Padre Grassi, l`anima bergamasca dell`università decantata da

Transcript

Padre Grassi, l`anima bergamasca dell`università decantata da
43
L’ECO DI BERGAMO
MERCOLEDÌ 7 SETTEMBRE 2011
Cultura
A
Mantova, 400 autori
al Festivaletteratura
Al via oggi il Festivaletteratura di Mantova
(sino all’11 settembre) con 300 eventi e poco meno di 400 autori da tutto il mondo.
Aprono Bjorn Larsson e don Andrea Gallo.
[email protected]
www.ecodibergamo.it
a
a
Padre Grassi, l’anima bergamasca
dell’università decantata da Dickens
Padre e figlio
dialogano
nella mostra
di Mazzoleni
Partì da Schilpario e fu rettore dell’ateneo Usa di Georgetown a inizio ’800
Sotto la sua guida il college divenne il maggior centro intellettuale cattolico
MARIELLA RADAELLI
a «Se non fosse stato per
padre John Anthony Grassi,
bergamasco di Schilpario, la nostra rinomata università non
esisterebbe oggi», ci dice Amanda Marie Murphy dell’Università Georgetown di Washington
D.C., il più importante ateneo
cattolico degli Stati Uniti, fondato dal padre gesuita John
Carroll nel 1789 (la prestigiosa
avanzatissima Università continua a essere retta dalla Compagnia di Gesù). «Ma è Grassi il
nostro vero fondatore. È il nostro adorato alma mater. Il suo
ruolo è stato fondamentale per
la crescita di Georgetown».
Coi suoi grandi talenti di educatore e
rettore dell’ateneo
cantato anche da
Charles Dickens (in
American Notes del
1842: «A Georgetown, nei sobborghi,
c’è un college dei Gesuiti situato in una
posizione deliziosa;
ho avuto occasione di
vederlo, è ben organizzato…»), Giovanni Antonio
Grassi prese in mano le redini
dell’ateneo duecento anni fa,
nell’ottobre del 1811. Nato a
Schilpario il 10 settembre 1775
da Florino e da Alma Matti,
Grassi inizia gli studi a Merate
dai padri somaschi, poi compie
i primi due anni di teologia nel
seminario di Bergamo. Nel 1799
entra nel noviziato gesuita di
Colorno, in provincia di Parma,
sotto la guida di San Giuseppe
Maria Pignatelli. Ancora novizio, nel 1801 viene mandato in
Bielorussia. Nel 1804 viene scelto per le missioni in Cina ma le
notizie di persecuzioni anticristiane in Oriente bloccano il suo
viaggio a Lisbona, dove, protet-
to dal nunzio, il bergamasco Caleppi, per due anni Grassi si ferma a studiare trigonometria e
matematica all’Università di
Coimbra. Quindi viene trasferito in Gran Bretagna, a
Stonyhurst, dove prosegue gli
studi di matematica e astronomia. Vi rimane fino al 1810, anno in cui viene mandato negli
Stati Uniti, nel Maryland. Arriva a Baltimora il 21 ottobre nel
1810, dopo ventidue giorni di
viaggio transatlantico. Il giorno
seguente incontra l’arcivescovo
John Carroll, fondatore di
Georgetown.
Grassi trova il college in stato di grave precarietà. Gli alunni sono pochissimi.
Bisogna intervenire.
Un anno dopo, nell’ottobre 1811, ne assume la direzione.
«Padre Grassi subisce
pressioni esterne che
vogliono chiudere l’università e trasferirla
a New York: allora
Washington appariva
"più un embrione di
una città che una vera città", annota nel suo Diario»,
prosegue Murphy. E poi c’è di
mezzo la guerra che scoppia nel
1812. Ma Grassi è determinato.
Riesce a tenere aperto il college,
destreggiandosi tra le forze inglesi e quelle americane. «Grassi fu in grado di rinforzare la
neutralità diplomatica che non
ha mai compromesso la sicurezza del nostro istituto». Nell’agosto del 1814 annota sul suo Diario l’entrata delle truppe britanniche a Washington e il suo successivo incendio: «The troops
enter Washington. The Navy
Yard, the Capitol and the President’s house are in flames». Lui
si rifiuta di trasformare l’università in un centro di riunioni per
Una delle opere di Mazzoleni
a C’è tempo fino al 10 settembre per ammirare la mostra
«Ancora una volta bambino» di Giuseppe Mazzoleni, in corso al Museo
d’arte contemporanea di Luzzana a
ingresso libero.
Georgetown e (a sinistra) un ritratto di Grassi (per gentile concessione dell’Università di Georgetown)
il Congresso dopo che gli inglesi hanno bruciato il Campidoglio. «Georgetown rimane intatta durante la guerra grazie alle
sue azioni».
A guerra finita, l’università
fiorisce sotto il suo rettorato:
«Abbassa le tasse d’iscrizione,
risana la situazione finanziaria,
aprendo le porte anche ai protestanti, e favorisce l’accesso ai figli della borghesia della cosiddetta Washington Society della
vicina capitale federale. Riforma i piani di studio, ed è lui il
primo in questa università a introdurre il metodo d’insegnamento scientifico basato sull’osservazione diretta dei fenomeni. Dota Georgetown di un efficiente gabinetto scientifico, crea
una biblioteca di oltre 5.000 volumi, e un museo aperto al pubblico. Insomma, sotto la sua guida il college diviene un’istituzio-
ne centrale, il maggior centro
intellettuale cattolico e spesso
ha in visita deputati e senatori,
persino il presidente degli Stati
Uniti J. Madison, che nel 1815
ne sancisce l’importanza, abilitandolo al rilascio di titoli accademici. Sarà grazie al lavoro di
padre Grassi, divenuto cittadino americano nel 1815, se Georgetown diventa in seguito rinomata a livello mondiale». Nel luglio del 1817 viene inviato temporaneamente a Roma per risolvere faccende amministrative, con l’accordo di tornare poi
nella sua adorata università. Ma
a causa di un problema di salute, sarà costretto a rimanere in
Italia fino alla morte, avvenuta
il 12 dicembre 1849.
Nel 1818 pubblica Notizie Varie sugli anni della sua presidenza a Georgetown e sullo stato
della Repubblica degli Stati Uni-
ti, volume edito tre volte fra il
1818 e il 1822. Nel periodo torinese, è rettore del collegio dei
Nobili di Torino. Soggiorna anche a Napoli, divenendo confessore della principessa Maria Filiberta di Savoia Carignano. Dal
1838 in poi è archivista della casa generalizia a Roma, rettore
del collegio di Propaganda Fide
e Assistente d’Italia della Compagnia di Gesù. Tra i suoi libri,
anche una biografia di Giuseppe Maria Pignatelli, per il quale
depose al processo di beatificazione nel 1842. La sua opera è
raccolta nell’Archivium Romanum Societatis Iesu, mentre la
sua corrispondenza è custodita
negli archivi delle province gesuite d’Inghilterra e del Maryland, e soprattutto alla Georgetown University. ■
Mariella Radaelli
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Si tratta di 14 pannelli realizzati con tecnica mista, molto colorati e luminosi, ispirati all’infanzia. L’esposizione, prorogata
di due settimane, si può visitare
negli orari di apertura del museo: mercoledì dalle 14 alle 18,30;
sabato dalle 9 alle 12,30 e domenica dalle 15 alle 18.
Ancora una volta bambino è
nata da un gioco tra il settantacinquenne artista bergamasco
Giuseppe Mazzoleni e suo figlio
Dulco, alla riscoperta dell’infanzia, nell’intimità del rapporto padre-figlio. I colori sono vivi e definiti, come i disegni dei bambini. Personaggi vari animano i diversi pannelli, realizzati con olio
su tela, sabbie e plastiche. Ogni
opera è una storia compiuta, ma
anche un rimando agli altri quadri. Ci sono gli animali, i mostri,
la mamma e il papà, i fiori e l’arcobaleno, i prati dove correre e
tanti personaggi fantastici. La
sabbia colorata dà vita a scenari
naif e giocosi, che possono essere apprezzati con facilità da tutti. La mostra è pensata per i bambini e per gli adulti che vogliono
riscoprirsi bambini, tornando all’immaginazione pura e alle reazioni emotive spontanee, al di là
di ogni interpretazione critica. ■
M. M.
a
Da Rigoni Stern a Carver e Roth
Un viaggio letterario senza confini
a «Fiato ai libri 2011»: un
viaggio letterario alla riscoperta di
scrittori e poeti italiani e stranieri,
vecchie tradizioni, fiabe, leggende
e storie vere.
Alla sua sesta edizione, la
rassegna di letture e musica,
promossa e organizzata dal Sistema bibliotecario Seriate Laghi, in collaborazione con l’associazione Gruppo Aperto di
Seriate, con la direzione artistica di Giorgio Personelli dell’Officina Spazio Terzomondo e il
contributo di Fondazione della
Comunità Bergamasca, è in
programma sino al 15 ottobre
2011. Il cartellone – tra letture,
rappresentazioni teatrali e concerti «letterari» –, prevede una
ventina di appuntamenti gratuiti.
Il prossimo incontro si tiene
venerdì prossimo, alla biblioteca di Trescore Balneario, via
Roma 140, alle ore 20,45: A salsicce e vino, spettacolo di Ferruccio Filipazzi ispirato a un
racconto di Stefano Benni. Sabato, alla biblioteca di Gorle, in
via Marconi, 5, alle ore 20,45, la
compagnia teatrale Atir (Associazione teatrale indipendente
per la ricerca) in uno spettacolo tratto da La trilogia della
città di K, capolavoro di Agota
Kristof.
Giovedì 15 settembre, a Palosco, in piazza Pertini, alle ore
20,45 (in caso di pioggia, palestra scuola media «Fratelli Terzi»), la Compagnia Erewhon
presenta In tutti i sensi, «un
viaggio semiserio attraverso i
sensi della lettura».
Venerdì 16 settembre, alla biblioteca di Scanzorosciate
(piazza della Costituzione), alle ore 20,45, ancora la compagnia Atir in La morte sospesa,
basato sulla storia vera dei due
alpinisti Joe Simpson e Simon
Yates. Sabato 17 settembre, a
Seriate, al teatro Aurora (in via
Monsignor Carozzi, 19), alle ore
20,45, Lucilla Giagnoni in Ac-
quadoro, tratto da L’oro del
mondo di Sebastiano Vassalli.
Giovedì 22 settembre 2011,
alla sala consiliare di Cavernago (in via Papa Giovanni XXIII,
24), ore 20,45, la Compagnia
Straninvolo in Lunatiche, percorso «fra letture lunari e musica jazz».
Venerdì 23 settembre, alla
biblioteca di Sovere (via S. Gregorio, 35), ore 20,45, ancora la
Compagnia Erewhon in Cercasi...finale!. Sabato 24 settembre,
a Gorlago (ex colonia elioterapica, via Asperti), ore 20,45, Antonio Russo e Guido Bombardieri in Non ci sono più le mezze
stagioni !?, da testi di Mario Rigoni Stern.
Tra gli eventi successivi: venerdì 30 settembre, a Villongo
(Centro polivalente, via Roma,
20 – ore 20,45), il Teatro Prova
propone una Lezione/spettacolo su Philip Roth. Venerdì 7 ottobre, a San Paolo d’Argon (sala conferenze: via Papa Giovanni XXIII – ore 20.45), la Compagnia Eccentrici Dadarò in Il
Signor G., un incontro «per conoscere e ricordare Giorgio Gaber».
Si chiude sabato 15 ottobre a
Montello (auditorium comunale, via Brevi, 2 – ore 20,45), dove la nota attrice Maddalena
Crippa interpreterà alcuni racconti di Raymond Carver: In
queste stagioni furiose.
Per ulteriori informazioni fare riferimento al sito: http://fiatoailibri.altervista.org. ■
V. G.