IL FUTURO DELLA CONNETTIVITÀ: COME CAMBIERÀ INTERNET
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IL FUTURO DELLA CONNETTIVITÀ: COME CAMBIERÀ INTERNET
IL FUTURO DELLA CONNETTIVITÀ: COME CAMBIERÀ INTERNET NEI PROSSIMI QUINDICI ANNI di Marco Pancotti In collaborazione con Tavola dei contenuti Premessa ......................................................................................................................... 4 1. Internet2 .................................................................................................................... 4 1.1. Applicazioni nell’ambito della ricerca medica ................................................. 6 1.2. I video digitali ................................................................................................ 11 Videoconference e collaborazione remota ........................................................11 La televisione.....................................................................................................13 2. 1.3. L’impatto di Internet2 sull’attività artistica ..................................................... 15 1.4. Le potenzialità di crescita nella banda su cavo ............................................ 17 La distribuzione della connettività ........................................................................... 18 2.1. Il WiMAX come alternativa all’Umts per la connettività telefonica................ 18 3. La centralità del terminale mobile nell’Internet del prossimo decennio................... 21 4. L’impatto dell’evoluzione di Internet sulla piccola e media impresa........................ 23 5. Glossario ................................................................................................................. 24 Pagina 2 di 26 Tavola delle figure Figura 1 - Attuale estensione di Internet2 ........................................................................ 5 Figura 2 - Sviluppo delle capacità di analisi di dettaglio .................................................. 7 Figura 3 - Il dato di dettaglio: un esempio........................................................................ 8 Figura 4 - Ambulanza a banda larga.............................................................................. 10 Figura 5 - Supporto medico via rete............................................................................... 11 Figura 6 - Meeting virtuale a larga banda ...................................................................... 12 Figura 7 - Esperimenti di realtà virtuale ......................................................................... 13 Figura 8 - TV via rete ..................................................................................................... 14 Figura 9 - Formazione musicale via rete........................................................................ 16 Figura 10 - Esempi di UMPC ......................................................................................... 22 Pagina 3 di 26 Premessa Internet è una realtà relativamente recente. Il fenomeno ha inizio circa vent’anni fa, ma il suo ingresso nella vita di tutti noi risale a poco più di dieci anni fa, quando l’utilizzo è uscito dall’ambito accademico e aziendale, e la sua esplosione come fenomeno di massa è ancora più recente. Nonostante la sua giovane età, sono alle porte cambiamenti importanti, potenziamenti che stravolgeranno gli utilizzi verso frontiere oggi solo immaginate. Il dossier si pone l’obiettivo di delineare le evoluzioni prossime venture, con particolare attenzione agli aspetti applicativi, cercando di anticipare le implicazioni anche per la media e piccola impresa. 1. Internet2 Una delle novità che più avrà impatto sulla futura connettività, ma di cui si parla poco, se non altro al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori, è Internet2. Si tratta di un consorzio cha comprende più di 200 università americane e decine di aziende, la cui missione è lo sviluppo e la diffusione di applicazioni e tecnologie di rete che accelerino la creazione dell’Internet di domani. Tra i suoi obiettivi vi sono la creazione di una nuova generazione di applicazioni e il trasferimento delle tecnologie e delle esperienze alla rete Internet vera e propria. Il network attualmente stabilito permette la connettività delle più importanti città americane (vedi immagine sottostante), ove hanno sede le università consorziate in Internet2. Allo stesso tempo è iniziata la collaborazione con centinaia di istituti universitari e centri di ricerca in tutto il mondo, finalizzata alla sperimentazione e allo scambio di conoscenza. Attualmente sono connessi a Internet2 circa 42.000 tra istituti di ricerca, università, aziende ed enti pubblici. Uno dei principali risultati ottenuti dall’impiego delle tecnologie innovative nell’ambito di Internet2 è l’incremento di banda, e quindi di velocità nel trasferimento dei dati. Pagina 4 di 26 Poichè stiamo determinante parlando per di valutare connettività, l’interesse la della banda è sicuramente tecnologia. Per fare un elemento un paragone comprensibile anche ai non tecnici, la banda equivale al diametro dei tubi che portano l’acqua. Più grandi sono i tubi, più acqua è possibile avere in una determinata unità di tempo. Così, nel caso di Internet2, più banda c’è, più dati possono essere scambiati in una unità di tempo. Figura 1 - Attuale estensione di Internet2 Fonte: Level3 La banda attualmente implementata nell’ambito dei backbone (cioè delle linee principali) forniti a Internet2 dalla società americana Level3 è pari a 100GigaBit/ secondo, più di venti volte superiore a quella oggi usata per il traffico internet di tutti noi. Ma la tecnologia di Level3 è tale da poter far crescere nel tempo la banda con investimenti incrementali minimi, senza necessità di grandi investimenti. Per rendere l’idea di cosa significhi poter trasferire i dati alla velocità di 100Gbs basti pensare che in un secondo si potrebbero trasferire da un nodo americano ad una qualunque città Europea 20 film, oppure 5.000 brani musicali, o il contenuto di 10.000 libri, praticamente un’intera biblioteca. La tecnologia Internet2, ovviamente, non si concentra solo sui backbone, ma si preoccupa anche della distribuzione dell’informazione presso tutti i potenziali fruitori, cioè i PC o i terminali mobili di chi si connette. Uno dei progetti complementari, denominato Pagina 5 di 26 100x100, ha la finalità di portare al più presto una connettività da 100Mbs a 100 milioni di abitazioni. Una banda di 100Mbs è quella normalmente disponibile in una rete locale aziendale, e permette di utilizzare dati e applicazioni residenti in un computer di rete come se fossero sul proprio PC. Dato il taglio poco tecnico di questo dossier, non ci si addentrerà nei dettagli delle soluzioni adottate da Internet2 per distribuire la connettività. Basti dire che, anche in questo caso, chi è collegato ad Internet2 può già da oggi attivare connessioni dal proprio PC a 100Mbs (da 20 a 200 volte più veloci rispetto alle connessioni all’internet tradizionale), con la rapida prospettiva di rendere disponibile a chiunque, su internet, collegamenti a 1Gbs1. È ovvio che, se tutta questa banda fosse utilizzata solo per scaricare film e musica, gli unici a trarne un reale beneficio sarebbero gli studi legali americani incaricati dalle Majors di perseguire i pirati informatici. In realtà, la rivoluzione che Internet2 innescherà risiede non tanto nella velocità di connessione, quanto nello sfruttamento del contesto che si creerà grazie all’esistenza di tutta questa banda. La ricerca del consorzio Internet2 si è pertanto dedicata fortemente anche allo sviluppo di applicazioni innovative che permettano ai clienti di sfruttare a pieno la nuova opportunità. 1.1. Applicazioni nell’ambito della ricerca medica Nell’ambito dell’impiego di Internet2 per applicazioni mediche e biologiche sono operativi, al momento, circa 250 istituti di ricerca accademici e privati. Gli ambiti in cui operano sono: • Registrazioni elettroniche di dati medici; • Chirurgia ed assistenza remota; • Utilizzo remoto di strumentazione; • Accesso in tempo reale a immagini remote; 1 Un collegamento alla velocità di 1Gbs, attualmente, è a disposizione solo un un contesto di una veloce rete aziendale o domestica, la cosiddetta intranet. Pagina 6 di 26 • Consultazione di specialisti; • Formazione on-line; • Gestione della conoscenza. Un elemento determinante, per rendersi conto dell’importanza di Internet2 per lo sviluppo della medicina, è la comprensione dell’esistenza del cosiddetto Big Bang dei dati biotecnici. Tanto per cambiare, è l’ennesima manifestazione del fatto che la tecnologia innesca fenomeni ad andamento esponenziale, più volte citati in questa serie di articoli. Ciò che succede in ambito medico è che il volume totale di dati disponibili a livello mondiale, nello scorso decennio, è raddoppiato ogni 18 mesi, mentre negli ultimi anni sta raddoppiando ogni tre mesi. E non si tratta di un fenomeno temporaneo, ma di una tendenza di lungo periodo, legata all’esistenza di metodi di analisi dei dati (tomografia computerizzata, ecografie, analisi del DNA, ecc.) che generano Gigabytes di dati che, nelle mani di un buon chirurgo, possono essere la differenza tra un’operazione di successo ed una morte prematura. La nostra capacità di indagare, tramite strumentazione, nei dettagli dell’anatomia umana si è sviluppata dai primi disegni di Leonardo, alle radiografie, per passare dalle rappresentazione di organi e tessuti fino ad arrivare allo studio delle cellule, delle proteine ed infine alle moderne tecniche di scansione del DNA. Figura 2 - Sviluppo delle capacità di analisi di dettaglio Fonte: Internet2 Sempre più piccolo significa sempre più dati che devono essere conservati, su cui deve essere possibile effettuare ricerche, ma che soprattutto devono essere disponibili al momento del bisogno, ovunque esista la competenza per un utilizzo dei dati stessi a favore del paziente. Pagina 7 di 26 Prendiamo, ad esempio, le esigenze di un medico che deve curare un cervello e che ha bisogno, per farlo, di accedere alle informazioni relative al tessuto cerebrale memorizzate in un computer. Le grandezze con cui si ha a che fare sono i seguenti: • Un cervello ha un volume medio di 1.500 cm cubici; • Una sezione di un mm, utilizzando le attuali tecnologie di Risonanza Magnetica o di Tomografia Computerizzata, genera 15 Megabyte di dati; • Le attuali tecnologie di Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI) permettono di ottenere dei “voxel” di 10 micron, che generano dai 3 ai 5 Terabytes (migliaia di gigabytes) di dati; • Le ricerche in corso tendono a fornire “voxel” di dimensioni di un micron, generando dai 3 ai 5 Petabytes (migliaia di terabytes) di dati. Figura 3 - Il dato di dettaglio: un esempio Considerando che un Terabyte è pari a un milione di Megabyte, il dato che emerge è che utilizzando una linea Internet attuale, in grado di scaricare, supponiamo, a 10 Mbs (per capirci, la banda fornita da un operatore come Fastweb), ci vorrebbero almeno tre milioni di secondi per ricevere l’intera informazione derivante da una Risonanza Magnetica Funzionale su un singolo cervello. E 3 milioni di secondi sono pari a circa 35 giorni di attesa. Se, in condizioni di urenza, il paziente dovesse dipendere da un’analisi così organizzata, non è azzardato supporre che avrebbe scarse probabilità di sopravvivenza. Pagina 8 di 26 Da notare che il problema, se affrontato con l’approccio della “forza bruta”, cioè della sola banda, non trova soluzione neanche in ambito Internet2. L’attuale record di trasferimento punto-a-punto è di 5,6 Gbps, velocità alla quale un’immagine a colori derivata da una Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI) impiegherebbe comunque 10 settimane ad arrivare. Le qualità ed accuratezza dell’informazione aumenterebbe, ma la pazienza di chi è coinvolto sarebbe comunque messa a dura prova. Le tecnologie di compressione dei dati, di parallelismo e di “data mining” possono sicuramente venire in aiuto, ma è un po’ come l’ottocentesca lotta tra il cannone e la corazza. Per quanto alcuni scienziati facciano per rendere sempre più efficiente il trasferimento dei dati, ci saranno sempre altri scienziati che riusciranno a produrre volumi di informazioni in quantità tale da mettere in crisi la tecnologia più avanzata. Uno dei progetti a cui il consorzio Internet2 sta lavorando in ambito medico è quello di una nuova ambulanza, concepita per essere non solo un mezzo di trasporto ma un vero centro di cura abilitato da tecnologia avanzata. L’idea è che il personale sull’ambulanza possa aprire una connessione a banda larga mobile con l’ospedale, dove, via Internet2, i dati critici relativi al paziente possono essere rapidamente acquisiti dalle banche dati dove sono memorizzati per essere qundi analizzati. Il personale medico sull’ambulanza potrebbe essere quindi assistito dai chirurghi presenti in ospedale, i quali possono accedere ad informazioni altrimenti indisponibili. Pagina 9 di 26 Figura 4 - Ambulanza a banda larga Fonte: Internet2 Ma l’applicazione più interessante è quella legata alla consultazione remota. Utilizzando la tecnologia DVTS (Digital Video Transport System) e una banda di “soli” 30Mbs, un medico specialista di un ospedale può assistere un collega senza spostarsi, potendo contare su immagini ad altissima definizione e con la qualità di rappresentazione paragonabile a quella di un normale filmato. In una dimostrazione effettuata nel 2005, due medici partecipanti ad una convention hanno assistito, via Internet2, un collega in sala operatoria in un’altra città. Questa possibilità permetterà una razionalizzazione dei sistemi sanitari, in quanto si potranno sfruttare competenze specialistiche rare senza necessità di duplicarle o di spostarle. A muoversi saranno le informazioni, sotto forma di suoni, immagini e numeri, e non le persone. L’importanza di questa opportunità è ovviamente inestimabile quando l’azione medica deve essere realizzata in un contesto difficile, come una zona periferica o, addirittura, un paese in via di sviluppo, dove la disponibilità di medici con determinate specializzazioni è scarsa se non inesistente. Pagina 10 di 26 Figura 5 - Supporto medico via rete Fonte: Internet2 1.2. I video digitali I video digitali rappresentano, allo stesso tempo, l’uso a più alta potenzialità di sviluppo di Internet2 e l’area applicativa che può ricevere i maggiori benefici dalla banda messa a disposizione. Le applicazioni video che potranno essere appoggiate a Internet2 vanno dalla video-conferenza alla ricezione di contenuti on-demand, fino al controllo remoto di microscopi o di altra strumentazione. Esiste un’iniziativa specificatamente dedicata a quest’area applicativa (Internet2 Digital Video), avente lo scopo di sviluppare nuove capacità da mettere a disposizione della comunità dedicata alla ricerca in quest’ambito. Videoconference e collaborazione remota Una delle applicazioni che dovrebbe diffondersi, inizialmente nell’ambito della formazione e, successivamente, anche nell’ambito privato, è quella della videoconferenza e della collaborazione remota. Il sistema denominato Virtual Rooms Videoconferencing System (VRVS) fornisce un servizio di videoconferenza e un ambiente collaborativo di dimensioni mondiali a favore delle comunità dedicate alla ricerca e alla formazione. VRVS usa Internet2 e circa 4.000 Pagina 11 di 26 server sparsi in 50 paesi del mondo. Ogni mese vengono gestire circa 100 sessioni di lavoro che coinvolgono centinaia di persone sparse nel mondo. Figura 6 - Meeting virtuale a larga banda Fonte: Internet2 La teleconferenza è un tipo di applicazione presente da anni sul mercato. Già nei primi anni ‘90 le società di telefonia hanno dotato le aziende che ne hanno fatto richiesta di apparati in grado di sfruttare le linee ISDN per connettere tra loro diversi uffici. Ma i limiti di questo approccio sono evidenti: la connettività è possibile solo tra luoghi dotati di apparati tecnologicamente compatibili tra loro, e ogni connessione comporta costi telefonici abbastanza elevati. La teleconnessione via Internet, che ognuno di noi può provare semplicemente utilizzando programmi come Skype o NetMeeting, risente pesantemente dell’attuale limitazione di banda. L’immagine viene scambiata in modo molto frammentato, con evidente “effetto burattino” appena ci si muove davanti alla web-cam. E si parla, comunque, di connessioni tra un massimo di due o tre persone, altrimenti le performance decadono in modo intollerabile. Internet2, grazie alla larghezza della sua banda, porterà al superamento di questi limiti, permettendo un uso generalizzato di questa applicazione in diversi ambiti e il nascere di Pagina 12 di 26 una nuova industria, quella dei dispositivi di realtà virtuale in grado di rendere via via sempre più realistici gli incontri via rete. Un esempio delle possibilità che si possono aprire è dato dall’immagine sottostante, in cui si vede il risultato di un esperimento di Tele-Immersion, una tecnologia che stanno sperimentando le università del North Carolina e della Pennsylvania. Figura 7 - Esperimenti di realtà virtuale Fonte: Internet2 Il progetto Tele-Immersion sta cercando il modo migliore per riunire partecipanti geograficamente distanti tra loro in una realistica rappresentazione tridimensionale dell’ambiente reale. Gli autori del progetto immaginano un “Ufficio del Futuro” dove le tecnologie informatiche sono utilizzate per catturare un modello dinamico realistico di un ufficio (compresi muri, mobili, oggetti e persone) per poi ricrearne una rappresentazione virtuale a distanza. La televisione Naturalmente la disponibilità di una banda da centinaia di Gbytes non potrà non avere impatto sulla TV. Al momento, Internet ha dato prova di non poter sostituire la televisione tradizionale quando milioni di utenti vogliono accedere alla stessa informazione. Un esempio eclatante dell’inadeguatezza dell’attuale rete è stato quanto avvenuto l’11 Settembre 2001, quando la rete è collassata rapidamente per l’elevato numero di accessi alla ricerca di informazioni sul crollo delle Twin Towers, mentre la TV Pagina 13 di 26 poteva continuare tranquillamente il proprio lavoro in quanto, per una tecnologia basata sulla diffusione di onde radio, è del tutto indifferente che in ascolto vi siano poche decine o centinaia di milioni di persone. La disponibilità di una banda di venti volte superiore (ed è solo l’inizio) permetterà di ipotizzare seriamente l’uso di Internet come canale primario di broadcasting di contenuti fruibili in senso televisivo (cioè in modo sostanzialmente passivo). Figura 8 - TV via rete Fonte: Internet2 La stazione TV dell’Università del Wisconsin sta trasmettendo sulla rete Internet2 dei video richiesti “on-demand” dagli utenti, insieme a trasmissioni di tipo formativo che prevedono l’interazione da parte dell’utente. Il video on-demand è un’esperienza che già possono fare gli utenti di operatori che forniscono soluzioni basati sulla fibra ottica o i clienti di determinati fornitori di connettività ADSL, ma qui si tratta di un cambiamento radicale del modello di business. Il video non è più fornito da uno specifico operatore (che quindi lo può addebitare in bolletta al cliente) ma è fornito in modo libero, come una TV commerciale che trasmette uno spettacolo contando su introiti derivanti dalla pubblicità o dal finanziamento pubblico, e non da un abbonamento a pagamento veicolato tramite una specifica connessione. Pagina 14 di 26 Dato il basso costo di una soluzione di questo tipo (non sono necessarie licenze, satelliti o cavi di proprietà per la diffusione dei contenuti) è plausibile che avvenga per la TV ciò che trent’anni fa è avvenuto per la radio: la nascita di TV a basso costo con contenuti specialistici e mirati a nicchie geografiche o socio-culturali specifiche. 1.3. L’impatto di Internet2 sull’attività artistica Il mondo dell’arte ha sempre avuto, nei confronti della tecnologia, rapporti contradditori. Mentre la gran parte degli artisti tende a rifuggire la tecnologia, considerandola, nei migliori dei casi, uno strumento per la falsificazione delle capacità espressive reali dell’artista, una minoranza sperimenta e adotta alcune soluzioni, fino a farne diventare normale la presenza all’interno della loro produzione artistica. Del resto, a ben pensarci, alcune forme d’arte, come il cinematografo o la stessa letteratura popolare, sono figlie dirette della tecnologia su cui si appoggiano. Prima dell’avvento della tecnologia (rispettivamente il proiettore e la stampa) erano semplicemente inesistenti. L’arte si nutre di immagini e suoni, per cui ha un bisogno drammatico di banda. Per questo, sino ad ora, ha trovato come alleati migliori la TV, il cinema e la carta stampata, lasciando ad Internet un ruolo marginale. Internet2 introdurrà potenzialità che potranno aprire la strada a sperimentazioni sino ad ora impossibili. Uno dei primi campi che potranno sfruttare queste novità è la musica, soprattutto nell’ambito dell’insegnamento. Usando strumenti di videoconferenza appoggiati sulla banda disponibile da Internet2 è già stato possibile, per degli studenti dell’Oklahoma, interagire in tempo reale con insegnanti localizzati in città molto distanti. La qualità del suono riprodotta e l’affidabilità della connessione era tale da non comportare problemi nella gestione delle sfumature che, ad un certo livello, sono l’essenza dell’insegnamento stesso. Pagina 15 di 26 Figura 9 - Formazione musicale via rete Fonte: Internet2 Naturalmente queste lezioni possono essere contemporaneamente fruite da diversi allievi, sparsi in diverse città, rendendo possibili “stage” formativi che, altrimenti, avrebbero costi ben diversi. Una delle critiche che i puristi hanno sempre fatto alla musica digitale è che la pratica della compressione (ad esempio in formato MP3) toglie armoniche e dettagli acustici a cui il vero appassionato non vuole rinunciare. La compressione si è resa necessaria, in passato, per rendere praticabile il trasferimento di musica tramite Internet. Un formato compresso riduce drasticamente le dimensioni di un brano musicale digitalizzato, garantendone la possibilità di un download in pochi minuti anche con connessioni lente. Anche a questo problema Internet2 può dare una risposta. Una “radio su Internet” di nome KEXP, ad esempio, trasmette da Seattle musica non compressa ogni giorno, 24 ore su 24. Il rate adottato è di 1.4 Mbs, dalle 10 alle 20 volte superiore a quello normalmente utilizzato dai file MP3, che permette un’esperienza considerabile equivalente ad un ascolto dal vivo. Pagina 16 di 26 1.4. Le potenzialità di crescita nella banda su cavo La diffusione della connettività basata su Internet2 non sarà immediata. Vi sono forti investimenti fatti su altre infrastrutture di rete che verranno difesi, per cui il passaggio dalla rete attuale a quella di seconda generazione avverrà durante il prossimo decennio. Naturalmente i limiti nella banda che è possibile mettere a disposizione sono ben lungi dall’essere toccati. Mentre sarà in corso la diffusione capillare di Internet2, la ricerca arriverà a testare il limite dei 100 Gbs, cioè del Tbs (Terabit per second), che sarà probabilmente l’unità di riferimento per gli obiettivi infrastrutturali e applicativi del prossimo decennio. Reti in grado di fornire banda da un Tbs permetteranno di diffondere connettività da un Gbs (Gigabit per second), circa 1000 volte superiore a quella oggi commercializzata dai fornitori di connettività ADSL. Naturalmente i limiti di questa crescita non sono al momento prevedibili. Esaminando la storia di questi ultimi vent’anni possiamo affermare che la disponibilità di banda “al consumo” cresce di circa 10 volte ogni 5 anni. Se nel 2006 è normale discutere di connettività casalinga a 10 Mbs, solo 5 anni fa si parlava a stento di 1Mbs (più comunemente di 640kbs) e dieci anni fa di connettività ISDN a 128kbs. Cinque anni prima, nei primi anni 90, venivano messe a disposizione le prime connessioni dial-up a 9kbs, dopo anni in cui alcuni entusiasti, come ad esempio chi scrive, si sono arrangiati con 1,2 kbs, ricevendo e inviando, normalmente, semplici testi che comunque richiedevano interminabili connessioni telefoniche. Se il trend proseguirà, e non vi è motivo per credere che debba interrompersi, almeno per i prossimi 15 anni, avremo i 100 Mbs all’inizio del secondo decennio, un Gbs a metà del secondo decennio ed i 10Gbs alla fine del prossimo decennio, cioè approssimativamente tra quindici anni. Una banda così elevata disponibile nelle case permetterà applicazioni che, al momento, non sono neanche in sperimentazione. La realtà virtuale ipotizzata in alcuni film di fantascienza sarà alla portata dell’esperienza di chiunque e l’impatto su diverse industrie, tra cui, per prima, l’industria dello spettacolo e dell’intrattenimento sarà sicuramente devastante. Del resto le recenti discussioni su quali devono essere le strategie ottimali per Telecom Italia dimostrano come vi sia consapevolezza, anche nell’ambito del management dei grandi operatori di telecomunicazioni, che la partita che si sta per giocare nell’ambito della distribuzioni di contenuti tramite Internet è di vitale importanza per il futuro di aziende che, al momento, si direbbero estranee a quel tipo di business. L’importante è comprendere che anche nell’ambito della connettività vale il principio che la tecnologia si muove secondo curve esponenziali, concetto più volte evidenziato in Pagina 17 di 26 questa serie di dossier. Pensare in termini esponenziali è difficile, in quanto siamo tutti portati a guardare indietro nel tempo e a convincerci che il progresso da attendersi sia una proiezione lineare del progresso fino a quel momento realizzatosi. Ma un andamento esponenziale ha caratteristiche esplosive, e le conseguenze che implica devono essere comprese con grande anticipo se se ne vuole sfruttare le opportunità di business. 2. La distribuzione della connettività La progressiva disponibilità di banda sui grandi backbone non sarà l’unico elemento di novità del prossimo decennio, in quanto verrà accompagnato da un progressivo aumento della disponibilità diffusa della connettività. Per tutti gli anni ‘90 la connessione ad Internet era quasi esclusivamente un’opportunità propria del mondo del lavoro. A partire dal decennio in corso il fenomeno si è diffuso nelle case fino all’attuale copertura che tale per cui oggi più del 90% della popolazione può connettersi ad una linea ADSL. Ma la vera sfida è quella dell’always on, cioè della possibilità di rimanere costantemente connessi, in ogni momento della giornata, con una banda abbastanza larga da poter fruire di significativi servizi a valore aggiunto. 2.1. Il WiMAX come alternativa all’Umts per la connettività telefonica Uno dei fenomeni che potrà avere, sin dal prossimo anno, un impatto significativo in quest’ambito, è la diffusione della tecnologia WiMAX. Il WiMAX, acronimo di Worldwide Interoperability for Microwave Access, è un complemento alle reti wireless (denominate Wi-Fi) che permette di costruire reti senza fili con distanze raggiungibili di svariati chilometri. Una rete WiMAX è più veloce di una rete Wi-Fi ed ha maggiore portata. I primi prodotti saranno indirizzati ai network service provider e alle aziende, non ai consumatori. Il WiMAX ha un potenziale tale da consentire di allargare a molti milioni gli accessi ad Internet senza fili, di basso costo e di facile attuazione. I proponenti affermano che la copertura senza fili di WiMAX si misurerà in km quadrati, mentre la copertura Wi-Fi viene misurata in metri quadrati. Secondo questi promotori una stazione base WiMAX potrebbe irraggiare connessioni Internet ad alta velocità verso abitazioni e aziende per un raggio di 50 km (31 miglia); queste stazioni di base alla fine copriranno intere aree metropolitane, collocando ciascuna area entro una Pagina 18 di 26 WMAN (Wireless Metropolitan Area Network) e consentendo che all'interno di questa si realizzi una vera mobilità senza fili; questa prospettiva si contrappone a quella dell'hotspot hopping richiesto da Wi-Fi. I proponenti sperano che questa tecnologia nel giro di pochi anni venga adottata anche per i computer portatili e per i PDA. Dall’ottobre 2005 è possibile anche in Italia sperimentare lo standard WiMAX mobile (IEEE 802.16e) che permetterà sia un miglior passaggio di un terminale da una stazione base a un’altra senza perdita di connessione, sia il roaming tra un operatore e un altro, come avviene oggi con i telefonini. In pratica si stanno sviluppando i primi mattoni per una connettività senza soluzione di continuità che i nostri device potranno fruire dal momento della loro accensione fino al loro spegnimento, senza necessità di preoccuparsi di attaccarsi a cavi o di attivare specifiche connessioni senza fili. Siamo solo all’inizio di questo fenomeno, ma le previsioni sono incoraggianti. Secondo Bettina Tratz-Ryan, research director Gartner, alla fine del 2006 saranno stati spesi, nel mondo, 156 milioni di dollari in apparati WiMAX, ma il boom ci sarà dal 2007, quando si toccherà il miliardo di dollari, grazie all'arrivo delle prime schede che permetteranno una connessione nomadica semi-mobile. Gli utenti passeranno dai 3,6 milioni del 2007 agli 84,8 nel 2012. Sarà con l'arrivo del WiMAX semimobile e, dal 2008, completamente mobile, che il mercato conoscerà il boom vero e proprio. Secondo Jupiter Research, gli utenti WiMAX mobile saliranno dagli 1,7 milioni del 2007 ai 21 del 2012. Quelli del WiMAX fisso passeranno, invece, dagli 1,3 del 2006 agli 8,5 milioni del 2011. Il mercato globale del WiMAX passerà dai 597 milioni di dollari del 2006 agli 1,4 miliardi di dollari del 2011. Le spese degli operatori mobili che useranno il WiMAX come blackhauling al posto della fibra ottica cresceranno da 323 milioni di dollari nel 2006 ai 2,6 miliardi di dollari nel 2011. Che si chiami WiMAX o con un altro modo, è evidente che entro la fine del prossimo decennio sarà del tutto normale poter contare su una connettività mobile ad una banda di almeno 100Mbs (contro i probabili 10 Gbs della connettività via cavo), equivalente a quella oggi ottenibile in un contesto di rete fissa aziendale. Del resto anche la tecnologia Umts, utilizzata oggi da circa 16 milioni di utenti, non sta a guardare, e si muove verso la soluzione HSDPA2. 2 HSDPA è l'acronimo di High Speed Downlink Packet Access, e costituisce una tecnologia superiore alla attuale UMTS che permette di ampliare la larghezza di banda nelle attuali reti raggiungendo velocità massima teorica di 18 Mbs (di difficile raggiungimento a detta degli stessi propositori Pagina 19 di 26 Rispetto a WiMAX, per cui devono essere installati nuovi apparati di trasmissione, HSDPA può affiancare e sostituire l’UMTS, sfruttandone gli attuali siti dove sono collocate le antenne senza dover ottenere nuove autorizzazioni e licenze. Vi sono quindi buone probabilità che l’offerta HSDPA sia più rapida nel diffondersi in quanto favorita da minori barriere di ingresso. Sarebbe sbagliato vedere l'HSDPA come un semplice potenziamento dell'Umts. In realtà costituisce una svolta che ci potrebbe dare, finalmente, la prima forma di "vera" banda larga mobile. Vera perchè quella dell'Umts, 384 Kbps in download, 64 Kbps in upload e una forte latenza, non può considerarsi tale, cioè non lontanamente paragonabile a un'ADSL. Soprattutto i limiti dell'Umts sono nella latenza e nella banda di upload. L'HSDPA invece è già a 1,8 Mbps in download e 384 Kbps in upload: in teoria, molto meglio di tante Adsl ora sul mercato. Entro fine anno far il salto a 3,6 Mbps in download (per arrivare a 10 Mbps nel 2007 e a 14 Mbps nel 2008). Ha inoltre una latenza più bassa rispetto all'Umts. Infine, essendo più potente dell'Umts, la banda sull'HSDPA ha costi industriali più bassi, quindi anche quelli al pubblico sono destinati a calare. L'insieme di questi vantaggi apre la frontiera delle prime applicazioni davvero in banda larga su cellulare: VoIP, un certo tipo di file sharing (di foto, per esempio), instant messaging, la TV interattiva. Anche l'utilizzo dell'HSDPA da casa, in alternativa all'Umts: non a caso soltanto ora Vodafone comincia a proporre questa soluzione, basata su nuovi modem Usb banda larga mobile, adatti a un uso non solo in mobilità ma anche da postazione fissa (su desktop). Interessante è osservare come l’evoluzione delle tecnologie stia creando un contesto competitivo sempre più complicato. La programmazione TV può essere veicolata da Internet via cavo o via stazione mobile, mentre il telefono mobile può, grazie al VoIP, contenere enormemente i costi connessi con la comunicazione a lunga distanza (tipo quella internazionale). La comunicazione a “voce” può infatti essere limitata ad una tratta molto breve, e quindi a un costo molto contenuto, mentre il resto della comunicazione può essere affidato ad Internet, che la veicola in modo gratuito fino al destinatario. E altrettanto interessante è notare come i detentori del controllo della diffusione della tecnologia Internet, che al momento sono sostanzialmente gli operatori telefonici, stiano ponendo le premesse per la scomparsa della fonte principale dei loro attuali ricavi, derivanti essenzialmente dal traffico voce. Pagina 20 di 26 3. La centralità del terminale mobile nell’Internet del prossimo decennio Il quadro che emerge dalla precedente analisi è che entro la fine del 2020 ognuno di noi sarà costantemente connesso con banda di due ordini di grandezza superiore a quella su cui oggi possiamo contare e ad un costo tale da poterci permettere l’ “always on” così come oggi ci possiamo permettere di pagare l’abbonamento alla televisione o la benzina dell’auto. Determinante sarà l’evoluzione dei terminali mobili, i quali, come già osservato in un precedente dossier, stanno cambiando. Dopo un periodo in cui i telefoni portatili si sono rimpiccioliti e alleggeriti all’inverosimile, si sta assistendo ad un fenomeno di arricchimento del contenuto del telefonino che ne amplia allo stesso tempo le funzioni e le dimensioni. Oggi si può acquistare con poche centinaia di Euro un apparato che può fungere, allo stesso tempo, da televisione, da macchina fotografica digitale, da piccolo computer e da telefono. Questo tipo di apparato ha sostanzialmente due possibili progenitori. Il primo è il telefono, e in questo caso abbiamo forme da telefono un po’ più allungato e allargato, con un video più esteso e più colorato, una tastiera tipicamente telefonica e qualche tasto di navigazione evoluto. Oppure ha come progenitore il PDA. In questo caso abbiamo forme ancora più grandi, una tastiera con lettere, come quelle di un computer, e dispositivi di navigazione come joystick o penne da usare in associazione con uno schermo touch-screen. Nel frattempo il mondo del PC sta facendo nascere un nuovo segmento, a metà tra il PDA ed il PC, che è stato chiamato UMPC (Ultra-mobile PC). Si tratta di apparati con capacità da PC generico (con supporto pieno al software utilizzabile su qualsiasi PC) ma con processore poco potente, schermo piccolo, grande autonomia e pochissimo peso. Naturalmente ognuno di questi UMPC è dotato di connettività Wi-Fi per cui, in un contesto di rete aziendale o casalinga, possono facilmente svolgere funzioni di telefono (VoIP) o di terminale Internet. Pagina 21 di 26 Figura 10 - Esempi di UMPC Microsoft stessa sta lanciando questa nuova famiglia di prodotti che costituiscono l’ossatura della sua futura offerta di supporto alla mobilità. A differenza degli SmartPhone, sono degli strumenti duttili e potenti, dotati di dischi da 40 Gb, visori da 7 pollici con 800 pixel di larghezza, schede Ethernet e porte USB. Utilizzabili quindi, sia pure con qualche sacrificio, come normali PC, ma molto più maneggevoli e leggeri. Si parla di 800 grammi dei dispositivi attuali con la prospettiva di scendere rapidamente a 400 e poi a 200 grammi. Qualunque sia la scelta che il singolo individuo farà circa la sua connettività, è evidente che l’offerta sta comunque cercando di far fronte ad una domanda attesa di mobilità nettamente superiore a quella attuale. Se il tipico utente di un telefonino degli anni ‘90 si aspettava solo di poter telefonare, oggi è normale che chieda di poter leggere e inviare la propria posta elettronica, di poter navigare su normali siti Internet, di poter produrre e inviare immagini e, da qualche tempo, di poter vedere la TV. Questa tendenza è destinata a rafforzarsi, sempre di più, e sarà la nota di fondo di tutta l’evoluzione Internet del prossimo decennio. Pagina 22 di 26 4. L’impatto dell’evoluzione di Internet sulla piccola e media impresa Le considerazioni sopra esposte comportano la necessità, da parte della piccola e media azienda, di costruire profili di offerta che tengano conto di una realtà di connettività in fase di esplosione esponenziale sia in termini di potenza che in termini di diffusione e disponibilità. Chiunque faccia prodotti destinati al consumatore finale deve quindi chiedersi se vi sono spazi per introdurre funzioni dipendenti dalla rete che possano aggiungere valore al prodotto. In caso affermativo è bene che questa funzionalità sia introdotta al più presto, in quanto i tempi in cui la rete sarà raggiungibile da qualunque utenza, fissa e mobile, sono di pochi anni, e non di decenni. È poi opportuno pensare al supporto alla mobilità come fattore strategico determinante del profilo di offerta di beni e servizi. Quando un prodotto è fruibile in modo mobile, è bene riflettere sul fatto che nel giro di pochi anni sarà del tutto normale contare su una connettività mobile a larga banda, sfruttabile per applicazioni di qualunque natura. Inoltre, chi lavora nell’ambito dell’intrattenimento e dello spettacolo, può cominciare a riflettere sulle possibilità che la disponibilità di banda gli offrirà nel giro di pochissimi anni. Nuovi prodotti e nuovi mercati sono destinati a nascere, e, come sempre, i più svelti a cogliere le occasioni sono quelli che hanno poi più probabilità di successo. Pagina 23 di 26 5. Glossario Backbone Una backbone (dall'inglese "spina dorsale"; in italiano semplicemente dorsale) è un collegamento ad alta velocità e capacità tra due server di smistamento informazioni. I backbone sono normalmente posti a collegare server molto potenti ma molto lontani tra loro, e supportano lo scambio di grandi volumi di dati a grande distanza. Data mining Il data mining (letteralmente: estrazione da una miniera di dati) è l'estrazione di informazione utile, eseguita in modo automatico o semiautomatico, da grandi quantità di dati. Questo tipo di attività è cruciale in molti ambiti della ricerca scientifica. fMRI Functional magnetic resonance imaging è l’uso della risonanza magnetica per misurare la risposta emodinamica correlata all’attività neurale nel cervello e nella colonna vertebrale. Costituisce una delle forme più recenti di neuroimmagine. Hopping Tecnica trasmissiva (letteralmente saltellamento ) che permette a più utenti di condividere lo stesso set di frequenze cambiando automaticamente la frequenza di trasmissione secondo una legge predefinita (detta legge di hopping) e variando la frequenza iniziale (MAIO) centinaia di volte al secondo Terabyte e petabyte Unità di misura delle pari rispettivamente ad un milione di miliardi di bytes e a mille miliardi di byte. Voxel Un voxel è un elemento di volume che rappresenta un valore di intensità di segnale o di colore in uno spazio tridimensionale, analogamente al pixel che rappresenta un Pagina 24 di 26 dato di un'immagine bidimensionale. I voxel vengono spesso usati come elemento base per la visualizzazione e l'analisi di dati medici e scientifici. Pagina 25 di 26 Documento reperibile, assieme ad altre monografie, nella sezione Dossier del sito http://www.sanpaoloimprese.com/ Documento pubblicato su licenza MATE s.r.l. Pagina 26 di 26