Il Piacere di Scrivere

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Il Piacere di Scrivere
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Il Piacere di Scrivere
Il Piacere di Scrivere Poesia vol. I
Gentile lettore,
grazie per aver scaricato questo e-book gratis di poesia, frutto
del primo concorso del blog Il Piacere di Scrivere. Agli autori
era stato chiesto un componimento poetico senza restrizioni,
purché non rientrasse nel paraletterario con l'erotico e la
violenza, alle quali siamo ormai abituati, anche per alzare il
livello della competizione.
Come nello stile del sito, tantissime le figure sociali che
hanno contribuito alla realizzazione del testo: studenti,
professori, infermieri, laureati, operai. Abbiamo escluso una
valutazione critica, che in alcuni casi sarebbe risultata pedante, in favore di una
votazione democratica delle poesie migliori. Alla fine, tutti hanno avuto la possibilità
di rientrare in questo e-book in ordine cronologico.
Resterai sorpreso del livello raggiunto dalle liriche, come segno che la letteratura non
dipende dall'editore o dal modo in cui viene pubblicato qualcosa, ma dal contenuto.
Annarita Faggioni, poetessa e webmaster de Il Piacere di Scrivere
PS. Tutte le poesie possono essere riutilizzate dagli autori, che le hanno offerte con
licenza Creative Commons
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Il Piacere di Scrivere
Cinque Stelle
Di cinque stelle che ho,
una la lascio alle madri,
che forti più dei temporali
che giocano i giorni nostri,
amano i propri figli,
d’una dolcezza
sciocca
e incantata.
Una la lascio ai vecchi,
che cristallizzano
memorie
in solitudini abbacinanti,
per poi farsene niente,
e andarsene,
nella discrezione ospedaliera
di un ridondante martedì sera.
Una la lascio ai Nocchieri,
che avvedano
codesta – razzista,
lucrosa mira
durata oltre tempo, ormai,
e pensino almeno un poco
al silenzio dei nostri guai.
Una la lascio ai padri,
che mancano sempre
e non si fanno ammazzare,
ma aggiustano
lampadine,
in un primordiale
meticcio, sublime
gesto d’amore.
L’ultima la lascio ai poeti,
rari di questi tempi
in cui la poesia par finta
negli occhi secchi
di là degli schermi.
Che risveglino
i loro spiriti!
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Il Piacere di Scrivere
E di qualunque forma sian fatti,
tornino ad abbracciare i cieli,
coi loro geni distratti.
Paolo Assandri (studente universitario)
Quando mi guardi
Quando mi guardi
è come se le palme delle tue dita
mi sfiorassero piano,
o se le finestre
dei nostri cuori
palpitassero insieme..
ti parlo come se mi sentissi ancora
ed io ho solo la forza
di alzare lo sguardo
e immaginarti dentro di me.
Mariagrazia Tumbarello
Vita?
Kalashnikov di neuroni sparati alla velocità della luce
per cogliere al volo l’essenza di
un’ermeneutica linfa vitale piagata dall’acido solforico e
nella delusione ribollente, un lampo di magnesio
m’immobilizza nell’elettrolisi dell’agire. Paralisi.
Questa vita bella, mutilante granata di emozioni e
riso e pianto, per un respiro esiliato al nulla.
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Il Piacere di Scrivere
E … e tu speranza? Dolce adultera prostituta, tu che
pugnali con veleno di vipera e sfregi come una mina
dico a te, ci sei?
E tu, sfacciato poliedro dalle mille facce, dannata
clorofilla che prendi il nome di paura, signora paura,
dal cappello spumeggiante di acciaio rovente,
che fai? Perché esisti?
Cado nell’illusione, altro non mi resta, illusione che fa
rima con disillusione. Strana poesia di tutti i giorni,
rapsodia di parole, mi rifugio fra gli anfratti dei tuoi versi
e sogno, in attesa di un fucile carico a salute,
salute che mi manca.
Nuova vita.
Francesco Gallina (studente liceale)
Il senso delle cose
È il profumo della terra
dopo la pioggia,
il battito delle ali
di una falena
ammaliata dalla luce,
lo schiudersi alla vita
di un fiore
che non doveva nascere,
la polpa succosa
di un frutto maturo,
l’amore,
sincero,
vero,
puro,
che vince ogni tempesta,
benché talvolta
ne sia causa
e motivo.
Gabriele Ottaviani (Docente universitario)
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Il Piacere di Scrivere
Pensandoti
Sollevata da una forza acquisita da dentro di me
abbandonata a cercar risposte a tutti i perché
che ripercuotono nella mia mente, riesco a superare i ricordi tuoi
che mi fanno star male, con la speranza di rivederti mi addormento.
Nel buio ti vedo
accanto a me, che dolcemente cerchi di calmarmi
dandomi la tranquillità della notte e il risveglio di un mattino pieno di te.
Tu sei tutto il più bello
racchiuso in una sola parola l’amore.
Sabrina Tordini
Il tempo lento
Stavo seduta ad osservare
fuori dalla finestra la pioggia incessante cadeva
dentro la mia anima, tumulti di tempesta
neanche il tempo mi è amico,
neanche l’ora è buona con me,
tutto passava lento
tutto ripensavo con la mente
volevo solo vivere come è degno vivere,
volevo solo spendere tempo per qualcosa o qualcuno,
ma inesorabile,
stavo lì, seduta sulla sedia,
con mille pensieri, ma nessun lavoro da fare
mille idee, ma nessuno che mi stava ad ascoltare,
il tempo, amico d’estate, con ricordi di bagni al mare
ora mi era come ostile,
lento, cupo, ansioso di essere e di non andare
e io, incapace di reagire,
stavo ancora a guardare fuori dalla finestra!
Piccolo raggio di sole, vieni fuori!
Affinché io possa alzarmi e venire fuori da te,
affinché ancora una volta, posso ingannare il tempo
anche se so, che non basterà!
Raggio di sole,ancora una volta, illuminami!
Angela Fragapane (addetta alla gestione aziendale)
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Il Piacere di Scrivere
Madre
E mi riempio
di nuvole
di cielo
e di carezze.
Ti guardo
mentre ti allontani
e vorrei entrare
dentro di te
per difenderti.
Il caldo
del tuo risveglio
mi scioglie il respiro
e lo porto con me
dovunque vado.
Simonetta Paroletti
Stagioni
Una cascata di foglie brunite;
entro gli smalti impastati d’autunno
Lungo sentieri di boschi e pometi;
velli di foglie imbevute di sole
Lontano. Estate perduta in rimpianti
di gelo che in lacrima la ricopre.
Rimpianto per la luce sterminata
opposta ad un palpitare sì breve
che si spegne. Ma di fiamma il risveglio
in primavera che di fiori abbaglia,
di tutte e tutte le speranze sazia
l’adolescenza dai colori in grembo
che bruceranno: E bruciano di fatto
come pomi dalla chioma non colti:
L’arsura nel frutteto, quel calore
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Il Piacere di Scrivere
ardente, antipode del focolare!
Christian Iacomucci (giornalista presso una rivista letteraria)
Vorrei spiegarti
Vorrei spiegarti la vita ora per ora,
insegnarti a vivere e morire;
a piacere a te stesso , a provar gioia,
a superar tutte le barriere,
ad avere un animo senza paura.
Vorrei spiegarti perché tornano le stagioni,
e per noi non ritorna il tempo se non nella memoria;
perché la giovinezza presto reclina il capo,
per sempre svanendo in compagnia delle illusioni.
Vorrei dirti che c’è un dopo!
Invece so parlare solo d’amore,
quello per cui sei nato,
che spiega la vita,
che affronta la morte,
che non reclina il capo,
che ti veglierà anche dopo!
Maria Paraggio (casalinga e poetessa)
Mente divisa
Elogi alla vita non erano
quelle combinazioni di espressioni assurde
che trovavano corporeità
in tentazioni esaltate.
La follia impigriva le gambe della mente
che stava sempre un passo dietro l’aristocrazia dell’animo.
Notti insonni si proponevano ai suoi occhi
e a quelli di coloro
che involontariamente erano spettatori indifferenti.
Le uniche certezza sembravano essere
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Il Piacere di Scrivere
marchi roventi che impassibili premevano
sulla delicata pelle dei sogni vinti.
E la donna dagli occhi rossi
intrappolata in un tragico livore
imprecava il vento poiché soffiasse
e il sole perché brillasse,
senza risposte nelle piccole tasche
di quel consunto pigiama a righe.
Naomi Bertuolo (studentessa universitaria)
Sei parte di me
Il tempo non fermerà le mie lacrime
parte di me e’ volata con te
sono come un albero con rami secchi e foglie ingiallite
ti ritroverò , mi basterà una tua carezza
per asciugare le mie lacrime
Antonio Russo (poeta)
Danza di una foglia
Una foglia sembra danzare
sulle note di un canto lieve e melodioso
di un usignolo,
posato sul ramo di un ciliegio in fiore,
al ritmo cadenzato della pioggia
che rende rorida l’erba
nonché di un flebile venticello primaverile
ed il mio pensiero unito al tuo,
è un tutt’uno con l’azzurro cielo
ove uno stormo di rondini
con il loro costante garrito, inneggiano alla vita
dono prezioso del Signor.
Silvana Intieri (poetessa)
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Se tu, pensandomi
Se tu pensandomi, mi potessi rendere reale
Potrei essere per te un sogno, una favola.
Passeggeremmo mano nella mano, nel tramonto,
Seduti poi in riva al mare, ad aspettare l’alba.
Potremmo correre sotto un temporale estivo,
Ridendo felici come bambini
Baciandoci di nascosto in un portone o a mezzogiorno in mezzo alla piazza
Potremmo inseguirci nei prati, rotolandoci sull’erba
Potremmo amarci sotto le stelle, vicino ad un ruscello mormorante
Potrei essere presente nei tuoi momenti tristi, bui
Quando dicendo che vuoi star sola in realtà chiedi aiuto
Vorresti avermi vicino nelle notti oscure
Potremmo viaggiare insieme verso il mare o i monti
Sarebbero le nostre meravigliose vacanze.
Cucineremmo insieme per noi e per gli amici
Bevendo poi un bicchiere sul divano a chiacchierare
Immagina, se solo pensando potessi rendermi reale
Purtroppo sono solo un ideale
Un sogno, una chimera, un’illusione
Non esisto se non in te…
Andrea Leonelli (infermiere e poeta)
L'Inammissibile pesantezza
dell'Apparire
Sul volto calza la muta maschera,
un taglio al posto delle labbra
per conferir un sibilo sinistro
alle parole appena modulate.
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Il Piacere di Scrivere
Con abiti impeccabili copre
le sue putride carni.
Le tasche, profonde,
ama sigillar con doppia impuntura
cosicché il loro contenuto
svelar non possa i suoi segreti.
Nelle movenze ampie delle nervose mani
coglie e trattiene
profumi “d’aria fritta”.
Tirate a lucido, le scarpe
tacciono su percorsi compiuti.
Mai si bagnò nel mare del Vero,
preferì bruciare la pianta dei suoi piedi
sull’arida e rovente spiaggia del Presunto.
Se ali dispiegate sostengono
il leggero volo libero dell’Essere,
condanna a vita sia
il trascinar, ad ogni passo,
la “palla” della detenzione
nel’ inammissibile, pesante, Apparire.
Patrizia Rossi (poetessa)
Il riflesso dell 'Anima
E’ come un soffio di vento
la mia triste vita,
come il lamento stanco di un lupo
il mio triste cammino
si abbattono pesanti i miei passi
sull’arida terra,
si fa stanco come il mondo
il mio cammino
come il sospiro di un fiore
il mio continuo pensare.
Sentirsi come il nulla
in cerca di un risveglio
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Il Piacere di Scrivere
rende tutto latente,
come il riflesso dell’acqua
la mia vista appannata,
l’anima senza il suo corpo
dispersa nel buio dell’inconscio
divagando dal reale al razionale
di una incerta triste vita.
Viaggiano ormai lontani
i miei ricordi sbiaditi
si cancellano le immagini
del mio sofferto passato
si sgretola ogni singolo momento
di quella esistenza
è un tormento continuare
un timore ritornare
tuttavia è un bisogno
che io ricominci ad amare.
Salvatore Pasqualino (poeta)
Inside
Ora lo so
quando fare l’amore non ti basta più,
vuoi sentire sulla pelle il calore di altri corpi,
un altro odore tra le mani.
Ti resta sulle labbra il sapore del non senso.
Ti ho chiesto di fuggire dal tuo grido,
di lasciare il tuo cuore sotto un vetro,
di donarti per favore.
Quando Il tuo no mi diceva di volere l’eterno,
che Io non potevo dartelo,
Io non capivo e non ho capito mai
che non bastavo io.
Il cancro delle cose è la promessa
che vi è dentro per cui domandi l’infinito
e per risposta hai silenzi.
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Il Piacere di Scrivere
A farti fare quelle cose
e quanta dignità ti ho tolta,
così immerso nel mio piacere io non mi rendevo conto.
Con una mela avvelenata avevo spento il tuo sorriso,
con la pretesa e la finzione
che quell’atto fosse amore,
ti ho ridotta ad un oggetto
nella mia violenza cupa.
Io che t’amavo per davvero
mi sono illuso
che sbagliasse quella voce dentro me,
che mi diceva della tua sacralità,
del suo volto così puro,
del divieto di toccarti,
e poi ti ho persa per davvero.
Gli amici dicevano non pensare perché fa solo più male,
quel dolore io lo sentivo dentro
per cui domandi l’infinito
e per risposta hai silenzi.
Ora ti prego domando perdono
Miriam Defilippis (studentessa universitaria)
Catene
Dimmi,
con quale volto nasconderai il tuo cuore oggi?
Quale sarà la piega entro cui costringerai la tua bocca?
Attraverso quale velo guarderai il mondo?
Dimmi
tra le mille finzioni della tua voce,
quale sarà quella con cui mi dirai parole senza radici?
Io sono qui,
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Il Piacere di Scrivere
accetto le tue maschere di disperazione,
e aspetto,
fino a quando riuscirai a spezzare la prigione delle tue parole
e sarai capace di mostrare il tuo vero essere
che so già essere bellissimo.
Io aspetto
e so che sarai stupito
quando scoprirai quanto Amore ci sia
al di là della commedia che reciti ogni giorno
e ti impedisce di vedere il vero.
Annarosa Ceriani (insegnante)
Il Dolore
E’ andato via il nostro male!
Lo avete visto…?
Lo avete sentito…?
E’ uscito sbattendo la porta!
Ormai non faceva
neanche più solletico
incapace di interagire ancora
con ossa
cuore e mente…
E’ andato in altri lidi
a elemosinar vendetta!
Domenico Ruggiero (poeta e DJ)
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Il Piacere di Scrivere
Go to Lisbon
Ti ho rivisto in una donna per strada
con l’ombrello tutto rotto
sotto il diluvio universale,
la faccia triste di un clown
Mi si fonde il tuo odore
col mio.
Di questa costante si fa
la formula del ricordo.
Mi hai accompagnato alla stazione
la pioggia è iniziata,
sei rimasta con le ginocchia
stanche,una bottiglia d’acqua vuota,
la sigaretta in bocca e
il tuo spiccato essere
estemporanea.
Anche da lontano saremo telepatici.
Cristina Battaglini (assistente di lingua italiana all'estero)
Un dollaro per un palloncino
Volava per aria da solo.
Era blu, di una dimensione media.
Inciso sulla pancia aveva un sorriso a pennarello bianco:
-un nastro di mezzo metro legato sopra l’ombelico tentennava fra le nuvole.
Volava da solo, e si allontanava da noi;
Joe lo guardava, a 5 anni si piange per queste cose.
-Torna qui! Torna qui! Urlava inutilmente.
E’ biondo, con un paio di Jeans
e con le caramelle in tasca.
-Come glielo spieghi, pensavo io!
Joe lo capirà che siamo solo di passaggio
magari sarò già morto
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Il Piacere di Scrivere
e lo spenderà lui un dollaro
per un palloncino.
Remo Morchi (studente universitario)
Senza fiato
Senza fiato sono rimasto guardando il cielo stellato sopra di me….
guardando poi il guard-rail che si prestava a venirmi incontro con immenso
piacere….
Sono rimasto senza fiato anche quando, ho scoperto di non essere quel che non
volevo essere
Sono rimasto senza fiato quando,entrando in mare ho scoperto di non saper
nuotare,ma solo camminare..
Sono rimasto senza fiato quando,ho allacciato le mie scarpe ed ero nudo in
superstrada….
Sono rimasto senza fiato quando,
guardando un tramonto,
ho visto i tuoi occhi dentro i miei pensieri e ,le tue labbra mentre il sole scompariva
del tutto….
Filippo Carlotti (capomacchina)
Per i tuoi occhi
Per i tuoi occhi onesti
ho attraversato il fiume a piedi
e dall’altra parte del tempo
ho fatto altro e ho chiesto solo di te.
Per i tuoi occhi severi
ho guadato il corso dei miei pensieri
e alla volpe che andava contromano
ho domandato se andavo bene
in quella direzione.
Non si è fermata e vado sempre a te.
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Il Piacere di Scrivere
Per i tuoi occhi languidi
ho spinto lo sguardo in su
per i passeri che risalivano il domani
e senza sapere che s’intende per futuro
ho conservato una penna caduta e trovato un ricordo di te.
Stanco poi mi sono addormentato o forse, sai, svegliato.
Ho fatto un gran bel sogno ma non lo ricordo affatto.
Ho svuotato d’acqua le mie scarpe
e i tuoi occhi sono solo per me.
Simona Acanfora (studentessa universitaria)
Venerdì Santo
Sul monte miro
fino al Suo ultimo sospiro
l’inzuppato legno
di salvezza pegno.
Muore l’Immortale
Ucciso il Creatore dalle creature
percorso della croce il viale
per le divine sue premure.
Dagli amati abbandonato
dagli amati odiato
chi pietà avrà
della Divina Maestà?
Piange della Madre il cuore
da spada trapassata
col suo Dio muore
la Madre Addolorata.
O tu trafitto
io da te sconfitto
del soffrir tanto
mi farò vanto.
Giuseppe Daloiso (studente universitario)
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Il Piacere di Scrivere
Il calore del sorriso
Dal terrazzo di casa vedo il mare.
Se chiudo gli occhi immagino le onde,
in continuo movimento,
sulla sabbia, sui sassi,
su un giocattolo dimenticato.
L’ombra del rampicante mi protegge dal sole,
una piccola lucertola sale il tronco,
scompare e ricompare fra le foglie,
alla ricerca del calore.
Io resto nell’ombra, in attesa.
Guardo lontano seduta sullo scalino,
il mio angolo preferito.
All’orizzonte alcune vele
gareggiano con il vento,
più in là il piccolo porto le accoglie.
Una nuvola distratta oscura il sole,
per un momento soltanto
un brivido mi percorre.
I miei pensieri
si aggrovigliano, si confondono.
Alcune voci provenienti dalla cucina,
mi riportano sullo scalino,
le loro risate riscaldano la sera,
devo rientrare,
in quei sorrisi io ritrovo il calore.
Maria Gabriella Conti (poetessa)
Sognanti illusioni
Credendo di poter chiamare ”amore”
quello strano battito del nostro motore
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Il Piacere di Scrivere
che squarcia la tranquillità dell’animo.
Aspettando ininterrottamente
sotto una pioggia scoscesa
quelle parole che non avremmo mai attese e
pronunciate.
Orsù balliamo sulle ceneri
di una passione spenta
che ha infuocato inesorabile
ogni centimetro di questo scafandro.
La lentezza malinconica
dei tuoi gesti tanto attesi
desiderati come i più preziosi dei doni
e giunti sempre in ritardo,
quando ormai non si aspettavano più.
L’attesa irrefrenabile
di una carezza tanto agognata,
sognata tante di quelle volte
da sembrare ormai un ricordo.
Non è mai successo, mi ripeto.
Eppur nei sogni io ti sento
e preferirei dormir mill’anni per sognarti
chè svegliarmi sola senza di te.
Sognando una realtà che non c’è
o forse è questo il sogno?
L’angosciosa certezza
della tua mancanza pesa su un animo stanca
logorato dall’ansia trepidante di un amore
che non ha mai goduto di buona salute.
Simona Rossi (studentessa universitaria)
L'amore ai tempi del Dada
Sali, vieni a farmi compagnia
in questo silenzio
che non ho provato appena.
Che strano, affacciarsi alla vita
dal bracciolo di un divano.
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Il Piacere di Scrivere
E ti offrirò
per cena
due scatolette Campbell, suonerò il Violon d’Ingres,
solo per te.
Sali, stai lontana dallo smog,
non parlarmi di mura:
le sopporto a malapena.
Che strano..
Se ti stringo le mani sento un senso di vertigine,
ma tu tranquilla siedi.
E ti offrirò
per cena
due scatolette Campbell, suonerò il Violon d’Ingres
solo per te.
Solo per te.
Giuseppe Naddeo (studente universitario)
Incubo a mezze maniche
Sorpreso nel momento,
il battito si è spento,
per un attimo,
un amore unico,
caduto nel baratro.
Mi fermo a lato strada,
continuando a navigare immobile,
impossibile,
descrivere il fuggevole.
Riparto bloccando la mente,
cercando di raggiungere,
l’inafferrabile.
Il sonno ha preso ferie,
la mente è labile,
ed il ricordo di quell’istante,
è un incubo a mezze maniche.
Mi è rimasta solo una gran allergia ai pollini,
che mi fa lacrimare gli occhi,
o almeno così pare,
forse è misantropia,
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Il Piacere di Scrivere
o l’apatia dei primi giorni di primavera.
Davide Canzi (Geometra)
Il Dolore
Sul letto ostile dell’ospedale
poggio la testa pesante,
il rombo della paura non mi fa dormire,
frusta scagliata contro le stanche palpebre,
fragorosi pensieri si inseguono in vortici violenti,
martelli che ti fracassano le tempie,
la mente pulsa furiosa ma impotente.
Teresa Frisina (archeologa)
L'Italia arresa
Seduta sulla mia poltrona nera
accolgo sudata la signora Zena:
“Dottoressa, ci vogliono poveri o malfattori
a sopravvivere con ste misere pensioni!
Tra poco ogni respiro costerà un euro,
non ci rimarrà che cambiare emisfero.
Dottoressa, ho da sfamare figli e nipoti,
grazie a sti politici disonesti e idioti!
Dottoressa, con l’auto io ci lavoro,
ma il carburante costa più dell’oro.
Poi vengo qua e trovo la sorpresa,
L’Rcauto triplicata…e mo’ chi fa la spesa?
Seduta sulla mia poltrona nera
sospiro, assuefatta, alla signora Zena:
“Ma non sa che siamo tutti meri calcoli?
L’Impresa ormai ci schiaccia
e senza i grandi numeri ci caccia!
Che dirle, provi le compagnie online,
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Il Piacere di Scrivere
anche se qui al Sud ci vedon come guai!
Prevedo perciò che il risparmio sarà poco,
e perderà anche il suo agente in loco.
Al Nord sembran tutti onesti, precisi e perfetti,
a quanto pare solo al Sud piovono i difetti!
Che dobbiamo fare signora Zena!
Suvvia, venga con me, che le offro un caffé”!
“Sa che le dico, cara dottoressa,
che camminerò in bicicletta! E adesso chiedo scusa,
vedo che lei ha da fare e io vado di fretta”.
Seduta sulla mia poltrona nera
avverto l’ironia di una sofferenza vera.
L’onesta signora Zena è già alla cassa
arresa a pagare l’ennesima tassa.
Prima di uscire mi guarda rassegnata.
E’ il simbolo perfetto di un’Italia inginocchiata.
Monica Marzano (blogger e fondatrice di un'associazione artistica)
Acque tranquille
Sogno di andare su acque tranquille,
in porti sicuri, dove poter riposar.
bimbi ormai stanchi, non voglia n dormir
solo le favole voglion sentir.
Io che sonnecchio sotto il ramo di un fico,
vedo il chiarore di un faro lontano.
Sogno di andare incontro alla notte,
in lidi con rotte conosciute e sagge.
dove soffia brezza mattutina,
dove il libeccio piega le piante
dove arriva mare salutare e rinfrescante.
Questi luoghi ameni, voglio sempre ricordar:
li voglio trastullar come bambini,
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Il Piacere di Scrivere
li voglio far danzar come lumi accesi.
Queste rime mi sgorgano dal cuor
come faccio, io non so;
ma qualcuno certo scriver mi fa:
son lodi al Creatore ed al Suo amore.
Sandra Fedeli
Dolci i sorrisi
Mattina d’autunno
di vento beffardo
di sole codardo
e rose sfiorite.
Grida il ricordo
del giorno più sordo
a preghiere e suppliche
nel cielo svanite.
Porta alle labbra
una piccola foto
per colmare quel vuoto
incapace di urlare.
Ancora e ancora la bacia
con gli occhi suoi chiusi
cercando il calore
che la carta non dà.
Ascolta in cielo un angelo
quel lamento che diventa pianto
e prova a scender sulla Terra
per consolarla col suo canto.
La donna si assopisce
e crede di sognare
un angelo dal volto familiare
che la cinge e per lei canta.
Incredula apre gli occhi
e stupita vede il viso
di quell’angelo volato
troppo presto in Paradiso.
Dolci le carezze
amati i sorrisi
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Il Piacere di Scrivere
di quel figlio mai nato
che al risveglio
in cielo sarà tornato.
Francesca Abate (manager all'estero)
I girasoli
Li ho annaffiati ogni giorno
tirandomi dietro recipienti bucati
dal pozzo al campo
ai bordi della scarpata
per tenerli in vita.
Lentamente sono appassiti
i girasoli,
giorno dopo giorno
rincorrendo il sole
bruciati al fuoco
del suo calore
nell’arida terra
del mio campo vuoto.
Dott. Biagio Barbero (consulente immobiliare)
A mio padre
In un giorno d’autunno mentre mi trovavo a casa,
vidi mio padre mentre sfogliava un album di foto
e per ogni foto gli scendeva una lacrima…
Allora decisi di andare da lui
e in silenzio da dietro le sue spalle lo abbracciai dicendogli: ” Papà perchè piangi?”.
A primo impatto non seppe che rispondermi o forse non voleva rispondermi…e
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Il Piacere di Scrivere
continuò a sfogliare quell’album…
Solo a un certo punto quando vide che lo fissavo senza dir nulla, mi rispose:
” Piango, perché la bambina che c’è in questa foto è ormai cresciuta, e non posso piu
giocare con lei come una volta..
perdonami per tutto il tempo perso e per non aver capito la sofferenza che ti ho
causato nella vita…”.
A quel punto il mio cuore diventò piccolissimo e con le lacrime agli occhi gli risposi:
” Perdonami tu papà, per essere cresciuta cosi in fretta”.
Laura Sferrazza (segretaria part-time)
Nel mio ricordo
Il mare pareva gonfiarsi mentre urlava,
la spuma schizzava nel vento,
mentre il sole dal monte sorgeva
nel primo dì di un lieto evento.
Il vento pareva parlare,
e con ogni parola della sua poesia,
restai in piedi ad ascoltare,
i giorni trascorsi della vita mia.
Tornai un bambino ancora impaurito,
semplice, ingenuo e ancora muto,
tornai a mangiare il mio cibo preferito,
e già del mare nel cuore l’eterno saluto.
Tornai ragazzo, ribelle nel cuore,
solo domande riuscivo a creare,
e sempre lì il mare, a tutte le ore,
la mia vita restava a guardare.
Tornai adulto, e andai in città,
vivevo ancora nell’ingenuità,
non pensavo più a ciò che verrà,
ciò che farò nel mondo, ciò che di me sarà.
E ora che son vecchio torno al mare,
dove resterò lì seduto su uno scoglio,
il tempo sembra ancora poco per ricordare,
quanto è il mare solo ciò che voglio.
Matteo Oliviero(laureando in Economia e poeta)
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Il Piacere di Scrivere
Come eravamo
Come eravamo,
stagliati all’ombra
dei nostri sogni,
troppo grandi
troppo vivi,
in un presente trascorso.
Come eravamo,
folli di cavalcare onde
nell’oceano delle passioni
senza memoria
di tempo e spazio.
Eravamo come assuefatti,
ingordi di un futuro ibrido,
innamorati di un presente ingannevole.
Eravamo come le promesse
di un bianco e nero che
aspetta i colori.
Dove sono oggi i resti
di quel tempo passato?
Come siamo,
frammenti di luce persa,
note sparse su uno spartito
privo d’autore.
Mariagrazia Runca (insegnante di italiano alle superiori)
La felicità reale
Solo, alla fine di tutto,
guardo le meraviglie dell’universo.
Cosmiche, tristi e allegre, mi chiamano a sé.
Per un istante infinito, mi pare di scorgere,
oscuro e solitario,
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Il Piacere di Scrivere
un ragazzo legato da catene invisibili,
pieno di ferite.
Lo guardo in faccia
e vedo me stesso,
un tempo,
quando ero solo.
D’improvviso le catene
svanirono,
le ferite evaporarono
e il ragazzo si
alzò, tremante,
verso di me.
I nostri sguardi si incrociarono
e tutto tornò come prima.
Torno alla realtà
sapendo che
quel ragazzo
supererà i problemi
e sarà felice,
perché troverà amici
che non lo abbandoneranno mai.
Marco Marazzoli (studente universitario)
Visioni
Sono stato in un tempo antico
trasportato dall’uragano passante
ricostruendo i pezzi nascosti e mancanti.
Ho fatto un tatuaggio in cima al mio petto
cancellato dalla mano divina.
Sono stato nella tempesta
ho visto il visibile
e non scorderò mai le rovine alte nel cielo.
La nebbia ricopre le montagne
ho dato la mia anima in offerta,
a colui che è amato odiare
ho fatto un patto
in ricordo della mia anima.
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Il Piacere di Scrivere
Sono un uomo
e creo
per lunghi lunghi anni
ho seguito il patto sbagliato
fermandomi a respirare
in nome del volto che mi fa sospirare.
Otto ore a mezzanotte
per incontrarla nei miei sogni.
Oh donna!
Oh ragazza!
Oh sorte,
ci incontreremo da qualche parte
nei miei sogni,
canteremo e danzeremo
in nome della vita e della sorte
solo io e te.
Sono tornato.
Non svegliarmi.
Paolo Nisticò (musicista blues)
Polvere di cacao
Impalpabile carezza
modella e svela
sagome speziate
color legno di rosa
Vascelli colmi di odorose resine
sulla rotta dalle Indie
trasportano i misteri
di sinuose danze d’oriente
Una sapiente calligrafia
anima una pergamena impolverata,
con un sigillo ancora caldo,
quanto basta a creare l’alchimia
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Ed è allora che la miscela
raggiunge l’equilibrio.
Giulietta Gaeta (critico letterario)
Sortilegio
Solcando lento
il lago di cristallo,
l’arcobaleno armonizza col tuo arco;
la tua maestria
capace di opporre resistenza al vento,
agli anelli del bersaglio
con ruggine di artista
è sortilegio invetrato.
Cristina Biasoli (impiegata pubblica amministrazione)
Incantevole notte
E mi sanguinano gli occhi, quando fa giorno,
quando c’è caldo.
Come muco denso, mi protegge solo la notte,
il buio, lo scudo.
Non vi vedo, e mi piace.
Scende il buio, e ci sono le farfalle
di color blu e argento,
grandina, e nascono le amarene.
Si stacca un pezzo di cielo e cade sulla terra umida,
e nasce uno stagno di sogni.
Mi ci specchio,
e vedo la Luna che si scioglie;
piove latte sulla pelle bianca e malata,
ma guarisco.
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E gli occhi non sanguinano più.
Valeria Pollutri (studentessa universitaria)
Speriamo che nevichi
Speriamo che nevichi
perché con te è come
nella tundra innevata.
E’ dura ma siamo in due,
soli.
Io sono la compagna
perfetta con il nome
perfetto e non c’è bisogno
di stare rasente i muri
camminando in vicoli oscuri
davanti la distesa ghiacciata.
S’odono sonagli e risa
squillanti in lontananza:
coi volti arrossati dal freddo
siamo noi sulla slitta rapiti
dall’immemore solitudine,
non l’hai ancora capito?
Laura Scifoni (insegnante di italiano nelle scuole di secondo grado)
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