MOMMY - Appuntamento al Cinema
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MOMMY - Appuntamento al Cinema
Presenta: M OM M Y UN FI LM DI Xavier Dolan Antoine-Olivier Pilon Anne Dorval Suzanne Clément Durata: 139 min Uscita : 4 Dicembre US Ufficio Stampa Via Pierluigi Giovanni Da Palestrina, 47 * 00193 Roma ☎ +39 06916507804 @ www.alerusso.it Alessandro +39 3493127219 [email protected] Valerio +39 3357081956 [email protected] I materiali sono disponibili sul sito: www.goodfilms.it Via Ruffini, 2/A 00195 - Roma [email protected] SI NOSSI 8Q¶HVXEHUDQWHJLRYDQHYHGRYD madre di un ragazzo, si vede costretta a prendere in custodia a tempo pieno suo figlio, un turbolento quindicenne affetto dalla sindrome da deficit di attenzione. Mentre i due cercano di far quadrare i conti, VFRQWUDQGRVLHGLVFXWHQGR.\ODO¶RULJLQDOHQXRYDUDJD]]DGHOTXDUWLHUHRIIUH loro il suo aiuto. Assieme, troveranno un nuovo equilibrio, e tornerà la speranza. NOTA DEL REGI STA 6LQGDOPLRSULPRILOPKRSDUODWRPROWRGHOO¶amore. +RSDUODWRGHOO¶DGROHVFHQ]DGHLUDSLPHQWLHGHOODWUDQVHVVXDOLWj+RSDUODWRGL -DFNVRQ3ROORFNHGHJOLDQQLµGLDOLHQD]LRQHHRPRIRELD'HLFROOHJHHGHO termine spiccatamente Franco-FDQDGHVH³VSHFLDOH´GHOODFULVWDOOL]]D]LRQHGL Stendhal e della Sindrome di Stoccolma. Ho usato un linguaggio sciocco e anche triviale. Ho parlato in inglese, di tanto in tanto, e troppe volte ho anche detto delle vere e proprie scemenze. 3HUFKpqTXHVWRLOULVFKLRFKHVLFRUUHTXDQGRVL³SDUOD´GHOOHFRVHRVVLD, il fatto FKHFLVLDVHPSUHLOULVFKLRLQHYLWDELOHGLGLUHGHOOHVFHPHQ]H(¶LOPRWLYRSHULO quale ho deciso di rimanere nel campo delle cose che conosco, o di ciò che è nelle mie corde, per così dire. Delle tematiche che ritenevo di conoscere a fondo, o per lo meno a sufficienza, perché fanno parte di me o del quartiere nel quale sono cresciuto. O perché sapevo quanto vasta fosse la mia paura degli altri, e quanto lo sia ancora. Perché conoscevo le bugie che raccontiamo a noi stessi quando viviamo in VHJUHWRRO¶LQXWLOHDPRUHFKHFDSDUELDPHQWHRIIULDPRDLODGULGHO tempo. Sono queste le cose alle quali mi sento sufficientemente vicino per poterne parlare. 0DVHF¶qXQWHPDDQFKHVRORXQRFKHFRQRVFRPHJOLRGLTXDOVLDVLDOWURXQRFKH P¶LVSLUDLQFRQGLzionatamente, e che amo sopra a tutti gli altri, è certamente mia madre. E quando dico mia madre, intendo LA madre in senso lato, la figura che rappresenta. 3HUFKpqVXGLOHLFKHWRUQRVHPSUH(¶OHLFKHYRJOLRYHGHUHYLQFHUHODEDWWDJOLDq per lei che voglio inventare problemi che lei possa avere il merito di risolvere, è attraverso di lei che mi pongo delle domande, è lei che voglio sentire gridare TXDQGRQRQFLVLDPRGHWWLXQDVRODSDUROD(¶OHLFKHYRJOLRDEELDUDJLRQHTXDQGR avevamo torto, è sempre OHLFKHKDO¶XOWLPDSDURODVXWXWWR $LWHPSLGL-¶DL7XpPD0qUHVHQWLYRGLYROHUSXQLUHPLDPDGUH'DDOORUDVRQR passati solo cinque anni, e credo che per mezzo di Mommy, stia cercando di farla vendicare. Non chiedetemi altro. ² Xavier Dolan, M aggio 2014 ASPETTI VI SI VI Immaginavamo Mommy come un film dark, essenzialmente, ma pensavamo che HVWHULRUPHQWHGRYHVVHHVVHUHSDWLQDWROXPLQRVRHFDOGR(¶FRPSLWRGHOSXEEOLFR identificare la vera natura del film, non nostro. Da parte nostra, preferivamo evitare di dire alle persone cosa pensare, o quando pensarlo. Perciò, immergere Mommy in una sorta di prevedibile nebbia grigia e umida, ci sembrava un mero automatismo. Sognavo un luogo gioioso per Die e Steve dove vivere, un luogo dove tutto era possibile. Ricordo di aver giurato a me stesso che avrei fatto di tutto affinché i miei personaggi apparissero e parlassero come la gente vera del quartiere dove sono cresciuto. Affinché non risultassero come delle caricature ma fossero, invece, davvero realistici. Anche la fotografia del film doveva evitare la solita retorica della depressione. I tramonti e i crepuscoli, durante i quali molte delle sequenze hanno luogo, dovevano drappeggiare gli esterni con dei rossi e dei gialli, e la luce intensa del giorno doveva addirittura accecare con i suoi bagliori allegri. Per me era cruciale che Mommy, in ogni modo possibile, fosse una fiaba sfavillante, di coraggio, amore e amicizia. Non vedo la ragione di fare dei film su dei perdenti, e non capisco che senso abbia RVVHUYDUHTXHVWDFDWHJRULD,OFKHQRQVLJQLILFDFKHLRGLVSUH]]LL³SHUGHQWL´± al FRQWUDULR+RVRORXQ¶DYYHUVLRQHSDUWLFRODUHQHLFRQIURQWLGLTXDOVLDVLGRFXPHQWR artistico che ritragga gli essere umani attraverso i loro fallimenti. Esseri umani che, credo, non dovrebbero essere definiti in base alle avversità o alle etichette, ma dai loro sogni e sentimenti. Ecco perché volevo fare un film sui vincenti, qualsiasi cosa possa poi accadergli alla fine. Spero davvero di essere riuscito almeno in questo. I l CAST &RPHVHPSUHYROHYRFKHJOLDWWRULIRVVHURDOFHQWURGLWXWWR3URYRXQ¶LQILQLWD DWWUD]LRQHYHUVRGLORURHDPRVWXGLDUHO¶DUWHGHOODUHFLWD]LRQHVWXGLDUQHWXWWHOH forme e gli stili, analizzarne la struttura, affinarla e comprenderla, è questo il mio obbiettivo più grande. 4XHVWDYROWDVSHUDYRGLSRUWDUHLOFDVWVXXQSHUFRUVRPHQR³ODWLQR´PHQR esuberante rispetto a Laurence Anyways, e meno cerebrale di Les Amours Imaginaires. I personaggi di Mommy non giocano, e non sanno come esprimere i loro sentimenti con la facilità immodesta tipica di molti dei miei personaggi precedenti. Die, Steve e Kyla non si danno delle arie. Ma sono molto turbolenti, sono esseri vivaci capaci di far valere il proprio punto di vista in maniera coerente, sulla base dei loro rispettivi background e situazioni. Per me, lavorare di nuovo assieme a Anne Dorval e Suzanne Clément non VLJQLILFDYDWRUQDUHDYHFFKLPRGHOOLPDWURYDUQHGLQXRYL(¶VWDWDXQDGHOOHVILGH più emozionanti del film, il fatto che non dovessero essere riconoscibili. Per quanto riguarda Antoine, lui è stata la sorpresa, ovviamente. Qualsiasi filmmaker è orgoglioso di scoprire nuovi talenti, o di confermarne di vecchi. Per me è appassionante lavorare con dei grandi artisti e creare assieme a loro delle grandi performance, cercare di innescare delle grandi emozioni. Credo che col passare del tempo il nostro amore nei confronti di personaggi realistici e precisi sia appassito e sia stato sostituito da ruoli belli e pronti da indossare, a beneficio delO¶HIILFLHQ]D*OLUXELDPRLFRJQRPLODVWRULDLWLFL piaceri proibiti, i dettagli. Spediamo gli attori in scatole già etichettate, a patto che siano inseribili in una sorta di griglia narrativa intelligibile e proficua. Ma gli esseri umani interessanti ± per lo meno gli eroi della mia infanzia- sono sempre esistiti in una forma molto più concreta, e gli attori che ammiro, e coi quali amo lavorare, mettono sempre la realtà concreta che hanno conosciuto e osservato al servizio di un film. E secondo me, è questo che è tipico dei grandi attori: creano dei personaggi non delle performance. M USI CHE Credo che la musica in un film raggiunga una transazione inconscia con ciascuno spettatore, spingendolo a lasciarsi coinvolgere dal film. Dido, Sarah McLachlan, Andrea Bocelli, Céline Dion o gli Oasis hanno tutti un legame con ogni cinefilo; quando, ad esempio, Wonderwall suonava nel 1995, qualcuno di loro aveva il cuore in pezzi, mentre qualcun altro era da solo in qualche bar, o in luna di miele a Playa Del Carmen, o di ritorno dal funerale di un amico. Quando quei ricordi privati vengono risvegliati dal suono della musica, la storia del film improvvisamente raggiunge dei livelli molto più profondi, di quelli FKHDYUHPPRSRWXWRLPPDJLQDUH1HOO¶LPPRELOLWjGLXQDVala buia, osserviamo in una collettività silenziosa, e credo che questo elemento sia innegabilmente redditizio per qualsiasi film. Inoltre, il fatto che quasi ogni canzone presente in Mommy provenga da un mix che il marito di Die le ha fatto prima di morire, e non dalla mia playlist personale, era una cosa nuova per me, in termini di sistema cinematografico. Ricordo quando Pauline Kael scriveva di Scorsese dicendo che, nella tipologia di film che faceva, le canzoni non suonavano SUL film, ma NEL film, alla radio, alla tv, o nei bar. &¶qLQTXHVWRDSSURFFLRGLHJHWLFRXQPRGRGLFRLQYROJHUHLOSXEEOLFRQHOODYHULWj nuda e autentica dei personaggi, facendogli dimenticare le idee e i desideri del regista. Mi piace molto questa cosa. MOMMY contro -¶$,78e0$0ÈRE Ci sono diverse linee parallele che possiamo tracciare tra il mio primo film e Mommy. Ma solo sulla superficie. 3HUTXDQWRPLULJXDUGDGDOODUHJLDDOWRQRGDOORVWLOHUHFLWDWLYRDOO¶DVSHWWRYLVLYR quei due film sono due pianeti differenti. Uno si dispiega attraverso gli occhi di XQRVWUDYDJDQWHDGROHVFHQWHO¶DOWURFRQWHPSODOHGLIILFROWjGLXQDPDGUH$SDUWHLO già di per se importante cambio di punto di vista, ecco perché credo che quei due film siano intrinsecamente dissimili: -¶DL7XpPD0qUe ruota attorno alla crisi della pubertà. Mommy, invece su una crisi esistenziale. Inoltre, non ha senso per me fare lo stesso film due volte. Sono felice per O¶RSSRUWXQLWjGLSRWHUWRUQDUHVXTXHVWHGLQDPLFKHPDGUH-figlio, perché questo tema è sempre stato parte dei miei film. 0DDQFRUGLSLVRQRIHOLFHSHUO¶RSSRUWXQLWjQRQVRORGLSRWHUFHUFDUHGL esplorare la novità nella mia stessa filmografia, ma di esplorare la novità su una scala ben più ampia; quella del genere del family movie. Perché questo genere rappresenta la forma di comunicazione più emotiva con il pubblico. La madre è ciò da cui deriviamo, è chi siamo, e chi siamo diventati. Non siamo mai davvero in pace con queste questioni Freudiane, sono una parte indelebile di noi stessi. /¶862'(//¶ 1:1 COM E FORM ATO DI I M M AGI NE Dopo aver girato un video musicale in 1:1, lo scorso anno, mi è venuto in mente che questo rapporto creava grande emozione e sincerità. Il quadrato perfetto è un formato che incornicia perfettamente i volti, con grande semplicLWjHVHPEUDYDODVWUXWWXUDLGHDOHSHUOHLQTXDGUDWXUHGHL³ULWUDWWL´1HVVXQD distrazione, nessuna ostentazione è possibile in uno spazio così costretto. Il personaggio è il nostro soggetto principale, inevitabilmente al centro della nostra attenzione. I nostri occhi non possono perderlo, o perderla. qLQROWUHLOUDSSRUWRGHOOHFRSHUWLQHGHJOLDOEXPQHOO¶LQGXVWULDGHL&'GLWXWWH quelle copertine che hanno lasciato il segno nel nostro immaginario, nel corso del WHPSR,Oµ'LH6WHYH0L[HYHU¶qLOOHLWPRWLISHUQRLHO¶XVRGHOO¶DYHYDXQD eco aggiuntiva. (¶WUDO¶DOWURDQFKHLOUDSSRUWRSUHIHULWRGHOPLR'LUHWWRUHGHOOD)RWRJUDILD$QGUp Turpin: sognava di utilizzarlo da tutta la vita, senza mai aver avuto il coraggio di farlo (lui è anche un regista). Dopo aver trascorso un anno assieme a lui, rompendomi le scatole su quasi ogni inquadratura, pentendomi del nostro famigerato rapporto di immagine, ho imparato due cose: André ama il cinemascope, ed io, per una volta, non ho assolutamente nessun tipo di pentimento al riguardo. 'LDQH³'LH´'HVSUpV Die è una combattente nata. Sono tre anni che è rimasta vedova, e ha dovuto ricominciare daccapo, dopo che suo figlio è stato messo in un riformatorio. Sebbene si consideri una ragazzina, è piuttosto matura quando sono in ballo O¶HGXFD]LRQHHLOIXWXURGLVXRILJOLRHTXDQGRVLWURYDDGDIIURQWDUHFULVLH problematiche. La sua tempra violenta, il suo portamento sensuale, il suo linguaggio rozzo ± che cerca di nascondere davanti al figlio ± la rendono comica, sguaiata, sveglia. Ma VRWWRDOO¶DSSDUHQ]DqXQDGRQQDSUDWLFDPHQWHLQYLQFLELOHXQVROGDWRLQDUUHVWDELOH XQDGRQQDLQDIIRQGDELOHFKHQRQDFFHWWHUHEEHPDLXQ³QR´FRPHULVSRVWD Anne Dorval Mommy, Xavier Dolan (2014), Miraculum, Podz (2013), Le sHQVGH/¶KXPRXU, Émile Gaudreault (2011), Les Amours imaginaires, Xavier Dolan (2010), -¶DLWXp ma mère, Xavier Dolan (2009), Serveuse demandées, Guylaine Dionne (2008), La vie secrète des gens heureux, Stéphane Lapointe (2006). 3UHPLRµ%D\DUGG¶RUGHODPHLOOHXUHFRPpGLHQQH¶DO)HVWLYDO,QWHUQD]LRQDOH GHOFLQHPDIUDQFRIRQRGL1DPXUµ3UL[),35(6&,GHODPHLOOHXUHDFWULFH¶ DO)HVWLYDO,QWHUQD]LRQDOHGHOFLQHPDGL3DOP6SULQJVµ3UL[-XWUDGHOD PHLOOHXUHDFWULFH¶ KYLA Rimasta mXWDDFDXVDGLXQWUDPDQRQEHQGHILQLWR.\ODqXQ¶LQVHJQDQWHGHOOLFHR che si è presa un anno sabbatico ed è appena arrivata in città per trascorrere qualche tempo. Qualsiasi più remoto tentativo di dialogo con suo marito e sua figlia sembra impossibile, e i suoi giorni sono lunghi e silenziosi. Ma quando Steve e Die entrano nella sua vita ± oppure è il contrario? ± ritrova la speranza. Il suo temperamento freddo e timoroso si addolcisce, abbandona i suoi tic, ricomincia a parlare. Ma Kyla potrà abbandonDUHODVXDIDPLJOLDSHUXQ¶DOWUD"2JQLJLRUQRLQSL passato assieme a Die e Steve sembra allontanarla dal suo triste passato, portandola, però, sempre più vicino ad un cambiamento drastico di vita: potrebbe scomparire dalle loro vite tanto velocemente quanto ci è arrivata. Suzane Clément Hélène et ses soeurs, Jean-Jacques Zilbermann (2015), Sitting On The Edge of Marlene, Ana Valine (2015), Mommy, Xavier Dolan (2014), Laurence Anyways, Xavier Dolan (2012), Tromper le silence, Julie Hivon (2010), -¶DLWXp ma mère, Xavier Dolan (2009), &¶HVWSDVPRLMHOHMXUH, Philippe Falardeau (2008), La brunante, Fernand Dansereau (2007), /¶DXGLWLRQ, Luc Picard (2005), Le Confessionnal, Robert Lepage (1995). Premio come Migliore Attrice - Un Certain Regard, Festival del Cinema di Cannes (2012) Steve Després Il fascino di Steve, senza alcun dubbio, può essere definito unico. 6LQGDOODPRUWHGLVXRSDGUHKDJLUDWRO¶LQWHURFLUFXLWRGHLFHQWULVSHFLDOL]]DWLSHUL ragazzi con problemi comportamentali; viene riaffidato alla madre proprio perché troppo problematico da gestire. Ma il suo - eccessivo ± amore per lei, la sua ULVROXWH]]DQHOYROHUHVVHUHO¶XRPRGLFDVDHLOPRGRLQFXLFDQGLGDPHQWHH irresponsabilmente mette in mostra i suoi sentimenti lo rendono un pericoloso antieroe. Poiché gli manca la sua vita col padre, Steve decide pacificamente di andare a vivere con la madre, Die. Ma la sua condizione, che lui stesso subisce, lo aliena, e UHQGHLPSRVVLELOHODFRQYLYHQ]D1RQF¶qQLHQWHFKH6WHYHQRQIDUHEEHSHUUHQGHUH felice sua madre. Proprio niente, sfortunatamente. ANTOI NE OLI VI ER PI LON Mommy, Xavier Dolan (2014), College Boy YLGpRFOLSG¶,QGRFLQD;DYLHU'RODQ (2013), Les Pee-Wee 3D, Éric Tessier (2012), Laurence Anyways, Xavier Dolan (2011), Frisson des collines, Richard Roy (2010). Migliore Attore, Film Straniero - Young Artist Awards (2012 & 2013)