giornalino4 - Associazione Dedomé

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giornalino4 - Associazione Dedomé
GIORNALINO N°4
Ai membri del comitato e dell'Associazione Dédomé in Svizzera,
Ai volontari della Croce Verde di Lugano,
Agli amici benefattori e simpatizzanti dell'associazione Dédomé.
Gentili signore, egregi signori,
in questo inizio 2005 non sappiamo come esprimervi la nostra esultanza. Sulla soglia del nuovo anno, ci sia
permesso presentare i nostri migliori auguri a voi tutti, amici e simpatizzanti dell'Associazione Dédomé,
per i vostri sforzi e i vostri encomiabili sacrifici nei nostri
confronti. Grazie per il centro medico – sociale, un dono
apprezzato per la nostra comunità e per tutta la regione. È con
grande gioia che vi informiamo che a poco meno di due settimane
dall'apertura, abbiamo registrato cinque nascite tre bambine e
due maschietti. La nostra gioia è stata ancora pIù grande nel
ricevere questi bellissimi e superbi doni che sono l'ambulanza e il
trattore. Il nostro pensiero va pure a tutte quelle persone che
conosciute o no, sostengono in un modo o nell'altro l'associazione.
Da più di quattro anni le adozioni a distanza, la costruzione del
pozzo, la biblioteca, l'elettrificazione del villaggio, l'aiuto ai
contadini e agli insegnanti, il centro medico-sociale, il trattore,
l'ambulanza e poi, …e poi….quanti sforzi! Che spirito di condivisione! IN nome della coraggiosa
popolazione di Dédomé, degli insegnanti, degli anziani, del comitato locale e a nome mio personale, vi
dico GRAZIE!
Grazie ai membri del comitato e dell'associazione in Svizzera, grazie ai benefattori e ai simpatizzanti
dell'associazione Dédomé, grazie a voi tutti che, in modi diversi sostenete i progetti che donano vita e
sorrisi al prossimo. Vi assicuriamo che attraverso le nostre umili preghiere sarete benedetti. Il Signore non
ha infatti proferito: “In verità, vi dico che tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli di questi
miei fratelli, lo avete fatto a me” ? (Mt 25,40).
Che il Signore vi colmi di grazie abbondanti e vi dia la forza e il coraggio di condividere sempre il vostro
bicchiere d'acqua con degli amici.
Cordialmente.
Dédomé, 3 gennaio 2005
Il capo villaggio di Dédomé
Tchessi Koffi
Solidarietà Ticino – Togo : diverse iniziative nel periodo natalizio
a. Concerto di Natale nella chiesa dei Santi Massimiliano Kolbe e Giovanni Battista.
Giovedì 16 dicembre ore 19.30. Dentro la chiesa, il maestro Luigi De Marchi cerca di sistemare gli ultimi
dettagli ed accordare i suoi numerosi strumenti a fiato: i piccoli e i "grandi" cantori di Pregassona. La vice
maestra, Fausta Bellotti, vigila e coadiuva. Fuori la chiesa si accalcano già i primi spettatori: bambini,
genitori, nonni e parenti vari.
Ore 20.00: le porte si spalancano, ciascuno cerca rapidamente il posto migliore per assistere alla quarta
edizione del concerto natalizio organizzato dal coro dei Cantori di Pregassona con i bambini del
doposcuola musicale. Siamo nella chiesa dei Santi Massimiliano Kolbe e Giovanni Battista: ogni posto a
sedere, il più vicino o discosto dall'altare è ormai occupato. L'atmosfera è carica di emozione per tutti:
cantare è bello, cantare fa bene, cantare crea unione è fratellanza. E' proprio con questo spirito che il
concerto di Natale si è rinnovato anche quest'anno; una tradizione voluta e sentita per sostenere un paio
di opere umanitarie: la fondazione Elisa (operante in favore di bambini con malattie tumorali e altre gravi
patologie) e l'associazione Dédomé, Amici di don Franck, attiva in Togo in Africa, precisamente a Dédomé
che fa capo al nostro vicario don Franck.
Al termine del concerto una bella soddisfazione: sono stati raccolti ben 2'220 franchi in offerte e con la
vendita di una trentina di Babbo Natale in legno che, con la loro vigile presenza, hanno contribuito a
decorare un angolo della cantoria; realizzati da una parte dei bambini del doposcuola della sede scolastica
della Bozzoreda, avranno trovato sicuramente una sistemazione opportuna nelle famiglie che sono riuscite
ad accaparrarseli.
Una serata riuscita che, nel nome della più schietta solidarietà, aspetta solo un nuovo rilancio per il
Natale 2005 !
Mauro Tantardin
b. La scuola elementare di Mezzovico aiuta il Togo.
La signora Giuliana e il maestro Alfredo sono andati ad una conferenza a Pregassona. Hanno visto dei
filmati e hanno conosciuto don Franck. Dopo aver parlato assieme hanno deciso di presentare le sue
attività anche nella nostra scuola. Don Franck è venuto a trovarci accompagnato da due signore e ci ha
presentato un filmato. Mentre scorrevano le immagini ci spiegava tutto. Don Franck arriva dall'Africa come
il nostro parroco don Odilon. Don Odilon è nato in Camerun mentre don Franck in Togo. Nel filmato
abbiamo visto i preparativi fatti in Ticino. Molte persone lo hanno aiutato.
Lui ha raccolto molte cose: medicinali, vestiti, biciclette, letti d'ospedale, un trattore, macchinari usati
negli ospedali, libri, un'autoambulanza e molto altro. Poi le ha messe in un grande magazzino e quando
sarà il momento le caricheranno in un container e partiranno per il Togo. Durante l'ultimo viaggio alcuni
ticinesi sono andati laggiù a vedere e ad aiutare. Tutte le classi hanno assistito al filmato: eravamo più di
100 nell'aula di musica... che caldo. Poi siamo rimasti solo noi e i bambini di quinta elementare e gli
abbiamo fatto alcune domande. Don Franck ha mostrato i suoi filmati anche ai nostri genitori in una serata
informativa.
Dopo averlo conosciuto abbiamo deciso di aiutarlo e durante il
mese di dicembre abbiamo fatto una raccolta a scuola. Negli
“scaloni” della scuola abbiamo raccolto: vestiti, biciclette,
libri in francese, medicinali e materiale scolastico. Quando gli
“scaloni” erano ben pieni lo abbiamo chiamato e assieme al
papà del Luca che ha messo gentilmente a disposizione il suo
furgone, hanno trasportato tutto il materiale a Pregassona. I
bambini di quinta hanno aiutato a caricare il materiale sui
furgoncini e alla fine hanno fatto delle foto ricordo. Tutti gli
anni per Natale cerchiamo di aiutare qualcuno e anche
quest'anno eravamo contenti del materiale che abbiamo raccolto... chissà se è già partito per il Togo?
Se qualcuno volesse aiutare don Franck può sempre farlo mettendosi in contatto con l'Associazione
“Dédomé” – Amici di don Franck Vezia.
4 elementare Mezzovico
c. Concerto di Natale nella Chiesa Parrocchiale di Pazzalino
Che serata! Che emozione! Che gioia! Parlo del concerto di Natale del 18 dicembre 2004 nella chiesa di
Pazzalino a Pregassona… Forse è meglio proseguire per ordine e lasciare momentaneamente da parte
l'entusiasmo per essere più chiara e spiegare meglio il mio totale coinvolgimento. Come membro del
comitato dell'associazione Dédomé Amici di Don Franck e anche del coro delle ACLI di Lugano,
(Associazione Cristiana Lavoratori Internazionali, la quale non segue nessuna ideologia politica che si
adopera nel sociale con un patronato che segue le varie problematiche dei cittadini) vi parlo del concerto
canoro e musicale svoltosi in occasione del Santo Natale, nella chiesa di Pazzalino a Pregassona il 18
dicembre 2004.
Concerto all'insegna dell'amicizia e della solidarietà verso l'associazione Dédomé, nato grazie alla grande
amicizia tra il coro delle ACLI e il coro di S. Maria Nascente di Meda con gli ottoni della Civica Scuola di
Casatenovo. I tre gruppi si sono esibiti in un primo momento singolarmente, proponendo canti e musiche
natalizie e d'avvento, per poi unirsi insieme in un'unica lode al Signore coinvolgendo il pubblico nel canto
finale Venite Fedeli. Il pubblico ha partecipato con un calore straordinario e canto dopo canto, musica
dopo musica, si è creata un'atmosfera a dir poco emozionante. Tutti si sono trovati a schioccare le dita a
tempo di jazz accompagnando l'esibizione degli ottoni del famoso pezzo jazzistico Tuxedo junction, di cui
è stato chiesto anche il bis.
L'amicizia, la gioia e l'unità creatasi tra noi delle corali e il pubblico ha reso la serata davvero unica e
indimenticabile.
Maria Della Badia
Verbale dell'assemblea ordinaria dell'associazione "Dédomé" amici di don Franck Pregassona, 11 marzo 2005.
Orario : 20.30 – 22.30
Presenti : 62 persone (elenco presso il segretariato)
Scusati: 16 membri
Ordine del giorno
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Saluto del presidente.
•
Relazione presidenziale e presentazione dei progetti in corso.
o Il centro medico sociale.
o Le adozioni a distanza.
o I progetti agricoli.
•
Presentazione dei conti.
•
Rapporto dei revisori dei conti.
•
Approvazione dei conti e del rapporto dei revisori.
•
Presentazione dei progetti per l'anno 2005 e del preventivo.
•
Approvazione dei progetti futuri.
•
Eventuali.
Saluto del presidente.
Don Franck apre la serata con un momento di preghiera e saluta cordialmente tutti i presenti.
Relazione presidenziale e presentazione dei progetti in corso.
Gentili signore, Egregi signori, Cari sostenitori dell'Associazione Dédomé, amici dei poveri, a tutti voi un
cordiale benvenuto a questa nostra assemblea annuale.
Il lavoro svolto dal comitato, dai soci e dai simpatizzanti dell'associazione, costituta il 12 settembre del
2003 per promuovere lo sviluppo e la qualità di vita della popolazione del villaggio di Dédomé, in Togo, e
dei villaggi della regione attraverso la realizzazione di progetti umanitari e di promozione economica
mirati ai bisogni dei loro abitanti, e per suscitare uno spirito di solidarietà tra i membri creando dei legami
di amicizia con la popolazione dei villaggi togolesi interessati, sembra ricevere il suggello (almeno morale)
e la sveglia della coscienza internazionale con una delle dichiarazioni finali del Forum di Davos, alla fine
del mese di gennaio di quest'anno (anno dichiarato contro la povertà).
In un articolo pubblicato sul quotidiano Corriere del Ticino il 28 gennaio scorso si poteva leggere:
"Blair, Bono, Bill Gates for Africa : nelle vesti di promotori della lotta alla povertà, il premier britannico,
il leader degli U2 e il presidente della Microsoft hanno lanciato da Davos un appello a fare di più per «i
poveri tra i poveri» e ad affrontare i veri problemi del continente più dimenticato. A Davos, è emersa la
coscienza collettiva secondo la quale “è necessario rilanciare una politica d'aiuti per l'Africa, che ha
problemi complessi, che vanno dai conflitti mai sedati, al debito estero, dall' Aids alle malattie, in primis
la malaria."
Il Premier Britannico Blair riprendendo un punto dell'ultimo rapporto dell'organizzazione mondiale per la
sanità ricorda che la "malaria è una piaga che uccide un bimbo africano ogni 30 secondi , un milione di
persone l'anno." Il Togo, dove operiamo come associazione non è escluso da questa considerazione. Per un
vero sviluppo di un paese, ci vuole un minimo di stabilità politica, ciò che non sembra essere il caso del
nostro paese che in questa assemblea vi chiedo di poter brevemente presentare prima di entrare nel
dettaglio delle attività svolte nel corso del 2004.
Lo faccio per permettere una maggior conoscenza delle profonde motivazioni che ci hanno portato a
scegliere per un'opera come quella che ci ha radunato in Associazione; lo faccio anche per dare una
risposta a quelle persone che mi hanno interpellato per chiedere più informazioni dopo il 5 febbraio, data
della morte del presidente Gnassimgbe Eyadema, con i successivi movimenti politici che gli schermi
televisivi ci hanno mostrato.
•
Presentazione ed analisi della situazione socio- politica del paese.
Il Togo , come ben sapete, è un piccolo paese dell'Africa situato sulla costa occidentale del
continente. Ottenuta l'indipendenza dalla Francia nel 1960, ha vissuto fino al 1967 anni turbolenti,
che hanno visto l'assassinio del primo presidente del Paese nel 1963, Sylvanus Olimpio, poi, nel
1967 attraverso un colpo di stato da parte dell'apparato militare, la sostituzione del presidente
Grunitzky e l'assunzione del potere da parte del generale Gnassible Eyadema fino al 5 febbraio
scorso: 38 anni di regno e di potere assoluto che rappresenta la più lunga permanenza alla
presidenza della storia africana. Due anni e mezzo dopo la conquista del potere, il Presidente
Gnassimgbe Eyadèma lancia il 30 agosto 1969 a Kpalimé, un appello per la creazione di un partito
unico. L'Unione del popolo togolese (RPT) è nata come conseguenza dello scioglimento di tutti gli
altri partiti politici fino all'anno 1993. Questo potere è basato sull'autoritarismo, con scarso
rispetto per i diritti umani, abbondantemente calpestati e con un controllo pressoché totale dei
media e della stampa.
La transizione dal partito unico al pluralismo politico.
Il partito-stato è sopravvissuto fino all'anno 1990, anno nel quale il Togo ha conosciuto dei
movimenti di sommosse popolari (movimenti delle donne, degli studenti, degli insegnanti ecc.). Il
regime al governo non potendo resistere alla pressione delle sollevazioni, ha dovuto cedere
autorizzando la creazione di nuovi partiti politici. Come preludio all'avvento del multipartitismo,
sono state create numerose associazioni di difesa dei diritti dell'uomo e delle libertà. Queste
ultime accentuano la pressione sul regime e riescono ad ottenere, sull'esempio d'altri Paesi
Africani come il Benin e il Congo, lo svolgimento di una Conferenza Nazionale, guidata
dall'Arcivescovo di Lomé Monsignor Filippo Kpodzro, alla quale hanno partecipato i rappresentanti
di tutte le forze vive della nazione. I lavori di questa Conferenza Nazionale hanno portato
all'elezione di un Primo Ministro incaricato di guidare, con il Capo di Stato, la transizione, per
organizzare le elezioni legislative e presidenziali; anche qui però, il topo è stato mangiato dal
gatto padrone, con le armi in mano. La transizione ha conosciuto molte difficoltà per riuscire a
stabilire delle condizioni trasparenti per le elezioni. Il presidente ha continuato a gestire il proprio
potere in maniera autoritaria, attuando misure di repressione nei confronti dell'opposizione e
rendendo le elezioni niente più che una farsa, per gli ampi brogli elettorali e le condizioni non
democratiche in cui sono state tenute.
Il presidente più duraturo della storia africana.
Proprio le scarse libertà garantite dal presidente e un regime oppressivo hanno portato nel 1993
alla sospensione delle donazioni internazionali verso il Togo. In particolare l'Unione Europea, che
ha attuato questa politica, ha posto come vincolo per una nuova assistenza economica verso
questo paese lo svolgimento di elezioni parlamentari “accettabili” e un maggior rispetto per i
diritti umani. Questi due aspetti sono stati il motivo per cui il paese ha visto congelare il rapporto
con i partner esteri sia per quanto riguarda le relazioni bilaterali che multilaterali che il Togo
intratteneva. Il paese si trovò allora con la sua vita economica soffocata; è in questa evidenza
dell'embargo che lo colpiva che ci siamo trovati nell'urgenza di fare qualcosa per aiutare le
popolazioni contadine delle nostre campagne, vittime di una politica in mano ad un pugno di
persone.
Novità importanti per il Paese sono giunte verso la fine del 2004. Infatti l'Unione Europea ha
deciso una parziale reintroduzione della cooperazione con il paese africano. Ciò è avvenuto nel
novembre 2004, in seguito ad una serie di trattative tra il governo di Lomè e l'UE, e in seguito ad
una serie di misure prese dal governo Eyadema, in particolare:
o
Miglioramento delle condizioni politiche del paese e per una maggiore libertà, il rilascio di
500 prigionieri politici.
o
L'inizio di un dialogo con i partiti all'opposizione.
o
Un minor controllo dei media.
È in questa fase che si trovava il paese quando (dopo una visita di tre giorni anche in Ticino) il
presidente morì improvvisamente, per una crisi cardiaca, lo scorso 5 febbraio. Il 6 febbraio (un
giorno dopo la morte del padre), uno dei suoi figli, sostenuto dall'esercito, senza rispettare le
leggi della costituzione, si è auto proclamato presidente. Sotto la pressione internazionale degli
stati dell'Africa, dell'UE, dell'ONU e degli Stati Uniti il figlio auto proclamato, cede e dimissiona il
25 febbraio 2005 per permettere di tornare al rispetto della costituzione e accondiscendere alla
programmazione delle prossime elezioni presidenziali come stipulato dalla legge. La situazione ora
è calma, e non possiamo che affidare il futuro al Signore, affinché guidi Egli stesso i cuori verso la
ricerca di una vera pace.
•
Piani di sviluppo economico e sociale.
Il Togo ha conosciuto quattro piani quinquennali che hanno permesso ai responsabili della nazione,
da un lato, di inquadrare bene i problemi che frenano lo sviluppo economico e sociale del paese e
dall'altro di valutare ciò che si deve ancora fare allo scopo di perfezionare i metodi e i mezzi di
programmazione e pianificare degli obiettivi di sviluppo. I piani prevedevano:
a. Il periodo della "manna del fosfato" vale a dire del "Boom dello sfruttamento del fosfato"
per il Togo (1966 – 1970).
b. Il terzo piano quinquennale (1976-1980) composto di vari programmi di sviluppo a
carattere regionale. Una priorità è stata data allo sviluppo del settore industriale.
c. Il quarto piano quinquennale (1981-1985): realizzare obiettivi mirati come il superamento
dell'insufficienza alimentare.
d. Il quarto piano quinquennale (1981-1985): realizzare obiettivi mirati come il superamento
dell'insufficienza alimentare.
Sfortunatamente questo quarto piano non è andato in porto a causa della crisi economica
generalizzata del 1980 che ha colpito in pieno gli Stati africani e dalla quale il Togo non è potuto
scampare.
•
Situazione socio-economica del Togo
In quest'analisi della situazione socio economica, tenteremo di evocare soltanto i principali rami
d'attività che sono l'economia, l'educazione, la sanità, l'agricoltura e l'industria.
Lo stato dell'economia
Nel Togo, la crescita economica si basa essenzialmente sull'agricoltura e sullo sfruttamento
minerario. Il settore moderno è dominato dall'amministrazione che coabita con un sistema privato
allo stato embrionale. L'economia del paese è, infatti, dipendente in gran parte da finanziamenti
esterni. La maggior parte della popolazione è impegnata nel settore agricolo, un settore che non
permette un alto tasso di crescita per l'intero paese, anche perché la produzione è per la maggior
parte di sussistenza. Nonostante ciò, a dimostrazione della povertà del Paese (che è il quarto
produttore mondiale di fosfati), provengono dal settore agricolo circa il 40% dei guadagni
dell'esportazione in particolare grazie a prodotti quali cacao, caffè e cotone.
Per il futuro del Paese è indispensabile trovare modelli di sviluppo che garantiscano la crescita
economica. Questo è un altro punto fermo della nostra Associazione che sta cercando di dare alle
popolazioni che sosteniamo le basi necessarie allo sviluppo dell'economia quali: la luce elettrica,
l'acqua potabile, macchinari elementari come il trattore che permetterà di estendere la superficie
di coltivazioni, un'ambulanza e un microscopio per il CMS….
Lo stato dell'educazione.
Dalla sua indipendenza nell'aprile 1960, il Togo ha ereditato come tutti gli altri paesi africani, un
sistema educativo coloniale che non rispondeva più alle realtà nazionali. Bisogna prendere atto
che l'insegnamento è stato storicamente concepito durante il periodo coloniale, per formare gli
intermediari dell'amministrazione e i quadri medi del settore moderno.
Delle riforme educative, in vista di un miglior sviluppo economico e sociale, sono state progettate
e cominciate in tutti questi nostri paesi. Nel Togo, una riforma dell'insegnamento è stata adottata
nel 1975 con gli obiettivi di:
o
Uscire dal giogo del mimetismo e dell'automatica riproduzione dei modelli "esterni".
o
Rendere la scuola realmente democratica, adeguata alle realtà dell'ambiente ed
obbligatoria fino all'età di 15 anni.
Per potervi entrare, bisogna assumere costi e spese che non sono alla portata dei poveri che sono
a volte esclusi della formazione scolastica. Ci sono oggi tante scuole medie e licei, un'università
nella capitale a Lomé e un'altra ai suoi inizi al nord a Karà. Non ci sono scuole di formazione
professionale.
Cosciente di questi problemi, la nostra Associazione ha promosso le adozioni a distanza (delle
quali ci parlerà fra poco, la signora Prati Annamaria) per permettere la scolarizzazione dei
bambini (scuola elementare e media) e per favorire, attraverso gli apprendistati, l'inserimento dei
giovani nel mondo del lavoro, promuovendo, a lungo termine, il miglioramento della condizione
socio economica del villaggio. A medio termine, il nostro comitato sta studiando con il comitato
locale a Dédomé, la possibilità di realizzare un centro di formazione professionale.
Lo stato della sanità
La sanità è sempre stato il "parente povero" dall'anno 1965 ad oggi. La parte del bilancio
aggiudicata a questo settore era circa del 4-6% e solo nel 1998 è stata portata all'11.1%. La poca
attenzione accordata a questo settore giustifica oggi lo stato rovinoso nel quale si trovano le
infrastrutture e la qualità delle prestazioni offerte. Le risorse sanitarie disponibili sono molto
limitate e la loro ripartizione sul territorio si rivela poco equilibrata. Secondo un'analisi fatta
dall'USAID nel 1990, si osserva una grande disparità nella ripartizione, a favore delle città, e
principalmente della capitale Lomé. Per esempio nel 1989 Lomé contava il 32,9% del personale
sanitario del settore pubblico, il 52,4% dei medici, il 57,1% dei dentisti e l'11,5% delle ostetriche.
Con la preoccupazione di migliorare lo stato della salute della popolazione, lo stato aveva
adottato, negli anni ottanta, il progetto dell'OMS "salute per tutti negli anni 2000".
Sfortunatamente questo programma è risultato essere una decisione politica senza grandi effetti.
La crisi economica non ha permesso allo Stato di sbloccare le risorse necessarie per la
realizzazione di questo nobile obiettivo. Al di fuori dello Stato, diverse ONG, organismi
internazionali come (OMS, UNICEF, PNUB, GTZ ecc.) e numerose comunità religiose danno un
lodevole contributo al miglioramento dello stato della sanità nel nostro paese. E' anche il caso
della nostra Associazione Dédomé, con la realizzazione del centro medico sociale San Gottardo,
inaugurato lo scorso mese di agosto.
Lo stato dell'agricoltura
Come la sanità e l'educazione, il settore dell'agricoltura non ha beneficiato della crescita che
l'economia togolese avrebbe dovuto dargli, anche se è un settore che può dare molto all'economia
del paese. L'obiettivo che la nostra Associazione persegue in questo settore è "l'autosufficienza
alimentare" che si dovrebbe tradurre in un passo avanti verso l'agricoltura di mercato (lo
speriamo) fra qualche anno.
Lo stato industriale
Gli investimenti sono stati realizzati nei settori dell'industria d'estrazione (fosfati). Per quanto
riguarda gli altri settori alimentari, tessili, chimici e di bevande ci sarebbe tanto da fare. Da
qualche anno una zona franca industriale è istallata nel Togo e si contano alcune industrie di
trasformazione chimica, alimentare, tessile, di bevande. È un settore che soffre e aspetta nuovi
crediti.
•
Emergenza della povertà
Negli anni 70/80, il Togo ha conosciuto un tasso di crescita dell'ordine dell'8% che gli ha permesso
di lanciarsi in una politica d'industrializzazione rivelatasi sfortunatamente improduttiva. In questo
inizio di terzo millennio, la povertà costituisce il problema più allarmante dell'Africa. È questa
povertà, che giustifica l'avanzata inquietante e preoccupante del VIH/SIDA nella maggior parte
delle regioni del Togo. Oltre alla perdita di vite umane che provoca, questo flagello costituisce
una minaccia molto severa per la crescita e lo sviluppo economico dei paesi in via di sviluppo
(soprattutto dell'Africa), Ecco alcuni indicatori sociali dei paesi a reddito debole o intermedio.
Fonti: Banca Mondiale. Prospettive dell'economia mondiale e paesi in via di sviluppo (Washington
2001) indicatori dello sviluppo nel mondo (Washington).
Zone Geografiche
Asia dell'Est e
Pacifico
Europa Est
Asia Cent.le
America Latina e
Caraibi
Popolazione vivente con Percentuale Speranza
Tasso di
Morbidità da
meno di un dollaro al
di adulti
di vita
mortalità
HIV (% degli
giorno
analfabeti
alla
infantile(per adulti di età
(percentuale)
nascita
mille)
da 15 a 49
(anni)
anni)
1990
1998
1999
1999
1999
1999
27,6
14,7
15
69
35
0,22
1,6
3,7
9
69
21
0,18
16,8
12,1
12
70
30
0,58
Medio Oriente
Africa Est
Asia Sud
Africa Subsahariana
2,4
2,1
36
68
44
0,03
44,0
47,7
40,0
48,1
46
39
83
47
74
92
0,56
8,38
TOTALE
29,0
23,4
25
64
59
1,19
Di fronte a questi dati, constatiamo che l'Africa presenta gli indicatori più bassi del pianeta.
Questi indicatori confermano il livello di estrema povertà per tutte le cittadine e i villaggi del
Togo, ciò che motiva le attività della nostra associazione.
•
Le attività dell'associazione nel 2004 e i progetti in corso.
o
Il comitato dell'associazione si è riunito cinque volte per valutare l'avanzamento dei
progetti in corso, analizzare la contabilità, pianificare il viaggio estivo e invernale dei
volontari, organizzare la grigliata che si è svolta nel mese di giugno, programmare le
attività per la raccolta di fondi. Da evidenziare, in questo ambito, la presentazione
dell'associazione effettuata presso le scuole elementari di Mezzovico e con i
rappresentanti dei genitori della stessa scuola con conseguente raccolta di materiale
vario, i concerti di Natale che si sono svolti nella Chiesa di S. Massimiliano e nella Chiesa
parrocchiale di Pregassona, i diversi banchi del dolce, la partecipazione a vari mercatini,
senza contare i contatti personali sempre molto proficui.
Il comitato, dopo aver ottenuto la dichiarazione di pubblica utilità dell'associazione, ha
pure intrapreso le misure necessarie per l'adesione alla FOSIT che potrebbe avvenire nel
corso del 2005.
o
L'invio di due container ha permesso di far giungere sul posto il materiale necessario alla
costruzione e all'arredamento del centro medico sociale, oltre che a biciclette, vestiti,
computer e materiale diverso che è stato distribuito alla popolazione. Tutto il materiale
inviato ci è stato regalato e a tutti i benefattori va il nostro sincero grazie.
o
Il centro medico sociale (dispensario) è stato inaugurato lo scorso 7 agosto alla presenza
delle autorità sanitarie, politiche, religiose del villaggio e della regione e del gruppo di 12
volontari ticinesi guidati dal prevosto di Pregassona don Maurizio Silini. Il centro è
diventato operativo lo scorso 27 dicembre; vi opera efficacemente un équipe indigena
composta da un medico, un infermiere,una levatrice,due aiuto infermieri, due allievi aiuto
infermieri, un farmacista, un cassiere che, dopo 50 giorni di attività ci hanno inviato il
loro primo rapporto. È sulla base dello stesso che il dr. Genini ha elaborato la relazione
che troverete nel Giornalino di giugno. Per essere efficiente il centro ha bisogno di un
sostegno annuo di circa Sfr. 12'000.- per almeno cinque anni, escluse le spese particolari
di cui vi parleremo alla voce “progetti 2005”.
Lo scorso mese di gennaio è arrivata in Togo l'ambulanza offerta dai volontari della Croce
Verde di Lugano. L'ambulanza, l'unica in un territorio di quasi 100'000 abitanti, permetterà
di trasferire pazienti con particolari patologie in ospedali più attrezzati distanti fino a 200
km dal villaggio. I signori Filippo Tami e Romina Brioschi si sono recati a Dédomé per
formare un gruppo di volontari. Come avranno modo di spiegarvi nel corso della serata, i
due collaboratori della CVL, che hanno svolto questa attività come volontariato, hanno
formato una quarantina di persone all'impiego del veicolo e del materiale in dotazione. Si
tratta in prevalenza di personale laico istruito alle misure di pronto soccorso capace di
poter intervenire e prestare le prime cure in attesa dell'arrivo dell'ambulanza e del
personale medico e paramedico del dispensario. A loro, al direttore della Croce Verde di
Lugano (Carlo Casso), il nostro sentito grazie. Un'ambulanza per 100'000 abitanti, è già
bello, e se con il futuro ne potessimo avere altre, non possiamo che dirvi già in anticipo un
sincero grazie.
o
Le suore del dispensario di Aledjo hanno potuto beneficiare anche quest'anno del
prezioso latte in polvere che permette loro di tentare di salvare neonati e bambini
denutriti e di indumenti per mamme e bambini che vivono in situazioni molto precarie.
Confrontate a numerosi malati tra i quali una quindicina di nuovi casi di AIDS ogni mese,
sarebbero felici di poter contare sul nostro sostegno anche per l'anno in corso.
o
L'acquedotto è una realtà per Dédomé i cui abitanti possono usufruire dell'acqua che
sgorga dalle cinque fontane pubbliche (una per quartiere). La popolazione ha contribuito
attivamente alla costruzione dell'opera che è fondamentale per il buon funzionamento del
centro medico sociale e per la promozione dell'igiene nelle famiglie. Un ringraziamento
particolare va alla ditta Godi che, nel corso dell'estate ha messo a disposizione un suo
dipendente che si è recato a Dédomé per supervisionare la costruzione del pozzo di
captazione dell'acqua e del pozzo di filtraggio, situati a 3 km dal centro del villaggio, su
un'altura dove scorre un fiume sempre ricco di acqua. Gli abitanti del villaggio vicino,
Koutoukpa, situato a 2 km di distanza, sperano di poter avere gli stessi privilegi e noi, col
vostro aiuto, ci stiamo impegnando in questo senso. Le suore di Cotogna Kope, che il
gruppo di volontari ticinesi ha potuto visitare, aspettano un pozzo che eviti loro di
percorrere una ventina di km per andare, due volte alla settimana al mercato per fare la
riserva di acqua potabile.
o
Le adozioni a distanza, di cui vi parlerà la signora Prati, hanno raggiunto la bella cifra di
140 padrinati. Ai ragazzi vogliamo offrire la possibilità di terminare la scuola dell'obbligo e
gli apprendisti contano su di noi per aiutarli a completare il loro apprendistato e iniziare a
lavorare, in proprio o da un padrone, alfine di inserirsi nel contesto economico e, a loro
volta, aiutare altri giovani che hanno bisogno.
o
I progetti agricoli mirano a diversificare le culture ed aumentare la superficie coltivabile
con l'arrivo di un trattore lo scorso mese di gennaio. Si tratta di fornire i potenziali per
una maggior produzione di cereali (mais, sorgo, miglio, riso) di tuberi (manioca, igname)
di leguminose (fagioli, arachidi), di verdura e frutta senza dimenticare le produzioni dette
industriali (caffè, cacao, cotone, soja, palme da olio ecc.)
Gli stivali offerti ai contadini permettono di proteggerli da malattie e ferite dovute al
lavoro nei campi e nelle risaie. Nel corso dell'anno le cooperative agricole hanno potuto
beneficiare di un raccolto importante e hanno potuto rimborsare i prestiti che avevamo
fatto loro in precedenza. Un gruppo di giovani si sta formando per promuovere
l'allevamento di caprette, mucche e pollame in modo da colmare il deficit in carne.
•
Come Associazione ci siamo sforzati di realizzare tutto ciò, per contribuire alla riduzione della
povertà nel mondo e per una più calorosa stretta di mano tra l'Europa all'Africa affinché cresca
sempre di più la solidarietà tra i nostri popoli. L' apporto di tutti è un dono prezioso. La porta
della solidarietà si apre su un orizzonte senza fine dove ogni piccolo passo ha un'importanza
fondamentale per la promozione della dignità umana: ci vuole costanza e perseveranza.
•
Di fronte alla difficile realtà che vive il Togo, non dobbiamo essere pessimisti, ma promotori di un
futuro sereno con il nostro ottimismo perché anche se la notte è lunga, il giorno finisce sempre
per vincere. Allora, avanti, carissimi, perché alla fine della notte sta il giorno e alla meta della
strada la verità e la vita.
•
Al di là delle nuvole, ci sono tante stelle che brillano. Voi siete una di quelle.
•
Grazie di cuore.
•
Il presidente cede la parola ai responsabili dei progetti in corso.
Le adozioni a distanza
La signora Annamaria Prati presenta la sua relazione.
“La vera povertà è non avere amici. Ed il bene più prezioso che si possa portare è il conforto di una
presenza. “ (Padre Thierry de Roucy)
Con grande gioia possiamo constatare, che il nostro progetto di adozioni a distanza si sta piano piano
espandendo in tutto il Ticino, con qualche eccezione anche nella vicina Italia e al nord delle alpi. Grazie
di vero cuore, perché il sostegno a distanza è uno strumento efficace e concreto di solidarietà che rende il
sostenitore sempre più partecipe alla costruzione di un mondo più giusto e permette a tanti bambini dei
paesi più poveri un avvenire migliore nella propria terra. I bambini vengono così aiutati nella zona e nel
paese dove sono nati evitando di sradicarli dalla propria famiglia e dal proprio ambiente.
Vogliamo ringraziare tutte quelle famiglie che, accettando di cambiare il loro modo di versamento
adottando scadenze più lunghe, ci permettono di risparmiare in tasse, assicurando ai ragazzi adottati il
totale della somma devoluta. Vi era inoltre stato promesso che i ragazzi avrebbero scritto ai rispettivi
padrini almeno due volte all'anno. Da un controllo risulta purtroppo che ci sono quelli che scrivono
regolarmente, ma anche quelli che non si sono mai fatti sentire. Don Giuliano l'anno scorso è stato a più
riprese gravemente ammalato e la debolezza lasciata dalla malattia non gli ha permesso di svolgere in
piena efficacia tutti i suoi numerosi impegni, così che certe incombenze gli sono sfuggite, non certo per
negligenza!
Ci scusiamo veramente per questo disguido, da parte nostra faremo il possibile affinché nel futuro tutti
abbiano regolari contatti con i ragazzi adottati. Don Giuliano continua ad essere soddisfatto di come
funziona bene la vita comunitaria che parecchi ragazzi affrontano, in tal modo si aiutano a vicenda e il
sostegno che ricevono dai padrini basta per tutti loro e anche per altri ragazzi finora non ancora aiutati. Si
dice orgoglioso anche dell'impegno scolastico che tutti, anche i più piccoli, assumono, come gesto di
gratitudine nei confronti di coloro che danno loro la possibilità di una formazione per un futuro migliore.
La situazione attuale è la seguente:
102 adozioni da 30.- fr ( 66 bambini di scuola elementare o più piccoli e 36 ragazzi di scuola media)
14 adozioni da 70.- fr (giovani studenti al liceo)
24 adozioni da 50.- fr ( giovani apprendisti)
Speriamo vivamente di poter continuare ad accrescere il numero dei bambini adottati, ricordiamo che c
on un piccolo aiuto giornaliero di 1 fr, che spesso per noi è poca cosa, ma che per loro è molto, possiamo
offrire ad un bimbo il necessario per una vita serena. Ci sono tante cose da fare ancora, ma l'importante é
cominciare, e credere in quello che si sta portando avanti, perché le cose crescono piano, piano e con
l'aiuto di tutti . Non é facile prendere certe decisioni, ma queste sono decisioni che partono dal cuore, ed
il cuore come si sa non sta mai fermo...
Presentazione dei conti.
La segretaria e cassiera presenta il bilancio al 31 dicembre 2004.
RICAVI E
Data
Categorie
31.12.2004
Quota sociale
31.12.2004
Adozioni
Adozioni
Fondo riserva adozioni
Fondo apprendistato
31.12.2004
Progetto centro medico sociale
31.12.2004
Progetti agricoli
Cooperative agricole / trattore
Caprette
Mucche
31.12.2004
Progetto acquedotto
31.12.2004
Progetto autocarro GSP
31.12.2004
Progetto ristrutturazione scuola
31.12.2004
Progetto centro scolastico professionale
31.12.2004
Ricavi e spese amministrative
Rimborso spese amministrative
Rimborso spese segretariato
Interessi bancari e CCP
Spese amministrative
Spese segretariato
31.12.2004
Ricavi e spese varie
Bancarelle, mercatini, manifestazioni varie
Entrate varie (offerte libere)
Contributi generatore parrocchia togolese
Invio container 2004
Prodotti per bancarelle e mercatini 2004
Spese varie (grigliata, assemblea, volantini,...)
Spese generatore parrocchia togolese
SPESE 2004
Ricavi
Spese
Saldo per categoria
SFr. 6'950.00
SFr. 40.60
SFr. 6'910.00
SFr. 56'905.00
SFr. 50'525.00
SFr. 6'380.00
SFr. 54'345.00
SFr. 50'525.00
SFr. 3'820.00
SFr. 220.00
---
SFr. 220.00
SFr. 2'340.00
---
SFr. 2'340.00
SFr. 16'663.65
SFr. 21'521.45
SFr. -4'887.80
SFr. 10'640.00
SFr. 10'740.00
SFr. -100.00
SFr. 9'650.00
SFr. 9'340
SFr. 310.00
SFr. 590.00
SFr. 1'000.00
SFr. -410.00
SFr. 400.00
SFr. 400.00
SFr. 0.00
SFr. 26'741.75
SFr. 41'000.00
SFr. -14'259.25
SFr. ---
SFr. ---
SFr. ---
SFr. 1'300.00
SFr. 1'947.05
SFr. 1'300.00
SFr. 5'698.70
SFr. - 3'751.65
SFr. 12'000.00
SFr. 1'756.30
SFr. 70.75
SFr. 877.95
SFr. 4'820.75
SFr. 16'604.65
SFr. 15'839.65
SFr. 765.00
SFr. 10'048.65
SFr. 3'995.00
SFr. 400.00
SFr. 11'100.00
SFr. 2'715.00
SFr. 1'424.65
SFr. 600.00
SFr. 142'722.10
SFr. 150'364.80
SFr. -7642.70
Avere in cassa:
il saldo al 31.12 2003 pari a SFr. 67'197.80 e la maggior uscita 31.12.2004 pari a SFr. 7642.70 portano a un
capitale di SFr. 59'555.10.
Rapporto dei revisori dei conti.
Il signor Marco Fantoni legge il rapporto:
Gentili Signore, Egregi Signori,
in base al mandato affidatoci, abbiamo verificato il conto consuntivo 2004 dell'Associazione Dedomé.
Abbiamo esaminato la contabilità e constatato che le pezze giustificative corrispondono a quanto espresso
nei conti. I conti presentano al 31.12.2004 la seguente situazione:
Entrate: CHF 142'722.10
Uscite: CHF 150'364.80 maggior uscita di CHF 7'642.70
Il capitale a disposizione corrisponde al saldo al 31.12.2003 era di CHF 67'197.80. La maggior uscita al
31.12.2004 di CHF 7'642.70 porta ad un capitale di CHF 59'555.10.
Abbiamo inoltre costatato che:
•
Esiste solo un conto corrente postale intestato all'Associazione.
•
In Togo l'intestazione del conto corrente bancario è stata modificata come richiesto, con la
denominazione dell'attuale Associazione.
In base a questo rapporto, vi invitiamo ad accettare i conti così come presentati.
In fede
Per la Commissione di revisione
Giovanni Ferretti Marco Fantoni
Approvazione dei conti e del rapporto dei revisori.
I conti e il rapporto dei revisori sono approvati all'unanimità.
Presentazione dei progetti per l'anno 2005 e del preventivo.
Il presidente mette l'accento sui progetti per l'anno in corso che dovrebbero concentrarsi:
•
Sul centro medico sociale, con la garanzia del rifornimento in medicamenti, l'attivazione
dell'impianto di radiologia con la relativa costruzione di protezione, l'implementazione di un
piccolo laboratorio.
•
Sulla ristrutturazione della scuola che comincia a presentare rischi per i ragazzi. La costruzione
necessita, in particolare, di un nuovo tetto.
•
Sullo sviluppo dei progetti agricoli favoriti dall'arrivo del trattore e che hanno bisogno di sostegno
per l'acquisto di sementi e concimi.
•
Sull'adduzione d'acqua per gli abitanti di Koutoukpa.
Il sogno nel cassetto, da realizzare a medio / lungo termine resta la costruzione del centro di formazione
professionale, per il quale siamo alla ricerca di fondi.
Data
Categorie
Ricavi
preventivati
Spese
Giacenza
preventivate 31.12.2004
01.01.2005 Quota Sociale
SFr. 9'500.00
SFr. 500.00
01.01.2005 Adozioni
SFr 75'000.00 SFr. 65'000.00 SFr. 20'775.00
01.01.2005 Centro medico sociale
SFr 35'000.00 SFr 30'000.00 SFr 14'260.00
01.01.2005 Progetti agricoli
SFr 10'000.00 SFr 10'000.00 SFr 2'160.00
01.01.2005 Progetto acquedotto
SFr 20'000.00 SFr 20'000.00 SFr 8'240.00
01.01.2005 Costr.
Centro
Professionale
Scolastico SFr 50'000.00 SFr 50'000.00 SFr 1'300.00
01.01.2005 Progetti ristrutturaz. scuola
SFr 10'000.00 SFr 10'000.00 SFr 3'500.00
01.01.2005 Spese amministr. e segretariato
01.01.2005 Ricavi vari (mercatini e vari)
01.01.2005 Spese varie
volantini,
bancarelle)
SFr 6'000.00
SFr 15'000.00
SFr 4'750.00
SFr 12'500.00
(Invio container,
prodotti
per
SFr
224'500.00
Saldo
SFr. 8'320.00
SFr 20'500.00
Approvazione dei progetti futuri e del preventivo 2005.
I progetti futuri e il relativo preventivo sono approvati all'unanimità.
SFr 204'000.00
Eventuali.
•
Don Franck presenta la richiesta di circa 50 PC da parte dell'Arcivescovo di Lomé che ha il
compito di organizzare per il prossimo autunno una facoltà universitaria di informatica. Questo
progetto rientra in un piano più vasto: l'Italia offre un'università ad alcuni paesi dell'Africa
occidentale e ogni nazione ha il compito di aprire e gestire una facoltà specifica.
•
L'associazione è alla ricerca di un locale deposito per raccogliere il materiale che viene
regalato.
La serata si conclude con un rinfresco.
La segretaria verbalista
M.Santini
L'ambulanza è arrivata a Dédomé: impressioni di viaggio.
Difficile descrivere l'esperienza della nostra vacanza in Togo
senza cadere nella retorica e senza ripetere cose già scritte
da chi, prima di noi, ha vissuto e raccontato le nostre stesse
emozioni a Dédomé. E' successo che, dopo alcuni viaggi in
diversi stati Africani, il desiderio da parte nostra di
conoscere l'Africa e suoi abitanti non da turisti, coincidesse
con l'incontro di Don Franck, che aveva bussato un giorno
all'ufficio del direttore della Croce Verde Lugano, per
chiedere se ci fosse stata la possibilità di avere una vecchia
ambulanza da portare nel suo paese. Così, senza pensarci
tanto, ci siamo proposti di accompagnarlo e di collaborare
sul posto alla formazione sanitaria. Tutto ciò che si vive, condividendo la vita di un paese tanto differente
dal nostro, suscita emozioni e sentimenti talvolta talmente intimi da non poter essere condivisi e resi
banali in poche righe.
Molti sono i luoghi, le persone, i rumori e anche gli odori di questa esperienza che resteranno nella nostra
mente. Altri ricordi rimarranno invece indelebili nel nostro cuore. La semplicità e la spontaneità con la
quale ci hanno accolto ci hanno lasciato con il fiato sospeso. Basta veramente poco per organizzare una
festa di benvenuto… tre o quattro tamburelli, qualche altro semplicissimo strumento musicale locale,
canti e balli che coinvolgono bambini, vecchi e donne con i loro bimbi sempre portati sulla schiena. E la
festa è fatta, arricchita dal calore e dalla riconoscenza, vera e spontanea, che hanno dentro di loro. Dopo
aver trascorso due giorni molto faticosi al porto di Lomé, per la burocrazia, le pratiche doganali e per il
caldo, svuotiamo il “container” e ripartiamo per Dedomé a bordo dell'ambulanza.
Il 6 gennaio, alla presenza del Prefetto della regione di Amou,
del capo del villaggio e di autorità politiche, militari, religiose
e amministrative, abbiamo consegnato ai responsabili del
dispensario medico l'ambulanza donata dal personale volontario
della Croce Verde*. Fra discorsi, fotografie e filmati si
intercalano musica e danze che coinvolgono tutti gli abitanti
presenti alla cerimonia. Difficile non commuoversi davanti ad
una simile dimostrazione di riconoscenza.
I giorni seguenti abbiamo incontrato a più riprese le persone da
formare. Dapprima il personale paramedico del dispensario e i
due autisti designati dal comitato locale. In seguito una
quarantina di persone scelte dai capi villaggio di sei villaggi limitrofi a Dedomé.
Definiremmo ottima l'idea di formare questi “laici del soccorso” alle misure di pronto soccorso. Ogni
villaggio potrà beneficiare di personale con una formazione sanitaria che permetterà di gestire infortunati
e malati in attesa che arrivi sul posto personale medico o paramedico a bordo dell'ambulanza. Il nostro
contributo era mirato ad insegnar loro la manipolazione del materiale in dotazione al veicolo. In seguito il
gruppo verrà preso a carico dalla Croce Rossa locale che provvederà ad impartire le nozioni di pronto
soccorso di base (posizioni, misure salva-vita, bendaggi, fissazioni ecc...). Questo progetto crea le basi per
organizzare una “catena del salvataggio” in una regione dove il sistema sanitario è agli esordi.
Per noi poter contribuire anche solo marginalmente a questo progetto è stata un'esperienza arricchente e
stimolante. Abbiamo dovuto fare uno sforzo importante per poter individuare le necessità locali ed
adattare ciò che insegniamo da noi alle loro esigenze, tenendo in considerazione le risorse locali, i tempi
e la differente mentalità.
Ma l'entusiasmo e la determinazione dimostrata dai partecipanti, hanno contribuito a rendere le lezioni
coinvolgenti e, perché no, in alcuni momenti anche divertenti. Per concludere, e riprendendo quanto
detto nel discorso ufficiale alla consegna del veicolo “ auguriamo che l'ambulanza resti il più possibile
posteggiata nel proprio hangar , consapevoli del fatto che la buona volontà dei responsabili locali, del
personale del dispensario, dei soccorritori e della popolazione tutta costituisce un'ottima base per
implementare e mantenere nel tempo un sistema sanitario adatto alle esigenze locali ”
Filippo Tami e Romina Brioschi
* Il personale volontario ha versato alla Croce Verde l'equivalente del ricavato di un'eventuale vendita a
terzi.
Il centro medico sociale: riflessioni dopo i primi 50 giorni di attività.
Sembra ieri che con i volontari dell'associazione,siamo stati laggiù… in fondo non è passato così tanto
tempo, sei mesi non sono molti. Eppure…per Dédomé e per la regione circostante questo breve periodo ha
recato cambiamenti a dir poco sconvolgenti se paragonati alla rassegnata tranquillità ed al forzato
fatalismo che gli abitanti, da sempre, sono stati costretti ad adottare, così dignitosamente, di fronte alle
malattie e alla morte.
Sei mesi fa, con il gruppo dei volontari, avevamo potuto ammirare per la prima volta la struttura del
dispensario,completata grazie al lavoro della popolazione locale diretta degli architetti dell'Accademia di
Mendrisio, che ne avevano tracciato il progetto. Con il materiale giunto via mare in due container
avevamo
provveduto
all'allestimento
delle
diverse
zone
interne…sala
parto,
piccola
chirurgia,farmacia,sterilizzazione eccetera distribuendolo nel modo che a noi è sembrato più razionale.
Tornando in Svizzera ricordo di aver provato grande soddisfazione per il lavoro svolto,ma anche grande
preoccupazione per come sarebbero poi andate le cose da quel momento in poi...: quali persone e con che
percentuale di successo avrebbero preso in mano la gestione della struttura sul posto ? Come avrebbero
saputo gestire le limitate risorse in particolare di medicamenti e di strumenti che avevamo lasciato dietro
di noi?
Timori ingiustificati , i miei… nel breve periodo da agosto 2004 ad ora, come al solito, gran parte di quello
che mancava si è diciamolo pure “ miracolosamente” materializzata… ed era la parte a mio modo di
vedere più delicata: quella delle risorse umane per la gestione del dispensario. Dopo l'ufficializzazione
della struttura,con l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte dell'autorità politica,la presenza
costante sul posto di una équipe professionale, composta da:
Un medico in medicina generale, una levatrice diplomata, un infermiere diplomato responsabile
della sorveglianza del centro,due assistenti di cure, quattro allieve assistenti di cure, di formazione
già avanzata,una donna di pulizie, due soccorritori,un responsabile della farmacia, un cassiere, un
guardiano , é ormai una ben concreta realtà.
Da questo momento il meccanismo è scattato, con una reazione a catena, ormai irreversibile. Il giorno
dell'inaugurazione vera e propria, lo scorso 27 dicembre, sono state effettuate 122 consultazioni gratuite.
Durante le successive prime cinquanta giornate di attività sono stati assunti in cura ambulatoriale 322
pazienti di medicina generale, trentun gestanti hanno potuto esser seguite dal consultorio, e si sono svolti
dodici parti.
Il dispensario dispone di 8 posti letto ( finora sempre occupati ) che hanno permesso una media di 8
ricoveri per settimana per le patologie acute principali che si riscontrano sul terreno, e cioè la malaria
con le sue complicazioni gravi, sul piano ematologico e neurologico, le gastroenteriti febbrili con
disidratazione,le meningiti e le patologie broncopolmonari acute. Sempre nei primi 50 giorni di esercizio
sono stati effettuati sei ricoveri per minacce di parto prematuro e tre ricoveri per aborto spontaneo.Come
in qualsiasi struttura ospedaliera si sono purtroppo già verificati tre decessi, nel corso dello stesso
periodo, a testimonianza dell'alto grado di mortalità regionale: un uomo di sessantasei anni è deceduto al
seguito di un ictus cerebrale . Un uomo di trentanove anni è mancato al seguito di patologia epatica
grave, probabilmente tumorale, mentre il personale del dispensario stava tentando di evacuarlo nella
capitale per cercare di sottoporlo ad investigazioni di laboratorio ed ecografie impossibili da effettuare sul
posto per mancanza di strumenti adeguati. Infine una ragazza di diciotto anni è spirata per una emorragia
digestiva.
Ricordiamoli nelle nostre preghiere. La presenza della struttura sul posto ha permesso la presa a carico di
casi non solamente acuti, come quelli menzionati sopra,ma anche di tutta una serie di malattie croniche,
curate in ambulatorio. Menzionerò a proposito le patologie degenerative della colonna, con dolori
radicolari, l'ipertensione arteriosa, i dolori gastrici cronici in particolare quelli sostenuti da gastrite e da
malattia ulcerosa, le cefalee, i disturbi ansiosi sotto varie forme, che sono pure una realtà in quest'angolo
del mondo. I modesti ricavi ottenuti da prestazioni effettuate su pazienti che hanno potuto contribuire in
parte ai costi delle cure, sono stati subito investiti nell'obbligato acquisto di nuove riserve di medicamenti
di base (le scorte esistenti si sono, in modo preoccupante, rapidamente assottigliate).
Insomma, come il lettore può intuire da queste poche righe, la nostra associazione grazie al generoso
contributo di tutti i suoi sostenitori, ha creato una struttura di capitale importanza per la gente del luogo.
La qualità delle prestazioni offerte ed il drammatico bisogno di tutta una regione ( per non dire di tutta
una nazione) hanno fatto il resto : il dispensario San Gottardo di Dedomé, inizialmente pensato per servire
Dedomé stessa e, al massimo, i due o tre villaggi nelle immediate vicinanze , è assurto in brevi tempi a
struttura sanitaria di referenza per un bacino di utenti anche provenienti da molto lontano,che ha
superato di gran lunga le nostre aspettative.
Da qui il rischio di rimanere vittime del nostro stesso successo : in questa delicata fase iniziale sarà di
vitale importanza per il centro la linfa che i nostri sostenitori ed amici vorranno continuare a farci
pervenire con le loro donazioni. Dopo un decollo così spettacolare il centro dovrà poter seguitare a volare,
sempre più autonomamente,con o senza l'aiuto di uno Stato, al momento tristemente confrontato con una
gravissima crisi politico istituzionale che poco di buono lascia presagire. Questa autonomia dovrà essere
raggiunta attraverso entrate economiche che dovranno coprire il più possibile le uscite per la gestione del
centro.
Le prestazioni erogate non lo saranno a titolo del tutto gratuito e dovranno essere onorate laddove
possibile, attraverso il versamento di una quota onesta e sopportabile per l'utente, in un ottica
assolutamente “non profit” da parte nostra. Siamo purtroppo ancora lontani da questo punto di
equilibrio..e del resto sarebbe pretenzioso pretendere di averlo raggiunto anche solo in parte dopo i primi
cinquanta / cento giorni di esercizio. L'ultimo grande sforzo che ci siamo prefissi, cioè la messa in opera
dell'impianto di radiologia di base ( già portato sul posto), la disponibilità di un piccolo apparecchio a
chimica secca per l'esecuzione delle indagini principali di laboratorio ematologico ed ematochimico ( da
acquistare), l'ipotizzata disponibilità di un vecchio impianto per l'esecuzione di indagini ultrasonografiche,
potrebbe rivelarsi determinante per l'affrancamento economico dall'aiuto dei così generosi sostenitori
ticinesi che, col loro altruismo hanno reso possibile tutto questo fino ad ora.
Un centro medico semplice ,efficace e ben attrezzato, potrebbe svolgere il lavoro diagnostico, finora
effettuato, per chi se lo puo' permettere, dalle cliniche private del capoluogo regionale o della capitale, a
200 km di distanza. I ricavi,sempre nell'ottica non profit di cui la nostra associazione si fa un vero e
proprio punto d'onore ( e che, al contrario, non è appannaggio delle poche cliniche private e laboratori
d'analisi presenti a Lomé o a Atakpamé),dovranno contribuire a mantenere attivo e pienamente operativo
il centro, a vantaggio di coloro che non dispongono di nessun mezzo per assicurarsi le cure di base.
Insomma… siamo molto soddisfatti di quanto fatto finora, e consapevoli di essere entrati in una
delicatissima fase chiamiamola così di “ consolidamento” dei successi ottenuti, per la quale dovremo
ancora e sempre lottare, contando sulla generosità e sul sostegno morale e materiale di voi tutti.
Qualora non riuscissimo a completare questa parte attraverso la realizzazione delle misure appena
descritte, l'autonomia del dispensario vista l'ampiezza degli eventi che hanno fatto seguito alla sua
apertura, rimarrebbe un sogno…ed il collasso della struttura una realtà tutt'altro che improbabile. Mi sia
concesso di esprimere un grazie particolare per il contributo informativo indispensabile per questo mio
esposto, al validissimo Collega Dr. Med. K.H. AGOUDAVI, attuale medico responsabile del centro, che sta
svolgendo un lavoro encomiabile sia sul piano clinico che su quello amministrativo.
Dr.Lionello Genini, Lugano
Breve relazione di don Giuliano
Cari amici,
a nome del comitato locale vi saluto e vi ringrazio per il vostro impegno in favore della popolazione di
Dédomé. Il centro medico – sociale è una realtà: l'attuale affluenza di malati è un segno della mano che
Dio posa su di noi. Grazie per l'acqua, che rappresenta la vita. Le
persone anziane che si spostano con fatica possono ora godere di questo
bene prezioso. Stiamo ancora lavorando per portare a termine i lavori
del serbatoio e l'attività è a buon punto.
I bambini adottati sono sempre più numerosi e ora non sono più solo per
accompagnarli: abbiamo costituito una commissione di cinque persone
che si sono ripartiti i ragazzi in funzione dell'età (due seguono i bambini
della scuola elementare, due quelli
della scuola media e del liceo e una
coordina gli apprendisti). Grazie al
vostro sostegno i risultati scolastici sono stati buoni. Tutti i bambini
hanno ottenuto la licenza elementare con ottimi voti, l'80% dei ragazzi
che sono alle medie ha avuto esiti positivi. Alcune difficoltà le hanno
incontrate i ragazzi del liceo con i quali lavoreremo in modo speciale
quest'anno. Due studenti sono entrati all'università. Per lo sviluppo dei
progetti agricoli aspettiamo le prime piogge: il comitato locale sta
definendo le modalità per l'utilizzo del trattore e per l'acquisto delle
sementi. La mia salute è ancora precaria e non mi permette di essere
completamente attivo, ma il comitato locale si riunisce regolarmente e i progetti sono seguiti da vicino.
Grazie di cuore a tutti i membri del vostro comitato e a tutte le famiglie di buona volontà che sostengono
le nostre iniziative.
Don Giuliano