gallina - Animali SOS

Transcript

gallina - Animali SOS
Italiani in America
La “livornese” che conquistò l’America
di Generoso D'Agnese
Arrivarono nei primi dell'Ottocento, sui bastimenti che ancora venivano spinti dalla forza del vento.
Non avevano scelto il loro destino e vennero imbarcate insieme al marmo di Carrara, per allietare e
rinvigorire le giornate dei marinai. Il loro compito lo svolsero bene e la loro presenza non passò
inosservata, sicuramente non in silenzio. E per premio vennero regalate ad alcuni marinai che si
preoccuparono di trovar loro una nuova casa nel Nuovo Mondo.
Quella delle viaggiatrici "livornesi" è una storia migrante particolare, costruita sui due piedi, anzi
sulle due zampe dell'animale principe del cortile. Furono infatti galline italiane, quelle che presero il
largo nella prima metà dell'Ottocento, alla volta dei porti di Boston e New York, e che proprio negli
Stati Uniti trovarono il loro successo, seppur vissuto letteralmente sulla propria pelle.
Originaria della Toscana, la gallina livornese dominava le aie grazie a una eccellente produttività, e
il suo rapido accrescimento unito a una spiccata rusticità la trasformò nel prodotto avicolo perfetto
per i contadini italiani del Centro Italia. Nell'Ottocento non erano stati ancora stabiliti criteri
omogenei per identificare le razze, né esistevano associazioni avicole per gli standard delle varie
specie, eppure le livornesi si presentavano uniformi al giudizio degli allevatori. Perniciate,
argentate, cucule, fulve, nere e bianche, le galline toscane salparono alla volta degli Stati Uniti, per
fornire uova e carne durante la difficile traversata di marinai che avevano imbarcato anche il
pregiato marmo di Carrara. I polli sopravvissuti vennero venduti ad alcuni marinai e inizialmente
assunsero il nome di Italiana bianca , essendo le uniche sopravvissute dotate del mantello bianco.
Nel giro di pochi anni questi animali si conquistarono il favore dei consumatori americani. Intorno
al 1835 N.F. Ward iniziò a scegliere anche galline dalla colorazione dorata che attrassero subito
l'attenzione degli altri allevatori per la loro bellezza e la loro sostanziosa produzione di uova, legata
alla scarsa tendenza a covare.
Un altro allevatore, J.C. Thompson, si concentrò sulla selezione di questi rustici uccelli e importò
altri soggetti dall'Italia. Nel 1871, grazie all'interessamente di Reed Watson, raggiunse l'America
anche la varietà nera, che con grande fatica riuscì ad adattarsi alle aie americane (troppo selvatico
era il suo carattere). Tre anni prima, la gallina livornese dal manto bianco, dotata di triplice
attitudine (uova, carne e cova) venne trasformata in una razza specializzata nella produzione di
uova, e il suo nome venne americanizzato in Leghorn: fu con questo nome che partì alla conquista
della Gran Bretagna e del mondo.
La razza venne accolta con grande successo dagli allevatori britannici, tanto da far nascere nel 1876
il "Leghorn Club", il primo club di razza avicola nella storia dell'avicoltura. A quel punto la
simpatica gallina italiana, caratterizzata da orecchioni bianchi, zampe gialle, cresta semplice e
molto sviluppata, da un portamento definito mediterraneo , era ufficialmente riconosciuta come
razza pura. Il primo ceppo di Livorno dorate importate in Gran Bretagna vinse perfino un premio
all'Esposizione Avicola del Crystal Palace e negli anni '70 dell'Ottocento la razza raggiunse anche la
Svizzera e la Germania (con il nome di Italiener ).
Quella che tornò in Italia, sotto forma di gallina americana, era una gallina italiana incrociata con
altre specie, per sfruttarne al massimo le caratteristiche organolettiche. Seppur scelta per la sua
straordinaria prolificità ovicola (nella prima metà del Novecento le galline producevano oltre 300
uova all'anno), la specie Livorno raccolse grande successo anche per le qualità delle sue carni e per
la straordinaria duttilità negli incroci. La selezione dell'originaria gallina scelta dalle aie toscane
migliorò a tal punto da definire negli anni '50 dello scorso secolo, uno standard tipico per gli Stati
Uniti, il Canada, la Gran Bretagna. Successivamente furono definiti i tipi principali che
prevedevano la Livorno tedesca (detta Italianier), la Leghorn americana, la Leghorn inglese e
perfino la Livorno olandese.
L'Italia invece trascurò completamente la selezione di quell'umile animale che dai cortili toscani si
era trasferita nelle campagne anglosassoni, europee e americane. Il pollo livornese perse le proprie
caratteristice originarie e solo negli ultimi anni del Novecento alcuni allevatori hanno ripreso
pazientemente il lavoro di selezione per recuperarne il buon nome. Gli allevatori italiani hanno
come riferimento, per la loro selezione, lo Standard della Livorno con tipologia autoctona.
L'Italiana (Livorno selezione tedesca) è comunque presente nel Libro Standard delle razze avicole
italiane, ma con un proprio Standard.