Infanzia di Mussoi_esteso - Istituto Comprensivo 1 Belluno

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Infanzia di Mussoi_esteso - Istituto Comprensivo 1 Belluno
ISTITUTO COMPRENSIVO 1° BELLUNO
SCUOLA DELL’ INFANZIA STATALE
BELLUNO – MUSSOI
PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA
E PATTO PEDAGOGICO
Anno Scolastico 2015-2016
Insegnanti.
Sez. A: Balestra Cinzia - Nart Maria Luisa /……………..
Sez. B : Angrisani Maria Teresa - Vedana Sara
Sez. C: Pampanin Adelia – Da Riz Annamaria / Zampieri Patrizia
Sez D: D’Ambros Pierina – Cordella Ivana
Sostegno: ………………..
I.R.C: Dal Cin AnnaElisa
1
INDICE
ANALISI DELLA SITUAZIONE SCOLASTICA
1- Composizione socio-culturale del territorio
2- Strutturazione degli spazi comuni e di sezione
3- Formazione delle sezioni
4- Organizzazione delle insegnanti
PROGETTO DELL’ORGANIZZAZIONE
1- Modalità di stesura della programmazione annuale
2- Progetti di Istituto:
- Accoglienza - Protocollo di Intesa per le attività di identificazione precoce dei casi sospetti
DSA – Continuità educativa – Acquaticità – Sicurezza
3- Progetti di Plesso:
– La voce: un mezzo per parlare, cantare, comunicare… - Integrazione e potenziamento alunni
stranieri – Progetto matematico scientifico: Esploro, faccio dunque sono – Tanti modi di fare
festa
4- Organizzazione dei laboratori: Progetti
- La lettura ed il libro – Laboratorio espressivo-manipolativo “La scatola azzurra” - Esperienze
motorie in salone: progetto di educazione motoria
5- Orario delle varie fasi della giornata
6- Scelta del materiale
7- Atteggiamento educativo delle insegnanti
8- Rapporto con le famiglie
9- Diversità e integrazione
10- Promozione dell’offerta formativa della scuola
PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE
1- Percorso implicito
2- Percorso integrato
3- Indicazioni Nazionali delle attività educative Scuola dell’Infanzia: obiettivi specifici di
apprendimento
PIANO DELLA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE
1 - Analisi situazione di partenza
2 - Metodologia
3 - Gioco, ricerca e vita di relazione
4 - Lo spazio come sfondo metodologico
5 - Ruolo dell’insegnante
6 - La verifica e la valutazione
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ANALISI DELLA SITUAZIONE SCOLASTICA
1)
COMPOSIZIONE SOCIO-CULTURALE DEL TERRITORIO
Breve indagine sulla composizione socio-economica e culturale del territorio in cui è
collocato il plesso scolastico.
La scuola dell’infanzia statale di Belluno Mussoi è situata al centro del quartiere.
Su di essa confluiscono anche i bambini di zone periferiche attraverso il servizio di
scuolabus gestito dal Comune (Orzes – Chiesurazza – Fisterre – Vezzano - Bolzano
Bellunese - Tisoi).
Il territorio di ubicazione della scuola può offrire dati e oggetti relativi al mondo dei
servizi sociali (scuole - ufficio postale – farmacia - caserma dei VVF - guardie forestali chiesa).
Possono essere oggetto d’indagine anche alcune botteghe artigianali vive nel quartiere:
fornaio, meccanico, calzolaio, parrucchiera, sarto… oltre che negozi di vario genere.
Data la posizione della scuola si può tener conto nel definire i contenuti della
programmazione di una serie di stimoli visivi ed uditivi collegati al mondo della strada:
segnali stradali, insegne, cartelloni pubblicitari, automobili, autobus e i loro relativi
rumori.
Per quanto riguarda lo studio della natura in generale si possono compiere delle
escursioni nel parco comunale e in alcune zone verdi vicine alla scuola.
Per quanto concerne il mondo della produzione vero e proprio, nelle zone limitrofe al
quartiere ci sono delle strutture da poter utilizzare per analizzare la realtà agricola in
generale (stalle, allevamenti, fattorie, latteria).
La vicinanza con il centro storico ci consente di effettuare visite guidate ai vari luoghi di
promozione di iniziative culturali e della tradizione locale (ex tempore San Martino,
biblioteca comunale, teatro, piscina).
2) STRUTTURAZIONE DEGLI SPAZI COMUNI E DI SEZIONE
Lo spazio ha una forte valenza educativa:
è spazio psicologico e culturale insieme, pertanto contesto della complessa relazione tra
individuo e realtà.
Lo spazio è luogo e strumento di comunicazione: comunica implicitamente modi di stare,
di muoversi, di parlare con gli altri, di assumere abitudini e piccole regole di convivenza.
L’uso dello spazio a scuola è un fatto importante, i suoi elementi costitutivi definiscono lo
sfondo del progetto educativo, oltre che la trama sulla quale si intessono le relazioni.
I locali a disposizione della scuola sono:
•
•
•
•
•
•
un ingresso adibito in parte a spogliatoio
cinque aule dotate di servizi,
un salone con ampi servizi igienici, uno dei quali riorganizzato con strutture idonee
alla facilitazione delle pratiche igieniche per venire incontro alle esigenze dei bambini
diversamente abili.
una cucina ben attrezzata ed arredata,
un locale adibito ad uso operatori A.T.A,
un locale adibito ad uso docenti,
3
• un locale adibito al riposo pomeridiano dei bambini,
• due locali magazzino,
• uno spazio tecnologico,
• due locali a disposizione di tutte le sezioni organizzati per attività di laboratorio,
• ampi corridoi di accesso alle aule.
Lo spazio esterno è costituito da tre giardinetti adiacenti alle aule e da un’ampia area
recintata dotata di strutture ludiche.
L’ingresso, ex atrio, è da qualche anno adibito a spogliatoio.
Gli armadietti delle quattro sezioni trovano posto in questo spazio per permettere ai
genitori che accompagnano personalmente i loro bambini di riporre ordinatamente il
vestiario e limitare al contempo l’andirivieni incontrollato all’interno delle aule.
Successivamente, i bambini vengono accompagnati dai genitori in salone, dove sono
affidati alla cura dei docenti preposti.
Il salone viene utilizzato secondo le esigenze di programmazione e per esperienze
comuni a tutte le sezioni, in base ad orario concordato. Esso è dotato di grandi attrezzi,
di piccoli attrezzi, di materiali morbidi, mantenendo comunque un’ampia agibilità per
azioni motorie come la corsa, il salto, i percorsi e la possibilità di organizzare giochi
guidati.
Il salone, comunicante con l’esterno, è dotato di accesso con rampa per disabili.
Le aule rimangono il centro dell’esperienza didattica specifica.
La disposizione degli arredi al loro interno risponde a criteri che salvaguardano le varie
esigenze di vita della classe.
Gli arredi presenti vengono disposti in modo da creare angoli per attività guidate ed
autonome:
• angoli dell’affettività e della relazione,
• angoli della comunicazione, del dialogo dell’espressione spontanea di vissuti ed
esperienze
• angoli delle esperienze di manipolazione, dei giochi di costruzione e di confronto
Ogni aula dispone di bagni adiacenti che vengono regolarmente utilizzati per le pratiche
igieniche quotidiane.
Anche questi spazi costituiscono valenza educativa poiché incoraggiano all’autonomia ed
a corrette abitudini igienico-sanitarie.
I laboratori. Si rimanda alla descrizione nei progetti dei laboratori.
Il giardino esterno è una risorsa preziosa e va utilizzato con la stessa consapevolezza
con cui organizziamo gli spazi interni della scuola.
E’ dotato di strutture installate parecchio tempo fa che andrebbero rinnovate in molte
loro parti.
Ciononostante, l’area, ampia e spaziosa, dotata di ombreggiatura per i periodi più caldi,
viene praticata con interesse ed originalità dai bambini che, da semplici stimoli naturali
(siepi, sassi, foglie, insetti, alberi), organizzano varie situazioni di gioco spontaneo. Lo
spazio esterno viene utilizzato a discrezione delle singole sezioni.
Spazio pranzo: due grandi locali ospitano le quattro sezioni contemporaneamente.
Prendono posto nel refettorio grande le sezioni “A”-“B” e in quello piccolo le sezioni “C”“D”.
La preparazione dei tavoli avviene ad opera del personale addetto.
Il comportamento a tavola è sancito da alcune regole: i bambini
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•
•
•
•
•
sono
sono
sono
sono
sono
incoraggiati ad assaggiare i vari tipi di pietanze, anche quelli meno graditi
progressivamente indirizzati a mangiare correttamente da soli
tenuti a trattare con rispetto il cibo e le stoviglie
stimolati a tenere un tono di voce contenuto nelle conversazioni con i compagni.
invitati a rimanere al loro posto fino al termine del pranzo.
Il locale dormitorio.
In esso trovano posto i bambini di 3 anni. Possono accedere su richiesta e fino a
disponibilità dei posti, anche i bambini di quattro anni.
Per favorire il rilassamento si utilizzano strategie quali: il racconto di una breve storia,
l’ascolto di musiche dolci, il contatto con giochi rassicuranti o, in caso di bisogno, con
l’adulto. Anche il momento del risveglio è gestito con dolcezza in modo da ricreare una
situazione di benessere.
3) FORMAZIONE DELLE SEZIONI
Nel plesso, per l’anno scolastico 2015-2016, risultano finora iscritti …. bambini.
Nella composizione delle sezioni resta confermata la scelta di classi di bambini di età
eterogenea (3-4-5 anni). Pertanto la situazione delle sezioni è la seguente:
SEZIONE
TOTALE
2013
2012
2011
2010
INSEGNANTI
“A”
26
2
7
5
12
Balestra C.
INSEGNANTI
Nart M. L.
……
“B”
27
1
8
8
10
Angrisani M.T.
“C”
28
3
7
11
7
Vedana S.
Da Riz A.M.
Pampanin A.
suppl
“D”
28
3
10
6
9
Cordella I.
D’Ambros
L’insegnante Nart si avvale di un orario part time: presta servizio tutti i giorni, nel turno
antimeridiano mentre nel turno pomeridiano è presente a scuola nelle giornate di lunedì,
martedì,mercoledì. Il completamento di orario viene effettuato dall’insegnante ………….
L’insegnante Da Riz si avvale di orario part-time e presta servizio nelle prime ore del
turno.
Il completamento d’orario viene effettuato dall’insegnante supplente.
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4) ORGANIZZAZIONE DELLE INSEGNANTI
Le insegnanti di sezione sono otto più l’insegnante di sostegno e di religione, ruotano nei
turni antimeridiano e pomeridiano settimanalmente, prestando docenza per un totale di
duecento ore nell’arco di otto settimane, salvaguardando, per quanto possibile, la
compresenza.
L’entrata delle insegnanti del turno antimeridiano è scaglionata in tre orari, per
consentire un numero adeguato di adulti in rapporto all’ingresso di bambini nel periodo
di accoglienza.
L’entrata delle insegnanti del turno pomeridiano è differenziata nelle varie sezioni per
consentire attività didattiche con gruppi di bambini numericamente ridotti.
ORARIO INSEGNANTI SCUOLA DELL’ INFANZIA DI MUSSOI
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
SEZIONE A
DATE
DAL…AL…
01/10-02/10
23/11-27/11
01/02-05/02
29/03-01/04
23/05-27/05
05/10-10/10
30/11-04/12
11/02-12/02
04/04-08/04
30/05-03/06
12/10-16/10
09/12-11/12
15/02-19/02
11/04-15/04
06/06-10/06
19/10-23/10
14/12-18/12
22/02-26/02
18/04-22/04
13/06-17/06
26/10-30/10
21/12-08/01
29/02-04/03
26/04-29/04
20/06-24/06
02/11-06/11
11/01-15/01
07/03-11/03
02/05-06/05
27/06-30/06
09/11-13/11
18/01-22/01
14/03-18/03
09/05-13/05
16/11-20/11
25/01-29/01
21/03-23/03
16/05-20/05
BALESTRA
CINZIA
NART
M. LUISA
……………
……………
……………
…
SEZIONE B
ANGRISANI
MARIA
TERESA
SEZIONE C
VEDANA
SARA
PAMPANIN
ADELIA
DA RIZ
ANNAMARIA
ZAMPIERI
PATRIZIA
SEZIONE D
D’AMBROS
PIERINA
CORDELLA
IVANA
7.4012.40
11.0016.00
VEN. 10
8.3013.15
dormitorio
11.0016.00
GIO. 10
8.4513.15
11.0012.4516.00
MER. 10
8.1513.12
11.0016.00
MAR. 10
11.0016.00
VEN. 10
7.4012.40
11.0016.00
GIO. 10
8.3013.15
dormitorio
11.0016.00
MER. 10
8.4511.45
13.15
11.0016.00
MAR. 10
8.1513.12
8.1513.12
11.0016.00
VEN. 10
7.4012.40
11.0016.00
GIO. 10
8.3013.15
dormitorio
11-12.4516.00
MER. 10
8.4513.15
11.0016.00
MAR. 10
11.0016.00
VEN. 10
8.1513.12
11.0016.00
GIO. 10
7.4012.40
11.0016.00
MER. 10
8.3011.30
13.15
dormitorio
11.0016.00
MAR. 10
8.4513.15
8.4513.15
11.0016.00
VEN. 10
8.1513.12
11.0016.00
GIO. 10
7.4012.40
11.0012.4516.00
MER. 10
8.3013.15
dormitorio
11.0016.00
MAR. 10
dormitorio
11.0016.00
VEN. 10
8.4513.15
11.0016.00
GIO. 10
8.1513.12
11.0016.00
MER. 10
7.4010.5212.40
11.0016.00
MAR. 10
8.3013.15
8.3013.15
dormitorio
11.0016.00
VEN. 10
8.4513.15
11.0016.00
GIO. 10
8.1513.12
11.00-12.4516.00
MER. 10
7.4012.40
11.0016.00
MAR. 10
11.0016.00
VEN. 10
8.3013.15
dormitorio
11.0016.00
GIO. 10
8.4513.15
11.0016.00
MER. 10
8.1511.1513.12
11.0016.00
MAR. 10
7.4012.40
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L’insegnante di sostegno……………………………………… presta servizio in sezione “A”.
L’insegnante di religione cattolica DAL CIN Anna Elisa effettua tale insegnamento in tutte
la sezioni.
L’insegnante NART Marialuisa presta servizio tutti i giorni della settimana nel turno
antimeridiano mentre nel turno pomeridiano per due giorni completa l’orario
l’insegnante……………………………………………
L’insegnante DA RIZ Annamaria presta servizio sempre nelle prime ore dei turni
(antimeridiano e pomeridiano)completa l’orario l’insegnante ZAMPIERI Patrizia.
N.B. L’insegnante del turno pomeridiano anticipa alle ore 10.00 l’entrata in servizio un
giorno a settimana con il seguente calendario: martedì sez.”D” mercoledì sez.”C” giovedì
sez.”B” venerdì sez. “A”.
Orario progetto accoglienza (16 settembre – 30 settembre)
SEZIONE "A"
SEZIONE "B"
SEZIONE "C"
Angrisani Vedana Pampanin
SEZIONE "D"
Da Riz
D’Ambros
Suppl.
Balestra
Nart
Cordella
8,00-13,00
8,30-13,30
8,00-13,00
8,30-13,.30
8,00-13,00
8,30-13,.30
7,40-12,40
8,30-13,.30
8,30-13,30
8,00-13,00
8,30-13,30
8,00-13,00
8,30-13,.30
8,00-13,00
8,30-13,.30
7,40-12,40
7,40-12,40
8,30-13,30
8,00-13,00
8,30-13,.30
8,00-13,.00
8,30-13,.30
8,00-13,00
8,30-13,.30
Orario insegnamento religione cattolica a.s. 2015-2016 ins. Dal Cin Anna Elisa
La docente è presente a scuola nella giornata del lunedì dalle ore 9.00 alle 15.00.
A turnazione segue tutte quattro le sezioni. 1^ ore 9.00-10.00 2^ ore 10.00-11.00|
3^ ore 11.00-12.00 4^ pomeriggio
Orario insegnanti di sostegno
INSEGNANTI
LUN- MAR- VEN
MER-GIO
………………..
………………
………………..
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*Nel corso dell’anno scolastico l’orario potrebbe subire variazioni.
PROGETTO DELL’ ORGANIZZAZIONE
1)MODALITA DI STESURA DELLA PROGRAMMAZIONE ANNUALE
All’inizio dell’anno scolastico in sede collegiale sono state definite alcune scelte
organizzative e didattiche a livello generale.
2)PROGETTI D’ISTITUTO
ACCOGLIENZA
PROTOCOLLO DI INTESA PER LE ATTIVITA’ DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE
CASI SOSPETTI DI DSA
CONTINUITA’ EDUCATIVA
ACQUATICITA’
SICUREZZA
PROGETTO ACCOGLIENZA
A partire dall’anno scolastico 1996-’97 si è potuto effettuare l’accoglienza dei primi giorni
di scuola con la compresenza di tutte le insegnanti. Il progetto è depositato agli atti
dell’Ufficio.
Finalità
• Permettere al bambino un contatto gratificante con l’istituzione scuola
• Renderlo più disponibile ad un rapporto significativo e motivante
• Favorire un clima adatto ad instaurare una relazionalità positiva:
- tra bambino e bambino
- tra adulto e bambino
- tra adulto e adulto.
Tutto questo allo scopo di prevenire il disagio scolastico,ed in sintonia con quanto
previsto dal P.O.F.
Obiettivi
Il primo bimestre sarà volto principalmente :
8
•
•
•
•
a favorire un sereno distacco dalla famiglia
ad individuare e soddisfare i bisogni individuali
alla familiarizazione con l’esperienza scolastica,
all’avvio al riconoscimento dei rituali scolastici, degli spazi, della scuola, delle
regole,
• alla promozione dell’interazione sociale.
Modalità
I genitori dei nuovi iscritti nei primi giorni di scuola possono fermarsi un po’ più a lungo
per rendere più sereno il momento del distacco e rispettare tempi e ritmi dei propri figli.
E’ consentito agli adulti accompagnatori l’accesso alle aule.
Per favorire la comunicazione tra scuola e famiglia saranno adibiti:
• una lavagna per le comunicazioni quotidiane
• l’albo per le circolari o altre informazioni
• l’esposizione del menù.
Spazi
La compresenza delle insegnanti consente di accogliere i bambini in salone o in aula a
seconda di preferenze ed esigenze particolari. L’aula, luogo più intimo e significativo del
senso di appartenenza alla sezione, è comunque lo spazio favorito. Altro luogo
privilegiato del gioco di grande e piccolo gruppo sarà, per questo primo periodo, il
giardino , ambiente più familiare e rassicurante per i bambini.
Tempi
Due settimane, dal 15 al 26 settembre
Contenuti
I contenuti del periodo di accoglienza sono finalizzati a promuovere il dialogo con la
famiglia
• attraverso la raccolta di informazioni sul bambino
• attraverso la prima assemblea con i genitori dei nuovi iscritti. Le informazioni che
la scuola fornisce alle famiglie sono desunte dal regolamento di plesso e dalla
descrizione del Progetto Educativo della Scuola.
Fase osservativa
Nel primo bimestre di frequenza le insegnanti avranno modo di osservare e registrare
caratteristiche, modalità di approccio ai materiali e di relazione di ciascuno e di
approntare gli interventi e la programmazione dei periodi sucCessivi.
L’accoglienza non si esaurisce in questo breve arco di tempo ma prosegue per tutto
l’anno scolastico con modalità diverse, mantenendo l’atteggiamento di disponibilità ed
apertura delle insegnanti.
PROTOCOLLO DI INTESA PER LE ATTIVITA’ DI IDENTIFICAZIONE
PRECOCE DEI CASI SOSPETTI DI DSA
Il 10 febbraio 2014 è stato sottoscritto il Protocollo di Intesa per le attività di
identificazione precoce dei casi sospetti di DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento)
tra la Regione Veneto e l’Ufficio Scolastico Regionale, portando così a compimento il
percorso indicato dalla Legge 10 ottobre 2010, n. 170 e dalla Legge della Regione
Veneto 4 marzo 2010, n. 16, sull’individuazione precoce da parte della scuola e sulle
9
modalità di collaborazione tra scuola e servizi territoriali, secondo le indicazioni del
Decreto del MIUR del 17 aprile 2013 che trasmette le linee guida per la stipula dei
Protocolli regionali.
Il Protocollo si pone l’obiettivo di mettere in condizione la scuola dell’infanzia e la scuola
primaria di individuare gli alunni che presentano significative difficoltà nella lettura,
scrittura e calcolo e/o un ritardo nella maturazione delle competenze percettive e
grafiche e di mettere in atto percorsi didattici mirati al recupero ed al potenziamento,
sempre con il coinvolgimento diretto dei genitori nella fase osservativa e nella
condivisione delle azioni didattiche.
Le insegnanti hanno a disposizione gli strumenti di lavoro di seguito indicati:
•
schemi di osservazione e di intervento ‐ sia per il terzo anno della scuola dell’infanzia, sia per
il primo anno della scuola primaria ‐ costruiti da un gruppo di docenti esperti
•
modelli di comunicazione tra la scuola ed i Servizi Territoriali (A1 e A2);
•
le Linee Guida Regionali predisposte dal Comitato Tecnico Scientifico per il monitoraggio e la
verifica dell’applicazione della L.R. 16/2010 (A3).
Il Protocollo, adottato dalla scuola nell’a.s.2014/15, andrà quindi a sostituire, dall’anno scolastico
2015/16,il questionario I.P.D.A., in uso fino ad ora.
PROGETTO DI CONTINUITA’ EDUCATIVA
Il progetto continuità nasce dall’esigenza di garantire al bambino un percorso
formativo organico e completo.
Quello del passaggio dalla scuola dell’Infanzia alla scuola Primaria è un momento
importante, pieno di incertezze, di novità e di impegni sia scolastici che
extrascolastici.
Il progetto mira a supportare il bambino in questo approccio con la scuola primaria,
mettendolo a contatto con gli ambienti fisici in cui andrà ad operare, con gli
insegnanti e con un metodo di lavoro sempre più intenso e produttivo.
Valorizzando le competenze già acquisite e nel rispetto di quelle che sono le
caratteristiche proprie dell’età evolutiva che il bambino sta attraversando, verranno
promosse attività laboratoriali improntate sul gioco e sul gioco-lavoro, sfruttando il
suo entusiasmo e il suo desiderio di nuovi apprendimenti. Gli insegnanti e gli alunni
dei due ordini di scuola si incontreranno più volte nel corso dell’anno e svilupperanno
attività organizzate.
Il progetto si articolerà nel seguente modo:
10
Ottobre:
• organizzazione degli incontri tra le classi prime e la scuola dell’infanzia
Gennaio-febbraio:
• incontro della commissione continuità per programmare le visite alla primaria degli
alunni che frequentano l’ultimo anno di scuola dell’infanzia e concordare le attività
Aprile-maggio:
• organizzazione delle visite degli alunni dell’infanzia alla primaria
Giugno:
• Organizzazione degli incontri tra insegnanti della primaria e dell’infanzia per uno
scambio di informazioni.
PROGETTO ACQUATICITÀ
Finalità :
-
-
favorire la socializzazione tra gli alunni del gruppo dei “grandi” del plesso attraverso
l’educazione di attività motorie acquatiche in un contesto diverso dall’ambiente
scolastico
favorire la scoperta dell’ambiente acquatico e il superamento della paura dell’acqua.
Obiettivi motori:
- Adattare gli schemi motori terrestri all’ambiente acquatico
- Sviluppare la discriminazione percettiva: visiva, uditiva. tattile
- Ricercare agilità e destrezza in acqua
- Avvio all’acquisizione di tecniche natatorie
Destinatari
I bambini di cinque anni di tutte le sezioni
Tempi
Periodo OTTOBRE- NOVEMBRE per n° 6 incontri
L’attività motoria in acqua ha come obiettivo principale il conseguimento di un base
motoria più ampia possibile, tramite lo sviluppo delle capacità senso percettive e
coordinative .
L’educazione motoria si propone come strumento pedagogico non solo nello sviluppo
delle competenze specifiche del nuoto, ma nella formazione integrale della personalità
del bambino e se è vero che l’attività in acqua rappresenta il punto centrale
dell’esperienza del corso, è vero anche che esistono numerose e differenti situazioni, che
per la loro particolarità e singolarità, risultano altrettanto importanti come:
-
il viaggio : il distacco dalla sede scolastica, la gestione del comportamento nello
scuolabus…,
la scoperta del nuovo ambiente con caratteristiche e regole specifiche.
11
-
-
-
la preparazione : svestirsi e cambiarsi, sistemare gli oggetti personali, lavarsi ,
rivestirsi in
modo autonomo senza la presenza costante degli adulti,
il tempo nella vasca: momento centrale dell’esperienza, ricco di emozioni
importanti come la gestione dell’ansia e della paura, la scoperta di una nuova
dimensione, il confronto con gli altri compagni, l’espressione della propria motricità,
la conferma e la valutazione di sè stessi, la propria affermazione,
il ritorno a scuola: il viaggio di rientro, la riflessione, la rielaborazione dei vissuti.
L’esperienza ricca di significati cognitivi ed emotivi può diventare un valido spunto per una
rielaborazione del vissuto in sede scolastica tramite : giochi, racconti. filastrocche, canti, disegni.
PROGETTO SICUREZZA
Premessa
La normativa “626” introduce anche nella scuola il principio della organizzazione,
gestione e programmazione delle attività di prevenzione.
Parlare di sicurezza è importante serve a veicolare pensieri e comportamenti di
protezione civile. I bambini devono acquisire una conoscenza prima e una coscienza poi
su un percorso necessario ad affrontare con serietà e consapevolezza tutte le
problematiche relative alla prevenzione dei rischi negli ambienti di vita, casa, scuola,
strada, ecc. delle calamità sia naturali, come terremoti alluvioni, ma anche nelle
situazioni causate dall’uomo sia per negligenza che intenzionalmente.
Obiettivi
I discorsi e le parole
o riconoscere rischi e pericoli dell’ambiente
o leggere simboli legati all’emergenza
o confrontare ambienti di vita attuali e non, vicini e lontani
o conoscere i diversi codici di comunicazione
o utilizzare i diversi codici di comunicazione
o leggere e usare mappe o piante di ambienti conosciuti
o conoscere alcune regole legate all’emergenza
o raccontare esperienze personali
o riconoscere locali e disposizioni ordinati nell’ambiente
o interpretare la relazione tra collocazione e funzione degli elementi
La conoscenza del mondo
o stimolare la curiosità e il gusto per l’esplorazione ambientale
o discriminare oggetti adatti a una specifica funzione
o rielaborare un comportamento
Il se’ e l’altro
o conoscere regole e ruoli dei comportamenti funzionali a contesti di vita diversi
o confrontare comportamenti diversi
o avviarsi al controllo della propria emotività
o coordinare il proprio comportamento a quello del gruppo
o rafforzare la sicurezza personale attraverso la percezione solidale dell’altro
Il corpo in movimento
o esplorare vivere e percorrere lo spazio
o effettuare spostamenti preordinati lungo percorsi
o associare ad un simbolo un azione da eseguire
Linguaggi, creativita’, espressione
o codificare messaggi
o sviluppare processi di identificazione e proiezione
12
o
o
rappresentare graficamente situazioni di pericolo
rappresentare graficamente percorsi
Attivita’
o ascolto di semplici racconti
o conversazioni guidate
o rappresentazioni grafiche
o giochi di simulazione e di autocontrollo emotivo
o attività ludiche in salone e nel cortile
o percorrere percorsi
o lettura di simboli
o giochi simbolici nel laboratorio scatola azzurra
o prove di evacuazione
3)PROGETTI DI PLESSO
LA VOCE: UN MEZZO PER PARLARE, CANTARE, COMUNICARE….
INTEGRAZIONE E RECUPERO ALUNNI STRANIERI
ESPLORO, FACCIO.… DUNQUE SONO!
TANTI MODI DI FARE FESTA
LA VOCE: UN MEZZO PER PARLARE, CANTARE, COMUNICARE…
Le attività sonore e musicali mirano a sviluppare la sensibilità musicale, a favorire la
fruizione della produzione presente nell’ambiente, a stimolare e sostenere l’esercizio
personale diretto avviando anche alla musica di gruppo.
È importante offrire ai bambini proposte che consentano loro di conoscere la realtà
sonora, di orientarvisi, di esprimersi con i suoni e con il canto e di stabilire per loro
tramite relazioni con gli altri.
OBIETTIVI FORMATIVI
o suscitare interesse per la musica e sviluppare una sensibilità musicale
o sviluppare la capacità di riconoscere, memorizzare, riprodurre suoni
o sviluppare la coordinazione motoria, l’ascolto attivo, la memoria, la capacità di
concentrazione, la creatività
o sviluppare capacità espressive individuali
o sviluppare il senso di appartenenza al gruppo cantando insieme
o favorire la capacità di integrazione di bambini diversamente abili
o favorire l’inserimento dei bambini stranieri
o sviluppare la capacità di esprimere un risultato canoro collettivo
COMPETENZE DA SVILUPPARE
abilità percettivo - uditive e motorie
- ascoltare brani musicali
- ascoltare e comprendere le parole di un brano
- giocare con i suoni e le parole
13
abilità canore
- cantare utilizzando correttamente la respirazione
- partecipare a giochi cantati coordinando i movimenti del corpo
- abbinare movimenti a produzioni canore seguendo l’andamento ritmico e
melodico
abilità di invenzione e produzione sonora
-
imitare, cambiare ed inventare testi su motivi conosciuti
utilizzare la voce per esprimere emozioni/stati d’animo diversi
apprendimento e memoria
- memorizzare canzoni e motivi musicali
- memorizzare sequenze di movimenti associandoli al canto
PERSONE COINVOLTE
-
bambini del plesso
insegnanti di sezione, di sostegno
MODALITA’ DI LAVORO
-
per gruppi eterogenei per età
grande gruppo
SPAZI
-
salone per attività di grande gruppo e motorie
occasionalmente in aula per attività di piccolo gruppo
TEMPI
Le attività vengono svolte durante tutto il corso dell’anno:
- in un giorno della settimana prima delle attività di sezione
- occasionalmente per accompagnare le ricorrenze, le feste di tradizione
popolare, le feste del calendario.
ATTIVITA’ (“Cosa faccio io con la voce – Cosa fai tu – Cosa facciamo insieme”)
-
ascolto di suoni, rumori, voci dell’ambiente circostante
esplorazione di diversi materiali sonori
produzione di suoni e musiche utilizzando voce, gesti suono, oggetti e
strumenti costruiti con materiali di recupero e strumentario
movimenti per eseguire conte, giochi cantati, semplici danze
esecuzione di una sequenza ritmica accompagnata dalla voce
esecuzione di canti
VERIFICA
Saranno verificate le capacità
o di accogliere positivamente le esperienze sonore e ritmiche
o di prendervi parte con interesse
14
o
o
o
di manifestare con il proprio corpo il senso del ritmo e della musica.
di intonare semplici canti
di cantare insieme agli altri
PROGETTO DI INTEGRAZIONE E RECUPERO ALUNNI STRANIERI
Il Progetto è previsto per tutto l’anno scolastico. Ricerca i contenuti di Amicizia, vista come
sentimento che apre le porte ad un Viaggio inteso come immersione senso-percettiva in un
mondo sconosciuto, Intercultura vissuta come promozione di una convivenza sempre più
costruttiva di un tessuto sociale sempre più multiforme. Diversità interpretata come
accettazione, rispetto, riconoscimento dell’altro, ricerca di comprensione e collaborazione in
una prospettiva di reciproco arricchimento.
Motivazione del progetto:
Il progetto nasce da alcune esigenze specifiche rilevate in ingresso, dopo un primo periodo di
osservazione. Nella nostra scuola sono presenti 29 bambini di origine straniera, la loro
provenienza è la molto varia: Kosovo, Moldavia, Brasile, Albania, Bulgaria, Algeria, Camerun,
Filippine, Cina, Romania, Marocco, Russia.
•
Considerata la consistenza numerica dei bambini stranieri, si ritiene utile ricavare
all’interno della programmazione un segmento dedicato all’integrazione e al potenziamento
linguistico di tali bambini, che andrebbe a favore anche di altri con analoghe difficoltà.
•
I bambini stranieri hanno caratteristiche, modalità culturali e comunicative diverse, ma è
possibile accomunarli in un piccolo gruppo che, attraverso un lavoro ravvicinato di
mediazione, stimoli il riconoscimento dei nostri codici linguistici e l’apprendimento.
Le difficoltà più evidenti e su cui porremo la nostra attenzione sono:
•
scarsa conoscenza della lingua italiana
•
difficoltà linguistiche
•
difficoltà d’inserimento ed integrazione dal punto di vista culturale e relazionale
•
modesta significatività, per alcuni, del contesto culturale italiano.
Non tutti i bambini presentano le difficoltà sopra elencate, ma tutti sono portatori di una
propria cultura che in questo contesto favorevole all’incontro si intende valorizzare e
riconoscere, superando alcuni stereotipi.
Destinatari principali del progetto:
Gli alunni stranieri del plesso sono molti, di età diversa e provenienti da diverse parti del
mondo. A questi bambini verranno affiancati, e seconda dell’attività prevista, bambini italiani
con difficoltà analoghe oppure bambini più abili che possano essere di stimolo.
Tempi:
da novembre a maggio, in sezione a cadenza settimanale nei momenti di compresenza, in
attività di intersezione sia in piccolo che in grande gruppo; a questo progetto potrà essere
dedicato un tempo più ampio anche in altre giornate a seconda delle programmazioni di
sezione.
Spazi :
15
la sezione, l’aula accoglienza, la biblioteca, angoli disponibili in salone o nell’edificio;
Metodologia:
• predisporre , attraverso giochi strutturati , un contesto ludico che stimoli il desiderio
di comunicare;
• seguire ed aiutare gli alunni nell’attività, stimolando forme di apprendimento
collaborativo in piccolo gruppo.
Obiettivi:
• Favorire un passaggio graduale dalla lingua del Paese d’origine alla nostra lingua
attraverso il coinvolgimento, l’ascolto, la comprensione;
• Utilizzare la comunicazione verbale per esprimere bisogni e vissuti quotidiani,
allargando progressivamente il proprio repertorio linguistico;
• Promuovere l’apprendimento della lingua italiana come strumento per la
comunicazione, la conoscenza, lo scambio culturale;
• Favorire lo sviluppo di una positiva immagine di sé, della propria cultura del proprio
popolo.
Contenuti e strumenti:
• Riconoscimento di sentimenti ed espressioni del viso: giochi mimati, per passare
gradualmente dall’espressione corporea a quella verbale; uso dello specchio.
• I burattini: osservazione delle caratteristiche, invenzione di una semplice storia, con
due –quattro personaggi, con dialoghi essenziali. I bambini a turno animano i burattini
ripetendo più volte il canovaccio. Invenzione di altre storie. Gioco libero con i burattini,
in piccolo gruppo. Rappresentazione grafica del burattino preferito. Descrizione di
alcune caratteristiche: colore e nome
• Gli animali: il nome, il verso, le caratteristiche. Invenzione di semplici storie.
• Personaggi lego o miniaturizzati con i quali drammatizzare situazioni di vita e vissuti
personali. Invenzione di semplici storie.
• Lettura di immagini, descrizione di personaggi e ambienti.
• Canzoncine mimate, drammatizzazioni
• Fiabe: lettura, ascolto di audiocassette, con ausilio di immagini soffermandoci e
ripetendo più volte le medesime parti.
• Attività pittorico/plastico/manipolative
Verifica:
strumenti utilizzati per il monitoraggio iniziale e finale su:
• Livelli di padronanza linguistica, fonologica, morfologica, sintattica
• Osservazioni individuali del comportamento sociale
• Osservazioni sulle competenze acquisite
PROGETTO MATEMATICO – SCIENTIFICO:
“ESPLORO, FACCIO……DUNQUE SONO!”
DESTINATARI : tutti gli alunni della sezione
TEMPI: un anno scolastico
SPAZI: i vari spazi della scuola
16
Introduzione
Educare all’uso delle capacità logiche è molto complesso e articolato, poiché coinvolge
tutte le attività del bambino e le proposte educative sia scolastiche, sia familiari, sia
comunitarie. Contare, ragionare, confrontare, osservare, sperimentare sono azioni che
fanno parte del quotidiano dei bambini della scuola dell’infanzia, ma sono anche
operazioni che possono rientrare facilmente in un progetto matematico - logico scientifico. In questa prospettiva si inserisce il seguente laboratorio, come momento di
sperimentazione, riflessione e proposta di attività specifiche.
Metodologia
Quale significato può assumere attivare un laboratorio matematico scientifico nella
scuola dell’ infanzia ?
Innanzitutto vuol dire “ promuovere un atteggiamento cognitivo curioso nei confronti del
mondo”.
Significa ancora iniziare a costruire una larga base di esperienze, di fatti, di fenomeni, di
situazioni e di processi sulla quale poi sviluppare le conoscenze intuitive, i procedimenti e
gli algoritmi di calcolo e le più elementari formalizzazioni del pensiero logico- scientifico.
Il contatto diretto con i fenomeni osservabili e con le esperienze scientifiche avrà lo
scopo di favorire nei bambini l’insorgere di atteggiamenti volti a:.
Apprendere ad osservare, articolato nelle fasi di
• Osservazione
• Confronto
• Codifica
Apprendere a sperimentare, articolato nelle fasi di
• Manipolazione
• Evoluzione dei problemi
• Incontro di ostacoli e adattamento delle strategie
Apprendere a simbolizzare con diversi codici:
• Verbalizzazione
• Rappresentazione grafica
Apprendere a comunicare, articolata nelle fasi di:
• Codifica
• Decodifica
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
LOGICO-MATEMATICA
Cercare e riconoscere i numeri nell’ambiente e la loro funzione
Processi lessicali
• Favorire l’apprendimento del nome dei numeri
Processi semantici
• Intuire il concetto di quantità (confronto fra quantità, comparazione maggiore,
minore, uguale)
Processi sintattici
• Selezionare oggetti secondo criteri diversi
• Raggruppare,classificare ordinare
17
Processi di conteggio
• Consolidare la corrispondenza biunivoca
• Avviare al contare e all’uso del codice arabico, sollecitando il riconoscimento
diretto di piccole quantità
SPAZIO
• Padroneggiare le principali nozioni topologiche
• Orientarsi nello spazio e rappresentarlo convenzionalmente
• Riconoscere nel mondo circostante le forme geometriche, denominandole e
rappresentandole convenzionalmente
TEMPO
• Sperimentare la durata di un’attività nel tempo
• Ordinare in sequenza le azioni di cui si fa esperienza
• Ordinare una storia, un evento
• Ricordare il ripetersi di eventi nel corso del tempo
SCIENZE E FENOMENI NATURALI
• Partecipare attivamente all’esperienza manipolando materiali e oggetti
• Sviluppare curiosità e attenzione verso i fenomeni naturali e gli elementi in essi
presenti
• Individuare alcune caratteristiche percettive (colore, forma, dimensione,
temperatura)
• Sperimentare, fare ipotesi, mettere a confronto, trarre conclusioni
• Condividere le scoperte con gli altri
CONTENUTI
Logico matematici
• Attraverso le attività ordinarie, ricorrenti, routinarie mettere a contatto i bambini
con gli aspetti matematico-numerici (quantità, ordine, numerosità)
• Apprendimento di conte e filastrocche
• Conta delle presenze, registrazioni pratiche quotidiane che prevedono
distribuzioni/raggruppamento di oggetti
• Attività di manipolazione di materiali strutturati e non
• Giochi guidati finalizzati all’apprendimento di concetti specifici
Scienze, spazio, tempo
• Esplorazione degli elementi di base TERRA, ACQUA, ARIA, FUOCO, attraverso
piste didattiche specifiche
• Esperienze guidate alla sperimentazione e osservazione di fenomeni riproducibili in
classe
• Conoscenza di aspetti della materia
• Uso di strumenti (anche del mondo adulto – specchi, contenitori graduati, lenti,
bilance, orologi, calendari, soldi)
• Giochi guidati finalizzati all’apprendimento di concetti specifici
VERIFICA E VALUTAZIONE
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In itinere:
• Partecipazione/ attenzione alle varie esperienze
• Comportamento
• Atteggiamento di ricerca, capacità di problematizzare
• Applicazione di strategie di risoluzione di problemi
• Applicazione di procedure di lavoro e di rielaborazione grafica
• Atteggiamento di lavoro cooperativo
Una o
•
•
•
due volte all’anno a fine percorso:
Materiali strutturati (schede logiche)
MATEMATICA :
- Prove BIN 4 -6; IPDA Matematica
LOGICO SCIENTIFICO : – IPDA: ambiti orientamento, produzione linguistica,
attenzione/memoria, comportamento
TANTI MODI DI FARE FESTA
Destinatari: tutti gli alunni della scuola
Tempi: l’intero anno scolastico
Spazi: gli spazi della scuola, interni ed esterni e alcune località limitrofe o in città dove
visitare qualcosa.
Motivazione:
Le feste delle scuola dell’infanzia assumono una connotazione educativa che supera
l’evento in sé stesso.
Ogni ricorrenza, infatti, assume valore in quanto occasione per assimilare i significati
della propria cultura, i segni della propria tradizione, per maturare le proprie abilità
sociali imparando ad interagire con altri anche diversi da sé.
Il percorso “Tanti modi di fare festa” ha come obiettivo fondamentale quello di proporre
ai bambini momenti di esplorazione e valorizzazione di quel vasto patrimonio popolare di
cui fanno parte le festività, le principali ricorrenze, le usanze e le tradizioni del passato
che sono alla base della nostra identità culturale.
Alle feste tradizionali organizzate a scuola, si aggiungeranno infatti uscite guidate per
partecipare a mostre od eventi presenti sul territorio, che permetteranno ai bambini di
collocarsi progressivamente dentro le tradizioni proprie del luogo in cui vivono e
coinvolgeranno anche i bambini stranieri, facendoli sentire inseriti e partecipi.
La condizione indispensabile, infatti, per poter stare bene insieme agli altri, è crescere in
una dimensione sociale armoniosa, incentrata sui valori dell’amicizia, del rispetto
reciproco, dell’appartenenza, della collaborazione
Obiettivi:
• conoscere feste e tradizioni tipiche del contesto culturale in cui si vive
• rendersi conto della ricorrenza delle tradizioni
• mettere in atto meccanismi di attesa
• costruire memoria di avvenimenti ricorrenti
• condividere ricordi ed emozioni con i compagni
• collaborare alla realizzazione di un progetto comune
19
•
•
assumere comportamenti adatti al luogo ed alla situazione
rielaborare con diversi linguaggi le esperienze vissute
Feste organizzate a scuola
Uscite nel territorio
20
•
•
•
•
•
•
•
Castagnata con gli alpini
Festa di S.Nicolò
Festa di Natale
Festa di Carnevale in
maschera
Spettacoli di Carnevale
Teatro a scuola
Festa di fine anno
•
visita alla mostra ex -tempore di scultura
in occasione delle celebrazioni per San
Martino
• spettacoli
teatrali
della
rassegna
“Comincio dai tre “
• festa sulla neve
• visita alla caserma dei Vigili Del Fuoco
• viaggio in treno Belluno - Ponte nelle Alpi
oppure Belluno - Bribano
• visita all’aeroporto
• esperienze e visite di esplorazione
ambientale: fattorie, parchi, giardini ecc..
• visita alla biblioteca comunale
• visita alle scuole elementari o ad altre
scuole dell’infanzia
• visita ad eventuali mostre
• pic-nic di fine anno scolastico
• possibilità di altre uscite da definire in
relazione alle esigenze della
programmazione (Parco delle Dolomiti)
Verifica:
Nel corso e in seguito alle varie attività saranno costantemente monitorati:
• l’interesse e la partecipazione
• il comportamento
• la capacità di collaborare
• la rielaborazione verbale e grafica
4) ORGANIZZAZIONE DEI LABORATORI
21
Nell’intento di salvaguardare il criterio delle pari opportunità per tutti i bambini del
plesso, si avvieranno, dopo il bimestre settembre/ottobre, i laboratori:
“La lettura e il libro”
“La scatola azzurra”.
Saranno proposte inoltre “Esperienze motorie” in salone.
Tali proposte sono concordate e condivise sul piano teorico e progettuale dalle insegnanti
del plesso che opereranno con criteri esplicitati ed idonei al tipo di esperienza.
Saranno interessati piccoli gruppi, preferibilmente omogenei, di bambini che turneranno
secondo un calendario stabilito settimanalmente (giorno in cui l’insegnante di sezione del
2° turno entra in servizio anticipatamente). Ciò permette lo sdoppiamento della classe
che dispone anche dei locali salone e laboratorio.
Accordi di sezione o di più sezioni in collaborazione, stabiliranno i titolari del laboratorio,
come pure i destinatari, salvaguardando, nel corso dell’anno, il criterio della rotazione
dei gruppi.
LABORATORIO “LA LETTURA ED IL LIBRO”
“Leggere prima di leggere”
Premessa
“Anche nella scuola, così come per alcuni bambini già avviene nella famiglia, l'interazione
fra lingua orale e lingua scritta può continuare a svilupparsi in modo non casuale
attraverso la familiarizzazione con i libri, la lettura dell’adulto, la conversazione e la
formulazione di ipotesi sui contenuti dei testi letti.”
( Orientamenti 1991)
Il progetto lettura nasce dal presupposto che il libro, materiale affettivo e culturale può
essere usato come mediatore didattico e come strumento relazionale.
Il libro costituisce per la scuola dell’infanzia un materiale trasversale e permanente sia a
livello di fruizione (leggere - raccontare - sfogliare) sia come sintesi e rielaborazione
dell’esperienza (costruzione, esperienza grafico - pittorica, impaginazione, invenzione di
storie).
E’ presente nelle sezioni e viene usato o direttamente dall’adulto per raccontare leggere, o direttamente dai bambini per sfogliarlo - leggerlo…
Il termine “leggere” si inserisce nel lessico del bambino non come acquisizione della
competenza specifica, ma con vari significati:
- è l’azione che l’adulto fa per decifrare quell’insieme di segni non ancora noti al
bambino;
- è abbinato all’immagine nella quale il bambino fa già autonomamente operazioni di
interpretazione, riconoscimento, individuazione figura-sfondo, lettura della sequenza;
- è scoperta di codici e segni che significano qualcosa e che si possono raccontare e
fissare le parole che si dicono.
Quindi il libro è visto come intreccio di linguaggi orali - scritti - visivi.
Inoltre il libro è inserito parallelamente con tanti altri materiali che il bambino manipola e
usa con altre modalità.
Saper “leggere” costituisce qualche cosa di più della semplice identificazione delle parole
e rientra in quel concetto di alfabetizzazione culturale che si caratterizza come
formazione dell’intera personalità del bambino.
22
L’approccio specifico e precoce al “libro” assume anche un’altra funzione, che potremmo
definire come obiettivo sia della scuola dell’infanzia sia della scuola elementare, cioè di
trasmettere, insieme alla capacità, il gusto per la lettura autonoma.
L’abilità di “lettura” è collegata strettamente con le altre capacità acquisite: il parlare,
l’ascoltare, lo scrivere, il narrare, il toccare, lo scoprire per raggiungere una dimensione
che si configura come sviluppo intellettuale, sociale ed emotivo.
Finalità
-
Stimolare la curiosità e la motivazione a leggere.
Offrire al bambino il piacere dell’ascolto della lettura.
Favorire il recupero di eventuali svantaggi culturali in modo piacevole.
Creare occasioni di socializzazioni qualificata.
Arricchire la comunicazione verbale e non verbale.
Obiettivi
Obiettivo prevalente: favorire nel bambino il piacere della lettura e dell’ascolto.
-
Conoscenza dei dati (percepire).
Conoscenza delle regole (riconoscere).
Conoscenza dei criteri (identificare).
Conoscenza delle leggi (discriminare).
Interpretazione (dire con parole proprie , leggere).
Capacità di distinguere il libro in base al genere definito.
Capacità di ricavare dalle immagini i punti salienti di una storia.
Capacità di evidenziare aspetti particolari delle immagini.
Capacità di leggere in successione temporale le immagini.
Capacità di dedurre logicamente da una o più immagini una conclusione.
Capacità di comprendere un testo.
Capacità di trovare il finale di un racconto.
Capacità di ordinare una sequenza di immagini.
Capacità di costruire un racconto tenendo conto delle quattro funzioni.
Organizzazione
Spazi: per la realizzazione di questa esperienza è stato utilizzato un locale adibito a
piccola biblioteca. Accogliente, per la presenza di tappeti e cuscini di vario genere,
dispone di mensole a misura di bambino dove trovano posto numerosi libri che i bambini
possono consultare spontaneamente
Materiali : libri di vario genere:
fiabe, favole, racconti, filastrocche, poesie,
classici, moderni,
scientifici, fantastici,
di sole immagini, con immagini e testo, senza immagini.
Tempi : il progetto avrà durata annuale. Ogni sezione accederà alla biblioteca secondo
un calendario concordato fra le insegnanti. I bambini effettueranno l’esperienza una
volta alla settimana per la durata di un’ora e mezza circa.
23
Dinamiche:
nella realizzazione del progetto saranno coinvolti i bambini che
frequentano l’ultimo anno della scuola dell’infanzia appartenenti a tutte le cinque sezioni.
I bambini saranno suddivisi in gruppi non superiori alle dieci – dodici unità.
Metodologia
Il ruolo dell’adulto nello spazio - tempo della biblioteca potrà essere:
1) organizzativo: predisposizione dell’ambiente, ascolto e accettazione di eventuali
proposte dei bambini,
2) propositivo: lettura su richiesta, improvvisata, o preventivamente preparata al
gruppo o al singolo e successiva stimolazione sulla lettura,
3) osservativo: osservazione a distanza dei bambini che leggono e giocano con i libri e
registrazione dei dati.
I bambini, inizialmente, avranno modo di esplorare l’ambiente e il materiale a
disposizione da soli o con i compagni. Successivamente si passerà all’attività principale:
l’ascolto dell’adulto che legge (prima forma di lettura) tenendo conto dei bisogni e dei
desideri espressi dai bambini.
Ogni incontro sarà preceduto da un rituale atto a creare un ambiente rilassato e
rassicurante.
Saranno concordate delle regole di comportamento per fare in modo che le esigenze di
ogni bambino in biblioteca siano rispettate e la permanenza in tale spazio sia il più
possibile piacevole .
Prestito del Libro
L’iniziativa, sviluppata come conseguenza di un interesse nei confronti del libro e della
lettura, viene promossa in tutte cinque le sezioni.
Ogni sezione, nel corso degli anni, ha accantonato un patrimonio di libri da mettere a
disposizione dei bambini.
La scelta del libro da portare a casa avviene ogni venerdì, i libri prestati sono restituiti il
lunedì successivo.
Progetto di costruzione del libro
I presupposti
I presupposti vengono offerti dal corso di aggiornamento tenuto dal prof. Pittarello nel
mese di gennaio 2002 alle docenti della scuola dell’infanzia e primaria del Circolo.
L’obiettivo di fondo del percorso rimane quello di sviluppare i principi del corso
attraverso una proposta didattica curricolare, per offrire ampie opportunità ai bambini di
sviluppare un interesse operativo nei confronti della costruzione del libro.
Principi guida
SAPERE COME FARE PER SAPERE COSA FARE
Il laboratorio offre strumenti, mezzi, tecniche, ma non suggerisce soggetti e contenuti e
lascia che ognuno trovi la sua strada per esprimersi con quello che ha visto fare e con
quello che subito lui ha provato a fare:
• l’adulto mostra al bambino, nel corso delle varie esperienze le tecniche, le regole
per costruire varie tipologie di libri
• il bambino le applica, sperimentandone le varianti.
L’importanza operativa consiste:
24
• nell’offrire, uno alla volta, una tipologia di libri, calibrata per difficoltà, perché i
bambini
possano, dopo aver compreso la tecnica, ricercare nuove e personali
soluzioni rispetto al modello
• nell’offrire materiali adeguati, salvaguardando il principio della variabilità (carte,
cartoncini, di vario colore, peso, consistenza, grandezza)
• nel sottolineare le regole di costruzione (piegare e ripiegare il foglio, tagliare,
rilegare)
• nel portare a compimento il prodotto in tutte le sue parti assegnando valore ad
ogni spazio grafico
A fine anno la scuola offre ai genitori una mostra degli elaborati prodotti dai bambini.
LABORATORIO ESPRESSIVO MANIPOLATIVO “LA SCATOLA AZZURRA”
•
Premessa
•
Il laboratorio di attività manipolativa fa riferimento all’esperienza realizzata da
Paola Tonelli “la scatola azzurra”.
•
Tale esperienza, come racconta l’autrice, muove i primi passi all’interno della
scuola, sulla falsa riga i ricerche e tecniche terapeutiche utilizzate con i bambini
da Dora Kalff, che aveva intuito le notevoli possibilità della sabbia e dei materiali
naturali come mezzo di espressione, per far affiorare, come una tecnica
terapeutica, gli stati d’animo, e emozioni dei bambini.
•
Il materiale di gioco è costituito da scatole azzurre, di medie e piccole dimensioni,
da una vasca azzurra molto grande, dotazione di un gioco ad acqua, e da una
serie di elementi miniaturizzati propri della realtà infantile. Vi sono inoltre
contenitori di varie forme per i travasi.
•
La sabbia si adatta ai processi proiettivo-simbolici, poiché da un lato non è
strutturata, dall’altro è un materiale tridimensionale, che mescolato con l’acqua
diviene plastico e di consistenza variabile.
•
Sia la sabbia che tutti gli oggetti resi disponibili possono essere considerati
attivatori di proiezioni simboliche.
•
Pur con il dovuto rispetto per le possibilità terapeutiche suggerite dall’autrice, il
nostro intervento si limita ad offrire un’esperienza piacevole per i bambini, che
sicuramente hanno già sperimentato il materiale, ma che strutturata secondo gli
schemi che enunceremo offre un’opportunità di conoscenza, di sensazioni ed
emozioni, un’occasione per poter rappresentare un mondo interiore molto
complesso che non può ancora esser descritto con le tecniche grafico iconiche in
loro possesso.
•
“Nel gioco con la sabbia non esistono critiche o canoni, ad un disegno possono
essere mosse delle critiche, tu stesso puoi fartele e sei meno libero; nella sabbia
hai meno canoni e stai bene, ti senti libero.” Dora Kalf”
FINALITA’
•
Fornire l’opportunità di avere un contatto diretto con gli elementi materiali per
appropriarsi di sensazioni percettive, per stimolare il desiderio di raccontare e
raccontarsi, per superare gli stereotipi dei codici convenzionali di espressione, per
legittimare e regolarizzare pulsioni naturali come toccare, sporcarsi.
25
•
Spazi: per realizzare questa esperienza è stato identificato un locale della scuola
che verrà utilizzato esclusivamente come laboratorio; per il suo allestimento sono
previsti una serie di elementi che serviranno da contenitori dei materiali da offrire
ai bambini, oltre alle scatole ove verranno effettuate le esperienze manipolative.
•
Tempi: prevedendo di formare gruppi di accesso al laboratorio non superiori alle
10/12 unità i bambini effettueranno l’esperienza una volta alla settimana per un
tempo di circa un’ora. Sarà organizzato un calendario per la turnazione dei vari
gruppi. Altri aspetti organizzativi saranno meglio definiti dopo la stesura degli
accordi di programmazione del plesso.
•
Metodologia: l’approccio all’esperienza ricorda in parte quello praticato in una
seduta psicomotoria. Valgono le stesse regole enunciate all’inizio di ogni incontro
e che riguardano principalmente il rispetto delle persone e dei materiali , come
pure il rituale finale con una breve verbalizzazione individuale. L’esperienza di
contatto con i materiali è libera e spontanea, non legata alla realizzazione di
prodotti finali, sostenuta da interessi individuali o di piccolo gruppo sia nella scelta
del tipo di materiale, sia nel percorso di esplorazione e di proiezione simbolica. Il
ruolo dell’adulto è principalmente di osservatore ed eventualmente di facilitatore
discreto dei bambini più timorosi attraverso la proposta d’uso di qualche
materiale.
•
•
MATERIALE DA FORNIRE AI
BAMBINI PER IL GIOCO CON LA
VASCHETTA AZZURRA
•
ATTIVITA’ DI GIOCO
•
Sabbia asciutta
•
•
•
Sabbia umida
Segatura umida
•
•
Sabbia e poca acqua
•
•
•
•
Sabbia e sassi
Sabbia, sassi e rametti
Sabbia, sassi e fiori secchi
•
•
•
•
Sabbia ed animali
Sabbia, animali e pupazzi
Sabbia, animali, pupazzi e casette
•
materiale
quasi
impalpabile
e
mobilissimo, che a contatto con il
fondo azzurro della vaschetta, crea
immagini improvvise e di facile
trasformazione
materiali molto plastici. Sulla sabbia
è facile lasciare orme, tracce,
impronte
fornire al bambino che gioca un po’
di acqua (contenuta in uno
spruzzatore) vuol dire fornirgli un
vero tesoro. L’acqua fatta cadere
lievemente sulla sabbia asciutta dà
origine a giochi di colore e di
trasformazione del paesaggio.
dopo aver preso confidenza con i
paesaggi di sola sabbia ed acqua si
offre la possibilità di nuove
trasformazioni introdu cendo altri
materiali naturali
un’ulteriore possibilità viene offerta
dall’inserimento nel paesaggio di
oggetti miniaturizzati.
26
•
•
•
•
•
Sabbia e terra
Terre di colore diverso
Sabbia, terra e farina gialla
Sabbia, terra e colori in polvere
Sabbia, terra, farina ed altro da
manipolare
•
ATTIVITA’ POSSIBILI CON LA SCATOLA AZZURRA
•
•
•
Attività utili per lo sviluppo emotivo:
contatto diretto e manipolazione di elementi naturali: sabbia, terra, acqua, sassi,
rami, ....
drammatizzazione di storie e di sogni.
•
•
Attività utili per lo sviluppo del linguaggio:
raccontare storie, avventure, fiabe, sogni.
•
•
•
•
Attività utili per lo sviluppo espressivo:
inventare storie, fiabe, avventure;
ideare quadri e paesaggi;
ideare presepi.
•
•
•
•
Attività logico-matematiche:
attraverso i travasi misurazione di quantità;
osservazione delle caratteristiche del materiale;
progettazione di soluzioni per costruire es.: ponti, strade, delimitazioni...
•
•
•
•
•
•
Valgono come contorni dell’esperienza quei principi che regolano l’accesso alle
esperienze psicomotorie.
offrire un ambiente dove il bambino può costruire la sua esperienza originale;
sviluppare un piacere sensoriale che integra i dati dell’esperienza, che legittima
sensazioni percettive ed emotive non sempre accolte nelle situazioni di vita
quotidiana (toccare, sporcarsi, usare le mani liberamente)
garantire la presenza dell’adulto come regolatore delle dinamiche personali, come
elemento di accoglienza, di ascolto, di stimolo.
Le regole, enunciate all’inizio, ricordano quelle di una seduta psicomotoria:
non far male agli altri bambini;
non distruggere i giochi degli altri;
quando è ora tutti aiutano a mettere a posto.
La fine dell’esperienza e seguita da una breve verbalizzazione.
•
OBIETTIVI SPECIFICI
•
•
•
•
•
•
•
•
capacità di accettare regole e consegne;
riconoscere l’altro come un compagno di esperienza;
cooperare con l’altro in vista di un progetto;
condividere dei materiali;
sperimentare sensazioni tattili;
usare il materiale come sistema simbolico-rappresentativo;
progettare;
usare il materiale in funzione narrativa;
•
•
•
•
molteplici
giochi
cromatici
si
ottengono inserendo nella vaschetta
terre diverse, farina gialla, colori in
polvere, ecc.
•
impronte, tracce, stampi, gallerie,
torri, torte, cose da mangiare...
27
•
L’insegnante :
•
•
predispone i materiali e gli strumenti necessari per il fare
valorizza ogni tipo di intervento eliminando le ridondanze, stimola con domande,
problematizza situazioni, promuove la discussione
introduce attraverso il suo intervento mediato una variabile alla volta
presta attenzione alle sequenze del procedere dell’attività
osserva le scoperte dei bambini e registra le verbalizzazioni
degli eventi
significativi
fotografa i momenti più interessanti.
L’attività impegna i bambini per circa un’ora.
Al termine dell’esperienza con i materiali i bambini sono invitati a collaborare con
l’insegnante nel riordino degli oggetti usati che vengono riposti nell’apposito
classificatore in base alla specie di appartenenza (animali, piante, edifici, mezzi di
trasporto, personaggi…).
Successivamente i bambini vengono invitati ad una breve riflessione sull’attività,
su ciò che li ha
interessati, divertiti, annoiati, confrontando le previsioni con i risultati delle azioni.
•
•
•
•
•
•
•
•
ESPERIENZE MOTORIE IN SALONE - PROGETTO DI EDUCAZIONE
MOTORIA
MOTIVAZIONI
Il progetto nasce dalla consapevolezza che nella scuola dell'infanzia l'educazione motoria
riveste una grande importanza nella formazione integrale della persona, infatti aiuta il
bambino a crescere e a formarsi una personalità la più evoluta possibile.
L'insieme delle esperienze motorie e corporee, attraverso il gioco, favorisce lo sviluppo di
un'immagine positiva di sè ed è a questa età che il bambino interiorizza i fondamentali
riferimenti spaziali e spazio-temporali.
DESTINATARI
I bambini di tutte le sezioni, le insegnanti curriculari.
FINALITA'
•
•
•
•
Rafforzare l'autonomia, la stima di sè, l'identità.
Potenziare capacità espressive e la propria identità personale e corporea.
Controllare le emozioni e l'affettività in maniera adeguata all'età.
Costruire abilità e schemi motori generali e specifici utili ad una crescita sana ed
armonica del bambino.
OBIETTIVI
1-IL CORPO E IL MOVIMENTO
•
•
•
•
Capacità di conoscere e prendere coscienza del sè corporeo.
Orientarsi all'interno di spazi liberi e circoscritti.
Controllare le emozioni e l'affettività in maniera adeguata all'età.
Costruire abilità e schemi motori generali e specifici utili ad una crescita sana ed
armonica del bambino.
28
2- IL SE' E L'ALTRO
•
•
•
Rispettare ed aiutare gli altri, lavorare in gruppo condividendo regole di azione.
Conoscenza del carattere proprio e dei compagni: vivere il piacere di "fare" e di
"stare" con gli altri.
Riconoscimento del gruppo, partecipazione interattiva con lo stesso nel rispetto
delle regole dello stare insieme, accettazione degli altri e della diversità:
riconoscere l'importanza delle individualità, delle capacità e dei limiti propri e degli
altri.
3- CONOSCENZA DEL MONDO
•
•
•
Capacità di rapportarsi con l'ambiente circostante interiorizzando i principali
concetti spazio-temporali.
Sviluppo delle capacità percettive.
Rappresentare esperienze motorie.
METODOLOGIA
Il progetto prevede un percorso organizzato in laboratori per gruppi omogenei secondo
l'età (3, 4, 5 anni) oppure con modalità stabilite dalle singole sezioni. Sono previsti
anche accordi e gruppi di lavoro di intersezione.
La struttura organizzativa di ciascun incontro è la seguente:
1. Momento introduttivo: in cerchio, sul tappeto ci si confronta, insegnante e
bambini, per presentare l'attività, per spiegare cosa si fa e quali sono le regole
pensate.
2. Attività di educazione motoria.
3. Rilassamento.
4. Verbalizzazione
5. Eventuale rappresentazione drammatica-grafica-pittorica-manipolativa e
simbolizzazione.
Lo schema degli incontri, a seconda dell'età dei bambini a cui si propone, deve
necessariamente variare per quanto riguarda:
•
•
•
•
•
i tempi di lavoro;
i tempi di riposo;
la difficoltà degli esercizi;
la consistenza dell'impegno psico-fisico (numero delle ripetizioni, ritmo di lavoro);
il tipo di rielaborazione finale.
ATTIVITA’ PREVISTE
"SCOPRO IL MIO CORPO NEL GIOCO MOTORIO" (bambini di 3 anni)
Verranno svolte attività di.
•
•
•
•
Presa di coscienza del corpo: riconoscere e nominare le parti del corpo e
conoscere le possibilità motorie del proprio corpo.
Esplorare gli ambienti e gli attrezzi.
Acquisire padronanza della motricità globale: camminare, correre, rotolare,
strisciare, saltare...
Giochi nel rispetto dei compagni.
29
•
Semplici percorsi psicomotori.
"CONOSCO E ORIENTO IL MIO CORPO NEL GIOCO MOTORIO" (bambini di 4 anni)
Verranno svolte attività di:
•
•
•
•
•
•
•
Consolidamento degli schemi motori di base.
Controllo dei movimenti globali e segmentari.
Orientamento spaziale.
Equilibrio statico e dinamico.
Coordinazione oculo-manuale e oculo-podalica.
Acquisizione dei concetti topologici.
Percorsi psicomotori.
"MI METTO IN GIOCO: IL MIO CORPO NELLO SPAZIO E NEL GRUPPO" (bambini di 5
anni)
Verranno svolte attività di:
•
•
•
•
•
•
•
Orientamento spazio-temporale.
Equilibrio statico e dinamico.
Coordinazione oculo-manuale e oculo podalica.
Potenziamento dei concetti topologici
Lateralizzazione.
Giochi a coppie e di gruppo organizzati e con regole.
Percorsi psicomotori.
MATERIALI
Relativamente alle situazioni già indicate si farà ricorso ai più diversi materiali ed
attrezzi:
•
•
•
Materiale strutturato: i grandi attrezzi del salone, cubi, palle, cerchi, cordicelle,
tappeti, mattoni colorati, coni e bastoni colorati ecc.
Materiale "povero": stoffe colorate, bottiglie di plastica, scatole. giornali e altro.
Strumentazione audio: lettore cd.
TEMPI
L'esperienza si svolgerà durante tutto l’anno scolastico
Le attività si svolgeranno secondo i turni di disponibilità del salone
SPAZI UTILIZZATI
Strutture scolastiche interne: lo spazio privilegiato dell’esperienza è il salone, le attività
potranno essere completate o anticipate nelle aule.
Strutture scolastiche esterne: giardino.
VALUTAZIONE
Le verifiche in itinere e finali si baseranno su questi criteri:
•
•
•
•
•
•
L'interesse
La curiosità
L’accresciuta sicurezza e le competenze acquisite in ambito motorio
Le competenze acquisite in ambito spaziale e temporale
La capacità di eseguire consegne rispettando le regole stabilite
La capacità di relazionarsi con gli altri.
30
5) ORARIO DELLE VARIE FASI DELLA GIORNATA
Il seguente orario appeso in dettaglio all’albo, prevede scelte legate ai momenti pratici
dell’entrata, del pranzo, dell’uso dei servizi igienici, del riposo pomeridiano e dell’uscita
dalla scuola. Esiste una distinzione programmata tra tempi per attività formali e tempi
per attività informali.
Il tempo giornaliero dedicato alle attività formali (guidate dalle insegnanti e finalizzate al
conseguimento di obiettivi specifici) corrisponde all’orario antimeridiano e varia da una a
due ore in relazione all’attività e all’età dei bambini..
Ore 7.40 - 8.45
Momento dell’accoglienza in salone e in aula accoglienza
Ore 8.45 - 9.15
Arrivo dei pulmini e attività legate alla pratica
quotidiana.
Martedì ore 9.00 - 9.45 Attività organizzate, ludiche e ricreative, comuni a tutte le
sezioni.
Ore 9.30 - 11.00
Attività formali didattiche.
Ore 11.00 - 11.30
Attività di gioco libero (se possibile in giardino).
Ore 11.30 - 11.45
Pratiche di preparazione al pranzo e prima uscita.
Ore 11.45 - 12.30
Pranzo.
Ore 12.30 - 13.00
Gioco libero.
Ore 12.45 - 14.10
Uscita dei bambini che frequentano il turno antimeridiano
(seconda uscita)
Ore 13.00 - 13.15
Preparazione al riposo.
Ore 13.15 - 15.00
Riposo, privilegiando i bambini di tre anni. Attività varie
per gli altri bambini
Ore
dei
15.00 - 15.30
Risveglio e preparativi per l’uscita, partenze scaglionate
bambini
che usufruiscono del servizio di scuolabus.
- 16.00 Uscita e attività di riordino.
Ore
15.40
6) SCELTA DEL MATERIALE
La scelta del materiale è discussa in sede di gruppo docente; l’acquisto viene
successivamente definito in sede di programmazione ed in relazione alle specifiche
attività che si attueranno nell’arco dell’anno scolastico.
7) ATTEGGIAMENTO
EDUCATIVO DELLE INSEGNANTI
Attualmente si stabiliscono fra le insegnanti alcuni principi fondamentali che dovranno
ispirare sia il “clima” della scuola sia il ruolo delle insegnanti. Essi riguardano:
• gli atteggiamenti comportamentali delle insegnanti finalizzati alla realizzazione di
un clima affettivo adatto ad un positivo inserimento e socializzazione del bambino
• primaria importanza va assegnata all’interazione tra le insegnanti dell’intero plesso,
realizzata con il confronto democratico sulla scelta che opera la scuola, sulle sue
pratiche educative e di collegialità nelle decisioni finali
• l’uso flessibile dell’ambiente scolastico e dei suoi spazi
• l’adozione di una metodologia comune che, pur garantendo l’autonomia didattica,
garantisca maggior uniformità nei procedimenti e nei controlli
31
• il coinvolgimento di responsabilità nell’assistenza ai bambini nei vari momenti di
vita in comune
• la collaborazione col personale ausiliario con il quale si sono concordate le scelte di
natura tecnico organizzativa (orari accesso alla scuola, pranzo, trasporto, pulizie
assistenza igienico
– sanitaria, supporto ai docenti in attività extrascolastiche),
nello spirito di favorire interventi di carattere educativo il più possibile congiunti.
8)
RAPPORTI CON LE FAMIGLIE
• Il gruppo docente si propone di portare le famiglie a collaborare e a partecipare alla
vita della scuola principalmente tramite le riunioni periodiche di sezione ed
individuali con i genitori
• Viene offerta la possibilità di comunicare brevemente con le insegnanti entro l’orario
stabilito
e di convogliare l’interesse dei genitori su informazioni di tipo
comportamentale e cognitivo dei propri figli
• si richiede inoltre, agli utenti, il rispetto delle norme che regolano l’andamento
scolastico
Il team si rende inoltre disponibile ad effettuare incontri individuali su richiesta dei
genitori, da definirsi in itinere, per risolvere problematiche particolari emerse nel corso
dell'anno.
9)
DIVERSITA’ E INTEGRAZIONE
La scuola dell’infanzia è aperta a tutti i bambini, anche a quelli diversamente abili che
presentano, comunque, disagi e difficoltà più o meno gravi di adattamento e di
apprendimento e a quelli che provengono da culture ed etnie diverse dalla nostra: perciò
è necessario pensare ad azioni e procedure che assicurino opportunità educative efficaci
per tutti.
I bambini, a maggior ragione quelli in situazione di handicap, devono potersi integrare
nell’esperienza educativa della scuola dell’infanzia, così da essere riconosciuti e
riconoscersi come membri attivi della comunità scolastica e sociale in cui vivono, ed
essere coinvolti nelle attività che vi si svolgono.
La presenza nella scuola di bambini diversamente abili o in situazione di disagio è fonte
di una dinamica di rapporti e di interazioni così unica e preziosa da costituire una
significativa e rilevante occasione di maturazione per tutti.
Grazie a questa presenza, infatti, non solo ogni bambino impara a considerare ed a
vivere la diversità come una dimensione esistenziale e non come una caratteristica
emarginante, ma è stimolato a ricercare soluzioni relazionali, comunicative, didattiche ed
organizzative che vanno a vantaggio di tutti perché ampliano gli orizzonti di possibilità
disponibili a questi diversi livelli.
La scuola offre un articolato progetto educativo e didattico, che costituisce parte
integrante della ordinaria programmazione di sezione.
Tale progetto richiede:
o
una accurata diagnosi funzionale che consenta la conoscenza di eventuali deficit e
l’individuazione delle capacità potenziali unitarie del soggetto
32
o
o
o
il riconoscimento delle risorse educative della famiglia
la promozione delle condizioni organizzative, culturali e professionali in grado di
stimolare la maturazione del soggetto;
la sensibilità e la competenza professionale metodologica e didattica nei momenti
dell’azione educativa e della valutazione formativa.
I piani personalizzati delle attività educative (PEP) considerano il soggetto protagonista
del proprio processo di crescita in tutti gli aspetti della personalità, garantiscono
l’attuazione di verifiche periodiche, nonché la collaborazione con i servizi specialistici di
territorio mediante il raccordo fra gli interventi terapeutico-riabilitativi e quelli scolastici.
Nella scuola dell’infanzia sono presenti anche bambini le cui difficoltà di apprendimento e
i cui svantaggi possono risalire a condizionamenti di natura socioculturale. La loro
integrazione va, perciò, favorita con ogni mezzo, in modo da rispondere ai loro bisogni
relazionali e cognitivi.
Tutti gli insegnanti della scuola dell’infanzia, gli insegnanti di sostegno e il personale non
docente ed ausiliario concorrono alla riuscita del progetto educativo generale di
integrazione
10) PROMOZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA DELLA SCUOLA
In accordo con le docenti delle altre scuole materne del Circolo, si è deciso di dare
maggiore visibilità alla nostra offerta scolastica, attraverso le seguenti iniziative da
avviare in due momenti dell’anno:
Dicembre (prima dell’apertura delle iscrizioni)
• Diffusione a mezzo stampa dell’imminente apertura delle iscrizioni.
Giugno
• Accoglienza dei bambini nuovi iscritti e delle loro famiglie, in una giornata
programmata
33
PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE
1. PERCORSO IMPLICITO
L’ORGANIZZAZIONE DELLA SEZIONE, LE ATTIVITA’ RICORRENTI DI VITA
QUOTIDIANA, LA SCANSIONE DEL TEMPO.
L’accoglienza al mattino:
Riguarda l’insieme delle norme a cui si ispirano le insegnanti per assumere un
atteggiamento comune nel periodo che precede l’arrivo di tutto il personale del turno
antimeridiano.
Si stabilisce che in linea di massima i bambini vengano accolti e sostino in salone;
qualora piccoli gruppi affidabili di bambini manifestino il desiderio di svolgere attività
tranquille nell’aula, le insegnanti a turno avranno cura di sorvegliare sulla normalità
dell’occupazione.
In salone la sorveglianza sarà garantita dalla presenza di un’insegnante a turno.
In questo tempo potranno avvenire le comunicazioni tra insegnanti e genitori che
accompagnano i bambini.
All’arrivo di tutti i bambini si è ritenuto opportuno organizzare attività guidate
finalizzate a favorire la socializzazione e l’interazione fra bambini e insegnanti delle
cinque sezioni ed a sviluppare il senso di appartenenza al gruppo “scuola”.
Le attività guidate relative a questo momento sono state collegialmente programmate.
Spazio salone
Canto corale
A questo momento partecipano tutti i bambini del plesso, le insegnanti sono
impegnate nell’accompagnamento strumentale e nel sostegno canoro e gestuale.
Le canzoni saranno scelte in base alle richieste della programmazione (calendario,
stagioni, festività) e verranno proposte per un periodo tale da consentire il loro
apprendimento (testo e melodia).
Tempi: dalle ore 9.15 alle ore 9.45 nella giornata di martedì.
In sezione:
34
•
•
•
•
•
l’appello e le forme di registrazione simbolica e formale
la costruzione del calendario,
il calendario degli incarichi, i turni, la registrazione e la lettura,
le riflessioni dei bambini,
la successione delle grandi e piccole attività in relazione alla durata e al rapporto
intensità – distensione nella conduzione delle stesse,
• le attività di riordino degli arredi, dei materiali, degli utensili,
• la preparazione al pranzo: i turni del capotreno, l’accesso ai servizi igienici.
Il pranzo:
• consumazione del pranzo secondo modalità che rispecchino le normali abitudini
di buona educazione.
Il dopo pranzo:
• uso del salone prima del riposo pomeridiano da parte di due sezioni al giorno, a
rotazione
• modalità di predisposizione al riposo: usufruiscono del riposo pomeridiano tutti i
bambini di tre anni (facoltativo per quelli di quattro e cinque), un’insegnante a
settimana, a turno, funge da sorvegliante e fa precedere il sonno da un breve
racconto.
• le attività alternative al riposo pomeridiano vengono svolte in sezione e possono
avere carattere guidato o prettamente ludico.
2. PERCORSO INTEGRATO
Rientrano in questo percorso una serie di attività intenzionalmente prospettate e
programmate che non hanno il carattere della regolarità come le attività riportate nel
curricolo implicito, ma che occupano ugualmente uno spazio ed un tempo significativi
nel corso dell’anno scolastico.
Ricorrenze – Festività - Tradizioni
Sanciscono esplicitamente e consapevolmente il senso di appartenenza alla scuola e
dei bambini alla comunità circostante, costituiscono un momento di vita eccezionale,
aggregante, gioiosamente vissuto.
• Festa d’autunno.
• Festa di San Martino patrono della città .
• San Nicolò arriva a scuola
• Scambio degli auguri a Natale
• Il carnevale
• La “vecia cuca”
• Saluto di fine anno scolastico
• I compleanni dei bambini.
• L’incontro con i bambini del prossimo anno
• Festa di ”laurea” per i bambini dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia.
35
3. INDICAZIONI NAZIONALI DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE DELLA
SCUOLA DELL’INFANZIA: OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
ILILSE’
L’ALTRO
SÉ E
E L’ALTRO
COMPETENZE ATTESE
Il bambino/a
• Manifesta in vari modi di aver sviluppato il senso dell’identità personale
•
Riconosce ed esprime sentimenti ed emozioni
•
Conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola e percepisce la
propria appartenenza a questa realtà
•
Partecipa e si interessa a temi che riguardano l’esistenza, le diversità culturali, i
modi e i comportamenti del vivere insieme e del rispetto della natura
•
Nella relazione riflette, si confronta, tiene conto dei punti di vista altrui, dialoga,
discute e progetta confrontando ipotesi e procedure
•
Gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini
•
Rispetta gli adulti e dimostra fiducia
•
Segue le regole di comportamento concordate e si assume responsabilità
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
o
ANNI 3-5
Accettare con serenità il distacco dai genitori
o
Attuare atteggiamenti di accoglienza
o
Sviluppare il senso di appartenenza al gruppo
o
Conoscere le proprie tradizioni e radici
o
Costruire memorie significative nell’incontro tra generazioni
o
Conoscere e dare valore a culture diverse
o
Sviluppare consapevolezza delle proprie capacità
o
Collaborare in situazioni di gioco libero e guidato
o
Sviluppare atteggiamenti positivi nei confronti degli altri
36
o
Riflettere su piccoli gesti di solidarietà
o
Collaborare in gruppo per un progetto comune
o
Vivere esperienze insieme a scuola, bambini e genitori
o
Esprimere emozioni e sentimenti attraverso il corpo
o
Rispettare le regole di un gioco
o
Prendere consapevolezza delle proprie emozioni
o
Comunicare e condividere emozioni e sentimenti
o
Confrontarsi con i compagni
o
Riconoscere le proprie paure
o
Esprimere vissuti e stati d’animo
o
Adottare atteggiamenti di salvaguardia e cura verso la natura
o
Condividere materiali, regole, strategie
o
Sviluppare consapevolezza delle proprie capacità
o
Interagire positivamente con adulti
o
Confrontarsi e collaborare con i compagni
IL CORPO IN MOVIMENTO
COMPETENZE ATTESE
Il bambino/a
• Dimostra autonomia nella cura di sé, nel movimento, nella relazione
•
Riconosce bisogni e segnali di benessere e di malessere
•
Conosce le diverse parti del corpo e le loro funzioni
•
Prova piacere nel movimento che coordina e controlla nei giochi individuali e di
gruppo
•
Usa le potenzialità sensoriali, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo
•
Si accorge dei cambiamenti che riguardano la sua crescita
•
Conosce regole e strategie di azione da utilizzare nel gioco
•
Rappresenta i vissuti motori e le conoscenze in vari modi.
37
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ANNI 3-4
o
Mettersi in relazione con sé, gli altri e l’ambiente usando il corpo
o
Percepire il corpo in movimento
o
Orientarsi nello spazio e nel tempo
o
Condividere modalità di gioco e schemi d’azione
o
Migliorare l’equilibrio statico e dinamico
o
Coordinare gli schemi statici e dinamici
o
Coordinare gli schemi dinamici e posturali
o
Rafforzare la fiducia in se attraverso l’attività corporea
o
Usare gli oggetti attribuendo diversi significati
o
Provare piacere nel muoversi in un contesto creativo e comunicativo
o
Conoscere ed usare i cinque sensi
o
Verbalizzare esperienze corporee
o
Toccare, ascoltare e dire le cose fatte
o
Cooperare per l’evoluzione di giochi simbolici
o
Muoversi spontaneamente e in modo guidato al ritmo di suoni
o
Imitare correttamente movimenti osservati
o
Mettere in moto processi di scoperta rispetto al movimento
o
Usare economicamente il gesto
o
Controllare l’intensità del movimento nell’interazione con gli altri
o
Avere cura del proprio corpo
o
Potenziare la motricità fine
o
Riconoscere situazioni di contrasto tonico con il corpo
ANNI 5
o
Conoscere e percepire il proprio corpo in relazione al corpo degli altri
o
Adattarsi, mediante il movimento, ai diversi “motivi” ritmici
o
Comprendere sequenze ritmiche e trasformarle in movimento
o
Controllare il corpo e il senso della posizione nello spazio
38
o
Coordinare gli schemi motori in situazioni di disequilibrio
o
Controllare la coordinazione oculo-manuale, oculo-podalica,e visuo-motoria
o
Organizzare lo spazio secondo posizioni date
o
Conoscere, percepire, usare parti del corpo
o
Valorizzare la qualità del gesto e dell’azione
o
Comprendere i “livelli” (alto, medio, basso) del movimento nello spazio
o
Scoprire le caratteristiche comuni della musica e del movimento
o
Controllare il corpo e i movimenti più evoluti
o
Controllare gli schemi motori dinamici e posturali
o
Controllare gli schemi motori
scivolare,rotolare, equilibrarsi
o
Orientarsi nello spazio trovando strategie personali
dinamici
di
base.
Arrampicarsi,
saltare,
LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE
COMPETENZE ATTESE
Il bambino/a
• Dimostra interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi di
opere d’arte
•
Partecipa con piacere alle attività di ascolto e produzione musicale utilizzando
voce, corpo, oggetti, e semplici strumenti musicali
•
Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando simboli per rappresentare i suoni
percepiti e riprodurli
•
Si esprime attraverso il disegno, la pittura e le altre attività manipolative e sa
usare diverse tecniche espressive
•
Manipola e utilizza con creatività molteplici materiali
•
Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando i linguaggi del corpo
•
Nelle varie attività lavora con precisione e concentrazione, si appassiona e porta
a termine il proprio lavoro
•
Usa strategie d’azione da solo e in gruppo scegliendo materiali e strumenti
adeguati al progetto da realizzare
39
•
Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ANNI 3-4
o
Accompagnare canti a movimenti
o
Avvicinarsi al linguaggio grafico-pittorico
o
Riconoscere i colori presentati
o
Sperimentare tecniche legate alla percezione tattile
o
Sviluppare e affinare la sensibilità uditiva
o
Sperimentare una varietà di suoni
o
Riconoscere, denominare, usare i colori
o
Esprimersi e comunicare attraverso il corpo e il movimento, con la musica
o
Sperimentare vari materiali e tecniche diverse
o
Esprimere e comunicare con voce e corpo
o
Cantare in gruppo
o
Esplorare suoni presenti in natura e riprodurli
o
Riconoscere i colori freddi: blu, azzurro, verde
o
Osservare e riprodurre usando le tecniche presentate
o
Usare la voce collegandola alla gestualità, al ritmo, al movimento del corpo
o
Usare in maniera sempre più autonoma le tecniche e i materiali sperimentati
o
ANNI 5
Usare i linguaggi espressivi per esprimersi e rappresentare
o
Suonare in gruppo
o
Esplorare con il colore alcuni aspetti percettivi dell’ambiente naturale
o
Percepire gradazioni, accostamenti e mescolanze di colori
o
Analizzare un’opera d’arte
o
Scoprire il procedimento usato per creare un’opera
o
Stabilire corrispondenze tra suoni e simboli grafici
o
Creare una sonorizzazione ricercando uno strumento adeguato
40
o
Osservare e scoprire elementi della realtà
o
Riconoscere e rappresentare forme e strutture
o
Riprodurre e inventare segni, linee, sagome, tracce, forme
o
Compiere movimenti liberi associati all’ascolto di un brano musicale
o
Muoversi con la musica in modo concordato con il gruppo
o
Leggere un’immagine d’arte confrontandola con la realtà
o
Riconoscere e discriminare le qualità percettive dei colori
o
Cantare in gruppo
o
Usare strumenti per produrre suoni
o
Esplorare con il colore alcuni aspetti percettivi dell’ambiente naturale
o
Percepire gradazioni, accostamenti e mescolanze di colori
o
Usare in maniera autonoma diverse tecniche espressive
I DISCORSI E LE PAROLE
COMPETENZE ATTESE
Il bambino/a
• Usa con padronanza la lingua, si esprime con un lessico ricco e preciso
•
Dimostra fiducia e motivazione nell’esprimere agli altri le proprie emozioni,
domande, pensieri, attraverso il linguaggio verbale
•
Usa il linguaggio verbale in modo differenziato e appropriato nelle diverse
attività
•
Ascolta e comprende le narrazioni, dimostra piacere nella lettura di storie
•
Racconta, inventa, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega
•
Riflette sulla lingua, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica dei
testi
•
Formula ipotesi sulla lingua scritta
•
Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta la pluralità linguistica dei testi
•
Formula ipotesi sulla lingua scritta
comunicazione attraverso la scrittura
e
sperimenta
le
prime
forme
di
41
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ANNI 3-4
o
Usare diversi linguaggi per interagire e comunicare
o
Ascoltare, capire, intervenire in diversi contesti
o
Migliorare le competenze fonologiche
o
Giocare con i suoni
o
Giocare con le parole
o
Migliorare le competenze lessicali
o
Sviluppare le competenze meta-linguistiche
o
Conoscere tradizioni e usanze
o
Riflettere sulla funzione del codice scritto: scrivere per raccontare
o
Distinguere tra segno grafico e scrittura
o
Migliorare la comprensione di testi in rima
o
Usare la voce in modo espressivo
o
Ascoltare e comprendere storie, racconti, narrazioni
o
Arricchire il lessico e l’articolazione delle frasi
o
Usare fantasia e creatività nella rielaborazione di una storia
o
Leggere immagini e saperle descrivere
o
Raccontare un evento rispettandone nodi logici
o
Analizzare e comprendere un testo poetico
o
Parlare di sé e dei propri sentimenti
o
Esprimere vissuti
ANNI 5
o
Rielaborare e comunicare esperienze e vissuti
o
Ascoltare e comprendere un testo
o
Ripetere filastrocche
o
Usare il linguaggio mimico e gestuale
42
o
Cogliere la struttura fonetica delle parole
o
Riconoscere, scomporre e ricomporre i suoni delle parole
o
Sviluppare le competenze meta-linguistiche
o
Riflettere sulla funzione del codice scritto; scrivere per comunicare
o
Produrre scritture spontanee
o
Riflettere sulla funzione del codice scritto: scrivere per ricordare
o
Migliorare la comprensione e produzione di testi in rima
o
Arricchire il lessico
o
Costruire oralmente testi narrativi
o
Arricchire il lessico e la struttura delle frasi
o
Ascoltare e comprendere testi
o
Associare parola, suono e segno
o
Analizzare e comprendere un testo
o
Passare dalla lettura di immagini alla lettura di simboli e scritte
o
Familiarizzare con il codice scritto
LA CONOSCENZA DEL MONDO
COMPETENZE ATTESE
Il bambino/a
• Si pone in atteggiamento esplorativo nei confronti della realtà
•
Formula domande e ipotesi, condivide risposte e accetta soluzioni
•
Classifica, ordina e misura secondo semplici criteri
•
Colloca se stesso, oggetti e persone nello spazio e lo percorre
•
Orienta nel tempo gli eventi giornalieri
•
Valuta quantità e riconosce i diversi usi del numero
•
Trova e usa strategie per risolvere semplici problemi
•
Rappresenta verbalmente e graficamente osservazioni ed esperienze usando
anche segni e simboli convenzionali
43
•
Osserva con curiosità e sistematicità materiali, situazioni, fenomeni
•
Usa i sensi per ricavarne informazioni e conoscere
•
Conosce caratteristiche, modi di funzionare, procedure e strategie in relazione
ai fenomeni osservati
•
Descrive con un linguaggio appropriato le sue osservazioni, le esperienze, i
criteri adottati
•
Rielabora l’esperienza usando diversi linguaggi e modalità di rappresentazione
•
Si prende cura della natura e la rispetta
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ANNI 3-4
o
Raggruppare, ordinare per colore, forma, grandezza
o
Discriminare oggetti in base a criteri dati
o
Riconoscere e descrivere intuitivamente le forme degli oggetti
o
Confrontare oggetti in base a un criterio dato
o
Sviluppare la capacità di orientamento spazio-temporale
o
Riconoscere, descrivere, classificare le forme degli oggetti
o
Riconoscere alcune forme tridimensionali
o
Riconoscere e descrivere intuitivamente alcune caratteristiche di figure solide e
piane
o
Raggruppare oggetti, immagini o persone in base a uno o più attributi
o
Scoprire le caratteristiche di numero come codice
o
Ordinare piccole quantità
o
Sviluppare la capacità di ordinare, confrontare e misurare
o
Comprendere alcuni significati e funzioni del numero
o
Scoprire le dimensioni temporali
o
Percepire e collegare gli eventi nel tempo
o
Mettere in relazione oggetti o situazioni secondo diversi criteri
o
Riconoscere situazioni problematiche
o
Comprendere e rispettare le regole di un gioco
o
Risolvere in situazioni problemi di percorribilità
44
o
Sviluppare capacità senso percettive
o
Esplorare con curiosità attraverso i sensi
o
Assumere comportamenti responsabili verso la natura
o
Osservare il mondo animale
o
Osservare le trasformazioni
o
Osservare l’ambiente per ricavarne informazioni
o
Partecipare a processi di ricerca intorno a fenomeni e materiali
o
Sperimentare per individuare variabili o costanti in un fenomeno naturale
ANNI 5
o Discriminare oggetti in base a criteri dati
o
Scoprire le caratteristiche fisiche di un oggetto
o
Riconoscere e discriminare forme geometriche
o
Operare con figure geometriche, grandezze e misure
o
Riconoscere alcune forme tridimensionali
o
Osservare alcune proprietà delle figure solide
o
Realizzare oggetti seguendo indicazioni
o
Osservare, descrivere e classificare gli oggetti in base alla loro forma
o
Riconoscere e riprodurre segni e simboli convenzionali
o
Comprendere alcuni significati e funzioni dei numeri
o
Riconoscere i numeri nella realtà
o
Scoprire le caratteristiche del numero come codice
o
Fare previsioni e verifiche
o
Riconoscere la regolarità di alcune successioni
o
Riconoscere l’aspetto ordinale del numero
o
Contare e confrontare quantità
o
Eseguire associazioni logiche
o
Formulare ipotesi, elaborare strategie e ricercare soluzioni
o
Usare in modo appropriato i termini della probabilità
45
o
Ricordare e ricostruire esperienze attraverso diverse forme di documentazione
o
Conoscere piccole forme di vita
o
Conoscere la logica temporale
o
Scoprire il nesso causa/effetto
o
Osservare il mondo animale
o
Osservare e descrivere fenomeni
o
Osservare le trasformazioni
o
Osservare l’ambiente per ricavarne informazioni
o
Affinare le proprie capacità percettive
o
Assumere comportamenti responsabili verso la natura
o
Sviluppare capacità senso percettive
o
Esplorare con curiosità attraverso i sensi
o
Partecipare a processi di ricerca intorno a fenomeni e materiali
o
Sperimentare per individuare variabili o costanti in un fenomeno naturale
Il corsivo sottolinea gli aspetti legati alla natura
PIANO DELLA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE
1)ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA
Rilevazione dati su:
• Condizioni familiari (questionario da compilare a cura dei genitori)
• Comportamento dei bambini a scuola (osservazioni delle insegnanti nei momenti
liberi)
• Competenze possedute riguardo alla motricità, al linguaggio, all’approccio ai
problemi (osservazioni delle insegnanti nelle attività organizzate).
OBIETTIVI E CONTENUTI DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE
Fase osservativa:
Predisposizione di condizioni favorevoli all’inserimento:
46
• predisposizione di spazi di sezione, di intersezione e comuni
• predisposizione di condizioni favorevoli al reinserimento dei già frequentanti e
all’inserimento dei nuovi iscritti
• utilizzazione di molteplici situazioni di gioco libero e guidato
• introduzione dei primi rituali (entrata, pranzo, uso dei servizi, etc)
• spunti di riflessione o di rielaborazione sulle esperienze dell’estate
Raccolta dati:
• uso di schede di osservazione e analisi dei dati raccolti
SUCCESSIVAMENTE NEL CORSO DELL’ANNO SCOLASTICO OBIETTIVI E CONTENUTI
SARANNO INDIVIDUATI E SVILUPPATI IN BASE ALLE ESIGENZE EMERSE
NELL’AMBITO DI OGNI SEZIONE.
2) METODOLOGIA
Il significato centrale dell’esperienza come contestualizzazione del programma.
Le attività della scuola dell’infanzia hanno una struttura composita e di conseguenza
tendono a svilupparsi in molteplici direzioni. Vale la pena sottolineare che le
esperienze educative devono essere:
• articolate: è evidente che ci si riferisce non solo alla necessaria “turnazione” di
attività, ma anche al fatto che ogni bambino ha una sua propria strategia di
costruzione delle conoscenze e che esige quindi di avere a che fare con molte
situazioni variate per tempi, spazi, materiali, ecc
• differenziate: bisogna offrire al bambino diverse risposte, numerose strategie
entro le quali possa ritrovare quella che gli è più congeniale
• progressive: le attività subiscono cambiamenti a mano a mano che i bambini
procedono alla loro realizzazione, esse avvengono in due direzioni:
- longitudinalmente, per effetto dell’età e degli apprendimenti avuti
- trasversalmente, all’interno di ciascun tipo di attività
• mediate: si tratta della funzione di avvicinamento, di facilitazione che
l’insegnante compie nell’intervenire nel momento in cui il bambino entra in
contatto con la cultura. Importante è poggiare l’attività su quello che il bambino
già sa fare, consentendogli così di progredire a partire dalle competenze già
acquisite e facendo continuamente conto sulle sue potenzialità.
3) IL GIOCO, LA RICERCA, LA VITA DI RELAZIONE
“Il gioco è il modo di essere dell’esperienza infantile e in quanto tale soddisfa
esigenze apparentemente contrapposte quali il piacere, lo sforzo, l’impegno il
disimpegno e adempie a funzioni rilevanti che vanno a quelli socializzanti a quelle
creative. Attraverso i linguaggi sotterranei che il gioco consente, il bambino può
esercitarsi a comunicare messaggi simbolici, a vivere sensazioni, desideri, propri della
sua fase di sviluppo.”
Vi sono giochi che meglio si accordano con l’uno o l’altro campo di esperienza (giochi
senso percettivi, giochi con parole, con regole, giocodramma ecc.) e ciò va stabilito di
volta in volta tenendo conto delle modalità che ogni gioco presenta.
Non tutte le esperienze educative assumono forma ludica; molte hanno carattere di
esplorazione e di ricerca.
La metodologia, semplice ed adeguata all’età dei bambini, avrà carattere scientifico e
si attuerà osservando, distinguendo, confrontando dati, formulando ipotesi.
47
E’ indispensabile per l’apprendimento di regole sociali tener conto dell’età del bambino
e di conseguenza dello stadio cognitivo raggiunto. Poiché la scuola dell’infanzia è una
comunità vi debbono essere regole che permettono una pacifica convivenza.
Bisogna porre attenzione continua e competente ai segnali inviati dai bambini e
all’emergere dei loro bisogni di sicurezza, gratificazione e autostima.
4) LO SPAZIO COME SFONDO METODOLOGICO
La prima considerazione riguarda la stretta correlazione che esiste tra insegnamento
ed organizzazione didattica.
Un ruolo importante gioca la disposizione dello spazio.
La scuola viene educativamente vissuta quando anche gli spazi sono predisposti al fine
di facilitare l’incontro di ogni bambino con le persone, gli oggetti e l’ambiente.
Diversi tipi di organizzazione spaziale determinano una diversa concezione del
rapporto insegnamento/apprendimento.
• l’apprendimento per “esecuzione- riproduzione” si determina quando
l’utilizzazione degli arredi viene concepita secondo le intenzioni dell’adulto che
gestisce il “come e il quando”
• l’apprendimento per “costruzione” avviene per lo più in angoli nei quali avviene
una simulazione dei modelli sociali come nell’angolo cucina, dei travestimenti,
ecc.
• l’apprendimento per scoperta avviene negli spazi poco strutturati (all’aperto) o
nei laboratori.
1)
RUOLO DELL’INSEGNANTE
L’insegnante gioca il proprio ruolo anche attraverso la modalità con cui sviluppa
l’esperienza:
• modalità diretta: l’insegnante decide l’attività da svolgere e la dirige in modo
continuato (per esempio scheda al banco o lavoro che prevede l’utilizzo di pochi
materiali al fine di creare un prodotto già stabilito)
• modalità intermedia: l’insegnante interviene predisponendo i materiali, fornendo
consegne per l’attività o aiutando concretamente i bambini in caso i bisogno, ma
senza guidare direttamente l’attività (l’importanza è centrata sul processo e non
sul prodotto, si lascia spazio alla scoperta e alla creatività)
• modalità autonoma: i bambini possono scegliere l’attività da svolgere e condurla
liberamente, possono scegliere anche l’aggregazione investendo in tal modo
relazioni di amicizia significative.
Queste modalità sono funzionali a diversi tipi di apprendimento.
La modalità diretta è funzionale alla trasmissione di contenuti, la modalità intermedia
e autonoma sono orientate progressivamente verso la creatività e la scoperta.
Importante è che il ruolo dell’insegnante non si fossilizzi su una sola di queste
modalità.
6) LA VALUTAZIONE E LA VERIFICA
La strategia della programmazione è strettamente correlata alla strategia di
valutazione, per cui
la scelta di un modello di programmazione implica
necessariamente la scelta di una coerente e corrispondente strategia di verifica e di
valutazione
48
Risultano per noi importanti alcuni aspetti della valutazione che sono evidenziati anche
dagli “Orientamenti”:
• la valutazione dei livelli di apprendimento dei bambini, delle competenze, dei
risultati educativi raggiunti implicano necessariamente la valutazione degli
interventi e dei percorsi didattici realizzati dagli insegnanti dalla scuola
• dal momento che il comportamento dei bambini è spiegabile in relazione ai
contesti educativi e relazionali in cui si svolge, appare evidente che la
valutazione è diretta anche all’interazione fra gli adulti e in particolare alla
capacità di raggiungere accordi che non stravolgano le individualità ma che
tutelino i significati prioritari della funzione educativa
• nell’osservazione dei bambini è opportuno non assumere rigidi criteri di tipo
quantitativo, ma riferire sempre la contestualizzazione dei comportamenti
rispetto alle notazioni classificatorie. I livelli raggiunti da ciascuno richiedono
infatti di essere osservati, più che misurati, e compresi più che giudicati.
In tal senso la valutazione favorisce una programmazione flessibile, poiché mette in
condizione di rivedere/aggiustare/riprogettare i percorsi didattici per rispondere più
adeguatamente ai bisogni dei bambini.
Le fasi fondamentali in cui si articola il sistema di valutazione possono essere
identificate nelle seguenti operazioni:
• raccolta delle informazioni medianti schemi (griglie, check-list indicatori,
questionari) o annotazioni che si riferiscono a elementi significativi dei vari
ambiti
• ripercussione dei dati raccolti sul processo di adeguamento del progetto didattico
• confronto collegiale intorno alle problematiche emerse nelle varie sezioni,
valutazione dei risultati, dei percorsi, delle interazioni.
Belluno, settembre 2016
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