Dolore cervicale - International Association for the Study of Pain

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Dolore cervicale - International Association for the Study of Pain
Dolore cervicale
Introduzione
Il dolore cervicale è un problema comune, per lo meno nel mondo industrializzato, e costituisce una fonte importante di
disabilità. Il compito funzionale della colonna cervicale è di controllare i movimenti del capo in relazione al resto del
corpo. Dato che gli occhi e gli organi vestibolari sono situati nel capo, l’informazione dai meccanorecettori nelle
strutture del collo è cruciale per interpretare i messaggi vestibolari e per controllare le risposte motorie basate sui
messaggi visivi. Il dolore cervicale può perciò anche avere profonde conseguenze funzionali.
Epidemiologia ed impatto economico
• Il dolore cervicale affligge il 30-50% della popolazione generale ogni anno
• Il 15% della popolazione generale farà l’esperienza di dolore cronico cervicale (>3 mesi) in un qualche periodo
della propria vita.
• L’11-14% della popolazione che lavora riporterà ogni anno delle limitazioni nella propria attività a causa di
dolore cervicale.
• La prevalenza raggiunge il picco nell’età intermedia e le donne sono più affette degli uomini.
• I fattori di rischio comprendono lavoro ripetitivo, periodi prolungati in cui la colonna cervicale viene mantenuta
in flessione, lavoro ad alto stress psicologico, fumo, e precedente danno al collo ed alle spalle.
Fisiopatologia
La fisiopatologia della maggior parte delle condizioni dolorose cervicali non è chiara. Esiste evidenza di un disturbo del
metabolismo ossidativo e di livelli elevati di sostanze algogene nei muscoli del collo, a suggerire che il difetto della
circolazione locale muscolare o del metabolismo sia parte della fisiopatologia.
Il dolore cervicale è anche associato con alterata coordinazione dei muscoli cervicali e difettosa propriocezione nel
collo e nelle spalle. L’evidenza suggerisce che questi fenomeni sono causati dal dolore, ma anche che essi possono
aggravare la condizione.
Per il dolore cervicale di origine post-traumatica, il danno ai tessuti molli può compromettere l’informazione dai
meccanocettori nei tessuti danneggiati, il che può causare disfunzioni sensitive e motorie.
Caratteristiche cliniche
• Le condizioni dolorose cervicali possono svilupparsi gradualmente o avere un’origine post-traumatica
• Gli episodi ricorrenti sono comuni
• I sintomi clinici associati con il dolore cervicale sono: rigidità al collo, cefalea, vertigine, e dolore che si irradia
alle spalle ed agli arti superiori.
• Il dolore cervicale di origine post-traumatica si associa ad un’ampia gamma di sintomi, disturbi visivi ed uditivi,
disturbi del sonno, nonché problemi cognitivi ed emotivi.
• Riscontri clinici comunemente associati con dolore cervicale sono: diminuito range del movimento cervicale,
aumentata affaticabilità e diminuite soglie del dolore alla pressione nei muscoli cervicali.
• Comorbidità come ansia, depressione e mal di schiena possono indicare condizioni cliniche più gravi
Criteri diagnostici
• Per la maggior parte delle condizioni dolorose cervicali, mancano criteri diagnostici obiettivi. Le diagnosi sono
perciò basate sui sintomi.
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La risonanza nucleare magnetica diagnostica è utile per disordini specifici come mielopatia e per pazienti con
gravi traumatismi, ma è di valore limitato per la maggior parte dei disordini dolorosi cervicali.
I tests di provocazione manuale sono utili per determinare la presenza di compressione della radice nervosa.
Per il dolore cervicale associato a trauma da colpo do frusta, è stato proposto un sistema classificativo dalla
Québec Task Force (QTF). Questo definisce cinque gradi che corrispondono alla gravità del disordine. .
Diagnosi e trattamento
A causa della limitata conoscenza della fisiopatologia della maggior parte delle condizioni di dolore cervicale, il
trattamento causale non è di solito possibile. Gli interventi terapeutici e riabilitativi hanno perciò soprattutto lo scopo di
ridurre i sintomi e migliorare la funzione.
• Esiste forte evidenza che i programmi di riabilitazione multimodali, inclusi gli esercizi fisici, mobilizzazione e
manipolazione, migliorino la funzione e la partecipazione alle attività.
• Per il trattamento immediato o di breve termine esiste evidenza che l’agopuntura, la terapia laser di bassa
intensità e i campi elettromagnetici pulsati possano essere efficaci.
• Non c’è evidenza a favore dell’efficacia di un qualsiasi trattamento farmacologico, eccetto il sollievo dal dolore
ottenuto con iniezioni intramuscolari di lidocaina.
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