Guida all`uso corretto dei prodotti fitosanitari

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Guida all`uso corretto dei prodotti fitosanitari
Guida all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
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Guida all’uso
corretto dei prodotti
fitosanitari
Guida all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
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Guida all’uso corretto
dei prodotti fitosanitari
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
La formazione e l’aggiornamento degli operatori agricoli circa le corrette modalità di utilizzo dei prodotti
fitosanitari rimangono, dagli anni ’80 ad oggi, come punti qualificanti all’interno delle linee di azione
della Regione Piemonte per stimolare e accompagnare il processo di sviluppo e di ammodernamento delle
aziende agricole piemontesi.
L’accresciuta sensibilità verso le tematiche ambientali, la qualità delle produzioni e la sicurezza in termini
sanitari e infortunistici impongono l’adozione di politiche coerenti e la messa a punto di strumenti di informazione e formazione degli agricoltori.
Da oltre vent’anni la Regione Piemonte mette a disposizione di quanti debbano sostenere l’esame per il
conseguimento del patentino per l’uso e la conservazione di agrofarmaci, questa guida rivolta agli operatori agricoli.
Guida,offre
che esce
ora completamente
rinnovata
e aggiornata
offre un panorama
completo
sui temi della
La Guida
un panorama
completo sui
temi della
difesa fitosanitaria
ed è corredata
da un’appendice
difesavengono
fitosanitaria
ed è corredata
un’appendice
vengono
riportate occorrerà
le possibilirispondere.
domande a cui, nel
dove
riportate
le possibilidadomande
a cui,dove
nel corso
dell’esame,
corso dell’esame, occorrerà rispondere.
Si tratta quindi di uno strumento pratico di conoscenza che, ci si augura, non venga utilizzato soltanto
Si fini
tratta
di uno strumento
pratico
di conoscenza,
di supporto
e integrazione
corsi di formazione
ai
delquindi
superamento
dell’esame,
ma vada
ad arricchire
la professionalità
e il aipatrimonio
culturale
che
le
organizzazioni
degli
agricoltori
svolgono
su
questo
tema.
degli agricoltori piemontesi, dando loro consapevolezza dell’importanza e della responsabilità che il
loro ruolo comporta.
Mi auguro, tuttavia, che le informazioni riportate in questa pubblicazione, non vengano utilizzate soltanto
ai fini del superamento dell’esame, ma vadano ad arricchire la professionalità e il patrimonio culturale
dei nostri agricoltori dando loro consapevolezza dell’importanza e della responsabilità che il loro ruolo
comporta.
Claudio
acchetto
Mino TSaricco
Assessoreall’Agricoltura,
all’Agricoltura,
Assessore
Foreste,
Cacciae edella
Pesca
Tutela
della Fauna
Flora
RegionePiemonte
Piemonte
Regione
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Sommario
Capitolo I
CHE COSA SONO I PRODOTTI FITOSANITARI
pag.
Capitolo II
CLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA DEI PRODOTTI FITOSANITARI
pag. 11
Capitolo III
MODALITA’ DI AZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI
pag. 18
Capitolo IV
NORME CORRETTE DI VENDITA, ACQUISTO USO E CONSERVAZIONE
pag. 20
Capitolo V
AVVERSITA’ DELLE PIANTE
pag. 36
Capitolo VI
METODI DI LOTTA
pag. 41
Capitolo VII
LOTTA GUIDATA, INTEGRATA, BIOLOGICA
pag. 42
Capitolo VIII
MACCHINE ED ATTREZZATURE PER I TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI
pag. 46
Capitolo IX
TOSSICOLOGIA UMANA
pag. 51
Capitolo X
TOSSICOLOGIA AMBIENTALE
pag. 54
Cap XI
REGISTRAZIONE DI UN PRODOTTO FITOSANITARIO
pag. 57
GLOSSARIO
pag. 58
Domande d’esame per il conseguimento del “patentino”
pag. 61
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Introduzione
Scopo dell’attuale nuova normativa fitosanitaria (Decreto
Legislativo 194/95 in attuazione della Direttiva CEE 91/414
in materia di immissione in commercio di prodotti fitosanitari
e Decreto del Presidente della Repubblica del 23 aprile 2001
n° 290) è quello di garantire un più elevato livello di tutela
della salute pubblica dei consumatori e degli utilizzatori e di
salvaguardia dell’ambiente dagli effetti dell’uso dei prodotti
fitosanitari. La Direttiva comunitaria si prefigge inoltre
l’obbiettivo di omologare i prodotti fitosanitari in tutto il
territorio europeo nonchè l’armonizzazione dei residui.
In particolare l’emanazione del D.P.R 290/01 “Regolamento
di semplificazione dei procedimenti di autorizzazione alla
produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di
prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti” ha rinnovato le
regole che disciplinano i procedimenti di autorizzazione alla
produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di
prodotti fitosanitari e dei coadiuvanti.
(foto A. Cotroneo)
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Tale decreto, all’art. 38 fornisce disposizioni per l’uso
di prodotti naturali e particolari in agricoltura biologica,
ma, con la legge 25 gennaio 2006 n. 29, è stato recepito
l’art. 17 della legge comunitaria 2005 e sono stati abrogati
i commi 1 e 2 dell’ articolo 38 del citato D.P.R., così che
anche i prodotti “naturali” dovranno essere autorizzati dal
Ministero della Salute.
Con l’entrata in vigore del D.P.R. 290 è stato abrogato il
DPR 3 agosto 1968 n° 1255, mentre del DL 17 marzo 1995
n° 194 l’art. 5 commi da 1 a 19 e l’art. 20 commi 1, 2,
3, 4 ed i commi 5 e 5 bis ma solo nelle parti riferite alla
Commissione consultiva.
Nel 2006 la Commissione europea ha presentato al
Parlamento europeo “La strategia tematica per l’uso
sostenibile dei pesticidi” (COM 2006-372). L’esito più
importante che si attende dall’attuazione della presente
strategia tematica è la riduzione dei rischi e degli impatti
negativi globali provocati dall’impiego degli agrofarmaci a
livello di salute umana e di ambiente.
Capitolo I
CHE COSA SONO I PRODOTTI FITOSANITARI
Secondo il Decreto legislativo 194 del 17 marzo 1995
(attuazione della direttiva CEE 91/414) vengono definiti
PRODOTTI FITOSANITARI:
• gli ANTIPARASSITARI
• i FITOFARMACI
• i PRESIDI SANITARI
• i PRESIDI delle DERRATE ALIMENTARI
IMMAGAZZINATE
• i PESTICIDI
Di recente i prodotti
fitosanitari sono stati definiti
agrofarmaci (farmaci per
l’agricoltura) termine molto
più consono rispetto alla
Prodotti fitosanitari
pessima dizione di “pesticidi” come spesso sono definiti
(traduzione del termine anglosassone “pesticides”).
In base all’art. 2 del D. l.gs 194/95 per prodotti fitosanitari
si intendono le sostanze attive ed i preparati contenenti una
o più sostanze attive, presentati nella forma in cui sono
forniti all’utilizzatore e destinati a:
1. proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli
organismi nocivi o prevenirne gli effetti;
2. favorire o regolare i processi vitali dei vegetali, con
esclusione dei fertilizzanti;
3. conservare i prodotti vegetali, con esclusione dei
conservanti disciplinati da particolari disposizioni;
4. eliminare le piante indesiderate;
5. eliminare parti di vegetali, frenare o evitare un loro
indesiderato accrescimento
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Il campo di utilizzo dei prodotti fitosanitari può essere, in
base alla destinazione indicata in etichetta, sia agricolo che
extra agricolo.
Nella definizione di sostanza o principio attivo (quella
che agisce contro l’avversità da combattere) rientrano:
• ogni sostanza chimica (inclusi i composti di
degradazione e le impurezze) allo stato naturale o sotto
forma di prodotti industriali;
• i microrganismi ed i virus, cioè ogni entità, cellulare
o non cellulare, che include viroidi, batteri, funghi e
micoplasmi;
• i prodotti contenenti organismi geneticamente
modificati (OGM) per i quali l’emissione deliberata
nell’ambiente abbia formato oggetto del provvedimento
formale di assenso di cui al decreto legislativo 3 marzo
1993, n. 92.
Questi ultimi sono oggetto di una regolamentazione a parte
trattandosi di sostanze evidentemente non assimilabili a
quelle chimiche. Attualmente il contesto normativo sugli
OGM è documentato dalla direttiva 2001/18 CE recepita
in Italia attraverso il D. lgs. 224/2003).
Gli agrofarmaci devono essere impiegati esclusivamente per
la difesa delle piante, seguendo gli usi riportati in etichetta.
Non devono essere in nessun modo utilizzati per altri
scopi, come ad esempio combattere i parassiti degli animali
domestici.
Il DM 17/12/1998, modificato dai decreti 21/7/2000
e 24/10/2006, definisce le modalità per l’importazione
parallela di agrofarmaci da Paesi Comunitari quando sia
accertato che le differenze nella natura e nella percentuale
di coformulanti non modificano la classificazione di
pericolosità né l’efficacia agronomica del prodotto che si
intende importare rispetto a quello registrato in Italia.
L’agrofarmaco importato, perché possa essere posto in
commercio deve essere sottoposto a rietichettatura.
Anche i coformulanti sono soggetti a registrazione presso il
Ministero della Salute.
Per preparato (o formulato) commerciale si intende quindi
In base al loro campo di impiego i prodotti fitosanitari vengono distinti in:
• FUNGICIDI O ANTICRITTOGAMICI:
combattono malattie causate da funghi (o crittogame) (es. peronospora, oidio, ticchiolatura ecc.)
• INSETTICIDI:
combattono gli insetti dannosi alle piante coltivate ed alle derrate alimentari immagazzinate ( es. afidi, tignole,
cidia ecc.)
• ACARICIDI:
combattono gli acari nocivi alle piante (es. ragnetto rosso)
• NEMATOCIDI:
combattono i nematodi (es. nematodi galligeni, nematodi vettori di virus ecc.)
• LIMACIDI:
agiscono contro lumache e limacce, generalmente sotto forma di esche
• RODENTICIDI:
impiegati contro roditori (topi, arvicole)
• DISERBANTI:
controllano o eliminano le erbe infestanti
• REPELLENTI:
tengono lontani parassiti animali
• FUMIGANTI:
agiscono sotto forma di gas o vapore contro vari parassiti vegetali ed animali.
• FITOREGOLATORI:
agiscono sull’attività di fitormoni, riequilibrandoli (es. alleganti, diradanti ecc.).
• FISIOFARMACI:
agiscono contro fisiopatie (es. riscaldo, butteratura amara ecc.)
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COADIUVANTI o COFORMULANTI
Sono sostanze che completano il prodotto fitosanitario:
vi appartengono tutte quelle sostanze che migliorano
l’azione del principio attivo, favorendone la regolare distribuzione e la persistenza.
• Tensioattivi - riducono la tensione superficiale
delle miscele
- emulsionanti - migliorano la dispersione di un
liquido in un altro
- bagnanti - migliorano l’uniformità di distribuzione sugli organi trattati
• Adesivanti - favoriscono il contatto tra la soluzione
irrorata e la superficie vegetale, in definitiva aumentano la persistenza del prodotto fitosanitario
• Umettanti - rallentano l’evaporazione della soluzione antiparassitaria aumentando anch’essi la persistenza del prodotto fitosanitario
• Sinergizzanti - esaltano l’azione del principio attivo
• Propellenti - facilitano l’uscita di prodotti in formulazione aerosol
• Diluenti inerti - agevolano la distribuzione del prodotto soprattutto quando le dosi impiegate sono
molto basse (es. bentonite, talco, caolino, silicati
sintetici ecc.) e non interferiscono con il principio
attivo
il prodotto, così come si acquista, composto da sostanza
attiva, coadiuvanti e coformulanti.
Talvolta il formulato può contenere impurezze, ossia
sostanze estranee formatesi durante il processo produttivo.
Sono generalmente in quantità irrilevanti.
Le formulazioni possono avere diversa reazione in base
alle sostanze in esse contenute. La reazione di una sostanza
può essere alcalina (o basica), acida o neutra. E’ importante
conoscere la reazione (o pH) di un composto per valutare la
sua miscibilità con altre sostanze.
In questo senso è necessario sapere che :
- un prodotto alcalino reagisce con gli acidi;
- un prodotto acido reagisce con le basi;
- un prodotto neutro è intermedio tra i precedenti e non ha
caratteristiche né acide né basiche. Sull’etichetta è riportata
l’avvertenza sulla loro miscibilità.
FUMIGAZIONE
E’ utilizzata prevalentemente per disinfettare o disinfestare i terreni o le derrate alimentari nei magazzini. Nel caso
del terreno la pratica consiste nell’introdurre in esso piccole quantità di prodotti chimici allo stato liquido o granulare
che, gassificando in breve tempo, raggiungono concentrazioni tali da ridurre efficacemente le popolazioni dei parassiti
contro i quali la fumigazione è diretta. I fumiganti comprendono solitamente prodotti molto tossici, la distribuzione dei
quali va effettuata con criteri appropriati. Per alcuni di essi è necessario rivolgersi a ditte specializzate ed appositamente
autorizzate.
Per la disinfestazione del terreno era molto utilizzato il bromuro di metile, un gas particolarmente dannoso alla salute,
sottoposto alla disciplina dei gas tossici.
Dal 1992 il bromuro di metile è inserito nel protocollo di Montreal tra le sostanze da eliminare poiché caratterizzato da
un effetto lesivo della fascia dell’ozono stratosferico. Attualmente il suo impiego in agricoltura come geodisinfestante
è limitato agli “usi critici” ai sensi del Regolamento CE 2037/2000 in terreni che ospitano determinate colture nelle
quantità annue assegnate per ogni singolo Paese comunitario. Le applicazioni del bromuro di metile in agricoltura rientrano negli usi critici (usi in deroga), per le quali va dimostrato che non sono disponibili valide alternative dal punto
di vista tecnico e/o economico. Ogni anno a ciascun Paese comunitario si assegna, su richiesta dello stesso, una certa
quantità di tale prodotto da utilizzare per gli usi critici. Ad es. le categorie di usi critici ammesse in Italia per il 2007
riguardavano i pomodori e peperoni (coltura protetta), stoloni di fragole, fiori recisi, mulini. Nel 2008 l’Italia ha rinunciato alle quote per usi critici.
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TIPI DI FORMULAZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI
Polveri secche (DP, DS)
si tratta di polveri da distribuire tal quali; hanno alta capacità di copertura e di adesività. La loro ridottissima dimensione le rende particolarmente sensibili agli agenti atmosferici. Necessitano di attrezzature specifiche per la loro distribuzione.
Granuli (GR)
vengono usati prevalentemente per trattamenti al terreno (geodisinfestanti); il rilascio della sostanza attiva avviene lentamente quando il granulo entra in contatto
con l’acqua presente nel terreno.
Polveri bagnabili - (PB, WP)
non sono solubili in acqua e danno origine a sospensioni che tendono poi
a depositarsi sul fondo; sono spesso addizionate a tensioattivi.
Polveri solubili - (PS, WS)
vanno diluite in acqua e danno origine ad una sospensione stabile.
Concentrati emulsionabili (EC)
formulazioni liquide solubilizzate in un solvente organico; diluite in acqua danno
origine ad emulsioni.
Emulsioni in acqua - (EW)
come le formulazioni EC ma meno pericolose per l’operatore perché contengono
meno sostanze volatili.
Sospensioni concentrate - (SC) sono costituite da particelle ultramicronizzate mantenute stabilmente in sospensione; vengono versate direttamente nel serbatoio dell’irroratrice; sono molto
Pasta fluida - (FL)
pratiche e più sicure per l’operatore.
Flowable - (FLOW)
Granuli disperdibili - (WG)
Granuli solubili - (SG)
la sostanza attiva è omogeneamente distribuita all’interno del granulo. Sono più
sicuri rispetto alle polveri per il minore rischio di inalazione durante la manipolazione prima del trattamento.
Microincapsulati - (CS)
la sostanza attiva è emulsionata finemente in acqua e racchiusa da un sottile film
polimerico biodegradabile formando capsule di dimensioni microscopiche. La sostanza attiva viene liberata molto gradualmente di mano in mano che evapora la
parete della capsula, risulta pertanto molto persistente.
Aerosol – (AE)
sono costituiti da particelle microscopiche sospese in gas; sono principalmente
registrati come presidi medico-chirurgici ed utilizzati nel settore della disinfestazione civile.
Sacchetti idrosolubili
sacchetti il cui esterno è costituito da un sottile velo di plastica resistente che si
dissolve a contatto con l’acqua. La singola confezione contiene la sostanza attiva
predosata ed è direttamente introducibile nella macchina irroratrice. Il sacchetto
idrosolubile non deve essere manipolato con mani o guanti bagnati; è molto sicuro per l’operatore ed ha inoltre il vantaggio di uno smaltimento rapido, senza
particolari accorgimenti.
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Capitolo II
CLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA
DEI PRODOTTI FITOSANITARI
I prodotti fitosanitari sono stati suddivisi in classi di tossicità
in base all’impatto che questi possono avere nei confronti
sia dell’uomo sia dell’ambiente.
Fino a pochi anni fa questa classificazione era basata
principalmente sulla valutazione della tossicità acuta della
sola sostanza attiva nei confronti dell’uomo e suddivideva i
prodotti in quattro classi tossicologiche (I, II, III e IV).
La normativa attuale, recepimento di direttive Comunitarie,
valuta il problema con un’ottica molto più ampia, prendendo
in esame anche la tossicità cronica, l’impatto sull’ambiente
(aria e suolo), la persistenza, la quantità dei residui, l’azione
sulla fauna utile e sugli animali non bersaglio; considera, oltre
alla sostanza attiva, anche gli eventuali prodotti coadiuvanti
e coformulanti che possono concorrere ad aumentare il
rischio di tossicità nonché il tipo di formulazione con cui il
prodotto fitosanitario è messo in commercio.
Per questo motivo prodotti commerciali contenenti la
stessa sostanza attiva possono essere classificati in modo
differente, tenendo appunto conto dei prodotti coadiuvanti,
della concentrazione e della formulazione del principio
attivo.
I parametri principali di classificazione restano comunque
la “dose letale 50” (DL50) e la “concentrazione letale
50”(CL50), che esprimono la tossicità acuta del prodotto.
Attualmente sulle etichette dei prodotti in commercio
compaiono, in sostituzione della classe tossicologica, il
simbolo e le indicazioni di pericolosità del preparato, la
frase o le frasi tipo relative ai rischi specifici e l’indicazione
dei consigli di prudenza.
Con il D. lgs. 14/3/2003 n. 65 di attuazione delle direttive
1999/45/CE e 2001/60/CE (preparati pericolosi), gli
agrofarmaci sono stati sottoposti ad una riclassificazione
che, in generale, ha collocato il prodotto in una classe
tossicologica più pericolosa, nel contempo sono state anche
riviste le frasi di rischio indicate dalla lettera R seguita da un
numero da 1 a 65 (V.elenco).
Dal 1° ottobre 2005 tutte le confezioni hanno dovuto
riportare etichette conformi alla nuova classificazione.
Il Decreto lgs. n. 65 prescrive inoltre che il responsabile
dell’immissione sul mercato di un preparato pericoloso,
fornisca gratuitamente al destinatario del preparato stesso
una scheda informativa in materia di sicurezza (Scheda di
sicurezza). Ulteriori disposizioni correttive ed integrative
di tale decreto sono state emanate con il D. lgs n. 260 del
28/7/2004.
I prodotti “Molto Tossici” e “Tossici” possono causare
intossicazioni mortali, i prodotti “Nocivi” intossicazioni
gravi, i prodotti “Irritanti” allergie ed irritazioni mentre
i prodotti non classificati, contraddistinti dalla scritta
“Manipolare con prudenza”, possono causare intossicazioni
trascurabili. Tutti i prodotti fitosanitari sono comunque
potenzialmente pericolosi, trattandosi sempre di sostanze
in grado di interferire con la salute umana ed animale e con
l’ambiente. (Tab. 1)
La DL50 indica quella dose di principio attivo sufficiente ad uccidere il 50% degli animali da laboratorio che sono
stati sottoposti a prova di intossicazione orale o dermale da parte del principio attivo stesso, riportata all’uomo tramite
idonei fattori di trasformazione. La DL50 viene espressa in milligrammi di principio attivo per ogni chilogrammo di
peso corporeo (mg/kg). Minore è il valore della DL50, maggiore sarà la tossicità del prodotto.
La CL50 esprime la concentrazione del tossico che causa la morte del 50% degli animali di laboratorio esposti ad
inalazione della sostanza stessa per un tempo determinato, riportata all’uomo tramite idonei parametri. Viene espressa
in parti per milione (ppm = mg/kg) nel caso di solidi o liquidi ed in milligrammi per metro cubo (mg/mc) nel caso di
vapori o aerosol. I valori di CL50 sono applicati agli antiparassitari gassosi, a quelli immessi in commercio sotto forma
di gas liquido, ai prodotti fumiganti e agli aerosol nonché agli antiparassitari in polvere il cui diametro delle particelle
non superi i 50 micron { micron (µ) = millesimo di millimetro}.
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Elenco delle frasi di rischio - FRASI R
R1
R2
R3
R4
R5
R6
R7
R8
R9
R10
R11
R12
R14
R14/15
R15 A
R15/29 A
R16
R17
R18
R19
R20
R20/21
R20/21/22
R20/22
R21
R21/22
R22
R23
Esplosivo allo stato secco.
Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d’ignizione.
Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d’ignizione.
Forma composti metallici esplosivi molto
sensibili.
Pericolo di esplosione per riscaldamento.
Esplosivo a contatto o senza contatto con
l’aria.
Può provocare un incendio.
Può provocare l’accensione di materie
combustibili.
Esplosivo in miscela con materie combustibili.
Infiammabile.
Facilmente infiammabile.
Estremamente infiammabile.
Reagisce violentemente con l’acqua.
Reagisce violentemente con l’acqua liberando gas estremamente infiammabili.
Contatto con l’acqua libera gas estremamente infiammabili.
Contatto con acqua libera gas tossici ed
estremamente infiammabili.
Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti.
Spontaneamente infiammabile all’aria.
Durante l’uso può formare con aria miscele
esplosive/infiammabili.
Può formare perossidi esplosivi.
Nocivo per inalazione.
Nocivo per inalazione e contatto con la
pelle.
Nocivo per inalazione, contatto con la pelle
e per ingestione.
Nocivo per inalazione e ingestione.
Nocivo a contatto con la pelle.
Nocivo a contatto con la pelle e per ingestione.
Nocivo per ingestione.
Tossico per inalazione.
R23/24
R23/24/25
Tossico per inalazione e contatto con la pelle.
Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.
R23/25
Tossico per inalazione e ingestione.
R24
Tossico a contatto con la pelle.
R24/25
Tossico a contatto con la pelle e per ingestione.
R25
Tossico per ingestione.
R26
Molto tossico per inalazione.
R26/27
Molto tossico per inalazione e contatto con
la pelle.
R26/27/28
Molto tossico per inalazione, contatto con
la pelle e per ingestione.
R26/28
Molto tossico per inalazione e per ingestione.
R27
Molto tossico a contatto con la pelle.
R27/28
Molto tossico a contatto con la pelle e per
ingestione.
R28
Molto tossico per ingestione.
R29 A
Contatto con l’acqua libera gas tossici.
R30
Può divenire facilmente infiammabile durante l’uso.
R31 A
Contatto con acidi libera gas tossico.
R32 A
Contatto con acidi libera gas molto tossico.
R33
Pericolo di effetti cumulativi.
R34
Provoca ustioni.
R35
Provoca gravi ustioni.
R36
Irritante per gli occhi.
R36/37
Irritante per gli occhi e le vie respiratorie.
R36/37/38
Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e
la pelle.
R36/38
Irritante per gli occhi e la pelle.
R37
Irritante per le vie respiratorie.
R37/38
Irritante per le vie respiratorie e la pelle.
R38
Irritante per la pelle.
R39
Pericolo di effetti irreversibili molto gravi.
R39/23
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione.
R39/23/24
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto
gravi per inalazione e a contatto con la pelle.
R39/23/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a contatto con la
pelle e per ingestione.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
R39/23/25
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e ingestione.
R39/24
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle.
R39/24/25
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto
gravi a contatto con la pelle e per ingestione.
R39/25
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione.
R39/26
Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione.
R39/26/27
Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto
con la pelle.
R39/26/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a contatto
con la pelle e per ingestione.
R39/26/28
Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e ingestione.
R39/27
Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle.
R39/27/28
Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per
ingestione.
R39/28
Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione.
R40
Possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti.
R41
Rischio di gravi lesioni oculari.
R42
Può provocare sensibilizzazione per inalazione.
R42/43
Può provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle.
R43
Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle.
R44
Rischio di esplosione per riscaldamento in
ambiente confinato.
R45
Può provocare il cancro.
R46
Può provocare alterazioni genetiche ereditarie.
R48
Pericolo di gravi danni per la salute in caso
di esposizione prolungata.
R48/20
Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per
inalazione.
R48/20/21
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute
in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con la pelle.
R48/20/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in
caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.
R48/20/22
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute
in caso di esposizione prolungata per inalazione e ingestione.
R48/21
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute
in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle.
R48/21/22
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute
in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per ingestione.
R48/22
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in
caso di esposizione prolungata per ingestione.
R48/23
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute
in caso di esposizione prolungata per inalazione.
R48/23/24
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute
in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con la pelle.
R48/23/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in
caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.
R48/23/25
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute
in caso di esposizione prolungata per inalazione ed ingestione.
R48/24
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute
in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle.
R48/24/25
Tossico: pericolo di danni gravi alla salute
in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per ingestione.
R48/25
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in
caso di esposizione prolungata per ingestione.
R49
Può provocare il cancro per inalazione.
R50
Altamente tossico per gli organismi acquatici.
R50/53
Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti
negativi per l’ambiente acquatico.
R51
Tossico per gli organismi acquatici.
R51/53
Tossico per gli organismi acquatici, può
provocare a lungo termine effetti negativi
per l’ambiente acquatico.
R52
Nocivo per gli organismi acquatici.
R52/53
Nocivo per gli organismi acquatici, può
provocare a lungo termine effetti negativi
per l’ambiente acquatico.
R53
Può provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico.
R54
Tossico per la flora.
R55
Tossico per la fauna.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
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R57
R58
R59
R60
R61
R62
R63
R64
R65
R66
R67
Tossico per gli organismi del terreno.
Tossico per le api.
Può provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente.
Pericoloso per lo strato di ozono.
Può ridurre la fertilità.
Può danneggiare i bambini non ancora nati.
Possibile rischio di ridotta fertilità.
Possibile rischio di danni ai bambini non
ancora nati.
Possibile rischio per i bambini allattati al seno.
Nocivo: può causare danni ai polmoni in
caso di ingestione.
L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della pelle.
L’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini.
R68
R68/20
Possibilità di effetti irreversibili.
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili
per inalazione.
R68/20/21
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per
inalazione e a contatto con la pelle.
R68/20/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili
per inalazione, a contatto con la pelle e per
ingestione.
R68/20/22
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili
per inalazione e ingestione.
R68/21
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a
contatto con la pelle.
R68/21/22
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a
contatto con la pelle e per ingestione.
R68/22
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili
per ingestione.
Consigli di prudenza - FRASI S
S1
S1/2
Conservare sotto chiave.
Conservare sotto chiave e fuori della portata
dei bambini.
S2
Conservare fuori della portata dei bambini.
S3
Conservare in luogo fresco.
S3/14
Conservare in luogo fresco lontano da ... (materiali incompatibili da precisare da parte del
fabbricante).
S3/7
Tenere il recipiente ben chiuso in luogo fresco.
S3/9/14
Conservare in luogo fresco e ben ventilato
lontano da ... (materiali incompatibili da precisare da parte del fabbricante).
S3/9/14/49 Conservare soltanto nel contenitore originale
in luogo fresco e ben ventilato lontano da ...
(materiali incompatibili da precisare da parte
del fabbricante).
S3/9/49
Conservare soltanto nel contenitore originale
in luogo fresco e ben ventilato.
S4
Conservare lontano da locali di abitazione.
S5
Conservare sotto ... (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante).
S6
Conservare sotto ... (gas inerte da indicarsi da
parte del fabbricante).
S7
Conservare il recipiente ben chiuso.
S7/8
S7/9
S8
S9
S12
S13
S14
S15
S16
S17
S18
S20
S20/21
S21
S22
S23
Conservare il recipiente ben chiuso e al riparo
dall'umidità.
Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben
ventilato.
Conservare al riparo dall'umidità.
Conservare il recipiente in luogo ben ventilato.
Non chiudere ermeticamente il recipiente.
Conservare lontano da alimenti o mangimi e
da bevande.
Conservare lontano da ... (sostanze incompatibili da precisare da parte del produttore).
Conservare lontano dal calore.
Conservare lontano da fiamme e scintille Non fumare.
Tenere lontano da sostanze combustibili.
Manipolare ed aprire il recipiente con cautela.
Non mangiare nè bere durante l'impiego.
Non mangiare, nè bere, nè fumare durante
l'impiego.
Non fumare durante l'impiego.
Non respirare le polveri.
Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosoli
(termine(i) appropriato(i) da precisare da parte
del produttore).
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
S24
S24/25
S25
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S27/28
S28
S29
S29/35
S29/56
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S35
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S36/37
S36/37/39
S36/39
S37
S37/39
S38
S39
S40
S41
S42
Evitare il contatto con la pelle.
Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle.
Evitare il contatto con gli occhi.
In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua
e consultare un medico.
Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati.
In caso di contatto con la pelle, togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati
e lavarsi immediatamente e abbondantemente
con ... (prodotti idonei da indicarsi da parte del
fabbricante).
In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente con ... (prodotti
idonei da indicarsi da parte del fabbricante).
Non gettare i residui nelle fognature.
Non gettare i residui nelle fognature; non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con
le dovute precauzioni.
Non gettare i residui nelle fognature; smaltire
questo materiale e i relativi contenitori in un
punto di raccolta di rifiuti pericolosi o speciali.
Non versare acqua sul prodotto.
Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche.
Non disfarsi del prodotto e del recipiente se
non con le dovute precauzioni.
Usare indumenti protettivi adatti.
Usare indumenti protettivi e guanti adatti.
Usare indumenti protettivi e guanti adatti e
proteggersi gli occhi/la faccia.
Usare indumenti protettivi adatti e proteggersi
gli occhi/la faccia.
Usare guanti adatti.
Usare guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.
In caso di ventilazione insufficiente, usare un
apparecchio respiratorio adatto.
Proteggersi gli occhi/la faccia.
Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto, usare ... (da precisare da
parte del produttore).
In caso di incendio e/o esplosione non respirare i fumi.
Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare
un apparecchio respiratorio adatto (termine(i)
appropriato(i) da precisare da parte del produttore).
S43
S45
S46
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S47/49
S48
S49
S50
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S57
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S61
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S64
In caso di incendio usare ... (mezzi estinguenti
idonei da indicarsi da parte del fabbricante. Se
l'acqua aumenta il rischio precisare "Non usare
acqua").
In caso di incidente o di malessere consultare
immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l'etichetta).
In caso d'ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o
l'etichetta.
Conservare a temperatura non superiore a ...°C
(da precisare da parte del fabbricante).
Conservare soltanto nel contenitore originale a
temperatura non superiore a ...°C (da precisare
da parte del fabbricante).
Mantenere umido con ... (mezzo appropriato
da precisare da parte del fabbricante).
Conservare soltanto nel recipiente originale.
Non mescolare con ... (da specificare da parte
del fabbricante).
Usare soltanto in luogo ben ventilato.
Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati.
Evitare l'esposizione - procurarsi speciali istruzioni prima dell'us o.
Smaltire questo materiale e i relativi contenitori in un punto di raccolta di rifiuti pericolosi
o speciali.
Usare contenitori adeguati per evitare l'inquinamento ambientale.
Richiedere informazioni al produttore/fornitore per il recupero/riciclaggio.
Questo materiale e il suo contenitore devono
essere smaltiti come rifiuti pericolosi.
Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle
istruzioni speciali/schede informative in materia di sicurezza.
In caso di ingestione non provocare il vomito:
consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitori o l'etichetta.
In caso di incidente per inalazione, allontanare
l'infortunato dalla zona contaminata e mantenerlo a riposo.
In caso di ingestione, sciacquare la bocca con
acqua (solamente se l'infortunato è cosciente).
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Esempio scheda di sicurezza
Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
PIAZZA PULITA
SCHEDA DI SICUREZZA in accordo con il regolamento (UE) No. 1907/2006
Nome commerciale: LORYBELL
Codice prodotto: FH259478 596 & CVB1120 478 ML Categoria / Gruppo: Fungicidi - Data di emissione: 03.07.2006
1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA I PREPARATO E SOCIETA’
Dettagli sul Fomitore: PIAZZA PULITA. Regione Pocapaglia (CN)
Informazioni fornite da: PIAZZA PULITA
Recapito telefonico emergenze: Tel 0122.2596387
Dipartimento responsabile (E-mail):
(Indirizzo di posta elettronica al quale inviare esclusivamente richieste relative ai
contenuti tecnici della scheda di sicurezza)
2. IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI
Osservazioni generali: Attenzione! Contiene una sostanza che non è stata ancora
completamente testata.
Applicare misure di prudenza per minimizzare l’esposizione professionale.
Frasi di Rischio:
3. COMPOSIZIONE / INFORMAZIONE SUL CONTENUTO
Caratteristiche Chimiche
Famiglia Chimica:
Principi Attivi: LORIL 200g/L
Formulazione: concentrazione fluidificabile
4. MISURE DI PRIMO SOCCORSO
Osservazioni generali: Rimuovere l’infortunato dalla zona di pericolo. Togliere gli
indumenti contaminati.
In caso di contatto con la pelle: Iavare subito la pelle con abbondante acqua e sapone.
Consultare eventualmente il medico.
In caso di contatto con gli occhi: lavare immediatamente con molta acqua. Consultare
eventualmente il medico.
In caso di inalazione: portare l’infortunato all’aria fresca. Chiamare immediatamente il
medico.
In caso di ingestione: consultare immediatamente il medico.
Informazioni per il medico: decontaminazione, trattamento sintomatologico.
5. MISURE ANTINCENDIO
Osservazioni generali: Avvisare i vigili dei fuoco. Combattere il fuoco al suo insorgere,
finché è possibile farlo senza pericolo.
Estinguenti adatti: acqua, schiuma, polvere, anidra carbonica, sabbia.
In caso di incendio usare respiratori autonomi ed indossare indumenti ignifughi.
In zona ben arieggiata: maschera facciale integrata con filtro combinato, p.es.
ABEK·P2 (non protegge da monossido di carbomìnio!
In ambienti chiusi: respiratore autonomo (protezione delle vie respiratorie indipendente
dall’atmosfera dell’ambiente}.Impedire che l’acqua di estinzione scorra via.
6. MISURE IN CASO DI DISPERSIONE ACCIDENTALE
Osservazioni generali: Precauzioni personali: Indossare appropriati indumenti protettivi
e protezione per occhi e faccia (vedi cap. 8).
Precauzioni per l’ambiente: creare una barriera con materiale assorbente o materiali
tipo sabbia ed argilla. Non lasciare che le acque di lavaggio raggiungano fogne o corsi
d’acqua superficiali. Avvisare le autorità qualora il prodotto sia finito in corsi d’acqua o
nei sistemi di drenaggio.
Metodi di pulizia: assorbire con materiale assorbente. Lavare con acqua e detergenti e
raccogliere tutti i materiali entrati in contatto con il prodotto in appositi contenitori. Nel
caso di prodotti liquidi infiammabili evitare la formazione di scintille od inneschi.
7. MANIPOLAZIONE E STOCCAGGIO
Osservazioni generali: Nota: questo materiale è per impiego di natura sperimentale e
le informazioni disponibili al presente, relative ai pericoli potenziali per la salute, sono
limitate. Si rende necessario applicare misure igieniche di prudenza per minimizzare
l’esposizione professionale. Procedure per la manipolazione:aprire le confezioni
all’aperto o sotto cappa aspirante. Indossare gli indumenti protettivi sotto specificati.
Trasportare in contenitori ermetici idonei. Non consumare o stoccare cibi sul posto di
lavoro. Lavare mani e pelle esposta prima di mangiare o bere e dopo il lavoro.
Procedure per lo stoccaggio: il prodotto deve essere immagazzinato in osservanza
delle norme locali. Stoccare negli imballi originali in ambiente fresco asciutto e ben
ventilato. Non stoccare in vicinanza .di alimenti, bevande, alimenti per animali, prodotti
farmeceutici cosmetici e fertilizzanti. Tenere fuori dalla portata dei bambini. A garanzia
della qualità immagazzinare in luogo asciutto a temperature non inferiori a 5°C. Tenere
lontano da fiamme o scintille.
8. CONTROLLI IN CASO DI ESPOSIZIONE l PROTEZIONE INDIVIDUALE
Dispositivi di Protezione Individuale
Osservazioni generali: Protezione degli occhi: utilizzare occhiali protettivi.
Protezione della pelle: indossare guanti protettivi. Lavare accuratamente le mani e la
pelle contaminate dopo la manipolazione. Cambiare gli indumenti contaminati.
Protezione delle vie respiratorie: evitare di respirare i vapori. Adottare respiratore
idoneo, p. es. 3M mod. 7002 con filtri per gas/vapori organici 6051 (classe A1) e filtri
antipolvere 5911 (classe P1) quando l’esposizione in aria sia eccessiva. Attenersi alle
limitazioni di uso del respiratore specificate dal produttore.
Precauzioni ambientali: non disperdere nell’ambiente i contenitori che hanno
contenuto il prodotto e eventuali rimanenze del prodotto diluito.
9. PROPRIETA’ FISICO-CHIMICHE
Dati relativi all’aspetto e alla sicurezza
Stato fisico: liquido
Altre caratteristiche in fase di determinazione
10. STABILITA’ E REATTIVITA’
Osservazioni generali: in fase di determinazione. Stabile a condizioni ambiente normale.
In caso di combustione possono generarsi fumi pericolosi.
11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
Osservazioni generali:
Tossicità acuta riferita alla s.a. LORIL
LD50 orale, ratto: > 2000 mg/kg (Pinco)
LD50 cutanea, ratto: > 2000 mg/kg (Pinco)
Irritazione della pelle/coniglio: non irritante (Pinco)
Irritazione delle mucose/coniglio: non irritante (Pinco)
12. INFORMAZIONI ECOLOGICHE
Dati sulla Persistenza e Degradabilità
Osservazioni generali:
Tossicità sui pesci riferita alla s.a. LORIL
LC50: 0.036 mg/L (96 h); Oncorhyncus mykiss (Pinco)
Tossicità su dafnie riferita alla s.a. LORIL
ECSO: 0.01 mg/L (48 h); Daphnia magna (Pinco)
Tossicità per le alghe riferita alla s.a. LORIL
Velocità di crescita: ICSO: 4.01 mg/L (72 h);
Scenedesmus subspicatus (Pinco)
Altre caratteristiche in fase di determinazione
13. CONSIDERAZIONE RELATIVE ALLO SMALTIMENTO
Osservazioni generali: Smaltimento del Prodotto: secondo le norme locali,
l’incenerimento del prodotto non utilizzato deve avvenire in impianti autorizzati.
Smaltimento della Confezione: i contenitori non possono essere riciclati, ma vanno
lavati con acqua e forati per evitarne il reimpiego. l contenitori devono essere inceneriti
in impianti autorizzati, come il prodotto non utilizzato.
14. lNFORMAZIONI SUL TRASPORTO
Osservazioni generali: TRID/ ADR: classe 6.1 II, Nr. 2902: agrofarmaco liquido
tossicon n.a.s.
Considerazioni sulle piccole quantità secondo ADR.
15. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE
Etichettatura: Composti Organici.
Attenzione! Contiene una sostanza che non è stata ancora completamente testata
Simboli di rischio:
Frasi di rischio: R52 – R53 – R22 (nocivo per ingestione)
Consigli di prudenza: S28. In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed
abbondantemente con .... (prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante). S36
Usare indumenti protettivi adatti. S37 Usare guanti adatti, S45 In caso di incidente o di
malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l’etichetta)
Altre osservazioni:
16. ALTRE INFORMAZIONI
Altre informazioni: Queste informazioni si basano sullo stato attuale delle nostre
conoscenze. Pertanto non dovrebbero costituire garanzia delle specifiche proprietà del
prodotto descritto o della sua idoneità per una particolare applicazione.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
E’ possibile trovare sull’etichetta anche simboli relativi a
rischi di tipo chimico - fisico, relativi alla infiammabilità (F
od F+), alla corrosività (C) o alla possibilità di deflagrazione
(E), ma non sono molto frequenti. (Tab. 2) .
Ai fini di un corretto immagazzinamento è comunque
importante sapere che alcuni prodotti fitosanitari possono
autoincendiarsi e molti possono bruciare se innescati.
TAB. 1 – Dizioni e simboli delle classi tossicologiche
sull’etichetta
T+ - MOLTO TOSSICO
Sono i preparati che in caso di inalazione, ingestione o
assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono essere letali o provocare lesioni acute e croniche.
Sono contrassegnati dalla lettera T+ e dall’indicazione
di pericolo “MOLTO TOSSICO”
T - TOSSICO
Sono i preparati che in caso di inalazione, ingestione o
assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono essere letali o provocare lesioni acute e croniche.
Sono contrassegnati dalla lettera T e dall’indicazione
di pericolo “TOSSICO”
Xn - NOCIVO
Sono i preparati che in caso di inalazione, ingestione
o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono provocare lesioni acute e croniche.
Sono contrassegnati dalla lettera XN e dall’indicazione
di pericolo “NOCIVO”
TAB. 2 – Dizioni e simboli indicanti particolari
pericoli ritrovabili sull’etichetta
C+ - Molto corrosivo
Provoca gravi ustioni
C – Corrosivo
Provoca ustioni
F + -Estremamente infiammabile
A contatto con l’acqua libera gas facilmente infiammabili
F - Facilmente infiammabile
A contatto con l’acqua libera gas facilmente infiammabili
O - Comburente
E – Esplosivo
Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze
comburenti
confezione di prodotto fitosanitario (foto S. Grosso)
Xi - IRRITANTE
Sono i preparati non corrosivi il cui contatto diretto,
prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può
provocare una reazione infiammatoria.
Sono contrassegnati dalla lettera Xi e dall’indicazione
di pericolo “IRRITANTE”
Non classificato m.c.p. (--)
NC- Non classificato (--)
Quando sull’etichetta non compare una delle sigle
sopra riportate si intende che il prodotto non è classificato.
N – Pericoloso per l’ambiente
Sono i preparati che qualora si diffondano nell’ambiente, presentano o possono presentare rischi immediati differenti per una o più delle componenti
ambientali.
Sono contrassegnati dalla lettera N e dall’indicazione
“PERICOLOSO PER L’AMBIENTE”
Formula di struttura di una sostanza attiva
(ipotetico “Loril”)
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Capitolo III
MODALITA’ DI AZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI
I prodotti fitosanitari possono essere applicati sia al
terreno sia alla pianta. Nel caso di trattamenti al terreno
possono esservi incorporati o giungervi tramite le acque
di irrigazione; sulla pianta l’applicazione può essere diretta
(ad es. concia dei semi, disinfezione delle talee o dei tagli di
potatura) o tramite immissione nell’atmosfera sotto forma
di polvere e liquido che ricadrà sulla pianta.
In base al modo in cui i prodotti fitosanitari interagiscono
con la pianta possono essere definiti:
Di COPERTURA i prodotti non penetrano nei
o CONTATTO
tessuti vegetali, ma rimangono
esclusivamente sulla loro superficie
CITOTROPICI
i prodotti sono in grado di
penetrare attraverso la superficie
vegetale e diffondersi limitatamente
nei tessuti circostanti
TRANSLAMINARI i prodotti penetrano da una
pagina all’altra delle foglie senza
diffondersi attraverso le cellule
SISTEMICI
i prodotti traslocano all’interno
della pianta anche lontano dal
punto di applicazione
la loro traslocazione può essere
APOPLASTICA
SIMPLASTICA
O DISCENDENTE
O ASCENDENTE
per via floematica, dalle
per via xilematica, segue la
foglie verso le radici
corrente linfatica dalle
radici alle foglie
Caratteristiche di un prodotto fitosanitario
Un prodotto fitosanitario pronto all’impiego è caratterizzato
da varie proprietà che devono essere tenute in attenta
considerazione:
• ATTIVITA’ cioè l’azione nociva verso l’agente patogeno
responsabile dell’avversità;
• POTERE BAGNANTE e POTERE RICOPRENTE
che esprimono la capacità di formare un velo sottile ed
uniforme sulla superficie trattata;
• ADESIVITA’ e TENACIA cioè la capacità di aderire
stabilmente sulla superficie trattata;
• PERSISTENZA DI AZIONE cioè il tempo entro il
quale l’azione del prodotto si mantiene efficace
• RESISTENZA AL DILAVAMENTO cioè la capacità di resistere all’azione dilavante della pioggia; è molto
difficile da stabilire perché molto dipende dalle caratteristiche della precipitazione e dai coformulanti che ne aumentano l’adesività all’organo trattato.
• SELETTIVITA’ ossia la capacità di un prodotto fitosanitario di agire nei confronti dell’avversità rispettando
gli organismi utili presenti o, nel caso degli erbicidi, la
coltura in atto. La selettività può essere fisiologica, cioè
il prodotto non è in grado di agire nei confronti di alcuni organismi a causa di peculiari caratteristiche fisiche o
chimiche, od ecologica, cioè legata al momento di distribuzione del prodotto stesso.
Sovente vi è la necessità di MISCELA CON ALTRI
PRODOTTI per effettuare un’unica somministrazione allo
scopo di risparmiare tempo e mano d’opera; in questi casi
bisognerà verificare che i prodotti siano tra loro miscibili.
Oltre ad indicazioni sull’etichetta esistono tabelle dove
viene specificata questa compatibilità. In caso di miscela
è necessario prestare attenzione a possibili fenomeni di
sinergismo, cioè di esaltazione dei singoli prodotti, o di
antagonismo, cioè di diminuzione dell’efficacia.
Un altro aspetto da tenere in considerazione nell’uso di un
prodotto fitosanitario è la possibile FITOTOSSICITA’,
cioè un’azione dannosa di tipo tossico sulle colture agrarie;
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Questa può essere provocata da:
- dosi troppo elevate di prodotto
- incompatibilità con altri prodotti miscelati
- impiego su varietà particolarmente sensibili
- derive di prodotto su colture alle quali non è destinato
(tipico dei diserbanti).
Rametto di pesco con patologie fungine (Fusicoccum e Cytospora)
foto (A. Cotroneo)
MODALITA’ DI IMPIEGO VERSO IL PATOGENO
FUNGICIDI
• PREVENTIVI - impediscono che avvenga l’infezione
pertanto devono essere presenti sull’organo da
proteggere prima che questo sia contaminato
• CURATIVI - sono in grado di interrompere il processo
infettivo nei primi stadi del periodo d’incubazione
pertanto devono essere impiegati entro breve tempo
dalla contaminazione
• ERADICANTI - sono in grado di uccidere gli organi di
sopravvivenza e disseminazione dei patogeni pertanto
possono essere impiegati entro tempi relativamente
lunghi dalla contaminazione
INSETTICIDI - ACARICIDI - NEMATOCIDI
MODO DI AZIONE
• INGESTIONE: viene ingerito dal fitofago
• CONTATTO: hanno azione tossica sul tegumento
esterno del corpo del fitofago
• ASFISSIA: raggiungono l’apparato respiratorio
bloccandone l’attività
INTERFERENZE SULLA RIPRODUZIONE (feromoni)
- ostacolano la riproduzione del fitofago
INTERFERENZE SULLO SVILUPPO (regolatori di crescita)
- alterano i meccanismi della muta
IN FUNZIONE DELLO STADIO BIOLOGICO
• ADULTICIDI
• OVICIDI
• NEANICIDI - LARVICIDI
ERBICIDI
• PRE-SEMINA - applicazione prima che la coltura sia
seminata o trapiantata
• PRE-EMERGENZA - applicazione dopo la semina e
prima che la coltura sia emersa dal terreno
• POST-EMERGENZA - applicazione in presenza della
coltura e/o contemporanea presenza delle infestanti.
In quest’ultimo caso il prodotto deve essere SELETTIVO,
cioè non deve provocare ripercussioni negative sulla coltura
in atto, ma colpire esclusivamente l’infestante.
Fungicidi, insetticidi e nematocidi possono essere utilizzati,
a seconda dell’organismo bersaglio e della formulazione,
per trattamenti sia alla parte aerea sia al suolo. Il trattamento
acaricida è effettuato esclusivamente sulla parte aerea,
mentre il trattamento erbicida è diretto al suolo nudo o alla
vegetazione che lo ricopre.
Coltura di batteri (Ralstonia solanacearum) (foto S. Grosso)
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Capitolo IV
NORME CORRETTE DI VENDITA, ACQUISTO,
USO E CONSERVAZIONE
• Chiunque venda questo tipo di prodotti deve essere
provvisto di un registro o di uno schedario numerato
di carico e scarico, debitamente vistato in ogni pagina
Chi intende porre in vendita prodotti fitosanitari, ai sensi
dall’ ASL.
dell’art. 23 e 24 del DPR 290/01, deve ottenere un certificato di abilitazione alla loro vendita. Per la gestione di ciascun • Le confezioni di prodotti fitosanitari non devono essedeposito o locale di vendita deve essere presente una persore tenute a contatto diretto di pareti e di pavimenti.
na maggiorenne in possesso del certificato di abilitazione.
La vendita dei prodotti fitosanitari non può avvenire né in
Tale attestato (certificato) viene rilasciato dalla A.S.L. Azien- forma ambulante né allo stato sfuso e sono ammessi alla
da Sanitaria Locale competente a chi abbia:
vendita solo i prodotti regolarmente registrati.
Gli acquisti possono essere effettuati anche tramite ordi• compiuto i 18 anni
• frequentato un apposito corso di istruzione e di adde- nazione scritta con una richiesta in duplice copia che deve
essere vistata dal sindaco o da altra autorità competente che
stramento
• sostenuto un colloquio in cui abbia dimostrato di co- accerti il possesso dell’autorizzazione all’acquisto.
noscere gli aspetti tecnici di impiego dei fitofarmaci, le I titolari degli stabilimenti di produzione, delle autorizzazionozioni sulla loro tossicità, le norme atte ad evitare le ni e degli esercizi di vendita di prodotti fitosanitari e dei loro
intossicazioni nonché la legislazione relativa ai prodotti coadiuvanti, sono tenuti a trasmettere annualmente, entro il
mese di febbraio di ogni anno, le schede informative sui dati
fitosanitari;
• Il certificato ha validità per cinque anni ed alla scadenza di produzione e vendita dell’anno precedente.
viene rinnovato, a richiesta del titolare, con le stesse Tali schede vanno inviate al Settore Fitosanitario Regionale,
che provvederà a trasmetterle al Sistema informativo agricomodalità previste per il rilascio.
Sono esentati dal frequentare il corso e sostenere l’esame lo nazionale (SIAN) del Ministero delle Politiche Agricole e
i laureati in scienze agrarie e forestali, chimica, medicina e Forestali, ai fini della loro elaborazione.
chirurgia, medicina veterinaria, scienze biologiche, farmacia, i diplomati in farmacia, i periti agrari e chimici e gli
Autorizzazione all’acquisto dei prodotti fitosanitari:
agrotecnici.
I locali da destinare all’immagazzinamento ed alla vendita il Patentino
dei prodotti fitosanitari e loro coadiuvanti devono rispondere alle caratteristiche di sicurezza specificate nella circola- Il decreto 290/01, agli art. 25, 26 e 27, detta le norme da sere ministeriale 15/93 e pertanto devono ottenere un ricono- guire per poter acquistare ed utilizzare i prodotti classificati
scimento di idoneità da parte della A.S.L. competente, alla molto tossici, tossici e nocivi.
quale bisogna presentare domanda, cui deve essere allegata L’autorizzazione all’acquisto (Patentino) è obbligatoria per
chi utilizza tali prodotti pericolosi E’ obbligatorio frequenla piantina dei locali.
Tale attestato è subordinato, quando le caratteristiche dei tare appositi corsi ai quali fa seguito un esame finale a quiz,
prodotti stoccati lo richiedano, al rilascio del Certificato le cui domande sono riportate in appendice a pagina 61.
prevenzione e incendi (CPI) o dal nulla - osta provvisorio La programmazione e la gestione dei corsi è demandata alle
Regioni.
(NOP) rilasciato dai Vigili del Fuoco.
In Piemonte la competenza per quanto riguarda la funzioI prodotti fitosanitari ed i loro coadiuvanti devono essere:
• stoccati e venduti in luoghi che non siano adibiti al ne di indirizzo, coordinamento e di emanazione di norme,
deposito e/o alla vendita di generi alimentari e di man- disposizioni e direttive in materia è assegnata alla Direzione
Agricoltura, Settore Servizi di Sviluppo Agricolo, mentre
gimi.
• I prodotti molto tossici, tossici e nocivi devono essere ai sensi della L.R. 17/99 art. 2 comma 1 lettere d) e n) la
tenuti separati dai prodotti delle altre classi tossicologi- funzione relativa al rilascio o rinnovo dei “patentini” è conferita alle Province.
che, in appositi locali o in armadi chiusi a chiave.
Autorizzazione alla vendita
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foto patentino
(fronte e retro)
Coloro che non
sono in possesso
del patentino sono
tenuti alla frequenza
di un corso di 20
ore (normalmente 6
lezioni serali di 3 ore ciascuna più 2 ore dedicate allo svolgimento dell’esame finale) il cui programma verte sulla
corretta utilizzazione agronomico - sanitaria dei prodotti
fitosanitari e sui pericoli connessi alla detenzione, manipolazione ed uso degli stessi, come stabilito dalla Circolare
37/88. E’ ammesso all’esame chi ha partecipato ad almeno
15 ore di lezione.
Il patentino scade ogni 5 anni come previsto dall’art. 26
del D.P.R. 290/2001. Chi deve rinnovare il patentino è
tenuto alla frequenza di un corso di aggiornamento di 5 ore
(3 ore effettive più 2 ore da dedicare all’esame). Il corso per
Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
il rinnovo può essere frequentato già un anno prima della
scadenza del patentino stesso.
Le norme per la partecipazione ai corsi per l’ottenimento
del patentino sono riportate in Tabella 3.
Sempre in base al DPR 290/01, per i prodotti molto tossici, tossici e nocivi, l’acquirente abilitato, al momento dell’acquisto, deve apporre la propria firma su di un apposito modulo in cui sono riportati il nome del formulato e la quantità
acquistata nonché la destinazione che l’agricoltore intende
dare al prodotto. Apponendo la firma su questo registro
l’utilizzatore si impegna a seguire scrupolosamente le indi-
TAB. 3. NORME E PROCEDURE PER L’OTTENIMENTO ED IL RINNOVO DEL PATENTINO
Età minima per l’iscrizione al corso: 17 anni e sei mesi
Età minima per sostenere l’esame finale: 18 anni
Età massima: non definita
• Il patentino scade ogni 5 anni
• Domanda di partecipazione al corso da presentare all’Ente gestore prescelto;
• Versamento di € 5,16 alla Tesoreria di ogni Provincia competente per territorio con la causale di versamento “quota di
partecipazione al corso per il rilascio, o per il rinnovo, del patentino per l’acquisto e l’impiego dei prodotti fitosanitari”;
• Partecipazione al corso (18 ore per il rilascio; 3 ore per il rinnovo);
• Si è ammessi all’esame per il rilascio del patentino solo se si sono frequentate almeno 15 ore effettive;
• Sostenimento del test finale (2 ore);
• Il test viene superato se si ottengono almeno 60 punti su cento;
• Rilascio da parte della Commissione di Esame dell’attestato di superamento;
• Presentazione alla Amministrazione Provinciale competente, entro sei mesi dal superamento dell’esame, di domanda in
carta da bollo, accompagnata dall’attestato e da una fotografia, per l’ottenimento del patentino.
• L’utente che possiede il patentino in corso di validità e che ha frequentato con esito positivo il corso, dovrà richiedere
il rilascio del patentino rinnovato entro la scadenza di quello vecchio e comunque non oltre 12 mesi dalla data di scadenza dello stesso. Scaduto tale periodo bisogna risostenere l’esame finale.
• Per i partecipanti ai corsi residenti nella Regione Piemonte, la Provincia competente al rilascio del “patentino” è quella
in cui il candidato ha sostenuto l’esame finale.
• Per i partecipanti ai corsi residenti fuori regione, le Province possono rilasciare o rinnovare il tesserino, qualora vengano
soddisfatte entrambe le seguenti due condizioni:
1) che l’allievo dimostri di lavorare o possedere un’azienda sul territorio piemontese.
2) che l’allievo abbia frequentato il corso nell’ambito del territorio piemontese.
Sono esentati dal frequentare il corso e dal sostenere l’esame i laureati in Scienze Agrarie e dei nuovi indirizzi di studio delle classi 20, 74S e 77S, i periti agrari e gli agrotecnici.
Questi dovranno presentare alla Amministrazione Provinciale competente domanda in carta da bollo corredata da una foto e dall’attestato di laurea o dal diploma o da un’autocertificazione.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
ALLEGATO 1
(previsto dall’art. 24, comma 6)
(1)
N:
(1)
La copia del presente modulo da rilasciarsi all’acquirente dovrà recare in questo spazio l’indicazione del nome cognome o ragione sociale
del venditore, l’indirizzo e gli estremi (numero e data) del certificato di abilitazione alla vendita (art. 24 del regolamento) del venditore
medesimo.
MODULO PER L’ACQUISTO DI PRODOTTI FITOSANITARI E DI COADIUVANTI DI PRODOTTI FITOSANITARI
Generalità dell’acquirente (o ragione sociale)
Indirizzo
Autorizzazione rilasciata da……………………… in data………………….
PRODOTTI FITOSANITARI E COADIUVANTI DI PRODOTTI FITOSANITARI
Modulo per l’acquisto di prodotti fitosanitari T+, T, XN
Coadiuvanti
Numero di registrazione
Quantità
Destinazione agricola o commerciale
Firma dell’acquirente ……………………………..
(AVVERTENZE DA RIPORTARE SUL RETRO DELL’ALLEGATO)
AVVERTENZE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Attenzione da impiegarsi esclusivamentein agricoltura. Ogni altro uso è pericoloso.
Conservare questo prodotto chiuso sotto chiave, in luogo inaccessibile ai bambini ed agli animali domestici.
Conservare la confezione ben chiusa.
Non fumare e non mangiare durante l’impiego del prodotto.
Non contaminare altre colture, alimenti e bevande o corsi d’acqua.
Evitare di respirarne i vapori o le polveri e non operare contro vento, proteggendosi adeguatamente la pelle e gli occhi con indumenti
protettivi, secondo le indicazioni riportate sulle confezioni del prodotto.
7.
Dopo la manipolazione o in caso di contaminazione lavarsi accuratamente con acqua e sapone.
8.
Rendere inutilizzabili o innocue dopo l’uso le confezioni che contenevano il prodotto con i mezzi indicati sulle confezioni stesse.
9.
In caso di malessere ricorrere al medico mostrandogli l’etichetta del prodotto e il foglio illustrativo che eventualmente lo accompagna.
10. In ogni caso leggere attentamente le avvertenze e prescrizioni riportate sulle etichette ed attenersi strettamente alle stesse.
cazioni riportate sull’etichetta nonché ad attenersi, come
previsto dalla legge, alle norme di buona pratica agricola e si
rende responsabile di eventuali conseguenze negative.
Per questo motivo non è possibile in nessun caso prestare,
regalare o comunque cedere ad altre persone i prodotti molto tossici, tossici e nocivi anche se la persona ricevente è in
possesso del patentino.
Il Patentino è a tutti gli effetti un documento ed in caso di
smarrimento è necessario presentare immediata denuncia ai
Carabinieri od alla Questura e successivamente richiederne
duplicato al Settore Provinciale dell’Agricoltura competente.
Per l’acquisto di prodotti classificati come “irritanti” o non
classificati non è necessario il patentino.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
L’acquisto di questi prodotti è quindi possibile anche da
parte di operatori non agricoli.
I prodotti fitosanitari per piante ornamentali (PPO) per
fiori da balcone, piante ornamentali, da appartamento o
giardino domestico restano disciplinate dal D.P.R 392/98.
Essi possono essere venduti oltre che nelle rivendite autorizzate anche attraverso supermercati, fiorerie, negozi specializzati di hobbistica. Al commercio e vendita di PPO,
non si applicano le disposizioni degli art. 21, 23, 27 e 42 del
D.P.R. 290/01.
Acquisto, trasporto e conservazione
Quando tecnicamente si rileva la necessità di eseguire un
trattamento ed è stato scelto un idoneo formulato, questo
deve essere acquistato esclusivamente presso rivenditori a
ciò autorizzati. L’acquirente deve assicurarsi che il prodotto
fornito sia proprio quello suggerito dai tecnici specialisti;
se necessario dovrà esibire il patentino e compilare
l’apposito registro. In quest’ultimo vengono elencati i
prodotti molto tossici, tossici e nocivi acquistati; in calce al
modulo l’acquirente dichiara che seguirà le indicazioni e le
prescrizioni previste per l’impiego dei prodotti fitosanitari
acquistati e firma quanto sopra attestato.
I prodotti fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi
possono essere acquistati anche senza recarsi dal venditore,
ordinandoli per scritto, con richiesta in duplice copia vistata
dal sindaco o da altra autorità competente.
E’ vietato cedere ad altri i prodotti fitosanitari classificati
“Molto tossici”, “Tossici” e “Nocivi” poiché chi acquista un
prodotto ne diventa responsabile e le eventuali conseguenze
di un uso scorretto sarebbero a suo carico.
Al momento dell’acquisto è necessario esaminare le
confezioni per controllarne l’integrità e lo stato di
conservazione. E’ vietata la vendita di prodotti fitosanitari
in confezioni non sigillate o non originali. Sull’etichetta
devono essere riportati il numero e la data di registrazione
del Ministero della Salute.
Per il trasporto dei prodotti fitosanitari è bene attenersi alle
norme descritte in tabella 4.
Tab. 4 - Norme di acquisto e trasporto
• valutare tecnicamente la necessità di eseguire un trattamento e scegliere un idoneo formulato;
• acquistare i prodotti esclusivamente presso negozi autorizzati;
• esibire, se necessario, il patentino e compilare l’apposito
registro;
• non far utilizzare i prodotti fitosanitari da persone incompetenti o non autorizzate;
• esaminare le confezioni per controllarne l’integrità e lo stato di conservazione;
• per il trasporto di grandi quantità non utilizzare mezzi normalmente destinati al trasporto di passeggeri, di derrate alimentari e di sostanze destinate all’uso umano ed animale;
• effettuare il carico in modo da scongiurare rotture, rovesciamenti e cadute delle confezioni;
• in caso di spandimenti durante il trasporto :
1. preoccuparsi di recuperare i colli danneggiati e smaltirli in base alla normativa vigente (conferimento in apposite discariche autorizzate per prodotti fitosanitari);
2. assorbire gli eventuali liquidi sparsi con segatura, da
smaltire successivamente secondo la normativa vigente (vedi punto precedente);
3. eseguire tutte le operazioni indossando appositi dispositivi di protezione (D.P.I.);
4. in caso di versamenti di quantità ingenti avvertire immediatamente il Servizio di Igiene Pubblica dell’ASL o
i Vigili del Fuoco;
5. pulire accuratamente tutti i materiali contaminati;
6. non utilizzare le derrate alimentari o destinate all’alimentazione animale che fossero venute in contatto con il prodotto fitosanitario, ma smaltirle in discariche autorizzate allo
scopo.
Tab. 5 - Norme di conservazione in azienda
• Conservare i prodotti fitosanitari in luoghi appositi, inaccessibili ai bambini, alle persone estranee ed agli animali, in
modo da evitare qualsiasi ipotizzabile possibilità di danno.
• Non conservare i prodotti fitosanitari insieme a derrate
alimentari o ad alimenti destinati agli animali.
• Tenere chiusi a chiave i magazzini o gli armadi per i
prodotti T+, T ed Xn.
• All’esterno dei magazzini apporre la scritta “VELENO”
o comunque una dicitura od un simbolo che avverta della
pericolosità dei prodotti immagazzinati.
• Arieggiare e tenere asciutti i depositi per evitare accumuli di
tossici e pericoli di incendi e evitare anche che umidità ed
alta temperatura possano provocare danni ai formulati ed
alle confezioni.
• Escludere preferibilmente cantine e seminterrati ed utilizzare locali con pavimenti e pareti lavabili fino all’altezza
degli scaffali.
• Non fumare ed accendere fuochi nel magazzino.
• Redigere un registro di magazzino in cui tenere aggiornato
l’elenco dei prodotti presenti ed il loro utilizzo.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
REGISTRO DEI TRATTAMENTI
ANNO:______________________
DATI ANAGRAFICI AZIENDA AGRICOLA
DITTA: * SEDE AZIENDA AGRICOLA *
VIA * COMUNE *
Partita IVA: * CONTRADA *
CITTA’ * PARTITA CATASTALE *
PATENTINO N. FOGLIO *
DATA RILASCIO PARTICELLE *
DATA SCADENZA ALTRO
Promemoria:
• Registrare a norma di legge tutti i trattamenti effettuati, con prodotti Molto tossici, Tossici,
Nocivi, Irritanti, Non Classificati, entro 30 giorni dalla data di esecuzione;
• Conservare i moduli d’acquisto e le fatture;
• Conservare il quaderno per un anno dopo la fine della campagna agraria;
• Scrivere in modo leggibile e usare solo la penna a biro
• Rendere visibili le eventuali correzioni
• Le colonne che riportano l’asterisco * sono obbligatorie e devono essere compilate
DISTRIBUZIONE COLTURE
CAMPO
COLTURA
*
VARIETA’
INIZIO
INIZIO
SUPERFICIE IMPIANTO/SEMINA
FIORITURA RACCOLTA
TRAPIANTO
Ettari
*
*
*
*
Sup.Totale *
Firma del Legale Rappresentante *
DATA
*
RIF.
CAMPO
AVVERSITA’
*
PRINCIPIO
PRODOTTO *
ATTIVO
FITOSANITARIO
NOME
COMMERCIALE
DOSE /Ha
*
VOL
H2O
(l/ha)
1 RACC
POSSIB
TC + 1 gg
OPERATORE (1)
*
(1) Se il trattamento viene eseguito da un contoterzista, quest’ultimo deve apporre firma e timbro e
rilasciare l’apposita dichiarazione di avvenuto trattamento.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Per le associazioni che effettuano trattamenti per conto dei loro soci (cooperaIl D.P.R. 290/01 prevede all’art. 42 punto
tive, consorzi ecc.) il “registro dei tratta3 che gli acquirenti e gli utilizzatori di
menti” unico per tutti i soci, può essere
prodotti fitosanitari e dei loro coadiuvanti
conservato presso la sede dell’Associadevono :
zione e deve essere compilato e sotto• Conservare per un anno le fatture di
scritto da un responsabile, previa delega
acquisto nonché la copia dei moduli di
rilasciata dai soci.
acquisto dei prodotti classificati T+, T,
Nel caso in cui i trattamenti siano deXN.
Armadio prodotti fitosanitari (Foto Deiafa)
mandati ad un contoterzista, questi con• Compilare un registro dei trattamenti effettuati, annotandoli entro 30 giorni dalla data di trofirma il registro nell’apposita casella in corrispondenza
esecuzione.(Quaderno di campagna o Registro dei trat- di ogni intervento effettuato. In alternativa il contoterzista
può rilasciare una dichiarazione, firmata, in cui indica tutti i
tamenti).
dati relativi al trattamento, al fine della sua corretta registra• Tale registro deve contenere:
zione sul registro da parte del committente.
1. i dati relativi all’azienda ;
2. la denominazione della coltura trattata e la relativa Si sottolinea che anche i prodotti classificati come irritanti
oppure non classificati devono essere annotati sul quaderno
estensione espressa in ettari;
3. le date di semina, trapianto, inizio fioritura e raccolta; di campagna in quanto anche gli stessi possono presentare
4. la data del trattamento, il prodotto e la relativa potenziali rischi per l’ambiente.
E’ stato abolito l’obbligo della vidimazione del registro
quantità impiegata;
dei trattamenti da parte dell’ASL; lo stesso dovrà essere esi5. l’avversità che ha reso necessario il trattamento.
E’ necessario conservare per almeno due anni presso la bito su richiesta dell’Autorità competente che ha la facoltà di
sede legale dell’azienda il registro dei trattamenti effettuati effettuare controlli e riscontri presso le Aziende agricole.
La Regione Piemonte ha messo a punto una specifica modcompilato e sottoscritto da uno dei seguenti soggetti:
ulistica al fine di consentire una omogeneità di registrazione
• proprietario o conduttore dell’Azienda agricola;
• utilizzatore dei prodotti fitosanitari, previa espressa de- dei dati sul territorio regionale e velocizzare le operazioni di
lega, nel caso in cui questi non coincida con il proprie- verifica e controllo da parte degli Organi competenti.
tario o conduttore dell’azienda e nemmeno con l’acquiLeggere sempre le etichette prima di effettuare un intervento
rente dei prodotti stessi;
• acquirente dei prodotti fitosanitari nel caso in cui non
coincida con il proprietario o conduttore dell’Azienda.
Si precisa inoltre che:
La compilazione del registro dei trattamenti è obbligatoria
anche per le associazioni che effettuano trattamenti in comune nonché per impieghi in ambito extra-agricolo (verde
pubblico, diserbo di sedi ferroviarie ecc.).
Il Mi.P.A.F. con una circolare pubblicata sul supplemento
ordinario n.18 della G.U. del 5/02/03 ha precisato che chi
coltiva orti e frutteti utilizzati esclusivamente per il consumo familiare è esente dal tenere il registro dei trattamenti.
Per coloro che utilizzano prodotti fitosanitari su colture il
cui raccolto è destinato all’autoconsumo si richiede esclusivamente la conservazione dei moduli di acquisto dei prodotti classificati molto tossici, tossici e nocivi.
Il registro dei trattamenti deve essere conservato presso la
sede legale dell’azienda, compilato a cura del proprietario o
conduttore e sottoscritto al termine dell’annata agraria.
Dal 24/11/2007 la mancata registrazione è sanzionabile
ai sensi del D.Lgs 193/2007 (art. 6, comma 4, sanzione
amministrativa da 250 a 1500 euro)
Uso: 1) Esame di un’etichetta tipo
In base al D.Lgs 194/95 ed al D.Lgs 65/2003 su tutti gli
imballaggi e contenitori di prodotti fitosanitari devono
essere apposte etichette recanti in lingua italiana ed in modo
chiaro ed indelebile le seguenti indicazioni:
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Allegato4
SCHEDA
TRATTAMENTO CONTOTERZISTI
Ragione sociale:
Indirizzo:
Capitale sociale:
Partita IVA:
Registro imprese di:
n. iscrizione
Spettabile (1)
DICHIARAZIONE DI AVVENUTO TRATTAMENTO
CON PRODOTTI FITOSANITARI E LORO COADIUVANTI
Autorizzazione (2)rilasciatada
indata
Titolareautorizzazione(3)
Tipodicolturatrattata
Estensione(inha)
Nomedelprodottoutilizzato(4)
Quantità
Datainiziotrattamento
kg.
Lt.
Datafinetrattamento
Data
Firma (5)
Perricevuta(6)
NOTE
(1) Datiaziendacommittente
(2)
“Patentino”;dacompilaresoloincasoditrattamentieffettuaticonprodottifitosanitarielorocoadiuvantimoltotossici,tossicionocivi.
(3)
(4)
(5)
(6)
Datidellapersona,titolaredel“patentino”,chehaeffettuatoiltrattamento.
Denominazionecommerciale.
Legalerappresentanteaziendaagromeccanica.
Firmalegalerappresentanteaziendacommittente.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
• la denominazione commerciale del preparato
• il nome e l’indirizzo del titolare dell’autorizzazione e del responsabile dell’imballaggio, etichettatura e distribuzione
• la sede dello/degli stabilimento/i (officina) appositamente autorizzato/i per la produzione
• il numero di registrazione e la data di autorizzazione
• la denominazione ed il rispettivo tenore di ciascuna sostanza attiva
• la quantità netta nel prodotto fitosanitario
• il numero di partita del preparato che ne permetta l’identificazione
• i simboli e le indicazioni di pericolo del preparato
• la frase o le frasi tipo relative ai rischi specifici (frasi R)
• l’indicazione dei consigli di prudenza relativi (frasi S)
• l’indicazione, per i preparati molto tossici, tossici e nocivi, che l’imballaggio non può essere riutilizzato, salvo
nel caso di recipienti destinati specificatamente ad essere
ricaricati
• le indicazioni di eventuali rischi particolari per l’uomo,
gli animali e l’ambiente
• le norme di sicurezza per la tutela dell’uomo, degli animali o dell’ambiente
• il tipo di azione del prodotto fitosanitario
• il tipo di preparazione
• gli usi autorizzati (colture ed avversità) e le condizioni
agricole (possibilità d’impiego in ambiente protetto)
• le istruzioni per l’uso e la dose per ogni tipo di impiego
autorizzato
• numero massimo di trattamenti ammessi
• l’intervallo di sicurezza per ciascun impiego tra :
- l’applicazione e la semina
- l’applicazione ed il raccolto
- l’applicazione e l’immissione in commercio o il consumo dei vegetali trattati
• il tempo di rientro, cioè il tempo minimo che deve intercorrere tra il trattamento e la possibilità di rientrare
nell’appezzamento trattato da parte dell’uomo e degli
animali
• le indicazioni relative all’eventuale tossicità, alla sensibilità varietale e ad ogni eventuale altro effetto indesiderato
sulla produzione o sulla coltura successiva
• la miscibilità con altri agrofarmaci
• la dicitura “prima dell’uso leggere le istruzioni “
• le istruzioni per l’eliminazione del prodotto e del suo
imballaggio
• la data di scadenza del preparato in condizioni di normale conservazione, quando inferiore a due anni.
L’etichetta ha pertanto la funzione di identificazione del
prodotto, garanzia della sua registrazione (cioè del control-
lo tecnico e sanitario effettuato da esperti) e indicazione dei
modi e delle colture su cui può essere usata nonché degli
organismi contro cui risulta efficace.
I dati in essa contenuti sono quindi essenziali per una utilizzazione corretta ed efficace del prodotto stesso.
Le colture su cui è ammesso l’uso di un prodotto fitosanitario possono essere diverse per una stessa sostanza attiva in
base alle differenti formulazioni, in considerazione della diversa natura fisica dei preparati, dei coformulanti, della concentrazione e delle eventuali altre sostanze attive presenti.
I dati principali per un corretto ed efficace utilizzo sono :
• lo spettro di azione, ossia il o gli organismi nocivi o malerbe contro cui il formulato è autorizzato ed efficace
• la o le colture su cui può essere utilizzato
• lo stadio colturale od il periodo di distribuzione
• il numero massimo di trattamenti
• la dose di distribuzione
• la possibilità di utilizzo o meno in serra.
Rispettando queste indicazioni tecniche si è certi di ottenere il miglior risultato in difesa delle coltivazioni.
Si ribadisce che un prodotto fitosanitario può essere usato
esclusivamente per quanto previsto in etichetta (colture ed
organismi nocivi autorizzati, periodi di distribuzione, dose
di impiego, utilizzo in serra od in pieno campo ecc). Ogni
altro uso è illegale e chi commette il reato è passibile di sanzione amministrativa ed anche di arresto fino a tre mesi.
I prodotti fitosanitari non devono essere assolutamente utilizzati per trattamenti di disinfezione o disinfestazione degli
animali o dell’uomo.
Esistono anche altre indicazioni fondamentali che devono
essere rispettate per salvaguardare la salute nostra e dei consumatori e l’ambiente. Le principali sono:
• il tempo di carenza o intervallo di sicurezza, ovvero
il periodo minimo, espresso in giorni, tra l’ultimo trattamento e la raccolta (trattamenti in campo) o l’ultimo
trattamento ed il consumo (trattamenti post raccolta);
tale dato può essere anche molto differente da coltura
a coltura sulla base delle caratteristiche vegetative delle
stesse, della parte edibile, del ciclo di sviluppo. E’ ottenuto in base a studi sperimentali sulla degradazione
nelle condizioni colturali medie. Poiché la degradazione
è strettamente legata al clima, i tempi di carenza sono
spesso molto diversi per la stessa coltura tra i Paesi nordici e quelli mediterranei. Il tempo di carenza, essendo
legato al modo ed al tempo di degradazione del prodotto, non è direttamente correlato con la tossicità dello stesso; esistono infatti fitofarmaci tossici con solo 7
giorni di carenza ed altri non classificati che richiedono
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Esempio di etichetta
Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
un intervallo di sicurezza di 20 giorni.
In caso di miscele estemporanee il tempo di carenza da
rispettare è quello relativo al prodotto fitosanitario con
intervallo di sicurezza più lungo. L’intervallo di sicurezza non varia anche se dovesse essere diminuita la concentrazione di impiego e deve essere rispettato anche se
la produzione non è avviata direttamente al consumo,
ma destinata ad essere immagazzinata, surgelata o subire qualunque tipo di trasformazione industriale. Più il
trattamento è vicino alla raccolta minore deve essere il
tempo di carenza del prodotto utilizzato. In particolare è
necessario essere molto rigorosi nel caso di produzioni a
raccolta scalare.
Per le colture floricole, ornamentali e forestali non è
previsto tempo di carenza, non essendo il prodotto destinato all’alimentazione;
• il tempo di rientro è il tempo minimo che deve intercorrere tra il trattamento e la possibilità di rientrare nell’appezzamento trattato da parte dell’uomo e degli animali.
Quando questo non è indicato, è comunque buona norma far passare almeno 48 ore; tale tempo dovrebbe essere
aumentato nel caso in cui vengano effettuate operazioni
colturali che prevedono la manipolazione delle parti trattate (ad es. potatura, diradamento, ecc.); in questi casi sarebbe opportuno attendere un intervallo di tempo pari
al tempo di carenza; in etichetta possono anche essere
segnalati, quando necessario, i tempi relativi al periodo di
attesa tra il trattamento e la manipolazione dei prodotti
trattati nonché il periodo tra l’applicazione del prodotto e
la semina o la piantagione della coltura successiva;
Evitare i trattamenti in fioritura (foto F. Spanna)
• evitare i trattamenti in fioritura per la salvaguardia dei
pronubi; sfalciare le erbe fiorite presenti sotto le colture
arboree da trattare. Esistono disposizioni regionali che
stabiliscono regole a questo proposito (L.R. 20/98 Norme per la disciplina, la tutela e lo sviluppo dell’apicoltura
in Piemonte”).
Esiste un altro parametro previsto dalla legge, ma non riportato in etichetta, che indica la dose massima di principio
attivo che può essere tollerata negli alimenti. Tale parametro prende il nome di limite massimo di residuo (Lmr)
di sostanze attive dei prodotti fitosanitari tollerato nei
prodotti destinati all’alimentazione o limite legale di
tollerabilità ed è strettamente collegato con il rispetto del
tempo di carenza e delle altre indicazioni tecniche di utilizzo
(dose, periodo, tipo di distribuzione) nonché alle condizioni ambientali (temperatura). Indica la quantità massima di
sostanza attiva, delle sue impurezze e/o dei sui prodotti di
metabolizzazione, degradazione o reazione che può essere
tollerata sui prodotti destinati all’alimentazione in qualsiasi
momento successivo alla raccolta. Tale quantità, espressa
generalmente in parti per milione (ppm), esprime la quantità massima di sostanza attiva che, in seguito a prove tossicologiche, ha dimostrato di non arrecare danni alla salute.
In base al regolamento comunitario n. 396 del 23/2/2005
l’armonizzazione dei residui a livello europeo è ancora in
corso e prevede una lista di Lmr uniforme in tutti gli Stati
membri.
Per verificare il rispetto di questo importante parametro sanitario ogni anno vengono attuati sul territorio regionale
controlli sulla produzione da parte dei Laboratori di Sanità
Pubblica dell’ARPA. I prelievi ufficiali , dai quali può scaturire una sanzione in caso di superamento dei limiti di legge,
vengono fatti durante il periodo di raccolta o al momento
dell’immissione nei circuiti commerciali; la quantità prelevata deve essere rappresentativa della intera partita e, pertanto,
i singoli prelievi devono essere eseguiti in più punti della
stessa. Le quantità parziali vengono riunite e mescolate per
ottenere il campione globale dal quale verranno prelevate
5 aliquote che costituiscono i singoli campioni di analisi. Il
prodotto è sottoposto a specifici controlli chimici utilizzando sofisticate tecniche ed apparecchiature. Nel caso di dati
non rispondenti alla normativa (superamento dei limiti o
utilizzo di un prodotto non ammesso sulla coltura) scatta
la denuncia alla Magistratura. E’ possibile ricorrere contro
tale responso richiedendo di effettuare contro-analisi su una
delle aliquote del campione appositamente conservata.
Le derrate i cui residui risultano non in regola non possono
essere messe in vendita.
In generale se vengono rispettate tutte le prescrizioni riportate in etichetta non esistono pericoli di superare i limiti di
legge, anche se è opportuno tenere presente che in caso di
più trattamenti eseguiti con la stessa sostanza attiva è possibile andare incontro a fenomeni di accumulo, questi possono portare il residuo oltre il limite tollerato, pur avendo
rispettato il tempo di carenza. In caso di esportazione verso
altri Paesi il limite da rispettare è quello dello Stato importa-
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
tore. In ambito CE si sta giungendo ad una armonizzazione
dei dettati di legge.
Dal punto di vista sanitario con il termine “residuo” si intende non solo il valore ammesso per legge e sopra definito,
ma in generale la quantità di principio attivo, delle sue impurezze e/o dei suoi prodotti di degradazione, metabolizzazione o reazione presenti in qualsiasi substrato vegetale
e animale (alimentare e non) e nell’ambiente (terreno, acqua).
In Piemonte viene effettuato anche questo tipo di controllo
residuale, rivolto principalmente al monitoraggio delle colture durante il ciclo produttivo (cioè in fasi diverse dalla raccolta), a matrici differenti dal prodotto edibile, al controllo
delle acque superficiali e dei terreni. Con queste verifiche
non è possibile comminare sanzioni relative al superamento
dei limiti di tolleranza, ma esse servono principalmente per
i controlli del rispetto di norme disciplinari (utilizzo di prodotti non consentiti dal disciplinare stesso, uso in epoche
non previste, ecc., a seguito delle quali può venire, ad esempio, sospesa l’erogazione del premio o attuata un’azione disciplinare) o per una verifica di inquinamento ambientale e
la messa a punto di relativi piani di salvaguardia.
Le analisi sulla sanità delle acque potabili sono effettuate
abitualmente in applicazione delle specifiche norme legislative in merito.
Uso: 2) Preparazione delle soluzioni
Generalmente i prodotti fitosanitari non possono essere
distribuiti come tali, ma devono subire una diluizione
in acqua. Solo in casi particolari ed utilizzando idonee
attrezzature possono essere distribuiti direttamente come
sono posti in vendita.
Si riportano di seguito le regole generali per eseguire
correttamente la preparazione delle soluzioni:
La preparazione delle miscele ed il loro
travaso nell’atomizzatore vanno effettuate
rispettando tutte le norme di sicurezza
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1. preparare solo il quantitativo di soluzione effettivamente necessario per il trattamento. Al termine del
trattamento l’eventuale residuo non deve essere assolutamente versato in fossi e canali, ma smaltito in base alla
normativa vigente (smaltimento in discarica autorizzata
per antiparassitari);
2. attenersi sempre e soltanto ai quantitativi consigliati
di prodotto e di diluente. Le dosi prescritte in etichetta
derivano da sperimentazioni verificate dagli esperti
della apposita Commissione ministeriale. Aumentare
la dose può comportare danni diretti sulla coltura (ad
es. fitotossicità) non sortendo comunque un effetto
migliore rispetto alla dose consigliata.
Diminuire la dose non permetterà di ottenere l’effetto
desiderato, favorendo al contrario la selezione di ceppi
di organismi nocivi resistenti. In entrambi i casi si ha
uno spreco di denaro e l’immissione nell’ambiente di
inutili quantità di prodotti inquinanti.
Sull’etichetta la dose viene espressa in l/ha o kg/ha
oppure in g/hl o ml/hl oppure in entrambi i modi e
dovrà essere adeguatamente riportata alla superficie
effettiva da trattare; ad es. l’indicazione di una dose di
1,5 l/ha equivale a 0,75 l per 5000 mq di terreno.
Le dosi riportate in etichetta solitamente sono riferite a
volume normale di acqua. Passando da una attrezzatura
a volume normale ad una a basso volume la dose di
formulato per ettaro indicata in etichetta non deve
cambiare, varia solo la quantità di acqua.
In alcuni casi particolari ed utilizzando attrezzature
specifiche non si rende necessario affettuare la
diluizione, ma è possibile impiegare come tale un
prodotto fitosanitario concentrato;
3. prelevare l’acqua evitando che l’eventuale riflusso
vada ad inquinare la fonte di approvvigionamento; il
prelievo da fossi e canali va fatto solamente se si dispone di
mezzi aspiranti separati dall’attrezzatura di irrorazione.
Risciacquare accuratamente l’attrezzatura utilizzata nella preparazione delle miscele e versare l’acqua di lavaggio nell’atomizzatore
Evitare la vicinanza di animali e persone estranee
al trattamento, non fumare e utilizzare mezzi di
protezione personale
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4. prima di miscelare prodotti fitosanitari diversi
verificare se gli stessi sono compatibili consultando
l’etichetta o, nel caso non esistessero indicazioni
specifiche, provando a miscelare una piccola quantità
degli stessi in un idoneo contenitore;
5. eseguire le operazioni con un’attrezzatura e dispositivi di protezione idonei evitando accuratamente
che il prodotto giunga a contatto con la pelle, venga
inalato o addirittura ingerito. Nessun prodotto fitosanitario, qualsiasi sia la sua formulazione, deve essere
maneggiato a mani nude, ad eccezione dei sacchetti
idrosolubili;
6. non riempire mai la botte fino all’orlo per evitare la
tracimazione del liquido; il riempimento ottimale è di
2/3 della capacità globale;
7. nel caso di manipolazione di formulazioni di prodotti T+, T o Xn, tutte le persone addette al trattamento devono essere munite di patentino.
8. svolgere le operazioni all’aperto, lontano da abitazioni, in assenza di vento, vicino all’appezzamento da
trattare; al chiuso la possibilità di intossicazione è più
elevata; evitare di sollevare polvere e disperdere i prodotti; allontanare bambini, estranei ed animali. In caso
di prodotti polverulenti riempire la cisterna con metà
dell’acqua necessaria, sciogliere a parte con poca acqua
la polvere, immettere il tutto nella cisterna e portare a
volume agitando;
9. avere cura che i macchinari utilizzati per il trattamento siano in perfetto stato di funzionamento, che
gli ugelli non siano otturati, che non si verifichino perdite. E’ pratica corretta far preventivamente eseguire una
verifica del loro funzionamento presso i banchi prova
messi a disposizione sul territorio. Per potervi accedere
è necessario contattare le Organizzazioni Professionali,
le Associazioni Produttori o gli Enti erogatori di assistenza tecnica per stabilire il luogo e la data del controllo, trattandosi di strutture itineranti. Sul territorio
Simbolo di avvenuta taratura delle macchine
piemontese attualmente
sono presenti 27 centri di
controllo in cui operano
oltre 100 tecnici abilitati.
Esistono due tipi di atParticolare della taratura (portata
trezzature di verifica: per
degli ugelli) (foto Deiafa)
atomizzatori e per barre.
Ai mezzi verificati viene
applicato uno specifico bollino adesivo corredato da
un talloncino di controllo che ne certifica la conformità
per un buon funzionamento..
Una corretta taratura permette di ottenere una maggiore efficacia del trattamento, un minor impiego di acqua,
una riduzione dei tempi di esecuzione del trattamento,
una riduzione delle perdite di prodotto nell’ambiente,
un costo inferiore del trattamento ed una maggiore durata dell’attrezzatura irrorante;
10.dopo l’uso lavare accuratamente i contenitori, i misurini e tutta l’attrezzatura utilizzata durante la procedura, versando l’acqua di lavaggio nella botte dell’irroratore. Si ricorda brevemente che i prodotti in polvere
secca ed in granuli possono essere versati direttamente
nella botte; i concentrati in sospensione ed emulsionabili, facilmente miscibili in acqua, possono essere dosati
e versati nella botte parzialmente riempita d’acqua; le
polveri bagnabili devono essere sciolte in poca acqua e
miscelate prima di essere versate nella botte già parzialmente piena d’acqua ed infine portata a giusto volume
agitando attivamente.
11.non superare mai i livelli di riempimento massimo
per evitare indesiderati versamenti. Questo può essere
particolarmente pericoloso negli irroratori a spalla,
dove il liquido, versandosi addosso all’operatore, può
provocare intossicazione. In ogni caso al momento del
trattamento l’operatore deve essere munito di idonei
mezzi di protezione;
12.al termine delle operazioni di preparazione delle
soluzioni chiudere accuratamente le confezioni e
Atomizzatore con accessorio lavaimpianto (foto Deiafa)
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
riporle immediatamente nel magazzino. Il prodotto va
lasciato sempre nelle confezioni originali;
13.al termine del trattamento lavare accuratamente
l’irroratrice;
14.quando una confezione è esaurita è necessario
smaltire il contenitore in modo adeguato. I
contenitori non possono in alcun modo essere
considerati rifiuti urbani; essi infatti, in base al D.Lgs
152/06, rientrano nella classificazione dei rifiuti tossici
e non possono essere smaltiti attraverso le normali reti
di raccolta né accumulati nelle normali discariche poiché
essi rappresentano un rischio di intossicazione per chi
li utilizza o li manipola senza conoscerne la natura
nonché un rischio di inquinamento per le acque ed il
suolo. In Piemonte è in vigore una specifica normativa
regionale che regola lo smaltimento delle confezioni
esaurite di prodotti fitosanitari (D.G.R. n. 26-25685
del 19 ottobre 1998). In base a questa deliberazione,
emanata a seguito di approfonditi studi e dopo una fase
di attuazione sperimentale, la confezione esaurita deve
essere accuratamente sciacquata con un triplice lavaggio
eseguito secondo le modalità riportate in tabella 6.
Chi non si adegua alle norme previste dalla DGR
sopra citata deve seguire quanto previsto dal D.Lgs
152/06 e dalla sue successive modifiche ed integrazioni
ovvero iscriversi all’Albo degli smaltitori, presentare
annualmente il MUD (Modello Unico di dichiarazione
ambientale), compilare un apposito Registro di carico e
scarico e, per il loro trasporto, riempire il Formulario di
identificazione rifiuti ed utilizzare idonei automezzi.
E’ attualmente in corso da parte di un gruppo di lavoro il
progetto TOPPS (acronimo di Train the Operator to Prevent pollution from Point Sources) con lo scopo di elaborare delle linee guida che oltre a formare gli agricoltori e
i tecnici del settore al fine di ridurre in misura consistente
l’inquinamento puntiforme
delle acque da prodotti fitosanitari, consentano di definire
a livello europeo (e successivamente divulgare) le buone
pratiche agricole in grado di
consentire la riduzione delle
fonti di tale tipologia di inquinamento, anche in vista
dell’entrata in vigore delle
Direttiva Europea sull’uso
sostenibile degli agrofarmaci.
Il documento finale sulle linee guida TOPPS è stato presentato ufficialmente dall’As-
sociazione Europea dei produttori di fitofarmaci (ECPA)
a Bruxelles il 7 Febbraio 2007 ed è stato, successivamente,
approvato dalle principali associazioni europee coinvolte
in tale tematica. Sulla base delle linee guida concordate a
livello europeo è stato predisposta e stampata dal DEIAFA dell’università di Torino una specifica pubblicazione in
italiano contenente le indicazioni previste con relativa documentazione fotografica (Balsari et al., 2007)
Per saperne di più su questo progetto esiste un sito internet
a cui collegarsi www.topps-life.org
Tab. 6 - Norme di corretto smaltimento
delle confezioni esaurite di prodotti fitosanitari
In caso di lavaggio manuale delle confezioni esaurite:
• riempire la confezione esaurita con acqua per circa un
quinto del suo volume;
• chiuderla ermeticamente;
• eseguire 15 inversioni complete (per una durata di circa
30 secondi);
• versare l’acqua di risciacquo nel serbatoio dell’attrezzatura
approntata per il trattamento;
• ripetere l’operazione per tre volte.
Nel caso di lavaggio con attrezzatura meccanica:
• portata di almeno 4,5 l/minuto;
• pressione superiore a 3 bar;
• durata del lavaggio almeno 40 secondi.
Al termine del lavaggio:
• ridurre il volume del contenitore e tapparlo;
• inserire il contenitore in un sacco impermeabile;
• chiudere ermeticamente il sacco pieno;
• applicare sul sacco chiuso un’etichetta che riporti gli
estremi identificativi del produttore del rifiuto (ragione
sociale, indirizzo dell’azienda, partita I.V.A.);
• portare il sacco così preparato ad un Centro di
raccolta (previa autorizzazione come da D.lgs 152/06)
o conservarlo per il prelievo diretto in azienda da parte
del servizio pubblico o azienda privata, in base alle
disposizioni comunali;
• il Centro di raccolta può essere un’ area comunale
appositamente predisposta o uno spazio creato allo
scopo presso rivendite di fitofarmaci o cooperative
di servizi;
• presso i centri di raccolta sarà effettuato un controllo
sulla correttezza delle operazioni di lavaggio, verificando
l’eventuale presenza di residui;
• dai punti di raccolta i contenitori saranno avviati allo
smaltimento finale oppure al recupero come materia
prima o come energia;
• la procedura di smaltimento sopra esposta non
può essere assolutamente applicata alle confezioni che
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
•
•
•
•
contengono ancora una certa quantità di prodotto non
più utilizzabile;
tali prodotti fitosanitari, come pure le sementi
conciate avanzate dalla semina, devono essere
conferiti a soggetti autorizzati per lo smaltimento di rifiuti
tossici per essere smaltiti in discariche specificatamente
autorizzate;
non è consentito versare i residui dei prodotti fitosanitari
nelle acque (superficiali o profonde), sotterrare o
bruciare i contenitori vuoti nonché inserirli nei normali
cassonetti, in quanto da essi possono provenire rischi
di intossicazione per l’uomo e di inquinamento per
l’ambiente;
non è consentito riutilizzare le confezioni esaurite di
fitofarmaci, escluse quelle appositamente previste allo
scopo, poiché potrebbero provocare intossicazioni a
coloro che le maneggiano e riutilizzano;
nel caso di sacchetti biodegradabili la confezione
esterna di cartone è considerata normale rifiuto urbano.
Uso: 3) Esecuzione del trattamento
Tra le regole da seguire nell’esecuzione del trattamento ricordiamo:
• utilizzare solo prodotti autorizzati allo scopo
• cercare di sostituire i prodotti più tossici con prodotti
meno tossici o non classificati
• utilizzare preferibilmente formulati a basso impatto ambientale e selettivi per gli organismi utili
• effettuare i trattamenti solo dopo aver verificato la reale
necessità degli stessi
• verificare lo stadio di sviluppo dell’avversità da combattere e della coltura, agendo nella situazione più sfavorevole all’avversità
• verificare la modalità di azione del prodotto, il suo spettro di azione e la sua selettività
• prima di iniziare il trattamento leggere sempre l’etichetta
del prodotto utilizzato ed attenersi scrupolosamente alle
sue indicazioni
• in caso di trattamento in serra verificare che il formulato
sia autorizzato a tale scopo
• non trattare durante il periodo della fioritura per salvaguardare gli insetti pronubi
Non trattare in giornate ventose per evitare il fenomeno della deriva
Va da sé che per ogni coltura, tipo di prodotto, macchinario
utilizzato esistono tecniche differenti, di cui l’agricoltore
deve essere perfettamente al corrente per poter eseguire il
trattamento nel modo e nel momento migliore dal punto
di vista agronomico e fitoiatrico; esistono comunque alcune regole di sicurezza che devono essere tenute presenti in
ogni caso.
I prodotti fitosanitari, dovendo esplicare un’azione tossica
nei confronti dei parassiti, possono risultare tossici anche nei
confronti dell’uomo e dell’ambiente. Si sottolinea
che colui che ha
eseguito il trattamento è responsabile degli eventuali
danni che potrebbero verificarsi in
seguito ad un uso
non conforme dei
prodotti.
Apporre cartelli di avvertimento ai bordi del campo
• sfalciare le erbe fiorite presenti sotto le colture arboree
da trattare
• non trattare in presenza di bambini, estranei, animali
• non trattare nelle ore più calde della giornata o in giornate piovose
• non trattare in giornate ventose per evitare l’effetto di
deriva del prodotto
• evitare che la nube di prodotto fuoriesca dall’appezzamento irrorato, investendo case, strade, giardini, corsi
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d’acqua e colture confinanti
• sospendere il trattamento ad almeno 10 m da un corso
d’acqua e ad almeno 200 m da un pozzo di captazione
potabile
• avvertire dell’esecuzione del trattamento tutti coloro che
potrebbero venirne coinvolti
• apporre cartelli ai bordi dei campi trattati per segnalare
la presenza di sostanze tossiche che avvertono che è pericoloso toccare la vegetazione, raccogliere e consumare
i frutti
• è obbligatorio tenere il registro dei trattamenti dove
vengono annotate tutte le informazioni relative ai trattamenti effettuati durante l’anno su ogni appezzamento o
coltura. Tale prospetto ci permette di avere una visione
globale degli interventi al fine di pianificare le operazioni
colturali e impostare correttamente la lotta sulla base dei
prodotti fitosanitari distribuiti precedentemente.
In Tabella 7 sono riportate le norme di igiene personale
durante e dopo il trattamento.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
esecuzione del trattamento (foto CRESO)
Tab. 7 - Norme di igiene personale durante e dopo il
trattamento
Le norme precauzionali da rispettare nell’impiego dei prodotti fitosanitari sono uguali sia per l’uomo sia per la donna
non in gestazione.
Per evitare il pericolo di intossicazioni è necessario attenersi
ai seguenti consigli:
• utilizzare attrezzature in perfetta efficienza, distribuendo miscele preparate secondo le norme riportate in etichetta
• non lavorare mai contro vento, evitando di esporsi al
getto dell’atomizzatore o di esser investiti dalla nuvola
di prodotto
• nel caso in cui la nube irrorante colpisca l’operatore (o
altre persone presenti) è necessario sospendere immediatamente il lavoro, lavarsi accuratamente e cambiare
gli indumenti
• indossare od utilizzare idonei mezzi di protezione
• in caso di guasto meccanico durante il trattamento fermare immediatamente la macchina e scaricare la pressione formatasi nelle pompe e nelle tubature; se si tratta di
sgocciolamento cambiare le guarnizioni, se di scoppio di
tubi sostituirli avendo cura di non abbandonare i vecchi,
smaltendoli a norma di legge; pulire con appositi mezzi
valvole ed ugelli ostruiti, evitando assolutamente di avvicinarli alla bocca e di soffiarvi dentro
• se durante le operazioni compaiono chiazze ed arrossamenti cutanei, sospendere immediatamente il trattamento e lavare accuratamente la superficie cutanea interessata con acqua e sapone neutro
• durante i trattamenti non bere, non mangiare, non fumare
• intervallare con soste il lavoro prolungato, per non
esporsi troppo a lungo ai prodotti tossici
• non effettuare i trattamenti in caso di affaticamento, con
sudorazione abbondante e respiro affannoso, poiché in
questo stato l’organismo assorbe maggiormente le sostanze tossiche
• prima di togliere i guanti è opportuno lavarli a lungo con
acqua e sapone; sfilarli contemporaneamente, a poco a
poco, aiutandosi ogni volta con la mano più protetta
• al termine del trattamento, prima di mangiare, bere, fumare o compiere atti fisiologici, lavarsi abbondantemente, lavando anche gli indumenti indossati
• sottoporsi regolarmente a visite di controllo per verificare che non siano sopravvenute problematiche legate
all’uso di sostanze tossiche o che possano rendere più
pericoloso il loro uso.
• Si ricorda che alcuni prodotti tossici sono veicolati dai
grassi (ad esempio il latte) o possono interagire con
l’alcool etilico degli alcolici, per cui è consigliabile non
ingerire tali sostanze durante o immediatamente dopo
il trattamento e non somministrarle mai in caso di supposta intossicazione.
In generale comunque non è necessario da parte degli addetti ai trattamenti adottare una alimentazione particolare.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Capitolo V
AVVERSITA’ DELLE PIANTE
La produzione agricola è soggetta a notevoli perdite
causate da interferenze esterne di vario genere. La difesa
dei raccolti da attacchi parassitari assume un aspetto
preponderante nell’ambito agricolo, a salvaguardia della
base di sopravvivenza dell’uomo: il cibo.
Le diverse interferenze che possono provocare perdite di
produzione sono elencate nel seguente quadro riassuntivo:
(Schema 1)
LE MALATTIE DELLE PIANTE
possono essere provocate da:
---------------------------------------------------------------------------------------------
CAUSE NON PARASSITARIE
O
FISIOPATIE
CAUSE PARASSITARIE
CARENZE O ECCESSI NUTRIZIONALI
-luce,
-umidità (eccesso o difetto)
AMBIENTALI
-eventi meteorici (freddo, grandine,ecc)
-terreno (eccessi o carenze idriche, salinità ecc)
MECCANICHE - ferite in genere
VIRUS
FITOPLASMI
BATTERI
FUNGHI
PIANTE SUPERIORI
NEMATODI
INSETTI
ACARI
MOLLUSCHI
VERTEBRATI
- da prodotti fitosanitari
FITOTOSSICITA’
- per inquinamento ambientale
Danni da grandine
su albicocco
Trattamenti antibrina
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Sintomi di virosi (SRLV su pesco) (foto A. Cotroneo)
VIRUS - VIROIDI
Entità submicroscopiche di struttura non cellulare capaci di riprodursi solo all’interno
di cellule viventi. Si possono trasmettere per contatto, per propagazione vegetativa,
per seme, per polline o mediante vettori (insetti, nematodi). I sintomi più comuni si osservano sull’intera
pianta (nanismo o gigantismo) o sulle foglie (arricciamento, accartocciamento, mosaico, giallume, maculature, necrosi ecc.). La diagnosi deve sempre essere effettuata in laboratorio con l’impiego di saggi biologici,
riproducendo la sintomatologia su indicatori biologici,
o con metodi sierologici o biomolecolari. Attualmente
sono stati messi a punto “kit diagnostici” con risposta
rapida che consentono anche in pieno campo di rilevare la presenza di alcuni virus.
Non esistono agrofarmaci in grado di combatterli. La
lotta si basa sulla prevenzione: uso di materiale di moltiplicazione sano, uso di varietà resistenti o, in alcuni
casi, eliminando il vettore. Le alte temperature riescono a limitare la diffusione dei virus nei tessuti di nuova
formazione e talvolta a devitalizzarli.
Forme diverse di particelle virali al microscopio elettronico (foto R. G. Milne)
Sintomi di virosi su pomodoro (foto A. Saglia)
FITOPLASMI
Microrganismi unicellulari che possono provocare gravi danni; sono anch’essi microrganismi biotrofi, non possono cioè
vivere al di fuori delle cellule vive dell’ospite.
Provocano il blocco o il rallentamento della circolazione della linfa elaborata e alterano l’equilibrio degli ormoni e dei regolatori di crescita inducendo malformazioni ed anomalie dello sviluppo
Sintomi di fitoplasmosi (apple proliferation su melo) (foto A. Cotroneo)
della pianta.
I sintomi si manifestano con alterazioni cromatiche delle foglie, quali
ingiallimenti e arrossamenti uniformi; ispessimento della lamina fogliare; arrotolamenti, accartocciamenti e bollosità delle foglie; necrosi delle
radici; riduzioni di sviluppo;
modificazioni della lunghezza degli internodi; affastellamento di rami e rosettatura;
gigantismo e malformazioni
dei fiori; aborti fiorali; fioriture e cicli vegetativi fuori
stagione (es. fioriture invernali e anticipi di ripresa
vegetativa); produzione di
frutti piccoli, malformati e Fitoplasmi al microscopio elettronico (foto R. G. Milne)
di scarso valore.
Si trasmettono soprattutto con la moltiplicazione agamica (talee, marze
ecc.) o tramite vettori.
I metodi di lotta sono analoghi a quelli indicati per i virus.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Batteriosi su cipolla (foto s. Grosso)
BATTERI
Organismi unicellulari. I sintomi tante volte simili a quelli indotti da funghi parassiti si manifestano con maculature sulle foglie e sui frutti, cancri
su rami e su branche, imbrunimenti interni dei tessuti vascolari, marciumi
molli e formazioni tumorali. Penetrano facilmente nelle piante attraverso
le aperture naturali (stomi, lenticelle) o ferite di qualsiasi origine. La diagnosi si effettua sull’osservazione dei
sintomi quando i tessuti sono idropici
e si osservano essudati; per acquisire
certezze nella diagnosi è necessario il
supporto di analisi di laboratorio.
La lotta è soprattutto di tipo preventivo anche con l’impiego di agrofarmaci, o genetica.
Colonie di batteri (Xanthomonas campestris)
(foto S. Grosso)
FUNGHI O CRITTOGAME
Spore fungine al microscopio (foto S. Grosso)
Organismi pluricellulari che hanno bisogno delle sostanze prodotte dalle piante per
nutrirsi, hanno corpo micro o macroscopico e sono sprovvisti di clorofilla.
Per il realizzarsi di un’infezione fungina è necessaria la coincidenza di più fattori riguardanti la pianta ospite e le condizioni
ambientali. Il ciclo biologico di buona
parte di funghi fitoparassiti è costituito
da due fasi, una sessuata ed una agamica: la prima assicura la sopravvivenza del
fungo nei periodi sfavorevoli (autunnoinverno), la seconda assicura la moltiplicazione e diffusione del fungo nella
stagione più favorevole.
I mezzi di lotta contro le fitopatie provocate da funghi sono diversi, i più utilizzati sono di natura chimica.
Manifestazioni fungine (mal bianco della vite) (foto S. Cravero)
Colture fungine (foto S. Grosso)
Manifestazioni fungine (bolla del pesco) (foto A. Cotroneo)
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Pianta parassita (vischio) (foto A. Saglia)
Pianta infestante (Cyperus su mais)
(foto A. Saglia)
PIANTE SUPERIORI
Se si escludono le piante parassite propriamente dette (es. cuscuta, orobanche,
vischio) le piante infestanti interferiscono
con la specie coltivata sottraendo ad essa le
sostanze nutritive e luce senza svolgere una
azione parassitaria vera e propria; possono
inoltre avere effetti negativi indiretti agendo
sul microclima o favorendo lo sviluppo e la
conservazione di agenti patogeni. Il concetto di infestante non è assoluto, infatti una
coltura principale può diventare infestante
per quella che segue. Sulle infestanti si può
intervenire con mezzi meccanici o chimici.
NEMATODI
Sono estremamente diffusi in tutti gli ambienti e conosciuti anche come
Anguillule per la loro forma ed il caratteristico movimento. Sono visibili
solo al microscopio. La maggioranza di essi vive nel terreno ed attacca
l’apparato radicale delle piante, ma esistono specie che attaccano gli organi aerei. Generalmente non inducono sintomi specifici, che sovente vengono attribuiti ad altre cause, e la loro diagnosi è a volte difficile se non
per i nematodi galligeni che formano vistose galle sulle radici. I nematodi
fitoparassiti sono dotati di uno stiletto estroflessibile che perfora i tessuti
vegetali. Alcuni di essi sono vettori di pericolosi virus, le microferite provocate dallo stiletto aprono poi la via ad altri patogeni. La lotta si basa
principalmente sui mezzi agronomici, sono anche possibili interventi con
mezzi fisici e chimici.
Esemplare di nematode (Rotylenchus)
(foto A. Cotroneo)
Danni da nematodi su piante di grano
(foto A. Cotroneo)
Esemplare di Dorifora (foto A. Saglia)
INSETTI
Sono la classe più ampiamente diffusa sulla terra. Quelli dannosi alle piante provocano danni diversi a seconda del tipo di apparato boccale, del loro stadio biologico
e dell’organo vegetale attaccato. Alcuni di essi trasmettono virus e fitoplasmi. Possono essere controllati con mezzi biologici, meccanici o chimici.
Esemplari di giovani cavallette ( Nadigella formosanta bessae)
(foto C. Chersi)
Esemplari di cimicetta rosso-nera
(Pyrrhocoris apterus)(foto C. Chersi)
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
ACARI
Sono piccoli animali appartenenti alla classe degli
Aracnidi che, suggendo,
sottraggono la linfa alle
Infestazione eriofide su acero (foto G. Brussino)
piante. Esistono anche
acari predatori di acari fitoparassiti e assumono per questo motivo grande utilità nella difesa
delle coltivazioni.
La lotta si basa su mezzi biologici e chimici.
Esemplare di T. urticae (Foto C. Gerbaudo)
MOLLUSCHI
Vi appartengono lumache (conchiglia esterna) e limacce (conchiglia non visibile). I danni consistono generalmente in erosioni a carico di vari organi della pianta.
La lotta può essere effettuata con mezzi meccanici e chimici.
Caliroa limacina (Foto archivio CreSO)
Caliroa limacina (Foto archivio CreSO)
VERTEBRATI
Gli animali superiori che possono danneggiare le colture sono numerosi (uccelli, topi,
arvicole, talpe, lepri, cinghiali, ecc.). I danni
sono spesso molto ingenti.
La lotta si basa soprattutto sull’uso di repellenti e protezioni meccaniche.
Danni da arvicole (foto archivio dell’Istituto di Entomologia
agraria, Università di Pisa)
Arvicola del Savi (foto archivio dell’Istituto di Entomologia agraria, Università di Pisa)
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Reti antigrandine (foto A. Cotroneo)
Capitolo VI
METODI DI LOTTA
E’ possibile salvaguardare le colture da attacchi parassitari
adottando vari metodi che possono così riassumersi:
AGRONOMICI
GENETICI
MECCANICI
FISICI
Calore
BIOLOGICI
BIOTECNICI
CHIMICI
Prodotti
fitosanitari
- Rotazioni e avvicendamenti
- Lavorazioni
- Pacciamatura
- Varietà resistenti
- Potature
- Protezioni
- Sfalci
- Trappole cromotropiche
- Solarizzazione
- Vapore
- Acqua calda
- Antagonisti naturali
- Trappole sessuali
- formulazioni a base microbiologica (es. Bacillus thuringiensis)
- Anticrittogamici
- Insetticidi
- Acaricidi
- Nematocidi
- Limacidi
- Rodenticidi
- Diserbanti
- Repellenti
- Fumiganti
- Fitoregolatori
- Fisiofarmaci
Varietà di melo resistente alla
ticchiolatura Florina
Pacciamatura (foto A. Cotroneo)
Trappola a feromoni (foto CRESO)
Potatura (foto CRESO)
Tutti questi mezzi possono essere impiegati:
fitosanitari
• preventivamente: quando evitano l’instaurarsi dell’av- Prodotti
(foto S. Grosso)
versità e nel contempo creano attorno alla pianta un ambiente non idoneo al parassita e favorevole invece ad un
migliore sviluppo del vegetale.
• curativamente: quando si interviene direttamente sul
patogeno dopo che questo si è instaurato sulla pianta
ospite, cercando di contenere i danni arrecati alle colture.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Capitolo VII
LOTTA GUIDATA, INTEGRATA, BIOLOGICA
La protezione delle piante e delle produzioni dalle avversità
si è andata sempre più ponendo all’attenzione dell’opinione
pubblica a causa dei rischi per la salute umana e per l’ambiente connessi ad un uso irrazionale degli agrofarmaci; ciò
spinge continuamente la ricerca ad individuare nuove strategie di difesa che diminuiscano l’uso di prodotti chimici. Si
è quindi affermata la possibilità di integrare tra loro metodi
di lotta diversi, per natura e modo di azione, nell’intento
di raggiungere contemporaneamente una produzione elevata, di ottima qualità merceologica, nonché la salvaguardia
dell’ambiente. Tutto ciò in alternativa alla cosiddetta “lotta
a calendario” in cui i trattamenti vengono eseguiti a cadenze
prefissate, senza tenere conto della reale presenza del parassita o delle condizioni epidemiologiche favorevoli al suo
sviluppo.
La lotta guidata ed integrata rappresentano una fase avanzata nell’evoluzione dei metodi di difesa delle colture e delle
prestazioni agricole.
L’interesse verso questi sistemi di difesa è cresciuto progressivamente con la consapevolezza dei rischi connessi ad
un uso indiscriminato di prodotti chimici.
Per questo, in base al D.Lgs 194/95, i prodotti fitosanitari
devono essere utilizzati sia tenendo conto della buona pratica
agricola sia, dove possibile, dei principi di lotta integrata.
La lotta guidata, integrata o biologica presuppongono una
approfondita conoscenza dell’agro-ecosistema e di tutte le
sue componenti.
Da molti anni ormai la Regione Piemonte è impegnata a
rendere operative tutte le conoscenze acquisite in questo
ambito in continua evoluzione nonché a recepire nuove metodologie che hanno come obiettivo l’equilibrio biologico.
All’apprezzabile riduzione del numero dei trattamenti, che
con la lotta guidata si può conseguire rispetto a quella a
calendario, si contrappone un maggior impegno per l’esecuzione delle osservazioni e dei rilievi indispensabili per valutare come e quando intervenire.
Trappola cromotropica (foto d. Lombardo)
Capannina meteo (foto a. Cotroneo)
Predatore Allothrombium (foto L. Tavella)
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Parametri utilizzati nelle applicazioni di modelli matematici per la previsione di
infezioni fungine (modello Ascab)
insetti pronubi (foto A. Del Vecchio)
Ragno che preda tortricide verde della quercia (foto C. Chersi)
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
LOTTA GUIDATA
L’obiettivo della lotta guidata consiste prevalentemente nella drastica riduzione dei trattamenti e nella introduzione di
prodotti meno tossici e meno inquinanti.
I concetti da cui partire per l’applicazione si potrebbero così
riassumere:
• presenza di organismi dannosi in numero tale da
arrecare un danno economico (soglia economica
o di tolleranza) o verificarsi delle condizioni ambientali idonee all’instaurarsi delle infezioni crittogamiche (indici epidemiologici)
• verifica del raggiungimento di tale soglia attraverso rilievi a livello aziendale o del realizzarsi degli
indici epidemiologici
• conoscenza del ciclo biologico dell’organismo patogeno da combattere
• conoscenza del momento in cui l’organismo è più
facilmente aggredibile
LOTTA INTEGRATA
Consiste nell’ impiego congiunto (integrato) di alcune
tecniche agronomiche, fisiche, genetiche, biologiche atte a
mantenere i parassiti al di sotto della soglia di tolleranza.
In questo contesto riappaiono in tutta la loro importanza le
conoscenze di molti fattori che consentono di prevenire o
di limitare le infezioni o le infestazioni. Ad esempio :
• la scelta di specie o varietà meno sensibili a determinate avversità;
• la semina effettuata nei periodi più opportuni
in modo da sfasare il ciclo della pianta rispetto a
quello del patogeno;
La lotta guidata può essere adottata sia per la lotta agli insetti e acari, sia nei confronti di crittogame. Le metodologie
sono differenti, poiché, mentre nel primo caso si seguono
le soglie di presenza del parassita, nel secondo caso è più
esatto parlare di “indici epidemiologici”.
Per la realizzazione di questo tipo di lotta sono necessarie
attrezzature, in particolare quelle per la rilevazione di parametri meteorologici, che consentono oltretutto di gestire
modelli matematici applicabili ad alcune avversità e permettono di individuare il momento migliore per intervenire;
ad esempio la cosiddetta regola dei “tre dieci” che prevede
la valutazione di temperatura, pioggia caduta, lunghezza
del germoglio ed indica il momento per effettuare il primo
trattamento contro la peronospora della vite. Solitamente
per l’applicazione di questo tipo di lotta si fa riferimento a
centri di assistenza tecnica specializzata che hanno la disponibilità di attrezzature nonchè le competenze necessarie sul
territorio.
• l’uso di mezzi meccanici per il diserbo;
• le concimazioni equilibrate e le pratiche atte a
migliorare la robustezza delle piante rendendole meno vulnerabili;
• le rotazioni e gli avvicendamenti più idonei;
• la scelta più oculata di prodotti fitosanitari avendo ben presente la loro azione collaterale verso altri organismi non bersaglio in modo da impiegare
quelli più selettivi nei confronti degli organismi
utili.
Sono raccomandate concimazioni equilibrate (foto A. Cotroneo)
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
LOTTA BIOLOGICA
Essa si basa su approfondite conoscenze dei fattori naturali
di limitazione dinamica delle popolazioni e può essere sintetizzata in tre punti:
• conservazione ed incremento delle specie utili
• insediamento di nuove specie utili
• lanci di organismi e microrganismi utili
Generalmente è più facile incrementare le specie utili già
presenti nei luoghi di intervento. Tra le pratiche atte a sortire questo effetto si possono ricordare:
• l’uso di antiparassitari selettivi, che abbiano un
impatto molto contenuto sull’ambiente: a questo
proposito si puntualizza che l’effetto tossico sugli ausiliari non è legato alla classe tossicologica del prodotto fitosanitario, ma al suo meccanismo di azione ed al
modo con cui questo interagisce sui differenti stadi
dell’insetto utile.
• il rispetto di specie vegetali spontanee che possono fungere da rifugio agli organismi ausiliari;
• l’utilizzo di pratiche atte a migliorare la sopravvivenza degli ausiliari.
Nidi artificiali di ricovero per uccelli insettivori
L’uso principale di questa tecnica è nelle serre e negli ambienti confinati in genere.
Sono sorte vere e proprie biofabbriche dove vengono allevati i predatori ed i parassitoidi degli insetti dannosi.
La lotta biologica contro i funghi delle piante non ha ancora segnato traguardi paragonabili a quelli raggiunti per gli
insetti.
AGRICOLTURA BIOLOGICA
E’ un sistema di produzione compatibile con l’ambiente
che prevede l’abolizione dell’utilizzo dei prodotti di sintesi; la difesa può essere esclusivamente attuata utilizzando
prodotti di origine naturale (ad esempio zolfo, rame, piretro
naturale ecc.), intervenendo con mezzi di tipo agronomico
o mettendo in pratica i principi della lotta biologica (lancio
di organismi utili, prodotti a base di Bacillus thuringiensis ecc.).
E’ esplicitamente vietato l’uso di OGM nella produzione
biologica.
Essa si basa su una precisa normativa europea (Reg. CEE
2092/91 modificato dal reg. CEE 473/2002) che stabilisce i
prodotti e le tecniche ammesse per tale tipo di produzione.
In Piemonte esiste una Legge Regionale (L.R. 25.06.1999,
n.13 “Norme per lo sviluppo dell’agricoltura biologica”)
che, tra l’altro, prevede l’istituzione di un Elenco regionale
degli operatori di agricoltura biologica ed indica le caratteristiche degli Organismi di controllo.
A decorrere dal 1° gennaio 2009 è applicabile il regolamento (CE) N. 834/2007 del consiglio del 28 giugno 2007 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti
biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91.
Predatore Chrisoperla carnea (foto L. Tavella)
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Capitolo VIII
MACCHINE ED ATTREZZATURE
PER I TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI
Macchine utilizzate per eseguire il trattamento
La corretta distribuzione degli agrofarmaci è presupposto
essenziale per garantire un’efficacia ottimale dei trattamenti
nell’ottica di un agricoltura ecocompatibile e nel rispetto
della salute dell’operatore e del consumatore.
Le attrezzature utilizzate per queste operazioni possono
essere suddivise in categorie diverse a seconda del parametro
preso in considerazione.
CLASSIFICAZIONE DELLE APPARECCHIATURE
PER IL TRATTAMENTO
Stato fisico del prodotto distribuito
• impolveratrici
• irroratrici
• fumigatrici
Modo di trasporto
• portate dall’operatore
• portate
• trainate
• semoventi
L’evoluzione tecnica di queste apparecchiature ha permesso di migliorare la distribuzione attraverso la produzione di
goccioline del giusto diametro (150 - 200 µm1), omogenee,
uniformi e ben indirizzate.
Per ottenere questi obiettivi è necessario che le apparecchiature di distribuzione siano sempre in perfetta efficienza e vengano sottoposte a controlli funzionali e regolazione periodici da parte di Centri riconosciuti a livello
regionale e da personale tecnico appositamente abilitato. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito web
http://www.regione.piemonte.it/agri/ita/agriservice/irroratrici.
Il corretto funzionamento delle attrezzature permette anche
di ottenere i migliori risultati nella difesa delle coltivazioni,
un minor spreco di sostanza attiva ed una riduzione dei
tempi di intervento con indubbi vantaggi di tipo economico,
sanitario ed ambientale.
Macchine opportunamente regolate permettono anche di
diminuire il rischio individuale, che è sicuramente maggiore
quando vengono impiegati gli alti volumi e nel caso delle
apparecchiature portate direttamente dall’operatore.
1
Tipo di distribuzione
• da terra
• con mezzi aerei
µm = micron = un millesimo di millimetro
Esecuzione trattamento con atomizzatore (foto CRESO)
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Esecuzione trattamento con barre irroratrici (foto A. Lusetti)
Tipi di macchine per trattamento
Impolveratrici: più utilizzate in passato, sono caratterizzate da una estrema semplicità costruttiva; sono costituite dal
contenitore del prodotto, da un ventilatore e da un sistema
di dosaggio e distribuzione. Molto leggere e maneggevoli
possono essere trainate o portate dalla trattrice. Generalmente sono in grado di fornire una buona copertura della
vegetazione e di far penetrare in maniera sufficiente il prodotto nella massa vegetante. Vengono impiegate soprattutto per la distribuzione dello zolfo in polvere in vigneto.
Irroratrici: sono quelle che hanno avuto la maggior evoluzione tecnica in seguito alla diffusione crescente dei trattamenti liquidi; sono costituite da un serbatoio principale,
una pompa, organi di agitazione, regolazione e distribuzione e nei modelli più evoluti da serbatoi accessori (serbatoio
lavaimpianto e serbatoio per l’operatore). Ultimamente su
alcune irroratrici vengono montate specifiche attrezzature
per la premiscelazione del prodotto chimico e per il risciacquo delle confezioni esaurite di antiparassitari.
Le irroratrici possono essere suddivise nelle seguenti categorie principali: le irroratrici a polverizzazione per pressione, quelle ad aeroconvezione, e quelle a polverizzazione
pneumatica.
Le irroratrici a polverizzazione per pressione hanno il
sistema di suddivisione della miscela (la cosiddetta polverizzazione) ed il trasporto della stessa di tipo meccanico,
sfruttando la pressione prodotta da una pompa. Le goccioline hanno un diametro notevole (300 - 600 µm), variabile
in funzione della pressione di esercizio (maggiore è la pressione e minore è il diametro delle gocce) e del tipo di ugello impiegato. Per questi motivi hanno scarsa penetrabilità
e basso potere coprente; generalmente risulta ben irrorata
solo la pagina superiore delle foglie più esterne. I volumi
distribuiti sono piuttosto elevati (700 - 1800 l/ha), anche se
attualmente si è riusciti a ridurli con l’impiego di ugelli di
minori dimensioni. Si prestano bene a trattamenti con barre
diserbanti e su colture erbacee in genere, meno per operare
in frutteti e vigneti.
Le irroratrici ad aeroconvezione e a polverizzazione
pneumatica si differenziano dalle precedenti poiché sono
fornite di un generatore di corrente d’aria (ventilatore) che
viene sfruttata o per il solo trasporto delle goccioline (macchine ad aeroconvezione, comunemente chiamate atomizzatori) oppure per la polverizzazione ed il successivo trasporto delle soluzioni (macchine pneumatiche). In tutti e
due i casi si ottiene una nebulizzazione più spinta, con goccioline di diametro nettamente inferiore al precedente (200
- 300 µm nel primo caso, 80 - 150 µm nel secondo). La presenza inoltre di una corrente d’aria provoca un movimento
nella vegetazione, permettendo una migliore omogeneità di
trattamento, che è ulteriormente esaltata, nella polverizzazione pneumatica, dalla estrema finezza delle goccioline.
Queste caratteristiche hanno permesso la riduzione del
volume di acqua distribuito per ettaro, giungendo fino ad
un decimo del normale (basso volume: 150-300 l/ha) pur
distribuendo una quantità di principio attivo circa uguale
a quella dei modelli ad alto volume. Ciò ha permesso di
ridurre i tempi di intervento, l’ingombro del serbatoio, aumentando la maneggevolezza della macchina e la prontezza
di intervento, il tutto, unito ad un minor rischio di tipo
tossicologico, si traduce in una diminuzione dei costi di
intervento fitoiatrico. Si adattano bene ai trattamenti sulle
colture arboree in generale.
Tra le macchine irroratrici si ricordano anche quelle a polverizzazione centrifuga, che permettono interventi ad ultra basso volume (25 - 50 l/ha) e i “fogger” che utilizzano
l’energia termica per trasformare in “nebbia” liquidi ad alto
punto di ebollizione ed a bassa tensione di vapore (consigliati per l’impiego in magazzini e serre).
A queste si aggiungono infine le barre umettanti, utilizzate solo per il diserbo, che possono essere ad assorbi-
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
durante la preparazione delle miscele sia, a maggior ragione,
durante l’esecuzione del trattamento.
MEZZI DI PROTEZIONE
Dispositivi di protezione personale (D.P.I.)
Travaso del prodotto nell’atomizzatore (foto Dei afa)
mento capillare o a riciclaggio di liquido; entrambe permettono l’utilizzo di ridottissime quantità di soluzione irrorata
ed evitano i pericoli della deriva.
Si ricorda che durante la distribuzione delle miscele fitoiatriche occorre sempre adottare tutte le precauzioni atte a
limitare il più possibile il rischio della deriva quali ad esempio l’impiego di ugelli antideriva, l’impiego di ugelli di fine
barra, l’adozione di corrette soluzioni operative con particolare riferimento alla scelta della pressione di esercizio,
della portata dell’aria prodotta dal ventilatore e dell’altezza
della barra da terra.
Trattamenti con mezzi aerei
I trattamenti con mezzi aerei sono regolati da precise norme
legislative. Il D.Lgs 194/95 (art. 5 - comma 22, punto b)
prevede che siano le Regioni a regolamentare questo tipo
di trattamento, destinandone l’utilizzo solo a situazioni particolari e per dimostrata necessità utilizzando i prodotti fitosanitari autorizzati per lo scopo specifico.
E’ da sottolineare che attualmente si stanno predisponendo
nuove regole per una strategia tematica per l’uso sostenibile
degli agrofarmaci già rese note attraverso una comunicazione della Commissione Europea (COM 2006-372) dove
viene discusso anche l’uso del mezzo aereo. Pertanto bisognerà attendere queste nuove decisioni.
• del corpo
- tute
- guanti
- stivali
- berretti
- occhiali
• delle vie respiratorie
- maschere
- caschi
cabine protettive
Per informazioni più dettagliate sui Dispositivi di protezione personali (D.P.I.) è possibile rivolgersi alle A.S.L., mentre è consigliabile che l’acquisto venga fatto presso esercizi
specializzati in attrezzature di protezione dove, nella vasta
gamma di prodotti disponibili sul mercato, sarà possibile
trovare il modello più confacente.
I DPI impiegati nella manipolazione dei prodotti fitosanitari devono rispondere ai requisiti del D.Lgs 04.12.1992, n.
475 ed essere sottoposti a specifico controllo; non devono
essere scambiati con i compagni di lavoro.
Tute e caschi devono essere utilizzati durante il trattamento
Mezzi di protezione dell’operatore
E’ fondamentale che, per la propria sicurezza personale,
l’operatore utilizzi sempre adeguati mezzi di protezione sia
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Dispositivi protettivi del corpo
Mezzi protettivi delle vie respiratorie
• TUTE: generalmente vengono utilizzate le normali tute • MASCHERE: possono esser costituite da un semplida lavoro in cotone spesso, che hanno il vantaggio di
ce facciale di gomma che ripara solo naso e bocca o
permettere una buona traspirazione della pelle, ma non
possedere uno schermo che ricopre l’intero viso, ofrisultano impermeabili all’acqua ed alle soluzioni tratfrendo una migliore protezione; sono da preferire i
tanti; sono meglio indicate per trattamenti polverulenti.
modelli a doppia valvola di espirazione e quelle dotate
Attualmente sono disponibili sul mercato tute in matedi elettroventilatore. I facciali devono essere a perfetta
riale speciale, impermeabili a polveri, liquidi e gas, ma
tenuta per impedire l’ingresso dell’aria lateralmente. Il
che nel contempo permettono una buona traspirazione
controllo della tenuta può essere effettuato inspirando
all’operatore, indicate per trattamenti liquidi e fumigadopo aver bloccato l’orifizio dei filtri : se si crea depreszioni, e tute monouso in tessuto di carta, estremamente
sione la tenuta è ottimale. Per mantenere in efficienza
maneggevoli. Sono consigliate le tute con casacca e panle maschere è necessario, dopo ogni uso, svitare il filtaloni rispetto a quelle intere. La tuta deve consentire
tro a lavare la parte portante, sostituendo i filtri in base
un’ampia possibilità di movimento ed essere facilmente
alle indicazioni riportate più sotto, alla voce “Filtri”.
lavabile; inoltre è auspicabile che i punti di giuntura da
Per il costo generalmente contenuto le maschecui possa accidentalmente penetrare il prodotto siare rappresentano la protezione delle vie respiratono ridotti al minimo e sempre controllati nella tenuta.
rie più diffusa, hanno però lo svantaggio di non
E’ necessario procedere al lavaggio della tuta dopo ogni
essere sufficientemente sicure in ambienti chiusi.
trattamento ed alla sostituzione della stessa quando il
Si ribadisce che le normali mascherine di tessuto filtessuto incomincia ad apparire deteriorato o a seguitrante forniscono una protezione quasi inesistente.
to di contaminazione con un prodotto concentrato. In • CASCHI: rappresentano un passo avanti rispetto alla
quest’ultimo caso è necessario avviare la stessa alla dimaschera, permettendo un riparo completo della testa
struzione.
dell’operatore. Sono costituiti da una calotta portante
in materiale plastico, con schermo visivo panoramico
• GUANTI: in gomma nitrilica, devono permettere
in plexiglas; i migliori sono dotati di un “collare” che
all’operatore un’adeguata sensibilità tattile ed assicuraripara anche le spalle dell’operatore. E’ importante conre una sufficiente traspirazione. Vanno sempre adeguatrollare la tenuta a livello della cerniera della visiera per
tamente lavati ancora indossati con acqua e sapone e
evitare infiltrazioni dalla calotta all’interno del casco.
sostituiti in caso di rottura, abrasione o logoramento.
Funzionano a circolazione forzata di aria essendo for• STIVALI: devono essere in gomma o materiale planiti, oltre al gruppo filtrante, anche di un generatore
stico impermeabile di un certo spessore e modellati in
d’aria a portata sufficientemente alta; l’impiego del camodo da essere indossati sotto la tuta. Anche gli stivali
sco è particolarmente indicato in caso di trattamenti in
vanno adeguatamente lavati ancora indossati e sostituiti
serre non provviste di impianto di irrorazione automain caso di rottura o logoramento.
tico. Le batterie possono essere incorporate nel casco,
• BERRETTO: pur non essendo classificabile come
portate dall’operatore o può essere utilizzata la batteria
DPI molte volte viene indossato durante i trattamenti
del trattore. Caratteristiche importanti sono la vestibilità
in sostituzione del cappuccio o del casco. Fermo restane la leggerezza, la visibilità anche laterale, l’isolamento
do che la protezione è estremamente più bassa di quella
termo-acustico, in modo tale da garantire all’operatore
ottenuta con mezzi più idonei, è comunque necessario
la maggior maneggevolezza, comodità e sicurezza.
assicurarsi che il berretto utilizzato sia di materiale resistente ed impermeabile e che copra completamente • FILTRI: sia nelle maschere che nei caschi la purila testa.
ficazione dell’aria è garantita da un gruppo filtrante; a seconda del tipo di filtro montato possono es• OCCHIALI: vanno indossati nei casi in cui non si
sere antipolvere od antigas. Generalmente i caschi
disponga di casco, maschera con facciale completo o
sono dotati di filtri combinati per polveri e per gas.
cappuccio con visiera; devono essere a perfetta tenuta
I filtri sono distinguibili dal colore che li contraddistinanche laterale. Al termine dei trattamento è necessario
gue.
lavarli con acqua e sapone.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Colori distintivi dei filtri
• marrone: filtro antigas efficace contro i vapori organici
• bianco: filtro antipolvere
• marrone - bianco: filtri combinati per aerosol e polveri
[il filtro bianco (antipolvere) deve essere posto verso
l’esterno in modo da incontrare per primo il flusso
dell’aria in ingresso]
Per una perfetta efficacia è necessario sostituire i filtri in base
alle indicazioni fornite dal fabbricante (data di scadenza, ore
di utilizzo ecc.) e comunque sempre quando si avverta cattivo
odore o resistenza alla respirazione. In caso di uso saltuario
è consigliabile sostituirli una volta all’anno, non superando
mai la data di scadenza. Dopo ogni uso i filtri devono esser
svitati e posti in un contenitore che li protegga dall’umidità;
il supporto portante deve essere accuratamente lavato.
I filtri antigas efficaci contro vapori organici sono sempre
soggetti a data di scadenza. Anche i filtri antipolvere
possono essere influenzati dall’invecchiamento per cui è
necessario controllare la data di fabbricazione e l’eventuale
data di scadenza indicata sulla confezione.
Cabina pressurizzata
Nonostante rappresentino il mezzo di protezione più sicuro
e comodo per l’operatore la loro diffusione è frenata dal
costo elevato. E’ importante che l’abitacolo sia a tenuta
stagna.
I gruppi filtranti sono costituiti da filtri a tre strati, un prefiltro
antipolvere, un filtro meccanico ed un filtro a carbone attivo,
che devono essere correttamente montati nell’ordine citato.
Quando la trattrice viene usata per altri scopi i filtri devono
essere smontati e riposti in un contenitore impermeabile.
Con l’entrata in vigore del D.Lgs 626/94 (attuazione di
direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della
sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro),
sono cambiati i rapporti e le responsabilità in termini di
sicurezza tra il datore di lavoro ed i suoi dipendenti. In
caso di lavoratori dipendenti o di coadiutori anche a titolo
gratuito la responsabilità dei DPI e della loro efficienza,
in altre parole della sicurezza di chi opera, è del datore
di lavoro il quale deve fornire le idonee attrezzature e le
corrette informazioni in merito.
Il datore di lavoro dovrà quindi:
• rendere minimi i rischi per la salute e la sicurezza dei
lavoratori;
• mettere in atto un progetto di prevenzione che tenga
conto della organizzazione aziendale;
• scegliere le attrezzature ed i metodi di lavoro e di produzione più idonei al fine di rendere meno pericolosi
gli interventi;
• prediligere misure di sicurezza collettive a quelle individuali;
• limitare il numero dei lavoratori esposti a rischi, contenendo i periodi di esposizione e riducendo l’uso di
agenti chimici, fisici e biologici;
• sottoporre i lavoratori a controllo sanitario mirato, anche per stabilire l’idoneità alla mansione;
• programmare misure da attuare in caso di pronto soccorso, incendio, evacuazione dei lavoratori in caso di
pericolo grave ed immediato;
• curare la regolare manutenzione di ambienti ed attrezzature, con particolare riferimento ai DPI;
• informare i lavoratori in merito alla sicurezza, fornendo loro
adeguate istruzioni ed apponendo cartelli informativi.
I dipendenti hanno l’obbligo di utilizzare correttamente
i DPI, di aver cura della loro manutenzione, segnalando
qualsiasi difetto od inconveniente rilevato durante l’uso, e
di mettere in atto quanto previsto dal datore di lavoro.
In caso di utilizzo diretto di prodotti fitosanitari da parte
dello stesso conduttore dell’azienda la responsabilità di
incidenti, a seguito di cattivo uso dei DPI sarà del medesimo,
ancorché in possesso di regolare patentino.
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Capitolo IX
TOSSICOLOGIA UMANA
Un tossico è una sostanza che, agendo sull’organismo direttamente o tramite i suoi prodotti di degradazione (metaboliti), provoca gravi conseguenze sulla salute o addirittura la
morte dell’individuo colpito.
Le vie attraverso cui può avvenire l’intossicazione sono:
• per ingestione : cioè attraverso la bocca e l’apparato digerente. E’ la via più pericolosa anche se la meno
frequente tra gli operatori agricoli; è importante fare
attenzione a non portare alla bocca le mani o oggetti
imbrattati di prodotto.
• per contatto : cioè attraverso la cute. E’ la via di intossicazione più frequente, soprattutto quando non si
indossano gli idonei DPI (guanti, stivali, tute ecc.) e si
usano irroratrici a spalla. Il contatto dermale può provocare in alcuni casi allergie od arrossamenti cutanei
in modo esclusivamente superficiale; si sottolinea che
il sudore, provocando una dilatazione dei pori e facilitando lo scioglimento di prodotti anche polverulenti,
aumenta la penetrazione dei tossici attraverso la pelle,
provocando vere e proprie intossicazioni che coinvolgono l’intero organismo.
• per inalazione : cioè attraverso l’apparato respiratorio.
E’ molto facile non rendersi immediatamente conto
dell’avvenuta intossicazione, soprattutto quando le sostanze sono inodori. Per evitare questo tipo di intossicazione, più frequente nei luoghi chiusi ed in presenza
di alte concentrazioni del tossico (sostanze molto volatili, nube di irrorazione), è necessario utilizzare sempre gli appropriati DPI, verificando l’efficienza dei filtri
utilizzati.
animali, vengono trasferiti all’uomo mediante appositi
fattori di moltiplicazione. Tra i sintomi più caratteristici
delle intossicazioni acute si ricordano : vomito, diarrea,
dolori addominali, convulsioni, cefalea, vertigini, insufficienza respiratoria. Sull’etichetta sono riportate le patologie principali causate dal formulato e gli eventuali
antidoti. Per questo è fondamentale mostrare l’etichetta
al medico in caso di incidente.
• Tossicità cronica: si manifesta in seguito ad intossicazioni continue e prolungate nel tempo di dosi di prodotto di per sé non tossiche, ma che provocano un accumulo di sostanza nelle cellule, causando spesso danni
irreversibili. E’ la tossicità più difficile da individuare e
da studiare, poiché su di essa possono interferire molteplici fattori ed i suoi effetti possono manifestarsi dopo
un periodo di tempo imprevedibile ed anche, nel caso
in cui la sua azione interferisca con la sfera riproduttiva,
sui discendenti dell’individuo soggetto ad esposizione,
per cui gli studi si devono protrarre per lungo tempo. La
L’intossicazione può essere di due tipi : acuta o cronica.
• Tossicità acuta : si manifesta entro 24 ore dall’assunzione del tossico. E’ quella che dà i sintomi più palesi
e può provocare anche la morte del soggetto. Vi sono
esposti soprattutto i lavoratori addetti alla produzione
degli agrofarmaci, anche se l’agricoltore non deve sottovalutare questo pericolo, soprattutto durante la manipolazione del prodotto non diluito. La miscelazione
di più prodotti fitosanitari può favorire l’instaurarsi di
fenomeni di potenziamento dell’azione tossica delle
singole sostanze attive. La tossicità acuta viene misurata attraverso la DL50. I dati sperimentali, ottenuti su
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
tossicità può anche essere conseguente ad interferenze
tra sostanze di per sé non tossiche o non dovuta alla
sostanza tal quale, ma a suoi prodotti di degradazione.
Esiste una soglia di tossicità cronica che esprime la quantità massima di prodotto che, somministrata per un periodo di tempo che può durare anche tutta la vita, non
determina effetti negativi. Viene espressa in parti per milione (ppm) e viene chiamata “no effect level” (NOEL)
o dose a nessun effetto. Al di sopra di questa quantità
iniziano a verificarsi una serie di piccoli danni continui
cui l’organismo non è più in grado di porre riparo o un
accumulo di sostanza fino a giungere alla dose tossica.
Gli effetti da tossicità cronica dei prodotti fitosanitari possono essere di tipo cancerogeno, teratogeno, riproduttivo o degenerativo di alcuni tessuti; gli organi
più colpiti sono polmone, stomaco, sistema ematico.
Soggetti alla tossicità cronica sono sia gli addetti agricoli sia i consumatori di prodotti trattati con
prodotti fitosanitari, siano essi persone od animali.
Residui di prodotti fitosanitari
Un trattamento può interessare diverse parti della pianta,
come frutti, radici e foglie; queste diverse parti possono essere consumate direttamente dall’uomo, essere trasformate
dall’industria conserviera o essere utilizzate come alimenti
per animali, i quali a loro volta possono fornire alimento
all’uomo (carne, latte, uova, miele). I residui di antiparassitari sono quindi rinvenuti prevalentemente negli alimenti.
La quantità massima che può essere tollerata negli alimenti,
suddivisa per ogni singolo prodotto fitosanitario e per ogni
specifico vegetale, è stabilita tramite un’Ordinanza del Ministero della Salute tenendo conto degli effetti della tossicità
cronica all’interno della multiforme popolazione dei consumatori e delle diverse fonti da cui un medesimo tossico può
essere assunto.
E’ possibile mantenere il livello dei residui degli alimenti entro i limiti stabiliti dalla legge osservando scrupolosamente
le norme riportate in etichetta ed i dettami di buona pratica
agricola (come stabilito tra l’altro dal punto 5 dell’art. 3 del
D.Lgs 194/95). E’ quindi importante :
1. effettuare il trattamento solo se realmente necessario;
2. utilizzare prodotti a minor impatto ambientale;
3. rispettare sempre le indicazioni relative ai campi d’impiego (colture ed avversità specificatamente ammesse);
4. utilizzare in serra solo i prodotti per i quali tale uso è
riportato in etichetta;
5. rispettare e non superare le dosi consigliate in etichetta;
6. rispettare i periodi di intervento e, quando presente, il
numero di interventi consigliati in etichetta;
7. rispettare il tempo di carenza sia per la raccolta sia, nel
caso di prodotti immagazzinati, per la messa in commercio;
8. non far pascolare animali in campi trattati prima che sia
trascorso un congruo periodo di tempo, che normalmente coincide con il tempo di carenza;
9. utilizzare apparecchiature di distribuzione controllate,
tarate e perfettamente efficienti;
10.regolare il getto dell’irroratrice in modo che non provochi deriva su colture adiacenti;
11. trattare solo in condizioni meteorologiche adatte, evitando i periodi più caldi della giornata e giornate ventose o piovose;
Tutela della salute degli addetti alla manipolazione dei
prodotti fitosanitari ed ai trattamenti
• Effettuare visite preventive per esaminare lo stato sanitario di base e verificare l’eventuale presenza di patologie congenite che potrebbero interferire con l’uso dei
prodotti fitosanitari, in particolare quelli molto tossici,
tossici e nocivi.
• Informare il medico di eventuali farmaci assunti in modo
sia abituale sia estemporaneo per evitare le eventuali interferenze con i prodotti fitosanitari utilizzati.
• Effettuare visite periodiche di controllo per evidenziare tempestivamente la presenza di eventuali alterazioni
ancor prima della comparsa dei sintomi. Tali visite, in
base al D.Lgs 626/94, sono obbligatorie per il personale dipendente, anche avventizio.
• Usare sempre i DPI durante la preparazione delle miscele e l’esecuzione del trattamento e verificare regolarmente il loro stato di efficienza.
• Non mangiare, bere e fumare durante il trattamento.
• Al termine dei trattamenti lavare i D.P.I. e gli indumenti
indossati e lavare se stessi con abbondante acqua e sapone.
• Le donne in gravidanza o durante il periodo di allattamento (fino ad almeno sette mesi dopo il parto) non
devono essere esposte a prodotti fitosanitari, in quanto
alcuni tossici sono veicolati dal sangue e dal latte materno e quindi possono influire rispettivamente sull’alimentazione del feto e sull’allattamento.
• Non è necessario adottare una alimentazione particolare
da parte degli addetti ai trattamenti.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Le visite preventive e di controllo, obbligatorie per i
dipendenti, sono consigliabili in tutti i casi. Lo scopo è quello
di verificare in prima battuta la capacità dell’individuo di
lavorare in condizioni non sempre favorevoli, di identificare
la presenza di allergie a determinate sostanze o di patologie
congenite che possono diminuire la resistenza allo sforzo, in
altre parole l’idoneità allo svolgimento delle operazioni. Le
visite di controllo servono ad individuare tempestivamente le
eventuali alterazioni causate dall’azione tossica dei prodotti
fitosanitari, prevenendone le conseguenze peggiori.
Norme di Pronto Soccorso
Norme generali
• Chiamare immediatamente un medico od un’ambulanza
o recarsi al più vicino centro antiveleni
• Allontanare la persona intossicata dalla fonte di
contaminazione
• Impedire alla persona intossicata di fumare e di assumere
alimenti o bevande
• Fornire al medico tutte le notizie riguardanti la sostanza
tossica mostrandogli l’etichetta
Intossicazione per inalazione
• Dopo aver allontanato il più velocemente possibile la
persona intossicata, aerare il locale, se si tratta di luogo
chiuso
• Aprire gli abiti per migliorare la respirazione
• Se anche gli abiti sono contaminati levarli immediatamente
e non utilizzarli più
• Se si è pratici praticare la respirazione bocca a bocca
Intossicazione per contatto dermale
• Togliere gli abiti all’intossicato e procedere ad un
abbondante lavaggio con acqua e sapone neutro
• Nel caso in cui non sia possibile lavare l’intossicato con
acqua corrente è consigliabile detergere la parte con
panni e carta
• E’ consigliabile l’uso di creme emollienti nel caso in cui
sopravvengano ustioni ed irritazioni locali
• In caso di contatto del tossico con gli occhi intervenire
rapidamente con abbondanti lavaggi con acqua per
almeno 10 o 15 minuti e far seguire una visita oculistica
Intossicazione per ingestione
• E’ sempre necessario l’intervento di un medico
• Cercare di provocare il vomito
• Se il vomito è spontaneo e l’intossicato è privo di sensi
è bene coricarlo su di un fianco per evitare il pericolo di
soffocamento
• Non somministrare rimedi empirici ed evitare in ogni
caso latte e vino che possono veicolare od interagire con
alcune sostanze tossiche.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Capitolo X
TOSSICOLOGIA AMBIENTALE
Gli studi in campo ecologico hanno evidenziato l’esistenza
in natura di delicati equilibri che coinvolgono fattori sia
biotici (vegetali ed animali inferiori e superiori) che abiotici
(aria, acqua, suolo).
L’interferenza su queste nicchie (microambienti) tende a
spostare il loro assetto di equilibrio verso nuove situazioni,
non sempre immediatamente riscontrabili, che alla lunga
potrebbero originare effetti negativi difficilmente sanabili.
Le principali interferenze che gli agrofarmaci possono provocare sull’ambiente sono dirette verso:
• gli organismi utili;
• il complesso aria - acqua - suolo e le loro correlazioni
con l’uomo, gli animali, le piante anche attraverso la catena alimentare;
• gli organismi dannosi, favorendo l’insorgenza di ceppi
resistenti.
Interferenze sugli organismi utili
In natura sono presenti fenomeni di antagonismo. Alcuni
organismi antagonisti sono stati definiti dall’uomo “organismi utili” o “ausiliari” in quanto capaci di contrastare lo
sviluppo di specifici parassiti delle piante. Tra gli ausiliari è
possibile annoverare organismi sia superiori, quali gli uccelli, che inferiori, come taluni insetti, funghi, batteri e virus.
Gli interventi antiparassitari hanno spesso un’azione collaterale negativa nei confronti degli ausiliari. I trattamenti infatti possono agire direttamente sugli organismi utili, decimandoli, o distruggendo le popolazioni dannose di cui essi
hanno necessità per poter completare il loro ciclo di sviluppo. In entrambi i casi la presenza degli ausiliari diminuirà.
Più ampio è lo spettro di azione dei prodotti distribuiti,
maggiore sarà la loro efficacia dal punto di vista fitosanitario ma minore sarà la selettività nei confronti degli organismi utili.
L’interferenza dei prodotti fitosanitari con gli ausiliari, come
già sottolineato in precedenza, è indipendente dalla classe
tossicologica, per cui un prodotto non classificato potrebbe
provocare, da questo punto di vista, conseguenze peggiori
di uno tossico.
Una particolare classe di ausiliare è costituita dalle api e da
altri insetti pronubi. Per evitare il verificarsi di morie di pronubi l’esecuzione di trattamenti durante la fioritura, in par-
Tutelare gli insetti pronubi (foto C. Chersi
ticolare con insetticidi, è in genere vietata; a tal proposito
la Regione Piemonte ha emanato norme (L.R. 03.08.1998,
n. 20, art. 17, già citata) che vietano l’esecuzione di interventi antiparassitari in questa delicata fase fenologica. Sono
previste deroghe per l’uso di fungidi specifici, da utilizzarsi
contro micosi di colture erbacee nonché contro la ticchiolatura delle pomacee e la moniliosi delle drupacee, concesse
solo in caso di reale necessità, accertata dal Settore Fitosanitario, intervenendo con prodotti selettivi.
Va aggiunto che alcuni prodotti fitosanitari, pur essendo
stati distribuiti prima della fioritura, risultano ugualmente
tossici alle api in quanto, essendo sistemici, entrano nella
pianta e si concentrano nel nettare. E’ poi necessario tenere
in debito conto la fioritura di specie spontanee limitrofe o
presenti sotto le piante da frutto; nel caso in cui sia richiesto un trattamento al frutteto in questo periodo è necessario
procedere al loro sfalcio. Le api possono visitare anche fiori
poco appariscenti, come quelli della vite, per cui è necessario porre in atto sempre le attenzioni sopra richiamate.
Interferenze sul complesso aria - acqua - suolo
I trattamenti antiparassitari, le concimazioni e tutte quelle
operazioni che immettono sostanze estranee nell’ambiente provocano interferenze sul complesso aria, acqua, suolo,
organismi biotici.
Infatti i prodotti immessi nell’atmosfera possono:
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
• essere soggetti a deriva che li trasporta in senso orizzontale verso colture e/o ambienti limitrofi;
• cadere al suolo dove possono essere trattenuti dal terreno e successivamente assorbiti dalla vegetazione o essere degradati, attraverso l’azione di microrganismi, in
sostanze non più tossiche;
• percolare raggiungendo falde acquifere o corsi d’acqua.
Nelle acque e nel terreno si possono poi verificare fenomeni di trasporto o di accumulo.
I prodotti distribuiti, se accumulati in organismi vegetali od
animali destinati al consumo, vengono poi immessi nella catena alimentare, sia umana che animale.
I maggiori effetti negativi si evidenziano in caso di monocoltura, nella quale si ha un impiego ripetuto e massiccio
degli stessi prodotti fitosanitari; le conseguenze primarie
sono l’accumulo dei tossici nel terreno e la selezione di erbe
resistenti; l’uso di antigerminanti residuali, accumulati nel
terreno, può poi interferire sulla coltura che segue.
Effetti fitotossici da diserbante su tiglio (foto A. Saglia)
Nello schema sottostante si riporta un esempio delle interferenze possibili.
Possibile ciclo degli agrofarmaci nella biosfera (Wilson, 1966, Residue Rewiew)
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Interferenze sugli organismi dannosi
La pressione esercitata sulle popolazioni di organismi
dannosi, siano essi animali o vegetali (erbe infestanti),
provoca una selezione nelle popolazioni stesse con tendenza
ad adattarsi alla situazione avversa.
In questo modo si creano dei fenomeni di resistenza che
sono più rapidi ed estesi quanto maggiore è la capacità riproduttiva dell’organismo e più elevato è il numero dei trattamenti effettuati con la sostanza tossica.
Da qui la necessità di alternare nel corso dell’annata il tipo
di principio attivo utilizzato per combattere un determinato
organismo. Molti prodotti riportano in etichetta l’indicazione del numero massimo di interventi da effettuare all’anno
per evitare l’insorgenza di ceppi resistenti.
E’ altresì importante utilizzare le dosi di prodotto fitosanitario consigliate in etichetta poiché dosi più elevate non
migliorano la prestazione del prodotto e dosi inferiori rischiano di favorire l’insorgenza proprio di questi fenomeni
di resistenza.
Esemplare di Papillio machaon (foto C. Chersi)
Le strategie di lotta guidata, integrata e biologica sono state
messe a punto al fine di ridurre le interferenze negative dei
prodotti fitosanitari sull’ambiente.
(foto D. Venanzio)
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Capitolo XI
REGISTRAZIONE DI UN PRODOTTO FITOSANITARIO
Un prodotto fitosanitario, per poter essere posto in commercio, deve essere autorizzato (registrato), cioè deve aver
subito una serie di prove ed essere considerato idoneo da
una commissione di esperti che ne valuta gli aspetti tossicologici, agronomici ed ambientali.
L’autorizzazione è rilasciata dal Ministero della Salute su richiesta della Ditta produttrice ed ha una durata massima
di 10 anni. Alla scadenza, detta autorizzazione potrà essere
rinnovata a seguito di una rivalutazione degli aspetti tossicologici, ambientali ed agronomici. Sono anche previste
autorizzazioni provvisorie, fino ad un massimo di 3 anni, ed
eccezionali, fino ad un massimo di 120 giorni.
Nel caso in cui insorgano elementi sanitari od ambientali
che possano far presupporre la possibilità di rischi per l’uomo o per l’ambiente il Ministero può revocare o sospendere
l’autorizzazione e l’impiego del prodotto.
La normativa che regola la registrazione e la messa in commercio dei prodotti fitosanitari è il D.Lgs 194/95, recepimento della Direttiva CEE 91/414, nonché il DPR 290/01,
che prevedono una registrazione a livello comunitario per
le sostanze attive ed a livello di ogni Paese membro per i
preparati commerciali.
In questo modo i criteri di registrazione sono omogenei su
tutto il territorio della U.E. ed i tempi di registrazione sono
abbreviati in quanto la sostanza attiva è registrata una sola
volta e questa autorizzazione comunitaria viene riconosciuta dai singoli Paesi membri.
L’aspetto innovativo della nuova legislazione, che ha sostituito il D.P.R. 1255/68 in merito alla registrazione e alla
messa in commercio dei prodotti fitosanitari, è rappresentato dal fatto che gli organismi nocivi contro cui può essere impiegato il singolo formulato sono fissati al momento
della registrazione, per cui diventa obbligatorio utilizzare i
formulati esclusivamente contro le avversità e secondo le
metodologie riportate in etichetta.
La nuova normativa lascia la possibilità agli organismi ufficiali o scientifici di ricerca nonchè alle organizzazioni professionali agricole ed agli utilizzatori di prodotti fitosanitari,
di chiedere l’estensione del campo di impiego di un prodotto fitosanitario già registrato per l’utilizzo su colture designate come “minori”.
Un altro aspetto della normativa riguarda l’esecuzione di
sperimentazioni destinate alla registrazione dei prodotti fitosanitari: queste possono essere attuate esclusivamente da
strutture riconosciute idonee ed iscritte in un apposito albo.
E’ necessario che venga inviata la domanda di autorizzazione per l’esecuzione di prove o di esperimenti al Ministero
della Salute e contestualmente al Ministero delle Politiche
Agricole – Servizio Fitosanitario centrale e all’Agenzia
Nazionale per la protezione dell’ambiente. A seguito dell’
approvazione degli stessi, gli sperimentatori dovranno comunicare alla ASL, all’ARPA ed al Servizio Fitosanitario
regionale competenti tutti i dati necessari per l’identificazione delle aree e dei periodi di esecuzione delle prove (art. 36
DPR 290/01).
Il processo di revisione messo in atto dall’Unione Europea
sancisce che ogni sostanza attiva deve essere “tutelata” da
una o più aziende del settore che provvedono alla presentazione di una serie di documentazioni tecniche, legali e tossicologiche atte a dimostrare l’efficacia e l’impatto ambientale
di ogni sostanza.
La revisione dei prodotti fitosanitari prevista dalla Direttiva
europea 91/414 si è posta tre obbiettivi principali:
1. censimento di tutte le sostanze attive
2. armonizzazione e vigilanza a livello comunitario
3. istituzione dell’ allegato 1 (uno) in cui sono inserite
tutte le sostanze attive che hanno superato il processo
di revisione.
L’inclusione di una sostanza attiva in tale allegato
permette di ottenere l’autorizzazione all’immissione in
commercio dei formulati commerciali nei singoli Stati
membri. In caso contrario il prodotto è revocato.
Le condizioni per l’inclusione in allegato 1 è la valutazione
del rischio accettabile per:
• l’uomo sia come esposizione per il consumatore
(Residui) sia come esposizione per l’operatore (Trattamento);
• l’ambiente valutando l’impatto su suolo, acqua, aria;
• gli organismi non bersaglio Vertebrati (uccelli,
mammiferi, pesci) e Invertebrati (crostacei, insetti,
vermi).
I prodotti possono essere quindi utilizzati per la difesa delle
piante solo se le sostanze attive sono incluse nell’Allegato 1.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
GLOSSARIO
Acaricida: prodotto fitosanitario in
grado di combattere e/o contenere gli
acari.
Agricoltura biologica/Produzione
biologica: colture prodotte in base a
specifici regolamenti, utilizzando esclusivamente i mezzi da questi ammessi.
Anticrittogamico: prodotto fitosanitario utilizzato per il controllo di funghi.
Antiparassitario = prodotto fitosanitario = agrofarmaco: prodotto utilizzato per il controllo delle avversità
biotiche delle piante.
Area extra agricola: area non soggetta a coltivazione, ma in cui si può verificare la presenza di organismi nocivi,
in particolare erbe infestanti (ferrovie,
bordi stradali, fossi e scoline non pertinenti ad aree agricole ecc.).
Attività di un prodotto fitosanitario:
si intende la sua efficacia nociva nei confronti dei patogeni verso cui è diretto.
Autorizzazione all’acquisto: vedi
voce “Patentino”
Autorizzazione alla vendita: attestato di idoneità alla vendita di prodotti
fitosanitari; anche i locali di vendita e
di immagazzinamento devono essere
ritenuti idonei allo scopo.
Campo di impiego: indica su quali
colture e contro quali avversità è ammesso l’uso di un prodotto fitosanitario. E’ riportato in etichetta.
Citotropismo: capacità che ha un
prodotto fitosanitario di penetrare
attraverso la superficie vegetale e diffondersi limitatamente nei tessuti circostanti.
Classe tossicologica: classi di pericolosità in cui sono suddivisi i prodotti fitosanitari. Le classi tossicologiche
attualmente in vigore in tutta Europa
sono: Molto Tossico (T+), Tossico (T),
Nocivo (Xn), Irritante (Xi) alle quali si
aggiungono i prodotti non classificati
con la dizione “Manipolare con prudenza”.
C.L. 50: concentrazione letale 50,
esprime la concentrazione del tossico
che causa la morte del 50% degli animali da laboratorio sottoposti ad intossicazione da parte di un prodotto gassoso, per un tempo determinato. Viene
espressa in parti per milione (ppm =
mg/kg) nel caso di solidi o liquidi ed in
milligrammi per metro cubo (mg/mc)
nel caso di vapori o aerosol.
Coadiuvante (o coformulante): sostanza che migliora l’azione del principio attivo, favorendone la regolare
distribuzione e persistenza.
Compatibilità: è la capacità che hanno due o più prodotti di essere miscelati insieme senza provocare fenomeni
indesiderabili. Esistono tabelle di compatibilità dei vari principi attivi.
Deriva: possibilità che un principio attivo, a causa del vento eccessivo o di
una esecuzione errata, si sposti su colture o abitazioni limitrofe al luogo del
trattamento.
Diserbante: prodotto fitosanitario utilizzato per il controllo delle infestanti.
D.L. 50 o dose letale 50: quantità di
principio attivo sufficiente ad uccidere
il 50% degli animali da laboratorio sottoposti ad intossicazione. Deve essere
indicata la modalità di intossicazione
(ad es. orale, cutanea ecc.) e l’animale da laboratorio impiegato. La DL50
viene espressa in milligrammi di principio attivo per ogni chilogrammo di
peso corporeo (mg/kg).
Dose di impiego: quantitativo di
prodotto fitosanitario, previsto in etichetta, che deve essere utilizzato per la
preparazione delle miscele.
D.P.I. (Dispositivi di Protezione
Individuale): mezzi per la protezione
individuale dell’operatore che manipola e distribuisce prodotti fitosanitari
(tute, guanti, stivali, occhiali, maschere,
caschi).
Erbicida: vedi diserbante.
Etichetta: identifica il prodotto fitosanitario; in essa sono contenute le
principali norme di impiego, la classe
tossicologica, e nozioni di tipo tecnico-agronomico-sanitario nonché il
numero di registrazione da parte del
Ministero della Salute.
Fisiofarmaco: prodotto idoneo al
controllo delle fisiopatie.
Fitofarmaco: vedi prodotto fitosanitario
Fitoregolatore: prodotto utilizzato
per influenzare alcune funzioni fisiologiche della pianta.
Fitotossicità: azione dannosa che il
prodotto fitosanitario può esplicare
nei confronti della pianta.
Formulato commerciale: prodotto
immesso in commercio composto dal
principio attivo + coadiuvanti + veicolanti. Può avere diverse formulazioni.
Formulazione: il prodotto fitosanitario come acquistato dal distributore.
Frasi di rischio: indicano i rischi per
l’operatore durante l’uso del prodotto e per l’ambiente a seguito della sua
distribuzione. Sono riportate sull’etichetta.
Fungicida: prodotto efficace nella
lotta contro i funghi.
Fumigante: prodotto che a contatto con l’aria si trasforma in gas o vapore tossico contro gli organismi da
combattere. In molti casi deve essere
utilizzato da personale idoneo ed autorizzato.
Impolveratrice: macchina adibita ai
trattamenti polverulenti.
Impurezza: sostanza estranea, formatesi nel formulato durante il processo
produttivo. E’ generalmente in quantità irrilevante.
Insetticida: prodotto fitosanitario in
grado di svolgere una attività tossica
nei confronti degli insetti.
Intervallo di sicurezza o tempo di
carenza: numero dei giorni che deve
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
intercorrere tra l’ultimo trattamento
e la raccolta o tra il trattamento post
raccolta e l’ immissione in commercio.
E’ stabilito per legge e viene riportato
in etichetta.
Intossicazione: assunzione eccessiva
di prodotto tossico. Può avvenire per
via orale, dermale, inalatoria. Può essere di tipo acuto o di tipo cronico.
Irroratrice: apparecchio destinato ai
trattamenti con soluzioni.
Limacida: prodotto fitosanitario in
grado di controllare lumache e limacce.
Limite di tollerabilità: vedi residuo
massimo tollerato.
Lotta a calendario: tipo di lotta che
prevede interventi cadenzati e ripetuti nel tempo, senza verificare la presenza effettiva dell’organismo nocivo
da combattere e/o il verificarsi delle
condizioni che ne favoriscono lo sviluppo.
Lotta biologica: uso di organismi utili per combattere avversità animali (insetti ed acari).
Lotta guidata ed integrata: tipi di
lotta che ottimizzano l’uso del mezzo
chimico e lo integrano con altri mezzi
di lotta (agronomici, meccanici, biologici ecc.).
Metabolita: prodotto di degradazione
del prodotto fitosanitario. Può essere
ritrovato come residuo negli alimenti e
nell’ambiente.
Mezzi di protezione: si intende l’insieme degli indumenti e degli accorgimenti tecnici destinati a proteggere
l’operatore dalle intossicazioni (tute,
maschere, caschi, cabine protettive).
Miscibilità: possibilità di mescolare
due o più sostanze senza che queste
interagiscano tra loro. Spesso la miscibilità è indicata in etichetta.
Modulo per l’acquisto dei prodotti
fitosanitari: deve sempre essere compilato e firmato dall’acquirente in caso
di acquisto di formulati molto tossici,
tossici e nocivi.
Nematocida: prodotto fitosanitario
diretto contro i nematodi fitoparassiti.
Numero di registrazione: è il numero che viene attribuito al prodotto
commerciale al momento della sua
accettazione da parte del Ministero
della Salute. Deve essere riportato in
etichetta.
Officina di produzione: stabilimento
in cui è autorizzata da parte del Ministero della Salute la produzione di uno
specifico prodotto fitosanitario.
Organismo utile: organismi superiori
od inferiori che svolgono un’azione favorevole alla coltura od antagonista nei
confronti degli organismi nocivi delle
piante.
Patentino: attestato di idoneità all’uso
dei prodotti fitosanitari molto tossici,
tossici e nocivi.
Presidio sanitario: vedi prodotto fitosanitario.
Principio attivo: vedi sostanza attiva.
Prodotto a reazione acida: sostanza
in grado di reagire con i prodotti alcalini. Sono caratterizzati da un pH inferiore a 7.
Prodotto a reazione basica (o alcalina): sostanza in grado di reagire con
gli acidi; il pH è superiore a 7.
Prodotto a reazione neutra: sostanza che non reagisce né con gli acidi né
con le basi. Corrisponde a pH 7.
Prodotto di degradazione: vedi metabolita.
Prodotto di copertura: prodotti che
agiscono esclusivamente sulla superficie dell’organo vegetale trattato.
Prodotto fitosanitario: composto
destinato a proteggere le colture ed i
loro prodotti dalle avversità biotiche
ed abiotiche.
Pronubo: insetto che, visitando i fiori,
è in grado di favorire l’impollinazione.
Registrazione di un prodotto fitosanitario: approvazione da parte del
Ministero della Salute dell’immissione
in commercio di un prodotto fitosanitario.
Registro dei trattamenti: registro
dove vengono annotate tutte le informazioni relative ai trattamenti effettua-
ti durante l’anno su ogni appezzamento o coltura.
Repellente: prodotto fitosanitario
in grado di respingere i parassiti delle
piante.
Residuo (dal punto di vista sanitario): la quantità di sostanza attiva, delle sue impurezze e/o dei suoi prodotti
di metabolizzazione, degradazione o
reazione presenti in qualsiasi substrato
(suolo, acqua, vegetali, alimenti).
Residuo massimo tollerato: quantità massima di principio attivo che può
essere ritrovata sui prodotti destinati
all’alimentazione, posti in commercio.
E’ stabilito dalla legge ed è pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale.
Resistenza acquisita: comparsa e
diffusione naturale di ceppi di organismi dannosi insensibili all’azione di un
determinato fitofarmaco; è una modificazione di tipo genetico.
Rivenditore autorizzato: venditore
di prodotti fitosanitari che ha ottenuto
lo specifico certificato di abilitazione
alla vendita.
Rodenticida: prodotto fitosanitario
in grado di controllare i roditori.
Selettività: capacità di un prodotto fitosanitario di agire nei confronti
dell’avversità rispettando il più possibile gli organismi utili e la coltura.
Sistemicità: capacità che ha un prodotto fitosanitario di immettersi nel
sistema vascolare, della linfa grezza o
della linfa elaborata, ritrovandosi integro ed efficace lontano dal punto
di applicazione ed in parti della pianta
sviluppatesi in un periodo successivo
al trattamento.
Soglia di intervento: limite di infezione o di infestazione oltre il quale è necessario intervenire per evitare danni
economici.
Soglia di tolleranza: livello di infezione o di infestazione al di sotto del quale non si verificano danni tali da giustificare l’intervento chimico: soltanto
quando il livello viene superato si deve
far ricorso al trattamento.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
Sostanza attiva: componente del
prodotto fitosanitario che esplica realmente l’attività tossica verso la causa
parassitaria.
Spettro d’azione: l’insieme delle avversità controllate da un prodotto fitosanitario.
Stanchezza del terreno: fenomeno
di diminuzione progressiva e costante della produzione, accompagnata da
aumento delle malattie parassitarie, dovuta al continuo ripetersi della stessa
coltura sullo stesso terreno.
Taratura mezzi meccanici: messa a
punto ottimale dei mezzi di distribuzione dei prodotti fitosanitari, eseguita preferibilmente presso gli appositi
banchi di controllo.
Tempo di carenza: vedi intervallo di
sicurezza.
Tempo di rientro: indica l’intervallo
di tempo che deve trascorrere prima di
accedere nell’area trattata.
Tossicità acuta: intossicazione che si
manifesta dopo breve tempo dall’esposizione alla sostanza tossica. E’ quella
che da i sintomi più palesi.
Tossicità cronica: si manifesta in seguito a somministrazioni continue e
prolungate nel tempo, di dosi di prodotti di per sé non tossiche.
Tossicità di interazione: tossicità che
un principio attivo esplica nel momento in cui entra in contatto con altre
sostanze di origine chimica o di tipo
alimentare.
Traslaminarietà: capacità che ha un
prodotto di diffondere da una pagina
fogliare all’altra.
Trattamenti con mezzi aerei: trattamenti eseguiti prevalentemente con
elicotteri. Sono vincolati a specifiche
autorizzazioni.
Trattamento post raccolta: intervento, in genere fungicida, effettuato
sul prodotto dopo la raccolta, generalmente in magazzino.
Vie di intossicazione: vie attraverso
cui il tossico può penetrare nell’organismo.
Volume di miscela distribuito:
quantitativo di soluzione utilizzato ad
ettaro per irrorare la coltura. Si può
classificare in: normale (700 - 1800 l/
ha), medio (300 - 700 l/ha), basso (150
- 300 l/ha), bassissimo ed ultra basso
(<150 l/ha).
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Domande d’esame
per il conseguimento del “patentino”
(la risposta in grassetto è quella corretta)
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
1 Che cosa sono i prodotti fitosanitari?
a - prodotti impiegati per la concimazione
b - prodotti impiegati prevalentemente per difendere
le colture agricole e le derrate alimentari
c - prodotti antiparassitari per uso zootecnico
2 A cosa serve un prodotto fitosanitario insetticida?
a - a combattere gli insetti degli animali
b - a combattere malattie crittogame
c - a combattere gli insetti dannosi alle piante agrarie
3 A cosa serve un prodotto fitosanitario erbicida?
a - a controllare o eliminare le erbe infestanti
b - a curare le erbe infestanti
c - alla derattizzazione dei dossi, canali e parchi
4 Cosa sono i fungicidi?
a - sono la stessa cosa degli anticrittogamici
b - prodotti che distruggono i funghi velenosi
c - prodotti che controllano l’umidità delle fungaie
5 A cosa servono i prodotti fitosanitari a base di
fungicidi?
a - a combattere le malattie fungine delle piante
agrarie
b - a favorire la potatura dei fruttiferi
c - a distruggere le foglie attaccate dal marciume
6 Prodotti fitosanitari a base di fungicidi possono
essere utilizzati per il trattamento dei suoli?
a - no, mai
b - si, alcuni
c - solo se vi sono anche le erbe infestanti
7 I prodotti fitosanitari per la protezione delle piante
e delle derrate alimentari immagazzinate sono di
libera vendita o soggetti ad autorizzazione?
a - sono di libera vendita
b - sono autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole
c - sono soggetti ad autorizzazione del Ministero
della Sanità, a controllo e registrazione come
prodotti fitosanitari
8 Antiparassitari, fitofarmaci, presidi sanitari,
presidi delle derrate alimentari immagazzinate,
pesticidi, sono prodotti fitosanitari?
a - si
b - no
c - solo i primi due
9 Alcuni prodotti fitosanitari possono essere
impiegati per trattamenti di zone non agricole?
a - si, sempre
b - no
c - solo quando è specificamente indicato in
etichetta
10 Cosa sono i prodotti fitosanitari pronti
all’impiego?
a - sono prodotti preparati e confezionati pronti per
l’uso
b - sono prodotti che si possono acquistare in qualsiasi
negozio
c - sono prodotti che non richiedono nessuna
precauzione
11 Cosa si intende per sostanza attiva?
a - residuo massimo consentito sugli alimenti
b - la sostanza contenuta in un prodotto
fitosanitario che agisce contro le avversità da
combattere
c - un prodotto che può essere acquistato solamente da
chi possiede il patentino
12 Nel campo dei prodotti fitosanitari e nel
linguaggio corrente, cosa si intende per
“formulazione”?
a - una miscela di due sostanze attive
b - il procedimento di solubilizzazione in acqua di un
prodotto fitosanitario
c - il prodotto fitosanitario come acquistato dal
distributore
13 Che cosa sono i coformulanti?
a - sostanze che riducono l’efficacia
b - sostanze che completano il prodotto fitosanitario
c - sostanze che prolungano il tempo di sicurezza
14 Perché è importante conoscere l’attività della
sostanza attiva?
a - perché precisa se un prodotto è nocivo agli insetti ed
acari utili
b - perché indirizza l’agricoltore nella scelta in
relazione alle malattie e parassiti da combattere
c - perché è la quantità minima utile per combattere i
parassiti
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
15 Cosa significa il parametro della dose letale 50
(DL50) ?
a - il 50% del prodotto che può essere letale
b - la dose che uccide il 50% degli animali sottoposti
a prova di intossicazione orale o dermiale.
c - la dose da diluire al 50% per avere un’azione letale
16 Quale prodotto fitosanitario in caso di inalazione,
ingestione o assorbimento cutaneo può essere letale o provocare lesioni acute o croniche?
a - corrosivo
b - nocivo
c - irritante
17 Che tipo di intossicazione acuta si può avere
usando impropriamente prodotti fitosanitari “non
classificati”?
a - letale
b - nessuna
c - trascurabile
18 Quale prodotto fitosanitario in caso di inalazione,
ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime
quantità, è letale o provoca lesioni acute o croniche?
a – molto tossico
b – nocivo
c – non classificato
19 Nella manipolazione dei prodotti fitosanitari
“molto tossici”, “tossici” e “nocivi” l’operatore si
può far aiutare...
a - da chiunque
b - da una persona munita di patentino
c - solo da un familiare
20 Attraverso quali vie può avvenire
un’intossicazione acuta?
a - solamente per ingestione
b - attraverso la pelle, per ingestione e attraverso
l’apparato respiratorio
c - solamente attraverso la pelle
21 Al termine dei trattamenti cosa occorre fare
prima di mangiare, bere, fumare o compiere atti
fisiologici?
a - nel caso in cui siano stati distribuiti prodotti “irritanti”
e “non classificati” non occorre adottare alcuna
precauzione
b - togliersi sempre gli indumenti protettivi e lavarsi
accuratamente
c - riposare alcune ore per non affaticare l’organismo
22 Qual é il simbolo che identifica un prodotto
“molto tossico” e “tossico”?
a - è contrassegnato in caratteri ben visibili: “attenzione
manipolare con prudenza”
b - un teschio nero su ossa incrociate inserito in un
riquadro di colore giallo-arancio
c - una croce di S. Andrea
23 Dove possono essere acquistati i prodotti
fitosanitari?
a - non esistono vincoli o autorizzazioni particolari per la
loro vendita
b - esclusivamente da rivenditori a ciò autorizzati
c - da chiunque purché gli antiparassitari siano in
confezioni sigillate
24 Un prodotto aficida può essere impiegato su
qualsiasi coltura per la lotta contro gli afidi?
a - no, solo per le colture indicate in etichetta
b - può essere impiegato solamente in base
all’esperienza
c - si, in quanto è un prodotto specifico
25 In quali condizioni è consigliabile utilizzare i
fungicidi a base di zolfo?
a - nelle ore più calde della giornata
b - nelle ore più fresche della giornata
c - di notte in presenza di vento
26 E’ corretto impiegare prodotti fitosanitari a dosi
più alte di quelle massime indicate in etichetta?
a - no
b - sì
c - solamente se miscelati
27 Usando prodotti fitosanitari, se capita di bagnarsi
con la nube irrorante, quali precauzioni bisogna
seguire?
a - è sufficiente cambiarsi gli indumenti protettivi
b - sospendere il lavoro, lavarsi accuratamente e
cambiarsi gli indumenti
c - spogliarsi ed asciugarsi con un panno asciutto
28 Possono essere acquistati prodotti fitosanitari in
confezioni non sigillate o non originali?
a - sì, purché si tratti di prodotti “irritanti” e “non
classificati”
b - no, in nessun caso
c - sì, purché il rivenditore ne garantisca la provenienza
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
29 Quando l’operatore agricolo miscela due o più
prodotti fitosanitari con intervalli di sicurezza diversi,
dopo quanti giorni può effettuare la raccolta?
a - dopo il numero di giorni indicati sul prodotto con
l’intervallo di sicurezza più lungo
b - dopo il numero di giorni indicati per il prodotto più
tossico
c - non prima di 30 giorni
30 Come si deve comportare l’operatore al termine
di ogni trattamento?
a - lavarsi le mani e mangiare
b - spogliarsi e lavarsi accuratamente
c - nessuna precauzione perché al termine dei
trattamenti non si corre alcun pericolo
31 Quale manutenzione richiede la maschera che
viene usata durante i trattamenti?
a - deve essere semplicemente lavata dopo l’uso
b - svitare il filtro, lavarla dopo l’uso e sostituire
frequentemente il filtro seguendo le indicazioni
del produttore
c - deve essere revisionata almeno una volta all’anno
32 Quali precauzioni occorre adottare effettuando i
trattamenti in prossimità di strade, abitazioni, corsi
d’acqua e colture confinanti?
a - nessuna precauzione se il prodotto fitosanitario è
“irritante” o “non classificato”
b - nessuna precauzione in assenza di vento
c - prendere tutte le precauzioni affinché la nube
irrorante non fuoriesca dall’appezzamento
irrorato
33 L’utilizzatore di una maschera con filtro “antigas”
efficace contro i vapori organici...
a - deve controllare sul filtro la data di scadenza
b - non deve accertarsi della data di scadenza se non è
mai stato usato
c - può ritenere irrilevante l’indicazione della data di
scadenza sul filtro
34 L’utilizzatore di una maschera con filtro antipolvere ...
a - è inutile che si accerti della data di scadenza
b - deve controllare la data di fabbricazione o di scadenza quando la sicurezza di funzionamento del
filtro è soggetta ad essere influenzata dall’invecchiamento
c - deve solo accertarsi che il filtro sia integro
35 L’utilizzatore di maschere con filtri accoppiati
(antigas/antipolvere) deve accertarsi che il flusso
d’aria all’ingresso ...
a - incontri prima il filtro antigas
b - incontri prima il filtro antipolvere
c - incontri indifferentemente prima un tipo e poi l’altro
filtro
36 Se un operatore deve proteggere le vie respiratorie
dall’inalazione di vapori di un prodotto fitosanitario
“molto tossico”, deve fare uso di un filtro “antigas”
(efficace contro i vapori organici) ...
a - contrassegnato dal colore marrone (A)
b - contrassegnato dal colore grigio (B)
c - contrassegnato dal colore giallo (E)
37 Con quale colore è contrassegnato un filtro per
vapori organici?
a - marrone
b - grigio
c - verde
38 Con quale colore è contrassegnato un filtro per
polveri?
a - giallo
b - bianco
c - marrone
39 Con quali colori è contrassegnato un filtro
combinato per aerosoli e polveri?
a - grigio-bianco
b - marrone-bianco
c - marrone-grigio
40 A parità di efficacia dei filtri impiegati, con quale
tipo di maschera si ottiene una migliore protezione
delle vie respiratorie?
a - semimaschera
b - facciale filtrante
c - facciale intera o casco
41 In caso di trattamenti in serra non provvista di
impianto di irrorazione automatizzato, quali mezzi
di protezione individuale delle vie respiratorie è
opportuno utilizzare?
a - casco
b - facciale filtrante
c - facciale intera
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
42 Come è consigliabile che sia la tuta protettiva
degli addetti ai trattamenti?
a - di fattura comune, preferibilmente in tessuto
b - di qualsiasi tipo, purché pulita
c - impermeabile, preferibilmente in due pezzi
43 Se si contamina con un prodotto concentrato
una tuta protettiva in tessuto, cosa bisogna fare?
a - riporla in un armadio, fino alla prossima utilizzazione
b - lavarla con acqua calda e sapone
c - avviarla alla distruzione perché le sostanze sono
di difficile rimozione
44 Per proteggere le mani durante l’impiego dei
prodotti fitosanitari è opportuno utilizzare guanti in:
a - pelle
b - tessuto
c - gomma nitrilica
45 Dopo aver impiegato i guanti per le lavorazioni
con prodotti fitosanitari e prima di toglierseli è
opportuno:
a - lavarli a lungo con acqua e sapone
b - strofinarli sull’erba
c - farli seccare all’aria
46 Nel togliersi i guanti dopo lavorazioni con
prodotti fitosanitari è molto utile:
a - sfilarseli uno alla volta aiutandosi con la mano
restata libera
b - sfilarseli rapidamente uno alla volta rovesciandoli
c - sfilarseli contemporaneamente a poco a poco
aiutandosi ogni volta con la mano più protetta
47 Quali sono alcuni requisiti tassativi per l’acquisto
ed il commercio dei prodotti fitosanitari?
a - la confezione deve essere esclusivamente in vetro
b - confezione originale, numero e data di
registrazione del Ministero della Sanità, classe di
tossicità e intervallo di sicurezza
c - devono essere venduti sfusi a peso
48 Cosa si intende per fitotossicità?
a - il danno provocato alle colture agrarie
b - il danno provocato ad animali e pesci
c - il danno mortale per l’uomo
49 L’intervallo di sicurezza di un prodotto
fitosanitario varia se viene diminuita la
concentrazione d’impiego?
a - non varia
b - diminuisce proporzionalmente alle concentrazioni
c - diminuisce riducendo la quantità di acqua impiegata
50 Il lavaggio o la conservazione dei prodotti
ortofrutticoli successivi al trattamento modificano
l’intervallo di sicurezza di un prodotto fitosanitario
applicato in campo?
a - si annulla l’intervallo di sicurezza
b - rimane inalterato l’intervallo di sicurezza
c - l’intervallo di sicurezza viene ridotto
51 Nel caso di vegetali destinati alla trasformazione
industriale, surgelati o conservati, si deve o no
tenere conto dell’intervallo di sicurezza?
a - no, se i prodotti vengono lavati con acqua bollente
b - si deve tener conto
c - non si deve tener conto
52 Chi è responsabile di eventuali intossicazioni
durante il trattamento per il cattivo uso della
maschera, impiegando prodotti “molto tossici”,
“tossici” e “nocivi”?
a - il possessore del patentino che effettua il
trattamento
b - chi ha commissionato il trattamento
c - chi ha venduto il prodotto
53 Che cosa si intende per fumigazione del terreno?
a – la tecnica che sfrutta l’incremento termico, indotto
dall’energia solare, grazie alla copertura del terreno
con film plastico
b – la pratica che comporta l’introduzione nel terreno
di piccole quantità di prodotti chimici allo scopo
di ridurre le popolazioni di patogeni
c – l’utilizzo di prodotti fitosanitari con pompa a spalla
54 In cosa consiste la manutenzione ordinaria delle
macchine usate per i trattamenti?
a – solo nel lavaggio manuale
b – nel controllo di ugelli, raccordi e tubi, rubinetti e
manometri
c – nella revisione annuale presso il rivenditore
autorizzato
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
55 Nel caso di lavoratori dipendenti o di coadiuvanti
anche a titolo gratuito, di chi è la responsabilità
dell’efficienza dei Dispositivi di protezione
individuale (tute, guanti, maschere, caschi) ?
a – del datore di lavoro
b – di chi effettua il trattamento
c – di chi vende l’attrezzatura
62 In caso di trattamenti in presenza dei corsi
d’acqua, per evitare di contaminarli, salvo diverse
indicazioni in etichetta, è opportuno:
a - arrestare il trattamento a 10 metri di distanza dal
corso d’acqua
b - trattare fino al bordo dell’acqua
c - non effettuare trattamenti
56 Gli insetti e gli acari presenti sulle colture, sono
tutti dannosi?
a - no
b - sì
c - no, se sono adulti
63 L’impiego dei prodotti fitosanitari può causare
danni all’ambiente?
a - no se il prodotto non è molto tossico
b - sì possono contaminare il suolo, l’aria, le acque
superficiali
c - no mai
57 In quale gruppo si deve scegliere il prodotto
da utilizzare per combattere gli afidi dannosi alle
colture?
a - insetticidi
b - fungicidi
c - acaricidi
58 I prodotti “irritanti” e “non classificati” sono
meno dannosi sugli insetti ed acari utili rispetto ai
prodotti “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”?
a - sono sempre tutti dannosi
b - no, l’effetto sugli insetti ed acari utili non è
legato alla classe tossicologica
c - non sono mai dannosi
59 Un prodotto fitosanitario concentrato può essere
impiegato come tale?
a - sì, sempre
b - no, mai
c - solamente in alcuni casi e con attrezzature
speciali
60 Che cosa bisogna fare delle sementi trattate con
prodotti fitosanitari e avanzate dalla semina?
a - destinarle all’alimentazione animale
b - generalmente considerarle rifiuti “speciali”
e smaltirle secondo quanto stabilito dalle
normative nazionali e locali
c - interrarle
61 Le formulazioni in granuli possono essere
maneggiate a mani nude?
a - sì
b - no
c - solamente se c’è acqua per lavarsi
64 Che cosa si intende per coformulanti o
coadiuvanti di un prodotto fitosanitario?
a - sostanza di degradazione
b - sostanza estranea formatasi nel processo produttivo
o durante la conservazione
c - sostanza che migliora l’azione del principio attivo, favorendone la regolare distribuzione e la
persistenza
65 Cos’è il limite legale di tollerabilità o limite
massimo di residuo?
a - la quantità massima di formulato che può essere
versata nel terreno
b - la quantità di formulato che può essere tollerata dalla
coltura
c - la quantità massima di sostanza attiva, delle sue
impurezze, e/o dei suoi prodotti di metabolizzazione,
degradazione o reazione che può essere tollerata
sui prodotti destinati all’alimentazione in qualsiasi
momento successivo alla raccolta
66 Cosa si intende per intervallo di sicurezza?
a - l’intervallo di tempo, espresso in giorni, che deve
intercorrere tra il primo trattamento e la raccolta
b - l’intervallo minimo di tempo, espresso in giorni,
che deve intercorrere tra l’ultimo trattamento con
un determinato prodotto fitosanitario e la raccolta
e, per le sostanze alimentari immagazzinate, tra
l’ultimo trattamento e l’immissione nel circuito di
distribuzione per il consumo
c - l’intervallo di tempo, espresso in giorni, dopo il quale
diventa accessibile il terreno
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
67 Con i prodotti fitosanitari a base di insetticidi
possono essere trattati gli animali domestici?
a - solamente se non danno latte
b - no, mai
c - solo una volta l’anno
68 Quali sono i prodotti fitosanitari particolarmente
pericolosi per le api ?
a - gli aficidi
b - gli erbicidi
c - gli insetticidi
69 Sono consentiti i trattamenti insetticidi durante il
periodo della fioritura?
a - sì, su tutte le colture
b - sì, ad esclusione dei frutteti
c - no, in nessun caso per non danneggiare gli
insetti impollinatori
70 Cosa si intende per tempo di rientro?
a - l’intervallo di tempo che, ove necessario, è previsto
sia fatto trascorrere tra il trattamento con prodotti
fitosanitari e l’accesso di uomini o animali nella
zona trattata
b - l’intervento di tempo che è opportuno non superare
prima di lavarsi dopo aver effettuato il trattamento
c - l’intervallo di tempo che non deve essere superato tra
la raccolta del prodotto trattato e il suo trasporto
71 Qual è il tempo di rientro ottimale?
a - come minimo 48 ore, se non indicato diversamente
o non vi sono particolari motivi
b - il tempo dato dall’intervallo di sicurezza
c - nessuno, si può accedere immediatamente
72 Effettuato il trattamento di un frutteto, ad esempio
con un insetticida, quanto tempo è opportuno
attendere prima di poter procedere al diradamento
del frutteto stesso?
a - 48 ore
b - il maggior numero di giorni e, se possibile, un
intervallo di tempo pari all’intervallo di sicurezza
c - nessuno, si può accedere immediatamente
73 Se si rende necessario eseguire un trattamento
in prossimità della raccolta, quale tipo di prodotto
occorre impiegare?
a - un prodotto fitosanitario “irritante” e ”non classificato”
b - un prodotto fitosanitario che possiede un intervallo
di sicurezza molto breve, rispettando tale intervallo
c - qualsiasi prodotto fitosanitario purché il prodotto
raccolto venga lavato accuratamente prima della
vendita
74 Qual è il simbolo che identifica un prodotto
“nocivo”?
a - un teschio nero su ossa incrociate inserito in un
riquadro rettangolare di colore giallo-arancio e la
scritta veleno
b - l’etichetta oltre alla scritta XN non riporta scritte e
disegni particolari
c - una croce di S. Andrea nera in un riquadro di
colore giallo-arancio
75 Chi è responsabile di eventuali danni che
potrebbero verificarsi in seguito all’uso dei prodotti
fitosanitari in modo non conforme alle indicazioni?
a - colui che ha eseguito il trattamento
b - colui che ha prodotto l’antiparassitario
c - colui che ha venduto il prodotto
76 E’ possibile impiegare prodotti fitosanitari per
scopi diversi da quelli indicati in etichetta?
a - no, i prodotti fitosanitari vanno usati solamente
per le colture sulle quali sono autorizzati. Ogni
altro uso è illegale e chi commette tale reato è
passibile di sanzione
b - possono essere impiegati per altri scopi solamente
se consigliati dal venditore
c - sì, solo se è realmente necessario
77 Come devono essere conservati i prodotti
fitosanitari “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”?
a - è sufficiente che siano tenuti separati da sostanze
alimentari o mangimi
b - in un luogo appartato dell’abitazione
c - in appositi locali o in appositi armadi ambedue
da tenere chiusi a chiave
78 Come è opportuno siano conservati i prodotti
fitosanitari di qualsiasi classe di appartenenza?
a - basta che siano separati da sostanze alimentari e
mangimi
b - basta che non siano alla portata dei bambini
c - in modo da evitare qualsiasi ipotizzabile
possibilità di danno in luoghi appositi.
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
79 E’ possibile miscelare prodotti fitosanitari
diversi?
a - si, previa consultazione delle indicazioni di
compatibilità in etichetta
b - si, sempre
c - no, mai
80 Cosa si intende dal punto di vista sanitario per
residuo di una sostanza attiva?
a - la percentuale di sostanza attiva presente nel
prodotto commerciale
b - la quantità di sostanza attiva, delle sue impurezze e/o dei suoi prodotti di metabolizzazione,
degradazione o reazione, presenti in qualsiasi
substrato (suolo, acqua, vegetali, alimenti)
c - la quantità di antiparassitario che residua nel
serbatoio della macchina di distribuzione dopo aver
effettuato il trattamento
81 Un prodotto fitosanitario può essere impiegato
su qualsiasi coltura?
a - si
b - no, solo per le colture indicate in etichetta
c - può essere impiegato solamente in base
all’esperienza
82 Non rispettando le norme precauzionali per l’uso
dei prodotti fitosanitari a quali rischi si sottopone
l’operatore?
a - lesioni acute
b – rischi letali, lesioni acute o croniche
c - solo lievi disturbi
83 Possono essere prestati o regalati ad altre persone i prodotti fitosanitari “molto tossici”, “tossici” e
“nocivi”?
a - no, in nessun caso
b - solamente se si è certi che il loro impiego avvenga in
modo corretto
c - si, se queste persone sono in possesso del patentino
84 Cosa è il registro dei trattamenti con prodotti
fitosanitari?
a - un quaderno dove si annotano le ore di lavoro
dedicate ai trattamenti
b - un registro richiesto dalla Guardia di Finanza per
controllare i rivenditori di sostanze chimiche per
trattamenti in agricoltura
c - un registro dove vengono annotate tutte le
informazioni relative ai trattamenti effettuati
durante l’anno su ogni appezzamento o coltura
85 Coloro che effettuano trattamenti, o comunque
lavorano in ambiente contaminato da prodotti
fitosanitari, possono assumere farmaci?
a - si, in quanto non hanno nulla a che vedere con i
prodotti fitosanitari che si danno alle piante
b - si, se si deve fare un ciclo di cure al quale si è abituati
c - si, ma a seconda dei casi, e comunque
informandone prima il medico
86 E’ permesso prelevare acqua dai fossi o dai
canali direttamente con mezzi irroranti?
a – no,mai
b - si, purché si lavi prima dell’uso il tubo aspirante
c - si, ma solo con mezzi aspiranti separati ed
autonomi dall’attrezzatura irrorante
87 E’ opportuno che una donna in gestazione o in
allattamento collabori ai trattamenti?
a - si
b - si, se provvista di mezzi personali di difesa
c - no, in nessun caso
88 I prodotti fitosanitari sono suscettibili di
incendiarsi e, comunque, possono bruciare?
a - no, è un rischio non riportato in etichetta
b - si, ma solo i liquidi preparati con solventi come lo
xilolo
c - si, alcuni possono autoincendiarsi, e comunque
moltissimi possono bruciare se innescati
89 Cosa si intende per lotta integrata?
a - l’uso congiunto e razionale di mezzi agronomici,
fisici, biologici e chimici
b - l’insieme di prodotti fitosanitari e macchine
c - l’insieme di più anticrittogamici ed insetticidi
90 Cosa sono i trattamenti a calendario?
a - quelli consigliati sui lunari
b - quelli effettuati a date fisse uguali ogni anno
c - quelli effettuati a scopo cautelativo in momenti
prestabiliti senza tenere conto della presenza del
parassita
91 Cosa si intende per lotta biologica?
a - l’uso esclusivo dei nemici naturali degli agenti
nocivi per le colture
b - l’uso di prodotti fitosanitari chimici secondo calendari
predisposti
c - l’uso di prodotti fitosanitari chimici in tempi e modi
stabiliti in base al grado di infestazione e alle
condizioni meteorologiche
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
92 Quali prodotti fitosanitari possono essere usati
per la produzione biologica?
a - nessuno
b - solo quelli definiti “biologici”
c - solo quelli stabiliti da una precisa normativa
sull’agricoltura biologica.
93 Quando viene prescritto l’impiego di mezzi
di protezione individuale, questi devono essere
indossati ...
a - solamente se si esegue il trattamento contro vento
b - solamente se non procura disagi personali
nell’effettuazione del trattamento
c - sempre, sia durante la manipolazione e la
distribuzione sia durante la pulizia delle
macchine
94 I mezzi individuali di protezione possono essere
scambiati con i compagni di lavoro?
a - si
b – no, sono strettamente personali
c - si, se lavati
95 Per informazioni sui mezzi personali di
protezione idonei e sicuri è opportuno ...
a - rivolgersi alla A.S.L. competente per il territorio
b - rivolgersi ad esercizi commerciali di attrezzature di
protezione o a rivenditori di prodotti fitosanitari
c - chiederli in prestito al vicino che spesso effettua
trattamenti
96 I prodotti fitosanitari non più utilizzabili devono:
a - essere conservati per almeno due anni per la
progressiva inattivazione
b - essere conferiti a soggetti autorizzati per lo
smaltimento di rifiuti speciali
c - essere eliminati con i rifiuti urbani o sotterrati in un
terreno trattato con lo stesso prodotto fitosanitario
b - se il contenitore conteneva prodotti non “classificati”
può essere smaltito tramite la normale raccolta rifiuti, in caso contrario va sotterrato lontano da corsi
d’acqua o falde
c – presso gli appositi cassonetti di raccolta differenziata
99 Che cosa si intende per selettività di un
insetticida?
a - la capacità di agire sugli insetti nocivi pur essendo di
bassa tossicità per l’uomo
b - la capacità di eliminare tutti gli insetti presenti nella
coltura
c - la capacità di eliminare gli insetti nocivi, ma
rispettando il più possibile gli insetti utili
100 Le macchine irroratrici a polverizzazione
pneumatica in genere operano a ...
a - volume alto (700-1000 l/ha)
b - volume medio (300-700 l/ha)
c - volume basso (150-300 l/ha)
101 Nelle macchine irroratrici ad alto volume la
quantità di prodotto da irrorare per ettaro, rispetto a
quelle a basso volume, è ...
a - maggiore
b - minore
c - uguale
102 La regolazione periodica (da parte di Centri riconosciuti a livello regionale) e la manutenzione delle
macchine irroratrici, oltre a consentire migliori risultati nella difesa delle colture, sono necessarie per:
a - fare meno trattamenti
b - ridurre i tempi necessari per i trattamenti
c - ridurre le perdite di prodotti fitosanitari
nell’ambiente
97 I contenitori usati dei prodotti fitosanitari possono
essere eliminati con i rifiuti urbani?
a – si, basta che siano lavati
b – no, mai
c - solo nei Comuni con inceneritori
103 Ai fini della sicurezza individuale è più pericoloso
utilizzare una irroratrice ...
a - trainata
b - portata direttamente dall’operatore ad alto
volume
c - portata direttamente dall’operatore a basso volume
98 Come devono essere smaltiti i contenitori vuoti di
prodotti fitosanitari?
a - devono essere consegnati agli appositi Centri di
raccolta autorizzati o conservati per il prelievo
diretto in azienda da parte dei soggetti autorizzati
104 La tracimazione della miscela dall’attrezzatura è
da evitare?
a - no, purché il prodotto così perduto non inquini i corsi
d’acqua circostanti
b - si, sempre
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
c - no, se si tratta di prodotti poco tossici
105 L’autorizzazione all’acquisto dei prodotti
fitosanitari “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”
viene rilasciata:
a - dalle organizzazioni di categoria degli agricoltori a
seguito di un corso di formazione
b - dagli Uffici Provinciali dell’Agricoltura
c - dalla A.S.L. dopo aver effettuato una visita medica e
i relativi accertamenti
106 L’autorizzazione all’acquisto di prodotti
fitosanitari ...
a - è necessaria per tutti i prodotti chimici impiegati in
agricoltura
b - è necessaria per i preparati pericolosi classificati
“molto tossici”, “tossici” e “nocivi”
c - è necessaria solo per i prodotti fitosanitari liquidi
107 L’agricoltore che acquista prodotti fitosanitari
“molto tossici”, “tossici” e “nocivi”:
a - seguirà le avvertenze riportate sul modulo di
acquisto dei prodotti fitosanitari
b - dichiara di impiegare lui stesso i prodotti fitosanitari
acquistati
c - dichiara di coltivare una superficie adeguata alla
quantità di prodotti fitosanitari acquistati
108 Il modulo per l’acquisto di prodotti fitosanitari
contiene:
a - la registrazione dei prodotti fitosanitari “molto
tossici”, “tossici” e “nocivi” acquistati, firmata
dall’acquirente
b - l’autorizzazione al trasporto di preparati pericolosi
c - l’indicazione delle malattie delle colture da trattare,
firmata dall’acquirente
109 Cosa si intende per preparato alcalino?
a - un preparato contenente metalli
b - un preparato composto da una parte solida ed una
liquida
c - un preparato che reagisce con gli acidi
110 Cosa si intende per preparato acido?
a - un preparato che contiene calce
b - un preparato che reagisce con le basi
c - un preparato che deve essere miscelato solo con
acqua
111 Cosa significa la sigla “N” eventualmente
presente sull’etichetta?
a - nocivo
b – prodotto di origine naturale
c – pericoloso per l’ambiente
112 Per evitare danni alle api è sufficiente
allontanare gli alveari da un frutteto prima di
trattarlo con insetticidi?
a - si, è sufficiente
b - no, bisogna anche evitare di trattare in periodi di
fioritura e sfalciare le erbe sottostanti se sono in
fioritura
c - si, ma di almeno 500 metri dall’area interessata dal
trattamento
113 Cosa può succedere se vengono contaminati
con prodotti fitosanitari canali di irrigazione, corsi
d’acqua, pozzi?
a - possono aversi effetti nocivi per i pesci, gli
animali e l’uomo;
b - nulla
c - nulla se i prodotti usati sono “non classificati”
114 Qualora si verifichino incidenti che possono provocare lo sversamento nell’ambiente di ingenti quantità di prodotti fitosanitari, quali misure è opportuno
prendere?
a - avvertire immediatamente il Servizio di igiene
pubblica dell’Azienda Sanitaria Locale o i Vigili
del Fuoco, cercando nel frattempo di limitare il
più possibile la dispersione del prodotto
b - evitare che qualsiasi persona entri in contatto con
la sostanza fuoriuscita e disperdere il più possibile il
prodotto lontano dai luoghi abitati
c - allontanarsi immediatamente dal luogo dell’incidente
ed avvertire quanto prima la Guardia Forestale
115 Dove si possono rinvenire prevalentemente i
residui dei prodotti fitosanitari?
a - nell’aria
b - nei sedimenti marini
c - negli alimenti
116 Cosa si intende per lotta guidata?
a - l’uso dei nemici naturali dei fitofagi
b - l’uso dei prodotti fitosanitari secondo calendari
predisposti
c - l’uso di prodotti fitosanitari in tempi e modi
stabiliti in base al grado di infestazione e alle
condizioni meteorologiche
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
117 Quali obiettivi ci si propone, quando si
utilizzano tecniche di “lotta guidata”?
a -l’eliminazione dell’entomofauna presente sulla coltura
b -una generale riduzione del numero di trattamenti,
e l’utilizzo di prodotti fitosanitari meno tossici e
meno inquinanti
c -l’effettuazione di trattamenti secondo scadenze prefissate
118 Quali tipi di erbicidi possono influire sulla coltura
che segue quella trattata?
a - disseccanti
b - antigerminanti residuali
c - ad assorbimento fogliare
119 L’uso ripetuto degli stessi erbicidi può dar luogo:
a - alla presenza di piante rinate della coltura
precedente
b - a malerbe resistenti agli erbicidi impiegati, che si
diffondono con il tempo
c - a malerbe che soffocano la coltura
120 Quale di queste tecniche può essere idonea a
prevenire un’infezione da fitoplasmi (es: Flavescenza
Dorata della vite)?
a – un trattamento fungicida
b – l’utilizzo di materiale di propagazione sano
c - la fumigazione del terreno
121 Può una coltura diventare un’infestante per la
coltura che segue?
a - si, sempre
b - no, mai
c - si, è possibile
122 Quando un erbicida è selettivo?
a - quando solo le piante infestanti sono danneggiate
mentre la coltura non risente del trattamento
b - quando solo la coltura è danneggiata mentre le erbe
infestanti sono risparmiate
c - quando sia la coltura che le erbe infestanti vengono
distrutte dal trattamento
123 Qual è un possibile mezzo di previsione
delle infezioni fungine e quindi delle necessità di
trattamenti?
a - il controllo dei parametri meteorologici
b - non esistono mezzi adatti
c - lo studio del comportamento della fauna
124 E’ opportuno irrorare una coltura in presenza di
vento?
a - si, comunque
b - si, osservando l’anemometro o tracciati di fumo
c - no, non bisogna mai trattare in presenza di vento
125 Quali informazioni sono contenute nella scheda
di sicurezza?
a – quelle relative alla sicurezza degli animali domestici
b – quelle relative al trasporto e alla conservazione dei
prodotti fitosanitari
c – quelle relative alle misure necessarie per
la protezione della salute, della sicurezza e
dell’ambiente sul luogo di lavoro
126 A cosa è dovuta la “stanchezza” dei terreni?
a - alle troppe lavorazioni meccaniche
b - all’uso continuo di geodisinfestanti
c - al continuo ripetersi della stessa coltura sullo
stesso terreno
127 Come si manifesta la “stanchezza” del terreno?
a - con la diminuzione progressiva e costante della
produzione e l’aumento delle malattie parassitarie
in genere
b - con l’aumento di tutte le erbe infestanti
c - con l’accresciuta richiesta di acqua da parte della
coltura
128 Prima di miscelare due prodotti fitosanitari per
un trattamento occorre:
a - leggere attentamente la voce “compatibilità”
sulle due etichette
b - preparare due soluzioni distinte e poi unirle per
vedere che cosa succede
c - preparare una dose doppia di acqua perché i prodotti
sono due
129 Per “prodotto fitosanitario non miscibile con
prodotti alcalini” si intende ...
a - un prodotto fitosanitario miscibile con prodotti
acidi o neutri
b - un prodotto fitosanitario che deve essere
maneggiato con grande attenzione
c - un prodotto fitosanitario che è miscibile solo con gli
insetticidi
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
130 Cosa può provocare la pratica della monocoltura
con impiego di prodotti fitosanitari?
a - l’accumulo nel terreno di prodotti fitosanitari ed il
selezionarsi di erbe resistenti
b - l’aumento di produzione
c - il miglioramento della struttura del terreno
131 Quando è il momento adatto per effettuare il
primo trattamento contro la peronospora della vite?
a - quando la vite “piange”
b - quando sulla pagina superiore delle foglie sono visibili
le “macchie d’olio”
c - con germogli di 10 cm di lunghezza, dopo una
pioggia di almeno 10 mm e con una temperatura
minima di almeno 10°C
132 Come devono essere “conservati” i contenitori
dei prodotti fitosanitari vuoti e opportunamente
risciacquati, in attesa dello smaltimento secondo
la normativa vigente?
a – vanno stoccati in appositi spazi al riparo dalle
intemperie
b – all’aperto, ma vicino all’azienda
c – in campo
133 Quando si deve preparare una soluzione per il
trattamento con un prodotto fitosanitario in polvere,
è preferibile ...
a - riempire la cisterna con l’acqua necessaria e poi
immettervi la polvere
b - riempire la cisterna con la metà dell’acqua
necessaria, sciogliere a parte con poca acqua la
polvere, immettere il tutto nella cisterna e dopo
portare a volume agitando
c - immettere nella cisterna la polvere e poi, agitando,
tutta l’acqua necessaria
134 Dove è opportuno manipolare i prodotti fitosanitari immediatamente prima dell’impiego?
a - in un locale con porta munita di serratura, separato
dall’abitazione
b - su un tavolo sotto una tettoia nelle vicinanze
dell’abitazione
c - all’aperto, in assenza di vento, nel luogo più vicino
possibile al campo da trattare
135 Un prodotto fitosanitario registrato per difendere
le colture floreali da uno specifico fungo, si può
impiegare anche sulla vite contro lo stesso fungo?
a - si, solo se il campo è vicino
b - no, se non è ammesso in etichetta
c - no, perché bisognerebbe impiegarne troppo
136 Dovendo fare un trattamento su colture ortive a
raccolta scalare ...
a - bisogna sempre rispettare l’intervallo di
sicurezza
b - non bisogna rispettare i tempi di carenza in quanto la
raccolta è frazionata nel tempo
c - bisogna rispettare i tempi di carenza soltanto per
l’ultima raccolta
137 Se si effettuano trattamenti della frutta in postraccolta prima di immetterla sul mercato è necessario ...
a - rispettare assolutamente l’intervallo di sicurezza
b - pulirla meccanicamente
c - lavarla
138 Quando si effettuano trattamenti con formulati
in soluzione è opportuno ...
a - scaricare la soluzione avanzata nel più vicino
fossato
b - preparare il quantitativo di soluzione
effettivamente necessario per il trattamento
c - conservare la soluzione rimasta per buttarla appena
possibile
139 Quali fenomeni si possono incontrare impiegando
un erbicida a dose più alta di quella consigliata?
a - fitotossicità per la coltura
b - aumento della produzione, perché si eliminano tutte
le infestanti
c - nessuno, se dato in pre-emergenza
140 Se si devono pesare prodotti fitosanitari in
polvere è meglio...
a - pesarli in un locale chiuso, così non si inquina
l’ambiente
b - pesarli all’aperto, cercando di non alzare polvere
e di non disperderli
c - pesarli in un locale chiuso, ma lontano dall’abitazione
141 Se l’etichetta di un prodotto fitosanitario consiglia un definito calendario di trattamenti in rapporto
al ciclo biologico dell’infestante o della coltura, bisogna ...
a - farne di più, così risulta più efficace
b - attenersi alle indicazioni riportate in etichetta
c - farne di meno e vedere come va
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
142 La mancata o incompleta compilazione del
registro dei trattamenti comporta?
a – nessuna sanzione
b – il ritiro del patentino
c – una sanzione amministrativa
143 Chiunque può vendere i prodotti fitosanitari?
a - sì
b - no, solo chi ha compiuto 18 anni
c - no, solo chi ha compiuto 18 anni ed è in
possesso dell’autorizzazione alla vendita
144 Dove devono essere detenuti e venduti i
prodotti fitosanitari?
a - in un locale qualsiasi
b - in un locale refrigerato
c - in depositi e locali autorizzati e non adibiti al
deposito o alla vendita di generi alimentari e
mangimi
145 In un’etichetta di un prodotto fitosanitario
“irritante” è prevista:
a - una croce di S. Andrea nera in un riquadro di
colore arancio
b - la dicitura: “attenzione: manipolare con prudenza”
c - la dicitura: “rischio trascurabile per gli operatori”
146 Soffiare dentro gli ugelli di distribuzione
otturati, è corretto?
a - no, in nessun caso, per il grave rischio di
intossicazione
b - sì, ma solo se non si usano prodotti “molto tossici”,
“tossici” e “nocivi”
c - sì, in quanto è l’unico metodo veloce per eliminare
l’otturazione
147 La croce di S. Andrea si trova solo su prodotti
“nocivi”?
a - no
b - sì
c - la croce di S. Andrea indica prodotti “tossici”
148 I prodotti fitosanitari “irritanti” e “non
classificati” hanno sempre un intervallo di sicurezza
più breve rispetto ai prodotti fitosanitari “molto
tossici”, “tossici” e “nocivi”?
a - sì, perché non sono velenosi
b - dipende dall’andamento stagionale
c - no, l’intervallo di sicurezza non dipende solo
dalla classe tossicologica
149 Quali responsabilità assume chi acquista
prodotti fitosanitari “molto tossici”, “tossici” e
“nocivi”?
a - nessuna responsabilità se il prodotto viene
impiegato da parenti
b - è considerato responsabile solo se il prodotto viene
impiegato da persone minorenni
c - la responsabilità diretta di un’idonea
conservazione e di impiego corretto del prodotto
150 Come è opportuno segnalare un campo trattato
con prodotti fitosanitari?
a - recintando adeguatamente tutti i campi trattati
b - appendendo agli alberi i contenitori utilizzati
c - applicando cartelli in numero sufficiente, con
avvertimenti idonei ai margini delle colture
trattate
151 Nel caso dell’insorgere di un malessere che si
ritiene in qualche modo collegato con l’impiego di
prodotti fitosanitari come è opportuno comportarsi?
a - provocare il vomito e mettersi a riposo
b - bere del latte e distendersi per qualche ora
c - rivolgersi al pronto soccorso mostrando le
etichette dei prodotti utilizzati
152 Il patentino può essere lasciato in deposito
presso il rivenditore?
a - si, se gli acquisti vengono eseguiti sempre nella
medesima rivendita
b - no, in quanto il patentino è un documento
personale necessario al trasporto, alla
detenzione oltreché all’acquisto dei prodotti
fitosanitari
c - si, fino a quando il patentino non è scaduto
153 Che cosa significa il parametro della
concentrazione letale 50 (CL50)?
a – è uguale alla dose letale 50 (DL50)
b – esprime la quantità del prodotto fitosanitario da
diluire nella miscela
c – esprime la concentrazione del tossico che causa
la morte del 50% degli animali da laboratorio
sottoposti ad inalazione della sostanza stessa
154 Nel caso di intossicazione acuta di prodotti
fitosanitari quali provvedimenti immediati occorre
adottare?
a - rimuovere il soggetto dalla fonte di contaminazione, spogliarlo e lavarlo con acqua o detergere
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
la cute con dei panni o della carta, non somministrare latte o alcolici e portare l’intossicato in
ospedale
b - lavare l’intossicato con acqua e somministrare latte
c - portare il soggetto in ospedale
155 Cosa si deve fare in caso di contaminazione oculare?
a - sciacquare gli occhi con acqua per 10-15 minuti e
recarsi al pronto soccorso
b - mettere il collirio
c - tenere gli occhi chiusi
156 Quali rischi può comportare l’ingestione di alcolici durante i trattamenti con prodotti fitosanitari?
a - nessun rischio
b - interazione tossica
c - disturbi gastroenterici
157 Quali provvedimenti adottare se durante i trattamenti con prodotti fitosanitari compaiono chiazze
cutanee (arrossamenti della pelle e bolle)?
a - il soggetto si deve allontanare dalla fonte di contaminazione e lavare accuratamente le superfici
cutanee interessate con acqua e sapone neutro
b - il soggetto deve cospargere immediatamente le superfici cutanee interessate con una pomata medicata
c - il soggetto deve lavare le parti cutanee interessate
con alcol
161 Esiste un divieto legale di impiego di prodotti fitosanitari in aree di rispetto intorno a pozzi o sorgenti di acque destinate al consumo umano?
a - si, all’interno delle zone di rispetto e, se non individuate, entro un raggio di 200 m dal punto di
captazione
b - no
c - si, entro un raggio di 50 m, salvo deroghe specifiche
162 L’indicazione riportata in una etichetta di un prodotto fitosanitario di una dose di 1,5 litri per ettaro
equivale a :
a - 1,5 litri per 100 litri di acqua
b - 1,5 litri per 1.000 metri quadrati di terreno
c - 0,75 litri per 5.000 metri quadrati di terreno
163 Nel caso che si debba trattare 9.000 metri quadrati di terreno e la dose prescritta in etichetta sia di
un litro per ettaro si dovrà:
a - usare comunque un litro
b - usare 0,9 litri e conservare il residuo
c - gettare 0,1 litri e preparare la soluzione
164 Passando da un’attrezzatura a volume normale
ad una a basso volume la dose per ettaro indicata in
etichetta deve cambiare?
a - no
b - si
c - dipende dal prodotto
158 Entro quanto tempo i trattamenti fitosanitari effettuati vanno registrati nell’appositi registro?
a – entro 24 ore
b – entro 30 giorni
c – entro la fine della campagna agraria
159 Tutti i prodotti fitosanitari possono essere distribuiti nelle colture protette?
a - si
b - no
c - solo quelli nei quali non appare il divieto in etichetta
160 E’ necessaria la manutenzione ordinaria alle
macchine utilizzate per i trattamenti?
a - no
b - solo un lavaggio annuale
c - si, controllando ugelli, raccordi e tubi, rubinetti,
manometri
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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
A ciascun capitolo fanno riferimento le seguenti domande
Capitolo I
CHE COSA SONO I PRODOTTI FITOSANITARI
(Riferimento domande n. 1,2,3,4,5,6,8,9,10,11,12,
13,14,53,57,64,67,79,109,110,111,128,129)
Capitolo IX
TOSSICOLOGIA UMANA
(Riferimento domande n. 16,17,18,19,20,27,82,85,8
7,146,151,154,155,156,157)
Capitolo II
CLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA DEI PRODOTTI FITOSANITARI
(Riferimento domande n. 15,16,17,18,22,74,88,125,
145,147,153,158)
Capitolo X
TOSSICOLOGIA AMBIENTALE
(Riferimento domande n. 56,58,63,68,69,99,104,11
2,113,118,119,130)
Capitolo III
MODALITA’ DI AZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI
(Riferimento domande n. 6,14,25,48,99,122,139)
Cap XI
REGISTRAZIONE DI UN PRODOTTO FITOSANITARIO
GLOSSARIO
Capitolo IV
NORME CORRETTE DI VENDITA, ACQUISTO
USO E CONSERVAZIONE DEI FITOFARMACI
(Riferimento domande n. 6,7,19,21,23,24,25,26,28,
29,30,32,46,47,48,49,50,51,52,59,60,61,62,65,66,6
7,70,71,72,73,74,75,76,77,78, 79,80,81,83,84,85,8
6,96,97,98,105,106,107,108,114,115,124,128,132,
133,134,135,136,137,138,140,141, 142,143,144,14
8,149,150,152,156,157,159,161,162,163,164)
Capitolo V
AVVERSITA’ DELLE PIANTE
(Riferimento domande n. 120,121)
-------------------------------------------------Capitolo VI
METODI DI LOTTA
Capitolo VII
LOTTA GUIDATA, INTEGRATA, BIOLOGICA
(Riferimento domande n. 89,90,91,92,99,116,117,1
22,123,131)
Capitolo VIII
MACCHINE ED ATTREZZATURE PER I TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI
(Riferimento domande n. 31,33,34,35,36,37,38,39,
40,41,42,43,44,45,46,54,55,93,94,95,100,101,102,
103,104,160)
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Finitodidistampare
stampareSettembre
Luglio 2010
Finito
2008
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Guida all’uso corretto dei prodotti fitosanitari
a cura della Direzione regionale Agricoltura
Coordinamento editoriale
Teodora Trevisan
Realizzazione testi
Alba Cotroneo – Settore Fitosanitario Regionale
Hanno collaborato
Sergio DeCaro, Federico Spanna, Paolo Balsari, Gianluca Oggero, Caterina Strumia
Le domande d’esame per il conseguimento del patentino sono state elaborate dai Settori/Servizi Provinciali
dell’Agricoltura
Si ringrazia il Dott. Ivano Scapin per la revisione del testo
In copertina: Reti antigrandine su impianto frutticolo. Sullo sfondo il Monviso (foto A. Cotroneo))
In retro di copertina: Spore fungine al microscopio (foto S. Grosso)
E’ vietata la riproduzione dei testi e dei materiali iconografici senza autorizzazione e citazione della fonte
a
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Supplemento al n. 69
60 dei “Quaderni della Regione Piemonte – Agricoltura”
Direttore responsabile: Teodora Trevisan
Redazione presso Regione Piemonte – Assessorato Agricoltura – Corso Stati Uniti 21, 10128 Torino
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