Patron shotgun

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Patron shotgun
Uno “shotgun” per uscire in pattuglia.
di BOTTERI Giovanni - GELFI Eros
GRuppo Istruttori Formazione Operativa
Polizia Provinciale di Brescia
Sinossi introduttiva all’utilizzo di armi lunghe in servizio.
Quando si affronta la lettura di un compendio schematico sull’argomento
“armi lunghe di servizio” ci si imbatte spesso in testi “teorici” che lasciano
poco spazio alla parte pratica che invece è quella che più interessa
l’operatore. Andiamo quindi ad analizzare da subito quello che è
importante conoscere per un agente prima di scendere “in strada”
imbracciando un’arma lunga
.
Le armi lunghe più utilizzate nel servizio di Polizia.
Tra le armi lunghe più utilizzate nei servizi di polizia possiamo trovare:
- “Pistole mitragliatrici in calibro da pistola”: la più conosciuta in
Italia è la Beretta PM 12/S in dotazione alle Forze dell’Ordine
nostrane camerata per il calibro 9 mm Parabellum mentre
sicuramente a livello mondiale la più utilizzata è la tedesca H&K
MP5 nello stesso calibro. A livello internazionale vengono definite
con il termine “Tactical Carbines” o anche S.M.G. (sub machine
gun).
- “Fucili ad anima liscia “ (semiauto, a pompa, funzionamento
misto): utilizzati da tempo negli U.S.A. fanno parte delle armi in
dotazioni alle varie Polizie mondiali ed anche dai militari (il Benelli
M4 è il fucile ad anima liscia del Corpo dei Marines americani). A
livello internazionale vengono definiti con il termine “Shotguns”.
- Carabine ad anima rigata bolt action (otturatore girevolescorrevole): sono carabine utilizzate dai tiratori scelti per tiro di
precisione a lunga distanza usualmente nel calibro 7,62 Nato (308
Win) o superiori. A livello internazionale vengono definite con il
termine “Sniper’s rifle”.
- Fucili d’assalto: Sono fucili a funzionamento automatico camerati
solitamente nel noto 5,56 Nato (.223 remington). Vengono utilizzati
quasi esclusivamente da reparti di intervento specializzati. A livello
internazionale vengono definiti con il termine “Tactical Rifles” o
anche “Black Rifles” per via della brunitura scura.
- Armi speciali di reparto (Lanciatori ecc.).
Un programma di tiro operativo sull’utilizzo delle armi lunghe.
Cosa si studia generalmente in un corso sull’utilizzo delle armi lunghe?
-
Le 4 regole internazionali sulla sicurezza
Conoscenza dell’arma in dotazione (caratteristiche, sicure ecc).
Corrette manipolazioni di carico e scarico dell’arma
Tecnica di tiro (posizione, impugnatura, respirazione, acquisizione
delle mire, scatto, partenza del colpo).
- Posizioni di tiro (in piedi, in ginocchio, seduti, distesi al suolo)
- Utilizzo dei ripari/appoggi.
- Porto dell’arma in servizio
-
Cambio tattico e di emergenza del caricatore (con armi provviste)
Cambio di munizione (con shotgun)
Risoluzione degli inceppamenti
Tecniche di transizione dell’arma (passaggio arma lunga ad arma
corta e viceversa).
Prove di rosata alle varie distanze.
Tiro in movimento
Bersagli multipli
Tiro istintivo di reazione.
Tiro in condizione di scarsa luminosità.
Utilizzo tattico in ambiente urbano ed in spazi ristretti.
Tecniche di disarmo e ritenzione dell’arma lunga.
Tiro dai veicoli in movimento.
Lo shotgun
L’utilizzo dei fucili ad anima liscia da parte dei tutori della Legge ha una
lunga storia legata più che altro alla cultura americana dello shotgun come
arma lunga per il law enforcement mentre in Italia la preferenza è stata
data da sempre alla pistola mitragliatrice Beretta M12. Eppure lo shotgun
ha dalla sua parecchie ragioni per essere preferito come arma da utilizzare
soprattutto nei centri abitati: un addestramento relativamente più facile,
assenza di rimbalzi da parte delle munizioni utilizzate, possibilità di
utilizzare munizionamento letale e meno che letale (dato che il ciclo di
sparo è azionato manualmente). Per quanto sopra esposto, secondo la mia
personale opinione, potrebbe essere l’arma ideale del poliziotto locale per
uscire in pattuglia.
La posizione di tiro
Quale è la corretta posizione di imbracciatura e di tiro con il fucile? Per
effettuare un buon tiro con il fucile è indispensabile assicurare allo stesso
un appoggio stabile. E’ necessario quindi non fare affidamento ai soli
muscoli delle braccia (che sono soggetti a stancarsi) ma sostenerlo con
l’ossatura del braccio. In questa condizione si riescono a mantenere i
muscoli rilassati senza quella rigidità che influirebbe poi nel risultato del
tiro stesso.
La posizione di tiro con lo shotgun ha molte similitudini con la “Weaver
stance” utilizzata per il tiro con la pistola: testa alta, spalle e ginocchia
diritte, piede sinistro un po più avanti del destro, spalla sinistra avanzata,
mano sinistra sull’impugnatura del meccanismo a pompa, braccio destro
piegato in linea con la spalla che preme fortemente il calcio contro la
spalla (esattamente il contrario per i tiratori mancini….n.d.r.).
Come si effettua un buon scatto del grilletto? Innanzitutto lo scatto deve
interessare solo le prime due falangi dell’indice. L’azione del dito deve
essere progressiva e decisa con la pressione esercitata lungo l’asse della
canna. L’azione di sparo deve sorprendere il tiratore.
Il caricamento e lo scaricamento.
Il caricamento viene effettuato tenendo l’arma appoggiata sulla spalla e
la sicura inserita. Dalla finestra di espulsione viene inserita la cartuccia
e quindi si chiude l’otturatore per camerarla. Di seguito vengono poi
inserite le restanti cartucce nel serbatoio. Solitamente viene lasciato
libero il posto di una cartuccia in quanto se la situazione lo richiedesse
può ,ad esempio, essere inserita una cartuccia meno che letale.
Lo scaricamento avviene con la stessa procedura del caricamento:
sicura inserita, svuotamento del serbatoio e rimozione della cartuccia
camerata.
Il segreto dello shotgun.
Il segreto dello shotgun è quello di avere sempre il serbatoio pieno: dopo
ogni colpo sparato bisogna reintegrarlo appena possibile. La presenza di
un porta cartucce di riserva diventa essenziale per garantire il rifornimento.
Ed è anche per questa ragione che i serbatoio tubolari continuano ad essere
preferiti rispetto a quelli prismatici.
Il porto dello shotgun.
La cinghia tattica è per il fucile l’equivalente della fondina per la pistola:
un elemento essenziale per il porto. Ho dedicato a questo argomento una
precedente dispensa che sarò lieto di trasmettere a quanti avranno voglia di
approfondire l’argomento. Il vantaggio dell’utilizzo di una cinghia tattica è
quello di lasciare la massima libertà di movimento e nello stesso tempo di
abbandonare l’arma appesa al collo senza timore di perderla (ad esempio
in fase di transizione dal fucile alla pistola…).
La posizione di prontezza operativa.
La posizione di prontezza operativa con il fucile (ready stance) ricalca
quella utilizzata con la pistola. Fra le più utilizzate è sicuramente la Low
ready con la volta del fucile che punta verso il basso. Nell’ambito
dell’utilizzo in ambienti stretti si utilizzano invece posizioni più particolari
e specializzate.
Il tiro.
Molto spesso vediamo nei film sparare con lo shotgun tenuto appoggiato al
fianco: nella realtà invece è una posizione sconsigliata. Il calcio del fucile
deve essere sempre appoggiato alla spalla in quanto è il modo migliore per
avere un ottimale controllo dell’arma. E’ per questa ragione che per un
utilizzo law enforcement è preferibile utilizzare armi con il calcio intero o
al massimo retrattile. No quindi ad armi con calcio pieghevole o addirittura
prive di calcio.
Utilizzo operativo
Contrariamente a quanto si pensa ci sono grosse differenze di
impostazione tra il tiro da caccia (o a volo) con il tiro operativo con un
arma lunga
Esistono delle regole fondamentali di comportamento quando si utilizza in
servizio un fucile a canna liscia al fine difensivo:
-
Conoscere a fondo l’arma e le munizioni in dotazione.
Avere sempre al seguito munizionamento di scorta.
Controllare l’arma prima di entrare in azione (check).
Non lasciarsi prendere dalla fretta.
Pianificare nel possibile un piano di azione.
Adottare una buona posizione di tiro e mirare sempre.
Dopo aver sparato un colpo ricaricare immediatamente
Utilizzare il tactical scanning alla fine dell’azione.
Per concludere.
La precedente dispensa sul discorso “arma lunga per la Polizia Locale”
debbo dire che ha mosso parecchio gli animi sia nell’ambito dei vari blogs
che fra quelli che mi inviano il loro pensiero tramite mail.
Sicuramente la Polizia Locale italiana, al di la del discorso armi lunghe in
servizio, ha ancora tanti problemi da risolvere tra i quali in primis
l’approvazione di una nuova Legge Quadro che identifichi bene i compiti e
puntualizzi una volta per tutte le competenze ed il ruolo della Categoria.
Rimane il fatto che attualmente ci siano circa 60.000 operatori sul
territorio che da sempre dimostrano professionalità e spirito di servizio e
che purtroppo, causa la mancanza di una vera Istituzione alle spalle,
lavorano rischiando personalmente per mancanza di mezzi, addestramento
ed aggiornamento professionale, ogni giorno realmente “sulla strada” con
uno stipendio irrisorio a fine mese per dare decoro ed un futuro alle
proprie famiglie. E’ a tutti questi “paladini della sicurezza” moderni che
dedico le mie dispense.
VI RINGRAZIAMO PER LA CORTESE ATTENZIONE!
Gli Istruttori di Tiro Operativo
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