Tommaso D`Aquino e l`animazione dell`embrione

Transcript

Tommaso D`Aquino e l`animazione dell`embrione
Tommaso D’Aquino e l’animazione dell’embrione
Il principio di Tommaso secondo cui ci deve essere una materia adeguata per ricevere la forma
intellettiva è corretto ma non così la sua applicazione/ricaduta nel campo della biologia fetale
perché egli era privo di corrette conoscenze scientifiche.
Come premessa ricordiamo che nei corruttibili l’esistenza non è possibile se la forma non viene
partecipata dalla materia.1 Cornelio Fabro infatti afferma: «la forma non ha l’essere, quindi, se non
nella materia».2 Ma occorre una materia adeguata.
Tommaso cade in errore quando pensa che la materia adeguata per l’anima razionale umana sia il
corpo quasi perfettamente formato, cioè quando possiede sembianze umane (per il diritto
romano il monstrum non era un essere umano). In CG, lib. II, cap. 90, n. 4 troviamo il principio
generale: “Quanto più un corpo è prossimo alla materia prima, tanto è di minor pregio, perché è
più potenziale e meno completo nell’attualità *…]. Quindi i corpi elementari nella loro specie sono
meno nobili dei corpi misti. Perciò siccome la nobiltà del corpo è proporzionale alla nobiltà della
forma, è impossibile che quella forma nobilissima che è l’anima intellettiva sia unita a corpi
elementari”.
In modo più esplicito: “Il corpo degli uomini viene formato e disposto a ricevere l’anima per gradi:
per cui in un primo momento, finché la sua disposizione è imperfetta, riceva un’anima imperfetta;
poi, quando ha raggiunto la perfetta disposizione, riceve l’anima perfetta” (Somma Teologica, III,
q. 33,a. 2 ad 3).
Analogamente in CG, lib. II, cap. 89 afferma: “L’anima infatti, dovendosi unire al corpo come
forma, non può unirsi che al corpo di cui è propriamente l’atto. Ora l’anima è ‘l’atto di un corpo
organico’ (Aristotele, De anima, 2, c. 1, n. 6)”. Solo quando il corpo è organico si avrà l’anima
razionale, cioè solo quando la materia è certamente umana. Prima di questo momento non si ha
specie umana razionale, ma vegetativa e sensitiva e dunque si avranno nello sviluppo del feto
altrettanto forme distinte: “La specie dell’essere formato non rimane la stessa: poiché dapprima
ha forma di seme, poi di sangue, e così via fino a che non arriva al suo ultimo compimento *…+
Nella generazione degli altri corpi [non semplici ma complessi come l’uomo+ bisogna ammettere
una gradualità per le molte forme intermedie esistenti tra la forma primordiale degli elementi e
l’ultima forma *…+. Perciò l’anima vegetativa, che viene per prima, mentre l’embrione vive la vita
della pianta, si corrompe e le succede un’anima più perfetta, che è insieme nutritiva e sensitiva, e
allora l’embrione vive la vita dell’animale; distrutta questa, le succede l’anima razionale che viene
infusa dall’esterno, sebbene le anime precedenti derivassero dalla virtù del seme”. (Da notare che
l’agente esterno che infonde l’anima razionale è Dio: “l’azione di Dio produce l’anima umana, che
la virtù del seme non è in grado di produrre, limitandosi a una funzione dispositiva” (n. 3): il seme
meramente fornirà nel suo sviluppo il substrato materiale all’anima razionale). Infine nel n. 12
afferma: “la formazione del corpo precede l’anima umana”.
In modo simile nella Summa: “Negli animali perfetti, che sono generati dal coito, la virtù attiva,
stando a quanto insegna il Filosofo, risiede nel seme del maschio: mentre dalla femmina è
somministrata la materia del feto. Ora, in codesta materia vi è subito, fin da principio, l'anima
1
2
Cfr. C. Fabro, Partecipazione e causalità, Torino, 1960, p. 491
C. Fabro, La nozione metafisica di partecipazione secondo San Tommaso D’Aquino, Segni (RM), 2005, p. 58
vegetativa *…+ Quando invece incomincia ad attrarre l'alimento, allora agisce attualmente. Tale
materia dunque subisce una trasmutazione dalla virtù racchiusa nel seme del maschio, fino a che
non raggiunge l'atto dell'anima sensitiva” (I, q. 118, a. 1 ad 49).
In un altro passo: “bisogna ammettere che nell'embrione preesiste già l'anima, da prima nutritiva,
poi sensitiva e infine intellettiva. *…+Dobbiamo perciò concludere che, al sopraggiungere d'una
forma più perfetta, si opera la corruzione della forma precedente, poiché la generazione di un
essere implica sempre la corruzione di un altro essere, tanto nell'uomo che negli animali: e questo
avviene in maniera che la forma seguente abbia tutte le perfezioni della precedente, e qualche
cosa in più. Così, attraverso varie generazioni e corruzioni, si giunge all'ultima forma sostanziale,
tanto nell'uomo quanto negli altri animali. *…+ Quindi bisogna affermare che l'anima intellettiva è
creata da Dio al termine della generazione umana, con la scomparsa delle forme preesistenti, e
che essa è insieme sensitiva e nutritiva” (ST, I, q. 118, a. 2 ad 2).
In merito a CG, lib. II, cap. 89, n. 11: “Nel processo generativo il feto riceve l’anima vegetativa e
quella sensitiva dalla virtù del seme; ma esse non rimangono quando sopravvive l’anima razionale”
(le righe precedenti interessano il quesito se il seme abbia vita in atto e lo nega. Tommaso intende
vita razionale come si evince da cap. 89 – “ prima dell’organizzazione del corpo l’anima non può
essere nel seme in modo attuale, ma solo in potenza, o virtualmente” – e da cap. 90, n. 5).
Dunque il ragionamento di Tommaso è il seguente: solo un corpo organico è la materia adatta per
ricevere l’anima razionale. Prima di arrivare a questa organicità e quindi reale umanità il feto è
solo un essere vegetativo e poi sensitivo (da notare che nell’uomo razionale le facoltà vegetative e
sensitive sono informate dall’anima intellettiva). Il feto nei primi stadi possiede una forma
vegetativa e quindi sensitiva. Altro dato: solo l’anima razionale è incorruttibile. Ergo le precedenti
forme sono corruttibili.
Da ciò discendono due conseguenze: ciò che è corruttibile deriva a sua volta da un corruttibile.
Quindi è corretto affermare che il seme – ente corruttibile – trasmetta la forma vegetativa e quella
sensitiva che sono corruttibili. La forma razionale, incorruttibile, invece proviene da Dio.3 Ma se la
forma vegetativa e sensitiva sono corruttibili allora – seconda conseguenza – devo postulare una
loro scomparsa per far posto alla definitiva forma razionale. Questo spiega il motivo per cui
Tommaso pensa che la gravidanza sia segnata da tre generazioni differenti: “Ecco perché nella
generazione dell’animale e dell’uomo, in cui la forma è perfettissima, molte sono le forme e le
generazioni intermedie, e di conseguenza le corruzioni, perché la generazione di una forma è la
corruzione di un’altra” (CG, lib. II, cap. 89).
In buona sostanza finchè la materia non è umana non è degna di ricevere un’anima umana. Tale
principio è corretto ma l’applicazione nel campo della biologia fetale è erronea per le scarse
conoscenze scientifiche del tempo, come attesta questo brano di Tommaso: “Negli uomini questo
si verifica gradualmente, per cui il concepimento del maschio non si compie fino al quarantesimo
giorno, come dice Aristotele, mentre quello della femmina fino al novantesimo.
Ma nel completamento del corpo del maschio, S. Agostino sembra aggiungere sei giorni, che
secondo lui si differenziano così: «nei primi sei giorni il seme assomiglia quasi al latte; in nove
3
Cfr. ST, I, q. 118, a. 2 c.: “Ora, è evidente che il principio intellettivo dell'uomo è un principio che trascende la
materia: ha infatti un'operazione indipendente dal corpo. Perciò è impossibile che la virtù del seme possa produrre il
principio intellettivo. *…+Trattandosi però di una sostanza immateriale, essa non può venire causata per generazione,
ma solo per creazione da parte di Dio”
giorni si trasforma in sangue; in seguito, in dodici giorni si solidifica; in diciotto giorni si forma sino
alle perfette fisionomie delle membra; da questo momento, nel periodo che resta fino al tempo
del parto, aumenta ormai di volume». Di qui il verso: «sei giorni in latte, nove in sangue; dodici la
carne, diciotto configurano le membra»” (Commento alle Sentenze, 3, 5, 2). Basterebbe questo
esempio per concludere che Tommaso non è affidabile come biologo, ma come filosofo anche in
questo specifico campo sì.
Infatti, come si accennava all’inizio, il principio secondo il quale la materia deve essere adatta alla
forma a cui parteciperà è principio valido. E se applichiamo questo principio alle conoscenze
scientifiche che noi possediamo scopriamo che lo zigote possiede già l’anima razionale, senza
bisogno di passare attraverso le fasi vegetative e sensitive che in esso sono inesistenti. Infatti lo
zigote è già materia pienamente umana, rectius lo zigote è già un organismo vivente che
appartiene alla specie dell’homo sapiens sapiens. Questo perché ha DNA umano, perché è
individuo essendo distinto anche dal punto di vista cromosomico dal padre e dalla madre, è
organismo individuale perché organizzato (le sue parti si coordinano tra loro), finalizzato, il suo
sviluppo è determinato da sé stesso grazie al genoma, uno sviluppo che non procede per salti (non
si passa da “materia” non umana a “materia” umana) ma in continuum. Se Tommaso avesse avuto
le nostre conoscenze scientifiche lui stesso applicando il principio dell’adeguatezza della materia
alla forma avrebbe concluso che il concepito è già animato dalla forma intellettiva, quindi è già
persona.
Tommaso Scandroglio