L. Di Nicolantonio - INTRODUZIONE CORSO
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L. Di Nicolantonio - INTRODUZIONE CORSO
CORSO DI FORMAZIONE TEORICO PRATICO 1 AMBULATORIO GRAVIDANZA A BASSO RISCHIO A GESTIONE OSTETRICA/O Ostetrica Liliana Di Nicolantonio ASL Monza e Brianza Perché siamo qui? 2 PERCHÉ VOGLIAMO ESSERCI, PERCHÈ È IMPORTANTE ESSERCI! ASL MB Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio-Sanitari Anno 2015 - pg.216 3 COMITATO PERCORSO NASCITA Nel corso del 2014, su mandato della Regione Lombardia, è stato ufficialmente costituito con Atto Deliberativo del Direttore Generale dell‟ASL, il Comitato Percorso Nascita Locale. Del Comitato fanno parte rappresentanti dell’Azienda Ospedaliera Vimercate e Desio, della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma e dei diversi Servizi dell’ASL, così come indicato nella nota regionale “Criteri per la costituzione dei Comitati percorso Nascita locali”. COMITATO PERCORSO NASCITA Obiettivi 4 Il primo obiettivo che il Comitato si è prefissato, è stato quello di effettuare una revisione delle Carte dei Servizi delle singole Aziende ospedaliere e della ASL MB per produrre una Carta dei servizi del Percorso nascita, sulla base delle indicazioni regionali 2 gruppi di approfondimento: il primo per la formulazione di un progetto riservato alla gravidanza a basso rischio, con l’ obiettivo di identificare e uniformare gli strumenti di monitoraggio e di trattamento; il secondo gruppo per formulare un progetto di formazione di approfondimento e aggiornamento sul tema dell’allattamento e dell’alimentazione della mamma e del bambino. 5 INTRODUZIONE Il mandato regionale 6 Allegato A Integrazione sociosanitaria e sanitaria pg. 4 INTRODUZIONE Punti Nascita Il mandato regionale Attuazione di modalità organizzative sperimentali (nelle AO e Consultori) per il processo gravidanza/parto/nascita finalizzate al miglioramento dell’efficienza e pieno rispetto della fisiologia tramite maggior spazio alla professionalità ostetrica con apertura di un ambulatorio per la gravidanza fisiologica in almeno un Punto Nascita per ogni AO e almeno nel 30% dei Consultori per ogni ASL. ASL MB Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio-Sanitari Anno 2015 - pg. 257 7 PROGRAMMAZIONE 2015 CONSULTORI FAMILIARI Attuazione di modalità organizzative sperimentali (nelle AO e Consultori) per il processo gravidanza/parto/nascita finalizzate al miglioramento dell’ efficienza e pieno rispetto della fisiologia tramite maggior spazio alla professionalità ostetrica con apertura di un ambulatorio per la gravidanza fisiologica in almeno un Punto Nascita per ogni AO e almeno nel 30% dei Consultori per ogni ASL. Predisposizione protocollo e modello di presa in carico della gravidanza fisiologica da parte del personale ostetrico dei consultori NORMATIVE 8 PER LA PROFESSIONE DI OSTETRICA/O D.M. 740 – 14/09/1994 9 Regolamento concernente l'individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell'ostetrica/o “L'OSTETRICA/O è l'operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell'iscrizione all'albo professionale, assiste e consiglia la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduce e porta a termine parti eutocici con propria responsabilità e presta assistenza al neonato. ”... (solo nel 1999, con l’emanazione della Legge n. 42, l’attività esercitata dalle ostetriche è stata riconosciuta a pieno titolo come professione sanitaria) D.M. 740 – 14/09/1994 10 ASSISTERE E CONSIGLIARE: Sono competenze essenziali dell’arte/scienza ostetrica nell’ottica del “PRENDERSI CURA” della persona in senso olistico : OGNI INDIVIDUO e’ molto di più delle singole parti che lo compongono e soprattutto in continua relazione con il proprio ambiente familiare e sociale D.M. 740 – 14/09/1994 11 L’arte/scienza ostetrica (midwifery) è l’insieme delle conoscenze teoricopratiche (sapere), delle abilità (fare) e degli atteggiamenti (saper essere e divenire) peculiari della professione ostetrica D.M. 740 – 14/09/1994 12 “L'OSTETRICA/O è in grado di individuare situazioni potenzialmente patologiche che richiedono l’ intervento medico e di praticare, ove occorra, le relative misure di particolare emergenza.” … Legge 26 febbraio 1999, n.42 13 “Disposizioni in materia di professioni sanitarie” La legge n°42/1999 contiene un esplicito riconoscimento delle tre connotazioni fondamentali di una professione intellettuale: l’autonomia professionale la responsabilità professionale l’indipendenza culturale e operativa (abrogazione mansionario) Legge 26 febbraio 1999, n.42 14 Art. 1, comma 2 Il campo proprio di attività e di responsabilità delle professioni sanitarie di cui all'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni e integrazioni, è determinato: dai contenuti dei decreti ministeriali istitutivi dei relativi profili professionali (740/1994) dagli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi di diploma universitario e di formazione post-base nonché dagli specifici codici deontologici, fatte salve le competenze previste per le professioni mediche e per le altre professioni del ruolo sanitario per l'accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea, nel rispetto reciproco delle specifiche competenze professionali. Legge 26 febbraio 1999, n.42 15 EQUIPOLLENZA DEI TITOLI L'articolo 4 riconosce come equivalenti ai diplomi universitari, ai fini dell'esercizio professionale e dell'accesso alla formazione post-base, i titoli conseguiti conformemente all'ordinamento in vigore anteriormente all'emanazione dei decreti di individuazione dei relativi profili professionali. Direttiva 2005/36/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 7 settembre 2005 relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali 16 Articolo 21 Principio di riconoscimento automatico Ogni Stato membro riconosce i titoli di formazione di ostetrica, rilasciati ai cittadini degli Stati membri dagli altri Stati membri, elencati all'allegato V, punto 5.5.2 (titoli di formazione dell’ostetrica), conformi alle condizioni minime di formazione di cui all'articolo 40 e rispondenti alle modalità di riconoscimento dei titoli di cui all'articolo 41, e attribuisce loro, ai fini dell'accesso alle attività professionali e del loro esercizio, gli stessi effetti sul suo territorio che hanno i titoli di formazione che esso rilascia. Direttiva 2005/36/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 7 settembre 2005 relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali 17 Articolo 42 Esercizio delle attività professionali di ostetrica 1. Le disposizioni della presente sezione si applicano alle attività di ostetrica come definite da ciascun Stato membro, fatto salvo il paragrafo 2, ed esercitate con i titoli professionali di cui all'allegato V, punto 5.5.2. 2. Gli Stati membri garantiscono che le ostetriche sono autorizzate almeno all'accesso ed all'esercizio delle seguenti attività: a) fornire una buona informazione e dare consigli per quanto concerne i problemi della pianificazione familiare; b) accertare la gravidanza e in seguito sorvegliare la gravidanza normale, effettuare gli esami necessari al controllo dell'evoluzione della gravidanza normale; c) prescrivere o consigliare gli esami necessari per la diagnosi quanto più precoce di gravidanze a rischio; Direttiva 2005/36/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 7 settembre 2005 relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali 18 Segue art. 42 d) predisporre programmi di preparazione dei futuri genitori ai loro compiti, assicurare la preparazione completa al parto e fornire consigli in materia di igiene e di alimentazione; e) assistere la partoriente durante il travaglio e sorvegliare lo stato del feto nell'utero con i mezzi clinici e tecnici appropriati; f) praticare il parto normale, quando si tratti di presentazione del vertex, compresa, se necessario, l'episiotomia e, in caso di urgenza, praticare il parto nel caso di una presentazione podalica; g) individuare nella madre o nel bambino i segni di anomalie che richiedono l'intervento di un medico e assistere quest'ultimo in caso d'intervento; prendere i provvedimenti d'urgenza che si impongono in assenza del medico e, in particolare, l'estrazione manuale della placenta seguita eventualmente dalla revisione uterina manuale; h) esaminare il neonato e averne cura; prendere ogni iniziativa che s'imponga in caso di necessità e, eventualmente, praticare la rianimazione immediata; i) assistere la partoriente, sorvegliare il puerperio e dare alla madre tutti i consigli utili affinché possa allevare il neonato nel modo migliore; j) praticare le cure prescritte da un medico; k) redigere i necessari rapporti scritti. Decreto Legislativo n. 206 6 novembre 2007 19 "Attuazione della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, nonché' della Direttiva 2006/100/CE che adegua determinate direttive sulla libera circolazione delle persone a seguito dell'adesione di Bulgaria e Romania “ Decreto Legislativo n. 206 6 novembre 2007 20 Art. 48 Esercizio delle attività professionali di ostetrica. 1. Le disposizioni della presente sezione si applicano alle attività di ostetrica come definite dallalegislazione vigente, fatto salvo il comma 2, ed esercitate con i titoli professionali di cui all'allegato V, punto 5.5.2. 2. Le ostetriche sono autorizzate all'esercizio delle seguenti attività: a) fornire una buona informazione e dare consigli per quanto concerne i problemi della pianificazione familiare; b) accertare la gravidanza e in seguito sorvegliare la gravidanza diagnosticata come normale da un soggetto abilitato alla professione medica, effettuare gli esami necessari al controllo dell'evoluzione della gravidanza normale; c) prescrivere gli esami necessari per la diagnosi quanto più precoce di gravidanze a rischio; d) predisporre programmi di preparazione dei futuri genitori ai loro compiti, assicurare la preparazione completa al parto e fornire consigli in materia di igiene e di alimentazione; Decreto Legislativo n. 206 6 novembre 2007 21 Segue art. 48 e) assistere la partoriente durante il travaglio e sorvegliare lo stato del feto nell'utero con i mezzi clinici e tecnici appropriati; f) praticare il parto normale, quando si tratti di presentazione del vertex, compresa, se necessario,l'episiotomia e, in caso di urgenza, praticare il parto nel caso di una presentazione podalica; g) individuare nella madre o nel bambino i segni di anomalie che richiedono l'intervento di un medico e assistere quest'ultimo in caso d'intervento; prendere i provvedimenti d'urgenza che si impongono in assenza del medico e, in particolare, l'estrazione manuale della placenta seguita eventualmente dalla revisione uterina manuale; h) esaminare il neonato e averne cura; prendere ogni iniziativa che s'imponga in caso di necessità e,eventualmente, praticare la rianimazione immediata; i) assistere la partoriente, sorvegliare il puerperio e dare alla madre tutti i consigli utili affinchè possa allevare il neonato nel modo migliore; l) praticare le cure prescritte da un medico; m) redigere i necessari rapporti scritti. Cambiamo argomento… 22 UNO SGUARDO ALLA LETTERATURA SCIENTIFICA Midwife-led continuity models 23 MODELLI ASSISTENZIALI l'offerta dell'assistenza alla donna durante la gravidanza, il parto ed il puerperio si basa su diversi modelli assistenziali: MEDICAL-LED MODEL ASSISTENZA OFFERTA DAL MEDICO SPECIALIZZATO IN OSTETRICIA O DAL MEDICO DI FAMIGLIA SHARED-LED MODEL L'ASSISTENZA È CONDIVISA DA DIVERSE FIGURE PROFESSIONALI Ostetrica Liliana Di Nicolantonio Midwife-led continuity models 24 MIDWIFE-LED MODELS OF CARE Il presupposto fondamentale che sta alla base di questo modello di cura è che la gravidanza e la nascita sono eventi fisiologici basati sulla naturale capacità della donna di vivere l'esperienza della nascita, accompagnata dalla quantità minima di interventi necessari. Midwife-led continuity models 25 MIDWIFE-LED MODELS OF CARE L'ostetrica è la professionista che pianifica, organizza e presta assistenza alla donna dall'inizio della gravidanza al periodo post nascita. E’ responsabile della valutazione bisogni, della pianificazione delle cure. Invia ad necessità. altri professionisti in caso dei di Midwife-led continuity models 26 MIDWIFE-LED MODELS OF CARE importanza dei processi di identificazione del rischio, selezione delle gravide a basso rischio importanza dei programmi di integrazione delle diverse competenze professionali Midwife-led continuity models 27 CASELOAD MIDWIFERY Presa in carico da parte dell'ostetrica con l'obiettivo di assicurare la continuità dell'assistenza, integrata quando necessario dal ricorso al medico specialista TEAM MIDWIFERY Presa in carico da parte di un team di ostetriche con l'obiettivo di assicurare la continuità dell'assistenza, integrata quando necessario dal ricorso al medico specialista MIDWIFERY PARTNERSHIP 28 la partnership è una relazione. la midwifery partnership è una relazione tra una donna e la sua ostetrica. ogni relazione non può prescindere dal contesto in cui si realizza : l'esperienza della gravidanza e della nascita LA RELAZIONE DI CURA DOVREBBE GENERARE SALUTE MIDWIFERY PARTNERSHIP 29 RUOLO DELL'OSTETRICA : sostenere e proteggere un evento della vita naturale pur se straordinario. garante della sicurezza PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA NELLA RELAZIONE FRA OSTETRICA E DONNA ascolto reciproco comunicazione aperta e non giudicante MIDWIFERY PARTNERSHIP 30 La Partnership è un processo dinamico: negoziazione delle differenze Uguaglianza nei diritti e rispetto Sia l'ostetrica che la donna sono portatrici di esperienza la cui condivisione porta benefici ad entrambi. Entrambe esercitano potere, contribuiscono attivamente alla relazione e partecipano alla negoziazione riguardo all'evoluzione della relazione. MIDWIFERY PARTNERSHIP 31 LA MIDWIFERY PARTNERSHIP VALORIZZA IL PROCESSO INFORMATIVO E DI SCELTA alcuni esempi: Durante la gravidanza: l'ostetrica osserva l'evoluzione, permette che emergano dubbi e paure, accoglie, sostiene e valorizza le decisioni della donna circa il percorso assistenziale Durante il travaglio: l'ostetrica assume un atteggiamento attivo sollecitando la donna a lasciar emergere le proprie potenzialità (empowerment) Nel puerperio: l'ostetrica interviene meno attivamente e riprende il ruolo di sostegno quando la donna inizia a sentirsi più fiduciosa nell'allattamento del suo bambino. MIDWIFERY PARTNERSHIP 32 Midwife-led continuity models versus other models of care for childbearing women (Review) 33 SANDALL J., SOLTANI H., GATES S., SHENNAN A., DEVANE D. The Cochrane Collaboration Pubblicato in The Cochrane Library 2015 Midwife-led continuity models versus other models of care for childbearing women (Review) 34 Patient or population: Pregnant women Settings: Australia, Canada, Ireleand, UK Intervention: Midwife-led models of care Comparison: All other models of care for childbearing women and their infants Midwife-led continuity models versus other models of care for childbearing women (Review) 35 Midwife-led continuity models of care: l’ostetrica (o un gruppo di ostetriche), pianifica, organizza e fornisce le cure alla donna dal booking iniziale sino al periodo postnatale. Si avvale della consulenza in caso di necessità dello staff medico. L’ostetrica è, in partnership con la donna, responsabile della valutazione dei suoi bisogni, della pianificazione delle cure, rinvia ad altri professionisti secondo i casi. L’assistenza può essere erogata sia in ambito territoriale che in ambito ospedaliero. Normalmente le donne che accedono non hanno complicazioni mediche (a basso rischio). In alcuni modelli l’ostetrica continua a fornire assistenza alle donne con complicanze mediche o ostetriche in partnership con altri professionisti Midwife-led continuity models versus other models of care for childbearing women (Review) 36 All other models of care for childbearing women and their infants: Medico ginecologo: è il referente principale delle cure in gravidanza, è presente al parto (non necessariamente lo stesso) e un’infermiera assiste durante la nascita e nel periodo postnatale. Medico di famiglia: è il referente principale delle cure in gravidanza e si avvale della consulenza del medico ginecologo in caso di necessità. L’infermiera ostetrica o l’ostetrica assistono la nascita e forniscono le cure nell’immediato post nascita ma non hanno alcun potere decisionale . Un medico è presente alla nascita. Shared models of care: la responsabilità dell’organizzazione delle cure e l’erogazione delle stesse, dal booking iniziale sino al periodo postnatale, è condivisa da più professionisti (es. medici di famiglia e ostetriche, medici ginecologi e ostetriche, tutti e tre i professionisti ). 37 Midwife-led continuity models versus other models of care for childbearing women (Review) 15 trials 17.674 sia a basso che ad aumentato rischio di complicanze (Allen 2013; Begley 2011; Biro 2000; Flint 1989; Harvey 1996; Hicks 2003; Homer 2001; Kenny 1994; MacVicar 1993; McLachlan 2012; North Stafford 2000; Rowley 1995; Tracy 2013; Turnbull 1996; Waldenstrom 2001) 8 trials randomizzati (RCT) 11.195 donne a basso rischio (Begley 2011; Flint 1989; Harvey 1996; Hicks 2003; MacVicar 1993; cLachlan 2012; Turnbull 1996; Waldenstrom 2001). 6 trials randomizzati (RCT) 6.578 donne a rischio misto di complicazioni (Biro 2000; Homer 2001; Kenny 1994; North Stafford 2000; Rowley 1995; Tracy 2013;). Non vi sono evidenze di differenze negli esiti per tutti gli outcomes indagati fra donne a basso rischio e donne a rischio misto 38 Midwife-led continuity models versus other models of care for childbearing women (Review) 10 studi sul grado di soddisfazione materna (Biro 2000; Flint 1989; Harvey 1996; Hicks 2003; Kenny 1994; MacVicar 1993; cLachlan 2012; Rowley 1995; Turnbull 1996; Waldenstrom 2001). Alto livello di soddisfazione nei diversi aspetti di cura (informazioni, consigli, spiegazioni, preparazione al travaglio ed al parto, scelta del metodo per il sollievo dal dolore, comportamento del curante) 39 Midwife-led continuity models versus other models of care for childbearing women (Review) 6 studi analizzano i costi economici (Flint 1987; Homer 2001; Kenny 1994; Rowley 1995; Tracy 2013; Young 1997). Tutti gli studi suggeriscono una riduzione dei costi intrapartum . 1 studio riporta un aumento del costo ed 1 studio rileva costi paragonabili per l’assistenza post partum nel modello midwife-led continuity model vs. Medicalled care Si osserva un trend nella direzione di una riduzione dei costi per il midwifeled continuity model Midwife-led continuity models versus other models of care for childbearing women (Review) 40 RISULTATI Minor ricorso ANALGESIA REGIONALE (epidurale/spinale) RR 0.85 (CI 95% 0.78 – 0.92) Minor ricorso a PARTO OPERATIVO (forcipe/vacuum) RR 0.90 (CI 95% 0.83 – 0.97) Diminuzione delle NASCITE PRETERMINE < 37 W RR 0.76 (CI 95% 0.64 – 0.91) Diminuzione globale delle MORTI FETALI/NEONATALI RR 0.84 (CI 95% 0.71 – 0.99) Più lunga DURATA MEDIA DEL TRAVAGLIO (ore) RR 0.50 (CI 95% 0.27 – 0.74) Diminuzione della probabilità di incorrere in una AMNIOREXI RR 0.80 (CI 95% 0.66 – 0.98) Diminuzione della probabilità di incorrere in una EPISIOTOMIA RR 0.84 (CI 95% 0.77 – 0.92) Diminuzione della probabilità di incorrere in PERDITE FETALI/MORTI NEONATALI PRIMA DELLA 24 W RR 0.81 (CI 95% 0.67 – 0.98) Maggior probabilità di partorire SENZA ANALGESIA/ANESTESIA RR 1.21 (CI 95% 1.06 – 1.37) Maggior probabilità di PARTO SPONTANEO VAGINALE RR 1.05 (CI 95% 1.03 – 1.07) Sandall, Soltani, Gates, Shennan, Devane – 2015 Midwife-led continuity models versus other models of care for childbearing women (Review) 41 RISULTATI Maggior probabilità di essere assistita alla nascita da una OSTETRICA NOTA RR 7.04 (CI 4.48 – 11.08) Nessuna differenza OSPEDALIZZAZIONE PRIMA DEL PARTO RR 0.95 (CI 95% 0.85 – 1.05) Nessuna differenza EMORRAGIA ANTEPARTUM RR 0.89 (CI 95% 0.57 – 1.40) Nessuna differenza INDUZIONI DI TRAVAGLIO RR 0.93 (CI 95% 0.86 – 1.01) Nessuna differenza ACELERAZIONE TRAVAGLIO E USO OXITOCINA RR 0.88 (CI 95% 0.78 – 0.99) Nessuna differenza UTILIZZO DI OPPIACEI RR 0.90 (CI 95% 0.80 – 1.01) Nessuna differenza LACERAZIONI CHE RICHIEDONO SUTURA RR 1.02 (CI 95% 0.96 – 1.10) Nessuna differenza EMORRAGIE POST PARTUM RR 0.94 (CI 95% 0.84 – 1.01) Nessuna differenza INIZIO ALLATTAMENTO RR 1.12 (CI 95% 0.81 – 1.53) Sandall, Soltani, Gates, Shennan, Devane – 2015 Midwife-led continuity models versus other models of care for childbearing women (Review) 42 RISULTATI Nessuna differenza DURATA PERMANENZA IN OSPEDALE NEL POST NASCITA (giorni) MD – 0.10 (CI 95% 0.29 – 0.09) Nessuna differenza BASSO PESO ALLA NASCITA RR 0.96 (CI 95% 0.82 – 1.13) Nessuna differenza APGAR A 5' < / = 7 RR 0.98 (CI 95% 0.73 – 1.32) Nessuna differenza PERINEO INTATTO Nessuna differenza CONVULSIONI NEONATALI RR 0.91 (CI 95% 0.14 - 5.74) Nessuna differenza RICOVERI IN T.I.N. RR 0.90 (CI 95% 0.78 – 1.04) Nessuna differenza DURATA PERMANENZA IN OSPEDALE DEL NEONATO (giorni) MD – 3.63 (CI 95% - 7.57 – 0.30) Nessuna differenza PERDITE FETALI O MORTI NEONATALI DOPO 24 W RR1.00 (CI 95% 0.67 – 1.49) Sandall, Soltani, Gates, Shennan, Devane – 2015 Midwife-led continuity models versus other models of care for childbearing women (Review) 43 RISULTATI Nessuna differenza RICORSO A PARTO CESAREO RR 0.92 (CI 95% 0.84 – 1.00) Nessuna differenza PERINEO INTATTO RR 1.04 (CI 95% 0.95 - 1.13) Differenze borderline PERDITE FETALI E MORTI NEONATALI COMPLESSIVE RR 0.84 (CI 95% 0.71 – 0.99) Sandall, Soltani, Gates, Shennan, Devane – 2015 Midwife-led continuity models versus other models of care for childbearing women (Review) 44 CONCLUSIONI Le donne che ricevono le cure secondo il modello Midwife-led continuity models hanno meno probabilità di incorrere in interventi e più probabilità di essere soddisfatte per l'assistenza ricevuta. Per quanto riguarda gli esiti avversi sia per le donne che per i loro bambini i due modelli risultano essere comparabili. Sandall, Soltani, Gates, Shennan, Devane – 2015 AMBULATORIO GRAVIDANZA A BASSO RISCHIO A GESTIONE OSTETRICA/O 45 GRAZIE PER L’ATTENZIONE!