[View Conference 2016] – Intervista a Troy Saliba, il supervisore per

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[View Conference 2016] – Intervista a Troy Saliba, il supervisore per
[View Conference 2016] – Intervista a Troy Saliba, il supervisore
per l’animazione di Alice attraverso lo specchio
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Marco Nuzzo
28/10/2016
Nuovo giorno per la View Conference numero 17, sempre denso di panel, interviste e incontri, oggi parliamo di un
grande artista, esperto di animazione ed effetti speciali: Troy Saliba.
Troy inizia la sua carriera nei primi anni ’90 e, da subito, entra
nella scuderia della Disney, dove ha curato tantissimi film: In
viaggio con Pippo, la serie tv di Timon & Pumbaa e
Aladdin e il re dei ladri. Ma ha anche lavorato per altri
autori.
Il suo panel è stato interessantissimo, focalizzandosi sugli
effetti speciali del film Disney Alice attraverso lo specchio,
in particolari i personaggi non umani, come i Secondi e i
Minuti e gli effetti legati alla ruggine e all’acqua.
Applauditissimo dalla sala gremita, Troy ci ha poi concesso
una intervista esclusiva.
Universal Movies: “Buongiorno Troy, ci vuoi raccontare
qualcosa del tuo primo lavoro che è stato la serie tv
Bonkers?”
Troy Saliba: “Bonkers è stata la mia prima esperienza nell’animazione televisiva. Andavo nella scuola di Don
Bluth, dopo un po’ decisi che volevo lavorare per Disney. Ed è stato particolare poichè ero abituato a
lavorare più lentamente rispetto agli standard televisivi, ed è stato drammatico. Ho dovuto imparare a
lavorare più velocemente. La concorrenza era spietata e molti volevano emergere e devo ammettere che ho
imparato più cose nel breve periodo in cui ho lavorato alla Disney che nella scuola da Don Bluth.”
UM: “Hai appena citato Don Bluth, uno dei miei autori preferiti. Hai lavorato con lui per Anastasia e per
Titan A.E., ci vuoi raccontare qualcosa dell’esperienza?”
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TS: “Si, per me tornare a lavorare per la Fox è stato un po’ come tornare a casa perchè i miei primi lavori
sono stati con loro. Dopo l’esperienza con la Disney, avevo con me il mio team di animatori e ci siamo
focalizzati sul personaggio di Vlad in Anastasia. E’ stato un bellissimo lavoro di gruppo e, in un certo senso,
ho dovuto imparare di nuovo. Titan A.E. è stato il mio primo lavoro di sci-fi e, anche qui, mi sono dedicato a
curare l’aspetto del cattivo del film. Don Bluth è veramente in gamba e sono riuscito ancora ad assimilare
qualcosa da lui. E’ stato divertente.”
UM: “Il salto di responsabilità è avvenuto con il film dei Puffi, in cui hai avuto il ruolo di supervisore e, subito
dopo, Il grande e potente Oz . Come sono state queste due esperienze?”
TS: “Molto diverse tra loro, sicuramente. Due film differenti, pensati per due gruppi di giovani diversi. I Puffi
presentava questa grande sfida di avere dei piccoli personaggi inseriti in un mondo di giganti, è stato difficile
mettere nella stessa inquadratura i Puffi così piccoli e Neal Patrick Harris nella sua dimensione originale.
Avevamo preparato precedentemente dei pupazzi grandi e piccoli in silicone, utilizzandoli nei teatri di posa
per avere il senso delle dimensioni vicino agli attori reali. E’ stata un’esperienza unica. Anche il regista Raja
Gosnell era molto abituato abituato a questo genere di problemi e sapeva esattamente come girare le
scene.Il grande e potente Oz è stata una sfida completamente diversa per il mondo così enorme che si
doveva creare, avevamo grandi personaggi, piccoli personaggi, scimmie, bambole, James Franco, molta
azione, e la produzione era veramente gigante. Una delle più interessanti tecniche utilizzata è stata la Puppet
Cam, che permetteva a James Franco di interagire con un personaggio digitale, la scimmia, e dialogare con
l’attore che dava la voce al personaggio, situato in un altro studio, ma vedendolo e relazionando con lui
attraverso questa telecamera e un auricolare che l’attore aveva con se, dando a Franco l’opportunità di
creare una performance più organica. E’ stato un film completamente diverso dagli altri.”
UM: “Trovo che il look del design di Alice attraverso lo specchio sia più simile a quello de Il grande e potente
Oz che a quello di Alice in wonderland di Tim Burton. E’ una mia impressione?”
TS: “L’approccio per quest’ultima Alice è stato completamente diverso rispetto ai due film che tu citi, anche il
team era tutto nuovo. Alice attraverso lo specchio è un film più luminoso e ottimista rispetto alla versione
dark di Burton. Si, in generale comunque sono d’accordo con te.”
UM: “I tuoi prossimi progetti?”
TS: “Attualmente non so ancora nulla, niente all’orizzonte.”
Troy Saliba ha fatto un lavoro eccellente per Alice attraverso lo specchio che lascia a bocca aperta e riempie di
meraviglia: bravo Troy!
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