2gg Momo

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2gg Momo
Proposta per un’uscita
di due giorni dei ragazzi dell’ACR,
ideata dal Gruppo Educatori
della parrocchia di Santo Stefano (Verona)
nell’anno 2003/2004
Ringraziamo gli educatori dell’ACR di Amandola,
creatori di un bel camposcuola su Momo dal quale
abbiamo tratto idee, concetti e tanto aiuto
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Programma dell’Uscita
L’uscita è ispirata al romanzo di Michael Ende “Momo”, basato sull’idea di recuperare la capacità di ascolto,
non fine a se stessa, ma tesa a riappropriarsi della propria vita e del proprio tempo attraverso l’incontro con
l’altro. In questo processo di crescita ha un valore importante il recupero della dimensione temporale, costituita
di spazi di silenzio, di attività, di comunicazione, di apertura agli altri, di riposo, di accoglienza e di gratuità.
Il tema centrale da sviluppare durante i due giorni riguarda il “Valore del Tempo”: molti sono i valori che
emergono da una piena consapevolezza del tempo vissuto come dono e valorizzato in ogni momento, al
contrario del modo di viverlo proposto dalle diverse agenzie del tempo libero e che ci porta ad una vita tanto
sovraccarica di “cose da fare” al punto di non riuscire a gestirla nella maniera più appropriata.
NB: l’uscita è stata pensata per tutti gli archi di età e soprattutto è stata pensata sulla base dell’esigenza (è
volontà) di fare un’uscita più avventurosa del solito. La casa viene raggiunta tramite mezzi pubblici (bus e
treno) e, sebbene il viaggio rientri nella storia che legherà la due giorni, questo porta inevitabilmente a una
riduzione del tempo utile per proporre attività nel pomeriggio.
Sabato
I ragazzi arrivano assieme ai genitori davanti alle Salette Parrocchiali, all’improvviso arrivano due personaggi
particolari: un vecchio ben vestito e una bambina un po’ trasandata. Si presentano ai ragazzi dicendo i loro nomi:
Mastro Hora e Momo… ma dicono che non possono stare fermi per molto nello stesso posto, devono continuare a
spostarsi perché i Signori Grigi sono alla loro ricerca. Mastro Hora spiega che lui è il guardiano del Tempo, da
quando Dio ha creato il mondo ha distribuito a ciascun uomo il proprio tempo, ma ormai il suo lavoro sta
diventando inutile:da qualche parte sono sbucati questi Signori Grigi, impegnati a imbruttire la gente inducendola
a fare le cose sempre più di fretta, a spendere male il proprio tempo, a gettarlo via senza riguardo… e alla fine a
rubarglielo. Momo è solo una bambina, ma è una dei pochi che ancora crede nel valore del Tempo e non vuole
buttarlo al vento. Ora si trovano a scappare da questi Signori Grigi, nessuno sa infatti come sconfiggerli e la gente
nel mondo sembra aver perso la voglia di vivere bene il proprio tempo…
Mastro Hora e Momo partono di nuovo, ma non fanno tempo ad arrivare all’angolo che sbucano dal nulla i
terribili Signori Grigi. La piccola Momo riesce a sgattaiolare via ma il Guardiano del Tempo è molto vecchio e
viene acciuffato, quando si inizia a capire cosa è successo i Signori Grigi sono già spariti portando con se Mastro
Hora. Momo è disperata, senza il Vecchio cosa succederà? È la fine… o forse no: i Signori Grigi hanno lasciato
cadere un foglio.. nono è una mappa! Assieme ai ragazzi si cerca di capire dove porti tale mappa ma tutte le ipotesi
sembrano sbagliate!
Piano piano si avvicina uno strano essere, molto molto lento… è Cassiopea, la tartaruga fedele servitrice di
Mastro Hora. Si è accorta del pericolo e, a quanto pare, è arrivata giusto in tempo per aiutare i ragazzi a
interpretare la mappa: “forse questa linea può rappresentare la rotaia del treno, e la X allora deve essere regione
dove i Signori Grigi intendono portare Mastro Hora… E’ molto distante, ma con un po’ di fortuna si riesce a fare
tutto, e poi in quella regione conosco anche un posto dove potremmo dormire… dico che dovremmo andare!”
Momo, Cassiopea e i ragazzi partono veloci a prendere il bus per la stazione!
Gli educatori dovranno fare in modo che i ragazzi si sentano partecipi della storia, è molto importante
comunque non creare confusione o paura soprattutto nei confronti dei 6/8. Se è possibile sarebbe meglio che
le valigie venissero portate con qualche auto, in modo da rendere più agevoli gli spostamenti dei ragazzi.
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Finestra di riflessione: MOMO
Momo che si trova sola a combattere contro i Signori Grigi potrebbe, in un certo senso,
rappresentare il ragazzo che si trova stretto fra mille cose e non riesce a recuperare degli spazi
personali. La molteplicità dei discorsi e delle proposte che vengono fatti quotidianamente ai ragazzi
rischiano infatti di farli correre come trottole, senza sapere dove andare. Perdono cosi la capacità di
fantasticare, di pensare in modo creativo, ma anche di cercare di capire il senso della propria
esistenza; diventano più egoisti perché non hanno più tempo per gli altri, al punto di non arrivare più
nemmeno a capirli. Il ragazzo, ma non solo lui, perde la sua unitarietà, la sua personalità si
frammenta ed egli si trova ad assumere atteggiamenti diversi, secondo il ruolo che pensa di dover
assumere nei vari momenti della sua vita, che è fatta di tanti momenti staccati fra loro, che si
succedono senza interruzione e soprattutto senza che ci siano il tempo e la voglia di ascoltare
realmente.
Il viaggio procede allegro e, per un po’, ci si dimentica dell’importante missione che si sta per compiere. All’uscita
della stazione, una volta arrivati, si trova però un foglio accartocciato: è un messaggio di Mastro Hora!! Ci dice
che, rimanendo a stretto contatto con i Signori grigi, ha capito come possono essere sconfitti. Loro rubano il tempo
alle persone facendo in modo che queste lo usino male, in modo egoistico, pensando solo a finire in fretta le cose che
stanno facendo e dedicando tempo solo a loro stessi. Se la gente iniziasse a cambiare modo di comportarsi i Signori
Grigi sarebbero sconfitti. Ci invita a riflettere su come noi ci comportiamo, perché forse basterebbe che cambiassimo
anche solo noi per indebolire i Signori grigi a tal punto da permettere a Mastro Hora di liberarsi.
Guidati da Cassiopea si arriva alla casa, qui Momo prende in mano la situazione e spiega ai ragazzi cosa fare…
L’educatore che impersona il personaggio di Momo fa riflettere i ragazzi sulla lettera di Mastro Hora e, seppur
in modo superficiale, sul fatto che realmente abbiamo sempre meno tempo per noi e per gli altri perché tutta la
nostra giornata è sempre programmata. Spiega anche che in molti casi, pur avendo tempo, lo usiamo male,
magari litigando con i nostri amici o con i fratelli. Invita i diversi archi di età a dividersi per fare un breve esame
di coscienza e pensare a delle soluzioni.
Attività del Pomeriggio
• Con l’ausilio di un grosso orologio a lancette girevoli si passano tutte le ore e ognuno scrive (o dice) cosa fa
di solito nell’ora in questione. L’obiettivo è quello di mettere in luce la giornata tipo del ragazzo, e da questa
trarre spunti per il resto dell’attività (giornata troppo piena per fare altro; giornata con un sacco di buchi in
non si fa nulla; giornata stancante; giornata rilassante; giornata solitaria o a contatto con un sacco di
gente...)
• Dalla quantità passiamo alla qualità: come usiamo il nostro tempo?? Come ci comportiamo a scuola? E a
casa? Siamo capaci di far fruttare i momenti della nostra giornata o spesso li sprechiamo?? E cosa vuol dire
sprecarli?? Il ragazzo dovrebbe capire che perdere tempo non vuol dire solo passare delle ore senza far
nulla, ma vuol dire anche non sfruttare bene i momenti diversi della nostra giornata (litigare con gli amici
quando invece si potrebbe giocare; essere egoisti in casa e non aiutare mai la mamma quando invece con
piccoli gesti potremmo rendere i nostri genitori più contenti; aspettare che l’amico con cui hai litigato venga
a chiederti scusa al posto di essere tu il primo a perdonare…). Per fare questo ogni ragazzo fa un percorso
nel quale deve affrontare tre tappe in cui riceve provocazioni riguardo il tempo dedicato alla FAMIGLIA, alla
SCUOLA e agli AMICI. Al termine del percorso ogni ragazzo riceve 4 tacche rosse che serviranno più
avanti.
• Si discute brevemente delle provocazioni e si presenta ai ragazzi un cartellone con disegnato un grande
termometro. Alla luce di quanto emerso ognuno dice uno o più modi scorretti di utilizzare il tempo, devono
essere comportamenti propri del ragazzo, non esempi. Per ogni “uso negativo” si attacca una tacca rossa al
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Termometro così che la febbre salga. Nella seconda parte di questa attività ogni ragazzo pensa a degli
atteggiamento positivi nell’uso del proprio tempo. Alla fine viene consegnato a ogni ragazzo un cartoncino a
forma di orologio, ognuno sceglie uno degli atteggiamenti positivi venuti e si prende l’impegno di mantenere
quell’atteggiamento per dimostrare la nostra disponibilità a cambiare, a dimostrare ai Signori Grigi che
qualcuno che ancora vuole fare del bene a se stesso e agli altri ancora c’è.
NB:
i ragazzi delle Medie potrebbero sviluppare il secondo punto a partire non più dalla loro giornata tipo,
ma dal mondo che li circonda. Essi sono infatti molto interessati all’attualità e probabilmente diventa
più interessante partire da li per poi fare un paragone (anche personale) con la propria vita.
Potrebbero leggere dei ritagli di giornale o vedere una videocassetta o ascoltare dei cd in cui vengono
riportate situazioni di buono o cattivo utilizzo del tempo, e farne quindi una breve riflessione in gruppo.
Finestra di Riflessione: CASSIOPEA
“Chi va piano va sano e va lontano”: un proverbio che potrebbe adattarsi alla figura di Cassiopea. Molto
spesso andar piano è sinonimo di tempo perso, mentre in Cassiopea emerge un significato differente. Andar
piano vuol dire, prima di tutto, essere attenti alla realtà e sapersi immedesimare in essa in modo che ognuno
sia capace di fare scelte concrete ed appropriate per ogni evenienza. Andar piano allora ci aiuta ad essere
realisti in ogni situazione, a saper andare al fondo delle cose interpretandole secondo la logica che è loro
propria. Da ciò scaturisce la capacità di affrontare le situazioni momento per momento con una metodicità
che caratterizza la persona veramente matura.
Questo aspetto mance molto spesso nei ragazzi che, presi da occasionali entusiasmi, non sono capaci di
considerare proposte che si prolungano nel tempo e richiedono costanza ed applicazione continua. Le mille
attività che essi intraprendono, infatti, si esauriscono in brevi archi di tempo, non appena l’entusiasmo iniziale
comincia ad affievolirsi. Essi mancano di grinta nel fare le cose proprio perché mancano di pazienza. Il “tutto
e subito”, in questo caso, ci fa solo perdere di vista quello che noi attendiamo e che può essere il motivo del
nostro impegno. In questa prospettiva muoiono la metodicità, la pazienza, la calma, l’attenzione, la
lungimiranza e trionfa la fretta. La tartaruga, dunque, diventa il simbolo di colui che è capace di vivere
pienamente ed intensamente la propria vicenda umana. La fretta ci rende solo superficiali.
Serata
La serata è dedicata ai giochi (scelti dagli educatori) e a un piccolo momento in cui ognuno dei ragazzi
leggera il suo impegno e poi legherà il suo cartoncino a un palloncino (sotto invito di Mastro Hora tramite
messaggio segreto). In questo modo lanceremo in cielo i nostri impegni. Per ogni impegno letto viene tolta una
tacca dal termometro, così da vedere anche concretamente che la nostra convinzione può far abbassare la
“febbre del tempo usato male”. Momo pensa che così facendo i Signori Grigi si indeboliranno abbastanza da
permettere a Mastro Hora di scappare.
Il momento deve essere serio anche se non è una celebrazione. Al termine rumori e fuochi d’artificio ai limiti
della casa indicheranno che forse la scelta è stata vincente: i Signori Grigi si fanno vedere mentre cercano di
riacciuffare Mastro Hora… ma non ci riescono e si ritrovano loro a dover scappare poiché troppo vicini a
questa casa piena di ragazzi in gamba e vogliosi di utilizzare bene il proprio tempo.
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Domenica
Preghiera del Mattino
La Nuvola e la Duna
Una nuvola giovane giovane (ma, è risaputo, la vita delle nuvole è breve e movimentata) faceva la sua prima
cavalcata nei cieli, con un branco di nuvoloni gonfi e bizzarri.
Quando passarono sul grande deserto del Sahara, le altre nuvole, più esperte, la incitarono: "Corri, corri! Se ti
fermi qui sei perduta". La nuvola però era curiosa, come tutti i giovani, e si lasciò scivolare in fondo al branco
delle nuvole, così simile ad una mandria di bisonti sgroppanti. "Cosa fai? Muoviti!", le ringhiò dietro il vento.
Ma la nuvoletta aveva visto le dune di sabbia dorata: uno spettacolo affascinante. E planò leggera leggera. Le
dune sembravano nuvole d'oro accarezzate dal vento. Una di esse le sorrise. "Ciao", le disse. Era una duna
molto graziosa, appena formata dal vento, che le scompigliava la luccicante chioma.
"Ciao. Io mi chiamo Ola", si presentò la nuvola.
"Io, Una", replicò la duna.
"Com'è la tua vita lì giù?".
"Bè.... Sole e vento. Fa un po' caldo ma ci si arrangia. E la tua?".
"Sole e vento... grandi corse nel cielo".
"La mia vita è molto breve. Quando tornerà il gran vento, forse sparirò".
"Ti dispiace?".
"Un po'. Mi sembra di non servire a niente".
"Anch'io mi trasformerò preso in pioggia e cadrò. E' il mio destino".
La duna esitò un attimo e poi disse: "Lo sai che noi chiamiamo la pioggia Paradiso?".
"Non sapevo di essere così importante", rise la nuvola.
"Ho sentito raccontare da alcune vecchie dune quanto sia bella la pioggia. Noi ci copriamo di cose
meravigliose che si chiamano erba e fiori".
"Oh, è vero. Li ho visti".
"Probabilmente io non li vedrò mai", concluse mestamente la duna.
La nuvola rifletté un attimo, poi disse: "Potrei pioverti addosso io...".
"Ma morirai...".
"Tu però, fiorirai", disse la nuvola e si lasciò cadere, diventando pioggia iridescente.
Il giorno dopo la piccola duna era fiorita.
Una delle più belle preghiere che conosco dice: "Signore, fa' di me una lampada. Brucerò me stesso, ma darò
luce agli altri".
Ogni giorno è da vivere
Ogni mattina
è una giornata intera
che riceviamo dalle mani di Dio.
Dio ci dà una giornata intera
da lui stesso preparata per noi.
Non vi è nulla di troppo
e nulla di «non abbastanza»,
nulla di indifferente
e nulla di inutile.
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È un capolavoro di giornata
che viene a chiederci di essere vissuto.
Noi la guardiamo
come una pagina di agenda,
segnata d'una cifra e d'un mese.
La trattiamo alla leggera
come un foglio di carta.
Se potessimo frugare il mondo
e vedere questo giorno elaborarsi
e nascere dal fondo dei secoli,
comprenderemmo il valore
di un solo giorno umano.
Attività del Mattino
Mastro Hora raduna i ragazzi e avvisa che Signori Grigi non sono stati sconfitti, bisogna fare di meglio.
L’impegno preso la sera precedente è molto importante, ma forse serve un esempio concreto da seguire per essere
sicuri di non sbagliare. Il Guardiano del Tempo dice che una volta, tanto tanto tempo fa, c’era un uomo che non
smetteva mai di usare bene il proprio tempo e di insegnare agli altri come fare altrettanto. Mastro Hora decide di
far tornare indietro il tempo per far sentire ai ragazzi cosa diceva questa persona speciale: è un’idea sicuramente
azzardata ma forse potrebbe funzionare!
Ci ritrova come d’incanto nell’anno 27 d.C. ne villaggio di Betania, i ragazzi osservano la scena in cui Gesù va da
Marta e Maria, al termine della quale Mastro Hora li riporterà al futuro. Il Vecchio invita poi i diversi gruppi a
riflettere sulle persone incontrate, ogni gruppo dovrà analizzare una delle tre figure.
Il brano del vangelo cui ci si riferisce si trova nel capitolo 10 di Luca, vv 38-42 , gli educatori preparano una
scenetta nella quale si rendono manifeste le differenze di atteggiamento tra Marta e Maria, e spicca poi il
comportamento di Gesù nei confronti delle due.
Finestra del Vangelo: LUCA 10, 38-42
Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua
casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua
parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: "Signore, non ti
curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". Ma Gesù le rispose:
"Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c`è bisogno.
Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta".
In gruppo si analizzano le diverse figure presenti nel brano: i 6/8 studiano la figura di Marta, i 9/11 quella di
Maria, mentre i 12/14 quella di Gesù. Ogni gruppo avrà un cartellone con sopra la sagoma del suo
personaggio: su questo cartellone dovranno rispondere a diverse domande (Chi è? Cosa fa? Come si
comporta nei confronti degli altri? Quali sono le sue caratteristiche? Come sta usando il tempo dedicato a
quell’incontro?) in modo da capire meglio le dinamiche di Gesù, Marta e Maria e del loro incotro.
Al termine si formeranno 9 mini gruppi, composti da un 6/8, un 9/11 e un 12/14. All’interno di questi gruppi si
dovrà rifare la rappresentazione del brano del vangelo alla luce delle scoperte fatte in gruppo. Ci può essere
anche un momento di discussione in cui i ragazzi spiegano le caratteristiche del proprio personaggio. Questa
parte dell’attività serve per far prendere coscienza ai ragazzi di cosa veramente hanno capito della loro figura.
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Mastro Hora richiama i diversi gruppi: in assemblea si tirano brevemente le fila del discorso dando maggior spazio
ai 12/14 che aiuteranno il Guardiano del Tempo a far capire a tutti il messaggio che Gesù ha voluto dare a Marta
e Maria (Marta non si comporta male nell’essere così presa dalle cose da fare, ma non da la giusta attenzione al
rapporto con Gesù e così si perde la parte migliore. Gesù ci dice che se vogliamo usare bene il nostro tempo prima di
tutto dobbiamo far maturare il nostro rapporto con lui, non dobbiamo trascurarlo solo perché siamo presi dalle
troppe cose da fare.).
La soluzione sembra quindi ha portata di mano: il giorno prima abbiamo scoperto che ci sono mille tranelli in cui
possiamo cascare usando male il nostro tempo, e abbiamo quindi deciso di prenderci degli impegni specifici per
cercare di non sbagliare più. Oggi invece abbiamo visto che anche quello non basta pur essendo utile: dobbiamo
anche aprire il nostro cuore al rapporto con Gesù!
Pomeriggio
Sarebbe opportuno far venire i genitori presso la casa dell’uscita nel primissimo pomeriggio, in modo che sia
possibile celebrare anche assieme a loro la Messa. Durante la messa vengono portati I termometri, simbolo
del nostro impegno a non fare più alzare la “febbre del tempo usato male”, e le sagome dei personaggi,
spiegate magari durante l’omelia.
Dopo la celebrazione si potrebbe organizzare un momento di rinfresco assieme, magari chiedendo loro di
portare dolci e bibite.
Materiale per l’uscita e cose da fare
Sabato
Vestito Momo
Vestito Mastro Hora
Vestito Cassiopea
Mappa
Lettera che trovano alla stazione di arrivo
Tre cartelloni “orologio” di cui uno settimanale
Input “scuola” (brano)
Input “famiglia” (scenetta)
Input “amici” (cassetta)
Materiale vario per 12/14
Tre cartelloni “termometro” più tacche rosse
Cinquanta cartoncini “orologio”
Foglio con i canti
Domenica
Vestito Marta
Vestito Maria
Vestito Gesù
Tre cartelloni “sagome”
Sabato e Domenica
Comprare biglietti treno e bus
Comprare spesa (anche nastro per palloncini)
Comprare petardi
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Orari dell’uscita
Sabato
17.45
19.00
19.30
21.00
22.00
22.30
23.00
Arrivo e inizio attività
Fine attività
Cena
Inizio serata
Operazione “libertà per Mastro Hora”
Preghiera e a letto
Silenzio
Domenica
08.00
08.30
08.45
09.45
10.15
10.45
11.00
11.20
12.30
14.00
Sveglia
Preghiera
Colazione
Cerchio (bans, storia e scenetta)
Inizio attività nei singoli gruppo
Pausa
Inizio attività nei mini gruppi
Assemblea e poi tempo libero
Pranzo
Arrivo dei genitori e celebrazione della Santa Messa
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