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LINFE
"RITRATTO DI UN EDUCATORE - VIAGGIO ALLA SCOPERTA DI UNA PROFESSIONE"
L A L E Z I O N E D I P A U L O F R E I R E : L’EDUCAZIONE
COME PRATICA DELLA LIBERTA’
di Giulia Stafoggia, educatrice
U
n autore come Paulo Freire non può e non deve
essere dimenticato per l'incredibile ricchezza e
forza dei concetti da lui elaborati e sperimentati
nella pratica educativa in Brasile. L'educatore che opera
nel tessuto sociale intricato e complesso di oggi deve
ricordarsi che le radici e le prassi proprie alla sua
professione vengono da lontano…dall'america latina e
dalle esperienze pioniere dei maestri di strada, degli
educatori nelle baraccopoli e dei mediatori nelle realtà
contadine degli oprimidos. Il pensiero di Freire si basa
sull'assunto che l'educazione sia l'unico mezzo per
raggiungere la libertà individuale e collettiva. La libertà
non esiste se non è per tutti e proprio per questo il
discorso pedagogico di Freire parte dagli oprimidos, dagli
oppressi del mondo, ovvero tutti coloro che subiscono la
dominazione politica, economica, culturale di qualcuno
più potente. L'educazione deve partire, allora,
dall'alfabetizzazione che porti le persone a "nominare" in
prima persona il proprio mondo, la propria situazione:
solo in questo modo, descrivendo e chiamando per nome
le cose, esse vengono portate alla coscienza propria e
altrui e, potenzialmente, modificate. Alfabetizzazione e
coscientizzazione per tutti, educazione "fenomenologica"
che parta dal "qui ed ora" dell'educando, per cui
l'educatore si metta in una posizione a lui pari nella
consapevolezza di non dover in lui "depositare" cultura e
precetti, ma costruire una base comune che permetta il
dialogo. Dell'educatore si sottolinea quindi la competenza
dialogica che riconosca l'altro come pari. L'educatore,
inoltre, come mediatore che non cerca il compromesso
ma costruisce il contesto (luogo, spazio, situazione) per
cui possa avvenire
l'incontro
ed
il
dialogo
tra
le
i s t a n z e
contrapposte;
mediazione che significa, appunto, ricerca di una terza
via in cui le due entità si riconoscano reciprocamente,
partecipino ad un "discorso" che valorizzi entrambe. Per
Freire l'educazione è uno strumento rivoluzionario perché
permette alle persone di prendere coscienza della propria
situazione, del fatto che la loro parola ha un peso e può
agire sul contingente. Educazione come pratica della
libertà perché solo conoscendo la realtà posso formulare
un progetto ed agire intenzionalmente verso gli obiettivi
miei e della collettività: l'educatore è, in questo senso,
un "ostetrico delle scelte". Freire scrive con un stile
rivoluzionario, uno stile che è l'autore stesso,
sottolineando continuamente lo stretto ed indissolubile
legame tra teoria e prassi: è proprio la prassi a rendere
esistenziali i pensieri, storica la pedagogia, e
rivoluzionaria l'educazione. Consiglio a tutti gli educatori
di porsi in ascolto della lezione che Freire ci offre, senza
dimenticare che i suoi principi sono diventati realtà in
Brasile e che possono diventarlo ovunque ci sia un
educatore che faccia della sua parola e del suo pensiero
un impegno quotidiano.
"agli straccioni nel mondo, e a coloro che in
essi si riconoscono e così riconoscendosi con
loro soffrono ma soprattutto con loro lottano"
Paulo Freire, Pedagogia degli Oppressi, 1971
EDURADUNO
di Associazione Eduraduno
F
inalmente, dopo due anni di eventi formativi dedicati
agli educatori professionali e caratterizzati da
notevoli successi, nasce il primo movimento degli
educatori professionali. E' più di un gruppo di amici, più
di una categoria lavorativa, più di un'associazione
culturale. Il movimento è qualcosa di grande, aperto e
dinamico. E' un'occasione per gli educatori professionali
per conoscersi, confrontarsi , formarsi, far circolare idee
e proposte e collaborare a progetti comuni. E' la
possibilità per ognuno di noi di sentirsi parte di una rete
realmente attiva e propositiva riguardo ai bisogni, le
difficoltà, i progetti degli educatori professionali.
"Eduraduno in movimento" si propone come piattaforma
comune per tutti gli educatori ed i professionisti che
vogliano condividere la comune meta del miglioramento
del mondo del sociale. Dal 27 marzo questa esperienza è
diventata anche un'Associazione, "Eduraduno", che si
propone di continuare ad immaginare e realizzare eventi
di formazione per tutti coloro che operano nel sociale.
Dopo le due edizioni dell'Eduraduno (spazio di formazione
e incontro per educatori professionali) nell'estate 2007 e
2008, che hanno visto partecipare rispettivamente 60
educatori e 20 tra formatori ed associazioni e 70
educatori e 25 formatori ed assocazioni, quest'anno il
movimento ha proposto delle giornate di formazione su
alcune
tematiche
cruciali
per
l'educatore:
la
progettualità, il lavoro d'équipe, il gioco e l'educativa di
strada. Questo bisogno è emerso durante i raduni,
quando
molti
partecipanti
chiedevano
che
si
organizzassero eventi di autoformazione durante tutto
Libera INFormazione Educativa
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“E D U F O R M A Z I O N E”
di Rosalba Sacco, educatrice
C
iao a tutti….mi presento: mi
chiamo Rosalba, ho quasi 29
anni e sono laureanda al corso
di
Educatore
Professionale
di
Comunità (Roma Tre). Al momento
lavoro come sostituta in un Centro
Diurno per disabili a Casal Bruciato.
Ho sempre amato scrivere ed ecco
che finalmente mi si è presentata
l'occasione, perciò ringrazio la
redazione di Linfe per l'opportunità! Il
29
Marzo
presso
il
Centro
d'Aggregazione Giovanile Tetris, si è
tenuta la seconda Giornata di
Formazione
organizzata
dall'Associazione Eduraduno, aperta
ad educatori e professionisti del
sociale. Obiettivo di queste giornate è
quello di permettere a noi educatori di
auto-formarci
attraverso
l'approfondimento di alcuni temi
specifici confrontando le varie opinioni
ed esperienze. La giornata è iniziata
con la presentazione di tutti i
partecipanti e degli organizzatori, una
presentazione un po' particolare,
usando il simpatico Squizzle Game di
Winnicott. La giornata si è divisa poi
in quattro momenti, il 1° momento è
stato riservato alla comunicazione
all'interno
del
gruppo,
alla
condivisione e alla narrazione. Tutto
ciò attraverso dei giochi molto
divertenti e stimolanti: Il Gioco delle
Mani, Il Gioco del Bendato e
attraverso l'invenzione di una fiaba da
parte di tutti i partecipanti. Ai giochi è
seguito un momento di feedback in
cui abbiamo condiviso le emozioni, le
riflessioni, gli spunti suscitati in noi
dalle attività appena svolte. Si è
infatti ribadito che "giocare è una cosa
seria" e che attraverso il gioco si
possono
capire,
far
capire
e
sperimentare moltissime cose, in
questo caso riguardanti il gruppo e il
lavorare insieme. Il 2° momento è
stato dedicato ad un'attività teorica
riguardante l'èquipe educativa come
gruppo sociale e le dinamiche di
gruppo, tenuto da una psicologa e
psicoterapeuta. Nel pomeriggio si
sono svolti gli altri due momenti, nel
3°
si
è
parlato
dell'équipe
multidisciplinare
attraverso
l'intervento di una psicologa e di un
assistente sociale, in seguito un
supervisore
educativo
ed
un
coordinatore di servizi hanno chiarito
il mandato, le modalità, gli strumenti
e i nodi problematici dei loro rispettivi
ruoli all'interno dell'équipe. Il 4° ed
ultimo momento è stato dedicato ad
un'altra attività di gruppo che
prevedeva tre brevi simulazioni di
riunioni d'équipe con il coordinatore
ed il supervisore educativo in cui a
turno i tre gruppi si cimentavano,
confrontandosi, nella risoluzione di un
caso che gli era stato assegnato. La
giornata si è conclusa con un
feedback sul tempo trascorso insieme
e dandoci appuntamento al prossimo
incontro. La prossima giornata di
formazione sarà nuovamente presso il
Centro di Aggragazione Giovanile
Tetris e avrà come titolo: "e se giocare
fosse una cosa seria? il senso del
gioco nelle varie esperienze di vita.
IN MOVIMENTO!
l'anno. Dopo una riunione a cui hanno partecipato 35
educatori provenienti da vari contesti lavorativi e
formativi, si sono raccolte proposte, idee e bisogni e si è
formulato questo calendario di incontri, in attesa della
nuova edizione del Eduraduno che quest'anno si terrà il
30, 31 maggio e 1 giugno a Bassano Romano (VT). Le
giornate di formazione sono caratterizzate dal metodo che
prevede l'alternarsi di momenti teorici e momenti pratici
come lavori di gruppo, workshop, simulazioni, laboratori,
dibattiti, giochi individuali, giochi di gruppo, attività di
feedback. Il costo è basso per permettere a tutti di
partecipare, dal momento che crediamo nella gratuità e
nella circolarità della cultura. Durante le giornate di
formazione intervengono vari professionisti, soprattutto
educatori ma anche psicologi, psichiatri, assistenti sociali,
mediatori, clown dottori, esperti in varie tematiche
correlate all'educazione. A tutti viene chiesto di utilizzare
una modalità operativa che rispecchi le caratteristiche
proprie dell'educatore: il lavoro d'équipe, la progettualità,
il lavoro di rete, la flessibilità, la sperimentazione, la
creatività, l'innovazione e la verifica delle attività.
Intervengono anche i partecipanti: crediamo, infatti, che
ogni educatore abbia tanto di cui parlare a partire dalla
sua esperienza e cerchiamo di valorizzare le competenze
portate da ognuno di noi. Siamo infatti convinti che
l'educatore abbia bisogno di spazi per riconoscersi e farsi
riconoscere dagli altri professionisti del sociale e non, per
esprimere la sua opinione e far sentire la sua voce.
Invitiamo tutti quelli che volessero a prendere parte a
questo movimento!