Leggi la circolare FAI Apicoltura Veneto n.01-2011

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Leggi la circolare FAI Apicoltura Veneto n.01-2011
CIRCOLARE INFORMATIVA PER I SOCI DELLA FAI - FEDERAZIONE APICOLTORI ITALIANI
MINISTERO
DELLE POLITICHE AGRICOLE
ALIMENTARI E FORESTALI
REGIONE DEL VENETO
Corso Vittorio Emanuele II, 101 - 00186 Roma
Telefono 06.6877175 - Fax 06.6852287
Email: [email protected] • www.federapi.biz
Protocollo FAI n. 2061/2010
Notizie a cura del Presidente APAT Stefano Dal Colle
Sede Legale e Laboratorio Collettivo:
Via E. Porcù 13 - 31040
Nervesa della Battaglia (TV)
Tel. 0422.771281 - Fax 0422.771735
e-mail: [email protected]
Sede di Belluno:
Via Arten fraz. Caupo
Seren del Grappa (BL)
Tel./Fax 0439.394802
Sede di Padova:
Sala Dante in Piazza Dante
Conselve (PD)
Riferim. Paolo Molon 347 9714305
Sede di Treviso:
c/o Consorzio Agrario
Via Feltrina Km 5
Castagnole di Paese (TV)
Tel. 0422.265603
Sede di Venezia:
c/o ex Scuole “F.lli Grimm”
Via Veronese 54 - Spinea (VE)
Tel. 041.5410774
Sede Di Oderzo:
Museo di Apicoltura
Via Sgardoeri - Magera di
Oderzo (TV)
APICOLTORI IN VENETO
FAI VENETO
NOTIZIARIO 1-2011
Finanziato ai sensi del Reg. CE 1234/2007 - programma 2010/2011
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Le Sedi APAT sono aperte nei pomeriggi di: martedì a Belluno e Spinea, mercoledì a Treviso, giovedì a Nervesa SS. Angeli e Spinea
Sede di Conselve il primo giovedì di ogni mese, orario 20-23.30; Sede di Oderzo il 2° e 4° mercoledì del mese, orario 17–19
OLTA AGINA
La morìa delle api:
tra patologie e insetticidi
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al 1975 ad oggi, si sono aggregati
all’APAT ben 820 Apicoltori con
un patrimonio di 17.000 alveari. In
trentacinque anni di crescita ininterrotta
questa sigla ha completato il proprio
percorso rinominando la ragione sociale
e testimoniando, così, una base
associativa non più limitata alla sola
provincia di Treviso.
L’APAT-Apicoltori in Veneto, inoltre, ha
scelto di confluire in FAI Veneto, la
nuova realtà territoriale promossa dalla
Federazione Apicoltori Italiani al fine di
assicurare un’autorevole rappresentanza
in seno alle Istituzioni regionali.
Un’organizzazione, la nostra, che non
viene meno alle primarie esigenze di
professionalizzazione dei propri iscritti:
con un efficiente coordinamento, capace
di delineare azioni di contrasto alle
patologie e di evitare il depauperamento
di un così ricco patrimonio di alveari.
Ma anche di denunciare i rischi, mai
abbastanza considerati, che gli insetticidi
ancora rappresentano per il futuro dei
nostri allevamenti.
Raffaele Cirone
Presidente FAI
Giornata dell’Apicoltore
a Padova
el precedente FAI Apicoltura si accennava, fra le iniziative emerse dall’incontro fra gli Apicoltori delle Province
di Padova e Rovigo, ad una giornata dedicata alla formazione e allo scambio di esperienze fra Apicoltori. Un Convegno, quindi, e
poi il momento conviviale a tavola per il
pranzo sociale.
Questa “Giornata dell’Apicoltore” è programmata per Domenica 13 marzo a
Conselve (PD) e si aprirà con il Convegno alle ore 9.00 - presso la Sala Dante in
Piazza Dante.
Relazioni:
• “Gestione tecnica dell’apiario finalizzata al controllo delle patologie” – dott.
Giorgio Della Vedova, Dipartimento
Difesa e Protezione delle piante –
Università di Udine.
• “Normativa veterinaria in apicoltura” dott. Franco Mutinelli – Istituto
Zooprofilattico, Centro Regionale di
Apicoltura del Veneto.
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È previsto inoltre l’intervento del dott.
Gianfranco Cadeddu – Chemicals Laif, per
aggiornarci a proposito di API-BIOXAL®.
Dopo il Convegno la giornata proseguirà
presso il vicino Ristorante per concludere gli
aggiornamenti, e le amichevoli dispute sul
modo migliore di salvare le nostre api,
seduti intorno a un tavolo.
L’invito a partecipare è ovviamente rivolto a
tutti gli Apicoltori: come a SS. Angeli abbiamo notato le numerose presenze da tutto il
Veneto, speriamo di vederne altrettante,
non solo dalla Provincia di Padova.
Disponibili come riferimenti organizzativi
nelle varie zone per l’evidente necessità di
prenotare i posti al Ristorante in base alle
adesioni sono:
Padova, Rovigo e Vicenza:
Molon Paolo – 3479714305;
Gatto Alessandro – 3473839384;
Minorello Claudio – 3393150414;
Businaro Alessandro – 3383940609.
Belluno, Treviso e Venezia:
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Segreteria APAT il giovedì pomeriggio – 0422 771281; Sede
Belluno il martedì pomeriggio – 0439 394802.
Ricordiamo inoltre che giovedì 3 febbraio alle ore 20.00 inizieranno, sempre a Conselve in Sala Dante, gli incontri
mensili del primo giovedì di ogni mese dove, oltre all’aggiornamento tecnico, si provvederà alla programmazione degli
ordini del materiale, a contributo e da magazzino, per la prossima stagione apistica: occasioni di formazione e aggiornamento che si aggiungono al Corso base di Apicoltura programmato nella stessa Sala Dante di Conselve a partire da
venerdì 11 marzo dalle ore 20 alle 23.
Festa dell’Apicoltore a Venezia
Proseguendo nella più che ventennale tradizione, gli
Apicoltori della provincia di Venezia invitano tutti i colleghi a
festeggiare l’inizio del nuovo anno apistico domenica 27
marzo, alle ore 12,30 presso il Ristorante Trattoria
“All'Abera” - Salzano (VE) per un delizioso pranzo a base di
pesce (43,00 €): aperitivo con le schie e tartine varie, antipasto ben assortito, 2 primi, grigliata e frittura miste, insalata sfiziosa, dolce. Inoltre vi sono lo sgroppino, 3 vini, acqua,
caffè e digestivo.
Per maggiori informazioni e per la prenotazione, da farsi entro giovedì 17 marzo: Alfredo Ebegela (041 445938), Italo
De Pieri (0421 50590) e Bepi Caon (331 6002426).
Corso di Apicoltura a Belluno
Presso la Sede APAT di Seren del Grappa (BL) in via Arten
– Fraz. Caupo (Responsabile Omer Cappellaro – tel 320
2508906), con orario 20.00 – 22.30 nelle serate di martedì 22 marzo, ven. 25 e mart. 29 marzo, venerdì 1 e martedì 5 aprile. La lezione pratica in apiario, con orario 14.00 –
16.30, sabato 16 aprile.
Corso di Apicoltura a Padova
Presso la Sala Dante di Conselve (PD): tre lezioni (con
orario dalle ore 20 alle 23) nelle serate di venerdì 11
marzo, venerdì 18 e 25 marzo e due lezioni pratiche (con
orario 8 – 12.30) in apiario sabato 16 aprile e in laboratorio smielatura e confezionamento prodotti dell’alveare
sabato 28 maggio
Corso di Apicoltura a Oderzo
Presso il Museo di Apicoltura e Sede APAT di Oderzo (TV),
in via Sgardoeri - località Magera, si svolgerà un Corso di
Apicoltura nei pomeriggi di sabato 12, 19 e 26 febbraio,
12 e 19 marzo, con orario dalle 14.30 alle 17.30.
Altri Corsi di formazione e aggiornamento si svolgono in
cinque serate a Scorzè (VE) il primo martedì del mese; a
Silea (TV) il primo venerdì di ogni mese; a Vazzola (TV) il
primo lunedì del mese.
L’iniziativa è aperta a tutti gli Apicoltori Veneti.
Raggi Gamma
Ricordiamo agli Apicoltori che c’è la possibilità di usufruire, con
il contributo della Regione Veneto, del servizio di sterilizzazione
di materiale apistico mediante trattamento con raggi gamma.
Per ulteriori informazioni rivolgetevi alla Segreteria della Sede
APAT.
APIMELL Piacenza
Quest’anno APIMELL – Mostra Mercato Nazionale di Apicoltura,
dei Prodotti e delle
Attrezzature Apistiche, giunta alla 28° edizione, si svolgerà nei
giorni 4, 5 e 6 marzo 2011.
Il pullman organizzato dall’APAT per conoscere le novità
esposte e partecipare al Convegno Nazionale di domenica 6
marzo avrà il collaudato orario e percorso:
• partenza da Apicoltura Marcon (Selva del Montello) alle ore
6.10;
• partenza da Treviso (incrocio Stiore) alle ore 6.30;
• partenza da Mogliano (50 m oltre il semaforo del centro) alle
ore 6.50;
• partenza da Mestre (rotonda AGIP in tangenziale) alle ore
7.15;
• altre fermate, per esempio per gli Apicoltori di Padova e
Rovigo, da concordare.
Informazioni più dettagliate si potranno richiedere al momento
della prenotazione. Raccomandiamo di confermare al più
presto, in Sede APAT, la vostra adesione.
Corso Regine, pappa reale,
nuclei
Quest’anno il “Corso di Formazione e Aggiornamento
sulla selezione e l’allevamento di api regine, di produzione della pappa reale e di nuclei d’api”, giunto alla
settima edizione, si svolgerà a Selva del Montello (TV) –
in via Lavaio 69, presso l’Azienda “Apicoltura Marcon”,
nell’accogliente e funzionale struttura realizzata a scopo
didattico da Costantina e Bruno Marcon.
Nel mese di febbraio e, come sempre, in due fine settimana: il pomeriggio di sabato e la domenica mattina. Ecco il programma:
• sabato 5 (con orario 15.00–18.30) e domenica 6 febbraio (con orario 8.30 12.30), con il dott. Tiziano Gardi,
docente presso la Facoltà di Agraria dell’Università di
Perugia, Presidente Associazione Allevatori Api Regine;
• sabato 26 (ore 15.00–18.30) e domenica 27 febbraio
(ore 8.30-12.30), con l’Apicoltore Professionista Fausto
Ridolfi.
Gli Apicoltori interessati a partecipare sono pregati di
contattare al più presto la Segreteria APAT (0422 771281)
il giovedì pomeriggio.
Domenica 5 dicembre la giornata di conoscenza e di festa per gli Apicoltori si è aperta con l’Assemblea Straordinaria per deliberare la nuova denominazione dell’Associazione.
Il Presidente, dopo aver spiegato le motivazioni alla proposta di variazione già riportate nel precedente Notiziario, ha chiesto all’Assemblea se era d’accordo che, mantenendo l’acronimo iniziale APAT, venisse sostituita la
precedente denominazione con quella più appropriata di
“APAT Apicoltori in Veneto”.
Correlati a tale decisione c’erano alcuni passaggi, nello
Statuto, da correggere. Dove si citava come territorio di
competenza dell’Associazione la “Provincia di Treviso e
zone limitrofe”, ad esempio, occorreva modificare sostituendo con “il territorio della Regione Veneto”.
Passando quindi alle votazioni, per alzata di mano, l’assemblea all’unanimità dei presenti ha deliberato di approvare tutte le proposte e attualmente stiamo provvedendo alla registrazione delle modifiche.
È indubbiamente un bel traguardo: 35 anni fa l’APAT nasceva come Associazione Provinciale Apicoltori Trevigiani,
nel ’94 si trasformò in Associazione di Produttori, nel ’98
incorporò gli Apicoltori di Belluno e Venezia. Con questa
Assemblea probabilmente si perfeziona un percorso.
Tanti auguri, allora, ad “APAT Apicoltori in Veneto”
Conclusa l’Assemblea c’è stata un’altra importante iniziativa: nel rispetto dello Statuto sociale della FAI - Federazione Apicoltori Italiani, si è costituita la nuova sede
territoriale di FAI VENETO che ha eletto sede legale in
Via E. Porcù 13, 31040 - Nervesa della Battaglia (TV).
Il Consiglio Direttivo di FAI VENETO risulta così composto:
Presidente Stefano Dal Colle, Vice Presidente Franco Ravagnan, Consiglieri Arturo Breda, Giuseppe Caon, Omer
Cappellaro, Raffaele Cirone e Paolo Molon.
FAI VENETO avrà il compito di aggregare e rappresentare
l’intera compagine sociale regionale, sia essa riferita alle
Associate FAI, sia agli Apicoltori singoli aderenti alla FAI a
titolo individuale. Tale organismo, inoltre, avrà la piena titolarità della rappresentanza organizzativa e sindacale
della FAI presso tutte le Istituzioni della Regione Veneto.
Una grande giornata, che ha visto la partecipazione di
un’ampia rappresentanza di Apicoltori Veneti, del Presidente della FAI – Federazione Apicoltori Italiani, Raffaele
Cirone, del Consigliere FAI Lombardia, Massimiliano Fasoli, del Capo della Segreteria particolare del Ministro
Giancarlo Galan, Amedeo Gerolimetto, dell’On. Gianpaolo Dozzo (già Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Agricoltura). Tutte le Autorità si sono intrattenute, seguendo con interesse i lavori, anche nel corso del successivo Convegno con le relazioni sui temi: “Effetti dell’alimentazione sulla produzione di miele e sulla sanità dell’alveare”, del giovane laureando in Medicina e Chirurgia
Veterinaria Sergio Perandin, assistito dal correlatore dott.
Albino Gallina – Istituto Zooprofilattico, Centro Regionale di Apicoltura del Veneto; “Influenza dei
cambiamenti climatici sull’allevamento
apistico” – Antonio
Nanetti (CR A-AP I,
Bologna), Vittorio
Marletto (ARPA Emilia-Romagna, Bologna), Claudia Garrido
(Rifcon, Germania)
presentata dal dott.
Nanetti.
Argomenti che hanno
suscitato molto interesse e sui quali ritorneremo senz’altro.
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Campioni polline e propoli
per analisi Zooprofilattico
da sinistra: Sergio Perandin, Antonio Nanetti, Stefano Dal Colle,
Raffaele Cirone, Amedeo Gerolimetto, Gianpaolo Dozzo, Albino
Gallina
Un doveroso e sincero ringraziamento va alla “Tipografia Volpaghese” che ha fornito gratuitamente il pannello con il programma del Convegno, le penne e il blocchetto appunti ai partecipanti: all’Informatore Agrario
che ha fornito le copie omaggio della rivista “Vita in
Campagna”; alla Ditta LEGA che, nel successivo momento della festa al Ristorante, oltre all’artistico calendario 2011, ha fatto omaggio agli Apicoltori di molti
utili attrezzi apistici; omaggi che sono proseguiti, numerosi, grazie alla generosità della Ditta “Apicoltura
Marcon” e di Breda Arturo; ringraziamo, infine, anche
per le confezioni di vino offerte dall’Apicoltore De Pieri
e dal Maestro Pavan , come pure per il radicchio di
Treviso gentilmente fornito da Luigi Giusto.
NEWS
Il 27/12/2010 è stato pubblicato il Decreto 29 ottobre 2010
del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
che detta “Disposizioni per l’individuazione dei requisiti minimi delle procedure di prelievo di campioni di prodotti biologici da analizzare in attuazione dei regolamenti (CE) n.
834/2007, n. 889/2008, n. 1235/2008 e successive modifiche riguardanti la produzione biologica e relativa etichettatura”.
Il provvedimento disciplina le procedure di prelievo di campioni di prodotti biologici e, per quanto attiene l’apicoltura
biologica, stabilisce che i campionamenti debbano riguardare il miele, la cera in favo da nido e la cera fusa in pani.
Ulteriori approfondimenti, compreso il testo integrale del
Decreto, sono reperibili sul sito della FAI www.federapi.biz
o presso la Sede APAT
Nel far seguito alle numerose istanze pervenute da parte di
Associate e singoli Apicoltori, la FAI – Federazione Apicoltori
Italiani ha inoltrato al Dipartimento per la Sanità Pubblica
Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti del
Ministero della Salute formale richiesta di proroga dei termini entro i quali sia possibile utilizzare il formulato antivarroa
API-BIOXAL®, la cui scadenza era prevista per il 31 dicembre
scorso. Richiesta, dunque, di una proroga “sine die” per la
sperimentazione in campo dell’API-BIOXAL®, i cui effetti
cessino solo in coincidenza con la conclusione della procedura autorizzativa che tutti gli operatori della filiera apistica
nazionale auspicano vivamente.
La sospensione della sperimentazione infatti, scrive la FAI,
“metterebbe in seria difficoltà quanti – nonostante le difficoltà – stanno assicurando la loro concreta partecipazione al
processo di legalizzazione dell’impiego dell’acido ossalico
nella lotta alla varroasi”.
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L’Istituto Zooprofilattico di Padova – Centro di Referenza
Nazionale per l’Apicoltura ci chiede 13 campioni di polline e
13 di propoli provenienti dal nostro territorio (Regione
Veneto), da sottoporre ad analisi completamente gratuite i
cui risultati saranno strettamente riservati.
Oltre al miele, negli ultimi anni anche i prodotti quali polline
e propoli sono diventati oggetto
di attenzione e valutazione,
soprattutto per gli aspetti residuali di eventuali pesticidi e acaricidi, da parte degli Enti di controllo e delle Aziende che li producono o commercializzano. Gli
Apicoltori interessati (e curiosi di
conoscere meglio i loro prodotti)
possono consegnare in Sede
APAT il campione di polline, circa
100 g essiccato e il propoli: 10 g
in scaglie o in polvere; 20 ml
(cc) se in soluzione.
Quest’anno tutti i nuclei distribuiti dall’APAT saranno
prodotti in Veneto, da alcuni nostri Apicoltori che
hanno risposto all’invito del Consiglio Direttivo affinchè si potesse evitare di importare le api da altre
Regioni come avveniva in passato. Rimane invariata, invece, la
serietà nei controlli preventivi con le analisi affidate al Centro
di Apicoltura del Veneto – Istituto Zooprofilattico di Padova, su
campioni di covata e di miele per la ricerca di peste americana e tracce di antibiotici.
Poiché la distribuzione avverrà seguendo l’ordine di arrivo
delle prenotazioni (accompagnate da un acconto di 30 € per
ciascun nucleo), la Segreteria APAT è a disposizione per ricevere già da ora i vostri ordini.
VIAGGIO CINQUE TERRE
Su iniziativa di un gruppo di Apicoltori di Oderzo stiamo
organizzando un viaggio di tre giorni in Liguria ed in particolare alle Cinque Terre nelle giornate di venerdì 1, sabato
2 e domenica 3 aprile. Sicuramente in programma anche
la visita ad un Apicoltore Ligure e al Museo di Calice al
Cornoviglio. Per poterlo organizzare concretamente abbiamo bisogno di conoscere l’entità delle adesioni e quindi
chiediamo di telefonare, entro il 3 febbraio, alla Segreteria
APAT (il giovedì pomeriggio 0422 771281) per segnalare
l’intenzione a partecipare.
Promemoria di tecnica apistica
Problematiche
sanitarie evidenziate nelle
infestazioni da varroa
di Francesco Bortot
Seguito delle Note Tecniche dei due precedenti numeri di “FAI Apicoltura”
IL RASOIO DI OCCAM
Vorrei concludere questa serie di promemoria apistici, dedicati alle
problematiche sanitarie delle nostre api, con un argomento quanto mai discusso, allo stesso tempo sconosciuto e spesso sottovalutato: non tanto per il manifesto palesarsi, quanto per quelle che
sono le probabili cause che lo provocano.
Le perdite di alveari riconducibili alla sintomatologia del nosema
sono, al momento, molto confuse e non facilmente riconducibili
con chiarezza ad un quadro clinico ben definito. E’ opinione
comune il considerare la patologia come malattia condizionata ad
una situazione di grave debilitazione dell’ape adulta, dovuta ad
una serie di fattori e la cui manifestazione si può avere anche
dopo parecchio tempo.
Senza avere la pretesa, come sempre, di insegnare nulla a chiunque, riporto qualche considerazione frutto di osservazioni in
campo e scambi di opinione con amici apicoltori nonché studiosi
e ricercatori.
1. L’esecuzione errata del trattamento tampone, o forti reinfestazioni da varroa non debitamente controllate, quando non portano al collasso l’alveare minano fortemente la qualità delle
api svernanti riducendo nel contempo l’aspettativa di vita
invernale. Man mano che la popolazione si assottiglia i rimanenti individui sono sottoposti a forte stress sia da iperalimentazione che da attività muscolare per mantenere la temperatura del glomere ad un livello che consenta lo svolgersi dei minimi processi vitali. Le turbe a livello del tubo digerente che ne
conseguono sono facile terreno di sviluppo per le spore di
nosema.
2. Varrebbe la pena approfondire l’impatto che i vari interventi
acaricidi hanno sull’eventuale sviluppo di nosema.
3. La qualità dei raccolti estivo-autunnali svolge un’azione diretta
sulla formazione di scorie indigeribili. Viene spesso trascurata
e non opportunamente integrata con nutrimenti “leggeri” e
facilmente digeribili, l’importazione delle varie melate fonte,
specie in zone montane e prealpine, di grossi problemi di svernamento.
4. La carenza dei pollini nel periodo di formazione delle api invernali (agosto e settembre) come la loro scarsa qualità e diversità può probabilmente ridurre o compromettere la qualità delle
api svernanti.
5. Viene trascurata la valutazione delle scorte invernali di polline
spesso consumate dalle api nel tardo autunno per allevare
covata fuori stagione, causa un carico eccessivo di varroa o
un’errata nutrizione che più che di scorta viene considerata
“stimolante “ alla deposizione.
6. La tempistica delle nutrizioni integrative di fine stagione viene
spesso troppo posticipata o limitata a quantità e diluizioni inadeguate, nonché troppo prolungate nel tempo, sottoponendo
le api ad un probabile stress fisiologico non certo auspicabile
nella stagione autunnale.
7. Le stesse nutrizioni tardive vengono troppo spesso eseguite
con l’intento di stimolare le api ad allevare covata autunnale,
con il risultato di procrastinare l’effettivo stato di riposo utile a
colpire la varroa foretica non rendendosi conto che le api,
costrette ad allevare covata, hanno un’aspettativa di vita molto
ridotta e non certo utile a garantire quel benessere fisiologico
indispensabile.
8. Le nutrizioni di soccorso non sono più intese nel senso proprio
del termine, ma erroneamente vengono applicate con prodotti (candito e/o sciroppi densi), a volte non idonei per l’alto
contenuto di HMF e polisaccaridi, in periodi dove il metabolismo dell’ape pretende di non essere stimolato ad attività (fondamentalmente di produzione di energia termica) non consone alla stagione invernale di riposo.
9. Le stesse operazioni di invernamento dell’alveare vengono
condotte dall’operatore, molte volte, con approssimazione e
privilegiando, per esempio, l’inutile ed eccessiva coibentazione
invernale piuttosto che una corretta esposizione microambientale. Anche la giusta disposizione delle scorte, a cui deve avere
accesso il glomere durante l’inverno, è spesso trascurata e
confusa.
10. Il concetto stesso di “scorta alimentare invernale“ viene inteso esclusivamente come “quantità”, non curando il giusto
punto di maturazione a cui viene portato l’alimento una volta
stoccato dalle api nei favi. Spesso le nutrizioni tardive apportano certamente un’adeguata quantità di nutriente, ma a volte
troppo umido e, nel caso di sciroppo di saccarosio, non sufficientemente invertito dallo specifico enzima a causa degli
insufficienti passaggi di trofallassi. Inoltre, la presenza nei favi
del nido di parecchie scorte non opercolate, perciò più umide
di natura (le scorte di sciroppo, come il miele vengono opercolate quando l’umidità scende a circa il 17-22%) o esposte a
fenomeni di igroscopicità, costringono le api ad assumerne
una maggiore quantità per far fronte al fabbisogno energetico
specie in concomitanza di alternanza di temperatura con forti
escursioni termiche.
11. Anche la presenza di eccessivo sedimento di lieviti, aumentando la fermentabilità del prodotto, può favorire l’instaurarsi di
fenomeni diarroici dagli esiti facilmente intuibili.
12. Il capitolo “Avvelenamenti e nosema” merita sicuramente un
po’ più di attenzione soprattutto ora che, grazie alla temporanea sospensione degli insetticidi nella concia del mais, ci
siamo accorti tutti che le api stanno meglio. Però, pur beneficiandone ampiamente l’ape, per la sua specifica caratteristica
di capillare colonizzazione del territorio, è sottoposta ad
un’enorme e deleteria pressione a causa dell’elevata presenza,
specie nelle zone rurali, di un gran numero di molecole insetticide o comunque nocive. Di queste, per l’assodata pericolosità, i neurotossici si collocano al primo posto nelle cause di
spopolamento degli alveari che spesso hanno luogo anche a
parecchia distanza, sia temporale, sia geografica. Non vengono
perciò percepiti correttamente dall’apicoltore, che il più delle
volte non ha metro di confronto con altri alveari allevati in
ambienti non contaminati da queste molecole. Ambienti che
non necessariamente sono quelli naturali ma che spesso, per
ironia della sorte, sono anche quelli urbani ad alta pressione
5
Promemoria di tecnica apistica
demografica (grandi città, zone industriali ecc.) dove le api trovano un ambiente più consono alla loro vita. Il dato certo e
comprovato è che, anche in presenza di dosi subletali di neonicotinoidi, la presenza di spore di Nosema aumenta significativamente e il “superorganismo” alveare va in estrema sofferenza. Non a caso, i più eclatanti casi di spopolamento, anche
a livello mondiale, hanno luogo nelle zone dove vengono
usate queste molecole. Inoltre è probabile una maggiore sensibilità dell’ape al Nosema allorquando venga ad assumere,
durante la stagione invernale, polline precedentemente inquinato da questi pesticidi anche in dosi sub-letali. Venendo a
mancare il fenomeno di rigurgito e defecazione, comuni nella
stagione attiva, si potrebbe ipotizzare un fenomeno di concentrazione dei principi tossici fino a dosi letali. Ma nonostante
l’enorme impatto sulle produzioni e sulla normale gestione
degli allevamenti apistici è atteggiamento comune la quasi
totale assenza di motivazione ed interesse da parte della maggioranza degli apicoltori, professionali e hobbisti, a perseguire
con costanza una qualsiasi forma di rilevamento degli avvelenamenti anche quando questo sia organizzato e gestito dalle
associazioni di riferimento e senza nessun aggravio di costi.
Purtroppo per anni ho seguito e tentato di spiegare la causa del
tracollo dei tanti alveari che negli anni delle conce immancabilmente non superavano l’inverno. Non riuscivo a spiegarmi il perché di una mortalità a macchia di leopardo, un crollo di popolazione senza motivo e senza riscontri analitici. Poi, pian piano, dal
buio sono passato a brancolare nella nebbia e poi, un po’ alla
volta, sono riuscito a capire qualcosa nella foschia di informazioni
che ogni giorno raccolgo nel mio lavoro.
Se da una parte, restano ferme e indiscutibili le cause “storiche”,
che favoriscono l’insorgenza del Nosema (ambiente, microclima,
scorte invernali indigeribili, forti squilibri di popolazione, ecc.), dall’altra sono emerse le “nuove” ragioni della apparente recrudescenza della patologia: la sospensione delle conce insetticide sul
mais ha provocato un indiscusso beneficio a gran parte del patrimonio apistico nazionale e, contemporaneamente, ha fatto emergere l’enorme potenziale distruttivo che hanno tutti gli altri usi dei
neonicotinoidi, applicazioni che spaziano in tutti i settori agricoli.
Mi sono accorto così che, quanto più avanti nella stagione (luglio
o agosto) gli alveari “prendono” un avvelenamento o subiscono
uno spopolamento, anche lieve, imputabile a questi insetticidi,
tanto più alte sono le probabilità che muoiano mesi più tardi,
durante l’inverno: ad agosto gli alveari sono pieni di api, a febbraio le api non ci sono più, i nidi sono vuoti o al massimo con un
pugno d’api, pronti per essere saccheggiati quando le condizioni
del tempo lo permetteranno.
Di prove e campioni ne ho fatti tanti, insieme ai pochissimi che
hanno voluto aiutarmi, sostenuto dalla mia Associazione – l’APAT
e in collaborazione con l’ASL 8 di Montebelluna (TV), con l’IZSV di
Legnaro, con AAT di Piacenza, l’Università di Padova, il CRA di
Bologna: l’unica evidenza certa è che le spore di Nosema (non
tante, il più delle volte, da giustificare un’infezione letale) viaggiano molto spesso in compagnia dei neonicotinoidi.
Forse addirittura si potrebbe ipotizzare che la presenza di spore a
certi livelli possa in qualche modo essere indicatore di livelli di
neonicotinoidi, o loro metaboliti, non rilevabili oggigiorno dall’analisi di laboratorio.
E anche quest’anno, come ormai da molto tempo, le api degli
altopiani sono a dir poco eccezionali, a fronte delle sorelle di pianura provate da vigneti, medica e radicchio.
Sono osservazioni empiriche, opinabili senza dubbio, ma reali e io
ve le passo così, senza pretesa alcuna, convinto che, come enuncia la teoria di Guglielmo da Occam: “A parità di condizioni la
spiegazione più semplice è quella da preferire”.
Con i migliori auguri di Buon Anno, apistico naturalmente.
Francesco Bortot – Apicoltore Professionista, Coordinatore Tecnici
Apistici APAT – Apicoltori in Veneto
NdR
Rasoio di Occam è il nome con cui viene contraddistinto un principio metodologico espresso nel XIV secolo dal filosofo e frate
francescano inglese William of Ockham, noto in Italia come
Guglielmo da Occam.
Tale principio, alla base del pensiero scientifico moderno, nella
sua forma più immediata suggerisce l’inutilità di formulare più
assunti di quelli che si siano trovati per spiegare un dato fenomeno: il rasoio di Occam impone di evitare cioè ipotesi aggiuntive,
quando quelle iniziali sono sufficienti. Se una teoria funziona è
inutile aggiungere una nuova ipotesi.
Dai Gruppi Locali
Riportiamo il calendario degli incontri di formazione e
aggiornamento, alle ore 20.00 nel periodo invernale e
alle 20.30 nel periodo estivo; in tutte le Sedi non si tiene
la serata del mese di agosto.
• Scorzè (VE) - ogni primo martedì del mese, presso la
Palestra di Rio San Martino.
• San Donà di Piave (VE) - ogni primo lunedì del mese,
presso la Sede della Federazione Coldiretti in via Garda.
• Favaro V.to (VE) - il terzo venerdì di ogni mese, presso la
Sala Parrocchiale di Favaro.
• Spinea (VE) - il primo venerdì di ogni mese alle ore 20.00
presso la Mostra e Sede APAT.
• Castelfranco (TV) - ogni 1° martedì del mese, presso
l’Istituto Professionale per l’Agricoltura in via Postioma.
• Montebelluna (TV) - il 2° martedì di ogni mese, presso
l’Istituto Agrario di S. Gaetano.
• Revine Lago (TV) - l’ultimo mercoledì del mese, presso la
Sala Parrocchiale di Lago.
• Silea (TV) - il primo venerdì di ogni mese presso la
Biblioteca Comunale in via Salvo D’Acquisto.
• Lancenigo (TV) - il secondo martedì di ogni mese, presso
il Centro di Formazione Professionale.
• Vazzola (TV) - il primo lunedì di ogni mese, presso ex
Scuola Media di Vazzola.
• Soligo (TV) - Il secondo martedì di ogni mese, presso il
Centro Sociale in via San Gallo 16.
• Maserada (TV) - ogni 1° martedì del mese, presso il
“Palazzo delle Attività Ricreative”.
• Ormelle (TV) - ogni 1° venerdì del mese, presso il Centro
Civico Mons. Simioni (vicino al Municipio).
• Seren del Grappa (BL) - il 1° martedì del mese presso la
Sede APAT di via Arten – fraz. Caupo.
• Conselve (PD) - ogni 1° giovedì del mese presso la Sala
Dante in Piazza Dante.
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