A...Come Albania - Associazione Gianluca Felici Onlus

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A...Come Albania - Associazione Gianluca Felici Onlus
della solidarietà
Progetti in atto
Albania
Brasile
Congo
Perchè un Giubileo della
Misericordia A come Albania
. Gestione del Centro Educativo
. Casa degli Angeli
. Centro di formazione “Porta Aperta”
. Centro Nutrizionale
. Maternità di Mitendi
. Progetto Sorriso
. Sostegno scolastico
. Un pasto al giorno
indice
pag. 3
La nostra Pasqua Pag. 12
Da vent’anni in Cielo
“ 13
“
“
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Sottobraccio alla solidarietà
“
“
“
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Le nostre bomboniere solidali
“ 17
Conto corrente postale
“ 18
Centro Nutrizionale
“
Tante gocce per dare un po’ di ristoro “
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Ringraziamenti
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Casa della Carità
Centro Educativo Gianluca Felici
B come Brasile
Notizie dalla Casa degli Angeli
Porta Aperta
Suor Dulce dei poveri
C come Congo
Il dolce della solidarietà
Solidar...Cento
“ 15
“ 16
Perché un Giubileo della Misericordia?
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Papa Francesco ce lo spiega
durante l’udienza generale del
9 dicembre 2015 in una piazza
San Pietro gremita fino a scoppiare, a dispetto della paura del
terrore.
“(…) La Chiesa ha bisogno di questo
momento straordinario. Non dico:
è buono per la Chiesa questo momento straordinario. Dico: la Chiesa ha bisogno di questo momento
straordinario. Nella nostra epoca di
profondi cambiamenti, la Chiesa è
chiamata ad offrire il suo contributo peculiare, rendendo visibili i segni
della presenza e della vicinanza di Dio. E il Giubileo è un tempo favorevole per tutti noi, perché contemplando la Divina Misericordia, che supera ogni limite umano e risplende sull’oscurità del peccato, possiamo
diventare testimoni più convinti ed efficaci.
(…) Celebrare un Giubileo della Misericordia equivale a mettere di nuovo al centro della nostra vita personale
e delle nostre comunità lo specifico della fede cristiana, cioè Gesù Cristo, il Dio misericordioso.
Un Anno Santo, dunque, per vivere la misericordia. Sì, cari fratelli e sorelle, questo Anno Santo ci è offerto
per sperimentare nella nostra vita il tocco dolce e soave del perdono di Dio, la sua presenza accanto a noi e
la sua vicinanza soprattutto nei momenti di maggiore bisogno.
Questo Giubileo, insomma, è un momento privilegiato perché la Chiesa impari a scegliere unicamente “ciò
che a Dio piace di più”. E, che cosa è che “a Dio piace di più”? Perdonare i suoi figli, aver misericordia di loro,
affinché anch’essi possano a loro volta perdonare i fratelli, risplendendo come fiaccole della misericordia di
Dio nel mondo. Questo è quello che a Dio piace di più. (…)”
Una immagine, tanti significati
Un’ immagine con un messaggio fortemente evangelico. Il logo scelto per il Giubileo della Misericordia è
evocativo di diversi significati comprensibili da tutti. Una creazione artistica del Padre gesuita Marko Ivan
Rupnik che ha collocato la scena all’interno della mandorla, figura cara all’iconografia medioevale, due gusci
che rappresentano le due nature, divina e umana, in Cristo.
Insieme camminano sulla Terra e quando l’umano si allontana dal divino la pecorella si smarrisce.
Subentra allora la Misericordia:
“ Sono tuo Padre ed attendo il tuo ritorno a casa”.
Gli occhi di Cristo si confondono con quelli dell’uomo: Gesù vede con l’occhio di Adamo e questi con quello
di Gesù. I tre ovali concentrici, di colore progressivamente più chiaro verso l’esterno, rappresentano l’atto
di Cristo che porta l’uomo fuori dalla notte del peccato e della morte e lo conduce per strade sicure verso
l’alba e la luce. Lo guardi ed intuisci. Il buon pastore non abbandona le proprie pecore.
Gesù, Dio della Misericordia, reinterpreta l’immagine del Buon Pastore che si carica sulle spalle l’uomo smarrito dei nostri giorni, se ne prende cura, lo guarisce e lo consola.
La scena rimanda alla parabola del Buon Samaritano raccontata nel Vangelo di Luca 10,25-37.
Il racconto sottolinea la misericordia e la compassione cristiana che dobbiamo avere verso il nostro prossimo, chiunque esso sia, e apre il nostro cuore alla speranza: spesso nella vita ci arriva un aiuto da chi mai
avremmo sperato. Nelle situazioni dolorose e di bisogno sperimentiamo strade inaspettate: attraverso uomini a noi sconosciuti o verso i quali avevamo pregiudizi, Dio spalanca porte che le nostre chiusure mentali
mantenevano serrate.
“Misericordiosi come il Padre” è il motto che accompagnerà l’intera durata del Giubileo straordinario
voluto da Papa Francesco. “L’unica risposta al male sono la misericordia e il perdono” lo ha gridato
il Papa durante la sua meravigliosa omelia della S. Messa dell’Immacolata.
“Siate misericordiosi, perdonate e il Signore farà altrettanto con voi”! Questa è l’esortazione che ci
rivolge continuamente il Santo Padre.
Auguriamoci che questo motto accompagni e motivi ogni nostro gesto, ogni nostra parola, non solo durante
l’anno giubilare della Misericordia, ma in tutti gli anni a venire della nostra vita.
ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS
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A...Come Albania
Casa della Carità
Casa d’accoglienza per disabili e anziani abbandonati,
luogo di incontro per tanti infelici, è un faro luminoso che
irradia amore su tutta la comunità.
Ciao Franco, Francesca e tutti, intendo proprio tutti
voi dell’Associazione.
Sempre voi arrivate per primi nella Casa della Carità
con telefonate e notizie, siete sempre i benvenuti
ma, se si potessero misurare i pensieri che abbiamo
per voi tutti, la classifica la vinciamo noi. Come facciamo a ringraziarvi di questa fortuna che è quella di
conoscervi con tanta familiarità e simpatia?
Siete davvero una parte importante della nostra
bella famiglia. Scrivo alla svelta prima che lo stato si riprenda la luce come succede continuamente,
(spesso va via la corrente).
Ecco alcune notizie: sono rientrata dal mio soggiorno in Italia, i primi di dicembre, dopo tanti controlli
all’aeroporto di Bologna, giusto in tempo per i festeggiamenti in onore di san Nicola che in Albania è,
insieme a Sant’Antonio, un santo grande e potente
“quasi” quanto Nostro Signore.
Sono tornata con lo stesso entusiasmo della prima
volta e con l’ansia di rivedere e riabbracciare i nostri ragazzi. Suor Rita è stata aiutata dalle donne
della Legione di Maria, tu Francesca sai chi sono,
se qualcuno chiede notizie, spiegaglielo. Alla sera
le ragazze non l’hanno mai lasciata sola, venivano
a dormire e aiutarla a mettere i ragazzi a letto. Poi
al mattino presto partivano per Skutari chi al lavoro
e chi a scuola. Alla sera alcuni giovani venivano e
vengono ancora alle 18 per dare la cena ai nostri ragazzi: è stupefacente come si avvicinano agli ospiti
della Casa con allegria e AMORE; quando li portano
a passeggio non provano più vergogna, ora non vedono in loro l’handikap ma una Persona importante.
E’ l’Amore che li ha cambiati, tutto questo è motivo
di tanta gioia perché in 3 anni l’amore è riuscito a
cancellare i pregiudizi ed estirpare convinzioni sbagliate che c’erano nel cuore e nella testa di tanta
gente.
La Casa sa compiere anche queste meraviglie. Finite
le feste sono riprese le attività parrocchiali, Regina e
Pjetri vanno alla scuola per persone DIVERSAMENTE ABILI. E’ una scuola organizzata dalla CARITAS
NAZIONALE con professionisti preparati e qualificati
per insegnare ed educare ragazzi speciali come sono
i diversamente abili; al sabato vanno a catechismo,
perchè a maggio faranno la Cresima. Tu Francesca
vuoi fare da madrina a Regina? e tu Franco da padrino a Pjetri? Lo so che c’è ancora tempo e so anche come siete messi intanto li ricordate al Signore
che fa sempre quel che vuole LUi, per fortuna.
Stiamo preparando il nido per accogliere un nuovo
piccolo ospite: un bambino di appena tre anni. Ancora non è arrivato e già, parlando di lui a chi vuol
bene alla Casa, e sono in tanti, si semina gioia come
soltanto l’attesa di un bimbo può dare.
Vedi tu Francesca di sistemare questi pensieri scritti
in fretta , solo per dirvi il mio affetto. Scusate se vi
scrivo poco ma sono impegnata con i preparativi per
la festa di domani: nel forno c’è il pollo per la cena
di domani sera, venite anche voi?
Con suor Rita vi abbracciamo tanto. Salutate chi era
seduta accanto a me sul divano di casa vostra e
quelli che non ho visto ma è come se li conoscessi
da sempre.
Un saluto e un abbraccio a tutti , buon anno giubilare della MISERICORDIA.
Con gratitudine e affetto da suor Grazia e da tutta la bella famiglia della Casa della Carità di Vau
Dejes.
Ricambiamo, con tutto il nostro affetto, l’augurio di
un anno pieno di Grazia e di Misericordia per tutti.
Momenti di vita nella Casa della Carità: il Carnevale e la festa del malato 11 febbraio
ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS
A...Come Albania
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Centro Educativo Gianluca Felici
La scuola materna che
abbiamo costruito a Vau
Dejes nel 2003: un’oasi di gioia per i piccoli di
Fangu.
Carissimi Francesca e Franco vi auguriamo buon
anno nuovo. Grazie a Dio e grazie a voi abbiamo
riaperto i battenti della scuoletta l’ 11 gennaio con
una grande sorpresa per tutti i bambini: la nuova
giovane maestra di nome Anila che sostituirà Violeta ormai impegnata a preparare il suo prossimo
matrimonio e proiettata nella sua vita futura di sposa e di mamma.
Sono molto contenta che i nostri piccoli allievi si
siano abituati subito alla nuova maestra che è molto brava, ha finito l’università un anno fa ed è piena
di energie, di voglia di fare e di iniziative.
Vi mando alcune foto dei bambini impegnati nelle loro attività insieme ad Anila che si prodiga con
slancio e affetto perchè è molto contenta di poter
lavorare in una scuola con bambini così bravi e giudiziosi come i nostri.
Con i bimbi ancora vi diciamo GRAZIE PER TUTTO QUELLO CHE FATE E CHE IL SIGNORE VI BENEDICA
Con rispetto e gratitudine suor Mariana.
Si eseguono i compiti sotto lo sguardo vigile della nuova insegnante
QENDRA EDUCATIVE GIANLUCA FELICI
VAU-DEJES ALBANIA
Sapevamo da qualche mese che Violeta avrebbe
lasciato la scuola perché ormai proiettata nella vita
futura che l’aspetta.
Approfittiamo per ringraziarla dell’attività svolta
per 12 anni nella scuola che abbiamo costruito a
Vau Dejes e per augurarle tutto quello che il suo
cuore desidera come prossima sposa e futura mamma.
Siamo contenti che don Simon abbia trovato una
brava sostituta che si è subito affezionata ai nostri
bambini ed è ricambiata con lo slancio sincero di affetto che i piccoli, quando si sentono amati, sanno
manifestare.
Le foto dei nostri bellissimi bimbi ci colmano di
gioia unita ad un pizzico di nostalgia. Grazie perché
ci tenete informati su tutto quello che li riguarda e
che succede nella nostra scuola.
Auguri ad Anila per il suo nuovo lavoro, grazie
ad entrambe per la pazienza e l’affetto con cui seguite la crescita intellettuale e formativa dei bimbi
che frequentano il C.E. Gianluca Felici. Date loro
un bacino da parte di tutta l’Associazione Gianluca
Felici.
si fa ginnastica
si ascolta tutti insieme la favola della maestra.
ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS
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B...Come Brasile
Notizie dalla Casa degli Angeli
Inaugurata il 19 settembre scorso, è la sede della
Pastoral da Criança e si
prende cura delle gestanti e dei bambini, dal concepimento fino ai sei anni d’età.
Le foto che continuamente ci arrivano dalla Casa
degli Angeli riaccendono, in noi che ci siamo stati, la
nostalgia di quelle meravigliose persone, il calore dei
loro abbracci, l’umanità con la quale quotidianamente mettono a disposizione la loro energia aprendo le
braccia e il cuore a chi ha più bisogno di loro, di un
piatto di minestra, di un letto dove dormire, di cure
per loro e i loro piccoli e soprattutto di assistenza
affinché la loro condizione di vita possa migliorare.
A settembre ho lasciato la Casa degli Angeli strutturalmente finita, ma nelle stanze, vuote ancora per
poche ore, si respirava la voglia di essere riempite di
bambini che giocano festosi, di mamme bisognose
di affetto, di consigli e di cure, di volontari che si
prodigano verso tutti.
Ora, nelle foto inviate da Diana, la responsabile
della Casa, osservo soddisfatta la continua evoluzione del Progetto.
In ogni persona ritratta, vedo stupita il trapelare di
una felicità, di una voglia di stare insieme e di condivisione che, nelle condizioni di povertà nelle quali
vivono, fa riflettere e pensare.
Le foto mostrano bambini e genitori pronti ad
Anna Antonetti
iniziare un percorso insieme a volontari in grado di
dare loro assistenza e sostegno; immagini che ritraggono le volontarie in Formazione, alle prese con
fotocopie da studiare e a seguire lezioni nelle quali
viene loro insegnato come prendersi cura delle famiglie; le foto di tanti bimbi accolti, ognuno con un
problema diverso che però portano gioia non solo
nella Casa, ma anche a noi che “siamo al di là del
mare!”.
Ho usato volontariamente questa frase citando ciò
che ha scritto Padre Tommaso in una delle lettere
che regolarmente invia all’Associazione.
Nella sua lettera descriveva alcune scene di vita
nella Casa, la celebrazione della Messa, la preparazione della minestra e proprio nel dire della minestra
ci ha localmente invitati ad unirci a loro “al di là del
mare” giovani madri e giovani famiglie bisognose.
E’ veramente notevole l’impegno del vescovo di
tenerci informati su tutte le attività della casa degli
Angeli. Lo fa con ogni mezzo di comunicazione possibile, perfino con collegamenti video via Facebook,
come avvenne in occasione del Natale quando era
stata preparata una festa per noi alla quale virtualmente abbiamo partecipato! Proprio una bella festa
nella quale i tantissimi bambini che affollavano la
Casa, si sono esibiti con canti, balli e recite natalizie
in nostro onore, poi abbiamo assistito alla loro festosa merenda e alla distribuzione dei semplici, ma
apprezzatissimi, doni.
E’ stato un modo molto emozionante di scambiarci
gli auguri ed il nostro reciproco affetto.
ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS
B...Come Brasile
Centro di Formazione “Porta Aperta”
Scuola di formazione che accoglierà ragazzi dai
7 ai 12 anni per
difenderli dai pericoli della strada e
offrire loro un sereno futuro.
Il progetto ci era stato preannunciato in modo
singolare da Mons. Tommaso, il giorno dell’inaugurazione della Casa degli Angeli…Ma nessuno di noi
l’aveva capito. Quanti hanno potuto vedere il video
di quella memorabile giornata, ricorderanno un inciso della bellissima omelia di P. Tommaso: (…)“A voi
capita di sognare? C’era un sogno nella mia mente e
nel mio cuore. Oggi questo sogno si realizza perché
ho trovato nell’Associazione Gianluca Felici la PORTA
APERTA! La porta aperta”… Ma nessuno di noi, presente all’avvenimento, aveva capito il doppio senso.
E non avevamo ancora capito quando, durante la
benedizione della Casa, ci fece affacciare ad una finestra per ammirare il terreno irrorato di luce, rimasto accanto all’edificio. Qualcuno di noi fece qualche
scatto e Anna Zirilli ha voluto abbinare quell’immagine emblematica, all’articolo “ La nostra Pasqua”
di pag. 12.
Ma Padre Tommaso insiste: mentre tutti sono sparsi nei saloni e nelle stanze per ammirare la Casa,
invita Don Alessandro ad uscire con lui in quel terreno pieno di luce, gli porge l’aspersorio e gli dice:
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Anna Antonetti
“Benedici anche questo, non si sa mai”…
Io che li avevo seguiti, ho visto, ma non sono andata oltre con la mia mente.
Ora so, ora tutti sappiamo che c’era un altro “sogno” nel cuore e nella mente di Padre Tommaso, un
sogno che a Dio piacendo si realizzerà proprio su
quel terreno: il Centro di Formazione PORTA APERTA per accogliere i ragazzi di strada. Ora è tutto
chiaro, sono chiari ogni sua parola ed ogni suo gesto, anche quello di far benedire il terreno a Don
Alessandro, quasi passandogli il testimone, quasi
affidando anche a lui la realizzazione dell’Opera.
Quando Mons. Tommaso ci ha mandato il Progetto grafico dell’architetto, la nostra emozione è stata
grande, l’immagine della nuova struttura è bellissima. Poi è subentrata la paura: ce la faremo? Ma la
fiducia nella Divina Provvidenza ha preso il sopravvento sui timori: dal Cielo ci aiuteranno…
Come potete vedere sulla facciata, l’Opera è posta sotto la protezione della Beata Suor Dolce (Irma
Douce), che possiamo conoscere meglio nell’articolo
a lei dedicato di pag. 8, perché una grande stima e
un grande affetto lega queste due meravigliose persone di Dio, Suor Dolce e Mons. Tommaso. Pensate
che quando la beata ha fondato un nuovo ordine di
suore, ha voluto che a guidarle fosse proprio Padre
Tommaso.
E poi, accanto ad una Casa con tanti Angeli, una
Beata, prossima Santa, ci sta proprio bene.
ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS
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B...Come Brasile
SUOR DULCE DEI POVERI: UNA VITA PER GLI ULTIMI...
Il suo nome era Maria
Rita de Sousa Brito Lopes Pontes.
A casa, con affetto era
chiamata
“Mariinha”
(piccola Maria).
A venti anni è diventata
Suor Dulce.
Oggi è nota come Beata
Dulce dei Poveri.
Oppure, l’Angelo Buono
del Brasile.
O ancora, la Madre Teresa del Brasile.
É stata una vittoriosa: ha vinto la sua fragilità, il
suo temperamento, le avversità, le incomprensioni
e le diffidenze. Ha vinto la vita e molte volte anche
la morte, che perseguitava i suoi poveri. Ha vinto il
demonio, il mondo e la carne.
“Suor Dulce dei Poveri risplende tra quei cristiani
che hanno fatto della carità a Dio e agli altri la base
della loro vita”. (Atti della sua beatificazione)
Nata il 26 maggio 1914, in Salvador de Bahia,
Mariinha divenne orfana di madre troppo presto:
la signora Dulce morì quando la figlia aveva solo sette anni. Ancora bambina, la figlia del dott. Augusto,
chirurgo dentista e professore universitario di successo, pregava e chiedeva a Sant’Antonio di darle
un segno dal Cielo, che le indicasse il suo futuro:
doveva o no seguire la vita religiosa?
Un consiglio che ha svegliato un’anima
A tredici anni ha cominciato ad aiutare i mendicanti, i malati e gli indigenti, seguendo la zia Maddalena
nelle visite che soleva fare ai poveri. Un giorno, la
zia le spiegò:-… la vita è come una rosa, un unico fiore ma con molte spine. Devi conoscerne tutti
gli aspetti per viverla al meglio: devi conoscere le
difficoltà, le sofferenze, la povertà, la miseria che
c’è intorno... in modo da poter ringraziare Dio, ogni
giorno, per quello che ti ha dato. Il dovere di un
cristiano richiede che aiuti i fratelli bisognosi!La ragazza prese il consiglio così seriamente che,
da allora, non solo usciva con la zia per “conoscere
le spine della vita e le sue miserie”, ma fece in modo
che la sua casa diventasse un “centro di accoglienza per i più bisognosi e i più derelitti”.
Intanto proseguiva con successo i suoi studi fino al
diploma. In seguito, nonostante i numerosi impegni,
si laureò in farmacia.
Non ancora vent’enne entrò nella Congregazione
delle suore missionarie dell’Immacolata Concezione.
Il 15 agosto 1934, festa dell’Assunzione, rinacque
(come soleva dire) “per vivere solo per Gesù”.
Infatti quel giorno fece la sua professione religiosa
e diventò Suor Dulce, come colei che le aveva dato
la vita biologica e sostenuto i suoi primi passi sulla
via dell’amore per Gesù.
Scelta per obbedire e servire
A Salvador iniziò la sua vita di servizio ai fratelli
come sagrestana e portinaia nel Convento di Sant’Antonio e incaricata delle pulizie, oltre che infermiera di
radiologia, dell’Ospedale Spagnolo. Era il 1934.
Poco tempo dopo, ancora giovane suora, è stata
inviata in una scuola mantenuta dalla sua congregazione, nella così detta Città Bassa, che si trovava
vicina alla favela di Massaranduba, sempre a Salvador. Qui cominciò a dare assistenza alle comunità
più povere e ai bambini abbandonati, dando il via
alle opere sociali che avrebbero coinvolto tutta la
sua vita.
“Abbiamo così tanto da fare qui! Avete già pensato a come vivrebbero questi bambini abbandonati
a se stessi? Chi parlerebbe con loro, chi offrirebbe
loro una continua assistenza? E’ necessario seminare in questi cuori, a volte così arrabbiati, il seme
del bene. Seminando l’amore e il bene, riporteremo
questi piccoli cuori a Dio, così avremo fatto una straordinaria missione”, così ripeteva spesso alle suore.
Presto, Suor Dulce ricevette un nuovo incarico,
più grande e più difficile: fu mandata in missione
per curare le vittime della siccità del nord-est, che
in gruppi migravano per le grandi città, per sopravvivere e lavorare. Da allora, dedicò, ancora di più,
tutta la sua vita alla carità, al servizio di Dio e ai suoi
fratelli bisognosi. Diventò un punto di riferimento,
una speranza e un rifugio sicuro per le vittime.
E’ donando tutto che si riceve molto
Le sue giornate diventarono una convivenza con la
povertà, con le malattie e la fame, in una situazione
di precarietà e di totale abnegazione.
Durante il giorno si dedicava all’alfabetizzazione
dei bambini della favela e alla sera insegnava agli
adulti. E le sembrava ancora poco! Decise allora di
portare la catechesi anche ai lavoratori delle fabbriche, e delle industrie. Nei posti di lavoro, portava
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B...Come Brasile
loro il conforto della Parola di Dio, gli insegnamenti
del Vangelo e il sostegno della Chiesa. I poveri e i
malati si recavano da lei numerosi. Suor Dulce chiese inizialmente l’aiuto di suo padre e di un giovane
medico. In una vecchia casa abbandonata improvvisò una clinica e lì i pazienti cominciarono ad essere
accolti. Ma gli ammalati aumentavano e le risorse
finivano. Suor Dulce cominciò a chiedere l’elemosina
per comprare le medicine e poter curare i suoi poveri. “ Mai mi sono preoccupata di sapere come farei
a sostenere tante persone, tanti ammalati, a pagare
i funerali, i medici, le medicine. Il nostro lavoro è di
Dio ed è Lui che ci sostiene”.
Tutto quel lavoro l’assorbiva molto, tuttavia lei non
trascurava i suoi doveri religiosi.
Viveva la spiritualità della sua Congregazione e
pregava molto, convinta che la preghiera, la Grazia,
l’Eucarestia e il Vangelo danno la forza per superare
tutte le difficoltà.
Suor Dulce trovò ancora il tempo ed i mezzi per
fondare il Circolo degli Operai della Bahia; una scuola che offriva anche corsi per la formazione professionale e di economia domestica ed ancora il Collegio di Sant’Antonio per accogliere figli dei lavoratori
più bisognosi.
Il pollaio che diventò ostello
Non sapendo più dove accogliere i suoi poveri ammalati, trasformò il pollaio del loro Convento
in un piccolo ostello. Di questo pollaio-ostello, un
capannone serviva come casa per i bambini di strada, accolti da Suor Dulce. In realtà, in questo posto
nasceva il primo nucleo dell’ospedale che nel 1960,
totalmente restaurato, divenne l’Ospedale Sant’Antonio, con 150 posti letto. Oggi l’Ospedale è in grado di accogliere settecento pazienti e duecento casi
ambulatoriali.
L’ “Angelo Buono” e il Papa. Nessun premio
Nobel.
Considerata un
“Angelo Buono”
dalla gente di
Bahia, ha ricevuto anche il sostegno di persone
provenienti da
altri stati brasiliani e di personalità internazionali.
Il Beato Giovanni
Paolo II durante
la sua visita in
Brasile nel 1980,
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si è incontrato con Suor Dulce in Salvador. Quando lei si inginocchiò davanti a lui, cinquecentomila
persone scandirono il suo nome e l’applaudirono.
Il Pontefice le diede un rosario come regalo, parlò
con lei per pochi istanti e prima di impartire la sua
benedizione, disse:
“Continui, Suor Dulce, continui!” E anche nel congedo in aeroporto, il Papa di nuovo le consigliò:
“Continuì, sorella, ma si prenda cura della propria
salute. E’ necessario che si risparmi un po’ di più”.
Nel 1988, con l’appoggio della regina Silvia di Svezia, il presidente José Sarney propose Suor Dulce
quale destinataria del Premio Nobel per la Pace. il
Parlamento svedese scelse Gorbachev. Ma ciò non
era importante, perché lei aveva già conquistato il
cuore dei brasiliani, che mai la dimenticheranno.
E questo è il premio più importante.
Era arrivato da qualche anno a Bahia il nostro carissimo Vescovo mons. Tommaso Cascianelli, allora
giovane missionario. Suor Dulce lo mandò a chiamare. Lui, conoscendola per la fama di santità che
la circondava, si meravigliò che chiedesse proprio
di lui e si presentò davanti all’anziana suora molto
intimidito. Suor Dulce gli chiese di collaborare con
lei e gli disse: “Ricorda che d’ora in avanti avrai tre
mamme. Quella che ti ha dato la vita, la Mamma
celeste e me”. Quando Padre Tommaso lo racconta
si emoziona moltissimo perché ha per questa suora
un’immensa gratitudine, affetto e ammirazione.
Hanno lavorato insieme fino alla morte di suor Dolce avvenuta nel 1992. Quando Papa Giovanni Paolo II è tornato in Brasile, nell’ottobre 1991, la suora non poté andare all’incontro, perché inferma in
ospedale. Paternamente, il Pontefice le fece visita.
Nell’Ospedale Sant’Antonio, del quale era la fondatrice, si sentiva
“a casa”.
Ormai era consapevole che la sua
battaglia stava
per finire e voleva tornare alla
Casa del Padre
per ricevere
“il premio della
gloria”..
Assistita
dalle
sue consorelle e
accompagnata
dalle preghiere di milioni di fedeli, suor Dulce dei
poveri si “addormentò” il 13 marzo 1992.
Beatificata dopo soli diciannove anni, il 2 maggio
2011, l’ “Angelo Buono del Brasile” è la prima beata
della terra di Bahia. Ora tutti la pregano e attendono
con ansia la sua prossima canonizzazione.
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C...Come Congo
Mitendidi Ilaria Nardi
Il Centro Nutrizionale di Mitendi, luogo di speranza per
i bambini malnutriti.
Nel numero scorso vi abbiamo mostrato il casolare da ristrutturare accanto alla
maternità di Mitendi per adibirlo a Centro Nutrizionale.
Come potete constatare i lavori sono iniziati, le
pareti sono state abbattute per creare locali più
ampi, il tetto fatiscente e pericolante, completamente rimosso.
Si lavora alacremente a cielo aperto per terminare
i lavori prima possibile. I bambini stanno aspettando. Le immagini potranno dirvi di più e meglio
delle mie parole. Grazie a quanti ci stanno donando
una mano.
ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS
C...Come Congo
TANTE GOCCE PER DARE UN PO’ DI RISTORO
Come ricorderete, il nostro primo aiuto in Congo, a
sostegno della Maternità di Mitendi, è stato l’acquisto
dell’ecografo per monitorare la crescita, la posizione, le
condizioni del feto e permettere agli operatori sanitari
interventi specifici. Ma non era sufficiente! Bisognava dare la possibilità a qualche infermiere di seguire
i costosi corsi professionali di formazione e acquisire
le competenze per un uso corretto dello strumento.
L’infermiere che doveva specializzarsi sugli esami ecografici ha ultimato in questi giorni i corsi, orale e pratico, con i relativi esami. Abbiamo ricevuto la lettera e
la foto del neo diplomato con risultati “ molto più che
ok, diremmo ottimi. Ora siamo pronti per prenderci a
carico tutti i problemi delle donne dei nostri villaggi”.
L’abbiamo tradotta dal francese e ve la giriamo con
soddisfazione:
“Signori dell’Associazione Gianluca Felici, con questa
lettera voglio ringraziarvi dei sacrifici e della vostra
generosità che vi ha portati a finanziare e supportare la formazione in ecografia di cui ora sono beneficiario. Le materie apprese e le capacità conseguite in questo anno di corsi sono ora orgoglioso di
utilizzarle per migliorare le prestazioni di tutti e far
beneficiare i nostri ammalati e tutta la comunità, di
cure di qualità. Che Dio Onnipotente vi protegga.
Theophile Bikuka
Grazie” 11
di Ilaria Nardi
potuto intraprendere anche gli studi superiori. Purtroppo due anni fa il suo papà è morto e la situazione, per la sua famiglia è diventata critica. Solo con
il nostro aiuto e con quello di qualche persona di
buona volontà, Glodi ha potuto proseguire gli studi
fino alla sesta secondaria e conseguire il diploma di
Stato. Il ragazzo, tanto sensibile alle sofferenze dei
più piccoli, ha espresso il desiderio di poter diventare
medico per essere in grado di aiutare la sua gente.
Noi ci siamo affidati alla Provvidenza e questa ci ha
suggerito di rivolgerci a voi.
Glodi si è presentato alla facoltà di medicina per il
test di ammissione e l’ha superato brillantemente.
Il 15 ottobre ha iniziato l’anno accademico e, siccome il Signore è grande, siamo riusciti ad ottenere un
posto per lui in un Centro di accoglienza per studenti
gestito da religiosi/e della diocesi di Milano. In questo modo avrà vitto e alloggio assicurato. Sappiamo
che avete già dato la vostra disponibilità per le altre
spese: tasse universitarie, libri, vestiario, ecc.
Glody è venuto da noi l’altro giorno per informarci
che sta terminando il primo periodo di corsi. Gli abbiamo versato una parte del denaro che avete mandato per potersi iscrivere allo stage di laboratorio e
di presenza in clinica. E’ sereno e impegnato e mi ha
incaricato di salutarvi e ringraziarvi per il sostegno.
Anch’io, insieme a lui, voglio esprimervi un GRAZIE
sincero e commosso!
A proposito, sapete cosa significa “Glodi”? E’ un
nome composto: GLO=abbreviazione di Gloria e
DI=abbreviazione di DIO. Che la sua vita sia veramente un dare gloria a Dio per il bene dell’umanità.
Theophile Bikuka, accanto a suor Germaine, responsabile della
Maternità, mostra orgoglioso i diplomi conseguiti.
Theophile, siamo orgogliosi di te!
Diventare medico per aiutare gli altri
L’estate scorsa, suor Gigliola, che già ci aveva scritto
chiedendo un aiuto per realizzare il Centro nutrizionale (vedi n°55), ci aveva anche parlato di un giovane tanto meritevole:
“Mi presento quale garante del giovane Tshombo
Nkanku Glodi che conosco da otto anni, cioè da
quando ha iniziato il percorso per diventare cristiano ed essere finalmente battezzato. Il giovane, di
famiglia modesta, ma decorosa e di sani principi, ha
Glodi, il futuro medico di Mitendi
Un giovane così bravo, diligente, sensibile verso la
sofferenza, merita di essere aiutato per raggiungere
il suo obiettivo che poi è quello di aiutare il suo prossimo. Siamo certi che il Signore lo aiuterà e appianerà la sua strada come già sta facendo, a cominciare
dal bellissimo nome che porta. Puntare sull’istruzione equivale ad aiutare un popolo a risollevarsi.
ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS
La nostra Pasqua
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di Anna Zirilli
Se Gesù non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede!
La luce di Cristo risorto illumina le tenebre del peccato e della morte, ma continuiamo a comportarci come “i cristiani del venerdì santo”, piangiamo e soffriamo senza guardare oltre, senza quella
speranza che la Resurrezione ha fatto diventare certezza.
E’ capitato anche a noi di scoraggiarci di fronte alle avversità che ci hanno costretto a rivedere il
nostro operato in alcune Nazioni. Pensiamo con tristezza al Camerun dove insieme a Don Alessandro Alberti abbiamo costruito le cisterne per la raccolta dell’acqua piovana. Purtroppo i tragici eventi
correlati alla presenza del gruppo jihadista Boko Haram hanno fatto sì che tutti i missionari impegnati nel nord del paese africano siano stati richiamati in patria. Le incursioni dalla vicina Nigeria del
gruppo fondamentalista continuano, il 26 gennaio scorso, Boko Haram ha mietuto in Camerum altre
30 vittime, nella completa indifferenza dei media occidentali. A Mogodè restano le nostre cisterne,
continueranno a dare da bere al Cristo assetato che sappiamo essere in ogni persona che andrà ad
attingere l’acqua.
Dio è morto dove c’è la guerra, la miseria, lo sfruttamento, il fallimento.
Visitando le periferie d’Irecè, in Brasile, abbiamo visto un tavolo fatiscente davanti al cancello di
una abitazione, in una strada polverosa, trasformarsi in altare, intorno tanti bambini, alcuni scalzi
e mezzi nudi, altri con il vestito della festa. Su quel povero tavolo il Signore si è fatto pane per noi,
è cominciata una festa che non è finita con la messa, ma è continuata con la distribuzione della
zuppa preparata dai volontari della parrocchia di San Pedro, sembrava inesauribile, c’era per tutti e
in abbondanza. Questa è stata per noi Pasqua, il passaggio dalla disperazione alla speranza.
Citando Francesco Guccini: “Noi sappiamo che se Dio muore è per tre giorni e poi risorge”, nei
nostri nuovi progetti, Dio è risorto; nella Casa degli Angeli, Dio è risorto,;nel Centro Nutrizionale di
Mitendi, Dio è risorto e continuerà a risorgere nel Centro di Formazione Suor Dolce “Porta Aperta”.
Lasciamoci avvolgere dalla Sua Luce.
Buona Pasqua a tutti!
Il terreno inondato di luce sul quale presto sorgerà il Centro di Formazione “ Porta Aperta”.
ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS
GIANLUCA,
da vent’anni in Cielo, ma sempre accanto a noi
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di Cecilia Angelelli
Era uno dei primi giorni di scuola, quei giorni in cui la presenza di un nuovo alunno in una classe di sole 20
persone e con un’ unica sezione, crea davvero tanta curiosità e scalpore.
Era l’ora di educazione fisica quando, prima di iniziare gli allenamenti, ci si metteva seduti in palestra a
fare due chiacchiere in attesa della prof che ritardava. Gianluca era lì, gambe incrociate, disteso e tranquillo
come se da sempre fosse stato uno di noi, circondato da un gruppetto di studenti che non aveva esitato a
coinvolgere nelle sue imitazioni di Carlo Verdone. Lo guardavo incuriosita da lontano e mi chiedevo come
riuscisse ad essere così rilassato e disinvolto in un ambiente nuovo e con ragazzi della sua età che non aveva
mai visto. Tutti intorno a lui ridevano e si divertivano, c’era una bellissima atmosfera mista di allegria, gioia e
partecipazione.
Gli anni del Liceo sono quelli che ognuno di noi porta sempre nel cuore, l’adolescenza e le tante “prima
volta” per tante esperienze diverse; le prime pizze da soli con gli amici, le prime uscite al centro, i primi amori
e tante altre, ma alcuni di noi in quegli anni sono riusciti a fare un esperienza che ci ha davvero segnati positivamente.
La storia si conosce, è la nostra storia, quella dell’Associazione Gianluca Felici. Un “eletto” gruppo di studenti
della 5 liceo che dopo aver raccolto durante l’anno scolastico fondi destinati alle missioni delle Suore Dorotee
in Albania, attraverso l’organizzazione di feste, mostre e mercatini, riesce a partire per l’Albania per andare a
toccare con mano la realtà che fino a quel momento aveva conosciuto solo attraverso i racconti delle Suore.
Io e Gianluca facevamo parte di quel gruppetto di “eletti”...e ci definiscono eletti per la fortuna che abbiamo
avuto nel poter vivere quella durissima realtà, per riuscire a capire realmente la situazione di quei bimbi
per i quali, col senno di poi, avevamo dedicato troppo poco tempo per raccogliere soldi per poterli aiutare.
L’Albania di quegli anni era lontanissima da quello che avevamo potuto immaginare...mancava tutto, acqua
corrente, energia elettrica, cibo, infrastrutture, case, scuole...ma la gioia di vita che quei bimbi avevano nel
cuore e che riuscivano a trasmetterci, sopperiva ogni tipo di mancanza. Condividevano con noi i pochi semi di
girasole che avevano nelle tasche come segno di ringraziamento per la nostra presenza e per quel poco che
avevamo fatto per loro. Giocare a pallone era uno dei modi che avevano per passare il tempo, Gianluca era
un gran giocatore di calcetto; aveva promesso a quei bimbi che gli avrebbe insegnato le regole del calcio e
avrebbe fatto una partita con loro...lo chiamavano Vialli... Ancora ricordo il viso di Gianluca che, orgoglioso di
quell’appellativo, sorrideva ai bimbi che lo tiravano per la maglietta per portarlo nella loro squadra. Purtroppo
quel giorno non abbiamo potuto giocare a calcetto con loro, avevamo degli impegni istituzionali da rispettare.
Quella partita a calcio Gianluca non l’ha giocata...saremmo voluti tornare in Albania ma Gianluca è volato in
cielo il 3 Aprile del 1996...
Oggi sono 20 anni che vive nella casa del Signore...e vi posso assicurare che Gianluca di partite a calcetto
con bimbi meravigliosi ne ha davvero giocate tante, in diverse parti del mondo.
Quando decidemmo di fondare l’Associazione ed intitolarla a Gianluca per continuare insieme a percorrere
la strada che avevamo intrapreso, non avrei mai immaginato di arrivare dove siamo arrivati e di avere ancora la possibilità di esplorare tantissime nuove
strade insieme. L’Albania, il Cameroun, poi il
Brasile e infine il Congo... In ogni luogo e
in ogni momento, Gianluca è sempre stato
con noi, ad indicarci la via, a sostenerci ed
indirizzarci verso la strada migliore.
A vent’anni dalla sua scomparsa lo ringrazio
per la sua costante presenza e per tutto ciò
che ci ha dato la possibilità di condividere.
Ho avuto modo di conoscere persone meravigliose che mi hanno arricchito e che fanno
ormai parte della mia famiglia.
Così dopo 20 anni dalla sua imitazione di
Verdone, lo vedo e lo sento ancora qui, uno
di noi disteso e tranquillo, presente a condividere insieme una magica atmosfera di gioia,
felicità e partecipazione...a giocare a calcetto
con i bimbi che ogni giorno, grazie al supporto di chi ci sostiene, riusciamo ancora a far
sorridere.
Gianluca, insieme a Cecilia, i loro compagni e alcuni professori in Albania
ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS
AUGURI PASQUALI DA DON TONINO BELLO
Il messaggio di auguri che l’indimenticabile don Tonino Bello
rivolse alla moltitudine di gente che lo amava, in ricorrenza della
Pasqua del 1986, ma attualissimo anche per i nostri giorni.
Sono parole di un grande Vescovo che ci aiutano a vivere seguendo il suo esempio di fede nel Cristo Crocifisso e Risorto.
Di fronte alla cultura dell’avere, don Tonino ha professato quella
dell’essere e alla cultura della morte, nelle sue varie espressioni,
ha opposto quella della vita, della poesia, dell’ineffabile, dell’inesprimibile, della pace, della giustizia, della solidarietà.
Cari amici,
come vorrei che il mio augurio, invece che giungervi con le formule consumate del
vocabolario di circostanza, vi arrivasse con una stretta di mano, con uno sguardo
profondo, con un sorriso senza parole!
Come vorrei togliervi dall’anima, quasi dall’imboccatura di un sepolcro, il macigno
che ostruisce la vostra libertà, che non dà spiragli alla vostra letizia, che blocca la
vostra pace!
Posso dirvi però una parola. Sillabandola con lentezza per farvi capire di quanto
amore intendo caricarla: “coraggio”!
La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro indistruttibile amore, è il paradigma dei nostri destini.
La Risurrezione. Non la distruzione. Non la catastrofe. Non l’olocausto planetario.
Non la fine. Non il precipitare nel nulla.
Coraggio, fratelli che siete avviliti, stanchi, sottomessi ai potenti che abusano di voi.
Coraggio, disoccupati. Coraggio, giovani senza prospettive, amici che la vita ha costretto ad accorciare sogni a lungo cullati. Coraggio, gente solitaria, turba dolente
e senza volto.
Coraggio, fratelli che il peccato ha intristito, che la debolezza ha infangato, che la
povertà morale ha avvilito.
Il Signore è Risorto proprio per dirvi che, di fronte a chi decide di “amare”, non c’è
morte che tenga, non c’è tomba che chiuda, non c’è macigno sepolcrale che non rotoli
via.
Auguri. La luce e la speranza allarghino le feritoie della vostra prigione. Vostro don Tonino, vescovo
Sottobraccio alla solidarietà
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Il dolce della solidarietà
“Dare dà più gioia che ricevere, non perché è privazione, ma perché in quell'atto mi sento vivo”.
Erich Fromm esprimeva con queste parole la bellezza della generosità e del dare, e le sue parole rispecchiano l’idea dell’Istituto Mater Divini Amoris di Roma.
Come già fatto in precedenza, anche nel mese di dicembre scorso alunni e famiglie sono stati coinvolti in
un’attività di solidarietà il cui devoluto è stato per la Gianluca Felici Onlus.
Dal 9 al 18 dicembre infatti ha avuto luogo il progetto “Il dolce della Solidarietà”; ogni classe a turno
ha portato ogni giorno diversi dolci che venivano acquistati con una offerta minima dagli alunni della scuola
durante le merende della mattina e del pomeriggio.
Mamme, papà e nonni si sono resi disponibili per portare dolci, molti fatti a casa, e assistere le insegnanti
e le suore durante le merende.
I bambini, da parte loro, hanno vissuto questo momento con gioia, portando ogni giorno soldini nelle loro
tasche per comprare ottime merende e per donare nel loro piccolo qualcosa.
Alla fine della settimana è stata raccolta l’ingente somma di 1.800 euro per l’associazione!
Ma il frutto più grande raccolto da quest’esperienza è stata la condivisione, il sentirsi unica grande famiglia
col desiderio comune di vivere un’esperienza bella e utile che insegni ai nostri figli e alunni il valore del dono
gratuito, senza pretendere di ricevere nulla in cambio.
Sono semi che gettiamo in un terreno fertile, col desiderio che un giorno Qualcuno raccoglierà frutti più
maturi per un futuro migliore.
Federica Lanzeri
Encomiabili come sempre, le nostre suore Pallottine dell’Istituto Mater Divini Amoris di Roma. Sempre pronte
con iniziative a scopo benefiche, a dare amore e seminare amore. A tutte loro, agli alunni, alle operatrici, alle
insegnanti, alle mamme e nonne, a quanti si sono impegnati per l’ottima riuscita anche di questa iniziativa,
superiore ad ogni aspettativa, tutta la nostra riconoscenza e gli AUGURI di una SANTA PASQUA.
ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS
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SOLIDAR...CENTO
Eleonora e Mattia, le nostre amiche centenarie.
Mattia ed Eleonora hanno da poco compiuto 100 anni!
Due loro congiunte hanno voluto festeggiarle all’insegna della solidarietà, contribuendo alla realizzazione dei
progetti che l’associazione sta portando avanti in Brasile
e Congo.
Grazie Signore per quello che hai donato loro: l’affetto di
una famiglia con un cuore generoso; la gioia di vedere
trascorrere il tempo insieme alle persone amate; la possibilità di diventare “diversamente giovani” a 100 anni.
Che gioia per noi conoscere Paola, la nuora di Mattia,
che ha organizzato, all’insaputa di tutti, la sorpresa alla
suocera. Generosamente ha inviato un consistente contributo a favore dei nostri progetti, in cambio di 100
oggetti religiosi accompagnati da una pergamena ricordo, realizzati dalla nostra associazione: un presente per
cento partecipanti alla festa, tanti quanti gli anni che
Mattia ha festeggiato. Noi siamo stati felici di aver contribuito a rendere speciale un compleanno a tre cifre!
E che dire di Maria Rosa e di Eleonora, da sempre affezzionate e generose sostenitrici di tutti i nostri progetti.
Maria Rosa (anche lei sulla scia del traguardo centenario, per ora solo quasi 92!) non si è risparmiata per
questo compleanno da record della sorellina maggiore! Prima di tutto, ha fatto celebrare in parrocchia una
santa Messa di ringraziamento al Signore alla quale, oltre alle devotissime sorelline, hanno partecipato parenti, molti amici e conoscenti. Quindi ha voluto condividere la gioia per il traguardo raggiunto da Eleonora,
con un generoso contributo a favore di tanti bisognosi delle nostre missioni.
Infine ha organizzato una bellissima festa alla quale hanno partecipato tutti i nipoti e pronipoti giunti a Roma
da tante parti d’Italia per festeggiare le due straordinarie ziette!!!
Nelle foto sottostanti ve le presentiamo perchè siamo compiaciuti di far conoscere a tutti voi queste splendide ragazze!
A Eleonora e Mattia i nostri affettuosi auguri e il nostro caloroso GRAZIE!
Mattia insieme alle pronipotine
Eleonora (a destra della foto) insieme alla ... sorellina Maria Rosa
ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS
Ass. Gianluca Felici Onlus
Scegli di fare un atto d’amore per gli altri.
Sarà come accogliere alla tua festa
anche chi avrai deciso di aiutare!
Alcune proposte:
Taffetas con pizzo macramè
Taffetas vari colori iniziale ricamata
Sacchetto cuori beige con decoro
cuore e bottone
Per altre tipologie, dettagli e informazioni, consultare il
nostro sito web: www.associazionegfelici.it oppure
contattarci al numero - 347.3383267
Deducibilità Fiscale
Ogni donazione a favore dell’Associazione “Gianluca
Felici – onlus” è deducibile dalle tasse secondo
le norme previste dalla legge. Per poter usufruire di tali
agevolazioni è necessario conservare la ricevuta del ver
samento. Per le offerte tramite bonifico o carta di credito
l’estratto conto ha valore di ricevuta.
A proposito del 5 per mille
Ricordiamo a tutti gli amici e sostenitori che in fase
di denuncia dei redditi è possibile preferire la nostra
Associazione quale destinataria del 5 per mille accordandoci, così, la loro stima.
Il nostro grazie più sincero a quanti vorranno aderire a
questa iniziativa che non comporta alcun onere, ma dà
a noi la possibilità di portare avanti progetti in aiuto di
bambini, famiglie e persone in gravissima difficoltà.Per
esprimere la Vostra preferenza basta indicare il seguente
codice fiscale:
97133600581
A Voi non costa nulla, a noi consente
di fare molto.
INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART:
13 DEL D.Lgs. N° 196/2003
Informiamo i nostri sostenitori che i loro dati personali,
custoditi in archivi cartacei ed elettronici, saranno trattati con la massima riservatezza, adottando tutte le
sicurezze previste dalla Legge, nel rispetto di quanto
disposto dal ‘Codice in materia di protezione dei dati
personali’ (D.Lgs. N° 196/2003). Verranno utilizzati
dall’Associazione Gianluca Felici – onlus esclusivamente ai
fini istituzionali e per la spedizione della rivista quadrimestrale in abbonamento. Ognuno può esercitare i diritti di
cui al DL 196/03 (correzione, integrazione, cancellazione,
etc.) in qualsiasi momento, rivolgendosi al Titolare del
trattamento dati dell’ Associazione Gianluca Felici – onlus,
via Matera 18, 00182 Roma.
Amici di Pasquale - Anonimo San Policarpo - Massimo e Sarah Arenaccio - Lucia Baldinazzo - Bambini
del catechismo 2015 San Policarpo - Giuseppe Barbuto - Luciana Barbuto - Annunziata Barletta - Tiziana Bartolomei - Lucilla Battista - Sara Berardinelli Armando e Rosalia Bianchi - Isabella Biasini - Emanuela Borghetto - Alessandra Buttinelli - Giampiero
Cacciabue - Paolo e Giovanna Carnevale - Federico Carrozza - Agnese Cera - Andrea Coia - Francesco De Domenico - Paolo De Nuccio - Daniele De Sano - Lucia Di Marcello - Filippo Donati - Monica
Esposito e Maurizio Stefano - M. Luisa Fabbri - Fabiola Fatello - Stefania Fatello - Francesco e Kikki
Fattorini - Maria Felici - Lucia e Enzo Ferrante - Fabrizio Francini - Cristian e R. Luisa Fravezzi - Liliana Gadenz in Rech - Anna Gallucci - Giuseppina Galvagno - Eleonora Garattoni - Gabriella Garofalo
- Ilva Maria Gavazzi - Luciano Gerini - Anna Giancarli - Carlo Alberto e Giovanna Giorgi - Claudio
e Ines Giuliani - Gabriella Gobbo - Gruppo 3^ e 4^ età San Policarpo - Gruppo Missionario Tor de’
Cenci - Istituto Mater Divini Amoris - Silvia La Ruffa - Maria Pia Leoni - Maria Rosa Lombardo - Bruno
Lorenzi - Antonella Manzo - Francesca, Nicola e Antonio Memmo - Enrico Miceli - Bruna Minin in Dose - Anna Moriconi - Leonarda Mossudu - Ilaria Nardi
- Umberto Nardi - Giampaolo Origlia - Stefano Orlando - Fausto e Patrizia
Paganelli - Paola Pajno - Fabio Palatta - Renzo Panari - Giovanni Pantaloni Claudio Petrilli - Ennio Pompei - Piera Realacci - Felicita Ricci - Angela Rossi
-Carmela Salimbeni - Paola Sallusti - Assunta Simoncelli - Loretta Tamburini
- Donatella Tempestini - Maria Veneri - Maria Vennarini - Giulia e Flavia Vidoni - Anna Maria Zevini - Salvatore Zirilli - Teresa Zirilli - Cettina, Anna Maria
Peperoni, Lella, Paola, Mario e Clara
-
Grazie ai signori Falcone che, scegliendo le nostre bomboniere solidali,
hanno voluto trasformare il Battesimo del loro piccolo Michele in un atto
d’amore per gli altri
I tanti volti della solidarietà
Anche quest’anno, Ermanno e Maria Laconi hanno trasformato i regali di Natale
per i loro amici e parenti in contributi a favore dei diversi progetti della nostra
Associazione. Un gesto di grande sensibilità e di solidarietà che rende felici chi lo
compie e chi lo riceve. A Ermanno e Maria tutta la nostra gratitudine e l’ammirazione per il coraggio di una scelta fuori del comune.
In memoria dei nostri cari
“I fiori che non appassiscono”
Tener vivo il loro ricordo con un’offerta in suffragio
Mariella Bellocchio in ricordo del papà Costanzo
Gina Ricci Bellocchio
in suffragio di Costanzo
Pietro Valiante
in memoria di Costanzo
Fabiola Fatello e famiglia
in ricordo del papà Giacomo
Antonella Gonfaloni in memoria di Francesco
Gli amici
in ricordo di Pasquale
Roberta Seri
in ricordo di Antonio Rotunno e Margherita Circi
Giuliana e Raffaele Mannella in ricordo della mamma
Felicita Ricci
in ricordo di Peppino
A...Come
Albania
Per un mondo amico
dei bambini
20
vv
L’Associazione “Gianluca Felici - Onlus” nasce a Roma l’11 settembre 1996
per realizzare il sogno che Gianluca aveva nel cuore: aiutare l’Albania.
Vi era stato nel ’94 insieme ad alcuni compagni di classe e a due professori ed era
rimasto sconvolto da tante sofferenze della gente, soprattutto dei bambini… “Io e i miei
amici ci siamo vergognati di noi stessi: facciamo storie e ci lamentiamo se non abbiamo
il motorino o la macchina. Là non hanno medicine, acqua, scuole;
è prezioso anche il sale da cucina. Dobbiamo fare qualcosa, voglio tornare…”
Ma due anni dopo il nostro Gianluca, per colpa di qualcuno che aveva troppa fretta, è
stato vittima di un terribile incidente e, a soli vent’anni, è salito in Cielo.
La sua eredità di gioia è diventata il nostro sogno più prezioso. Ora, dalla Casa del
Padre, ci guida e ci sostiene per essere presenti dovunque ci sia un bambino che soffre,
per cercare di trasformare il pianto in sorriso, il dolore in speranza.
L’Associazione “Gianluca Felici - Onlus” persegue le seguenti finalità:
• Promozione e realizzazione di progetti di solidarietà sociale
• Assistenza sociale e socio-sanitaria
• Beneficenza e aiuti umanitari
• Attuazione di iniziative socio-educative e culturali
È possibile sostenere le nostre attività tramite:
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intestato: Associazione Gianluca Felici onlus
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Periodico quadrimestrale gratuito
Direttore responsabile Dott. Alberto Colaiacomo
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Finito di stampare nel mese di Marzo 2016 presso la tipografia GrafiKarte, Via Curzio Rufo 16 - Roma 06.76908009
ASSOCIAZIONE GIANLUCA FELICI - ONLUS
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