in questo numero › matthew bourne`s Swan lake › 20

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in questo numero › matthew bourne`s Swan lake › 20
Photo by Bill Cooper
stagione 2010-11, numero 4, 30 novembre 2010
in questo numero
› matthew bourne’s
Swan lake
› 20 novembre
› momix remix
› le signorine
di wilko
› capasciacqua
Sala Assicurazioni Generali
Sala Bartoli
mar
matthew bourne’s
swan lake
20.30
M
1
21.00 Ba4
2
21.00
3
21.00 Ba2
4
21.00 Ba3
5
17.00 Ba5
dicembre
ven
20.30
O
16.00 FAM
20.30 O
Platea A-B-C 4★ Gallerie 3★ Loggione 1★
Platea A-B € 60/€ 57 Platea C € 55/€ 52
I Galleria € 47/€ 44 II Galleria € 40/€ 37 Logg. €16
21.00 Ba1
dicembre
gio
20.30
DAN
musiche di P.I.Tchaikovskij
coreografia e regia Matthew Bourne
scene e costumi di Lez Brotherston
disegno luci di Rick Fisher
registi associati
Scott Ambler & Etta Murfitt
30
novembre
mer
16.00 P
20.30
dicembre
sab
dicembre
dom
dicembre
lun
20 novembre
di Lars Norén
traduzione di
Annuska Palme Sanavio
diretto e interpretato da
Fausto Russo Alesi
Posto unico 2★
Biglietti
Posto unico interi € 25
ridotti € 22
6
ale & franz
“aria precaria”
dicembre
mar
20.30
Platea A-B 3★ Platea C - I Gall. 2★ II Gall. - Logg. 1★
Platea A-B € 35/€ 33 Platea C € 30/€ 28
I Galleria € 26/€ 24 II Galleria € 22/€ 20 Logg. € 16
momix remix
20.30
uno spettacolo di Moses Pendleton
16.00
sulla scena. il nostro,
storicamente, sta nel fare
che ciò accada. molto,
molto prima che il sipario
si alzi generali è lì.
Generali. dove c’è arte.
21.00 Ba4
9
21.00 Ba2
10
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11
21.00 Ba3
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17.00 Ba5
dicembre
sab
dicembre
dom
dicembre
lun
ci sono infiniti modi
di essere presenti
8
dicembre
dicembre
ven
16.00 FAM
20.30
Platea A-B-C 3★ Gallerie 2★ Loggione 1★
Platea A-B € 40/€ 37 Platea C € 37/€ 34
I Galleria € 32/€ 29 II Galleria € 28/€ 26 Logg. €16
21.00 Ba1
gio
20.30
DAN
30° ANNIVERSARY
7
dicembre
mer
capasciacqua
di Luciano Saltarelli e
Marina Confalone
regia di Marina Confalone
con Marina Confalone,
Pino Strabioli
e Luigi Cricelli
Posto unico 2★
Biglietti
Posto unico interi € 25
ridotti € 22
13
soweto gospel choir
Platea A-B € 35/€ 33 Platea C € 30/€ 28
I Galleria € 26/€ 24 II Galleria € 22/€ 20 Logg. € 16
le signorine
di wilko
dall’omonimo romanzo di
Jaroslaw Iwaszkiewic
adattamento e regia di Alvis Hermanis
con Laura Marinoni, Sergio Romano
Platea A-B 2★ Platea C - Gallerie 1★
Platea A-B € 29/€ 24 Platea C € 21/€ 17
Gallerie € 16/€ 13
dicembre
mar
20.30
★ 14
dicembre
20.30
PRI
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A
 16
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B
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dicembre
mer
20.30
C
16.00
D
gio
ven
Aspettando Godot,
Donna Rosita nubile,
Il viaggio di Caterina,
Thom Pain
Aspettando Godot,
Donna Rosita nubile,
Il viaggio di Caterina,
Thom Pain
sab
18
dicembre
dom
19
dicembre
lun
20
dicembre
ca e´
Ros setti
gustatevi la
cena
Largo Giorgio Gaber 2, Trieste - tel. 040 5700566
ap
er
a p anch to
ran e
zo!
Il balletto ha ottenuto anche una celebre citazione cinematografica, nel finale del film Billy Elliot
Un lago così, mai visto prima d’ora!
È l’evento della stagione 20102011 del Teatro Stabile del Friuli
Venezia Giulia: Swan Lake di
Matthew Bourne.
Si tratta dello spettacolo di
danza di maggior successo al
mondo, data la scia di assoluti
trionfi che l’ha accompagnato fin
dal debutto – avvenuto nel teatro londinese di Sadler’s Wells
nel 1995 – e mai sopito fino ad
oggi, e si è confermato il balletto
più “longevo” nella storia del
West End e di Broadway, dopo
essere valso al suo creatore –
caso unico in Inghilterra –ben
due Tony Award nello stesso
anno, come Miglior Regista e
Miglior Coreografo.
Considerato un capolavoro dello
spettacolo internazionale, Swan
Lake vanta persino una prestigiosa citazione cinematografica
nel film Billy Elliot che termina
proprio con l’entrata in scena di
Billy – ormai adulto e al culmine
della carriera – quale protagonista del balletto di Matthew
Bourne. Billy, è interpretato da
Adam Cooper, ex danzatore del
Royal Ballet e primo ballerino
ad aver danzato nel ruolo del
Cigno per Bourne.
Swan Lake è acclamato come
uno degli spettacoli più esaltanti,
audaci e coinvolgenti mai visti.
La sua natura – frutto del genio
inventivo di Matthew Bourne,
una personalità davvero dirompente, considerato il regista e
coreografo più innovativo in
4
Photo by Bill Cooper
Il capolavoro di Matthew Bourne è considerato uno dei capisaldi della danza contemporanea
Inghilterra – ne fa una messinscena a cui va stretta ogni
definizione. È un momento di
teatro ricco e di straordinario
livello, dove le arti della scena
si fondono in un linguaggio che
travolge e rapisce il pubblico.
Il Lago dei Cigni di Tchaikovsky
è uno dei titoli più amati nel
repertorio classico: Matthew
Bourne ne ha creato un’edizione assolutamente particolare che “sconvolge” in un certo
modo la tradizione, pur mantenendone inalterati gli elementi
fondamentali, la splendida partitura e il nucleo concettuale su
muSicAl/dANzA: “mAttHew bourNe’S SwAN lAke”
cui il balletto si fonda, e cioè il
tema della ricerca struggente di
un ideale irraggiungibile.
Su questa struttura filologica
Bourne è intervenuto con la
sua suggestiva creatività: la più
evidente delle sue innovazioni è
innanzitutto quella di sostituire
le eteree figure femminili dei
cigni tradizionali con un ensemble tutto maschile, dove anche
il ruolo del Cigno protagonista
è interpretato da un ballerino
misterioso e affascinante.
«L’idea di un uomo che personificasse il cigno aveva perfettamente senso per me – ha rivela-
to Matthew Bourne – la forza, la
bellezza, l’ampiezza dell’apertura
alare di queste creature mi suggerisce e evoca più facilmente
la muscolatura di un danzatore
più che una ballerina con un
tutù bianco». La favola d’amore fra il principe Siegfried e
Odette, assume così un profilo
più moderno e diviene il racconto dell’attrazione di un giovane
erede al trono per un cigno
bellissimo, provocante e seduttivo. Il balletto così non perde in
romanticismo e delicatezza, ma
trova spazio anche per accenti
di humour, provocazione (con
diversi riferimenti satirici sulla
monarchia inglese) e poesia.
«Ho avuto l’opportunità di raccontare una storia dalla portata
e dal potenziale eccezionale»
ha dichiarato il coreografo.
«Soddisfa la mia propensione
alla satira e all’ironia, inoltre mi
ha dato l’opportunità di esprimermi creando una serie di
movimenti astratti su alcune
delle più belle musiche di danza
mai scritte. Irresistibile!»
Una chiave, la sua, che avvicina al
balletto un pubblico eterogeneo
che se da un lato può restare
incantato dallo splendore delle
coreografie e dall’altissima tecnica espressiva e interpretativa
del corpo di ballo, dall’altro si
riconosce in un linguaggio narrativo attuale, adatto alla sensibilità moderna, sorprendente e
capace di coinvolgere.
di Ilaria Lucari
matthew
bourne’s
Swan lake
abbonamento musical/danza
Politeama rossetti
Sala Assicurazioni generali
dal 1/12 al 5/12/2010
durata 2h e 30’ con intervallo
musica ..............Pyotr ilyich tchaikovsky
scene e costumi ............ lez brotherston
luci ................................................rick fisher
costumi.............................. giovanna buzzi
registi associati .....................Scott Ambler
................................................ & etta murfitt
suono .................................... ken Hampton
regia e coreografie ...... matthew bourne
The Swan/Stranger
...... Jonathan ollivier, Simon williams
The Prince
......... Simon williams, dominic North
The Queen
...Nina goldman, madelaine brennan
The Girlfriend
madelaine brennan, Shelby williams
The Private Secretary
...................Ashley bain, Steve kirkham
Ensemble Ashley bain, tim bartlett,
tom clark, travis clausen-knight,
cindy ciunfrini, James cousins, Pia
driver,tom davies, gavin eden, ross
fountain, Phil Jack gardner, Scott
Jennings, Jack Jones, mari kamata,
Nicole kabera, Simon karaiskos,
daisy may kemp, franklyn lee,
katy lowenhoff, katie lusby, Jamie
mcdonald, luke murphy, Ashley
orwin, gemma Payne, Samuel
Plant, Alastair Postlethwaite, danny
reubens, Anwar russell, chris
trenfield, Vince Virr, lewis wilkins,
Shelby williams
TRACES
dal 5 all’8 gennaio 2011, Politeama Rossetti - Trieste, Sala Assicurazioni Generali
5
“SWAN LAKE”: la sinossi tradizionale
come ha scritto tempo fa
Alfio Agostini, direttore del
mensile Balletto Oggi, «esistono balletti diversi, di diversi
autori e di diverse epoche che
si intitolano Il Lago dei Cigni
su musica di tchaikovsky e su
soggetti che derivano in vari
modi dallo stesso libretto ottocentesco».
la prima e più ovvia riguarda le riproduzioni del Lago
“classico” e il capolavoro di
riferimento è quello di marius
Petipa e lev ivanov del 1895
perché è quella che trionfò e
iniziò la sua lunga carriera di
classico del repertorio. esistono due precedenti, una datata
1877, coreografie di Julius reisinger e una del 1880 firmata
da Jospeh Hansen che però
non ebbero successo. dal capolavoro Petipa-ivanov sono
seguite numerose altre produzioni come quelle del kirov o
del royal ballet.
esistono poi le rielaborazioni
del lago, tra cui il capolavoro del genere, Illusionen – wie
Schwanensee (Illusioni – come il
Lago dei Cigni) di John Neumeier per il balletto di Amburgo.
infine abbiamo le creazioni
originali che si ispirano al primo Lago, conservando titolo
e spartito musicale, ma con
una coreografia tutta nuova. e
allora ecco il Lac di Andy degroat, quello di bertand d’At,
quello di mats ek.
Nel ’95 si è imposto invece
con successo straordinario in
tutto il mondo lo Swan Lake di
matthew bourne. di seguito la
trama del Lago “capostipite” e
quello di bourne.
(a cura di Erica Culiat)
6
introduzione
Il balletto si apre con una breve
sintesi musicale con il tema del
cigno.
Atto Primo
Nel giardino del castello della regina madre si dà una festa in onore
del principe Siegfried per il compimento della maggiore età. Dei
contadini si avvicinano per fargli
gli auguri e lo intrattengono con le
loro danze.
Appare la madre che lo sollecita
a sposarsi, trovando una fidanzata
tra le fanciulle invitate al ballo del
giorno seguente. Dopo la partenza
della regina, la festa continua con
le danze e gli scherzi del buffone,
seguiti con indulgenza dal vecchio
precettore del principe.
Gli ospiti entrano nel castello e
Siegfried rimane da solo. Sulle rive
del lago guarda le rovine misteriose di un vecchio castello, ma il
suo pensiero è interrotto dall’apparizione di uno stormo di cigni in
volo. Preso dal desiderio di cacciare il principe prende la balestra e
corre nel bosco.
Atto SecoNdo
Sulla riva del lago appaiono i cigni
bianchi che giunti a riva si trasformano in ragazze e danzano.
Siegfried rimane meravigliato della
metamorfosi.
Le fanciulle-cigno, superata l’iniziale diffidenza, lo circondano e la più
bella, Odette, racconta la loro storia. Il genio del male Rothbart le ha
trasformate in cigni e solo in quel
luogo e di notte possono riprendere sembianze umane. Il principe,
incantato dalla bellezza di Odette,
vuole combattere Rothbard, ma
Odette gli spiega che non serve la
forza per rompere l’incantesimo,
ma soltanto l’amore di un giovane
che non ha mai promesso il suo
cuore a nessuna. Siegfred la invita
il giorno dopo al ballo per presentarla come sua fidanzata, giurandole amore eterno.
Odette gli dice che non potrà
apparire tra la gente fino a quando la magia non sarà dissolta,
altrimenti attirerà la vendetta di
Rothbard. All’alba i due giovani si
separano, ma nel buoi Rothbard ha
muSicAl/dANzA: “mAttHew bourNe’S SwAN lAke”
seguito tutta la scena e trama un
piano contro il principe.
Atto terzo
Gli ospiti arrivano nella sala
da ballo del castello, accolti da
Siegfried e dalla regina madre e
iniziano i festeggiamenti.
Ha inizio il lungo divertissement:
la danza spagnola, la tarantella
napoletana, la mazurca polacca, la
czarda ungherese e infine un valzer dove sfilano le pretendenti
(questa parte può essere spostata
anche dopo l’arrivo di Odile e
Rothbard).
Il principe le guarda con indifferenza pensando a Odette e alla fine
le rifiuta tutte. Squilli di trombe,
arriva un cavaliere misterioso che
accompagna una giovane vestita
di nero. Questa fanciulla che si
presenta come sosia di Odette, è
la figlia di Rothbard, Odile.
In un grande passo a due Odile
seduce Siegfried, il quale pensando
sia Odette, la presenta alla madre
come sua futura sposa, firmando
così la condanna a morte della sua
amata. Rothbard gli svela l’inganno,
ma ormai è troppo tardi, mentre
lo spirito vagante di Odette appare
in lontananza. Il principe disperato
corre sulla riva del lago.
Atto quArto
Siegfried spiega a una Odette ormai
morente che è stato raggirato, ma
il suo amore per lei è intatto.
Odette commossa dalla disperazione di Siegfried lo perdona, ma il
genio del male appare tra le rovine
e tenta di separarli provocando
una tempesta.
Di fronte al loro amore, la magia si
disperde e Rothbard scompare. Sul
lago appare l’alba, mentre il sole
illumina i due giovani che hanno
conquistato l’agognata felicità.
Esistono due finali alternativi.
In uno, i due amanti muoiono
durante la tempesta, ma alla fine
i loro spiriti si ricongiungono,
nell’altro Siegfried lotta contro
il mago, morendo, ma riuscendo
così a rompere l’incantesimo. I
cigni diventano fanciulle, il principe
torna in vita e i due amanti coronano il loro sogno d’amore.
“SWAN LAKE”: la sinossi dell’edizione di Matthew Bourne
Prologo
la stanza del Principe
Il principe Sigfrido si sveglia da un
incubo causato da un cigno sopra il
suo letto. La regina madre entra per
confortarlo.
Atto Primo
Scena 1
la stanza del Principe
Dozzine di valletti e cameriere
vestono e assistono il principe
Scena 2
una sala del Palazzo
La regina madre, accompagnata dal
principe, partecipa a un’inaugurazione. Inizia una danza sulla routine
quotidiana della famiglia reale fatta
di processioni, scoprimenti di targhe, inaugurazioni, discorsi, tappeti
rossi e nastri da tagliare.
Mentre scattano i flash dei paparazzi, il giovane principe si trasforma
nel ventunenne principe Sigfrido.
Scena 3
una sala del Palazzo
Il principe presenta alla regina la
sua nuova ragazza, carina ma non
di sangue reale o aristocratico. La
regina disapprova e afferma che
si occuperà lei di invitare al ballo
delle ragazze degne del suo rango.
Tuttavia Sigfrido può accompagnare
la regina a un gala reale assieme alla
sua nuova fiamma.
Scena 4 - il teatro nazionale
A teatro la famiglia reale guarda
un balletto ottocentesco. Durante
lo spettacolo ha luogo un acceso
confronto nel palco reale e la nuova
fiamma scoppia a piangere come il
balletto finisce.
Scena 5
la stanza del principe
Il principe e la regina litigano. Ballano
un duetto. Quando la regina lascia la
stanza, anche il principe lascia il
palazzo in incognito.
Scena 6 - un club a Soho
Il principe segue la sua ragazza in
uno squallido club a Soho e viene
coinvolto in una rissa che finisce in
un’accesa scazzottata tra ubriachi.
Per il suo comportamento violento,
viene buttato fuori dal club.
Scena 7 - fuori dal club
Il principe ubriaco è angosciato e
solo e girovaga tra le strade della
città.
Atto SecoNdo
il parco di St. James
Il principe trova rifugio sulla panchina di un parco. Vede dei cigni
nuotare sulla superficie del lago e
sogna di scappare dalla sua vita infelice. L’intero atto è danzato come
un divertissement per il Cigno e i
suoi compagni.
- iNterVAllo Poltronissima & Back Row Productions
present a New Adventures Production
01.12 - 05.12.2010
Italian tour by MAS Music Arts & Show
www.swanlakeontour.com
www.mas.it www.ilrossetti.it
info +39-040 -3593511
POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE
SALA ASSICURAZIONI GENERALI
Atto terzo
la sala da ballo
del Palazzo reale
La regina madre ha organizzato
il ballo per il principe invitando
giovani ragazze di sangue blu. Il
principe non resta colpito da nessuna di esse. Il responsabile delle
pubbliche relazioni del principe,
von Rothbard, arriva con suo figlio.
Sigfrido resta colpito dalla somiglianza del giovane von Rothbard
con il suo amato cigno. Appare
chiaro che il misterioso giovane
è l’amante della regina. Il principe
guarda il giovane e sua madre
ballare da innamorati. Il segretario
dissuade il principe a intervenire, prima rilasciando ai sempre
presenti paparazzi un comunicato
stampa a sorpresa nel quale annunciava l’imminente matrimonio della
regina con il giovane Von Rothbard.
Il principe, sentitosi tradito, divide
la coppia felice e davanti agli attoniti dignitari tenta di sparare alla
regina. Scoppia il pandemonio. Il
principe inveendo alla volta degli
ospiti, viene bloccato dal giovane
Von Rothbard che lo consegna alle
guardie reali e viene fatto uscire a
forza dal palazzo.
Atto quArto
la stanza del principe
Il principe delira. La regina dà le
proprie direttive ai medici e alle
infermiere che lo devono curare.
Il loro capo è un chirurgo che
assomiglia molto a Von Rothbard. Il
principe è angosciato dalle visioni
della propria miserabile vita fatta
di doveri.
Una volta sedato, viene lasciato
da solo nel suo letto. Il cigno del
secondo atto invade la sua stanza
e fa fare al principe un viaggio
mostrandogli come può finalmente
lasciarsi andare e farsi condurre
in un mondo migliore e più tranquillo.
APoteoSi
Come nel prologo, la regina entra
nella stanza del figlio e lo vede
sdraiato nel letto. Il figlio sembra
essersi tolto la vita. Nello specchio
sopra il letto si vede il cigno che
tiene il principe Sigfrido. Alla fine
egli ha trovato la pace.
7
In programma anche due inediti, Baths of Caracalla e If you need somebody su musiche di Bach
momix
La compagnia di Moses Pendleton ritorna al Rossetti con i numeri più celebri del proprio repertorio
abbonamento danza
Politeama rossetti
Sala Assicurazioni generali
dal 10/12 al 12/12/2010
durata 2h e 20’ con intervallo
Remix, il meglio di 30 anni di Momix
È accaduto per la prima volta
trent’anni fa ed è stato un avvenimento che ha arricchito di un
originale profilo la danza contemporanea. Dalla maestria dei
danzatori e dalla magia creata
da costumi e luci, e grazie alla
fantasia di un coreografo della
statura di Moses Pendleton,
sul palcoscenico sono sbocciati deliziosi fiori, si sono mossi
buffi animali, sono apparse figure
inquietanti o suggestive… Sono
nati i Momix: un ensemble unico
nel suo genere, capace di unire
preparazione tecnica e illusionismo, e di condire tutto con una
piacevole dose d’ironia.
La cifra dei Momix è molto affascinante e in breve ha conquistato il mondo. Partono nel 1980
dagli Stati Uniti, ma presto sono
applauditi in Canada, Spagna,
Italia, Grecia, Francia, Inghilterra,
Austria, Svizzera, Irlanda, Olanda,
Portogallo, Argentina, Brasile,
Russia, Australia e in tutto
l’Oriente. Tutti rimangono conquistati dall’eccezionale mix di
inventiva e bellezza che evocano
nei loro spettacoli, un mondo di
immagini surreali che ottengono
facendo interagire corpi umani,
costumi, attrezzi, giochi di luce.
Al Teatro Stabile del Friuli
Venezia Giulia i Momix sono
ormai degli habitué, adorati dagli
spettatori che affollano ogni
loro appuntamento: nel 2009, il
loro Bothanica è stato salutato
da una serie di recite tutte “sold
8
dANzA: “momix remix”
out”. Non poteva dunque mancare dal maggior palcoscenico
regionale lo spettacolo celebrativo dei loro 30 anni d’attività:
Momix Remix.
Il titolo suggerisce che si tratta
di un mixaggio dei loro migliori
brani, delle più belle, poetiche,
divertenti coreografie create in
questi 30 anni di successi in
tutto il mondo: una vera letizia
per chi è già un fan del loro
particolare approccio alla danza.
E per chi non li ha visti ancora?
Non c’è modo migliore per fare
la loro conoscenza: un biglietto
da visita che raccoglie il top
della loro produzione.
E il programma preparato per
le repliche triestine non lascia
certo lacune in questo senso:
vi figurano infatti coreografie
che sono ormai dei classici,
come Table Talk sulla musica
dei Massive Attak e momenti
di pura magia come l’assieme
Solar Flares tratto da Bothanica
o Pole Dance da Opus Cactus.
Non potevano mancare poi
alcuni brani provenienti da Sun
Flower Moon il recente lavoro
che più di ogni altro ha rivelato l’impegno dei Momix verso
l’ecologia e il messaggio pre-
occupato che stanno rivolgendo al mondo su questo tema:
la natura che è loro costante
fonte d’ispirazione e che Moses
Pendleton ama profondamente,
è infatti minacciata dall’uomo.
Lo comprenderemo davanti
all’assolo Moon Beams e all’assieme Bay of Seething. Moses
Pendleton ha arricchito la sua
proposta del trentennale, con
due inediti gioielli: due numeri
creati proprio per l’occasione.
Si tratta di Baths of Caracalla
e di If you need somebody che
vede danzare tutta la compagnia
sulle note del Secondo Concerto
Brandeburghese di Bach.
Moses Pendleton è uno dei più
innovativi creatori e coreografi
americani, fondatore e direttore
artistico dei Momix dal 1980,
ne è il cuore e l’anima. Per la
compagnia ha creato spettacoli
intramontabili, Momix Classics,
Passion, Baseball, SuperMomix,
Opus Cactus, Sun Flower Moon
e Bothanica pur mantenendo
sempre anche una personalità
autonoma, che lo ha visto lavorare con altri prestigiosi ensemble e anche in tutt’altra veste,
come fotografo (stimato anche
a livello internazionale).
Il coreografo assieme a Momix,
ai produttori Julio Alvarez e
Duetto 2000 hanno dedicato lo
spettacolo del 30° anniversario
della compagnia al danzatore
di Momix Amphaymany (Pi)
Keohavong, prematuramente
Gli amici di Playhouse Disney insieme
scomparso.
(i.lu.)
per la prima volta
in uno spettacolo dal vivo!!
remix
uno spettacolo di........ moses Pendleton,
codirettore artistico ........ cynthia quinn
con..................................... Heather magee,
.............Nicole loizides, Paula rivera,
....Yasmine lee, rebecca rasmussen,
......... Samuel beckman,david dillow,
.......Steven marshall,brian Simerson,
....................................... Jared wootan
direttori tecnici ......................gianni melis,
................................. fabrizio Pezzotti
costumi ................................. Phoebe katzin,
........moses Pendleton, cynthia quinn
sculture ed attrezzi ...........michael curry,
........................................Alan boeding
luci .................................... Joshua Starbuck,
...... Howell binkley, moses Pendleton
tour a cura di ..........................duetto 2000
dal 29 dicembre 2010
al 2 gennaio 2011
presentato da
Produced by Feld Entertainment©
www.applauso.it
biglietti disponibili su:
Politeama Rossetti - Trieste
Sala Assicurazioni Generali
9
Il testo di Lars Norén è ispirato a un fatto di cronaca
Al suo fianco l’autore e conduttore tv Pino Strabioli
Fausto Russo Alesi tiene “in ostaggio” il pubblico in sala
Marina Confalone ritorna a Trieste dopo La Casa di Ramallah
Sequestrati a teatro
«Se questo è il futuro non mi
interessa» il gesso stride sulla
lavagna di un’aula nel liceo di
una città tedesca in una mattina di novembre... Non è però
un esercizio di grammatica
quello vergato a chiare lettere
col gesso bianco. A scrivere è
un diciottenne e ad assistere
stupefatti sono un gruppo di
compagni di scuola e insegnanti
“sequestrati” con la minaccia
delle armi dal giovane. La frase è
il grido straziante e muto di un
ragazzo tormentato: nessuno –
una madre, un nonno, un amico,
un educatore – ha saputo dirgli
che la vita è bella, che vale la
pena di accettare qualche sconfitta, certi che potremo essere
felici, amati, essere noi stessi…
La frase poi, condanna senza
appello coloro che hanno circondato quel ragazzo con la
loro indifferenza, abbandonandolo al buio dei suoi turbamenti. 20 novembre dello scrittore
svedese contemporaneo Lars
Norén ci parla di tutto questo.
È diretto e interpretato da un
artista fra i più completi che si
sono imposti sulla scena nazionale egli ultimi anni, Fausto
Russo Alesi. Il risultato del suo
lavoro è tesissimo: un monologo
coinvolgente, duro, che nasce da
un fatto di cronaca realmente
accaduto nel 2006 e che denuncia il cinismo, la solitudine che
connotano la vita contemporanea. Sebastian Bosse probabil10
Altri PercorSi: “20 NoVembre”
mente è stato vittima proprio
di questi atteggiamenti da parte
di chi lo circondava, se dopo
aver lasciato su YouTube una
sorta di messaggio-testamento ha deciso di sequestrare
la sua classe e di fare fuoco
su essa prima di uccidersi. Un
gesto estremo, dolorosissimo,
su cui Alesi chiama il pubblico
a riflettere con forza. Saremo
proprio noi, il pubblico, la classe
sequestrata da Sebastian, saremo noi perché se nella vita il
destino del ragazzo fu quello di
avere come unico interlocutore
il monitor del suo computer, in
teatro la situazione si capovolge: è un pubblico fisicamente
vicinissimo, così vicino da guardare negli occhi il protagonista,
ad essere il bersaglio di domande disperate che sono come
proiettili. Alesi rispetta i tempi
della vera tragedia, dà al giovane
suicida tutta la propria anima, la
propria verità, e Norén, costrui-
20 novembre
abbonamento altri percorsi
Politeama rossetti
Sala bartoli
dal 30/11 al 5/12/2010
durata 1h 15’ senza intervallo
di .................................lars Norén
traduzione di
..........Annuska Palme Sanavio
regia di ....... fausto russo Alesi
elementi scenici di marco rossi
luci di ............. claudio de Pace
con.............. fausto russo Alesi
produzione
..........Piccolo teatro di milano
........................ - teatro d’europa
sce un testo che scava nelle pieghe dell’orrore che si nasconde
nella società contemporanea,
cercando di capirne l’origine
e di rintracciare la cultura – o
l’assenza di cultura – che lo
scatena. (i.lu.)
Sognando la scena...
Quali sono le doti necessarie ad emergere come attrice? Anche il più impreparato a
questa domanda risponderebbe
elencando talento, presenza fisica, cultura, e di Certo aggiungerebbe scaltrezza...
Il mondo dello spettacolo, si sa,
non è fra i più facili da percorrere. Palmira Portarapillo – la
protagonista di Capasciacqua –
è decisa con tutte le sue forze
a realizzare un sogno: vuole
diventare attrice e ci prova,
naturalmente. Peccato che sia
una donna davvero ingenua e
stupida, per nulla rispondente alle linee appena tracciate...
Marina Confalone è un’artista versatile, colta e completa,
sensibile e acuta che abbiamo
recentemente applaudito nel
ruolo drammatico della Madre
al fianco di Giorgio Albertazzi
ne La casa di Ramallah (che ha
appena concluso con successo
il suo tour nazionale) ed ora
si appresta a donarci momenti
veramente esilaranti incentrati
proprio su questo tema: una
riflessione sul mondo del teatro raccontato con gli occhi di
Palmira Portarapillo. Un’attrice
della sua esperienza conosce
di certo l’ambiente dello spettacolo tanto da poterne ridere,
con consapevolezza.
La Confalone è coautrice
del testo assieme a Luciano
Saltarelli e ne è anche protagonista, dividendo la scena
Altri PercorSi: “cAPASciAquA”
con Pino Strabioli (che qui ci
divertirà con un vortice di stralunati personaggi, ma che di
certo gli appassionati di teatro
apprezzano per i suoi programmi culturali in tv) e Gigi Cricelli.
La commedia ha il suo fulcro
e il suo motore nel provino di
Palmira, la cui stupidità rappresenta una vera e propria forma
patologica di disadattamento e
stupore verso le persone e le
cose. E già fa sorridere l’intento degli autori, che nelle note
allo spettacolo scrivono diretti
e adamantini «Capasciacqua si
propone di rappresentare la
‘scempiaggine’ nella sua drammatica evidenza, attraverso il
rapporto della protagonista con
lo spazio che la circonda e con il
pensiero che la invade. Le azioni, le emozioni, le relazioni
interpersonali,
sono montagne
invalicabili, mete
inaccessibili,
per chi possiede strumenti
miseri, falsati e
immutabili per
affrontarle. È
proprio dalla
manifestazione
di tale inadeguatezza che nasce
il
contrasto
comico» i personaggi autenticamente stupidi
capasciacqua
abbonamento altri percorsi
Politeama rossetti
Sala bartoli
dal 7/12 al 12/12/2010
durata 1h 15’ senza intervallo
di ......................luciano Saltarelli
e ......................marina confalone
regia di ...........marina confalone
con..................marina confalone
..................................Pino Strabioli
......................................gigi cricelli
produzione ........... Vesuvioteatro
producono una vertigine, un
contrasto che nella libertà del
teatro funziona e ci fa ridere
anche di inadeguatezze altrimenti amare da ammettere.
(i.lu.)
11
Sergio Romano e Laura Marinoni protagonisti della pièce tratta dal romanzo di Jaroslav Iwaszkiewicz
Un viaggio nei ricordi di gioventù
Il quarantenne regista lettone Alvis Hermanis dirige per la prima volta uno spettacolo teatrale in Italia
Le atmosfere sono lievi e mutevoli, come se una tiepida brezza
estiva soffiasse sulla scena, piacevole, ma indifferente a ciò che
accade a chi lì sotto si muove:
indifferente al dolore di chi ha
perso qualcuno ed è condannato a vivere per il resto dei suoi
giorni pregno di quell’assenza,
indifferente ai turbamenti di
chi non ha ottenuto qualcosa
a cui ambiva, ed ora si vede
sfiorire, cambiare, impotente in
balia di un tempo che procede
imperturbabile... In un simile
climax si svolge Le signorine di
Wilko, testo tratto dal romanzo breve del polacco Jaroslaw
Iwaszkiewicz e posto in scena
da Alvis Hermanis, il quarantenne regista lettone che la critica
internazionale acclama come
una delle voci più affascinanti
della scena attuale.
Protagonista del testo è Wiktor
Ruben, un uomo di mezza età
colpito da un grave lutto, a cui
il medico consiglia di prendersi
un periodo di riposo: un tempo
sospeso dalla sua stessa vita,
che egli sceglie di trascorrere
nel villaggio di Wilko dove, in
gioventù, era solito passare il
periodo estivo. Qui, come in
un viaggio a ritroso nel tempo
dal vago sapore proustiano,
Wiktor incontra cinque sorelle conosciute in gioventù, le
signorine di Wilko del titolo, cui lo legano molti ricordi.
Era stato fidanzato con una
12
PROSA: “LE SIGNORINE DI WILKO”
di loro, ora scomparsa, e si
era impegnato come istitutore
della maggiore. Il loro inatteso
ritrovarsi sconvolge il delicato
equilibrio emotivo delle sorelle,
ormai adulte, e suscita violente
tempeste interiori nell’impalpabile e solo apparente quiete di
quelle giornate estive...
Nel curare regia e adattamento drammaturgico del testo, è
chiaro che Hermanis abbia individuato nei temi della memoria,
del ricordo il nucleo problematico de Le signorine di Wilko.
Egli ambienta la pièce negli anni
immediatamente successivi alla
seconda guerra mondiale e ne
fa una magistrale riflessione sul
tempo che, inesorabile, scorre. Il suo linguaggio scenico
mostra di saper evocare echi
proustiani, di conoscere bene
le malinconie di Checov, le
abulie e i vortici d’inquietudine che hanno increspato gli
animi di tanti protagonisti della
letteratura e del teatro europeo. Incarna proprio questo
spirito europeo, il lessico di
Hermanis e si colloca “al confine”: egli è nato infatti a metà
degli anni Sessanta, è direttore del Teatro di Riga da oltre
un decennio, ed è cresciuto
a cavallo di due epoche, tra il
declino e la caduta dell’Impero
Sovietico e la rapida transizione che ha portato il suo Paese
a diventare parte dell’Unione
Europea. Ciò segna fortemente
la sua Weltanschaung. Inoltre
è influenzato da due tradizioni
teatrali radicate e chiaramente
connotate nella loro diversità:
quella russa e quella tedesca,
due dimensioni che gli hanno
donato ciò che egli stesso ha
definito una «chimica abbastanza incredibile».
La restituisce appieno in questo spettacolo che affronta
con spirito libero e tessendo
una dialettica molto forte con
gli attori, che nelle sue regie
sono molto ascoltati e considerati anche nei loro personali momenti creativi: ne Le
signorine di Wilko Hermanis ha
lavorato per la prima volta con
attori italiani.
Attori che senza alcun dubbio
gli hanno dato il massimo, poiché rappresentano la créme
del palcoscenico nazionale:
basti citare i nomi di Sergio
Romano, un interprete di sicura capacità tecnica, impetuosa
forza espressiva e grande generosità scenica e Laura Marinoni
che ha emozionato tutti, recentemente, nel bellissimo Le lacrime amare di Petra von Kant
di Fassbinder, per menzionare
solo una fra le sue tante e sempre ammirevoli prove. (i.lu.)
le signorine
di wilko
abbonamento prosa
Politeama rossetti
Sala Assicurazioni generali
dal 15/12 al 19/12/2010
durata 2h senza intervallo
dall’omonimo romanzo di ..............................
................................Jaroslaw iwaszkiewicz
adattamento e regia di ....................................
..............................................Alvis Hermanis
con......................................Sergio romano,
.............laura marinoni,Patrizia Punzo
...................irene Petris,fabrizia Sacchi,
............ Alice torriani, carlotta Viscovo
coreografia ............................. Alla Sigalova
scene ................................Andris freibergs
costumi..............................gianluca Sbicca
produzione ........emilia romagna teatro
fondazione, Unione Europea nell’ambito
del progetto Prospero, teatro Stabile di
Napoli, Nuova Scena Arena del Sole
-teatro Stabile di bologna
Russian National Ballet
“Coppelia” martedì 21 dicembre 2010, ore 20.30
“Lo Schiaccianoci” mercoledì 22 dicembre 2010, ore 20.30
13
news
Dal Sudafrica a Trieste: atteso
debutto per il Soweto Gospel Choir
Tutto esaurito il concerto in programma al Rossetti martedì 14 dicembre
Stanno giustamente andando a ruba
i biglietti per Grace in scena il 14
dicembre, protagonista il Soweto Gospel
Choir. La formazione ha tra le sue fila
i migliori talenti vocali formatisi nelle
chiese di Soweto, il grande sobborgo di
Johannesburg in Sud Africa, ed è uno
dei più importanti gruppi del panorama
gospel. Il Coro nasce per celebrare l’ener-
diretto da Antonio Calenda
Il loro ultimo show,
“Aria Precaria”, si compone di dieci esilaranti quadri
Ale e Franz ritornano sulla panchina
La coppia comica più applaudita d’Italia il 7 e 8 dicembre alla Sala Generali
Due uomini e una panchina. Due comici
che si scambiano vicendevolmente e
con sapienza il ruolo di spalla e sanno
divertire, tenere i tempi – sia in tv
che sul palcoscenico – e offrirci uno
sguardo acceso sui paradossi del nostro
presente, sfoggiando un gusto acuto e
vivace per il surreale… Finalmente Ale
& Franz sono ospiti del Teatro Stabile
del Friuli Venezia Giulia. Presentano il
loro ultimo lavoro Aria Precaria,
accolto con favore dalla stampa e dalle
platee. Lo spettacolo si compone di
dieci esilaranti quadri, dieci incontri,
scontri, attese. Scene paradossali in cui
la vita di ogni giorno è messa di fronte
a uno specchio deformante che ne rivela le contraddizioni. Due uomini, talvolta
sconosciuti, talaltra amici, incrociano i
loro destini sul ciglio di una strada, in
un rumoroso nido d’ospedale, su una
panchina in un parco, nell’asetticità di
un call center, in una fiduciosa sala
d’aspetto, in una vitale bocciofila, o sul
cornicione di un palazzo. Luoghi sospesi
a mezz’aria fra il serio e il faceto;
luoghi in cui l’aria che si respira è
a volte dolce, altre volte salata, molto
spesso precaria.
Medaglia del Presidente
per “Stravaganza”
Riconoscimento ufficiale di Giorgio Napolitano
Stanno arrivando
le Stelle di Natale
Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
ha chiuso la possibilità di sottoscrivere i
classici abbonamenti “con le stelle”. Ma
il pubblico degli affezionati che desidera
accaparrarsi ottimi posti per i prossimi
appuntamenti non ha ragione di perdersi d’animo. È infatti prossima all’avvio una nuova promozione concepita
per il periodo festivo. Si aprirà venerdì
3 dicembre la vendita delle “Stelle di
Natale”, abbonamenti che permetteranno di accedere alla prenotazione di
tutti i titoli in cartellone. Sono previsti
quantitativi di stelle diversi, tali da
poter permettere al nostro pubblico di
fare delle “stelle” del Rossetti dei graditi
piccoli e grandi doni da sistemare sotto
l’albero di Natale.
1881 - 2011
2011: Nuova Grafica, Formato Tabloid,
un Anniversario Storico
www.ilpiccolo.it
IL ROSSETTI NEWS
Una medaglia quale «premio di rappresentanza al progetto Stravaganza
– Tournée in Brasile»: il Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano ha
tributato il prestigioso riconoscimento
allo spettacolo di Dacia Maraini prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia e dall’Accademia della Follia,
diretto da Claudio Misculin e interpreta-
I nuovi abbonamenti in vendita da venerdì 3
IL NUOVO PICCOLO COMPIE 130 ANNI
14
gia e la forza ispiratrice della musica
Gospel sudafricana ed ha come missione
la condivisione della gioia e della fede
attraverso di essa. È inoltre ambasciatore
internazionale, insieme a Bono degli U2
e Brad Pitt, della 46664 Foundation di
Mandela, Fondazione per la lotta all’HIV:
non c’è appuntamento più adatto per
avvicinarsi alla gioia del Natale.
Periodico del teatro Stabile
del friuli Venezia giulia
redazione largo giorgio gaber, 1
34126 trieste
tel. 040-3593511 fax 040-3593555
www.ilrossetti.it [email protected]
Anno xix - numero 198
30 novembre 2010
Aut.Tribunale di Trieste n° 846
del 30.7.1992
stampa Stella Arti grafiche,trieste
direttore responsabile
Stefano curti
redazione ilaria lucari
greta Petronio
to dai suoi matt-attori che attualmente
è impegnato in un tour in quattro
città del Brasile. Progetto d’impegno
culturale e sociale, oltre che artistico,
Stravaganza ha toccato la sensibilità
del Presidente della Repubblica che al
progetto ha dedicato il riconoscimento
che Stabile regionale e Accademia della
Follia accolgono con orgoglio.
A febbraio i Pooh
canteranno in tre
Due concerti al Rossetti giovedì 17 e venerdì 18
Dove Comincia il Sole è il nuovo
disco di inediti dei POOH per la realizzazione del quale Roby Facchinetti, Dodi
Battaglia e Red Canzian hanno chiamato
alla batteria Steve Ferrone, musicista di
rilievo, nato in Inghilterra e americano
di adozione, che ha suonato con Eric
Clapton, Whitney Houston, i Duran Duran
e tantissimi altri. Il nuovo album anticipa
il tour del gruppo che farà tappa anche al
Teatro Stabile il 17 e 18 febbraio prossimi.
I biglietti sono già in vendita.
15
la cultura,
Ci sono infiniti buoni
motivi per incoraggiare
e sostenere la cultura
in tutte le sue
migliori espressioni.
La Fondazione
lo crede da sempre.
quasi un processo di “geminazione”
Leggere un libro. Visitare una mostra. Ascoltare un concerto.
Raramente si pensa che si tratta di autentici “privilegi”: oggi condivisi
da molti, ma ancora (anche se può apparire strano) preclusi ai più.
La cultura, per progredire, richiede continue “chiavi di accesso”.
Dalle più elementari (come il saper leggere) ad altre più sofisticate,
che la cultura stessa, quasi per “geminazione”, crea di continuo.
Chiavi che ci consentono di scrutare orizzonti sempre più affascinanti
e impegnativi (percepire l’enigma di una statua greca, di un quadro
astratto o di un brano musicale, al di là della mera contemplazione).
Chiavi che durano per sempre. Che affinano gusto e capacità di giudizio.
Che non possiamo smarrire e che nessuno ci potrà mai rubare.
Che potremo condividere e scambiare con altri.
La cultura, innegabile segno di benessere sociale. Ma anche
matrice di autentica felicità individuale.
il colore del benessere sociale