Testo originario - Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano

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Testo originario - Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
Al Presidente
del Consiglio provinciale
Roberto Bizzo
SEDE
MOZIONE
Il futuro del Tpl cittadino, il futuro di Sasa
La nuova legge sulla mobilità pubblica stabilisce che i servizi di trasporto pubblico possono essere forniti, nel
rispetto della normative europee, anche dalle amministrazioni o da soggetti su cui le amministrazioni stesse
- competenti a livello locale - esercitano un controllo analogo a quello esercitato sulle proprie strutture, e
quindi consente, grazie allo strumento dell'affidamento in house, di evitare gare europee per l'assegnazione
delle concessioni per il trasporto pubblico locale. Sarebbe quindi opportuno che la Provincia creasse le
condizioni affinché anche nel caso di SASA l’affidamento in house sia percorribile, tramite il suo ingresso nel
capitale sociale della stessa o con eventuali altre modalità da concordare con gli attuali soci, per perseguire
al meglio l'interesse pubblico.
E' altresì nell’interesse pubblico che il Tpl sia sempre più “green” ed ecologico, naturalmente.
Coerentemente con questo obiettivo, nel giugno 2011 la Provincia ha approvato con propria delibera n. 940
il “Piano Clima Energia-Alto Adige-2050” nel quale al punto 3.5.5.2 Trasporto pubblico locale prevede che
“Entro il 2025 nelle zone urbane saranno utilizzati unicamente veicoli del TPL a zero emissioni (azionamento
elettrico, a idrogeno, a metano) e anche nel trasporto extraurbano sarà rafforzato l’impiego di simili
tecnologie, procedendo poi alla sostituzione totale della flotta di veicoli entro il 2050.”. Nella stessa direzione
andava anche il terzo punto dell’ordine del giorno n. 3 al disegno di legge 52/15 approvato dall’aula, che
andava a vincolare la Giunta nelle future scelte degli autobus, “a dare precedenza all’acquisto di mezzi di
trasporto che abbiano caratteristiche di sostenibilità ambientale ma anche economica (metano, elettrico)”.
Nella risposta del 29.6.2016 data dall’assessore provinciale all’interrogazione n. 1979/16, si legge invece
che “Per quanto riguarda Sasa: in termini economici la scelta ricade sui mezzi a gasolio, dato che i benefici
legati al prezzo inferiore del metano, vengono di fatto vanificati dal maggior prezzo di acquisto e da una
maggiore onerosità in termini di costi totali di gestione su tutto il ciclo di vita dell’autobus. In termini di
tecnologia di trazione da acquistare per il rinnovo della flotta la scelta ricade su mezzi diesel, in quanto con
la normativa Euro 6 non esistono più differenze significative in termine emissioni tra le due tecnologie…”; e
ancora: “…in tal senso saranno sostituiti sia i vecchi autobus diesel sia gli autobus a metano”. Ma va
sottolineato che tale scelta è in evidente contrasto con quanto previsto dal “Piano Clima 2050”.
Nella medesima risposta, risulta però che, in termini di costo carburante, i bus a metano sono i più economici:
“Quali sono attualmente i costi medi di trazione (carburante) per i bus a idrogeno e quali quelli attuali medi
dei bus a gasolio (comprensivi di Adblue) e quelli a metano?
H2 0,96 €/km
Gasolio 0,38 €/km
Metano 0,23 €/km”
Nella stessa risposta si legge inoltre che, in contraddizione con quanto esposto dall’assessore, i costi TCO
(Total Cost of Ownership, costo totale di proprietà) sono i seguenti:
“Quali sono i costi TCO (Total Cost of Ownership) dei bus a idrogeno (al lordo di qualsivoglia contributo) a
confronto con quelli a gasolio e a metano?
Progetto CHIC
costo autobus 12 m 1.100.000
carburante (€/km) 0,96
manutenzione (€/km) 2,2
Autobus a gasolio
costo autobus 12 m 220.000
carburante (€/km) 0,38
manutenzione (€/km) 0,23
Autobus a metano
costo autobus 12 m 250.000
carburante (€/km) 0,23
manutenzione (€/km) 0,3
Il costo di un nuovo autobus a cella a combustibile ammonterà a max 650.000€ ed i costi di manutenzione si
ridurranno a ca. 0,50-0,80 €/km”.
Altrove però sono state fatte valutazioni differenti, sulla base di precisi dati. Nella pubblicazione della
“Centrale d’Acquisto del Trasporto Pubblico (CATP)” francese, contrariamente a quanto affermato nella
citata risposta data dall’assessore provinciale sulle emissioni inquinanti, risulta un indiscutibile vantaggio dei
bus a metano per quanto riguarda le emissioni di ossidi di azoto (NOx) e particolato (PM) come emerge dalla
seguente tabella:
Anche i dati sulle emissioni di NOx (ossidi di azoto) conferiscono un evidente vantaggio in termini di
sostenibilità ambientale ai bus a metano Euro VI (0,24 g/km) rispetto ai bus a gasolio Euro VI (4,17 g/km),
come emerge dalla seguente tabella:
Riguardo invece alle prestazioni, ormai i motori a metano Euro VI hanno la stessa potenza, ma soprattutto
coppia motrice di un bus a gasolio, fondamentale per la marcia in salita, che in ogni caso è un problema che
nei tratti cittadini del fondovalle non si presenta.
C'è poi da valutare il costo di acquisto dei mezzi con differenti alimentazioni. Attualmente i costi di acquisto
per i bus a trazione elettrica hanno costi da due a tre volte il costo di un analogo mezzo a metano
corrispondente ed altrettanto i bus a idrogeno e quindi – complessivamente – per una flotta di 48 mezzi da
sostituire, la scelta elettrica e/o a idrogeno comporterebbe un investimento teorico non sostenibile per Sasa
e per la Provincia di Bolzano che lo dovrebbe finanziare.
Volgiamo poi lo sguardo in realtà vicine e comparabili alla nostra. I bus a metano sono stati acquistati anche
nel recente passato e vengono tuttora acquistati da aziende di Tpl locale italiane ed estere, come ad
esempio nelle vicine città di Trento (che ha iniziato nuovamente ad acquistare bus a metano) e Verona
(dove la flotta urbana fra breve sarà interamente a metano);
Un altro vantaggio importante lo si ha in termini di riduzione dell'inquinamento acustico. I bus a metano
garantiscono infatti una significativa riduzione del rumore di 3-4 dBA circa (fonte Iveco e Mercedes-Benz), il
che equivale a un dimezzamento del rumore percepito, fatto questo già di per sé rilevante rispetto alla scelta
finora pro-gasolio in considerazione della necessità di ridurre il rumore sulle strade cittadine.
Sul fronte dei combustibili, vanno poi considerate delle nuove alternative offerte dalla costante evoluzione
tecnologica. I bus a metano, che garantiscono già una riduzione del 10 per cento circa delle emissioni di
CO2, potranno in futuro essere alimentati anche a biometano (che potrebbe essere prodotto nelle discariche
di Castel Firmiano e Vadena, oppure nell’impianto di depurazione acque di Bolzano Sud e dall’umido
raccolto da Seab), con una riduzione delle emissioni di CO2 dall’80 al 90 per cento, nonché con idrometano
(miscela di idrogeno e metano, con l’idrogeno che potrebbe essere invece prodotto nel centro H2 dell’IIT a
Bolzano Sud), come fra breve verrà fatto ad esempio con i bus a metano della flotta TUA in Abruzzo. Di fatto
la scelta a gasolio impedirebbe l’utilizzo di questi due carburanti alternativi. E si noti poi che esistono
finanziamenti europei per cofinanziare l'avvio di impianti di produzione di biometano.
Sempre in quest'ottica, va ravvisata la necessità di operare una completa revisione/ammodernamento
dell’impianto di rifornimento di metano presso il deposito bus di Sasa. Occorre quindi verificare nell’ambito di
questo rinnovo le eventuali alternative tra le tipologie di impianti di rifornimento disponibili. Ad esempio
l’impianto L-CNG presso il deposito Seta a Modena risulta essere molto funzionale e potrebbe essere preso
a modello anche da Bolzano per il rifornimento di metano liquido per mezzi pesanti (un impianto simile
attualmente non esiste in Alto Adige) e valutando inoltre l’opportunità di prevedere anche un impianto “fast
fill” rispetto all’attuale “slow fill”;
Ciò premesso,
il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
impegna la Giunta provinciale:
1. a compiere i necessari passi per rendere Sasa una società “in house“ entrando nel capitale o con
altre modalità da concordare con gli attuali soci e in sintonia con l'atto di indirizzo rivolto alla Giunta
provinciale dal Comune di Bolzano;
2. a intavolare una trattativa con i vertici di Sasa per la sostituzione dei 48 bus con altrettanti bus con
alimentazione a metano o ibrida, che garantiscono attualmente il miglior rapporto costi benefici in
termini economici ed ambientali; e a concordare un piano di sostituzione dei bus al fine di evitare il
progressivo invecchiamento della flotta di Sasa privilegiando sempre e solo le trazioni alternative;
3. a concordare con Sasa di provvedere nel contempo ad iniziare l’iter progettuale e finanziario per
l’ammodernamento e ampliamento del sistema di rifornimento;
4. a verificare l'opportunità e la fattibilità di un punto di rifornimento di idrometano presso il deposito bus
Sasa e/o presso il punto di rifornimento H2 a Bolzano Sud.
Il Consigliere provinciale
Paul Köllensperger
Bolzano, 21 ottobre 2016