Guaritori - Infoteca
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africa Angelo Inzoli I ncontrare un guaritore o un terapeuta tradizionale in Africa è un’esperienza comune. Ogni villaggio rurale, nella savana o nella foresta, ha il proprio guaritore incaricato di mediare tra gli uomini e gli spiriti per la pace e il benessere della comunità. Egli è il depositario della tradizione che, per dono divino e volere degli antenati, si trasmette a coloro che ne sono stati iniziati. Ma è di casa anche nei caotici agglomerati urbani: sparsi in ogni angolo di strada, accanto alle insegne di chiese e movimenti, si possono leggere cartelloni di sedicenti guaritori che pubblicizzano se stessi. Per un occidentale, è grande la tentazione di catalogare tutto questo nella categoria dei nostri «tele-imbonitori». In realtà, la figura del «guaritore», dall’esponente di scuole tradizionali alle versioni metropolitane più «orientate al 40 Popoli gennaio 2009 Guaritori dell’anima Vista con sospetto dalla medicina occidentale, da alcuni governi africani e, fino al Concilio Vaticano II, anche dalla Chiesa cattolica, oggi la figura dei terapeuti tradizionali viene rivalutata business», è una delle chiavi per comprendere l’attuale dinamismo delle società africane. Joseph Tonda, antropologo e sociologo africano, sostiene che, per comprendere questa realtà, si debba uscire dallo schema (caro agli occidentali) dell’opposizione tra la tradizione e la modernità: più che di opposizione si dovrebbe parlare di reinvenzione di nuove pratiche che stanno fondendo la magia e la medicina sotto l’influsso unificante della religione. PERSECUZIONE E RIABILITAZIONE Nella storia recente il riconoscimento sociale dei guaritori ha visto alti e bassi. Negli ultimi vent’anni, l’azione congiunta dei governi dell’Africa subsahariana (pervasi dal fervore dei movimenti di indipendenza che spinge- Un guaritore tradizionale kikuyu in Kenya. Sotto, un negozio di medicamenti tradizionali a Durban, in Sudafrica. vano verso una riscoperta delle identità culturali pre-esistenti alla colonizzazione) e dell’Organizzazione mondiale della sanità (preoccupata di integrare le pratiche mediche locali e quelle dette «alternative» come risorsa per il benessere delle popolazioni) ha cambiato il giudizio sui guaritori. Durante la colonizzazione il termine «medicina» era riservato alla medicina europea usata dalla pratica coloniale per la difesa della salute pubblica, la lotta contro le malattie infettive e la promozione dell’igiene. Con essa non si indicavano le «medicine tradizionali» (il plurale è d’obbligo), cioè i savoir faire terapeutici locali. La sorte dei guaritori tradizionali fu diversa da Paese a Paese. In alcune zone dell’Africa non subirono particolari persecuzioni e vennero anzi rivalutati nella stagione delle indipendenze, come fu il caso del Camerun. In altre zone, come nelle colonie belghe, vennero invece fatti oggetto di persecuzione ed emarginazione sociale a opera dei missionari cristiani che non accettavano la confusione tra medicina e religione che - a loro modo di vedere - li caratterizzava. Dato poi il carattere misterico delle pratiche tradizionali, non furono infrequenti i casi di movimenti di resistenza fiancheggiati o coperti da guaritori. Sta di fatto che dovunque, in Africa, le pratiche tradizionali continuarono a essere utilizzate dalla stragrande maggioranza della popolazione e guadagnarono la ribalta a partire dalla crisi economica del continente degli anni Ottanta. Anche l’atteggiamento della Chiesa cattolica ha subito un’evoluzione. La svolta ci fu con il Concilio Vaticano II, che invitò le Chiese giovani a fare «inculturazione», compito che, nel Sinodo del 1971, il cardinale zairese Malula così sintetizzò: «Ieri i missionari stranieri hanno cristianizzato l’Africa, oggi i cristiani d’Africa devono africanizzare il cristianesimo». Il cambiamento non avvenne però attraverso dichiarazioni magisteriali, ma grazie al lavoro di pionieri che cercarono di mostrare con «sperimentazioni pastorali» come cristianesimo e pratiche tradizionali, ben- ché non identificabili, non fossero tra loro in alternativa. Tra questi troviamo europei come il gesuita francese Eric de Rosny che svolse una ricerca antropologica (che fece epoca) sui guaritori di Douala in Camerun (cfr Popoli n. 8-9/2008), e molti preti africani, tra cui lo zambiano Emmanuel Milingo, il noto ex vescovo guaritore, che rappresenta forse il caso più eclatante. TRA CIELO E TERRA Ma qual è oggi la situazione della medicina tradizionale e, soprattutto, cosa sta alla base della sua pratica? Ne parliamo con la dottoressa Mathilde Mpot, funzionario del ministero della Sanità del Camerun, e profonda conoscitrice del settore. «Per lavoro - spiega - giro l’intero Paese, perché seguo e valuto le iniziative di prevenzione dell’Hiv-Aids fatte dalle strutture sanitarie pubbliche. In Camerun da parecchi anni le associazioni dei guaritori, normalmente a carattere territoriale, collaborano costantemente con il ministero della Ricerca scientifica. Sono una presenza normale e riconosciuta dalla gente e dal governo. Esistono addirittura grandi guaritori che hanno costituito scuole di formazione molto apprezzate per salvaguardare la qualità e la preparazione dei futuri candidati, in generale loro familiari, ma non solo». La medicina tradizionale, prima di essere un insieme di tecniche, è l’espressio- ne di una visione del mondo. Secondo le culture africane, la realtà si divide tra visibile e invisibile, dove il primato è dato all’invisibile. Tutto quello che succede nella realtà visibile dipende da quella invisibile. In questa realtà, uno spazio importante è occupato dagli antenati, coloro che ci hanno preceduto con il loro lavoro e i loro insegnamenti, e che continuano a essere Alcuni religiosi presenti. In que- cercano sta prospettiva un di dimostrare con ruolo prezioso lo «sperimentazioni hanno i mediatori pastorali» come dell’invisibile, cioè cristianesimo coloro che hanno e pratiche ricevuto il dono di tradizionali «vedere l’invisibi- non siano le», e che, avendo incompatibili il potere di com- tra loro prendere il «linguaggio della notte», possono vedere le forze del male e quelle del bene e quindi guidare verso la guarigione. «Possiamo chiamarla superstizione - continua la dottoressa Mpot -, ma da noi tutto quello che accade ha cause mistiche e la gente si rivolge al guaritore per comprendere l’origine del suo male. Il vero guaritore, dunque, orienta il malato e può dirgli: “questo è un problema che tu puoi risolvere andando subito all’ospedale”; oppure può decidere di intervenire con le cure tradizionali per guarirlo definitivamente o per prepa- africa Un venditore di medicamenti tradizionali mostra un babbuino imbalsamato, dal quale si ricavano rimedi contro alcune malattie. rarlo ad affrontare con efficacia le terapie sanitarie dell’ospedale. Le cure del guaritore sono sempre legate alla conoscenza delle erbe e delle cortecce che egli ha ereditato spiritualmente o ha potuto acquisire dalla pratica grazie all’iniziazione tradizionale». È importante sottolineare come nella medicina tradizionale la cura del corpo parte dall’anima e ha come obiettivo la totale reintegrazione dell’individuo nella comunità da cui la malattia lo ha messo ai margini. Lo esprime molto bene Fernand Ngoubili, una sorta di «profeta guaritore» indipendente del Congo Brazzaville: «Non è che sia io a fare le guarigioni, non sono Dio!». Ride questo maestro elementare trasformatosi con il tempo in Per il guaritore guaritore libero. Il tradizionale fatto è che senza la medicina esorcismo nessun ufficiale trattamento natunon è una rale sarà efficace. alternativa L’esorcismo perminacciosa, mette di liberare psichicamente e perché spiritualmente il egli lavora malato dalle scoa un livello rie e dai miasmi più profondo del mondo invisibile composto da tutta la cattiva sorte gettata su di lui dagli altri o da lui stesso con i suoi cattivi comportamenti. L’esorcismo pulisce i nodi profondi dell’anima che sono all’origine della malattia, aprendo la strada al ristabilimento della salute». MEDICINE COMPLEMENTARI Le medicine tradizionali non escludono per principio il ricorso alla medicina ufficiale, ma piuttosto la integrano. Per il vero guaritore tradizionale la medicina ufficiale non è un’alternativa minacciosa, perché egli lavora a un livello più profondo. In questa profonda e sincera apertura, si nota la differenza tra le pratiche «tradizionali» e le pratiche terapeutiche dei nuovi movimenti carismatici di origine americana che stanno sempre più guadagnando terreno in Africa e che spesso hanno nella 42 Popoli gennaio 2009 promessa del benessere e della guari- cono di avere una soluzione a tutti i gione una delle loro chiavi di successo. problemi. I veri guaritori hanno speciaLo spiega la dottoressa Mpot: «In questi lizzazioni, conoscono i propri limiti e lo movimenti si dice che solo la preghiera confessano senza imbarazzo ai pazienti. può guarire. Si tratta naturalmente della È importante anche il fatto di provenire preghiera all’interno del recinto della da famiglie di guaritori riconosciuti o “loro Chiesa”, che, per gli adepti, diven- da zone rurali. Un esempio da noi in ta un mondo chiuso che esclude dalla Camerun sono i pigmei, che hanno una realtà: c’è gente che lascia il lavoro, la grande reputazione in questo campo. famiglia, ci sono malati che si rifiutano In terzo luogo è importante fare attendi andare in ospedale e di sottomettersi zione al passaparola di chi ha avuto alle cure necessarie preferendo mori- benefici reali e durevoli e può darne re per obbedire ai loro pastori, come testimonianza diretta». succede per esempio con i Testimoni Oggi i mali dell’Africa sembrano senza di Geova. Per loro i guaritori tradizio- numero, la loro diagnosi difficile e nali sono ciarlatani. In realtà, i guaritori la violenza dei sintomi scoraggiante. sono credenti, solo che per loro l’affi- In questo continente uomini e donne liazione a una religione (cristiana, ani- lottano quotidianamente contro di essi mista o musulmana) non condiziona la ad armi impari, e tra questi i «terapeuti competenza o la possibilità di accedere tradizionali». In un momento in cui la e praticare terapie tradizionali. Anzi, medicina moderna, con i suoi operatori queste sono viste come un dono di Dio e le sue strutture è inaccessibile alla che essi sono chiamati ad usare per il maggioranza della gente a causa dei bene della comunità». costi elevati e del basso potere d’acquiResta un’ultima questione importante: sto delle popolazioni, la medicina tradicome è possibile distinzionale appare una risorsa guere un vero guaritore I guaritori essenziale. È attraverso di da uno falso? «È un pro- sono credenti, essa che i guaritori stanblema difficile - ammet- ma l’affiliazione no trasmettendo alle fute la dottoressa Mpot -. a una religione ture generazioni uno degli Io suggerisco sempre tre non condiziona, antichi segreti di queste criteri. Anzitutto bisogna secondo loro, terre: accogliere la vita resospettare di quanti di- la competenza sistendo al male. o la possibilità di praticare terapie tradizionali