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INVESTMENT SOLUTIONS & PRODUCTS
Trends Institutional Monthly
International Wealth Management, Investitori istituzionali, 05.07.2016
Focus speciale
Infrastrutture energetiche:
un nuovo interessante
territorio per gli investitori
Pagina 6
Strategia d’investimento e asset
allocation
Classi d’investimento più
rischiose sotto pressione
Pagina 3
Idee alternative
Settore immobiliare svizzero:
probabilmente il tasso di
riferimento verrà ridotto nel
2017
Pagina 9
Stimoli alla riflessione
Tendenza ad investire nel
lungo termine, soprattutto
nelle infrastrutture
Pagina 11
Informazioni importanti
Il presente rapporto esprime le opinioni della sezione Investment Strategy del CS e non è stato redatto in conformità agli obblighi di legge intesi a promuovere l'indipendenza della ricerca sugli investimenti. Non è un prodotto della sezione Research del Credit Suisse anche se contiene raccomandazioni relative a ricerche pubblicate. Il CS ha adottato politiche
miranti a gestire i conflitti di interessi, tra le quali quelle relative alla negoziazione prima della distribuzione delle ricerche sugli investimenti. Queste politiche non si applicano alle opinioni dei responsabili delle strategie d'investimento illustrate nel presente rapporto. Il presente materiale non costituisce una ricerca d'investimento o una raccomandazione di ricerca ai fini della legge. Ulteriori importanti informazioni sono riportate in calce al presente documento. Il presente materiale si rivolge ai professionisti di mercato e ai clienti istituzionali
del Credit Suisse. Eventuali destinatari che non siano professionisti di mercato o clienti istituzionali del Credit Suisse dovranno, prima di effettuare qualsiasi transazione, verificare
l'adeguatezza della transazione alla propria situazione e ai propri obiettivi.
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
Editoriale
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In questo numero
Strategia d’investimento e asset allocation
Classi d’investimento più rischiose sotto pressione
 Pagina 3
Focus speciale
Infrastrutture energetiche: un nuovo interessante territorio per
gli investitori  Pagina 6
Robert J Parker
Research Strategic Advisory
Idee alternative
Settore immobiliare svizzero: probabilmente il tasso di
riferimento verrà ridotto nel 2017  Pagina 9
Stimoli alla riflessione
Tendenza ad investire nel lungo termine, soprattutto nelle
infrastrutture  Pagina 11
Sintesi previsioni
Sintesi previsioni
 Pagina 12
Nannette Hechler-Fayd'herbe
Head of Investment Strategy
Termine editoriale: 05 luglio 2016
Dall’incremento del programma di quantitative easing della BCE a
quota EUR 80 mia. al mese, i rendimenti dei titoli di stato si sono
ulteriormente ridimensionati. Ora sono presenti 16 mercati dei titoli di stato europei dove i rendimenti a 2 anni sono negativi. Al di
fuori dell’Eurozona, la curva dei rendimenti dei titoli di stato nipponici è negativa fino a 20 anni e, per la Svizzera, tutti i titoli di stato registrano un rendimento negativo, anche fino a 50 anni. Nell’Eurozona, anche il rendimento dei Bund a 10 anni è attualmente in territorio negativo. Gli spread delle obbligazioni dell’Eurozona sono ridotti, nonostante gli accresciuti rischi politici in diversi paesi, e gli
acquisti di obbligazioni corporate da parte della BCE hanno ridimensionato gli spread di tali obbligazioni. Questo quadro caratterizzato da rendimenti poco elevati permarrà, a meno che non si registri un’accelerazione della crescita economica unitamente a un incremento associato dell’inflazione, con gli investitori che passano
dal reddito fisso ad asset «più rischiosi» – una prospettiva poco probabile, almeno nel breve termine. Gli investitori stanno affrontando
queste sfide rivedendo la rilevanza dei benchmark dei portafogli
esistenti, strategie alternative come posizioni long/short, ed esposizioni verso classi d’investimento come il debito emergente, incrementando nel contempo le posizioni nei «i proxy del reddito fisso»,
come le infrastrutture. In questa e nelle prossime edizioni dei
Trends, ci focalizzeremo su questi temi, dal momento che siamo
molto sensibili al difficile quadro in cui operano gli investitori e alla
necessità di creare idee con un’attenta gestione dei rischi per la
generazione di ricavi positivi.
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
Strategia d’investimento e asset allocation
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Strategia d’investimento e asset allocation
Classi d’investimento più
rischiose sotto pressione
Il voto del Regno Unito per lasciare l’UE ha determinato dei sell-off nelle classi d’investimento più rischiose. Manteniamo
un giudizio negativo sulle azioni, poiché prevediamo che permarrà una volatilità elevata.
Abbiamo assunto un atteggiamento più difensivo nel comparto azionario, effettuando un downgrade per Eurozona e Regno Unito, e promuovendo invece il mercato statunitense, caratterizzato da un beta poco elevato.
Florence Lombardo
Investment Strategy Switzerland
Nell’ambito di un voto inequivocabile, i cittadini del Regno Unito
hanno deciso di lasciare l’Unione Europea nel referendum che si è
tenuto il 23 giugno. Ciò rappresenta uno spartiacque a livello politico, a nostro giudizio, con delle implicazioni di lungo corso sia per
l’UE che per il Regno Unito, il che ora mette persino potenzialmente in dubbio l’unità del paese. Le prossime settimane e mesi saranno caratterizzati da una notevole incertezza per quanto riguarda il
percorso e le tempistiche dell’uscita del Regno Unito, le relazioni
future tra Regno Unito e UE, e i rischi di contagio politico nel resto
d’Europa. Di conseguenza, si prevede che i mercati finanziari resteranno molto volatili. Su un fronte un po’ più positivo per i mercati, osserviamo che i partiti euroscettici non hanno ottenuto un maggiore sostegno nelle elezioni legislative spagnole, che hanno avuto
luogo tre giorni dopo il referendum nel Regno Unito.
In termini di impatto economico di una «Brexit», a risentirne
maggiormente sarà il Regno Unito, e si prevede che la crescita rallenterà in modo consistente. Anche Europa e Svizzera ne risentiranno, seppur in misura decisamente minore: il Regno Unito rappresenta più o meno solo l’8% e il 6% delle esportazioni tedesche
e svizzere rispettivamente. Tuttavia ci potrebbe essere un impatto
più significativo a seguito di un ridimensionamento del sentiment
dei consumatori e degli investimenti aziendali. Prevediamo pertanto che le banche centrali avranno un ruolo importante nel far andare avanti la ripresa economica globale, adottando una posizione
più accomodante, ove necessario.
Considerato il sostegno della Banca centrale europea e la continua solidità della domanda interna, prevediamo che l’Eurozona
crescerà a un ritmo moderato quest’anno, ma riteniamo che la probabilità che la regione ripiombi in una recessione sia bassa. A nostro giudizio, è ora ancora più probabile che la Banca centrale europea (BCE) estenda il suo programma di acquisti di asset di sei
mesi in occasione della riunione di settembre. Potrebbe persino
potenzialmente espandere il programma, sebbene ciò non sia il nostro scenario di base. Per via del significativo rallentamento della
crescita nel Regno Unito da noi previsto, ipotizziamo che la Bank
of England tagli i tassi di riferimento nei prossimi mesi, mentre è
possibile anche una riattivazione del suo programma di acquisto di
asset.
In Svizzera, la Banca nazionale svizzera (BNS) sta già intervenendo in modo consistente sul mercato valutario per frenare l’apprezzamento del CHF a seguito degli afflussi di capitale. Prevediamo che gli interventi sul fronte valutario resteranno lo strumento
principale che la BNS userà in questo senso, sebbene, nel caso di
afflussi di capitali persistenti e di altre misure di allentamento potenziali da parte della BCE, aumenterebbe la possibilità di un ulteriore ribasso in territorio negativo del tasso di deposito della BNS.
L’incremento dei depositi a vista delle banche indica un
consistente intervento sul fronte valutario da parte della
BNS
Fonte: Datastream, Credit Suisse / IDC
Avendo menzionato la «Brexit» come uno dei rischi che la Fed stava monitorando, e per via delle risultanti turbolenze sui mercati finanziari e del rafforzamento dell’USD, riteniamo che la Fed aspetterà almeno fino a dicembre per alzare i tassi di riferimento. La domanda interna resta un solido driver di crescita negli USA, sebbene il settore manifatturiero continui a essere debole, come si evince dagli ultimi ordinativi di beni durevoli. In Giappone, prevediamo
che la banca centrale tagli ulteriormente i tassi d’interesse, nel tentativo di rivitalizzare la crescita economica e l’inflazione, oltre che
di ridurre l’attrattiva del JPY.
Nei giorni prima del referendum, i mercati finanziari si erano di
fatto posizionati per un esito a favore del «Remain». Non aspettandosi un voto favorevole alla «Brexit», le classi d’investimento più rischiose hanno evidenziato delle significative svendite, mentre gli
asset rifugio sono stati molto richiesti a seguito del voto. Considerato l’elevato livello di incertezza che, a nostro giudizio, persisterà,
prevediamo che le classi d’investimento più rischiose resteranno
sotto pressione nei prossimi tre-sei mesi.
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
Reddito fisso
I rendimenti obbligazionari sono calati a inizio giugno, a seguito della debolezza dei dati del mercato del lavoro statunitense, e i titoli di
stato core sono stati i principali beneficiari della fuga verso la qualità degli investitori a seguito del voto a favore della «Brexit». Il rendimento dei bund tedeschi a 10 anni è diventato negativo, la curva
dei rendimenti elvetici è in territorio negativo per le scadenze fino a
30 anni e i rendimenti negli USA sono scesi ai minimi dal 2012.
Mentre i rendimenti obbligazionari non sono interessanti da un punto di vista delle valutazioni, potrebbero restare bassi per un certo
periodo di tempo, dal momento che prevediamo che le turbolenze
sui mercati finanziari persisteranno a fronte di una crescita economica ridotta. La Fed ha altresì indicato un tasso d’interesse naturale più basso sul lungo termine, in virtù della debole produttività.
Restiamo neutrali sul reddito fisso nel suo complesso, favorendo le obbligazioni indicizzate all’inflazione rispetto al debito pubblico nominale, vista la ripresa nel medio termine dei prezzi delle commodity. Tuttavia, in termini di regioni, non prevediamo che i titoli
della Confederazione svizzera evidenzino ancora un’underperformance. Infatti i solidi afflussi di capitali verso la Svizzera potrebbero alimentare le previsioni di un nuovo ribasso dei tassi di deposito
da parte della Banca nazionale svizzera.
Nel reddito fisso, i titoli di credito investment-grade continuano
a offrire, a nostro giudizio, il miglior rapporto rischio/rendimento.
Tuttavia, a seguito del voto a favore della «Brexit», siamo passati a
un giudizio di underperform sui titoli finanziari, e in particolare il debito subordinato europeo resterà con ogni probabilità sotto pressione. Per ragioni correlate alla valutazione, ci stiamo focalizzando sulle scadenze più lunghe nel debito non finanziario in USD. Gli
spread dei titoli high-yield si sono ampliati, ma, a nostro giudizio, i
titoli di credito con un rating più basso sono a rischio di ulteriore
ampliamento degli spread poiché crescono i tassi di default. Restiamo pertanto neutrali sulla classe d’investimento. Sui mercati
emergenti, continuiamo a individuare una selezione di opportunità,
come il debito locale brasiliano per via del rendimento elevato, e in
cui individuiamo altresì il potenziale di un apprezzamento valutario.
Voto a favore della «Brexit» non scontato negli spread finanziari prima del voto
Strategia d’investimento e asset allocation
4
vrebbe mantenere elevata la volatilità. Mentre le banche centrali
dovrebbero fornire un sostegno ai mercati, ciò non sarà sufficiente, a nostro giudizio, a innescare una ripresa sostenibile. Non prevediamo un consistente slancio dalla stagione degli utili nel 2T
2016, dal momento che, con ogni probabilità, il quadro macroeconomico contenuto si tradurrà in una crescita degli utili attenuata.
Inoltre, le valutazioni non sono ancora diventate interessanti e anche l’analisi tecnica segnala un’ulteriore debolezza azionaria.
Performance da inizio anno dei principali indici azionari
Index
110
105
100
95
90
85
80
75
Jan 16
Feb 16
MSCI WORLD
S&P 500
Eurostoxx
Mar 16
Apr 16
May 16
MSCI EM
Swiss market index
Jun 16
Jul 16
Nikkei
DAX
Fonte: Bloomberg, Credit Suisse/IDC
Pur continuando a sottopesare le azioni, stiamo diventando ancor
più difensivi, adeguando la nostra allocazione regionale e settoriale. Riduciamo le nostre posizioni nelle azioni europee, incrementando al contempo l’esposizione verso il mercato statunitense a basso beta. Dal momento che, secondo le previsioni, la crescita economica nel Regno Unito rallenterà significativamente, e poiché le
revisioni degli utili hanno già evidenziato un’inversione, prevediamo
un’underperformance del mercato del Regno Unito. Mentre la performance delle azioni svizzere dipenderà largamente dal CHF e dagli sviluppi della crescita nell’Eurozona, la BNS continuerà, a nostro giudizio, a intervenire sui mercati valutari per frenare l’apprezzamento del franco. Manteniamo pertanto il nostro giudizio di outperform sul più difensivo mercato elvetico. Infatti dovrebbe beneficiare anche della consistente esposizione verso il suo settore sanitario, che di recente abbiamo promosso sulla scia dei solidi fondamentali e dell’esposizione verso gli Stati Uniti.
I nostri settori favoriti nel contesto attuale sono quindi il settore
sanitario e informatico, in cui individuiamo buone prospettive di crescita. Abbiamo modificato a neutrale la nostra propensione positiva verso i titoli finanziari, trattandosi del settore che sta risentendo
maggiormente dell’incertezza politica e dei bassi tassi d’interesse,
nonostante le valutazioni poco care. Abbiamo altresì promosso le
utility a neutrali, poiché è improbabile una loro underperformance
nell’attuale quadro risk-off. Energia, materiali e beni di consumo ciclici sono i settori che, a nostro giudizio, resteranno indietro nei
prossimi tre-sei mesi.
Spread adeguato alle opzioni (OAS) nell’ambito della struttura di capitale
Fonte: Credit Suisse, Bloomberg
Azioni
In vista dei rischi di evento e della mancanza di catalizzatori per un
rialzo azionario, abbiamo adottato una strategia d’investimento difensiva, assumendo il 21 aprile un atteggiamento prudente sulle
azioni. Nei portafogli, abbiamo altresì assunto una sottoponderazione più pronunciata nelle azioni a metà giugno. A seguito del voto a
favore della «Brexit» e dei successivi sell-off sui mercati azionari,
confermiamo questo giudizio negativo, poiché il rischio politico do-
Investimenti alternativi
Restiamo neutrali sulle commodity complessivamente, ma individuiamo un potenziale di correzione nel breve termine nell’energia e
nel petrolio. Il petrolio è soggetto alle variazioni del sentiment degli
investitori, in particolare dal momento che sono state costituite significative posizioni lunghe. Inoltre, il ridimensionamento degli
sconvolgimenti dovrebbe determinare un incremento dell’offerta,
andando quindi temporaneamente a rallentare il processo di riequilibrio. Stiamo pertanto portando l’energia a underperform su base
tattica, poiché i prezzi del petrolio potrebbero arrivare a USD
40/barile, prima di riprendersi in virtù del miglioramento delle prospettive nel medio termine.
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
Strategia d’investimento e asset allocation
Prezzo del Brent vs. posizionamento speculativo (future
e opzioni)
USD/bbl
in '000 contracts
140
400
350
300
250
200
150
100
50
0
120
100
80
60
40
20
Jan Jul
11 11
Jan Jul
12 12
Jan Jul
13 13
Jan Jul
14 14
Jan Jul
15 15
Managed net position (futures & options, rhs)
Jan
16
ICE Brent crude
Fonte: Bloomberg, Credit Suisse/IDC
A inizio giugno, siamo diventati neutrali sull’oro. A nostro giudizio,
la posizione conciliante della Fed e i crescenti rischi politici hanno
limitato l’underperformance. L’oro, che di norma è un bene rifugio, ha beneficiato dell’accresciuta avversione al rischio degli investitori. Tuttavia, a questi livelli (attorno a USD 1325/oncia al momento della redazione), non accresceremmo le posizioni nell’oro,
poiché l’USD più solido limita il potenziale al rialzo e il posizionamento molto tirato lo rende vulnerabile a un repricing una volta diminuiti i rischi.
Nel settore immobiliare, manteniamo un posizionamento neutrale sui REIT globali, ma abbiamo portato i REIT britannici da outperform a underperform. Il mercato immobiliare del Regno Unito è
nella fase avanzata del ciclo e mostra una crescita dei canoni di locazione in rallentamento, mentre i tassi di sfitto stanno raggiungendo dei minimi. Prevediamo che i REIT del Regno Unito risentiranno parecchio del voto a favore di un’uscita dall’UE e delle prospettive economiche di conseguenza incerte. Manteniamo altresì un
giudizio prudente sui REIT dell’Asia sviluppata ex Giappone e sui titoli immobiliari svizzeri, che sono cari. Continuiamo a considerare
gli hedge fund come una componente di portafoglio importante e
rimaniamo sovraponderati in questa classe d’investimento. Ciononostante, concentriamo la nostra attenzione sulle strategie con
bassa direzionalità, come quelle equity market neutral, fixed income arbitrage e global macro.
Valute
Le fluttuazioni valutarie sono state consistenti a seguito del voto
nel Regno Unito, e il cambio GBP/USD è calato al suo minimo in
più di 30 anni. Mentre ciò implica una valutazione interessante per
5
la GBP, non assumeremmo un atteggiamento positivo sulla valuta.
Con ogni probabilità la Bank of England taglierà i tassi, e prevediamo che l’elevata incertezza sulle prospettive politiche ed economiche nel Regno Unito costituirà un freno.
Notevoli picchi della volatilità implicita dopo il voto a favore della «Brexit»
Volatilità valutaria vs. USD (implicita a 1 mese)
%
40
35
30
25
20
15
10
5
0
Jan
07
Jan
08
Jan
09
EUR/USD
Jan
10
Jan
11
USD/JPY
Jan
12
Jan
13
GBP/USD
Jan
14
Jan
15
Jan
16
USD/CHF
Fonte: Bloomberg, Credit Suisse/IDC
Le valute rifugio (CHF, JPY) sono oggetto di una forte richiesta e
la BNS sta intervenendo per stabilizzare la divisa, con livelli per il
cambio EUR/CHF attualmente intorno a 1.07–1.08. Così, con la
BNS che limita il ribasso, mentre gli spread tra i tassi pongono un
limite al rialzo dell’EUR, restiamo neutrali sul cambio EUR/CHF. Il
JPY evidenzia un apprezzamento del 15% rispetto all’USD da inizio anno e non si può escludere un’ulteriore solidità nel quadro attuale. Il surplus del paese con l’estero e le valutazioni ancora favorevoli limitano il ribasso, nonostante il fatto che, con ogni probabilità, la Bank of Japan taglierà i tassi questo mese.
Il contesto risk-off ha altresì portato l’USD a guadagnare in
rapporto a EUR e CHF. Tuttavia, dal momento che il sostegno dei
tassi è limitato, poiché è molto improbabile che la Fed alzi i tassi
d’interesse prima di dicembre, non assumiamo un atteggiamento
positivo sull’USD in questa fase. La NOK non cara è attualmente
la nostra valuta favorita, mentre i rischi di contagio a seguito del voto sulla Brexit eviteranno con ogni probabilità un apprezzamento
della SEK in rapporto a USD, EUR e CHF nei prossimi mesi.
(29.06.2016)
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
Focus speciale
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Focus speciale
Infrastrutture energetiche: un
nuovo interessante territorio
per gli investitori
I progetti correlati alle infrastrutture energetiche offrono attraenti opportunità d’investimento nel quadro odierno.
Inoltre, gli incentivi hanno incrementato il ritmo del cambiamento strutturale e richiedono soluzioni (di finanziamento) innovative.
La pianificazione dei flussi di cassa e l’elevato grado di certezza sul piano normativo sono dei componenti chiave nella scelta e implementazione delle alternative di finanziamento.
Roland Dörig
Dominik Bollier
Focus sulle infrastrutture energetiche
Per via dell’incremento della volatilità di mercato e del quadro caratterizzato da bassi tassi d’interesse, gli investitori ora devono valutare la possibilità di includere nuove categorie d’investimento nei
rispettivi universi d’investimento. Molti investitori di spicco hanno
quindi esteso le rispettive strategie d’investimento al fine di includere gli investimenti infrastrutturali nella categoria degli «asset reali».
In generale, questi investimenti offrono una buona visibilità sui flussi di cassa e di frequente anche rendimenti indicizzati all’inflazione
non correlati ai mercati azionari.
Le infrastrutture possono essere fondamentalmente suddivise
in investimenti economici e sociali. Le categorie delle infrastrutture
economiche comprendono: comunicazioni, trasporti ed energia &
utility. In Svizzera (e quindi in Europa), gli investitori possono ottenere un’esposizione diretta al secondo settore, che va dalla produzione e trasmissione elettrica alla fornitura di gas.
Il mercato dell’elettricità necessita di altro capitale
Il cambiamento strutturale nel settore energetico europeo sta altresì esercitando una pressione economica sulle utility elvetiche. Uno
dei principali driver è la politica di sussidi per le tecnologie associate alle energie rinnovabili in Europa e la conseguente flessione dei
prezzi per l’energia senza incentivi prodotta in modo convenzionale. In questo modo, molte utility non sono più in grado di finanziare
da sé i necessari investimenti nella manutenzione e modernizzazione. Pertanto sono alla ricerca di investitori finanziari sul lungo termine, offrendo buone opportunità d’ingresso nell’ambito delle quali
gli investitori, in una certa misura, assumono il ruolo di fornitori
energetici.
Gli investimenti agevolati traggono vantaggio dalle feed-in tariff e comprendono, per esempio, i piccoli investimenti in energia
idroelettrica, energia eolica, fotovoltaico e biomassa. Tra gli investimenti con costi normativi del capitale rientrano, per esempio, quelli
nella rete di trasmissione elvetica. Tra l’altro, gli investimenti non
agevolati comprendono gli impianti idroelettrici di grandi dimensioni
e gli impianti di accumulo (con pompe).

La caratteristica essenziale in questo caso è il sostegno finanziario. Ciò consente al proprietario di conoscere in anticipo il prezzo di
vendita per l’energia prodotta su un periodo di tempo più lungo (di
solito 20–25 anni). In questo modo, il proprietario non è esposto
alle fluttuazioni dei prezzi sul mercato elettrico all’ingrosso. Pertanto i rischi dell’investimento sono gestibili, il che, a sua volta, può alimentare nuovi investimenti in quest’area per via della pianificazione migliore.
Tuttavia sussiste ancora dell’incertezza sulla quantità di elettricità che verrà effettivamente prodotta e quindi sulle potenziali fluttuazioni degli introiti. Per questa ragione, le condizioni idrologiche
e/o meteorologiche dovrebbero essere oggetto di un modello teorico nell’ambito di un’analisi degli investimenti.
Un altro aspetto da prendere in considerazione è l’impatto della variazione dei tassi d’interesse sul valore di tali investimenti. Poiché i flussi di cassa sono, per la maggior parte, fissi e gli investimenti verranno probabilmente valutati usando il metodo del valore
attuale netto, il che risulta in un comportamento di valutazione analogo alle obbligazioni: non appena aumentano i tassi d’interesse, il
valore attuale netto e quindi il cosiddetto NAV del portafoglio diminuiscono.

Tre categorie d’investimento con diverse opportunità e rischi richiedono focus diversi
Per la gran parte degli investitori istituzionali, le infrastrutture energetiche sono un nuovo territorio. Diverse dal punto di vista economico, le possibilità d’investimento possono essere fondamentalmente suddivise in tre categorie – investimenti agevolati, investimenti con costi normativi del capitale e investimenti non agevolati.
Investimenti agevolati
Investimenti con costi normativi del capitale
Con questo tipo d’investimento, l’ente di regolamentazione fissa il
rendimento del capitale impiegato. Tra gli altri fattori, come i costi
ammissibili, il meccanismo del costo normativo del capitale è il driver fondamentale dietro il ROE del titolare. Il costo normativo del
capitale viene impiegato in particolare quando l’investimento pre-
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
senta una caratteristica simile a un monopolio, come la rete di trasmissione. Ha lo scopo di impedire al titolare di conseguire degli
utili per via di un monopolio.
Di conseguenza, il rischio normativo dev’essere attentamente
tenuto in considerazione con questo tipo d’investimento. Una variazione del quadro normativo inevitabilmente ha un impatto diretto
sulla redditività di un investimento. Da una parte, il soggetto preposto alla regolamentazione si propone di assicurare che il titolare
non consegua dei proventi irragionevoli, dall’altra si prefigge di
creare un contesto in cui i sistemi e gli impianti vengano mantenuti
e ampliati ove necessario. A questo proposito, la Svizzera vanta un
soggetto preposto alla regolamentazione altamente affidabile su
cui contare. Questo tipo d’investimento non dipende quindi da
quanto sono alti i prezzi o da quanta energia viene prodotta.
CSA Energy Infrastructure Switzerland è un esempio di investitore. Ha una partecipazione del 49,9% in un’affiliata dell’azienda
energetica BKW, che a sua volta detiene una partecipazione azionaria indicativamente dell’11% in Swissgrid (la società che gestisce la rete nazionale in Svizzera).
La partnership tra BKW e CSA combina le caratteristiche a
lungo termine degli investimenti nelle infrastrutture energetiche
con l’orizzonte d’investimento a lungo termine dei fondi pensione
elvetici.
Focus speciale
7
Fosen Vind – il più grande progetto eolico onshore europeo
Nel febbraio 2016, Statkraft (il maggiore produttore europeo di
energia rinnovabile), TrønderEnergi e Nordic Wind Power (un consorzio di investitori guidato da CSEIP) hanno annunciato che avrebbero riunito le loro forze per realizzare il progetto di energia eolica
onshore più grande d’Europa. Fosen Vind gode di una capacità installata di più di 1.000 megawatt e vanta una produzione elettrica
annua stimata di circa 3.400 gigawattora – una quantità sufficiente a fornire elettricità a 175.000 case norvegesi (o a 750.000 abitazioni svizzere). Il portafoglio di progetti comprende sei parchi eolici, che avvieranno le proprie operazioni consecutivamente dal
2018 fino al 2020. L’importo degli investimenti complessivi ammonta indicativamente a EUR 1,1 miliardi. CSEIP è stata una forza motrice alla base della realizzazione del progetto – predisponendo e amministrando il veicolo d’investimento per gli investitori istituzionali, creando un consorzio per i finanziamenti esterni, negoziando accordi per l’acquisto di certificati e per l’elettricità sul lungo termine e implementando numerosi meccanismi per proteggere gli investitori dagli andamenti negativi.
Panoramica su Fosen Vind DA
Investimento infrastrutturale CSA in Swissgrid AG
Fonte: Credit Suisse
Fonte: Credit Suisse

Investimenti non agevolati
Con questi investimenti, il titolare è totalmente esposto alle forze
di mercato, in particolare al mercato dell’elettricità e ai prezzi per
l’energia prodotta. Mentre i costi possono ragionevolmente essere
previsti accuratamente sulla base dei costi storici delle rispettive
tecnologie, la volatilità degli introiti dovuta ai prezzi dell’elettricità in
costante variazione è un problema fondamentale. Pertanto è importante che il rischio correlato al prezzo dell’elettricità venga isolato o
perlomeno mitigato in un portafoglio di infrastrutture energetiche.
I contratti di acquisto sul lungo termine possono fornire un contributo in questo caso e offrire una situazione vantaggiosa per tutti
sotto molti punti di vista. Da una parte, l’investitore di capitali ottiene un rendimento costante poiché il prezzo dell’elettricità può essere concordato per un periodo più lungo. Dall’altra, l’azienda elettrica trae vantaggio da un accesso garantito a una quantità prefissata di elettricità senza dover investire altrettanto capitale e senza essere soggetta alla volatilità del mercato all’ingrosso.
Il profilo di rischio degli asset non agevolati dipende quindi fortemente dai termini sottostanti del contratto.
FluxSwiss – coinvestimenti impiegando il diritto di prima offerta
Un altro esempio è la recente partecipazione di successo in FluxSwiss e la partecipazione indiretta correlata in Transitgas. Quest’ultima detiene la pipeline svizzera per il gas naturale ad alta pressione che va dai confini settentrionali a quelli meridionali della Svizzera, con il diritto di commercializzare all’incirca il 90% della capacità
della pipeline. La pipeline ad alta pressione collega le zone di estrazione del gas nell’Europa settentrionale con l’Italia, aiutando quindi
a diversificare la fornitura di gas del paese. Inoltre, la pipeline è la
principale fonte di fornitura di gas naturale in Svizzera.
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
Struttura degli investimenti FluxSwiss
Focus speciale
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Mantenere un giudizio di portafoglio
L’inclusione di ogni opportunità d’investimento citata in un portafoglio di infrastrutture energetiche è, a nostro giudizio, totalmente
giustificata in termini di rischio/rendimento. In questo contesto, tuttavia, riteniamo importante che gli investitori prendano in considerazione le rispettive caratteristiche degli investimenti quando mettono insieme un portafoglio e che ricerchino la consulenza degli
esperti nel corso del processo d’investimento per via della complessità degli investimenti stessi.
Credit Suisse Energy Infrastructure Partners (CSEIP)
Credit Suisse Energy Infrastructure Partners è una boutique d’investimento di Credit Suisse Asset Management che si focalizza sugli
investimenti nel settore energetico europeo e che offre diverse
possibilità d’investimento agli investitori istituzionali in Svizzera e in
Europa.
(04.07.2016)
Fonte: Credit Suisse
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
Idee alternative
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Idee alternative
Settore immobiliare svizzero:
probabilmente il tasso di
riferimento verrà ridotto nel
2017
Prevediamo un’ulteriore flessione, verosimilmente l’ultima, del tasso d’interesse di riferimento dall’1,75% all’1,5% nel
2017, che consentirà ai locatari di richiedere una riduzione del prezzo delle locazioni per i contratti esistenti.
Nonostante i rendimenti dei flussi di cassa bassi e il ridimensionamento della crescita del capitale, gli immobili residenziali
destinati agli investimenti verosimilmente restano interessanti, nella misura in cui prevarrà l’attuale quadro caratterizzato da
interessi negativi.
Fabian Waltert
Swiss Real Estate Research
Tasso d’interesse medio ancora in calo, nonostante il trend
dei tassi più piatto
Il tasso d’interesse di riferimento dell’Ufficio federale delle abitazioni, che viene impiegato per gli adeguamenti dei canoni di locazione per i contratti di locazione esistenti, è calato costantemente dalla sua introduzione nel 2008. Si basa sulla media di tutti i tassi
d’interesse sui prestiti ipotecari bancari interni.
riodi di validità di cinque o più anni possono essere estese a condizioni decisamente più economiche. Per esempio, un’ipoteca a 10
anni che scade oggi può essere rifinanziata a un tasso di 3 punti
percentuali inferiore. I risparmi sul fronte degli interessi sono persino maggiori quando un’ipoteca fissa viene sostituita da un’ipoteca
Libor.
Tassi ipotecari a nuovi minimi record
Interest rates for new loans
7%
6%
Il tasso di riferimento per gli appartamenti in locazione,
con ogni probabilità, calerà ulteriormente nel 2017
5%
4%
Reference interest rate
Threshold values since Dec. 2011
3.625%
3.50%
3.375%
3.25%
3%
2%
3.125%
3.00%
1%
2.875%
2.75%
2.625%
2.50%
2.375%
2.25%
2.125%
2.00%
0%
Jan 00
Jan 02
Jan 04
Fix mortgage, 5y
Fix mortgage, 15y
Jan 06
Jan 08
Jan 10
Jan 12
Jan 14
Jan 16
Fix mortgage, 10y
Flex rollover mortgage (3-month LIBOR)
Fonte: Credit Suisse
1.875%
1.75%
1.625%
1.50%
Jan 08
Jan 09
Jan 10
Jan 11
Jan 12
Jan 13
Average rate on observation day
Jan 14
Jan 15
Jan 16
Reference mortgage rate
Fonte: Ufficio federale delle abitazioni, Credit Suisse
A fronte degli interessi sui prestiti immobiliari ai minimi record, ora
non c’è molto margine di manovra per ulteriori riduzioni dei tassi
d’interesse. Ciò vale in particolare per le ipoteche a tasso fisso (o
fisse) nel breve termine, e per le ipoteche Libor con tassi d’interesse di poco superiori all’1,0%. Un’ulteriore flessione viene evitata
grazie alle spese di copertura attualmente determinate dai tassi
d’interesse negativi per gli istituti finanziari. Ciononostante, con
ogni probabilità il tasso d’interesse medio continuerà a calare per
un certo periodo di tempo. Infatti le ipoteche che scadono con pe-
Prossimo – e forse ultimo – taglio del tasso di riferimento
probabile nel 2017
Ciononostante, il prossimo taglio del tasso di riferimento avverrà
probabilmente un po’ in là nel tempo, dal momento che una delle
precondizioni è che il tasso d’interesse medio scenda al di sotto
della soglia di 1,625%. Da inizio 2014, il tasso ipotecario medio è
calato in media di più di tre punti base a trimestre. Qualora questo
trend dovesse continuare, il tasso di riferimento verrebbe portato
all’1,5% nel giugno 2017. Un adeguamento a settembre 2017 appare più realistico, visto che sembra che la tendenza del tasso d’interesse medio si stia appiattendo. La prevista riduzione nel 2017,
con ogni probabilità, sarà l’ultima per il tasso d’interesse di riferimento. Infatti, in assenza di un’ulteriore riduzione consistente dei
tassi d’interesse per le ipoteche fisse nel lungo termine, è improba-
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
bile che il tasso d’interesse medio calerà al di sotto della soglia
dell’1,375%. Nel contempo, non si può prevedere un incremento,
a meno che la politica monetaria non venga inasprita – pertanto
una variazione precoce del tasso di riferimento appare altamente
improbabile per il momento.
Reddito da locazione medio per i contratti di locazione in
corso in calo anche dell’1%
Una flessione del tasso di riferimento riduce i canoni di locazione
netti esistenti anche del 2,9%. Tuttavia l’adeguamento delle locazioni deve venir richiesto attivamente dal locatario, e al locatore è
consentito di correggere lo sconto per l’inflazione, la variazione delle spese di manutenzione e gli investimenti che accrescono il valore. Pertanto prevediamo che, a livello del mercato complessivo, la
risultante riduzione del reddito da locazione complessivo in virtù dei
contratti di locazione esistenti non supererà l’1%. Tuttavia i guadagni di reddito da locazione al momento della variazione del locatario stanno diminuendo, dal momento che la crescita dei prezzi di locazione sul mercato è diminuita in modo consistente. Il driver alla
base del rallentamento del mercato per gli appartamenti in affitto è
la combinazione di una crescita decisamente elevata nell’offerta di
appartamenti in affitto (domande di progettazione per 31.000 appartamenti presentate negli ultimi 12 mesi), e di una domanda leggermente in calo. Ciononostante, a meno che non si verifichi una
decisa correzione al ribasso dei canoni di locazione sul mercato, il
gap tra quest’ultimi e i canoni di locazione previsti dai contratti in
corso, che si è ampliato significativamente negli ultimi anni, si restringerà solo lentamente. In termini di canoni di locazione pubblicizzati, il rapporto prezzo/canone di locazione è attualmente più di
1.5 deviazioni standard al di sopra della media sul lungo termine –
un valore che è stato superato l’ultima volta 15 anni fa, e solo per
un breve periodo di tempo.
Investimenti nel settore immobiliare ancora interessanti, nonostante i bassi rendimenti dei flussi di cassa e la flessione
della crescita del capitale
Dal momento che i prezzi delle operazioni riguardanti immobili residenziali destinati a investimento crescono più rapidamente delle locazioni, i rendimenti dei flussi di cassa degli investimenti immobiliari diretti hanno raggiunto nuovi minimi (1T 2016: 3,6%). La riduzione della crescita del reddito da locazione per via dei tagli del tasso
Idee alternative
10
di riferimento e di un calo delle locazioni sul mercato sta rafforzando tale trend. Ciononostante, nel quadro di tassi d’interesse negativi prevalente, i rendimenti nel comparto immobiliare continuano a
essere interessanti, con spread di circa 400 pb tra i rendimenti dei
flussi di cassa netti degli immobili residenziali destinati a investimento e il rendimento delle obbligazioni svizzere di riferimento a
10 anni. A fronte di spread dei rendimenti medi di circa 300 pb, i
rendimenti da distribuzione dei fondi immobiliari elvetici (commerciali e residenziali) appaiono analogamente interessanti. Quest’attrattiva si riflette in aggi elevati del 28,7% (maggio 2016).
Elevata attrattiva relativa degli investimenti nel comparto immobiliare svizzero nonostante la flessione dei rendimenti
Real estate funds: including commercial properties
6%
5%
4%
3%
2%
1%
0%
-1%
Jan 03
Jan 05
Jan 07
Jan 09
Net cash flow yield (investment properties)
Swiss 10-year benchmark bonds yield
Jan 11
Jan 13
Jan 15
Distribution yield (real estate funds)
Fonte: Credit Suisse, IAZI, ultimi rapporti annuali dei fondi d’investimento nel comparto immobiliare
Alla luce dell’attuale carenza di opportunità d’investimento, prevediamo un ulteriore incremento dei prezzi degli immobili residenziali
destinati a investimento – sebbene esso sarà solamente appena al
di sopra dello zero. Nonostante gli eccessi di fornitura esistenti sul
mercato degli appartamenti destinati a locazione al di fuori delle
aree metropolitane, non prevediamo considerevoli correzioni dei
prezzi finché l’attuale quadro dei tassi d’interesse prevarrà. Tuttavia, sul più lungo termine, gli investitori dovrebbero essere consapevoli che i ricavi associati alla crescita del capitale registrati negli
ultimi anni non si ripeteranno.
(28.06.2016)
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
Stimoli alla riflessione
11
Stimoli alla riflessione
Tendenza ad investire nel
lungo termine, soprattutto
nelle infrastrutture
Il livello basso o negativo dei rendimenti obbligazionari spinge a cambiare l’asset allocation.
Se ne avvantaggiano le infrastrutture, con i suoi rendimenti e cash flow attraenti.
Robert J Parker
Research Strategic Advisory
Interessanti argomentazioni a favore degli investimenti in attivi a lungo termine come le infrastrutture
Un recente rapporto di Standard Life ha sondato le intenzioni d’investimento delle società di assicurazione europee, rilevando che i
rendimenti annuali futuri medi attesi si attestavano al 2,4%, inferiori quindi ai risultati necessari per far fronte agli impegni della maggior parte dei loro assicurati. Di conseguenza, la maggioranza degli assicuratori intende ridurre l’esposizione al reddito fisso sovrano, mentre il 60% dovrebbe accrescere l’allocazione al settore immobiliare e/o ad investimenti alternativi. Il 69% degli assicuratori
intervistati attribuisce ai rendimenti modesti la causa principale della decisione di modificare le strategie d’investimento. Una ricerca
simile nel settore dei fondi pensione ha sottolineato il problema dei
rendimenti bassi nell’accrescere le passività attuariali, e l’asset allocation a favore degli investimenti alternativi è in notevole aumento.
Una classe di attivi che viene utilizzata sempre di più per far fronte
alle passività di lungo periodo sono le infrastrutture, poiché i progetti infrastrutturali e le imprese che li realizzano offrono rendimenti di lungo termine teoricamente piuttosto stabili, in grado in genere di offrire protezione dall’inflazione. Il rapporto sulle infrastrutture
Preqin 2016 stima che il valore aggregato delle 661 operazioni infrastrutturali completate nel 2015 è di USD 349 mia. Lo stesso
rapporto ha evidenziato come il 74% dei gestori di fondi intervistati
rilevi un maggiore interesse per gli attivi infrastrutturali da parte degli investitori. Il 76% degli investitori riteneva che gli investimenti
effettuati in infrastrutture abbiano rispettato o superato le loro
aspettative. A fine 2015, il patrimonio in gestione in fondi infrastrutturali si attestava a USD 309 mia. Come sottolineato dai recenti comunicati del G20, gli investimenti in infrastrutture hanno il
solido sostegno dei governi e delle istituzioni sovranazionali, visti i
loro potenti effetti moltiplicatori.
Le infrastrutture offrono una diversificazione tra diversi settori, con esposizioni al mercato azionario e obbligazionario
Le infrastrutture coprono una serie di attivi differenti, che possono
essere suddivisi in trasporti, telecomunicazioni e tecnologia, energia, infrastrutture sociali, risorse e gestione dei rifiuti. Il settore
dell’energia è molto ampio, ma comprende attivi convenzionali come gasdotti, impianti di stoccaggio, raffinerie, il settore nucleare e
gli impianti di energia alternativa. Nel 2015, è significativo che i
progetti di energia alternativa abbiano raccolto maggiori finanziamenti rispetto ad altri settori infrastrutturali, un tema coerente con
la scelta degli investitori di puntare un’attenzione crescente sulle
questioni ambientali nei loro portafogli. Il finanziamento delle infrastrutture ha una serie di elementi costitutivi, che vedono tradizionalmente i fondi pensione e le assicurazioni che investono il capitale
di rischio come limited partner nei fondi, mentre banche e mercati
dei capitali forniscono finanziamenti. Si conviene generalmente
che sia inopportuno avere infrastrutture in fondi comuni, vista la natura illiquida e di lungo termine del patrimonio. L’indebitamento
avrà luogo a livello di società o di progetto, più che dai fondi stessi. Vi è un chiaro riconoscimento che il mercato obbligazionario del
settore infrastrutture debba essere sviluppato ulteriormente, il che
è stato un importante progetto di lavoro dell’Asset Management
and Investors Council, che rappresenta il fronte buy dell’International Capital Markets Association.
I rischi devono essere monitorati con attenzione, ma il profilo di rischio/rendimento è interessante
Naturalmente, agli investimenti infrastrutturali sono associati dei rischi; per i nuovi progetti, il rischio maggiore è quello che i progetti
non vengano completati o quello del superamento dei costi. I rischi
politici devono essere valutati con attenzione, soprattutto nei mercati emergenti, mentre il rischio politico copre anche la possibilità
che cambino le sovvenzioni al settore, un elemento molto importante per l’energia alternativa. La progettazione delle infrastrutture deve incentrare l’attenzione sulla certezza che i flussi di cassa rimanagano costanti e vengano distribuiti agli investitori, dal momento
che la motivazione che spinge verso questa classe è la certezza
del rendimento rispetto al’linflazione e ad altre classi di attivi. Un
fattore di rischio che deve essere monitorato adesso è se il QE
stia producendo una domanda eccessiva di attivi infrastrutturali,
spingendo al rialzo le valutazioni. Tuttavia, nonostante questi rischi,
vi è una tendenza inequivocabilmente crescente della domanda di
investimenti infrastrutturali, con rendimenti interessanti rispetto a
classi di attivi tradizionali.
(29.06.2016)
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
Sintesi previsioni
12
Sintesi previsioni
Sintesi previsioni
Maggiori informazioni sulle previsioni e le stime sono disponibili su
richiesta. La performance passata non è un’indicazione della performance futura. La performance può essere influenzata da commissioni, spese o altri oneri, oltre che da fluttuazioni nei tassi di
cambio.
Tassi d'interesse a breve Libor a 3M / titoli di stato a 10 anni
Libor
a 3M
in %
10Y
A pron- 3M
ti
12M
A
3M
pronti
12M
CHF
-0.78
da -0.9 a 0.7
da -0.9 a -0.7
-0.57
da -0.5 a 0.3
da -0.3 a 0.1
EUR *
-0.29
da -0.4 a 0.2
da -0.4 a -0.2
-0.14
da -0.1 a 0.1
da 0.1 a
0.3
USD
0.66
0.6-0.8
1.0-1.2
1.44
da 1.5 a 1.7
da 1.9 a
2.1
GBP
0.52
0.0-0.2
0.0-0.2
0.83
da 1.2 a 1.4
da 1.6 a
1.8
AUD
1.95
1.6-1.8
1.6-1.8
2.01
da 2.0 a 2.2
da 2.4 a
2.6
Credito: indici selezionati
Rendimento
(in %)
Spread
(pb)
Duration
(anni)
Previsio- Previsione a
ne a 3M 12M *
*
BC IG Corporate EUR
0.9
131
5.3
-0,2%
0,2%
BC IG Corporate USD
2.9
155
7.5
0,5%
0,8%
CS LSI ex govt CHF
-0.3
64
6.3
-0,5%
-0,9%
BC High Yield Corp
USD
7.2
585
4.2
1,4%
3,7%
BC High Yield Pan
EUR
4.8
467
4.1
1,0%
2,9%
JPM EM hard curr USD 5.3
373
8.0
1,4%
3,7%
JPM EM local curr
hedg. USD
n.a.
5.0
2,0%
5,0%
6.3
BC = Barclays Capital, IG= Investment Grade, CS = Credit Suisse, JPM = JP Morgan (EMBI+ e GBI Gl.
Div). Dati dell'indice al 4/7/2016. *Previsione del 27/6/2016
Fonte: Credit Suisse / IDC, Bloomberg
Valute
A pronti
3M
12M
EUR/USD
1.1148
1.10
1.05
da -0.2 a
0.0
USD/CHF
0.9711
0.98
1.04
I tassi a pronti sono i prezzi di chiusura al 4/7/2016. Data della previsione: 27/6/2016. * Euribor a 3M, **
Tassi tratte bancarie a 3M.
EUR/CHF
1.0826
1.08
1.09
USD/JPY
102.50
102
102
EUR/JPY
114.27
112
107
EUR/GBP
0.8386
0.80
0.76
GBP/USD
1.3294
1.38
1.38
AUD/USD
0.7539
0.73
0.73
USD/CAD
1.2855
1.30
1.30
EUR/SEK
9.3994
9.30
9.10
JPY
-0.02
da -0.3 a 0.1
da -0.5 a -0.3
-0.24
da -0.3 a 0.1
Fonte: Bloomberg, Credit Suisse/IDC
Azioni
Indice
A pronti
P/E
Rend.
div. (%)
3M*
12M*
MSCI AC World**
889
15.3
3.0
825
920
EUR/NOK
9.2445
9.10
8.70
S&P 500 USA
2103
16.8
2.5
1'940
2'100
EUR/PLN
4.4333
4.50
4.50
6.6653
6.65
6.90
Eurostoxx 50
2862
12.4
4.9
2'650
2'880
USD/CNY
FTSE 100 UK
6522
16.4
4.7
5'500
6'000
USD/SGD
1.3445
1.38
1.41
Topix Giappone
1262
12.5
2.3
1'150
1'260
USD/KRW
1146.9
1210
1240
5'200
USD/INR
67.265
68.0
68.0
USD/BRL
3.2696
3.30
3.30
USD/MXN
18.392
18.5
18.5
S&P/ASX 200 Austra- 5282
lia
15.9
4.8
4'850
S&P/TSX comp Cana- 14259
da
17.4
SMI Svizzera
8057
16.3
3.6
7'650
8'400
MSCI mercati emergenti**
96607
12.1
2.8
89'000
100'000
3.0
13'500
14'500
I tassi a pronti sono i prezzi di chiusura al 4/7/2016
Prezzi al 4/7/2016. *Previsione del 27/6/2016; **Rendimento lordo (dividendi compresi).
Fonte: Bloomberg, Credit Suisse
Crescita reale del PIL e inflazione
Fonte: Credit Suisse / IDC, Bloomberg, Datastream
Commodity
Crescita
del PIL
Inflazione
in %
2015
2016
2017
2015
2016
2017
CH
0.9
1.0
1.5
-1.1
-0.5
0.0
A pronti
3M*
12M*
UEM
1.6
1.5
1.3
0.0
0.1
1.2
Oro (USD/oncia)
1351
1300
1150
USA
2.4
1.8
2.0
0.1
1.3
2.0
Argento (USD/oncia)
20.33
17
15
UK
2.3
1.5
0.2
0.0
0.7
2.0
Platino (USD/oncia)
1070
950
950
Australia
2.5
2.9
2.8
1.5
1.3
2.0
Palladio (USD/oncia)
615.3
600
600
0.5
0.6
0.9
0.8
0.2
0.7
Rame (USD/tonn.)
4883
4400
4600
Giappone
Greggio WTI (USD/barile)
48.99
43
53
Cina
6.9
6.5
6.0
1.4
2.0
1.8
Bloomberg Commodity index
181.0
175
183
Data della previsione: 28/6/2016.
I tassi a pronti sono i prezzi di chiusura al 4/7/2016. *Data della previsione: 27/6/2016
Fonte: Bloomberg, Credit Suisse/IDC
Fonte: Credit Suisse
(05.07.2016)
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
13
Glossario
Avvertimenti sui rischi
Rischio di mercato
I mercati finanziari registrano ribassi e flessioni in base alle condizioni economiche, alle pressioni inflazionistiche, alle notizie in tutto il
mondo e ai rapporti specifici ai diversi settori. Mentre i trend possono essere individuati nel corso del tempo, può essere difficile prevedere la direzione del mercato e dei singoli titoli. Questa variabilità genera, per gli gli investimenti azionari, il rischio di una perdita di valore.
Rischi obbligazionari
Gli investitori sono esposti alle fluttuazioni di tassi d'interesse, valute, liquidità, mercati creditizi ed emittenti, e ciò potrebbe incidere sul
prezzo delle obbligazioni.
Mercati emergenti
I mercati emergenti si trovano in paesi che presentano una o più delle seguenti caratteristiche: un certo grado di instabilità politica, mercati finanziari e modelli di crescita economica relativamente imprevedibili, un mercato finanziario che è ancora in fase di sviluppo o
un'economia debole. Gli investimenti nei mercati emergenti comportano di norma, per gli azionisti e i creditori, maggiori rischi di tipo politico, economico, creditizio, valutario, associati alla liquidità sui mercati, legali, di regolamento e di mercato.
Hedge funds
Indipendentemente dalla struttura, gli hedge fund non si limitano a una particolare disciplina d'investimento o strategia di negoziazione,
e cercano di guadagnare in tutti i tipi di mercato ricorrendo a leverage, strumenti derivati e strategie d'investimento speculative, che potrebbero accrescere il rischio di perdita correlata agli investimenti.
Investimenti in commodity
Le operazioni in commodity presentano un elevato grado di rischio e potrebbero non essere adatte a molti investitori privati. L'ammontare della perdita per via dei movimenti di mercato può essere sostanziale o risultare persino in una perdita totale.
Settore immobiliare
Gli investitori nel settore immobiliare sono esposti a rischi correlati a liquidità e valute, e ad altri tipi di rischi, tra cui il rischio ciclico, quello associato ai mercati delle locazioni e locali, oltre che il rischio ambientale, e a variazioni della situazione giuridica.
Rischi valutari
Gli investimenti in valute estere comportano l'ulteriore rischio che la valuta straniera possa perdere di valore rispetto alla valuta di riferimento dell'investitore.
Spiegazione degli indici usati con frequenza nei rapporti
Indice
Commento
MSCI World
L'MSCI World è un indice dei mercati azionari globali sviluppato e calcolato da Morgan Stanley Capital International. I calcoli si basano
sui prezzi di chiusura a dividendi reinvestiti.
MSCI EMU
Nell'indice MSCI EMU (European Economic and Monetary Union) rientrano aziende a grande e media capitalizzazione in 10 paesi di
mercati sviluppati dell'UME. Grazie a 237 componenti, l'indice copre approssimativamente l'85% della capitalizzazione di mercato adeguata al flottante dell'UME.
US S&P 500
Lo Standard and Poor's 500 è un indice azionario ponderato in base alle capitalizzazioni che rappresenta tutti i principali settori negli
USA e rileva la performance dell'economia domestica attraverso le variazioni del valore di mercato aggregato.
Eurostoxx 50
Lo Eurostoxx 50 è un indice azionario ponderato in base alle capitalizzazioni di mercato che comprende le 50 principali società bluechip in Eurolandia.
FTSE 100 UK
L'FTSE 100 è un indice azionario ponderato in base alle capitalizzazioni di mercato che rappresenta 100 tra le società a maggiore capitalizzazione quotate alla London Stock Exchange. Le azioni presentano una ponderazione di investibilità nel calcolo dell'indice.
Topix Giappone
Il TOPIX, noto anche come Tokyo Stock Price Index, replica tutte le grandi imprese giapponesi quotate alla «prima sezione» della borsa. Il calcolo dell'indice non tiene conto di emissioni provvisorie e azioni privilegiate.
S&P/ASX 200 Australia
Lo S&P/ASX 200 è un indice azionario australiano, ponderato in base alle capitalizzazioni di mercato e corretto per il flottante, calcolato da Standard and Poor's.
S&P/TSX comp Canada
L'indice composito S&P/TSX è l'equivalente canadese dell'indice S&P 500 per gli USA. L'indice comprende i maggiori titoli quotati alla Toronto Stock Exchange.
SMI Svizzera
Lo Swiss Market Index è composto da 20 delle principali società quotate dell'universo dello Swiss Performance Index. Rappresenta
l'85% della capitalizzazione del flottante del mercato azionario svizzero. Essendo un indice dei prezzi, lo SMI non è corretto per i dividendi.
MSCI mercati emergenti
L'MSCI mercati emergenti è un indice ponderato per il flottante finalizzato a misurare la performance dei mercati azionari sui mercati
emergenti globali. L'indice è sviluppato e calcolato da Morgan Stanley Capital International.
BC IG Corporate EUR
L'indice Euro Corporate replica il mercato delle obbligazioni corporate espresse in euro, investment grade e a tasso fisso. L'indice comprende emissioni che rispondono a requisiti specifici in tema di scadenza, liquidità e qualità. L'indice è calcolato da Barclays.
BC IG Corporate USD
L'indice US Corporate replica il mercato delle obbligazioni corporate espresse in USD, investment grade e a tasso fisso. L'indice comprende emissioni USA e non USA che rispondono a requisiti specifici in tema di scadenza, liquidità e qualità. L'indice è calcolato da
Barclays.
BC IG Financials USD
L'indice IG Financials replica il mercato delle obbligazioni finanziarie espresse in USD, investment grade e a tasso fisso. L'indice comprende emissioni USA e non USA che rispondono a requisiti specifici in tema di scadenza, liquidità e qualità. L'indice è calcolato da
Barclays.
CS LSI ex govt CHF
Il Liquid Swiss Index ex govt CHF è un indice obbligazionario ponderato in base alle capitalizzazioni di mercato rappresentativo della
componente più liquida e negoziabile del mercato obbligazionario svizzero, con l'esclusione delle obbligazioni della Confederazione. L'indice è calcolato dal Credit Suisse.
BC High Yield Corp USD
L'US Corporate High Yield Index misura le obbligazioni corporate non investment grade, a tasso fisso e tassabili espresse in USD. L'indice è calcolato da Barclays.
BC High Yield Pan EUR
Il Pan European High Yield Index misura il mercato delle obbligazioni corporate non investment grade, a tasso fisso e denominate in euro, sterline, corone norvegesi, corone svedesi e franchi svizzeri. L'indice è calcolato da Barclays.
JPM EM hard curr. USD
L'Emerging Market Bond Index Plus replica il rendimento complessivo delle obbligazioni sovrane emesse in valute forti dai paesi emergenti più liquidi. L'indice comprende i Brady bond espressi in USD (obbligazioni in dollari emesse da paesi dell'America Latina), prestiti
ed Eurobond.
JPM EM local curr. hedg. USD
Il JPMorgan Government Bond Index replica le obbligazioni emesse in valute locali dai governi di paesi emergenti nei mercati più accessibili per gli investitori internazionali.
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
14
CS Hedge Fund Index
Il Credit Suisse Hedge Fund Index è calcolato da Credit Suisse Hedge Index LLC. Si tratta di un indice degli hedge fund ponderato
per gli attivi e comprende solamente fondi, e non conti distinti. L'indice riflette la performance al netto di tutte le spese e commissioni
di performance per la componente degli hedge fund.
DXY
Una misura del valore del dollaro USA rispetto alla maggioranza dei suoi principali partner commerciali. L'indice US Dollar è simile ad altri indici ponderati su base commerciale, che analogamente utilizzano i tassi di cambio delle stesse valute principali.
MSCI AC World
Il World Index comprende large e mid cap di 23 mercati sviluppati e 23 mercati dei paesi emergenti. Grazie a circa 2480 componenti,
l'indice copre all'incirca l'85% delle opportunità azionari investibili a livello globale.
MSCI AC Asia/Pacific
L'MSCI All Country Asia Pacific Index rappresenta large e mid cap di 5 paesi dei mercati sviluppati e 8 paesi dei mercati emergenti nella regione Asia Pacifico. Con 1'000 componenti, l'indice fornisce una copertura approssimativamente all'85% della capitalizzazione di
mercato corretta per il flottante in ogni paese.
MSCI Europe
L'MSCI Europe Index rappresenta large e mid cap in 15 paesi dei mercati sviluppati in Europa. Con 422 componenti, l'indice fornisce
una copertura approssimativamente all'85% della capitalizzazione di mercato corretta per il flottante nell'ambito dell'universo azionario
dei mercati sviluppati europei.
DAX
Il German Stock Index rappresenta 30 delle società tedesche più grandi e liquide negoziate preso la borsa di Francoforte.
FTSE EPRA/NAREIT Global Real Estate Index Series
La FTSE EPRA/NAREIT Global Real Estate Index Series è ideata per rappresentare trend generali nelle azioni qualificate del settore
immobiliare in tutto il mondo.
Hedge Fund Barometer
L'Hedge Fund Barometer è uno strumento di proprietà di Credit Suisse per l'attribuzione di un punteggio. Esso misura le condizioni di
mercato per le strategie in hedge fund. Comprende quattro componenti: liquidità, volatilità, rischi sistemici e ciclo economico.
Abbreviazioni utilizzate con frequenza nei rapporti
Abb.
Descrizione
Abb.
Descrizione
3/6/12 MMA
Media mobile a 3/6/12 mesi
IMF
Fondo Monetario Internazionale
AI
Investimenti alternativi
LatAm
America Latina
APAC
Asia Pacifico
Libor
London interbank offered rate
bbl
barile
m b/d
Milioni di barili al giorno
BI
Bank Indonesia
M1
Un parametro della massa monetaria, comprendente tutto il denaro
fisico, come monete e valuta, oltre che i depositi a vista, i conti correnti e i conti per gli ordini negoziabili di prelievo.
BoC
Bank of Canada
M2
Un parametro della massa monetaria, comprendente liquidità e depositi in conto corrente (M1), oltre che depositi di risparmio, fondi
comuni sul mercato monetario e altri depositi a termine.
BoE
Bank of England
M3
Un parametro della massa monetaria, comprendente la massa M2
oltre che i depositi a termine, i fondi istituzionali del mercato monetario, i contratti di riacquisto nel breve termine e altri asset liquidi
più grandi.
BoJ
Bank of Japan
M&A
Fusioni e acquisizioni
pb
Punti base
MAS
Autorità monetaria di Singapore
BRIC
Brasile, Russia, Cina, India
MLP
Società in accomandita per azioni
CAGR
Tasso di crescita annuale composto
MoM
Mese su mese
CBOE
Chicago Board Options Exchange
MPC
Monetary Policy Committee
CFO
Cassa dalle operazioni
OAS
Spread adeguato alle opzioni
CFROI
Cash flow return on investment
OECD
Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico
DCF
Discounted cash flow
OIS
Swap indicizzato overnight
DM
Mercato sviluppato
OPEC
Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio
DMs
Mercati sviluppati
P/B
Price-to-book value
EBITDA
Margine operativo lordo
P/E
Rapporto prezzo-utili
ECB
Banca centrale europea
PBoC
Banca Popolare Cinese
EEMEA
Europa dell'Est, Medio Oriente e Africa
PEG
Rapporto P/E diviso per la crescita dell'EPS
EM
Mercato emergente
PMI
Purchasing Managers' Index
EMEA
Europa, Medio Oriente e Africa
PPP
Parità del potere d'acquisto
EMs
Mercati emergenti
QE
Quantitative easing
EMU
Unione monetaria europea
QoQ
Trimestre su trimestre
EPS
Utili per azione
lato dx.
lato destro (per i grafici)
ETF
Exchange traded funds
RBA
Reserve Bank of Australia
EV
Enterprise value
RBI
Reserve Bank of India
FCF
Flusso di cassa disponibile
RBNZ
Reserve Bank of New Zealand
Fed
Fed USA
REIT
Real estate investment trust
FFO
Cassa generata nell'esercizio
ROE
Rendimento del capitale netto
FOMC
Federal Open Market Committee
ROIC
Rendimento del capitale investito
FX
Borsa
RRR
Coefficiente di riserva obbligatoria
G10
Gruppo dei Dieci
SAA
Asset allocation strategica
G3
Gruppo dei Tre
SDR
Dritti Speciali di Prelievo (DSP, Special Drawing Rights)
GDP
Prodotto interno lordo
SNB
Banca nazionale svizzera
GPIF
Government Pension Investment Fund
TAA
Asset allocation tattica
HC
Valuta forte
TWI
Indice ponderato su base commerciale
HY
High yield
VIX
Indice della volatilità
IBD
Debito fruttifero d'interesse
WTI
West Texas Intermediate
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
15
IC
Credit Suisse Investment Committee
a/s
anno su anno
IG
Investment grade
YTD
Da inizio anno
ILB
Obbligazione indicizzata all'inflazione
Spese al consumo personali (deflatore PCE)
Un indicatore dell'incremento medio dei prezzi per tutti i consumi
personali interni.
Codici per le valute usati di frequente nei rapporti
Codice
Valuta
Codice
Valuta
ARS
Peso argentino
KRW
Won sudcoreano
AUD
Dollaro australiano
MXN
Peso messicano
BRL
Real brasiliano
MYR
Ringgit malese
CAD
Dollaro canadese
NOK
Corona norvegese
CHF
Franco svizzero
NZD
Dollaro neozelandese
CLP
Peso cileno
PEN
Nuevo sol peruviano
CNY
Yuan cinese
PHP
Peso delle Filippine
COP
Peso colombiano
PLN
Zloty polacco
CZK
Corona ceca
RUB
Rublo russo
EUR
Euro
SEK
Corona/kronor svedese
GBP
Sterlina
SGD
Dollaro di Singapore
HKD
Dollaro di Hong Kong
THB
Baht tailandese
HUF
Fiorino ungherese
TRY
Lira turca
IDR
Rupia indonesiana
TWD
Nuovo dollaro di Taiwan
ILS
Nuovo shekel israeliano
USD
Dollaro statunitense
INR
Rupia indiana
ZAR
Rand sudafricano
JPY
Yen giapponese
Informazioni importanti sui derivati
Prezzi
I premi delle opzioni e i prezzi menzionati hanno solo carattere indicativo. I premi delle opzioni e i prezzi possono essere soggetti a variazioni molto rapide: i prezzi e i premi citati si riferiscono al momento indicato nel testo e potrebbero, nel frattempo, essere notevolmente
cambiati.
Rischi
I derivati sono degli strumenti complessi e sono destinati alla vendita solo per gli investitori in grado di capire e assumersi tutti i rischi
correlati. Gli investitori devono essere consapevoli del fatto che aggiungere delle posizioni in opzioni a un portafoglio esistente può determinare una modifica sostanziale delle caratteristiche e del comportamento del portafoglio in questione. La sensibilità di un portafoglio a determinati movimenti di mercato può risentire parecchio dell'effetto leverage delle opzioni.
Acquisto di opzioni call:
gli investitori che acquistano opzioni call rischiano di perdere il premio complessivo pagato se il titolo sottostante viene negoziato al di
sotto del prezzo di esercizio alla scadenza.
Acquisto di opzioni put:
gli investitori che acquistano opzioni put rischiano di perdere il premio complessivo pagato se il titolo sottostante si attesta al di sopra
del prezzo di esercizio alla scadenza.
Vendita di opzioni call:
gli investitori che vendono le opzioni call si impegnano a vendere il sottostante al prezzo di esercizio, anche se il prezzo di mercato del
sottostante è nettamente più elevato. Gli investitori che vendono delle opzioni call coperte (detenendo il titolo sottostante e vendendo
un'opzione call) rischiano di limitare il rispettivo potenziale al rialzo al prezzo di esercizio più il premio anticipato ricevuto e il titolo potrebbe essere oggetto di una vendita forzata se il prezzo del titolo supera il prezzo di esercizio dell'opzione call short. Inoltre, l'investitore partecipa completamente ai ribassi, e ciò viene controbilanciato solo parzialmente dal premio ricevuto anticipatamente. Se gli investitori sono costretti a vendere il sottostante, potrebbero essere soggetti a un'imposizione fiscale. Gli investitori che shortano le naked call (vale
a dire che vendono call senza detenere il titolo sottostante) rischiano delle perdite illimitate corrispondenti al prezzo del titolo meno il
prezzo di esercizio.
Vendita di opzioni put:
chi vende opzioni put s'impegna ad acquistare il titolo sottostante al prezzo di esercizio nel caso in cui il titolo scendesse al di sotto di tale prezzo. La perdita massima corrisponde al prezzo di esercizio complessivo, meno il premio ricevuto per la vendita dell'opzione put.
Acquisto di call spread:
gli investitori che acquistano call spread (comprando un'opzione call e vendendo un'opzione call con un prezzo di esercizio più elevato)
rischiano la perdita del premio complessivo versato se il sottostante si attesta al di sotto del prezzo di esercizio più basso alla scadenza.
Il guadagno massimo derivante dall'acquisto di call spread corrisponde alla differenza tra i prezzi di esercizio, meno il premio anticipato
pagato.
Vendita di naked call spread
Vendita di call spread allo scoperto (vendita di un'opzione call e acquisto di un'ulteriore opzione out-of-the-money in assenza di posizioni nel titolo sottostante): gli investitori rischiano una perdita massima corrispondente alla differenza tra il prezzo d'esercizio dell'opzione
call nel lungo termine e quello dell'opzione call nel breve termine, meno il premio anticipato se il titolo sottostante chiude al di sopra del
prezzo di esercizio dell'opzione call long alla scadenza. Il guadagno massimo corrisponde al premio anticipato, se il titolo chiude al di sotto del prezzo di esercizio dell'opzione call short alla scadenza.
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
16
Acquisto di put spread:
anche gli investitori che comprano put spread (acquisto di un'opzione put e vendita di un'opzione put con un prezzo di esercizio più basso) devono fare i conti con una perdita massima correlata al premio anticipato pagato. Il guadagno massimo derivante dall'acquisto di
put spread corrisponde alla differenza tra i prezzi di esercizio, meno il premio anticipato versato.
Acquisto di strangle
Acquisto di strangle (ossia di un'opzione put e di un'opzione call): la perdita massima corrisponde al premio complessivo versato per entrambe le opzioni, laddove il sottostante si attestasse tra il prezzo di esercizio dell'opzione put e quello dell'opzione call alla scadenza.
Vendita di strangle o straddle:
gli investitori long in un titolo e short in una strangle o straddle rischiano di limitare il proprio potenziale al rialzo nel titolo al prezzo di
esercizio dell'opzione call venduta, più il premio anticipato ricevuto. Inoltre, laddove il titolo venisse scambiato al di sotto del prezzo di
esercizio dell'opzione put short, gli investitori rischiano di perdere la differenza tra il prezzo di esercizio e il prezzo del titolo (meno il valore del premio ricevuto) sull'opzione put short e subiranno anche delle perdite nella posizione nel titolo laddove detenessero delle azioni.
La perdita potenziale massima corrisponde al valore intero del prezzo di esercizio (meno il valore del premio ricevuto) più le perdite sulla
posizione long nel titolo. Gli investitori short in strangle o straddle allo scoperto corrono il rischio di una perdita potenziale illimitata poiché, se il titolo viene negoziato al di sopra del prezzo di esercizio della call, gli investitori rischiano di perdere la differenza tra il prezzo di
esercizio e il prezzo del titolo (meno il valore del premio ricevuto) sull'opzione call short. Inoltre, sono tenuti ad acquistare il titolo al prezzo di esercizio dell'opzione put (meno il premio anticipato ricevuto) se il titolo chiudesse al di sotto del prezzo di esercizio dell'opzione
put alla scadenza.
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
17
Rischio di tasso d'interesse e di credito
Avvertenze sui rischi
Ogni investimento comporta rischi, soprattutto in termini di fluttuazioni di valore e rendimento. Se un investimento è denominato in una moneta diversa dalla valuta di base, le variazioni del tasso di cambio possono sortire un effetto negativo sul valore, sul
prezzo o sul reddito.
Per una discussione dei rischi correlati agli investimenti nei titoli citati nel presente rapporto, fai riferimento al seguente link Internet:
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Il presente rapporto può comprendere informazioni su investimenti che comportano rischi particolari. Prima di prendere qualunque decisione d'investimento sulla base
del presente rapporto o per eventuali spiegazioni necessarie in merito al suo contenuto, ti raccomandiamo di rivolgerti a un consulente finanziario indipendente. Maggiori informazioni sono inoltre reperibili nell'opuscolo informativo “Rischi particolari nel commercio di valori mobiliari” che può essere richiesto alla Associazione Svizzera dei Banchieri.
La performance passata non costituisce un'indicazione della performance futura. La performance può risentire di commissioni, spese o altri oneri nonché delle fluttuazioni dei tassi di cambio.
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I rendimenti storici e gli scenari relativi ai mercati finanziari non costituiscono una garanzia della performance futura. Il prezzo e il valore degli investimenti menzionati e
l'eventuale reddito maturato possono aumentare, diminuire oppure essere soggetti a
fluttuazioni. La performance passata non costituisce un riferimento per la performance futura. Se un investimento è denominato in una moneta diversa dalla valuta di
base, le variazioni del tasso di cambio possono sortire un effetto negativo sul valore,
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Gli investimenti potrebbero non avere un mercato pubblico oppure avere solo un
mercato secondario ristretto. Ove esista un mercato secondario, non è possibile prevedere il prezzo al quale verranno negoziati gli investimenti sul mercato o se tale mercato sarà liquido o meno.
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e/o del Garante (ove applicabile), che può variare nel corso del periodo di validità
dell’obbligazione. In caso di insolvenza dell’Emittente e/o Garante dell’obbligazione,
l’obbligazione o il reddito che ne deriva non sono garantiti ed è possibile che tu non
recuperi l'importo originariamente investito o addirittura riceva un importo inferiore.
Sezione Investment
Strategy
I responsabili delle strategie d'investimento si occupano dell'elaborazione delle strategie delle classi multi-asset e della loro successiva attuazione nelle attività di consulenza e discrezionali di Credit Suisse. Se indicato, sono forniti portafogli modello a titolo
puramente illustrativo. L'asset allocation, le ponderazioni di portafoglio e la performance possono nel tuo caso differire in misura significativa in funzione della tua situazione specifica e della tua propensione al rischio. Le opinioni e i giudizi dei responsabili delle strategie d'investimento possono divergere da quelli espressi da altre sezioni di
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Mercati emergenti
Laddove il presente rapporto abbia a oggetto i mercati emergenti, devi ricordare che
gli investimenti e le operazioni in vari tipi di investimenti di, ovvero correlati o legati a,
emittenti e debitori costituiti, aventi sede o principalmente operanti nei paesi dei mercati emergenti, comportano incertezze e rischi. Gli investimenti correlati ai paesi dei
mercati emergenti possono essere considerati speculativi e i loro prezzi sono molto
più volatili rispetto a quelli degli investimenti nei paesi più sviluppati. Gli investimenti
nei mercati emergenti dovrebbero essere operati unicamente da investitori sofisticati
o professionisti esperti che possiedono una conoscenza specialistica in materia, sono
in grado di considerare e ponderare i vari rischi comportati dagli investimenti in questione e dispongono delle risorse finanziarie necessarie per sostenere i consistenti rischi di perdita dei capitali impegnati in tali investimenti. È tua responsabilità gestire i
rischi derivanti dagli investimenti nei mercati emergenti e dall'allocazione degli asset
in portafoglio. Per quanto attiene ai vari rischi e fattori da valutare nel caso di investimenti nei mercati emergenti, devi rivolgerti ai tuoi consulenti.
Investimenti alternativi
Gli hedge fund non sono soggetti alle numerose normative di tutela degli investitori
che si applicano agli investimenti collettivi autorizzati regolamentati e i gestori di
hedge fund sono sostanzialmente non sottoposti ad alcuna regolamentazione. Gli
hedge fund non sono vincolati da una particolare disciplina d'investimento o strategia
di negoziazione e mirano a trarre profitto da ogni genere di mercato facendo ricorso a
leva finanziaria, strumenti derivati e complesse strategie d'investimento speculative
che possono aumentare il rischio di perdita degli investimenti.
Le operazioni in materie prime comportano un grado elevato di rischio e potrebbero non essere adatte a molti investitori privati. L'entità della perdita dovuta alle oscillazioni dei mercati può essere notevole ed è anche possibile registrare una perdita totale.
Gli investitori in immobili sono esposti a rischi di liquidità, di cambio e altro genere, come per esempio rischio ciclico, di locazione nonché ai rischi dei mercati locali,
quali il rischio ambientale e variazioni a livello di contesto legale.
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Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
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aggiornamenti ti vengano comunicati. PREVISIONI E STIME: La performance passata non costituisce un'indicazione o una garanzia della performance futura e non si rilascia alcuna dichiarazione o garanzia, esplicita o implicita, in merito alla performance futura. Nella misura in cui il presente rapporto contenesse dichiarazioni sulla performance futura, tali dichiarazioni sono di natura previsionale e soggette a diversi rischi e
incertezze. Salvo altrimenti indicato, tutte le cifre non sono state sottoposte a verifica.
Il complesso delle valutazioni menzionate nel presente rapporto è soggetto alle politiche e alle procedure di valutazione di Credit Suisse. CONFLITTI: Credit Suisse si riserva il diritto di porre rimedio a qualsiasi errore eventualmente contenuto nel presente rapporto. Credit Suisse, le sue affiliate e/o i rispettivi dipendenti possono detenere
una posizione o partecipazione o altro interesse sostanziale, oppure effettuare transazioni, nei titoli menzionati o nelle relative opzioni o in altri investimenti correlati e, di volta in volta, incrementare o cedere tali investimenti. Credit Suisse può fornire, o aver
fornito nel corso degli ultimi 12 mesi, una consulenza significativa o servizi d’investimento in relazione agli investimenti riportati nel presente rapporto o a un investimento
correlato a qualsivoglia società o emittente menzionato. Alcuni investimenti cui si fa riferimento nel presente rapporto saranno offerti da una singola entità o da un’associata di Credit Suisse oppure il Credit Suisse potrebbe essere il solo market maker di tali
investimenti. Credit Suisse è coinvolto in molte attività correlate alle società menzionate nel presente rapporto. Queste attività comprendono negoziazioni specializzate, arbitraggio dei rischi, market making e altre negoziazioni titoli per proprio conto. REGIME
FISCALE: Nessun elemento del presente rapporto costituisce una consulenza in materia di investimenti, legale, contabile o fiscale. Credit Suisse non offre alcuna consulenza per quanto attiene alle conseguenze fiscali degli investimenti e ti consigliamo di
rivolgerti a un fiscalista indipendente. I livelli di tassazione e la base imponibile dipendono dalle circostanze individuali e sono soggetti a variazioni. FONTI: Le informazioni
e le opinioni illustrate nel presente rapporto sono state ricavate o desunte da fonti
che, a giudizio di Credit Suisse, sono affidabili. Tuttavia, Credit Suisse non rilascia alcuna dichiarazione in merito alla loro accuratezza o completezza. Credit Suisse non si
assume alcuna responsabilità in ordine a perdite derivanti dall'utilizzo del presente rapporto. SITI WEB: Il presente rapporto può fornire gli indirizzi di, o contenere collegamenti ipertestuali a, siti Web. Salvo ove il presente rapporto si riferisca a materiale riportato sul sito Web di Credit Suisse, Credit Suisse non ha esaminato i siti collegati e
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226896) soltanto a clienti "Wholesale" secondo quanto definito nella sezione s761G
del Corporations Act 2001. CSSB non garantisce il rendimento, né rilascia alcuna garanzia in merito alla performance, dei prodotti finanziari a cui il presente rapporto fa riferimento. Austria: Il presente rapporto viene distribuito da CREDIT SUISSE (LUXEMBOURG) S.A. Zweigniederlassung Österreich. La Banca è una filiale di CREDIT
SUISSE (LUXEMBOURG) S.A., un istituto di credito debitamente autorizzato nel
Granducato di Lussemburgo avente sede in 5, rue Jean Monnet, L-2180 Lussemburgo. È altresì soggetta a vigilanza prudenziale da parte dell'autorità di vigilanza lussemburghese, la Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF), 110, route
d'Arlon, L-2991 Lussemburgo, Granducato di Lussemburgo nonché dell'autorità di
sorveglianza austriaca, la Financial Market Authority (FMA), Otto-Wagner Platz 5, A1090 Vienna. Bahrain: Il presente rapporto è distribuito da Credit Suisse AG, Bahrain Branch, autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Bahrain (CBB) come
Investment Firm Category 2. Credit Suisse AG, filiale del Bahrain, ha sede al Level
22, East Tower, Bahrain World Trade Centre, Manama, Regno del Bahrain. Dubai:
Queste informazioni sono distribuite da Credit Suisse AG (DIFC Branch), debitamente autorizzata e regolamentata dalla Dubai Financial Services Authority («DFSA»). I relativi prodotti o servizi finanziari sono disponibili soltanto per i clienti professionisti o le
controparti di mercato, secondo la definizione della DFSA, e non sono destinati a
qualsivoglia altra persona. Credit Suisse AG (DIFC Branch) ha sede al Level 9 East,
The Gate Building, DIFC, Dubai, Emirati Arabi Uniti. Francia: Il presente rapporto viene distribuito da Credit Suisse (Luxembourg) S.A., Succursale en France, autorizzato
dall'Autorité de Contrôle Prudentiel et de Résolution (ACPR) quale società di fornitu-
18
ra di servizi d'investimento. Il Credit Suisse (Luxembourg) S.A., Succursale en France è soggetto alla supervisione e alla regolamentazione dell'Autorité de Contrôle Prudentiel et de Résolution e dell'Autorité des Marchés Financiers. Germania: Il presente rapporto viene distribuito da Credit Suisse (Deutschland) AG, che è autorizzata e
regolamentata dal Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin). Gibilterra: Il presente rapporto è distribuito da Credit Suisse (Gibraltar) Limited. Il Credit Suisse (Gibraltar) Limited è una persona giuridica indipendente, interamente controllata
da Credit Suisse e regolamentata dalla Gibraltar Financial Services Commission.
Guernsey: Il presente rapporto è distribuito da Credit Suisse (Channel Islands) Limited, una persona giuridica indipendente registrata a Guernsey con n. 15197 e sede
legale in Helvetia Court, Les Echelons, South Esplanade, St Peter Port, Guernsey. Il
Credit Suisse (Channel Islands) Limited è interamente controllato da Credit Suisse
AG e regolamentato dalla Guernsey Financial Services Commission. Copie dell'ultimo
bilancio soggetto a revisione contabile sono disponibili su richiesta. India: Il presente
rapporto viene distribuito da Credit Suisse Securities (India) Private Limited (n. CIN
U67120MH1996PTC104392), soggetta alla regolamentazione del Securities and Exchange Board of India in qualità di Research Analyst (n. registrazione INH
000001030), di Gestore di portafoglio (n. registrazione INP000002478) e Intermediario in valori mobiliari (n. registrazione INB230970637; INF230970637;
INB010970631; INF010970631), e indirizzo registrato presso 9th Floor, Ceejay
House, Dr.A.B. Road, Worli, Mumbai - 18, India, T- +91-22 6777 3777. Italia: Il
presente rapporto è distribuito in Italia da Credit Suisse (Italy) S.p.A., banca di diritto
Italiano, iscritta all'albo delle banche e soggetta alla supervisione e al controllo di Banca d'Italia e CONSOB; è inoltre distribuito da Credit Suisse AG, banca svizzera autorizzata a fornire servizi bancari e finanziari in Italia. Jersey: Il presente rapporto è distribuito da Credit Suisse (Channel Islands) Limited, Jersey Branch, regolamentato dalla
Jersey Financial Services Commission per l'esecuzione delle attività d'investimento.
La sede di Credit Suisse (Channel Islands) Limited, Jersey Branch, a Jersey è la seguente: TradeWind House, 22 Esplanade, St Helier, Jersey JE4 5WU. Libano: Questa relazione viene distribuita da Credit Suisse (Lebanon) Finance SAL («CSLF»), un
istituto finanziario costituito in Libano e regolamentato dalla Banca centrale del Libano (Central Bank of Lebanon, «CBL»), con numero di licenza per l'istituto finanziario
42. Credit Suisse (Lebanon) Finance SAL è soggetta alle leggi e alle regolamentazioni della CBL, oltre che alle leggi e alle decisioni della Capital Markets Authority of Lebanon («CMA»). CSLF è una filiale di Credit Suisse SA e parte di Credit Suisse
Group (CS). La CMA non si fa carico di alcuna responsabilità per i contenuti delle informazioni incluse nel presente rapporto, tra l'altro per l'accuratezza e la completezza
di tali informazioni. La responsabilità per il contenuto di questo rapporto è di chi l'ha
pubblicato, dei rispettivi amministratori e di altre persone, come gli esperti, le cui opinioni vengono incluse nel rapporto con il rispettivo consenso. La CMA non ha altresì
valutato l'adeguatezza dell'investimento per un particolare investitore o tipologia di investitore. Gli investimenti sui mercati finanziari potrebbero implicare un livello elevato
di complessità e di rischio e potrebbero non essere adatti a tutti gli investitori. La valutazione dell'adeguatezza di CSLF in riferimento all'investimento sarà eseguita sulla base delle informazioni che l'investitore avrebbe fornito a CSLF e in linea con le politiche e i processi interni di Credit Suisse. Si conviene che l'inglese verrà impiegato in
tutte le comunicazioni e la documentazione fornite da CS e/o da CSLF. Accettando
di investire nel prodotto, l'investitore conferma di non avere alcuna obiezione in merito
all'utilizzo della lingua inglese. Lussemburgo: Il presente rapporto è distribuito da
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n° 00005. Tutti i relativi prodotti o servizi finanziari saranno disponibili soltanto per Business Customers o Market Counterparties (come definiti dalle regole e dalle regolamentazioni della Qatar Financial Centre Regulatory Authority - QFCRA), inclusi i privati che hanno scelto di essere classificati come Business Customer, con attività liquide
di oltre USD 1 milione, dotati di esperienze, conoscenze e competenze in materia finanziaria sufficienti per partecipare a operazioni aventi a oggetto tali prodotti e/o servizi. Spagna: Il presente rapporto è distribuito in Spagna da Credit Suisse AG, Sucursal en España, autorizzato dal Registro del Banco de España al numero 1460. Regno Unito: Il presente rapporto è pubblicato da Credit Suisse (UK) Limited e Credit
Suisse Securities (Europe) Limited. Credit Suisse Securities (Europe) Limited e Credit Suisse (UK) Limited, entrambe autorizzate dalla Prudential Regulation Authority e
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Authority non si applicano a investimenti o servizi forniti da soggetti al di fuori del Regno Unito; non sarà inoltre possibile avvalersi del Financial Services Compensation
Scheme (piano di risarcimento per i servizi finanziari) qualora l'emittente degli investimenti non adempia ai suoi obblighi. Nella misura comunicata nel Regno Unito o tale
da avere effetti nel Regno Unito, il presente documento costituisce una promozione finanziaria approvata da Credit Suisse (UK) Limited, autorizzata dalla Prudential Regulation Authority e regolamentata dalla Financial Conduct Authority e dalla Prudential Regulation Authority per quanto riguarda l’esercizio di attività d’investimento nel Regno
Unito. La sede legale di Credit Suisse (UK) Limited è sita in Five Cabot Square, Londra, E14 4QR. Si prega di notare che le norme del Financial Services and Markets
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
Act 2000 (legge del 2000 sui servizi e i mercati finanziari) concernenti la tutela dei
clienti retail non trovano applicazione nel vostro caso e che non potete altresì disporre
di qualsiasi potenziale compensazione accessibile a «eligible claimants» ossia «richiedenti idonei» in conformità al Financial Services Compensation Scheme (piano di compensazione dei servizi finanziari) del Regno Unito. Il regime fiscale dipende dalla situazione personale di ciascun cliente e può essere soggetto a modifiche in futuro.
STATI UNITI: LA PRESENTE RELAZIONE E LE EVENTUALI COPIE NON POSSONO ASSOLUTAMENTE ESSERE INVIATE, PORTATE O DISTRIBUITE NEGLI STA-
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TI UNITI O A SOGGETTI STATUNITENSI (SECONDO LA DEFINIZIONE DELLA REGULATION S AI SENSI DEL SECURITIES ACT STATUNITENSE DEL 1933 E RELATIVE MODIFICHE).
È proibito riprodurre il presente rapporto, in toto o in parte, senza il permesso
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16C008A_IS
Trends Institutional Monthly, Investitori istituzionali, 05.07.2016
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