Sri Lanka

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Sri Lanka
Numero 3 – Novembre 2005
Il Sostegno On Line del Progetto “ I Figli della Speranza”
L'isola di Sri Lanka, un tempo chiamata Ceylon, è la terza produttrice di Tè al mondo. I migliori raccolti si hanno nella parte
meridionale dell'isola, ad altezze che vanno da 900 a oltre 2000 metri nella verdissima zona di Nuwara Eliya, ricca di fiumi e
cascate.
Attraverso un processo lungo e affascinante, le foglie del Tè diventano una bevanda che, mentre rigenera il corpo, fa riposare la
mente che percepisce quanto sia importante godere di piccoli momenti di silenzio e di meditazione.
“L’ora del Tè” o “Tea time”, come viene comunemente chiamata la pausa delle 17.00 dagli inglesi, è nata per soddisfare il
languore pomeridiano che colpiva le dame della vecchia Inghilterra ma si è presto diffusa fino a trasformarsi in un rito, uno
spazio speciale, all'interno della giornata, per estraniarsi almeno per un po' dal rumore e dallo stress quotidiani,
in compagnia di una persona cara con la quale condividere le nostre sensazioni...
Newsletter di aggiornamento sui progetti di Amici dei Bambini
in SRI- LANKA
“Attività con i bambin”i
Cari Sostenitori,
ecco il secondo numero della news letter telematica che vi terrà aggiornati sulle novità e gli sviluppi del
nostro progetto in Sri Lanka “ i Figli della Speranza”. Le facciamo presente che solo questo numero
verrà spedito via posta a voi sostenitori, infatti, questo tipo di comunicazione dovrebbe arrivare ai
sostenitori ogni mese via e-mail. Purtroppo però ci sono ancora molti di voi che non ci hanno comunicato
il loro indirizzo di posta elettronica.
Considerando che per noi la spedizione postale ha costi molto alti, vi chiediamo, gentilmente, di
collaborare: comunicandoci il vostro indirizzo e-mail, o quello di un amico, un parente, o qualcuno a voi
vicino, all’ufficio Sostegno a Distanza:
Tel: 02/988221 - Fax: 02/98232611 - E-mail: [email protected]
Amici dei Bambini- Casella Postale 77 – 20077 Melegnano
In Sri Lanka Amici dei Bambini lavora per rispondere a due emergenze: quella generata dallo Tsunami
nel dicembre 2004 e l’emergenza abbandono vissuta da migliaia di bambini che non vivono circondati
dall’amore di una famiglia.
Fin dai primi giorni successivi al maremoto, sono state implementate misure di tutela e protezione nei
confronti dei bambini e delle famiglie. Abbiamo risposto ai bisogni materiali garantendo l’accoglienza in
strutture protette, il soddisfacimento dei bisogni primari, igiene, sanità, e gli alimenti. Ma abbiamo
pensato fosse altrettanto importante riportare le popolazioni colpite dal maremoto alla tranquillità e alla
serenità attraverso consulenze psico-sociali ed animazione educativa con lo scopo di aiutare superare il
trauma di chi ha perso tutto e ha visto morire amici e familiari. In fine abbiamo strutturato programmi di
formazione specifici per gli operatori sociali, gli insegnanti, i volontari, tutti coloro che hanno un ruolo
educativo e si fanno carico di seguire i bambini in questo momento così delicato.
Ora che lo stato di emergenza è “sottocontrollo”, sebbene ancora tanto rimanga da fare nei campi
profughi, Amici dei Bambini, inizia a mettere in campo anche nuovi progetti cercando di entrare negli
istituti per rispondere all’emergenza abbandono. In Sri lanka i bambini che vivono fuori della famiglia
sono tantissimi, e non solo a causa dello tsunami: lo Sri Lanka è un paese è devastato da un conflitto
inter-etnico, tra maggioranza cingalese (buddista) e tamil (indù) da almeno vent'anni, moltissimi sono i
bambini orfani a causa di questi scontri e altrettanti quelli che vengono abbandonati dalle famiglie che
vivono in condizioni di estrema povertà. Noi vogliamo dare la possibilità a tutti questi piccoli di ritrovare
una famiglia seguendo la mission dell’associazione che è quella di garantire, in ogni parte del mondo,
che ogni bambino abbandonato sia di nuovo figlio.
Speriamo che questo Sol possa aiutarvi a farvi capire cosa succede lontano da voi, in questo paese così
affascinante e pieno di cultura, con un popolo gentile, umile e grato.
Lo Sri Lanka con tutti i suoi bambini ha bisogno di voi…
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I nostri progetti...
... le attivita’ nei campi
Da fine febbraio siamo presenti in sette campi profughi nella costa Est del Paese ed
in particolare nel distretto di Ampara.
I campi nei quali svolgiamo le nostre attivita’ sono i seguenti: Komari 1 e Komari 2,
Kavadapitty, Methodist Church, YMCA, Pubblic Ground, Saranapala, questi ultimi
cinque sono nella zona di Akkaraipattu.
Per i primi sei mesi d’intervento si sono svolte delle attivita’ terapeutiche di base,
ovvero delle attivita’ ludico ricreative strutturate atte ad aiutare i minori a superare
il trauma dello tsunami.
Da luglio sono iniziate le attivita’ di base, ovvero delle attivita’ ludico ricreative che
pero’ coinvolgono i minori al fine di realizzare un grande evento speciale.
Per questa ragione i bambini di Komari 1 e 2 sono impegnati nella pubblicazione di
un “loro” libro mentre, quelli dei campi di Akkaraipattu, sono impegnati in una
rappresentazione teatrale.
Nel corso dei mesi sono stati raggiunti piu’ di 900 minori dalle attivita’ ma quelli che
partecipano attiviamente e assiduamente alle attivita’ settimanali sono circa 550 di
eta’ compresa tra i 5 e i 15 anni.
... le attivita’ con gli insegnanti
Da luglio e’ iniziato un programma di formazione specifica per insegnanti, l’obiettivo
del corso prevede di dare conoscenza e strumenti agli insegnanti per saper
riconoscere ed affrontare i problemi derivanti da una situazione di post stress
disorder (lo tsunami) nei loro alunni.
Al corso partecipano 175 insegnanti delle 44 scuole pubbliche di Thirukkovil e
Pottuvil, da sottolineare che con questo approccio riusciamo a coprire tutte le scuole
della zona, dalle “elementari” alle “superiori”.
... Kochchikade
Kochchikade e’ una localita’ a circa un’ora da Colombo in direzione nord, quindi
siamo nella costa Ovest del Paese.
In questa localita’ sono presenti le suore della Beata Vergine di Cremona che
gestiscono un istituto di accolgienza per minori, al momento sono ospitate 35
bambine, orfane o in stato di abbandono.
Il nostro intervento consiste nell’allestimento e ampliamento della struttura
esistente e alla copertura di tutte le spese mensili relative al mantenimento
dell’istituto.
... Gampola
Gampola e’ una localita’ vicino a Kandy e alle rinomate piantagioni di the del Paese
a circa tre ore di viaggio da Colombo.
Anche qui le suore della Beata Vergine di Cremona gestiscono, da piu’ di 50 anni, un
istituto d’accolgienza per minori orfani o in stato di abbandono che, al momento,
sono circa 80.
Il nostro intervento consiste in un contributo minimo per l’allestimento della stessa
struttura e alla copertura di tutte le spese mensili relative al mantenimento
dell’istituto.
... Kalmunai
Kalmunai e’ una localita’ nella costa Est del Paese a circa un’ora di viaggio da
Batticaloa.
Il nostro intervento consiste nel supportare economicamente il St. Mary Boy’s Home
dei Fratelli della Carita’ che, al momento, ospita circa 90 bambini di eta’ compresa
tra i 5 e i 18 anni.
Il St. Mary e’ un centro d’accoglienza per minori ed e’ una via di mezzo tra un
orfanotrofio e un collegio, nel senso che sono presenti sia minori orfani o in stato
d’abbandono ma anche minori che hanno le loro famiglie di origine ma che sono
ospitati presso questa struttura per avere la possibilita’ di completare gli studi.
... Thirukkovil
Thirukkovil e’ una localita’ della costa Est ed in particolare del distretto di Ampara
dove, oltre alle attivita’ con gli insegnanti, e’ previsto anche la creazione di un
centro di accoglienza temporanea per minori, in particolare la struttura sara’ per 30
bambine di eta’ compresa tra i 6 e i 15 anni.
I lavori di costruzione sono iniziati e, se tutto va bene, per marzo 2006 la struttura
sara’ inaugurata.
E’ stato possibile realizzare ed implementare tutte queste attivita’ solo grazie
all’aiuto e supporto dei nostri partner di progetto, ovvero, EHED–Eastern Human
and Economic Development (Caritas di Batticaloa) e la congregazione delle suore
della Beata Vergine di Cremona.
Chiaramente come tutti i progetti, anche il nostro, e’ in continuo movimento e
mutamento, quindi e’ sempre possibile che si sviluppino nuovi ed importanti
interventi che non mancheremo di raccontarvi, in modo che ci possiate seguire
passo dopo passo in questa stupenda avventura.
L’evento del mese!
Lo spettacolo di Natale dei bambini di Kochchikade di MM
In questo mese i “nostri” bambini sono stati impegnati nella preparazione della
grande impresa che realizzeranno a fine gennaio 2006.
Quindi nello specifico i bambini di Komari continuano a preparare il loro libro mentre
quelli di Akkaraipattu si stanno preparando alla grande rappresentazione teatrale
che li vedra’ coinvolti.
Questo mese pero’ e’ stato anche il mese degli spettacoli di fine anno scolastico dei
bambini delle scuole e dell’asilo di tutto lo Sri Lanka.
Io ho avuto la fortuna di partecipare allo spettacolino di fine anno dei bambini
dell’asilo di Kochchikade e devo ammettere che, nonostante non abbia capito nulla
di quello che hanno detto i piccoli protagonisti, e’ stato molto emozionante.
Chiaramente io, il parroco di Kochchikade e altri quattro inglesi siamo stati gli ospiti
d’onore della festa e abbiamo potuto goderci lo spettacolo dalla prima fila.
Come sempre accade in queste occasioni la cosa piu’ divertente e’ stato vedere
come i genitori erano molto piu’ emozionati dei bambini stessi, super impeganti a
scattare foto e a riprendere i loro piccoli durante tutto lo spettacolo.
Il tocco finale e’ stato la fine dello spettacolo quando c’e’ stata la distribuzione dei
doni natalizi a tutti i bambini che hanno preso parte alla rappresentazione.
Ma la cosa ancora piu’ “imbarazzante” e’ stato quando, a sorpresa, mi hanno
chiamato sul palco a distribuire i doni ai bambini.
La mattinata si e’ conclusa con un rinfresco al quale hanno partecipato tutti i
bambini, i loro genitori e le suore nel loro cortile.
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Per quanto riguarda le attivita’ con gli insegnanti, le costruzioni e i mantenimenti
degli istituti procedono molto bene e, per fortuna, senza problemi.
Lo Sri Lanka visto “dall’interno”...
Breve aggiornamento sulla situazione politica in Sri Lanka di MM e TPC
Il mese di Novembre e’ stato un mese fondamentale per lo Sri Lanka perche’ il 17
Novembre si sono tenute le elezioni presidenziali.
Premetto che con questo breve aggiornamento non voglio fare una analisi tecnica su
come sono andate le elezioni ma mi piace raccontarvi quello che, come da
osservatore esterno completamente ignorante, ho capito da tutta questa grande
bagarre.
Come spesso accade anche a casa nostra la vera lotta e’ stata tra due candidati forti
che rappresentano i due maggiori partiti del Paese e una serie di altri piccoli
candidati di svariati partiti.
Chiaramente i due maggiori candidati erano uno del governo e uno dell’opposizione,
Mahinda Rajapakse per SLFP – Sri Lanka Freedom Party e Ranil Wickramasinha per
UNP – United National Party, ovvero il primo per il governo e il secondo per
l’opposizione.
Dopo una lunga ed estenuante battaglia elettorale condotta a colpi di manifestazioni
di piazza e comizzi in grande stile si e’ arrivati al fatidico giorno delle elezioni.
E’ da sottolineare che dalle 24:00 del 14 Novembre si e’ chiusa ufficilamente la
campagna elettorale ed e’ stata sospesa anche la vendita di alcoolici in tutto il Paese
per una settimana.
In questo Paese le elezioni sono sempre un momento ad alto rischio perche’,
spesso, si sono verificati disordini e attentati che hanno portato anche alla morte di
diverse decine di persone.
Per questa ragione nessuno si meraviglia se durante i giorni subito dopo le elezioni
venga dichiarato lo stato di sicurezza e venga applicato il coprifuoco alle 18:00 di
sera.
Tutti i nostri partner di progetto, la gente che conosciamo, le istituzioni locali e
anche l’Ambasciata d’Italia ci hanno consigliato di recarci in localita’ ”sicure” e di
evitare gli spostamenti durante quei giorni.
Quindi Gian Mauro (volontario espatriato) e i colleghi dell’equipe sono andati ad
Hikkaduwa, localita’ turistica del sud dello Sri Lanka, mentre io, con i miei genitori,
sono andato a “rifugiarmi” a Kochchikade dalle nostre suore.
Da quello che ho capito dai due programmi politici degli schieramenti il punto
principale era il destino del Paese nel senso che la linea del SLFP e’ per uno stato
unico ed una amministrazione unica per tutto il Paese, mentre UNP era per un unico
stato ma con due amministarzioni separate una cingalese ed una tamil.
Chiaramente poi c’erano altri punti ma quello dell’amministrazione era il piu’
importante, insomma per capirci meglio un po’ come da noi in Italia
amministrazione centrale statale o la devolution.
Alla fine ha vinto, di pochi voti nemmeno 200.000 voti di scarto tra i due candidati,
Mahinda Rajapakse del SLFP che, bisogna ammettere, ha fatto una campagna molto
ben fatta tappezzando quasi tutto lo Sri Lanka con sue foto.
Per onore della cronaca e onesta’ intellettuale bisogna anche ammettere che LTTE Liberation Tigers of Tamil Eelam ha falsato l’esito regolare delle elezioni “invitanto” i
tamil del nord-est a boiccotare le elezioni che, probabilmente, senza questo
boiccottaggio sarebbero state vinte da Ranil Wickramasinha del UNP.
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Ora quello che tutti sono curiosi di vedere e’ come verra’ affrontata la questione
LTTE dal nuovo governo tenendo presente che la tensione sembra aumentare ogni
giorno sempre di piu’.
Momenti di cultura srilankese di GMDF
Qualche giorno fa parlavo con Amarathas, il nostro contabile di come avvengono i
matrimoni dei tamil, sia indu’ che cristiani.
I genitori della ragazza vanno a trovare quelli del possibile futuro sposo e gli
chiedono se il loro figlio e’ disponibile. Questi ultimi fanno vedere la foto della
ragazza, possibilmente ma non necessariamente incontrata qualche volta, al figlio,
che puo’ o meno dare la sua disponibilita’. Successivamente si comparano le carte
dei due giovani: si tratta di carte elaborate da cartomanti, considerate abbastanza
attendibili dalla maggioranza delle persone (ovviamente, gli ho immediatamente
chiesto se sia possibile farne una per me). Se dalle carte risulta una compatibilita’
maggiore del 70-75 per cento e la dote della figlia e’ sufficiente, si organizza un
incontro tra le due famiglie nel quale i giovani possono parlare tra loro. Fatto
l’incontro si puo’ iniziare ad organizzare il matrimonio.
In realta’ bisogna dire che qui le comunita’ sono generalmente piccole ed e’
altamente probabile che i due giovani si conoscano bene, ma in ogni caso e’ cosi’
che vanno le cose.
Un paio di settimane fa ho fatto un viaggio con un autista mussulmano, che parla
discretamente bene l’inglese. Ad un certo punto ho voluto affrontare il discorso del
burka. In Sri Lanka solo una minoranza di donne mussulmane indossano il burka, le
altre, quando escono di casa, si coprono tutto il corpo tranne il viso e, a volte, le
mani. Mi aspettavo qualche ragione particolare anche se non riuscivo ad
immaginare quale, ma la risposta che ho avuto e’ esattamente quella che gia’
conoscevo: il burka ha la funzione di impedire alla donna di esprimere la propria
seduttivita’. Quello che mi ha leggermente perplesso e’ che il suo discorso faceva
continuamente riferimento alla debolezza dell’uomo e non come mi aspettavo, al
semplice disprezzo della seduttivita’ femminile. Anche se il risultato e’ lo stesso c’e’
una bella differenza tra disprezzo e paura: si ha paura di chi ha un potere su di noi.
Sabato 5 dicembre sono andato a vedere la consacrazione a sacerdote di Julien, un
decano che ho conosciuto circa un mese fa a Thirukkovil, dove si stanno
sviluppando molti dei nostri interventi. Al termine della messa tutta la comunita’,
qualche centinaio di persone si e’ stretta intorno al neo sacerdote baciandogli le
mani e le guance; solo questo rito sara’ durato piu’ di un’ora. Mi ha impressionato.
Qui i riti religiosi e sociali sono realmente parte delle vita della comunita’, la
segnano fortemente, come da noi non avviene piu’, forse perche’ il benessere
favorisce l’individualismo.
Italia - Sri Lanka: pensieri in bilico di PM
Neve. Freddo. Stufa calda. Portatile alla mano e il profumo di vino e castagne alla
mia destra. Eccomi a casa per qualche settimana, dopo cinque mesi vissuti nella
ridente cittadina di Thirukkovil, distretto di Ampara, costa est dello Sri Lanka, due
antichi grossi templi induisti, una chiesa cattolica, una metodista, dozzine di dozzine
di mucche per la strada che fanno lo slalom tra ape car adattate a taxi
plurifamigliari, un campo militare cingalese della forza speciale della polizia, risaie,
un ospedale con attività in lenta ripresa, scuole, case, resti di tombe e di case, muri
di scuole e di case distrutte, 28.799.999 granelli di sabbia finissima su spiagge che
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fanno invidia ai migliori cataloghi turistici, accanto a cui sono adagiati resti di palme
di cocco cadute a causa di una violenta onda arrivata improvvisamente una mattina
del dicembre scorso.
Eppure sì, ripeto, la ridente Thirukkovil, perché ciononostante Thirukkovil e i suoi
abitanti non hanno mai perso il loro senso dell’ironia, che a detta degli indigeni, è un
tratto caratterizzante l’etnia tamil. E non hanno perso il loro senso dell’umorismo
neppure durante gli oltre vent’anni di guerra civile conclusasi con la firma del
cessate il fuoco solo tre anni fa. I Tamil costituiscono circa il 16% della popolazione
del Paese, di religione induista, a parte una bassissima percentuale cattolica e
metodista, e sono giunti in Sri Lanka a seguito di due grandi migrazioni dal sud
dell’India, la prima oltre 2000 anni fa e la più recente durante il diciannovesimo
secolo, quando gli inglesi importarono la manodopera necessaria per lavorare le
piantagioni di the che inverdiscono il centro dell’isola. I tamil, insediatisi nel nord e
nell’est del paese, hanno sempre difficilmente convissuto con la maggioranza
cingalese e gli storici dissapori tra le due etnie si acuirono negli anni Ottanta quando
le Nuove Tigri Tamil si costituirono nel movimento armato LTTE che ancora oggi
lotta per rivendicare una patria indipendente per il suo popolo. Inoltre sulla costa
est, altra ragione di scontri è lo storico attrito con la terza etnia del paese, i
musulmani, risorsa economica e commerciale della zona. Essere musulmani in Sri
Lanka è uno status civile e non significa semplicemente aderire ad una religione.
Ecco perché non sono motivazioni religiose quelle che alimentano i conflitti etnici,
esattamente come le Tigri sono l’unico movimento terrorista che non agisce in nome
di Dio.
Il 26 dicembre scorso, questo popolo già dilaniato da lotte violente è stato
sottoposto ad un’altra dura prova: l’onda dello tsunami ha devastato chilometri di
costa e ancora dopo quasi un anno dall’accaduto sembra che tutto sia desolato e
desolante quanto prima. In verità non è così, ma rimane ancora tanto da fare: le
tende sono praticamente scomparse ma paesi, città e campagne pullulano di rifugi
temporanei in condizioni ancora precarie. Sono monolocali con tetto di lamiera,
disposti uno accanto all’altro, oppure separati da sottili tendine di plastica esposti ai
40 gradi dei mesi estivi e alle piogge e alle intemperie di questa stagione. Quello
che a volte non sembra affatto precario è il loro attuale modus vivendi et…
“pensandi”: quando cammini tra i cunicoli dei campi rifugiati aleggia il
presentimento che dovranno vivere in quelle condizioni per ancora chissà quanto
tempo e che ben poco cambierà se non per una mano esterna.
La nostra volontà invece è quella di lasciare un segno, un piccolo e umile contributo
perché ritornino a sperare e ad avere fiducia nelle proprie capacità, perché sono loro
che possono cambiare lentamente le cose, perché tanto è ancora in mano loro,
perché le difficoltà prima si subiscono, si riconoscono, poi insieme si affrontano e si
superano. Ecco il perché dell’equipe psicosociale a Thirukkovil, della formazione
fatta ai ragazzi locali chiamati a lavorare con bambini e adulti dei campi, del
percorso rivolto agli insegnanti di 44 scuole, responsabili della crescita del futuro di
quella terra, ecco perché stare vicino alle mamme e ai papà arrabbiati con quel
mare e quel dio che gli ha strappato il loro bambino e persino il ricordo e la
speranza di giorni felici. Passiamo le nostre giornate incontrando volti e storie
distanti da noi. Condividiamo con quei volti momenti che sai che non scorderai mai.
Anche se a volte va diversamente da come vorresti, anche se sembra sia una
battaglia persa, rimani lì e sorridi e sei contenta e se tornassi indietro lo rifaresti,
perché hai guadagnato dei sorrisi, delle storie, delle lacrime e qualche ferita
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rimarginata. Ti scontri ogni giorno con pensieri diversi, culture, storie e desideri, ma
poi quello che ti rimane sono quei tratti universali comuni che condividiamo e che a
volte sembra banale ricordare: desiderare una famiglia serena che ti voglia bene, un
padre e una madre che ti capiscano, crescere responsabili e autonomi e faticare
quotidianamente per trovare la forza di volontà necessaria per superare gli ostacoli
della vita, quel percorso spesso impervio e dalle mille sorprese strabilianti ed
agghiaccianti. Per questo che sia sul quarantacinquesimo che sul settimo parallelo ti
ritrovi a combattere per gli stessi uomini e per le stesse esigenze di felicità,
aiutando a combattere il disagio di adulti e bambini, il drop out scolastico, la
demotivazione dilagante, la disoccupazione, le paure di troppe responsabilità e le
fragilità causate dalla perdita improvvisa dei tuoi cari.
Sono partita con tante paure e con un’intuizione. Sono qui ora con le stesse paure
ed altre ancora, ma ogni giorno quell’intuizione che non mi fa sentire l'"umanitaria
buonista" di turno si dimostra concretamente vera: non è vero che dall'altra parte
del mondo ti viene chiesto di stravolgere la tua vita o le tue priorità perché quello
che sei e quello che fai è veramente sempre lo stesso e per le stesse persone!
È poi quando torni a casa e ti accorgi di aver ricevuto molto di più di quanto hai
dato, che ti riaffiorano maggiormente i tratti che segnano la distanza tra te e loro e
che sembravi avere temporaneamente dimenticato: il freddo soffice della neve fuori
dalla tua finestra, il tepore accogliente della stufa e il profumo di uva pigiata e
fermentata che viene dal bicchiere vuoto alla tua destra. E una valigia pronta per
ripartire.
In redazione:
Marco Marchesi, Gian Mauro De Facendis, T. P. Christopher, Elisa Cristaldi, Francesco Iacchetti,
Paola Macchi
Per contattare i volontari, inviare commenti e suggerimenti sulla newsletter potete scrivere a:
[email protected]
La Newsletter “L’ora del tè” è stata pensata per tenere aggiornati tutti i
sostenitori dei progetti di Amici dei Bambini in Sri Lanka. Si tratta di un servizio che
abbiamo denominato SOL (Sostegno On Line). L’idea è quella di trasmettere via
e-mail la newsletter contenente estratti dei report settimanali redatti dai
volontari espatriati e notizie relative all’andamento del progetto. Abbiamo
pensato di utilizzare la posta elettronica, poiché è uno strumento che consente
di raggiungere un grosso numero di utenti ad un costo minimo. Le chiediamo
gentilmente di comunicare la Sua e-mail (o quella di un suo familiare) all’indirizzo
di posta elettronica del nostro ufficio in Italia: [email protected] affinché possa ricevere
i prossimi numeri del notiziario.
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