Progetto grafico

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Progetto grafico
2006
7
pp. 932-1146
“Progetto grafico” 7
è fatto.
200 pagine / 16 euro
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3 numeri / 42 euro
Issn 1824-1301
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Progetto grafico 7
CONTIENE
LA PAGINA
1000
SUONI E SEGNI. SINESTESIE E GRAFIE MUSICALI
Il suono dell’avanguardia. La scrittura musicale. A Sign is a Sign is a Sign.
Notazione e pensiero musicale. La rappresentazione digitale del suono.
La semiotica della tipografia come immagine
Riflessioni sulla lettura
Black Mountain College
Le mappe cognitive
Henryk Tomaszewski
Le Corbusier e l’architettura del libro
La tipografia e le due facce della globalizzazione
La segnaletica della Cité internationale universitaire di Parigi
CARTOLINE DAI PAESI BASSI
Il logo per la Presidenza europea Il quotidiano “NRC Handelsblad”
Calligrafia in vetrina Evert Bloemsma Il carattere Auto
Underware Le edizioni De Buitenkant L’identità della Politie
R.K. Narayan, Il pittore di insegne India: frammenti di grafica e design Rencontres internationales de Lure
Giancarlo Iliprandi Penguin book Chris Ware
Wabi-sabi Norio Nagayama Eric Hebborn
Regia della multimodalità Santiago Pol alla Biennale
Patrizia Cavalli Socialdesignzine I soci Aiap
In questo pdf:
la prima di copertina;
l’editoriale;
il sommario;
le aperture delle sezioni giallo, cyan, magenta e nero;
il coupon per l’abbonamento o per acquistare le copie arretrate;
la quarta di copertina.
Per informazioni: Aiap
02 29520590, fax 02 29512495
[email protected]
Progetto grafico
Progetti • Altrove • Letture • Visioni • Libri • Mostre • Concorsi • Recensioni • Segnalazioni
Progetto grafico
ANNO 4 • N. 7
GENNAIO 2006
Periodico dell’Aiap
Associazione italiana
progettazione per
la comunicazione
visiva
16,00 EURO
ISSN 1824-1301
60007
9 771824 130006
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Questo “Progetto grafico” 7
L’immagine qui accanto mostra due cose molto diverse.
Sullo sfondo un articolo apparso su “Internazionale” n. 624
del 13 gennaio nel quale Shari Motro, che oggi insegna Legge
all’Università di Richmond, racconta di come e quando ha
imparato a capire l’importanza delle scelte di rappresentazione
grafica in una mappa. Era ad Oslo nel 1995 e le venne chiesto
di improvvisarsi grafica sintetizzando su una carta geografica
il risultato delle lunghe trattative tra israeliani e palestinesi.
Il giorno dopo Arafat vede quella mappa si infuria e se ne va.
Shari Motro è perfettamente consapevole che non esiste la
mappa ‘vera’: “un grafico esperto è in grado di far sembrare
inevitabile o impossibile, rassicurante o inquietante, logico o
confuso un accordo di pace”. Ma è altrettanto consapevole della
rilevanza di competenze specifiche e utili riconducibili al mondo
dell’information design e del progetto grafico.
Tutt’altra cosa ci ricorda la tazzina di caffè del bar qui sotto,
all’angolo. Il ‘rumore tipografico’ è approdato anche qui.
Cioè l’invadente moda grafica di prendere le scritte, sovrapporle,
colorarle, eccetera eccetera, fino a formare nuvolette
insignificanti è arrivata anche al bar. Per cui conviene ai grafici,
ci conviene, forse prenderne atto e dedicarci ad altro. Perché
se non basta un computer e un nipote per fare un grafico
non si può neanche pensare di aver risolto alcunché ripetendo
con leggere varianti quelle confuse nuvolette tipografiche
che da qualche anno fanno tutti.
Tre sono invece i grandi nuclei intorno ai quali si raccolgono gli
articoli di questo numero di Pg.
L’APERTURA di Gianni Trozzi e Luigi Ceccarelli [pagina 6]
ci parla di musica contemporanea con particolare attenzione
alle questioni della sua rappresentazione grafica e scrittura.
Dalla storia dell’avanguardia musicale ai software per l’editing
del suono.
Il CYAN è curato da Alessandro Colizzi [pagina 86] che con una
serie di suoi articoli e contributi di altri ci dà un quadro
variegato di cosa oggi accade nella grafica in Olanda
affiancando, ad esempio, il progetto per un quotidiano
alle insegne calligrafiche dei bruin café.
Fabrizio M. Rossi apre la sezione MAGENTA raccontandoci
l’ultima edizione degli Incontri di Lure, mitici appuntamenti
internazionali sui temi della calligrafia, della scrittura e della
tipografia [pagina 136].
La voracità grafica della quale dicevo nel primo numero di Pg
quindi continua. Accanto ai tre temi indicati si svolgono articoli
e mini sezioni: le rubriche LETTURE e ALTROVE ci portano in
India con R.K.Narayan [pagina 126] e Virginio Briatore [pagina 132];
alcune recensioni ci mostrano atteggiamenti diversi nei confronti
di alcuni aspetti della cultura giapponese: Wabi-sabi (Mario Fois
ed Emilia Burchiellaro [pagina 170]), la scrittura del maestro
Nagayama (Roberto Steve Gobesso [pagina 176])
Per il resto rinviamo al sommario segnalando con piacere,
tra gli altri contributi, l’intervista inedita che Giuliano Vittori
ha fatto a Tomaszewski nel 1967 [pagina 56].
Shari Motro, Le mappe della pace, “Internazionale” n. 624, 13 gennaio 2006.
Il testo originale completo è su <http://www.legalaffairs.org/issues/September-October-2005/feature_motro_sepoct05.msp#4>.
Un estratto con un commento è stato inserito da Gianni Sinni su <http://socialdesignzine.aiap.it> il 25 gennaio 2006.
La tazzina è prodotta da Cerve <http://www.cerve.it>.
Foto di Mauro Panci.
2
ALBERTO LECALDANO
prog.grafi[email protected]
Progetto grafico 7, gennaio 2006
Progetto grafico 7, gennaio 2006
3
Progetto grafico 7
Questo “Progetto grafico” 7
Anno 4 • Numero 7 • Gennaio 2006
ALBERTO LECALDANO
3
Periodico dell’Aiap
Associazione italiana progettazione
per la comunicazione visiva
Direttore: Alberto Lecaldano
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:
Elena Albertoni, Letizia Bollini, Marco Borsotti,
Virginio Briatore, Emilia Burchiellaro, Mauro Cardi,
Luigi Ceccarelli, James Clough, Alessandro Colizzi,
Alvin Curran, Yoan de Roeck, Riccardo Falcinelli,
Mario Fois, Valter Follo, Roberto Steve Gobesso,
Lodovico Gualzetti, Bas Jacobs, Alberto Lecaldano,
Lucia Leonardi, Giovanni Lussu, Sabine Millecamps,
Valentina Montagna, Giuseppe Palma, Luciano Perondi,
Antonio Perri, Mario Piazza, Aldo Presta, Andrea Rauch,
Angelo Rinaldi, Lucia Roscini, Fabrizio M. Rossi,
Mario Rullo, Steven Skaggs, Gianni Sinni, Stefano Tonti,
Gianni Trozzi, Unità di ricerca exp, Maria Cristina Vitelli,
Giuliano Vittori
Progetto grafico: restyling di Alberto Lecaldano
del progetto grafico di “Notizie Aiap” (di A.L.
e Daniele Turchi)
JAMES CLOUGH
STEFANO TONTI
Penguin by design
LUCIA ROSCINI
Diario di un viaggio tipo-grafico
Il suono dell’avanguardia
Dal segno al senso, gli artigiani
dell’invisibile
GIANNI TROZZI
SABINE MILLECAMPS
Consiglio direttivo: Mario Piazza, Presidente;
Alberto Soi, Vice presidente;
Beppe Chia, Segretario generale;
Luciano Ferro, Tesoriere
Consiglieri: Antonino Benincasa, Letizia Bollini,
Mauro Bubbico, Leonardo Di Renzo, Giangiorgio Fuga,
Marco Tortoioli Ricci
Probiviri: Franco Balan, Umberto Brandi,
Simonetta Ferrante, Alberto Locatelli, Valeriano Piozzi
Revisori dei conti: Antonella Giardina, Elena C. Masciadri,
Marco Pea
Segreteria: Lucia Leonardi
Aiap
Via Ponchielli, 3 20129 Milano
tel 02 29520590 fax 02 29512495
aiap@aiap www.aiap.it
Sezione a cura di FABRIZIO M. ROSSI
8
La scrittura musicale
LUIGI CECCARELLI
27
La rappresentazione digitale
del suono
148
Cartoline dai Paesi Bassi
F.M.R.
154
Sezione a cura di ALESSANDRO COLIZZI
A.C.
88
A.C.
94
La semiotica della tipografia
come immagine
A.C.
98
STEVEN SKAGGS
A.C.
104
MARIO PIAZZA
166
Wabi-sabi
I soci Aiap
MARIO FOIS ed
EMILIA BURCHIELLARO
192
196
170
Le qualità materiali del wabi-sabi
LEONARD KOREN
175
ROBERTO STEVE GOBESSO
176
L’italico di Hebborn
ROBERTO STEVE GOBESSO
182
Un uomo di lettere
30
Regia della multimodalità
Anatomia di un carattere
tipografico: Auto
Riflessioni sulla lettura
MARCO BORSOTTI
VALENTINA MONTAGNA
e LUCIANO PERONDI
106
38
GIANNI SINNI intervista
BAS JACOBS/UNDERWARE
Editori in bicicletta
42
Albers in libreria
MARIA CRISTINA VITELLI
Le mappe cognitive
186
112
A.C.
114
■ ■ ■ ■ VISIONI
A cura di ALBERTO LECALDANO
A.C.
122
Patrizia Cavalli
Prendiamo ad esempio la polizia...
47
184
Grafica o arte?
La felicità nella tipografia
Il romanzo del Black
Mountain College
V.F.
Socialdesignzine
RICCARDO FALCINELLI
La ‘Via’ della scrittura
Calligrafia in vetrina
VALTER FOLLO
136
Chris Ware.
The Acme Novelty Library
Eleganza quotidiana
29
UNITÀ DI RICERCA EXP
164
86
I vestiti dell’imperatore
190
■ ■ ■ ■ LETTURE
A cura di ALBERTO LECALDANO
LETIZIA BOLLINI
e GIUSEPPE PALMA
48
Il pittore di insegne
R.K. NARAYAN
126
Un pittore di insegne rigoroso,
puntiglioso e un po’ rompiscatole
[PAGINA 1000]
A.L.
131
“Non esiste una Scuola polacca”
GIULIANO VITTORI
56
■ ■ ■ ■ ALTROVE 4
Le Corbusier e l’architettura
del libro
GIANNI TROZZI
India: frammenti di grafica e design
VIRGINIO BRIATORE
132
62
Impianti e stampa: Arti grafiche del Liri srl, via Napoli 85,
03036 Isola del Liri (Fr)
La tipografia e le due facce
della globalizzazione
Distribuzione in libreria: Joo Distribuzione, via F. Argelati 35,
20143 Milano
ANTONIO PERRI
Registrazione del tribunale di Milano n. 709 del 19/10/1991
Direttore responsabile: Alberto Lecaldano
ALBERTO LECALDANO
4 [952]
F.M.R.
Intervista a Yoan de Roeck
24
Notazione e pensiero musicale
L.C.
137
Intervista a Elena Albertoni
16
A Sign Is a Sign Is a Sign
MAURO CARDI
Aiap
Associazione italiana progettazione per la
comunicazione visiva
RICCARDO FALCINELLI
82
SUONI E SEGNI
SINESTESIE E GRAFIE MUSICALI
Sezione a cura di LUIGI CECCARELLI
e GIANNI TROZZI
6
La sezione di apertura Suono e segni. Sinestesie e grafie
musicali è stata progettata e impaginata da Gianni Trozzi;
le pagine da 78 a 81 sono state progettate e impaginate da
Stefano Tonti; le pagine da 82 a 85 sono state progettate e
impaginate da Lucia Roscini
Progetto grafico
Via del Boschetto, 110 00184 Roma
tel. 064 827 005 / 064 827 047 fax 064 742 860
[email protected]
78
12. Perugia Science Fest
ALVIN CURRAN
Altre foto e immagini sono state fornite dagli autori o riprese
da siti, libri o cataloghi per essere utilizzate in segnalazioni o
recensioni.
160
11. Pharos
Impaginazione e preparazione alla stampa: Cristina Cosi,
Stefania Fucci
Fotografie: Archivio Bruno Riva (178), Rudy Burckhardt
(43), A. Chapin Weston (43), Alessandro Colizzi (114-121),
Alessandro Colizzi/Ramiro Espinoza (98-103), Valter Follo
(46-47), Riccardo Falcinelli (165-167), Stefania Fucci (54183), Giò Fuga (126), Vittoria Gliddon Ercolani (136-158),
Koichi Inakoshi (174), Alberto Lecaldano (74-77), William
McGee (43), nfp (114), Cindy Palermo (170), Mauro Panci
(2), Beatrice Pavasini (179), Suresh Sethi (127-130), Michel
Sima (62), Gianni Sinni (193-194), Gakuji Tanaka (174),
Maria Cristina Vitelli (186-188).
Lettering e libertà
PROGETTI
Redazione: Alessandro Colizzi, Riccardo Falcinelli,
Mario Fois, Lodovico Gualzetti, Giovanni Lussu,
Antonio Perri, Mario Piazza, Fabrizio M. Rossi, Mario Rullo,
Gianfranco Torri, Gianni Trozzi, Daniele Turchi
68
Segnali di pietra
Note tecniche
74
Progetto grafico 7, gennaio 2006
Progetto grafico 7, gennaio 2006
A.L.
[953] 5
200
Cartoline dai Paesi Bassi
Signori musicisti, signori pittori:
IL SENSO DEGLI OLANDESI PER LA GRAFICA
A cura di ALESSANDRO COLIZZI
Sarà la cornice dell’architettura così diversa,
saranno le affissioni meno invadenti, gli arredi urbani o la combinazione di materiali – difficile dire. Rispetto al panorama urbano mediterraneo, già comunque più chiassoso e indisciplinato, per la strada
qui traspare impercettibile un senso d’ordine e di convenienza. Le strade hanno tutte la loro bella pista ciclabile, ben marcata in rosso e separata dalla carreggiata; le paline dei semafori e della segnaletica stradale sono dipinte a bande bianche e nere; alla fermata dell’autobus si trovano non soltanto gli orari ma anche una mappa della rete di trasporti; i marciapiedi (e
spesso le strade) sono rigorosamente in mattoni: economici, pratici, ecologici – lasciano respirare il terreno, drenano l’acqua, qualunque scavo può essere richiuso immediatamente, senza spreco di materiali,
senza ricorrere a subappalti regolarmente in ritardo.
D’altra parte, questo è un paese dove, per spostarsi da
una località a un’altra, è sufficiente rivolgersi a un qualunque sportello (o via internet) per ottenere in un colpo solo informazioni, orari e coincidenze di tutti i mezzi di trasporto necessari; dove già dal codice postale si
può risalire all’indirizzo preciso di una persona; dove
all’ufficio postale sono in vendita prodotti di cartoleria e anche biglietti per ogni genere di concerto o spettacolo. Dove i costi di gestione di un conto bancario
ammontano a 11 euro, senza spese di apertura e chiusura, senza balzello sui prelievi bancomat (in tutta Europa), e dove ottenere un mutuo (anche superiore al
100% della somma necessaria) è di una facilità sconcertante, con ovvi benefici per il mercato immobiliare.
voi vedrete con le vostre orecchie e
ascolterete con i vostri occhi e perderete la ragione! Lo spektrofono
1
elettrico annulla le vostre conce-
SUONI E SEGNI
zioni del suono, del colore e della
sinestesie e grafie musicali
2
forma, delle vostre arti non resta
Gianni Trozzi
Il suono dell’avanguardia
Le partiture di Studie II di Stockhausen
e Aria di Cage, sono tratte da H. H.
Stuckenschmidt, La musica del XX
secolo, Il Saggiatore, Milano, 1969.
più nulla, più nulla del tutto, ahimè.
Raoul Hausmann
Luigi Ceccarelli
La scrittura musicale
Five piano pieces for David Tudor,
di Sylvano Bussotti
è tratta da “Marcatre”, n. 41/42, 1968.
Maritime rites: bicentenary proposal e
Nora Sonora di Alvin Curran, sono state
gentilmente messe a disposizione dall’autore.
Tutte le altre partiture pubblicate in
Suoni e segni sono tratte da Jesús Villa
Rojo, Notación y grafía musical
en el siglo XX, Madrid, 2003.
Raoul Hausmann, Die überzüchteten
Künste. Die neuen Elemente der Malerei
und Musik, [Le arti supersviluppate.
I nuovi elementi della pittura e della musica], 1931, in Sons & Lumières; Centre
Pompidou, Parigi 2004.
Mauro Cardi
Notazione e pensiero musicale
4
1. Karlheinz Stockhausen, PlusMinus, 1963.
2. Vasilij Kandinskij, Impressione III
(Concerto), 1911.
3. Viking Eggeling, Diagonal
Symphony, 1923-1924.
Ricostruzione a cura di Hans
Richter dal film originale perduto.
4. František Kupka, Notturno, 1911.
5. Norman McLaren, Dots, 1940.
Questa sezione insomma, se non fosse ancora chiaro,
raccoglie una serie di reportage su aspetti noti e meno noti della grafica olandese: dal logo per la presidenza di turno dell’Unione europea realizzato dallo
Studio Dumbar alla rinnovata veste del quotidiano
“nrc Handelsblad” che si avvale del carattere Lexicon; dalla tradizione di lettering vernacolare sulle vetrine di Amsterdam alle reinterpretazioni tipografiche
del corsivo italico della fonderia digitale Underware;
dalle peripezie e virtù di una piccola casa editrice come De Buitenkant all’immagine coordinata della polizia olandese, sempre firmata dallo Studio Dumbar.
Con un taglio documentaristico, pragmatico, serio ma
non troppo – typisch nederlands. A.C.
I Paesi Bassi sono stati una delle culle del modernismo
europeo novecentesco, ma le radici più profonde di
quel movimento affondano probabilmente nell’etica
civile e nel pragmatismo tipico del riformismo religioso rinascimentale (è probabilmente in quella lunga
e tormentata fase storica che si è venuta creando la cosiddetta Europa a due velocità).
Alvin Curran
A Sign is a Sign is a Sign
Autoritratto di Frederic Rzewski
è tratta da “Marcatre”, n. 30/33, 1967.
Non altrettanto si può dire della cultura grafica italica
che, malgrado l’eccellenza fino a un passato recente e
la persistente fama del design industriale, sembra essersi arenata su posizioni datate (troppo stretta l’egida
dell’architettura, in particolare in ambito formativo) o
sull’imitazione pedissequa e spesso decontestualizzata delle varie mode che arrivano dall’estero; per non
parlare dello sperpero anche fisico del patrimonio tipografico. Ma questo sarebbe un altro Barnum.
Un paese, ancora, dove i servizi di pubblica utilità come polizia, vigili del fuoco e ambulanze hanno una
propria identità visiva, immediatamente riconoscibili
nel traffico grazie a un sistema grafico coerente. Talmente semplice ed efficace da sembrare ovvio. Dove
l’espressione graphic design indica sì un ambito professionale riconosciuto e compreso anche dal pubblico più ampio, ma evoca ed è culturalmente associata a
responsabilità sociale. Per tradizione, direi.
a cura di Luigi Ceccarelli
e Gianni Trozzi
3
– attivamente e scientemente coltivata – ha saputo perseguire al proprio interno.
La rappresentazione
digitale del suono
Non sorprende allora la ricchezza del panorama grafico e tipografico olandese contemporaneo. Anzi, forse
dovrebbe essere spunto di riflessione per noi italiani la
capacità di rinnovamento costante che tale tradizione
86
1032
Progetto grafico 7,gennaio 2006
Progetto grafico 7, gennaio 2006
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87
5
Dal segno al senso, gli artigiani dell’invisibile
Diario di un viaggio tipo-grafico
SABINE MILLECAMPS
Seconda tappa: il viaggio
B
“La lontananza dei luoghi pone in qualche
modo rimedio all’eccessiva prossimità dei
tempi” [4].
C
1.
Il viaggio è lungo, fortunatamente; cosí
decido di conservarne il vantaggio compiendolo lentamente: per quel che mi riguarda, prendersi il tempo giusto è un modo per non perdere tempo. L’arrivare da
sud-est offre come porta d’ingresso la
montagna Sainte-Victoire: mi fermo ad
osservare cosa combina la luce su quelle
pareti, prima di risalire a nord verso l’Alta Provenza.
Nel 1952, Maximilien Vox, insieme a Jean Garcia e Robert Ranc [direttore dell’École
Estienne, il primo; tipografo, il secondo, ndt] si ritrovano a Lurs-en-Provence dove Vox ha
acquistato una casa, per lavorare insieme sulla tipografia e l’impaginazione, in uno spirito a
un tempo classico, rigoroso e innovativo, che resterà costante. In opposizione allo stile
funzionalista della tipografia svizzera che s’impone, Maximilien Vox redige il manifesto Per
una grafía latina, che esorta ad una modernizzazione della tipografia francese [dando vita a
quella che si chiamerà prima École de Lure, poi Rencontres Internationales de Lure; ndt].
Vox si è costantemente preoccupato di precedere i cambiamenti tecnologici, e di “dare
un’anima alle rivoluzioni materiali che si preparano nel campo dei processi tecnici”. È anche
un uomo dotato di capacità di contatto e il suo lavoro è sotto il segno degli scambi
reciproci, di una comunanza d’interessi fraterna. La scoperta dei luoghi, delle persone, è
parte di queste giornate intense. Giono è un amico stretto di Vox, e lo esorta: “Avrete
successo, poiché parlate del mestiere”. L’amicizia, l’erudizione, la curiosità e un sentire
acutamente lo ‘spirito del tempo’ s’incontrano a Lurs.
A
D
E
F
Terza tappa: l’arrivo
“Ciò che rende cosí incomparabile la primissima vista di un villaggio, di una città in
un paesaggio è il fatto che in essa il lontano risuoni in strettissima comunione con il
vicino. L’assuefazione non ha fatto ancora
il proprio lavoro” [5]. Non su di me, almeno, che ho avuto, tornando a Lurs, la stessa
sensazione ricevuta la prima volta: il lontano in comunione col vicino.
In effetti, quel che avviene ai Rencontres
de Lure è una sorta di percezione sinottica
di passato e presente del gràphein [6]; dunque, dello ‘scriveredisegnare’ per parole,
per immagini: per segni.
Prima tappa: la partenza
G
I
H
L
N
M
All’arrivo, il rituale del ‘coup de bleu’ – aperitivo con vista panoramica al crepuscolo – offre un’adeguata apertura parentetica
nel corso abituale del tempo [7]. Domani si
comincia.
P
Foto di Vittoria
Gliddon Ercolani
136
1082
Quest’anno i Rencontres hanno una sorta
di bordone quotidiano rappresentato dal
Feuilleton typographique che lo scrittore
Philippe Di Folco [foto A a pagina 36] ha tenuto brillantemente in apertura di ogni incontro: un esordio adeguato, fatto di passeggiate fra sistemi di punteggiatura immaginari [1] e tipografia ‘erotica’ come sistema di segni.
Q
Progetto grafico 7, gennaio 2006
Gli Incontri assumono ben presto una dimensione internazionale, mescolando insieme i vari
aspetti del mestiere e le generazioni. C’è la presenza costante a Lure di artisti ed intellettuali
celebri: Albert Hollenstein, Marcel Jacno, Henri Bosco, Bernard Buffet, Georges Matthieu,
Roger Excoffon, Eugène Ionesco, Paul Gabor, Robert Doisneau, Yan Dieuzaide [e Jean Giono,
Henri Laborit, Georges Mathieu, Savignac, Vasarely, Roger Druet, Massin, Paul Virilio, Hubert
Nyssen, cosí come altri grandi nomi della progettazione grafica e tipografica mondiale: Adrian
Frutiger, Hermann Zapf, Aldo Novarese, Ladislas Mandel, Summer Stone, David Carson, JeanFrançois Porchez, Pierre Di Sciullo, Erik Spiekermann… ndt]. Le conferenze sono seguite da
dibattiti talvolta accesissimi e, durante i pasti, le discussioni proseguono come se tutto un
anno di solitudine venisse ad infrangersi in questo luogo dove ci si capisce.
* Al momento della loro creazione gli Incontri miravano a promuovere le arti grafiche,
riunendo insieme tipografi, grafici e stampatori. Le rivoluzioni successive della stampa offset,
della fotocomposizione, della telematica, lo sviluppo generale dei processi di produzione e
riproduzione elettronici hanno spinto gli Incontri ad ampliare il proprio campo
d’investigazione. L’associazione organizza due cicli di Incontri estivi in Alta Provenza,
dedicati gli uni alla calligrafia e alla scrittura, gli altri alla tipografia. Organizza inoltre gli
Incontri mensili a Parigi e una serie di viaggi culturali su temi della comunicazione visiva.
Pubblica un sito web <http://www.rencontresdelure.org> e una rivista semestrale,
“Typ. Observatoire typo_graphique”: dedicata sia agli atti degli Incontri sia a temi e
riflessioni sullo stato dell’arte, è diretta da Nicolas Taffin, coadiuvato da una redazione di
cui è parte attiva Frédérique Mathieu, che ringrazio per aver agevolato amichevolmente la
realizzazione del mio reportage. Il sito della rivista è <http://www.revuetyp.com>.
Gli Incontri
Nell’epoca del crepuscolo dei luoghi [3] e
della memoria (avventurandosi a pensare
che la distruzione di essi sia in atto e si mostri già come un reset, poiché ogni distruzione prelude a una ri-costruzione, fosse
anche di un deserto), in quest’epoca aperta
come un’opera dall’esito imprevisto, Lurs
/ Lure mi appare come un ‘luogo’, fisico e
della memoria, vivo e condivisibile. Il ritorno è dunque inevitabile.
Maximilien Vox, compagno d’avventura di Théodore Monod come specialista polivalente,
prepara una classificazione di caratteri divenuta ormai uno strumento indispensabile; sarà
pubblicata l’anno seguente. [È la classificazione, tra le molte elaborate in vari paesi, che sarà
assunta qualche anno piú tardi, con adattamenti, dall’ATYPI, Association Typographique
Internationale, fondata da Charles Peignot; ndt]. Nessuno tra di essi immagina, in quel
momento, la portata e la durata che avrà questo ‘ritiro spirituale’…
Sin dai primi anni, informate non si sa come, molte persone accorrono in questo villaggio
sperduto, disagevole da raggiungere e da abitare, ma da cui ha origine tutto ciò che fa
rumore nel mondo della grafica.
La nozione di generazione è legata piú all’anzianità di partecipazione a Lure che non all’età
anagrafica. L’accoglienza dei neofiti avviene con tatto e convivialità; il dialogo tra sconosciuti
s’instaura, spesso con pronta confidenza, senza che le differenze sociali, che possono essere
molto marcate, siano determinanti *. Traduzione di FMR
O
“I luoghi muoiono come gli uomini, anche
se sembrano sussistere” [2].
IL VOLUME CHE RACCOGLIE DUE ANNI DI SOCIALDESIGNZINE
Il rinnovamento della grafica, nel suo complesso, è scaturito essenzialmente dai paesi
europei di tradizione umanista e dalla Francia in particolare.
Il manifesto, il libro, la stessa pubblicità agli esordi sono stati rivoluzionati da un piccolo
numero di progettisti, in rotta con le abitudini del mestiere.
La maggior parte di essi ha percorso un iter professionale ai margini delle ‘corporazioni’ ma
in simbiosi spontanea con l’élite artistica e intellettuale.
Gli è stato dato da fare di tutto: manifesti, impaginazioni, disegno di caratteri, collane
editoriali, ma anche medaglie, scenografie teatrali, allestimenti di mostre, confezioni,
eccetera… come se l’unico denominatore comune possibile fosse la giustezza del loro
sguardo e la loro attitudine a unire sostanza e forma, cioè a dire a trasmettere o, come si
dice ora, a comunicare. Tutto ciò non conferisce un riconoscimento sociale preciso e
ancora oggi questa definizione è evanescente, tanto quanto il termine ‘grafico’. Quasi tutti
quegli innovatori sono sconosciuti al grande pubblico; quasi tutti faranno parte dei
Rencontres de Lure.
FABRIZIO M. ROSSI
Un’eccezione ai modi dominanti
della condizione postumana: il nuovo umanesimo di Lure, già descritto da Aldo Novarese [nota 1 a pagina 159], resiste ancora, ad oltranza, nel genius di un luogo.
Etica quotidiana
Breve storia degli Incontri internazionali di Lure
RENCONTRES INTERNATIONALES DE LURE 2005
ALLUCINAZIONE
Progetto grafico 7, gennaio 2006
1083
137
MARIO PIAZZA
È uscito
Socialdesignzine, vol. uno.
Il volume presenta una
selezione degli articoli
pubblicati durante i
primi due anni (giugno
2003-giugno 2005) di
attività di
Socialdesignzine
<http://socialdesignzine.
aiap.it/sdz/>, il sito web
di informazione
quotidiana dell’Aiap.
Lo scopo del progetto
è quello di stimolare
una riflessione nei
professionisti della
comunicazione visiva
sul ruolo etico e sulla
responsabilità sociale
del proprio lavoro
attraverso una continua
e quotidiana
circolazione di
informazioni ed
esperienze.
Per il volume sono stati
selezionati circa 250
articoli degli 850
apparsi sul sito. I temi
affrontati vanno dalla
comunicazione politica
ai fumetti, dalla
fotografia all’arte, dalla
tipografia
all’accessibilità, dalla
televisione alla
pubblicità, con un
linguaggio sempre
semplice, un
ricchissimo apparato
iconografico (oltre
1100 immagini a
corredo), link e
bibliografie per gli
approfondimenti. Il
volume è completato
da un accurato indice
analitico.
Andrea Rauch, Gianni
Sinni, Socialdesignzine,
vol. uno, introduzione di
Steven Heller, Mario
Piazza e Oliviero
Toscani.
Lcdedizioni, Firenze
2005. 464 pagine a
colori, oltre 1100
immagini, 17x24 cm,
38 euro.
Con il patrocinio di
Aiap.
Qui di seguito pubblichiamo il testo di
Mario Piazza che con To Blog or Not to
Blog di Steven Heller e Un brand Umano di
Oliviero Toscani introducono le 464 facciate del
volume nel quale oltre alle selezione di articoli
apparsi su Socialdesignzine, per mantenere intatto
lo spirito della pubblicazione online e riportare il
contributo dell’intera comunità dei lettori sono
pubblicati i commenti più significativi.
rato il pacchetto, o l’ultimo cioccolatino, o l’ultimo
pezzettino di salame… Insomma prima sono senza regole, ma alla fine per un misto di buone maniere e attenzione (finta) verso gli altri (quelli che vengono dopo), mi metto la coscienza a posto e non affondo, lascio un simulacro. Evviva, non li ho mangiati, ce ne è
ancora uno per voi, per tutti voi. Paradossalmente questo avviene non solo per il cibo, ma anche per il lavoro. È per combattere l’idea dell’ultimo cetriolo che abbiamo fatto Socialdesignezine.
Antefatto: Sdz e l’ultimo cetriolo
Vivere la quotidianità
Come sempre accade con i progetti interessanti ed che
appassionano, anche la realizzazione di questo volume
ha avuto una fase di incubazione, momenti di discussione, riflessione e messa a punto. Ambiziosamente si
cercava di formulare una sorta di nuovo dizionario, uno strumento per la consultazione e codificazione di un
sapere e di un atteggiamento progettuale, il ‘social design’, ancora tutto da scoprire. Oppure cercare di dar
corpo, è quello che avete nelle mani, alla realizzazione di una sorta di annuario ragionato di questa nostra
agenzia di critica della comunicazione visiva (e forse
tout court).
Una di queste discussioni avvenne a casa mia. C’erano Gianni e Andrea, catapultati da Firenze nel clima
informale e poco governato del mio ambiente domestico fra cani, gatti e i miei tre bambini. Per di più non
c’era neanche mia moglie! Così, da analfabeta culinario, ho messo insieme una cena molto molto informale. Quella che nelle enoteche milanesi chiamano pomposamente “tagliere di formaggi ed affettati”. Il tagliere non c’era e neppure il lardo di Colannata o il formaggio di fossa. Ma insomma tutto funzionò. Il clima
caotico e allegro, la discussione sul progetto fecero superare le carenze culinarie dell’ospitalità. Comunque
feci del mio meglio alimentando la tavola con una selezione ragionata di quello che avevo a disposizione:
parmigiano, gorgonzola, salame, sottaceti, contorni di
verdura, vino. E persino un succo ultra-concentrato di
mela che Andrea abbordò senza diluire con acqua esclamando: “Che è? Melassa?”.
Fra le libagioni anche una intonsa confezione di cetrioli, che sempre Andrea (ha una certa stazza) apprezzò volentieri, inconsapevole del fatto che fossero
un ‘must’ per i miei figli. Tant’è che la sera seguente,
li sfoderai nuovamente in tavola, beccandomi il coro
di lamentele: “Papà, ma ne è rimasto solo uno!”. Andrea li aveva divorati, ma non aveva osato finirli, ne aveva lasciato solo uno. L’ultimo cetriolo. Pensai è come quando io lascio l’ultimo biscotto dopo aver divo192
1138
Certo, quando l’abbiamo inaugurata, anzi quando Andrea, Gianni e Mauro l’hanno concretizzata, avevo
scritto che questa iniziativa era una grande scommessa. Si poneva degli obiettivi notevoli, voleva capire cosa fosse il design e la grafica responsabile, voleva conoscerla e documentarla, voleva avanzare una ricerca
esplorativa verso le molteplici forme del tema: il sociale, la politica, l’economia, l’ambiente. Insomma
grossi scopi. Ma oggi dopo due anni e più di attività
credo che il primo vero obiettivo (raggiunto) sia stato
quello di allestire uno spazio quotidiano. Un luogo che
ci consente sempre di evitare l’errore dell’‘ultimo cetriolo’. La vera scommessa di Sdz, e dell’Aiap che la
vuole e la sostiene, è di pensare che il tema della responsabilità non sia delegabile o comprimibile in uno
spazio parallelo. Un altrove neutrale e sterilizzato. Uno spazio intonso, quello dove tutti noi ci mettiamo la
coscienza a posto, dove possiamo fare il manifesto per
la pace o contro la guerra. Dopo di che naturalmente
torniamo al nostro mestiere e alle regole imperanti della nostra professione. Di converso – è l’atteggiamento
parallelo – pensiamo che la responsabilità o le responsabilità sono cose troppo grandi per la pragmatica quotidiana, così vaste che non le si possa aggredire, così
complesse che non le si possa mai svolgere. Per cui lo
sappiamo, ce ne convinciamo e ci accontentiamo di esserne partecipi forse solo a parole. Un’aderenza di facciata, ma d’altronde che ci possiamo fare se i problemi
sono così complicati.
Ecco a tutte queste non-risposte Sdz contrappone una
costanza di attualità, un’affermazione quotidiana sulla necessità di riflettere prima di progettare. Insomma
uno spazio attivo, ma anche sufficientemente misurato, mai surrogato, mai protesi di multinazionali con il
complesso di colpa e mai dogmaticamente autoritario.
Questo è, a mio avviso, già un grandissimo risultato. È
il ribaltamento del piano concettuale che nella grafica
italiana ha rappresentato la grafica di pubblica utilità,
fenomeno certo interessante sul piano teorico ma viProgetto grafico 7, gennaio 2006
La copertina aperta di
Socialdesignzine, vol. uno
di Andrea Rauch e
Gianni Sinni.
Il progetto grafico è
di Sdz; la cura
redazionale di Flavia
Ravenni, Valentina
Contu, Emanuela
Mallardi e Valeria Zevi.
In copertina
due foto da
Pronto soccorso oggi.
Le epigrafi di Socialdesignzine, vol. uno
La fantasia è un posto dove ci piove dentro
Italo Calvino, Lezioni americane.
Il grafico di fronte al pubblico ha una grande
responsabilità. Il grafico che si rispetti deve ritirarsi quando
capisce che il prodotto è scadente. Può influire
negativamente sullo sviluppo di un bambino, per esempio,
o sullo sviluppo culturale della gente. Il progettista grafico
non è un venditore di fumo.
Albe Steiner, Il mestiere di grafico.
È ormai risaputo: per una riga ragionevole, per una notizia
corretta, vi sono leghe di insensate cacofonie, di farragini
verbali e di incoerenze.
Jorge Luis Borges, La biblioteca di Babele.
Progetto grafico 7, gennaio 2006
1139
193
Gli arretrati di “Progetto grafico”
DESIDERO ABBONARMI A 3 NUMERI
DI “PROGETTO GRAFICO” AL PREZZO DI 42 EURO
L’ABBONAMENTO DOVRÀ PARTIRE DAL N. ____
DESIDERO ACQUISTARE TUTTI I NUMERI
ARRETRATI DI “PROGETTO GRAFICO” (1, 2, 3, 4/5, 6)
AL PREZZO DI 68 EURO
■ Il lemma “Progetto
grafico”
■ Marchi di guerra, segni di
pace. L’antibandiera nell’era
del no-logo
Ce n’est que un début
Grafici non uniformi
Dessin de guerre
War brand, more profit
Infografica di guerra
Web war games
■ La forma della scrittura.
ATypI/Roma 2002
Il programma. La storia dei
tipi può essere una buona
storia? La cultura
delle lettere
La forma del linguaggio.
Eitaipai: il logo della
conferenza
■ Albe Steiner
■ AG Fronzoni
■ In margine a Italic 1.0
■ Alfabeto in sogno
■ Dodici anni di Unicode
■ ■ ■ ■ Georges Perec
■ Il Corso superiore di
comunicazione visiva,
Roma 1965/1968
■ La grafica a scuola
■ Quale futuro per gli Isia
■ Etica e comunicazione:
due workshop
■ Ettore Vitale
■ Witkiewicz eccetera
■ Harris
■ Grafica a Torino/Europa
■ Biassoni
■ Icedream
■ L’immagine dell’Accademia
di Belle Arti di Venezia
■ Un marchio per Venezia
■ Segnali di vino
■ Concept Room
■ Linotype
■ Digitale a Roma
■ ■ ■ ■ Lorenzo Petrantoni
■ Aiap Community
■ Una legge per la tutela
del design
■ I soci Aiap
188 PAGINE, 15 EURO
Il sommario completo su
www.aiap.it
● International System of
Typographic Picture
Education
Otto Neurath: spiegare con
le figure
Il mondo dimenticato della
moderna comunicazione
visuale
La terza competenza
La grafica come linguaggio
universale
Parole o figure, è sempre
scrittura
● La forma della scrittura.
ATypI/Roma 2002
La tipografia moderna
continua
Robin Kinross
Caratteri d’Italia
Caratteri bizzosi
Epigrafi e fast food
● I libri dell’Avanguardia
russa e sovietica
● L’architettura in copertina
● Bruno Zevi e le fotografie
● Nuovi approcci alla
classificazione dei caratteri
● La grafica all’università
● Un nuovo diritto d’autore
● ● ● ● Laurence Sterne
● Comunicare lo sterminio
● Comunicare la storia
● Il museo diffuso della
resistenza, della
deportazione, della guerra dei
diritti e della libertà di Torino
● Lica Steiner
● Regole per utilizzare
l’immagine
● The dreamers
● Pittura cinese per i grafici
● Herik Spiekermann
● New design London/Tracks
● Peter Saville
● Mark Haddom
● World War III
● Pintori
● Concept Room
● Face to face
● Adi design index
● ● ● ● Il codice Leander
● Socialdesignzine
● No brand more profit
● Diritto e progetto
216 PAGINE, 20 EURO
Il sommario completo su
www.aiap.it
★ Archeologia della memoria
★ Desaparecidos
Immagini resistenti
Tracce di memoria
Oesterheld: L’invasione degli
ultracorpi
Separati solo da un oceano
★ La forma della scrittura.
ATypI/Roma 2002
Puoi vedere soltanto col
cuore/La leggibilità del
mondo
★ Il fumetto nelle strade di
Bruxelles
★ Fondazione Querini
Stampalia: la mostra dei libri
della Collezione Marzaduri e
l’immagine della Fondazione
★ Le applicazioni del nuovo
logo dell’Università Iuav
di Venezia
★ La grafica al Politecnico
di Milano. La prima sfida:
educare a vedere
★ ★ ★ ★ Altrove: Giappone
★ ★ ★ ★ George Grosz.
Volevo essere un illustratore
americano
★ Paolo Campanelli, pioniere
del web in Italia
★ Ascensori e web
★ desordre.net
★ expositions.bnf.fr/chine
★ jonburgerman.com
★ biro-web.com
★ Rifacciamo la bandiera
europea
★ La grafica in Cile: cose
dall’altro mondo
★ Storia del design grafico
★ Graphic Design for the
21st Century
★ Il garante
★ Cucina e rivoluzione
★ TypoBerlin alla 9a edizione
★ ★ ★ ★ Enzo Ragazzini
★ Assemblea Aiap/Trani
2004
★ Aiap Community 0,2
★ I soci Aiap
144 PAGINE, 20 EURO
Il sommario completo su
www.aiap.it
☛ Senza parole
La rassegna del brutto
☛ Archivi di comunicazione
visiva
☛ L’Archivio Albe e Lica
Steiner
☛ Stefan Themerson e la
giustificazione interna
verticale
☛ Modiano e la “Mostra
grafica” alla VII Triennale
☛ La campagna elettorale
per le presidenziali Usa
☛ Dissenso e arte a New
York
☛ Il confronto elettorale in
Usa (e in Italia)
☛ Vecchi e nuovi media
☛ Comunicazione visiva e
multimediale alla “Sapienza”
☛ Manuali e didattica
☛ ☛ ☛ ☛ Eloisa Cartonera
☛ ☛ ☛ ☛ Jean Jacques
Pauvert. Un editore nel
labirinto surrealista
☛ Segnaletica: Viverevenezia3
☛ Da “Typography Papers”:
il dibattito pubblico su
serif /sans serif
☛ La segnaletica negli
aeroporti
☛ L’utilità della grafica
☛ Il lavoro di un gruppo di
progettisti e carcerati
☛ Grafica utile
☛ Design strategico per la
comunicazione
☛ Il carattere Enigma
☛ Un nuovo annual
☛ Guida alla grafica digitale
☛ Caratteri &
comunicazione visiva
☛ Classificare i caratteri
☛ I congressi ATypI e
GraficEurope
☛ Il nuovo marchio della
Valle d’Aosta
☛ ☛ ☛ ☛ Chen Li
☛ Remo Muratore
☛ Il diritto e il progetto
grafico
☛ I soci Aiap
! Franco Balan: Giallo
! Piccoli libri dalla biblioteca
di Babele
! Mallarmé, scrittura e forma
del testo
! Ladislav Sutnar, un pioniere
della tipografia moderna
! Immagine e/o suono
! Intervista a
Michele Provinciali
e Massimo Dolcini
! Progettare per la cultura
! La Biennale di Venezia 2003
! Romaeuropa Festival
dal 1998!
! Bisogna insegnare la grafica?
! Insegnamo la grafica!
!!!! Edgard Allan Poe. X-ing a
Paragrab
! Remo Muratore
Impegno ed eclettismo
Passione e progetto
Grafica e pubblicità
!!!! Shangai
!!!! He Youzhi
!!!! China Design
! Balan alle Olimpiadi
! Il carattere Newut
! Helvetica !
! Manuali di grafica
! Alessio Leonardi
! 24 grafici
! Paul Davis
! Michel Engelmann !
! “Il Quotidiano della
Calabria”
! Piergiorgio Maoloni
! Concorsi, gare...
basta giocare
! 11 designer
! t-goal
! I soci Aiap
DESIDERO ACQUISTARE IL N. ____
AL PREZZO DI COPERTINA PIÙ 2 EURO COME
CONTRIBUTO PER LE SPESE POSTALI
ACCLUDO ASSEGNO BANCARIO O CIRCOLARE
INTESTATO AD AIAP.
ALLEGO RICEVUTA DEL BONIFICO BANCARIO
INTESTATO AD AIAP
(BANCA POPOLARE DI BERGAMO,
C/C N. 16445, ABI 05428, CAB 01602, CIN F).
DESIDERO FATTURA
COGNOME E NOME
RAGIONE SOCIALE
ATTIVITÀ
INDIRIZZO
CITTÀ
CAP
Abbonatevi
a 3 numeri di
“Progetto grafico”
pagando 42 euro
invece di 48
Numeri
arretrati
Acquistate
tutti i numeri
arretrati di
“Progetto grafico”
(1, 2, 3, 4/5, 6)
pagando 68 euro
invece di 91
Potete ordinare
i singoli
numeri arretrati
al prezzo
di copertina
più un contributo
di 2 euro
per le spese
postali
Se volete solo
alcuni numeri
chiedete
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“Progetto grafico”
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VIA PONCHIELLI, 3 20129 MILANO
OPPURE VIA FAX AL N. 02 29512495
informazioni
02 29520590
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224 PAGINE, 20 EURO
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A norma della legge 675/96 i vostri dati saranno utilizzati per l’invio di notizie
relative all’abbonamento e per la spedizione di informazioni professionali.
Progetto grafico
Hanno fatto questo
numero 7 di
“Progetto grafico”
Reza Abedini
Aiap
Josef Albers
Elena Albertoni
David Alliot
Archivio Bruno Riva
Associazione culturale
Pharos
ATypI
Auto
Stefano Baldassarre
André Baldinger
Beatrice Pavasini
Antonino Benincasa
Leo Beukeboom
Sara Bianchi
Biennale di Venezia
Black Mountain College
Evert Bloemsma
Letizia Bollini
Marco Borsotti
Virginio Briatore
Mauro Bubbico
Emilia Burchiellaro
Rudy Burckhardt
Enrico Camplani
Mauro Cardi
CasadeiLibri
Patrizia Cavalli
Luigi Ceccarelli
A. Chapin Weston
Seymour Chwast
Marco Cimarosti
Cité Internationale
Universitaire
de Paris
James Clough
Alessandro Colizzi
Cristina Cosi
Alvin Curran
Bram de Does
Jan de Jong
Yoan de Roeck
Françoise Despalles
Philippe Di Folco
Davide Di Gennaro
Leonardo Di Renzo
Edizioni De Buitenkant
Edizioni Nottetempo
Nipa Doshi
Gerd Dumbar
Lola Duval
Michael Engelmann
Ramiro Espinoza
Germano Facetti
Riccardo Falcinelli
Hansjakob Fehr
Festa del Cinema
di Roma
Mario Fois
Valter Follo
Simona Frezzaroli
Giangiorgio Fuga
Stefania Fucci
Justine Gregoire
Lodovico Gualzetti
Vittoria Gliddon
Ercolani
Roberto Steve Gobesso
Eric Hebborn
Bas Jacobs
Werner Jeker
Marco Kisic
Leonard Koren
Giancarlo Iliprandi
Melchior Imboden
Koichi Inakoshi
Intégral Rudi Baur
Chang-Chi Lan-Ying
Carlotta Latessa
Alberto Lecaldano
Le Corbusier
Alessio Leonardi
Lucia Leonardi
Lexicon
Giovanni Lussu
Robert Marber
William McGee
Sabine Millecamps
Stefano Minelli
Valentina Montagna
Alessandro Monti
Norio Nagayama
R.K. Narayan
“Nrc Handelsblad”
Gerrit Noordzij
Cindy Palermo
Giuseppe Palma
Michele Patanè
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Penguin
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Antonio Perri
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Mario Piazza
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Gérard Plénacoste
Santiago Pol
Aldo Presta
Andrea Rauch
Rencontres
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de Lure
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Marianna Rossi
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Suresh Sethi
Shodo
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I soci Aiap
Socialdesignzine
Alberto Soi
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Stampa alternativa &
Graffiti
Johannes Strugalla
Studio Dumbar
Gakuji Tanaka
Henryk Tomaszewski
Stefano Tonti
Marco Tortoioli Ricci
Gianni Trozzi
Daniele Turchi
Underware
Gerard Unger
Unità di ricerca exp
Humberto Valdivieso
Ettore Vitale
Eugenio Vitelli
Maria Cristina Vitelli
Giuliano Vittori
Wabi-sabi
Chris Ware
“wet Magazine”
Dorothée Wettstein
In copertina:
un particolare del logo Politie e il logo per la Presidenza europea olandese nel 2004 dello Studio Dumbar;
un pittore di insegne in una foto di Giò Fuga;
un particolare di una striscia di Chris Ware;
il logo del Black Mountain College;
un disegno di Justin Grégoire;
un fotogramma di Diagonal Symphony di Viking Eggeling.
In questa pagina R.K. Narayan e la copertina di Socialdesignezine, vol. uno.
Periodico dell’Aiap
Associazione italiana progettazione
per la comunicazione visiva
Via Ponchielli, 3
20129 Milano
tel 02 29520590
fax 02 29512495
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Redazione
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00184 Roma
tel. 06 4827005 / 06 4827047
fax 06 4742860
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