ArcadiNoe - Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana

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ArcadiNoe - Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana
L'ARCA DI NOE'
di Benjamin Britten
La leggenda del diluvio universale risale alla notte dei tempi, ogni cultura ha fatto propria la
storia del saggio Noè, variando di volta in volta situazioni e personaggi. A teatro, nei
linguaggi figurativi o in musica il Diluvio Universale è stato soggetto di numerose creazioni,
stimolando anche la creatività di Benjamin Britten.
L’Arca di Noè, concepita nel 1958 da Britten ispirandosi ai Chester Miracle Plays medioevali,
rappresentazioni di carattere sacro di cui era protagonista il popolo comune, è il racconto
biblico del Diluvio Universale, frammisto a scenette di quotidiane baruffe coniugali, del quale
vengono rappresentati tutti i momenti salienti: l’avvertimento divino a Noè, la costruzione
dell’arca, l’accorrere di tutti gli animali in coppia, l’arrivo della pioggia e la sua catastrofica
violenza, il vano volo del corvo e quello fortunato della colomba, l’uscita degli animali
dall’arca e il canto di lode al Signore.
Benjamin Britten amava scrivere musica per i bambini e famosissime sono le sue
composizioni per cori di voci bianche. Considerava i bambini un pubblico magari un po'
selettivo, ma ricettivo e con reazioni spontanee e immediate. Spesso fece dei bambini i
protagonisti delle sue opere o scrisse opere loro dedicate (come The Young Person's Guide
to the Orchestra) ovvero partiture pensate per le loro voci (come Il piccolo spazzacamino).
L'Arca di Noé racconta in chiave comica la vicenda di Noè che, aiutato da una squadra di
animali e di ragazzi, i figli e le nuore, in vista dell'annunciato diluvio, costruisce l'arca,
sbeffeggiato da un coro di pettegole capitanato dalla moglie, incredula della profezia. Britten
scrisse quest'opera immaginandola interpretata da un gran numero di bambini, supportati da
musicisti professionisti. Gli strumenti ci sono tutti, dagli archi alle percussioni, passando per i
legni e arrivando a un set… di tazzine da tè! Nella sua produzione dedicata ai più piccoli,
Britten volle sempre stimolare un profondo coinvolgimento del pubblico, in un’ideale di
creazione partecipata che unisca compositore, interprete e spettatore.
Nell’ideare il suo Noè Britten fece pertanto tesoro dell’esperienza maturata nel campo del
teatro per e con bambini. Egli si cimentava, dunque, pur essendo un compositore già
affermato ed acclamato nelle platee di tutto il mondo, a confrontarsi con le modeste
dimensioni del teatro di provincia, mostrando di continuare a credere in un tipo di
sperimentazione musicale sul terreno, destinata a coinvolgere le masse scolarizzate e la
gente comune in progetti dove più che la grande abilità erano richiesti lo spirito di fattiva
collaborazione e una buona dose di entusiasmo. La chiave del successo sta nell’avere
contemperati al loro interno gli scopi pratico-educativi e quelli più propriamente estetici,
rivelandosi del tutto efficaci nel rispondere all’urgenza didattica di avvicinare alla musica i
ragazzi in età scolare attraverso prodotti di qualità che, per la natura dell’impegno richiesto,
affinano il senso artistico senza nulla sacrificare alle ragioni dell’intrattenimento e del gioco.
La trama
L’intera assemblea intona l’Inno “Gesù provvedi a me” che riflette sui peccati dell’umanità.
L’Ira di Dio interpretata da una voce recitante fuori scena annuncia la punizione divina: “Il
Diluvio Universale sterminerà l’umanità eccetto Noè e la sua famiglia” . I tre figli di Noè: Sem,
Cam e Jaffett, seguiti dalle rispettive mogli, annunciano musicalmente l’inizio di costruzione
dell’Arca ma la Signora Noè non vuole separarsi dalle amiche che irridono l’impresa. Noè
impone il silenzio e mentre iniziano le diverse fasi dei lavori di carpenteria cadono le prime
gocce di pioggia e giungono le prime folate di vento. Quando Noè invita sua moglie ad
affrettarsi nasce un battibecco comico interrotto dalla voce di Dio che lancia un secondo
avvertimento: “Per quaranta giorni pioverà sulla terra e tutto sarà sommerso. Occorre che
Noè e i suoi salgano sull’arca e che vi portino ogni sorta d’animali in coppia”. Sono ancora i
figli di Noè e le loro mogli ad annunciare volta per volta le varie specie di animali che
disciplinatamente entrano nel ventre della nave. La pioggerella diventa un acquazzone con
tuoni e lampi e sibili di vento coinvolgendo armonicamente tutto l’organico orchestrale fino al
raggiungimento del culmine della tempesta che poi si affievolisce e lentamente scompare.
Noè invia un corvo alla ricerca di terre asciutte, ma esso, spiccato il volo, non fa più ritorno.
La colomba, invece, ritorna con un ramo d’ulivo nel becco come simbolo della pace tra
l’uomo e la natura. Gli animali fuoriescono dall’Arca festosi e sereni accompagnando la loro
uscita con un gioioso “Alleluja” in segno di lode e rinnovata riconciliazione tra l’Uomo e Dio.