e le conoscenze pregresse
indispensabili alle nuove acquisizioni, richiamandoli quando necessario.
Per quanto concerne i sussidi didattici, il testo in adozione è stato supportato da appunti e fotocopie
fornite dall’insegnante, per approfondire alcuni argomenti. Si è inoltre talvolta fatto ricorso a strumenti
di tipo iconografico e sussidi audiovisivi per la visione di documenti storici.
18
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Per verificare il processo di apprendimento, oltre a far partecipare attivamente i ragazzi al lavoro didattico
sono state effettuate verifiche orali per sottoporre a controllo il profitto scolastico in itinere, e verifiche scritte
al termine di ogni unità di apprendimento ( quesiti a risposta singola, a scelta multipla, domande aperte,
trattazione sintetica di argomenti, costruzione di mappe concettuali).Sono state attuate verifiche di recupero in
caso di insufficienza negli scrutini interperiodali, come da normativa vigente, mediante prove scritte
semistrutturate.
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
Sono stati adottati i CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO (definiti in relazione agli OBIETTIVI
COGNITIVI) approvati dal Collegio dei Docenti e indicati nel POF.
Oltre ai processi di apprendimento ed ai livelli di maturazione raggiunti e messi in atto
nell’esecuzione delle prove, sono considerati mezzi di valutazione la partecipazione all’attività
scolastica, la disponibilità verso la disciplina, la progressione nell’apprendimento, la costanza e
l’impegno profuso nella rielaborazione personale.
6. PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
Il programma svolto e quello che si presume sarà effettuato prima della fine dell’anno ha tenuto
presente le indicazioni stabilite ad inizio anno:
TITOLO UA
Appendice dell’anno
precedente:
La prima metà dell’800
Industrializzazione e
restaurazione
CONTENUTI
L’età della Restaurazione:
-Il Congresso di Vienna-legittimità, equilibrio,
assolutismo
-Le dottrine liberale e democratica
La questione nazionale italiana negli anni
Trenta e Quaranta
Industrializzazione in Europa
La questione sociale
Le rivoluzioni del 1948
•
19
TEMPI
Sedici ore
1. Le grandi
trasformazioni politiche
ed economiche della
seconda meta'
dell'Ottocento
2. LAGRANDE
GUERRA E LA
RIVOLUZIONE
SOVIETICA
3. LA CRISI
dell'Europa
4. L'età dei totalitarismi.
A
5. La 2 guerra
mondiale(ultimo
programma che verrà
effettuato)
• La lunga depressione: cause.
L'imperialismo: le potenze imperialiste,
giustificazioni ideologiche e interpretazioni
storiografiche del fenomeno.
La seconda rivoluzione industriale: innovazioni
tecnologiche, organizzazione scientifica del
lavoro, capitalismo monopolistico.
L ‘ avvio della società di massa:Cambiamenti
sociali e politici
Venticinque ore
Il contesto internazionale tra il 1850 e il 1870.
Il processo di unificazione tedesca.
L’ unificazione italiana: 1850-1860: la politica
di Cavour, la seconda guerra di indipendenza, l’
impresa dei Mille.
• La costruzione dello stato unitario: i governi
della Destra storica.
• I governi della Sinistra: dalle riforme di De
Pretis all’ autoritarismo di Crispi
La crisi di fine secolo.
• II contesto politico internazionale tra fine 800
primi 900
• Le cause della Prima Guerra Mondiale e lo
scoppio del conflitto
• L'Italia dal riformismo giolittiano all'ingresso
in guerra
• Eventi e novità del conflitto: guerra di
trincea - di massa – totale
• 1 trattati di pace
Venti ore
• La rivoluzione sovietica e la costruzione
dell'URSS (1918/1928):
- La situazione del paese alla vigilia della
guerra / La Rivoluzione di Febbraio / la
Rivoluzione di Ottobre / La Guerra civile e
l'organizzazione dello stato autoritario / II
conflitto di potere tra Trotskij e Stalin
• II nuovo ordine internazionale in Europa
• La crisi delle potenze europee: crisi
economica, conflitti sociali e politici, avvio della
decolonizzazione
• L'Italia dallo stato liberale al fascismo:
biennio rosso, agitazioni nazionaliste, scissione
socialista, movimento fascista e squadrismo,
Quindici ore
primo governo Mussolini, delitto Matteotti e
costruzione dello stato fascista
• La crisi economica del 29: i motivi /
le risposte: protezionismo, New Deal,
imperialismo
• II Fascismo italiano: la "modernizzazione
autoritaria" / la politica estera: la guerra d'Etiopia
e l'Asse col Nazismo / interpretazioni del
fascismo italiano
ARGOMENTO IN FASE DI SVOLGIMENTO:
• La Germania nazista:
• L'ideologia nazista: II concetto di
totalitarismo 1 dalla presa di potere allo
stato razziale / fondamenti ideologici
dell'antisemitismo nazista / la Shoah / la
politica estera: riarmo ed espansionismo ad
Est
• L'URSS di Stalin: industrializzazione forzata
/ totalitarismo stalinista / politica sociale
• I regimi nazifascisti in Europa e la guerra
civile spagnola
20
• La Seconda Guerra Mondiale: Iniziali
successi tedeschi / Mondializzazione del
conflitto /
Svolta della guerra: El Alamein, Stalingrado,
Midway / Avanzata sovietica e sbarco in
Normandia - la resa tedesca /
Bombardamento atomico del Giappone
• Le vicende italiane: Dall'ingresso in guerra
allo sbarco alleato in Sicilia / La caduta di
Mussolini / L'8 settembre / la Resistenza e i
governi di CLN
21
DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:
INGLESE
Rosanna Orlando
1. PROFILO DELLA CLASSE
La classe quinta O è composta da 9 alunni suddivisi in due livelli di apprendimento. Gli allievi
appartenenti al primo livello possiedono una buona conoscenza della lingua in tutte le abilità
previste (listening, speaking, writing, reading). Dimostrano padronanza della micro lingua legata a
definizioni e termini specifici del settore e inoltre hanno sviluppato un proprio metodo di studio.
Gli studenti di questo gruppo hanno dimostrato una partecipazione attiva, unita ad un interesse e
un impegno sempre costante. Il secondo gruppo di studenti ha grosse lacune dovute sia a carenze
morfosintattiche pregresse sia allo scarso impegno, soprattutto nello studio a casa; invece è
sufficientemente adeguata la partecipazione in classe. Il metodo di studio della maggior parte degli
studenti di questo secondo gruppo risulta ancora mnemonico e solo qualcuno di loro ha sviluppato
capacità di rielaborazione autonoma delle tematiche affrontate. L’esposizione mnemonica dei
contenuti appresi è comunque sufficientemente chiara e ordinata.
Nel complesso la classe ha partecipato alle varie attività raggiungendo risultati positivi nel dialogo
educativo.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
Sviluppo delle quattro abilità linguistiche: listening, speaking, reading, writing, ai fini della
comunicazione sia scritta che orale.
L’acquisizione di saperi e di saper fare, culturali e interculturali, per interagire in modo appropriato
in ogni situazione comunicativa.
L’acquisizione delle conoscenze della microlingua per sapere leggere , capire e rielaborare testi
settoriali.
L’analisi e la contestualizzazione dei testi attraverso la conoscenza e l’utilizzazione dei metodi e
degli strumenti fondamentali per l’interpretazione dei brani tecnici.
Il saper istituire confronti ragionati tra aspetti e contenuti tematici.
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Il raggiungimento degli obiettivi prefissati avviene sia attraverso il potenziamento delle quattro
abilità di base integrate, sia attraverso l’inserimento di nuovi brani tecnici al fine di far acquisire
agli studenti capacità e competenze adeguate. Continuo il richiamo all’importanza dell’accuratezza
formale, con esercizi di tipo grammaticale- traduttivo, come pure al possesso di abilità di lettura,
analisi e sintesi rispetto ai brani studiati.
Gli approfondimenti grammaticali hanno privilegiato il metodo Funzionale – Comunicativo,
mirando all’adempimento di compiti e alla simulazione di contesti reali, privilegiando le abilità
audio-orali. In questa fase l’attività didattica si è articolata in lavori individuali e,o in coppia. Gli
esercizi, oltre all’attività di memorizzazione del lessico e delle strutture, sono stati utilizzati per il
rinforzo e l’ampliamento della lingua.
Gli strumenti utilizzati sono: libri di testo, fotocopie, cd, dizionari monolingue e bilingue, computer
e software didattico, laboratorio linguistico.
22
Libri adottati:
•
•
•
•
English in Mind 2 ( Student’s book ) + Workbook 2 and Companion Book - Loescher
Working with Grammar Gold edition - Longman
Gear up - Il capitello
Active Study Dictionary Longman
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Si è verificato il possesso delle quattro abilità attraverso verifiche quotidiane e compiti in classe
alla fine di ogni unità di apprendimento.
Per la misurazione della produzione scritta si è tenuto conto dei seguenti parametri: lessico,
correttezza formale (morfologia, sintassi, ortografia, punteggiatura), informazioni/contenuti,
strutturazione, coesione, esposizione, efficacia comunicativa.
Per la misurazione della produzione orale si è tenuto conto dell’espressione circa il contenuto
tecnico dei testi, la capacità di interagire, l’efficacia comunicativa. La valutazione quadrimestrale e
finale è stata basata oltre che sull’apprendimento anche sull’osservazione dei seguenti parametri:
frequenza, comportamento e partecipazione in classe, lavoro in classe, lavoro autonomo,
organizzazione dei materiali d’apprendimento, progressi rispetto ai livelli di partenza.
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
La misurazione del profitto si articola su sei livelli ognuno dei quali è diviso per conoscenze,
capacità ed abilità.
VOTO
9 – 10
CRITERI
CONOSCENZE
(A)
COMPETENZE
ABILITA’
7 –8
CONOSCENZE
(B)
COMPETENZE
ABILITA’
•
•
Conosce i contenuti in maniera completa.
Conosce correttamente la grammatica, ha buona padronanza
del lessico, l’ortografia è corretta.
• Comprende e rielabora il testo / messaggio scritto e /o orale
in maniera completa e coerente.
• Sa esprimersi in modo scorrevole senza pause ed esitazioni,
con buona pronuncia e intonazione.
• Sa produrre un’opera personale o sviluppare un progetto
mostrando elevate capacità elaborative e critiche.
•
•
Conosce i contenuti non sempre in modo completo.
Conosce la grammatica, ha una conoscenza del lessico
abbastanza appropriata e l’ortografia è abbastanza corretta.
• Comprende il testo / messaggio scritto e / o orale
globalmente ma non in tutti i dettagli.
• Sa esprimersi in modo abbastanza scorrevole
•
Sa produrre un’opera personale o sviluppare un progetto
mostrando buone capacità logiche e discrete capacità
23
rielaborative.
6
CONOSCENZE
(C)
COMPETENZE
ABILITA’
5
CONOSCENZE
D
COMPETENZE
ABILITA’
4
•
•
Conosce i contenuti in modo sufficientemente completo.
Conosce la grammatica in modo sufficiente, ha una
conoscenza del lessico non sempre appropriata e l’ortografia
non è sempre corretta.
• Comprende il testo / messaggio scritto e/o orale
globalmente e in alcuni dettagli.
• Si esprime con pause ed interruzioni, con qualche errore di
pronuncia e di intonazione.
• Sa impiegare parzialmente conoscenze e competenze con
qualche incertezza logica e rielaborativa
•
•
Conosce i contenuti in modo sufficiente.
Conosce la grammatica e il lessico in modo limitato,
l’ortografia è spesso scorretta.
• Comprende parzialmente il testo / messaggio scritto e /o
orale.
• Si esprime con frequenti pause, esitazioni ed errori di
pronuncia e di intonazione.
• Impiega le conoscenze e le competenze in modo limitato,
evidenziando carenze nella rielaborazione logico-critica.
CONOSCENZE
•
•
COMPETENZE
•
E
•
1 – 2 -3
ABILITA’
•
CONOSCENZE
•
•
COMPETENZE
•
•
•
F
ABILITA’
Conosce i contenuti in modo scarso e non coerente.
Conosce la grammatica e il lessico in modo scarso e
limitato, l’ortografia è molto scorretta.
Non comprende la maggior parte del testo / messaggio
scritto e /o orale.
Si esprime con molte pause e gravi errori di pronuncia e di
intonazione.
Mostra carenze e lacune gravi logico – elaborative anche
per le conoscenze e competenze gravemente inadeguate.
Conosce solo poche parti dei contenuti.
Conosce la grammatica e il lessico in modo molto scarso e
limitato. Gli errori di ortografia impediscono di cogliere il
significato.
Non comprende il testo / messaggio scritto e /o orale.
Si esprime a monosillabi.
La mancanza di conoscenze e competenze non consente che
emergano capacità logico – elaborative e critiche.
24
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
TITOLO UA
Unit 1
The second Industrial
Revolution
Unit 2
Systems and
Automation
Unit 3
Robotics
Unit 4
Integrated Circuits
(ICs) and
microprocessors
Unit 5
The Internet:
online
communication
Unit 6
The Internet:
online services
Unit 7
The Internet:
online shopping
CONTENUTI
ABILITA’
TEMPO (in ore)
Factory organization in
the 19th century.
The scientific
management era.
Taylorism.
Talking and writing
about industry and work
organization
18/20
What is a system in
technology?
Automation.
Automated systems
applications.
Describing simple
systems.
10/12
Talking, summarizing
and writing about the
topic.
Robotics.
The robotic arm.
Industrial robot
programming methods.
What is an integrated
circuits?
Making a chip.
Microprocessors.
What is the Internet?
The World Wide
Web.
The VoIP
technology.
The Internet
services.
Blogging: a popular
Internet activity.
The Internet
technologies.
What is electronic
commerce.
Online shopping
25
6/8
Talking, summarizing
and writing about the
topic.
6/8
Talking, summarizing
and writing about the
topic.
6/8
Talking, summarizing
and writing about the
topic.
6/8
Talking, summarizing
and writing about the
topic.
4/6
DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:
Economia industriale ed elementi di diritto
GIUSEPPE RAGO
1. PROFILO DELLA CLASSE
La condotta degli alunni della classe 5 si è sempre mantenuta su livelli di correttezza.
Gli alunni della 5 hanno dimostrato un discreto interesse per la disciplina, l’attenzione è stata
adeguata ed anche la partecipazione alle attività didattiche si è rivelata positiva. L’impegno e
l’applicazione sono stati adeguati, gli obiettivi programmati sono stati raggiunti con discreti
risultati. Il profitto si è rivelato buono per alcuni , più che sufficiente e appena sufficiente per altri.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
Al termine del corso gli studenti dovranno essere in grado di cogliere la dimensione economica dei
problemi e interpretare il funzionamento del sistema economico industriale utilizzando un
linguaggio tecnico appropriato, avvalendosi delle conoscenze giuridico-economiche acquisite nel
corso del biennio ed integrate nel quattro anno.
Nello specifico degli obiettivi prefissati con la programmazione di quest’anno gli alunni dovranno
riuscire a differenziare i concetti di azienda, impresa ed imprenditore, individuare le diverse forme
di società ed illustrare le caratteristiche che le contraddistinguono, riconoscere i diversi tipi di
rapporto di lavoro con i diritti e gli obblighi riconducibili alle parti, conoscere le principali
problematiche connesse al sistema azienda e possedere una visione globale delle operazioni di
gestione connesse all’attività aziendale.
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Per l’attività didattica è stata utilizzata prevalentemente la lezione frontale - partecipata.
Le lezioni sono state svolte seguendo il libro di testo (“Diritto ed economia industriale” di CrocettiFici, ed. Tramontana) , per la parte riguardante il diritto societario il testo è stato integrato da
appunti.
Il programma è stato suddiviso in unità didattiche cercando di fare collegamenti tra le unità di
diritto ed economia e partendo, la ove possibile, dalle esperienze personali e lavorative degli alunni.
Nel secondo periodo ho messo in atto numerose attività di recupero sia scritte che orali in modo da
poter consentire a molti alunni non pienamente sufficienti di conseguire un profitto adeguato alla
sufficienza. A seguito di tale scelta didattica il Titolo UD5 non è stato completato come previsto
nella programmazione iniziale.
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Durante lo svolgimento delle diverse unità didattiche si è proceduto a verifiche formative e
sommative scritte (semistrutturate) programmate e nell’ultimo periodo a verifiche orali individuali.
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
Per la misurazione del profitto sono stati adottati i criteri approvati dal Collegio dei Docenti.
26
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
Titolo UD
L'imprenditore e l'impresa
L'azienda
Le società
L’attività economica,
l’azienda e la sua
organizzazione
Il contratto di lavoro
La gestione dell’impresa
CLASSI QUINTE: CONOSCENZE
Contenuti
La nozione giuridica di imprenditore. L’impresa:
classificazione delle imprese, impresa privata e
pubblica.Il piccolo imprenditore e il suo statuto.
L’artigiano. L’imprenditore agricolo. L’imprenditore
commerciale e il suo statuto: la capacità per
l’esercizio dell’impresa; incompatibilità e
inabilitazioni all’esercizio dell’impresa; l’iscrizione
nel registro delle imprese; la tenuta delle scritture
contabili; i collaboratori dell’imprenditore; la
sottoposizione alle procedure concorsuali. La
nozione di azienda. I segni distintivi: ditta, insegna,
marchio. Le creazioni dell’ingegno: le invenzioni
industriali, i modelli industriali e i diritti d’autore.
L’avviamento. Il divieto di concorrenza
dell’alienante.
L’impresa collettiva. Il contratto di società. Capitale
e patrimonio sociale. Società di persone e società di
capitali. Trasformazione, fusione e scissione delle
società. La società di capitali. La società per azioni
S.P.A., caratteristiche generali. Il procedimento
costitutivo della S.P.A.. Il contenuto dell’atto
costitutivo solo paragrafi 4.5.6.7.. La struttura
organizzativa. Le azioni e le loro caratteristiche, le
obbligazioni e le loro caratteristiche.
L’attività economica e le sue fasi. Gli elementi
essenziali dell’azienda. L’azienda come sistema. La
classificazione delle aziende. Il soggetto giuridico e
il soggetto economico. L’economia aziendale e i
suoi momenti. La struttura organizzativa aziendale.
L’organizzazione e la divisione del lavoro. La
definizione dei compiti e delle mansioni. Gli organi
dell’azienda. La rappresentazione della struttura
aziendale. La struttura plurifunzionale. Il sistema di
gestione del personale.
Lo stile di direzione.
Il lavoro subordinato e il lavoro autonomo. Il diritto
del lavoro. Il contratto individuale di lavoro. La
costituzione del rapporto di lavoro. Il mercato del
lavoro e le procedure di assunzione. La sospensione
e la cessazione del rapporto di lavoro. Il
licenziamento individuale per giusta causa e per
giustificato motivo. Obblighi e diritti del lavoratore
e del datore di lavoro.
Le operazioni di gestione. Dai finanziamenti allo
scambio dei prodotti. Fatti esterni ed interni di
gestione. Il patrimonio aziendale: attività, passività e
patrimonio netto..
27
Tempi
SettembreOttobre
NovembreDicembreGennaio
FebbraioMarzo
Aprile
Maggio-Giugno
DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:
MATEMATICA
VINCENZO DE LUCA
1. PROFILO DELLA CLASSE
Gli allievi hanno partecipato con discreta attenzione alle lezioni, ma lo studio per lo più incompleto
e discontinuo non ha permesso loro di acquisire una preparazione soddisfacente. Solo qualche
ragazzo che ha maggiore attitudine per la materia e che ha seguito con maggior interesse ha
raggiunto un buon livello di preparazione, dimostrando di conoscere in modo quasi completo gli
argomenti affrontati. Per una visione completa del profitto della classe , si rimanda alla valutazione
finale riportata nelle singole pagelle.
Dal punto di vista disciplinare l’andamento della classe
è stato sempre soddisfacente
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
L'insegnamento della Matematica ha proseguito ed ampliato il processo di preparazione scientifica
e culturale degli allievi già avviata negli anni precedenti, concorrendo insieme alle altre discipline,
allo sviluppo dello spirito critico ed alla loro promozione umana e intellettuale.
In particolare lo studio di questa disciplina ha curato e sviluppato: l'acquisizione del valore
strumentale della matematica per lo studio delle discipline tecniche d'indirizzo; la capacità di saper
affrontare a livello critico situazioni problematiche di varia natura, scegliendo in modo flessibile e
personalizzato le strategie di approccio.
Gli obiettivi specifici del corso, in termini di conoscenza e capacità, sono stati: la capacità di
operare con il simbolismo matematico riconoscendo le regole sintattiche di trasformazione delle
formule; saper sviluppare dimostrazioni; risolvere problemi geometrici nel piano per via analitica.
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
LEZIONE FRONTALE CLASSICA- LEZIONE DISCUSSIONE. Le lezioni sono state svolte
seguendo le indicazioni del libro di testo ed invitando gli allievi a prendere appunti sugli argomenti
più laboriosi, per avere una traccia da seguire in sede di rielaborazione. Una parte cospicua delle
lezioni è stata dedicata alle esercitazioni considerate non tanto come meccanica ripetizione di regole
fisse, ma come momento di approfondimento e di assimilazione delle nozioni teoriche.
4) FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Esercizi sui teoremi fondamentali del calcolo differenziale;
Rappresentazione grafica di una funzione : razionale intera, razionale fratta, irrazionale,
logaritmica,esponenziale.
Calcolo di integrali indefiniti
Calcolo di integrali definiti.
Applicazioni dell’integrazione: calcolo dell'area di una superficie piana, volumi dei solidi di
rotazione,lunghezza di una linea piana
Per la verifica dell’acquisizione degli argomenti svolti sono state effettuate delle prove scritte non
strutturate, che hanno permesso di valutare le conoscenze teoriche, la comprensione degli argomenti
e le capacità di rielaborazione degli stessi.
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
28
Per la misurazione e la valutazione sono stati adottati i criteri individuati dal consiglio di classe.
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
Il programma svolto si è essenzialmente imperniato sul tema “Elementi di analisi matematica”. Partendo
dagli aspetti osservativi si è cercato di costruire una teoria nei limiti del possibile rigorosa, ma non esasperata
nei suoi aspetti formali ed enunciativi. In quest’ottica e tenendo conto del programma precedentemente
svolto, si è iniziato con “ la derivata” , si è proseguito con lo studio di funzioni . Quindi si è continuato con
la ricerca della primitiva di una funzione, per poi completare il calcolo integrale con il concetto di integrale
definito e le sue applicazioni.
CRONOPROGRAMMA
N°
CONTENUTI
1 TOEREMI FONDAMENTALI DEL CALCOLO DIFFERENZIALE:
TEMPI
SET/OTT
Teorema di Rolle( solo enunciato), teorema di Lagrange, Cauchy(solo enunciato).
Regola di De l’Hospital e le sue applicazioni. Il differenziale e il suo significato
geometrico del differenziale.
2
ESAME DI UNA FUNZIONE ANALITICA
OTT/NOV
Determinazione degli intervalli nei quali una funzione è crescente o decrescente
- Massimi e minimi assoluti e relativi di una funzione - Regola pratica per la
determinazione dei massimi e minimi relativi di una funzione derivabile Concavità di una curva - Regola pratica per la determinazione dei flessi di una
funzione derivabile - Rappresentazione grafica di una funzione.
3
INTEGRALI INDEFINITI.
DIC/FEB
L’integrale indefinito e le sue proprietà – Integrazione immediata – Integrazione per
decomposizione – Integrazione per sostituzione - Integrazione delle funzioni razionali
fratte – Integrazione per parti.
4
L’INTEGRALE DEFINITO
FEB/APR
Area del trapezoide. Concetto di integrale definito. Alcune proprietà
dell’integrale definito ed il teorema della media(solo enunciato). La funzione
integrale e la sua derivata: il teorema di Torricelli. Formula di Newton-Leibniz.
Calcolo degli integrali definiti. Integrali impropri su intervalli limitati. Integrali
impropri su intervalli illimitati.
5
APPLICAZIONI DEL CALCOLO INTEGRALE
Calcolo dell'area di una superficie piana - Calcolo del volume di un solido di
rotazione - Calcolo della lunghezza di un arco di curva piana.
29
APR/MAG
DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:
ELETTRONICA
FABIO ORSI e PASQUALE LA TORRE
1. PROFILO DELLA CLASSE
La classe ha evidenziato un interesse scarso per la disciplina tranne pochi elementi.
L’impegno, la capacità, la partecipazione e la frequenza diversificano però gli studenti e fanno
individuare due fasce di livello:
• Nel primo gruppo alcuni allievi, hanno raggiunto risultati buoni. Questi allievi, nel corso dell'
anno , hanno registrato miglioramenti nell’apprendimento dei contenuti e nella rielaborazione
degli stessi
• Un secondo gruppo a causa di strumenti cognitivi non particolarmente brillanti accompagnati
anche da uno studio non adeguato non hanno raggiunto la sufficienza piena.
IL programma, a causa di una diminuzione di ore per un totale di 3 alla settimana, di diverse
interruzioni dell’attività didattica (gite,ponti,..), dello scarso impegno dimostrato dalla maggioranza
degli allievi, ha subito, rispetto gli altri anni, una contrazione. Si rimanda al dettaglio più sotto del
presente documento.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
FINALITA'
L'insegnamento di Elettronica fornisce una chiara panoramica delle funzioni di elaborazione dei segnali,
digitali e analogici, e della loro organizzazione in sistemi gradualmente più complessi; inoltre tende a far
raggiungere una capacità di realizzare tali funzioni con la componentistica realmente presente sul mercato.
Un altro obiettivo, comune all’indirizzo di studio, è la capacità di ricerca autonoma al fine di seguire
l’evoluzione della realtà tecnologica rapportandosi con le proprie capacità progettuali.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Durante lo svolgimento del corso lo studente deve acquisire:
1. la conoscenza delle funzioni di elaborazione e generazione dei segnali;
2. la conoscenza dei dispositivi che realizzano le funzioni di elaborazione dei segnali;
3. la capacità di utilizzare i dispositivi sopra citati; in particolare deve avere competenza nei dispositivi di
generazione ed elaborazione di segnali con andamento sinusoidale e non, nelle conversioni analogicodigitale e digitale-analogico;
4. la capacità di dimensionare sottosistemi elettronici e di produrre la documentazione relativa;
5. la padronanza nell'uso della strumentazione e nelle tecniche di misura adottate;
6. la capacità di leggere, interpretare e utilizzare i dati tecnici associati ai componenti;
3) CONTENUTI E TEMPI PREVISTI
CRITERI DI SELEZIONE DEGLI ARGOMENTI
Il percorso formativo attuato risulta completo rispetto a quello suggerito dai programmi ministeriali.
30
Particolare attenzione è stata rivolta all’ unità didattica sulle conversioni A/D e D/A. Tutti gli argomenti
trattati verificati in laboratorio. Il criterio didattico seguito per la trattazione di tutti gli argomenti è stato:
ANALISI, SINTESI, VERIFICA TEORICA E SPERIMENTALE, PROGETTAZIONE E
REALIZZAZIONE.
UA1 –TITOLO:
N°Ore:
AMPLIFICATORI OPERAZIONALI IDEALI E REALI (RIPASSO)
18 PREVISTE
EFFETTUATE 20
ARGOMENTI CON RIMANDI AI TESTI
N° Ore
2
2
2
2
Introduzione all' amplificatore operazionale (A.O.); funzionamento in anello aperto.
Amplificatore invertente, calcolo Av in maniera esatta
Amplificatore invertente, calcolo Av esatto; Rin Rout; sommatore invertente
Amplificatore non invertente: calcolo Av; Rin Rout; sommatore non invertente; th. Millmann e
applicazioni; somma di n segnali e media.
ATTIVITA’ DI LABORATORIO:
2
Amplificatore delle differenze; parametri degli A.O.; corrente polarizzazione ingresso Ib; Ios; tensione di
offset Vos e possibilità di eliminare l’errore.
2
Contributo parametri reali sulla Vout; riduzione effetti dei parametri reali; lettura data sheets µa741C.
2
Limiti della corrente di un A.O. e influenza del carico RL.
2
Progetto di un amplificatore completo e discussione su alcune caratteristiche principali.
2
CMRR; VCM di modo comune; Vd differenziale.
2
Amplificatore delle differenze: esercizi con vari circuiti applicativi INA 101.
Risposta in frequenza dell'A.O.; larghezza di banda GBW e limite dovuto allo S.R del µA741-TL081
2
Progetto completo di un A.O. configurazione non invertente e problematiche dovute a:±VCC,Isc,S.R,GWB.
2
CMRR; V di modo comune; V di modo differenziale.
Testo: ED.PETRINI
Lab Multimediale;
Lab Elettronica
Software: Simulatore Electronics Workbench;
Data Sheets.
Appunti dell’insegnante
Manuale di elettronica e telecomunicazioni ed. Hoepli
UD2 –TITOLO:
N°Ore:
INTEGRATORE E DERIVATORE
10 PREVISTE
EFFETTUATE 6
ARGOMENTI CON RIMANDI AI TESTI
N° Ore
2
Confronto amplificatore invertente e non invertente ideali e reali; calcolo dipendenza Av da Aol
2
Integratore ideale e reale .Studio dominio tempo e frequenza
2
Derivatore ideale e reale
2
Progetto integratore , simulazione Workbench
2
Filtro passa basso Attivo con A.O.
Testo: ED.PETRINI
Lab Multimediale;
Lab Elettronica
Software: Simulatore Electronics Workbench;
Data Sheets.
Appunti dell’insegnante
Manuale di elettronica e telecomunicazioni ed. Hoepli
UA2L –TITOLO:
N°Ore:
ATTIVITA’ DI LABORATORIO:Comparatori e loro applicazioni
10 PREVISTE
EFFETTUATE 10
ARGOMENTI CON RIMANDI AI TESTI
N° Ore
Caratteristica ideale dei comparatori con riferimento 0 e ≠0
Comparatori senza isteresi Invertente e non invertente
Comparatori a finestra
Trigger di schmitt invertente con Vm=0 Vm#0 . Progetto e controllo della temperatura all'interno del forno
Trigger di schmitt non invertente Vm=0 Vm#0 . Progetto e controllo di una ventola di raffreddamento del
forno
Testo: ED.PETRINI
Lab Multimediale;
Lab Elettronica
Software: Simulatore Electronics Workbench;
2
2
2
2
2
31
Data Sheets.
Manuale di elettronica e telecomunicazioni ed. Hoepli
UA4 –TITOLO: CONVERSIONI A/D-D/A
EFFETTUATE 20
N°Ore: 28 PREVISTE
ARGOMENTI CON RIMANDI AI TESTI
N° Ore
2
Campionamento
2
Sampe and Hold
2
Multiplazione
2
Introduzione e concetti fondamentali; parametri dei DAC
2
DAC a R pesate; esercizi
2
DAC: data sheets
2
DAC tipo R-2R; parametri e prestazioni DAC
2
Caratteristiche DAC
2
Convertitori ADC
2
Convertitori a comparatori in parallelo
2
Convertitori SAR
2
Convertitori a conteggio
2
Specifiche dei convertitori
Testo: ED.PETRINI
Lab Multimediale;
Lab Elettronica
Software: Simulatore Electronics Workbench;
Data Sheets.
Appunti dell’insegnante
Manuale di elettronica e telecomunicazioni ed. Hoepli
UA3L –TITOLO:
N°Ore:
ATTIVITA’ DI LABORATORIO:APPLICAZIONI CONVERSIONI A/D-D/A
16 PREVISTE
EFFETTUATE 26
ARGOMENTI CON RIMANDI AI TESTI
N° Ore
2
2
2
2
2
2
2
2
Studio di un convertitoreD/A integrato DAC 0800 lettura del data sheet
Applicazioni sul convertitore DAC 0800 come: DAC con uscita bipolare e unipolare , passi
attivo.Interfacciamento del DAC con Logic-Lab e USB-6008 scheda dedicata di Labview.
Esercizi di preparazione alla verifica sommativa(pausa didattica)
Verifica sommativa
Analisi dei risultati
Convertitore A/D integrato ADC 0802 lettura del data sheet.
Studio dei tempi di commutazione dei controlli: CS ; WR; INTR; RD.
Applicazioni col convertitore ADC 0802 sia in Free-Running Mode e Handshaking Mode, gestione dei
controlli CS ; WR; INTR; RD.
2
l DAC 0802 con calcolo dello Span , Vref/2 e oscillatore esterno gestito in modo Handshaking da un P.C.
2
Errori dovuti alla conversione. Misura e possibilità di eliminare alcuni errori.
2
Esercizi di preparazione alla verifica sommativa(pausa didattica)
2
Verifica sommativa
2
Analisi dei risultati
Testo: ED. PETRINI
Lab Elettronica
Software LabView Ver 7.0
Data Sheets. DAC 0800 e ADC0802
Manuale di elettronica e telecomunicazioni ed. Hoepli
UA4L–TITOLO:
N°Ore:
ATTIVITA’ DI LABORATORIO: AO APPLICAZIONI NON LINEARI
6 PREVISTE
EFFETTUATE
ARGOMENTI CON RIMANDI AI TESTI
N° Ore
2
Cenni sui raddrizzatori passivi e attivi
2
Raddrizzatore attivo ad una sola semionda con 1 diodo e 2 diodi.
2
Raddrizzatori di precisione a doppia semionda con carico flottante e non flottante
2
Raddrizzatori a doppia semionda con ponte di graetz
Testo: ED.PETRINI
Lab Multimediale;
Lab Elettronica
Software: Simulatore Electronics Workbench;
32
Data Sheets.
Appunti dell’insegnante
Manuale di elettronica e telecomunicazioni ed. Hoepli
UA5 –TITOLO: FILTI ATTIVI
EFFETTUATE
N°Ore: 16 PREVISTE
ARGOMENTI CON RIMANDI AI TESTI
N° Ore
2
2
2
2
2
2
Concetto di filtraggio
Ripasso filtri passivi
Diagrammi di bode
Approssimazioni di Butterworth-Chebyschev-Bessel
Filtri a reazione semplice
Filtri a reazione multipla
Testo: ED.PETRINI
Lab Multimediale;
Lab Elettronica
Software: Simulatore Electronics Workbench;
Data Sheets.
Appunti dell’insegnante
Manuale di elettronica e telecomunicazioni ed. Hoepli
UA6 –TITOLO:
N°Ore:
OSCILLATORI
20 PREVISTE
EFFETTUATE
ARGOMENTI CON RIMANDI AI TESTI
N° Ore
2
2
2
2
2
2
2
2
La reazione negativa e positiva
Proprietà della reazione negativa
Criterio di Barkausen
Oscillatori sinusoidali
Principio di funzionamento di un oscillatore
Oscillatori per basse frequenze
Oscillatore a sfasamento
Oscillatore a ponte di Wien
Testo: ED.PETRINI
Lab Multimediale;
Lab Elettronica
Software: Simulatore Electronics Workbench;
Data Sheets.
Appunti dell’insegnante
Manuale di elettronica e telecomunicazioni ed. Hoepli
4. METODI MEZZI E STRUMENTI
METODI UTILIZZATI
Per gli argomenti teorici si affrontano lezioni frontali, con frequenti passi interlocutori per chiarire alcuni
aspetti collaterali e con esercizi svolti in cooperazione con gli studenti.
Per le attività di laboratorio si formano gruppi di lavoro che svolgono alcune esperienze uguali per tutti i
gruppi. Per l’attività di laboratorio, su alcune esperienze significative, si richiede una relazione di
descrizione del lavoro svolto, al fine di acquisire una capacità di documentare in modo articolato e
completo un progetto.
MEZZI E STRUMENTI UTILIZZATI
Gli studenti, per acquisire le basi teoriche, utilizzano il libro di testo e gli appunti delle lezioni.
In Laboratorio si utilizzano i banchi di lavoro predisposti, con relativa strumentazione di base
(Alimentatore, Multimetro, Generatore di Funzioni, Oscilloscopio, Frequenzimetro, Logic Lab ecc.),
Personal Computer, fogli tecnici dei componenti utilizzati (data Books) e i manuali d’uso degli strumenti.
33
TESTI ADOTTATI
Sono utilizzati i seguenti testi, adottati ufficialmente:
- Autore:
Titolo:
Editore:
Cuniberti – De Lucchi – De Stefano
Elettronica Vol 1 – Componenti e sistemi digitali
Petrini
- Autore:
Titolo:
Editore:
Cuniberti – De Lucchi – De Stefano
Elettronica 2 Vol – Componenti e tecniche circuitali
Petrini
- Autore:
Titolo:
Editore:
Cuniberti – De Lucchi – De Stefano
Elettronica 3 Vol – Dispositivi e sistemi
Petrini
5) VERIFICA E VALUTAZIONE
5.1) Frequenza, tipologia delle verifiche
Le verifiche per la misurazione del profitto sono state dei seguenti tipi, e con la frequenza specificata:
TipoVerifica Descrizione
N. Verifiche
Interrogazione orali
Quesiti a risposta aperta/esercizi/progetti teorici
Analisi di circuiti / progetti ed esercitazioni
2(Sommative)
6 (Teoria verif.somm.)
4 (Prog/verif & 15 Eserc)
Per ogni verifica scritta è seguita una correzione collettiva con la discussione degli errori personali
commessi.
5.2) Criteri di valutazione
La valutazione dei risultati raggiunti dallo studente è conforme ai criteri adottati dal CDC, in particolare
la misurazione del profitto per la disciplina in oggetto è descritta dalla seguente tabella:
Livello
Descrizione capacità e competenze
1–2
Assolutamente
insufficiente
3–4
Gravemente
insufficiente
•
•
Non conosce del tutto gli argomenti.
Non è in grado di svolgere una esercitazione di laboratorio.
•
•
•
•
•
•
•
Conosce in modo confuso gli argomenti.
Commette gravi errori nelle soluzioni prospettate.
Non applica le leggi, i metodi, i modelli e le tecniche opportune.
Partecipa passivamente alle esercitazioni e ne sconosce gli obiettivi.
Conosce in modo impreciso gli argomenti.
Commette errori non gravi nelle soluzioni.
Non applica in modo appropriato le leggi, i metodi, i modelli e le tecniche
opportune.
Segue saltuariamente le esercitazioni e dimostra carenze nell’uso degli
strumenti.
Conosce abbastanza gli argomenti.
Commette qualche errore non grave nelle soluzioni.
Sa applicare le leggi e i metodi fondamentali.
5
Insufficiente
•
6
Sufficiente
•
•
•
34
•
•
7
Discreto
•
•
•
•
•
•
8
Buono
•
•
•
•
•
•
•
9 – 10
Ottimo
•
•
•
•
•
•
•
Ha difficoltà nell’analisi dei problemi.
Dimostra sufficiente autonomia rispetto all’organizzazione e prosecuzione delle
esercitazioni.
Conosce gli argomenti.
Commette qualche imprecisione nelle soluzioni .
Applica in modo appropriato le leggi e i metodi, i modelli e le tecniche
fondamentali della disciplina.
Riesce ad analizzare una situazione non complessa.
Sa riportare ad un modello di riferimento una situazione nuova.
Dimostra conoscenza degli obiettivi delle esercitazioni di laboratorio e
padroneggia l’uso della strumentazione.
Conosce gli argomenti anche in modo abbastanza approfondito.
Svolge con precisione le soluzioni dei problemi posti .
Applica in modo appropriato le leggi e i metodi, i modelli e le tecniche
fondamentali della disciplina.
Riesce ad analizzare situazioni relativamente complesse.
E’ in grado di mettere in relazione concetti, leggi, teorie diverse cogliendone gli
aspetti di analogia e formulando sintesi.
Apporta osservazioni, documenta e giustifica le scelte operate.
Nelle esercitazioni di laboratorio dimostra capacità organizzative, corretta
interpretazione dei fenomeni e finalità; è in grado di rielaborare i dati.
Conosce gli argomenti anche in modo molto approfondito.
Svolge correttamente, in modo lineare e ottimizzato le soluzioni dei problemi
posti .
Applica in modo appropriato le leggi e i metodi, i modelli e le tecniche
fondamentali della disciplina.
Riesce ad analizzare situazioni complesse.
E’ in grado di mettere in relazione e sintetizzare in modo ottimo concetti, leggi,
teorie diverse.
Apporta osservazioni, critiche anche personali e interdisciplinari, documenta e
giustifica in modo eccellente le scelte operate.
Nell’attività di laboratorio è in grado di raggiungere autonomamente gli
obiettivi, individuare i limiti, padroneggiare la strumentazione, proporre
soluzioni alternative.
35
DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:
SISTEMI AUTOMATICI ELETTRONICI
Docente: C. BORNIQUEZ - I.t.p.: P. LA TORRE
1. PROFILO DELLA CLASSE
La classe 5a O è composta da 9 studenti, due dei quali ripetenti perché non ammessi all’esame di
stato 2011-12.
Gli altri studenti, provenienti dalla 4aO, hanno mantenuto la continuità didattica nel triennio solo
per la parte di laboratorio, svolta dall’I.T.P. P. La Torre.
L’atteggiamento degli studenti è stato sempre corretto ed il rapporto con i docenti è stato positivo,
consentendo l’instaurarsi di un clima sereno e favorevole al dialogo educativo. La classe ha
dimostrato complessivamente un adeguato interesse alle attività teoriche e pratiche svolte durante
l’anno, gli studenti hanno sempre seguito le lezioni prendendo appunti e dimostrando un
apprezzabile livello di attenzione, anche se l’impegno nello studio, la partecipazione alle attività di
laboratorio e il profitto risultano molto differenziati.
Un solo studente si distingue per aver conseguito ottimi risultati, dimostrando interesse, buone
capacità, continuità nell’impegno e notevole autonomia nelle attività teoriche e di laboratorio.
I due studenti ripetenti, sin dall’inizio dell’anno, hanno dimostrato un rinnovato e più maturo
approccio alle attività didattiche; questo apprezzabile atteggiamento, unito ad un impegno costante,
li ha portati a conseguire un profitto più che sufficiente o discreto.
Gli altri studenti, soprattutto ad inizio anno, hanno profuso un impegno inadeguato; dopo aver
seguito attività di recupero aggiuntive, oltre a quelle normalmente previste, hanno dimostrato un
certo miglioramento: alcuni di loro hanno raggiunto un profitto sufficiente, dimostrando di
possedere le basi fondamentali della disciplina, anche se a volte qualcuno va guidato nella ricerca
delle soluzioni; altri presentano delle lacune nella parte teorica, altri nella parte pratica, con risultati
complessivi non pienamente sufficienti.
La lentezza di molti studenti nello svolgimento delle attività in laboratorio ha comportato
l’allungamento dei tempi previsti per il completamento del primo progetto (“controllo di
temperatura tramite P.C.”) e il parziale ridimensionamento delle specifiche del secondo (“centralina
meteo”).
Va sottolineata la partecipazione di due studenti alla “Robocup Junior 2013”, svoltasi a Pescara dal
17 al 20 aprile 2013 e la presenza di altri due studenti all’evento “OPEN DAY” organizzato da
Agusta Westland il 20 aprile 2013, con la visita guidata alle linee di produzione degli elicotteri
AW109 e AW139 nello stabilimento di Vergiate.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
Finalità generale della disciplina è quella di far acquisire un metodo di indagine e un apparato
concettuale tipici della sistemistica, come mezzo di interpretazione di diversi processi fisici e
tecnologici.
In particolare, riferendosi all’indirizzo specifico “Elettronica e Telecomunicazioni”, si vogliono
fornire agli studenti conoscenze e competenze specifiche nel settore degli automatismi, dei
controlli, della simulazione, dell’informatica e dell’elaborazione dei segnali, con particolare
riguardo all’utilizzo del Personal Computer e alle tecnologie che consentono di interfacciarlo con il
mondo esterno.
Gli obiettivi in termini di conoscenze, abilità e competenze, legate allo sviluppo delle unità di
apprendimento e dei progetti, sono riportati di seguito:
Conoscenze:
• Ua1: Analisi in frequenza (risposta in frequenza, diagrammi di Bode, polari e di Nyquist);
36
• Ua2: Calcolo e simulazione della risposta in frequenza (laboratorio: simulazione di reti attive e
passive con Excel, Openoffice.calc, Workbench e Pspice);
• Ua3: Il metodo della trasformata di Laplace (proprietà, teoremi, funzioni di trasferimento, calcolo
di semplici risposte all’impulso e allo scalino di sistemi del 1° e 2° ordine solo con poli reali,
parametri della risposta allo scalino, stabilità in anello aperto e criterio dei poli);
• Pd1 (Ua4): Progetto controllo di temperatura tramite PC (metodi per il condizionamento dei
segnali, schemi a blocchi, controllore non lineare con isteresi, VI Labview per l’acquisizione, il
controllo la memorizzazione su file);
• Ua5: Sistemi di controllo – 1a parte: analisi (algebra degli schemi a blocchi, funzioni di
trasferimento di sistemi in anello chiuso, criterio di stabilità di Bode);
• Pd2 (Ua7): progetto acquisizione dati e controllo: Progetto del sistema di acquisizione dati
“centralina meteo” (schema a blocchi, sviluppo del software in Labview, strutture di controllo, VI
per ingressi analogici e uscite digitali);
• Ua6: Sistemi di controllo – 2a parte: sintesi e applicazioni (Errore a transitorio esaurito dovuto al
segnale di riferimento, a disturbi additivi in andata e in retroazione; Criteri di progetto e specifiche,
progetto statico e progetto dinamico, reti correttrici, controllori P.I.D.).
Abilità:
· Effettuare l’analisi in frequenza e tracciare i diagrammi di Bode di semplici circuiti partendo dalla
rete elettrica o dalla G(jw) assegnata.; tracciare i diagrammi di Bode di G(jw) qualsiasi; tracciare i
diagrammi di Nyquist e polari di sistemi con 1,2 o3 poli semplici.
· Utilizzare software di calcolo e simulazione (Pspice, EWB, Excel-Openofficecalc, cenni a Matlab)
per effettuare l’analisi in frequenza di circuiti passivi e attivi.
· Risolvere semplici esercizi sulle proprietà della trasformata di Laplace; effettuare l’analisi della
risposta all’impulso e allo scalino di sistemi con 1 o 2 poli reali distinti; tracciare qualitativamente
le risposte allo scalino di sistemi del 1° e 2° ordine; identificare i principali parametri di una risposta
allo scalino assegnata; valutare in base alla G(s) e al criterio dei poli la stabilità di un sistema in
anello aperto.
· Sviluppare un progetto di acquisizione dati e/o controllo tramite PC e software Labview in tutte le
fasi, dall’ideazione al collaudo; utilizzare il software Labview e le schede di acquisizione e
controllo USB o PCI.;
· Documentare i progetti, anche in forma multimediale.
· Analizzare i componenti e le funzionalità di un sistema di controllo in retroazione; valutare la
stabilità e il margine di fase di un sistema di controllo con metodi analitici (criterio dei poli di W(s)
o criterio di di Bode su L(s) ) e tramite software; valutare le prestazione a transitorio esaurito di un
sistema di controllo.
· Progettare il regolatore di un sistema di controllo in base a specifiche statiche e dinamiche.
· Analizzare le caratteristiche di un regolatore P.I.D.
Competenze
· Analizzare il funzionamento, progettare e implementare sistemi automatici e per
l'interfacciamento, l'elaborazione e la trasmissione delle informazioni;
· Utilizzare linguaggi di programmazione, di diversi livelli, riferiti ad ambiti specifici di
applicazione (Labview, Excel, Openoffice.calc, Workbench, Pspice, cenni a Matlab);
· Utilizzare il PC per l'interfacciamento, l'acquisizione e l'elaborazione dei dati;
· Utilizzare la strumentazione di laboratorio e di settore e applicare i metodi di misura per effettuare
verifiche, controlli e collaudi;
Insieme alle altre discipline tecniche si perseguono inoltre i seguenti obiettivi:
- utilizzare correttamente il linguaggio tecnico specifico
- saper prendere appunti
37
- saper ricercare informazioni, anche su Internet
- saper documentare adeguatamente il lavoro svolto, anche con metodi multimediali
- saper lavorare in gruppo
- saper lavorare in autonomia.
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Metodi utilizzati:
- lezioni frontali in aula per la parte teorica;
- esercizi da svolgere a casa su argomenti teorici;
- lezioni ed esercitazioni in Aula di Informatica Avanzata per la parte relativa agli strumenti
informatici (Labview, Excel, Workbench, Pspice) o al tracciamento di diagrammi di Bode;
- lezioni ed esercitazioni nell’Aula progettazione del Laboratorio di Elettronica;
- discussione aperta su problemi collegati ad argomenti teorici o progettuali;
- attività sperimentale e realizzativa in gruppi di lavoro nel Laboratorio di Elettronica;
- discussione e analisi in Laboratorio di Elettronica di problemi sorti durante lo sviluppo dei progetti
;
- correzione delle verifiche e autovalutazione;
- ricerca di materiali e documentazione sul web in Aula di Informatica Avanzata.
Mezzi e strumenti utilizzati:
- Laboratorio di Elettronica dotato di 10 banchi con PC e strumentazione standard;
- Aula progettazione del Laboratorio di Elettronica dotata di PC e strumentazione avanzata;
- Aule con lavagna per lezioni frontali, computer portatile e videoproiettore;
- Aula di Informatica Avanzata con PC e stampanti;
- Aula Internet – Multimediale;
- Appunti personali, fotocopie fornite dal docente;
- Fogli tecnici delle principali case costruttrici di circuiti integrati e componenti;
- Manuali, libri della Biblioteca;
- Software: per la parte di analisi dei sistemi, stabilità, diagrammi di Bode-Nyquist, criterio di
stabilità di Bode sono stati utilizzati i software Excel, OpenOffice.Calc, Pspice, EWB e cenni a
Matlab (in Matlab sono stati svolti solo alcuni esempi dal docente). Per lo sviluppo dei progetti, le
analisi e le simulazioni sono stati utilizzati i software LabView, Excel, Openoffice.calc, Pspice. Per
la documentazione sono stati utilizzati Word e FrontPage.
Testi adottati:
A. De Santis, M. Cacciaglia, C. Maggese: CORSO DI SISTEMI VOLL.1-2-3 – [Calderini Ed
agricole].
Per altri argomenti sono state fornite fotocopie o materiale prodotto dal docente.
Gli studenti hanno sempre preso appunti e li hanno utilizzati per lo studio.
4) FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Per la parte teorica è stata svolta una verifica scritta per ogni UA.
Per la parte pratica progettuale è stata svolta una verifica scritta e/o orale per ogni progetto, abbinata
a un collaudo per valutare la funzionalità del prodotto e/o del software realizzato.
Le verifiche di recupero in caso di insufficienza negli scrutini interperiodali, come da normativa
vigente, si sono svolte mediante prove scritte strutturate. Ulteriori prove di recupero sono state
svolte in itinere.
38
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
I criteri sono quelli adottati dal collegio docenti.
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
Titolo Ua / Pd e contenuti
Periodo di svolgimento
Tempi
(in ore)
Settembre ‘12 –
Novembre ‘12
20
Settembre ‘12 –
Novembre ‘12
21
Dicembre ’12 – Marzo
‘13
26
Ua1: Analisi in frequenza
Introduzione. Significato dell’analisi in frequenza. Sinusoidi, vettori, funzioni di
trasferimento, teorema della risposta in frequenza.
DIAGRAMMI DI BODE:
Diagrammi di Bode del modulo e della fase. Diagramma di Bode ricavato per punti.
Regole di tracciamento per i diagrammi di Bode: guadagno, poli e zeri semplici, poli
e zeri nell’origine; diagrammi di Bode elementari. Diagrammi reali e asintotici.
Regole di composizione per i diagrammi di Bode, partendo dai diagrammi
elementari. Esercizi ed esempi.
Calcolo di funzioni di trasferimento G(jω) per i circuiti RC e LR e tracciamento dei
relativi diagrammi di Bode. Utilizzo della carta semilogaritmica.
DIAGRAMMI POLARI E DI NYQUIST:
Rappresentazioni vettoriali di G(jω): diagrammi polari e diagrammi di Nyquist per
funzioni con 1,2 e 3 poli semplici.
Ua2: Calcolo e simulazione della risposta in frequenza (laboratorio)
Pspice per la simulazione di reti in regime sinusoidale permanente.
Excel-OpenOffice/Calc: funzioni matematiche e tracciamento di diagrammi di Bode.
Electronics Workbench (EWB): metodi per la simulazione della risposta in
frequenza.
Analisi in frequenza e simulazione con Workbench e Excel di reti passive (RC, CR,
RL, LR).
Analisi in frequenza e simulazione con Workbench e Excel di reti attive basate su
amplificatori operazionali (RC, CR, LR con guadagno, integratore, derivatore, rete
anticipatrice e ritardatrice).
Ua3: Il metodo della trasformata di Laplace
LA TRASFORMATA DI LAPLACE:
Introduzione al metodo della trasformata di Laplace.
Definizione. Proprietà e teoremi (linearità, derivazione, integrazione, teoremi del
valore iniziale e finale).
Trasformata di Laplace di segnali canonici.
Funzioni di trasferimento, Forma di Bode, forma poli e zeri.
Metodo dello sviluppo di Heavyside (fratti semplici) e metodo dei residui solo per
f.d.t. con uno o due poli reali.
ANALISI DEI TRANSITORI:
Studio dei transitori di sistemi del 1° ordine: antitrasformata, risposte all'impulso e
allo scalino, costante di tempo.
Studio dei transitori di sistemi del 2° ordine, risposte all'impulso e allo scalino
(calcolo analitico solo per sistemi con 2 poli reali distinti), risposte qualitative nei
39
casi di poli reali distinti, reali coincidenti e complessi coniugati.
Parametri della risposta allo scalino di un sistema del 2° ordine con poli complessi
coniugati: pulsazione di risonanza, smorzamento, sovraelongazione, tempo di salita,
tempo di ritardo, settling time.
STABILITA’ IN ANELLO APERTO:
Stabilità dei sistemi (in anello aperto): definizione e criterio dei poli.
Pd1 (Ua4): Progetto controllo di temperatura tramite pc (laboratorio)
Sistemi di controllo: schema a blocchi di un sistema di controllo.
Controllori non lineari on-off e on-off con isteresi.
Interfaccia di potenza. Specifiche di progetto.
Acquisizione dati: metodi per il condizionamento del segnale (circuiti di
condizionamento, guadagno, offset, adattamento al range di ingresso del convertitore
A/D, filtraggio antialiasing, software in Labview per la ricostruzione del segnale
originario). Esercizi sul condizionamento dei segnali.
Labview: controlli fondamentali, control panel-block diagram, VI per acquisizione e
DAQ assistant, VI di frequente utilizzo, schede National Instruments per
acquisizione e controllo.
Novembre ‘12 – Marzo
‘13
37
Marzo ’13 – Aprile ‘13
16
Progetto del regolatore software a isteresi con Labview; utilizzo di subroutine
(SubVI). Labview: VI per scrittura files, arrays.
Realizzazione del progetto e valutazione:
Lavoro a gruppi: sviluppo software, sviluppo hardware, interfacciamento.
Collaudi e colloqui sul progetto.
Ua5: Sistemi di controllo: analisi
Concetti generali sui sistemi di controllo in retroazione:
Algebra degli schemi a blocchi. Esempi di sistemi di controllo. Sistemi retroazionati:
funzione complessiva F(s), fdt di andata G(s), di retroazione H(s), fdt d'anello L(s);
confronto tra sistemi non retroazionati e sistemi retroazionati: relazione tra guadagno
e banda passante (GBWP).
Stabilità dei sistemi retroazionati:
• criterio dei poli di W(s)= G/(1+GH);
• criterio di Bode: margine di fase; esercizi; relazione qualitativa tra margine di fase
e transitori della risposta allo scalino in anello chiuso; margine di guadagno;
• Esercizi di riepilogo.
• Comandi Matlab per l’analisi dei sistemi retroazionati: s=tf(‘s’), ltiview, step,
feedback.
Pd2 (Ua7): Progetto acquisizione dati “Centralina meteo”
Schema a blocchi, sviluppo del software in Labview, strutture di controllo, VI per
ingressi analogici e uscite digitali, condizionamento dei sensori, visualizzazione
segnali acquisiti, file di log, elaborazione dati e gestione allarmi. Strumenti
multimediali per stesura relazioni.
(*)
Aprile ‘13 – Giugno ‘13 Previste
24
Ua6: Sistemi di controllo: sintesi e applicazioni
Errore a transitorio esaurito dovuto a: segnale di riferimento, disturbi additivi in
andata e in retroazione, disturbi parametrici sul guadagno; Criteri di progetto e
specifiche, progetto statico e progetto dinamico, reti correttrici, controllori P.I.D.
(*) in fase di svolgimento o ancora da svolgere alla data del presente documento.
40
Aprile ’13 – Maggio
‘13
(*)
Previste
16
DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:
TELECOMUNICAZIONI
Salvatore Magro, Pasquale La Torre
1. PROFILO DELLA CLASSE
Situazione a fine anno
La classe ha sempre mantenuto un atteggiamento corretto sia nel rapporto interpersonale tra
studenti, che personale con gli insegnanti della disciplina. Nelle lezioni relative alla materia non si
sono mai verificati problemi d'ordine disciplinare; la frequenza è stata regolare.
Globalmente la classe ha corrisposto una buona partecipazione per le attività; l’interesse dimostrato
verso gli argomenti della disciplina è stato in generale soddisfacente, sia nelle lezioni teoriche, sia
nelle ore di laboratorio.
L’ impegno di studio si è rivelato complessivamente soddisfacente.
Il profitto è risultato mediamente sufficiente con risultati migliori nella parte teorica e qualche
insufficienza nella parte di laboratorio.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
Finalità
L'insegnamento di Telecomunicazioni introduce gli studenti alle tecniche che stanno alla base dei
sistemi di telecomunicazione, in particolare rivolte alla trasmissione di voce, suoni, immagini e dati;
l'insegnamento deve far emergere la tendenza principale del settore ad una integrazione, in grandi
reti di telecomunicazione, di funzioni e servizi diversi, anche in forma integrata in grandi reti di
comunicazione. La disciplina, al quinto anno, presenta due aspetti fondamentali: uno relativo alle
tecniche di trasmissione, l’altro relativo ai sistemi di telecomunicazione. Assumono particolare
rilievo, per la parte teorica, le modulazioni analogiche, le tecniche digitali PCM, i protocolli di
comunicazione standardizzati, le reti di comunicazione, in particolare di trasmissione dati con
riferimenti specifici ad Internet. Per la parte di laboratorio si insiste molto sulle trasmissioni
analogiche, soprattutto modulazioni di ampiezza, al fine di acquisirne le tecniche fondamentali, di
effettuare misure con gli strumenti di laboratorio e svolgere simulazioni corrispondenti su PC. Altro
argomento approfondito è la trasmissione di segnali analogici tramite ponte radio, con particolare
riferimento alla propagazione delle onde radio terrestri.
Obiettivi di apprendimento
Durante lo svolgimento del corso lo studente deve acquisire:
• le conoscenze relative a specifiche tecniche di trasmissione, con o senza modulazione;
conoscenze dei protocolli di comunicazione e degli algoritmi per la codifica o la compressione
dei dati;
• le conoscenze relative a singoli apparati di telecomunicazione sia analogici sia digitali;
• le conoscenze relative a moderni sistemi di telecomunicazione, collegamenti a reti e strutture
delle reti, con riferimento concreto a Internet;
• la capacità di analizzare in modo comparativo le varie tecniche di comunicazione, all'interno
della stessa tipologia (modulazioni, multiplazioni, trasmissione dati);
• la capacità di dimensionare e progettare sistemi di trasmissioni digitali sia per la trasmissione
di segnali audio-video, sia per la trasmissione dati;
• la padronanza nell’uso della strumentazione di laboratorio e nell’uso delle tecniche di misura
adottate, in particolare relativamente all’analizzatore di spettro;
• la capacità di simulare su PC alcune tecniche trasmissive (Modulazioni AM, DSB,
campionamento).
41
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Metodi utilizzati
Il metodo di lavoro adottato è stato orientato verso una didattica modulare che ha il vantaggio di
rendere più autonome le unità didattiche, così da poterle svolgere in modo indipendente senza
eccessivi prerequisiti che comportano una rigida sequenzialità.
La didattica è differenziata nelle ore di lezione e nelle ore di laboratorio.
Per gli argomenti teorici si affrontano lezioni frontali, con frequenti passi interlocutori per
chiarire alcuni aspetti collaterali; si dedica un certo spazio alla discussione su tematiche
strettamente curricolari o a tematiche correlate, oltre che a dubbi e chiarimenti sugli argomenti
affrontati.
Per le attività di laboratorio:
• gli allievi sono organizzati in gruppi di lavoro per le attività di sperimentazione e
simulazione;
• le lezioni ed esercitazioni si svolgono nell’Aula del Laboratorio di Elettronica;
• è prevista una discussione aperta su problemi collegati ad argomenti teorici o progettuali;
• si svolge una discussione e un'analisi in Laboratorio di Elettronica di problemi sorti durante
lo sviluppo dell’esercitazione.
Mezzi e strumenti utilizzati
Gli studenti, per acquisire le basi teoriche, utilizzano il libro di testo e gli appunti delle lezioni.
In Laboratorio si utilizzano:
- banchi di lavoro predisposti, con relativa strumentazione di base (alimentatore, multimetro,
generatore di segnale, oscilloscopio, frequenzimetro, analizzatore di spettro, ecc.);
- PC per le simulazioni delle esercitazioni proposte.
- Software di simulazione: Pspice Ver.9.2 .
Testi adottati
E’
-
utilizzato il seguente testo, adottato ufficialmente:
Autore:
Francesco Bedoni
Titolo:
Telecomunicazioni Vol. 2 Applicazioni
Editore:
Hoepli Editore
Iniziative di recupero e sostegno
Le attività di recupero sono avvenute in varie forme: al termine d'ogni singola Unità di
Apprendimento, prima della verifica sommativa, si è svolta una Pausa Didattica per chiarire i
dubbi sui vari argomenti. Al termine del primo periodo si sono organizzate verifiche di recupero
delle U.A. per gli studenti insufficienti. Nel secondo periodo sono state previste attività di pausa
didattica e relative verifiche di recupero.
4) FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Le verifiche per la misurazione del profitto sono state dei seguenti tipi, e con la frequenza
specificata:
42
Descrizione
N. Verifiche
Quesiti a risposta aperta /Esercizi
6
Per la parte pratica (Laboratorio)
Osservazioni su montaggio e realizzazione
circuiti per le misure o simulazioni su PC
Per ogni UA
Verifica scritta finale
4
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
La valutazione dei risultati raggiunti dallo studente è conforme ai criteri approvati dal collegio
docenti a livello d'istituto e adottati dal consiglio di classe. In ogni caso si ribadisce che sia le
misurazioni sulle singole prestazioni sia le valutazioni complessive sono espresse in voti interi
da 1 a 10.
6. PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
Criteri di scelta dei contenuti e selezione degli argomenti
La scelta degli argomenti ha riguardato sia la parte di trasmissione analogica, sia la parte di
trasmissione digitale, con particolare riguardo alla trasmissione dei dati.
Le tecniche di base delle trasmissioni analogiche (modulazioni AM, FM) sono affrontate in modo
approfondito, così come le trasmissioni digitali (PCM) e le trasmissioni dati con i relativi protocolli.
La tematica delle reti di comunicazione e dei servizi telematici è stata affrontata in termini più
generali, data la vastità dell'argomento, con cenni alle Reti Locali e alle reti geografiche, in
particolare Internet. Si è affrontato anche l’argomento di trasmissioni di onde radio finalizzato al
dimensionamento di un ponte radio. Il progetto è stato affrontato sia nelle ore di lezione, sia in
quelle di laboratorio. In relazione alla seconda prova scritta dell'Esame di Stato si è dedicato
maggior tempo agli aspetti di dimensionamento degli apparati o a esercizi orientati soprattutto agli
argomenti dei Temi d' Esame degli scorsi anni.
I contenuti e i tempi previsti per il corso del quinto anno sono dettagliati nei seguenti
cronoprogrammi, uno relativo agli argomenti teorici svolti a lezione, l'altro relativo agli argomenti
di laboratorio.
UA
CRONOPROGRAMMA (Parte Teorica)
CONTENUTI
ABILITA’
UA1: Mezzi trasmissivi in rame, fibre ottiche e antenne
MEZZI TRASMISSIVI
- Caratteristiche dei mezzi trasmissivi;
- Classificazione dei mezzi trasmissivi.
- Cavi in rame: doppini, coassiali.
FIBRE OTTICHE
- Generalità e struttura.
- Frequenza della luce e lunghezze d’ onda utilizzate.
- Principi di ottica; propagazione del segnale in una fibra.
- Dispersione modale e cromatica.
- Tipi di fibra ottica: monomodali e multimodali.
ONDE E ANTENNE
43
- Calcolo della distanza
di propagazione di un
segnale radio
N. ORE
16
- Cenni sulle onde elettromagnetiche e classificazione.
- Propagazione delle onde elettromagnetiche.
- Antenne: caratteristiche, tipi di antenna.
- Calcolo della potenza ricevuta: Formula di Friis
UA2 Modulazioni e Modulazione d'ampiezza
- Generalità e classificazione delle modulazioni.
MODULAZIONE DI AMPIEZZA (AM)
- AM : espressione matematica, spettro del segnale.
- AM : Potenza del segnale modulato, rendimento di modulazione.
- Modulatori e demodulatori AM.
- Demodulazione AM (cenni).
- Modulazione DSB: espressione matematica, spettro.
- Demodulazione e demodulatori DSB.
- Modulazione e demodulazione SSB.
- Modulazione VSB.
- Confronto AM - DSB; DSB – SSB.
MODULAZIONE DI FREQUENZA (FM)
- FM: espressione matematica, indice di modulazione, deviazione in
frequenza.
- FM: Spettro del segnale modulato.
- FM: Banda passante
- Confronto AM-FM.
MULTIPLAZIONI A DIVISIONE DI FREQUENZA (FDM)
- Generalità sulle multiplazioni (FDM, TDM).
- Multiplazione FDM: tecnica, gerarchia.
- Canalizzazione FDM telefonica.
Calcolo dello spettro di
un segnale modulato
AM
- Calcolo della potenza
associata a un segnale
AM
- Calcolo della
larghezza di banda di
un segnale FM.
20
UA3 Trasmissioni audio-video su portante impulsiva
- Generalità sulle tecniche a portante impulsiva.
- Campionamento di un segnale: teorema di Shannon.
- Ricostruzione del segnale campionato.
- Modulazione PAM, PWM, PPM.
- Multiplazione TDM-PAM.
- Quantizzazione lineare, rumore di quantizzazione, quantizzazione
non lineare.
- Sistema PCM: principio, schema a blocchi.
- PCM telefonico: base, multiplazione, temporizzazioni.
- PCM di segnali audio hi-fi.
- Multiplazione TDM-PCM.
- Esercizi su quantizzazione e PCM.
- Calcolo del bit rate di
un segnale analogico
digitalizzato.
- Impostazione di uno
schema a blocchi di un
sistema PCM.
20
- Discussione tema d’ esame.
12
UA4 Teoria dell’nformazione
- Aspetti fondamentali della Teoria dell' informazione.
- Quantità di informazione e sua misura.
- Entropia di una sorgente di informazione.
- Codice ottimale.
- Codifica di Huffmann (albero di Huffmann.
- Compressione dati e algoritmi di compressione (RLE, LZ).
- Compressione nei fax.
- Formati grafici compressi (Gif, Jpeg).
- Formati audio compressi, encoder MP3.
UA4 Trasmissione dati e protocolli di comunicazione
- Introduzione alla trasmissione dati.
44
- Rappresentazione di
uno schema di colloquio
20
- Trasmissione parallela e seriale.
- Caratteristiche di un sistema di trasmissione dati.
- Tipi di collegamento (linee e reti).
- Tipi di linea: point-to-point, multipoint, dedicata, commutata
- Trasmissione asincrona, sincrona.
- Direzionalità del flusso (HD, FD).
- Controllo di flusso (RTS-CTS, XON-XOFF, ENQ/ACK).
- Interfaccia RS232.
- Rilevazione errori di trasmissione, bit di parità, CRC.
- Protocolli di comunicazione: generalità.
- Protocolli a livelli : modello ISO/OSI.
- Protocolli: struttura dei messaggi.
- Protocolli di linea orientati al bit e al byte: generalità.
- Protocolli Stop and Wait : caratteristiche, trama, schema di colloquio.
- Protocolli HDLC: caratteristiche, trama, schema di colloquio.
- Discussione tema d’ esame.
UA5 Reti di calcolatori e Internet
MODULAZIONI NUMERICHE SU PORTANTE ANALOGICA
- Generalità sulle modulazioni foniche.
- Modulazioni ASK, FSK.
- Modulazioni 2PSK, 4PSK, 8PSK, QAM
RETI DI CALCOLATORI
- Classificazione e caratteristiche delle reti di calcolatori.
- Reti locali: topologie e metodi di accesso.
- Interconnessioni di reti locali (Bridge, Switch, Router).
- Standard Ethernet.
- Dimensionamento di una rete locale Ethernet.
- Reti geografiche : topologia, caratteristiche, commutazioni.
INTERNET
- Introduzione a Internet.
- Principali servizi Internet: WEB, Posta elettronica, FTP.
- Struttura della rete Internet.
- Collegamenti utente alla rete Internet. (tramite modem analogico,
modem ADSL).
- Protocolli e servizi della rete Internet
- Protocollo TCP/IP e aderenza al modello Iso/Osi.
- Protocollo IP e indirizzamento IP.
- Protocollo TCP.
- DNS, URL, HTML.
- Router e Gateway.
45
di un protocollo.
- Calcolo del tempo di
trasferimento di un
documento tramite un
protocollo.
- Dimensionamento di
una rete locale
Ethernet.
- Impostazione degli
indirizzi IP di una rete
locale.
20
CRONOPROGRAMMA (Parte di Laboratorio)
UA
CONTENUTI
UAL1 Analizzatore di spettro misura su segnali e distorsione
Calcolo della potenza spettrale in dB e dBm
Analisi spettrale di un segnale quadro
Analisi di Fourier e simulazione di segnali canonici
Simulazione del teorema di Fourier e misura della
distorsione armonica.
Analizzatore di spettro HM8028
Utilizzo dell’analizzatore di spettro
Simulazione con PSpice .
Periodo
N. ORE
Ottobre, Novembre
15
UAL2 Applicazione alla Modulazione AM
Dicembre, Gennaio-Febbraio
Multiplazione AM
Calcolo della potenza in dBm
Figure Trapeziodali
e calcolo dell’indice di
modulazione
Modulatore AM costituito da un sommatore con offset
e Moltiplicatore in cascata
Modulatore AM con modulante non Sinusoidale
Simulazione con EWB e P-Spice di tutte le reti.
UA3L Modulatore DSB-SC
Modulazioni DSB-SC con portante non sinusoidale f(t)
onda quadra bidirezionale di tipo pari
Modulatore bilanciato ad anello a 2 e a 4 diodi.
Modulatore bilanciato a ponte.
Demodulatore DSB-SC.
Campionamento di un segnale sinusoidale
Simulazione con EWB e PSpice di tutte le reti.
25
Marzo- Aprile
Maggio-Giugno
UA4L Trasmissione tra due PC attraverso la RS-232
4.Trasmissione Syn e Asyn, Esercizio per determinare la
differenza percentuale di trasmissione ;
4.Servizi:Simplex, Half Duplex e Full Duplex;
4.RS-232
4.Caratteristiche meccaniche (ISO 2110)-elettriche(V. 28) e
funzionali(V. 24).
4.Schema a blocchi DTE-DCE.
4.Collegamento in loopback della RS-232
4.Collegamento handshake software XON-XOFF
4.Collegamento handshake software ENQ/ACK
4.Collegamento handshake hardware a 4 fili con controllo di
flesso RTS-CTS.
4.Cenni sui registri della RS-232.
Il programma svolto dettagliato nelle singole unità di apprendimento sarà disponibile presso la segreteria dell'Istituto
al termine delle lezioni (Giugno).
46
DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:
T.D.P.
Sgrò Raimondo, Mora Angelo (ITP)
1.PROFILO DELLA CLASSE
La classe non ha mantenuto in questa disciplina gli stessi insegnanti per tutto il triennio, in particolare si
registra l’avvicendamento dell’ITP. L’interesse dimostrato verso il lavoro proposto non è sempre stato
adeguato per tutto il gruppo classe. Nel corso dei tre anni tutti gli allievi hanno sempre osservato un
comportamento corretto, l’aspetto relazionale tra alunni ed insegnanti è sempre stato comunque positivo.
Non tutti hanno partecipato positivamente alle attività didattiche.
Gli alunni hanno frequentato le lezioni con regolarità, non ci sono mai stati episodi disciplinari negativi.
In questo ultimo anno scolastico la classe è composta da nove allievi.
Per quanto riguarda i livelli di partenza, gli alunni non sempre possiedono le conoscenze e le competenze
necessarie per affrontare il percorso formativo. Il gruppo classe si articola in alcuni sottogruppi, in
particolare sono presenti pochi elementi motivati, che raggiungono risultati buoni; altri raggiungendo
risultati sufficienti o più che sufficienti, infine un gruppetto di alunni, caratterizzato da basi appena adeguate
che non sempre profonde un impegno sufficiente per affrontare le attività didattiche, caratterizzato da un
metodo di studio inadatto, spesso troppo mnemonico. La classe evidenzia nel lavoro di progettazione e
ricerca guasti, un rendimento differenziato, passando da un livello buono, a livelli non sufficienti; per
quanto riguarda la parte grafica il rendimento è più omogeneo ed in media sufficiente. Nelle capacità
realizzative, il livello è adeguato, in quasi tutti i casi, ed in alcuni casi buono. Infine, per quanto riguarda la
sintesi e la produzione della documentazione, il livello è accettabile.
E’ da segnalare la partecipazione per alcuni alunni della classe durante il quarto ed il quinto anno al progetto
“Uso didattico della robotica”, declinato in diverse iniziative dove gli alunni si sono sempre
distinti. Nella Zero Robotics (del MIT) gli studenti si sono qualificati per le fasi finali europee,
classificandosi al quarto posto. Alla Romecup si sono classificati al terzo posto ottenendo la
qualificazione per i campionati mondiali della Robocup Junior, nella categoria soccer open.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
Al termine del corso l’allievo deve:
• conoscere la struttura generale di un sistema di controllo, orientato principalmente alla gestione di
trasduttori ed attuatori.
• conoscere il funzionamento, i parametri e le caratteristiche generali delle principali famiglie di
trasduttori: temperatura, ottici, posizione e velocità angolare, forza e pressione;
• conoscere le principali tecnologie e i metodi per il condizionamento dei segnali provenienti dai
trasduttori;
• conoscere la struttura generale di un amplificatore di potenza;
• conoscere il funzionamento dei principali attuatori come motori in c.c., motori passo-passo, le
caratteristiche, i modi di funzionamento e i circuiti di pilotaggio;
• conoscere la struttura ed il linguaggio assembly dei microcontrollori della famiglia PIC 16F e 18F
• conoscere le caratteristiche di base dei componenti utilizzati nei progetti.
CAPACITA' ED ABILITÀ :
•
•
•
capacità di leggere approfonditamente i fogli tecnici e le documentazioni tecnico-commerciali, sapendo
scegliere la componentistica;
capacità di utilizzare il Personal Computer per progettare (OrCad KiCad, foglio di calcolo), documentare
(applicativi di scrittura e fogli di calcolo) e aggiornarsi (Internet, consultazione di CD multimediali);
capacità di realizzare praticamente, utilizzando la strumentazione e le attrezzature specifiche per
sviluppare e realizzare i progetti, conoscendone i criteri di scelta, il principio di funzionamento, le
tecniche di misura e di collaudo;
47
•
•
•
•
•
•
•
capacità grafiche per la sbrogliatura manuale e automatica (KiCad), il disegno e la realizzazione di
master per circuiti stampati;
capacità di dimensionare opportunamente i circuiti;
saper progettare, compiendo una sintesi delle varie discipline, apparati elettronici analogici e digitali;
saper analizzare e progettare sistemi a microcontrollore.
capacità di produrre documentazione chiara e completa, utilizzando anche strumenti multimediali (con
almeno un progetto di documentazione scritto sotto forma di ipertesto);
capacità di lavorare sia singolarmente (autonomamente rispetto al compito assegnato) che in gruppo
(apportando il proprio contributo e interagendo con gli altri componenti), contribuendo in maniera attiva
ai progetti che vengono assegnati a gruppi di 2 o 3 allievi;
capacità di aggiornarsi, consultando libri di testo, riviste, Internet, libri della biblioteca o strumenti
informatici utili durante lo sviluppo dei progetti.
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Metodi utilizzati:
• lezioni frontali in aula per la parte teorica e per la presentazione dei progetti;
• lezioni ed esercitazioni in Aula di Informatica Avanzata per la parte relativa agli strumenti informatici
utili per progetti e relazioni (Orcad Capture e Layout, Kicad);
• lezioni ed esercitazioni nell’Aula progettazione del Laboratorio di Elettronica;
• discussione aperta su problemi collegati ad argomenti teorici;
• discussione e analisi delle possibili soluzioni progettuali per l'inizio della parte sperimentale dei progetti;
• attività sperimentale e realizzativa in gruppi di lavoro (2/3 allievi per gruppo) o singoli, in Laboratorio
di Elettronica;
• discussione e analisi in Laboratorio di Elettronica di problemi sorti durante lo sviluppo dei progetti;
Il lavoro di progettazione e realizzazione è stato portato avanti in piccoli gruppi o singolarmente, sono stati
riservati dei momenti per la discussione e la verifica delle soluzioni progettuali proposte. Durante le lezioni
sono stati proposti progetti solo teorici, da discutere in classe e da svolgere a livello di schema a blocchi e di
calcoli fondamentali, sullo stile dei temi d’esame.
Mezzi e strumenti utilizzati:
• Laboratorio di Elettronica dotato di 10 banchi con PC e strumentazione standard;
• Aula progettazione del Laboratorio di Elettronica dotata di PC e strumentazione avanzata;
• Aule con lavagna per lezioni frontali;
• Aula di Informatica Avanzata con PC e stampanti;
• Aula Internet – Multimediale;
• Appunti personali, fotocopie e schede fornite dal docente;
• Fogli tecnici delle principali case costruttrici di circuiti integrati e componenti;
• Manuali;
Testi adottati: Corso di tecnologia, disegno e progettazione elettronica 3, Ferri Fausto M.
Il testo, viene utilizzato per gli argomenti teorici (UA1, UA2, UA3, UA6). Si è fatto a volte riferimento al
testo di elettronica (UA2, UA6) ed a volte sono state fornite schede integrative o fogli tecnici (UA2, UA3,
UA4, UA6). In ogni caso gli studenti hanno preso appunti durante le lezioni e se ne sono serviti per lo studio.
48
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Per la parte teorica:
Interrogazioni orali o quesiti a risposta aperta
Quesiti a scelta multipla
Verifiche al computer
Progetti solo teorici
Per la parte grafico-pratica-progettuale
Relazione scritta, schemi elettrici, documentazione d’uso
Prove grafiche (master su lucido)
Interrogazioni/verifiche al banco di lavoro
Circuito stampato realizzato
Relazione orale, presentazione-verifica finale progetto
2 a quadrimestre
1 ÷ 2 a quadrimestre
1 a quadrimestre
1 a quadrimestre
1 per ogni progetto
1 per ogni progetto
1 ÷ 2 per ogni progetto
1 per ogni progetto
1 per ogni progetto
Durante lo svolgimento della fase teorica della disciplina, con verifiche scritte (prove oggettive a scelta
multipla, prove a risposta aperta o piccoli progetti), esercitazioni al computer e verifiche orali, è stata
valutata la conoscenza degli argomenti, la capacità di analisi, di esposizione e la capacità di progettare
dimensionare i sistemi proposti.
Durante la fase progettuale e operativa sono state valutate la capacità di progettare, di sintetizzare quanto
appreso in tutte le discipline tecniche, di produrre documentazione, di ricercare guasti, di costruire
praticamente, di aggiornarsi, di lavorare in gruppo.
Le valutazioni si sono articolate in:
• Valutazioni pratico/teoriche intermedie durante la fase sperimentativa di un prototipo su bread-board
(corretto dimensionamento);
• Valutazioni pratiche finali della fase sperimentativa al banco di lavoro (funzionalità della soluzione ricerca guasti);
• Valutazione grafica del master disegnato al PC;
• Valutazione pratica del circuito stampato finito, montato e collaudato;
• Valutazione della relazione, degli schemi elettrici e della documentazione d'uso relativa al progetto;
• Valutazione orale (al singolo) della discussione finale sulla funzionalità del progetto.
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
I criteri di valutazione sono quelli adottati dal collegio docenti.
49
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
Tempi in
Periodo di
ore
svolgimento
I trasduttori
(UA1)
Principi di trasduzione ed attuazione.Caratteristiche statiche 37
dei trasduttori (linearità, sensibilità, funzione di
trasferimento).
Trasduttori di temperatura: termoresistenze termistori,
termocoppie.
Sensore di temperatura integrato AD590: struttura interna e
principio di funzionamento. Sensore LM35.
Dispositivi fotoelettrici: generalità principio di Einstein
sull'effetto
fotoelettrico,
fotocellula,
fotoresistenza,
fotodiodo.
Condizionamento del segnale, ponte di Wheastone.
Trasduttori angolari: encoder incrementale ed assoluto,
dinamo tachimetrica.
Sensori di forza e pressione, microfoni.
Trasduttori di posizione: potenziometrici, ad induttanza.
Esempi di piccoli sistemi di trasduzione e controllo.
Prove su breadboard di circuiti applicativi del sensore
AD590, fotodiodi IR, fotoresistenza.
SettembreNovembre
Attuatori
(UA2)
Azionamenti: in on-off semplice, con ponte e semiponte, 20
lineare con stadio a simmetria complementare, sistema
retroazionato per il controllo della velocità.
Controllo di motori con modulazione a larghezza di impulsi
(PWM).
BJT e MOS di potenza. Il problema della dissipazione
termica
Motore in continua: modello e diagramma coppia velocità
angolare.
Motori passo-passo.
Cenni sui tiristori: SCR, DIAC e TRIAC
Novembre Gennaio
Microcontrollori
(UA3)
Dispositivo PIC 16F876
20
Acquisizione di un dato analogico. Progetto di un vumeter a 4
LED, montaggio e collaudo su bread board. Il modulo PWM.
programma per la generazione di un segnale PWM
Dicembre –
Marzo
Progetto: uso
didattico della
robotica (PD1)
Montaggio robot, stesura relazione, sbrogliatura schede.
Ottobre Aprile
U.A.
CONTENUTI
12
50
Progetto:
Posizionamento
di un pannello
fotovoltaico
(UA4)
Cenni sulla famiglia Mircochip 18F. Progetto di un sistema di 24 in
controllo per il posizionamento di un pannello fotovoltaico
corso
mediante motore passo passo.
Specifiche di progetto, prove su breadboard, stesura del
programma.
Realizzazione e collaudo.
Amplificatori di L’amplificazione per grandi segnali. Distorsione armonica e
rendimento. Calssi di amplificazione A, B, AB, C.
potenza (UA5)
La rete di Zobel. L’eliminazione della distorsione di cross
over.
Progetto di amplificatori da 15 e 30 watt.
Altro
Sono state raggruppate le ore in cui non è stata svolta attività
didattica o comunque non riconducibile a specifiche unità,
come manifestazioni, simulazioni di seconda e terza prova.
6
in corso
6
125
Totale ore (al 9-5)
51
Marzo-Giugno
Aprile Giugno
DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:
EDUCAZIONE FISICA
MORENO TRIVELLI
1. PROFILO DELLA CLASSE
Nel corso dell’anno la classe 5° O non ha subito cambiamenti nella propria componente numerica
che risulta essere costituita unicamente da 9 elementi e tutti di sesso maschile.
La strutturazione oraria ha determinato l’abbinamento in palestra di questa classe con le classi
5°CH/5°MEC del professionale; il gruppo così formato ha frequentato le lezioni in orario mattutino
il giovedì dalle ore 11,35 alle 13,15 dimostrando un buon grado di socializzazione e collaborazione
che molto spesso si è manifestato in attività comuni.
All’interno della classe si sono potuti rilevare livelli di partenza, intesi come capacità motorie di
base, notevolmente diversi nei vari alunni.
Alla luce anche dei risultati rilevati,si possono infatti distinguere un esiguo numero di alunni dotati
di ottime capacità,un’altrettanto esiguo numero con medie possibilità e una maggioranza di alunni
con difficoltà motorie evidenti, per lo più superate con un costante impegno e una discreta
partecipazione.
La classe si distingue per il buon comportamento mediamente espresso durante l’anno scolastico.
Voglio segnalare per l’impegno manifestato anche nel partecipare ai Campionati Studenteschi gli
alunni Palfini e Quolibetti.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
I programmi vigenti determinano come fondamentali quei punti che si possono cosi riassumere.
- Potenziamento fisiologico
- Rielaborazione degli schemi motori
- Conoscenza del proprio corpo e delle proprie capacità
- Conoscenza e pratica delle attività sportive
- Informazione fondamentale sulla tutela della salute e sulla prevenzione degli infortuni.
Facendo riferimento ai punti sopraindicati che lasciano ampio spazio a qualsiasi tipo di
programmazione, si specificano di seguito gli obiettivi didattici ed educativi che si è voluti
perseguire prevalentemente.
- Consolidamento del carattere e sviluppo della socialità approfondimento della conoscenza del
proprio corpo e piena acquisizione del suo autocontrollo.
- Informazioni fondamentali sulla tutela della salute e prevenzione degli infortuni, sviluppo delle
capacità di autogestione delle attività motorie.
- Potenziamento fisiologico e pratica sportiva in riferimento al patrimonio motorio acquisito e al
grado di strutturazione delle capacità motorie.
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Gli obiettivi sopra indicati sono stati perseguiti considerando la pratica sportiva come grande filo
conduttore in quanto altamente stimolante e considerando la classe quinta come punto di arrivo di
un lungo percorso educativo e didattico iniziato con l'inserimento nella scuola superiore.
A seconda dei contenuti e degli obiettivi ho ritenuto di utilizzare il lavoro frontale o a gruppi (
lasciando in tal modo maggiore libertà individuale)
La trattazione della singola disciplina è avvenuta sia con approccio globale sia con trattazione
analitica dei problemi tecnici.
Sul piano organizzativo sono stati utilizzate attività individuali a gruppi e collettive.
52
Mezzi utilizzati: esercizi personalizzati , circuit training, piccoli e grandi attrezzi.
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Pur sposando di massima i principi concordati ad inizio anno con gli altri insegnanti di dare una
numerazione comune da uno a dieci e di fare riferimento ad un congruo numero di verifiche,
sottolineo di seguito alcune differenziazioni approntate per la particolarità della disciplina.
Alcuni contenuti trattati come i giochi sportivi (pallacanestro e pallavolo) hanno richiesto tempi
lunghi di esecuzione e le verifiche sono comprensive dei fondamentali individuali e di squadra.
La scelta di utilizzare il mezzo voto è in contro tendenza ma necessaria quando la verifica è
oggettiva (es. Test di Cooper ad una distanza corrisponde un voto).
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
La valutazione pur basandosi sui dati emersi dalla verifiche, è stata arricchita dal confronto dei dati
della situazione di partenza dalla progressione di apprendimento riscontrata, nonché dell'impegno e
dell'interesse manifestato e da eventuali problemi emersi.
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
Considerando, come detto, la classe quinta un processo di arrivo i contenuti scelti sono spesso gli
stessi già impostati negli anni precedenti ma affrontati in termini più specifici. Si è cercato il
raggiungimento di obiettivi di media difficoltà comuni a tutti facendo leva sulle conoscenze
precedenti e favorendo l'approfondimento personale. Ho cercato di ottenere questo affrontando gli
argomenti in modo aperto e confidando sulla maturità degli alunni.
Questi i contenuti affrontati.
- Potenziamento fisiologico (lavoro finalizzato all'incremento della resistenza e della forza)
- Studio dei giochi sportivi ( pallacanestro –pallavolo- calcio )
- Capacità condizionali e capacità coordinative
- Effetti del movimento sul nostro organismo
In particolare ho scelto di suddividere i contenuti per ogni trimestre nel seguente modo.
I° Periodo
- Potenziamento fisiologico
- Allenamento della capacità aerobica e test di Cooper
- Studio dei giochi sportivi (pallacanestro)
- Badminton
II° Periodo
- Approfondimento pratico e teorico delle capacità coordinative e condizionali (percorsi abilità
varie)
- Studio dei giochi sportivi (pallavolo) fondamentali individuali
- Studio dei giochi sportivi (pallavolo) fondamentali di squadra
- Badminton
53
DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:
CLASSE:
Religione
Saglimbeni Myriam
5O
1. PROFILO DELLA CLASSE
La classe, in questa disciplina, ha mantenuto lo stesso insegnante dell’anno precedente. Gli allievi
avvalentesi sono tre e, durante le lezioni, hanno sempre interagito in modo costruttivo e positivo,
dimostrando interesse e quasi sempre, ottime capacità critiche. Il risultato generale è nel complesso
molto buono. Gli alunni hanno frequentato le lezioni con regolarità, non ci sono mai stati episodi
disciplinari negativi.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Oltre alla trattazione con poche lezioni frontali degli argomenti, è stata proposta una serie di
critiche, mediante riferimenti ai modelli sociali, alle fonti di informazione, confrontandosi con
argomentazioni dalla letteratura classica, dalla Bibbia, dalla società moderna occidentale. La lezione
frontale serviva per la presentazione dei documenti, poi si passava al ‘dibattito’ educativo’,
lasciando lo spazio agli allievi, che potevano portare documentazione e materiale inerente.
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE E CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
La valutazione (avvenuta in circa otto verifiche) è avvenuta tenendo conto di diversi fattori: il grado
di interesse e partecipazione ai dibattiti, le argomentazioni logiche addotte a sostegno delle proprie
tesi, la capacità di critica e sintesi dimostrata durante i dibattiti e la capacità di condurre discussioni
equilibrate e rispettose nei confronti dei compagni di classe. Si è anche tenuto conto dei documenti
proposti dagli allievi.
54
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
Il programma ha compreso cinque moduli (svolti all’incirca in sei lezioni ciascuno) proposti agli
allievi:
- 1 - La vita come esperienza di trascendenza (rapporto con sé stessi, con gli altri, con la
società e l’ambiente).
- 2 - L’uomo e la legge (legge e giustizia).
- 3 - L’Annuncio del Regno (linguaggio, diverse culture a confronto…).
- 4 - La Bibbia come documento (dissidio scienza-fede, archeologia e confronti).
1.
-Premessa: Il corpo come fonte di informazioni da e verso l’esterno.
Parte prima: Il linguaggio verbale ed il linguaggio del corpo: maschi e femmine.
Parte seconda: carattere e personalità.
-Il comportamento istintivo: rispetto, educazione, legge.
Parte prima: Parole ed intenzioni. L’atteggiamento: la percezione istintiva non verbale in possibile
contrasto con le informazioni verbali.
Parte seconda: simpatie e antipatie. Prendere consapevolezza di sé per rispettare gli altri. Capirsi per
capire gli altri e per crescere.
Parte terza: La percezione del mondo esterno e l'elaborazione delle idee. I colori come simbolo.
2.
- La Legge e la Giustizia: il senso di colpa ed il senso di peccato.
- Amore e Giustizia: due facce, una medaglia.
Vendetta e compassione: comprensione – giustificazione. Differenze.
Senso e significato di perdono: (riferimento al testo biblico: impossibilità per l’uomo di
perdonare).
- Immigrazione ed integrazione sociale.
- Il razzismo.
- Il rispetto delle leggi come responsabilità sociale.
Parte prima: La percezione degli altri: rapporto genitori - figli. L'affermazione della personalità.
Parte seconda: La percezione degli altri: relazioni di amicizia.
Il comportamento istintivo e: rispetto, educazione, legge.
Parte terza: xenofobia, razzismo.
- Autorità ed Auterevolezza.
Dibattito per verifica: coerenza e responsabilità.
3.
- Aspirazioni, sogni, intenzioni, comportamenti.
- Condizionamenti sociali e culturali.
I modelli di comportamento proposti dai media, gli eroi, il successo.
Parte prima: Ettore e Achille. Eroi della mitologia: coerenza e responsabilità.
Parte seconda: Dibattito: il senso di responsabilità.
Le domande di senso: Il concetto di zero e di nulla come negazione del tutto e dell’infinito. La
continuità del mondo materiale. - L’uomo e la necessità di trascendenza.
-Fato destinazione predestinazione destino.
Le religioni e simboli. Cosmo e microcosmo. Parte1: i numeri e i simboli, cifre e simboli
geometrici..
Parte2: l'osservazione degli astri e del loro moto periodico. Interpretazioni culturali e religiose.
55
-Interpretazioni culturali e religiose. Parte1: Apparizioni, Stigmate, Profezie.
Parte2: Ossessioni di massa e fanatismo religioso.
4.
Una serie di circa dieci lezioni (dibattito interattivo) su vari temi di attualità e di bioetica.
- Attualità:
Il Giorno della Memoria.
La condizione della donna: pari opportunità?
L’aborto.
Le sostanze psicotrope: leggere, naturali, forti, sintetiche.
-Bioetica: che cosa è. Le tre aree di competenza: Scienza, Diritto, Teologia.
Ecologia: l’ambiente e le risorse.
L’inquinamento.
L’energia pulita.
Gli OGM.
La vivisezione.
5.
-La Bibbia in Occidente.
-Corpo-Istinto: sentimento ed emozione. Mente: logica. Spirito-Ragione: equilibrio.
Emozione: dolore, paura, rabbia, odio (lato oscuro).
-Oriente ed Occidente: l’Editto di Costantino.
-Le fonti. Differenti logiche di esposizione.
Parte1: Confucio e i ‘Dialoghi’.
Parte2: Esempi da brani biblici: ‘la pecorella smarrita’, ‘porgi l’altra guancia’.
Parte3: Evoluzione – Creazione: Darwin e la Genesi.
I commenti alle fonti. Le prospettive ed i punti di vista. Critica.
- Condizionamenti sociali e culturali:
- Educazione e formazione, valori relativi ed assoluti.
- Moralità e moralismo: nascita del pregiudizio.
56
9) ARGOMENTI DI APPROFONDIMENTO PERSONALE DEGLI STUDENTI
9.1 ARGOMENTI DELLE TESINE ESAME DI STATO
Allievo/a
Argomento
1.
CATALANO STEFANO
Pannello fotovoltaico
2.
CERAMI SIMONE
Controllo di temperatura
3.
CONTERIO LORIS
Pannello fotovoltaico
4.
DAVOLI SEAN
Progetto di un robot portiere
5.
IERITI DANIEL
Posizionamento di un pannello solare
6.
MARITANO CRISTIAN
Centralina meteo
7.
PALFINI MATTEO
Progetto del controllo di una centralina meteo
8.
QUOLIBETTI GIANLUCA
Progetto: robotica – robot calciatore
9.
TROTTA EUGENIO
57
10)ALLEGATI:SIMULAZIONE
10.1 SIMULAZIONE PROVE DI ITALIANO
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
- GIOVANNI VERGA – DA I MALAVOGLIA (1881)
Dopo la mezzanotte il vento s'era messo a fare il diavolo, come se sul tetto ci fossero tutti i gatti del paese, e a scuotere
le imposte. Il mare si udiva muggire attorno ai fariglioni che pareva ci fossero riuniti i buoi della fiera di S. Alfio, e il
giorno era apparso nero peggio dell'anima di Giuda. Insomma una brutta domenica di settembre, di quel settembre
traditore che vi lascia andare un colpo di mare fra capo e collo, come una schioppettata fra i fichidindia.
…Maruzza la Longa non diceva nulla, com'era giusto, ma non poteva star ferma un momento, e andava sempre di qua e
di là, per la casa e pel cortile, che pareva una gallina quando sta per far l'uovo.
Gli uomini erano all’osteria, e nella bottega di Pizzuto, o sotto la tettoia del beccaio, a veder piovere, col naso in aria.
Sulla riva c’era soltanto padron ‘Ntoni per quel carico di lupini che ci aveva in mare colla Provvidenza e suo figlio
Bastianazzo per giunta, e il figlio della Locca, il quale non aveva nulla da perdere lui, e in mare non ci aveva altro che
suo fratello Menico, nella barca dei lupini. Padron Fortunato Cipolla, mentre gli facevano la barba, nella bottega di
Pizzuto, diceva che non avrebbe dato due baiocchi di Bastianazzo e di Menico della Locca, colla Provvidenza e il carico
dei lupini. - Adesso tutti vogliono fare i negozianti, per arricchire! diceva stringendosi nelle spalle; e poi quando hanno
perso la mula vanno cercando la cavezza - .
… Sull’imbrunire comare Maruzza coi suoi figliuoletti era andata ad aspettare sulla sciara, d’onde si scopriva un bel
pezzo di mare, e udendolo urlare a quel modo trasaliva e si grattava il capo senza dir nulla. La piccina piangeva, e quei
poveretti, dimenticati sulla sciara, a quell’ora, parevano le anime del purgatorio. Il piangere della bambina le faceva
male allo stomaco, alla povera donna le sembrava quasi un malaugurio; non sapeva che inventare per tranquillarla, e le
cantava le canzonette colla voce tremola che sapeva lagrime anche essa. Le comari, mentre tornavano dall’osteria,
coll’orciolino dell’olio, o col fiaschetto del vino, si fermavano a barattare qualche parola con la Longa senza aver l’aria
di nulla, e qualche amico di suo marito Bastianazzo, compar Cipolla, per esempio,
o compare Mangiacarrubbe, passando dalla sciara per dare un’occhiata verso il mare, e vedere di che umore si
addormentasse il vecchio brontolone, andavano a domandare a comare la Longa di suo marito, e stavano un tantino a
farle compagnia, fumandole in silenzio la pipa sotto il naso, o parlando sottovoce fra di loro.
La poveretta, sgomenta da quelle attenzioni insolite, li guardava in faccia sbigottita, e si stringeva al petto la bimba,
come se volessero rubargliela. Finalmente il più duro o il più compassionevole la prese per un braccio e la condusse a
casa. Ella si lasciava condurre, e badava a ripetere: – Oh! Vergine Ma-ria! Oh! Vergine Maria! – I figliuoli la seguivano
aggrappandosi alla gonnella, quasi avessero paura che rubassero qualcosa anche a loro. Mentre passavano dinanzi
all’osteria, tutti gli avventori si affacciarono sulla porta, in mezzo al gran fumo, e tacquero per vederla passare come
fosse già una cosa curiosa. – Requiem eternam, biascicava sottovoce lo zio Santoro, quel povero Bastianazzo mi faceva
sempre la carità, quando padron ’Ntoni gli lasciava qualche soldo in tasca. La poveretta che non sapeva di essere
vedova, balbettava: – Oh! Vergine Maria! Oh! Vergine Maria! Dinanzi al ballatoio della sua casa c’era un gruppo di
vicine che l’aspettavano, e cicalavano a voce bassa fra di loro. Come la videro da lontano, comare Piedipapera e la
cugina Anna le vennero incontro, colle mani sul ventre, senza dir nulla. Allora ella si cacciò le unghie nei capelli con
uno strido disperato e corse a rintanarsi in casa. – Che disgrazia! dicevano sulla via. E la barca era carica! Più di
quarant’onze di lupini.
I Malavoglia, spinti dal desiderio di migliorare le proprie condizioni economiche, tentano un affare commerciale:
comprano a credito una partita di lupini e la caricano sulla Provvidenza per andare a venderla altrove. Ma la
Provvidenza fa naufragio: il figlio di padron ’Ntoni, Bastianazzo, muore con Menico, un giovane aiutante, e il carico di
lupini va perduto. La moglie di Bastianazzo, Maruzza la Longa, mentre aspetta il ritorno del marito sulla sciara, viene
avvicinata dagli abitanti del paese e dal loro comportamento capisce che, ormai, per l’uomo non ci sono più speranze.
58
1. Comprensione complessiva
La notizia della morte di Bastianazzo non è data in modo diretto, ma da una serie di elementi impliciti
finalizzati a comunicare che l’uomo è perito nel naufragio. Con una attenta lettura del brano individua questi
elementi.
2. Analisi del testo
2.1. Le scelte stilistiche ed espressive rimandano nel brano, come in tutto il romanzo, all’esperienza
quotidiana e al linguaggio degli umili abitanti di Aci Trezza: a) individua nel testo le espressioni che ti
sembrano più significative in questo senso; b) chiarisci le ragioni di queste scelte stilistiche.
2.2. La narrativa di Verga è oggettiva e tende all’impersonalità, coerentemente con i principi del Verismo.
In questo brano è possibile cogliere la presenza di due diversi punti di vista; quello della famiglia Malavoglia
e in particolare di Maruzza, e quello della maggior parte dei paesani. Rintraccia come nel testo si esprime
questa duplicità di punti di vista e chiariscili.
3. Approfondimenti
Il tema del conflitto tra valori familiari, affetti e logica economica sono centrali nel progetto del Ciclo dei
Vinti. Quali le differenze al riguardo tra I Malavoglia e Mastro don Gesualdo?
Riguardo al tema della lotta per la sopravvivenza, contestualizza l’opera di Verga mettendola in relazione
con le tendenze culturali del periodo storico in cui è stata realizzata.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o
in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue
conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi
che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO – LETTERARIO
ARGOMENTO: I luoghi dell’anima nella tradizione artistico-letteraria.
DOCUMENTI
Chiare, fresche e dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo ove piacque
(con sospir mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba e fior che la gonna
leggiadra ricoverse
co l’angelico seno;
aere sacro, sereno,
ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:
date udïenza insieme
a le dolenti mie parole estreme.
……………..………………..
La morte fia men cruda
se questa spene porto
a quel dubbioso passo:
ché lo spirito lasso
non poria mai in piú riposato porto
né in piú tranquilla fossa
fuggir la carne travagliata e l’ossa.
F. PETRARCA, Il Canzoniere, CXXVI, 1345
59
Frate Lorenzo: Tu sei esiliato di qui, da Verona; pazienza, il mondo è grande e vasto.
Romeo: Non esiste mondo fuori delle mura di Verona: non c’è che purgatorio, supplizio, l’inferno stesso.
Essere esiliato di qui, vuol dire essere esiliato dal mondo e l’esilio dal mondo è la morte: l'esilio è dunque
una morte sotto falso nome.
W. SHAKESPEARE, Giulietta e Romeo, atto III, scena III
Te beata, gridai, per le felici
aure pregne di vita, e pe' lavacri
che da' suoi gioghi a te versa Apennino!
Lieta dell'aer tuo veste la Luna
di luce limpidissima i tuoi colli
per vendemmia festanti, e le convalli
popolate di case e d'oliveti
mille di fiori al ciel mandano incensi:
e tu prima, Firenze, udivi il carme
che allegrò l'ira al Ghibellin fuggiasco,
e tu i cari parenti e l'idïoma
désti a quel dolce di Calliope labbro
che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma
d'un velo candidissimo adornando,
rendea nel grembo a Venere Celeste;
ma piú beata che in un tempio accolte
serbi l'itale glorie, uniche forse
da che le mal vietate Alpi e l'alterna
onnipotenza delle umane sorti
armi e sostanze t' invadeano ed are
e patria e, tranne la memoria, tutto.
U. FOSCOLO, I Sepolcri, 1806
-
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
G. LEOPARDI, L’Infinito, dai «Canti», 1819
«Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse
nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio,
come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore
pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!...Addio, casa natìa, dove,
sedendo, con un pensiero occulto, s’imparò a distinguere dal rumore de’ passi comuni il rumore d’un passo
aspettato con un misterioso timore…Addio, chiesa, dove l’animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi
del Signore; dov’era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere
solennemente benedetto, e l’amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio!»
A. MANZONI, I promessi sposi, VIII, 1840
Sempre un villaggio, sempre una campagna
mi ride al cuore (o piange), Severino:
il paese ove, andando, ci accompagna
l'azzurra vision di San Marino:
Là nelle stoppie dove singhiozzando
va la tacchina con l'altrui covata,
presso gli stagni lustreggianti, quando
lenta vi guazza l'anatra iridata,
sempre mi torna al cuore il mio paese
cui regnarono Guidi e Malatesta,
cui tenne pure il Passator cortese,
re della strada, re della foresta.
oh! fossi io teco; e perderci nel verde,
e di tra gli olmi, nido alle ghiandaie,
gettarci l'urlo che lungi si perde
dentro il meridiano ozio dell'aie;
…………………………………….
60
G. PASCOLI, Myricae, 1882
«…si udiva il mare che russava lì vicino, in fondo alla straduccia, e ogni tanto sbuffava, come uno che si
volti e rivolti pel letto…. Le stelle ammiccavano più forte, quasi s'accendessero, e i Tre Re scintillavano sui
fariglioni colle braccia in croce, come Sant'Andrea. Il mare russava in fondo alla stradicciuola, adagio
adagio, e a lunghi intervalli si udiva il rumore di qualche carro che passava nel buio, sobbalzando sui sassi, e
andava pel mondo il quale è tanto grande che se uno potesse camminare e camminare sempre, giorno e notte,
non arriverebbe mai, e c'era pure della gente che andava pel mondo a quell'ora, e non sapeva nulla di compar
Alfio, né della Provvidenza che era in mare, né della festa dei Morti; così pensava Mena sul ballatoio
aspettando il nonno.»
G. VERGA, da I Malavoglia, 1881
Quella, che tu credevi un piccolo punto della terra,
fu tutto.
E non sarà mai rubato quest’unico tesoro
ai tuoi gelosi occhi dormienti.
Il tuo primo amore non sarà mai violato.
Giovinetti amici, più belli d’Alessandro e d’Eurialo,
per sempre belli, difendono il sonno del mio ragazzo.
L’insegna paurosa non varcherà mai la soglia
di quella isoletta celeste.
E tu non saprai la legge
ch’io, come tanti, imparo,
- e a me ha spezzato il cuore:
fuori del limbo non v’è eliso.
Virginea s’è rinchiusa nella notte
come una zingarella nel suo scialle nero.
Stella sospesa nel cielo boreale
eterna: non la tocca nessuna insidia.
E. MORANTE, L’Isola di Arturo, Dedica, 1957
-
«Faceva un caldo che non era scirocco e non era arsura, ma era soltanto caldo. Era come una mano di colore
data sul venticello, sui muri gialletti della borgata, sui prati, sui carretti, sugli autobus coi grappoli agli
sportelli. Una mano di colore ch’era tutta l’allegria e la miseria delle notti d’estate del presente e del passato.
L’aria era tirata e ronzante come la pelle di un tamburo…Tutto un gran accerchiamento intorno a
Roma,…ma pure dentro Roma, nel centro della città, magari sotto il Cupolone: sì proprio sotto il Cupolone,
che bastava mettere il naso fuori dal colonnato di Piazza San Pietro, verso Porta Cavalleggeri, e èccheli llì, a
gridare, a prender d’aceto, a sfottere, in bande e in ghenghe intorno ai cinemetti, alle pizzerie, sparpagliati
poco più in là, in via del Gelsomino, in via della Cava, sugli spiazzi di terra battuta delimitata dai mucchi di
rifiuti dove i ragazzini di giorno giocano a palla.»
P. P. PASOLINI, Ragazzi di vita, 1955
Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,
uno morì in prigione,
l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il rissoso? uno cadde da un ponte lavorando per i suoi cari Tutti, tutti, dormono sulla collina.
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.
Uno trapassò in una febbre,
Uno fu arso nella miniera,
Uno fu ucciso in rissa,
E. L. MASTERS, La collina, dall’«Antologia di Spoon River», trad. F. Pivano, 1943
Marc CHAGALL, Il violinista sul tetto, 1912
Vitebsk, che compare sullo sfondo, è il
villaggio natale di Chagall, il “luogo
dell’anima” a cui il pittore fa riferimento in
tutta la sua esperienza di vita, anche nel
fortunatissimo periodo parigino.
Il violinista sul tetto suggerisce la condizione
dell’Ebreo nel mondo, instabile come quella di
un musicista che cerca di suonare il suo
strumento restando in equilibrio in cima ad
61
una casa.
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: I giovani e la crisi.
DOCUMENTI
«La crisi dell’economia ha lasciato per strada, negli ultimi tre anni, più di un milione di giovani lavoratori
di età compresa tra i 15 ed i 34 anni. E sono stati soprattutto loro a pagare il conto della turbolenza
economica e finanziaria che da anni investe l’Europa e l’Italia, fiaccandone la crescita. Tra il 2008 ed il
2011, infatti, l’occupazione complessiva in Italia è scesa di 438 mila unità, il che significa che senza il
crollo dell’occupazione giovanile ci sarebbe stata addirittura una crescita dei posti di lavoro. Tra il 2008 e
il 2011, secondo i dati dell’Istat sull’occupazione media, i lavoratori di età compresa tra i 15 e i 34 anni
sono passati da 7 milioni e 110 mila a 6 milioni e 56 mila. La diminuzione dei giovani occupati, pari a 1
milione 54 mila unità, ha riguardato sia gli uomini che le donne, più o meno nella stessa proporzione
(meno 622 mila posti di lavoro tra gli uomini, meno 432 mila tra le giovani donne), ed in modo più
intenso il Nord ed il Sud del Paese che non il Centro.»
Mario SENSINI, Crolla l’occupazione tra i 15 e i 35 anni, “Corriere della Sera” - 8/04/2012
«Giovani al centro della crisi. In Italia l’11,2% dei giovani di 15-24 anni, e addirittura il 16,7% di quelli
tra 25 e 29 anni, non è interessato né a lavorare né a studiare, mentre la media europea è pari
rispettivamente al 3,4% e all’8,5%. Di contro, da noi risulta decisamente più bassa la percentuale di
quanti lavorano: il 20,5% tra i 15-24enni (la media Ue è del 34,1%) e il 58,8% tra i 25-29enni (la media
Ue è del 72,2%). A ciò si aggiunga che tra le nuove generazioni sta progressivamente perdendo appeal
una delle figure centrali del nostro tessuto economico, quella dell’imprenditore.
Solo il 32,5% dei giovani di 15-35 anni dichiara di voler mettere su un’attività in proprio, meno che in
Spagna (56,3%), Francia (48,4%), Regno Unito (46,5%) e Germania (35,2%).
La mobilità che non c’è, questione di cultura e non di regole. I giovani sono oggi i lavoratori su cui
grava di più il costo della mobilità in uscita. Nel 2010, su 100 licenziamenti che hanno determinato una
condizione di inoccupazione, 38 hanno riguardato giovani con meno di 35 anni e 30 soggetti con 35-44
anni. Solo in 32 casi si è trattato di persone con 45 anni o più. L’Italia presenta un tasso di anzianità
aziendale ben superiore a quello dei principali Paesi europei. Lavora nella stessa azienda da più di dieci
anni il 50,7% dei lavoratori italiani, il 44,6% dei tedeschi, il 43,3% dei francesi, il 34,5% degli spagnoli e
il 32,3% degli inglesi. Tuttavia, solo il 23,4% dei giovani risulta disponibile a trasferirsi in altre regioni o
all’estero per trovare lavoro.»
45° RAPPORTO CENSIS, Lavoro, professionalità, rappresentanze, Comunicato stampa 2/12/2011
«Il lavoro che si riesce a ottenere con un titolo di studio elevato non sempre corrisponde al percorso
formativo intrapreso. La coerenza tra il titolo posseduto e quello richiesto per lavorare è, seppur in lieve
misura, più elevata tra i laureati in corsi lunghi piuttosto che tra quanti hanno concluso corsi di durata
triennale. Infatti, i laureati in corsi lunghi dichiarano di svolgere un lavoro per il quale era richiesto il
titolo posseduto nel 69% dei casi mentre tra i laureati triennali tale percentuale scende al 65,8%. D’altra
parte a valutare la formazione universitaria effettivamente necessaria all’attività lavorativa svolta è circa il
69% dei laureati sia dei corsi lunghi sia di quelli triennali. Una completa coerenza tra titolo posseduto e
lavoro svolto – la laurea, cioè, come requisito di accesso ed effettiva utilizzazione delle competenze
acquisite per lo svolgimento dell’attività lavorativa – è dichiarata solo dal 58,1% dei laureati nei corsi
lunghi e dal 56,1% dei laureati triennali. All’opposto, affermano di essere inquadrati in posizioni che non
richiedono la laurea sotto il profilo né formale, né sostanziale il 20% dei laureati in corsi lunghi e il 21,4%
di quelli triennali.»
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ISTAT – Università e lavoro: orientarsi con la statistica - http://www.istat.it/it/files/2011/03/seconda_parte.pdf
«Che storia, e che vita incredibile, quella di Steve Jobs. […] Mollò gli studi pagati dai genitori adottivi al
college di Portland, in Oregon, dopo pochissimi mesi di frequenza. Se ne partì per un viaggio in India,
tornò, e si mise a frequentare soltanto le lezioni che gli interessavano. Ovvero, pensate un po’, i corsi di
calligrafia. […] Era fuori dagli standard in ogni dettaglio, dalla scelta di presentare personalmente i suoi
prodotti da palchi teatrali, al look ultra minimal, con i suoi jeans e i suoi girocollo neri alla Jean Paul
Sartre. “Il vostro tempo è limitato - disse l’inventore dell’iPod, l’iPhone e l’iPad agli studenti di Stanford
nel 2005 -. Non buttatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol
dire vivere con i risultati dei pensieri degli altri. E non lasciate che il rumore delle opinioni degli altri
affoghi la vostra voce interiore. Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In
qualche modo loro sanno già cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario”»
Giovanna FAVRO, Steve Jobs, un folle geniale, “La Stampa” - 6/10/2011
63
3. AMBITO STORICO – POLITICO
ARGOMENTO: Giovanni Giolitti: metodi di governo e programmi politici.
DOCUMENTI
"La via della reazione sarebbe fatale alle nostre istituzioni, appunto perché le porrebbe al servizio degli
interessi di una esigua minoranza, e spingerebbe contro di esse le forze più vive e irresistibili della società
moderna, cioè l'interesse delle classi più numerose e il sentimento degli uomini più colti.
Esclusa la convenienza, anzi la possibilità, di un programma reazionario, resta come unica via, per
scongiurare i pericoli della situazione attuale, il programma liberale, che si propone di togliere, per quanto è
possibile, le cause del malcontento, con un profondo e radicale mutamento di indirizzo tanto nei metodi di
governo, quanto nella legislazione.
I metodi di governo hanno capitale importanza, perché a poco giovano le ottime leggi se sono male applicate.
[...] Nel campo politico poi vi è un punto essenziale, e di vera attualità, nel quale i metodi di governo hanno
urgente bisogno di essere mutati. Da noi si confonde la forza del governo con la violenza, e si considera
governo forte quello che al primo stormire di fronda proclama lo stato d'assedio, sospende la giustizia
ordinaria, istituisce tribunali militari e calpesta tutte le franchigie costituzionali. Questa invece non è la forza,
ma è debolezza della peggiore specie, debolezza giunta a tal punto da far perdere la visione esatta delle
cose."
G. GIOLITTI, Discorso agli elettori del collegio di Dronero, Busca, 20 ottobre 1899 (in Giolitti, "Discorsi
extraparlamentari", Torino, 1952)
"[La] importante e svariata opera legislativa, amministrativa e associativa [di Giolitti] era resa possibile dalla
fioritura economica che si osservava dappertutto nel paese, e che, quantunque rispondesse a un periodo di
generale prosperità dell'economia mondiale e fosse aiutata dall'afflusso degli esuberanti capitali stranieri in
Italia, aveva, dentro questo quadro, un particolare rilievo, perché, come i tecnici notavano, nessun altro paese
di Europa compiva, in quel tempo, progressi tanto rapidi ed estesi quanto l'Italia."
B. CROCE, Storia d'Italia dal 1871 al 1915, Laterza, Bari, 1939.
"La tattica dell'onorevole Giolitti è stata sempre quella di far la politica conservatrice per mezzo dei
condottieri dei partiti democratici: sia lusingandoli e addomesticandoli per via di attenzioni individuali
(siamo arrivati già alle nomine senatoriali) sia, quando si tratti di uomini personalmente disinteressati, come
Turati e Bissolati, conquistandoli con riforme le quali non intacchino seriamente gli interessi economici e
politici dei gruppi dominanti nel governo. [...] Giolitti migliorò o peggiorò i costumi elettorali in Italia? La
risposta non è dubbia per chi voglia giudicare senza le traveggole dell'amicizia. Li trovò e li lasciò nell'Italia
settentrionale quali si andavano via via migliorando. Li trovò cattivi e li lasciò peggiori, nell'Italia
meridionale."
G. SALVEMINI, Il ministro della malavita e altri scritti sull'Italia giolittiana, Feltrinelli, Milano, 1962.
"Giolitti affermò che le questioni sociali erano ora più importanti di quelle politiche e che sarebbero state
esse in avvenire a differenziare i vari gruppi politici gli uni dagli altri. [...] Egli avanzò pure la teoria del tutto
nuova che i sindacati dovevano essere benvenuti come una valvola di sicurezza contro le agitazioni sociali,
in quanto le forze organizzate erano meno pericolose di quelle disorganizzate."
D.
Mack
SMITH,
Storia
d'Italia
dal
1861
al
1958,
Laterza,
Bari,
1959.
"La politica giolittiana, soprattutto dal 1900 in poi, appare tutta costruita sulla richiesta della collaborazione
governativa con il partito della classe operaia e con i suoi uomini più rappresentativi. [...] Assurdo pretendere
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che Giovanni Giolitti, uomo politico uscito dalla vecchia classe dirigente borghese e conservatrice, fosse
l'araldo del rinnovamento della società italiana; non si può però negare che tra gli uomini politici della sua
epoca egli appaia oggi quello che più degli altri aveva compreso qual era la direzione in cui la società italiana
avrebbe dovuto muoversi per uscire dai contrasti del suo tempo."
P. TOGLIATTI, Momenti della storia d'Italia, Editori Riuniti, Roma, 1963.
"Da buon politico, egli [Giolitti] aveva avvertito che i tempi erano ormai maturi perché si addivenisse a una
convivenza nella tolleranza con la Chiesa di Roma, aveva compreso che l'anticlericalismo era ormai una
inutile frangia che si portavano i governi [...] Quando egli passò a realizzare la politica delle "due parallele"
[Stato e Chiesa autonomi nei loro ambiti] nello stesso tempo denunciò, di fatto, la fine di un certo tipo di
anticlericalismo, provocò lo svuotamento di tutte le illusioni che la monarchia a Roma avrebbe ucciso il
papato,
che
il
liberalismo
avrebbe
dovuto
disintegrare
il
cattolicesimo".
G. DE ROSA, La crisi dello stato liberale in Italia, Studium, Roma, 1955.
4. AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Le responsabilità della scienza e della tecnologia.
DOCUMENTI
«Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la permanenza di un’autentica vita umana
sulla terra.»
Hans JONAS, Il principio responsabilità. Un’etica per la civiltà tecnologica, Einaudi, Torino 1990 (ed. originale 1979)
«Mi piacerebbe (e non mi pare impossibile né assurdo) che in tutte le facoltà scientifiche si insistesse a oltranza su un
punto: ciò che farai quando eserciterai la professione può essere utile per il genere umano, o neutro, o nocivo. Non
innamorarti di problemi sospetti. Nei limiti che ti saranno concessi, cerca di conoscere il fine a cui il tuo lavoro è
diretto. Lo sappiamo, il mondo non è fatto solo di bianco e di nero e la tua decisione può essere probabilistica e
difficile: ma accetterai di studiare un nuovo medicamento, rifiuterai di formulare un gas nervino. Che tu sia o non sia un
credente, che tu sia o no un “patriota”, se ti è concessa una scelta non lasciarti sedurre dall’interesse materiale e
intellettuale, ma scegli entro il campo che può rendere meno doloroso e meno pericoloso l’itinerario dei tuoi compagni e
dei tuoi posteri. Non nasconderti dietro l’ipocrisia della scienza neutrale: sei abbastanza dotto da saper valutare se
dall’uovo che stai covando sguscerà una colomba o un cobra o una chimera o magari nulla.»
Primo LEVI, Covare il cobra, 11 settembre 1986, in Opere II, Einaudi, Torino 1997
«È storia ormai a tutti nota che Fermi e i suoi collaboratori ottennero senza accorgersene la fissione (allora scissione)
del nucleo di uranio nel 1934. Ne ebbe il sospetto Ida Noddack: ma né Fermi né altri fisici presero sul serio le sue
affermazioni se non quattro anni dopo, alla fine del 1938. Poteva benissimo averle prese sul serio Ettore Majorana, aver
visto quello che i fisici dell’Istituto romano non riuscivano a vedere. E tanto più che Segrè parla di «cecità». La ragione
della nostra cecità non è chiara nemmeno oggi, dice. Ed è forse disposto a considerarla come provvidenziale, se quella
loro cecità impedì a Hitler e Mussolini di avere l’atomica. Non altrettanto – ed è sempre così per le cose provvidenziali
– sarebbero stati disposti a considerarla gli abitanti di Hiroshima e di Nagasaki.»
Leonardo SCIASCIA, La scomparsa di Majorana, Einaudi, Torino 1975
«La scienza può aiutarci a costruire un futuro desiderabile. Anzi, le conoscenze scientifiche sono mattoni indispensabili
per erigere questo edificio. Ma […] è d’obbligo sciogliere il nodo decisivo del valore da dare alla conoscenza. Il valore
che sembra prevalere oggi è quello, pragmatico, che alla conoscenza riconosce il mercato. Un valore utilitaristico:
dobbiamo cercare di conoscere quello che ci può tornare immediatamente ed economicamente utile. […] Ma, se
vogliamo costruire un futuro desiderabile, anche nel campo della scienza applicata il riconoscimento del valore della
conoscenza non può essere delegato al mercato. Lo ha dimostrato la recente vertenza tra le grandi multinazionali e il
governo del Sud Africa sui farmaci anti-Aids […]. Il mercato non è in grado di distribuire gli “utili della conoscenza”
all’80% della popolazione mondiale. Per costruire il futuro coi mattoni della scienza occorre dunque (ri)associare al
valore di mercato della conoscenza altri valori: i valori dello sviluppo umano.»
Pietro GRECO, Sua maestà la tecnologia. Chi ha paura della scienza?, “l’Unità”, 7 luglio 2001
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«La ricerca dovrebbe essere libera, non dovrebbe essere guidata da nessuno. In fondo se ci si pensa bene, da che essa
esiste è frutto dell’istanza del singolo piuttosto che risultato collettivo. Dovrebbe essere libera da vincoli religiosi e
soggiogata a un unico precetto: progredire nelle sue applicazioni in funzione del benessere degli esseri viventi, uomini e
animali. Ecco questa credo sia la regola e l’etica dello scienziato: la ricerca scientifica deve accrescere nel mondo la
proporzione del bene. Le applicazioni della scienza devono portare progresso e non regresso, vantaggio e non
svantaggio. Certo è anche vero che la ricerca va per tentativi e di conseguenza non ci si può subito rendere conto
dell’eventuale portata negativa; in tal caso bisognerebbe saper rinunciare.»
Margherita HACK intervistata da Alessandra Carletti, Roma Tre News, n. 3/2007
TIPOLOGIA C - TEMA DI ORDINE STORICO
Dopo anni di tensioni e di conflitti circoscritti, nel 1914 la scintilla dei Balcani incendia l’Europa.
Ricostruisci le ragioni di fondo che concorrono allo scoppio della Grande Guerra.
TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE
«Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita»
(Paul Nizan, Aden Arabia, 1931)
Il candidato rifletta sulla dichiarazione di Nizan e discuta problemi, sfide e sogni delle nuove generazioni
SIMULAZIONE PRIMA PROVA
Tipologia A – Analisi del Testo
Giovanni Pascoli, Nebbia, da “Canti di Castelvecchio”
Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli,
su l'alba,
da' lampi notturni e da' crolli
d'aeree frane!
dell'orto,
la mura ch'ha piene le crepe
di valeriane.
Nascondi le cose lontane:
le cose son ebbre di pianto!
Ch'io veda i due peschi, i due meli,
soltanto
che dànno i soavi lor mieli
pel nero mio pane.
Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch'è morto!
Ch'io veda soltanto la siepe
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Nascondi le cose lontane
nascondile, involale al volo
del cuore! Ch'io veda il cipresso
là, solo,
qui, solo quest'orto, cui presso
sonnecchia il mio cane.
Nascondi le cose lontane
che vogliono ch'ami e che vada!
Ch'io veda là solo quel bianco
di strada,
che un giorno ho da fare tra stanco
don don di campane ...
Comprensione del testo
Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto della poesia in non più di dieci righe.
2. Analisi del testo.
2.1. Dalla seconda strofe si ripete sistematicamente una contrapposizione (da osservare caso per caso): quali
sono le cose da cui il poeta vuole fuggire? In che senso le chiama lontane? Quali sono, invece, quelle gradite
alla sua vista?
2.2. Questa contrapposizione facilita un’interpretazione simbolica di oggetti e aspetti del
paesaggio presenti nel componimento: chiarite
3. Interpretazione complessiva
3.1. Sulla base dell’analisi del testo chiarite il tema della poesia
3.2. Ampliando l’analisi chiarite la visione del vivere di Pascoli
4. Inquadramento storico/culturale
Individuate e spiegate caratteri della poesia pascoliana riconducibili al Decadentismo
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN SAGGIO BREVE O DI
UN ARTICOLO DI GIORNALE
Sviluppa l’ argomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, utilizzando i documenti e i
dati che lo corredano. Se scegli la forma del saggio breve, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti
e svolgi su questa base la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze
di studio. Dà al tuo saggio un titolo coerente e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica,
fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Per entrambe le
forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di
foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO:
Poeti e letterati di fronte alla "Grande guerra"
DOCUMENTI
"Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo -, il militarismo, il patriottismo, il gesto
distruttore dei liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna."
MANIFESTO DEL FUTURISMO, "Le Figaro", 1909
"Edizione della sera! Della sera! Della sera!
Italia! Germania! Austria!"
E sulla piazza, lugubremente listata di nero,
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si effuse un rigagnolo di sangue purpureo!
Un caffè infranse il proprio muso a sangue,
imporporato da un grido ferino:
"Il veleno del sangue nei giuochi del Reno!
I tuoni degli obici sul marmo di Roma!"
Dal cielo lacerato contro gli aculei delle baionette
gocciolavano lacrime di stelle come farina in uno staccio
e la pietà, schiacciata dalle suole, strillava:
"Ah, lasciatemi, lasciatemi, lasciatemi! …"
Vladimir MAJAKOVSFKIJ, 1914
[...] siamo troppi. La guerra è un'operazione malthusiana. C'è un di troppo di qua e un di troppo di là che si
premono. La guerra rimette in pari le partite. Fa il vuoto perché si respiri meglio. Lascia meno bocche
intorno alla stessa tavola. E leva di torno un'infinità di uomini che vivevano perché erano nati; che
mangiavano per vivere, che lavoravano per mangiare e maledicevano il lavoro senza il coraggio di rifiutar la
vita [...]. Fra le tante migliaia di carogne abbracciate nella morte e non più diverse che nel colore dei panni,
quanti saranno, non dico da piangere, ma da rammentare? Ci metterei la testa che non arrivino ai diti delle
mani e dei piedi messi insieme [...].
Giovanni PAPINI, Amiamo la guerra,
in "Lacerba", II, 20, 1914
È una vecchia lezione! La guerra è un fatto, come tanti altri in questo mondo; è enorme, ma è quello solo;
accanto agli altri, che sono stati e che saranno: non vi aggiunge; non vi toglie nulla. Non cambia nulla,
assolutamente, nel mondo. Neanche la letteratura: [...]. Sempre lo stesso ritornello: la guerra non cambia
niente. Non migliora, non redime, non cancella: per sé sola. Non fa miracoli. Non paga i debiti, non lava i
peccati.
In
questo
mondo,
che
non
conosce
più
la
grazia.
Il cuore dura fatica ad ammetterlo. Vorremmo che quelli che hanno faticato; sofferto, resistito per una causa
che è sempre santa, quando fa soffrire, uscissero dalla prova come quasi da un lavacro: più duri, tutti. E quelli
che muoiono, almeno quelli, che fossero ingranditi, santificati: senza macchia e senza colpa.
E poi no. Né il sacrificio né la morte aggiungono nulla a una vita, a un'opera, a un'eredità [...]. Che cosa è che
cambierà su questa terra stanca, dopo che avrà bevuto il sangue di tanta strage: quando i morti e i feriti, i
torturati e gli abbandonati dormiranno insieme sotto le zolle, e l'erba sopra sarà tenera lucida nuova, piena di
silenzio e di lusso al sole della primavera che è sempre la stessa? [...].
Renato SERRA, Esame di coscienza di un letterato,
in "La Voce", 30.4.1915
che non si vede
Come questa pietra
del S. Michele
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria
così totalmente
disanimata
come questa pietra
La morte
si sconta
vivendo
G. Ungaretti, 1916.
è il mio canto
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2. AMBITO SOCIO – ECONOMICO
ARGOMENTO: Origine e sviluppi della cultura giovanile.
DOCUMENTI
«Gli stili della gioventù americana si diffusero direttamente o attraverso l’amplificazione dei loro segnali
mediante la cultura inglese, che faceva da raccordo tra America ed Europa, per una specie di osmosi
spontanea. La cultura giovanile americana si diffuse attraverso i dischi e le cassette, il cui più importante
strumento promozionale, allora come prima e dopo, fu la vecchia radio. Si diffuse attraverso la distribuzione
mondiale delle immagini; attraverso i contatti personali del turismo giovanile internazionale che portava in
giro per il mondo gruppi ancora piccoli, ma sempre più folti e influenti, di ragazzi e ragazze in blue jeans; si
diffuse attraverso la rete mondiale delle università, la cui capacità di rapida comunicazione internazionale
divenne evidente negli anni ’60. Infine si diffuse attraverso il potere condizionante della
moda nella società dei consumi, una moda che raggiungeva le masse e che veniva amplificata dalla spinta a
uniformarsi propria dei gruppi giovanili. Era sorta una cultura giovanile mondiale.»
E.J. HOBSBAWM, Il secolo breve, trad. it., Milano 1997
«La cultura giovanile negli ultimi quattro decenni s’è mossa lungo strade nuove, affascinanti, ma al tempo
stesso, anche pericolose. I diversi percorsi culturali che i giovani hanno affrontato dagli anni cinquanta ad
oggi sono stati ispirati soprattutto dai desideri e dalle fantasie dell’adolescenza; anche i rapporti spesso
conflittuali con gli adulti e l’esperienza culturale delle generazioni precedenti, tuttavia, hanno profondamente
influenzato la loro ricerca. Essi sono andati fino ai limiti estremi della propria fisicità, hanno esplorato nuove
dimensioni della mente e della realtà virtuale, hanno ridisegnato la geografia dei rapporti sessuali, affettivi e
sociali, hanno scoperto, infine, nuove forme espressive e comunicative. [...] Le strategie sperimentate dai
giovani, in sostanza, propongono tre differenti soluzioni. La prima, di marca infantile, è fondata sulla
regressione e sulla fuga dalla realtà per affrontare il dolore ed il disagio della crescita. Essa, quindi,
suggerisce di recuperare il piacere ed il benessere nell’ambito della fantasia e dell’illusione. L’esperienza
eccitatoria della musica techno e d’alcune situazioni di rischio, il grande spazio onirico aperto dalle droghe e
dalla realtà virtuale, la dimensione del gioco e del consumo, sono i luoghi privilegiati in cui si realizza
concretamente questo tipo di ricerca. [...] La seconda strategia utilizza la trasgressione e la provocazione per
richiamare l’adulto alle sue responsabilità e per elaborare le difficoltà dell’adolescenza. [...] La terza
strategia, infine, la più creativa, prefigura un modo nuovo di guardare al futuro, più carico d’affettività, pace
e socialità. Essa s’appoggia sulle capacità intuitive ed artistiche dei giovani, e lascia intravedere più
chiaramente una realtà futura in cui potranno aprirsi nuovi spazi espressivi e comunicativi.»
D.MISCIOSCIA, Miti affettivi e cultura giovanile, Milano 1999
«Oggi il termine “cultura giovanile”, quindi, non ha più il significato del passato, non indica più ribellione,
astensionismo o rifiuto del sistema sociale. Non significa più nemmeno sperimentazione diretta dei modi di
vivere, alternativi o marginali rispetto ad un dato sistema sociale. Cultura giovanile sta ad indicare
l’intrinseca capacità che i giovani hanno di autodefinirsi nei loro comportamenti valoriali all’interno della
società della quale sono parte.»
L. TOMASI, Introduzione. L’elaborazione della cultura giovanile nell’incerto contesto europeo, in
L. TOMASI (a cura di), La cultura dei giovani europei alle soglie del 2000, Milano 1998
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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3. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Bene individuale e bene comune.
DOCUMENTI
«Ora, le leggi devono essere giuste sia in rapporto al fine, essendo ordinate al bene comune, sia in rapporto
all’autore, non eccedendo il potere di chi le emana, sia in rapporto al loro tenore, imponendo ai sudditi dei
pesi in ordine al bene comune secondo una proporzione di uguaglianza. Essendo infatti l’uomo parte della
società, tutto ciò che ciascuno possiede appartiene alla società: così come una parte in quanto tale appartiene
al tutto. Per cui anche la natura sacrifica la parte per salvare il tutto. E così le leggi che ripartiscono gli oneri
proporzionalmente sono giuste, obbligano in coscienza e sono leggi legittime.»
S. TOMMASO D’AQUINO (1225-1274), La somma teologica, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 1996
«Da quanto precede consegue che la volontà generale è sempre retta e tende sempre all’utilità pubblica: ma
non ne consegue che le deliberazioni del popolo abbiano sempre la stessa rettitudine. Si vuol sempre il
proprio bene, ma non sempre lo si vede: non si corrompe mai il popolo, ma spesso lo si inganna, ed allora
soltanto egli sembra volere ciò che è male. V’è spesso gran differenza fra la volontà di tutti e la volontà
generale: questa non guarda che all’interesse comune, l’altra guarda all’interesse privato e non è che una
somma di volontà particolari […]. Ma quando si crean fazioni, associazioni parziali a spese della grande, la
volontà di ciascuna di queste associazioni diventa generale rispetto ai suoi membri, e particolare rispetto allo
Stato: si può dire allora che non ci sono più tanti votanti quanti uomini; ma solo quante associazioni. Le
differenze diventano meno numerose, danno un risultato meno generale. […] Importa dunque, per aver
veramente l’espressione della volontà generale, che non vi siano società parziali nello Stato, e che ogni
cittadino non pensi che colla sua testa. […] Finché parecchi uomini riuniti si considerano come un solo
corpo, non hanno che una sola volontà, che si riferisce alla comune conservazione e al benessere generale.
Allora tutte le forze motrici dello Stato sono vigorose e semplici, le sue massime chiare e luminose; non vi
sono interessi imbrogliati, contraddittori; il bene comune si mostra da per tutto con evidenza, e non richiede
che buon senso per essere scorto. La pace, l’unione, l’uguaglianza sono nemiche delle sottigliezze politiche.»
J.-J. ROUSSEAU, Del contratto sociale o principi del diritto politico, 1762, in Opere, Sansoni, Firenze 1972
«Vi sono certamente due tipi di uomini: coloro che pensano a sé soli e quindi restringono i propositi
d’avvenire alla propria vita od al più a quella della compagna della vita loro. […] Accanto agli uomini, i
quali concepiscono la vita come godimento individuale, vi sono altri uomini, fortunatamente i più, i quali,
mossi da sentimenti diversi, hanno l’istinto della costruzione. [...] Il padre non risparmia per sé; ma spera di
creare qualcosa che assicuri nell’avvenire la vita della famiglia. Non sempre l’effetto risponde alla speranza,
ché i figli amano talvolta consumare quel che il padre ha cumulato [...]. Se mancano i figli, l’uomo dotato
dell’istinto della perpetuità, costruisce perché un demone lo urge a gettare le fondamenta di qualcosa.»
Luigi EINAUDI, Lezioni di politica sociale, Einaudi, Torino 1949
«La prima [acquisizione] è il superamento del tabù costituito dalla parola “profitto”, in pratica citata solo
nella prima delle undici regole di sintesi, senza nessuna ulteriore sottolineatura di una sua importanza
(tecnica, morale, religiosa) che ha occupato decenni di discussione. La seconda è il coraggio con cui si
affronta la necessità di definire con semplicità il contenuto del termine “bene comune”. Mi è sembrata
decisiva, al riguardo, l’importanza attribuita ai “benefici immateriali che danno all’uomo un appagamento
spirituale, come i sentimenti, la famiglia, l’amicizia e la pace”. Ciò rappresenta una innovazione che supera
sia le antiche mura materialistiche del bene comune sia le più recenti tendenze a valorizzare la sua
dimensione istituzionale, nazionale e anche internazionale. E la terza decisiva acquisizione è quella relativa
alla “centralità dell’uomo come cuore pulsante del bene comune”, una acquisizione almeno per me
importante ed inattesa, perché richiama il fatto che noi non dobbiamo sentirci soggetti di domanda di un bene
comune, che altri devono costruire, ma dobbiamo sentirci “motore primario nella organizzazione e
valorizzazione del bene comune, così come Nostro Signore è il motore del creato”.»
Giuseppe DE RITA, Presentazione di Le undici regole del Bene Comune, Marketing Sociale, 2010
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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4. AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Il tempo della natura, i tempi della storia e quelli della poesia, il tempo dell.animo:
variazioni sul mistero del tempo
DOCUMENTI
«Il tempo è un dono prezioso, datoci affinché in esso diventiamo migliori, più saggi, più maturi, più
perfetti».
Th. MANN, Romanzo d.un romanzo, Milano, Mondadori, 1952
«Il Tempo con la «t» maiuscola è faccenda complicata assai, tale da sbatterci la testa e rompersela... Perché,
tanto per fare un esempio, la prima domanda che viene spontaneamente è: il Tempo c.è stato sempre o è
venuto fuori a un certo punto? Pigliamo per buona la risposta di sant.Agostino: il Tempo non c.era, non
esisteva prima che Dio creasse il mondo, comincia ad esserci contemporaneamente all.esistenza
dell.universo. ci sarebbe dunque una specie di inizio del Tempo, tanto è vero che un fisico come Werner
Heisenberg può scrivere che «rispetto al tempo sembra esserci qualche cosa di simile a un principio. Molte
osservazioni ci parlano d.un inizio dell.universo quattro miliardi di anni or sono...» Per amor del cielo,
fermiamoci qua e non cadiamo in domande-trappola tipo:
allora che faceva Dio prima di creare il mondo? Ci meriteremmo la risposta: Dio stava preparando l.inferno
per quelli che fanno domande così cretine. Ma possono esserci domande assai meno stupide, tipo: quando
finirà il tempo? Se accettiamo l.ipotesi sveviana di un mondo privo di uomini e di malattie che continua a
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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rotolare come una palla liscia di bigliardo nell.universo, dove è andato a finire il Tempo? Sant.Agostino
tagliava corto affermando che il tempo scorre solo per noi e forse aveva ragione. Il Tempo finirà, come
scrive Savater, quando «verrà il giorno che metterà fine ai giorni, l.ora finale, l.istante oltre il quale
termineranno le vicissitudini, l’incerta sequela dei fatti, e non accadrà più nulla, mai».
A. CAMILLERI, Il Tempo, LA STAMPA, 24/5/2003
«.solo a livello macroscopico il tempo va sempre dal passato al futuro. A livello microscopico, invece, le
particelle di materia possono invertire il cammino e tornare dal futuro al passato, diventando antiparticelle di
antimateria. In tal modo, le particelle che coincidono con le proprie antiparticelle, come ad esempio i fotoni
di cui è composta la luce, devono essere ferme nel tempo. E la distruzione prodotta dall.incontro tra una
particella e una sua
antiparticella non è che l.apparenza sotto la quale ci si presenta la sostanza, cioè il cambio di direzione di una
particella nel suo viaggio temporale».
P. ODIFREDDI, Feynman genio e buffone, LA REPUBBLICA, 5/12/2003
«La storia comincia esattamente laddove finisce il tempo naturale, il tempo ciclico del ritorno degli eventi
cosmici e naturali. Essa incarna invece il tempo dell.uomo in relazione con altri, che si racconta, che inizia a
organizzare la memoria del suo passato sociale, a dare fondamento culturale e valore al suo potere.»
P. BEVILACQUA, Sull.utilità della storia, Roma, 1997
«La Storia, almeno come noi la concepiamo, è la narrazione di una serie di avvenimenti situati nel Tempo. E
se da esso Tempo si prescinde, il problema non appartiene più al compito dello storico, appartiene
eventualmente al mistico, al teologo, al profeta, allo stregone. La Storia sta nel tempo, ma non è il Tempo. La
Storia è racconto. E il racconto (con l.avvenimento che esso racconta) sta nel Tempo. Ma cos.è il Tempo?. Di
questa creatura misteriosa conosciamo alcune abitudini: la non reversibilità (che però non è certa), i suoi
commerci con lo spazio, la sua relatività. E soprattutto abbiamo imparato a prendergli le misure, almeno
alcune, tipo sarti che si adattano ai capricci corporei del cliente: il tempo delle stagioni, il tempo dei vari
calendari che abbiamo escogitato o il tempo astronomico, fatto di anni percorsi dalla luce. Di questo nostro
coinquilino esistenziale, che non sappiamo se stiamo attraversando o se sia lui che ci attraversa, non
conosciamo il volto. Non sappiamo che aspetto abbia. Tutto nel Tempo. Tutta la nostra vita dentro il
Tempo... Ma ci sono degli avvenimenti del corso del Tempo che si prestano a equivoco. Essi, per loro
rilevanza (.) inducono a identificare le nostre storie e la Storia col Tempo. Il contenuto diventa cioè il
contenente... Questi avvenimenti, cioè, sembrano non essere creature nel Tempo, ma creature che hanno il
potere di comandare il Tempo, di dirigerlo, di appropriarsene, di farlo loro. È come se con loro (o per loro) il
Tempo si fosse rotto, e fosse necessario dunque rimetterlo in movimento, caricare di nuovo l.orologio. »
A. TABUCCHI, Dopo il muro, LA REPUBBLICA, 2/10/2003
«(C.è). una storia quasi immobile, quella dell.uomo nei suoi rapporti con l.ambiente che lo circonda; una
storia che scorre e si trasforma lentamente, fatta molto spesso di ritorni ricorrenti, di cicli sempre
ricominciati.. Al di sopra di questa storia immobile, una storia lentamente ritmata: si direbbe senz.altro, se il
senso dell.espressione non fosse stato distorto, una storia sociale, quella dei gruppi e dei
raggruppamenti.(C.è) infine, la storia tradizionale, o se si vuole la storia in rapporto non già all.uomo, ma
all.individuo.Una storia dalle oscillazioni brevi, rapide, nervose. . la più appassionante, la più ricca di
umanità, e anche la più pericolosa. Siamo così arrivati a una scomposizione della storia su più piani, ovvero,
se si vuole, alla distinzione nel tempo della storia, d.un tempo geografico, d.un tempo sociale e d.un tempo
individuale. O ancora, se si preferisce, alla scomposizione dell.uomo in una serie di personaggi.»
F. BRAUDEL, Civiltà e imperi del Mediterraneo nell.età di Filippo II, 1949, Prefazione
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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«Il problema dell’uomo d’oggi? È senza dubbio quello di "sospendere il tempo". Per capirsi meglio. E per
capire anche ciò che di più tragico accade nella quotidianità». Nasos Vaghenàs usa la poesia per farsi
condurre fuori del tempo. «Lei scrive in poesia per cercare, come è solito affermare, di "sospendere il
tempo". Le riesce? Da dove scaturisce questa necessità? » «L’uomo desidera trascendere se stesso. È
un’esperienza vitale che conduce tutte le nostre azioni. La poesia è una delle forme superiori per fare questa
esperienza. L’altra è sicuramente la religione; anzi, questa è una forma ancora superiore - e lo riconosce uno
che non è molto religioso - perché ci porta al divino, a Dio stesso. D’altra parte, ritornando alla poesia il tema
del tempo è una costante. Anzi, diciamo pure che al fondo di ogni opera d’arte c’è questo desiderio di
superare i limiti umani che si materializzano, appunto, dentro lo spazio temporale».
F. DAL MAS , Con Ulisse al tempo dei kamikaze - Intervista al poeta greco Vaghenàs,
L’AVVENIRE, 18/1/2004
«Com.erano lunghi, senza fine, i giorni dell.infanzia! Un.ora era un universo, un.epoca intera, che un
semplice gioco riempiva, come dieci dinastie. La storia era ferma, stagnava in quel gioco eterno. Quel tempo
era davvero lunghissimo, fermo, pieno di cose, di ogni cosa del mondo, e, in un certo modo, quasi eterno,
come quello del Paradiso Terrestre, che è insieme un mito dell.infanzia e dell.eternità. Ma poi il tempo si
accorcia, lentamente dapprima, negli anni della giovinezza, poi sempre più in fretta, una volta passato quel
capo dei trent’anni che chiude il vasto oceano senza rive dell.età matura. Le azioni incalzano, i giorni
fuggono, uno dopo l.altro, e non c.è tempo di guardarli, di numerarli, di vederli quasi, che sono già svaniti,
lasciando nelle nostre mani un pugno di cenere. Chi ci ha cacciati dal nostro paradiso? Quale peccato e quale
angelo? Chi ci ha costretti a correre così, senza riposo, come gli affaccendati passanti di un marciapiede di
Manhattan? O forse è proprio il tempo oggettivo, che, seguendo una sua curva matematica, si accorcia
progressivamente, fino a ridursi a nulla, nel giorno della morte?. quando ci fermiamo del tutto, e viene la
morte, il tempo diventa così infinitamente veloce che è come se fosse di nuovo immobile, e ritorniamo in
un.altra eternità, che forse è quella stessa da cui eravamo partiti, o che forse è il nulla».
C. LEVI, L.Orologio, 1950
TIPOLOGIA C
TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Mentre in Italia e in Germania la democrazia non riuscì a sopravvivere ai traumi sociali ed economici del
primo dopoguerra, lasciandosi sopraffare da regimi totalitari, in Francia e in Inghilterra, pur in presenza di
instabilità politica e di una profonda crisi istituzionale, le forze democratiche seppero resistere ad ogni
tendenza autoritaria.
Sviluppa l'argomento, illustrando le ragioni di comportamenti e risultati così differenti.
TIPOLOGIA D
TEMA DI ORDINE GENERALE
L’Unesco ha dedicato il 2005 alla fisica e, con essa, ad Albert Einstein, che nel 1905, con la pubblicazione
delle sue straordinarie scoperte, rivoluzionò la nostra visione del mondo. La notorietà di Einstein è legata in
modo particolare alla teoria della relatività, ma anche alle sue qualità morali e ai valori ai quali ispirò la sua
azione: fede, non violenza, antifondamentalismo, rispetto per l’altro, egualitarismo, antidogmatismo.
Riflettendo sulla statura intellettuale e morale dello scienziato e sulla base delle tue conoscenze ed esperienze
personali, discuti del ruolo della fisica e delle altre scienze quali strumenti per la esplorazione e la
comprensione del mondo e la realizzazione delle grandi trasformazioni tecnologiche del nostro tempo.
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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10.1 SIMULAZIONI DI TERZA PROVA
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE
G.Marconi Domodossola
Prima
Simulazione di Terza Prova
28-Febbraio-2013
CLASSE
5ªO
INDIRIZZO:
ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONE
Materie:
•
•
•
•
Inglese
Matematica
Sistemi
TDP
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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CRITERI VALUTATIVI PER LA SIMULAZIONE DELLA TERZA PROVA
1. per ogni disciplina si è considerato un punteggio globale espresso in quindicesimi;
2. per ogni quesito a risposta multipla il punteggio è attribuito secondo la tabella sotto
riportata(*);
3. per ogni quesito a risposta singola sarà valutato in 15mi;
4. al complesso delle risposte multiple si è attribuisce peso del 1/3, al gruppo delle risposte
aperte peso di 2/3, pari ad 1/3 per ciascuna risposta aperta;
5. la valutazione complessiva dell'intera prova si ottiene effettuando la media aritmetica dei
singoli punteggi ottenuti in ogni disciplina. Si effettua un arrotondamento al voto intero con
approssimazione all'intero piú vicino.
GRIGLIA DI CORREZIONE
Risp. Multipla (Peso (1/3)
Disciplina
1
2
3
4
Totale
Risp. Aperte
(Peso 2/3)
5
6
INGLESE
/15
/15
/15
/15
MATEMATICA
/15
/15
/15
/15
SISTEMI
/15
/15
/15
/15
TDP
/15
/15
/15
/15
TOTALE
(*)
Totale
/15
Tabella di assegnazione punteggio risposte multiple
Risposte date
Punti Assegnati
0
1/15
1
5/15
2
9/15
3
12/15
4
15/15
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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Cognome e nome
Classe
…………………………………………………………….. ……………..
Data
……………………
MATERIA : Inglese
MULTIPLE CHOICE
1) An integrated circuit performs
A specific electronic function.
A complex operation
Large-scale integration.
A quality control.
4. By combining with other components.
2) An integrated circuit is formed into a single
unit
3) A silicon wafer can be
5. By diffusing impurities into single-crystal
silicon.
6. By creating a thin wafer.
7. By increasing its functional capabilities and
reliability.
•
•
•
•
Several metres in diameter.
About 1.3 cm per side.
8 to 5 centimetres in diameter.
Several centimetres in diameter.
4) Chip packages contain external electrical
leads
a. To insulate them from the other parts of
the circuit.
b. To facilitate insertion into printed circuit
boards.
c. To provide arithmetic functions.
d. To decrease the number of ICs on a chip.
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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1) Write a short report to describe what an integrated circuit is. (120/150 words)
2) Describe the manufacturing process of a chip. (90/120 words)
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
97-
Cognome e nome
Classe
…………………………………………………………….. ……………..
Data
……………………
MATERIA : Matematica
1) Data la funzione y = x 2 − x − 2 definita in [-1,2]:
a) Le ipotesi del teorema di Rolle sono verificate, e il punto interno all’intervallo in cui la tangente è
orizzontale ha ascissa x = 1,5
b) Le ipotesi del teorema di Rolle sono verificate, e il punto interno all’intervallo in cui la tangente è
orizzontale ha ascissa x = 0
c) Le ipotesi del teorema di Rolle sono verificate, e il punto interno all’intervallo in cui la tangente è
orizzontale ha ascissa x = 0,5
d) Le ipotesi del teorema di Rolle non sono verificate
2) La derivata di y =
a)
b)
c)
d)
ex −1
è:
x
ex
y' = 2
x
xe x − e x + 1
y' =
x2
xe x
y' = 2
x
xe x − e x + 1
y' =
x
x2 + 6
presenta nel punto (0;-3) un punto di :
x2 − 2
massimo relativo;
flesso;
massimo assoluto;
minimo relativo;
3) Il La funzione y =
a)
b)
c)
d)
4)
∫
2
1 − 4x 2
dx risulta:
a) 2 arcsen 2 x + c
1
b)
arcsen x + c
2
c) arcsen 2 x + c
d) ln 1 − 4 x 2 + c
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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•
Dimostrare la formula dell’integrazione per parti
•
Descrivi il metodo per determinare gli intervalli di crescenza e di decrescenza per una funzione y = f(x)
(5 righe)
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
97-
Cognome e nome
Classe
…………………………………………………………….. ……………..
Data
……………………
MATERIA : Sistemi
1. Quanto vale la trasformata di Laplace di 15.sca(t) ?
A)
B)
C)
D)
15/s2
15/s + 15
15.s
15/s
2. Il sistema descritto dalla G(s) =
A)
B)
C)
D)
(s-4)(s+12)
(s+5)(s+2)
risulta:
semplicemente stabile
instabile
asintoticamente stabile
non è possibile dedurre nulla sulla stabilità del sistema
3. Per acquisire con il PC la tensione proveniente da un sensore di velocità S (km/h)
caratterizzato dalla seguente relazione: v1 = 0.01*S+2, con Smin= 0 km/h e Smax=
100 km/h occorre progettare un circuito di condizionamento che adatti tale segnale al
range della scheda di acquisizione (0-10V). Qual è la caratteristica di tale circuito?
A) v2=(v1-0.01)*2
B) v2=(v1-2)*10
C) v2=(v1-2)*5
D) nessuna delle precedenti risposte
4. Per il sistema descritto dalla G(s) =
100
(1+s.0,1)
vale la seguente affermazione (una
sola è quella corretta):
A) è un sistema instabile
B) la risposta allo scalino unitario tende al valore 100 (per t-> ∞)
C) la risposta allo scalino unitario tende al valore 0,1 (per t-> ∞)
D) la risposta all’impulso ideale tende al valore 100 (per t-> ∞)
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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1. Disegna la risposta allo scalino unitario di una G(s) con 2 poli complessi coniugati (a
parte reale negativa), identificando e spiegando i parametri più significativi.
2. Disegna lo schema a blocchi di un sistema di controllo di temperatura basato su PC e
scheda di acquisizione NI-USB 6008.
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
97-
Cognome e nome
Classe
…………………………………………………………….. ……………..
Data
……………………
MATERIA : TDP
1. Quale delle seguenti configurazioni dinamiche del BJT è più adatta per un controllo lineare
della velocità?
L’emettitore comune, poiché raggiunge facilmente la saturazione grazie all’elevato
guadagno in tensione.
Il collettore comune, poiché ha guadagno in tensione unitario ed elevata impedenza
di ingresso.
La base comune poiché ha un elevato guadagno di corrente e bassa impedenza di
ingresso.
Non vi sono particolari differenze tra l’una e l’altra configurazione.
2. Qual è il vantaggio del controllo PWM dei motori in continua, rispetto al controllo
tradizionale?
Una minore complessità della circuiteria utilizzata
Non vi sono particolari vantaggi.
Minori limitazioni in termini di potenze controllate, grazie al fatto che i BJT operano
in commutazione e non in zona attiva.
Maggiore linearità garantita dalle alte frequenze di lavoro.
3. L’istruzione BTFSC X,2
Salta l’istruzione successiva se il bit 2 del registro X è alto
Salta l’istruzione successiva se il bit 2 del registro X è basso
Carica in W il bit 2 del registro X
Carica in X il bit 2 dell’accumulatore W
4. Se dovessi effettuare il condizionamento di un segnale proveniente da un trasduttore a ponte
di Weasthone, useresti:
un amplificatore invertente
un amplificatore non invertente
un buffer
un amplificatore differenziale.
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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1. Illustra, anche in virtù delle esperienze fatte, la struttura di un generico sistema di
traduzione ed attuazione, facendo un esempio.
massimo una pagina
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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2. Disegna un semplicissimo circuito per pilotare un motore avanti-indietro, in modo lineare,
commentandolo brevemente.
massimo una pagina
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE
G. Marconi Domodossola
Seconda
Simulazione di Terza Prova
13-Maggio-2012
CLASSE
5ªO
INDIRIZZO:
ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONE
Materie:
•
•
•
•
Inglese
Matematica
Elettronica
TDP
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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CRITERI VALUTATIVI PER LA SIMULAZIONE DELLA TERZA PROVA
6. per ogni disciplina si è considerato un punteggio globale espresso in quindicesimi;
7. per ogni quesito a risposta multipla il punteggio è attribuito secondo la tabella sotto
riportata(*);
8. per ogni quesito a risposta singola sarà valutato in 15mi;
9. al complesso delle risposte multiple si è attribuisce peso del 1/3, al gruppo delle risposte
aperte peso di 2/3, pari ad 1/3 per ciascuna risposta aperta;
10. la valutazione complessiva dell'intera prova si ottiene effettuando la media aritmetica dei
singoli punteggi ottenuti in ogni disciplina. Si effettua un arrotondamento al voto intero con
approssimazione all'intero piú vicino.
GRIGLIA DI CORREZIONE
Risp. Multipla (Peso (1/3)
Disciplina
1
2
3
4
Totale
Risp. Aperte
(Peso 2/3)
5
6
INGLESE
/15
/15
/15
/15
MATEMATICA
/15
/15
/15
/15
ELETTRONICA
/15
/15
/15
/15
TDP
/15
/15
/15
/15
TOTALE
(*)
Totale
/15
Tabella di assegnazione punteggio risposte multiple
Risposte date
Punti Assegnati
0
1/15
1
5/15
2
9/15
3
12/15
4
15/15
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
97-
Cognome e nome
Classe
…………………………………………………………….. ……………..
Data
……………………
MATERIA : Inglese
MULTIPLE CHOICE
1) Routing means:
2) A pin is :
Establishing a path.
Pointing in the right direction.
Turning round.
deviating.
•
•
•
•
•
•
•
•
3) OSI has:
•
4) High Level OSI protocol
The function of the transport layer is:
A short flat wire.
A piece of wood.
A piece of iron.
A terminal on a connector.
•
•
•
four layers.
seven layers
two layers
ten layers
To control data movement across the
network.
To deals with applications and hardware.
To provide the file interface.
To deals with users.
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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1) Write a short report to describe the two most used tools to access information on the internet:
push technology and pull technology (100/110 words)
2) Internet supports thousand of different kinds of operational and experimental services. Describe
some of the most popular ones. (130/150 words)
ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013 Documento del 15 Maggio - Classe 5O Elettronica e Telecomunicazioni
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Cognome e nome
Classe
…………………………………………………………….. ……………..
Data
……………………
MATERIA : Matematica
1) Se f(x) è una funzione dispari, continua su R, allora l’integrale definito tra –a e a di f(x) è:
a) un numero dipendente da a;
b) 2∫ f ( x )dx;
a
0
c) un numero che dipende dal tipo di funzione,
d) 0.
6
presenta nel punto (0;3) un punto di :
x +2
massimo relativo;
flesso;
massimo assoluto;
minimo relativo;
2) Il La funzione y =
a)
e)
f)
g)
2
3) Il teorema del valor medio per gli integrali definiti afferma che:
a)
b)
c)
d)
3
4)
b
∫
∫
∫
∫
a
b
a
b
a
b
a
f ( x )dx = (a − b ) f ( x );
f ( x )dx = (b − a ) f ( x0 ) con x0 ∈ (a, b );
f ( x )dx = (a − b ) f ( x0 ) con x0 ∈ (a, b );
f ( x )dx = (b − a ) f ( x ).
1
∫ 2 x − 1 dx
risulta:
1
e) ln
5
2
1
ln 5
2
g) ln 3
h) ln 5
f)
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•
Come si procede al calcolo dell’area della superficie compresa tra una parabola e una retta ?
•
Qual è la formula che consente di calcolare il valore di un integrale definito senza ricorrere alla
definizione? Come si ricava questa relazione?
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Cognome e nome
Classe
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Data
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MATERIA : Elettronica
[E1] Un filtro di Chebyshev è caratterizzato:
Dalla banda passante piatta;
Dalla minima oscillazione della risposta a gradino;
Da buon roll_off; (pendenza)
Da ripple in banda piatta nulla;
[E2] La corrente di offset dell’ Amplificatore operazionale è :
La media delle correnti di polarizzazione d’ingresso;
La somma delle correnti di polarizzazione di ingresso;
La differenza delle correnti di polarizzazione di ingresso;
La corrente da inserire in ingresso per annullare la corrente di uscita;
[E3 LAB] Lo Slew Rate indica:
la massima frequenza a cui può lavorare un operazionale;
la massima velocità di variazione della tensione di uscita nell'unità di tempo;
la massima tensione che può essere applicata agli ingressi di un operazionale;
la massima tensione che può essere prelevata all'uscita di un operazionale,
[E4LAB] In figura è rappresentato un Trigger di Schmitt invertente dove R1=R2=1KΩ , VR=2V
alimentato con una tensione di ±10V. Quanto vale l’isteresi e il valore medio?
VH=+4; Vm=1,5V;
VH=+5; Vm=1V;
VH=+10;Vm=1V;
VH=2; Vm=0V;
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[ET1] Dopo aver disegnato lo schema di principio di un convertitore ad approssimazioni
successive se ne descriva il funzionamento.
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[ELAB2] In figura è rappresentata una delle tipiche applicazioni del convertitore DAC 0800.
•
•
•
•
Quanto vale la tensione di uscita Vo: per T1(aperto) e T1 (chiuso) se la parola
applicata al DAC è 100(D) ;
dire il ruolo del trimmer da 5kΩ posto sul pin 15;
dire la differenza che passa tra Iout e
disegnare la caratteristica di uscita Vo qualora ci fosse un errore di offset pari
a 20mV.
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Cognome e nome
Classe
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Data
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MATERIA : TDP
1. Un amplificatore di potenza fornisce una potenza di 25W+25W ed è alimentato da un
trasformatore di rete da 200VA, si tratta di un amplificatore in classe:
A
B
AB
C
2. Un BJT di potenza deve dissipare 2W attraverso un dissipatore termico. Se si vuole che la
temperatura massima della giunzione non superi 60°C, quanto deve valere la resistenza
termica complessiva?
120°C/W
15°C/W
30°C/W
62°C/W
3. L’istruzione DCFSZ X,W
Sposta il contenuto dell’accumulatore nel registro X
Sposta il contenuto del registro X nell’accumulatore
Decrementa il registro X e salta l’istruzione successiva se il risultato è zero
Decrementa il registro W e salta l’istruzione successiva se il risultato è zero
4. Se dovessi effettuare il condizionamento di un segnale proveniente da un fotodiodo useresti:
un convertitore corrente tensione
un convertitore tensione corrente
un buffer
un amplificatore differenziale.
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5. Scrivi e commenta una routine di acquisizione per un dato analogico realizzata per
microcontrollore della famiglia PIC 16F87X.
massimo una pagina
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6. Disegna e commenta un semplice circuito per la rilevazione ad una soglia di una
temperatura con un trasduttore di tua conoscenza.
massimo una pagina
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11) ELENCO INSEGNANTI DELLA CLASSE
Insegnanti
Disciplina
Firma
SAGLIMBENI MYRIAM
RELIGIONE
SCATENI ALESSANDRA
ITALIANO E STORIA
ORLANDO ROSANNA
INGLESE
RAGO GIUSEPPE
DIRITTO ED ECONOMIA
DE LUCA VINCENZO
MATEMATICA
ORSI FABIO
ELETTRONICA
LA TORRE PASQUALE
LABORATORIO ELETTRONICA
BORNIQUEZ CLAUDIO
SISTEMI ELETTRONICI
AUTOMATICI
LA TORRE PASQUALE
LABORATORIO SISTEMI
ELETTRONICI AUTOMATICI
MAGRO SALVATORE
TELECOMUNICAZIONI
LA TORRE PASQUALE
LABORATORIO DI
TELECOMUNICAZIONI
SGRO’ RAIMONDO
TDP
MORA ANGELO
LABORATORIO DI TDP
TRIVELLI MORENO
EDUCAZIONE FISICA
Domodossola, 15 Maggio 2013
Il Coordinatore di Classe
Prof. Raimondo Sgrò
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Il Dirigente Scolastico
Dr. Carmelo Arcoraci
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