BUONE NOTIZIE PER GLI ESCURSIONISTI
Transcript
BUONE NOTIZIE PER GLI ESCURSIONISTI
16 Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto VAL GRAVEGLIA SANTA MARGHERITA LIGURE COMUNE DI NE CAPOFILA PER PROMUOVERE IL VINO DOC “GOLFO DEL TIGULLIO” L’ASSESSORE NOBILE CHIEDE ALLA PROVINCIA DI ATTIVARE LA PROMOZIONE Giuseppe Nobile, consigliere provinciale sel, Sinistra ecologia libertà, mercoledì 14 settembre ha presentato in Consiglio una proposta lanciata dal Comune di Ne per promuovere il vino doc “Golfo del Tigullio”, prodotto per il 70% in Val Graveglia. La Provincia di Genova potrebbe avere un ruolo fondamentale chiedendo ai Comuni del Tigullio di stipulare convenzioni con gli esercizi commerciali, come ristoranti o enoteche, che puntino sulla vendita del vino locale. Ruolo centrale dovrebbero averlo anche gli agriturismi che secondo una legge regionale sono tenuti a offrire in maggioranza prodotti locali. Perciò se non hanno vino di produzione propria possono comprarlo dalle cantine private che producono il “Golfo del Tigullio”. Un incentivo potrebbe ad esempio essere dato dalla riduzione del 30% sul canone di occupazione del suolo pubblico per i locali impegnati nella valorizzazione del doc nostrano. Il Comune di Ne da parte sua ha già istituito un sistema di incentivo “a punti” per i commercianti: chi vende i prodotti locali acquista punti validi per raggiungere sconti sulla tarsu o sull’ici. Secondo Nobile l’iniziativa è necessaria per dare una mano all’economia locale: «Le uve per l’annata 2011, grazie all’impegno costante dei viticoltori, sono di ottima qualità, ma rimangono sul territorio gravi problemi per quanto riguarda la commercializzazione del vino locale doc “Golfo del Tigullio”». La Provincia quindi dovrebbe «ricercare il consenso tra tutti i soggetti interessati a favorire la sottoscrizione di convenzioni o protocolli per raggiungere l’obiettivo di migliorare la situazione economica attuale e contribuire allo sviluppo del settore agricolo e di tutto quanto ad esso collegato. La valorizzazione e la promozione del doc “Golfo del Tigullio” non vuole limitarsi alla sola tutela del prodotto locale, ma, in periodi di grave crisi come quello che sta attraversando il nostro paese, è anche una importante occasione per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro». Agnese Campodonico SANTO STEFANO D’AVETO LASCIATEVI IMPRESSIONARE DAI MAGICI COLORI DEL BOSCO SANTO STEFANO - Il 9 ottobre si assisterà ad uno spettacolo emozionante. Si vedrà il bosco misto e la faggeta che più di tutti si colora di splendide tonalità giallo – rosso – ruggine. Nel momento in cui arriva il freddo, la natura fa dono di un'ultima sferzata di bellezza La faggeta in questione è quella celebre del Monte Groppo Rosso - Roncalla, luogo storico e ambiente ideale per i riti pagani dell'acqua e del fuoco, propi- Ottobre - 2011 ziatori della buona stagione. Appuntamento con la guida naturalistica abilitata alle ore 09.30 c/o lo IAT di S. Stefano d'Aveto. Colazione al sacco e merenda pomeridiana in rifugio, escursione di interesse naturalistico, facile. Rientro previsto entro le 17.30 circa, spostamenti con mezzi propri. Prenotazione obbligatoria entro le ore 17 del giorno precedente presso l’ufficio IAT del Comune di Santo Stefano d’Aveto. Costo: adulti 10 bimbi sotto i 6 anni 5 CORSO DI PIZZO AL TOMBOLO A PARTIRE DA OTTOBRE CURATO DALL’ASSOCIAZIONE DELLA PERLA DEL TIGULLIO GUIDATA DA LUISA DE GASPERI SANTA MARGHERITA LIGURE - L'Associazione Culturale Amici del Tobolo che ha la sua sede presso la Casa Monsignor Solimano in Via Villa Bassa 5/1, riparte con il nuovo corso sul "Pizzo a tombolo". Alla guida Luisa De Gasperi, insegnante nonché Presidente e Socia fondatrice dell'Associazione stessa, creata nel 2002 insieme ad altre quattro amiche merlettaie. Il suo lavoro di recupero del "merletto ligure antico" è iniziato dodici anni fa quando decise di cercare e radunare le persone anziane della città di Santa in cui tutt'ora vive, per poter così apprendere il "vero tombolo". "Il vero pizzo a tombolo ligure" - mi spiega Luisa - è quello a filo continuo che si basa sul principio della tessitura a telaio ed è nato nei paesi affacciati sul Mar Mediterraneo, portato dai naviganti provenienti dall'Oriente". I Veneziani lo hanno portato nei Paesi più interni dell'Europa e in Italia si è radicato oltre che a Venezia anche a Milano e a Genova. Ma è a Santa Margherita Ligure che il merletto ha avuto le sue più profonde radici grazie ad Angela Bafico che nell'ottocento diede un nuovo impulso alla sua attività e il lavori delle merlettaie furono così conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. Molti di questi capolavori sono conservati nelle chiese della città e tutt'ora utilizzati per importanti cerimonie religiose. "L'esecuzione del lavoro - prosegue Luisa - avviene mediante l'incrocio di fili attorcigliati attorno a fuselli di legno da noi chiamati "cavigge", e segue un disegno prestabilito riportato su un cartone fermato con degli spilli. Si dice che anticamente le donne usassero le spine di pesce al posto degli spilli e le ossicine degli animali al posto dei fusilli . . . a questa tecnica si è sostituita nel novecento quella che usa pochi fusilli e l'ausilio dell'uncinetto, il famoso "pizzo di cantu' ". Nel libro "I pizzi di Genova e Santa Margherita Ligure" di cui è autrice, Luisa illustra tutti i pizzi classici che sono frutto del lavoro di ricerca da lei condotto sui testi storici del merletto genovese e ricavati da cartine antiche e vengono spiegati i punti base del tipo di lavorazione detta "a treccia a filo continuo", per eseguire i pizzi liguri partendo dai più semplici. "Il mio obbiettivo" sottolinea - è quello di recuperare le lavorazioni tradizio- nali e poi applicarle a cose di uso più moderno e adatto ai nostri giorni quali gioielli, vestiti e oggettistica varia di piccole dimensioni e nell'altro mio libro "merletto a fuselli" fornisco modelli e illustrazioni per chi appunto all'amore per l'arte antica desidera abbinare il gusto del moderno, dalle creazioni per decorare tavoli e scrittoi alle decorazioni natalizie. Ho da sempre un interesse per il pizzo a tombolo e in questi ultimi dieci anni ho dedicato molto tempo a questa passione. .ho infatti dedicato il mio terzo libro "C'era una volta ilpizzo a tombolo di Santa Margherita Ligure" alla mia famiglia che mi ha appoggiato e ha sopportato con pazienza le cene preparate in ritardo e le mie serate passate a scrivere al computer o a leggere vecchi libri. Mi piacerebbe che le istituzioni liguri puntassero qualcosa su questa attività, su questa tradizione che va mantenuta viva e che potrebbe essere un ottimo incentivo per il turismo e offrire tanto prestigio alla nostra città - aggiunge l'insegnante - che confessa di avere ricevuto aiuto solo dall'Ente Parco di Portofino. Sto cercando di trasmettere alle mie figlie l'amore per questa attività artistica e spero di avere intorno a me un numero sempre maggiore di persone". Per chi desidera contattarmi e iscriversi al mio corso che inizia ad ottobre lascio i seguenti recapiti: 0185/280724 -333/5200925 www.amicideltombolo.it Luciana Masoli CHE COS’ E’ IL PIZZO AL TOMBOLO E COME SI REALIZZA? Il merletto a tombolo è un pizzo fatto a mano che viene realizzato in tutte le parti d'Italia. Con il termine tombolo si indicano sia il merletto in sé che lo strumento che viene utilizzato per realizzarlo. Pizzo delicato e raffinato, viene realizzato con filo di cotone molto sottile, la pratica, ovviamente, richiede molta abilità, esperienza e anche tanta pazienza essendo un lavoro di precisione. Il tombolo è un cuscino che solitamente ha forma cilindrica, ma questo non sempre, infatti, per esempio quello usato a Sansepolcro ha la forma appiattita PARCO DELL’AVETO BUONE NOTIZIE PER GLI ESCURSIONISTI RIPRISTINATA LA “STRADA DELLE LAME” Ripristinato uno dei più bei sentieri panoramici del Parco, il collegamento tra le due foreste demaniali del Monte Penna e delle Lame, la cosiddetta “Strada delle guardie” nel tratto che attraversa la pietraia sul versante nord del Monte Aiona, che fu interrotto da una frana. Grazie a un intervento è stato ripristinato il percorso realizzando un muro con pietre in stile “alpino”. In località Moglia Negretta, sempre lungo la “Strada delle guardie” è presente un piccolo riparo realizzato dal Parco per offrire alloggio agli escursionisti e ad ogni altro visitatore delle foreste del Parco. Nel riparo è stata anche allestita una piccola area attrezzata con tavolo, panche e braciere protetto per piacevoli soste e picnic nel Parco. Infine è nuovamente fruibile il percorso di visita al Giardino Botanico “F. Delpino”: i lavori in corso per rendere il tracciato adatto anche ai non vedenti che avevano interrotto per breve tempo l’accesso al Giardino sono stati quasi completati e la struttura è nuovamente visitabile. A. V.