La sorella della disgrafia LA DISCALCULIA

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La sorella della disgrafia LA DISCALCULIA
La sorella della disgrafia
LA DISCALCULIA
Affrontare il mondo dei numeri in età evolutiva è un processo graduale, che segue
delle precise fasi e che comporta un bagaglio di conoscenze e tanta esperienza di
quotidianità, che condiziona tutto il percorso dello sviluppo, dalla scuola
dell'infanzia alla crescita.
È quindi di fondamentale importanza la formazione dell'allievo per poter aver
modo di prevenire la difficoltà di calcolo, e la conseguente confusione che ne
deriva.
Fatica e lentezza nel tradurre la funzione del simbolo, cioè della cifra che si delinea
tracciandone il disegno, oppure confondere collocazione o posizione del numero
nello spazio, sia nell’organizzazione della pagina del quaderno, sia
nell’incolonnamento; così come altrimenti non attribuire la giusta denominazione,
e non disporre in ordine esatto i numeri sia nell'allineamento che nella loro
combinazione; sono tutti sintomi che fanno parte di un comportamento che
presenta poca dimestichezza e abilità spazio temporale, legato anche a poca agilità
lessicale e linguistica, che inibisce la facoltà di percezione e memorizzazione
dell'aritmetica.
L'abbinamento del segno al fonema, meglio potrebbe supportare la distinzione del
numero, sì da coadiuvarne la comprensione, la descrizione e l'immagine.
In primo luogo il riconoscimento della cifra in senso figurativo e, associato ad alcuni
oggetti, alla individuazione quantificativa di essa: cioè il suo valore.
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Si pone anche il problema cognitivo; è importante la distinzione del numero,
associato all'idea di composizione, raggruppamento, esclusione; azioni che in
modo concreto rappresentino il concetto numerico, e quindi l'acquisizione in
memoria, della sua forma.
La difficoltà nel mettere le cifre in colonna è per molti studenti un problema
segnalato dagli stessi insegnanti; essa può dipendere anche dalla poca scioltezza
lessicale, oltre che ortografica, poiché, grammatica e aritmetica hanno molti
aspetti in comune e sono materie correlate.
In questo caso parleremo di difficoltà in area logico matematica.
Molti alunni, a tutti i livelli di scolarità, hanno poca dimestichezza con la
matematica in genere, materia che è sorella dell'ortografia.
Esiste infatti una serie di disagi che costituiscono impedimento nel progredire, che
causano ritardo nell'apprendimento delle materie un po’ più complicate.
Oltre alla già nota disgrafia e alla citata disortografia, esiste la discalculia, ovvero
insicurezza nel dare ai numeri una collocazione esatta.
Una delle cause può riferirsi al modo di avviare lo scolaro all'approccio con lo
studio, all'esercizio mentale di concentrazione, ma anche di coordinazione dei
movimenti nello spazio.
Abituare ad una corretta postura, ad una ginnastica manuale, può essere utile per
acquisire scioltezza.
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Molto deriva infatti dalla poca educazione alla manualità: è essenziale sin dalla
scuola dell'infanzia che in quella primaria, iniziare ad impostare una corretta e
completa motricità.
Allenando la mano a eseguire esercizi si può ottenere maggiore agilità nei
movimenti cercando di moderare e rendere marginale questo problema.
Per esempio, disporre gli oggetti in modo ordinato e al posto giusto, è
un’operazione che permette di acquisire sicurezza e fluidità nei movimenti e
sistematicità nel trovare l’esatta posizione delle lettere e di conseguenza dei
numeri.
Trascurare la postura, l'impugnatura della penna, la percezione visuo motoria,
l'orientamento spazio-temporale, conduce ad avere conseguenze rilevanti: il
collegamento tra lettere e numeri occuperà un posto secondario, evidenziando
alcune difficoltà di apprendimento.
La mano fa parte del braccio, e il braccio fa parte del corpo: tutto è parte
integrante dello spazio e del tempo; tutto è collegato, e i nostri movimenti, in
armonia con essi.
Educare alla funzionalità è fondamentale, prima che il soggetto mostri disagio nel
leggere, nello scrivere e nel riconoscere il simbolo numerico e il suo ordine
sequenziale, oppure esprima poca dimestichezza nella denominazione o
nell'esecuzione di un'operazione aritmetica, o nel riconoscere una figura
geometrica; oppure possa manifestare lentezza nel copiare correttamente i segni
numerici, disporli in colonna e rispettarne l'esatta collocazione e rappresentazione.
È quindi necessario predisporre un percorso preventivo, attuando un piano
didattico atto a valutare anche la comunicazione verbale, in modo da sviluppare
una motricità più agile ed equilibrata.
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Una diagnosi precoce permette di attuare adeguate e opportune tecniche che
l'educatore o l'insegnante stabilisce per facilitare la comprensione delle figure
geometriche riprodotte sul quaderno o nello spazio, della suddivisione o della
ripartizione dei numeri.
Possono essere di ausilio diversi giochi educativi che hanno come obiettivo il
raggiungimento dell'abilità di coordinamento psicomotorio.
Essi favoriscono la percezione nel tempo e nello spazio, del valore numerico,
coadiuvando un maggiore sviluppo armonico della gestualità.
Giochi con consegne ritmiche e numeriche effettuati con oggetti, lettere o suoni e
abbinati ad esercizi corporei, costituiscono uno valido strumento per la formazione
a livello globale, non solo dal punto di vista della fluidità motoria ma anche
percettivo, cognitivo, relazionale.
Un tipo di gioco potrebbe essere, molto semplice, imparare a coordinare il ritmo
alla sequenza numerica: esempio, battere le mani una volta immaginando che il
numero 1 corrisponda ad una goccia d'acqua, e così via di seguito contando poi
tante gocce; un altro consiste nel distribuire tante matite sul tavolo, prendere le
matite seguendo il suono di un tamburello, e raggrupparle in tanti mazzetti da 3, 4,
5, e poi ripartirle nuovamente, o ancora far corrispondere diverse azioni ai numeri,
o anche mettere in ordine successivo figurine che descrivono azioni di vita
quotidiana; inoltre, per acquisire i concetti di primo e ultimo, la consegna è di
disporsi in fila, singolarmente o combinare coppie, gruppi, ed esercitandosi a
separare, unire, distribuire, togliere, aggiungere, comprendendo in questo modo,
le operazioni primarie; un altro gioco consiste nel seguire una linea o traccia sul
quaderno, in modo da realizzare una forma numerica o una figura geometrica; o
seguire l'ordine dei numeri unendo i punti corrispondenti, o anche, per imparare
a distinguere il verticale e l'orizzontale, costruire un piccolo cruciverba, così da
avere la giusta immagine della riga e della colonna.
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Suonare qualche nota di uno strumento musicale permette di associare meglio il
ritmo del suono al numero.
Esistono tanti altri giochi didattici per introdurre l'argomento dell'aritmetica e che
sono utili anche per risolvere i compiti da svolgere a casa che l'insegnante assegna:
giocando in famiglia, un problema di matematica può anche diventare più facile
aiutandosi con giocattoli, mimando scenette reali come esempio.
Condividere, comunicare aiuta ad affrontare disagi, aumenta l'autostima e rende il
nostro corpo pronto a muoversi nello spazio e ad accogliere, seguendo il ritmo del
tempo, i nostri innumerevoli passi.
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BIBLIOGRAFIA
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Roma
AA. VV. – Legge n. 170/2010, Linee guida – Edizioni Libri e Libri, Roma
ROS, J-ALINS, S. – Giochi in movimento – Edizioni Del Borgo, Bologna
ALTRE FONTI
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anno 2011, a cura di Marcella Nusiner
AED-ISFES – Disturbi specifici di apprendimento: come riconoscerli e intervenire;
dispensa ad uso studio, anno 2011
UNO MATTINA IN FAMIGLIA, programma televisivo, rubrica “Pronto Intervento
Linguistico” a cura del Professor Francesco Sabatini, Raiuno, 4 gennaio 2015
VALENTE, Anna Lisa – il processo ludico formativo verso la grafo motricità; tesi di
studio, anno 2012
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