giornalino4 - Associazione Dedomé
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giornalino4 - Associazione Dedomé
GIORNALINO N°4 Ai membri del comitato e dell'Associazione Dédomé in Svizzera, Ai volontari della Croce Verde di Lugano, Agli amici benefattori e simpatizzanti dell'associazione Dédomé. Gentili signore, egregi signori, in questo inizio 2005 non sappiamo come esprimervi la nostra esultanza. Sulla soglia del nuovo anno, ci sia permesso presentare i nostri migliori auguri a voi tutti, amici e simpatizzanti dell'Associazione Dédomé, per i vostri sforzi e i vostri encomiabili sacrifici nei nostri confronti. Grazie per il centro medico – sociale, un dono apprezzato per la nostra comunità e per tutta la regione. È con grande gioia che vi informiamo che a poco meno di due settimane dall'apertura, abbiamo registrato cinque nascite tre bambine e due maschietti. La nostra gioia è stata ancora pIù grande nel ricevere questi bellissimi e superbi doni che sono l'ambulanza e il trattore. Il nostro pensiero va pure a tutte quelle persone che conosciute o no, sostengono in un modo o nell'altro l'associazione. Da più di quattro anni le adozioni a distanza, la costruzione del pozzo, la biblioteca, l'elettrificazione del villaggio, l'aiuto ai contadini e agli insegnanti, il centro medico-sociale, il trattore, l'ambulanza e poi, …e poi….quanti sforzi! Che spirito di condivisione! IN nome della coraggiosa popolazione di Dédomé, degli insegnanti, degli anziani, del comitato locale e a nome mio personale, vi dico GRAZIE! Grazie ai membri del comitato e dell'associazione in Svizzera, grazie ai benefattori e ai simpatizzanti dell'associazione Dédomé, grazie a voi tutti che, in modi diversi sostenete i progetti che donano vita e sorrisi al prossimo. Vi assicuriamo che attraverso le nostre umili preghiere sarete benedetti. Il Signore non ha infatti proferito: “In verità, vi dico che tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a me” ? (Mt 25,40). Che il Signore vi colmi di grazie abbondanti e vi dia la forza e il coraggio di condividere sempre il vostro bicchiere d'acqua con degli amici. Cordialmente. Dédomé, 3 gennaio 2005 Il capo villaggio di Dédomé Tchessi Koffi Solidarietà Ticino – Togo : diverse iniziative nel periodo natalizio a. Concerto di Natale nella chiesa dei Santi Massimiliano Kolbe e Giovanni Battista. Giovedì 16 dicembre ore 19.30. Dentro la chiesa, il maestro Luigi De Marchi cerca di sistemare gli ultimi dettagli ed accordare i suoi numerosi strumenti a fiato: i piccoli e i "grandi" cantori di Pregassona. La vice maestra, Fausta Bellotti, vigila e coadiuva. Fuori la chiesa si accalcano già i primi spettatori: bambini, genitori, nonni e parenti vari. Ore 20.00: le porte si spalancano, ciascuno cerca rapidamente il posto migliore per assistere alla quarta edizione del concerto natalizio organizzato dal coro dei Cantori di Pregassona con i bambini del doposcuola musicale. Siamo nella chiesa dei Santi Massimiliano Kolbe e Giovanni Battista: ogni posto a sedere, il più vicino o discosto dall'altare è ormai occupato. L'atmosfera è carica di emozione per tutti: cantare è bello, cantare fa bene, cantare crea unione è fratellanza. E' proprio con questo spirito che il concerto di Natale si è rinnovato anche quest'anno; una tradizione voluta e sentita per sostenere un paio di opere umanitarie: la fondazione Elisa (operante in favore di bambini con malattie tumorali e altre gravi patologie) e l'associazione Dédomé, Amici di don Franck, attiva in Togo in Africa, precisamente a Dédomé che fa capo al nostro vicario don Franck. Al termine del concerto una bella soddisfazione: sono stati raccolti ben 2'220 franchi in offerte e con la vendita di una trentina di Babbo Natale in legno che, con la loro vigile presenza, hanno contribuito a decorare un angolo della cantoria; realizzati da una parte dei bambini del doposcuola della sede scolastica della Bozzoreda, avranno trovato sicuramente una sistemazione opportuna nelle famiglie che sono riuscite ad accaparrarseli. Una serata riuscita che, nel nome della più schietta solidarietà, aspetta solo un nuovo rilancio per il Natale 2005 ! Mauro Tantardin b. La scuola elementare di Mezzovico aiuta il Togo. La signora Giuliana e il maestro Alfredo sono andati ad una conferenza a Pregassona. Hanno visto dei filmati e hanno conosciuto don Franck. Dopo aver parlato assieme hanno deciso di presentare le sue attività anche nella nostra scuola. Don Franck è venuto a trovarci accompagnato da due signore e ci ha presentato un filmato. Mentre scorrevano le immagini ci spiegava tutto. Don Franck arriva dall'Africa come il nostro parroco don Odilon. Don Odilon è nato in Camerun mentre don Franck in Togo. Nel filmato abbiamo visto i preparativi fatti in Ticino. Molte persone lo hanno aiutato. Lui ha raccolto molte cose: medicinali, vestiti, biciclette, letti d'ospedale, un trattore, macchinari usati negli ospedali, libri, un'autoambulanza e molto altro. Poi le ha messe in un grande magazzino e quando sarà il momento le caricheranno in un container e partiranno per il Togo. Durante l'ultimo viaggio alcuni ticinesi sono andati laggiù a vedere e ad aiutare. Tutte le classi hanno assistito al filmato: eravamo più di 100 nell'aula di musica... che caldo. Poi siamo rimasti solo noi e i bambini di quinta elementare e gli abbiamo fatto alcune domande. Don Franck ha mostrato i suoi filmati anche ai nostri genitori in una serata informativa. Dopo averlo conosciuto abbiamo deciso di aiutarlo e durante il mese di dicembre abbiamo fatto una raccolta a scuola. Negli “scaloni” della scuola abbiamo raccolto: vestiti, biciclette, libri in francese, medicinali e materiale scolastico. Quando gli “scaloni” erano ben pieni lo abbiamo chiamato e assieme al papà del Luca che ha messo gentilmente a disposizione il suo furgone, hanno trasportato tutto il materiale a Pregassona. I bambini di quinta hanno aiutato a caricare il materiale sui furgoncini e alla fine hanno fatto delle foto ricordo. Tutti gli anni per Natale cerchiamo di aiutare qualcuno e anche quest'anno eravamo contenti del materiale che abbiamo raccolto... chissà se è già partito per il Togo? Se qualcuno volesse aiutare don Franck può sempre farlo mettendosi in contatto con l'Associazione “Dédomé” – Amici di don Franck Vezia. 4 elementare Mezzovico c. Concerto di Natale nella Chiesa Parrocchiale di Pazzalino Che serata! Che emozione! Che gioia! Parlo del concerto di Natale del 18 dicembre 2004 nella chiesa di Pazzalino a Pregassona… Forse è meglio proseguire per ordine e lasciare momentaneamente da parte l'entusiasmo per essere più chiara e spiegare meglio il mio totale coinvolgimento. Come membro del comitato dell'associazione Dédomé Amici di Don Franck e anche del coro delle ACLI di Lugano, (Associazione Cristiana Lavoratori Internazionali, la quale non segue nessuna ideologia politica che si adopera nel sociale con un patronato che segue le varie problematiche dei cittadini) vi parlo del concerto canoro e musicale svoltosi in occasione del Santo Natale, nella chiesa di Pazzalino a Pregassona il 18 dicembre 2004. Concerto all'insegna dell'amicizia e della solidarietà verso l'associazione Dédomé, nato grazie alla grande amicizia tra il coro delle ACLI e il coro di S. Maria Nascente di Meda con gli ottoni della Civica Scuola di Casatenovo. I tre gruppi si sono esibiti in un primo momento singolarmente, proponendo canti e musiche natalizie e d'avvento, per poi unirsi insieme in un'unica lode al Signore coinvolgendo il pubblico nel canto finale Venite Fedeli. Il pubblico ha partecipato con un calore straordinario e canto dopo canto, musica dopo musica, si è creata un'atmosfera a dir poco emozionante. Tutti si sono trovati a schioccare le dita a tempo di jazz accompagnando l'esibizione degli ottoni del famoso pezzo jazzistico Tuxedo junction, di cui è stato chiesto anche il bis. L'amicizia, la gioia e l'unità creatasi tra noi delle corali e il pubblico ha reso la serata davvero unica e indimenticabile. Maria Della Badia Verbale dell'assemblea ordinaria dell'associazione "Dédomé" amici di don Franck Pregassona, 11 marzo 2005. Orario : 20.30 – 22.30 Presenti : 62 persone (elenco presso il segretariato) Scusati: 16 membri Ordine del giorno • Saluto del presidente. • Relazione presidenziale e presentazione dei progetti in corso. o Il centro medico sociale. o Le adozioni a distanza. o I progetti agricoli. • Presentazione dei conti. • Rapporto dei revisori dei conti. • Approvazione dei conti e del rapporto dei revisori. • Presentazione dei progetti per l'anno 2005 e del preventivo. • Approvazione dei progetti futuri. • Eventuali. Saluto del presidente. Don Franck apre la serata con un momento di preghiera e saluta cordialmente tutti i presenti. Relazione presidenziale e presentazione dei progetti in corso. Gentili signore, Egregi signori, Cari sostenitori dell'Associazione Dédomé, amici dei poveri, a tutti voi un cordiale benvenuto a questa nostra assemblea annuale. Il lavoro svolto dal comitato, dai soci e dai simpatizzanti dell'associazione, costituta il 12 settembre del 2003 per promuovere lo sviluppo e la qualità di vita della popolazione del villaggio di Dédomé, in Togo, e dei villaggi della regione attraverso la realizzazione di progetti umanitari e di promozione economica mirati ai bisogni dei loro abitanti, e per suscitare uno spirito di solidarietà tra i membri creando dei legami di amicizia con la popolazione dei villaggi togolesi interessati, sembra ricevere il suggello (almeno morale) e la sveglia della coscienza internazionale con una delle dichiarazioni finali del Forum di Davos, alla fine del mese di gennaio di quest'anno (anno dichiarato contro la povertà). In un articolo pubblicato sul quotidiano Corriere del Ticino il 28 gennaio scorso si poteva leggere: "Blair, Bono, Bill Gates for Africa : nelle vesti di promotori della lotta alla povertà, il premier britannico, il leader degli U2 e il presidente della Microsoft hanno lanciato da Davos un appello a fare di più per «i poveri tra i poveri» e ad affrontare i veri problemi del continente più dimenticato. A Davos, è emersa la coscienza collettiva secondo la quale “è necessario rilanciare una politica d'aiuti per l'Africa, che ha problemi complessi, che vanno dai conflitti mai sedati, al debito estero, dall' Aids alle malattie, in primis la malaria." Il Premier Britannico Blair riprendendo un punto dell'ultimo rapporto dell'organizzazione mondiale per la sanità ricorda che la "malaria è una piaga che uccide un bimbo africano ogni 30 secondi , un milione di persone l'anno." Il Togo, dove operiamo come associazione non è escluso da questa considerazione. Per un vero sviluppo di un paese, ci vuole un minimo di stabilità politica, ciò che non sembra essere il caso del nostro paese che in questa assemblea vi chiedo di poter brevemente presentare prima di entrare nel dettaglio delle attività svolte nel corso del 2004. Lo faccio per permettere una maggior conoscenza delle profonde motivazioni che ci hanno portato a scegliere per un'opera come quella che ci ha radunato in Associazione; lo faccio anche per dare una risposta a quelle persone che mi hanno interpellato per chiedere più informazioni dopo il 5 febbraio, data della morte del presidente Gnassimgbe Eyadema, con i successivi movimenti politici che gli schermi televisivi ci hanno mostrato. • Presentazione ed analisi della situazione socio- politica del paese. Il Togo , come ben sapete, è un piccolo paese dell'Africa situato sulla costa occidentale del continente. Ottenuta l'indipendenza dalla Francia nel 1960, ha vissuto fino al 1967 anni turbolenti, che hanno visto l'assassinio del primo presidente del Paese nel 1963, Sylvanus Olimpio, poi, nel 1967 attraverso un colpo di stato da parte dell'apparato militare, la sostituzione del presidente Grunitzky e l'assunzione del potere da parte del generale Gnassible Eyadema fino al 5 febbraio scorso: 38 anni di regno e di potere assoluto che rappresenta la più lunga permanenza alla presidenza della storia africana. Due anni e mezzo dopo la conquista del potere, il Presidente Gnassimgbe Eyadèma lancia il 30 agosto 1969 a Kpalimé, un appello per la creazione di un partito unico. L'Unione del popolo togolese (RPT) è nata come conseguenza dello scioglimento di tutti gli altri partiti politici fino all'anno 1993. Questo potere è basato sull'autoritarismo, con scarso rispetto per i diritti umani, abbondantemente calpestati e con un controllo pressoché totale dei media e della stampa. La transizione dal partito unico al pluralismo politico. Il partito-stato è sopravvissuto fino all'anno 1990, anno nel quale il Togo ha conosciuto dei movimenti di sommosse popolari (movimenti delle donne, degli studenti, degli insegnanti ecc.). Il regime al governo non potendo resistere alla pressione delle sollevazioni, ha dovuto cedere autorizzando la creazione di nuovi partiti politici. Come preludio all'avvento del multipartitismo, sono state create numerose associazioni di difesa dei diritti dell'uomo e delle libertà. Queste ultime accentuano la pressione sul regime e riescono ad ottenere, sull'esempio d'altri Paesi Africani come il Benin e il Congo, lo svolgimento di una Conferenza Nazionale, guidata dall'Arcivescovo di Lomé Monsignor Filippo Kpodzro, alla quale hanno partecipato i rappresentanti di tutte le forze vive della nazione. I lavori di questa Conferenza Nazionale hanno portato all'elezione di un Primo Ministro incaricato di guidare, con il Capo di Stato, la transizione, per organizzare le elezioni legislative e presidenziali; anche qui però, il topo è stato mangiato dal gatto padrone, con le armi in mano. La transizione ha conosciuto molte difficoltà per riuscire a stabilire delle condizioni trasparenti per le elezioni. Il presidente ha continuato a gestire il proprio potere in maniera autoritaria, attuando misure di repressione nei confronti dell'opposizione e rendendo le elezioni niente più che una farsa, per gli ampi brogli elettorali e le condizioni non democratiche in cui sono state tenute. Il presidente più duraturo della storia africana. Proprio le scarse libertà garantite dal presidente e un regime oppressivo hanno portato nel 1993 alla sospensione delle donazioni internazionali verso il Togo. In particolare l'Unione Europea, che ha attuato questa politica, ha posto come vincolo per una nuova assistenza economica verso questo paese lo svolgimento di elezioni parlamentari “accettabili” e un maggior rispetto per i diritti umani. Questi due aspetti sono stati il motivo per cui il paese ha visto congelare il rapporto con i partner esteri sia per quanto riguarda le relazioni bilaterali che multilaterali che il Togo intratteneva. Il paese si trovò allora con la sua vita economica soffocata; è in questa evidenza dell'embargo che lo colpiva che ci siamo trovati nell'urgenza di fare qualcosa per aiutare le popolazioni contadine delle nostre campagne, vittime di una politica in mano ad un pugno di persone. Novità importanti per il Paese sono giunte verso la fine del 2004. Infatti l'Unione Europea ha deciso una parziale reintroduzione della cooperazione con il paese africano. Ciò è avvenuto nel novembre 2004, in seguito ad una serie di trattative tra il governo di Lomè e l'UE, e in seguito ad una serie di misure prese dal governo Eyadema, in particolare: o Miglioramento delle condizioni politiche del paese e per una maggiore libertà, il rilascio di 500 prigionieri politici. o L'inizio di un dialogo con i partiti all'opposizione. o Un minor controllo dei media. È in questa fase che si trovava il paese quando (dopo una visita di tre giorni anche in Ticino) il presidente morì improvvisamente, per una crisi cardiaca, lo scorso 5 febbraio. Il 6 febbraio (un giorno dopo la morte del padre), uno dei suoi figli, sostenuto dall'esercito, senza rispettare le leggi della costituzione, si è auto proclamato presidente. Sotto la pressione internazionale degli stati dell'Africa, dell'UE, dell'ONU e degli Stati Uniti il figlio auto proclamato, cede e dimissiona il 25 febbraio 2005 per permettere di tornare al rispetto della costituzione e accondiscendere alla programmazione delle prossime elezioni presidenziali come stipulato dalla legge. La situazione ora è calma, e non possiamo che affidare il futuro al Signore, affinché guidi Egli stesso i cuori verso la ricerca di una vera pace. • Piani di sviluppo economico e sociale. Il Togo ha conosciuto quattro piani quinquennali che hanno permesso ai responsabili della nazione, da un lato, di inquadrare bene i problemi che frenano lo sviluppo economico e sociale del paese e dall'altro di valutare ciò che si deve ancora fare allo scopo di perfezionare i metodi e i mezzi di programmazione e pianificare degli obiettivi di sviluppo. I piani prevedevano: a. Il periodo della "manna del fosfato" vale a dire del "Boom dello sfruttamento del fosfato" per il Togo (1966 – 1970). b. Il terzo piano quinquennale (1976-1980) composto di vari programmi di sviluppo a carattere regionale. Una priorità è stata data allo sviluppo del settore industriale. c. Il quarto piano quinquennale (1981-1985): realizzare obiettivi mirati come il superamento dell'insufficienza alimentare. d. Il quarto piano quinquennale (1981-1985): realizzare obiettivi mirati come il superamento dell'insufficienza alimentare. Sfortunatamente questo quarto piano non è andato in porto a causa della crisi economica generalizzata del 1980 che ha colpito in pieno gli Stati africani e dalla quale il Togo non è potuto scampare. • Situazione socio-economica del Togo In quest'analisi della situazione socio economica, tenteremo di evocare soltanto i principali rami d'attività che sono l'economia, l'educazione, la sanità, l'agricoltura e l'industria. Lo stato dell'economia Nel Togo, la crescita economica si basa essenzialmente sull'agricoltura e sullo sfruttamento minerario. Il settore moderno è dominato dall'amministrazione che coabita con un sistema privato allo stato embrionale. L'economia del paese è, infatti, dipendente in gran parte da finanziamenti esterni. La maggior parte della popolazione è impegnata nel settore agricolo, un settore che non permette un alto tasso di crescita per l'intero paese, anche perché la produzione è per la maggior parte di sussistenza. Nonostante ciò, a dimostrazione della povertà del Paese (che è il quarto produttore mondiale di fosfati), provengono dal settore agricolo circa il 40% dei guadagni dell'esportazione in particolare grazie a prodotti quali cacao, caffè e cotone. Per il futuro del Paese è indispensabile trovare modelli di sviluppo che garantiscano la crescita economica. Questo è un altro punto fermo della nostra Associazione che sta cercando di dare alle popolazioni che sosteniamo le basi necessarie allo sviluppo dell'economia quali: la luce elettrica, l'acqua potabile, macchinari elementari come il trattore che permetterà di estendere la superficie di coltivazioni, un'ambulanza e un microscopio per il CMS…. Lo stato dell'educazione. Dalla sua indipendenza nell'aprile 1960, il Togo ha ereditato come tutti gli altri paesi africani, un sistema educativo coloniale che non rispondeva più alle realtà nazionali. Bisogna prendere atto che l'insegnamento è stato storicamente concepito durante il periodo coloniale, per formare gli intermediari dell'amministrazione e i quadri medi del settore moderno. Delle riforme educative, in vista di un miglior sviluppo economico e sociale, sono state progettate e cominciate in tutti questi nostri paesi. Nel Togo, una riforma dell'insegnamento è stata adottata nel 1975 con gli obiettivi di: o Uscire dal giogo del mimetismo e dell'automatica riproduzione dei modelli "esterni". o Rendere la scuola realmente democratica, adeguata alle realtà dell'ambiente ed obbligatoria fino all'età di 15 anni. Per potervi entrare, bisogna assumere costi e spese che non sono alla portata dei poveri che sono a volte esclusi della formazione scolastica. Ci sono oggi tante scuole medie e licei, un'università nella capitale a Lomé e un'altra ai suoi inizi al nord a Karà. Non ci sono scuole di formazione professionale. Cosciente di questi problemi, la nostra Associazione ha promosso le adozioni a distanza (delle quali ci parlerà fra poco, la signora Prati Annamaria) per permettere la scolarizzazione dei bambini (scuola elementare e media) e per favorire, attraverso gli apprendistati, l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, promuovendo, a lungo termine, il miglioramento della condizione socio economica del villaggio. A medio termine, il nostro comitato sta studiando con il comitato locale a Dédomé, la possibilità di realizzare un centro di formazione professionale. Lo stato della sanità La sanità è sempre stato il "parente povero" dall'anno 1965 ad oggi. La parte del bilancio aggiudicata a questo settore era circa del 4-6% e solo nel 1998 è stata portata all'11.1%. La poca attenzione accordata a questo settore giustifica oggi lo stato rovinoso nel quale si trovano le infrastrutture e la qualità delle prestazioni offerte. Le risorse sanitarie disponibili sono molto limitate e la loro ripartizione sul territorio si rivela poco equilibrata. Secondo un'analisi fatta dall'USAID nel 1990, si osserva una grande disparità nella ripartizione, a favore delle città, e principalmente della capitale Lomé. Per esempio nel 1989 Lomé contava il 32,9% del personale sanitario del settore pubblico, il 52,4% dei medici, il 57,1% dei dentisti e l'11,5% delle ostetriche. Con la preoccupazione di migliorare lo stato della salute della popolazione, lo stato aveva adottato, negli anni ottanta, il progetto dell'OMS "salute per tutti negli anni 2000". Sfortunatamente questo programma è risultato essere una decisione politica senza grandi effetti. La crisi economica non ha permesso allo Stato di sbloccare le risorse necessarie per la realizzazione di questo nobile obiettivo. Al di fuori dello Stato, diverse ONG, organismi internazionali come (OMS, UNICEF, PNUB, GTZ ecc.) e numerose comunità religiose danno un lodevole contributo al miglioramento dello stato della sanità nel nostro paese. E' anche il caso della nostra Associazione Dédomé, con la realizzazione del centro medico sociale San Gottardo, inaugurato lo scorso mese di agosto. Lo stato dell'agricoltura Come la sanità e l'educazione, il settore dell'agricoltura non ha beneficiato della crescita che l'economia togolese avrebbe dovuto dargli, anche se è un settore che può dare molto all'economia del paese. L'obiettivo che la nostra Associazione persegue in questo settore è "l'autosufficienza alimentare" che si dovrebbe tradurre in un passo avanti verso l'agricoltura di mercato (lo speriamo) fra qualche anno. Lo stato industriale Gli investimenti sono stati realizzati nei settori dell'industria d'estrazione (fosfati). Per quanto riguarda gli altri settori alimentari, tessili, chimici e di bevande ci sarebbe tanto da fare. Da qualche anno una zona franca industriale è istallata nel Togo e si contano alcune industrie di trasformazione chimica, alimentare, tessile, di bevande. È un settore che soffre e aspetta nuovi crediti. • Emergenza della povertà Negli anni 70/80, il Togo ha conosciuto un tasso di crescita dell'ordine dell'8% che gli ha permesso di lanciarsi in una politica d'industrializzazione rivelatasi sfortunatamente improduttiva. In questo inizio di terzo millennio, la povertà costituisce il problema più allarmante dell'Africa. È questa povertà, che giustifica l'avanzata inquietante e preoccupante del VIH/SIDA nella maggior parte delle regioni del Togo. Oltre alla perdita di vite umane che provoca, questo flagello costituisce una minaccia molto severa per la crescita e lo sviluppo economico dei paesi in via di sviluppo (soprattutto dell'Africa), Ecco alcuni indicatori sociali dei paesi a reddito debole o intermedio. Fonti: Banca Mondiale. Prospettive dell'economia mondiale e paesi in via di sviluppo (Washington 2001) indicatori dello sviluppo nel mondo (Washington). Zone Geografiche Asia dell'Est e Pacifico Europa Est Asia Cent.le America Latina e Caraibi Popolazione vivente con Percentuale Speranza Tasso di Morbidità da meno di un dollaro al di adulti di vita mortalità HIV (% degli giorno analfabeti alla infantile(per adulti di età (percentuale) nascita mille) da 15 a 49 (anni) anni) 1990 1998 1999 1999 1999 1999 27,6 14,7 15 69 35 0,22 1,6 3,7 9 69 21 0,18 16,8 12,1 12 70 30 0,58 Medio Oriente Africa Est Asia Sud Africa Subsahariana 2,4 2,1 36 68 44 0,03 44,0 47,7 40,0 48,1 46 39 83 47 74 92 0,56 8,38 TOTALE 29,0 23,4 25 64 59 1,19 Di fronte a questi dati, constatiamo che l'Africa presenta gli indicatori più bassi del pianeta. Questi indicatori confermano il livello di estrema povertà per tutte le cittadine e i villaggi del Togo, ciò che motiva le attività della nostra associazione. • Le attività dell'associazione nel 2004 e i progetti in corso. o Il comitato dell'associazione si è riunito cinque volte per valutare l'avanzamento dei progetti in corso, analizzare la contabilità, pianificare il viaggio estivo e invernale dei volontari, organizzare la grigliata che si è svolta nel mese di giugno, programmare le attività per la raccolta di fondi. Da evidenziare, in questo ambito, la presentazione dell'associazione effettuata presso le scuole elementari di Mezzovico e con i rappresentanti dei genitori della stessa scuola con conseguente raccolta di materiale vario, i concerti di Natale che si sono svolti nella Chiesa di S. Massimiliano e nella Chiesa parrocchiale di Pregassona, i diversi banchi del dolce, la partecipazione a vari mercatini, senza contare i contatti personali sempre molto proficui. Il comitato, dopo aver ottenuto la dichiarazione di pubblica utilità dell'associazione, ha pure intrapreso le misure necessarie per l'adesione alla FOSIT che potrebbe avvenire nel corso del 2005. o L'invio di due container ha permesso di far giungere sul posto il materiale necessario alla costruzione e all'arredamento del centro medico sociale, oltre che a biciclette, vestiti, computer e materiale diverso che è stato distribuito alla popolazione. Tutto il materiale inviato ci è stato regalato e a tutti i benefattori va il nostro sincero grazie. o Il centro medico sociale (dispensario) è stato inaugurato lo scorso 7 agosto alla presenza delle autorità sanitarie, politiche, religiose del villaggio e della regione e del gruppo di 12 volontari ticinesi guidati dal prevosto di Pregassona don Maurizio Silini. Il centro è diventato operativo lo scorso 27 dicembre; vi opera efficacemente un équipe indigena composta da un medico, un infermiere,una levatrice,due aiuto infermieri, due allievi aiuto infermieri, un farmacista, un cassiere che, dopo 50 giorni di attività ci hanno inviato il loro primo rapporto. È sulla base dello stesso che il dr. Genini ha elaborato la relazione che troverete nel Giornalino di giugno. Per essere efficiente il centro ha bisogno di un sostegno annuo di circa Sfr. 12'000.- per almeno cinque anni, escluse le spese particolari di cui vi parleremo alla voce “progetti 2005”. Lo scorso mese di gennaio è arrivata in Togo l'ambulanza offerta dai volontari della Croce Verde di Lugano. L'ambulanza, l'unica in un territorio di quasi 100'000 abitanti, permetterà di trasferire pazienti con particolari patologie in ospedali più attrezzati distanti fino a 200 km dal villaggio. I signori Filippo Tami e Romina Brioschi si sono recati a Dédomé per formare un gruppo di volontari. Come avranno modo di spiegarvi nel corso della serata, i due collaboratori della CVL, che hanno svolto questa attività come volontariato, hanno formato una quarantina di persone all'impiego del veicolo e del materiale in dotazione. Si tratta in prevalenza di personale laico istruito alle misure di pronto soccorso capace di poter intervenire e prestare le prime cure in attesa dell'arrivo dell'ambulanza e del personale medico e paramedico del dispensario. A loro, al direttore della Croce Verde di Lugano (Carlo Casso), il nostro sentito grazie. Un'ambulanza per 100'000 abitanti, è già bello, e se con il futuro ne potessimo avere altre, non possiamo che dirvi già in anticipo un sincero grazie. o Le suore del dispensario di Aledjo hanno potuto beneficiare anche quest'anno del prezioso latte in polvere che permette loro di tentare di salvare neonati e bambini denutriti e di indumenti per mamme e bambini che vivono in situazioni molto precarie. Confrontate a numerosi malati tra i quali una quindicina di nuovi casi di AIDS ogni mese, sarebbero felici di poter contare sul nostro sostegno anche per l'anno in corso. o L'acquedotto è una realtà per Dédomé i cui abitanti possono usufruire dell'acqua che sgorga dalle cinque fontane pubbliche (una per quartiere). La popolazione ha contribuito attivamente alla costruzione dell'opera che è fondamentale per il buon funzionamento del centro medico sociale e per la promozione dell'igiene nelle famiglie. Un ringraziamento particolare va alla ditta Godi che, nel corso dell'estate ha messo a disposizione un suo dipendente che si è recato a Dédomé per supervisionare la costruzione del pozzo di captazione dell'acqua e del pozzo di filtraggio, situati a 3 km dal centro del villaggio, su un'altura dove scorre un fiume sempre ricco di acqua. Gli abitanti del villaggio vicino, Koutoukpa, situato a 2 km di distanza, sperano di poter avere gli stessi privilegi e noi, col vostro aiuto, ci stiamo impegnando in questo senso. Le suore di Cotogna Kope, che il gruppo di volontari ticinesi ha potuto visitare, aspettano un pozzo che eviti loro di percorrere una ventina di km per andare, due volte alla settimana al mercato per fare la riserva di acqua potabile. o Le adozioni a distanza, di cui vi parlerà la signora Prati, hanno raggiunto la bella cifra di 140 padrinati. Ai ragazzi vogliamo offrire la possibilità di terminare la scuola dell'obbligo e gli apprendisti contano su di noi per aiutarli a completare il loro apprendistato e iniziare a lavorare, in proprio o da un padrone, alfine di inserirsi nel contesto economico e, a loro volta, aiutare altri giovani che hanno bisogno. o I progetti agricoli mirano a diversificare le culture ed aumentare la superficie coltivabile con l'arrivo di un trattore lo scorso mese di gennaio. Si tratta di fornire i potenziali per una maggior produzione di cereali (mais, sorgo, miglio, riso) di tuberi (manioca, igname) di leguminose (fagioli, arachidi), di verdura e frutta senza dimenticare le produzioni dette industriali (caffè, cacao, cotone, soja, palme da olio ecc.) Gli stivali offerti ai contadini permettono di proteggerli da malattie e ferite dovute al lavoro nei campi e nelle risaie. Nel corso dell'anno le cooperative agricole hanno potuto beneficiare di un raccolto importante e hanno potuto rimborsare i prestiti che avevamo fatto loro in precedenza. Un gruppo di giovani si sta formando per promuovere l'allevamento di caprette, mucche e pollame in modo da colmare il deficit in carne. • Come Associazione ci siamo sforzati di realizzare tutto ciò, per contribuire alla riduzione della povertà nel mondo e per una più calorosa stretta di mano tra l'Europa all'Africa affinché cresca sempre di più la solidarietà tra i nostri popoli. L' apporto di tutti è un dono prezioso. La porta della solidarietà si apre su un orizzonte senza fine dove ogni piccolo passo ha un'importanza fondamentale per la promozione della dignità umana: ci vuole costanza e perseveranza. • Di fronte alla difficile realtà che vive il Togo, non dobbiamo essere pessimisti, ma promotori di un futuro sereno con il nostro ottimismo perché anche se la notte è lunga, il giorno finisce sempre per vincere. Allora, avanti, carissimi, perché alla fine della notte sta il giorno e alla meta della strada la verità e la vita. • Al di là delle nuvole, ci sono tante stelle che brillano. Voi siete una di quelle. • Grazie di cuore. • Il presidente cede la parola ai responsabili dei progetti in corso. Le adozioni a distanza La signora Annamaria Prati presenta la sua relazione. “La vera povertà è non avere amici. Ed il bene più prezioso che si possa portare è il conforto di una presenza. “ (Padre Thierry de Roucy) Con grande gioia possiamo constatare, che il nostro progetto di adozioni a distanza si sta piano piano espandendo in tutto il Ticino, con qualche eccezione anche nella vicina Italia e al nord delle alpi. Grazie di vero cuore, perché il sostegno a distanza è uno strumento efficace e concreto di solidarietà che rende il sostenitore sempre più partecipe alla costruzione di un mondo più giusto e permette a tanti bambini dei paesi più poveri un avvenire migliore nella propria terra. I bambini vengono così aiutati nella zona e nel paese dove sono nati evitando di sradicarli dalla propria famiglia e dal proprio ambiente. Vogliamo ringraziare tutte quelle famiglie che, accettando di cambiare il loro modo di versamento adottando scadenze più lunghe, ci permettono di risparmiare in tasse, assicurando ai ragazzi adottati il totale della somma devoluta. Vi era inoltre stato promesso che i ragazzi avrebbero scritto ai rispettivi padrini almeno due volte all'anno. Da un controllo risulta purtroppo che ci sono quelli che scrivono regolarmente, ma anche quelli che non si sono mai fatti sentire. Don Giuliano l'anno scorso è stato a più riprese gravemente ammalato e la debolezza lasciata dalla malattia non gli ha permesso di svolgere in piena efficacia tutti i suoi numerosi impegni, così che certe incombenze gli sono sfuggite, non certo per negligenza! Ci scusiamo veramente per questo disguido, da parte nostra faremo il possibile affinché nel futuro tutti abbiano regolari contatti con i ragazzi adottati. Don Giuliano continua ad essere soddisfatto di come funziona bene la vita comunitaria che parecchi ragazzi affrontano, in tal modo si aiutano a vicenda e il sostegno che ricevono dai padrini basta per tutti loro e anche per altri ragazzi finora non ancora aiutati. Si dice orgoglioso anche dell'impegno scolastico che tutti, anche i più piccoli, assumono, come gesto di gratitudine nei confronti di coloro che danno loro la possibilità di una formazione per un futuro migliore. La situazione attuale è la seguente: 102 adozioni da 30.- fr ( 66 bambini di scuola elementare o più piccoli e 36 ragazzi di scuola media) 14 adozioni da 70.- fr (giovani studenti al liceo) 24 adozioni da 50.- fr ( giovani apprendisti) Speriamo vivamente di poter continuare ad accrescere il numero dei bambini adottati, ricordiamo che c on un piccolo aiuto giornaliero di 1 fr, che spesso per noi è poca cosa, ma che per loro è molto, possiamo offrire ad un bimbo il necessario per una vita serena. Ci sono tante cose da fare ancora, ma l'importante é cominciare, e credere in quello che si sta portando avanti, perché le cose crescono piano, piano e con l'aiuto di tutti . Non é facile prendere certe decisioni, ma queste sono decisioni che partono dal cuore, ed il cuore come si sa non sta mai fermo... Presentazione dei conti. La segretaria e cassiera presenta il bilancio al 31 dicembre 2004. RICAVI E Data Categorie 31.12.2004 Quota sociale 31.12.2004 Adozioni Adozioni Fondo riserva adozioni Fondo apprendistato 31.12.2004 Progetto centro medico sociale 31.12.2004 Progetti agricoli Cooperative agricole / trattore Caprette Mucche 31.12.2004 Progetto acquedotto 31.12.2004 Progetto autocarro GSP 31.12.2004 Progetto ristrutturazione scuola 31.12.2004 Progetto centro scolastico professionale 31.12.2004 Ricavi e spese amministrative Rimborso spese amministrative Rimborso spese segretariato Interessi bancari e CCP Spese amministrative Spese segretariato 31.12.2004 Ricavi e spese varie Bancarelle, mercatini, manifestazioni varie Entrate varie (offerte libere) Contributi generatore parrocchia togolese Invio container 2004 Prodotti per bancarelle e mercatini 2004 Spese varie (grigliata, assemblea, volantini,...) Spese generatore parrocchia togolese SPESE 2004 Ricavi Spese Saldo per categoria SFr. 6'950.00 SFr. 40.60 SFr. 6'910.00 SFr. 56'905.00 SFr. 50'525.00 SFr. 6'380.00 SFr. 54'345.00 SFr. 50'525.00 SFr. 3'820.00 SFr. 220.00 --- SFr. 220.00 SFr. 2'340.00 --- SFr. 2'340.00 SFr. 16'663.65 SFr. 21'521.45 SFr. -4'887.80 SFr. 10'640.00 SFr. 10'740.00 SFr. -100.00 SFr. 9'650.00 SFr. 9'340 SFr. 310.00 SFr. 590.00 SFr. 1'000.00 SFr. -410.00 SFr. 400.00 SFr. 400.00 SFr. 0.00 SFr. 26'741.75 SFr. 41'000.00 SFr. -14'259.25 SFr. --- SFr. --- SFr. --- SFr. 1'300.00 SFr. 1'947.05 SFr. 1'300.00 SFr. 5'698.70 SFr. - 3'751.65 SFr. 12'000.00 SFr. 1'756.30 SFr. 70.75 SFr. 877.95 SFr. 4'820.75 SFr. 16'604.65 SFr. 15'839.65 SFr. 765.00 SFr. 10'048.65 SFr. 3'995.00 SFr. 400.00 SFr. 11'100.00 SFr. 2'715.00 SFr. 1'424.65 SFr. 600.00 SFr. 142'722.10 SFr. 150'364.80 SFr. -7642.70 Avere in cassa: il saldo al 31.12 2003 pari a SFr. 67'197.80 e la maggior uscita 31.12.2004 pari a SFr. 7642.70 portano a un capitale di SFr. 59'555.10. Rapporto dei revisori dei conti. Il signor Marco Fantoni legge il rapporto: Gentili Signore, Egregi Signori, in base al mandato affidatoci, abbiamo verificato il conto consuntivo 2004 dell'Associazione Dedomé. Abbiamo esaminato la contabilità e constatato che le pezze giustificative corrispondono a quanto espresso nei conti. I conti presentano al 31.12.2004 la seguente situazione: Entrate: CHF 142'722.10 Uscite: CHF 150'364.80 maggior uscita di CHF 7'642.70 Il capitale a disposizione corrisponde al saldo al 31.12.2003 era di CHF 67'197.80. La maggior uscita al 31.12.2004 di CHF 7'642.70 porta ad un capitale di CHF 59'555.10. Abbiamo inoltre costatato che: • Esiste solo un conto corrente postale intestato all'Associazione. • In Togo l'intestazione del conto corrente bancario è stata modificata come richiesto, con la denominazione dell'attuale Associazione. In base a questo rapporto, vi invitiamo ad accettare i conti così come presentati. In fede Per la Commissione di revisione Giovanni Ferretti Marco Fantoni Approvazione dei conti e del rapporto dei revisori. I conti e il rapporto dei revisori sono approvati all'unanimità. Presentazione dei progetti per l'anno 2005 e del preventivo. Il presidente mette l'accento sui progetti per l'anno in corso che dovrebbero concentrarsi: • Sul centro medico sociale, con la garanzia del rifornimento in medicamenti, l'attivazione dell'impianto di radiologia con la relativa costruzione di protezione, l'implementazione di un piccolo laboratorio. • Sulla ristrutturazione della scuola che comincia a presentare rischi per i ragazzi. La costruzione necessita, in particolare, di un nuovo tetto. • Sullo sviluppo dei progetti agricoli favoriti dall'arrivo del trattore e che hanno bisogno di sostegno per l'acquisto di sementi e concimi. • Sull'adduzione d'acqua per gli abitanti di Koutoukpa. Il sogno nel cassetto, da realizzare a medio / lungo termine resta la costruzione del centro di formazione professionale, per il quale siamo alla ricerca di fondi. Data Categorie Ricavi preventivati Spese Giacenza preventivate 31.12.2004 01.01.2005 Quota Sociale SFr. 9'500.00 SFr. 500.00 01.01.2005 Adozioni SFr 75'000.00 SFr. 65'000.00 SFr. 20'775.00 01.01.2005 Centro medico sociale SFr 35'000.00 SFr 30'000.00 SFr 14'260.00 01.01.2005 Progetti agricoli SFr 10'000.00 SFr 10'000.00 SFr 2'160.00 01.01.2005 Progetto acquedotto SFr 20'000.00 SFr 20'000.00 SFr 8'240.00 01.01.2005 Costr. Centro Professionale Scolastico SFr 50'000.00 SFr 50'000.00 SFr 1'300.00 01.01.2005 Progetti ristrutturaz. scuola SFr 10'000.00 SFr 10'000.00 SFr 3'500.00 01.01.2005 Spese amministr. e segretariato 01.01.2005 Ricavi vari (mercatini e vari) 01.01.2005 Spese varie volantini, bancarelle) SFr 6'000.00 SFr 15'000.00 SFr 4'750.00 SFr 12'500.00 (Invio container, prodotti per SFr 224'500.00 Saldo SFr. 8'320.00 SFr 20'500.00 Approvazione dei progetti futuri e del preventivo 2005. I progetti futuri e il relativo preventivo sono approvati all'unanimità. SFr 204'000.00 Eventuali. • Don Franck presenta la richiesta di circa 50 PC da parte dell'Arcivescovo di Lomé che ha il compito di organizzare per il prossimo autunno una facoltà universitaria di informatica. Questo progetto rientra in un piano più vasto: l'Italia offre un'università ad alcuni paesi dell'Africa occidentale e ogni nazione ha il compito di aprire e gestire una facoltà specifica. • L'associazione è alla ricerca di un locale deposito per raccogliere il materiale che viene regalato. La serata si conclude con un rinfresco. La segretaria verbalista M.Santini L'ambulanza è arrivata a Dédomé: impressioni di viaggio. Difficile descrivere l'esperienza della nostra vacanza in Togo senza cadere nella retorica e senza ripetere cose già scritte da chi, prima di noi, ha vissuto e raccontato le nostre stesse emozioni a Dédomé. E' successo che, dopo alcuni viaggi in diversi stati Africani, il desiderio da parte nostra di conoscere l'Africa e suoi abitanti non da turisti, coincidesse con l'incontro di Don Franck, che aveva bussato un giorno all'ufficio del direttore della Croce Verde Lugano, per chiedere se ci fosse stata la possibilità di avere una vecchia ambulanza da portare nel suo paese. Così, senza pensarci tanto, ci siamo proposti di accompagnarlo e di collaborare sul posto alla formazione sanitaria. Tutto ciò che si vive, condividendo la vita di un paese tanto differente dal nostro, suscita emozioni e sentimenti talvolta talmente intimi da non poter essere condivisi e resi banali in poche righe. Molti sono i luoghi, le persone, i rumori e anche gli odori di questa esperienza che resteranno nella nostra mente. Altri ricordi rimarranno invece indelebili nel nostro cuore. La semplicità e la spontaneità con la quale ci hanno accolto ci hanno lasciato con il fiato sospeso. Basta veramente poco per organizzare una festa di benvenuto… tre o quattro tamburelli, qualche altro semplicissimo strumento musicale locale, canti e balli che coinvolgono bambini, vecchi e donne con i loro bimbi sempre portati sulla schiena. E la festa è fatta, arricchita dal calore e dalla riconoscenza, vera e spontanea, che hanno dentro di loro. Dopo aver trascorso due giorni molto faticosi al porto di Lomé, per la burocrazia, le pratiche doganali e per il caldo, svuotiamo il “container” e ripartiamo per Dedomé a bordo dell'ambulanza. Il 6 gennaio, alla presenza del Prefetto della regione di Amou, del capo del villaggio e di autorità politiche, militari, religiose e amministrative, abbiamo consegnato ai responsabili del dispensario medico l'ambulanza donata dal personale volontario della Croce Verde*. Fra discorsi, fotografie e filmati si intercalano musica e danze che coinvolgono tutti gli abitanti presenti alla cerimonia. Difficile non commuoversi davanti ad una simile dimostrazione di riconoscenza. I giorni seguenti abbiamo incontrato a più riprese le persone da formare. Dapprima il personale paramedico del dispensario e i due autisti designati dal comitato locale. In seguito una quarantina di persone scelte dai capi villaggio di sei villaggi limitrofi a Dedomé. Definiremmo ottima l'idea di formare questi “laici del soccorso” alle misure di pronto soccorso. Ogni villaggio potrà beneficiare di personale con una formazione sanitaria che permetterà di gestire infortunati e malati in attesa che arrivi sul posto personale medico o paramedico a bordo dell'ambulanza. Il nostro contributo era mirato ad insegnar loro la manipolazione del materiale in dotazione al veicolo. In seguito il gruppo verrà preso a carico dalla Croce Rossa locale che provvederà ad impartire le nozioni di pronto soccorso di base (posizioni, misure salva-vita, bendaggi, fissazioni ecc...). Questo progetto crea le basi per organizzare una “catena del salvataggio” in una regione dove il sistema sanitario è agli esordi. Per noi poter contribuire anche solo marginalmente a questo progetto è stata un'esperienza arricchente e stimolante. Abbiamo dovuto fare uno sforzo importante per poter individuare le necessità locali ed adattare ciò che insegniamo da noi alle loro esigenze, tenendo in considerazione le risorse locali, i tempi e la differente mentalità. Ma l'entusiasmo e la determinazione dimostrata dai partecipanti, hanno contribuito a rendere le lezioni coinvolgenti e, perché no, in alcuni momenti anche divertenti. Per concludere, e riprendendo quanto detto nel discorso ufficiale alla consegna del veicolo “ auguriamo che l'ambulanza resti il più possibile posteggiata nel proprio hangar , consapevoli del fatto che la buona volontà dei responsabili locali, del personale del dispensario, dei soccorritori e della popolazione tutta costituisce un'ottima base per implementare e mantenere nel tempo un sistema sanitario adatto alle esigenze locali ” Filippo Tami e Romina Brioschi * Il personale volontario ha versato alla Croce Verde l'equivalente del ricavato di un'eventuale vendita a terzi. Il centro medico sociale: riflessioni dopo i primi 50 giorni di attività. Sembra ieri che con i volontari dell'associazione,siamo stati laggiù… in fondo non è passato così tanto tempo, sei mesi non sono molti. Eppure…per Dédomé e per la regione circostante questo breve periodo ha recato cambiamenti a dir poco sconvolgenti se paragonati alla rassegnata tranquillità ed al forzato fatalismo che gli abitanti, da sempre, sono stati costretti ad adottare, così dignitosamente, di fronte alle malattie e alla morte. Sei mesi fa, con il gruppo dei volontari, avevamo potuto ammirare per la prima volta la struttura del dispensario,completata grazie al lavoro della popolazione locale diretta degli architetti dell'Accademia di Mendrisio, che ne avevano tracciato il progetto. Con il materiale giunto via mare in due container avevamo provveduto all'allestimento delle diverse zone interne…sala parto, piccola chirurgia,farmacia,sterilizzazione eccetera distribuendolo nel modo che a noi è sembrato più razionale. Tornando in Svizzera ricordo di aver provato grande soddisfazione per il lavoro svolto,ma anche grande preoccupazione per come sarebbero poi andate le cose da quel momento in poi...: quali persone e con che percentuale di successo avrebbero preso in mano la gestione della struttura sul posto ? Come avrebbero saputo gestire le limitate risorse in particolare di medicamenti e di strumenti che avevamo lasciato dietro di noi? Timori ingiustificati , i miei… nel breve periodo da agosto 2004 ad ora, come al solito, gran parte di quello che mancava si è diciamolo pure “ miracolosamente” materializzata… ed era la parte a mio modo di vedere più delicata: quella delle risorse umane per la gestione del dispensario. Dopo l'ufficializzazione della struttura,con l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte dell'autorità politica,la presenza costante sul posto di una équipe professionale, composta da: Un medico in medicina generale, una levatrice diplomata, un infermiere diplomato responsabile della sorveglianza del centro,due assistenti di cure, quattro allieve assistenti di cure, di formazione già avanzata,una donna di pulizie, due soccorritori,un responsabile della farmacia, un cassiere, un guardiano , é ormai una ben concreta realtà. Da questo momento il meccanismo è scattato, con una reazione a catena, ormai irreversibile. Il giorno dell'inaugurazione vera e propria, lo scorso 27 dicembre, sono state effettuate 122 consultazioni gratuite. Durante le successive prime cinquanta giornate di attività sono stati assunti in cura ambulatoriale 322 pazienti di medicina generale, trentun gestanti hanno potuto esser seguite dal consultorio, e si sono svolti dodici parti. Il dispensario dispone di 8 posti letto ( finora sempre occupati ) che hanno permesso una media di 8 ricoveri per settimana per le patologie acute principali che si riscontrano sul terreno, e cioè la malaria con le sue complicazioni gravi, sul piano ematologico e neurologico, le gastroenteriti febbrili con disidratazione,le meningiti e le patologie broncopolmonari acute. Sempre nei primi 50 giorni di esercizio sono stati effettuati sei ricoveri per minacce di parto prematuro e tre ricoveri per aborto spontaneo.Come in qualsiasi struttura ospedaliera si sono purtroppo già verificati tre decessi, nel corso dello stesso periodo, a testimonianza dell'alto grado di mortalità regionale: un uomo di sessantasei anni è deceduto al seguito di un ictus cerebrale . Un uomo di trentanove anni è mancato al seguito di patologia epatica grave, probabilmente tumorale, mentre il personale del dispensario stava tentando di evacuarlo nella capitale per cercare di sottoporlo ad investigazioni di laboratorio ed ecografie impossibili da effettuare sul posto per mancanza di strumenti adeguati. Infine una ragazza di diciotto anni è spirata per una emorragia digestiva. Ricordiamoli nelle nostre preghiere. La presenza della struttura sul posto ha permesso la presa a carico di casi non solamente acuti, come quelli menzionati sopra,ma anche di tutta una serie di malattie croniche, curate in ambulatorio. Menzionerò a proposito le patologie degenerative della colonna, con dolori radicolari, l'ipertensione arteriosa, i dolori gastrici cronici in particolare quelli sostenuti da gastrite e da malattia ulcerosa, le cefalee, i disturbi ansiosi sotto varie forme, che sono pure una realtà in quest'angolo del mondo. I modesti ricavi ottenuti da prestazioni effettuate su pazienti che hanno potuto contribuire in parte ai costi delle cure, sono stati subito investiti nell'obbligato acquisto di nuove riserve di medicamenti di base (le scorte esistenti si sono, in modo preoccupante, rapidamente assottigliate). Insomma, come il lettore può intuire da queste poche righe, la nostra associazione grazie al generoso contributo di tutti i suoi sostenitori, ha creato una struttura di capitale importanza per la gente del luogo. La qualità delle prestazioni offerte ed il drammatico bisogno di tutta una regione ( per non dire di tutta una nazione) hanno fatto il resto : il dispensario San Gottardo di Dedomé, inizialmente pensato per servire Dedomé stessa e, al massimo, i due o tre villaggi nelle immediate vicinanze , è assurto in brevi tempi a struttura sanitaria di referenza per un bacino di utenti anche provenienti da molto lontano,che ha superato di gran lunga le nostre aspettative. Da qui il rischio di rimanere vittime del nostro stesso successo : in questa delicata fase iniziale sarà di vitale importanza per il centro la linfa che i nostri sostenitori ed amici vorranno continuare a farci pervenire con le loro donazioni. Dopo un decollo così spettacolare il centro dovrà poter seguitare a volare, sempre più autonomamente,con o senza l'aiuto di uno Stato, al momento tristemente confrontato con una gravissima crisi politico istituzionale che poco di buono lascia presagire. Questa autonomia dovrà essere raggiunta attraverso entrate economiche che dovranno coprire il più possibile le uscite per la gestione del centro. Le prestazioni erogate non lo saranno a titolo del tutto gratuito e dovranno essere onorate laddove possibile, attraverso il versamento di una quota onesta e sopportabile per l'utente, in un ottica assolutamente “non profit” da parte nostra. Siamo purtroppo ancora lontani da questo punto di equilibrio..e del resto sarebbe pretenzioso pretendere di averlo raggiunto anche solo in parte dopo i primi cinquanta / cento giorni di esercizio. L'ultimo grande sforzo che ci siamo prefissi, cioè la messa in opera dell'impianto di radiologia di base ( già portato sul posto), la disponibilità di un piccolo apparecchio a chimica secca per l'esecuzione delle indagini principali di laboratorio ematologico ed ematochimico ( da acquistare), l'ipotizzata disponibilità di un vecchio impianto per l'esecuzione di indagini ultrasonografiche, potrebbe rivelarsi determinante per l'affrancamento economico dall'aiuto dei così generosi sostenitori ticinesi che, col loro altruismo hanno reso possibile tutto questo fino ad ora. Un centro medico semplice ,efficace e ben attrezzato, potrebbe svolgere il lavoro diagnostico, finora effettuato, per chi se lo puo' permettere, dalle cliniche private del capoluogo regionale o della capitale, a 200 km di distanza. I ricavi,sempre nell'ottica non profit di cui la nostra associazione si fa un vero e proprio punto d'onore ( e che, al contrario, non è appannaggio delle poche cliniche private e laboratori d'analisi presenti a Lomé o a Atakpamé),dovranno contribuire a mantenere attivo e pienamente operativo il centro, a vantaggio di coloro che non dispongono di nessun mezzo per assicurarsi le cure di base. Insomma… siamo molto soddisfatti di quanto fatto finora, e consapevoli di essere entrati in una delicatissima fase chiamiamola così di “ consolidamento” dei successi ottenuti, per la quale dovremo ancora e sempre lottare, contando sulla generosità e sul sostegno morale e materiale di voi tutti. Qualora non riuscissimo a completare questa parte attraverso la realizzazione delle misure appena descritte, l'autonomia del dispensario vista l'ampiezza degli eventi che hanno fatto seguito alla sua apertura, rimarrebbe un sogno…ed il collasso della struttura una realtà tutt'altro che improbabile. Mi sia concesso di esprimere un grazie particolare per il contributo informativo indispensabile per questo mio esposto, al validissimo Collega Dr. Med. K.H. AGOUDAVI, attuale medico responsabile del centro, che sta svolgendo un lavoro encomiabile sia sul piano clinico che su quello amministrativo. Dr.Lionello Genini, Lugano Breve relazione di don Giuliano Cari amici, a nome del comitato locale vi saluto e vi ringrazio per il vostro impegno in favore della popolazione di Dédomé. Il centro medico – sociale è una realtà: l'attuale affluenza di malati è un segno della mano che Dio posa su di noi. Grazie per l'acqua, che rappresenta la vita. Le persone anziane che si spostano con fatica possono ora godere di questo bene prezioso. Stiamo ancora lavorando per portare a termine i lavori del serbatoio e l'attività è a buon punto. I bambini adottati sono sempre più numerosi e ora non sono più solo per accompagnarli: abbiamo costituito una commissione di cinque persone che si sono ripartiti i ragazzi in funzione dell'età (due seguono i bambini della scuola elementare, due quelli della scuola media e del liceo e una coordina gli apprendisti). Grazie al vostro sostegno i risultati scolastici sono stati buoni. Tutti i bambini hanno ottenuto la licenza elementare con ottimi voti, l'80% dei ragazzi che sono alle medie ha avuto esiti positivi. Alcune difficoltà le hanno incontrate i ragazzi del liceo con i quali lavoreremo in modo speciale quest'anno. Due studenti sono entrati all'università. Per lo sviluppo dei progetti agricoli aspettiamo le prime piogge: il comitato locale sta definendo le modalità per l'utilizzo del trattore e per l'acquisto delle sementi. La mia salute è ancora precaria e non mi permette di essere completamente attivo, ma il comitato locale si riunisce regolarmente e i progetti sono seguiti da vicino. Grazie di cuore a tutti i membri del vostro comitato e a tutte le famiglie di buona volontà che sostengono le nostre iniziative. Don Giuliano