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Bob Dylan l’inimitabile non si smentisce Non andrà a ritirare il premio Nobel perché ha «altri impegni». Altri non andarono a Stoccolma ma la sua storia è unica. E l’aveva scritta lui stesso P. 13 Fondata da Antonio Gramsci nel 1924 l €1,40 Questo giornale ha rinunciato al finanziamento pubblico Anno 93 n. 299 Giovedì, 17 Novembre 2016 unita.tv Sud, incentivi per chi crea lavoro y(7HD9B7*KKMKKT( +]!=!#!#!/ l Decontribuzione totale per le imprese che assumono giovani fino a 24 anni e disoccupati l Manovra: dubbi Ue, ma il governo va avanti. Renzi: basta con questa austerity suicida P. 2-3 Ue, il necessario salto di qualità La diaspora del centro-destra Roberto Gualtieri L’ Elisabetta Gualmini, Salvatore Vassallo approvazione da parte della Commissione Juncker del pacchetto di misure politica economica collegate al “Semestre europeo” segna una significativa affermazione di alcune delle posizioni sostenute dal PD e dal governo italiano nella battaglia per il superamento delle politiche di austerità. Non solo, infatti, la Commissione ha dato ragione all’Italia riguardo allo scorporo dal calcolo del deficit strutturale delle spese per affrontare la crisi dei rifugiati, l’emergenza terremoto e la messa in sicurezza del territorio, rivedendo in misura significativa anche se ancora insufficiente per quel che riguarda il capitolo migranti - il suo precedente orientamento. Ma, in una apposita Comunicazione, ha indicato la necessità di un più generale mutamento di indirizzo nella politica economica europea attraverso l’attuazione di un’espansione fiscale di mezzo punto di Pil per l’insieme dell’area euro. Si tratta di un’indicazione in linea con l’analisi da tempo svolta dal governo e dai socialisti e democratici europei: l’attuale fase economica, segnata dal binomio bassa crescita/bassa inflazione, e da un livello assolutamente insufficiente di investimenti pubblici e privati, richiede politiche di bilancio sostenibili ma espansive a sostegno della domanda, senza le quali si rischia di compromettere e depauperare in modo permanente il capitale fisico e umano, e quindi il potenziale di crescita della nostra economia. Naturalmente, proprio questi primi importanti passi avanti fanno risaltare i limiti dell’attuale “governo economico” dell’euro - e, più in generale, del presente livello di coesione e di ambizione politica dell’Unione - di fronte alle sfide economiche e politiche del quadro globale e alla prevedibile assunzione di una linea di forte unilateralismo da parte della nuova amministrazione Trump. Per quanto riguarda la legge di stabilità (che, è bene chiarire, non è stata respinta né ha portato a una procedura di infrazione, ma è stata solo giudicata a “rischio di non conformità”, nonostante presenti un deficit che la Commissione stima al 2,4% rispetto all’1,8 da essa indicato nelle raccomandazioni di luglio e all’1,1 definito in precedenza) l’apertura della Commissione sulle spese per i rifugiati non include ancora quelle per la gestione della frontiera. Segue a pag 10 ra anche a destra dilaga il vizio di far fuori i leader nella culla. È appena (metaforicamente) rotolata la testa di Stefano Parisi, il manager ex-Fastweb che sembrava aver ricevuto lo scettro direttamente da Berlusconi. Fino a che lo stesso excavaliere gliel’ha tolto con due minuti due di intervista alla radio. Parisi non aggrega, dice Silvio, e bisticcia con gli unici alleati che possono portare voti, il duo trumpista Salvini-Meloni. Poi Berlusconi ha un poco ridimensionato, ma ha anche aggiunto che il delfino proprio non si vede. Così gli ha rivolto la peggiore delle offese possibili. Se gli avesse detto che non ha i voti, sarebbe stato meno grave. Ma che “non scaldi i cuori” per Silvio deve essere imperdonabile. Nell’era del populismo pecoreccio e aggressivo di Trump parlare con moderazione di progetti su banche, conti pubblici e flussi migratori non buca i cuori e nemmeno gli schermi. Ancora meno millantare di essere andato di persona a tranquillizzare i mercati finanziari sulle prospettive del Paese in caso di vittoria del No. La presa di distanza da Parisi che a forza di Megawatt avrebbe dovuto rigenerare e illuminare di nuovo la galassia dei moderati è solo l’ultimo episodio di una deriva che sembra irrecuperabile. Segue a pag. 6 O FAKE NEWS False Notizie La rete grillina fra insulti, Concerti, i bagarini 2.0 e la truffa al tempo di internet notizie false e propaganda Pensieri di una venticinquenne Indagati i vertici di due importanti organizzazioni di eventi dal vivo in Italia Denunce e interpellanze sul motore che fa girare il cyber-fango on line Giulia Foglia Far esaurire subito i biglietti online e poi farli ritrovare su altri siti a prezzi ovviamente moltiplicati. Una truffa da bagarini 2.0. Questa è l’ipotesi di accusa per cui la procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati gli Ad di due tra le principali società del settore Amenta P. 12-13 Il sottosegretario Lotti ha denunciato per diffamazione una blogger, Beatrice Di Maio, che, attraverso il suo account twitter, lo aveva definito «mafioso». E, secondo il Pd, sarebbe una pedina di una macchina di cyber propaganda pro-M5S che avrebbe il compito di diffondere notizie false. Solani P. 8 L’idea del Cav: Il jobs act, Zaia l’uomo per i pregiudizi e i veri numeri unire la destra Filippo Taddei P. 2 La strategia di Berlusconi per superare l’impasse Parisi-Salvini Fusani P. 6 Le web-bugie che hanno spinto Trump Roberto Brunelli P. 8 C L’INTERVISTA Chiti: i nuovi senatori saranno eletti dai cittadini Lombardo P. 5 aro direttore, compagno Staino, non nego la mia iniziale titubanza nel definirla e definirci «compagni». Credo sia dovuta in gran parte alla nostra differenza anagrafica e alle differenti esperienze che ci hanno portato a sostenere oggi la stessa «battaglia». È un pensiero che mi attanaglia da tempo questo dei «compagni». Recentemente nel nostro circolo di Porto Potenza Picena abbiamo dato una «rinfrescata» ai locali e nella frenesia delle vernici alle pareti è stato alle volte difficile riconoscerCI. La politica sembra ormai quasi un’entità galleggiante sopra le nostre teste e ci si sente spesso «manovali», quasi mai parte attiva e capace di dare nuove direzioni. Segue a pag. 11 A molti il poliziotto piace giusto ma cattivo: dal successo in tv di Rocco Schiavone ai suoi predecessori P. 15