MOMMY - Appuntamento al Cinema

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MOMMY - Appuntamento al Cinema
Presenta:
M OM M Y
UN FI LM DI
Xavier Dolan
Antoine-Olivier Pilon
Anne Dorval
Suzanne Clément
Durata: 139 min
Uscita : 4 Dicembre
US Ufficio Stampa
Via Pierluigi Giovanni Da Palestrina, 47
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I materiali sono disponibili sul sito:
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00195 - Roma
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SI NOSSI
8Q¶HVXEHUDQWHJLRYDQHYHGRYD madre di un ragazzo, si vede costretta a prendere
in custodia a tempo pieno suo figlio, un turbolento quindicenne affetto dalla
sindrome da deficit di attenzione. Mentre i due cercano di far quadrare i conti,
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loro il suo aiuto. Assieme, troveranno un nuovo equilibrio, e tornerà la speranza.
NOTA DEL REGI STA
6LQGDOPLRSULPRILOPKRSDUODWRPROWRGHOO¶amore.
+RSDUODWRGHOO¶DGROHVFHQ]DGHLUDSLPHQWLHGHOODWUDQVHVVXDOLWj+RSDUODWRGL
-DFNVRQ3ROORFNHGHJOLDQQLµGLDOLHQD]LRQHHRPRIRELD'HLFROOHJHHGHO
termine spiccatamente Franco-FDQDGHVH³VSHFLDOH´GHOODFULVWDOOL]]D]LRQHGL
Stendhal e della Sindrome di Stoccolma. Ho usato un linguaggio sciocco e anche
triviale. Ho parlato in inglese, di tanto in tanto, e troppe volte ho anche detto delle
vere e proprie scemenze.
3HUFKpqTXHVWRLOULVFKLRFKHVLFRUUHTXDQGRVL³SDUOD´GHOOHFRVHRVVLD, il fatto
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quale ho deciso di rimanere nel campo delle cose che conosco, o di ciò che è nelle
mie corde, per così dire. Delle tematiche che ritenevo di conoscere a fondo, o per
lo meno a sufficienza, perché fanno parte di me o del quartiere nel quale sono
cresciuto. O perché sapevo quanto vasta fosse la mia paura degli altri, e quanto lo
sia ancora. Perché conoscevo le bugie che raccontiamo a noi stessi quando
viviamo in VHJUHWRRO¶LQXWLOHDPRUHFKHFDSDUELDPHQWHRIIULDPRDLODGULGHO
tempo. Sono queste le cose alle quali mi sento sufficientemente vicino per poterne
parlare.
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P¶LVSLUDLQFRQGLzionatamente, e che amo sopra a tutti gli altri, è certamente mia
madre. E quando dico mia madre, intendo LA madre in senso lato, la figura che
rappresenta.
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per lei che voglio inventare problemi che lei possa avere il merito di risolvere, è
attraverso di lei che mi pongo delle domande, è lei che voglio sentire gridare
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avevamo torto, è sempre OHLFKHKDO¶XOWLPDSDURODVXWXWWR
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passati solo cinque anni, e credo che per mezzo di Mommy, stia cercando di farla
vendicare. Non chiedetemi altro.
² Xavier Dolan, M aggio 2014
ASPETTI VI SI VI
Immaginavamo Mommy come un film dark, essenzialmente, ma pensavamo che
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identificare la vera natura del film, non nostro. Da parte nostra, preferivamo
evitare di dire alle persone cosa pensare, o quando pensarlo.
Perciò, immergere Mommy in una sorta di prevedibile nebbia grigia e umida, ci
sembrava un mero automatismo. Sognavo un luogo gioioso per Die e Steve dove
vivere, un luogo dove tutto era possibile. Ricordo di aver giurato a me stesso che
avrei fatto di tutto affinché i miei personaggi apparissero e parlassero come la
gente vera del quartiere dove sono cresciuto. Affinché non risultassero come delle
caricature ma fossero, invece, davvero realistici.
Anche la fotografia del film doveva evitare la solita retorica della depressione. I
tramonti e i crepuscoli, durante i quali molte delle sequenze hanno luogo,
dovevano drappeggiare gli esterni con dei rossi e dei gialli, e la luce intensa del
giorno doveva addirittura accecare con i suoi bagliori allegri.
Per me era cruciale che Mommy, in ogni modo possibile, fosse una fiaba
sfavillante, di coraggio, amore e amicizia.
Non vedo la ragione di fare dei film su dei perdenti, e non capisco che senso abbia
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artistico che ritragga gli essere umani attraverso i loro fallimenti. Esseri umani
che, credo, non dovrebbero essere definiti in base alle avversità o alle etichette, ma
dai loro sogni e sentimenti. Ecco perché volevo fare un film sui vincenti, qualsiasi
cosa possa poi accadergli alla fine. Spero davvero di essere riuscito almeno in
questo.
I l CAST
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forme e gli stili, analizzarne la struttura, affinarla e comprenderla, è questo il mio
obbiettivo più grande.
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esuberante rispetto a Laurence Anyways, e meno cerebrale di Les Amours
Imaginaires. I personaggi di Mommy non giocano, e non sanno come esprimere i
loro sentimenti con la facilità immodesta tipica di molti dei miei personaggi
precedenti. Die, Steve e Kyla non si danno delle arie.
Ma sono molto turbolenti, sono esseri vivaci capaci di far valere il proprio punto
di vista in maniera coerente, sulla base dei loro rispettivi background e situazioni.
Per me, lavorare di nuovo assieme a Anne Dorval e Suzanne Clément non
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più emozionanti del film, il fatto che non dovessero essere riconoscibili. Per
quanto riguarda Antoine, lui è stata la sorpresa, ovviamente. Qualsiasi filmmaker è
orgoglioso di scoprire nuovi talenti, o di confermarne di vecchi. Per me è
appassionante lavorare con dei grandi artisti e creare assieme a loro delle grandi
performance, cercare di innescare delle grandi emozioni.
Credo che col passare del tempo il nostro amore nei confronti di personaggi
realistici e precisi sia appassito e sia stato sostituito da ruoli belli e pronti da
indossare, a beneficio delO¶HIILFLHQ]D*OLUXELDPRLFRJQRPLODVWRULDLWLFL
piaceri proibiti, i dettagli. Spediamo gli attori in scatole già etichettate, a patto che
siano inseribili in una sorta di griglia narrativa intelligibile e proficua. Ma gli
esseri umani interessanti ± per lo meno gli eroi della mia infanzia- sono sempre
esistiti in una forma molto più concreta, e gli attori che ammiro, e coi quali amo
lavorare, mettono sempre la realtà concreta che hanno conosciuto e osservato al
servizio di un film. E secondo me, è questo che è tipico dei grandi attori: creano
dei personaggi non delle performance.
M USI CHE
Credo che la musica in un film raggiunga una transazione inconscia con ciascuno
spettatore, spingendolo a lasciarsi coinvolgere dal film.
Dido, Sarah McLachlan, Andrea Bocelli, Céline Dion o gli Oasis hanno tutti un
legame con ogni cinefilo; quando, ad esempio, Wonderwall suonava nel 1995,
qualcuno di loro aveva il cuore in pezzi, mentre qualcun altro era da solo in
qualche bar, o in luna di miele a Playa Del Carmen, o di ritorno dal funerale di un
amico. Quando quei ricordi privati vengono risvegliati dal suono della musica, la
storia del film improvvisamente raggiunge dei livelli molto più profondi, di quelli
FKHDYUHPPRSRWXWRLPPDJLQDUH1HOO¶LPPRELOLWjGLXQDVala buia, osserviamo in
una collettività silenziosa, e credo che questo elemento sia innegabilmente
redditizio per qualsiasi film.
Inoltre, il fatto che quasi ogni canzone presente in Mommy provenga da un mix
che il marito di Die le ha fatto prima di morire, e non dalla mia playlist personale,
era una cosa nuova per me, in termini di sistema cinematografico. Ricordo quando
Pauline Kael scriveva di Scorsese dicendo che, nella tipologia di film che faceva,
le canzoni non suonavano SUL film, ma NEL film, alla radio, alla tv, o nei bar.
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nuda e autentica dei personaggi, facendogli dimenticare le idee e i desideri del
regista. Mi piace molto questa cosa.
MOMMY contro -¶$,78e0$0ÈRE
Ci sono diverse linee parallele che possiamo tracciare tra il mio primo film e
Mommy. Ma solo sulla superficie.
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quei due film sono due pianeti differenti. Uno si dispiega attraverso gli occhi di
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già di per se importante cambio di punto di vista, ecco perché credo che quei due
film siano intrinsecamente dissimili: -¶DL7XpPD0qUe ruota attorno alla crisi della
pubertà. Mommy, invece su una crisi esistenziale.
Inoltre, non ha senso per me fare lo stesso film due volte. Sono felice per
O¶RSSRUWXQLWjGLSRWHUWRUQDUHVXTXHVWHGLQDPLFKHPDGUH-figlio, perché questo
tema è sempre stato parte dei miei film.
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esplorare la novità nella mia stessa filmografia, ma di esplorare la novità su una
scala ben più ampia; quella del genere del family movie.
Perché questo genere rappresenta la forma di comunicazione più emotiva con il
pubblico.
La madre è ciò da cui deriviamo, è chi siamo, e chi siamo diventati. Non siamo
mai davvero in pace con queste questioni Freudiane, sono una parte indelebile di
noi stessi.
/¶862'(//¶ 1:1 COM E FORM ATO DI I M M AGI NE
Dopo aver girato un video musicale in 1:1, lo scorso anno, mi è venuto in mente
che questo rapporto creava grande emozione e sincerità.
Il quadrato perfetto è un formato che incornicia perfettamente i volti, con grande
semplicLWjHVHPEUDYDODVWUXWWXUDLGHDOHSHUOHLQTXDGUDWXUHGHL³ULWUDWWL´1HVVXQD
distrazione, nessuna ostentazione è possibile in uno spazio così costretto. Il
personaggio è il nostro soggetto principale, inevitabilmente al centro della nostra
attenzione. I nostri occhi non possono perderlo, o perderla.
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quelle copertine che hanno lasciato il segno nel nostro immaginario, nel corso del
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eco aggiuntiva.
(¶WUDO¶DOWURDQFKHLOUDSSRUWRSUHIHULWRGHOPLR'LUHWWRUHGHOOD)RWRJUDILD$QGUp
Turpin: sognava di utilizzarlo da tutta la vita, senza mai aver avuto il coraggio di
farlo (lui è anche un regista).
Dopo aver trascorso un anno assieme a lui, rompendomi le scatole su quasi ogni
inquadratura, pentendomi del nostro famigerato rapporto di immagine, ho
imparato due cose: André ama il cinemascope, ed io, per una volta, non ho
assolutamente nessun tipo di pentimento al riguardo.
'LDQH³'LH´'HVSUpV
Die è una combattente nata. Sono tre anni che è rimasta vedova, e ha dovuto
ricominciare daccapo, dopo che suo figlio è stato messo in un riformatorio.
Sebbene si consideri una ragazzina, è piuttosto matura quando sono in ballo
O¶HGXFD]LRQHHLOIXWXURGLVXRILJOLRHTXDQGRVLWURYDDGDIIURQWDUHFULVLH
problematiche.
La sua tempra violenta, il suo portamento sensuale, il suo linguaggio rozzo ± che
cerca di nascondere davanti al figlio ± la rendono comica, sguaiata, sveglia. Ma
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XQDGRQQDLQDIIRQGDELOHFKHQRQDFFHWWHUHEEHPDLXQ³QR´FRPHULVSRVWD
Anne Dorval
Mommy, Xavier Dolan (2014), Miraculum, Podz (2013), Le sHQVGH/¶KXPRXU,
Émile Gaudreault (2011), Les Amours imaginaires, Xavier Dolan (2010), -¶DLWXp
ma mère, Xavier Dolan (2009), Serveuse demandées, Guylaine Dionne (2008), La
vie secrète des gens heureux, Stéphane Lapointe (2006).
3UHPLRµ%D\DUGG¶RUGHODPHLOOHXUHFRPpGLHQQH¶DOƒ)HVWLYDO,QWHUQD]LRQDOH
GHOFLQHPDIUDQFRIRQRGL1DPXUµ3UL[),35(6&,GHODPHLOOHXUHDFWULFH¶
DOƒ)HVWLYDO,QWHUQD]LRQDOHGHOFLQHPDGL3DOP6SULQJVµ3UL[-XWUDGHOD
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KYLA
Rimasta mXWDDFDXVDGLXQWUDPDQRQEHQGHILQLWR.\ODqXQ¶LQVHJQDQWHGHOOLFHR
che si è presa un anno sabbatico ed è appena arrivata in città per trascorrere
qualche tempo.
Qualsiasi più remoto tentativo di dialogo con suo marito e sua figlia sembra
impossibile, e i suoi giorni sono lunghi e silenziosi. Ma quando Steve e Die
entrano nella sua vita ± oppure è il contrario? ± ritrova la speranza. Il suo
temperamento freddo e timoroso si addolcisce, abbandona i suoi tic, ricomincia a
parlare.
Ma Kyla potrà abbandonDUHODVXDIDPLJOLDSHUXQ¶DOWUD"2JQLJLRUQRLQSL
passato assieme a Die e Steve sembra allontanarla dal suo triste passato,
portandola, però, sempre più vicino ad un cambiamento drastico di vita: potrebbe
scomparire dalle loro vite tanto velocemente quanto ci è arrivata.
Suzane Clément
Hélène et ses soeurs, Jean-Jacques Zilbermann (2015), Sitting On The Edge of
Marlene, Ana Valine (2015), Mommy, Xavier Dolan (2014), Laurence Anyways,
Xavier Dolan (2012), Tromper le silence, Julie Hivon (2010), -¶DLWXp ma mère,
Xavier Dolan (2009), &¶HVWSDVPRLMHOHMXUH, Philippe Falardeau (2008), La
brunante, Fernand Dansereau (2007), /¶DXGLWLRQ, Luc Picard (2005), Le
Confessionnal, Robert Lepage (1995).
Premio come Migliore Attrice - Un Certain Regard, Festival del Cinema di Cannes
(2012)
Steve Després
Il fascino di Steve, senza alcun dubbio, può essere definito unico.
6LQGDOODPRUWHGLVXRSDGUHKDJLUDWRO¶LQWHURFLUFXLWRGHLFHQWULVSHFLDOL]]DWLSHUL
ragazzi con problemi comportamentali; viene riaffidato alla madre proprio perché
troppo problematico da gestire. Ma il suo - eccessivo ± amore per lei, la sua
ULVROXWH]]DQHOYROHUHVVHUHO¶XRPRGLFDVDHLOPRGRLQFXLFDQGLGDPHQWHH
irresponsabilmente mette in mostra i suoi sentimenti lo rendono un pericoloso
antieroe.
Poiché gli manca la sua vita col padre, Steve decide pacificamente di andare a
vivere con la madre, Die. Ma la sua condizione, che lui stesso subisce, lo aliena, e
UHQGHLPSRVVLELOHODFRQYLYHQ]D1RQF¶qQLHQWHFKH6WHYHQRQIDUHEEHSHUUHQGHUH
felice sua madre. Proprio niente, sfortunatamente.
ANTOI NE OLI VI ER PI LON
Mommy, Xavier Dolan (2014), College Boy YLGpRFOLSG¶,QGRFLQD;DYLHU'RODQ
(2013), Les Pee-Wee 3D, Éric Tessier (2012), Laurence Anyways, Xavier Dolan
(2011), Frisson des collines, Richard Roy (2010).
Migliore Attore, Film Straniero - Young Artist Awards (2012 & 2013)