documento pdf - Città Metropolitana di Napoli

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Cercola
Comune vesuviano con più di 18.000 abitanti, Cercola è un centro agricolo e industriale che si
estende alle falde del Vesuvio, nel suo versante nord occidentale. La sua posizione geografica le
consente di rientrare tra i Paesi Vesuviani, definizione convenzionale (non riconosciuta da alcun Ente)
che indica quella fascia di comuni situata ai piedi, o semplicemente, nei pressi della spettacolare
montagna vulcanica di Napoli: il Vesuvio.
Con molta probabilità il nome deriva dal latino quercea, ossia quercia, poi diventata "cercula" in dialetto.
Evidente è il riferimento alla presenza di una quercia secolare.
L'origine e la storia del paese sono legate agli avvenimenti successivi all'eruzione del vulcano
avvenuta nel 1872 che distrusse il centro abitato di Massa di Somma ove originariamente la sede era
situata. Solo in seguito a tale catastrofico evento essa fu spostata alla frazione “Cercula”, piccolo borgo
famoso per una locanda posta all’ombra di una quercia secolare. In realtà il trasferimento della
sede richiese tempi lunghi per le difficoltà inerenti il ripristino della stessa, ma il 13 Agosto 1877 venne
autorizzato il cambio di denominazione da Massa di Somma a Cercola.
Tale spostamento fu reso possibile anche grazie alle pressioni di Domenico Riccardi, un ricco
proprietario terriero dotato di grande ingegno ed intraprendenza, che promosse nel 1878, su progetto
dell’ing. Luigi Palumbo, la costruzione della sede municipale ancora oggi sede del comune, divenendo
così primo Sindaco di Cercola.
Fu proprio quest’ultimo, a cui è dedicato il corso principale del paese, ad erigere, sempre a sue spese,
l’attuale Chiesa dell’Immacolata e l’annesso Convento delle Suore “Figlie di Sant’Anna”, entrambi
da lui fortemente voluti per svolgervi assistenza educativa e formativa del popolo.
Provvide inoltre a far costruire diversi palazzi signorili, che restano tuttora esempio pregevole di
architettura della fine del XIX secolo e che hanno determinato lo sviluppo architettonico ed
economico dell’epoca.
Cercola era famosa prevalentemente per la particolarità salubre dei luoghi, per il clima particolare e per
la fertilità dei campi; caratteristiche queste che giustificano la presenza di numerosi palazzi feudali: il
Siringano, (intorno al quale si sviluppò Carovita), il Carafa, il Pironti, il Laurentiana, a cui poi si unirono
il Palazzo Cangioni, il Villari, il De Ciutiis e il de Campora, ritenuto all’epoca una grande opera d’arte
perché progettato dal grande Vanvitelli. La tipologia di questi palazzi si differenzia notevolmente da
quella diffusasi lungo il cosiddetto “ miglio d’oro” della costa vesuviana, infatti a Cercola prevalgono le
caratteristiche della masseria padronale in cui il piacere della villeggiatura è legato al ritorno alla vita
semplice della campagna. Gli edifici sono in gran parte ancora esistenti, molti sono abbandonati e molti
sono passati nelle mani dei coloni dell’epoca.
Oggi, la zona storica è affiancata da quella più giovane e di più recente costituzione, la
Lottizzazione Carafa che prende il nome dall’antica masseria attorno alla quale si è costituita. La
masseria, la cui epoca di costruzione è incerta, compare su una planimetria del 1817 e pare essere
appartenuta in passato alla famiglia napoletana dei Carafa della Stadera, Principi di Stigliano.
La zona di CARAVITA
Carovita era un esteso feudo dei Principi Carovita Siringano, da un ramo dei quali trae certamente
origine la sua attuale denominazione. Oggi è una realtà della comunità cercolese oltre che per
l’incremento della densità anche per la particolare collocazione con le principali arterie veicolari. E’
posizionata dal punto di vista topografico al centro tra le vie di collegamento per Pomigliano e Napoli e
per le principali autostrade.
La Parrocchia Immacolata Concezione e Convento Figlie di S.Anna
Opera della tenacia del Sindaco Riccardi, fu iniziata nel 1875 e portata a termine con l’annesso
Convento delle Suore Figlie di S.Anna nel 1878. Fu affrescata con mirabili raffigurazione sacre dal
Trotta, mentre altari e navate furono ricoperti di pregiati marmi, soprattutto l’Altare Maggiore e la
Cappella dedicata al culto del patrono dell’epoca S. Giustino (oggi il Santo Patrono di Cercola è S.
Gennaro 19 settembre).
Il Convento delle Figlie di S. Anna eretto nel 1878 con lo scopo di accogliervi le suore al fine di
garantire fini assistenziali ed educativi alla popolazione. La presenza delle suore si rivelò proficua per i
cittadini, tanto che dopo pochi anni le originarie 5 suore furono affiancate ad altre sorelle, per far fronte
alle continue richieste di formazione. Negli anni l’edificio è stato ampliato e la casa è stata adibita anche
al noviziato delle nuove suore, ma soprattutto nacque l’Istituto Magistrale Parificato, inferiore e
superiore. Oggi le Suore rivolgono le loro attenzioni ai più piccoli.
La Parrocchia Immacolata e S. Antonio
Poche sono le notizie storiche, sembra che sia sorta verso la metà del ‘700, nello stesso luogo
dove,sembra che esistesse una Cappella gentilizia costruita intorno agli anni del 600 dai Principi
Filangieri d’Arianiello e dedicata al culto dell’Immacolata Concezione. Per più anni la Chiesa fu la
succursale di 4 Parrocchie: Massa, S.Sebastiano, Pollena e Ponticelli, finchè nel tardo 1906 dipese dalla
nuova Parrocchia di Cercola. Nonostante le continue trasformazioni iniziate dal 1915, la Chiesa ha
mantenuto l’enorme patrimonio artistico degli anni trascorsi; l’Altare maggiore in marmo pregiato fatto
costruire intorno al 1844 dai villeggianti del tempo e l’Immacolata Concezione di antica e pregiata
manifattura che troneggia su di esso. Di rilievo il dipinto di S.Francesco da Paola. Nel Maggio del 1925
la Chiesa fu eretta a Parrocchia.
La Chiesa dei Catini “Madonna delle Grazie”
Poche sono le notizie storiche ritrovate, sembra sia stata edificata intorno al 1641 da un certo don
Antonio Catini, un signorotto o un benestante contadino del luogo.
Sembra sia sorta a seguito di un voto fatto dallo stesso da don Antonio poiché i suoi due figli si erano
dispersi sulla montagna mentre imperversava una tempesta ed il Vesuvio dava segni di risveglio con un
ininterrotto lancio di lapilli e di cenere.
I due rientrarono la sera successiva a casa e il buon padre mantenne la promessa facendo innalzare il
Tempio religioso per la Madonna del Carmine.
Info e testi tratti da
www.prolococercola.it
www.comune.cercola.na.it