Ricerca classe terza - Istituto Comprensivo di Fratta Polesine

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Ricerca classe terza - Istituto Comprensivo di Fratta Polesine
Nicolas Corrà & Giulia Besaggio
DIARIO DI PINCARA
Ricerca per conoscere cosa è accaduto in quei giorni
dal 20 al 26 aprile 1945
EDIZIONI
SCUOLA PRIMARIA DI PINCARA
Sponsor
Istituto Comprensivo di Fratta Polesine
PRESENTAZIONE
Prendendo spunto dal titolo di una scheda di lavoro “La storia non si
inventa” abbiamo voluto svolgere il percorso che gli storici fanno per
scrivere una pagina di un libro di storia.
L’argomento scelto riguarda il mese di aprile del 1945: non sapevamo
nulla di tutto quello era successo in quei giorni perciò per noi è stata una
grande scoperta.
Le tappe del percorso svolto hanno analizzato le testimonianze orali, un
documento visivo, i documenti scritti non ufficiali e i documenti scritti
ufficiali.
L’avventura ci ha coinvolti in uscite presso l’Ufficio Anagrafe del Comune
di Pincara, nella sosta davanti alla Lapide commemorativa dei Caduti,
nella ricerca nei vecchi registri scolastici, oltre che a porre domande a
persone anziane che hanno vissuto in quel periodo.
Ringraziamo chi ci ha aiutato: Simone del Comune, nonno Gigi e lo zio
Vasco, le collaboratrici scolastiche che scendevano nel sottoscala a
prendere e pulire i vecchi registri.
FASE 1:
ALLA RICERCA DI TESTIMONIANZE ORALI
Analizzando le testimonianze di zio Vasco e di nonno Gigi abbiamo
raccolto le informazioni che seguono.
Nell’aprile 1945, gli intervistati erano dei bambini che frequentavano la
scuola elementare.
A casa si facevano i compiti e si giocava a “gala”, a “bindeche” e a carte.
In quei tempi si dormiva su un materasso di paglia, assieme ai genitori
però alcuni papà erano stati deportati in Germania.
Si faceva luce con le candele o le lampade a petrolio ma si tenevano quasi
sempre spente per paura degli aerei.
In quel periodo la scuola era aperta ma nessuno ci andava per paura dei
tedeschi.
Facevano molta paura i rumori dei bombardamenti.
A fine aprile la guerra era finita e ritornò la tranquillità, ma la miseria era
tanta.
I giorni di passaggio
dei tedeschi.
Abbiamo capito che nell’aprile del 1945 c’era la guerra e che i bambini
non frequentavano la scuola per la paura.
FASE 2:
ALLA RICERCA DI DOCUMENTI SCRITTI.
Abbiamo fatto una ricerca nei registri dell’anno scolastico 1944/1945 per
controllare se quello che abbiamo sentito attraverso le interviste era
vero.
LE MAESTRE HANNO SCRITTO
(riassunto di tutte le annotazioni trovate nei registri di classe)
Il 21 aprile 1945 viene chiusa la scuola perché c’era paura dei
bombardamenti aerei e dei mitragliamenti.
È pericoloso girare per le strade ed il rombo dei cannoni è continuo.
Il 24 aprile il ponte sul Canal Bianco viene bombardato, si avvicina il
fronte di battaglia.
Il 25 aprile una bomba colpisce la scuola (fortuna la scuola era chiusa!).
Il 26 aprile 1945 arrivano gli inglesi: Pincara è libera dai tedeschi.
Il 7 maggio finisce la guerra in Europa dopo cinque anni e milioni di
persone morte.
Il 14 maggio riapre la scuola ma si usano solo due aule al piano terra e gli
alunni vengono a scuola a turno anche al pomeriggio.
Pincara è fra i paesi meno danneggiati dalla guerra; i morti di questi giorni
sono tre, nonostante che il paese si trovi sulla strada da Ferrara e Padova.
I bombardamenti sul Canal Bianco
Abbiamo capito che la guerra è durata cinque anni facendo milioni di
vittime.
Durante i bombardamenti su Pincara sono morte tre persone.
FASE 3:
ALLA RICERCA DI DOCUMENTI VISIVI.
Durante una passeggiata abbiamo trovato una lapide che ricorda i Caduti
della Guerra del 1940-1945 che abitavano a Pincara.
Anche questa è una testimonianza della guerra.
FASE 4:
ALLA RICERCA DI DOCUMENTI SCRITTI UFFICIALI.
Ci siamo recati in Municipio presso l’Ufficio Anagrafe, abbiamo chiesto di
visionare il registro dei Morti dell’anno 1945 per verificare se
l’informazione scritta dalle maestre sui tre morti durante i
bombardamenti tra il 20 ed il 26 aprile 1945.
ATTI DI MORTE TROVATI
- 22 aprile, ore 16.00, in via Roma per incursione aerea:
Bononi Primo Francesco, calzolaio, 83 anni;
- 22 aprile, ore 18.00, lungo via Traversano per incursione aerea:
Pavanello Gina, casalinga, 15 anni;
- 25 aprile, ore 17.00, in via Roma – cortile della scuola per incursione aerea:
Sparesato Settimia, casalinga, 30 anni;
- 25 aprile, ore 17.00, in via Roma – cortile della scuola per incursione aerea:
Sparesato Maria, casalinga, 43 anni;
- 25 aprile, ore 17.00, lungo via Roma per incursione aerea:
Azzolini Edda, impiegata, 52 anni.
Le maestre avevano ragione, vicino alla scuola morirono tre persone,
quasi certo mentre veniva semidistrutta.
Abbiamo scoperto che l’attuale via Giacomo Matteotti si chiamava via
Roma.
I nomi delle persone morte sotto i bombardamenti sono scritti anche nel
Monumento ai Caduti fra i civili.
In Municipio abbiamo visto che i morti a Pincara fra il 21 e 26 aprile sono
stati cinque e tutti per i bombardamenti aerei avvenuti il 22 e il 25 aprile.
Tre persone morirono nel cortile della scuola fra cui due sorelle (Maria e
Settimia).
Altre persone morirono lungo la strada (via Roma e via Traversagno).
FASE 5:
USO DELLE INFORMAZIONI RACCOLTE
Dopo il controllo se le informazioni raccolte sono vere, le usiamo per
scrivere una pagina di storia, come una di quelle che troviamo nel nostro
libro.
ULTIMI GIORNI DI GUERRA
Il 21 aprile 1945 la scuola veniva chiusa perché c’era il pericolo delle
incursioni aeree e i bambini da giorni rimanevano a casa per la
paura.
La decisione fu giusta perché il giorno dopo, 22 aprile, alle ore 18:00
Pincara fu colpita dai bombardamenti.
La paura era tanta perché gli aerei passavano tutti i giorni per
colpire i ponti sul Canal Bianco.
Il 25 aprile, alle ore 17: 00, durante un’incursione aerea che lanciò
alcune bombe su Pincara, una bomba colpì la scuola e morirono due
sorelle che si trovavano nel cortile.
La scuola rimase danneggiata in tutto il piano superiore.
Il 26 aprile arrivarono gli inglesi, i tedeschi non c’erano più e la
guerra era finita.
Il rombo del cannone si allontanava assieme al fronte, finalmente si
sentiva il suono della pace.
Furono giorni bruttissimi e molti bambini non videro più i loro
papà ritornare a casa.
La scuola riaprì il 14 maggio successivo, ma si usavano solo due
aule al piano terreno perciò i bambini che frequentavano venivano
al mattino o al pomeriggio.