Relazione con la catena di fornitura
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Relazione con la catena di fornitura
La performance G4-12 RELAZIONI CON LA CATENA DI FORNITURA Intesa Sanpaolo è consapevole del fatto che la crescente pressione competitiva causata dalla globalizzazione e il sempre maggiore potere d’influenza degli stakeholder sul mercato globale rendono necessario un approccio aziendale teso a identificare opportunità e minacce derivanti dalle tematiche di Responsabilità Sociale d’Impresa e rivolto a promuovere, con un approccio orientato anche alla tutela dell’ambiente e al rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, l’adozione di simili politiche anche da parte dei propri Fornitori. È in questo contesto che fin dal 2013 sono state emanate le Linee Guida per gli Acquisti di Gruppo e le relative Regole attuative, che integrano in maniera trasversale criteri di responsabilità sociale e ambientale. Tali linee guida comprendono, all’interno del modello degli “acquisti accentrati”, alcune categorie merceologiche “locali” che attingono alle forniture locali nel caso di beni o servizi per i quali il mercato di approvvigionamento è tipicamente locale o fortemente legato allo specifico mercato. Inoltre integrano in maniera trasversale e ben strutturata criteri di responsabilità sociale e ambientale e chiedono che tutte le funzioni coinvolte li tengano in dovuta considerazione durante il processo di sourcing, dalla richiesta di quotazione alla richiesta dell’offerta e di informazioni a supporto. Inoltre, con l’intento principale di unificare le regole e i processi di acquisto e applicare un modello uniforme a tutte le società del Gruppo Intesa Sanpaolo, sin dal 2012 si è deciso di accentrare gli acquisti di gruppo integrando poco alla volta Banche, Società italiane e quasi tutte le Controllate Estere del Gruppo. Nel 2015 le spese sostenute a livello di Gruppo ammontano a più di 3,2 miliardi di euro e sono così ripartite: Ripartizioni spese 2015 per categoria [%] 20%Generali di funzionamento e servizi resi da terzi 18% Gestione immobili 15% Legali e professionali 5% Pubblicitarie e promozionali 21% Servizi informatici 21 % Altre spese Si evidenzia inoltre che gli appalti effettuati da Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Group Service risultano essere stati conclusi per la maggior parte con fornitori di Paesi europei: Fornitori per continente [%] 0,0% Oceania 30,43% Americhe 67,70% Europa 1,69% Asia 0,17% Africa 100 La performance EQUITÀ E TRASPARENZA NELLA RELAZIONE CON I FORNITORI VALUTAZIONE DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE E AMBIENTALE DEI FORNITORI I principi di trasparenza ed equità presenti nel Codice Etico adottato dal Gruppo Intesa Sanpaolo e declinati all’interno delle Linee Guida per gli Acquisti di gruppo, sono stati i principi ispiratori della riforma del processo gestionale degli Acquisti avviato nel corso del 2015. In particolare va segnalata la costituzione dell’Ufficio Supporto Operativo Acquisti, quale funzione preposta alla gestione amministrativa accentrata degli ordini, che ha permesso di rafforzare i controlli sia di merito che formali, in termini di coerenza e congruità tra ordinato, autorizzato e contrattualizzato, separando le attività di emissione degli ordini da quelle di negoziazione. Per assicurare principi di trasparenza ed equità anche nel 2015 si è proseguito con l’utilizzo del Portale Fornitori: una piattaforma che prevede un sistema di negoziazioni in rete e che consente di confrontare in maniera imparziale - con riguardo al medesimo evento acquisitivo - una pluralità di offerte, differenziando la valutazione della parte tecnica e/o amministrativa da quella puramente economica. Ciascun fornitore infatti, attraverso una apposita sezione, può visionare lo stato avanzamento delle procedure acquisitive e prendere visione dei documenti presenti, nonché inserire le proprie offerte. In tale ottica, il confronto di mercato (“Gare”) costituisce ad oggi la procedura acquisitiva standard, sia in Italia che all’estero, poiché l’unica in grado di consentire maggior equità e trasparenza nella gestione e conseguente aggiudicazione dell’evento acquisitivo. In Italia sono stati quindi regolamentati i casi di ricorso alla “Trattativa Diretta” consentiti nei soli casi di urgenza non pianificabile o di accertata assenza di pluralità di offerenti e, comunque, subordinandola ad una preventiva autorizzazione. Nel corso del 2015 l’importo complessivo aggiudicato attraverso il ricorso alla trattativa diretta si è ridotto di circa il 44%. Le valutazioni in ordine alla Responsabilità sociale e ambientale dei Fornitori sono state assunte come parametri in fase di pre-qualifica e qualifica dei fornitori. Nel Portale Fornitori è prevista una fase di registrazione nella quale è richiesto ai candidati di prendere visione del Modello di organizzazione, gestione e controllo (Decreto legislativo 231/2001), del Codice Interno di Comportamento e del Codice Etico di Intesa Sanpaolo. Nel caso in cui poi i censiti diventino anche nostri fornitori, le clausole contrattuali dell’accordo da sottoscrivere vincolano il Fornitore a rispettare i principi contenuti nei documenti sopra citati. In fase di registrazione è inoltre previsto che il fornitore compili un questionario dedicato alla responsabilità sociale e ambientale e che carichi la documentazione atta a certificare l’adempimento degli impegni dichiarati. Alla fine del 2015 i fornitori iscritti al Portale in Italia erano circa 7.511, aumentati del 40% rispetto ai 5.300 del 2013. I fornitori che hanno completato la registrazione e che hanno risposto alle domande in materia socio-ambientale sono: 4.366 in Italia, 238 in Croazia, 417 in Serbia e 175 in Slovacchia. Un’analisi approfondita delle risposte di questi ultimi sulla responsabilità sociale e ambientale ha evidenziato il seguente spaccato: in Italia l’11% dichiara di pubblicare un bilancio sociale e ambientale, il 3% dispone di certificazione SA 8000, il 18% di un codice etico o di politiche che descrivono l’impegno sociale, il 12% possiede certificazioni ambientali e il 7% ha una politica ambientale. Dati in Italia tutti in aumento rispetto al 2014 che evidenziano comunque come la sensibilizzazione operata dal nostro Gruppo sul tema da ormai molti anni abbia spinto anche i nostri fornitori ad essere più sensibile a tali tematiche. Anche l’estero, nonostante sia partito più in ritardo nella sensibilizzazione dei propri fornitori, presenta una buona percentuale di copertura dei temi della CSR. Situazione risposte al questionario socio ambientale al 31/12/2015 Italia N. fornitori [%] La società pubblica un bilancio sociale, ambientale o di sostenibilità 477 10,9% Presenza di certificazione SA8000 147 3,3% La società ha un codice etico o politiche che sanciscono il suo impegno 802 18,3% La società ha certificazioni ambientali 540 12,3% La società ha una politica ambientale 324 7,4% N. fornitori [%] 140 16,9% 9 1,1% La società ha un codice etico o politiche che sanciscono il suo impegno 238 28,7% La società ha certificazioni ambientali 121 14,6% La società ha una politica ambientale 150 18,1% Situazione risposte al questionario socio-ambientale al 31/12/2015 Slovacchia, Serbia e Croazia La società pubblica un bilancio sociale, ambientale o di sostenibilità Presenza di certificazione SA8000 101 La performance Nel 2015 è stata inviata a tutti i fornitori italiani censiti una missiva rivolta a sollecitarli ad aggiornare le informazioni e la documentazione caricata sul Portale per comprovare la realizzazione degli impegni assunti in ambito sociale, ambientale e etico. Le dichiarazioni rese dai fornitori e dai sub fornitori sono state verificate attraverso un sistema di monitoraggio a campione che si è focalizzato sugli appalti ritenuti maggiormente critici e/o rilevanti. Le verifiche in tema di rispetto dei criteri sociali hanno previsto da un lato, il controllo della documentazione attestante l’idoneità tecnica delle imprese (iscrizione alla Camera di Commercio, Artigianato e Agricoltura, presentazione della Visura Camerale, del Documento Unico di Regolarità Contributiva) e, dall’altro, della solidità economico patrimoniale e dell’assenza di eventi pregiudizievoli a carico del Fornitore. Le indagini sul rispetto degli impegni ambientali assunti, quali ad esempio l’efficienza energetica, hanno invece mirato a verificare il rispetto delle clausole contrattuali previste così come adeguate alla normativa intervenuta. Un altro filone di azioni, che contribuiscono a dare vigore all’attività più ampia di monitoraggio dei fornitori, riguarda la valutazione tecnica delle prestazioni nell’ambito delle forniture ICT della Direzione Sistemi Informativi. L’iniziativa, basata su un’indagine condotta internamente alla stessa struttura, è al suo quinto anno di operatività e si estende su un panel di fornitori che nel 2015 ha rappresentato circa l’86% dell’ordinato della Direzione Sistemi Informativi, per un totale di circa 283 fornitori valutati. Il processo ha previsto la somministrazione a 145 colleghi di un questionario di valutazione dei fornitori in formato elettronico, distinguendo la valuazione in base a quattro categorie a seconda della tipologia di servizio/bene acquistato (servizi applicativi, servizi infrastrutturali, hardware e manutenzioni, licenze e manutenzioni software). Le risposte ai questionari hanno consentito di individuare eventuali azioni di miglioramento e di ripensare alla relazione con il fornitore in chiave strategica. Parallelamente, nel caso in cui siano state riscontrate evidenze sul mancato rispetto dei livelli di servizio contrattualizzati, sono state inviate specifiche lettere di segnalazione ai fornitori (57 lettere nel 2015). A livello di acquisti di macchine d’ufficio va inoltre segnalato che le Regole per l’acquisto delle macchine d’ufficio prevedono quale criterio premiante nella gara che il fornitore possegga una certificazione ambientale quale ISO 14001, ISO 9001 ed EMAS. Il rispetto del requisito è comprovato da una dichiarazione del produttore e/o dalla documentazione di accompagnamento al prodotto destinata all’utente dalla quale emerga disponibilità di certificazione per l'Azienda. In alternativa è accettata copia dell'attestazione dell'ente certificatore accreditato. Va segnalato che in considerazione della recente riorganizzazione della Direzione Centrale Acquisti è stata prevista la partecipazione a seminari formativi organizzati dal consorzio ABC Procurement e Cost Management 102 rivolti ad approfondire in pillole anche tematiche di Corporate Social Responsability e Sostenibilità di Impresa. Nel 2015 sedici colleghi hanno partecipato al Workshop dedicato alla Responsabilità sociale, ambientale ed etica, denominato: “Responsabilità e pensiero sistemico” che verrà replicato nel corso del 2016. Infine l’attività di valutazione dei fornitori che si registrano al Portale ci ha consentito di porre le basi per un approccio sempre più orientato alla mitigazione del rischio derivante dalla gestione della catena di fornitura. Nel 2015 è stato effettuato un progetto pilota con la società EcoVadis specializzata nella valutazione delle performance di responsabilità sociale e ambientale della catena di fornitura rivolto a innescare un percorso virtuoso di qualifica dei Fornitori. Il progetto ha coinvolto 57 fornitori appartenenti a diverse categorie merceologiche per un fatturato di circa 668 milioni di euro. Il tasso di risposta si è rivelato molto buono e nessuno tra i fornitori valutati è risultato esposto a ‘rischio elevato’ secondo la griglia di EcoVadis. Sulla base di questa positiva esperienza si è deciso di avviare un tavolo di lavoro interno, coordinato dall’Ufficio Qualifica Fornitori Coordinamento e monitoraggio, rivolto a integrare il Portale fornitori con una sezione dedicata alla valutazione del rischio socio ambientale, che consenta una classificazione dei fornitori in base a tali tipologie di rischio e il suo monitoraggio nel tempo. Nel 2016 verrà avviata una revisione della bacheca contratti per aggiornare le clausole contrattuali alla normativa intervenuta in ambito sociale, giuslavoristico e ambientale e per uniformare i template contrattuali in uso alle categorie merceologiche di nuova definizione. Anche le Controllate Estere sono sempre più sensibili a tali tematiche nei confronti dei loro fornitori locali. Banca Intesa Beograd, ad esempio, ha introdotto un questionario di CSR nelle lettere di invito alle gare che si articola in 5 aree: governance, relazione con il cliente, ambiente di lavoro, ambiente e comunità. I punteggi ottenuti nelle pratiche di CSR sono decisivi nella selezione dei fornitori. In Russia Banca Intesa, invece, utilizza un questionario preliminare di CSR le cui risposte, unite agli altri criteri considerati, compongono il rating complessivo del fornitore. L’ungherese CIB Bank, durante il processo di selezione dei fornitori, in caso di offerte equivalenti, privilegia quei fornitori che presentano pratiche migliori dal punto di vista della responsabilità ambientale; tale approccio viene comunicato al fornitore al momento dell’invito alla gara. Inoltre, per alcuni contratti, in base alla tipologia di acquisto, stabilisce che il fornitore renda trasparente il suo operato in tema di regolarità nelle assunzioni e nei pagamenti. Per altre forniture invece sono previste visite di verifica saltuarie, secondo necessità. La performance G4-EC1, G4-EC7 SALUTE E SICUREZZA DEI FORNITORI CHE LAVORANO PRESSO LE NOSTRE SEDI L’attività del Servizio Prevenzione e Protezione di Intesa Sanpaolo si rivolge non solo alla tutela dei collaboratori, ma anche a quella dei fornitori che svolgono le loro attività presso le strutture della Banca. L’attività consiste nel condividere con loro le regole vigenti in tema di Salute e Sicurezza, assicurare che i loro dipendenti operino rispettando adeguati standard e garantire che non emergano rischi dovuti a interferenze tra le attività dei vari fornitori e quelle del personale della Banca. Nel 2015 al fine di ridurre i rischi per la salute e sicurezza del personale operante in regime di appalto da parte della Banca è stata effettuata una verifica su circa 400 immobili provenienti dal deterioramento del credito e destinati a essere manutenuti dalla Banca sino alla loro definitiva dismissione. I risultati di tale verifica, effettuata in loco, ha portato alla redazione di un documento per ogni sito contenente i rischi infortunistici e ambientali, che è stato consegnato sia ai fornitori appaltatori dei lavori di manutenzione sia, per la prima volta, alla ditta incaricata del servizio di ispezioni. Contemporaneamente un corso specifico in tal senso è stato fruito dai dipendenti della Banca che dovranno accompagnare i manutentori nelle loro opere. È infine in fase di progettazione una nuova iniziativa finalizzata a integrare il sistema formale di verifica dell’idoneità tecnico professionale delle imprese e dei lavoratori autonomi, con elementi sostanziali riscontrati attraverso le segnalazioni dei preposti e gli audit condotti sul campo dal Servizio di Prevenzione e Protezione. RELAZIONE CON LA COMUNITÀ Il Gruppo Intesa Sanpaolo assume con responsabilità un ruolo attivo di sostegno e collaborazione nei confronti dei territori e delle comunità in cui opera, oltre a farsi promotore e realizzatore di progetti internazionali in aree in difficoltà. L’impegno del Gruppo nella comunità assume varie forme e si concretizza attraverso: donazioni, volte sia a fronteggiare temporanee situazioni di difficoltà dei territori sia per prolungati interventi di solidarietà; iniziative di sponsorizzazione a sostegno di diversi progetti; investimenti importanti nell’ambito dell’arte e della cultura; iniziative e programmi di volontariato che vedono coinvolti i dipendenti di alcune Controllate Estere del Gruppo. CONTRIBUTO 2015 E SUE RIPARTIZIONI Nel 2015 il Gruppo Intesa Sanpaolo ha registrato un contributo alla comunità complessivo, misurato secondo il modello del London Benchmarking Group (LBG), pari a 56,7 milioni di euro che rappresentano l’1,23% dell’utile corrente al lordo delle imposte1. La maggior parte del contributo viene corrisposto in denaro e tale importo ammonta nel 2015 a 53 milioni di euro (93,6%), mentre lo 0,1% è costituito da contributi in termini di tempo e il 6,3% da spese di gestione (costi del personale, spese amministrative e di comunicazione). Contributo complessivo alla comunità per tipologia nel 2015 Contributo monetario alla comunità Beni e servizi donati alla comunità Contributi in termini di tempo Spese di gestione Totale [migliaia di euro] 53.031 2 70 3.550 56.653 I contributi in denaro sono classificati secondo la motivazione e ripartiti come segue: il 40,9% è costituito da iniziative commerciali (per lo più sponsorizzazioni) con risvolto nella comunità, che contribuiscono a cause sociali promuovendo al contempo il marchio ed il business di Intesa Sanpaolo. il 51,2% circa è costituito da investimenti nella comunità – contributi caratterizzati da piani a lungo termine, e/o partnership strategiche e/o di notevole importo – in crescita di 16 punti percentuali dal 2013 a concreta dimostrazione di una caratterizzazione sempre più strategica dell’attività del Gruppo orientata a collaborazioni di lungo corso che possano garantire reale beneficio e valore per il territorio. iI restante 7,9% è formato da donazioni non continuative, caratterizzate da natura occasionale e importi minori, comprese le iniziative di match giving (donazioni della Banca in campagne di raccolta fondi, in abbinamento alle donazioni di dipendenti o clienti). 1 Risultato corrente al lordo delle imposte pari a 4.597 milioni di euro, presentato nel conto economico riclassificato del Gruppo Intesa Sanpaolo. 103