Un`Isola in Festival - Teatro Lirico di Cagliari
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Un`Isola in Festival - Teatro Lirico di Cagliari
Un’Isola in Festival domenica 16 dicembre 2007 ingresso libero Alghero, Palazzo dei Congressi, ore 11 Concerto da camera violino Anna Tifu pianoforte Giulio Biddau Ludwig van Beethoven Sonata per violino e pianoforte in do minore n. 7 op. 30 César Frank Sonata per violino e pianoforte in la maggiore Robert Schumann Fantasia per violino e pianoforte progetto artistico Festival Spaziomusica Alghero, Palazzo dei Congressi, ore 17 Jan Lundgren piano solo Wishing a Swedish Christmas progetto artistico Associazione culturale Time in Jazz Con la scelta del pianista svedese Jan Lundgren, Time in Jazz vuole dar voce in Sardegna, luogo che mai prima d'ora aveva ospitato questo musicista, ad un modo originale e profondo di studiare e fare ricerca sulla musica. Questo progetto incarna un esperimento nel campo della musica tradizionale alla ricerca di un intreccio interessante e fertile tra sound popolare e jazz, contestualizzato in un periodo, come quello natalizio, particolarmente importante e ricco, soprattutto in Sardegna, di musiche e costumi peculiari. Alghero, Teatro Civico, ore 20.30 Tra passi e sassi - Omaggio alla danza sarda con Ornella D’Agostino e Luca Nulchis regia Ornella D’Agostino composizione musicale Luca Nulchis immagini Ornella D’Agostino, Maryse Gautier, Fausto Marci, Alessandro Melis, Luca Nulchis luci Loïc Hamelin scenografia Elisabetta Saiu allestimenti tecnici Valerio Contini, Corrado Loi progetto artistico associazione Carovana S.M.I. La Sardegna conserva ancora forme espressive arcaiche, che convivono, senza modificarsi profondamente, con i riti contemporanei. Alcuni elementi si sono estinti, non sempre spontaneamente, altri sono rimasti come “reperti archeologici”, lontane memorie di un mondo diverso. Colmare quel vuoto sembrerebbe un tentativo vano, che ci muove incessantemente in un andirivieni. Anche se da tempo, i sardi hanno attraversato il mare, per incontrare, mischiarsi, fluire in altre culture, la “sardità” resiste con la sua danza di pietra alla permeabilità di quel mare che la circonda. E ancora, noi, maldestramente proviamo a riagganciare i fili. (testo di Ornella D’Agostino tratto dallo spettacolo) 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT Tra passi e sassi è una versione teatrale della ricerca antropologica sui balli etnici della Sardegna, come altre nel Mediterraneo, che Ornella D’Agostino porta avanti da alcuni anni, in collaborazione con Luca Nulchis e Alessandro Melis. Come esporre i risultati della ricerca evitando soluzioni folkloristiche? Lo spettacolo si propone come una delle risposte possibili, interrogandosi sui rapporti culturali ed estetici tra contemporaneità e tradizione. Mamoiada, Palazzetto dello sport, ore 20.30 NielSa componenti Stefano Cherchi (vocals), Francesco Locci (guitar&backvocals), Angelo Parodo (bass), Matteo "Kazakistan" Flumini (drums) progetto artistico Vox Day Nielsa non esiste. E neppure Carloforte, l'isola in cui Nielsa vede nascere le sue canzoni, esiste. Se la cercate su una carta, la troverete di certo, un puntino a sud-ovest della Sardegna. Se poteste avvicinarvi ancora un po', vedreste persino le sue vecchie case tormentate dal maestrale, i suoi sentieri e le sue barche; e scorgereste Nielsa, la chitarra in mano, i capelli sugli occhi e la voce che si confonde col vento... Vedreste molto più di un puntino, insomma. Non è un caso che Fabrizio De André, che di fermarsi in superficie non era capace, pose la sua attenzione per lo studio del genovese antico proprio su Carloforte, un tempo colonia della Repubblica di Genova, capace di mantenere intatto quel patrimonio linguistico fino ad oggi (come non è un caso che Nielsa - dopo aver vinto appunto il Premio De André nel 2005 - abbia deciso di rendergli onore, reinterpretando Inverno, uno dei suoi pezzi più emozionanti e bui). Per chi però non lo sentirà cantare, o più semplicemente per chi non ha mai tempo di fermarsi a osservare ed ascoltare, Nielsa, proprio come la sua terra, non esiste. Non ancora, almeno. Si è lavorato per ricreare un ambiente sonoro che potesse sostituirsi ai venti e al mare di Carloforte, primo naturale scenario del canto di Nielsa. Il risultato, in breve, è Le rose di addio, 11 brani in-auditi prodotti da Otorecords. Un esordio che lascerà sicuramente il segno, una vocalità così seducente e affascinante che l'unico modo per non innamorarsene è tapparsi le orecchie. E far finta che non esista. Villanovafranca, Monte Granatico, ore 18.30 Suono di pietra - Concerto di musica e poesia civile sarda di Mario Faticoni con Mario Faticoni e Rita Atzeri pianoforte e strumenti Alessandro Olla testi Romano Ruiu, Benvenuto Lobina, Antonio Sini, Giovanni Dettori, Francesco Masala musiche originali Alessandro Olla progetto artistico il crogiuolo Suono di pietra si propone come un percorso attraverso la poesia civile sarda, in lingua italiana: Romano Ruiu, Benvenuto Lobina, Antonio Sini, Giovanni Dettori, Francesco Masala. La Sardegna è osservata e raccontata in tutte le sue realtà e contraddizioni, attraverso le lenti del linguaggio poetico, come una terra che soffre che urla la sua perenne emigrazione che guarda le nuvole e le vede sempre piene di tristezza. 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT Sono materiali poetici che riassumono la vita sarda di ieri e di oggi: la disgregazione economica e sociale, la disgregazione culturale, la solitudine e la frustrazione antica dei sardi e in particolare delle donne, il ripiegamento dei vinti e l'attesa della morte. (testo di Mario Faticoni) Mandas, Convento di San Francesco, ore 21 Suono di pietra - Concerto di musica e poesia civile sarda di Mario Faticoni con Mario Faticoni e Rita Atzeri pianoforte e strumenti Alessandro Olla testi Romano Ruiu, Benvenuto Lobina, Antonio Sini, Giovanni Dettori, Francesco Masala musiche originali Alessandro Olla progetto artistico il crogiuolo Suono di pietra si propone come un percorso attraverso la poesia civile sarda, in lingua italiana: Romano Ruiu, Benvenuto Lobina, Antonio Sini, Giovanni Dettori, Francesco Masala. La Sardegna è osservata e raccontata in tutte le sue realtà e contraddizioni, attraverso le lenti del linguaggio poetico, come una terra che soffre che urla la sua perenne emigrazione che guarda le nuvole e le vede sempre piene di tristezza. Sono materiali poetici che riassumono la vita sarda di ieri e di oggi: la disgregazione economica e sociale, la disgregazione culturale, la solitudine e la frustrazione antica dei sardi e in particolare delle donne, il ripiegamento dei vinti e l'attesa della morte. (testo di Mario Faticoni) Nuoro, Teatro Eliseo, ore 20.30 Arcipelaghi dal romanzo di Maria Giacobbe adattamento teatrale Alessandro Lay, Pierpaolo Piludu collaborazione alla drammaturgia Alessandro Mascia con Alessandro Mascia, Pierpaolo Piludu disegno luci, illuminotecnica Giovanni Schirru suono Giampietro Guttuso scene Mario Madeddu, Marilena Pittiu regia Alessandro Lay progetto artistico cada die teatro Tratto da un romanzo che propone una Sardegna vera, non da cartolina, priva di tutti quei luoghi comuni che troppo spesso falsano totalmente l’immagine della nostra terra. Giosuè, un bambino, viene ucciso perché ha visto troppo; nessuno sa chi è stato. Tre mesi dopo, la notte di S. Antonio “la notte dei fuochi”, un uomo viene freddato con un colpo di pistola. La mattina successiva, il fratello gemello di Giosuè, Oreste, si presenta lacero e bagnato fradicio a casa dei Rudas, amici di famiglia che vivono in un paese a parecchi chilometri dal suo. Cos’è successo? Quella che subito immaginiamo è la verità? Applicare la legge, punire, equivale sempre a riparare all’errore? Qual’è il vero significato di ‘giustizia’? 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT Scano Montiferru, Teatro Comunale, ore 20.30 Il bell'indifferente di Jean Cocteau regia, scene, costumi Marco Nateri con Marta Proietti Orzella, Giovanni Andrea Oppo video Andrea lotta progetto artistico Cooperativa Sirio Sardegna Teatro Breve monologo scritto dal poeta nel 1940 per Edith Piaf e rappresentato a Parigi al Théâtre des Bouffes-Parisiens. In una camera d'albergo una donna attende il suo amante. Arriva, non parla e si nasconde dietro un giornale. La donna minaccia di uccidersi: è l'assenza totale di Emile. Così si chiama l'uomo, rappresentato esclusivamente attraverso ombre e ricordi che rendono ancora più agghiacciante la condizione della nostra protagonista. In un tappeto sonoro affiorano le musiche di Francis Poulenc, anch'esse ricordo di un concerto e di un luogo dove incontrò il suo Emile. Tempio, Teatro del Carmine, ore 20.30 Dark Project pianoforte Francesca Deriu percussioni Andrea Bini live electronics Fabrizio Casti audio-video Michele Casanova, Marcello Cualbu musiche Franco Oppo, Fabrizio Casti, Marcello Pusceddu, A. Doro progetto artistico Festival Spaziomusica 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT Un’Isola in Festival lunedì 17 dicembre 2007, ore 20.30 ingresso libero Barumini, Teatro Comunale Pinocchio e i bulli con Serafino Puncioni testo e regia Susanna Mameli progetto artistico Associazione Culturale Anfiteatro Sud (www.anfiteatrosud.com) nuova produzione 2007 Spettacolo, generalmente indirizzato alle scuole elementari e medie, per imparare a distinguere i bulli (balentes) di turno e smontarli pezzo a pezzo, rendendoli, così, inoffensivi. Cagliari, Auditorium del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” Jan Lundgren piano solo Wishing a Swedish Christmas progetto artistico Associazione culturale Time in Jazz Con la scelta del pianista svedese Jan Lundgren, Time in Jazz vuole dar voce in Sardegna, luogo che mai prima d'ora aveva ospitato questo musicista, ad un modo originale e profondo di studiare e fare ricerca sulla musica. Questo progetto incarna un esperimento nel campo della musica tradizionale alla ricerca di un intreccio interessante e fertile tra sound popolare e jazz, contestualizzato in un periodo, come quello natalizio, particolarmente importante e ricco, soprattutto in Sardegna, di musiche e costumi peculiari. Carbonia, Teatro Centrale Un anno sull'altipiano – opera da due soldi Spettacolo teatrale e musicale dei Figli di Iubal scenografie multimediali live Qoelet project chitarra e voce Carlo Doneddu sassofoni Luca Lanzi violino Peppino Anfossi pianoforte Giovanni Becciu percussioni Giancarlo Murranca batteria Carlo Sezzi contrabbasso Nicolas Capetini flauto e ottavino Mariafrancesca Cuccu corno Roberto Mura voce Alessandro Carta progetto artistico Società Cooperativa "Le Ragazze Terribili" I Figli di Iubal si propongono nella duplice veste di gruppo musicale e compagnia teatrale, mettendosi a confronto con un pilastro della letteratura sarda come "Un anno sull'altipiano", opera dello scrittore, politico e intellettuale Emilio Lussu. Un confronto che è in realtà un pretesto per 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT parlare del presente, con una critica neanche tanto velata alle guerre contemporanee attraverso la storia di un ragazzo che, come tanti, decide di affidare la sua vita all'esercito e parte a fare una guerra che non gli appartiene. Il giovane, addormentandosi col testo di Lussu tra le mani, scoprirà, in sogno, che quel passato narrato e criticato sotto le righe dallo scrittore Armungiano non differisce poi tanto dal suo presente. Guspini, Teatro Comunale Dark Project pianoforte Francesca Deriu percussioni Andrea Bini live electronics Fabrizio Casti audio-video Michele Casanova, Marcello Cualbu musiche Franco Oppo, Fabrizio Casti, Marcello Pusceddu, A. Doro progetto artistico Festival Spaziomusica Lanusei, Cine-Teatro Tonio Dei Mescolanze Hip Hop e altro concezione e regia Ornella D'Agostino installazione e video Elisabetta Saiu disegno luci Loïc Francois Hamelin indagine sociale Alessandro Melis danza Mussa de Bahia, Cyril Bernon, Roberto Chessa, Ornella D'Agostino, Nippon musiche dal vivo Henning Frimann-Larsen (percussioni), Corrado Loi (basso e live electronics), Marco Valentino (violino) conduce Fabio Marceddu progetto artistico Carovana S.M.I. Lo spettacolo rappresenta un meccanismo performativo fortemente interattivo, tra pubblico ed artisti. Utilizza la metafora del linguaggio mediatico, ritmi incessanti e variazioni visuali continue, su cui la comunicazione giovanile si struttura, per creare un evento seducente e di facile accesso anche per un pubblico non avvezzo al teatro contemporaneo. Combina poetica artistica con il virtuosismo della break dance, capoeira e musica dal vivo, evocando elementi della cultura sarda che comunque resistono ai cambiamenti! Il dialogo tra estetiche gestuali e musicali diverse provoca quel confronto interculturale creativo che apre aree intermedie di comunicazione dove le diversità coesistono trasformandosi in nuovi linguaggi. Giochi di confronto con forme espressive diverse, dinamiche sociali complesse, fermenti ideologici, che generano questioni sui valori etici, politici ed esistenziali nelle nostre società contemporanee. Macomer, ex Caserma Mura Bachisio Spanu - l'epopea di un contadino sardo alla guerra dedicato all'ex soldato Giustino Tuveri, unico sardo superstite della gloriosa Brigata Sassari libero adattamento di Marco Parodi, da "Un anno sull'Altipiano" di Emilio Lussu con inserti tratti da "Roccu u stortu" di Francesco Suriano tradotti in campidanese da Rossana Copez 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT con Giovanni Caroni regia Marco Parodi luci Antonello Sanna montaggio video Marco Gallus progetto artistico Bocheteatro Il protagonista è un fante della Brigata Sassari, un contadino della Sardegna e al tempo stesso uno storico che espone, con i suoi poveri mezzi, in una lingua semplice, la terribile cronaca della Grande Guerra, riprendendo i temi affrontati da Emilio Lussu nel suo "Un anno sull'Altipiano", compresi quelli dell'inutile decimazione della Brigata, un sacrificio che ancora oggi chiede delle risposte. Il testo è integrato da inserti tratti dal monologo teatrale di Francesco Suriano "Roccu u stortu" (opera segnalata da Franco Quadri al Premio Riccione), ed e stato tradotto in campidanese da Rossana Copez, che ha operato una radicale trasformazione linguistica rispetto al calabro-italiano dell'originale, lasciando però intatta la struttura drammaturgica voluta da Suriano, fatta di continui flash-back frutto di una memoria ingolfata da immagini terrificanti di morte e distruzione. Il monologo del "soldatino" Spanu Bachiasio è sovrastato da sconvolgenti spezzoni di immagini tratte dai più importanti film che hanno affrontato l'argomento, come "Uomini contro" di Francesco Rosi, "La grande guerra" di Mario Monicelli, "Orizzonti di gloria" di Stanley Kubrick, "Una tranquilla domenica di passioni" di Jean-Pierre Jeunet e "All'ovest niente di nuovo" di Lewis Milestone, del 1930 e nel quale la Grande Guerra è vista dalla parte dei "crucchi", un gruppo di studenti-soldati che scoprono anche loro come la guerra abbia poco da spartire col coraggio, il dovere o l'etica. (testo di Marco Parodi) San Teodoro, Teatro Comunale Voci nel buio regia Pascale Aiguier con Valentina Angius, Josto Luzzu, Davide Piludu, Giuseppa Salidu, Laura Solla progetto artistico Teatro Laboratorio Alkestis Voci nel buio è un viaggio fantastico, nel cuore di un mondo che, a prima vista, non assomiglia al nostro. Uno specchio-spettacolo che tenta di riflettere un piccolo pezzo di ciò che vive l’Uomo oggi. Non c’è una narrazione, ma frammenti di vita: incontri con la dittatura, l’incomunicabilità, la tortura, la stupidità, la malattia, tutte percorse da atti di resistenza e di sottomissione assoluta ad un ordine pubblico. In una chiave grottesca e comica gli spettatori assisteranno ad un susseguirsi di quadri che apparentemente hanno una natura diversa e non sembrano avere nessun legame tra loro, ma che, in realtà, sono frammenti di uno stesso specchio, con un’assoluta coerenza in relazione all’insieme. Voci nel buio è uno spettacolo povero, una trasposizione in forma teatrale di una realtà accecata dai propri malesseri. La scena si svolge in uno spazio nudo. Solo azioni, pulsioni e storie che riguardano la natura più intima dell’individuo rappresentato attraverso personaggi simulacri della nostra epoca. Ecco uomini corrosi dalla solitudine, impotenti davanti al proprio specchio che inizia a farsi voce. Una voce fievole e poi sempre più assordante che porta alla ferita sconosciuta dell’esistenza. Dittature che obbligano alla luce accecante della conformità, uomini che subiscono e diventano pattumiere, voci in fuga, perse nel buio, incapaci di rendersi concrete. Una pluralità di storie, metafora di una realtà frammentata, interrotta da interventi in chiave comica da una macchietta da televendita che propone uno stage di formazione sull'arte del mendicare, o la vendita di una macchina che raccoglie e sotterra i cadaveri dopo la guerra, fino a propagandare i vantaggi del lavaggio di cervello. La funzione comica diventa importantissima. Il riso diviene, attraverso testi 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT crudi e spregiudicati, un pensiero d’appartenenza e d’intesa che risveglia negli spettatori la percezione di sé stessi in quanto parte di un tutt’uno. Realtà surreali, comiche e realistiche, in uno spettacolo che ha raggiunto una coerenza, dopo un lungo studio sui testi dell’autore Matéi Visniec, costruito sul montaggio di singoli racconti, tratti da due delle sue opere Le théatre décomposé ou l'homme poubelle e Attention aux vielles dames rongées par la solitude. Sassari, Teatro Verdi NielSa componenti Stefano Cherchi (vocals), Francesco Locci (guitar&backvocals), Angelo Parodo (bass), Matteo "Kazakistan" Flumini (drums) progetto artistico Vox Day Nielsa non esiste. E neppure Carloforte, l'isola in cui Nielsa vede nascere le sue canzoni, esiste. Se la cercate su una carta, la troverete di certo, un puntino a sud-ovest della Sardegna. Se poteste avvicinarvi ancora un po', vedreste persino le sue vecchie case tormentate dal maestrale, i suoi sentieri e le sue barche; e scorgereste Nielsa, la chitarra in mano, i capelli sugli occhi e la voce che si confonde col vento... Vedreste molto più di un puntino, insomma. Non è un caso che Fabrizio De André, che di fermarsi in superficie non era capace, pose la sua attenzione per lo studio del genovese antico proprio su Carloforte, un tempo colonia della Repubblica di Genova, capace di mantenere intatto quel patrimonio linguistico fino ad oggi (come non è un caso che Nielsa - dopo aver vinto appunto il Premio De André nel 2005 - abbia deciso di rendergli onore, reinterpretando Inverno, uno dei suoi pezzi più emozionanti e bui). Per chi però non lo sentirà cantare, o più semplicemente per chi non ha mai tempo di fermarsi a osservare ed ascoltare, Nielsa, proprio come la sua terra, non esiste. Non ancora, almeno. Si è lavorato per ricreare un ambiente sonoro che potesse sostituirsi ai venti e al mare di Carloforte, primo naturale scenario del canto di Nielsa. Il risultato, in breve, è Le rose di addio, 11 brani in-auditi prodotti da Otorecords. Un esordio che lascerà sicuramente il segno, una vocalità così seducente e affascinante che l'unico modo per non innamorarsene è tapparsi le orecchie. E far finta che non esista. Scano Montiferru, Teatro Comunale Giacomina e il popolo di legno omaggio a Eugenio Tavolata e Tosino Anfossi da un’idea di Donatella Pau regia Karin Koller animazione Antonio Murru, Donatella Pau, Mimmo Ferrari musiche originali Gavino Murgia voce del saggio cantore Gavino Poddighe progetto costumi e scene, scultura e pittura figure Donatella Pau costruzione scene e figure Antonio Murru, Donatella Pau, Mimmo Ferrari, Piergiorgio Serra, Giorgio Pinna, Renato Saba, Barbara Usai disegno luci Loïc François Hamelin servizio audio e luci DUBS sartoria Anna Sedda aiuto sartoria Roberta Serra, Alessandra Mura, Antonella Acerbi tessiture Eugenia Pinna 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT brocche Massimo Muggianu foto Priamo Tolu riprese video Marco Gallus progetto artistico Is Mascareddas Il viaggio di Giacomina, una ragazzina con un grande ombrello verde, comincia sulla schiena del suo asinello Bernabò, ha i caratteri del sogno e non ha niente dell’incubo, perché ha il calore di un ricordo e la malinconia per un mondo scomparso. Giacomina farà da guida allo spettatore, lo farà viaggiare in un magico mondo di pupazzi, dove pastori bizzarri con strane pecore, donne-chiocce con galline e pulcini al seguito, donne-campane, donne-brocche e ancora giostre di balli tondi vivranno di vita propria, in un gioco teatrale ricco di atmosfere e divertenti colpi di scena. Nello spettacolo si avvicendano quaranta personaggi e le poche parole pronunciate cedono il passo alla forza delle immagini, organizzate in quadri scenici dal forte impatto visivo. Il movimento creato dagli animatori si fonde con quello musicale della partitura scritta dal compositore Gavino Murgia, autore e strumentista di punta nel panorama internazionale del jazz contemporaneo e della world music. Il fine dello spettacolo è suscitare nel pubblico, come accade nella fruizione di un’opera d’arte figurativa, una sorta di imprinting verso le forme, i colori e le sonorità di una Sardegna scevra da luoghi comuni e riduzioni folcloristiche. Sinnai, Teatro Civico Contos de Foghile di Francesco Enna regia Pier Paolo Conconi interpreti Stefano Chessa, Luisella Conti, Nadia Imperio, Antonella Masala, Consuelo Pittalis progetto artistico La Botte e il Cilindro Ginò, principe viziato e prepotente, perde al gioco con il diavolo tutti i suoi beni e, infine, la propria vita. Ma il diavolo gli consente di riprendersi tutto quello che ha perso, dandogli appuntamento dopo un anno, tre mesi, tre giorni e tre ore, alle Tre Fontane d'Oro. Passato il tempo stabilito, Ginò si avvia all'appuntamento con il diavolo. Nel corso delle sue peripezie (rischia, infatti, di essere cotto al forno, bollito in un paiolo, sbranato da un altro diavolo che ricorda tanto Polifemo, eccetera eccetera…) incontrerà per strada l'Aquila, il Fico d'India, l'Acqua e il Fuoco, che gli faranno da guida, fino a sconfiggere il diavolo-orco e sposare la bellissima Columba. Lo spettacolo è nato da una ricerca sui modi e le occasioni della memoria orale in Sardegna, attraverso l'opera di Francesco Enna (autore di libri per ragazzi e raccolte di fiabe popolari sarde) e il contatto diretto con i cantadores (narratori) di alcuni centri dell'Isola: in genere anziani di grande capacità narrativa, custodi della memoria orale, che hanno permesso non solo di raccogliere fiabe, racconti, filastrocche e canti, ma anche di osservarne e assimilarne le tecniche espressive. Questi anziani ci hanno parlato delle scansioni del lavoro nel passato durante la giornata e, soprattutto, ci hanno raccontato come certi lavori, essenziali nell'antica economia agro-pastorale, fossero l'occasione per esercitare l'arte del narrare, della poesia e del canto, e per tramandare religiosamente, da una generazione all'altra, le antiche storie esemplari della conservazione dei costumi di una cultura povera, semplice, ma sempre di alta moralità e bellezza. Per questo motivo, nell'allestimento è stata data attenzione alle immagini di momenti di lavoro come la filatura, la cottura del pane e il lavaggio delle lenzuola con la lisciva, lavori che venivano svolti in quel regno misterioso della donna che è il focolare: fuoco rosso da cui scappano scintillando i diavolini, luogo 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT di comunione con altre donne, le comari, con cui ripetere antichissime formule magiche apotropaiche. Cantare e raccontare tante storie, con il volto arrossato dalla fiamma e alle spalle le ombre lunghe della fantasia dei bambini che ascoltavano affascinati e stupiti. Il più grosso nodo da sciogliere è stato quello della mediazione linguistica fra il sardo e l'italiano. Ne è risultato uno spettacolo in cui la lingua sarda si combina agevolmente con l'italiano attraverso l'utilizzo della filastrocca, dei giochi ritmici e del canto. Altri codici socio-antropologici trasmettono e caratterizzano la traduzione sarda definendone l'ambiente con la gestualità, gli arnesi da lavoro, i movimenti e il ritmo. Tortolì, Teatro Comunale “San Francesco” Il bell'indifferente di Jean Cocteau regia, scene, costumi Marco Nateri con Marta Proietti Orzella, Giovanni Andrea Oppo video Andrea lotta progetto artistico Cooperativa Sirio Sardegna Teatro Breve monologo scritto dal poeta nel 1940 per Edith Piaf e rappresentato a Parigi al Théâtre des Bouffes-Parisiens. In una camera d'albergo una donna attende il suo amante. Arriva, non parla e si nasconde dietro un giornale. La donna minaccia di uccidersi: è l'assenza totale di Emile. Così si chiama l'uomo, rappresentato esclusivamente attraverso ombre e ricordi che rendono ancora più agghiacciante la condizione della nostra protagonista. In un tappeto sonoro affiorano le musiche di Francis Poulenc, anch'esse ricordo di un concerto e di un luogo dove incontrò il suo Emile. 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT Un’Isola in Festival martedì 18 dicembre 2007, ore 20.30 ingresso libero Barumini, Teatro Comunale Ivan lo scemo regia Susanna Mannelli con Felipe Moretti, Angela Plaisant, Matteo Colurgioni progetto artistico Botti du Schoggiu Ivan lo scemo della compagnia Cronopius è uno spettacolo incantevole. Delicato. Ingegnoso. La regista Susanna Mannelli costruisce, a partire dal racconto di Tolstoj, uno spettacolo dove la tradizione popolare si dispiega agilmente, recuperando l’incantamento dell’oralità ed i suoi “artefici” magici. La storia, affidata ai tre “cuntatori” (Felipe Moretti, Angela Plaisant e Matteo Colurgioni, che gareggiano testa a testa per bravura ed espressività) narra i tentativi del diavolo (Diabolo) per rompere l’armonia “vitale” di Ivan, la sua famiglia, i suoi sudditi. I simulacri dei personaggi, evocati attraverso gli abiti-simbolo e le voci degli attori, “fluttuano” nello spazio teatrale concretizzando l’immaginario dello spettatore, come in un rito di materializzazione “pirandelliano”. Il carretto di “Tespi” con gli strumenti musicali e gli oggetti di scena, il diavolo di legno e di tela, sono gli elementi scenografici di uno spettacolo che con essenzialità e capacità inventiva crea un “film d’animazione teatrale” in diretta. La drammaturgia fonde sapientemente il cantato al parlato, velocizzando o rallentando, a seconda delle esigenze narrative., l’andamento ritmico dell’azione, esaltando la meraviglia e l’attesa dello spettatore di fronte a i molteplici tranelli del diavolo, cui Ivan e il “regno degli scemi” rispondono con la semplicità delle anime pure. Diabolo, Semen, Taras, Ivan, Malania, Bel, Zè, Bù, prendono vita, sfuggendo agli invisibili recinti dell’immaginario e possedendo, come ogni rito “iniziatici” che si rispetti, i sacerdoti-attori e gli adepti-spettatori. Susanna Mannelli e Cronopios riescono a “manipolare” efficacemente la teatralità del racconto tolstojano, piegandolo allo stile che più gli è congeniale: quella commistione fra tradizione e contemporaneità che modernizza l’antico senza distruggere l’aura magica, ancestrale e primigenia, degli archetipi tradizionali. E, soprattutto, senza perdere di vista quella morale “popolare” che invita ad addomesticare il diavolo, piuttosto che combatterlo. Ecco allora come una semplice narrazione diviene il mezzo per sottolineare come la purezza dell’anima umana possa contrastare artefici ed inganni; come la semplicità di una mente libera possa sconfiggere le tortuosità di chi è prigioniero del proprio egocentrismo teso al dominio del mondo; come un “ti voglio bene” possa distruggere ogni forma di male. Diavolo compreso. Cagliari, Auditorium del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” The New Village dedicato a Marcello Melis e Lester Bowie sax tenore, samplers Enzo Favata tromba Riccardo Pittau pianoforte acustico, rhodes Daniele Di Bonaventura contrabbasso Danilo Gallo 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT batteria U. T. Gandhi Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu” Daniele Cossellu (oche e mesu oche), Piero Sanna (oche e mesu oche), Pierluigi Giorno (contra), Mario Pira (bassu) progetto artistico JanaProject Un concerto dalle sonorità uniche e coinvolgenti tra polifonia tradizionale sarda e melodie del jazz contemporaneo più sofisticato, dove il sax di Enzo Favata sarà accompagnato dal suo sestetto jazz e dal quartetto dei Tenores di Bitti. Questo nuovo progetto musicale accentua maggiormente gli aspetti legati all’improvvisazione ed alla sperimentazione, accostando le arcaiche polifonie dei tenores e il free jazz di Pharoah Sanders, Archie Shepp, Marcello Melis, la grande black music ed il blues con i suoni del piano elettrico “rhodes” che tanto ricordano il periodo elettrico e psichedelico di Miles Davis degli anni ‘70, alternati non solo al piano acustico ed elettrico, ma anche a sonorità proprie di un dj set e di un sound moderno, vicino alle nuove tendenze euronordiche. Carbonia, Teatro Centrale, ore 11.30 Contos de Foghile di Francesco Enna regia Pier Paolo Conconi interpreti Stefano Chessa, Luisella Conti, Nadia Imperio, Antonella Masala, Consuelo Pittalis progetto artistico La Botte e il Cilindro Ginò, principe viziato e prepotente, perde al gioco con il diavolo tutti i suoi beni e, infine, la propria vita. Ma il diavolo gli consente di riprendersi tutto quello che ha perso, dandogli appuntamento dopo un anno, tre mesi, tre giorni e tre ore, alle Tre Fontane d'Oro. Passato il tempo stabilito, Ginò si avvia all'appuntamento con il diavolo. Nel corso delle sue peripezie (rischia, infatti, di essere cotto al forno, bollito in un paiolo, sbranato da un altro diavolo che ricorda tanto Polifemo, eccetera eccetera…) incontrerà per strada l'Aquila, il Fico d'India, l'Acqua e il Fuoco, che gli faranno da guida, fino a sconfiggere il diavolo-orco e sposare la bellissima Columba. Lo spettacolo è nato da una ricerca sui modi e le occasioni della memoria orale in Sardegna, attraverso l'opera di Francesco Enna (autore di libri per ragazzi e raccolte di fiabe popolari sarde) e il contatto diretto con i cantadores (narratori) di alcuni centri dell'Isola: in genere anziani di grande capacità narrativa, custodi della memoria orale, che hanno permesso non solo di raccogliere fiabe, racconti, filastrocche e canti, ma anche di osservarne e assimilarne le tecniche espressive. Questi anziani ci hanno parlato delle scansioni del lavoro nel passato durante la giornata e, soprattutto, ci hanno raccontato come certi lavori, essenziali nell'antica economia agro-pastorale, fossero l'occasione per esercitare l'arte del narrare, della poesia e del canto, e per tramandare religiosamente, da una generazione all'altra, le antiche storie esemplari della conservazione dei costumi di una cultura povera, semplice, ma sempre di alta moralità e bellezza. Per questo motivo, nell'allestimento è stata data attenzione alle immagini di momenti di lavoro come la filatura, la cottura del pane e il lavaggio delle lenzuola con la lisciva, lavori che venivano svolti in quel regno misterioso della donna che è il focolare: fuoco rosso da cui scappano scintillando i diavolini, luogo di comunione con altre donne, le comari, con cui ripetere antichissime formule magiche apotropaiche. Cantare e raccontare tante storie, con il volto arrossato dalla fiamma e alle spalle le ombre lunghe della fantasia dei bambini che ascoltavano affascinati e stupiti. Il più grosso nodo da sciogliere è stato quello della mediazione linguistica fra il sardo e l'italiano. Ne è risultato uno 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT spettacolo in cui la lingua sarda si combina agevolmente con l'italiano attraverso l'utilizzo della filastrocca, dei giochi ritmici e del canto. Altri codici socio-antropologici trasmettono e caratterizzano la traduzione sarda definendone l'ambiente con la gestualità, gli arnesi da lavoro, i movimenti e il ritmo. Carbonia, Teatro Centrale, ore 20,30 Jan Lundgren piano solo Wishing a Swedish Christmas progetto artistico Associazione culturale Time in Jazz Con la scelta del pianista svedese Jan Lundgren, Time in Jazz vuole dar voce in Sardegna, luogo che mai prima d'ora aveva ospitato questo musicista, ad un modo originale e profondo di studiare e fare ricerca sulla musica. Questo progetto incarna un esperimento nel campo della musica tradizionale alla ricerca di un intreccio interessante e fertile tra sound popolare e jazz, contestualizzato in un periodo, come quello natalizio, particolarmente importante e ricco, soprattutto in Sardegna, di musiche e costumi peculiari. Lanusei, Cine-Teatro Tonio Dei Gratzia Celesti commedia bilingue, in sardo campidanese e italiano, in cinque tempi, scritta nel 1998 testo e regia Salvatore Vargiu interpreti Giorgio Pinna, Rita Pau, Cristiana Pinna, Anna Brotzu, Daniela Musiu luci e suoni Enrico Serra scena Salvatore Vargiu, Giorgio Pinna musiche Arcangelo Corelli progetto artistico Salvatore Vargiu produzione Cooperativa Teatro Olata L’impresario edile in questa pièce si presenta col nome di Mondu, fornito di amante; più arrogante e spietato che mai. La moglie Macollata, donna devota e timorata, riesce a convincerlo ad andare con lei a Lourdes con la speranza “ki Nostra Sinniora ddu potzat cunverti e distolli de cussu vitziu” (distoglierlo dall’amante). Al ritorno da Lourdes vediamo Mondu davvero convertito, tanto cambiato che a Macollata non sembra per niente opera di Nostra Signora..... La commedia, risultando anche divertente, mostra intanto personaggi veri e sofferti che vivono religiosità distorte con crudeltà inconsce quanto penose. Macomer, ex Caserma Mura Il bell'indifferente di Jean Cocteau regia, scene, costumi Marco Nateri con Marta Proietti Orzella, Giovanni Andrea Oppo video Andrea lotta progetto artistico Cooperativa Sirio Sardegna Teatro 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT Breve monologo scritto dal poeta nel 1940 per Edith Piaf e rappresentato a Parigi al Théâtre des Bouffes-Parisiens. In una camera d'albergo una donna attende il suo amante. Arriva, non parla e si nasconde dietro un giornale. La donna minaccia di uccidersi: è l'assenza totale di Emile. Così si chiama l'uomo, rappresentato esclusivamente attraverso ombre e ricordi che rendono ancora più agghiacciante la condizione della nostra protagonista. In un tappeto sonoro affiorano le musiche di Francis Poulenc, anch'esse ricordo di un concerto e di un luogo dove incontrò il suo Emile. Nuoro, Teatro Eliseo Omaggio a Petri e Volontè e La decima vittima SikitikiS voce e fabbrica di suoni Diablo basso Jimi batteria Reginald tastiere Zico percussioni Nic progetto artistico SikitikiS Le performance live dei SikitikiS, già un culto assoluto in Sardegna, con un grande consenso di pubblico e di critica, stanno iniziando ad avere riconoscimenti anche oltre l’Isola. Assecondando la propria passione per il cinema exploitation italiano degli anni sessanta e settanta, la band rende un Omaggio a Petri e Volontè, rivisitando i temi di Ennio Morricone e Luis Bacalov su brevi videoclip, montati dal critico cinematografico Mario Sesti, tratti dai film Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, A ciascuno il suo, Todo modo e La classe operaia va in Paradiso, tutti diretti da Petri ed interpretati da Volontè. Il lavoro di sonorizzazione su La decima vittima, film del 1965 diretto sempre da Petri, parte dalle immagini pop e dalla violenza surreale del film, riportandole ad una realtà urbana attuale. Dopo l’introduzione del trailer originale del film, scorre un videoclip di circa 20 minuti sul quale la band cita il tema e l’attitudine futuristica della musica composta da Piero Piccioni in una scorribanda sonora acida e funk, che tritura pattern uptempo come narcotizza il blues…. Sulle ultime immagini la band esegue anche una propria versione di “Spiral waltz” canzone portante del film, interpretata da Mina. Sassari, Teatro Verdi Natività…e dentro la grotta il Natale drammaturgia e regia Aldo Sicurella aiuto regia Monica Pisano coreografie Guido Tuveri costumi Adriana Solinas luci Nicola Pisano scenotecnica Francesco Margutti tecnici Gianluca Garau, Francesco Tronci attori Cristina Camba, Gianfranco Fedele, Wendy Firinu, Rita Frau, Serafino Madau, Alessandro Martometti, Alessandro Melis, Nicola Michele, Gianluca Muscas, Emilio Naitza, Mosè David 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT Obrano, Andrea Paradisi, Giancarlo Paradisi, Michela Pinna, Andreana Pintore, Nanni Piras, Monica Pisano, Danilo Salis, Bruno Sardu, Chiara Sardu danzatrici Simona Caroleo, Sara Gessa, Gabriele Vaccargiu Orchestra stabile del Teatro Grazia Deledda di Paulilatino direttore Cristina Greco violini primi Sandro Simonini, Luigi Zucca, Massimiliano Marotto violini secondi Cristina Cadeddu, Marta Grecu viole Alessia Manca, Giorgio Musio violoncello Enrico Cocco contrabbasso Adriano Casu flauto Enrico Saba tromba Antonio Greco soprano Alessandra Saba progetto artistico Teatro Instabile Il testo prende avvio da una ricerca sulla spiritualità effettuata da Aldo Sicurella, nel corso di alcuni anni, attraverso un'attenta ed accurata analisi delle iconografie tradizionali, legate al tema della nascita di Gesù. Lo spettacolo si rifà in particolare alla tradizione, tutta italiana, del Presepe vivente che risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione della Natività, evento centrale della Cristianità insieme alla Passione. L'orchestra stabile del Teatro Grazia Deledda di Paulilatino, diretta da Cristina Greco, accompagnerà dal vivo tutta la rappresentazione. Scano Montiferru, Teatro Comunale Arcipelaghi dal romanzo di Maria Giacobbe adattamento teatrale Alessandro Lay, Pierpaolo Piludu collaborazione alla drammaturgia Alessandro Mascia con Alessandro Mascia, Pierpaolo Piludu disegno luci, illuminotecnica Giovanni Schirru suono Giampietro Guttuso scene Mario Madeddu, Marilena Pittiu regia Alessandro Lay progetto artistico cada die teatro Tratto da un romanzo che propone una Sardegna vera, non da cartolina, priva di tutti quei luoghi comuni che troppo spesso falsano totalmente l’immagine della nostra terra. Giosuè, un bambino, viene ucciso perché ha visto troppo; nessuno sa chi è stato. Tre mesi dopo, la notte di S. Antonio “la notte dei fuochi”, un uomo viene freddato con un colpo di pistola. La mattina successiva, il fratello gemello di Giosuè, Oreste, si presenta lacero e bagnato fradicio a casa dei Rudas, amici di famiglia che vivono in un paese a parecchi chilometri dal suo. Cos’è successo? Quella che subito immaginiamo è la verità? Applicare la legge, punire, equivale sempre a riparare all’errore? Qual’è il vero significato di ‘giustizia’? Sinnai, Teatro Civico Sa mellus dì 'e s'annu 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT Il giorno più bello dell'anno drammaturgia Elio Turno Arthemalle regia Fausto Siddi, Roberta Locci voce Rossella Faa musiche dal vivo Maurizio Puxeddu scenografie Stefano Ledda costumi Marco Nateri attori Fausto Siddi, Roberta Locci, Rossella Faa, Elio Turno Arthemalle, Monica Serra, Vanessa Podda, Rita Anedda, Patrizia Congia, i bambini della compagnia teatrale "I Riverrini" progetto artistico riverrunTeatro La rappresentazione è inserita nell'iniziativa del GAL delle Marmille Sarcidano Arci Grighine. L'idea nasce all'interno del progetto "I Suoni dei Mestieri", studiato per coinvolgere un’intera comunità nella realizzazione di uno spettacolo di teatro e musica, incentrato sul tema degli "antichi mestieri". Tutto ruota attorno alla tematica della memoria storica, attraverso un’indagine storiografica e ai racconti tramandati dalle generazioni. L'ambiente è quello di un’"antica" comunità rurale chiusa, dove le vicende passano attraverso la narrazione di un campanaro che, dovendo scandire il passaggio del tempo, per tutti riesce a ricreare, per un giorno, la vita di una piccola comunità racchiusa in un paese ormai scomparso. Il racconto di una vita di un piccolo borgo che gira intorno ad un antico "timone-padrone", un grande orologio che scandisce il suono del lavoro degli abitanti. Un viaggio poetico, del campanaro e del suo "strano, dolce, leggero e muto scalpellino, scraffeddu e mazzetta", che rievoca le storie minime, i climi, i suoni e le vicende del tempo passato, per riconsegnarle alla memoria collettiva. Tortolì, Teatro Comunale “San Francesco” Tra passi e sassi - Omaggio alla danza sarda con Ornella D’Agostino e Luca Nulchis regia Ornella D’Agostino composizione musicale Luca Nulchis immagini Ornella D’Agostino, Maryse Gautier, Fausto Marci, Alessandro Melis, Luca Nulchis luci Loïc Hamelin scenografia Elisabetta Saiu allestimenti tecnici Valerio Contini, Corrado Loi progetto artistico associazione Carovana S.M.I. La Sardegna conserva ancora forme espressive arcaiche, che convivono, senza modificarsi profondamente, con i riti contemporanei. Alcuni elementi si sono estinti, non sempre spontaneamente, altri sono rimasti come “reperti archeologici”, lontane memorie di un mondo diverso. Colmare quel vuoto sembrerebbe un tentativo vano, che ci muove incessantemente in un andirivieni. Anche se da tempo, i sardi hanno attraversato il mare, per incontrare, mischiarsi, fluire in altre culture, la “sardità” resiste con la sua danza di pietra alla permeabilità di quel mare che la circonda. E ancora, noi, maldestramente proviamo a riagganciare i fili. (testo di Ornella D’Agostino tratto dallo spettacolo) Tra passi e sassi è una versione teatrale della ricerca antropologica sui balli etnici della Sardegna, come altre nel Mediterraneo, che Ornella D’Agostino porta avanti da alcuni anni, in collaborazione con Luca Nulchis e Alessandro Melis. Come esporre i risultati della ricerca evitando soluzioni 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT folkloristiche? Lo spettacolo si propone come una delle risposte possibili, interrogandosi sui rapporti culturali ed estetici tra contemporaneità e tradizione. Informazioni: www.teatroliricodicagliari.it; numero verde Contact Center BES (Best Events Sardinia) (800 88 11 88) in grado di fornire informazioni in cinque lingue (italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo) attraverso più canali (telefono, mail, sms) su programmi, eventi, località, possibilità di alloggio e ristoro. E’ possibile telefonare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19 e il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 13, oppure scrivere all’indirizzo mail: [email protected]. Cagliari, 15 dicembre 2007 Pierluigi Corona Responsabile Ufficio Stampa Teatro Lirico di Cagliari via Sant’Alenixedda 09128 Cagliari – Italia telefono +39 070 4082209 fax +39 070 4082216 [email protected] [email protected] www.teatroliricodicagliari.it 5FFICIO3TAMPA VIA3ANTe!LENIXEDDA#AGLIARI)TALIA TEL FAX STAMPA TEATROLIRICODICAGLIARIIT WWWTEATROLIRICODICAGLIARIIT