A...Come Albania - Associazione Gianluca Felici Onlus
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A...Come Albania - Associazione Gianluca Felici Onlus
della solidarietà Progetti in atto Albania Brasile Congo Perchè un Giubileo della Misericordia A come Albania . Gestione del Centro Educativo . Casa degli Angeli . Centro di formazione “Porta Aperta” . Centro Nutrizionale . Maternità di Mitendi . Progetto Sorriso . Sostegno scolastico . Un pasto al giorno indice pag. 3 La nostra Pasqua Pag. 12 Da vent’anni in Cielo “ 13 “ “ 4 5 Sottobraccio alla solidarietà “ “ “ 6 7 8 Le nostre bomboniere solidali “ 17 Conto corrente postale “ 18 Centro Nutrizionale “ Tante gocce per dare un po’ di ristoro “ 10 11 Ringraziamenti “ 19 Casa della Carità Centro Educativo Gianluca Felici B come Brasile Notizie dalla Casa degli Angeli Porta Aperta Suor Dulce dei poveri C come Congo Il dolce della solidarietà Solidar...Cento “ 15 “ 16 Perché un Giubileo della Misericordia? 3 Papa Francesco ce lo spiega durante l’udienza generale del 9 dicembre 2015 in una piazza San Pietro gremita fino a scoppiare, a dispetto della paura del terrore. “(…) La Chiesa ha bisogno di questo momento straordinario. Non dico: è buono per la Chiesa questo momento straordinario. Dico: la Chiesa ha bisogno di questo momento straordinario. Nella nostra epoca di profondi cambiamenti, la Chiesa è chiamata ad offrire il suo contributo peculiare, rendendo visibili i segni della presenza e della vicinanza di Dio. E il Giubileo è un tempo favorevole per tutti noi, perché contemplando la Divina Misericordia, che supera ogni limite umano e risplende sull’oscurità del peccato, possiamo diventare testimoni più convinti ed efficaci. (…) Celebrare un Giubileo della Misericordia equivale a mettere di nuovo al centro della nostra vita personale e delle nostre comunità lo specifico della fede cristiana, cioè Gesù Cristo, il Dio misericordioso. Un Anno Santo, dunque, per vivere la misericordia. Sì, cari fratelli e sorelle, questo Anno Santo ci è offerto per sperimentare nella nostra vita il tocco dolce e soave del perdono di Dio, la sua presenza accanto a noi e la sua vicinanza soprattutto nei momenti di maggiore bisogno. Questo Giubileo, insomma, è un momento privilegiato perché la Chiesa impari a scegliere unicamente “ciò che a Dio piace di più”. E, che cosa è che “a Dio piace di più”? Perdonare i suoi figli, aver misericordia di loro, affinché anch’essi possano a loro volta perdonare i fratelli, risplendendo come fiaccole della misericordia di Dio nel mondo. Questo è quello che a Dio piace di più. (…)” Una immagine, tanti significati Un’ immagine con un messaggio fortemente evangelico. Il logo scelto per il Giubileo della Misericordia è evocativo di diversi significati comprensibili da tutti. Una creazione artistica del Padre gesuita Marko Ivan Rupnik che ha collocato la scena all’interno della mandorla, figura cara all’iconografia medioevale, due gusci che rappresentano le due nature, divina e umana, in Cristo. Insieme camminano sulla Terra e quando l’umano si allontana dal divino la pecorella si smarrisce. Subentra allora la Misericordia: “ Sono tuo Padre ed attendo il tuo ritorno a casa”. Gli occhi di Cristo si confondono con quelli dell’uomo: Gesù vede con l’occhio di Adamo e questi con quello di Gesù. I tre ovali concentrici, di colore progressivamente più chiaro verso l’esterno, rappresentano l’atto di Cristo che porta l’uomo fuori dalla notte del peccato e della morte e lo conduce per strade sicure verso l’alba e la luce. Lo guardi ed intuisci. Il buon pastore non abbandona le proprie pecore. Gesù, Dio della Misericordia, reinterpreta l’immagine del Buon Pastore che si carica sulle spalle l’uomo smarrito dei nostri giorni, se ne prende cura, lo guarisce e lo consola. La scena rimanda alla parabola del Buon Samaritano raccontata nel Vangelo di Luca 10,25-37. Il racconto sottolinea la misericordia e la compassione cristiana che dobbiamo avere verso il nostro prossimo, chiunque esso sia, e apre il nostro cuore alla speranza: spesso nella vita ci arriva un aiuto da chi mai avremmo sperato. Nelle situazioni dolorose e di bisogno sperimentiamo strade inaspettate: attraverso uomini a noi sconosciuti o verso i quali avevamo pregiudizi, Dio spalanca porte che le nostre chiusure mentali mantenevano serrate. “Misericordiosi come il Padre” è il motto che accompagnerà l’intera durata del Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco. “L’unica risposta al male sono la misericordia e il perdono” lo ha gridato il Papa durante la sua meravigliosa omelia della S. Messa dell’Immacolata. “Siate misericordiosi, perdonate e il Signore farà altrettanto con voi”! Questa è l’esortazione che ci rivolge continuamente il Santo Padre. Auguriamoci che questo motto accompagni e motivi ogni nostro gesto, ogni nostra parola, non solo durante l’anno giubilare della Misericordia, ma in tutti gli anni a venire della nostra vita. ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS 4 A...Come Albania Casa della Carità Casa d’accoglienza per disabili e anziani abbandonati, luogo di incontro per tanti infelici, è un faro luminoso che irradia amore su tutta la comunità. Ciao Franco, Francesca e tutti, intendo proprio tutti voi dell’Associazione. Sempre voi arrivate per primi nella Casa della Carità con telefonate e notizie, siete sempre i benvenuti ma, se si potessero misurare i pensieri che abbiamo per voi tutti, la classifica la vinciamo noi. Come facciamo a ringraziarvi di questa fortuna che è quella di conoscervi con tanta familiarità e simpatia? Siete davvero una parte importante della nostra bella famiglia. Scrivo alla svelta prima che lo stato si riprenda la luce come succede continuamente, (spesso va via la corrente). Ecco alcune notizie: sono rientrata dal mio soggiorno in Italia, i primi di dicembre, dopo tanti controlli all’aeroporto di Bologna, giusto in tempo per i festeggiamenti in onore di san Nicola che in Albania è, insieme a Sant’Antonio, un santo grande e potente “quasi” quanto Nostro Signore. Sono tornata con lo stesso entusiasmo della prima volta e con l’ansia di rivedere e riabbracciare i nostri ragazzi. Suor Rita è stata aiutata dalle donne della Legione di Maria, tu Francesca sai chi sono, se qualcuno chiede notizie, spiegaglielo. Alla sera le ragazze non l’hanno mai lasciata sola, venivano a dormire e aiutarla a mettere i ragazzi a letto. Poi al mattino presto partivano per Skutari chi al lavoro e chi a scuola. Alla sera alcuni giovani venivano e vengono ancora alle 18 per dare la cena ai nostri ragazzi: è stupefacente come si avvicinano agli ospiti della Casa con allegria e AMORE; quando li portano a passeggio non provano più vergogna, ora non vedono in loro l’handikap ma una Persona importante. E’ l’Amore che li ha cambiati, tutto questo è motivo di tanta gioia perché in 3 anni l’amore è riuscito a cancellare i pregiudizi ed estirpare convinzioni sbagliate che c’erano nel cuore e nella testa di tanta gente. La Casa sa compiere anche queste meraviglie. Finite le feste sono riprese le attività parrocchiali, Regina e Pjetri vanno alla scuola per persone DIVERSAMENTE ABILI. E’ una scuola organizzata dalla CARITAS NAZIONALE con professionisti preparati e qualificati per insegnare ed educare ragazzi speciali come sono i diversamente abili; al sabato vanno a catechismo, perchè a maggio faranno la Cresima. Tu Francesca vuoi fare da madrina a Regina? e tu Franco da padrino a Pjetri? Lo so che c’è ancora tempo e so anche come siete messi intanto li ricordate al Signore che fa sempre quel che vuole LUi, per fortuna. Stiamo preparando il nido per accogliere un nuovo piccolo ospite: un bambino di appena tre anni. Ancora non è arrivato e già, parlando di lui a chi vuol bene alla Casa, e sono in tanti, si semina gioia come soltanto l’attesa di un bimbo può dare. Vedi tu Francesca di sistemare questi pensieri scritti in fretta , solo per dirvi il mio affetto. Scusate se vi scrivo poco ma sono impegnata con i preparativi per la festa di domani: nel forno c’è il pollo per la cena di domani sera, venite anche voi? Con suor Rita vi abbracciamo tanto. Salutate chi era seduta accanto a me sul divano di casa vostra e quelli che non ho visto ma è come se li conoscessi da sempre. Un saluto e un abbraccio a tutti , buon anno giubilare della MISERICORDIA. Con gratitudine e affetto da suor Grazia e da tutta la bella famiglia della Casa della Carità di Vau Dejes. Ricambiamo, con tutto il nostro affetto, l’augurio di un anno pieno di Grazia e di Misericordia per tutti. Momenti di vita nella Casa della Carità: il Carnevale e la festa del malato 11 febbraio ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS A...Come Albania 5 Centro Educativo Gianluca Felici La scuola materna che abbiamo costruito a Vau Dejes nel 2003: un’oasi di gioia per i piccoli di Fangu. Carissimi Francesca e Franco vi auguriamo buon anno nuovo. Grazie a Dio e grazie a voi abbiamo riaperto i battenti della scuoletta l’ 11 gennaio con una grande sorpresa per tutti i bambini: la nuova giovane maestra di nome Anila che sostituirà Violeta ormai impegnata a preparare il suo prossimo matrimonio e proiettata nella sua vita futura di sposa e di mamma. Sono molto contenta che i nostri piccoli allievi si siano abituati subito alla nuova maestra che è molto brava, ha finito l’università un anno fa ed è piena di energie, di voglia di fare e di iniziative. Vi mando alcune foto dei bambini impegnati nelle loro attività insieme ad Anila che si prodiga con slancio e affetto perchè è molto contenta di poter lavorare in una scuola con bambini così bravi e giudiziosi come i nostri. Con i bimbi ancora vi diciamo GRAZIE PER TUTTO QUELLO CHE FATE E CHE IL SIGNORE VI BENEDICA Con rispetto e gratitudine suor Mariana. Si eseguono i compiti sotto lo sguardo vigile della nuova insegnante QENDRA EDUCATIVE GIANLUCA FELICI VAU-DEJES ALBANIA Sapevamo da qualche mese che Violeta avrebbe lasciato la scuola perché ormai proiettata nella vita futura che l’aspetta. Approfittiamo per ringraziarla dell’attività svolta per 12 anni nella scuola che abbiamo costruito a Vau Dejes e per augurarle tutto quello che il suo cuore desidera come prossima sposa e futura mamma. Siamo contenti che don Simon abbia trovato una brava sostituta che si è subito affezionata ai nostri bambini ed è ricambiata con lo slancio sincero di affetto che i piccoli, quando si sentono amati, sanno manifestare. Le foto dei nostri bellissimi bimbi ci colmano di gioia unita ad un pizzico di nostalgia. Grazie perché ci tenete informati su tutto quello che li riguarda e che succede nella nostra scuola. Auguri ad Anila per il suo nuovo lavoro, grazie ad entrambe per la pazienza e l’affetto con cui seguite la crescita intellettuale e formativa dei bimbi che frequentano il C.E. Gianluca Felici. Date loro un bacino da parte di tutta l’Associazione Gianluca Felici. si fa ginnastica si ascolta tutti insieme la favola della maestra. ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS 6 B...Come Brasile Notizie dalla Casa degli Angeli Inaugurata il 19 settembre scorso, è la sede della Pastoral da Criança e si prende cura delle gestanti e dei bambini, dal concepimento fino ai sei anni d’età. Le foto che continuamente ci arrivano dalla Casa degli Angeli riaccendono, in noi che ci siamo stati, la nostalgia di quelle meravigliose persone, il calore dei loro abbracci, l’umanità con la quale quotidianamente mettono a disposizione la loro energia aprendo le braccia e il cuore a chi ha più bisogno di loro, di un piatto di minestra, di un letto dove dormire, di cure per loro e i loro piccoli e soprattutto di assistenza affinché la loro condizione di vita possa migliorare. A settembre ho lasciato la Casa degli Angeli strutturalmente finita, ma nelle stanze, vuote ancora per poche ore, si respirava la voglia di essere riempite di bambini che giocano festosi, di mamme bisognose di affetto, di consigli e di cure, di volontari che si prodigano verso tutti. Ora, nelle foto inviate da Diana, la responsabile della Casa, osservo soddisfatta la continua evoluzione del Progetto. In ogni persona ritratta, vedo stupita il trapelare di una felicità, di una voglia di stare insieme e di condivisione che, nelle condizioni di povertà nelle quali vivono, fa riflettere e pensare. Le foto mostrano bambini e genitori pronti ad Anna Antonetti iniziare un percorso insieme a volontari in grado di dare loro assistenza e sostegno; immagini che ritraggono le volontarie in Formazione, alle prese con fotocopie da studiare e a seguire lezioni nelle quali viene loro insegnato come prendersi cura delle famiglie; le foto di tanti bimbi accolti, ognuno con un problema diverso che però portano gioia non solo nella Casa, ma anche a noi che “siamo al di là del mare!”. Ho usato volontariamente questa frase citando ciò che ha scritto Padre Tommaso in una delle lettere che regolarmente invia all’Associazione. Nella sua lettera descriveva alcune scene di vita nella Casa, la celebrazione della Messa, la preparazione della minestra e proprio nel dire della minestra ci ha localmente invitati ad unirci a loro “al di là del mare” giovani madri e giovani famiglie bisognose. E’ veramente notevole l’impegno del vescovo di tenerci informati su tutte le attività della casa degli Angeli. Lo fa con ogni mezzo di comunicazione possibile, perfino con collegamenti video via Facebook, come avvenne in occasione del Natale quando era stata preparata una festa per noi alla quale virtualmente abbiamo partecipato! Proprio una bella festa nella quale i tantissimi bambini che affollavano la Casa, si sono esibiti con canti, balli e recite natalizie in nostro onore, poi abbiamo assistito alla loro festosa merenda e alla distribuzione dei semplici, ma apprezzatissimi, doni. E’ stato un modo molto emozionante di scambiarci gli auguri ed il nostro reciproco affetto. ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS B...Come Brasile Centro di Formazione “Porta Aperta” Scuola di formazione che accoglierà ragazzi dai 7 ai 12 anni per difenderli dai pericoli della strada e offrire loro un sereno futuro. Il progetto ci era stato preannunciato in modo singolare da Mons. Tommaso, il giorno dell’inaugurazione della Casa degli Angeli…Ma nessuno di noi l’aveva capito. Quanti hanno potuto vedere il video di quella memorabile giornata, ricorderanno un inciso della bellissima omelia di P. Tommaso: (…)“A voi capita di sognare? C’era un sogno nella mia mente e nel mio cuore. Oggi questo sogno si realizza perché ho trovato nell’Associazione Gianluca Felici la PORTA APERTA! La porta aperta”… Ma nessuno di noi, presente all’avvenimento, aveva capito il doppio senso. E non avevamo ancora capito quando, durante la benedizione della Casa, ci fece affacciare ad una finestra per ammirare il terreno irrorato di luce, rimasto accanto all’edificio. Qualcuno di noi fece qualche scatto e Anna Zirilli ha voluto abbinare quell’immagine emblematica, all’articolo “ La nostra Pasqua” di pag. 12. Ma Padre Tommaso insiste: mentre tutti sono sparsi nei saloni e nelle stanze per ammirare la Casa, invita Don Alessandro ad uscire con lui in quel terreno pieno di luce, gli porge l’aspersorio e gli dice: 7 Anna Antonetti “Benedici anche questo, non si sa mai”… Io che li avevo seguiti, ho visto, ma non sono andata oltre con la mia mente. Ora so, ora tutti sappiamo che c’era un altro “sogno” nel cuore e nella mente di Padre Tommaso, un sogno che a Dio piacendo si realizzerà proprio su quel terreno: il Centro di Formazione PORTA APERTA per accogliere i ragazzi di strada. Ora è tutto chiaro, sono chiari ogni sua parola ed ogni suo gesto, anche quello di far benedire il terreno a Don Alessandro, quasi passandogli il testimone, quasi affidando anche a lui la realizzazione dell’Opera. Quando Mons. Tommaso ci ha mandato il Progetto grafico dell’architetto, la nostra emozione è stata grande, l’immagine della nuova struttura è bellissima. Poi è subentrata la paura: ce la faremo? Ma la fiducia nella Divina Provvidenza ha preso il sopravvento sui timori: dal Cielo ci aiuteranno… Come potete vedere sulla facciata, l’Opera è posta sotto la protezione della Beata Suor Dolce (Irma Douce), che possiamo conoscere meglio nell’articolo a lei dedicato di pag. 8, perché una grande stima e un grande affetto lega queste due meravigliose persone di Dio, Suor Dolce e Mons. Tommaso. Pensate che quando la beata ha fondato un nuovo ordine di suore, ha voluto che a guidarle fosse proprio Padre Tommaso. E poi, accanto ad una Casa con tanti Angeli, una Beata, prossima Santa, ci sta proprio bene. ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS 8 B...Come Brasile SUOR DULCE DEI POVERI: UNA VITA PER GLI ULTIMI... Il suo nome era Maria Rita de Sousa Brito Lopes Pontes. A casa, con affetto era chiamata “Mariinha” (piccola Maria). A venti anni è diventata Suor Dulce. Oggi è nota come Beata Dulce dei Poveri. Oppure, l’Angelo Buono del Brasile. O ancora, la Madre Teresa del Brasile. É stata una vittoriosa: ha vinto la sua fragilità, il suo temperamento, le avversità, le incomprensioni e le diffidenze. Ha vinto la vita e molte volte anche la morte, che perseguitava i suoi poveri. Ha vinto il demonio, il mondo e la carne. “Suor Dulce dei Poveri risplende tra quei cristiani che hanno fatto della carità a Dio e agli altri la base della loro vita”. (Atti della sua beatificazione) Nata il 26 maggio 1914, in Salvador de Bahia, Mariinha divenne orfana di madre troppo presto: la signora Dulce morì quando la figlia aveva solo sette anni. Ancora bambina, la figlia del dott. Augusto, chirurgo dentista e professore universitario di successo, pregava e chiedeva a Sant’Antonio di darle un segno dal Cielo, che le indicasse il suo futuro: doveva o no seguire la vita religiosa? Un consiglio che ha svegliato un’anima A tredici anni ha cominciato ad aiutare i mendicanti, i malati e gli indigenti, seguendo la zia Maddalena nelle visite che soleva fare ai poveri. Un giorno, la zia le spiegò:-… la vita è come una rosa, un unico fiore ma con molte spine. Devi conoscerne tutti gli aspetti per viverla al meglio: devi conoscere le difficoltà, le sofferenze, la povertà, la miseria che c’è intorno... in modo da poter ringraziare Dio, ogni giorno, per quello che ti ha dato. Il dovere di un cristiano richiede che aiuti i fratelli bisognosi!La ragazza prese il consiglio così seriamente che, da allora, non solo usciva con la zia per “conoscere le spine della vita e le sue miserie”, ma fece in modo che la sua casa diventasse un “centro di accoglienza per i più bisognosi e i più derelitti”. Intanto proseguiva con successo i suoi studi fino al diploma. In seguito, nonostante i numerosi impegni, si laureò in farmacia. Non ancora vent’enne entrò nella Congregazione delle suore missionarie dell’Immacolata Concezione. Il 15 agosto 1934, festa dell’Assunzione, rinacque (come soleva dire) “per vivere solo per Gesù”. Infatti quel giorno fece la sua professione religiosa e diventò Suor Dulce, come colei che le aveva dato la vita biologica e sostenuto i suoi primi passi sulla via dell’amore per Gesù. Scelta per obbedire e servire A Salvador iniziò la sua vita di servizio ai fratelli come sagrestana e portinaia nel Convento di Sant’Antonio e incaricata delle pulizie, oltre che infermiera di radiologia, dell’Ospedale Spagnolo. Era il 1934. Poco tempo dopo, ancora giovane suora, è stata inviata in una scuola mantenuta dalla sua congregazione, nella così detta Città Bassa, che si trovava vicina alla favela di Massaranduba, sempre a Salvador. Qui cominciò a dare assistenza alle comunità più povere e ai bambini abbandonati, dando il via alle opere sociali che avrebbero coinvolto tutta la sua vita. “Abbiamo così tanto da fare qui! Avete già pensato a come vivrebbero questi bambini abbandonati a se stessi? Chi parlerebbe con loro, chi offrirebbe loro una continua assistenza? E’ necessario seminare in questi cuori, a volte così arrabbiati, il seme del bene. Seminando l’amore e il bene, riporteremo questi piccoli cuori a Dio, così avremo fatto una straordinaria missione”, così ripeteva spesso alle suore. Presto, Suor Dulce ricevette un nuovo incarico, più grande e più difficile: fu mandata in missione per curare le vittime della siccità del nord-est, che in gruppi migravano per le grandi città, per sopravvivere e lavorare. Da allora, dedicò, ancora di più, tutta la sua vita alla carità, al servizio di Dio e ai suoi fratelli bisognosi. Diventò un punto di riferimento, una speranza e un rifugio sicuro per le vittime. E’ donando tutto che si riceve molto Le sue giornate diventarono una convivenza con la povertà, con le malattie e la fame, in una situazione di precarietà e di totale abnegazione. Durante il giorno si dedicava all’alfabetizzazione dei bambini della favela e alla sera insegnava agli adulti. E le sembrava ancora poco! Decise allora di portare la catechesi anche ai lavoratori delle fabbriche, e delle industrie. Nei posti di lavoro, portava ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS B...Come Brasile loro il conforto della Parola di Dio, gli insegnamenti del Vangelo e il sostegno della Chiesa. I poveri e i malati si recavano da lei numerosi. Suor Dulce chiese inizialmente l’aiuto di suo padre e di un giovane medico. In una vecchia casa abbandonata improvvisò una clinica e lì i pazienti cominciarono ad essere accolti. Ma gli ammalati aumentavano e le risorse finivano. Suor Dulce cominciò a chiedere l’elemosina per comprare le medicine e poter curare i suoi poveri. “ Mai mi sono preoccupata di sapere come farei a sostenere tante persone, tanti ammalati, a pagare i funerali, i medici, le medicine. Il nostro lavoro è di Dio ed è Lui che ci sostiene”. Tutto quel lavoro l’assorbiva molto, tuttavia lei non trascurava i suoi doveri religiosi. Viveva la spiritualità della sua Congregazione e pregava molto, convinta che la preghiera, la Grazia, l’Eucarestia e il Vangelo danno la forza per superare tutte le difficoltà. Suor Dulce trovò ancora il tempo ed i mezzi per fondare il Circolo degli Operai della Bahia; una scuola che offriva anche corsi per la formazione professionale e di economia domestica ed ancora il Collegio di Sant’Antonio per accogliere figli dei lavoratori più bisognosi. Il pollaio che diventò ostello Non sapendo più dove accogliere i suoi poveri ammalati, trasformò il pollaio del loro Convento in un piccolo ostello. Di questo pollaio-ostello, un capannone serviva come casa per i bambini di strada, accolti da Suor Dulce. In realtà, in questo posto nasceva il primo nucleo dell’ospedale che nel 1960, totalmente restaurato, divenne l’Ospedale Sant’Antonio, con 150 posti letto. Oggi l’Ospedale è in grado di accogliere settecento pazienti e duecento casi ambulatoriali. L’ “Angelo Buono” e il Papa. Nessun premio Nobel. Considerata un “Angelo Buono” dalla gente di Bahia, ha ricevuto anche il sostegno di persone provenienti da altri stati brasiliani e di personalità internazionali. Il Beato Giovanni Paolo II durante la sua visita in Brasile nel 1980, 9 si è incontrato con Suor Dulce in Salvador. Quando lei si inginocchiò davanti a lui, cinquecentomila persone scandirono il suo nome e l’applaudirono. Il Pontefice le diede un rosario come regalo, parlò con lei per pochi istanti e prima di impartire la sua benedizione, disse: “Continui, Suor Dulce, continui!” E anche nel congedo in aeroporto, il Papa di nuovo le consigliò: “Continuì, sorella, ma si prenda cura della propria salute. E’ necessario che si risparmi un po’ di più”. Nel 1988, con l’appoggio della regina Silvia di Svezia, il presidente José Sarney propose Suor Dulce quale destinataria del Premio Nobel per la Pace. il Parlamento svedese scelse Gorbachev. Ma ciò non era importante, perché lei aveva già conquistato il cuore dei brasiliani, che mai la dimenticheranno. E questo è il premio più importante. Era arrivato da qualche anno a Bahia il nostro carissimo Vescovo mons. Tommaso Cascianelli, allora giovane missionario. Suor Dulce lo mandò a chiamare. Lui, conoscendola per la fama di santità che la circondava, si meravigliò che chiedesse proprio di lui e si presentò davanti all’anziana suora molto intimidito. Suor Dulce gli chiese di collaborare con lei e gli disse: “Ricorda che d’ora in avanti avrai tre mamme. Quella che ti ha dato la vita, la Mamma celeste e me”. Quando Padre Tommaso lo racconta si emoziona moltissimo perché ha per questa suora un’immensa gratitudine, affetto e ammirazione. Hanno lavorato insieme fino alla morte di suor Dolce avvenuta nel 1992. Quando Papa Giovanni Paolo II è tornato in Brasile, nell’ottobre 1991, la suora non poté andare all’incontro, perché inferma in ospedale. Paternamente, il Pontefice le fece visita. Nell’Ospedale Sant’Antonio, del quale era la fondatrice, si sentiva “a casa”. Ormai era consapevole che la sua battaglia stava per finire e voleva tornare alla Casa del Padre per ricevere “il premio della gloria”.. Assistita dalle sue consorelle e accompagnata dalle preghiere di milioni di fedeli, suor Dulce dei poveri si “addormentò” il 13 marzo 1992. Beatificata dopo soli diciannove anni, il 2 maggio 2011, l’ “Angelo Buono del Brasile” è la prima beata della terra di Bahia. Ora tutti la pregano e attendono con ansia la sua prossima canonizzazione. ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS 10 C...Come Congo Mitendidi Ilaria Nardi Il Centro Nutrizionale di Mitendi, luogo di speranza per i bambini malnutriti. Nel numero scorso vi abbiamo mostrato il casolare da ristrutturare accanto alla maternità di Mitendi per adibirlo a Centro Nutrizionale. Come potete constatare i lavori sono iniziati, le pareti sono state abbattute per creare locali più ampi, il tetto fatiscente e pericolante, completamente rimosso. Si lavora alacremente a cielo aperto per terminare i lavori prima possibile. I bambini stanno aspettando. Le immagini potranno dirvi di più e meglio delle mie parole. Grazie a quanti ci stanno donando una mano. ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS C...Come Congo TANTE GOCCE PER DARE UN PO’ DI RISTORO Come ricorderete, il nostro primo aiuto in Congo, a sostegno della Maternità di Mitendi, è stato l’acquisto dell’ecografo per monitorare la crescita, la posizione, le condizioni del feto e permettere agli operatori sanitari interventi specifici. Ma non era sufficiente! Bisognava dare la possibilità a qualche infermiere di seguire i costosi corsi professionali di formazione e acquisire le competenze per un uso corretto dello strumento. L’infermiere che doveva specializzarsi sugli esami ecografici ha ultimato in questi giorni i corsi, orale e pratico, con i relativi esami. Abbiamo ricevuto la lettera e la foto del neo diplomato con risultati “ molto più che ok, diremmo ottimi. Ora siamo pronti per prenderci a carico tutti i problemi delle donne dei nostri villaggi”. L’abbiamo tradotta dal francese e ve la giriamo con soddisfazione: “Signori dell’Associazione Gianluca Felici, con questa lettera voglio ringraziarvi dei sacrifici e della vostra generosità che vi ha portati a finanziare e supportare la formazione in ecografia di cui ora sono beneficiario. Le materie apprese e le capacità conseguite in questo anno di corsi sono ora orgoglioso di utilizzarle per migliorare le prestazioni di tutti e far beneficiare i nostri ammalati e tutta la comunità, di cure di qualità. Che Dio Onnipotente vi protegga. Theophile Bikuka Grazie” 11 di Ilaria Nardi potuto intraprendere anche gli studi superiori. Purtroppo due anni fa il suo papà è morto e la situazione, per la sua famiglia è diventata critica. Solo con il nostro aiuto e con quello di qualche persona di buona volontà, Glodi ha potuto proseguire gli studi fino alla sesta secondaria e conseguire il diploma di Stato. Il ragazzo, tanto sensibile alle sofferenze dei più piccoli, ha espresso il desiderio di poter diventare medico per essere in grado di aiutare la sua gente. Noi ci siamo affidati alla Provvidenza e questa ci ha suggerito di rivolgerci a voi. Glodi si è presentato alla facoltà di medicina per il test di ammissione e l’ha superato brillantemente. Il 15 ottobre ha iniziato l’anno accademico e, siccome il Signore è grande, siamo riusciti ad ottenere un posto per lui in un Centro di accoglienza per studenti gestito da religiosi/e della diocesi di Milano. In questo modo avrà vitto e alloggio assicurato. Sappiamo che avete già dato la vostra disponibilità per le altre spese: tasse universitarie, libri, vestiario, ecc. Glody è venuto da noi l’altro giorno per informarci che sta terminando il primo periodo di corsi. Gli abbiamo versato una parte del denaro che avete mandato per potersi iscrivere allo stage di laboratorio e di presenza in clinica. E’ sereno e impegnato e mi ha incaricato di salutarvi e ringraziarvi per il sostegno. Anch’io, insieme a lui, voglio esprimervi un GRAZIE sincero e commosso! A proposito, sapete cosa significa “Glodi”? E’ un nome composto: GLO=abbreviazione di Gloria e DI=abbreviazione di DIO. Che la sua vita sia veramente un dare gloria a Dio per il bene dell’umanità. Theophile Bikuka, accanto a suor Germaine, responsabile della Maternità, mostra orgoglioso i diplomi conseguiti. Theophile, siamo orgogliosi di te! Diventare medico per aiutare gli altri L’estate scorsa, suor Gigliola, che già ci aveva scritto chiedendo un aiuto per realizzare il Centro nutrizionale (vedi n°55), ci aveva anche parlato di un giovane tanto meritevole: “Mi presento quale garante del giovane Tshombo Nkanku Glodi che conosco da otto anni, cioè da quando ha iniziato il percorso per diventare cristiano ed essere finalmente battezzato. Il giovane, di famiglia modesta, ma decorosa e di sani principi, ha Glodi, il futuro medico di Mitendi Un giovane così bravo, diligente, sensibile verso la sofferenza, merita di essere aiutato per raggiungere il suo obiettivo che poi è quello di aiutare il suo prossimo. Siamo certi che il Signore lo aiuterà e appianerà la sua strada come già sta facendo, a cominciare dal bellissimo nome che porta. Puntare sull’istruzione equivale ad aiutare un popolo a risollevarsi. ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS La nostra Pasqua 12 di Anna Zirilli Se Gesù non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede! La luce di Cristo risorto illumina le tenebre del peccato e della morte, ma continuiamo a comportarci come “i cristiani del venerdì santo”, piangiamo e soffriamo senza guardare oltre, senza quella speranza che la Resurrezione ha fatto diventare certezza. E’ capitato anche a noi di scoraggiarci di fronte alle avversità che ci hanno costretto a rivedere il nostro operato in alcune Nazioni. Pensiamo con tristezza al Camerun dove insieme a Don Alessandro Alberti abbiamo costruito le cisterne per la raccolta dell’acqua piovana. Purtroppo i tragici eventi correlati alla presenza del gruppo jihadista Boko Haram hanno fatto sì che tutti i missionari impegnati nel nord del paese africano siano stati richiamati in patria. Le incursioni dalla vicina Nigeria del gruppo fondamentalista continuano, il 26 gennaio scorso, Boko Haram ha mietuto in Camerum altre 30 vittime, nella completa indifferenza dei media occidentali. A Mogodè restano le nostre cisterne, continueranno a dare da bere al Cristo assetato che sappiamo essere in ogni persona che andrà ad attingere l’acqua. Dio è morto dove c’è la guerra, la miseria, lo sfruttamento, il fallimento. Visitando le periferie d’Irecè, in Brasile, abbiamo visto un tavolo fatiscente davanti al cancello di una abitazione, in una strada polverosa, trasformarsi in altare, intorno tanti bambini, alcuni scalzi e mezzi nudi, altri con il vestito della festa. Su quel povero tavolo il Signore si è fatto pane per noi, è cominciata una festa che non è finita con la messa, ma è continuata con la distribuzione della zuppa preparata dai volontari della parrocchia di San Pedro, sembrava inesauribile, c’era per tutti e in abbondanza. Questa è stata per noi Pasqua, il passaggio dalla disperazione alla speranza. Citando Francesco Guccini: “Noi sappiamo che se Dio muore è per tre giorni e poi risorge”, nei nostri nuovi progetti, Dio è risorto; nella Casa degli Angeli, Dio è risorto,;nel Centro Nutrizionale di Mitendi, Dio è risorto e continuerà a risorgere nel Centro di Formazione Suor Dolce “Porta Aperta”. Lasciamoci avvolgere dalla Sua Luce. Buona Pasqua a tutti! Il terreno inondato di luce sul quale presto sorgerà il Centro di Formazione “ Porta Aperta”. ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS GIANLUCA, da vent’anni in Cielo, ma sempre accanto a noi 13 di Cecilia Angelelli Era uno dei primi giorni di scuola, quei giorni in cui la presenza di un nuovo alunno in una classe di sole 20 persone e con un’ unica sezione, crea davvero tanta curiosità e scalpore. Era l’ora di educazione fisica quando, prima di iniziare gli allenamenti, ci si metteva seduti in palestra a fare due chiacchiere in attesa della prof che ritardava. Gianluca era lì, gambe incrociate, disteso e tranquillo come se da sempre fosse stato uno di noi, circondato da un gruppetto di studenti che non aveva esitato a coinvolgere nelle sue imitazioni di Carlo Verdone. Lo guardavo incuriosita da lontano e mi chiedevo come riuscisse ad essere così rilassato e disinvolto in un ambiente nuovo e con ragazzi della sua età che non aveva mai visto. Tutti intorno a lui ridevano e si divertivano, c’era una bellissima atmosfera mista di allegria, gioia e partecipazione. Gli anni del Liceo sono quelli che ognuno di noi porta sempre nel cuore, l’adolescenza e le tante “prima volta” per tante esperienze diverse; le prime pizze da soli con gli amici, le prime uscite al centro, i primi amori e tante altre, ma alcuni di noi in quegli anni sono riusciti a fare un esperienza che ci ha davvero segnati positivamente. La storia si conosce, è la nostra storia, quella dell’Associazione Gianluca Felici. Un “eletto” gruppo di studenti della 5 liceo che dopo aver raccolto durante l’anno scolastico fondi destinati alle missioni delle Suore Dorotee in Albania, attraverso l’organizzazione di feste, mostre e mercatini, riesce a partire per l’Albania per andare a toccare con mano la realtà che fino a quel momento aveva conosciuto solo attraverso i racconti delle Suore. Io e Gianluca facevamo parte di quel gruppetto di “eletti”...e ci definiscono eletti per la fortuna che abbiamo avuto nel poter vivere quella durissima realtà, per riuscire a capire realmente la situazione di quei bimbi per i quali, col senno di poi, avevamo dedicato troppo poco tempo per raccogliere soldi per poterli aiutare. L’Albania di quegli anni era lontanissima da quello che avevamo potuto immaginare...mancava tutto, acqua corrente, energia elettrica, cibo, infrastrutture, case, scuole...ma la gioia di vita che quei bimbi avevano nel cuore e che riuscivano a trasmetterci, sopperiva ogni tipo di mancanza. Condividevano con noi i pochi semi di girasole che avevano nelle tasche come segno di ringraziamento per la nostra presenza e per quel poco che avevamo fatto per loro. Giocare a pallone era uno dei modi che avevano per passare il tempo, Gianluca era un gran giocatore di calcetto; aveva promesso a quei bimbi che gli avrebbe insegnato le regole del calcio e avrebbe fatto una partita con loro...lo chiamavano Vialli... Ancora ricordo il viso di Gianluca che, orgoglioso di quell’appellativo, sorrideva ai bimbi che lo tiravano per la maglietta per portarlo nella loro squadra. Purtroppo quel giorno non abbiamo potuto giocare a calcetto con loro, avevamo degli impegni istituzionali da rispettare. Quella partita a calcio Gianluca non l’ha giocata...saremmo voluti tornare in Albania ma Gianluca è volato in cielo il 3 Aprile del 1996... Oggi sono 20 anni che vive nella casa del Signore...e vi posso assicurare che Gianluca di partite a calcetto con bimbi meravigliosi ne ha davvero giocate tante, in diverse parti del mondo. Quando decidemmo di fondare l’Associazione ed intitolarla a Gianluca per continuare insieme a percorrere la strada che avevamo intrapreso, non avrei mai immaginato di arrivare dove siamo arrivati e di avere ancora la possibilità di esplorare tantissime nuove strade insieme. L’Albania, il Cameroun, poi il Brasile e infine il Congo... In ogni luogo e in ogni momento, Gianluca è sempre stato con noi, ad indicarci la via, a sostenerci ed indirizzarci verso la strada migliore. A vent’anni dalla sua scomparsa lo ringrazio per la sua costante presenza e per tutto ciò che ci ha dato la possibilità di condividere. Ho avuto modo di conoscere persone meravigliose che mi hanno arricchito e che fanno ormai parte della mia famiglia. Così dopo 20 anni dalla sua imitazione di Verdone, lo vedo e lo sento ancora qui, uno di noi disteso e tranquillo, presente a condividere insieme una magica atmosfera di gioia, felicità e partecipazione...a giocare a calcetto con i bimbi che ogni giorno, grazie al supporto di chi ci sostiene, riusciamo ancora a far sorridere. Gianluca, insieme a Cecilia, i loro compagni e alcuni professori in Albania ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS AUGURI PASQUALI DA DON TONINO BELLO Il messaggio di auguri che l’indimenticabile don Tonino Bello rivolse alla moltitudine di gente che lo amava, in ricorrenza della Pasqua del 1986, ma attualissimo anche per i nostri giorni. Sono parole di un grande Vescovo che ci aiutano a vivere seguendo il suo esempio di fede nel Cristo Crocifisso e Risorto. Di fronte alla cultura dell’avere, don Tonino ha professato quella dell’essere e alla cultura della morte, nelle sue varie espressioni, ha opposto quella della vita, della poesia, dell’ineffabile, dell’inesprimibile, della pace, della giustizia, della solidarietà. Cari amici, come vorrei che il mio augurio, invece che giungervi con le formule consumate del vocabolario di circostanza, vi arrivasse con una stretta di mano, con uno sguardo profondo, con un sorriso senza parole! Come vorrei togliervi dall’anima, quasi dall’imboccatura di un sepolcro, il macigno che ostruisce la vostra libertà, che non dà spiragli alla vostra letizia, che blocca la vostra pace! Posso dirvi però una parola. Sillabandola con lentezza per farvi capire di quanto amore intendo caricarla: “coraggio”! La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro indistruttibile amore, è il paradigma dei nostri destini. La Risurrezione. Non la distruzione. Non la catastrofe. Non l’olocausto planetario. Non la fine. Non il precipitare nel nulla. Coraggio, fratelli che siete avviliti, stanchi, sottomessi ai potenti che abusano di voi. Coraggio, disoccupati. Coraggio, giovani senza prospettive, amici che la vita ha costretto ad accorciare sogni a lungo cullati. Coraggio, gente solitaria, turba dolente e senza volto. Coraggio, fratelli che il peccato ha intristito, che la debolezza ha infangato, che la povertà morale ha avvilito. Il Signore è Risorto proprio per dirvi che, di fronte a chi decide di “amare”, non c’è morte che tenga, non c’è tomba che chiuda, non c’è macigno sepolcrale che non rotoli via. Auguri. La luce e la speranza allarghino le feritoie della vostra prigione. Vostro don Tonino, vescovo Sottobraccio alla solidarietà 15 Il dolce della solidarietà “Dare dà più gioia che ricevere, non perché è privazione, ma perché in quell'atto mi sento vivo”. Erich Fromm esprimeva con queste parole la bellezza della generosità e del dare, e le sue parole rispecchiano l’idea dell’Istituto Mater Divini Amoris di Roma. Come già fatto in precedenza, anche nel mese di dicembre scorso alunni e famiglie sono stati coinvolti in un’attività di solidarietà il cui devoluto è stato per la Gianluca Felici Onlus. Dal 9 al 18 dicembre infatti ha avuto luogo il progetto “Il dolce della Solidarietà”; ogni classe a turno ha portato ogni giorno diversi dolci che venivano acquistati con una offerta minima dagli alunni della scuola durante le merende della mattina e del pomeriggio. Mamme, papà e nonni si sono resi disponibili per portare dolci, molti fatti a casa, e assistere le insegnanti e le suore durante le merende. I bambini, da parte loro, hanno vissuto questo momento con gioia, portando ogni giorno soldini nelle loro tasche per comprare ottime merende e per donare nel loro piccolo qualcosa. Alla fine della settimana è stata raccolta l’ingente somma di 1.800 euro per l’associazione! Ma il frutto più grande raccolto da quest’esperienza è stata la condivisione, il sentirsi unica grande famiglia col desiderio comune di vivere un’esperienza bella e utile che insegni ai nostri figli e alunni il valore del dono gratuito, senza pretendere di ricevere nulla in cambio. Sono semi che gettiamo in un terreno fertile, col desiderio che un giorno Qualcuno raccoglierà frutti più maturi per un futuro migliore. Federica Lanzeri Encomiabili come sempre, le nostre suore Pallottine dell’Istituto Mater Divini Amoris di Roma. Sempre pronte con iniziative a scopo benefiche, a dare amore e seminare amore. A tutte loro, agli alunni, alle operatrici, alle insegnanti, alle mamme e nonne, a quanti si sono impegnati per l’ottima riuscita anche di questa iniziativa, superiore ad ogni aspettativa, tutta la nostra riconoscenza e gli AUGURI di una SANTA PASQUA. ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS 16 SOLIDAR...CENTO Eleonora e Mattia, le nostre amiche centenarie. Mattia ed Eleonora hanno da poco compiuto 100 anni! Due loro congiunte hanno voluto festeggiarle all’insegna della solidarietà, contribuendo alla realizzazione dei progetti che l’associazione sta portando avanti in Brasile e Congo. Grazie Signore per quello che hai donato loro: l’affetto di una famiglia con un cuore generoso; la gioia di vedere trascorrere il tempo insieme alle persone amate; la possibilità di diventare “diversamente giovani” a 100 anni. Che gioia per noi conoscere Paola, la nuora di Mattia, che ha organizzato, all’insaputa di tutti, la sorpresa alla suocera. Generosamente ha inviato un consistente contributo a favore dei nostri progetti, in cambio di 100 oggetti religiosi accompagnati da una pergamena ricordo, realizzati dalla nostra associazione: un presente per cento partecipanti alla festa, tanti quanti gli anni che Mattia ha festeggiato. Noi siamo stati felici di aver contribuito a rendere speciale un compleanno a tre cifre! E che dire di Maria Rosa e di Eleonora, da sempre affezzionate e generose sostenitrici di tutti i nostri progetti. Maria Rosa (anche lei sulla scia del traguardo centenario, per ora solo quasi 92!) non si è risparmiata per questo compleanno da record della sorellina maggiore! Prima di tutto, ha fatto celebrare in parrocchia una santa Messa di ringraziamento al Signore alla quale, oltre alle devotissime sorelline, hanno partecipato parenti, molti amici e conoscenti. Quindi ha voluto condividere la gioia per il traguardo raggiunto da Eleonora, con un generoso contributo a favore di tanti bisognosi delle nostre missioni. Infine ha organizzato una bellissima festa alla quale hanno partecipato tutti i nipoti e pronipoti giunti a Roma da tante parti d’Italia per festeggiare le due straordinarie ziette!!! Nelle foto sottostanti ve le presentiamo perchè siamo compiaciuti di far conoscere a tutti voi queste splendide ragazze! A Eleonora e Mattia i nostri affettuosi auguri e il nostro caloroso GRAZIE! Mattia insieme alle pronipotine Eleonora (a destra della foto) insieme alla ... sorellina Maria Rosa ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS Ass. Gianluca Felici Onlus Scegli di fare un atto d’amore per gli altri. Sarà come accogliere alla tua festa anche chi avrai deciso di aiutare! Alcune proposte: Taffetas con pizzo macramè Taffetas vari colori iniziale ricamata Sacchetto cuori beige con decoro cuore e bottone Per altre tipologie, dettagli e informazioni, consultare il nostro sito web: www.associazionegfelici.it oppure contattarci al numero - 347.3383267 Deducibilità Fiscale Ogni donazione a favore dell’Associazione “Gianluca Felici – onlus” è deducibile dalle tasse secondo le norme previste dalla legge. Per poter usufruire di tali agevolazioni è necessario conservare la ricevuta del ver samento. Per le offerte tramite bonifico o carta di credito l’estratto conto ha valore di ricevuta. A proposito del 5 per mille Ricordiamo a tutti gli amici e sostenitori che in fase di denuncia dei redditi è possibile preferire la nostra Associazione quale destinataria del 5 per mille accordandoci, così, la loro stima. Il nostro grazie più sincero a quanti vorranno aderire a questa iniziativa che non comporta alcun onere, ma dà a noi la possibilità di portare avanti progetti in aiuto di bambini, famiglie e persone in gravissima difficoltà.Per esprimere la Vostra preferenza basta indicare il seguente codice fiscale: 97133600581 A Voi non costa nulla, a noi consente di fare molto. INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART: 13 DEL D.Lgs. N° 196/2003 Informiamo i nostri sostenitori che i loro dati personali, custoditi in archivi cartacei ed elettronici, saranno trattati con la massima riservatezza, adottando tutte le sicurezze previste dalla Legge, nel rispetto di quanto disposto dal ‘Codice in materia di protezione dei dati personali’ (D.Lgs. N° 196/2003). Verranno utilizzati dall’Associazione Gianluca Felici – onlus esclusivamente ai fini istituzionali e per la spedizione della rivista quadrimestrale in abbonamento. Ognuno può esercitare i diritti di cui al DL 196/03 (correzione, integrazione, cancellazione, etc.) in qualsiasi momento, rivolgendosi al Titolare del trattamento dati dell’ Associazione Gianluca Felici – onlus, via Matera 18, 00182 Roma. Amici di Pasquale - Anonimo San Policarpo - Massimo e Sarah Arenaccio - Lucia Baldinazzo - Bambini del catechismo 2015 San Policarpo - Giuseppe Barbuto - Luciana Barbuto - Annunziata Barletta - Tiziana Bartolomei - Lucilla Battista - Sara Berardinelli Armando e Rosalia Bianchi - Isabella Biasini - Emanuela Borghetto - Alessandra Buttinelli - Giampiero Cacciabue - Paolo e Giovanna Carnevale - Federico Carrozza - Agnese Cera - Andrea Coia - Francesco De Domenico - Paolo De Nuccio - Daniele De Sano - Lucia Di Marcello - Filippo Donati - Monica Esposito e Maurizio Stefano - M. Luisa Fabbri - Fabiola Fatello - Stefania Fatello - Francesco e Kikki Fattorini - Maria Felici - Lucia e Enzo Ferrante - Fabrizio Francini - Cristian e R. Luisa Fravezzi - Liliana Gadenz in Rech - Anna Gallucci - Giuseppina Galvagno - Eleonora Garattoni - Gabriella Garofalo - Ilva Maria Gavazzi - Luciano Gerini - Anna Giancarli - Carlo Alberto e Giovanna Giorgi - Claudio e Ines Giuliani - Gabriella Gobbo - Gruppo 3^ e 4^ età San Policarpo - Gruppo Missionario Tor de’ Cenci - Istituto Mater Divini Amoris - Silvia La Ruffa - Maria Pia Leoni - Maria Rosa Lombardo - Bruno Lorenzi - Antonella Manzo - Francesca, Nicola e Antonio Memmo - Enrico Miceli - Bruna Minin in Dose - Anna Moriconi - Leonarda Mossudu - Ilaria Nardi - Umberto Nardi - Giampaolo Origlia - Stefano Orlando - Fausto e Patrizia Paganelli - Paola Pajno - Fabio Palatta - Renzo Panari - Giovanni Pantaloni Claudio Petrilli - Ennio Pompei - Piera Realacci - Felicita Ricci - Angela Rossi -Carmela Salimbeni - Paola Sallusti - Assunta Simoncelli - Loretta Tamburini - Donatella Tempestini - Maria Veneri - Maria Vennarini - Giulia e Flavia Vidoni - Anna Maria Zevini - Salvatore Zirilli - Teresa Zirilli - Cettina, Anna Maria Peperoni, Lella, Paola, Mario e Clara - Grazie ai signori Falcone che, scegliendo le nostre bomboniere solidali, hanno voluto trasformare il Battesimo del loro piccolo Michele in un atto d’amore per gli altri I tanti volti della solidarietà Anche quest’anno, Ermanno e Maria Laconi hanno trasformato i regali di Natale per i loro amici e parenti in contributi a favore dei diversi progetti della nostra Associazione. Un gesto di grande sensibilità e di solidarietà che rende felici chi lo compie e chi lo riceve. A Ermanno e Maria tutta la nostra gratitudine e l’ammirazione per il coraggio di una scelta fuori del comune. In memoria dei nostri cari “I fiori che non appassiscono” Tener vivo il loro ricordo con un’offerta in suffragio Mariella Bellocchio in ricordo del papà Costanzo Gina Ricci Bellocchio in suffragio di Costanzo Pietro Valiante in memoria di Costanzo Fabiola Fatello e famiglia in ricordo del papà Giacomo Antonella Gonfaloni in memoria di Francesco Gli amici in ricordo di Pasquale Roberta Seri in ricordo di Antonio Rotunno e Margherita Circi Giuliana e Raffaele Mannella in ricordo della mamma Felicita Ricci in ricordo di Peppino A...Come Albania Per un mondo amico dei bambini 20 vv L’Associazione “Gianluca Felici - Onlus” nasce a Roma l’11 settembre 1996 per realizzare il sogno che Gianluca aveva nel cuore: aiutare l’Albania. Vi era stato nel ’94 insieme ad alcuni compagni di classe e a due professori ed era rimasto sconvolto da tante sofferenze della gente, soprattutto dei bambini… “Io e i miei amici ci siamo vergognati di noi stessi: facciamo storie e ci lamentiamo se non abbiamo il motorino o la macchina. Là non hanno medicine, acqua, scuole; è prezioso anche il sale da cucina. Dobbiamo fare qualcosa, voglio tornare…” Ma due anni dopo il nostro Gianluca, per colpa di qualcuno che aveva troppa fretta, è stato vittima di un terribile incidente e, a soli vent’anni, è salito in Cielo. La sua eredità di gioia è diventata il nostro sogno più prezioso. Ora, dalla Casa del Padre, ci guida e ci sostiene per essere presenti dovunque ci sia un bambino che soffre, per cercare di trasformare il pianto in sorriso, il dolore in speranza. L’Associazione “Gianluca Felici - Onlus” persegue le seguenti finalità: • Promozione e realizzazione di progetti di solidarietà sociale • Assistenza sociale e socio-sanitaria • Beneficenza e aiuti umanitari • Attuazione di iniziative socio-educative e culturali È possibile sostenere le nostre attività tramite: - Versamento su C.C. POSTALE n°92056001 intestato: Associazione Gianluca Felici onlus - Bonifico bancario: Codice IBAN: IT 35 D 07601 03200 000092056001 - Da casa tua, a costo zero, tramite: donare online senza costi aggiuntivi a favore delle Organizzazioni non profit. Collegati al nostro sito - clicca sulla voce come sostenerci e poi sull’immagine : IL MIO DONO LE DONAZIONI SONO DEDUCIBILI DAL REDDITO Sede c/o Istituto delle Suore Dorotee, Via Matera n°18, C.A.P 00182, Roma. Tel. 06.71586316 Fax 06.93380152 E-mail: [email protected] Sito: www.associazionegfelici.it Periodico quadrimestrale gratuito Direttore responsabile Dott. Alberto Colaiacomo Redazione e Amministrazione: Roma – Via Matera, 18. Finito di stampare nel mese di Marzo 2016 presso la tipografia GrafiKarte, Via Curzio Rufo 16 - Roma 06.76908009 ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS A s s o c i a z i o n e G i a n l u c a F e l i c i o n l u s