in questo numero › matthew bourne`s Swan lake › 20
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Photo by Bill Cooper stagione 2010-11, numero 4, 30 novembre 2010 in questo numero › matthew bourne’s Swan lake › 20 novembre › momix remix › le signorine di wilko › capasciacqua Sala Assicurazioni Generali Sala Bartoli mar matthew bourne’s swan lake 20.30 M 1 21.00 Ba4 2 21.00 3 21.00 Ba2 4 21.00 Ba3 5 17.00 Ba5 dicembre ven 20.30 O 16.00 FAM 20.30 O Platea A-B-C 4★ Gallerie 3★ Loggione 1★ Platea A-B € 60/€ 57 Platea C € 55/€ 52 I Galleria € 47/€ 44 II Galleria € 40/€ 37 Logg. €16 21.00 Ba1 dicembre gio 20.30 DAN musiche di P.I.Tchaikovskij coreografia e regia Matthew Bourne scene e costumi di Lez Brotherston disegno luci di Rick Fisher registi associati Scott Ambler & Etta Murfitt 30 novembre mer 16.00 P 20.30 dicembre sab dicembre dom dicembre lun 20 novembre di Lars Norén traduzione di Annuska Palme Sanavio diretto e interpretato da Fausto Russo Alesi Posto unico 2★ Biglietti Posto unico interi € 25 ridotti € 22 6 ale & franz “aria precaria” dicembre mar 20.30 Platea A-B 3★ Platea C - I Gall. 2★ II Gall. - Logg. 1★ Platea A-B € 35/€ 33 Platea C € 30/€ 28 I Galleria € 26/€ 24 II Galleria € 22/€ 20 Logg. € 16 momix remix 20.30 uno spettacolo di Moses Pendleton 16.00 sulla scena. il nostro, storicamente, sta nel fare che ciò accada. molto, molto prima che il sipario si alzi generali è lì. Generali. dove c’è arte. 21.00 Ba4 9 21.00 Ba2 10 21.00 11 21.00 Ba3 12 17.00 Ba5 dicembre sab dicembre dom dicembre lun ci sono infiniti modi di essere presenti 8 dicembre dicembre ven 16.00 FAM 20.30 Platea A-B-C 3★ Gallerie 2★ Loggione 1★ Platea A-B € 40/€ 37 Platea C € 37/€ 34 I Galleria € 32/€ 29 II Galleria € 28/€ 26 Logg. €16 21.00 Ba1 gio 20.30 DAN 30° ANNIVERSARY 7 dicembre mer capasciacqua di Luciano Saltarelli e Marina Confalone regia di Marina Confalone con Marina Confalone, Pino Strabioli e Luigi Cricelli Posto unico 2★ Biglietti Posto unico interi € 25 ridotti € 22 13 soweto gospel choir Platea A-B € 35/€ 33 Platea C € 30/€ 28 I Galleria € 26/€ 24 II Galleria € 22/€ 20 Logg. € 16 le signorine di wilko dall’omonimo romanzo di Jaroslaw Iwaszkiewic adattamento e regia di Alvis Hermanis con Laura Marinoni, Sergio Romano Platea A-B 2★ Platea C - Gallerie 1★ Platea A-B € 29/€ 24 Platea C € 21/€ 17 Gallerie € 16/€ 13 dicembre mar 20.30 ★ 14 dicembre 20.30 PRI 15 dicembre 20.30 A 16 dicembre 20.30 B 17 dicembre mer 20.30 C 16.00 D gio ven Aspettando Godot, Donna Rosita nubile, Il viaggio di Caterina, Thom Pain Aspettando Godot, Donna Rosita nubile, Il viaggio di Caterina, Thom Pain sab 18 dicembre dom 19 dicembre lun 20 dicembre ca e´ Ros setti gustatevi la cena Largo Giorgio Gaber 2, Trieste - tel. 040 5700566 ap er a p anch to ran e zo! Il balletto ha ottenuto anche una celebre citazione cinematografica, nel finale del film Billy Elliot Un lago così, mai visto prima d’ora! È l’evento della stagione 20102011 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: Swan Lake di Matthew Bourne. Si tratta dello spettacolo di danza di maggior successo al mondo, data la scia di assoluti trionfi che l’ha accompagnato fin dal debutto – avvenuto nel teatro londinese di Sadler’s Wells nel 1995 – e mai sopito fino ad oggi, e si è confermato il balletto più “longevo” nella storia del West End e di Broadway, dopo essere valso al suo creatore – caso unico in Inghilterra –ben due Tony Award nello stesso anno, come Miglior Regista e Miglior Coreografo. Considerato un capolavoro dello spettacolo internazionale, Swan Lake vanta persino una prestigiosa citazione cinematografica nel film Billy Elliot che termina proprio con l’entrata in scena di Billy – ormai adulto e al culmine della carriera – quale protagonista del balletto di Matthew Bourne. Billy, è interpretato da Adam Cooper, ex danzatore del Royal Ballet e primo ballerino ad aver danzato nel ruolo del Cigno per Bourne. Swan Lake è acclamato come uno degli spettacoli più esaltanti, audaci e coinvolgenti mai visti. La sua natura – frutto del genio inventivo di Matthew Bourne, una personalità davvero dirompente, considerato il regista e coreografo più innovativo in 4 Photo by Bill Cooper Il capolavoro di Matthew Bourne è considerato uno dei capisaldi della danza contemporanea Inghilterra – ne fa una messinscena a cui va stretta ogni definizione. È un momento di teatro ricco e di straordinario livello, dove le arti della scena si fondono in un linguaggio che travolge e rapisce il pubblico. Il Lago dei Cigni di Tchaikovsky è uno dei titoli più amati nel repertorio classico: Matthew Bourne ne ha creato un’edizione assolutamente particolare che “sconvolge” in un certo modo la tradizione, pur mantenendone inalterati gli elementi fondamentali, la splendida partitura e il nucleo concettuale su muSicAl/dANzA: “mAttHew bourNe’S SwAN lAke” cui il balletto si fonda, e cioè il tema della ricerca struggente di un ideale irraggiungibile. Su questa struttura filologica Bourne è intervenuto con la sua suggestiva creatività: la più evidente delle sue innovazioni è innanzitutto quella di sostituire le eteree figure femminili dei cigni tradizionali con un ensemble tutto maschile, dove anche il ruolo del Cigno protagonista è interpretato da un ballerino misterioso e affascinante. «L’idea di un uomo che personificasse il cigno aveva perfettamente senso per me – ha rivela- to Matthew Bourne – la forza, la bellezza, l’ampiezza dell’apertura alare di queste creature mi suggerisce e evoca più facilmente la muscolatura di un danzatore più che una ballerina con un tutù bianco». La favola d’amore fra il principe Siegfried e Odette, assume così un profilo più moderno e diviene il racconto dell’attrazione di un giovane erede al trono per un cigno bellissimo, provocante e seduttivo. Il balletto così non perde in romanticismo e delicatezza, ma trova spazio anche per accenti di humour, provocazione (con diversi riferimenti satirici sulla monarchia inglese) e poesia. «Ho avuto l’opportunità di raccontare una storia dalla portata e dal potenziale eccezionale» ha dichiarato il coreografo. «Soddisfa la mia propensione alla satira e all’ironia, inoltre mi ha dato l’opportunità di esprimermi creando una serie di movimenti astratti su alcune delle più belle musiche di danza mai scritte. Irresistibile!» Una chiave, la sua, che avvicina al balletto un pubblico eterogeneo che se da un lato può restare incantato dallo splendore delle coreografie e dall’altissima tecnica espressiva e interpretativa del corpo di ballo, dall’altro si riconosce in un linguaggio narrativo attuale, adatto alla sensibilità moderna, sorprendente e capace di coinvolgere. di Ilaria Lucari matthew bourne’s Swan lake abbonamento musical/danza Politeama rossetti Sala Assicurazioni generali dal 1/12 al 5/12/2010 durata 2h e 30’ con intervallo musica ..............Pyotr ilyich tchaikovsky scene e costumi ............ lez brotherston luci ................................................rick fisher costumi.............................. giovanna buzzi registi associati .....................Scott Ambler ................................................ & etta murfitt suono .................................... ken Hampton regia e coreografie ...... matthew bourne The Swan/Stranger ...... Jonathan ollivier, Simon williams The Prince ......... Simon williams, dominic North The Queen ...Nina goldman, madelaine brennan The Girlfriend madelaine brennan, Shelby williams The Private Secretary ...................Ashley bain, Steve kirkham Ensemble Ashley bain, tim bartlett, tom clark, travis clausen-knight, cindy ciunfrini, James cousins, Pia driver,tom davies, gavin eden, ross fountain, Phil Jack gardner, Scott Jennings, Jack Jones, mari kamata, Nicole kabera, Simon karaiskos, daisy may kemp, franklyn lee, katy lowenhoff, katie lusby, Jamie mcdonald, luke murphy, Ashley orwin, gemma Payne, Samuel Plant, Alastair Postlethwaite, danny reubens, Anwar russell, chris trenfield, Vince Virr, lewis wilkins, Shelby williams TRACES dal 5 all’8 gennaio 2011, Politeama Rossetti - Trieste, Sala Assicurazioni Generali 5 “SWAN LAKE”: la sinossi tradizionale come ha scritto tempo fa Alfio Agostini, direttore del mensile Balletto Oggi, «esistono balletti diversi, di diversi autori e di diverse epoche che si intitolano Il Lago dei Cigni su musica di tchaikovsky e su soggetti che derivano in vari modi dallo stesso libretto ottocentesco». la prima e più ovvia riguarda le riproduzioni del Lago “classico” e il capolavoro di riferimento è quello di marius Petipa e lev ivanov del 1895 perché è quella che trionfò e iniziò la sua lunga carriera di classico del repertorio. esistono due precedenti, una datata 1877, coreografie di Julius reisinger e una del 1880 firmata da Jospeh Hansen che però non ebbero successo. dal capolavoro Petipa-ivanov sono seguite numerose altre produzioni come quelle del kirov o del royal ballet. esistono poi le rielaborazioni del lago, tra cui il capolavoro del genere, Illusionen – wie Schwanensee (Illusioni – come il Lago dei Cigni) di John Neumeier per il balletto di Amburgo. infine abbiamo le creazioni originali che si ispirano al primo Lago, conservando titolo e spartito musicale, ma con una coreografia tutta nuova. e allora ecco il Lac di Andy degroat, quello di bertand d’At, quello di mats ek. Nel ’95 si è imposto invece con successo straordinario in tutto il mondo lo Swan Lake di matthew bourne. di seguito la trama del Lago “capostipite” e quello di bourne. (a cura di Erica Culiat) 6 introduzione Il balletto si apre con una breve sintesi musicale con il tema del cigno. Atto Primo Nel giardino del castello della regina madre si dà una festa in onore del principe Siegfried per il compimento della maggiore età. Dei contadini si avvicinano per fargli gli auguri e lo intrattengono con le loro danze. Appare la madre che lo sollecita a sposarsi, trovando una fidanzata tra le fanciulle invitate al ballo del giorno seguente. Dopo la partenza della regina, la festa continua con le danze e gli scherzi del buffone, seguiti con indulgenza dal vecchio precettore del principe. Gli ospiti entrano nel castello e Siegfried rimane da solo. Sulle rive del lago guarda le rovine misteriose di un vecchio castello, ma il suo pensiero è interrotto dall’apparizione di uno stormo di cigni in volo. Preso dal desiderio di cacciare il principe prende la balestra e corre nel bosco. Atto SecoNdo Sulla riva del lago appaiono i cigni bianchi che giunti a riva si trasformano in ragazze e danzano. Siegfried rimane meravigliato della metamorfosi. Le fanciulle-cigno, superata l’iniziale diffidenza, lo circondano e la più bella, Odette, racconta la loro storia. Il genio del male Rothbart le ha trasformate in cigni e solo in quel luogo e di notte possono riprendere sembianze umane. Il principe, incantato dalla bellezza di Odette, vuole combattere Rothbard, ma Odette gli spiega che non serve la forza per rompere l’incantesimo, ma soltanto l’amore di un giovane che non ha mai promesso il suo cuore a nessuna. Siegfred la invita il giorno dopo al ballo per presentarla come sua fidanzata, giurandole amore eterno. Odette gli dice che non potrà apparire tra la gente fino a quando la magia non sarà dissolta, altrimenti attirerà la vendetta di Rothbard. All’alba i due giovani si separano, ma nel buoi Rothbard ha muSicAl/dANzA: “mAttHew bourNe’S SwAN lAke” seguito tutta la scena e trama un piano contro il principe. Atto terzo Gli ospiti arrivano nella sala da ballo del castello, accolti da Siegfried e dalla regina madre e iniziano i festeggiamenti. Ha inizio il lungo divertissement: la danza spagnola, la tarantella napoletana, la mazurca polacca, la czarda ungherese e infine un valzer dove sfilano le pretendenti (questa parte può essere spostata anche dopo l’arrivo di Odile e Rothbard). Il principe le guarda con indifferenza pensando a Odette e alla fine le rifiuta tutte. Squilli di trombe, arriva un cavaliere misterioso che accompagna una giovane vestita di nero. Questa fanciulla che si presenta come sosia di Odette, è la figlia di Rothbard, Odile. In un grande passo a due Odile seduce Siegfried, il quale pensando sia Odette, la presenta alla madre come sua futura sposa, firmando così la condanna a morte della sua amata. Rothbard gli svela l’inganno, ma ormai è troppo tardi, mentre lo spirito vagante di Odette appare in lontananza. Il principe disperato corre sulla riva del lago. Atto quArto Siegfried spiega a una Odette ormai morente che è stato raggirato, ma il suo amore per lei è intatto. Odette commossa dalla disperazione di Siegfried lo perdona, ma il genio del male appare tra le rovine e tenta di separarli provocando una tempesta. Di fronte al loro amore, la magia si disperde e Rothbard scompare. Sul lago appare l’alba, mentre il sole illumina i due giovani che hanno conquistato l’agognata felicità. Esistono due finali alternativi. In uno, i due amanti muoiono durante la tempesta, ma alla fine i loro spiriti si ricongiungono, nell’altro Siegfried lotta contro il mago, morendo, ma riuscendo così a rompere l’incantesimo. I cigni diventano fanciulle, il principe torna in vita e i due amanti coronano il loro sogno d’amore. “SWAN LAKE”: la sinossi dell’edizione di Matthew Bourne Prologo la stanza del Principe Il principe Sigfrido si sveglia da un incubo causato da un cigno sopra il suo letto. La regina madre entra per confortarlo. Atto Primo Scena 1 la stanza del Principe Dozzine di valletti e cameriere vestono e assistono il principe Scena 2 una sala del Palazzo La regina madre, accompagnata dal principe, partecipa a un’inaugurazione. Inizia una danza sulla routine quotidiana della famiglia reale fatta di processioni, scoprimenti di targhe, inaugurazioni, discorsi, tappeti rossi e nastri da tagliare. Mentre scattano i flash dei paparazzi, il giovane principe si trasforma nel ventunenne principe Sigfrido. Scena 3 una sala del Palazzo Il principe presenta alla regina la sua nuova ragazza, carina ma non di sangue reale o aristocratico. La regina disapprova e afferma che si occuperà lei di invitare al ballo delle ragazze degne del suo rango. Tuttavia Sigfrido può accompagnare la regina a un gala reale assieme alla sua nuova fiamma. Scena 4 - il teatro nazionale A teatro la famiglia reale guarda un balletto ottocentesco. Durante lo spettacolo ha luogo un acceso confronto nel palco reale e la nuova fiamma scoppia a piangere come il balletto finisce. Scena 5 la stanza del principe Il principe e la regina litigano. Ballano un duetto. Quando la regina lascia la stanza, anche il principe lascia il palazzo in incognito. Scena 6 - un club a Soho Il principe segue la sua ragazza in uno squallido club a Soho e viene coinvolto in una rissa che finisce in un’accesa scazzottata tra ubriachi. Per il suo comportamento violento, viene buttato fuori dal club. Scena 7 - fuori dal club Il principe ubriaco è angosciato e solo e girovaga tra le strade della città. Atto SecoNdo il parco di St. James Il principe trova rifugio sulla panchina di un parco. Vede dei cigni nuotare sulla superficie del lago e sogna di scappare dalla sua vita infelice. L’intero atto è danzato come un divertissement per il Cigno e i suoi compagni. - iNterVAllo Poltronissima & Back Row Productions present a New Adventures Production 01.12 - 05.12.2010 Italian tour by MAS Music Arts & Show www.swanlakeontour.com www.mas.it www.ilrossetti.it info +39-040 -3593511 POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE SALA ASSICURAZIONI GENERALI Atto terzo la sala da ballo del Palazzo reale La regina madre ha organizzato il ballo per il principe invitando giovani ragazze di sangue blu. Il principe non resta colpito da nessuna di esse. Il responsabile delle pubbliche relazioni del principe, von Rothbard, arriva con suo figlio. Sigfrido resta colpito dalla somiglianza del giovane von Rothbard con il suo amato cigno. Appare chiaro che il misterioso giovane è l’amante della regina. Il principe guarda il giovane e sua madre ballare da innamorati. Il segretario dissuade il principe a intervenire, prima rilasciando ai sempre presenti paparazzi un comunicato stampa a sorpresa nel quale annunciava l’imminente matrimonio della regina con il giovane Von Rothbard. Il principe, sentitosi tradito, divide la coppia felice e davanti agli attoniti dignitari tenta di sparare alla regina. Scoppia il pandemonio. Il principe inveendo alla volta degli ospiti, viene bloccato dal giovane Von Rothbard che lo consegna alle guardie reali e viene fatto uscire a forza dal palazzo. Atto quArto la stanza del principe Il principe delira. La regina dà le proprie direttive ai medici e alle infermiere che lo devono curare. Il loro capo è un chirurgo che assomiglia molto a Von Rothbard. Il principe è angosciato dalle visioni della propria miserabile vita fatta di doveri. Una volta sedato, viene lasciato da solo nel suo letto. Il cigno del secondo atto invade la sua stanza e fa fare al principe un viaggio mostrandogli come può finalmente lasciarsi andare e farsi condurre in un mondo migliore e più tranquillo. APoteoSi Come nel prologo, la regina entra nella stanza del figlio e lo vede sdraiato nel letto. Il figlio sembra essersi tolto la vita. Nello specchio sopra il letto si vede il cigno che tiene il principe Sigfrido. Alla fine egli ha trovato la pace. 7 In programma anche due inediti, Baths of Caracalla e If you need somebody su musiche di Bach momix La compagnia di Moses Pendleton ritorna al Rossetti con i numeri più celebri del proprio repertorio abbonamento danza Politeama rossetti Sala Assicurazioni generali dal 10/12 al 12/12/2010 durata 2h e 20’ con intervallo Remix, il meglio di 30 anni di Momix È accaduto per la prima volta trent’anni fa ed è stato un avvenimento che ha arricchito di un originale profilo la danza contemporanea. Dalla maestria dei danzatori e dalla magia creata da costumi e luci, e grazie alla fantasia di un coreografo della statura di Moses Pendleton, sul palcoscenico sono sbocciati deliziosi fiori, si sono mossi buffi animali, sono apparse figure inquietanti o suggestive… Sono nati i Momix: un ensemble unico nel suo genere, capace di unire preparazione tecnica e illusionismo, e di condire tutto con una piacevole dose d’ironia. La cifra dei Momix è molto affascinante e in breve ha conquistato il mondo. Partono nel 1980 dagli Stati Uniti, ma presto sono applauditi in Canada, Spagna, Italia, Grecia, Francia, Inghilterra, Austria, Svizzera, Irlanda, Olanda, Portogallo, Argentina, Brasile, Russia, Australia e in tutto l’Oriente. Tutti rimangono conquistati dall’eccezionale mix di inventiva e bellezza che evocano nei loro spettacoli, un mondo di immagini surreali che ottengono facendo interagire corpi umani, costumi, attrezzi, giochi di luce. Al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia i Momix sono ormai degli habitué, adorati dagli spettatori che affollano ogni loro appuntamento: nel 2009, il loro Bothanica è stato salutato da una serie di recite tutte “sold 8 dANzA: “momix remix” out”. Non poteva dunque mancare dal maggior palcoscenico regionale lo spettacolo celebrativo dei loro 30 anni d’attività: Momix Remix. Il titolo suggerisce che si tratta di un mixaggio dei loro migliori brani, delle più belle, poetiche, divertenti coreografie create in questi 30 anni di successi in tutto il mondo: una vera letizia per chi è già un fan del loro particolare approccio alla danza. E per chi non li ha visti ancora? Non c’è modo migliore per fare la loro conoscenza: un biglietto da visita che raccoglie il top della loro produzione. E il programma preparato per le repliche triestine non lascia certo lacune in questo senso: vi figurano infatti coreografie che sono ormai dei classici, come Table Talk sulla musica dei Massive Attak e momenti di pura magia come l’assieme Solar Flares tratto da Bothanica o Pole Dance da Opus Cactus. Non potevano mancare poi alcuni brani provenienti da Sun Flower Moon il recente lavoro che più di ogni altro ha rivelato l’impegno dei Momix verso l’ecologia e il messaggio pre- occupato che stanno rivolgendo al mondo su questo tema: la natura che è loro costante fonte d’ispirazione e che Moses Pendleton ama profondamente, è infatti minacciata dall’uomo. Lo comprenderemo davanti all’assolo Moon Beams e all’assieme Bay of Seething. Moses Pendleton ha arricchito la sua proposta del trentennale, con due inediti gioielli: due numeri creati proprio per l’occasione. Si tratta di Baths of Caracalla e di If you need somebody che vede danzare tutta la compagnia sulle note del Secondo Concerto Brandeburghese di Bach. Moses Pendleton è uno dei più innovativi creatori e coreografi americani, fondatore e direttore artistico dei Momix dal 1980, ne è il cuore e l’anima. Per la compagnia ha creato spettacoli intramontabili, Momix Classics, Passion, Baseball, SuperMomix, Opus Cactus, Sun Flower Moon e Bothanica pur mantenendo sempre anche una personalità autonoma, che lo ha visto lavorare con altri prestigiosi ensemble e anche in tutt’altra veste, come fotografo (stimato anche a livello internazionale). Il coreografo assieme a Momix, ai produttori Julio Alvarez e Duetto 2000 hanno dedicato lo spettacolo del 30° anniversario della compagnia al danzatore di Momix Amphaymany (Pi) Keohavong, prematuramente Gli amici di Playhouse Disney insieme scomparso. (i.lu.) per la prima volta in uno spettacolo dal vivo!! remix uno spettacolo di........ moses Pendleton, codirettore artistico ........ cynthia quinn con..................................... Heather magee, .............Nicole loizides, Paula rivera, ....Yasmine lee, rebecca rasmussen, ......... Samuel beckman,david dillow, .......Steven marshall,brian Simerson, ....................................... Jared wootan direttori tecnici ......................gianni melis, ................................. fabrizio Pezzotti costumi ................................. Phoebe katzin, ........moses Pendleton, cynthia quinn sculture ed attrezzi ...........michael curry, ........................................Alan boeding luci .................................... Joshua Starbuck, ...... Howell binkley, moses Pendleton tour a cura di ..........................duetto 2000 dal 29 dicembre 2010 al 2 gennaio 2011 presentato da Produced by Feld Entertainment© www.applauso.it biglietti disponibili su: Politeama Rossetti - Trieste Sala Assicurazioni Generali 9 Il testo di Lars Norén è ispirato a un fatto di cronaca Al suo fianco l’autore e conduttore tv Pino Strabioli Fausto Russo Alesi tiene “in ostaggio” il pubblico in sala Marina Confalone ritorna a Trieste dopo La Casa di Ramallah Sequestrati a teatro «Se questo è il futuro non mi interessa» il gesso stride sulla lavagna di un’aula nel liceo di una città tedesca in una mattina di novembre... Non è però un esercizio di grammatica quello vergato a chiare lettere col gesso bianco. A scrivere è un diciottenne e ad assistere stupefatti sono un gruppo di compagni di scuola e insegnanti “sequestrati” con la minaccia delle armi dal giovane. La frase è il grido straziante e muto di un ragazzo tormentato: nessuno – una madre, un nonno, un amico, un educatore – ha saputo dirgli che la vita è bella, che vale la pena di accettare qualche sconfitta, certi che potremo essere felici, amati, essere noi stessi… La frase poi, condanna senza appello coloro che hanno circondato quel ragazzo con la loro indifferenza, abbandonandolo al buio dei suoi turbamenti. 20 novembre dello scrittore svedese contemporaneo Lars Norén ci parla di tutto questo. È diretto e interpretato da un artista fra i più completi che si sono imposti sulla scena nazionale egli ultimi anni, Fausto Russo Alesi. Il risultato del suo lavoro è tesissimo: un monologo coinvolgente, duro, che nasce da un fatto di cronaca realmente accaduto nel 2006 e che denuncia il cinismo, la solitudine che connotano la vita contemporanea. Sebastian Bosse probabil10 Altri PercorSi: “20 NoVembre” mente è stato vittima proprio di questi atteggiamenti da parte di chi lo circondava, se dopo aver lasciato su YouTube una sorta di messaggio-testamento ha deciso di sequestrare la sua classe e di fare fuoco su essa prima di uccidersi. Un gesto estremo, dolorosissimo, su cui Alesi chiama il pubblico a riflettere con forza. Saremo proprio noi, il pubblico, la classe sequestrata da Sebastian, saremo noi perché se nella vita il destino del ragazzo fu quello di avere come unico interlocutore il monitor del suo computer, in teatro la situazione si capovolge: è un pubblico fisicamente vicinissimo, così vicino da guardare negli occhi il protagonista, ad essere il bersaglio di domande disperate che sono come proiettili. Alesi rispetta i tempi della vera tragedia, dà al giovane suicida tutta la propria anima, la propria verità, e Norén, costrui- 20 novembre abbonamento altri percorsi Politeama rossetti Sala bartoli dal 30/11 al 5/12/2010 durata 1h 15’ senza intervallo di .................................lars Norén traduzione di ..........Annuska Palme Sanavio regia di ....... fausto russo Alesi elementi scenici di marco rossi luci di ............. claudio de Pace con.............. fausto russo Alesi produzione ..........Piccolo teatro di milano ........................ - teatro d’europa sce un testo che scava nelle pieghe dell’orrore che si nasconde nella società contemporanea, cercando di capirne l’origine e di rintracciare la cultura – o l’assenza di cultura – che lo scatena. (i.lu.) Sognando la scena... Quali sono le doti necessarie ad emergere come attrice? Anche il più impreparato a questa domanda risponderebbe elencando talento, presenza fisica, cultura, e di Certo aggiungerebbe scaltrezza... Il mondo dello spettacolo, si sa, non è fra i più facili da percorrere. Palmira Portarapillo – la protagonista di Capasciacqua – è decisa con tutte le sue forze a realizzare un sogno: vuole diventare attrice e ci prova, naturalmente. Peccato che sia una donna davvero ingenua e stupida, per nulla rispondente alle linee appena tracciate... Marina Confalone è un’artista versatile, colta e completa, sensibile e acuta che abbiamo recentemente applaudito nel ruolo drammatico della Madre al fianco di Giorgio Albertazzi ne La casa di Ramallah (che ha appena concluso con successo il suo tour nazionale) ed ora si appresta a donarci momenti veramente esilaranti incentrati proprio su questo tema: una riflessione sul mondo del teatro raccontato con gli occhi di Palmira Portarapillo. Un’attrice della sua esperienza conosce di certo l’ambiente dello spettacolo tanto da poterne ridere, con consapevolezza. La Confalone è coautrice del testo assieme a Luciano Saltarelli e ne è anche protagonista, dividendo la scena Altri PercorSi: “cAPASciAquA” con Pino Strabioli (che qui ci divertirà con un vortice di stralunati personaggi, ma che di certo gli appassionati di teatro apprezzano per i suoi programmi culturali in tv) e Gigi Cricelli. La commedia ha il suo fulcro e il suo motore nel provino di Palmira, la cui stupidità rappresenta una vera e propria forma patologica di disadattamento e stupore verso le persone e le cose. E già fa sorridere l’intento degli autori, che nelle note allo spettacolo scrivono diretti e adamantini «Capasciacqua si propone di rappresentare la ‘scempiaggine’ nella sua drammatica evidenza, attraverso il rapporto della protagonista con lo spazio che la circonda e con il pensiero che la invade. Le azioni, le emozioni, le relazioni interpersonali, sono montagne invalicabili, mete inaccessibili, per chi possiede strumenti miseri, falsati e immutabili per affrontarle. È proprio dalla manifestazione di tale inadeguatezza che nasce il contrasto comico» i personaggi autenticamente stupidi capasciacqua abbonamento altri percorsi Politeama rossetti Sala bartoli dal 7/12 al 12/12/2010 durata 1h 15’ senza intervallo di ......................luciano Saltarelli e ......................marina confalone regia di ...........marina confalone con..................marina confalone ..................................Pino Strabioli ......................................gigi cricelli produzione ........... Vesuvioteatro producono una vertigine, un contrasto che nella libertà del teatro funziona e ci fa ridere anche di inadeguatezze altrimenti amare da ammettere. (i.lu.) 11 Sergio Romano e Laura Marinoni protagonisti della pièce tratta dal romanzo di Jaroslav Iwaszkiewicz Un viaggio nei ricordi di gioventù Il quarantenne regista lettone Alvis Hermanis dirige per la prima volta uno spettacolo teatrale in Italia Le atmosfere sono lievi e mutevoli, come se una tiepida brezza estiva soffiasse sulla scena, piacevole, ma indifferente a ciò che accade a chi lì sotto si muove: indifferente al dolore di chi ha perso qualcuno ed è condannato a vivere per il resto dei suoi giorni pregno di quell’assenza, indifferente ai turbamenti di chi non ha ottenuto qualcosa a cui ambiva, ed ora si vede sfiorire, cambiare, impotente in balia di un tempo che procede imperturbabile... In un simile climax si svolge Le signorine di Wilko, testo tratto dal romanzo breve del polacco Jaroslaw Iwaszkiewicz e posto in scena da Alvis Hermanis, il quarantenne regista lettone che la critica internazionale acclama come una delle voci più affascinanti della scena attuale. Protagonista del testo è Wiktor Ruben, un uomo di mezza età colpito da un grave lutto, a cui il medico consiglia di prendersi un periodo di riposo: un tempo sospeso dalla sua stessa vita, che egli sceglie di trascorrere nel villaggio di Wilko dove, in gioventù, era solito passare il periodo estivo. Qui, come in un viaggio a ritroso nel tempo dal vago sapore proustiano, Wiktor incontra cinque sorelle conosciute in gioventù, le signorine di Wilko del titolo, cui lo legano molti ricordi. Era stato fidanzato con una 12 PROSA: “LE SIGNORINE DI WILKO” di loro, ora scomparsa, e si era impegnato come istitutore della maggiore. Il loro inatteso ritrovarsi sconvolge il delicato equilibrio emotivo delle sorelle, ormai adulte, e suscita violente tempeste interiori nell’impalpabile e solo apparente quiete di quelle giornate estive... Nel curare regia e adattamento drammaturgico del testo, è chiaro che Hermanis abbia individuato nei temi della memoria, del ricordo il nucleo problematico de Le signorine di Wilko. Egli ambienta la pièce negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale e ne fa una magistrale riflessione sul tempo che, inesorabile, scorre. Il suo linguaggio scenico mostra di saper evocare echi proustiani, di conoscere bene le malinconie di Checov, le abulie e i vortici d’inquietudine che hanno increspato gli animi di tanti protagonisti della letteratura e del teatro europeo. Incarna proprio questo spirito europeo, il lessico di Hermanis e si colloca “al confine”: egli è nato infatti a metà degli anni Sessanta, è direttore del Teatro di Riga da oltre un decennio, ed è cresciuto a cavallo di due epoche, tra il declino e la caduta dell’Impero Sovietico e la rapida transizione che ha portato il suo Paese a diventare parte dell’Unione Europea. Ciò segna fortemente la sua Weltanschaung. Inoltre è influenzato da due tradizioni teatrali radicate e chiaramente connotate nella loro diversità: quella russa e quella tedesca, due dimensioni che gli hanno donato ciò che egli stesso ha definito una «chimica abbastanza incredibile». La restituisce appieno in questo spettacolo che affronta con spirito libero e tessendo una dialettica molto forte con gli attori, che nelle sue regie sono molto ascoltati e considerati anche nei loro personali momenti creativi: ne Le signorine di Wilko Hermanis ha lavorato per la prima volta con attori italiani. Attori che senza alcun dubbio gli hanno dato il massimo, poiché rappresentano la créme del palcoscenico nazionale: basti citare i nomi di Sergio Romano, un interprete di sicura capacità tecnica, impetuosa forza espressiva e grande generosità scenica e Laura Marinoni che ha emozionato tutti, recentemente, nel bellissimo Le lacrime amare di Petra von Kant di Fassbinder, per menzionare solo una fra le sue tante e sempre ammirevoli prove. (i.lu.) le signorine di wilko abbonamento prosa Politeama rossetti Sala Assicurazioni generali dal 15/12 al 19/12/2010 durata 2h senza intervallo dall’omonimo romanzo di .............................. ................................Jaroslaw iwaszkiewicz adattamento e regia di .................................... ..............................................Alvis Hermanis con......................................Sergio romano, .............laura marinoni,Patrizia Punzo ...................irene Petris,fabrizia Sacchi, ............ Alice torriani, carlotta Viscovo coreografia ............................. Alla Sigalova scene ................................Andris freibergs costumi..............................gianluca Sbicca produzione ........emilia romagna teatro fondazione, Unione Europea nell’ambito del progetto Prospero, teatro Stabile di Napoli, Nuova Scena Arena del Sole -teatro Stabile di bologna Russian National Ballet “Coppelia” martedì 21 dicembre 2010, ore 20.30 “Lo Schiaccianoci” mercoledì 22 dicembre 2010, ore 20.30 13 news Dal Sudafrica a Trieste: atteso debutto per il Soweto Gospel Choir Tutto esaurito il concerto in programma al Rossetti martedì 14 dicembre Stanno giustamente andando a ruba i biglietti per Grace in scena il 14 dicembre, protagonista il Soweto Gospel Choir. La formazione ha tra le sue fila i migliori talenti vocali formatisi nelle chiese di Soweto, il grande sobborgo di Johannesburg in Sud Africa, ed è uno dei più importanti gruppi del panorama gospel. Il Coro nasce per celebrare l’ener- diretto da Antonio Calenda Il loro ultimo show, “Aria Precaria”, si compone di dieci esilaranti quadri Ale e Franz ritornano sulla panchina La coppia comica più applaudita d’Italia il 7 e 8 dicembre alla Sala Generali Due uomini e una panchina. Due comici che si scambiano vicendevolmente e con sapienza il ruolo di spalla e sanno divertire, tenere i tempi – sia in tv che sul palcoscenico – e offrirci uno sguardo acceso sui paradossi del nostro presente, sfoggiando un gusto acuto e vivace per il surreale… Finalmente Ale & Franz sono ospiti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Presentano il loro ultimo lavoro Aria Precaria, accolto con favore dalla stampa e dalle platee. Lo spettacolo si compone di dieci esilaranti quadri, dieci incontri, scontri, attese. Scene paradossali in cui la vita di ogni giorno è messa di fronte a uno specchio deformante che ne rivela le contraddizioni. Due uomini, talvolta sconosciuti, talaltra amici, incrociano i loro destini sul ciglio di una strada, in un rumoroso nido d’ospedale, su una panchina in un parco, nell’asetticità di un call center, in una fiduciosa sala d’aspetto, in una vitale bocciofila, o sul cornicione di un palazzo. Luoghi sospesi a mezz’aria fra il serio e il faceto; luoghi in cui l’aria che si respira è a volte dolce, altre volte salata, molto spesso precaria. Medaglia del Presidente per “Stravaganza” Riconoscimento ufficiale di Giorgio Napolitano Stanno arrivando le Stelle di Natale Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha chiuso la possibilità di sottoscrivere i classici abbonamenti “con le stelle”. Ma il pubblico degli affezionati che desidera accaparrarsi ottimi posti per i prossimi appuntamenti non ha ragione di perdersi d’animo. È infatti prossima all’avvio una nuova promozione concepita per il periodo festivo. Si aprirà venerdì 3 dicembre la vendita delle “Stelle di Natale”, abbonamenti che permetteranno di accedere alla prenotazione di tutti i titoli in cartellone. Sono previsti quantitativi di stelle diversi, tali da poter permettere al nostro pubblico di fare delle “stelle” del Rossetti dei graditi piccoli e grandi doni da sistemare sotto l’albero di Natale. 1881 - 2011 2011: Nuova Grafica, Formato Tabloid, un Anniversario Storico www.ilpiccolo.it IL ROSSETTI NEWS Una medaglia quale «premio di rappresentanza al progetto Stravaganza – Tournée in Brasile»: il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha tributato il prestigioso riconoscimento allo spettacolo di Dacia Maraini prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e dall’Accademia della Follia, diretto da Claudio Misculin e interpreta- I nuovi abbonamenti in vendita da venerdì 3 IL NUOVO PICCOLO COMPIE 130 ANNI 14 gia e la forza ispiratrice della musica Gospel sudafricana ed ha come missione la condivisione della gioia e della fede attraverso di essa. È inoltre ambasciatore internazionale, insieme a Bono degli U2 e Brad Pitt, della 46664 Foundation di Mandela, Fondazione per la lotta all’HIV: non c’è appuntamento più adatto per avvicinarsi alla gioia del Natale. Periodico del teatro Stabile del friuli Venezia giulia redazione largo giorgio gaber, 1 34126 trieste tel. 040-3593511 fax 040-3593555 www.ilrossetti.it [email protected] Anno xix - numero 198 30 novembre 2010 Aut.Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992 stampa Stella Arti grafiche,trieste direttore responsabile Stefano curti redazione ilaria lucari greta Petronio to dai suoi matt-attori che attualmente è impegnato in un tour in quattro città del Brasile. Progetto d’impegno culturale e sociale, oltre che artistico, Stravaganza ha toccato la sensibilità del Presidente della Repubblica che al progetto ha dedicato il riconoscimento che Stabile regionale e Accademia della Follia accolgono con orgoglio. A febbraio i Pooh canteranno in tre Due concerti al Rossetti giovedì 17 e venerdì 18 Dove Comincia il Sole è il nuovo disco di inediti dei POOH per la realizzazione del quale Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian hanno chiamato alla batteria Steve Ferrone, musicista di rilievo, nato in Inghilterra e americano di adozione, che ha suonato con Eric Clapton, Whitney Houston, i Duran Duran e tantissimi altri. Il nuovo album anticipa il tour del gruppo che farà tappa anche al Teatro Stabile il 17 e 18 febbraio prossimi. I biglietti sono già in vendita. 15 la cultura, Ci sono infiniti buoni motivi per incoraggiare e sostenere la cultura in tutte le sue migliori espressioni. La Fondazione lo crede da sempre. quasi un processo di “geminazione” Leggere un libro. Visitare una mostra. Ascoltare un concerto. Raramente si pensa che si tratta di autentici “privilegi”: oggi condivisi da molti, ma ancora (anche se può apparire strano) preclusi ai più. La cultura, per progredire, richiede continue “chiavi di accesso”. Dalle più elementari (come il saper leggere) ad altre più sofisticate, che la cultura stessa, quasi per “geminazione”, crea di continuo. Chiavi che ci consentono di scrutare orizzonti sempre più affascinanti e impegnativi (percepire l’enigma di una statua greca, di un quadro astratto o di un brano musicale, al di là della mera contemplazione). Chiavi che durano per sempre. Che affinano gusto e capacità di giudizio. Che non possiamo smarrire e che nessuno ci potrà mai rubare. Che potremo condividere e scambiare con altri. La cultura, innegabile segno di benessere sociale. Ma anche matrice di autentica felicità individuale. il colore del benessere sociale