BUONE NOTIZIE PER GLI ESCURSIONISTI

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BUONE NOTIZIE PER GLI ESCURSIONISTI
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Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto
VAL GRAVEGLIA
SANTA MARGHERITA LIGURE
COMUNE DI NE CAPOFILA
PER PROMUOVERE
IL VINO DOC
“GOLFO DEL TIGULLIO”
L’ASSESSORE NOBILE CHIEDE ALLA PROVINCIA
DI ATTIVARE LA PROMOZIONE
Giuseppe Nobile, consigliere
provinciale sel, Sinistra ecologia libertà, mercoledì 14 settembre ha presentato in Consiglio una proposta lanciata
dal Comune di Ne per promuovere il vino doc “Golfo del
Tigullio”, prodotto per il 70%
in Val Graveglia. La Provincia
di Genova potrebbe avere un
ruolo fondamentale chiedendo
ai Comuni del Tigullio di stipulare convenzioni con gli
esercizi commerciali, come
ristoranti o enoteche, che
puntino sulla vendita del vino
locale. Ruolo centrale dovrebbero averlo anche gli agriturismi che secondo una legge
regionale sono tenuti a offrire
in maggioranza prodotti locali.
Perciò se non hanno vino di
produzione propria possono
comprarlo dalle cantine private che producono il “Golfo del
Tigullio”. Un incentivo potrebbe ad esempio essere dato dalla riduzione del 30% sul canone di occupazione del suolo
pubblico per i locali impegnati
nella valorizzazione del doc
nostrano. Il Comune di Ne da
parte sua ha già istituito un
sistema di incentivo “a punti”
per i commercianti: chi vende i
prodotti locali acquista punti
validi per raggiungere sconti
sulla tarsu o sull’ici. Secondo
Nobile l’iniziativa è necessaria
per dare una mano all’economia locale: «Le uve per l’annata 2011, grazie all’impegno
costante dei viticoltori, sono
di ottima qualità, ma rimangono sul territorio gravi problemi per quanto riguarda la
commercializzazione del vino
locale doc “Golfo del Tigullio”». La Provincia quindi dovrebbe «ricercare il consenso
tra tutti i soggetti interessati
a favorire la sottoscrizione di
convenzioni o protocolli per
raggiungere l’obiettivo di migliorare la situazione economica attuale e contribuire allo
sviluppo del settore agricolo e
di tutto quanto ad esso collegato. La valorizzazione e la
promozione del doc “Golfo del
Tigullio” non vuole limitarsi
alla sola tutela del prodotto
locale, ma, in periodi di grave
crisi come quello che sta attraversando il nostro paese, è
anche una importante occasione per favorire la creazione
di nuovi posti di lavoro».
Agnese Campodonico
SANTO STEFANO D’AVETO
LASCIATEVI
IMPRESSIONARE
DAI MAGICI COLORI
DEL BOSCO
SANTO STEFANO - Il 9 ottobre
si assisterà ad uno spettacolo emozionante. Si vedrà il
bosco misto e la faggeta che
più di tutti si colora di splendide tonalità giallo – rosso –
ruggine. Nel momento in cui
arriva il freddo, la natura fa
dono di un'ultima sferzata di
bellezza La faggeta in questione è quella celebre del
Monte Groppo Rosso - Roncalla, luogo storico e ambiente ideale per i riti pagani
dell'acqua e del fuoco, propi-
Ottobre - 2011
ziatori della buona stagione.
Appuntamento con la guida
naturalistica abilitata alle ore
09.30 c/o lo IAT di S. Stefano
d'Aveto. Colazione al sacco e
merenda pomeridiana in rifugio, escursione di interesse naturalistico, facile. Rientro previsto entro le 17.30 circa, spostamenti con mezzi propri. Prenotazione obbligatoria entro le
ore 17 del giorno precedente
presso l’ufficio IAT del Comune
di Santo Stefano d’Aveto. Costo:
adulti 10 bimbi sotto i 6 anni 5
CORSO DI PIZZO AL TOMBOLO
A PARTIRE DA OTTOBRE
CURATO DALL’ASSOCIAZIONE DELLA PERLA DEL TIGULLIO
GUIDATA DA LUISA DE GASPERI
SANTA MARGHERITA LIGURE
- L'Associazione Culturale Amici del Tobolo
che ha la sua sede presso la Casa Monsignor
Solimano in Via Villa
Bassa 5/1, riparte con il
nuovo corso sul "Pizzo a
tombolo". Alla guida
Luisa De Gasperi, insegnante nonché Presidente e Socia fondatrice
dell'Associazione stessa,
creata nel 2002 insieme
ad altre quattro amiche
merlettaie.
Il suo lavoro di recupero
del "merletto ligure antico" è iniziato dodici anni
fa quando decise di cercare e radunare le persone
anziane della città di Santa in
cui tutt'ora vive, per poter
così apprendere il "vero tombolo". "Il vero pizzo a tombolo
ligure" - mi spiega Luisa - è
quello a filo continuo che si
basa sul principio della tessitura a telaio ed è nato nei
paesi affacciati sul Mar Mediterraneo, portato dai naviganti provenienti dall'Oriente". I
Veneziani lo hanno portato
nei Paesi più interni dell'Europa e in Italia si è radicato
oltre che a Venezia anche a
Milano e a Genova. Ma è a
Santa Margherita Ligure che
il merletto ha avuto le sue più
profonde radici grazie ad Angela Bafico che nell'ottocento
diede un nuovo impulso alla
sua attività e il lavori delle
merlettaie furono così conosciuti ed apprezzati in tutto il
mondo. Molti di questi capolavori sono conservati nelle
chiese della città e tutt'ora
utilizzati per importanti cerimonie religiose. "L'esecuzione
del lavoro - prosegue Luisa -
avviene mediante l'incrocio di
fili attorcigliati attorno a fuselli di legno da noi chiamati
"cavigge", e segue un disegno
prestabilito riportato su un
cartone fermato con degli
spilli.
Si dice che anticamente le
donne usassero le spine di
pesce al posto degli spilli e le
ossicine degli animali al posto
dei fusilli . . . a questa tecnica
si è sostituita nel novecento
quella che usa pochi fusilli e
l'ausilio dell'uncinetto, il famoso "pizzo di cantu' ". Nel
libro "I pizzi di Genova e Santa Margherita Ligure" di cui è
autrice, Luisa illustra tutti i
pizzi classici che sono frutto
del lavoro di ricerca da lei
condotto sui testi storici del
merletto genovese e ricavati
da cartine antiche e vengono
spiegati i punti base del tipo
di lavorazione detta "a treccia
a filo continuo", per eseguire i
pizzi liguri partendo dai più
semplici. "Il mio obbiettivo" sottolinea - è quello di recuperare le lavorazioni tradizio-
nali e poi applicarle a cose di
uso più moderno e adatto ai
nostri giorni quali gioielli,
vestiti e oggettistica varia di
piccole dimensioni e nell'altro
mio libro "merletto a fuselli"
fornisco modelli e illustrazioni
per chi appunto all'amore per
l'arte antica desidera abbinare il gusto del moderno, dalle
creazioni per decorare tavoli e
scrittoi alle decorazioni natalizie.
Ho da sempre un interesse
per il pizzo a tombolo e in
questi ultimi dieci anni ho
dedicato molto tempo a questa passione. .ho infatti dedicato il mio terzo libro "C'era
una volta ilpizzo a tombolo di
Santa Margherita Ligure" alla
mia famiglia che mi ha appoggiato e ha sopportato con pazienza le cene preparate in
ritardo e le mie serate passate
a scrivere al computer o a
leggere vecchi libri.
Mi piacerebbe che le istituzioni liguri puntassero qualcosa
su questa attività, su questa
tradizione che va mantenuta
viva e che potrebbe essere un
ottimo incentivo per il turismo e offrire tanto prestigio
alla nostra città - aggiunge
l'insegnante - che confessa di
avere ricevuto aiuto solo
dall'Ente Parco di Portofino.
Sto cercando di trasmettere
alle mie figlie l'amore per questa attività artistica e spero di
avere intorno a me un numero sempre maggiore di persone". Per chi desidera contattarmi e iscriversi al mio corso
che inizia ad ottobre lascio i
seguenti recapiti:
0185/280724 -333/5200925
www.amicideltombolo.it
Luciana Masoli
CHE COS’ E’ IL PIZZO AL TOMBOLO
E COME SI REALIZZA?
Il merletto a tombolo è un pizzo fatto a mano che viene realizzato in tutte le parti d'Italia. Con il
termine tombolo si indicano sia il merletto in sé che lo strumento che viene utilizzato per realizzarlo. Pizzo delicato e raffinato, viene realizzato con filo di cotone molto sottile, la pratica, ovviamente, richiede molta abilità, esperienza e anche tanta pazienza essendo un lavoro di precisione. Il tombolo è un cuscino che solitamente ha forma cilindrica, ma questo non sempre, infatti,
per esempio quello usato a Sansepolcro ha la forma appiattita
PARCO DELL’AVETO
BUONE NOTIZIE
PER GLI ESCURSIONISTI
RIPRISTINATA LA “STRADA DELLE LAME”
Ripristinato uno dei più bei sentieri panoramici del Parco, il collegamento tra le due foreste demaniali del Monte Penna e delle Lame, la cosiddetta “Strada delle guardie” nel tratto che attraversa la pietraia sul versante nord del Monte Aiona, che fu interrotto da una frana. Grazie a un
intervento è stato ripristinato il percorso realizzando un muro con pietre in stile “alpino”. In
località Moglia Negretta, sempre lungo la “Strada delle guardie” è presente un piccolo riparo
realizzato dal Parco per offrire alloggio agli escursionisti e ad ogni altro visitatore delle foreste
del Parco. Nel riparo è stata anche allestita una piccola area attrezzata con tavolo, panche e
braciere protetto per piacevoli soste e picnic nel Parco. Infine è nuovamente fruibile il percorso
di visita al Giardino Botanico “F. Delpino”: i lavori in corso per rendere il tracciato adatto anche
ai non vedenti che avevano interrotto per breve tempo l’accesso al Giardino sono stati quasi
completati e la struttura è nuovamente visitabile.
A. V.