Giovani russi in visita al fronte del Carè Alto

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Giovani russi in visita al fronte del Carè Alto
Valli Giudicarie e Rendena
44 venerdì 13 giugno 2014
VAL RENDENA
VAL RENDENA - Un gruppo di giovani studenti russi visiterà fra una quindicina di giorni i luoghi della Prima
guerra mondiale dove, già dal 1914, e
poi con i lavori di fortificazione in quota, lavorarono migliaia di prigionieri
russi, allora sudditi dello zar.
Il gruppo è atteso a Spiazzo Rendena
il 2 luglio per visitare il Museo della
Guerra bianca; il giorno seguente il
programma prevede la salita al Rifugio Carè Alto, dove sorge la chiesetta in legno edificata dai prigionieri nel
1917. Il presidente del Comitato storico della Sat, Marco Gramola, illustrerà le vicende storiche di quei tragici
anni e il 4 luglio, ad una cerimonia
commemorativa, è annunciata la presenza dell’arcivescovo di Ginevra e
dell’Europa occidentale Mikhail (Donskov), della Chiesa russa ortodossa all’estero.
Il giorno successivo, all’Università di
Bolzano, la delegazione russa parteciperà ad una conferenza sul ruolo e
la presenza di oltre 10mila russi nella regione nel corso del primo conflitto.
A cent’anni di distanza da un conflitto spaventoso che infiammò l’Europa, la visita russa è il frutto di una collaborazione fra la Sat (il Comitato storico, con Gramola, la sezione Carè Alto, Matteo e Piergiorgio Motter), il Comune di Spiazzo Rendena, l’Apt e il
Centro russo Borodina di Merano. Sia
in Sudtirolo, sia in Val Rendena, gli
studenti potranno raccogliere materiale documentario sui loro connazionali che patirono una dura prigionia.
«Gli austriaci - spiega Gramola - avevano insediato tre campi di concentramento per circa 2mila, 3mila prigionieri russi a Vermiglio, Fucine e Pinzolo. Data la carenza di mano d’opera erano usati nei servizi di corvèe e
per il trasporto delle munizioni fin sotto le prime linee. Venivano anche adibiti ai lavori di scavo delle gallerie e
ridotte nel ghiaccio della Vedretta di
Giovani russi in visita
al fronte del Carè Alto
Il 4 luglio è atteso alla chiesetta del 1917
il vescovo Mikhail della Chiesa ortodossa
TIONE
Mercato contadino:
domani inaugurazione
TIONE - Erbe officinali, piccoli
frutti e prodotti ortofrutticoli
direttamente dal produttore al
consumatore, da domani, con il
Mercato contadino. Fino al
primo weekend di ottobre,
animerà il centro del paese e in
particolare, sottolinea
l’assessore Mario Failoni, «il
tratto di via Dante che si
estende tra la farmacia e l’orafo
Gottardi». L’inaugurazione,
domani alle 11, darà il via a un
appuntamento fisso, ogni
sabato mattina, dalle 8 alle
12.30. L’iniziativa, la cui
gestione tecnica è affidata alla
Fondazione Campagna amica e
a Coldiretti, si pone tra gli altri
l’obiettivo di incentivare la
«filiera corta» ed avrà come
protagonisti principali non solo
prodotti biologici, ma anche il
mondo dell’apicoltura, dei flora
vivaisti e delle erbe officinali.
«Un’occasione importante dice Failoni - per garantire una
buona biodiversità per quanto
riguarda i settori della
zootecnia e dei prodotti
agricoli». All’iniziativa hanno
aderito 9 produttori locali.
Cento anni fa
Pinzolo, 1917: prigionieri Russi
intenti a barattare i loro prodotti
artigianali in cambio di cibo;
a fianco la chiesetta
che si trova presso il Rifugio
Carè Alto nel 1930 circa
(Archivio Marco Gramola);
fu costruita dai prigionieri
russi nel 1917 per ricordare
i caduti del Cavento, fra
i quali il tenente Felix Hecht,
autore di un celebre diario
ESTERIORI
l'Adige
In ricordo dei prigionieri
che allora la costruirono
Lares, e molti di loro, approfittando
della nebbia e del maltempo, fuggivano verso le linee italiane. La prigionia
era spaventosa, in alta quota, privi di
vestiari idonei, spezzati da indicibili
fatiche e dalla scarsa alimentazione».
Nel 1917, un gruppo di prigionieri russi alla Ragada assalì il magazzino per
rifornirsi di viveri e di coperte uccidendo una sentinella che li aveva sorpresi. «Fuggirono in 17 su per la Val
Stablel, stracolma di neve, camminando per più di otto ore senza un attimo di sosta», racconta Gramola. «Furono però catturati e la corte marziale del III Rayon li condannò tutti alla
pena capitale. La sentenza venne eseguita in un poligono di tiro nei pressi
di Tione».
Intanto, il comando italiano, dall’estate 1916 aveva inviato sull’Adamello
il tenente Nicolò degli Albizzi in quanto conoscitore perfetto della lingua
russa, con il compito di favorire l’esodo di prigionieri. «Figlio di una nobildonna russa, assegnato alla 160ª compagnia del Battaglione Monte Mandrone con il principale compito di interrogare i prigionieri russi sui sistemi di difesa austroungarici, si rese
protagonista di coraggiosi pattugliamenti; di notte si recava sulla vedretta di Lares, dove era nota la presenza di prigionieri russi, e utilizzando
un megafono li incitava a fuggire dando delle indicazioni sui tracciati da
percorrere per raggiungere le linee
italiane. Questo metodo del tutto convincente permise a molti prigionieri
di passare in varie occasioni le linee
italiane come si apprende nelle annotazioni del diario del tenente Felix
Hecht von Eleda, morto il 15 giugno
del 1917 a difesa del Corno di Cavento. In suo onore e a ricordo dei caduti per la difesa del Cavento - conclude Gramola - venne edificata nell’ autunno 1917, ad opera di prigionieri
russi, una chiesetta dedicata alla MaF. T.
donna di Lourdes».
I nuovi curandi sono aumentati del 44,4 per cento rispetto allo scorso anno
Molto positiva anche la proposta della Comano Salus Card cresciuta del 35 per cento
Un maggio da record per le Terme
Lo stabilimento termale di Comano Terme che sta recuperando clientela
DENISE ROCCA
GIUDICARIE ESTERIORI – La
stagione turistica nelle Esteriori è appena avviata ma all’Apt Terme di Comano - Dolomiti di Brenta si celebrano i primissimi indicatori della stagione che sono incoraggianti.
Lo annunciano dagli uffici di
via Cesare Battisti a Ponte Arche: gli arrivi crescono del
20,44%, le presenze del 15,20%
e le visite mediche alle Terme
di Comano fanno registrare un
aumento del 20,22%.
Soddisfazione in Apt anche per
la mossa azzeccata della Comano Salus Card le cui vendite sono aumentate del 35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
«I dati positivi – ha dichiarato
la presidente Iva Berasi - sono
il frutto di un lavoro partito da
qualche anno con la scelta strategica dell’Ufficio unico di mar-
VALLE DEL CHIESE
keting Apt /Terme e che ora sta
finalmente raccogliendo i suoi
frutti. Sono dati che confermano la bontà delle scelte che sono state fatte sia in termini di
costruzione di prodotto che di
politiche promozionali puntando decisi sul digital marketing
per l’offerta termale. La scelte
iniziale di essere un Centro dermatologico d’eccellenza e di
offrire il territorio come complementare all’offerta termale
ma anche come luogo di vacanza autonomo ,con proposte legate in particolare al camminare e alla natura».
Guardando nello specifico i dati raccolti dall’azienda termale, per il mese di maggio i nuovi curandi, cioè arrivati per la
prima volta alle Terme di Comano, sono aumentati del
44,49% e il dato scorporato sul
target principale della stazione termale, i bambini, mostra
un aumento del 54%.
Crescono anche i bagni termali del 15,86%.
Sul fronte del rapporto con i
curandi, è entrato a regime
quest’anno il servizio del medico online, con ad oggi 868 richieste alle quali è stato risposto entro le 24 ore: nel 2013 erano state 823 in totale sull’arco
dell’anno. Si conferma la specializzazione spiccatamente
dermatologica, e le strategie
comunicative degli ultimi anni hanno puntato su questo,
nel dato elevato, il 75%, di coloro che arrivano a Comano
per curare patologie cutanee,
in particolare psoriasi e dermatite atopica.
La psoriasi pesa per il 48%, la
dermatite atopica per il 21%. È
però proprio quest’ultima una
patologia che interessa in particoalre i bambini e sulla quale è stato avviato un progetto
specifico iniziato con la giornata della Dermatite Atopica,
a fine maggio, ed è questo il
settore dove la crescita nelle
prestazioni è al momento più
spiccata.
Parla il comandante della polizia locale sui contributi per gli stranieri
Il danno si aggira tra i 15 e i 25 mila euro
VALLE DEL CHIESE - Le vie della
furbizia, che spesso sconfina nella
truffa, sono infinite. Partiamo da una
domanda. Se un figlio si trasferisce
all’estero per frequentare la scuola cosa
accade? «Per un italiano è possibile spiega il comandante della polizia
municipale del Chiese Stefano Bertuzzi mentre per uno straniero andrebbe
completata la pratica con relativo
rientro quando la scuola è finita». Il
problema in sé potrebbe apparire di
lana caprina, se non fosse che dalla
questione discende una spesa pubblica.
Buona parte degli assegni erogati
dall’ente pubblico (Provincia in
particolare) agli stranieri (reddito di
garanzia, contributo per l’affitto,
assegno per le famiglie numerose)
prevede che i ragazzi frequentino la
scuola sul territorio locale. Per capirci,
se un ragazzo va all’estero per un
periodo limitato non ci sono problemi,
ma se ci va insieme a tutta la famiglia,
beh, allora la situazione si complica.
Oggi accade che con la crisi
occupazionale parecchi lavoratori
stranieri (occupati a lungo nelle
fabbriche del Chiese e ridotti in Cassa
Integrazione) abbiano riportato la
famiglia in patria. Fin qua niente di
strano, se non fosse che continuano a
percepire assegni per facilitare la loro
vita qua. Forse non si tratta di grandi
cifre, ma sicuramente sono cifre
percepite illegittimamente. Lo sostiene
la polizia municipale del Chiese,
attraverso il suo comandante,
incaricata di fare un’indagine in
proposito. «Meno di 4.000 euro
ciascuno», sostiene Bertuzzi, «anche se
il conto non è ancora stato calcolato.
Diciamo che il danno potrebbe aggirarsi
fra i 15.000 e i 25.000 euro. Teniamo
presente che l’indebita percezione di
denaro verificata da noi riguarda alcuni
mesi». Così dicendo, cita un esempio:
«Pensiamo al caso di una persona che
percepisce il contributo sull’affitto, pur
essendo residente a Brescia in un’altra
casa».
G. B.
GIUDICARIE
«Yes» triplica
Orientarsi nel lavoro giovanile
I presidenti delle Rurali e il vice di Pinzolo con Patrizia Ballardini
GIUDICARIE – Nato come un progetto della Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella di orientamento al lavoro per i rgazzi fra i 17 e i 20 anni, «Campus Yes» triplica con l’aggiunta
fra i finanziatori delle altre 6 casse rurali giudicariesi e della Comunità delle Giudicarie. Ritorna il Campus strutturato in un incontro di tre ore preparatorio, una due giorni al
Rifugio Pont’Arnò in Val di Breguzzo (30 e 31 agosto) e un
incontro di follow up successivo.
L’obiettivo è quello di permettere ai ragazzi, seguiti da esperti nel campo, di fare un bilancio personale di competenze,
capacità e attitudini in vista della scelta lavorativa e di studio, scoprendo al contempo le esigenze del mercato del lavoro locale. Al Campus si aggiunge quest’anno lo Sportello
di Orientamento al via nell’autunno, per i giovani fino ai 30
anni: fornirà aiuto per stilare i curriculum, crearsi un proprio progetto professionale, prepararsi ad un colloquio di
lavoro e avviare una ricerca di lavoro anche attraverso i social network.
Gli incontri saranno presso le sedi e filiali della propria Cassa Rurale e per chiedere la propria ora di consulenza personale basta inviare un’email alla propria rurale.
Terzo elemento del pacchetto per l’orientamento sono quattro serate informative rivolte ai giovani e alle loro famiglie
che tratteranno di temi come la propria «reputazione sociale», ovvero siamo proprio sicuri che l’immagine che diamo
dal nostro profilo facebook o twitter piaccia ad un futuro
datore di lavoro? Ci saranno poi approfondimenti sulle competenze per diventare imprenditori di se stessi e gli incentivi presenti al momento e un incontro sul «Paradosso della Felicità»: ovvero, seguire il cuore e la passione per un mestiere, magari considerando altre variabili che incidono sulla qualità della propria vita oltre allo stipendio, o carriere
più sicure ma meno soddisfacenti?
D.R.