Angola - Camere di Commercio
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Angola - Camere di Commercio
SUPERFICIE 1.246.700 km POPOLAZIONE 13.900.000 ab LINGUA portoghese RELIGIONE Cattolica (50%) protestante e culti tradizionali CAPITALE Luanda FORMA ISTITUZIONALE Presidenziale elettiva con un’assemblea parlamentare VALUTA Kwanza angolano 95,5 AON per USD (Giugno 2013) Fonti: ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, CIA World Factbook, Ministero Affari Esteri TASSO DI CAMBIO Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova 1 Quadro Politico La Repubblica dell’Angola è una democrazia pluripartitica con un regime presidenziale in cui il capo dello Stato è anche capo del Governo e viene eletto ogni cinque anni con elezione diretta a ballottaggio. Il Governo è composto da un Consiglio dei ministri di nomina presidenziale; nell’Assemblea nazionale, dove sono presenti duecentoventi seggi, i membri sono eletti con sistema elettorale proporzionale e durano in carica per quattro anni. Il movimento Popolare per la liberazione dell’ Angola (MPLA) del Presidente Dos Santos gode di un’ampia maggioranza all’Assemblea nazionale e il suo sistema politico non appare minacciato, infatti è al potere dal 1975, data in cui avvenne l’indipendenza dello Stato dal Portogallo, che controllava il Paese dal 1483 (a seguito dell’indipendenza incominciò una guerra civile che si concluse nel 2002). L’MPLA è risultato il primo partito politico anche nelle ultime elezioni tenutesi il 31 Agosto 2012, conquistando il 72% dei consensi; contro quasi il 19% della sua antagonista storica l’Unita (Unione nazionale per l’indipendenza totale dell’Angola); in terza posizione si è collocata, con il 6% la Casa-Ce (Convergenza ampia di salvezza dell’Angola - Collegamento elettorale); mentre al quarto posto, con l’1,7% il Partito del rinnovamento sociale (PRS); infine con 1% il Fronte nazionale per la liberazione dell’Angola (FNLA). Da questi ultimi dati è confermata la tradizionale biforcazione, in guerra come in pace, tra MPLA e l’Unita, che, rispetto alle precedenti elezioni tenutesi nel 2008, ha raddoppiato i suoi seggi in Parlamento. L’MPLA può quindi continuare a cantare vittoria, ma non potrà non interrogarsi sulla sua azione di governo e sulla relazione con la società angoliana. Il presidente Dos Santos potrebbe nei prossimi anni lasciare il posto all’ex dirigente dell’ente petrolifero statale Sonangol, Manuel Vicente, pur continuando ad influire sulla scena politica da dietro le quinte. Le prossime elezioni municipali si terranno nel 2015 ed entro quest’anno l’Unita appare intenzionata ad assumere un ruolo di primo piano nella mobilitazione antigovernativa e questo potrebbe fare crescere il livello di tensione nelle dimostrazioni pubbliche, nonostante l’accordo di pace del 2006 fra Governo e forze indipendentiste, l’enclave di Cabinda resta un focolaio di instabilità. Quadro macroeconomico Sul piano economico, il triennio 2009-2011 è stato per l’Angola caratterizzato da un andamento contrastante, sul quale hanno pesato le inadeguatezze sia del sistema produttivo, sia di quello burocratico. Infatti questi limiti hanno Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova 2 pesato in termini di crescita e di finanza pubblica, in particolare nel 2009, anno in cui il Paese ha dovuto affrontare una grave crisi di liquidità. Inoltre, a complicare il quadro, si è aggiunta la costante presenza di tensioni inflazionistiche con un tasso a due cifre. Questa circostanza di crisi ha indotto il Governo a chiedere l’intervento del Fondo monetario internazionale (FMI), che ha messo a disposizione per la fragile economia circa 1,5 miliardi di Dollari. Il programma economico del governo concordato con il FMI, sotto la guida dello strumento finanziario dello Stand-by Arrangement, ha prodotto buoni risultati e nella prima parte del 2010 l’economia dell’Angola è ritornata ad essere in forte crescita. Gli osservatori hanno evidenziato le condizioni favorevoli che hanno giovato alla ripresa: buoni prezzi del petrolio sul mercato internazionale e tasso di cambio stabile. Tali circostanze hanno, da un lato, permesso alla bilancia commerciale di raggiungere un surplus equivalente al 7% del PIL e, dall’altro, all’inflazione di scendere fino all’11,4%. Il rafforzamento del trend economico positivo trae giovamento in misura significativa dalla crescita della produzione petrolifera, resa possibile dagli interventi migliorativi compiuti nel sistema estrattivo che è risultato essere cruciale, in quanto la bilancia dei pagamenti del Paese riflette i movimenti del mercato petrolifero e l’andamento della domanda interna. Il saldo è strutturalmente attivo proprio grazie alle esportazioni di petrolio che superano il 90% delle esportazioni totali. La ripresa economica è andata avanti per tutto il 2012, infatti anche l’inflazione si è mantenuta su un percorso discendente, raggiungendo nel dicembre di quest’anno il minimo storico del 9%. L’indebitamento estero è contenuto in termini assoluti ed ancora più in rapporto alle dimensioni dell’economia e le riserve valutarie superano largamente lo stock delle passività estere. L’Angola è creditore netto nei confronti del sistema creditizio internazionale. Per quanto riguarda i settori produttivi, le industrie presenti, ancora in via di sviluppo, sono costituite essenzialmente da raffinerie, cementifici, zuccherifici; le risorse minerarie principali sono diamanti, bitume, sale marino, gas naturali, fosfati, ferro e soprattutto petrolio; in agricoltura meno del 3% delle terre potenzialmente arabili sono attualmente coltivabili, si tratta infatti di un’agricoltura di sussistenza ed oltre la metà del fabbisogno alimentare viene importato. Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova 3 Principali indicatori macroeconomici INDICATORI 2008 2009 2010 2011 2012 2013p PIL (var%) Saldo bilancia pubblico/PIL (%) Debito pubblico/PIL (%) Indice dei prezzi al consumo (%) Bilancia commerciale (mld.$) Bilancia corrente (mld.$) Bilancia corrente/PIL (%) Riserve (mld.$, oro escl.) Export beni e servizi (mld.$) Import beni e servizi (mld.$) Indebitamento totale Debito/PIL Inflazione (prezzi al consumo) Fonti: 13,8 -4,5 2,4 -7,4 3,4 5,5 3,9 10,2 8,1 7,0 5,5 5,3 31,6 36,5 37,6 31,5 28,0 29,2 12,5 13,7 14,5 13,5 10,8 8,6 42,9 -4,4 17,2 21,9 49,7 8,7 -7,5 7,4 10,0 13,5 8,2 10,3 -9,9 9,0 9,6 12,0 6,6 9,7 13,1 19,2 27,5 34,6 34,6 63,9 18,2 33,9 45,1 72,0 -21,0 -22,6 -16,7 -23,2 -22,3 15,5 20,1 21,7 19,7 19,7 22,0 12 24,8 13,9 25,6 14,5 23,4 13,4 22,0 11,0 7,0 fiscalità & commercio internazionale numero 5/2013 Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova 4 Interscambio commerciale L’Angola esporta per circa il 90% petrolio greggio, per il 6% diamanti e per il 4% altri prodotti, mentre importa per il 68% del totale beni di consumo, per il 22% beni capitali e per il 10% beni intermedi. Nel 2008, la Cina ha superato gli Stati Uniti come primo paese di sbocco per le esportazioni angolane per un valore complessivo di oltre 20 milioni di Dollari. Tale posizione e’ stata mantenuta anche nel 2009, pur sperimentando una consistente flessione del valore in Dollari delle vendite angolane verso il mercato asiatico. Nel 2010, le esportazioni angolane verso la Cina sono aumentate del 170% rispetto allo stesso periodo del 2009, consentendo alla Cina di consolidare la propria preminenza tra i mercati di sbocco delle esportazioni angolane. In seconda posizione si sono collocati gli Stati Uniti, seguiti da Francia, Canada e Sud Africa. Dal lato delle importazioni di merci da parte dell’Angola, il Portogallo ha confermato anche in questi ultimi anni la propria posizione di principale paese fornitore, seguito dalla Cina che precede Stati Uniti e Brasile. L’Angola è solidamente inserita all’interno delle dinamiche commerciali internazionali, sia in virtù all’adesione all’ONC nel 1996, sia di quella alla Southern Africa Development Community nel 2003. La SADC si prefigge una progressiva liberalizzazione tariffaria, fino alla creazione di un’unione doganale e di un mercato comune entro il 2015. L’Angola è anche partner della comunità economica degli Stati dell’Africa centrale, del Mercato comune dell’Africa orientale e meridionale, nonché della Comunità di paesi di lingua portoghese (proprio il fattore linguistico sembra giocare un ruolo rilevante nelle relazioni commerciali del Paese, dato confermato dalle numerosi importazioni portoghesi). Il tariffario doganale attuale è comunque armonizzato con le regole dell’OMC e dell’Organizzazione mondiale delle dogane, esso applica un dazio del 10% circa. Il Paese non vanta una regolamentazione non tariffaria degna di nota, né trovano applicazione rigidi standard sanitari, ambientali e tecnici. Interscambio con l’Italia L’Italia è nelle prime venti posizioni del ranking considerando sia l’import che l’export. Per quanto riguarda le esportazioni si è collocata in diciassettesima posizione nella graduatoria dei Paesi clienti dell’Angola, con un incremento nel 2010 del 38,7% delle vendite angolane verso il nostro Paese rispetto al primo quadrimestre 2009. Le esportazioni italiane in Angola nel 2010 ammontano a 226,6 milioni di Euro, più che dimezzate rispetto all’anno precedente e trainate principalmente da prodotti della meccanica strumentale. Va tuttavia rilevato come molti movimenti sul fronte delle esportazioni non siano contabilizzate, in Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova 5 quanto i prodotti giungono in Angola tramite operazioni triangolari. Il nostro Paese è attivo nelle esportazioni di macchinari, destinati sia allo sfruttamento degli idrocarburi che alle costruzioni civili. Nel campo delle importazioni italiane dall’Angola, essendo il nostro Paese importatore di petrolio, sono composte prevalentemente da greggio ed hanno registrato un marcato incremento, portandosi intorno ai 263,1 milioni di Euro nel 2011. Questo incremento di importazioni petrolifere è accresciuto notevolmente durante la crisi libica. Il saldo dell’interscambio tra i due Paesi è in leggero deficit per l’Italia. Nel 2011 l’export italiano in Angola è stato in diminuzione (-11%) rispetto al 2010 ed è stato costante nel 2012; mentre le importazioni italiane dal Paese sono state in sensibile aumento. Investimenti diretti italiani si registrano nel settore dell’agroalimentare, nell’edilizia e in tutto ciò che riguarda materiale per costruzioni, nei servizi, nei trasporti e nella logistica marittima, portuale e mineraria, nelle telecomunicazioni, oltre che nel settore petrolifero e gas naturale. Rischio Paese L’Angola viene collocata da SACE nella quinta categoria di rischio tra le otto previste dall’OCSE (da 0, rischio nullo, a 7, rischio massimo). È uno dei pochi Paesi che negli ultimi anni è stato promosso (fino a pochi mesi fa era nella sesta categoria di rischio). Per quanto riguarda le condizioni di assicurabilità, per il Paese è prevista apertura senza condizioni sia per il rischio bancario sia per quello corporate e con condizioni per il rischio sovrano. SACE, verso la fine del 2012, aveva deliberato impegni assicurativi sul Paese pari a 134,2 milioni. Le garanzie perfezionate alla data risultano pari a 120,3 milioni, dei quali 85,4 erogati. Queste cifre confermano la relativa disponibilità di SACE ad assicurare operazione sul Paese. Sul piano politico lo scenario è stabile, anche se le tensioni tra MPLA e opposizioni sono destinate ad accrescere (in particolare nella regione Cabinda) Prospettive future Il Governo di Luanda si è impegnato in una maggiore apertura alle aziende che intendono localizzare un’attività sul proprio territorio. Questa politica è resa possibile dagli introiti garantiti dalla filiera petrolifera ed a ciò si aggiunge l’imminente avvio delle esportazioni di gas naturale che aiuterà a diversificare Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova 6 l’export ed a sostenere le ottime performances sui mercati globali. L’azione governativa mira a rafforzare: le infrastrutture, intese come strade, ferrovie, sistema portuale e aeroportuale l’approvvigionamento e la distribuzione energetica e dell’acqua la produttività dell’agricoltura e della pesca, anche in chiave di trasformazione dei prodotti lo sviluppo delle aree urbane, interessate da cospicui fenomeni d’inurbamento della popolazione agricola. Fra i settori in crescita che si svilupperanno nell’immediato futuro c’è quello dell’approvvigionamento alimentare e della sua successiva lavorazione, poiché la domanda interna è in crescita e la produzione locale non riesce a mantenere il passo. Parallelamente è in costante aumento il settore della ristorazione e quello alberghiero. Ultimamente il Governo angolano ha insediato una commissione, con a capo l’ex Presidente del porto di Luanda, Silvio Barros Vinhas, per realizzare un nuovo porto in acque profonde alla foce del Rio Dande. Genova – Angola Le imprese genovesi che hanno scambi commerciali con l’Angola attualmente sono 7 Giugno 2013 Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova 7